Marco Zanuso: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 14 maggio
|AnnoNascita = 1916
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 11 luglio
|AnnoMorte = 2001
|Epoca = 1900
|Attività = architetto
|Attività2 = designer
|Attività3 = urbanista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6365442.jpg
|Didascalia = Marco Zanuso fotografato da [[Paolo Monti]] nel 1960
|Didascalia2 = {{premio|compasso d'oro|1956}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1962}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1964}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1967}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1979}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1979}}<br />
{{premio|compasso d'oro|1985}}
}}
 
È considerato tra i padri fondatori del [[design industriale]] italiano. Insieme al gruppo dello studio [[BBPR]], ad [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]], a [[Franco Albini]], a [[Marcello Nizzoli]] e ai fratelli [[Livio Castiglioni|Livio]], [[Pier Giacomo Castiglioni|Pier Giacomo]] e [[Achille Castiglioni]], ha contribuito al dibattito nel dopoguerra sul "[[movimento moderno]]" nell'architettura e nel design.
Laureatosi nel [[1939]], fu redattore delle riviste [[Domus]] ([[1947]]-[[1949|49]]) e [[Casabella]] ([[1952]]-[[1954|54]]), e membro fondatore e presidente dell'[[ADI]] ([[1966]]-[[1969|69]]). Ha insegnato al [[Politecnico di Milano]] dal [[1961]] al [[1991]].
<br>Zanuso è stato uno dei primissimi ad interessarsi ai problemi dell'industrializzazione del prodotto e all'applicazione dei nuovi materiali e tecnologie agli oggetti di uso comune.
 
NelI [[1947]] iniziò le prime sperimentazioni con i mobili insuoi collaborazioneoggetti con [[Arflex]], ottenendoottennero numerosi riconoscimenti (tra cui cinquesette [[Premio Compasso d'Oro|Compassi d'oro]], e sei premi della [[Triennale di Milano]].) Suoi pezzie sono esposti presso il [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] e presso la collezione permanente del design della Triennale (''Antropus'' e ''[[Poltrona Lady|Lady]]'').
<br>Alla poltrona ''Fourline'' venne dedicato un [[francobollo]] nella serie sul design delle Poste Italiane.
 
Oltre ad arredi domestici ha elaborato oggetti delle più diverse tipologie come radio, televisori, telefoni e macchine per cucire.
Nel dicembre [[1948]] fu incaricato degli arredi per l'opera in tre atti ''[[La famiglia Antropus]]'' (di [[Thornton Wilder]]), messa in scena presso il [[Piccolo Teatro]] di [[Milano]]. Alla poltrona utilizzata per lo spettacolo, messa in produzione da [[Arflex]] nel [[1978]], fu dato il nome dell'opera teatrale. La poltrona "Antropus" rappresenta uno dei primo esperimento da parte di Zanuso sull'utilizzo dei nuovi materiali{{citazione necessaria}}.
 
==Biografia==
Marco Zanusi ha in seguito disegnato la poltrona "Lady", nella quale si utilizzano la [[gommapiuma]] e nastri elastici prodotti dalla [[Pirelli]], e la poltrona "Fourline" ([[1964]]), caratterizzata dal disengo essenziale (quattro linee curve). Entrambi gli oggetti furono premiati con medaglia d'oro della Triennale di Milano. La poltrona "Fourline" è esposta nella collezione permanente del design della Triennale di Milano e nella corrispondente mostra temporanea itinerante e le venne dedicato un [[francobollo]] nella serie sul design delle Poste Italiane.
[[File:" 11 - ITALY - domestic radio receiver - design of Italy - TS 502 - Marzo Zanuso and Richard Sapper for Brionvega 1965 TDM.jpg|thumb|Radioricevitore TS 502 di Marco Zanuso e Richard Sapper per Brionvega (1965)]]
 
