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Nella [[sociologia della cultura]], il termine [[lingua inglese|inglese]] '''''Middlebrow''''' ([[lingua italiana|it.]]: "[[fronte (anatomia)|fronte]]-media", da porsi in relazione alle analoghe e contrapposte forme ''Highbrow'', fronte alta, e ''Lowbrow'', fronte alta e fronte bassa, conla cui origine è associata a considerazioni [[fisiognomica|fisiognomiche]]/[[frenologia|frenologiche]]) è entratoun intermine uso,della lingua inglese utilizzato nella [[criticasociologia della cultura]] culturale,e nella critica per indicare, spesso in contesti [[polemica|polemici]], una categoria di prodotti culturali e artistici (in particolar modo letterari) che si offrono al pubblico per le loro caratteristiche di facile accesso e fruizione (in termini di sforzo culturale richiesto per la loro comprensione). Per le sue caratteristiche intrinseche, tale produzione si colloca in posizione intermedia rispetto alle classiche suddivisioni in cultura [[alta cultura|alta]] e [[bassa cultura|bassa]]. Compongono il ''middlebrow'', in campo letterario, i "prodotti" appartenenti a quel panorama costituito da [[letteratura di genere]], [[letteratura di consumo|consumo]] e [[intrattenimento]], legati alla [[società di massa|società]] e alla [[cultura di massa]] e all'orizzonte di "[[mercificazione]]" della cosiddetta [[industria culturale]]<ref>{{cita libro | url = http://www.treccani.it/enciclopedia/pop-art_(Enciclopedia-del-Novecento)/ | capitolo = Pop art | nome = Filiberto | cognome = Menna | wkautore = Filiberto Menna | titolo = Enciclopedia del Novecento | editore = [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]] | anno = 1980 | cid="Enc. Nov."}}</ref>. La cultura ''middlebrow'' è stata definita come una "forma parassitaria", il cui "statuto ibrido", per autodefinirsi,, dipende da entrambi gli estremi, alto e basso: dal primo dipende per imitazione, dal secondo per negazione<ref name="F. Frigerio, 11">{{cita libro | nome = Francesca | cognome = Frigerio | titolo = Modernismo e modernità. Per un ritratto della letteratura inglese. 1900-1940 | anno = 2014 | editore = Einaudi editore | collana = Piccola Biblioteca Einaudi. Mappe | p = 11 | isbn = 978-88-06-21454-8}}</ref>.
 
Per le sue caratteristiche intrinseche, tale produzione si colloca in posizione intermedia rispetto alle classiche suddivisioni in cultura [[cultura alta|alta]] e [[Cultura di massa|bassa]]. Compongono il ''middlebrow'', in campo letterario, i "prodotti" appartenenti a quel panorama costituito da [[letteratura di genere]], [[letteratura di consumo|consumo]] e [[intrattenimento]], legati alla [[società di massa|società]] e alla [[cultura di massa]] e all'orizzonte di "mercificazione" della cosiddetta [[industria culturale]]<ref>{{cita libro | url = http://www.treccani.it/enciclopedia/pop-art_(Enciclopedia-del-Novecento)/ | capitolo = Pop art | nome = Filiberto | cognome = Menna | wkautore = Filiberto Menna | titolo = Enciclopedia del Novecento | editore = [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]] | anno = 1980 | cid="Enc. Nov."}}</ref>. La cultura ''middlebrow'' è stata definita come una "forma parassitaria", il cui "statuto ibrido", per autodefinirsi, dipende da entrambi gli estremi, alto e basso: del primo è succube per imitazione, dal secondo dipende per negazione<ref name="F. Frigerio, 11">{{cita libro | nome = Francesca | cognome = Frigerio | titolo = Modernismo e modernità. Per un ritratto della letteratura inglese. 1900-1940 | url = https://archive.org/details/modernismoemoder0000frig | anno = 2014 | editore = Einaudi editore | collana = Piccola Biblioteca Einaudi. Mappe | p = [https://archive.org/details/modernismoemoder0000frig/page/11 11] | isbn = 978-88-06-21454-8}}</ref>.
Lo stesso termine viene impiegato per come sostantivo per indicare le persone o le [[classi sociali|platee sociali]] che si nutrono di tali prodotti culturali o a cui tali prodotti sono destinati: in tal caso l'accezione è molto più connotata in negativo, se non addirittura di un intento spregiativo, a volte percepito addirittura oltre il limite dell'[[insulto]]<ref>{{cita libro | titolo = The New Literary Middlebrow: Tastemakers and Reading in the Twenty-First Century | nome = Beth | cognome = Driscoll | anno = 2014 | p = 5 }}</ref><ref name="Slate 12-10-2011">{{cita pubblicazione | nome = David cognome = Haglund | url = http://www.slate.com/blogs/browbeat/2011/10/12/middlebrow_origins_and_insults.html | titolo = Is "Middlebrow" Still an Insult? | rivista = [[Slate]] | giorno = 12 | mese = ottobre | anno = 2011 | lingua = en | accesso = 19 ottobre 2016 }}</ref>.
 
Lo stesso termine viene impiegato peranche come sostantivo per indicare le persone o le [[classi sociali|platee sociali]] che si nutrono di tali prodotti culturali o aalle cuiquali tali prodottiproduzioni sono destinatidestinate: l'uso in taltale caso l'accezione, tuttavia, è molto più connotataconnotato in senso negativo, se non addirittura intriso di unintenti intento spregiativospregiativi, con esiti semantici a volte percepitopercepiti addiritturaperfino oltre il limite dell'[[insulto]]<ref>{{cita libro | titolo = The New Literary Middlebrow: Tastemakers and Reading in the Twenty-First Century | nome = Beth | cognome = Driscoll | anno = 2014 | p = 5 }}</ref><ref name="Slate 12-10-2011">{{cita pubblicazione | nome = David |cognome = Haglund | url = http://www.slate.com/blogs/browbeat/2011/10/12/middlebrow_origins_and_insults.html | titolo = Is "Middlebrow" Still an Insult? | rivista = [[Slate]] | giorno = 12 | mese = ottobre | anno = 2011 | lingua = en | accesso = 19 ottobre 2016 }}</ref>.
L'emergere di quest'area intermedia (con la conseguente necessità di un termine in grado di definirla) è l'esito di un processo socioculturale che si lega allo [[rivoluzione industriale|sviluppo industriale]] e al delinearsi di una sempre più evidente ed espansiva [[classe media]], un [[mobilità sociale|segmento affluente]] della [[stratificazione sociale]] che, pur non avendone ereditato i privilegi, nelle aspirazioni e nel sistema di valori delle classi superiori è stata pur sempre formata ed educata.
 
L'emergere di quest'area intermedia (con la conseguente necessità di un termine in grado di definirla) è l'esito di un processo socioculturale che si lega, in generale, allo [[rivoluzione industriale|sviluppo industriale]] e al delinearsi di una sempre più evidente ed espansiva [[classe media]], un [[mobilità sociale|segmento affluentemobile]] e benestante della [[stratificazione sociale]] che, purè nonstata avendonepur ereditatosempre iformata privilegi,ed nelle aspirazioni eeducata nel sistema di valori e nelle aspirazioni delle classi superiori, èpur statadi purquest'ultime semprenon formataavendo edereditato educatai privilegi.
 
