Desiderata (moglie di Carlo Magno): differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome =
▲|titolo = Regina dei [[Franchi]]
|predecessore = [[Imiltrude]]
|successore = [[Ildegarda (moglie di Carlo Magno)|Ildegarda]]▼
▲|successore = [[Ildegarda (Carlo Magno)|Ildegarda]]
|padre = [[Desiderio (re)|Desiderio]]
|madre = [[Ansa (regina)|Ansa]]
|consortedi = [[Carlo Magno]]
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}}
{{Bio
|Nome = Desiderata<ref>Probabilmente non era il suo nome proprio, ma piuttosto un patronimico</ref>
|Cognome =
|Sesso = F
|AnnoNascita =
|
|
▲|AnnoMorte = 776
|Attività = principessa
|Nazionalità = longobarda
|PostNazionalità = ,
}} Divenne [[regina dei Franchi]] in quanto consorte di [[Carlo Magno]] per soli due anni, dal [[769]] al [[771]].
== Nome ==
Nelle fonti altomedievali questa figlia principessa longobarda è attestata per lo più come "Desiderata", nome che molto probabilmente era semplicemente un [[patronimico]]: infatti, il suo vero nome non è stato tramandato, condannandola a una ''[[damnatio memoriae]]''. Lo storiografo del IX secolo [[Andrea da Bergamo]], autore di un compendio e di una continuazione dell{{'}}''[[Historia Langobardorum]]'' di [[Paolo Diacono]], la chiama "Berterada", ma data la posteriorità di questa informazione, l'attendibilità di questo nome resta scarsa.
== Biografia ==
In seguito alla sua salita al trono, il [[re dei Longobardi]] [[Desiderio (re)|Desiderio]] strinse con il [[re dei Franchi]] [[Pipino il Breve]] un'alleanza, che venne sancita dalla promessa di matrimonio tra i due figli di Pipino, [[Carlo Magno|Carlo]] e [[Carlomanno I|Carlomanno]], e due figlie di Desiderio.<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Courts, elites, and gendered power in the early Middle Ages Charlemagne and others|cognome=Nelson, Janet L.|data=2007|editore=Ashgate|isbn=9780754659334|oclc=1039829293}}</ref> Questo patto ricevette la disapprovazione di [[papa Stefano III]], che nell'estate del 770 scrisse una lettera a Carlo e Carlomanno, che dal 768 erano succeduti al padre come sovrani dei franchi, esprimendo il suo malcontento per la potenziale unione tra «la più notevole razza dei Franchi e quella fetida progenie dei Longobardi che aveva portato la lebbra in la terra».<ref>{{Cita libro|lingua=en||titolo=Carolingian civilization : a reader|data=2004|editore=Broadview Press|altri=Dutton, Paul Edward, 1952-|isbn=1551114925|edizione=2nd|città=Peterborough, Ont.|oclc=53822828}}</ref>
Per poter celebrare questo matrimonio, Carlo fu costretto ad abbandonare [[Imiltrude]], che probabilmente era stata legata a Carlo tramite l'istituto del ''[[Muntehe]]'' e gli aveva già dato un figlio, [[Pipino il Gobbo|Pipino]]. Tuttavia, non ebbe alcun figlio da questo secondo matrimonio; inoltre, negli ''[[Annales Regni Francorum]]'' non vi è alcuna attestazione del fatto che questo matrimonio sia stato effettivamente celebrato, mentre nella ''[[Vita et gesta Caroli Magni]]'' di [[Eginardo]] è brevemente menzionato nel capitolo 18.<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Two lives of Charlemagne|anno=2008|url=https://archive.org/details/twolivesofcharle0000einh|cognome=Einhard, approximately 770-840|altri=Ganz, David,, Notker, Balbulus, approximately 840-912|isbn=9780140455052|città=Londra|oclc=226280161|data=30 settembre 2008}}</ref>
La situazione mutò nel 771, quando la morte di Carlomanno rese Carlo l'unico re dei Franchi e causò la fuga della moglie del fratello presso la corte di [[Pavia]]. Questi fatti spinsero Carlo a rivedere le sue alleanze; pertanto decise di rinunciare al matrimonio con la figlia di Desiderio (la quale si ritirò nel [[Monastero di Santa Giulia|monastero di San Salvatore]] di [[Brescia]], retto da sua sorella [[Anselperga]]) e di muovere guerra al [[regno dei Longobardi]]. Nel 774 Carlo conquistò Pavia e, dopo aver fatto rinchiudere Desiderio nel [[Abbazia di Corbie|monastero di Corbie]], assunse il titolo di re dei Longobardi.
== L'Ermengarda manzoniana ==
{{Citazione|Sparsa le trecce morbide <br />
Sull'affannoso petto,<br />
Lenta le palme, e rorida<br />
Di morte il bianco aspetto,<br />
Giace la pia, col tremolo<br />
Sguardo cercando il ciel.|[[Alessandro Manzoni]], [[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]], coro dell'atto IV in cui viene descritta la morte di Ermengarda}}La vicenda di questa principessa longobarda colpì [[Alessandro Manzoni]], che le diede il nome di Ermengarda e la rese uno dei personaggi rilevanti dell{{'}}''[[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]]'', la [[tragedia]] che egli scrisse per raccontare la drammatica guerra condotta contro i Longobardi dal re franco Carlo Magno tra il 772 e il 774. Il Manzoni dedicò a Ermengarda uno dei più celebri cori della tragedia, che celebrano il tragico destino della regina, crudelmente ripudiata in nome della ragion di Stato.
== Note ==
{{Portale|biografie|longobardi|medioevo|storia}}▼
<references />
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Coniugi dei sovrani dei Franchi]]
[[Categoria:Personaggi dell'Adelchi]]
[[Categoria:Carlo Magno]]
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