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{{LibroBio
|Nome = Mahmud Taymur
| titolo = Il libro di Dede Korkut
|PostCognomeVirgola = (in arabo محمود تيمور, Maḥmūd Taymūr)
| autore = Sconosciuto
| annoorigSesso = M
|LuogoNascita = Il Cairo
| genere = Epica / Poesia
|GiornoMeseNascita = 16 Giugno
| sottogenere = Gli argomenti trattati vertono sulla morale
|AnnoNascita = 1894
| lingua = Turco oguzo
|LuogoMorte = Losanna
| protagonista = Korkut
|AnnoMorte = 1973
|Attività = scrittore
|Nazionalità = egiziano
|PostNazionalità=, autore di romanzi e racconti, opere teatrali, raccolte di articoli di viaggio, studi linguistici e letterari
}}
 
Fu uno dei maggiori esponenti dell'Accademia della Lingua Araba al [[Il Cairo|Cairo]]<ref>{{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}</ref> e fece parte del gruppo di scrittori egiziani ''Jamāʿat al-Madrasah al-Ḥadīthah'' (il Gruppo della Scuola Moderna).<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/art/Arabic-literature/Belles-lettres-and-narrative-prose#ref945690|titolo=Arabic Literature|sito=www.britannica.com|p=2 di 3}}</ref>
Il '''''Libro di Dede Korkut''''' è una delle opere più famose e importanti della letteratura turca oguza. Le tematiche del libro vertono sulla morale e sui valori relativi allo stile di vita nomade dei turchi oghuzi (che poi, dopo la conversione all'islam, sarebbero divenuti i Turcomanni) in epoca preislamica, nonché del loro incontro con gli ideali della religione del sacro Corano. Il libro è oggi parte della cultura letteraria dei paesi con lingua di origine turca, quali la Turchia, l'Azerbaijan, il Turkmenistan e il Kazakhstan.{{italic title}}
{{refimprove|date=April 2011}}
{{Infobox poem
|name = ''Book of Dede Korkut''
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|caption = Dede Korkut
|author = folk
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|country = {{flag|Turkey}}<br />{{flag|Azerbaijan}}<br />{{flag|Turkmenistan}}
|language = [[Oghuz languages|Oghuz Turkish]]
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|subject = The stories carry morals and values significant to the social lifestyle of the nomadic Turks.
|genre = [[Epic poetry]]
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== Biografia ==
I racconti di carattere epico raccolti nel Libro di Dede Korkut sono parte dei circa 1000 racconti epici raccolti attorno alla cultura mongola e turca e tra questi si distinguono per importanza e apporto storico. Questo libro tratta, attraverso brevi opere di carattere epico, la storia, la letteratura, l'identità e le scienze dei popoli che ne compongono i personaggi.
=== La famiglia Taymur ===
La famiglia Taymur, di origini curde, era socialmente benestante e ricoprì un ruolo rilevante nel panorama politico egiziano.<ref>{{Cita web|url=http://www.civicegypt.org/?p=59591|titolo=la vita di Mahmud Taymur}}</ref> Il nonno, Muhammad ibn Ali Kurd Taymur, era un alto funzionario, amico del wali d'Egitto Muhammad Ali. I Taymur vivevano nella provincia di [[Mosul]], e fu il bisnonno di Mahmud, un ufficiale dell'esercito ottomano, a decidere di trasferirsi lungo il Nilo. La madre di Mahmud, Khadijah, di origini greche, era la figlia di Ahmed Pasha Rashid, che fu ministro degli interni. Il padre di Mahmud, [[:en:Ahmed_Taymour|Ahmad Taymur]] (1871-1930), era un colto aristocratico, scrittore e studioso di storia, letteratura e lingua araba.<ref>{{Cita web|url=https://ar.wikipedia.org/wiki/محمود_تيمور|titolo=}}</ref> La coppia ebbe due figli, Mahmud e Muhammad.
 
Muhammad, nato nel 1892, dimostrò le sue spiccate doti di letterato già in giovanissima età: a 14 anni aveva già composto delle poesie e pubblicato alcuni articoli in uno dei giornali più prestigiosi del tempo. Precursore della cosiddetta "letteratura nazionale", fu uno dei primi autori realisti e contribuì alla nascita del racconto arabo moderno, in particolare con l'opera di denuncia sociale ''fi'l-qitar'' (Nel treno).<ref>{{Cita|Camera d'Afflitto|pp. 215-216}}</ref> Fece parte del gruppo di intellettuali riuniti intorno alla rivista d'avanguardia ''Al-Sufur'' (senza velo) fondata nel 1915, un'importante vetrina per scrittori desiderosi di esprimere idee nuove.<ref>{{Cita web|url=http://www.arablit.it/taymur.html|titolo=Muhammad Taymur}}</ref> La morte prematura avvenuta nel 1921 non gli permise di dare piena dimostrazione delle sue capacità di commediografo e novellista, emerse in opere quali "''L'uccello in gabbia''" e "''L'abisso''" scritte in giovane età. Il suo sogno di dare all'Egitto un vero teatro nazionale, lontano da improvvisazioni e dilettantismi, sarà in seguito portato avanti dal fratello Mahmud.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=485|pp=|volume=19|ISBN=}}</ref>
== Compendio dell'opera ==
Il Libro di Dede Korkut è un ''dastan'' anche conosciuto col nome di ''Oghuz-nameh'' che prende luogo in un'area molto vasta comprendente l'Asia Centrale, l'Iran e l'Anatolia e in cui la maggior parte delle vicende si svolgono nell'area azera del Caucaso.
 