Nato nel 1916 a Milano, si laureò al [[Politecnico di Milano|Politecnico]] in [[Architettura]] nel [[1939]].<ref name="SAN">{{Cita web | url = http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=88201&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal|titolo=Marco Zanuso|sito=SAN - Portale degli archivi degli architetti | accesso = 24 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180212202016/http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=88201&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal | dataarchivio = 12 febbraio 2018 | urlmorto = no}}</ref><ref name="SIUSA">{{Cita web | url = http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58408 |titolo=Marco Zanuso|sito=Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche | accesso = 24 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220614141306/https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58408 | dataarchivio = 14 giugno 2022 | urlmorto = no}}</ref>
==Voci correlate==
 
*[[Arflex]]
Durante gli studi universitari viene segnalato al concorso per la sistemazione di [[Piazza del Duomo (Milano)|piazza del Duomo]] a Milano (1938, con Gianni Albricci, [[Augusto Magnaghi-Delfino |Augusto Magnaghi]], [[Mario Terzaghi]], Pier Italo Trolli) e si aggiudica il primo premio al concorso per i ''Littoriali dell'architettura'' con il progetto di un rifugio alpino in [[Val Malenco]] (1938, con Gianni Albricci).<ref name="SIUSA" />
 
Il suo lungo itinerario professionale, che ha inizio soltanto al termine del conflitto, lo vede spaziare senza preclusioni di scala dal disegno del prodotto industriale all'architettura e alla [[Urbanistica|progettazione territoriale]]. Diverrà presto, come ricorda [[Guido Canella]], "il più problematico tra gli architetti italiani e il più tipico rappresentante di quella generazione ''di mezzo'' venuta alla ribalta nell'immediato dopoguerra".<ref name="SIUSA" />
 
Sin dagli esordi è uno dei personaggi-chiave del dibattito architettonico e della ricostruzione della Milano nel periodo postbellico: è caporedattore di ''[[Domus (periodico)|Domus]]'' (1946-1947) e redattore di ''[[Casabella]]-Continuità'' (1953-1956), entrambe guidate da [[Ernesto Nathan Rogers|Ernesto N. Rogers]]; è membro del MSA (Movimento di studi per l'architettura) dal 1945 al 1960, dell'INU ([[Istituto nazionale di urbanistica]]) dal 1947 al 1949, dei [[CIAM]] (Congrès internationaux d'architecture moderne) dal 1956 al 1958, oltre a far parte del Consiglio comunale di Milano tra il 1956 e il 1960.<ref name="SIUSA" />
 
Nell'immediato dopoguerra stringe un fruttuoso sodalizio con la [[Arflex]] che porterà alla produzione di numerose sedute, tra cui merita di essere ricordata, per l'innovativo impiego di materiali come la [[gommapiuma]] e il [[nastrocord]], la poltrona ''[[Poltrona Lady|Lady]]'' (1951). Nello stesso anno disegna il divano ''IX Triennale''.
 
A partire dai primi anni cinquanta ha inizio anche una lunga attività nel settore del disegno per l'industria che lo vede progettare, spesso con [[Richard Sapper]], che collabora stabilmente con lo studio Zanuso dal 1956 al 1971, una serie di pezzi fortunati e pluripremiati: dalle macchine per cucire [[Necchi]] e [[Borletti]] ai numerosi oggetti disegnati per la [[Brionvega]] o al telefono ''Grillo'' ([[Siemens (azienda)|Siemens]], 1966), dalla sedia ''Lambda'' ([[Gavina (azienda)|Gavina]], 1964) alla seggiolina per bimbi ''K4999'' ([[Kartell]], 1964) o al divano ''Lombrico'' ([[C&B]], 1967). Con alcuni di questi oggetti Zanuso riceve il [[premio Compasso d'oro]] negli anni 1956, 1962, 1964, 1967, 1979.<ref name="SIUSA" />
 
Insieme a [[Alberto Rosselli (architetto)|Alberto Rosselli]] ha disegnato il ''Compasso d'oro'' tridimensionale, su disegno di [[Albe Steiner]]. È stato membro della giuria del premio nel 1954, 1955 e 1998.
 
