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{{LibroBio
|Nome = Mahmud Taymur
| titolo = Il libro di Dede Korkut
|PostCognomeVirgola = (in arabo محمود تيمور, Maḥmūd Taymūr)
| autore = Sconosciuto
| annoorigSesso = M
|LuogoNascita = Il Cairo
| genere = Epica / Poesia
|GiornoMeseNascita = 16 Giugno
| sottogenere = Gli argomenti trattati vertono sulla morale
|AnnoNascita = 1894
| lingua = Turco oguzo
|LuogoMorte = Losanna
| protagonista = Korkut
|AnnoMorte = 1973
|Attività = scrittore
|Nazionalità = egiziano
|PostNazionalità=, autore di romanzi e racconti, opere teatrali, raccolte di articoli di viaggio, studi linguistici e letterari
}}
 
Fu uno dei maggiori esponenti dell'Accademia della Lingua Araba al [[Il Cairo|Cairo]]<ref>{{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}</ref> e fece parte del gruppo di scrittori egiziani ''Jamāʿat al-Madrasah al-Ḥadīthah'' (il Gruppo della Scuola Moderna).<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/art/Arabic-literature/Belles-lettres-and-narrative-prose#ref945690|titolo=Arabic Literature|sito=www.britannica.com|p=2 di 3}}</ref>
Il '''''Libro di Dede Korkut''''' è una delle opere più famose e importanti della letteratura turca oguza. Le tematiche del libro vertono sulla morale e sui valori relativi allo stile di vita nomade dei turchi oghuzi (che poi, dopo la conversione all'islam, sarebbero divenuti i Turcomanni) in epoca preislamica, nonché del loro incontro con gli ideali della religione del sacro Corano. Il libro è oggi parte della cultura letteraria dei paesi con lingua di origine turca, quali la Turchia, l'Azerbaijan, il Turkmenistan e il Kazakhstan.{{italic title}}
{{refimprove|date=April 2011}}
{{Infobox poem
|name = ''Book of Dede Korkut''
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|caption = Dede Korkut
|author = folk
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|country = {{flag|Turkey}}<br />{{flag|Azerbaijan}}<br />{{flag|Turkmenistan}}
|language = [[Oghuz languages|Oghuz Turkish]]
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|subject = The stories carry morals and values significant to the social lifestyle of the nomadic Turks.
|genre = [[Epic poetry]]
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== Biografia ==
I racconti di carattere epico raccolti nel Libro di Dede Korkut sono parte dei circa 1000 racconti epici raccolti attorno alla cultura mongola e turca e tra questi si distinguono per importanza e apporto storico. Questo libro tratta, attraverso brevi opere di carattere epico, la storia, la letteratura, l'identità e le scienze dei popoli che ne compongono i personaggi.
=== La famiglia Taymur ===
La famiglia Taymur, di origini curde, era socialmente benestante e ricoprì un ruolo rilevante nel panorama politico egiziano.<ref>{{Cita web|url=http://www.civicegypt.org/?p=59591|titolo=la vita di Mahmud Taymur}}</ref> Il nonno, Muhammad ibn Ali Kurd Taymur, era un alto funzionario, amico del wali d'Egitto Muhammad Ali. I Taymur vivevano nella provincia di [[Mosul]], e fu il bisnonno di Mahmud, un ufficiale dell'esercito ottomano, a decidere di trasferirsi lungo il Nilo. La madre di Mahmud, Khadijah, di origini greche, era la figlia di Ahmed Pasha Rashid, che fu ministro degli interni. Il padre di Mahmud, [[:en:Ahmed_Taymour|Ahmad Taymur]] (1871-1930), era un colto aristocratico, scrittore e studioso di storia, letteratura e lingua araba.<ref>{{Cita web|url=https://ar.wikipedia.org/wiki/محمود_تيمور|titolo=}}</ref> La coppia ebbe due figli, Mahmud e Muhammad.
 
Muhammad, nato nel 1892, dimostrò le sue spiccate doti di letterato già in giovanissima età: a 14 anni aveva già composto delle poesie e pubblicato alcuni articoli in uno dei giornali più prestigiosi del tempo. Precursore della cosiddetta "letteratura nazionale", fu uno dei primi autori realisti e contribuì alla nascita del racconto arabo moderno, in particolare con l'opera di denuncia sociale ''fi'l-qitar'' (Nel treno).<ref>{{Cita|Camera d'Afflitto|pp. 215-216}}</ref> Fece parte del gruppo di intellettuali riuniti intorno alla rivista d'avanguardia ''Al-Sufur'' (senza velo) fondata nel 1915, un'importante vetrina per scrittori desiderosi di esprimere idee nuove.<ref>{{Cita web|url=http://www.arablit.it/taymur.html|titolo=Muhammad Taymur}}</ref> La morte prematura avvenuta nel 1921 non gli permise di dare piena dimostrazione delle sue capacità di commediografo e novellista, emerse in opere quali "''L'uccello in gabbia''" e "''L'abisso''" scritte in giovane età. Il suo sogno di dare all'Egitto un vero teatro nazionale, lontano da improvvisazioni e dilettantismi, sarà in seguito portato avanti dal fratello Mahmud.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=485|pp=|volume=19|ISBN=}}</ref>
== Compendio dell'opera ==
Il Libro di Dede Korkut è un ''dastan'' anche conosciuto col nome di ''Oghuz-nameh'' che prende luogo in un'area molto vasta comprendente l'Asia Centrale, l'Iran e l'Anatolia e in cui la maggior parte delle vicende si svolgono nell'area azera del Caucaso.
 
Nella famiglia Taymur nacquero altri scrittori e pionieri della letteratura araba, anche in campo femminile: la zia di Mahmud e Muhammad, 'A'ishah (1840-1902) era una donna estremamente colta, capace di parlare fluentemente in arabo, in ottomano e in persiano. Dopo la morte del marito iniziò a produrre preziosi testi che le conferirono ben presto il nome di 'A'ishah al-Taymuriyyah, pioniera della letteratura araba moderna femminile. Fu principalmente lei a educare il fratello Ahmad, padre di Mahmud e Muhammad, che aveva 35 anni in meno di lei. I suoi scritti rappresentano un eccellente spunto per analizzare e studiare l'estetica della letteratura ottomana ai suoi massimi livelli.<ref>{{Cita|Allen|p. 354}}</ref>
Questo libro rappresenta per i Turchi, in particolare per coloro che si riconoscono come ''oguzi'', un compendio sulla propria storia, sulla propria identità, sui costumi e i valori dei propri avi. Il libro commemora le lotte per la libertà, in un periodo in cui i turchi oguzi erano semplicemente pastori, e in cui si iniziava a perdere, tra gli stessi turchi, la consapevolezza di essere i discendenti degli oguzi, difatti questo termine col tempo passò in disuso tra quelle genti. Difatti, a partire dalla metà del X secolo, i turchi iniziarono a prendere il nome di "Turcomanni"; il processo si sviluppò attraverso i secoli fino a concretizzarsi definitivamente nel XIII secolo. Possiamo descrivere Turcomanni tutti coloro che, tra i turchi (oguzi e non solo), abbracciarono la religione islamica e spesso, con la stessa, una vita che si avvicinava molto più allo stile sedentario, abbandonando le origini nomadi. Nacquero quindi alcune confederazioni turcomanne, una delle quali, gli Ak-koyunlu (dal turco "montoni bianchi"), si stabilì come dinastia tra l'Azerbaijan, l'Iraq, l'iran occidentale e la Turchia orientale.
 