== Origine del termine e diffusione ==
L'espressione è una [[parole d'autore|frase d'autore]] la cui coniazione è avvenuta in ambito [[satira|satirico]], nel [[1925]], ad opera della [[rivista]] inglesebritannica ''[[Punch (periodicorivista)|Punch]]'', che attribuiva alla [[BBC]] la "scoperta" [[parodia|parodistica]] di una nuova categoria [[antropologia culturale|antropologica]], quella di un pubblico che spera, un giorno, di poter acquisire familiarità con quelle cose che gli "devono" per forza piacere<ref>{{cita pubblicazione | titolo = | lingua = en | citazione = The B.B.C. claim to have discovered a new type, the "middlebrow". It consists of people who are hoping that some day they will get used to the stuff they ought to like (La BBC sostiene di aver scoperto un nuovo tipo, il ''middlebrow''. È fatto di gente che spera che un bel giorno si abitueranno a quella roba che dovrebbe loro piacere) }}</ref>, piuttosto che con quelle che davvero gli piacciono. A propisitoproposito di tale genesi, l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Oxford English Dictionary]]'' segnala una precedente attestazione della parola, in un diverso contesto, più neutro e passeggero, in un pezzo giornalistico di un anno prima, apparso nel maggio 1924 sul ''[[Freeman's Journal]]'', un quotidiano [[nazionalismo irlandese|nazionalista irlandese]]<ref>{{cita pubblicazione | rivista = Freeman's Journal | giorno = 3 | mese = maggio | anno = 1924 | lingua = en | citazione = Ireland's musical destiny, in spite of what the highbrows or the middlebrows may say, is intimately bound up with the festivals (Il destino [[musica irlandese|musicale]] dell'[[Irlanda]], a dispetto di quello che ne possono dire i "fronte-alta" e i "fronte-media", è intimamente legato ai festival)}}</ref>).
Un'apparizione ugualmente passeggera del termine, forse la prima attestazione scritta in assoluto, risale all'anno prima, quando fu usato di passaggio dalla scrittrice britannica [[Marjorie Bowen]] in un articolo del [[1923]] sul giornale ''[[Daily Chronicle]]''<ref name="F. Frigerio, 11"/>, nel quale osservava il trattamento in dettaglio che scrittori ''higbrow'', e di un buon numero di ''middlebrow'', riservavano all'[[infedeltà coniugale]] e alle angosce della vita matrimoniale (l'annotazione della Bowen viene ripresa e citata da un articolo apparso il 12 maggio [[1923]] su ''[[The Queenslander]]''<ref>{{cita news | url = http://trove.nla.gov.au/newspaper/article/22643206?browse=ndp%3Abrowse%2Ftitle%2FQ%2Ftitle%2F42%2F1923%2F05%2F12%2Fpage%2F2527267%2Farticle%2F22643206 | titolo = Marriage. In Fiction and in Reality | lingua = en | giornale = [[The Queenslander]] | giorno = 12 | mese = maggio | anno = 1923 | p = 7}}</ref>).
 
Il procedimento con cui è stata costruita questa [[parola macedonia]] richiama da vicino quello che ha portato alla coniazione di altri due analoghi termini, ''Highbrow'' e ''Lowbrow'' ([[fronte]] alta e fronte bassa, di derivazione eminentemente [[frenologia|frenologica]]), che già si erano imposti, nel [[mondo anglosassone]], sia come sostantivi per indicare i segmenti "alti" e "bassi" della cultura, sia come aggettivi per qualificare le classi e gli individui che ne erano fruitori e protagonisti.
L'espressione è una [[parole d'autore|frase d'autore]] la cui coniazione è avvenuta in ambito [[satira|satirico]], nel [[1925]], ad opera della [[rivista]] inglese ''[[Punch (periodico)|Punch]]'', che attribuiva alla [[BBC]] la "scoperta" [[parodia|parodistica]] di una nuova categoria [[antropologia culturale|antropologica]], quella di un pubblico che spera, un giorno, di poter acquisire familiarità con quelle cose che gli "devono" per forza piacere<ref>{{cita pubblicazione | titolo = | lingua = en | citazione = The B.B.C. claim to have discovered a new type, the "middlebrow". It consists of people who are hoping that some day they will get used to the stuff they ought to like (La BBC sostiene di aver scoperto un nuovo tipo, il ''middlebrow''. È fatto di gente che spera che un bel giorno si abitueranno a quella roba che dovrebbe loro piacere) }}</ref>, piuttosto che con quelle che davvero gli piacciono. A propisito di tale genesi, l<nowiki>'</nowiki>''[[Oxford English Dictionary]]'' segnala una precedente attestazione della parola, in un diverso contesto, più neutro e passeggero, in un pezzo giornalistico di un anno prima, apparso nel maggio 1924 sul ''[[Freeman's Journal]]'', un quotidiano [[nazionalismo irlandese|nazionalista irlandese]]<ref>{{cita pubblicazione | rivista = Freeman's Journal | giorno = 3 | mese = maggio | anno = 1924 | lingua = en | citazione = Ireland's musical destiny, in spite of what the highbrows or the middlebrows may say, is intimately bound up with the festivals (Il destino [[musica irlandese|musicale]] dell'[[Irlanda]], a dispetto di quello che ne possono dire i "fronte-alta" e i "fronte-media", è intimamente legato ai festival)}}</ref>).
 
Il termine, quando usato in funzione di aggettivo, è traducibile in italiano come "accessibile, adatto a persone di cultura mediocre"<ref name="Dictionary"/>. Nella sua funzione di sostantivo, serve a qualificare iin modo dispregiativo il soggetto portatore di "cultura mediocre"<ref name="Dictionary">{{cita libro | url = http://dizionari.repubblica.it/Inglese-Italiano/M/middlebrow.php?lingua=en | capitolo = middlebrow | titolo = Dizionario italiano - inglese | sito = [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | accesso = 19 ottobre 2016}}</ref> o l'opera appartenente a tale ristretto orizzonte culturale.
Il procedimento con cui è stata costruita questa [[parola macedonia]] richiama da vicino quello che ha portato alla coniazione di altri due analoghi termini, ''Highbrow'' e ''Lowbrow'' ([[fronte]] alta e fronte bassa, di derivazione eminentemente [[frenologia|frenologica]]), che già si erano imposti, nel [[mondo anglosassone]], sia come sostantivi per indicare i segmenti "alti" e "bassi" della cultura, sia come aggettivi per qualificare le classi e gli individui che ne erano fruitori e protagonisti.
 
Il termine, quando usato in funzione di aggettivo, è traducibile in italiano come "accessibile, adatto a persone di cultura mediocre"<ref name="Dictionary"/>. Nella sua funzione di sostantivo, serve a qualificare i modo dispregiativo il soggetto portatore di "cultura mediocre"<ref name="Dictionary">{{cita libro | url = http://dizionari.repubblica.it/Inglese-Italiano/M/middlebrow.php?lingua=en | capitolo = middlebrow | titolo = Dizionario italiano - inglese | sito = [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | accesso = 19 ottobre 2016}}</ref> o l'opera appartenente a tale orizzonte culturale.
 
