Assistente sociale: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|descrizione=la serie televisiva|titolo=Assistente sociale (serie televisiva)}}
{{L|diritto|arg2=professioni|dicembre 2013}}
Si definisce '''assistente sociale''', nei vari [[ordinamento giuridico|ordinamenti giuridici]] una persona che opera nel campo dei [[servizi sociali]].▼
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== Storia ==▼
▲== Storia ==
Con l'affermazione progressiva della famiglia come gruppo sociale intermedio, si diffusero i primi sistemi rudimentali di mantenimento, per esempio l'adozione nell'[[antica Roma]]. Con la diffusione del [[cristianesimo]], a causa del complesso apparato amministrativo che molti vescovi si ritrovarono a gestire, fu necessario affiggere un albo, che comprendeva i nominativi di donne, principalmente vedove o diaconesse, selezionate secondo determinati requisiti e che non si occupavano solo di elemosine, bensì di «tutti i problemi connessi con l'[[indigenza]] così come si intende il servizio sociale»<ref>Colagiovanni E., 1960, Il servizio sociale, Malipiero, Bologna, 1960, pag. 34</ref>.
Le vedove erano alle dirette dipendenze dei diaconi anch'essi dediti al servizio della carità. Nel
Il passaggio dall'assistenza privata a quella pubblica avviene durante il XIX secolo quando sulla spinta degli ideali dell'[[illuminismo]] europeo si giunse a istituzionalizzare l'assistenza assicurando da una parte i servizi essenziali alla persona e allo stesso tempo ponendo sotto controllo il comportamento degli assistiti. In questo modo il servizio sociale assistenziale passa dal monopolio ecclesiastico alla competenza dello Stato laddove la figura del responsabile della cura non è più la religiosa ma l'assistente laico, cioè l'antenato storico dell'attuale figura dell'assistente sociale.
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La gestione della [[beneficenza]] durante l'occupazione francese diventa uno dei mezzi per assicurare il consenso: l'istituzione di pensioni a invalidi e vedove di guerra, la fondazione di orfanotrofi e ospedali militari, la costituzione di un fondo pensioni attraverso trattenute su tutti gli stipendi dimostrano come si tendesse a proteggere proprio quei ceti, borghesi civili e militari, che avevano sostenuto la politica napoleonica<ref>Botti G., Guidi L., Valenzi L., Povertà e beneficenza tra Rivoluzione e Restaurazione, Napoli, Morano, 1990.</ref>.
Il legislatore perciò ebbe bisogno di uomini (e donne) che mediassero per suo conto con l'elettorato. A tale scopo nel
Il concetto di “assistenza” fu introdotto da Cesare Correnti nel 1848, l'adozione del termine “servizio” avvenne su emulazione degli stranieri, e più precisamente dalla "I Conferenza
Con l'approvazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 (detta
Quando lo Stato assunse le funzioni relative all'assistenza pubblica, in Europa già sul finire del
Risulta che, oltre a Gregorio al Celio, un'altra scuola fu operativa per breve tempo organizzato dall'Istituto
Le assistenti sociali trovarono collocazione presso le aziende (media e grande industria), presso gli enti parastatali quali l'[[ONMI]] (opera nazionale maternità infanzia) che raccoglieva tutte le competenze del settore dell'infanzia, presso il Tribunale per i Minorenni e gli Istituti di osservazione (a partire dal 1934), presso gli enti pubblici assicurativi quali [[INPS]], [[INAIL]], [[INAM]],
«La nostra legislazione […] è costituita dal complesso delle norme giuridiche che riguardano l'assistenza, la previdenza e il servizio sociale: protezione per la maternità e infanzia, assicurazioni contro gli infortuni, assicurazione contro la vecchiaia, l'invalidità, malattia, disoccupazione involontaria, mutualità scolastica, collocamento dei disoccupati, istituzioni di assistenza e previdenza, Opera Nazionale Dopolavoro, scuole secondarie di avviamento professionale».<ref>Lama E., Recensione su Fantini O., Corso completo di legislazione sociale e del lavoro interna e comparata, Perugia, Regia Università, “Bibliografia fascista”, 1930, 7, p. 610-611</ref> Al 31 dicembre del 1942 il servizio sociale esisteva in 1308 fabbriche in favore di 900.000 operai<ref>Colombo U., principi e ordinamento dell'assistenza sociale, Milano, Giuffrè, 1954, p. 402</ref>.
