Rosolino Ferragni: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Rosolino Ferragni
|immagine = AR_Ferragni.jpg
|carica = Responsabile dell'ufficio giuridico del [[Partito Comunista d'Italia|PCd'I]]
|mandatoinizio = 26 gennaio [[1926]]
|mandatofine = 12 settembre [[1926]]
|carica2 = Membro del comitato centrale del [[Partito Comunista Internazionalista|PCInt]]
|mandatoinizio2 = 25 luglio [[1943]]
|mandatofine2 = 26 luglio [[1973]]
|partito = [[Partito Socialista Italiano]] (fino al 1921)<br>[[Partito Comunista d'Italia]] (1921-1943)<BR>[[Partito Comunista Internazionalista]] (1943-1973)
|professione = Politico, Giornalista, Funzionario di Partito
}}
{{Bio
|Nome = Arnaldo Domenico Rosolino
|Cognome = Ferragni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cremona
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|Attività = politico
|Attività2 = antifascista
|Attività3 = giornalista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , fratello del [[Senato della Repubblica|senatore]] [[Socialismo|socialista]] [[Gaetano Ferragni (1887-1954)|Gaetano Ferragni]], figlio del politico [[Partito Radicale Italiano|radical-democratico]] [[Luciano Ferragni]] e nipote dei patrioti [[Gaetano Ferragni (1813-1874)|Gaetano]] e [[Francesco Ferragni]] (rispettivamente nonno e pro-zio, vedi [[Ferragni (famiglia)|famiglia Ferragni]])
}}<ref>{{Cita web|url=https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ud2173531/|titolo=Portale Antenati|sito=Portale Antenati|lingua=it-IT|accesso=2023-05-25}}</ref>
== Tra i fondatori del PCd'I ==
Discendente di una casata di ferventi rivoluzionari<ref>[http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/472911.pdf Senato della Repubblica] - seduta del 27 aprile 1954</ref><ref>[http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=28784&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=DESC&ricerca_libera= Rassegna storica del Risorgimento] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170212091126/http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=28784&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=DESC&ricerca_libera= |date=12 febbraio 2017 }}, Lombardo-Veneto</ref><ref>[http://www.archiviodistatocremona.beniculturali.it/sites/default/files/allegati-documenti/Dizionario%20Biografico%20del%20Risorgimento%20Cremonese.pdf Dizionario biografico del Risorgimento Cremonese] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20220402195046/http://www.archiviodistatocremona.beniculturali.it/sites/default/files/allegati-documenti/Dizionario%20Biografico%20del%20Risorgimento%20Cremonese.pdf |date=2 aprile 2022 }} – Società storica cremonese</ref><ref name=Y>Risorgimento cremonese (1796-1870), ''Fiorino Soldi''</ref>, si accostò alla politica fin dall'età adolescenziale, frequentando con passione i circoli giovanili [[socialisti]] di [[Cremona]]<ref name=Z>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 42}}.</ref>.
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] condivise la dottrina dei [[bolscevichi]] di [[Lenin]], intravedendo nell'[[imperialismo]] e nella spartizione dei mercati mondiali l'effettiva ragione del conflitto. Contrario all'entrata in guerra dell'Italia si associò allo schieramento [[Neutralismo|neutralista]], prendendo parte a vigorose manifestazioni di protesta, sfociate nella battaglia di Porta Mosa<ref name=Z/> (Cremona, 14 maggio [[1915]]).
Nel settembre [[1916]], con il paese impegnato nella [[Grande guerra]] e con l'esigenza di ampliare l'esercito, fu costretto ad arruolarsi nonostante il profondo dissenso ideologico. Avviato all'[[Accademia Militare di Modena]], istituto di formazione militare a carattere universitario, fu designato [[Ufficiali di complemento|Tenente di Complemento]] e imbarcato per la [[Libia]].