Nella famiglia Taymur nacquero altri scrittori e pionieri della letteratura araba, anche in campo femminile: la zia di Mahmud e Muhammad, 'A'ishah (1840-1902) era una donna estremamente colta, capace di parlare fluentemente in arabo, in ottomano e in persiano. Dopo la morte del marito iniziò a produrre preziosi testi che le conferirono ben presto il nome di 'A'ishah al-Taymuriyyah, pioniera della letteratura araba moderna femminile. Fu principalmente lei a educare il fratello Ahmad, padre di Mahmud e Muhammad, che aveva 35 anni in meno di lei. I suoi scritti rappresentano un eccellente spunto per analizzare e studiare l'estetica della letteratura ottomana ai suoi massimi livelli.<ref>{{Cita|Allen|p. 354}}</ref>
Questo libro rappresenta per i Turchi, in particolare per coloro che si riconoscono come ''oguzi'', un compendio sulla propria storia, sulla propria identità, sui costumi e i valori dei propri avi. Il libro commemora le lotte per la libertà, in un periodo in cui i turchi oguzi erano semplicemente pastori, e in cui si iniziava a perdere, tra gli stessi turchi, la consapevolezza di essere i discendenti degli oguzi, difatti questo termine col tempo passò in disuso tra quelle genti. Difatti, a partire dalla metà del X secolo, i turchi iniziarono a prendere il nome di "Turcomanni"; il processo si sviluppò attraverso i secoli fino a concretizzarsi definitivamente nel XIII secolo. Possiamo descrivere Turcomanni tutti coloro che, tra i turchi (oguzi e non solo), abbracciarono la religione islamica e spesso, con la stessa, una vita che si avvicinava molto più allo stile sedentario, abbandonando le origini nomadi. Nacquero quindi alcune confederazioni turcomanne, una delle quali, gli Ak-koyunlu (dal turco "montoni bianchi"), si stabilì come dinastia tra l'Azerbaijan, l'Iraq, l'iran occidentale e la Turchia orientale.
 
=== ContenutiInfanzia ===
Mahmud Taymur nasce il 16 giugno 1894 al Cairo e trascorre i suoi primi anni di vita con la famiglia nella dimora costruita dal bisnonno, una casa un tempo sfarzosa ma poi caduta in rovina, situata nel quartiere di Dar al-Sa'ada<ref>{{Cita web|url=https://mwthoq.com/الكاتب-محمود-تيمور/|titolo=La vita di Mahmud Taymur}}</ref>, ambiente ricco di letterati, artigiani e artisti. Pur essendo d'uso comune riservare ai figli degli aristocratici un'educazione esclusiva, la famiglia Taymur consente ai due fratelli Muhammad e Mahmud di giocare per strada con bambini di ceti sociali più umili e di esplorare liberamente la realtà dell'ambiente circostante. Lo stesso Mahmud, in un saggio autobiografico del 1960, descrive questo quartiere come "autenticamente popolare, in cui differenti gruppi e classi sociali vivono fianco a fianco".<ref>{{Cita libro|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|pp=354-355}}</ref>
Essendo stato scritto tra il X e il XIII secolo, periodo durante il quale si attuava la conversione di massa all'islam della popolazione turca: per questa ragione, le dodici storie contenute nel Libro di Dede Korkut ritraggono spesso i protagonisti come dei buoni musulmani, intenti a combattere e ostacolare i propri avversari, considerati infedeli. Alle volte, tuttavia, sono inseriti dei riferimenti alla magia, un argomento ricorrente nella tradizione turca, in particolare quella preislamica, considerata nell'islam "l'era dell'ignoranza" (in [[Lingua araba|arabo]]: جاهلية‎ - ''jāhilīyah''). Dede Korkut (aka "Nonno Korkut") appare nell'opera come un famoso bardo, e il suo ruolo consiste nel collegare le storie tra loro. Korkut è rappresentato come un uomo anziano, rispettato: viene appunto chiamato con l'appellattivo di ''aksakal'', letteralmente "dalla barba bianca", il che sta a sottolineare il suo rilievo come saggio, capace di risolvere le dispute affrontate all'interno delle tribù. Ancora oggi, all'interno di alcune società di origine turca come l'Azerbaijan, il termine aksakal viene utilizzato con rispetto per descrivere un membro importante della famiglia, rimpiazzando di fatto il termine ''ata'', "padre" o "avo".
 
La madre di Mahmud, Khadijah, muore quando questi ha solo cinque anni e la famiglia si trasferisce ad 'Ain Shams, al tempo un piccolo villaggio vicino al Cairo, poi sede delle università più prestigiose della città. Qui Mahmud conosce per la prima volta la realtà contadina e rimane colpito dalle condizioni di vita del ''fellah'', il lavoratore della terra.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=255|pp=|ISBN=}}</ref> Quando ha otto anni, muore la zia 'A'ishah che si era presa cura di lui. L'educazione dei due fratelli ricade sulle spalle del padre Ahmad, che non si risposerà ed eserciterà su di loro un'enorme influenza, soprattutto nella loro formazione culturale, grazie alla ricca biblioteca che nel corso degli anni contribuirà ad incrementare, e che è oggi inserita nella Collezione Taymūr della Biblioteca Nazionale del Cairo (la ''[[Dār al-kutub]]''). Alcuni biografi hanno affermato che dopo il prematuro trapasso di Khadijah, Ahmad "si sposò con la propria biblioteca". Alla sua morte, il patrimonio librario ammontava a circa 18.000 opere, attraendo visitatori e studiosi, intellettuali, studenti e ''sheikh'' da [[Università al-Azhar|Al-Azhar]] e da tutto l'Egitto. Uno dei primi libri che Ahmad fece leggere al piccolo Mahmud fu ''Alf-layla wa-layla'', [[le mille e una notte|''Le mille e una notte'']], che colpì molto il futuro letterato.<ref>{{Cita|Allen|pp. 355-356}}</ref>
Il personaggio di Dede Korkut , secondo lo storico islamico Rashid al-Din Hamadani (m. 1318), fu un uomo straordinario che visse per 295, palesandosi quando il capotribù turco oguzo Inal Syr Yavkuy Khan lo mandò come ambasciatore dal Profeta Muhammad, che Korkut divenne in questa istanza musulmano e che diede consigli importanti al Grande Khan degli Oguzi, e successivamente ne seguì le elezioni.
 