Nel dicembre [[1948]] fu incaricato degli arredi per l'opera teatrale in tre atti ''[[La famiglia Antrobus]]'' (di [[Thornton Wilder]]), messa in scena presso il [[Piccolo teatro di Milano]]. Alla poltrona utilizzata per lo spettacolo, messa in produzione da Arflex nel [[1978]], Zanuso diede il nome dell'opera teatrale (''Antropus'').
 
Curatore della prima mostra sul design italiano, tenutasi a Londra nel 1955 presso l'Istituto italiano di cultura, e tra gli ordinatori della Mostra internazionale dell'industrial design alla [[IX Triennale di Milano]] (1957), è fondatore dell'ADI ([[Associazione per il Disegno Industriale]]), di cui assume la presidenza tra il 1966 e il 1969.<ref name="SIUSA" />
 
Dal [[1957]] inizia la sua collaborazione con [[Richard Sapper]], con il quale realizzerà nel [[1962]] il televisore ''Doney'' (Brionvega), nel [[1964]] le seggioline ''K 1340'' (Kartell) e nel [[1967]] il [[Telefono Grillo|telefono ''Grillo'']] ([[Siemens (azienda)|Siemens]]). All'interno della [[Brionvega]] la collaborazione dei due designer porta alla produzione, oltre che del televisore ''Doney'', anche del televisore ''Sirius'' ([[1964]]), del televisore ''Black'' ([[1969]]) e la radio "cubo".
 
Gli anni sessanta inaugurano uno dei periodi più prolifici della sua lunga [[carriera]] di architetto, durante i quali si cimenta in una varietà di temi che vanno dagli uffici e alle fabbriche, dalla residenza all'edilizia scolastica, dai teatri all'architettura funeraria. Con le commessa per la fabbrica Cedis a Palermo (1954), seguita dagli incarichi per le officine Necchi a Pavia (1961) e per gli stabilimenti [[Olivetti]] a [[Buenos Aires]] (1961) e a [[San Paolo del Brasile]] (1961), Zanuso avvia una ricerca sul tema delle fabbriche, e in particolare su argomenti come struttura, modularità e prefabbricazione, soggetti a successivi momenti di revisione, se non di sintesi costruttiva, nello stabilimento [[Brionvega]] a [[Casella d'Asolo]] (1967), nelle fabbriche Olivetti di [[Scarmagno]], [[Sant'Angela Merici (Crema)|Crema]] e [[Marcianise]] (1972, con [[Eduardo Vittoria]]) e nel complesso [[IBM]] a [[Santa Palomba]] (1984).<ref name="SIUSA" />
 
Fino al 1963 ha collaborato con [[Cini Boeri]] nel campo dell'architettura di interni.
 
A partire dai primi anni sessanta Zanuso intraprende la carriera universitaria presso il [[Politecnico di Milano]]: dopo essere stato per diversi anni libero docente di Progettazione artistica per l'industria, nel 1965 ottiene l'incarico di [[Scenografia]] e tra il 1969 e il 1972 quello di [[Tecnologia dell'architettura]], ricoprendo in quegli stessi anni anche la carica di direttore dell'Istituto di Tecnologia; dal 1979 l'attività didattica si concentra esclusivamente sull'insegnamento dell'[[industrial design]], prima come docente del corso di Trattazione morfologica dei materiali e poi con quello di Disegno industriale, sino alla collocazione fuori ruolo a partire dal 1986.<ref name="SIUSA" />
 
Nel 1984, su designazione dell'[[Accademia di San Luca]], gli viene conferito il Premio per l'Architettura del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]. Nel 1985 riceve il Compasso d'Oro alla carriera e nel 1999 la laurea [[honoris causa]] in Disegno industriale al Politecnico di Milano. Molti dei suoi oggetti sono ospitati nelle principali collezioni di design del mondo.<ref name="SIUSA" />
 
È morto nel 2001 nella sua casa di Piazza Castello a Milano<ref>{{Cita web | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/07/12/marco-zanuso-uomo-che-reinvento-gli-oggetti.html | titolo = MARCO ZANUSO L'uomo che reinventò gli oggetti | autore = Silvia Giacomoni | sito = [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | data = 12 luglio 2001 | accesso = 24 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304120027/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/07/12/marco-zanuso-uomo-che-reinvento-gli-oggetti.html | dataarchivio = 4 marzo 2016 | urlmorto = no }}</ref>.
 