=== ContenutiInfanzia ===
Mahmud Taymur nasce il 16 giugno 1894 al Cairo e trascorre i suoi primi anni di vita con la famiglia nella dimora costruita dal bisnonno, una casa un tempo sfarzosa ma poi caduta in rovina, situata nel quartiere di Dar al-Sa'ada<ref>{{Cita web|url=https://mwthoq.com/الكاتب-محمود-تيمور/|titolo=La vita di Mahmud Taymur}}</ref>, ambiente ricco di letterati, artigiani e artisti. Pur essendo d'uso comune riservare ai figli degli aristocratici un'educazione esclusiva, la famiglia Taymur consente ai due fratelli Muhammad e Mahmud di giocare per strada con bambini di ceti sociali più umili e di esplorare liberamente la realtà dell'ambiente circostante. Lo stesso Mahmud, in un saggio autobiografico del 1960, descrive questo quartiere come "autenticamente popolare, in cui differenti gruppi e classi sociali vivono fianco a fianco".<ref>{{Cita libro|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|pp=354-355}}</ref>
Essendo stato scritto tra il X e il XIII secolo, periodo durante il quale si attuava la conversione di massa all'islam della popolazione turca: per questa ragione, le dodici storie contenute nel Libro di Dede Korkut ritraggono spesso i protagonisti come dei buoni musulmani, intenti a combattere e ostacolare i propri avversari, considerati infedeli. Alle volte, tuttavia, sono inseriti dei riferimenti alla magia, un argomento ricorrente nella tradizione turca, in particolare quella preislamica, considerata nell'islam "l'era dell'ignoranza" (in [[Lingua araba|arabo]]: جاهلية‎ - ''jāhilīyah''). Dede Korkut (aka "Nonno Korkut") appare nell'opera come un famoso bardo, e il suo ruolo consiste nel collegare le storie tra loro. Korkut è rappresentato come un uomo anziano, rispettato: viene appunto chiamato con l'appellattivo di ''aksakal'', letteralmente "dalla barba bianca", il che sta a sottolineare il suo rilievo come saggio, capace di risolvere le dispute affrontate all'interno delle tribù. Ancora oggi, all'interno di alcune società di origine turca come l'Azerbaijan, il termine aksakal viene utilizzato con rispetto per descrivere un membro importante della famiglia, rimpiazzando di fatto il termine ''ata'', "padre" o "avo".
 
La madre di Mahmud, Khadijah, muore quando questi ha solo cinque anni e la famiglia si trasferisce ad 'Ain Shams, al tempo un piccolo villaggio vicino al Cairo, poi sede delle università più prestigiose della città. Qui Mahmud conosce per la prima volta la realtà contadina e rimane colpito dalle condizioni di vita del ''fellah'', il lavoratore della terra.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=255|pp=|ISBN=}}</ref> Quando ha otto anni, muore la zia 'A'ishah che si era presa cura di lui. L'educazione dei due fratelli ricade sulle spalle del padre Ahmad, che non si risposerà ed eserciterà su di loro un'enorme influenza, soprattutto nella loro formazione culturale, grazie alla ricca biblioteca che nel corso degli anni contribuirà ad incrementare, e che è oggi inserita nella Collezione Taymūr della Biblioteca Nazionale del Cairo (la ''[[Dār al-kutub]]''). Alcuni biografi hanno affermato che dopo il prematuro trapasso di Khadijah, Ahmad "si sposò con la propria biblioteca". Alla sua morte, il patrimonio librario ammontava a circa 18.000 opere, attraendo visitatori e studiosi, intellettuali, studenti e ''sheikh'' da [[Università al-Azhar|Al-Azhar]] e da tutto l'Egitto. Uno dei primi libri che Ahmad fece leggere al piccolo Mahmud fu ''Alf-layla wa-layla'', [[le mille e una notte|''Le mille e una notte'']], che colpì molto il futuro letterato.<ref>{{Cita|Allen|pp. 355-356}}</ref>
Il personaggio di Dede Korkut , secondo lo storico islamico Rashid al-Din Hamadani (m. 1318), fu un uomo straordinario che visse per 295, palesandosi quando il capotribù turco oguzo Inal Syr Yavkuy Khan lo mandò come ambasciatore dal Profeta Muhammad, che Korkut divenne in questa istanza musulmano e che diede consigli importanti al Grande Khan degli Oguzi, e successivamente ne seguì le elezioni.
 
Mahmud fin dalla giovane età inizia a leggere romanzi tradotti in arabo; ammetterà successivamente che molte delle sue prime letture furono di pessima qualità.<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=7|pp=|ISBN=}}</ref> Tra gli autori arabi lo affascinano particolarmente [[:en:Mustafa_Lutfi_al-Manfaluti|al-Manfaluti]] e gli autori siro-libanesi del "''mahjar''", un gruppo di scrittori emigrati negli Stati Uniti nella prima metà del Novecento,<ref>{{Cita web|url=https://en.wikipedia.org/wiki/The_Pen_League|titolo=The Pen League}}</ref> fra cui spicca [[Khalil Gibran|Jubran Khalil Jubran]] (di cui Mahmud apprezza in particolare l'opera ''al-Ajniḥa al-mutakassira''), autore di racconti brevi trasferitosi dal Libano a New York, il quale influenzerà Taymur inducendolo a scrivere poesie in prosa. Notevole è anche l'influsso esercitato dai grandi autori occidentali:<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=10|pp=|ISBN=}}</ref> si ritiene che l'eco delle opere di questi scrittori sia presente nel primo brano di narrativa di Mahmud, ''al-Sharaf al-rafi''' (''Il nobile senso dell'onore''), pubblicato nel 1908, in cui l'autore appena quattordicenne dà sfogo al suo spirito nazionalista.<ref>{{Cita|Allen}}</ref> Mahmud avrà come maestro e mentore il fratello maggiore, Muhammad. Le loro opere si somigliano, almeno agli esordi, specie per l'influsso esercitato su entrambi da scrittori come Salamah Hijazi.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=1vavqjJ0uwoC&pg=PA254&lpg=PA254&dq=mahmud+taymur&source=bl&ots=1yjGF74Fpy&sig=2zGgAn7RdS0gbYH2KWr0-oBFatU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjo3bqA0ILSAhXDcRQKHcINDi4Q6AEIWzAN#v=onepage&q=mahmud%20taymur&f=false|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|p=255}}</ref>
L'opera racconta parabole su guerrieri e combattimenti, riguardo in particolare i conflitti che vedevano come protagonisti i turcomanni contro i turco altaici Qıpçaq e i nomadi delle steppe Peceneghi (''Beçenek''). Molti temi sono simili a quelli tipici della tradizione letteraria occidentale: ad esempio, la storia che racconta del mostro Tepegoz (Goggle-eye in inglese) assomiglia molto a quella narrata nell'Odissea di Omero in cui si racconta del ciclope Polifemo; da ciò si evince che l'autore/gli autori del Libro di Dede Korkut conoscessero le opere greche, o che l'opera di Omero e il libro epico turco abbiano delle radici anatoliche in comune.
 