Mahmud fin dalla giovane età inizia a leggere romanzi tradotti in arabo; ammetterà successivamente che molte delle sue prime letture furono di pessima qualità.<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=7|pp=|ISBN=}}</ref> Tra gli autori arabi lo affascinano particolarmente [[:en:Mustafa_Lutfi_al-Manfaluti|al-Manfaluti]] e gli autori siro-libanesi del "''mahjar''", un gruppo di scrittori emigrati negli Stati Uniti nella prima metà del Novecento,<ref>{{Cita web|url=https://en.wikipedia.org/wiki/The_Pen_League|titolo=The Pen League}}</ref> fra cui spicca [[Khalil Gibran|Jubran Khalil Jubran]] (di cui Mahmud apprezza in particolare l'opera ''al-Ajniḥa al-mutakassira''), autore di racconti brevi trasferitosi dal Libano a New York, il quale influenzerà Taymur inducendolo a scrivere poesie in prosa. Notevole è anche l'influsso esercitato dai grandi autori occidentali:<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=10|pp=|ISBN=}}</ref> si ritiene che l'eco delle opere di questi scrittori sia presente nel primo brano di narrativa di Mahmud, ''al-Sharaf al-rafi''' (''Il nobile senso dell'onore''), pubblicato nel 1908, in cui l'autore appena quattordicenne dà sfogo al suo spirito nazionalista.<ref>{{Cita|Allen}}</ref> Mahmud avrà come maestro e mentore il fratello maggiore, Muhammad. Le loro opere si somigliano, almeno agli esordi, specie per l'influsso esercitato su entrambi da scrittori come Salamah Hijazi.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=1vavqjJ0uwoC&pg=PA254&lpg=PA254&dq=mahmud+taymur&source=bl&ots=1yjGF74Fpy&sig=2zGgAn7RdS0gbYH2KWr0-oBFatU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjo3bqA0ILSAhXDcRQKHcINDi4Q6AEIWzAN#v=onepage&q=mahmud%20taymur&f=false|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|p=255}}</ref>
L'opera racconta parabole su guerrieri e combattimenti, riguardo in particolare i conflitti che vedevano come protagonisti i turcomanni contro i turco altaici Qıpçaq e i nomadi delle steppe Peceneghi (''Beçenek''). Molti temi sono simili a quelli tipici della tradizione letteraria occidentale: ad esempio, la storia che racconta del mostro Tepegoz (Goggle-eye in inglese) assomiglia molto a quella narrata nell'Odissea di Omero in cui si racconta del ciclope Polifemo; da ciò si evince che l'autore/gli autori del Libro di Dede Korkut conoscessero le opere greche, o che l'opera di Omero e il libro epico turco abbiano delle radici anatoliche in comune.
 
=== Maturità ===
Nel libro vengono descritte con enfasi le qualità fisiche e atletiche degli uomini nonché delle donne turche: tutti loro sono considerati atleti di grande qualità, specialmente per quanto riguarda l'andare a cavallo, la lotta libera, il polo, l'arcieria e il lancio del giavellotto, considerati come sport nazionali turchi.
Dopo aver terminato l'istruzione secondaria in Marocco, Mahmud si iscrive all'università ad Agraria, ma interrompe gli studi a causa di una forma di febbre tifoide quando ha circa vent'anni. In seguito lavora al Ministero della Giustizia e successivamente degli Affari Esteri, per poi prendere la decisione di occuparsi a tempo pieno di letteratura.<ref>{{Cita libro|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|p=358}}</ref> Approfondisce la conoscenza degli autori francesi, russi e arabi. Grazie al fratello Muhammad, che trascorre un periodo in Francia, viene a contatto con le opere dell'autore [[Naturalismo (letteratura)|naturalista]] [[Guy de Maupassant|Guy De Maupassant]], di cui sostiene di vedere l'influenza nello stile degli autori russi [[Anton Čechov|Chekhov]] e [[Ivan Sergeevič Turgenev|Turgenev]]. Fra gli autori arabi scopre [[Muhammad al Muwaylihi|al-Muwailihi]] e [[Muhammad Husayn Haykal|Muhammad Haykal]], che aveva appena pubblicato la sua opera più rilevante, ''Zaynab''.<ref>{{Cita|Brugman|p. 10}}</ref>
 