==Riconoscimenti==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1960) - BEIC 6355518.jpg|thumb|Macchina per cucire superautomatica modello 1102 ([[Fratelli Borletti]]). Foto di [[Paolo Monti]], 1956]]
[[File:Paolo_Monti_-_Servizio_fotografico_(Milano,_1957)_-_BEIC_6355455.jpg|thumb|Allestimento di negozio in una foto di [[Paolo Monti]], 1957. Fondazione [[BEIC]]]]
 
[[File:Marco Zanuso Ariante Fan Vortice Austin Calhoon Photograph.jpg|thumb|Ariante Fan Vortice di Marco Zanuso]]
 
*[[1947]] Medaglia d'oro alla [[VIII Triennale di Milano]]
*[[1951]] Gran premio alla IX [[Triennale di Milano]] per la sedia ''Lady''
*[[1954]] Gran premio alla X [[Triennale di Milano]]
*[[1954]] Medaglia d'oro alla X [[Triennale di Milano]]
*[[1956]] [[Premio Compasso d'oro]] per la macchina per cucire superautomatica ''MOD. 1102'' ([[Fratelli Borletti]])
*[[1957]] Medaglia d'oro alla XI [[Triennale di Milano]]
*[[1962]] [[Premio Compasso d'oro]] per il televisore ''DONEY'' con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1964]] [[Premio Compasso d'oro]] per le seggioline ''K 1340'' con [[Richard Sapper]] ([[Kartell]])
*[[1966]] medaglia d'oro alla Biennale di Industrial Design di [[Lubiana]]
*[[1966]] medaglia d'oro del Ministero dell'Industria
*[[1967]] [[Premio Compasso d'oro]] per l'apparecchio telefonico ''[[Telefono Grillo|GRILLO]]'' con [[Richard Sapper]] ([[Siemens (azienda)|Siemens]])
*[[1964]] Gran premio alla XIII [[Triennale di Milano]]
*[[1979]] [[Premio Compasso d'Oro]] per ''CONTROSOFFITTO'' per spazi aperti (Karl Steiner)
*[[1979]] [[Premio Compasso d'Oro]] per il ventilatore ''Ariante'' (Vortice Elettrosociali)
*[[1984]] Foreign Honor Academician dell'Accademia messicana del disegno di [[Città del Messico]]
*[[1985]] [[Premio Compasso d'Oro]] alla carriera
 
==Opere==
=== Industrial design ===
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6365664.jpg|thumb|Poltrona ''Martingala'' (Arflex). Foto di [[Paolo Monti]], 1975.]]
 