[[File:Ferragni ardito.jpg|upright=0.8|thumb|left|Ferragni in veste di [[Arditi|Ardito]] durante la [[prima guerra mondiale]]]]
Riprese ad occuparsi attivamente di politica al termine delle ostilità; fu [[socialista]] schedato dal [[1919]]<ref name=E>{{cita|Giorgio Fedel|p. 224}}.</ref><ref name=D>Informazioni trasmesse dalla Legione Territoriale dei Carabinieri Regi di Verona al Giudice Istruttore presso il Tribunale Militare di Milano e al Comando dell'Arma dei Carabinieri Regi di Roma - ''documenti del 18/01/1927 e 05/02/1927 relativi al processo dell'imputato avv. Rosolino Ferragni (Vol.25 - fogl.32 e 35)''</ref><ref name=C>Cenno biografico trasmesso dalla Regia Questura di Cremona al Giudice Istruttore presso il Tribunale Militare di Milano - ''documento del 17/01/1927 relativo al processo dell'imputato avv. Rosolino Ferragni (Vol.25 - fogl.33)''</ref><ref name=B>Cenno biografico stilato dalla Prefettura di Cremona - ''documento del 22/12/1926 relativo al processo dell'imputato avv. Rosolino Ferragni (Vol.25 - fogl.26)''</ref>. Fortemente ispirato al modello [[Marxismo|marxista]] che Lenin
Favorito da un ottimo livello culturale, durante il [[1920]] si distinse come esponente di rilievo nell'ala comunista-astensionista del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] cremonese<ref name=D/><ref name=C/><ref name=AB>[http://www.kosmosdoc.org/Testuale--NomiK-in-Selezione/Rosolino%20Ferragni/d2.html?IModTab=1 Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza] - vol I (A-C),
== L'attività politica ==
Rientrato a Cremona, si adoperò all'istituzione della locale Federazione [[comunista]]<ref name=A>[http://www.welfarenetwork.it/anche-il-pcdi-nasce-a-cremona-nel-1921-20110121/ Anche il PCd'I nasce a Cremona nel 1921] Welfare Cremona Network</ref><ref>[http://www.anpicremona.it/wp-content/uploads/2012/05/Quarant_anni_dopo.pdf La resistenza nel cremonese], ANPI Cremona 1986 - pp. 271 e 279</ref><ref>[http://www.kosmosdoc.org/Testuale--NomiK-in-Selezione/Rosolino%20Ferragni/d2.html?IModTab=1 Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza] - vol IV (N-Q), p. 745</ref><ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 67}}.</ref>. In sintonia con le disposizioni prescritte ritenne necessario dar vita a un ambiente ferocemente ostile alla società borghese, basato su concetti puri di lotta per la [[libertà]] e la [[democrazia]].
In collaborazione con il compagno [[Dante Bernamonti]] fu ideata l'edizione del settimanale cremonese ''[[L'eco dei Comunisti]]''<ref>[http://www.leftcom.org/it/articles/1946-10-01/il-partito-comunista-d%E2%80%99italia Il Partito Comunista d'Italia], gli Internazionalisti</ref>, redatto in partecipazione con ''[[L'Ordine Nuovo]]'' di [[Antonio Gramsci]], [[quotidiano]] ed organo ufficiale del [[PCd'I]].
Nel maggio 1921 fu candidato comunista alle elezioni politiche per il comune di Cremona<ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 95}}.</ref>. In un contesto di fondato turbamento imperversò la furia fascista, durante la campagna elettorale i morti in provincia furono 145 (se ne contarono 40 il solo giorno del voto).
A causa della sua
Conseguentemente a ciò, nell'autunno del [[1922]] venne ufficialmente bandito da Cremona<ref name=ZA>{{cita|Giuseppe Azzoni|
Perseguitato<ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 90}}.</ref><ref>[http://www.anpicremona.it/archivio/memorie/Azzoni-Brevi-Confinati.pdf Sotto il ras Farinacci ci fu chi non mollò], Giuseppe Azzoni</ref>, si diresse segretamente a [[Milano]]<ref name=D/><ref name=C/><ref name=B/> dove iniziò a esercitare la professione di [[avvocato]]<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1924_05/19240527_0001.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 27 maggio 1924] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302112441/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1924_05%2F19240527_0001.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref>, ricavandosi un proprio studio legale.
Durante il [[1923]] si mise in contatto con i più noti comunisti del territorio milanese, delineandosi fra i più attivi divulgatori di teorie
Nel febbraio [[1924]] venne ingaggiato come giornalista presso ''[[L'Unità]]''<ref name=ZA/><ref name=P/><ref name=H>[http://www.quinterna.org/biografie/ferragni_rosolino.htm Ferragni Rosolino] - biografia Quinterna</ref>
[[File:Ferragni anni20.jpg|upright=0.8|thumb|Ferragni a Milano, pubblicista de ''L'Unità'']]
Sospettato, nel novembre 1924 fu oggetto di un'inattesa perquisizione nel suo studio legale. Al termine dell'operazione fu [[denuncia]]to<ref name=AC>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1925_01/19250124_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 24 gennaio 1925] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302112924/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1925_01%2F19250124_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref> per detenzione di copioso materiale clandestino di indole sovversiva. Accertate le effettive mansioni<ref name=B/><ref name=I/><ref name=L/> venne disposto in [[arresto]]; resosi irreperibile fu ricercato per la cattura<ref name=AC/>.
