Desiderata (moglie di Carlo Magno): differenze tra le versioni

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{{F|nobili italiani|novembre 2007}}
{{Monarca
|nome = ErmengardaDesiderata
|titolo = [[Regina dei [[Franchi]]
|immagine =
|legenda =
|stemma =
|titolo = Regina dei [[Franchi]]
|sottotitolo =
|regno = [[Regno franco]]
|inizio regno = [[768]]
|fine regno = [[771]]
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|investitura =
|predecessore = [[Imiltrude]]
|successore = [[Ildegarda (moglie di Carlo Magno)|Ildegarda]]
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|successore = [[Ildegarda (Carlo Magno)|Ildegarda]]
|nome completo =
|trattamento =
|onorificenze =
|nome templare = <!-- per imperatori cinesi -->
|nomi postumi = <!-- per imperatori cinesi -->
|altrititoli =
|data di nascita = [[754]]
|luogo di nascita = [[Pavia]]
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|consortedi = [[Carlo Magno]]
|coniugeinizio 1regno = [[769]]
|coniugefine 2regno = [[771]]
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|religione = [[Religione cattolica|cattolica]]
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}}
{{Bio
|Nome = Desiderata<ref>Probabilmente non era il suo nome proprio, ma piuttosto un patronimico</ref>
|Nome = Ermengarda
|Cognome =
|PostCognome = o '''Desiderata'''
|Sesso = F
|AnnoNascita =
|LuogoNascita = Pavia
|AnnoMorte = 776?
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascitaFloruit = 754771
|LuogoMorteEpoca = 700
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 776
|Attività = principessa
|Nazionalità = longobarda
|PostNazionalità = , figliauna delle quattro figlie di re [[Desiderio (re)|Desiderio]] e di [[Ansa (regina)|Ansa]]
}} Divenne [[regina dei Franchi]] in quanto consorte di [[Carlo Magno]] per soli due anni, dal [[769]] al [[771]].
}}
 
== Nome ==
Nelle fonti altomedievali questa figlia principessa longobarda è attestata per lo più come "Desiderata", nome che molto probabilmente era semplicemente un [[patronimico]]: infatti, il suo vero nome non è stato tramandato, condannandola a una ''[[damnatio memoriae]]''. Lo storiografo del IX secolo [[Andrea da Bergamo]], autore di un compendio e di una continuazione dell{{'}}''[[Historia Langobardorum]]'' di [[Paolo Diacono]], la chiama "Berterada", ma data la posteriorità di questa informazione, l'attendibilità di questo nome resta scarsa.
 
Le fonti altomedievali non ci hanno trasmesso il vero nome di questa figlia del re longobardo, condannandola a una ''damnatio memoriae''. Per poterla indicare, gli storici utilizzano il nome Desiderata, oppure Berterada, fornitoci da Andrea da Bergamo (che scrisse alla fine del IX secolo e che non sempre è attendibile come fonte). Il nome Ermengarda è invece frutto dell'inventiva di [[Alessandro Manzoni]].
== Biografia ==
In seguito alla sua salita al trono, il [[re dei Longobardi]] [[Desiderio (re)|Desiderio]] strinse con il [[re dei Franchi]] [[Pipino il Breve]] un'alleanza, che venne sancita dalla promessa di matrimonio tra i due figli di Pipino, [[Carlo Magno|Carlo]] e [[Carlomanno I|Carlomanno]], e due figlie di Desiderio.<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Courts, elites, and gendered power in the early Middle Ages Charlemagne and others|cognome=Nelson, Janet L.|data=2007|editore=Ashgate|isbn=9780754659334|oclc=1039829293}}</ref> Questo patto ricevette la disapprovazione di [[papa Stefano III]], che nell'estate del 770 scrisse una lettera a Carlo e Carlomanno, che dal 768 erano succeduti al padre come sovrani dei franchi, esprimendo il suo malcontento per la potenziale unione tra «la più notevole razza dei Franchi e quella fetida progenie dei Longobardi che aveva portato la lebbra in la terra».<ref>{{Cita libro|lingua=en||titolo=Carolingian civilization : a reader|data=2004|editore=Broadview Press|altri=Dutton, Paul Edward, 1952-|isbn=1551114925|edizione=2nd|città=Peterborough, Ont.|oclc=53822828}}</ref>
Ermengarda venne data in moglie al figlio di [[Pipino il Breve]], [[Carlo Magno|Carlo]], che più avanti sarà detto Magno, per rinsaldare l'alleanza tra [[Franchi]] e [[Longobardi]]. Tuttavia il matrimonio ebbe breve durata. L'[[Italia]] era ormai ambita da entrambe le potenze e nel frattempo [[Carlo Magno|Carlo]] nel [[771]], alla morte del fratello Carlomanno I|Carlomanno]], era diventato unico re franco.
 