{{div col}}
*[[1948]] poltrona in tubo metallico (CMA)
*[[1948]] poltrona in tubo metallico sacca di tela armata in compensato e cuscini in gommapiuma (Nirvana)
*[[1951]] poltrona per esterni ''Crociera'' e sedia da giardino ''Bridge'' (Arflex)
*[[1951]] poltrona ''[[Poltrona Lady|Lady]]'' ([[Arflex]]), nella quale si utilizzano per la prima volta la [[gommapiuma]] e nastri elastici prodotti dalla [[Pirelli (azienda)|Pirelli]]{{citazione necessaria}};
*[[1951]] divano ''IX Triennale'' ([[Arflex]])
*[[1951]] poltroncina ''Week-End'' ([[Arflex]])
*[[1951]] branda pieghevole ''St-Moritz'' ([[Arflex]])
*[[1951]] poltrona Senior (Arflex)
*[[1952]] poltrona ''Martingala'' (Arflex), prima poltrona sfoderabile, che utilizza tessuti presi dal settore dell'abbigliamento{{citazione necessaria}}
*[[1952]] divano ''Tripoltrona'' (medaglia d'oro della [[Triennale di Milano]])
*[[1954]] divano ''Sleep-o-matic''(medaglia d'oro della [[Triennale di Milano]])
*[[1955]] piastrella ''SZi'' (Cedit)
*[[1956]] macchina da cucire (Borletti)
*[[1956]] frigoriferi e cucina (Homelight)
*[[1957]] macinacaffè ''Carosello'' (Subalpina)
*[[1958]] poltrona ''Milord'' ([[Arflex]])
*[[1959]] frigorifero (Homelight)
*[[1959]] progetto di separatore d'olio (SIMA)
*[[1960]] sedia ''Lambda'', con [[Richard Sapper]] ([[Gavina (azienda)|Gavina]])
*[[1960]] XII Triennale di Milano: sedia sperimentale in lamiera stampata (Gavina)
*[[1960]] banco di scuola, con [[Richard Sapper]] (Palini)
*[[1960]] poltrona ''Regent'' ([[Arflex]])
*[[1960]] televisore ''Antares'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1960]] posate (Concorso Reed and Burton)
*[[1961]] televisore ''Yades'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1961]] poltrona in giunco ''Martingala'' (Bonacina)
*[[1962]] televisore ''Doney'' ([[Brionvega]]), primo televisore portatile in Europa, con [[Richard Sapper]]
*[[1962]] poltrona ''Square'' (Techniform)
*[[1962]] [[radio Cubo ts522]], con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1963]] tavolino e lampada da tavolo (Techniform)
*[[1963]] lampada a piede ''KD58'' ([[Kartell]])
*[[1963]] progetto di carrozzeria per [[Alfa Romeo]], con [[Richard Sapper]]
*[[1964]] filodiffusore ([[Siemens (azienda)|Siemens]])
*[[1964]] televisore ''Ariel'' ([[Brionvega]])
*[[1964]] Attaccabottoni (Necchi), con [[Richard Sapper]]
*[[1964]] libreria ''Cambridge'' (Techniform)
*[[1964]] poltrona ''Baronet'' ([[Arflex]])
*[[1964]] giradischi a transistor ([[Brionvega]])
*[[1964]] registratore, con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1964]] televisore ''Algol'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1964]] poltrone ''Woodline'' e ''Fourline'' (Arflex)
*[[1964]] sedia per bambini ''K4999'', con [[Richard Sapper]] ([[Kartell]])
*[[1964]] televisore ''Sirius'' ([[Brionvega]]), con [[Richard Sapper]]
*[[1965]] macchina del caffè da bar ''Z8'' ([[Rancilio]])
*[[1965]] radio ''TS 502'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1966]] televisore ''Algol II'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1966]] affilacoltelli, con [[Richard Sapper]] (Necchi)
*[[1966]] poltrona, divano e tavolino serie ''Springtime'' ([[Arflex]])
*[[1966]] [[Cucina E5]] ([[Elam (azienda)|Elam]])
*[[1966]] [[telefono Grillo]], con [[Richard Sapper]] ([[Siemens (azienda)|Siemens]])
*[[1967]] sistema modulare ''Lombrico'' (C e B)
*[[1967]] televisori ''Alcione'' e ''Doney 12'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1967]] poltrona e divano serie ''Living'' ([[Arflex]])
*[[1968]] piastrelle in ceramica (Cedit)
*[[1968]] bilancia pesapersone (Terraillon)
*[[1968]] televisore a colori 25 ([[Brionvega]])
*[[1969]] televisione ''Black'' ([[Brionvega]]), con [[Richard Sapper]]
*[[1969]] serie direzionale ''Epoca'' ([[Arflex]])
*[[1969]] lampada a fluorescenza ''Fungo'' (Lumenforum)
*[[1969]] progetto mobili per bambini (Tagliabue)
*[[1969]] contenitori e attrezzature per parete ''E6'' (Elam)
*[[1969]] televisore a colori 24 ([[Brionvega]])
*[[1970]] mangianastri ''RM305'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]])
*[[1970]] scrivanie per ufficio ''Cartesio'' (MiM)
*[[1970]] cassaforte ''Sfinge'' (Parma)
*[[1970]] seggiolina sovrapponibile e accostabile ''Miniscat'' (Elam)
*[[1970]] bilancia da cucina ''BA2000'' (Teraillon)
*[[1970]] pesa lettere ''BA4000'' (Teraillon)
*[[1970]] tavolo ''Marcuso'' (Zanotta)
*[[1970]] stilografica ''Hastil'', con [[Richard Sapper]] (Aurora)
*[[1971]] lampada ''Zanuso 275'' ([[Oluce]])
*[[1973]] ''Ariante'' (Vortice) selezionato per il [[Premio Compasso d'oro]] [[1979]]
*[[1974]] accendisigari ''Saffa 5''
*[[1974]] sedia ''SD57'' ([[FabbricaPoggi]])
*[[1974]] tavolo ''TL58'' ([[FabbricaPoggi]])
*[[1974]] macchina del caffè da bar ''Z9'' ([[Rancilio]])
*[[1979]] caffettiera "Carmencita" ([[Luigi Lavazza (azienda)|Lavazza]])
*[[1982]] libreria ''LB72'' ([[FabbricaPoggi]])
*[[1985]] maniglia ''Due Z'' per (Fusital)
*[[1989]] televisore ''Algol'', con [[Richard Sapper]] ([[Brionvega]]), ridisegnato
*[[1995]] servizio di posate ''Duna'' ([[Alessi]])
{{div col end}}
 