=== Maturità ===
Nel libro vengono descritte con enfasi le qualità fisiche e atletiche degli uomini nonché delle donne turche: tutti loro sono considerati atleti di grande qualità, specialmente per quanto riguarda l'andare a cavallo, la lotta libera, il polo, l'arcieria e il lancio del giavellotto, considerati come sport nazionali turchi.
Dopo aver terminato l'istruzione secondaria in Marocco, Mahmud si iscrive all'università ad Agraria, ma interrompe gli studi a causa di una forma di febbre tifoide quando ha circa vent'anni. In seguito lavora al Ministero della Giustizia e successivamente degli Affari Esteri, per poi prendere la decisione di occuparsi a tempo pieno di letteratura.<ref>{{Cita libro|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|p=358}}</ref> Approfondisce la conoscenza degli autori francesi, russi e arabi. Grazie al fratello Muhammad, che trascorre un periodo in Francia, viene a contatto con le opere dell'autore [[Naturalismo (letteratura)|naturalista]] [[Guy de Maupassant|Guy De Maupassant]], di cui sostiene di vedere l'influenza nello stile degli autori russi [[Anton Čechov|Chekhov]] e [[Ivan Sergeevič Turgenev|Turgenev]]. Fra gli autori arabi scopre [[Muhammad al Muwaylihi|al-Muwailihi]] e [[Muhammad Husayn Haykal|Muhammad Haykal]], che aveva appena pubblicato la sua opera più rilevante, ''Zaynab''.<ref>{{Cita|Brugman|p. 10}}</ref>
 
Nella seconda metà degli anni Dieci del 1900, Mahmud e il fratello entrano a far parte di un gruppo di letterati e intellettuali egiziani, ''Al-Madrasah al-hadithah'', ovvero la Scuola Moderna, dove iniziano a sperimentare il racconto breve, genere mai usato in precedenza da autori arabi. Fu grazie al grandissimo utilizzo che ne fecero gli autori della Scuola Moderna se oggi il racconto breve è il genere più utilizzato in assoluto dagli scrittori arabi contemporanei. Questo gruppo di intellettuali amava leggere romanzi e poesie di autori europei, rivelando grande interesse per quelli francesi. Tuttavia, come affermarono molti membri del gruppo, tra cui anche [[:en:Yahya_Haqqi|Yahya Haqqi]], quella che maggiormente influenzò il loro sviluppo creativo e compositivo fu la letteratura russa: grazie allo studio dei testi dei letterati russi, la letteratura araba sperimentò un nuovo significato di [[Realismo (letteratura)|realismo]] nel romanzo. Fu quello un periodo di grande rinnovamento in campo culturale, letterario e sociale: nel 1919, sotto il leader [[Sa'd Zaghlul|Sa'd Zaglul]], iniziò il processo che portò l'Egitto, nel 1923, all'indipendenza.<ref>{{Cita|Allen|pp. 357-360}}</ref>
====Sinossi====
(Titoli forniti dal traduttore Geoffrey Lewis)
# '''Boghach Khan figlio di Dirse Khan''': racconta la miracolosa nascita di Boghach Khan, di come crescendo sia divenuto un guerriero portentoso e sia riuscti o ad accaparrarsi un regno how he grew up to become a mighty warrior and earned a princedom, how his father Dirse Khan was tricked by his own warriors into trying to kill him, how his mother (unnamed) saved his life, and how he rescued his father from the treacherous warriors; Korkut arrives at the celebration and creates the story;
# '''How Salur Kazan's House was Pillaged''': tells how the [[infidel]] (i.e., non-Muslim) [[Georgia (country)|Georgian]] King Shökli raided Salur Kazan's encampment while Kazan and his nobles were hunting, how Kazan and the heroic shepherd Karajuk teamed up to track down Shökli, how Kazan's wife Lady Burla and son Uruz showed quick-thinking and heroism in captivity, and how Kazan's men arrived to help Kazan defeat Shökli;
# '''Bamsi Beyrek of the Grey Horse''': tells how the young son of Prince Bay Büre proved his worth and earned the name Bamsi Beyrek, how he won the hand of Lady Chichek against the resistance of her brother Crazy Karchar, how he was kidnapped by King Shökli's men and help captive for 16 years, and how he escaped upon hearing that Lady Chichek was being given to another man and how he won her back; Korkut appears as an actor in the story, giving Beyrek his name and later helping him outwit Crazy Karchar;
# '''How Prince Uruz Son of Prince Kazan was Taken Prisoner''': tells how Salur Kazan realized that his son Uruz was sixteen but had never seen battle, how Kazan and Uruz were attacked by the infidels while on a hunt, how Uruz entered the fray and was taken captive, how Lady Burla reacted on realizing her son was in danger, how Kazan tracked down the infidels and how Uruz begged him to flee, and how Lady Burla and Kazan's men arrived and helped Kazan rescue Uruz; this story mentions three infidel kings: Shökli, Kara Tüken, and Bughachuk, who is beheaded;
# '''Wild Dumrul Son of Dukha Koja''': tells how Wild Dumrul offended [[Allah]] by challenging [[Azrael]], how Dumrul realized his mistake and found favor with Allah on condition that someone agree to die in his place, how Dumrul's parents refused to die in place but his wife agreed, how Dumrul asked Allah to spare his wife and how Allah granted them 140 years; Korkut commands that this story be kept alive by the bards;
# '''Kan Turali Son of Kanli Koja''': tells how Kan Turali won the heart and hand of infidel Princess Saljan of [[Empire of Trebizond|Trebizond]] by bare-handedly defeating a bull, a lion, and a camel, how the Princess's father changed his mind and sent 600 warriors to kill him, and how the Princess helped Kan Turali defeat her father's men; Korkut also appears in the story as the storyteller at the wedding;
# '''Yigenek Son of Kazilik Koja''': tells how Kazilik Koja is captured by the infidel King Direk of Arshuvan while trying to raid Düzmürd Castle on the Black Sea, how he was held 16 years, how his son Yigenek grew up not knowing his father was a captive, how Yigenek found out his father was alive and asked permission from Bayindir Khan to rescue him, and how Yigenek defeated King Direk after Bayindir's other men failed; Korkut shows up at the celebration;
# '''How Basat Killed Goggle-eye''': tells how Basat was raised by a lioness and how Goggle-Eye was born of a human father and a [[peri]] mother, how the two boys were raised as brothers, how Goggle-Eye terrorized the Oghuz by demanding they continually provide young men and sheep for him to eat, how Basat was convinced by one of the Oghuz mothers to fight Goggle-Eye, and how Basat defeated Goggle-Eye in a fight that borrows heavily from the [[Polyphemus]] story in the ''[[Odyssey]]''; Korkut plays a role in this story of the mediator between Goggle-Eye and the Oghuz;
# '''Emren Son of Begil''': tells how Begil becomes warden of Georgia for Bayindir Khan, but is tempted to rebel after feeling slighted by the Khan; how he breaks his leg after being thrown from a horse while hunting; how Shökli learns of his injury and attempts to attack him; how Begil's son Emren takes his armor and leads Begil's men to defend him; how God answers Emren's prayer for strength and how Emren gets Shökli to convert to Islam; how Begil and Bayindir Khan are reconciled;
# '''Segrek Son of Ushun Koja''': tells how Ushun Koja's elder son, Egrek, was captured by the Black King near [[Julfa, Azerbaijan (city)|Julfa]] and thrown into the dungeon of [[Alinja Tower]]; how Ushon Koja's younger son, Segrek, grew up not knowing about his brother's captivity until he is taunted about it by some boys; how Ushon Koja and his wife tried to prevent Segrek from going to find Egrek by marrying him; how Segrek refused to lay with his wife until he found out his brother's fate; how Segrek finds his way to the Black King's castle and fends off several attacks by the Black King's men, but is eventually overtaken by sleep; how the Black King promises to release Egrek if he will take care of this mysterious assailant; how Egrek and Segrek recognize each other, defeat the Black King's men and return home;
# '''How Salur Kazan was Taken Prisoner and How His Son Uruz Freed Him''': tells how Salur Kazan was captured at [[Dmanisi|Tomanin Castle]] in Trebizond; how he taunted the infidels and refused to praise them; how his son Uruz grew up not knowing about his father, and how he found out about his father's imprisonment; how Uruz led an army of nobles to rescue Salur Kazan; how they attacked the [[Hagia Sophia, Trabzon|Ayasofia in Trebizond]]; how Salur was sent to protect the castle from the assailants, but learned who they were and did not kill them; how he and his son were reunited, how they attacked the infidels, and how they returned home;
# '''How the Outer Oghuz Rebelled against the Inner Oghuz and How Beyrek Died''': How the Outer Oghuz rebel against Kazan Khan after feeling he had slighted them in favor of the Inner Oghuz; how Kazan's uncle Uruz, leading the rebels, tries to get his son-in-law Beyrek to join the rebellion, and how he kills Beyrek for refusing; how Beyrek is taken home, where he calls on Kazan to avenge him; how Kazan and his forces defeat Uruz, after which the surviving rebels surrender and reconcile with Kazan;
# '''The Wisdom of Dede Korkut''':
 