Vincolato in un sorta di clandestinità, nel gennaio [[1925]] fu designato Segretario della Federazione milanese del [[PCd'I]]<ref name=E/><ref name=B/><ref name=ZA/><ref name=I/><ref name=H/><ref name=L/>. Prese parte a riunioni segrete con la Dirigenza Centrale<ref name=B/><ref name=T>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1925_10/19251001_0002.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 01 ottobre 1925] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302111732/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1925_10%2F19251001_0002.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref>, esplicò assistenza legale ai compagni iscritti al partito<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1925_03/19250305_0005.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 05 marzo 1925] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302110042/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1925_03%2F19250305_0005.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1925_04/19250430_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 30 aprile 1925] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302100808/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1925_04%2F19250430_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1925_05/19250509_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 09 maggio 1925] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302114305/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1925_05%2F19250509_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref> e fu incaricato della diramazione verso le sedi periferiche di ordinanze e direttive emesse dal Comitato Centrale<ref name=Q>[http://dspace-unipr.cineca.it/bitstream/1889/2176/4/3.%20Capitolo%203.%20ANTIFASCISMO%201925%20copia%202.pdf Archivio di Stato di Parma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160324112630/http://dspace-unipr.cineca.it/bitstream/1889/2176/4/3.%20Capitolo%203.%20ANTIFASCISMO%201925%20copia%202.pdf |date=24 marzo 2016 }}, Questura Schedario, f. Gorreri Mario, rapporto del commissariato di Oltretorrente del 10 dicembre 1924</ref>. Al fine di corrispondere con i compagni eludendo la cattura fu obbligato ad avvalersi di uno pseudonimo, "''Malvicini''"<ref>[http://www.centrostudiluccini.it/pubblicazioni/materiali/23/merlin-schiavon.pdf Autobiografia di un sindaco] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304140943/http://www.centrostudiluccini.it/pubblicazioni/materiali/23/merlin-schiavon.pdf |data=4 marzo 2016 }}, ''Giuseppe Schiavon'' - p. 50</ref>.
Fermo sostenitore di teorie [[Marxismo-leninismo|marxiste-leniniste]], durante l'estate 1925 caldeggiò la polemica nei confronti dell'atteggiamento assunto dalla direzione centrista di [[Antonio Gramsci|Gramsci]] e [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], giudicando il ''socialismo in un solo paese'' (filosofia elaborata da [[Stalin]] dopo la morte di [[Lenin]]) un nitido tradimento ideologico dell'originale ''rivoluzione mondiale''<ref name=T/>.<br />
Perseverante su posizioni proprie della [[Sinistra Comunista Italiana|Sinistra Comunista]] fu destituito dai suoi incarichi a conclusione del [[Tesi di Lione|III Congresso del PCd'I]], convegno che si tenne a [[Lione]] nel gennaio 1926 e che consacrò l'allineamento a Stalin e ai nuovi dettami politici sovietici.
Alla nascita della struttura ne fu designato responsabile nazionale<ref name=H/> (congiuntamente all'On. [[Ezio Riboldi|Riboldi]] e all'On. [[Francesco Buffoni|Buffoni]]<ref name=M>Tribunale Militare di Milano, interrogatorio dell'imputato Rosolino Ferragni - ''documento del 22/04/1927 relativo al processo dell'imputato avv. Rosolino Ferragni (Vol.25 - fogl.50)''</ref>), coordinando una sezione di avvocati comunisti distribuiti sull'intero territorio italiano<ref name=L/><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_02/19260224_0004.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 24 febbraio 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302104613/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_02%2F19260224_0004.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_04/19260423_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 23 aprile 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302115637/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_04%2F19260423_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_04/19260424_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 24 aprile 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302114840/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_04%2F19260424_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref>. Braccato, nell’estate 1926 azzardò senza successo l’espatrio Francia<ref>[http://archiviostorico.laprovinciacr.it/storico/books/19260915cremona/#/4/ ''Il Regime Fascista'',15 settembre 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161002102311/http://archiviostorico.laprovinciacr.it/storico/books/19260915cremona/ |data=2 ottobre 2016 }} - archivio storico</ref>.