=== Architettura e allestimenti ===
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1957) - BEIC 6355467.jpg|thumb|Negozio Cedit, Milano, 1957. Foto di [[Paolo Monti]].]]
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6365441.jpg|thumb|Fabbrica ceramiche CEDIS, Palermo. Foto di [[Paolo Monti]].]]
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1960) - BEIC 6355783.jpg|thumb|Mostra dei pionieri dell'aviazione civile, [[Palazzo Reale (Milano)|Palazzo Reale]], Milano. Foto di [[Paolo Monti]], 1960.]]
 
{{div col}}
*[[1948]] VIII [[Triennale di Milano]]: ordinamento e allestimento Mostra dell'abitazione
*[[1948]] Palazzo per uffici a [[Milano]]
*[[1952]] Allestimento Negozio Arteluce a [[Milano]]
*[[1954]] Fabbrica ceramiche CEDIS [[Palermo]]
*[[1955]] sedi Olivetti a [[Buenos Aires]] e [[San Paolo (Brasile)|San Paolo del Brasile]]
*[[1955]] Allestimento Mostra del design italiano a [[Londra]]
*[[1957]] XI [[Triennale di Milano]]: ordinamento Mostra Industrial Design
*[[1957]] Sistemazione e arredamento Negozio Cedit a [[Milano]]
*[[1958]] Allestimento Mostra di stampe a Brera a [[Milano]]
*[[1959]] Allestimento stand Pirelli nella Mostra del ciclo e motociclo
*[[1960]] Progetto di casa prefabbricata (FEAL)
*[[1960]] Allestimento Mostra dei pionieri dell'aviazione civile a [[Milano]]
*[[1960]] Allestimento Mostra dell'[[Eni]] a Italia '61 a [[Torino]]
*[[1960]] Casa in via Laveno a Milano
*[[1960]] Casa in via XX Settembre a Milano
*[[1962]] Allestimento Mostra della macchina da cucire a Milano
*[[1963]] Allestimento Mostra Galilei a Milano
*[[1964]] casa per vacanze Arzale, nella baia di [[Arzachena]]
*[[1965]] Allestimento di un ambiente "soggiorno unifamiliare" alla mostra ''La casa abitata'' di Firenze
*[[1966]] Complesso a [[Casella (Asolo)]]
*[[1967]] Parcheggio a Milano
*[[1967]] Mostra personale Disegno industriale a [[Spoleto]]
*[[1968]] allestimenti Zoppas all'Eurodomus di [[Torino]], alla Fiera Campionaria e all'Esposizione elettrodomestici di [[Milano]]
*[[1968]] Palazzo per uffici a [[Scarmagno]]
*[[1970]] Villa Reggiani a [[Jesi]]
*[[1970]] Allestimento Stand Brionvega alla Mostra internazionale Radiotelevisione ([[Milano]])
*[[1970]] Allestimento Stand Elam al Salone del mobile ([[Milano]])
*[[1971]] [[Collegio di Milano]]
*[[1971]] Unità di emergenza con [[Richard Sapper]]
*[[1972]] giardino del Paese dei Balocchi a [[Collodi (Pescia)|Collodi]]
*[[1972]] palazzo dei congressi a [[Grado (Italia)|Grado]]
*[[1974]] sede [[IBM]] a [[Milano]]
*[[1982]] stabilimento [[IBM]] a [[Roma]]
*[[1990]] sala congressi Fiera di Vicenza
*[[1998]] nuova sede, con l'architetto Pietro Crescini [[Piccolo teatro di Milano]]
*[[1992]] venne revocato incarico come direttore dei lavori nel novembre a causa dei ritardi e come direttore artistico rimosso nel dicembre [[Piccolo teatro]]
* [[1999]] nuovo [[Teatro Comunale di Bolzano]] con l'architetto Pietro Crescini
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== Nelle collezioni dei musei ==
* ''Sedia Lambda'' al Museum of Modern Art di New York
* ''Sedia 4999'' al Museum of Modern Art di New York
* ''Telefono Grillo'' al Museum of Modern Art di New York
* ''Televisione Black 201'' al Museum of Modern Art di New York
* ''Ariante'' al Museum of Modern Art di New York
* [[Penna stilografica]] ''[[Aurora (azienda)|Aurora]] Hastil'' e [[penna a sfera]] ''Aurora Thesi'' al [[Museum of Modern Art]] di New York
 