== Dibattito critico sulla cultura "middlebrow" ==
In principio, negli [[anni 1920|anni venti]], il termine si diffonde un'accezione sostanzialmente neutra, con un significato che, travalicando i generi, dalla musica al teatro, serviva a delineare la fisionomia di un modo di accostarsi alla cultura tipico di un certo disinvolto individualismo [[mondo anglosassone|anglosassone]] [[borghesia|borghese]], svincolato da complessi di inferiorità a da sudditanze rispetto a gerarche critiche consolidate<ref name="F. Frigerio, 11"/>. L'espressione è stata poi ripresa ednel [[anni 1930|decennio successivo]], quando è divenutavenuta in auge, divenendo poi di uso corrente, in quella diatriba intellettuale nota come ''battle of the brows'' ("battaglia dei brow"), nata sullo sfondo degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]], quando l'[[intellighenzia]] anglosassone iniziò a denunciare quello che veniva percepito come un abbassamento del livello culturale per effetto della disinvoltadisinibita [[modernità]], in fatto di gusti culturali, dell'[[nuovi ricchi|emergente]] ''[[classe media|middle class]]'' [[borghesia|borghese]], che diviene [[Target (economia)|obiettivo commerciale]] di scrittori "di romanzetti e di periodici d'assalto"<ref name="F. Frigerio, 11"/>. Il termine è stato adottato, ad esempio, negli attacchi polemici portati dalla scrittrice [[Virginia Woolf]] e dal critico [[anarchia|anarchico]] [[Dwight MacDonald]] (oltre che, in una certa misura, da [[Russell Lynes]]), che si sono spesi in favore di un'auspicata [[marginalizzazione]] [[Modernità|modernista]] della [[cultura di massa]] rispetto alla cultura alta<ref>{{cita libro | nome = Kevin | cognome = Pask | titolo = The Fairy Way of Writing | lingua = en | editore = The Johns Hopkins University Press | anno = 2013 | p = 125}}</ref>. Il ''middlebrow'', in quest'ottica, è bollato come un tentativo maldestro e inefficace di realizzazione culturale e intellettuale, o come un epiteto per caratterizzare quella produzione letteraria e artistica che enfatizza le connessioni emozionali e sentimentali ma trascura la qualità e l'innovazione letteraria<ref name="Slate 12-10-2011"/>. Diverso, invece, è stato l'atteggiamento del [[postmodernismo]], più incline a vedere i vantaggi di una posizione ''middlebrow'' che sia, tuttavia, consapevole e non estranea all'alta cultura ma capace di contemperare le espressioni "alte" con le esperienze e le aspirazioni "ordinarie" della [[vita quotidiana|vita di tutti i giorni]]<ref>{{cita pubblicazione | nome = David | cognome = Cardiff | titolo = Mass Middlebrow Laughter. The origins of BBC comedy | rivista = Media, Culture and Society | lingua = en | numero = 10 | mese = gennaio | anno = 1988 | doi = 10.1177/016344388010001004 | pp = 41-60}}</ref>.
 
L'espressione è stata poi ripresa ed è divenuta di uso corrente in quella diatriba intellettuale nota come ''battle of the brows'' ("battaglia dei brow"), nata sullo sfondo degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]], quando l'[[intellighenzia]] anglosassone iniziò a denunciare quello che veniva percepito come un abbassamento del livello culturale per effetto della disinvolta [[modernità]], in fatto di gusti culturali, dell'[[nuovi ricchi|emergente]] ''[[classe media|middle class]]'' [[borghesia|borghese]], che diviene [[Target (economia)|obiettivo commerciale]] di scrittori "di romanzetti e di periodici d'assalto"<ref name="F. Frigerio, 11"/>. Il termine è stato adottato, ad esempio, negli attacchi polemici portati dalla scrittrice [[Virginia Woolf]] e dal critico [[anarchia|anarchico]] [[Dwight MacDonald]] (oltre che, in una certa misura, da [[Russell Lynes]]), che si sono spesi in favore di un'auspicata [[marginalizzazione]] [[Modernità|modernista]] della [[cultura di massa]] rispetto alla cultura alta<ref>{{cita libro | nome = Kevin | cognome = Pask | titolo = The Fairy Way of Writing | lingua = en | editore = The Johns Hopkins University Press | anno = 2013 | p = 125}}</ref>. Il ''middlebrow'', in quest'ottica, è bollato come un tentativo maldestro e inefficace di realizzazione culturale e intellettuale, o come un epiteto per caratterizzare quella produzione letteraria e artistica che enfatizza le connessioni emozionali e sentimentali ma trascura la qualità e l'innovazione letteraria<ref name="Slate 12-10-2011"/>. Diverso, invece, è stato l'atteggiamento del [[postmodernismo]], più incline a vedere i vantaggi di una posizione ''middlebrow'' che sia, tuttavia, consapevole e non estranea all'alta cultura ma capace di contemperare le espressioni "alte" con le esperienze e le aspirazioni "ordinarie" della [[vita quotidiana|vita di tutti i giorni]]<ref>{{cita pubblicazione | nome = David | cognome = Cardiff | titolo = Mass Middlebrow Laughter. The origins of BBC comedy | rivista = Media, Culture and Society | lingua = en | numero = 10 | mese = gennaio | anno = 1988 | doi = 10.1177/016344388010001004 | pp = 41-60}}</ref>.
 
=== Virginia Woolf ===
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[[Virginia Woolf]] articolò un'esplicita critica derisoria del ''middlebrow'' nell'ottobre [[1932]], in una lettera indirizzata all'editore del ''[[New Statesman and Nation|New Statesman & Nation]]''. La missiva, che non fu mai spedita, si occupava di un programma radiofonico che attaccava gli esponenti della cultura ''Highbrow''<ref>{{cita libro | nome = Hermione | cognome = Lee | titolo = Virginia Woolf | anno = 1996 | p = 634}}</ref>. La lettera fu pubblicata postuma dieci anni più tardi, nel [[1942]], nella collezione di saggi intitolata ''[[The Death of the Moth]]''<ref name="V. Woolf vs middlebrows"/>.
 
Virginia Woolf attaccava i middlebrow come meschini approvvigionatori di cultura highbrow per il proprio superficiale beneficio. Piuttosto che scegliere libri per il loro valore intrinseco, i middlebrow scelgono di leggere quello che è stato detto loro essere il meglio. I middlebrows si preoccupano di "come" essi li fanno sembrare, a differenza degli highbrow, donne e uomini di [[Avanguardia (arte)|avanguardia]] che agiscono in base alla loro indefettibile dedizione alla [[bellezza]], al valore, all'arte, alla [[Forma (filosofia)|forma]], all'integrità. Virginia Woolf sosteneva che “noi highbrows leggiamo ciò che ci piace, facciamo ciò che ci piace, ed elogiamo ciò che ci piace”. Allo stressostesso modo, un ''lowbrow'' è dedito a un singolare interesse, è una persona “dalla vitalità di un purosangue che cavalca il proprio corpo alla ricerca del vivere, lanciato a galoppo attraverso la vita”; per questo, ''highbrow'' e low''middlebrowbrow'' sono entrambi allo stesso modo degni di rispetto perché essi vivono per ciò a cui riconoscono intrinseco valore.
 