== La repressione fascista ==
La mattina del 12 settembre 1926 venne raggiunto nel proprio alloggio di Milano dagli agenti della Polizia politica e arrestato su richiesta della [[Questura]] di [[Bologna]]. Durante la stessa operazione furono arrestati i compagni [[Umberto Terracini]] e [[Aladino Bibolotti]], rispettivamente redattore ed amministratore del quotidiano ''[[L'Unità]]''<ref name=ZA/><ref name=P/><ref name=I/><ref name=L/><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_09/19260914_0002.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 14 settembre 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302102125/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_09%2F19260914_0002.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref>.<br />
Tradotto a Bologna<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_09/19260922_0003.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 22 settembre 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302102133/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_09%2F19260922_0003.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref><ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1926_09/19260929_0001.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 29 settembre 1926] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302112435/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1926_09%2F19260929_0001.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref> fu ufficialmente denunciato per cospirazione contro lo Stato ed eccitamento all'odio di classe<ref name=I/><ref name=L/>; ricondotto a Milano venne imprigionato nel [[carcere di San Vittore]] in attesa di processo<ref name=L/>.<br />
Nel dicembre 1926 la relativa istruttoria penale, avviata dalla magistratura ordinaria, passò di competenza al neo costituito [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato]].<br />
Durante il [[1927]] fu oggetto di ulteriori mandati di cattura<ref name=ZA/><ref name=P/><ref name=N>Mandato di cattura emesso dal Tribunale del Corpo di Armata Territoriale di Milano (III) - ''documento del 20/05/1927 relativo al processo dell'imputato avv. Rosolino Ferragni (Vol.25 - fogl.46)''</ref
Il 28 maggio [[1928]] fu citato in giudizio nel primo grande processo politico d'[[Italia]], storicamente noto come Processone, nel quale vennero sentenziati i diciotto massimi dirigenti del Comitato Centrale del PCd'I<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1927_01/1927N007_0001_02.pdf&query=ferragni ''L'Unità'', 08 ottobre 1927] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160302104711/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1927_01%2F1927N007_0001_02.pdf&query=ferragni |data=2 marzo 2016 }} - archivio storico</ref>, quindici dirigenti di secondo piano e altri semplici militanti<ref>{{Cita|Paolo Spriano|
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo =
|contenuto = [[File:Alessandro saporiti.gif|thumb|upright=0.5|Alessandro Saporiti]]Prima dell'apertura l'avv. [[Gaetano Ferragni (1887-1954)|Gaetano Ferragni]], fratello e legale di Rosolino, incrociò il generale [[Alessandro Saporiti]], presidente del [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale Speciale]].
«''Ho da farle duplici condoglianze'' – esordì sarcastico l'ufficiale fascista – ''una prima volta per avere un tale fratello e una seconda per il processo che tutela''».<br />
«''Ma come?'' – replicò Ferragni – ''Dalla lettura degli atti mi pare che la posizione di mio fratello non sia affatto grave''».<br />
«''Io gli atti non li ho letti'' – concluse Saporiti – ''ma so che questo processo, in cui può dirsi che culmini l'attività del Tribunale Speciale, deve finire con una gravissima condanna''».<ref>[
}}
Il 4 giugno 1928 fu risolutivamente condannato a 16 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione,11.200 lire di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di vigilanza speciale<ref name=E/><ref name=ZA/><ref name=P/><ref name=H/><ref>[http://www.englesprofili.it/engles3/engles3.fabersoft.net/index03fd.html?option=com_content&view=article&id=78&Itemid=115 Le sentenze del Tribunale Speciale I e II trimestre] - ANPI</ref><ref>{{cita|Giuseppe
Terminato il processo fu condotto nelle carceri di [[Lucca]] e per tre anni detenuto in regime di segregazione cellulare<ref name=
Nell'estate [[1934]] la pena carceraria fu tramutata in [[libertà vigilata]]
Sebbene vigilato, si accostò rapidamente all'esiguo nucleo antifascista cremonese, smembrato da anni di arresti e ormai ridotto a poche unità.<br /> Nell'ottobre [[1936]], intercettate le riunioni clandestine di carattere cospirativo, fu celermente posto in arresto<ref name=F/>. La relativa indagine, avviata dal [[Prefetto]] di Cremona, rese noto un traffico illegale di corrispondenza politica e stampa francese, indirizzata e custodita in un'abitazione di sua proprietà<ref name=F/>. Seguirono anni di forzata remissione.