Nel 1920 Mahmud si sposa in un matrimonio combinato con Zaynab, una della figlie di Dhur al-Fiqar Pasha, un ciambellano del re. Pur avendo conosciuto la moglie solo al momento delle nozze, quello di Mahmud fu un matrimonio felice e i due coniugi si amarono per tutta la vita ed ebbero tre figli, un maschio e due femmine.<ref>{{Cita|Allen}}</ref> Nello stesso anno in cui si sposò, Mahmud iniziò anche a pubblicare alcune opere.<ref>{{Cita libro|autore=al-Abyari|titolo='Alam Mahmud Taymur|anno=1972|editore=|città=|p=83|pp=|ISBN=}}</ref> Questo periodo felice si arrestò bruscamente nel 1921, con la morte del fratello e mentore Muhammad, <ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> che lo aveva spronato a scrivere e gli aveva fatto da maestro.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=|editore=|città=|p=12|pp=|ISBN=}}</ref>
===Manuscript tradition===
Since the early 18th century, the ''Book of Dede Korkut'' has been translated into French, English, and Russian.<ref>Bentinck, Histoire Genealogique des Tatars, 2 vols. (Leiden, 1726).</ref><ref>Abu Al Ghazi Bahadur, A History of the Turks, Moguls, and Tatars, Vulgarly called Tartars, Together with a Description of the Countries They Inhabit, 2 vols. (London, 1730)</ref> However, it was not until it caught the attention of H.F. Von Diez, who published a partial German translation of Dede Korkut in 1815, based on a manuscript found in the Royal Library of [[Dresden]],<ref>[http://digital.slub-dresden.de/ppn280873166 Kitab-i Dedem Korkut – Mscr.Dresd.Ea.86 digital]</ref> that ''Dede Korkut'' became widely known to the West. The only other manuscript of ''Dede Korkut'' was discovered in 1950 by Ettore Rossi in the [[Vatican Library]].<ref>[http://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.turc.102 Kitab-i Dedem Korkut – Vat. turc. 102 digital]</ref> Until ''Dede Korkut'' was transcribed on paper, the events depicted therein survived in the oral tradition, at least from the 9th and 10th centuries. The "Bamsi Beyrek" chapter of ''Dede Korkut'' preserves almost verbatim the immensely popular Central Asian dastan [[Alpamysh]], dating from an even earlier time. The stories were written in prose, but peppered with poetic passages. Recent research by Turkish and Turkmen scholars revealed, that the Turkmen variant of the ''Book of Dede Korkut'' contains sixteen stories, which have been transcribed and published in 1998.<ref>[http://mtad.humanity.ankara.edu.tr/II-4_Aralik2005/oz2-42005/2-4oz_59merdem.htm Prof. Melek Erdem, Ankara University, "On the Connection with the Manuscripts of Turkmenistan Variant of Dede Korkut Epics". ''Journal of Modern Turkish Studies'' (2005), 2/4:158-188]</ref>
 
Dopo questa perdita Mahmud si dedica completamente e incessantemente all'attività di letterato. Si trasferisce in Europa per due anni, buona parte dei quali trascorsi in Svizzera, dove studia lo stile dei suoi autori europei preferiti, anche se non si noterà ancora traccia di queste influenze negli scritti che pubblicherà una volta fatto ritorno in Egitto.<ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> Negli anni successivi riceve molti premi e riconoscimenti, mentre nella vita privata viene colpito da altri lutti: nel 1930 muore il padre e nel 1940 il figlio appena ventenne<ref>{{Cita web|url=https://mwthoq.com/الكاتب-محمود-تيمور/|titolo=paragrafo 2 righe da 12 a 15}}</ref>. La sua fama cresce in parallelo alla sua maturità letteraria e a fine anni Trenta Mahmud Taymur è considerato una vera e propria celebrità. Nel 1939 pubblica una collezione di opere, ''Fir'awn al-saghir'' (Il piccolo faraone), contenente un saggio autobiografico intitolato "Ciò che ha ispirato la mia scrittura".<ref>{{Cita|Allen|p. 361}}</ref> Nel 1947 gli viene conferito il premio per la letteratura dall'Accademia di Lingua Araba.<ref>{{Cita libro|autore=al-Nassaj|titolo=Tatawwur al-Qissah|anno=|editore=|città=|p=316|pp=|ISBN=}}</ref> Due anni dopo diviene membro di questa stessa istituzione; nel 1950 riceve l'ambito premio "Fu'ad I" (intitolato al re Fu'ad I) e nel 1962 il premio statale per la letteratura, che testimonia come un uomo di famiglia monarchica come lui fosse riuscito a farsi apprezzare anche in ambiente repubblicano.
===Dating the composition===
The work originated as a series of epics orally told and transferred over the generations before being published in book form. There are numerous versions collected of the stories. It is thought that the first versions were in natural verse, since Turkish is an agglutinative language, but that they gradually transformed into combinations of verse and prose as the Islamic elements affected the narrative over time.
 
Morì il 25 agosto 1973, a Losanna.<ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> Molti autori e critici, egiziani e non, hanno riconosciuto negli anni la sua impronta d'autore impegnato, annoverandolo fra i massimi esponenti della letteratura egiziana e araba del XX secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.civicegypt.org/?p=59591|titolo=La morte del grande scrittore Mahmud Taymur|autore=Samih Jamil}}</ref>
Various dates have been proposed for the first written copies. [[Geoffrey Lewis (Turkish scholar)|Geoffrey Lewis]] dates it fairly early in the 15th century,<ref name="Kafadar">{{harvp|Kafadar|1996}}</ref> with two layers of text: a substratum of older oral traditions related to conflicts between the Oghuz and the [[Pechenegs|Pecheneks]] and [[Kipchaks]] and an outer covering of references to the 14th-century campaigns of the [[Ag Qoyunlu|Akkoyunlu Confederation]].<ref name="Meeker">Michael E. Meeker, "The Dede Korkut Ethic", ''International Journal of Middle East Studies'', Vol. 24, No. 3 (Aug., 1992), 395–417. "According to Lewis (1974), an older substratum of these oral traditions dates to conflicts between the ancient Oghuz and their Turkish rivals in Central Asia (the Pecheneks and the Kipchaks), but this substratum has been clothed in references to the 14th-century campaigns of the Akkoyunlu Confederation of Turkic tribes against the Georgians, the Abkhaz, and the Greeks in Trebizond."</ref> Cemal Kafadar agrees that it was no earlier than the 15th century since "the author is buttering up both the [[Akkoyunlu]] and the [[Ottoman Empire|Ottoman]] rulers".{{#tag:ref|"It was not earlier than the 15th century. Based on the fact that the author is buttering up both the Akkoyunlu and Ottoman rulers, it has been suggested that the composition belongs to someone living in the undefined border region lands between the two states during the reign of [[Uzun Hassan]] (1466–78). G. Lewis on the hand dates the composition 'fairly early in the 15th century at least'."<ref name="Kafadar"/>|group=Note}} However, in his history of the Ottoman Empire, [[Stanford J. Shaw|Stanford Jay Shaw]] (1977) dates it in the 14th century.{{#tag:ref|"The greatest folk product of the 14th century was the prose collection of Dede Korkut, the oldest surviving examples of Oghuz Turkmen epic. ''Dede Korkut'' relates the struggles of Turkmens with the [[Georgians]] and [[Abazas|Abkhaza Circassians]] in the Caucasia as well as with the Byzantine [[Empire of Trebizond]], adding stories of relationships and conflicts within Turkomen tribes."<ref>Stanford Jay Shaw, ''History of the Ottoman Empire and Modern Turkey'', Cambridge University, 1977, pg 141.</ref>|group=Note}} Professor Michael E. Meeker argues for two dates, saying that the versions of the stories we have today originated as folk stories and songs no earlier than the 13th century and were written down no later than the early the 15th century.{{#tag:ref|"''The Book of Dede Korkut'' is an early record of oral [[Turkish Folklore|Turkic folktales]] in [[Anatolia]], and as such, one of the mythic charters of Turkish nationalist ideology. The oldest versions of the ''Book of Dede Korkut'' consist of two manuscripts copied in the 16th century. The twelve stories that are recorded in these manuscripts are believed to be derived from a cycle of stories and songs circulating among [[Turkic peoples]] living in northeastern Anatolia and northwestern [[Azerbaijan]]. According to Lewis (1974), an older substratum of these oral traditions dates to conflicts between the ancient Oghuz and their Turkish rivals in Central Asia (the Pecheneks and the Kipchaks), but this substratum has been clothed in references to the 14th-century campaigns of the Akkoyunlu Confederation of Turkic tribes against the Georgians, the Abkhaz, and the Greeks in Trebizond. Such stories and songs would have emerged no earlier than the beginning of the 13th century, and the written versions that have reached us would have been composed no later than the beginning of the 15th century. By this time, the Turkic peoples in question had been in touch with Islamic civilization for several centuries, had come to call themselves "Turcoman" rather than "Oghuz," had close associations with sedentary and urbanized societies, and were participating in Islamized regimes that included nomads, farmers, and townsmen. Some had abandoned their nomadic way of life altogether."<ref name="Meeker"/>|group=Note}} At least one of the stories (Chapter 8) existed in writing at the beginning of the 14th century, from an unpublished [[Arabic language|Arabic]] [[history]], Dawadari's ''Durar al-Tijan'', written in [[Egypt]] some time between 1309 and 1340.<ref>{{harvp|Lewis|1974|p=21}}</ref>
 