I middlebrow, invece, per [[Virginia Woolf]] non sono "né carne né pesce"<ref name="V. Woolf vs middlebrows"/>, sono persone che ella classifica come gente che "si muove e si agita senza scopo, senza interessarsi a nulla in particolare, né dell'Arte in sé, né della Vita in sé, ma ad entrambe, mescolate in modo indistinguibile, e in modo abbastanza sguaiato, con il suo desiderio di denaro, fama, potere, o prestigio”<ref name="V. Woolf vs middlebrows"/>. Il loro sistema di valori predilige il guadagno veloce attraverso la letteratura già designata come ‘[['Classico (opera)|Classico]]’' e ‘Grande’'Grande', mai frutto di una loro scelta, perché “comprare arte vivente richiede gusto vivente”. I middlebrow sono appariscenti — che è molto meno impegnativo dell'[[autenticità]]<ref name="V. Woolf vs middlebrows">{{cita libro | cognome =Woolf | nome = Virginia | wkautore = Virginia Woolf | capitolo = Middlebrow |titolo = The Death of the Moth, and Other Essays | città = Londra | editore = Hogarth Press | anno = 1942 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://hilobrow.com/2009/03/04/woolf-contra-middlebrow/ | titolo = Woolf Contra Middlebrow | nome = Joshua | cognome = Glenn | giorno = 4 | mese = marzo | anno = 2009 | lingua = en | accesso = 22 ottobre 2016 }}</ref><ref>La lettera è disponibile in italiano in {{cita libro | cognome =Woolf | nome = Virginia | wkautore = Virignia Woolf | curatore = Pola Splendore |altritraduttore = traduzione di Daniela Daniele | titolo = Ore in biblioteca e altri saggi | editore = [[La Tartaruga (casa editrice)|La Tartaruga Edizioni]] | anno = 1991 | isbn = 88-7738-093-4 }}</ref>.
 
=== Russell Lynes: "Highbrow, Lowbrow, Middlebrow" ===
 
[[Russell Lynes]], dell{{'}}''[[Harper's Magazine]]'', in un articolo dal titolo "Highbrow, Lowbrow, Middlebrow", indirizzò i propri strali [[satira|satirici]] verso l'atteggiamento di disprezzo culturale ''highbrow'' espresso da [[Virginia Woolf]] nella sua celebre "lettera al direttore"<ref>{{cita libro | cognome =Lynes | nome = Russell | wkautore = Russell Lynes | titolo = The Tastemakers | url =https://archive.org/details/tastemakers0000lyne | lingua = en | città =New York | editore = [[Harper's Magazine]] | anno = 1954 }}</ref>. Citando le sue parole, insieme aa quelle di altri sostenitori dell'highbrow, come il critico [[Clement Greenberg]], Lynes parodiò il pomposo senso di superiorità highbrow facendo notare come le sottili distinzioni tra i vari "brow", che la scrittrice trovava significative, erano nient'altro che mezzi di affermazione della propria superiorità culturale. Nello specifico, Lynes prendeva di mira la pretesa highbrow che i prodotti usati da una persona distinguessero il suo livello di dignità culturale, e lo faceva, in modo satirico, proprio individuando i prodotti che dovrebbero permettere di identificare una persona middlebrow.
 
Lynes continuava con ulteriori suddivisioni tra i "brows", dividendo il middlebrow esecrato dalla Woolf in due segmenti: "upper-middlebrow" e "lower-middlebrow". I primi, con il loro [[mecenatismo]] verso le arti, rendono possibile l'attività degli highbrow. Musei, orchestre, [[Opera|opere musicali]], [[case editrici]] sono portate avanti da upper-middlebrows. I lower middlebrow tentano di usare le arti in funzione di miglioramento personale: "decisi a migliorare le loro [[mente|menti]] allo stesso modo delle loro fortune personali". Intento anche a vivere il semplice e facile [[stile di vita]] tratteggiato nella [[pubblicità]]; il “lower middlebrow-ismo” era "un mondo che profuma di sapone" . Mettendo sotto una luce caricaturale la visione di Virginia Woolf, Russell Lynes delinea un "mondo perfetto" liberato dai middlebrow, in cui i lowbrows lavorano mentre gli highbrows si dedicano alla creazione di arte pura fine a sé stessa.
 
Mesi dopo, la rivista ''[[Life (rivista)|Life]]'' chiese a Lynes di distinguere in modo specifico tra i cibi giusti, il mobilio, l'[[codice di abbigliamento|abbigliamento]], le arti, per ciascuno dei quattro segmenti four 'brows' da lui identificati. Questo divenne una preoccupaizonepreoccupazione nazionale, dal momento che la gente cercava di identificare l'adeguata [[classe sociale]], proprio basandosi sulle proprie cose preferite. Sebbene il ''middlebrow'' spesso evocasse disprezzo, Lynes lodava lo zelo e l'aspirazioni dei middlebrow<ref>{{cita libro | cognome = Rubin |nome= Joan Shelley | titolo = The Making of Middlebrow Culture | lingua = en | città = Chapel Hill | editore = University of North Carolina Press | anno = 1992 | isbn= 0-8078-2010-5 }}</ref>.
 
=== Difesa del middlebrow in J. B. Priestley ===
 
[[J. B. Priestley]] ha cercato di creare uno spazio culturale positivo ritagliato intorno al concetto di ''middlebrow'' &ndash; qualcosa di caratterizzato da serietà, amichevolezza e preoccupazioni etiche<ref>{{cita libro | titolo = The New Literary Middlebrow: Tastemakers and Reading in the Twenty-First Century | nome = Beth | cognome = Driscoll | anno = 2014 | p = 40 }}</ref>. La sua linea difensiva prendeva spunto dalla funzione di una stazione radio: lodava, infatti, il [[BBC Home Service]] per la sua confortevole comprensibilità. a metà strada tra il [[BBC Light Programme|Light Programme]] ([[intrattenimento]] leggero) e il [[BBC Third Programme|Third Programme]] (il canale culturale): "Tra i rochi lowbrows e gli highbrows dalla [[erre moscia]] vi è un bel divario, che sembra fatto apposta per i middlebrows (o broadbrows) [...] la nostra familiare maniera"<ref>Citato in {{cita libro | nome = Richard | cognome = Hoggart | wkautore = Richard Hoggart | titolo = The Uses of Literacy | url = https://archive.org/details/usesofliteracyby0000unse | anno = 1957 | p = [https://archive.org/details/usesofliteracyby0000unse/page/185 185] }}</ref>.
 
In una lotta che, come sostenuto da Melba Cuddy-Keane, era resa più intensa e accesa dalla concorrenza per i lettori, da un lato, e, dall'altro, per il rispetto e la [[legittimazione]] che si reclamava per il capitale culturale nei confronti della [[produzione di massa|produzione]], del [[consumo]] e della [[comunicazione di massa]], Virginia Woolf rispondeva sciogliendo l'acronimo BBC in un "Betwixt and Between Company" ("Azienda né carne né pesce")<ref>{{cita libro | nome = Melba | cognome = Cuddy-Keane | titolo = Virginia Woolf, the Intellectual, and the Public Sphere | editore = [[Cambridge University Press]] | anno = 2014 | p = 21}}</ref>.
 