Nella seconda metà degli anni Dieci del 1900, Mahmud e il fratello entrano a far parte di un gruppo di letterati e intellettuali egiziani, ''Al-Madrasah al-hadithah'', ovvero la Scuola Moderna, dove iniziano a sperimentare il racconto breve, genere mai usato in precedenza da autori arabi. Fu grazie al grandissimo utilizzo che ne fecero gli autori della Scuola Moderna se oggi il racconto breve è il genere più utilizzato in assoluto dagli scrittori arabi contemporanei. Questo gruppo di intellettuali amava leggere romanzi e poesie di autori europei, rivelando grande interesse per quelli francesi. Tuttavia, come affermarono molti membri del gruppo, tra cui anche [[:en:Yahya_Haqqi|Yahya Haqqi]], quella che maggiormente influenzò il loro sviluppo creativo e compositivo fu la letteratura russa: grazie allo studio dei testi dei letterati russi, la letteratura araba sperimentò un nuovo significato di [[Realismo (letteratura)|realismo]] nel romanzo. Fu quello un periodo di grande rinnovamento in campo culturale, letterario e sociale: nel 1919, sotto il leader [[Sa'd Zaghlul|Sa'd Zaglul]], iniziò il processo che portò l'Egitto, nel 1923, all'indipendenza.<ref>{{Cita|Allen|pp. 357-360}}</ref>
====Sinossi====
(Titoli forniti dal traduttore Geoffrey Lewis)
# '''Boghach Khan figlio di Dirse Khan''': racconta la miracolosa nascita di Boghach Khan, di come crescendo sia divenuto un guerriero portentoso e sia riuscito ad accaparrarsi un regno; di come suo padre Dirse sia stato ingannato dai suoi stessi militari, che volevano Boghach morto e convinsero Dirse a cercare di ucciderlo, di come Boghach sia stato salvato da sua madre e di come, infine, Boghach abbia salvato suo padre dai suoi militari traditori. Korkut appare alla fine della vicenda, quando i protagonisti stanno festeggiando, e scrive la storia delle loro gesta.
# '''Come la casa di Salur Kazan's fu saccheggiata''': racconta del ''kafir'' (infedele) Re Shökli di Georgia, il quale razziò l'accampamento di Salur Kazan mentre costui era impegnato in una battuta di caccia assieme ai suoi nobili, di come poi Kazan insieme al pastore Karajuk si siano alleati per travare Shökli, di come la moglie di Kazan, Burla, e il loro figlio abbiano dimostrato intelligenza, prontezza ed eroismo durante il periodo di cattività, e di come Kazan coi suoi alleati riesce a sconfiggere Shökli.
# '''Bamsi Beyrek del Cavallo Grigio''': racconta di come il giovane principe Bay Büre dimostrò il suo valore acquisendo il nome di Bamsi Beyrek, di come vinse la mano di Lady Chichek contro la resistenza del fratello di lei, Karchar il pazzo, di come fu rapito dagli uomini del Re Shökli e tenuto prigioniero per sedici anni, di come sia fuggito dopo aver sentito che la sua amata era stata data in moglie a un altro uomo e di come è riuscito a riconquistarla; Korkut appare nella storia come un attore, che fornisce al principe Bay Büre il suo nome Bamsi Berek e lo aiuta a convincere con l'astuzia Karchar il pazzo.
# '''Come fu imprigionato il principe Uruz figlio del principe Kazan''': racconta di come Salur Kazan si rese conto che suo figlio Uruz fosse già sedicenne senza aver mai partecipato a una battaglia, di come i due siano stati sorpresi da degli infedeli mentre cacciavano e di come Uruz, preso dal panico, sia stato imprigionato, di come sua madre reagì nel sapere suo figlio prigioniero e di come gli uomini di Kazan e Burla abbiano salvato Uruz, il quale era stato ritrovato da Kazan. In questa storia sono menzionato tre re infedeli: Shökli, Kara Tüken e Bughachuk, il quale viene decapitato.
# '''Dumrul il Selvaggio, figlio di Dukha Koja''': racconta di come Dumrul il selvaggio abbia offeso Dio sfidando Azraele, l'angelo della morte, di come poi abbia capito il suo errore e trovato perdono in Dio a condizione che qualcun altro accetti di morire in sua vece, di come tutti i parenti di Dumrul si siano rifiutati di accettare lo scambio e che l'unica ad accettare fu sua moglie; a questo punto Dumrul si prostra a Dio chiedendo di salvare sua moglie e che Dio abbia concesso loro 140 anni di vita; Korkut appare alla fine per comandare che questa storia sia mantenuta in vita grazie ai bardi.
# '''Kan Turali figlio di Kanli Koja''': racconta di come Kan Turali abbia conquistato il cuore e la mano della principessa infedel Saljan di Trebisonda sconfiggendo a mani nude un toro, un leone e un cammello, di come il padre della principessa abbia cambiato idea e abbia mandato 600 uomini per ucciderlo e di come infine la principessa aiuti Kan Turali a sconfiggere gli uomini di suo padre. Korkut appare anche in questo caso come un bardo che racconta la vicenda intera al matrimonio tra Kan Turali e la principessa Saljan.
# '''Yigenek figlio di Kazilik Koja''': racconta di come Kazilik Koja sia catturato dal re infedele Direk di Arshuvan mentre cercava di razziare il castello di Düzmürd sul mar Nero, di come sia tenuto prigioniero per 16 anni, di come suo figlio Yigenek crebbe senza sapere che il padre era tenuto prigioniero e di come scoprì che era ancora vivo e chiese perciò il permesso al Khan Bayindir per salvarlo, e infine di come Yigenek sconfigge il re Direk dopo che gli uomini di Bayindir avevano fallito. korkut appare alla fine, durante le celebrazioni per la vittoria di Yigenek.
# '''Come Basat uccise Tepegoz''': racconta di come Basat sia stato cresciuto da una leonessa e di come Tepegoz fosse nato da padre umano e madre ''peri'' (creatura a metà tra angelo e demone, nella mitologia armena e persiana), di come i due siano stati cresciuti come fratelli, di come Tepegoz terrorizzò gli oguzi chiedendo loro di continuo giovani uomini e pecore da mangiare, di come Basat fu convinto da una madre degli oguzi a combattere contro Tepegoz, che viene ucciso in modo molto simile a come accade nell'odissea a polifemo. Korkut in questo racconto gioca il ruolo di mediatore tra Tepegoz e gli oguzi.
# '''Emren figlio di Begil''': racconta di come Begil sia divenuto guardiano di Georgia per conto di Bayindir Khan, ma che sia tentato dalla ribellione dopo essere stato offeso dal Khan; di come Begil rompe una gamba dopo una caduta da cavallo durante una battuta di caccia e di come Shökli tenti di approfittare della situazione per attaccarlo; di come Emren prende l'armatura del padre e conduce gli uomini di Begil in sua difesa e di come Dio ascolti le preghiere di Emren che gli chiede la forza necessaria per vincere. Emren riesce anche a convertire Shökli all'islam. Al termine della storia Begil e Bayindir Khan Begil e Bayindir Khan si riconciliano.
# '''Segrek figlio di Ushun Koja''': racconta di come Egrek, figlio maggiore di Ushun Koja, sia stato catturato dal Re Nero vicino a Julfa e rinchiuso nelle prigioni della torre Alinja; di come Segrek crebbe senza sapere che il fratello maggiore era rinchiuso, finché non viene insultato da alcuni ragazzi per questa ragione; di come Ushun Koja e sua moglie cercarono di evitare che Segrek andasse in cerca di suo fratello facendolo sposare, tuttavia Segrek rifiuta di consumare le nozze fino a che non trova suo fratello; di come Segrek raggiunge il castello del Re Nero e si difende dagli attacchi dei suoi uomini, cadendo poi in un profondo sonno per la stanchezza; di come il Re Nero promette ad Egrek di lasciarlo libero se si prenderà cura dell'assalitore misterioso; di come i fratelli si riconoscono e insieme uccidono gli uomini del Re Nero, per poi tornare a casa assieme.
# '''Come Salur Kazan fu imprigionato e come suo figlio Uruz lo ha liberato''': racconta di come Salur Kazan fu imprigionato a Trebisonda, presso il castello di Tomanin, dove insultò gli infedeli rifiutando di chiedere loro pietà; di come suo figlio Uruz sia cresciuto senza sapere nulla di suo padre, e di come abbia scoperto della sua prigionia; di come Uruz abbia condotto un esercito di nobili per salvare Salur Kazan, e di come abbiano attaccato Ayasofia a Trebisonda; di come Salur sia stato inviato per proteggere il castello dagli assalitori, ma avendo capito chi erano costoro, si sia rifiutato di ucciderli; di come, infine, lui e suo figlio si riunirono e attaccarono assieme gli infedeli, li sconfissero e tornarono a casa.
# '''Cosa gli oguzi periferici si ribellarono agli oguzi centrali e come morì Beyrek:''' racconta della ribellione degli oguzi periferici contro Kazan Khan dopo essersi sentiti da lui offesi in favore degli oguzi centrali; di come lo zio di Kazan, Uruz, cerca di convincere il suo figliastro Beyrek ad aderire con lui alla ribellione, e di come lo uccide perché Beyrek rifiuta l'offerta; di come il corpo di Beyrek sia riportato a casa, dove chiede a Kazan di vendicarlo e, infine, di come Kazan sconfigge Uruz, riportando i ribelli alla fedeltà.
# '''Le conoscenze di Dede Korkut''':
 