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L'assistenza non si limitò al settore industriale. Fin dal 1935 gli uffici distrettuali di servizio sociale ubicati presso gli istituti di patronato si occuparono del servizio sociale per minorenni di condotta irregolare, ovvero abbandonati o fermati dalla pubblica sicurezza o comunque in attesa di provvedimento dell'autorità giudiziaria che era assolto e comunque non ritenuto socialmente pericoloso era affidato alle case di rieducazione tramite gli Udss, i più pericolosi invece erano relegati nei riformatori cioè il carcere minorile<ref>Di Benedetto M., Pittini F., Assistenza sanitaria sociale, Roma, Armando, 1959, p. 313</ref>.
Con la proclamazione dell'Impero
Nel
I costituenti decisero di conseguenza di esprimere il medesimo concetto con «dizioni diverse» e più precisamente nell'art. 38 dove si legge “assistenza” e nell'art. 117 dove si legge “beneficenza”<ref>Terranova F., Il potere assistenziale, Roma, Ed. riuniti, 1975, p. 117</ref>. La differenza è che «mentre la beneficenza ha sempre scopo di riparazione, l'assistenza avrebbe scopo di prevenzione e si avvicinerebbe alle varie forme di previdenza»<ref>Zanobini G., Corso di diritto amministrativo, Vol. V, Milano, Giuffrè, 1954, p. 534</ref>. Precedentemente «il mantenimento degli inabili al lavoro ha sempre trovato la sua disciplina giuridica nella legge di pubblica sicurezza» e nel codice civile artt. 2114 e 2123<ref>Zanobini G., Corso di diritto amministrativo, Vol. V, Milano, Giuffrè, 1954, p. 563</ref>. Secondo Ferdinando Terranova «le leggi che il fascismo ha posto in essere sono conservate intatte nell'ordinamento giuridico post-fascista»<ref>Terranova F., Il potere assistenziale, Roma, Ed. riuniti, 1975, p. 100</ref>. Nel 1949 fu avanzata la proposta di istituire un Ministero di assicurazioni sociali “che mira all'unificazione di tutte le istituzioni di protezione sociale”<ref>Cabibbo, E., Sulla proposta di legge per l'istituzione del ministero di assicurazione sociale, in “Informazioni sociali”, Acli, 1949, 3, p. 39, pp.39-40</ref>.
Negli
Negli
Nuovi aggiornamenti si ebbero negli
Una [[legge quadro]], che definisse l'assistenza sociale come obbligatoria per assicurare un livello minimo dignitoso della vita indistintamente, è arrivata solo nel
== Descrizione e caratteristiche ==
== Italia ==▼
Svolge la propria attività nell'ambito della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando gli individui nell'utilizzo personale e sociale delle risorse, organizzando e promuovendo interventi e servizi e adattandoli alle particolari situazioni di bisogno, con particolare attenzione alle esigenze di autonomia e responsabilità delle persone, in un'ottica di valorizzazione di tutte le risorse della comunità. Ha il compito di valorizzare la persona, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità, li sostiene nell'uso delle risorse proprie e della società nel prevenire e affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione.
L'assistente sociale è oggi un professionista che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative, per l'esercizio dell'attività è inoltre necessario iscriversi ad apposito [[albo professionale]], istituito nel [[1993]].▼
== Nel mondo ==
▲=== Italia ===
▲L'assistente sociale è
{{
▲{{Citazione necessaria|Non è raro l'impiego dell'A.S.S. a livello medio-alto (dirigenza nel settore amministrativo e contabile, settore socio-sanitario, incarichi di "alta" professionalità) presso gli Enti Locali ed in genere nella Pubblica Amministrazione, oppure negli organismi di controllo (es. Uffici Controllo Interno di Gestione, Revisori del Conto, Commissioni mediche di verifica di cui alla legge 104/1992 riguardante gli invalidi civili ecc.