=== Dwight Macdonald: "Masscult and Midcult" ===
{{vedi anche|Masscult and Midcult}}
Il pensatore [[anarchia|anarchico]] [[Dwight Macdonald]], da [[radicalismo|posizioni radicali]], espose una durissima critica alla cultura ''middlebrow'' in "un bellissimo e aristocraticissimo saggio"<ref name="bustina di minerva"/> intitolato ''Masscult and Midcult. Against The American Grain'' ("Masscult and Midcult. Il contropelo all'America"), pubblicato, per la prima volta, sulle pagine della ''[[Partisan Review]]'' nel [[1960]]<ref>{{cita pubblicazione | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | rivista = ''[[Partisan Review]]'' | numero = 4 | anno = 1960 }}</ref>: Macdonald associava il [[popolo]] e la moderna [[industria culturale|deriva industriale]] di allontanamento dalla specializzazione nella responsabilità di aver creato consumatori di arti in un [[mercato di massa]] (e che, già solo per quest'ultimo motivo, costituiscono una platea anonima e indistinta di soggetti). La cultura Highbrow, per Macdonald, è associata alla specializzazione dei [[connoisseur]], mentre la cultura lowbrow comporta prodotti popolari [[autenticità|autenticamente]] adatti a specifiche comunità. La [[cultura di massa]] (che egli preferisce chiamare ''masscult'') copia e manipola entrambientrambe queste [[tradizione|tradizioni]], con prodotti in serie privi di [[innovazione|innovatività]] o si preoccupa espressamente del mercato<ref name="D. Macdonald, 65"/>. Lo stesso nome, ''masscult'', che Macdonald attribuisce alla [[cultura di massa]] rivela la sua intenzione di disconoscerne perfino lo ''status'' di [[cultura]], in quanto prodotto "macinato" e confezionato da una "catena di produzione"<ref name="D. Macdonald, 21"/> industriale, da offrire in pasto al consumo di masse indistinte, un "prodotto uniforme il cui umile scopo non è neppure il [[divertimento]], perché anche questo presuppone [[vita]], e quindi sforzo, ma semplicemente la [[distrazione]]. Può essere stimolante o narcotico, ma dev'essere di facile assimilazione. Non chiede nulla al suo pubblico, perché è «completamente soggetto allo spettatore». E non dà nulla"<ref name="D. Macdonald, 21">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 21 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>.
 
Questo crea un'America in cui dominano omogeneità e livellamento e una cultura pluralistica non può nemmeno esistere<ref name="D. Macdonald, 63">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 63 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>.
 
Nella visione di Macdonald, "la cultura alta era rappresentata, tanto per capirci, da [[James Joyce|Joyce]], [[Marcel Proust|Proust]], [[Pablo Picasso|Picasso]], mentre quello che veniva chiamato Masscult era dato da tutta la paccottiglia [[Cinema statunitense|hollywoodiana]], dalle copertine del ''[[Saturday Evening Post]]'' e dal [[rock]] [...]"<ref name="bustina di minerva">{{cita pubblicazione | url = http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2010/04/16/news/alto-medio-basso-1.20134 | titolo = Alto medio basso | nome = Umberto | cognome = Eco | wkautore = Umberto Eco |pubblicazione= [[La bustina di minerva]] | editore = [[l'Espresso]] | giorno = 16 | mese = aprile | anno = 2010 | accesso = 24 ottobre 2016 }}</ref>.
 
Il Midcult, al contrario, emerge con la cultura middlebrow e copia e adultera in modo spericolato la cultura alta, spargendo ovunque il suo tiepido velo fangoso che minaccia l'alta cultura<ref name="D. Macdonald, 85">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 85 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>. Il Midcult "delineava un terzo livello [...] una cultura media rappresentata da prodotti d'[[intrattenimento]] che prendevano a prestito anche stilemi dell'[[Avanguardia (arte)|avanguardia]], ma che era fondamentalmente [[Kitsch]]. Tra i prodotti Midcult, MacDonald poneva, per il passato, [[Lawrence Alma-Tadema]] e [[Edmond Rostand]], e per i tempi suoi [[Somerset Maugham]], l'ultimo [[Ernest Hemingway|Hemingway]], [[Thornton Wilder]]"<ref name="bustina di minerva"/>.
Celebri, a tale proposito, sono, in quello scritto, le stroncature di opere di grande successo come ''[[Il vecchio e il mare]]'' di [[Ernest Hemingway]] e ''[[Piccola città]]'' di [[Thornton Wilder]], e dell'intera [[architettura neogotica]] dei college americani<ref name="D. Macdonald, 55">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 55 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref> (incluso, quindi, quello della sua [[alma mater]], la [[Yale University]]).
 
Macdonald scrive che, mentre nel Masscult "il trucco è scoperto" e consiste nel "piacere alle [[massa (sociologia)|folle]] con ogni mezzo", il Midcult, invece, riserva "un duplice tranello: finge di rispettare i modelli dell'Alta Cultura mentre, in effetti, li annacqua e li volgarizza. Il nemico che se ne sta fuori le mura è facilmente individuabile. Ciò che rende pericoloso il Midcult è la sua ambiguità. Perché il Midcult si presenta come facente parte dell'Alta Cultura"<ref name="D. Macdonald, 65">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 65 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>. Promuoveva una separazione tra i "brows" in modo che "i pochi che si curano della buona letteratura, pittura, musica, architettura, abbiano la loro Alta Cultura, e non confondiamola con il Midcult"<ref name="D. Macdonald, 112">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 112 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>.
 
== Commercializzazione del middlebrow ==
IlSono spesso indicati come middlebrow il circolo dei lettori chiamato [[Book of the Month Club|Book-of-the-Month Club]] e il ''[[Oprah's Book Club|Book Club]]'', quest'ultimo un programma televisivo di [[infotainment]] condotto da [[Oprah Winfrey]], sono spesso indicati come middlebrow<ref>{{cita pubblicazione | cognome = Kelly | nome = Hillary | titolo = We Don’t Need Oprah’s Book Club | url = https://newrepublic.com/article/88941/oprah-winfrey-book-club-dickens-karenina | rivista = [[The New Republic]] | giorno = 25 | mese = maggio | anno = 2011}}</ref>, lanciati sul mercato per portare classici della [[lettura]] e letteratura highbrow' alla [[middle class]] statunitense. Questo è stato sottolineato con particolare forza quando [[Jonathan Franzen]], dopo che era stato scelto il suo ''[[Le correzioni]]'', rimarcò in molte occasioni cimecome alcunialcune delle scelte dell'Oprah's Book Club fossero middlebrow<ref>{{cita web| cognome = Bosman | nome = Julie | titolo = Oprah Picks Franzen for Final Book Club | url=httphttps://mediadecoder.blogs.nytimes.com/2010/09/16/oprah-picks-franzen-for-final-book-club/?_php=true&_type=blogs&_r=0 | editore = [[The New York Times]]}}</ref>. Nel suo influente ''A Feeling for Books'', resoconto del Book-of-the-Month Club (come era stato dal suo inizio nel 1926 fino agli [[anni 1980|anni '80]], quando si trasformò in un'operazione puramente commerciale), Janice Radway sostiene che la cultura middlebrow non è solo un simulacro e una impersonificazione annacquata dell'del gusto highbrow, ma, piuttostoinvece, si è distintamente definito in sé ain dispettosfida della alladell'alta cultura di [[Avanguardia (arte)|avanguardia]]<ref>{{cita libro | cognome = Radway | nome = Janice | titolo = A Feeling for Books: The Book-Of-The-Month Club, Literary Taste, and Middle-Class Desire | url=httphttps://www.goodreads.com/book/show/426514.A_Feeling_for_Books }}</ref>. Il club librario offriva agli abbonati una scelta letteraria fatta da giudici esperti e "[[generalista|generalisti]]", ma considerava come fondamentale l'esperienza personale ed emozionale del leggere un libro, mantenendo, al contempo, alti standard di "qualità letteraria"‘. In questo modo, il club era in opposizione alla critica mossa in generale alla cultura middlebrow, come esperienza costrittiva alla cultura alta. Invece, Radway dimostra come la cultura middlebrow permetta ai lettori di accedere, in modo simultaneo, alle sfide sia intellettuali sia emozionali che le buone letture pongono al lettore. Radway identifica anche la contraddittorietà dei messaggi di genere veicolati dalle scelte editoriali: se da un lato, infatti, il [[marketing]] del Club aveva un forte orientamento verso un pubblico di lettrici di sesso femminile, compresa l'enfasi posta sul piacere emotivo dei libri, d'altro canto, l'accento posto sulla letteratura intellettuale e accademica del middlebrow intrappolava il lettore in costrittivi standard di valore maschili, classificando come 'grandi libri' quelli che sono in linea con classificazioni tecniche e maschili di eccellenza.
 