== Pensiero e stile letterario ==
A precise determination is impossible to come by due to the nomadic lifestyle of the early [[Turkic people]], in which epics such as Dede Korkut passed from generation to generation in an oral form. This is especially true of an epic book such as this, which is a product of a long series of narrators, any of whom could have made alterations and additions, right down to the two 16th-century scribes who authored the oldest extant manuscripts.<ref>{{harvp|Lewis|1974|pp=20–21}}</ref> The majority of scholars of ancient Turkic epics and folk tales, such as Russian-Soviet academician [[Vasily Bartold]] and British scholar [[Geoffrey Lewis Lewis|Geoffrey Lewis]], believe that the ''Dede Korkut'' text "exhibits a number of features characteristic of [[Azerbaijani language|Azeri]], the Turkish dialect of Azerbaijan".<ref>{{harvp|Lewis|1974|pp=22}}</ref>
Mahmud Taymur iniziò la carriera di scrittore pubblicando i suoi primi testi nel 1920. Queste prime opere risultano influenzate dai grandi autori europei, in particolare [[Guy de Maupassant|Maupassant]] e [[Anton Pavlovič Čechov|Chekhov]]. Soprattutto attraverso il primo conobbe il realismo letterario, genere che lo portò a comporre racconti apprezzati ancor oggi per la modernità dell'impianto e per la vivida testimonianza della vita sociale del tempo, con toni del tutto estranei alla retorica romantica tipica dell'epoca. Col passare degli anni, Mahmud Taymur conquistò uno stile proprio; anche se rimangono evidenti le influenze dei grandi autori europei, dalle sue opere emerge una forte impronta personale.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi|anno=2007|editore=Carocci Editore|città=Roma|p=218|pp=|ISBN=}}</ref>
 
Taymur fece parte di una generazione di autori arabi particolarmente attenti ai problemi della classe media e sensibili ai temi di critica sociale. Egli sfruttò lo stile letterario del racconto breve sviluppato come genere da [[Khalil Gibran]], uno dei più rilevanti scrittori dell'[[Associazione della Penna]].<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Islamic-arts#ref316479|titolo=Islamic arts- arab literatures}}</ref> Tra il 1925 e il 1930 Mahmud pubblicò cinque raccolte di novelle, in cui ripropose alcuni dei personaggi già trattati dall'autore ‘Abdallah Nadim, curandone però maggiormente l’aspetto narrativo. Si distinse inoltre per il suo modo critico di raccontare, descrivendo i difetti dei personaggi in maniera spietata, senza riserve: molte delle sue opere sono infatti caratterizzate da uno spiccato manicheismo e da un marcato atteggiamento moralizzatore.<ref>{{Cita libro|autore=Katia Zakharia e Heidi Toelle|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=2003|editore=Flammarion|città=Pargi|p=244|pp=|ISBN=}}</ref>Nel periodo a cavallo tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900, il suo stile subisce una modifica sostanziale: abbandona lo stile distaccato, col quale narrava di eventi dall'esterno, quasi "fosse un turista". Secondo Rotraud Wietlandt questo cambiamento avviene già nel 1928, con la pubblicazione dell'opera ''Rajab Afandi'': per l'arabista, il cambiamento di stile è ben visibile dalla nuova sofisticata analisi che l'autore fa dei personaggi e in particolare del protagonista, cosa che precedentemente non aveva mai attutato se non in maniera blanda e quasi meccanica. Secondo Jan Brugman, invece, il cambiamento di stile sarebbe da ricercarsi in un'opera più recente, ''Al-Atlal'' (le rovine), del 1934, nella quale Mahmud avrebbe definitivamente abbandonato la sua visione esotica, distorta e irreale dei personaggi che descriveva e cui dava vita nei suoi scritti. Quel che è certo è che in entrambe le opere si può notare un'evoluzione nello stile compositivo dell'autore, che inizia ad occuparsi delle sfere personali e dei mondi privati dei suoi personaggi, portando il lettore al centro delle loro esistenze e facendoglieli conoscere nel profondo, senza tralasciare il loro rapporto con l'ambiente e con la società nella quale interagivano. Da quel momento i testi di Mahmud Taymur si arricchiscono e diventano mano a mano più complessi, articolati, e decisamente più lunghi. Insieme allo stile variano anche paesaggi, personaggi e temi: l'autore egiziano sposta l'attenzione da ambienti rurali ad altri prettamente urbani, i suoi personaggi non sono più solamente contadini, sheikhs e imam (che erano stati i suoi personaggi preferiti per lungo tempo), ma anche e soprattutto ufficiali e impiegati di governo, scrittori, attori, negozianti e artigiani; Mahmud rivolge moltissima attenzione anche agli emarginati, come orfani, prostitute, mendicanti e barboni. Anche le storie subiscono un mutamento e dal trattare di eventi fuori dall'ordinario o comunque estremi (come episodi legati all'ossessione religiosa, alla superstizione, alla malattia mentale) Mahmud inizia a parlare di quotidianità, dei problemi di tutti i giorni, che interessano larghe fette di popolazione. A partire da ''Rajab Afandi,'' Mahmud inoltre abbandona i dialoghi in vernacolare, iniziando un percorso di perfezionamento linguistico, che diventerà una sua caratteristica nel corso degli anni e lo porterà a essere conosciuto come purista della lingua araba. I suoi testi diventano più razionalisti e realistici, a scapito talvolta della spontaneità presente nelle sue prime opere.<ref>{{Cita|Allen|pp. 360-361|Citazione=Citazione di Jan Brugman}}</ref>
==Soviet treatment==
The majority of the Turkic peoples and lands described in the ''Book of Dede Korkut'' were part of the [[USSR|Soviet Union]] from 1920 until 1991, and thus most of the research and interest originated there. The attitude towards the Book of Dede Korkut and other dastans related to the Turkic peoples was initially neutral.
 