Riprese a promuovere operosa propaganda antifascista nell'estate [[1940]], successivamente all'invasione delle truppe di Mussolini nel sud della
Unitamente allo sdegno generato dall'entrata in guerra dell'
Per effetto di una condotta ritenuta
== Gli Internazionalisti ==
Durante il [[1942]], in seguito a contatti con vecchi compagni della [[Sinistra Comunista Italiana|sinistra rivoluzionaria]], aderì al progetto di dar vita ad un nuovo schieramento politico, in netto contrasto con la degenerazione di [[Mosca (Russia)|Mosca]] e fedele alla dottrina [[Marxismo|marxista]]. In cooperazione con [[Onorato Damen]], [[Mario Acquaviva]] e [[Bruno Maffi]], fu tra i fondatori della [[Partito Comunista Internazionalista|fazione Comunista Internazionalista]]<ref name=E/><ref name=H/><ref name=BB>[http://www.leftcom.org/it/articles/1996-06-01/danilo-montaldi Gli Internazionalisti] - Danilo Montaldi</ref>, così denominata per distinguersi dai seguaci di [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], divenuti nazionali. In collaborazione con [[Amadeo Bordiga|Bordiga]] (che formalmente non aderì al gruppo) fu elaborato un programma atto a rilanciare i principi di [[Livorno]] del 1921.
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 280px
|titolo = Approfondimento
|contenuto = [[File:Damen.jpg|upright=0.8|thumb|center|Onorato Damen, primo leader del PCInt]]«...''ci chiamiamo Internazionalisti perché crediamo che gli interessi degli sfruttati siano gli stessi in tutto il mondo e che il comunismo non si possa realizzare in una sola nazione o area geografica, mito spacciato per vero da Stalin. Siamo, dunque, visceralmente avversari dello stalinismo, in tutte le sue varianti, troppo a lungo scambiato per comunismo, tanto dalla borghesia quanto da numerose generazioni di lavoratori che guardavano ad esso in buona fede''...»<ref>[http://www.leftcom.org/it/about-us Tendenza Comunista Internazionalista] - Gli Internazionalisti</ref>}}
Allentata la morsa fascista
Successivamente alla destituzione di [[Mussolini]] (25 luglio [[1943]]) fu tra i coordinatori del movimento antifascista cremonese, lavorando alla nascita di un'alleanza atta ad includere uomini di tradizioni ed esperienze politiche differenti<ref name=ZB/><ref name=R>[http://www.anpicremona.it/wp-content/uploads/2012/05/Quarant_anni_dopo.pdf La resistenza nel cremonese], ANPI Cremona 1986 - p. 25</ref>.
Il confronto con componenti e leader di altri partiti democratici, concentrati nella programmazione dei futuri [[Comitato di Liberazione Nazionale|Comitati di Liberazione Nazionale]] e dei comandi militari unificati, evidenziò posizioni palesemente discordanti<ref name=R/>.<br />
Contrapposto ai comunisti di Togliatti ed al loro incitamento a ''cacciare il tedesco'', sostenne la tesi internazionalista secondo cui un'idea ponderata era combattere il [[nazifascismo]] in quanto movimento politico, ben diverso era accanirsi genericamente contro il soldato tedesco, dando volgarmente sfogo a passioni e risentimenti repressi da vent'anni di [[dittatura]]<ref name=AD>[http://www.leftcom.org/it/articles/1993-12-01/si-organizza-il-partito Gli Internazionalisti] – Si organizza il partito</ref>.<br />
Coerente al concetto teorizzato rifiutò l'ideale di [[guerra di liberazione italiana|guerra di Liberazione]] e [[Resistenza italiana|Resistenza]], denunciò il carattere imperialistico del conflitto mondiale e condannò i fronti democratici (anglo-statunitense e sovietico), reputandoli orientati verso un obiettivo comune: la conservazione del regime capitalistico di fronte al pericolo di una nuova ondata rivoluzionaria. In virtù di ciò tratteggiò il vero compito comunista nella trasformazione della guerra in corso, uno scontro armato tra popoli, in una rivoluzione civile, nell'esclusivo interesse della classe proletaria, allo scopo di avversare la borghesia imperialista di tutte le nazioni<ref name=AD/><ref name=AR>[http://www.anpicremona.it/wp-content/uploads/2012/05/Quarant_anni_dopo.pdf La resistenza nel cremonese], ANPI Cremona 1986 - pp. 31 e 32</ref><ref>[http://www.international-communist-party.org/BasicTexts/ChiSiamo.htm Partito Comunista Internazionale]</ref>.