Per poter celebrare questo matrimonio, Carlo fu costretto ad abbandonare [[Imiltrude]], che probabilmente era stata legata a Carlo tramite l'istituto del ''[[Muntehe]]'' e gli aveva già dato un figlio, [[Pipino il Gobbo|Pipino]]. Tuttavia, non ebbe alcun figlio da questo secondo matrimonio; inoltre, negli ''[[Annales Regni Francorum]]'' non vi è alcuna attestazione del fatto che questo matrimonio sia stato effettivamente celebrato, mentre nella ''[[Vita et gesta Caroli Magni]]'' di [[Eginardo]] è brevemente menzionato nel capitolo 18.<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Two lives of Charlemagne|anno=2008|url=https://archive.org/details/twolivesofcharle0000einh|cognome=Einhard, approximately 770-840|altri=Ganz, David,, Notker, Balbulus, approximately 840-912|isbn=9780140455052|città=Londra|oclc=226280161|data=30 settembre 2008}}</ref>
 
La situazione mutò nel 771, quando la morte di Carlomanno rese Carlo l'unico re dei Franchi e causò la fuga della moglie del fratello presso la corte di [[Pavia]]. Questi fatti spinsero Carlo a rivedere le sue alleanze; pertanto decise di rinunciare al matrimonio con la figlia di Desiderio (la quale si ritirò nel [[Monastero di Santa Giulia|monastero di San Salvatore]] di [[Brescia]], retto da sua sorella [[Anselperga]]) e di muovere guerra al [[regno dei Longobardi]]. Nel 774 Carlo conquistò Pavia e, dopo aver fatto rinchiudere Desiderio nel [[Abbazia di Corbie|monastero di Corbie]], assunse il titolo di re dei Longobardi.
Quasi contemporaneamente ripudiò Ermengarda che si rifugiò a [[Brescia]] nel [[Monastero di Santa Giulia|monastero di San Salvatore]] gestito dalla sorella [[Anselperga]]. [[Desiderio (re)|Desiderio]] allora, per far riconoscere i diritti della figlia da [[papa Adriano I]], invase i territori pontifici, ma la sua azione fu frenata da Carlo Magno che nel [[774]] conquistò Pavia e rinchiuse Desiderio in un monastero.
 
== L'Ermengarda manzoniana ==
A Ermengarda [[Alessandro Manzoni]] dedicò uno tra i più celebri cori dell<nowiki>'</nowiki>''[[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]]'', la [[tragedia]] che egli scrisse per raccontare la drammatica guerra condotta contro i Longobardi dal re franco Carlo Magno tra il 772 e il 774.
{{Citazione|Sparsa le trecce morbide <br />
Sull'affannoso petto,<br />
Lenta le palme, e rorida<br />
Di morte il bianco aspetto,<br />
Giace la pia, col tremolo<br />
Sguardo cercando il ciel.|[[Alessandro Manzoni]], [[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]], coro dell'atto IV in cui viene descritta la morte di Ermengarda}}La vicenda di questa principessa longobarda colpì [[Alessandro Manzoni]], che le diede il nome di Ermengarda e la rese uno dei personaggi rilevanti dell{{'}}''[[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]]'', la [[tragedia]] che egli scrisse per raccontare la drammatica guerra condotta contro i Longobardi dal re franco Carlo Magno tra il 772 e il 774. Il Manzoni dedicò a Ermengarda uno dei più celebri cori della tragedia, che celebrano il tragico destino della regina, crudelmente ripudiata in nome della ragion di Stato.
 
== Note ==
{{Portale|biografie|longobardi|medioevo|storia}}
<references />
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|longobardi|medioevo|storia}}
 
[[Categoria:Coniugi dei sovrani dei Franchi]]
[[Categoria:Personaggi dell'Adelchi]]
[[Categoria:Carlo Magno]]