Il circolo dei lettori chiamato [[Book of the Month Club|Book-of-the-Month Club]] e il ''[[Oprah's Book Club|Book Club]]'', quest'ultimo un programma televisivo di [[infotainment]] condotto da [[Oprah Winfrey]], sono spesso indicati come middlebrow<ref>{{cita pubblicazione | cognome = Kelly | nome = Hillary | titolo = We Don’t Need Oprah’s Book Club | url = https://newrepublic.com/article/88941/oprah-winfrey-book-club-dickens-karenina | rivista = [[The New Republic]] | giorno = 25 | mese = maggio | anno = 2011}}</ref>, lanciati sul mercato per portare classici della [[lettura]] e letteratura highbrow' alla [[middle class]] statunitense. Questo è stato sottolineato con particolare forza quando [[Jonathan Franzen]], dopo che era stato scelto il suo ''[[Le correzioni]]'', rimarcò in molte occasioni cime alcuni delle scelte dell'Oprah's Book Club fossero middlebrow<ref>{{cita web| cognome = Bosman | nome = Julie | titolo = Oprah Picks Franzen for Final Book Club | url=http://mediadecoder.blogs.nytimes.com/2010/09/16/oprah-picks-franzen-for-final-book-club/?_php=true&_type=blogs&_r=0 | editore = [[The New York Times]]}}</ref>. Nel suo influente ''A Feeling for Books'', resoconto del Book-of-the-Month Club (come era stato dal suo inizio nel 1926 fino agli [[anni 1980|anni '80]], quando si trasformò in un'operazione puramente commerciale), Janice Radway sostiene che la cultura middlebrow non è solo una impersonificazione annacquata dell'highbrow, ma piuttosto distintamente definito in sé a dispetto della alla cultura di [[avanguardia]]<ref>{{cita libro | cognome = Radway | nome = Janice | titolo = A Feeling for Books: The Book-Of-The-Month Club, Literary Taste, and Middle-Class Desire | url=http://www.goodreads.com/book/show/426514.A_Feeling_for_Books }}</ref>. Il club librario offriva agli abbonati una scelta letteraria fatta da giudici esperti e "[[generalista|generalisti]]", ma considerava come fondamentale l'esperienza personale ed emozionale del leggere un libro, mantenendo, al contempo, alti standard di "qualità letteraria"‘. In questo modo, il club era in opposizione alla critica mossa in generale alla cultura middlebrow, come esperienza costrittiva alla cultura alta. Invece, Radway dimostra come la cultura middlebrow permetta ai lettori di accedere, in modo simultaneo, alle sfide sia intellettuali sia emozionali che le buone letture pongono al lettore. Radway identifica anche la contraddittorietà dei messaggi di genere veicolati dalle scelte editoriali: se da un lato, infatti, il [[marketing]] del Club aveva un forte orientamento verso un pubblico di lettrici di sesso femminile, compresa l'enfasi posta sul piacere emotivo dei libri, d'altro canto, l'accento posto sulla letteratura intellettuale e accademica del middlebrow intrappolava il lettore in costrittivi standard di valore maschili, classificando come 'grandi libri' quelli che sono in linea con classificazioni tecniche e maschili di eccellenza.
 
== Dibattito sul Middlebrow contemporaneo ==
 
Il dibattito sulla "linea di discrimine tra Cultura Alta e Cultura Bassa" è stato molto acceso intorno alla metà del [[XX secolo]], ma continua a riaccendersi ogni tanto, con regolarità, "ma sempre da nuovi punti di vista"<ref name="bustina di minerva"/>, perfino in un'epoca, come gli anni 2000 e 2010, in cui, in alcune società, la storica distinzione in due (o tre) livelli è divenuta più sfumata<ref name="bustina di minerva"/>.
 
''[[Slate Magazine]]'' suggerisce che la fine degli [[anni 2000]] e i primi [[anni 2010]] potrebbero essere considerati come "l'[[età dell'oro]] dell'arte middlebrow" —riferendosi a prodotti televisivi come ''[[Breaking Bad]]'', ''[[Mad Men]]'', ''[[I Soprano]]'' e ''[[The Wire (serie televisiva)|The Wire]]'' e romanzi come ''[[Libertà (romanzo)|Libertà]]'' di [[Jonathan Franzen]], ''[[La trama del matrimonio]]'' di [[Jeffrey Eugenides]] e ''[[Il tempo è un bastardo]]'' di [[Jennifer Egan]]. Nella stessa categoria middlebrow ''Slate'' annovera, ad esempio, i film di [[Aaron Sorkin]]<ref>{{cita news | url = http://www.slate.com/articles/arts/the_completist/2012/06/the_complete_works_of_aaron_sorkin_from_the_west_wing_to_the_social_network_to_the_newsroom_.html | titolo = You Can’t Handle the Truth About Aaron Sorkin | giornale = Slate | giorno = 22 | mese = giugno | anno = 2012 }}</ref>. Lo stesso ''Slate'' è stato definito giornalismo middlebrow<ref>{{cita web |url=http://declineofgenius.com/media/has-slate-declined-31082010/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 giugno 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111105023911/http://declineofgenius.com/media/has-slate-declined-31082010/ |dataarchivio=5 novembre 2011 }}</ref>.
 
In una articolo apparso sul ''[[Jewish Ideas Daily]]'' nel marzo 2012, Peodair Leihy ha descritto l'opera del [[cantautore]] e poeta [[Leonard Cohen]] come "una sorta di pop—upper-middle-brow, o lower-high-brow, come minimo, ma pur sempre pop"<ref>{{cita news | url = http://www.jewishideasdaily.com/1086/features/old-new-leonard/ | titolo = Old-New Leonard | giornale = Jewish Ideas Daily | giorno = 9 | mese = marzo | anno = 2012 }}</ref>. Questa categorizzazione [[estetica]] è stata teorizzata anche in un saggio scritto da William Deresiewicz nel novembre dello stesso anno per ''[[The American Scholar (rivista)|The American Scholar]]'', in cui Deresiewicz propone l'aggiunta del segmento "upper middle brow", per indicare una collocazione culturale in posizione intermedia tra ''masscult'' e ''midcult'', definito come "assai di gran lunga più sottile del ''Midcult''. È post- piuttosto che pre-ironico, con il suo sentimentalismo celato sotto un velo di fresco. È tagliente, abile, informata, alla [[moda]], e inventiva almeno nella forma"<ref>{{cita pubblicazione | url = httphttps://theamericanscholar.org/upper-middle-brow/ | titolo = Upper Middle Brow. The culture of the creative class | nome = William | cognome = Deresiewicz | giorno = 4 | mese = novembre | anno = 2012 | rivista = [[The American Scholar (rivista)|The American Scholar]] }}</ref>.
 