Nel 1920 Mahmud si sposa in un matrimonio combinato con Zaynab, una della figlie di Dhur al-Fiqar Pasha, un ciambellano del re. Pur avendo conosciuto la moglie solo al momento delle nozze, quello di Mahmud fu un matrimonio felice e i due coniugi si amarono per tutta la vita ed ebbero tre figli, un maschio e due femmine.<ref>{{Cita|Allen}}</ref> Nello stesso anno in cui si sposò, Mahmud iniziò anche a pubblicare alcune opere.<ref>{{Cita libro|autore=al-Abyari|titolo='Alam Mahmud Taymur|anno=1972|editore=|città=|p=83|pp=|ISBN=}}</ref> Questo periodo felice si arrestò bruscamente nel 1921, con la morte del fratello e mentore Muhammad, <ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> che lo aveva spronato a scrivere e gli aveva fatto da maestro.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=|editore=|città=|p=12|pp=|ISBN=}}</ref>
=== Storia del manoscritto ===
Già dall'inizio del diciottesimo secolo il ''Libro di Dede Korkut'' è stato tradotto in francese, inglese e russo. Tuttavia, il libro ha attirato l'attenzione del pubblico europeo solamente dopo una traduzione parziale del 1815 in tedesco ad opera di H.F. Von Diez, che tradusse un manoscritto trovato nella Libreria Reale di Dresda. L'unico altro manoscritto esistente del ''Libro di Dede Korkut'' venne scoperto nel 1950 da Ettore Rossi nella Biblioteca Vaticana. Gli eventi del libro vennero tramandati a lungo nella tradizione orale prima di essere impressi su carta, in prosa ornata di passaggi poetici. Una recente ricerca condotta da studenti turchi rivela che esiste una variante turcomanna dell'opera, contenente ben sedici storie, che sarebbe stata trascritta e pubblicata nel 1998.
 