Conseguentemente alle sue affermazioni fu accusato di [[trotskismo]] e l'intera federazione internazionalista locale venne estromessa dall'alleanza democratica cremonese<ref name=AR/>.
Il tentativo di risanare la diatriba cessò bruscamente nei giorni che seguirono l'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio fra Italia e alleati]] (8 settembre 1943). Il crollo dell'organizzazione militare italiana e la progressiva avanzata tedesca sconvolsero le priorità politiche e personali.
Rappresentante di uno fra i raggruppamenti più esposti durante i 45 giorni del [[Governo Badoglio I|governo Badoglio]], si trovò impreparato ad affrontare la delicatissima situazione e fu costretto ad eclissarsi senza indugio<ref name=AR/>.
Intimorito dall'imminente rinascita di uno stato fascista e dalla ricomparsa di bande di rastrellatori e torturatori, fuggì da Cremona<ref name=H/>.
Fedele ai principi internazionalisti non prese parte alla resistenza partigiana, rendendosi irreperibile e vivendo in clandestinità fino al termine della guerra<ref name=E/><ref name=AR/>.
Durante l'anno e mezzo di latitanza si nascose in luoghi sempre diversi del nord Italia per eludere la cattura<ref name=H/>. Il 10 febbraio [[1945]], rifugiato nella piccola comunità di [[Cremia]] assieme alla moglie, divenne padre dell'unico genito Amelio. Il 15 maggio 1945 rientrò a Cremona insieme alla famiglia.
[[File:Ferragni internazionalisti.png|thumb|upright=1.3|Ferragni (seduto) rientrato a Cremona al termine delle ostilità. Spossato dalla lunga latitanza è accolto da un gruppo di compagni internazionalisti]]
== Il secondo dopoguerra ==
Da subito riprese contatto con i compagni del movimento internazionalista che frattanto aveva assunto una portata nazionale con lo sviluppo di consistenti Federazioni nei maggiori centri industriali del nord. In particolare a [[Torino]] e [[Milano]] si arrivò a costituire ''Gruppi di fabbrica Internazionalisti'' contrapposti alle ''Commissioni interne'' promosse dal [[Partito Comunista Italiano]] (PCI), raggruppamento nato il 15 maggio 1943 come riorganizzazione del Partito Comunista d'Italia (PCd'I).
Nel giugno 1945 prese parte al primo convegno nazionale del [[PCInt]] formalmente costituito, con lo storico debutto partecipativo di delegati del sud. A seguito dell'incontro fu esponente di riferimento nelle province di [[Cremona]] e [[Mantova]].<br />
Avverso al modello stalinista incarnato da [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] animò le Federazioni locali assieme al compagno [[Giovanni Bottaioli|Bottaioli]], giungendo ad ottenere una significativa presenza sul territorio ed acquisendo alcuni tra i maggiori centri agricoli. L'attività controcorrente suscitò la prevedibile reazione del PCI e nell'autunno 1945, a seguito di un burrascoso scontro ideologico, fu ufficialmente espulso dal partito (nel quale risultava ancora militante), "''a causa di una tentata e fallita manovra frazionistica''"<ref name=AS>[http://www.anpicremona.it/archivio/memorie/Azzoni-Brevi-5-Montaldi.pdf Danilo Montaldi e il PCI cremonese]</ref><ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 205}}.</ref><ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|pp. 228, 229, 230 e 231}}.</ref>.
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 380px
|titolo = Contesto storico
|contenuto = [[File:Manifesto internazionalista.jpg|upright=0.6|thumb|manifesto diffuso dal PCInt nel 1945]]Nell'emotivo contesto della Liberazione la polemica fra [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e [[PCInt]] fu costante e non si limitò alle parole. Nei primi mesi del 1945 si registrarono gli assassini politici dei dirigenti internazionalisti [[Fausto Atti]] e [[Mario Acquaviva]], rei di aver favorito un orientamento anticapitalistico fra nuclei di [[partigiani]]. Da subito il PCInt imputò il PCI quale effettivo mandante degli omicidi. La replica stalinista fu dura ed immediata; il leader Togliatti, fortemente attivo contro le posizioni del PCInt, accusò gli internazionalisti d'essere "''un covo di spie e provocatori [[Trotskismo|trotzkisti]], agenti del fascismo e della [[Gestapo]]''". In un clima di profonda ostilità fu lo stesso Togliatti a manifestare la propensione di eliminare fisicamente Damen, richiedendo al [[CLN]] la sua condanna a morte.}}
In un clima di crescente tensione fra i due schieramenti si ritrovò improvvisamente esposto al pericolo di rappresaglie democratiche e fu costretto a muoversi armato per mesi, limitando fortemente l'attività politica.