== Archivio ==
Il fondo ''Marco Zanuso''<ref name="Fondo SIUSA">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=401953|titolo=Fondo Marco Zanuso|sito=Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche|accesso=2018-02-12}}</ref> è conservato presso l'[[Archivio del Moderno]], [[Mendrisio]] ([[Svizzera]]). Donato dallo stesso Marco Zanuso nel 2000, l'archivio è pervenuto all'Archivio del Moderno in buono stato di conservazione, pur avendo perduto la maggior parte degli elaborati grafici prodotti durante i primi trent'anni di attività, oggetto di una massiccia operazione di scarto nella seconda metà degli anni settanta. La microfilmatura di molte tavole di progetto dal 1944 al 1975 ha tuttavia colmato le lacune derivanti dalla dispersione di tali materiali.<ref name="SIUSA" />
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Aldo Colonnetti (a cura di) ''Grafica e Design a Milano 1933-2000'', Editore Collana AIM - Abitare Segesta Cataloghi, Milano 2001.
* {{Cita libro|curatore = Manolo De Giorgi|titolo = Liliana Grassi architetto: il pensiero, i restauri, i progetti: 15-28 settembre 1986|città = Milano|editore = Skira|anno = 1999||isbn =88-8118-493-1}}
* François Burkhardt, ''Marco Zanuso. Design'', Federico Motta Editore, 1994, ISBN 88-7179-082-0
* Il design in Italia (dellarredamento domestico) Giuliana Gramigna- Paola Biondi - Editore Umberto Alemandi pp. 469-475.
Fonti sulle opere e l'attività di Marco Zanuso si trovano inoltre nell'archivio storico della Arflex e nell'archivio della collezione permanente del design della Triennale di Milano.
* Paolo Fossati, "Il design in Italia (1945-1972)", 1970
* Gillo Dorfles, "Marco Zanuso designer", 1974
* {{Cita web|url=http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=88201&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal|titolo=Marco Zanuso|sito=SAN - Portale degli archivi degli architetti}}
* {{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58408|titolo=Marco Zanuso|sito=Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche}}
* Marco Zanuso, ''Insegnare il design'', Edizioni di Comunità, Roma 2022.
 
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