Su ''[[The New Yorker]]'', la giornalista Macy Halford caratterizza ''[[Harper's Magazine]]'', e lo stesso ''New Yorker'', come dei [[mezzi di comunicazione di massa|media]] "percepiti spesso quali esempi tipici del middlebrow: entrambe le riviste sono dedicate al segmento alto ma anche al renderlo accessibile a molti; al prendere idee che potrebbero rimanere confinate in [[Torre d'avorio (metafora)|torri d'avorio]] e [[letteratura accademica|testi accademici]], o in scene ''high-art'' (o film, o teatro), e portarle sulle pagine di un periodico relativamente poco costoso che può essere acquistato nelle librerie e nelle edicole sparse ovunque in tutto il paese (e ora anche su [[Internet]])". Fa notare, inoltre, l'effetto di Internet sul dibattito intorno al middlebrow: "[[Internet]] ci sta costringendo a ripensare (ancora una volta) quale sia il significato di “middlebrow” in un'era in cui ciò che è più elevato è accessibile allo stesso modo del più infimo —accessibile nel senso che entrambi sono a portata di un click [...] — è davvero pensare di nuovo come percorrere questa via di mezzo". La Halford così descrive [[Wikipedia]] come : "Wiki è essa stessa una specie di prodotto middlebrow" con le sue voci che "forniscono davvero un rapido sommario"<ref>{{cita news | cognome = Halford | nome = Macy | titolo = On "Middlebrow" | url=httphttps://www.newyorker.com/online/blogs/books/2011/02/on-middlebrow.html | rivista = [[The New Yorker]]}}</ref>.
 
Nel [[2010]] [[Umberto Eco]] sottolineava come il problema di demarcazione dei livelli si può dire abbia assunto una diversa prospettiva e si ponga in termini assai diversi nel [[XXI secolo]], epoca in cui la distinzione si è spostata "dai contenuti o dalla loro forma artistica" alle modalità della loro fruizione, laddove un classico prodotto di Cultura Alta, come l'ascolto di [[Composizioni di Ludwig van Beethoven|musica composta]] da [[Ludwig van Beethoven]] possa essere fruita, al pari di ''[[Jingle Bells]]'', come "[[suoneria per il telefonino]] o [[Musica d'ambiente|musica da aeroporto]] (o da ascensore) [...] nella [[disattenzione]], come avrebbe detto [[Walter Benjamin]], e quindi diventa (per chi lo usa così) molto simile a un motivetto pubblicitario. Al contrario un ''[[Jingle (musica)|jingle]]'' nato per pubblicizzare un [[detersivo]] può diventare oggetto di attenzione critica, e di apprezzamento per una sua trovata ritmica, melodica o armonica"<ref name="bustina di minerva"/>. Più che l'oggetto, in casi simili è lo sguardo a cambiare, più o meno attento e impegnato: "c'è lo sguardo impegnato e lo sguardo disattento, e per uno sguardo (o udito) disattento si può proporre anche [[Richard Wagner]] come [[colonna sonora]] per ''[[L'isola dei famosi]]''. Mentre i più raffinati si ritireranno ad ascoltare, su un [[dischi in vinile|antico vinile]], ''[[Non dimenticar le mie parole]]''"<ref name="bustina di minerva"/> di [[Giorgio Gaber]].
|musica composta]] da [[Ludwig van Beethoven]] possa essere fruita fruita, al pari di ''[[Jingle Bells]]'', come "[[suoneria per il telefonino]] o [[Musica d'ambiente|musica da aeroporto]] (o da ascensore) [..] nella [[disattenzione]], come avrebbe detto [[Walter Benjamin]], e quindi diventa (per chi lo usa così) molto simile a un motivetto pubblicitario. Al contrario un ''[[Jingle (musica)|jingle]]'' nato per pubblicizzare un [[detersivo]] può diventare oggetto di attenzione critica, e di apprezzamento per una sua trovata ritmica, melodica o armonica"<ref name="bustina di minerva"/>. Più che l'oggetto, in casi simili è lo sguardo a cambiare, più o meno attento e impegnato: "c'è lo sguardo impegnato e lo sguardo disattento, e per uno sguardo (o udito) disattento si può proporre anche [[Richard Wagner]] come [[colonna sonora]] per ''[[L'Isola dei famosi]]''. Mentre i più raffinati si ritireranno ad ascoltare, su un [[dischi in vinile|antico vinile]], ''[[Non dimenticar le mie parole]]''"<ref name="bustina di minerva"/> di [[Giorgio Gaber]].
 
=== Dibattito culturale in Italia ===
 
Con riferimento alla [[cultura italiana]] non esiste un animato dibattito su tali categorie culturali, paragonabile alla "guerra dei brows" degli anni '30 in [[Inghilterra]] e alle polemica di Macdonald negli anni '60.
Nel [[1965]], intervistato dal programma televisivo ''[[L'Approdoapprodo|L'approdo, settimanale di lettere ed arti]]'', andata in onda sul [[Rai 1|Primo canaleCanale]] della [[RAI]] il 9 marzo di [[1965|quell'anno]], [[Alberto Moravia]] esponeva una definizione del ''Midcult'' teorizzato da Macdonald e si cimentava nel tentativo di tracciare una linea di [[demarcazione]] contra la [[cultura di massa]] fornendoe il ''Midcult'' teorizzato da Macdonald e, dopo averne esposto una definizione, provava a fornirne alcuni esempi delladi prodotti appartenenti a questa categoria intermedia<ref name="Moravia"/>:<br />
Al primo posto metteva il ''[[LibroCuore (romanzo)|Cuore]]'' di [[Edmondo deDe Amicis]], da lui ritenuto "il colosso dei colossi" del genere e una sorta di "modello del Midcult"; seguivano, poi, il ''[[Così parlò Zarathustra (Nietzsche)|Così parlò Zarathustra]]'' di [[Friedrich Nietzsche]], le ''[[Les Nourritures terrestres]]'' di [[André Gide]], le opere di due prolificieprolifici e fortunati romanzieri, [[Archibald Joseph Cronin|Archibald Cronin]] e [[Ferenc Körmendi]], il ''[[Giovanni Episcopo]]'' di [[Gabriele D'Annunzio]] (definito da Moravia come vero capolavoro del [[Masscult and Midcult|Midcult]] [[Libertinismo|libertino]] e [[Fjodor Dostojevskij|dostojevskiano]], opera compiutamente artificiosa e da considerarsi "completa nel suo genere"), e ''[[Il dottor Živago]]'' di [[Boris Pasternak]] (autore, d'altro canto, dache luiMoravia stimatoafferma di stimare sia sul piano umano e personale sia sul piano artistico-letterario, come grande poeta)<ref name="Moravia">{{Cita video
|autore = [[Alberto Moravia]]
|titolo = "Masscult" e "midcult" nella definizione di Alberto Moravia
|url = http://www.teche.rai.it/2015/09/masscult-e-midcult-nella-definizione-di-alberto-moravia/
|accesso = 24 ottobre 2016
|data = 9 marzo 1965
|editore = [[L'Approdoapprodo|L'approdo, settimanale di lettere ed arti]], dalle [[Teche Rai]]
|ora =
|minuto = 1
|secondo = 34
|citazione =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|cid = Moravia
|postscript =
}}</ref>.
 