In questi anni Mahmud spende molto tempo in Europa e in particolare in Francia, ma non per questo perde contatto con la realtà egiziana in continua evoluzione: gli artisti e autori locali stavano sviluppando una sempre più forte convinzione che quello fosse il momento in cui gettare le fondamenta per una trasformazione culturale e sociale del paese. Secondo molti, tra cui Mahmud, per modernizzarsi gli autori avevano un profondo bisogno di indagare la psicologia umana e di ricercare la vera essenza dei valori universali dell'uomo. Mahmud col passare degli anni accrebbe la fiducia in sé stesso: questo si può notare sia dallo stile mutato che dal fatto che nel 1937 l'autore egiziano decide di recuperare i suoi primi tre testi e di rielaborarli, inserendo alcuni estratti nella raccolta ''al-Wathbah al-ula'' (il Primo Passo).<ref>{{Cita|Allen|pp. 360-361}}</ref>
[[Turkey|Turkish]] historian [[Hasan Bülent Paksoy]] argues that after Stalin solidified his grip on power in the USSR, and especially in the early 1950s, a taboo on [[Turkology]] was firmly established. He observes that the first full-text Russian edition of the Book of Dede Korkut, by Azerbaijani academicians [[Hamid Arasly|Hamid Arasli]] and M.G.Tahmasib and based on the Barthold translation of the 1920s, was published on a limited basis only in 1939 and again in 1950.<ref name="aton.ttu.edu">[http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp Prof. H.B.Paksoy (ed.), "Introduction to Dede Korkut" (As Co-Editor), ''Soviet Anthropology and Archeology'', Vol. 29, No. 1. Summer 1990; and, "M. Dadashzade on the Ethnographic Information Concerning Azerbaijan Contained in the Dede Korkut dastan", ''Soviet Anthropology and Archeology'', Vol. 29, No. 1. Summer 1990. Reprinted in H. B. Paksoy (Ed.), ''Central Asia Reader: The Rediscovery of History'' (New York/London: M. E. Sharpe, 1994), ISBN 1-56324-201-X (Hardcover); ISBN 1-56324-202-8 (pbk.)]</ref><ref>{{harvp|Barthold|1962|pp=5–8}}</ref> He asserts, "Turk scholars and literati (who raised the same issues) were lost to the Stalinist 'liquidations' or to the 'ideological assault' waged on all dastans in 1950–52."<ref name="aton.ttu.edu"/> According to Paksoy, this taboo of the early 1950s was also expressed in the "Trial of Alpamysh" (1952–1957), when "all dastans of Central Asia were officially condemned by the Soviet state apparatus".
 
Oltre a parlare degli emarginati sociali Mahmud racconta spesso dei ricchi, dei potenti e degli ecclesiastici, individuati come la causa principale dell'arretratezza dell'Egitto e dei paesi arabi nei confronti dei modelli europei. La sua critica mirava a far emergere, talvolta in modo quasi grottesco, i grandi difetti dei membri delle classi più agiate della società, spesso corrotte da potere e denaro, e sempre opposte al modello di sviluppo sociale da lui sostenuto. Mahmud Taymur ritiene che uno scrittore debba occuparsi dei problemi collettivi, analizzandoli e affrontandoli ma soprattutto raccontandoli a un pubblico ampio. A suo parere "lo scrittore è colui che aiuta e sostiene l'essere umano nel senso più ampio [...] i prodotti della sua penna porteranno la società a nuovi orizzonti e daranno agli uomini la confidenza di cui hanno bisogno per combattere le difficoltà della vita". Nonostante queste idee, da molti considerate di stampo socialista, che rimasero salde durante tutta la sua vita, Mahmud non si sbilanciò mai politicamente in maniera ufficiale, né si propose come esempio di ribellione. Nonostante si occupasse dei problemi delle fasce più povere e bisognose della società, si rivelò più che un socialista, un "osservatore esterno" degli eventi in atto nel suo paese. Analizzò la rivoluzione e ne seguì gli sviluppi ma non ne prese mai parte, anche perchè allo scoppio della [[Rivoluzione egiziana del 1952|rivoluzione]] in Egitto aveva più di 60 anni.<ref>{{Cita|Allen|p. 364}}</ref>
Soviet authorities criticized ''Dede Korkut'' for promoting [[bourgeois nationalism]]. In a 1951 speech delivered at the 18th Congress of the [[Azerbaijani Communist Party]], Azerbaijani communist leader [[Mir Jafar Baghirov]] advocated expunging the epic from [[Azerbaijani literature]], calling it a "harmful" and "antipopular book" that "is shot through with the poison of nationalism, chiefly against the [[Georgians|Georgian]] and [[Armenians|Armenian]] brother-peoples."<ref>"Report by Comrade M[ir] D[zhafar Abbasovich] Bagirov at 18th Congress of Azerbaidzhan Communist Party on the Work of the Azerbaidzhan Communist Party Central Committee," ''Current Digest of the Russian Press'' No. 24, Vol. 23 (July 28, 1951), 8.</ref>
 
Essendo stato il primo a cimentarsi nel racconto breve di ambientazione esclusivamente araba, Mahmud è considerato il precursore del racconto arabo moderno. Scrisse bozzetti di vita quotidiana egiziana in un contesto reale, in cui esplorò e mise in evidenza i diversi tratti della psicologia del comportamento umano, sottolineando le molte debolezze e le rare virtù degli uomini.<ref>{{Cita|Camera d'Afflitto|p. 216}}</ref> Quello usato da entrambi i fratelli Taymur e particolarmente da Mahmud era un modello di denuncia diretta, che puntava a criticare lo stato delle cose ed elaborare una tipologia di modelli da imitare e di antimodelli da rifiutare. Molte delle sue opere si caratterizzano per un atteggiamento moralizzatore molto spinto che si palesa attraverso marcati insulti e forti critiche nei confronti dei propri personaggi: questo per dimostrare, attraverso difetti ed errori di questi ultimi, quanto l'autore disprezzasse le persone della società reale, spesso ben individuabili, che questi personaggi incarnavano.<ref>{{Cita|Zakharia / Toelle|pp. 242-243}}</ref>
Nevertheless, the publication of dastans did not wholly cease during that period, as editions of ''Alpamysh'' were published in 1957, 1958 and 1961,<ref>"Alpamysh" entry in ''Bol'shaya sovetskaya entsiklopediya'' (the ''[[Great Soviet Encyclopedia]]'', third edition) [http://www.cultinfo.ru/fulltext/1/001/008/021/110.htm]{{dead link|date=November 2016 |bot=InternetArchiveBot |fix-attempted=yes }}</ref> as they had been in 1939, 1941, and 1949;<ref>''Alpamysh'' entry in ''Bol'shaya sovetskaya entsiklopediya'' (the ''[[Great Soviet Encyclopedia]]'', second edition)</ref> the entry on dastans in the second edition of the ''[[Great Soviet Encyclopedia]]'' (volume 13, 1952) does not contain any "condemnation" either.<ref>"Dastan" in ''Great Soviet Encyclopedia'', second edition. See also "Dastan" [http://www.cultinfo.ru/fulltext/1/001/008/019/701.htm]{{dead link|date=November 2016 |bot=InternetArchiveBot |fix-attempted=yes }} entry in the ''[[Great Soviet Encyclopedia]]'', third edition.</ref> Despite the liberalization of the political climate after the [[20th Congress of the Communist Party of the Soviet Union|denunciation of Stalinism]] by [[Nikita Khrushchev]] in February 1956, the same "Barthold" edition of the ''Book of Dede Korkut'' was re-published only in 1962 and in 1977. Problems persisted all the way to [[perestroika]], when the last full edition in [[Azerbaijani language]] was sent for publication on July 11, 1985, but received permission for printing only on February 2, 1988.<ref name="aton.ttu.edu"/>
 