Dopo questa perdita Mahmud si dedica completamente e incessantemente all'attività di letterato. Si trasferisce in Europa per due anni, buona parte dei quali trascorsi in Svizzera, dove studia lo stile dei suoi autori europei preferiti, anche se non si noterà ancora traccia di queste influenze negli scritti che pubblicherà una volta fatto ritorno in Egitto.<ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> Negli anni successivi riceve molti premi e riconoscimenti, mentre nella vita privata viene colpito da altri lutti: nel 1930 muore il padre e nel 1940 il figlio appena ventenne<ref>{{Cita web|url=https://mwthoq.com/الكاتب-محمود-تيمور/|titolo=paragrafo 2 righe da 12 a 15}}</ref>. La sua fama cresce in parallelo alla sua maturità letteraria e a fine anni Trenta Mahmud Taymur è considerato una vera e propria celebrità. Nel 1939 pubblica una collezione di opere, ''Fir'awn al-saghir'' (Il piccolo faraone), contenente un saggio autobiografico intitolato "Ciò che ha ispirato la mia scrittura".<ref>{{Cita|Allen|p. 361}}</ref> Nel 1947 gli viene conferito il premio per la letteratura dall'Accademia di Lingua Araba.<ref>{{Cita libro|autore=al-Nassaj|titolo=Tatawwur al-Qissah|anno=|editore=|città=|p=316|pp=|ISBN=}}</ref> Due anni dopo diviene membro di questa stessa istituzione; nel 1950 riceve l'ambito premio "Fu'ad I" (intitolato al re Fu'ad I) e nel 1962 il premio statale per la letteratura, che testimonia come un uomo di famiglia monarchica come lui fosse riuscito a farsi apprezzare anche in ambiente repubblicano.
=== Tentativi nel datare l'opera ===
L'opera nasce grazie alla raccolta di storie tramandate oralmente nella tradizione per intere generazioni. Esistono numerose versioni delle storie; si pensa che le prime versioni fossero interamente in versi ma che con l'andare del tempo si sia dato maggiore spazio ad opere in versi e prosa, essendo stata l'opera influenzata dalla cultura islamica.
 
Morì il 25 agosto 1973, a Losanna.<ref>{{Cita|Brugman|p. 11}}</ref> Molti autori e critici, egiziani e non, hanno riconosciuto negli anni la sua impronta d'autore impegnato, annoverandolo fra i massimi esponenti della letteratura egiziana e araba del XX secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.civicegypt.org/?p=59591|titolo=La morte del grande scrittore Mahmud Taymur|autore=Samih Jamil}}</ref>
Sono state proposte numerose date per trovare quella giusta risalente alla prima opera scritta. Geoffrey Lewis sostiene che la stesura del testo risalga ai primi anni del 15° secolo e che raccolga due gruppi di storie: quelle che raccontano delle guerre tra i Turcomanni e i loro nemici (Peceneghi e Qipchaq) e quelle che parlano delle campagne militari degli Aq Qoyunlu del 14° secolo; l'ipotesi che l'opera risalga a queste date è sostenuta anche da Cemal Kafadar, docente di lingua turca all'università di Harvard, il quale sostiene che "l'autore elogia sia gli Aq Qoyunlu che gli ottomani"
 
== Pensiero e stile letterario ==
. Stanford Jay Shaw sostiene invece che l'opera sia databile al 14° secolo. Altri studiosi sono invece indecisi su più opzioni, come il professor Michael E. Meeker, il quale sostiene che la versione orale delle storie non sia più antica del 13° secolo, mentre che la versione scritta sia del 15° secolo. Quel che è certo è che la storia numero 8 esisteva già nel 14° secolo nella tradizione scritta araba: si tratta della storia ''Durar al-Tijan'', scritta in Egitto tra il 1309 e il 1340, e mai pubblicata.
Mahmud Taymur iniziò la carriera di scrittore pubblicando i suoi primi testi nel 1920. Queste prime opere risultano influenzate dai grandi autori europei, in particolare [[Guy de Maupassant|Maupassant]] e [[Anton Pavlovič Čechov|Chekhov]]. Soprattutto attraverso il primo conobbe il realismo letterario, genere che lo portò a comporre racconti apprezzati ancor oggi per la modernità dell'impianto e per la vivida testimonianza della vita sociale del tempo, con toni del tutto estranei alla retorica romantica tipica dell'epoca. Col passare degli anni, Mahmud Taymur conquistò uno stile proprio; anche se rimangono evidenti le influenze dei grandi autori europei, dalle sue opere emerge una forte impronta personale.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi|anno=2007|editore=Carocci Editore|città=Roma|p=218|pp=|ISBN=}}</ref>
 