=== Canzone d'autore italiana ===
Nella [[storia dell'Italiadella Repubblica repubblicanaItaliana|storia]] della [[classe media]] del [[secondo dopoguerra italiano]] e del [[miracoloMiracolo italiano (storia)|boom economico]], un posto importante, benché sottovalutato<ref name="M. Santoro"/>, è occupato dal fenomeno musicale della [[canzone d'autore]] [[Canzone italiana|italiana]], quel filone che, per mano dei suoi autori (cantautori), operò "la valorizzazione di quel genere eminentemente popolare e 'di massa' che è la [[canzone italiana|canzone]]", raccogliendo successo e consensi soprattutto nelle "frazioni più intellettualizzate e a elevata scolarizzazione" della società, "alla ricerca di titoli di 'nobiltà culturale' per un genere culturale anch'esso tipicamente medio, ''middlebrow'' direbbero gli americani, di cui appropriarsi e in cui riconoscersi"<ref name="M. Santoro">{{cita libro | titolo = Canzone, nazione, regione | url = http://www.treccani.it/enciclopedia/canzone-nazione-regione_(L'Italia-e-le-sue-Regioni)/ |collana opera = L'Italia e le sue Regioni | anno = 2015 | nome = Marco | cognome = Santoro | wkautore = Marco Santoro | editore = [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]] | accesso = 24 ottobre 2016 }}</ref>.
 
=== Midcult italiano degli anni '90 ===
A caratterizzare il ''middlebrow'' italiano degli [[anni 1990|anni '90]] ci si è provato,cimentato [[Vittorio Giacopini]] con una breve esemplificazione, [[Vittorio Giacopini]]contenuta nella sua prefazione all'edizione 1997 del saggio di [[Dwight Macdonald]]: secondo Giacopini possono essere annoveratiascritti al ''Midcult'' di Macdonald "prodotti e personaggi tipici del [...] paesaggio culturale" italiano,; comesono da annoverare tra questi "la [[Bibbia ebraica|Bibbia]] tradotta dall'operaio-scrittore [[misticismo|misticheggiante]]" ([[Erri De Luca]]), "il giovane cannibale che scrive a quattro mani (con papà) un manualetto sui rapporti tra «adulti e piccini»" ([[Niccolò Ammaniti]]), "il raffinato [[mezzi di comunicazione di massa|massmediologo]] che tesse l'elogio degli «[[analfabeti]] di tutto il mondo» ([[Alberto Abruzzese]])<ref name="D. Macdonald, 15">{{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | p = 15 |editore = [[edizioni e/o]] | anno = 1997 }}</ref>.
 
== Note ==
{{references|3Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | lingua = en| rivista = ''[[Partisan Review]]'' | volume = anno XXVII | numero = 4 | pp = 589-631 | anno = 1960 }} In seguito, è stato pubblicato in una raccolta di suoi saggi sugli effetti della [[cultura di massa]] sulla società [[statunitensi|americana]]: {{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult and Midcult |collana opera = Against The American Grain: Essays on the Effects of Mass Culture | lingua = en | editore = [[Random House]] | anno = 1962}} Traduzioni italiane in:
 
** {{cita libro| autore = AA,VV, | titolo = [[Almanacco letterario Bompiani|Almanacco letterario]] | editore = [[Bompiani]] | anno = 1963 }}
* {{cita pubblicazione | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | lingua = en| rivista = ''[[Partisan Review]]'' | volume = anno XXVII | numero = 4 | pp = 589-631 | anno = 1960 }} In seguito, è stato pubblicato in una raccolta di suoi saggi sugli effetti della [[cultura di massa]] sulla società [[statunitensi|americana]]: {{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult and Midcult |collana= Against The American Grain: Essays on the Effects of Mass Culture | lingua = en | editore = [[Random House]] | anno = 1962}} Traduzioni italiane in:
** {{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult | opera = Controamerica | pp = 19-83 | curatore = Claudio Gorlier | traduttore = ''Against The American Grain'' a cura di Domenico Tarizzo | editore = [[Rizzoli editore]] | città = Milano | anno = 1969}}
** {{cita libro| autore = AA,VV, | titolo = [[Almanacco letterario Bompiani|Almanacco letterario]] | editore = [[Bompiani]] | anno = 1963 }}
** {{cita libro | nome = Dwigth | cognome = Macdonald | wkautore = Dwight Macdonald | titolo = Masscult e Midcult |collana= Controamerica | ppp = 19-83125 | curatorealtri = Claudiointroduzione Gorlierdi |[[Vittorio altri =Giacopini]], traduzione di Adriana Dell''AgainstOrto Thee AmericanAnnalisa Grain''Gersoni aKelley cura| dicittà Domenico= TarizzoMilano | editore = [[Rizzoliedizioni editoree/o]] | cittàanno = Milano1997 | annoisbn = 196988-7641-317-0 }}
** {{cita libro | nome = DwigthUmberto | cognome = MacdonaldEco | wkautore = DwightUmberto MacdonaldEco | titolo = [[Apocalittici Massculte integrati|Apocalittici e Midcultintegrati. |Comunicazioni ppdi =massa 125e |teorie altridella = introduzionecultura di [[Vittorio Giacopinimassa]], traduzione di Adriana Dell'Orto e Annalisa Gersoni Kelley | città = Milano | editore = [[edizioni e/oBompiani]] | anno = 1997 | isbn = 88-7641-317-0 1964}}
* {{cita libro | nome = Umberto | cognome = Eco | wkautore = Umberto Eco | titolo = [[Apocalittici e integrati|Apocalittici e integrati. Comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa]] | città = Milano, | editore = [[Bompiani]] | anno = 1964}}
* {{Cita libro | cognome = Jacoby | nome = Susan | wkautore = Susan Jacoby | titolo = The Age of American Unreason | editore = [[Pantheon Books]] | lingua = en | mese = febbraio | anno = 2008 | url= http://www.susanjacoby.com/ | isbn= 0-375-42374-5 }}
* {{Cita libro | cognome = Hofstadter | nome = Richard | wkauthorewkautore = Richard Hofstadter | titolo = Anti-Intellectualism in American Life | url = https://archive.org/details/antiintellectual0000unse_l9q4 | lingua = en | editore = [[Knopf Publishing Group]] | mese = febbraio | anno = 1966 | isbn= 0-394-70317-0 }}
 
== Voci correlate ==
 
* [[Letteratura di genere]]
* [[Letteratura di consumo]]
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* [[Filosofia occidentale]]
* [[Canone Occidentale]]
* [[Avanguardia (arte)|Avanguardia]]
* [[Folklore]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita pubblicazione | url = http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2010/04/16/news/alto-medio-basso-1.20134 | titolo = Alto medio basso | nome = Umberto | cognome = Eco | wkautore = Umberto Eco |pubblicazione= [[La bustina di minerva]] | editore = [[l'Espresso]] | giorno = 16 | mese = aprile | anno = 2010 | accesso = 24 ottobre 2016 }}
 
* {{cita pubblicazione | url = http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2010/04/16/news/alto-medio-basso-1.20134 | titolo = Alto medio basso | nome = Umberto | cognome = Eco | wkautore = Umberto Eco |pubblicazione= [[La bustina di minerva]] | editore = [[l'Espresso]] | giorno = 16 | mese = aprile | anno = 2010 | accesso = 24 ottobre 2016 }}
 
{{Portale|antropologia|moda|sociologia|storia}}
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[[Categoria:Cultura occidentale]]
[[Categoria:Subculture]]
[[Categoria:ClasseCultura della classe media]]
[[Categoria:Parole d'autore della sociologia]]
[[Categoria:Espressioni comuni della lingua inglese]]