Ciò si desume non solo dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Comparto della Sanità) ove è ormai acquisita la dirigenza per gli assistenti sociali laureati nell'area dei servizi sociali, ma anche da leggi di settore nonché dai pareri favorevoli espressi dal [[Consiglio Universitario Nazionale]] al [[MIUR]], quando in occasione della partecipazione a pubblici concorsi non ha negato l'equiparazione della laurea in Servizio Sociale (corso quadriennale) alle lauree in Scienza della Politica, Giurisprudenza, Sociologia e Scienza dell'Amministrazione conseguite ai sensi della legge n. 341/1990.}}
==== Disciplina normativa ====
La figura non aveva mai avuto un pieno riconoscimento giuridico: infatti gli ''assistenti sociali'' erano essenzialmente dei privati. Inoltre non erano previsti particolari titoli né competenze.
Con l'emanazione del [[Decreto del presidente della Repubblica]] 15 gennaio
Inoltre, un apposito regolamento sull'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di assistente sociale venne emanato solo verso la fine degli
L'art. 3 della tab. XLIV allegata al decreto MURST del 23 luglio
Il
==== Formazione ====
La professione dell'assistente sociale può essere esercitata in forma autonoma o di [[rapporto di lavoro]] subordinato. Nella collaborazione con l'autorità giudiziaria, l'attività dell'Assistente Sociale ha esclusivamente funzione tecnico-professionale.
Per l'iscrizione di cittadini extracomunitari negli albi professionali si veda l'art. 26 del d.lgs 25 luglio
Il percorso formativo dell'assistente sociale è strutturato su più livelli:
* [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuola secondaria superiore]]: diploma di liceo socio-psicopedagogico (facoltativo)
* [[laurea]] triennale (obbligatorio per l'accesso alla sezione B dell'Albo)
* [[Master universitario|master]] di primo livello (facoltativo)
* [[laurea magistrale]] (obbligatorio per l'accesso alla sezione A dell'Albo)
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! Periodo !! Istituto !! Esame di Stato
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| 1920-1927 || Istituto italiano di igiene, previdenza
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| 1928-1943 || Scuola Superiore di Servizio Sociale di Gregorio al Celio || No
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| 1945-1975 || Consorzi di enti (Unsass, Ensiss, Onarmo, Cepas, etc.) || No
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| 1976-1990 || Scuole Dirette a Fini Speciali ||
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| 1991-1999 || L. 341/90 Diploma Universitario || Sì
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|-
|2020-oggi
|
|Sì
|}
==== Attività ====
L'assistente sociale generalmente opera in aree di conoscenza scientificamente fondate all'interno delle [[scienze sociali]].
Gli interventi dell'assistente sociale, in generale, si possono distinguere a seconda dei ruoli:
* ruolo tecnico: funzioni inerenti ai servizi di ricerca, assistenza tecnica e sociale. Svolgono attività volta a fornire elementi di giudizio, applicando principi e metodi propri di scienze, arti e discipline tecniche o
* ruolo professionale: mansioni proprie della loro professione con piena autonomia pur nel rispetto degli obblighi derivanti della natura del rapporto di pubblico impiego che è un rapporto di lavoro subordinato<ref>Giuseppe Guarino, s.v. Parastato, in Dizionario amministrativo, Giuffrè, Milano, 1978,
▲* ruolo tecnico: funzioni inerenti ai servizi di ricerca, assistenza tecnica e sociale. Svolgono attività volta a fornire elementi di giudizio, applicando principi e metodi propri di scienze, arti e discipline tecniche o una attività di natura tecnico professionale, sempre che manchino i requisiti per l'inquadramento nel ruolo professionale;
▲* ruolo professionale: mansioni proprie della loro professione con piena autonomia pur nel rispetto degli obblighi derivanti della natura del rapporto di pubblico impiego che è un rapporto di lavoro subordinato<ref>Giuseppe Guarino, s.v. Parastato, in Dizionario amministrativo, Giuffrè, Milano, 1978, pag. 448</ref>.