Taymur fece parte di una generazione di autori arabi particolarmente attenti ai problemi della classe media e sensibili ai temi di critica sociale. Egli sfruttò lo stile letterario del racconto breve sviluppato come genere da [[Khalil Gibran]], uno dei più rilevanti scrittori dell'[[Associazione della Penna]].<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Islamic-arts#ref316479|titolo=Islamic arts- arab literatures}}</ref> Tra il 1925 e il 1930 Mahmud pubblicò cinque raccolte di novelle, in cui ripropose alcuni dei personaggi già trattati dall'autore ‘Abdallah Nadim, curandone però maggiormente l’aspetto narrativo. Si distinse inoltre per il suo modo critico di raccontare, descrivendo i difetti dei personaggi in maniera spietata, senza riserve: molte delle sue opere sono infatti caratterizzate da uno spiccato manicheismo e da un marcato atteggiamento moralizzatore.<ref>{{Cita libro|autore=Katia Zakharia e Heidi Toelle|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=2003|editore=Flammarion|città=Pargi|p=244|pp=|ISBN=}}</ref>Nel periodo a cavallo tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900, il suo stile subisce una modifica sostanziale: abbandona lo stile distaccato, col quale narrava di eventi dall'esterno, quasi "fosse un turista". Secondo Rotraud Wietlandt questo cambiamento avviene già nel 1928, con la pubblicazione dell'opera ''Rajab Afandi'': per l'arabista, il cambiamento di stile è ben visibile dalla nuova sofisticata analisi che l'autore fa dei personaggi e in particolare del protagonista, cosa che precedentemente non aveva mai attutato se non in maniera blanda e quasi meccanica. Secondo Jan Brugman, invece, il cambiamento di stile sarebbe da ricercarsi in un'opera più recente, ''Al-Atlal'' (le rovine), del 1934, nella quale Mahmud avrebbe definitivamente abbandonato la sua visione esotica, distorta e irreale dei personaggi che descriveva e cui dava vita nei suoi scritti. Quel che è certo è che in entrambe le opere si può notare un'evoluzione nello stile compositivo dell'autore, che inizia ad occuparsi delle sfere personali e dei mondi privati dei suoi personaggi, portando il lettore al centro delle loro esistenze e facendoglieli conoscere nel profondo, senza tralasciare il loro rapporto con l'ambiente e con la società nella quale interagivano. Da quel momento i testi di Mahmud Taymur si arricchiscono e diventano mano a mano più complessi, articolati, e decisamente più lunghi. Insieme allo stile variano anche paesaggi, personaggi e temi: l'autore egiziano sposta l'attenzione da ambienti rurali ad altri prettamente urbani, i suoi personaggi non sono più solamente contadini, sheikhs e imam (che erano stati i suoi personaggi preferiti per lungo tempo), ma anche e soprattutto ufficiali e impiegati di governo, scrittori, attori, negozianti e artigiani; Mahmud rivolge moltissima attenzione anche agli emarginati, come orfani, prostitute, mendicanti e barboni. Anche le storie subiscono un mutamento e dal trattare di eventi fuori dall'ordinario o comunque estremi (come episodi legati all'ossessione religiosa, alla superstizione, alla malattia mentale) Mahmud inizia a parlare di quotidianità, dei problemi di tutti i giorni, che interessano larghe fette di popolazione. A partire da ''Rajab Afandi,'' Mahmud inoltre abbandona i dialoghi in vernacolare, iniziando un percorso di perfezionamento linguistico, che diventerà una sua caratteristica nel corso degli anni e lo porterà a essere conosciuto come purista della lingua araba. I suoi testi diventano più razionalisti e realistici, a scapito talvolta della spontaneità presente nelle sue prime opere.<ref>{{Cita|Allen|pp. 360-361|Citazione=Citazione di Jan Brugman}}</ref>
Datare precisamente il libro è impossibile a causa della natura nomade delle popolazioni turche, tra le quali le storie venivano tramandate grazie alla tradizione orale. A causa di ciò, è anche impossibile trovarne un autore autentico, essendo le storie state narrate da molti, ognuno col proprio stile e le proprie variazioni. Alcuni tra i più autorevoli esperti di narrativa turca antica e racconti turchi, quali Vasily Bartold e Geoffrey Lewis, sostengono che il ''Libro di Dede Korkut'' ha molti aspetti caratteristici della lingua Azeri, dialetto turco parlato in Azerbaijan.
 
In questi anni Mahmud spende molto tempo in Europa e in particolare in Francia, ma non per questo perde contatto con la realtà egiziana in continua evoluzione: gli artisti e autori locali stavano sviluppando una sempre più forte convinzione che quello fosse il momento in cui gettare le fondamenta per una trasformazione culturale e sociale del paese. Secondo molti, tra cui Mahmud, per modernizzarsi gli autori avevano un profondo bisogno di indagare la psicologia umana e di ricercare la vera essenza dei valori universali dell'uomo. Mahmud col passare degli anni accrebbe la fiducia in sé stesso: questo si può notare sia dallo stile mutato che dal fatto che nel 1937 l'autore egiziano decide di recuperare i suoi primi tre testi e di rielaborarli, inserendo alcuni estratti nella raccolta ''al-Wathbah al-ula'' (il Primo Passo).<ref>{{Cita|Allen|pp. 360-361}}</ref>
== Il ''Libro di Dede Korkut'' nell'Unione Sovietica ==
Molti dei luoghi descritti nel ''Libro di Dede Korkut'' sono parte del territori oche componeva l'Unione Sovietica, in cui nella prima metà del XX secolo ancora non si mostrava molto interesse per l'epica turca. Lo storico turco Hasan Bülent Paksoy sostiene che dall'ascesa di Stalin si è via via instaurato un vero e proprio tabù sulla storia e sulla cultura legate alla turcologia., chiamando l'ideologia del tempo un "assalto ideologico". Le prime stampe del ''Libro di Dede Korkut'' in Russia sono datate 1939 e 1950, anni dopo i quali si sviluppò la condanna ufficiale dei Dastan dell'Asia Centrale. Ciò che veniva condannato nel ''Dede Korkut'' era una presunta spinta al nazionalismo borghese, dannoso e antipopolare, il quale poteva spingere il popolo contro i nuovi alleati dell'Unione Sovietica, armeni e georgiani.
 