A partire dal [[1946]] dovette inoltre affrontare una serie di problematiche correlate al maggiore e crescente peso comunicativo del PCI, la cui demagogia nazional-popolare ridusse impietosamente gli spazi delle federazioni internazionaliste.
Nonostante le evidenti difficoltà nella primavera 1946 avviò la pubblicazione del quindicinale cremonese ''[[L'Eco dei Comunisti]]'' (che riprendeva la testata editata nei primi anni '20) e fu promotore di incontri volti ad ispirare giovani condivisori delle posizioni internazionaliste. Alle riunioni partecipò l'adolescente [[Danilo Montaldi]] che durante gli anni della maturazione politica e professionale evidenzierà l'importanza del rapporto sviluppato con Ferragni, delineandolo fra i suoi maestri ideologici e ricordandolo nel saggio ''Militanti politici di base''<ref name=BB/><ref name=AS/><ref>[http://www.orasesta.it/wp-content/uploads/2013/06/Ennio_Serventi-Ritratti.pdf Ritratti] - Ennio Serventi</ref><ref>[http://www.istoreco.re.it/public/isto/rs84OCRlow762011115448.pdf Istoreco, ricerche storiche] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161220121259/http://www.istoreco.re.it/public/isto/rs84OCRlow762011115448.pdf |data=20 dicembre 2016 }} - p. 38</ref>.
Alle elezioni per l'[[Assemblea Costituente]], il 2 giugno 1946, conseguì un discreto gradimento nella ''Circoscrizione Mantova-Cremona'', risultando l'internazionalista più votato davanti all'amico e leader di partito [[Onorato Damen|Damen]]<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/candidati.php?tpel=A&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=7&levsut1=1&ne1=7&es0=S&es1=S&ms=S&ne=7&nlg=8&ts=C&ccp=196 Ministero dell'Interno] - archivio storico delle elezioni</ref>. Tuttavia l'esito del voto rappresentò il crollo dell'illusione rivoluzionaria; l'evanescente risultato ottenuto su scala nazionale palesò la limitatezza del partito<ref>{{cita|Giuseppe Azzoni|p. 230}}.</ref>, innescando un processo di graduale svuotamento delle Federazioni.
A partire dal [[1948]] fu coinvolto nella ''questione russa'', fonte di divergenze teoriche all'interno della diaspora internazionalista. In disaccordo con la condotta politica ed economica sovietica, considerata la manifestazione più organica, definita e completa del capitalismo di stato, si costituì nella corrente rappresentata da [[Onorato Damen|Damen]], in netto contrasto con la filosofia di [[Amadeo Bordiga|Bordiga]] che, al contrario, individuava nello strapotere [[USA]] il maggior ostacolo alla ripresa di classe<ref>[http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_identita/2012_01_la-sinistra-bordighista-nel-dopoguerra.htm Sotto le bandiere del marxismo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161221234902/http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_identita/2012_01_la-sinistra-bordighista-nel-dopoguerra.htm |data=21 dicembre 2016 }} - La sinistra "Bordighista" nel II dopoguerra</ref>.
Al fianco dello stesso Damen, con [[Aldo Lecci|Lecci]] e [[Giovanni Bottaioli|Bottaioli]], durante il biennio [[1950]]-[[1951|51]] fu esponente della linea internazionalista più radicale, prese parte al dibattito riguardo ai moti coloniali (considerati il riflesso di giochi di forza tra imperialismi) e si oppose alle posizioni dell'ala bordighiana che sostenevano il sabotaggio dei sindacati, l'astensione dagli scioperi con carattere rivendicativo immediato e l'abbandono del lavoro politico nelle fabbriche.
Nel maggio [[1952]], giunti all'inevitabile scissione internazionalista, fu tra i promotori dell'organizzazione di estrema sinistra ''PCInt - Battaglia comunista''. Nel partito, fortemente ridimensionato, entrò a far parte del Comitato Centrale e divenne direttore responsabile delle testate giornalistiche ''Battaglia Comunista'' e ''Prometeo'', organi di stampa ufficiali<ref name=E/><ref name=H/><ref>[http://panizzi.comune.re.it/allegati/Fondi%20e%20Bibliografie%20PDF/Franco_e_Sandro_Parmiggiani.pdf Biblioteca Panizzi] - comune di Reggio Emilia</ref>.