Sono molteplici le aree di intervento che possono coinvolgere un assistente sociale. Il lavoro di questo professionista può essere svolto sia nell'ambito sociale o integrato con la sanità, sia nel settore amministrativo e contabile della P.A.. Le principali categorie di utenza che frequentano i servizi sociali sono:
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L'assistente sociale può operare in diversi settori ed enti sia pubblici che privati. Tra questi ricordiamo:
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** [[
** Unità
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** C.T.U. presso [[Tribunale dei minori|Tribunale per i minorenni]];
** [[Ministero della giustizia]] (
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** [[
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** [[Ministero dell'interno]]/[[Prefettura italiana|
** [[Regioni d'Italia|
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** [[
** [[
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==== Retribuzione ====
Retribuzione in percentuale:<ref>Tognetti-Bordogna M., Lo sviluppo di carriera: il rapporto
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|}
==== Il dibattito sulla figura ====
È stato osservato, riguardo
«Innanzi tutto osserviamo che si è scelto il sostantivo ''assistente'' invece che ''consigliere'' o ''consultore'' o ''consulente''. La ragione è che l'assistente sociale non si limita solo a consigliare ma opera e coopera insieme al soggetto assistito sia singolo che come gruppo. Ecco perché l'assistente è anche denominato operatore sociale o lavoratore sociale e la sua attività si richiama
Desta comunque perplessità il fatto che l'assistente sociale sia una professione di tipo intellettuale. Si potrebbe aggiungere ancora che alcune professioni come l'avvocato e il medico sono denominate “intellettuali” dal codice civile, mentre l'assistente sociale ha ottenuti i propri riconoscimenti in base a decreti legge quindi in ambito di diritto pubblico. È chiara, dunque, la prevalenza dell'elemento pubblico nel servizio sociale.
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* teorie behavioriste, che si concentrano sui pattern osservabili e utilizza teorie dell'apprendimento per analizzare e modificare il comportamento. Le teorie comportamentiste sono criticate per l'eccessivo meccanicismo e la discutibile eticità perché si focalizzano sugli obiettivi a discapito dei mezzi, es. modello task-oriented (L. Epstein);
* teorie cognitive, si riferiscono all'attività mentale delle persone e tende a utilizzare spiegazioni che si basano sul controllo razionale del comportamento delle persone, es. modello problem solving (H. Perlman);
* teorie eco-sistemiche, enfatizza l'adattabilità dell'uomo al suo ambiente e l'interazione
* teorie fisionomiche, derivate da Cesare Lombroso, si basano sulle caratteristiche biologiche ereditate dall'individuo, es. modello scientifico (F. Taylor), rating assessment (C. Bedaux).
* teorie prospettiche, offrono un modo di considerare il mondo e cambiare sé e il sociale. In particolare il modello del counselling, a opera di Rogers è focalizzato sulla relazione counselor-utente, accentua la non direttività dell'approccio e la considerazione asserativa dell'utente.
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Secondo Annalisa Zambotti, l'assistente sociale specialista è competente in:
{{citazione|aspetti teorici e applicativi delle scienze di servizio sociale; teoria e metodi del servizio sociale con esplicito riferimento ai suoi principi, fondamenti, metodi, tecniche professionali, politica sociale, organizzazione; capacità di elaborazione teorica e alla metodologia della ricerca di servizio sociale, della pianificazione e programmazione, della gestione manageriale, dei metodi di analisi valutativa e di supervisione e formazione professionale.<ref>
== Note ==
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* [[Scienze del servizio sociale]]
* [[Servizi sociali]]
* [[Lavoro sociale]]
* [[Servizio sociale penitenziario]]
* [[Integrazione socio-sanitaria]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.cnoas.it|Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali}}
* {{cita web|https://www.ifsw.org/|International Federation of Social Workers}}
{{Controllo di autorità}}
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