Negli ultimi anni della sua vita Mahmud Taymur si impegnò enormemente nello studio della lingua araba, analizzandola e studiandone lo sviluppo attraverso gli anni. Uno dei suoi obiettivi preponderanti fu quello di marginalizzare la sempre più diffusa tendenza di mescolare l'arabo con parole straniere: cercò addirittura di creare delle parole sostitutive per i termini europei che stavano entrando a far parte della lingua araba moderna. Questa dedizione per lo studio della sua lingua natale gli fece guadagnare il titolo di autorità linguistica e ancora oggi viene ricordato per i suoi studi e la sua costante lotta per proteggere la sua lingua araba.<ref>{{Cita|Allen|p. 364}}</ref>
==UNESCO celebrations==
== Mahmud Taymur e il teatro ==
Nel corso degli anni ’40 Mahmud Taymur scrive molte opere teatrali, in cui inserisce personaggi verosimili, orientandosi verso personalità più realistiche rispetto a quelle delle sue novelle. In questo ambiente Mahmud descrive personaggi aristocratici ma anche appartenenti alla classe dei nuovi ricchi: questi sono dipinti come soggetti superficiali, ipocriti e talvolta addirittura malvagi. Nel campo teatrale, Mahmud diede prova di grande talento nonché di spiccata attenzione verso il proprio pubblico, che era variegato: infatti molte delle sue opere venivano proposte da lui in due versioni, una in dialetto e una in lingua classica.<ref>{{Cita|Zakharia / Toelle|p. 299}}</ref> Essendo un prolifico e virtuoso autore, sperimentò diversi generi in ambito teatrale, per cui estese la sua attività al campo del dramma a carattere sociale e a sfondo psicologico, in cui si è rivelato capace di analisi e introspezioni acutissime.<ref>{{Cita|L'Enciclopedia|p. 485}}</ref>
 
== Opere ==
In 1998, the Republic of [[Azerbaijan]] and [[UNESCO]] nominated, and in 2000 celebrated, the "One thousand three hundredth anniversary of the epic Azerbaijani legend Kitab-i Dede Qorqud".<ref>[http://erc.unesco.org/cp/cp.asp?country=AZ&language=E UNESCO website, accessed March 19, 2007] [http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=18568&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html Celebration of anniversaries with which UNESCO was associated since 1996, UNESCO website, accessed March 19, 2007]</ref> In 2000, the General Director of UNESCO remarked: "Epics – and I have in mind in particular that of the Turkish-speaking peoples attributed to ''Dede Korkut'', perpetuated by oral tradition up to the 15th century before being written down...are vectors of the historical, geographical, political, social, linguistic and literary references of the peoples whose history they relate. Although many of these epics have already been noted down, the oral and gestural skills of the storytellers and griots who keep them alive should also be immortalized without delay. The matter is urgent."<ref>[http://aton.ttu.edu/unesco_dede_korkut.asp UNESCO, Address by Mr Koichiro Matsuura, Director-General of UNESCO, on the occasion of the information meeting with the Permanent Delegations on the project "Proclamation of masterpieces of the oral and intangible heritage of humanity". UNESCO, 5 May 2000]</ref><ref>[http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001405/140551e.pdf Another mention of ''Dede Korkut'' by Mr. Matsuura is made in August 2005]</ref>
Le opere di Mahmud Taymur si dividono in testi di narrativa e scritti teatrali.<ref>{{Cita|Allen|p. 350}}</ref>
 
* {{Cita libro|titolo=al-Sharaf al-rafi'|anno=1908|lingua=arabo|Titolo italiano=Il nobile senso dell'onore}}
Since 1956, UNESCO has commemorated historic events and the anniversaries of eminent personalities celebrated by Member States and Associate Members, in order to give them worldwide significance.<ref>[http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=15373&URL_DO=DO_PRINTPAGE&URL_SECTION=201.html UNESCO website]</ref> Azerbaijan announced the Kitab-i Dede Qorqud as its first "Celebration of anniversaries" in 1998.<ref>[http://erc.unesco.org/cp/cp.asp?country=AZ&language=E UNESCO website]</ref>
In 1999 the [[National Bank of Azerbaijan]] minted gold and silver [[commemorative coin]]s for the 1,300th anniversary of the epic.<ref>[http://www.cbar.az Central Bank of Azerbaijan]. Commemorative coins. [http://www.cbar.az/pages/national-currency/commemorative-coins/1992-2010/ Coins produced within 1992–2010]: Gold and silver coins dedicated to 1300th anniversary of epos "Kitabi – Dede Gorgud". – Retrieved on 25 February 2010.</ref>
 
*{{Cita libro|titolo=Shi'r manthur|anno=1915|lingua=arabo}}
==See also==
*{{Cita libro|titolo=Al-Hubb naym al-ya's wa qublat al-amal|anno=1916|lingua=arabo|Titolo italiano=L'amore, tra la disperazione e il bacio della speranza}}
* [[Tepegoz]]
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh Jum'ah wa qisas ukhra|data=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=Lo shaykh Jum'ah e altre storie}}
 
*{{Cita libro|titolo='Amm mitwalli, wa qisas ukhra|anno=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano='Amm Mitwalli e altre storie}}
===Turkic Nomad Epics/Dastans===
*{{Cita libro|titolo=Fann al-qasas|data=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=L'arte del racconto}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh Sayyid al-'abit|anno=1926|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=Shaykh Sayyid lo sciocco, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Rajab Afandi: qissah misriyyah|anno=1928|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Rajab Afandi: una storia egiziana}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Hajj Shalabi, wa aqasis ukhra|anno=1930|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Hajj Shalabi e altre storie|Opera interna=Include l'atto teatrale "al-infijar", l'esplosione}}
*{{Cita libro|wkautore=|titolo=Abu 'Ali 'amil artiste, wa qisas ukhra|anno=1934|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Abu 'Ali cerca di essere un artista, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Atlal: riwayah qasasiyyah misriyyah, wa qisas ukhra|anno=1934|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Le rovine: una storia egiziana immaginaria, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Nushu' al-qissah wa tatawurruha|anno=1936|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Crescita e sviluppo della storia}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh 'Afa Allah, wa qisas ukhra|data=1936|anno=1936|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Thalath masrahiyyat min fasl wahid|anno=1936 oppure 1942 (secondo Nazih al-Hakim)|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Tre rappresentazioni teatrali da un atto ciascuna}}
*{{Cita libro|titolo=Hajatuna ila al-fann|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il nostro bisogno di arte}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Wathbah al-ula|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il primo passo}}
*{{Cita libro|titolo=Qalb ghaniyah|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Fir'awn al-saghir, wa qisas ukhra|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il piccolo faraone}}
*{{Cita libro|titolo=Nida' al-majhul|anno=1939|città=Beirut|lingua=arabo|Titolo italiano=La chiamata sconosciuta}}
*{{Cita libro|titolo=Maktub 'ala al-jabin, wa qisas ukhra|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Scritto in fronte, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Huriyyat al-bahri|anno=1941|città=Beirut|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo='Arus al-nil: masrahiyyah ghina'iyyah bi al-'ammiyah|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La sposa del nilo: un atto musicale vernacolare}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Makhba' raqm 13|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Rifugio numero 13}}
*{{Cita libro|titolo=Abu Shushah wa al-mawkib: masrahiyyatan bi al-'arabiyyah al-fusha|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo='Awali: masrahiyyah bi al-'arabiyyah al-fusha fi thalathat fusul|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano='Awali: un'opera di tre atti in fusha}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Munqidhah, wa haflat shay|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il salvatore e la festa del tè}}
*{{Cita libro|titolo=Qala al-rawi|data=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Disse il narratore}}
*{{Cita libro|titolo=Suhad, aw al-lahn al-ta'ih; masrahiyyah 'arabiyyah bi al-fusha fi thalathat fusul|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Suhad, o la melodia perduta; un'opera teatrale araba in tre atti}}
*{{Cita libro|titolo=Qanabil|anno=1943|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Bombe}}
*{{Cita libro|titolo=Bint al-shaytan, wa qisas ukhra|anno=1944|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La figlia di Satana, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo='Itr wa-dukhan: khawatir wa-maqalat fi al-adab wa al-fann wa al-masrah|anno=1944/45|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Profumo e fumo: idee in letteratura, arte e teatro}}
*{{Cita libro|titolo=Fann al-qasas, ma'a taqdim fi qadiyyat al-lughah al-'arabiyyah wa-nusakh min ahdath aqasis al-mu'allif|anno=1945|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Hawwa' al-khalidah|anno=1945|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Eva eterna}}
*{{Cita libro|titolo=Kilyubatrah fi khan al-khalili|anno=1946|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Shifah ghalizah, wa qisas ukhra|anno=1946|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Labbra spesse, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Abu al-hawl yatir|anno=1947|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Salwa fi mahabb al-rih: qissah misriyyah|anno=1947|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Salwa soffia il vento}}
*{{Cita libro|titolo=Khalf al-litham|anno=1948|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Dietro il velo}}
*{{Cita libro|titolo=Ihsan li-Allah, wa qisas ukhra|data=1949|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La carità per Dio, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Yawm khamr|anno=1949|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Khutuwat 'ala al-shallal|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Passi nelle rapide}}
*{{Cita libro|titolo=Kull 'am wa-antum bi-khair, wa qisas ukhra|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Malamih wa-ghudun: suwar khatifah li-shakhsiyyat lami'ah|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Dabt al-kitabah al-'arabiyyah|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Scrivere l'arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Fida'|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Sacrificio}}
*{{Cita libro|titolo=Ibn Jala|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Nabi al-insan, wa-maqalat ukhra|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il profeta, essere umano, e altri articoli}}
*{{Cita libro|titolo=Shabab wa-ghaniyat, wa aqasis ukhra|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Shifa' al-ruh|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La cura dell'anima}}
*{{Cita libro|titolo=Abu al-shawarib, wa qisas ukhra|anno=1953|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Tha'irun|anno=1955|lingua=arabo|Titolo italiano=I ribelli}}
*{{Cita libro|titolo=Nabbut al-khafir|anno=1958|lingua=arabo|Titolo italiano=Il bastone del guardiano}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Adab al-hadif|anno=1959|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Qunfudhah wa-Amurah wa-ma jara lahuma fi al-junayah al-mashurah|anno=1968|lingua=arabo|Titolo italiano=Qunfudah e Amurah e cosa accadde loro nel giardino incantato}}<br />
 