Durante gli anni '60 promosse e condivise occasioni di confronto con altre formazioni politiche conformi alla sinistra rivoluzionaria. Apprezzabili collaborazioni furono intraprese con ''Unità Proletaria'' di [[Danilo Montaldi]], ''Azione Comunista'' di [[Bruno Fortichiari]], ''News and Letters''<ref>[http://rayadunayevskaya.org/ArchivePDFs/2740.pdf Prometeo] - marzo 1960</ref> (gruppo statunitense diretto dalla filosofa marxista Raya Dunayevskaya), ''Socialisme ou Barbarie'' (fazione antistalinista francese), ''Fomento Obrero Revolucionario'' (movimento [[Trotskismo|trotzkista]] guidato dal messicano [[Grandizo Munis]]).<br />
Questa attività ebbe sviluppi positivi soprattutto sul piano internazionale, contribuendo alla maggiore conoscenza delle reciproche esperienze e posizioni politico-teoriche.
Militò nel ''PCInt - Battaglia comunista'' esercitando incarichi dirigenziali fino alla morte, avvenuta il 26 luglio [[1973]] a Cremona. Fu tumulato con rito civile il giorno 28 luglio nel cimitero cittadino.
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro |autore=Giuseppe Azzoni | titolo= Cremona rossa - Figure e vicende della sinistra nel '900 cremonese | editore=Cremonabooks | città=Cremona| anno=2011|isbn= 978-88-8359-160-0|cid=Giuseppe Azzoni }}
*{{cita libro |curatore= Adriano Dal Pont |curatore2=Simonetta Carolini| titolo= L'
*{{cita libro |curatore=Vico Faggi | altri= prefazione di Giuseppe Saragat| titolo=
[[Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni]] | editore=Mondadori| città=Milano| anno=1970|sbn=
*{{cita libro | autore=Giorgio Fedel | altri= prefazione di Antonio Varsori| titolo=
La prima resistenza armata in Italia alla luce delle fonti britanniche e tedesche: militari, partigiani e cittadini in lotta contro l'occupazione nazista (1943-1944) | url=https://books.google.it/books?id=f_oEBwAAQBAJ&pg=PA224&lpg=PA224&dq=| editore= Fondazione Riccardo Fedel - Comandante Libero| città=Milano| anno=2014|isbn= 978-88-906018-7-3| cid=Giorgio Fedel }}
*{{cita libro |autore=Ruggero Giacomini| titolo= Il giudice e il prigioniero : il carcere di Antonio Gramsci | url=https://books.google.it/books?id=GJEgBQAAQBAJ&pg=PT65&lpg=| editore=Castelvecchi | città=Roma| anno=2014|isbn= 978-88-6826-218-1|cid=}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Spriano|opera=Storia del Partito comunista italiano|volume=''Vol. 2: Gli anni della clandestinità''|editore=Einaudi|città=Torino||annooriginale=1969|anno=1976|lingua=|id=|cid=Paolo Spriano|sbn=
*{{cita libro |autore=Corrado Stajano | titolo= Patrie smarrite - racconto di un italiano | editore=Garzanti Libri | città=Milano| anno=2001|isbn= 88-11-59725-0| cid=Corrado Stajano }}
*{{cita libro |autore=Mimmo Franzinelli | titolo= [https://books.google.it/books?id=UxXeDQAAQBAJ&pg=PT48&lpg=PT48&dq=rosolino+ferragni&source=bl&ots=zxbtxcXfh1&sig=YSdoN7ncBNUTiuqiek88X7Sftlk&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiyw-WOjIbTAhVi9IMKHeM6ATs4FBDoAQgfMAE#v=onepage&q=rosolino%20ferragni&f=false Il tribunale del Duce. La giustizia fascista e le sue vittime (1927-1943)] | editore=Mondadori | città=Milano| anno=2017|isbn= 88-04-67370-2| cid=Mimmo Franzinelli }}
==Voci correlate==
* [[Partito Comunista d'Italia]]
* [[Sinistra Comunista Italiana]]
* [[Storia dell'Italia fascista]]
* [[Partito Comunista Internazionalista]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
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[[Categoria:Politici del Partito Comunista d'Italia|Ferragni, Rosolino]]
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