== Note ==
* [[Alpamysh]]
<references />
* [[Epic of Köroğlu]]
* [[Chora Batir]] or [[Chora Batyr]]
* [[Oguzname]]
* [[Edigu]] (also written Edigey or Idige)
* [[Jangar]]
* [[Ergenekon legend]]
* [[Epic of King Gesar]]
* [[Epic of Manas]]
 
==Notes==
{{reflist|group=Note}}
 
== Bibliografia ==
{{Cita news|lingua=inglese|autore=Metin YURTBAŞI|url=http://dergipark.ulakbim.gov.tr/befdergi/article/view/5000194141|titolo=Dede Korkut Tales can Inspire the Turkish ESL Students to Speak Better English|pubblicazione=|data=}}
 
{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=Il Libro di Dede Korkut|cognome=Babayeva|nome=Eleonora|data=2007|lingua=inglese|formato=PDF}}
 
{{Cita libro|autore=Ettore Rossi|titolo=Motivi Biblici E Coranici Nel "kitāb-I Dede Ḳorḳut|anno=1953|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}
 
{{Cita libro|autore=Giampiero Bellingeri|titolo=Prefazione a Il Dede Korkut Tra Esemplarità E Fondamenta Al Primato|anno=2008|p=|pp=|ISBN=}}
 
{{Cita pubblicazione|autore=Ettore Rossi|anno=1952|titolo=Osservazioni preliminari per una edizione critica del Kitab-i Dede Qorqut|rivista=Rivista degli studi orientali|volume=27|numero=|pp=68-73}}
 
{{Cita web|url=http://7buruk.blogspot.it/2010/01/dede-korkut-ethic.html|titolo=the Dede Korkut ethic|cognome=Meeker|nome=Michael|data=Agosto 1992|formato=online|volume=Volume 24 No. 3|pp=395-417}}
 
{{Cita libro|autore=Kamil Nerimanoğlu|titolo=The Poetics of "the Book of Dede Korkut|anno=1998|editore=|città=Ankara|p=|pp=|ISBN=}}
 
* {{Cita libro|autore=Katia Zakharia e Heidi Toelle|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=2003|editore=Flammarion|città=Parigi|p=|pp=|cid=Zakharia / Toelle|ISBN=}}
==References==
* {{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Mahmud-Taymur|titolo=}}
{{reflist|24em}}
* {{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=1984|editore=|città=Leida|p=|pp=|cid=Brugman|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=Meisami Julie Scott, Starkey Paul|titolo=Encyclopedia of Arabic literature|anno=1998|città=Londra|volume=Volume 2 [K-Z]|ISBN=0-415-18572-6}}
* {{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}
* {{Cita libro|autore=Roger Allen|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|anno=2009|editore=Otto Harrassowitz Verlag|volume=Volume 3|cid=Allen|ISBN=9783447061414}}
* {{Cita libro|autore=Yaḥyā Ḥaqqī|titolo=Fajr al-qiṣṣa al-miṣriyya|città=Il Cairo|Titolo italiano=L'alba del racconto egiziano}}
* {{Cita libro|autore=Carl Brockelmann|titolo=Geschichte der arabisschen Litteratur|anno=1941|città=Leiden}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=|pp=|volume=19|cid=L'Enciclopedia|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=La Gran Enciclopèdia en Català|anno=2004|editore=Edicions 62|città=|p=|pp=|ISBN=84-297-5447-4}}
* {{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|edizione=seconda edizione|dataoriginale=1998|anno=2007|editore=Carocci editore|città=Roma|p=|pp=|ISBN=978-88-430-4338-5|cid=Camera d'Afflitto}}
* {{Cita libro|autore=H. Peres|titolo=Le roman dans la litterature arabe moderne|anno=1941|città=Algeri}}
* {{Cita libro|autore=ʿAbd al-Muḥsin Ṭāhā Badr|titolo=Taṭawwur al-riwāya al-ʿarabiyya al-ḥadītha fī Miṣr (1870- 1938)|anno=1963|città=Il Cairo|Titolo italiano=Lo sviluppo della narrativa araba moderna in Egitto (1870-1938)}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=The Great Soviet Encyclopedia|edizione=terza edizione|anno=1979|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}
 
== Voci correlate ==
===Bibliography===
{{refbegin}}
*{{cite book |editor-last=Barthold |editor-first=V. |year=1962 |title=The book of my grandfather Korkut |___location=Moscow and Leningrad |publisher=USSR Academy of Sciences |url=http://www.vostlit.info/Texts/rus9/Korkut/pred1.phtml?id=743 |ref=harv}}
*{{cite book |last=Kafadar |first=Cemal |year=1996 |title=Between Two Worlds: the Construction of the Ottoman State |publisher=University of California Press |isbn=9780520206007 |ref=harv}}
*{{cite book |editor-last=Lewis |editor-first=Geoffrey |year=1974 |title=The Book of Dede Korkut |___location=Harmondsworth, UK |publisher=Penguin Books |isbn= |ref=harv}}
{{refend}}
 
* [['A'isha al-Taymur]]
== Curiosità ==
* [[Riformismo islamico]]
Korkut viene chiamato alle volte "Dede" e altre volte "Ata", che sono sostantivi turchi significanti "Nonno" e "Padre".
* [[Taha Hussein]]