Oltre a parlare degli emarginati sociali Mahmud racconta spesso dei ricchi, dei potenti e degli ecclesiastici, individuati come la causa principale dell'arretratezza dell'Egitto e dei paesi arabi nei confronti dei modelli europei. La sua critica mirava a far emergere, talvolta in modo quasi grottesco, i grandi difetti dei membri delle classi più agiate della società, spesso corrotte da potere e denaro, e sempre opposte al modello di sviluppo sociale da lui sostenuto. Mahmud Taymur ritiene che uno scrittore debba occuparsi dei problemi collettivi, analizzandoli e affrontandoli ma soprattutto raccontandoli a un pubblico ampio. A suo parere "lo scrittore è colui che aiuta e sostiene l'essere umano nel senso più ampio [...] i prodotti della sua penna porteranno la società a nuovi orizzonti e daranno agli uomini la confidenza di cui hanno bisogno per combattere le difficoltà della vita". Nonostante queste idee, da molti considerate di stampo socialista, che rimasero salde durante tutta la sua vita, Mahmud non si sbilanciò mai politicamente in maniera ufficiale, né si propose come esempio di ribellione. Nonostante si occupasse dei problemi delle fasce più povere e bisognose della società, si rivelò più che un socialista, un "osservatore esterno" degli eventi in atto nel suo paese. Analizzò la rivoluzione e ne seguì gli sviluppi ma non ne prese mai parte, anche perchè allo scoppio della [[Rivoluzione egiziana del 1952|rivoluzione]] in Egitto aveva più di 60 anni.<ref>{{Cita|Allen|p. 364}}</ref>
Tuttavia, si pubblicarono alcuni ''dastan'' come Alpamysh, pubblicato dal 1957. I ''dastan'' pubblicati erano privi della condanna morale persino nella ''Grande Enciclopedia Russa''.
 
Essendo stato il primo a cimentarsi nel racconto breve di ambientazione esclusivamente araba, Mahmud è considerato il precursore del racconto arabo moderno. Scrisse bozzetti di vita quotidiana egiziana in un contesto reale, in cui esplorò e mise in evidenza i diversi tratti della psicologia del comportamento umano, sottolineando le molte debolezze e le rare virtù degli uomini.<ref>{{Cita|Camera d'Afflitto|p. 216}}</ref> Quello usato da entrambi i fratelli Taymur e particolarmente da Mahmud era un modello di denuncia diretta, che puntava a criticare lo stato delle cose ed elaborare una tipologia di modelli da imitare e di antimodelli da rifiutare. Molte delle sue opere si caratterizzano per un atteggiamento moralizzatore molto spinto che si palesa attraverso marcati insulti e forti critiche nei confronti dei propri personaggi: questo per dimostrare, attraverso difetti ed errori di questi ultimi, quanto l'autore disprezzasse le persone della società reale, spesso ben individuabili, che questi personaggi incarnavano.<ref>{{Cita|Zakharia / Toelle|pp. 242-243}}</ref>
Alcuni problemi si verificarono con la ripubblicazione del ''Libro di Dede Korkut'' nel 1985 in lingua azera, accettata solamente nel 1988.
 
Negli ultimi anni della sua vita Mahmud Taymur si impegnò enormemente nello studio della lingua araba, analizzandola e studiandone lo sviluppo attraverso gli anni. Uno dei suoi obiettivi preponderanti fu quello di marginalizzare la sempre più diffusa tendenza di mescolare l'arabo con parole straniere: cercò addirittura di creare delle parole sostitutive per i termini europei che stavano entrando a far parte della lingua araba moderna. Questa dedizione per lo studio della sua lingua natale gli fece guadagnare il titolo di autorità linguistica e ancora oggi viene ricordato per i suoi studi e la sua costante lotta per proteggere la sua lingua araba.<ref>{{Cita|Allen|p. 364}}</ref>
==Celebrazioni UNESCO==
== Mahmud Taymur e il teatro ==
Nel corso degli anni ’40 Mahmud Taymur scrive molte opere teatrali, in cui inserisce personaggi verosimili, orientandosi verso personalità più realistiche rispetto a quelle delle sue novelle. In questo ambiente Mahmud descrive personaggi aristocratici ma anche appartenenti alla classe dei nuovi ricchi: questi sono dipinti come soggetti superficiali, ipocriti e talvolta addirittura malvagi. Nel campo teatrale, Mahmud diede prova di grande talento nonché di spiccata attenzione verso il proprio pubblico, che era variegato: infatti molte delle sue opere venivano proposte da lui in due versioni, una in dialetto e una in lingua classica.<ref>{{Cita|Zakharia / Toelle|p. 299}}</ref> Essendo un prolifico e virtuoso autore, sperimentò diversi generi in ambito teatrale, per cui estese la sua attività al campo del dramma a carattere sociale e a sfondo psicologico, in cui si è rivelato capace di analisi e introspezioni acutissime.<ref>{{Cita|L'Enciclopedia|p. 485}}</ref>
 
== Opere ==
Nel 2000, la Repubblica azera e l'UNESCO hanno festeggiato i milletrecento anni di storia del ''Libro di Dede Korkut'', che è stato elogiato come opera vettore delle realtà storiche, geografiche, politiche, sociali, linguistiche e letterarie degli antichi popoli turchi, realtà mantenute vive grazie all'oralità per secoli. Nella stessa occasione venne rimarcata la grande importanza del fattore orale nella tradizione degli antichi popoli turchi.
Le opere di Mahmud Taymur si dividono in testi di narrativa e scritti teatrali.<ref>{{Cita|Allen|p. 350}}</ref>
 
* {{Cita libro|titolo=al-Sharaf al-rafi'|anno=1908|lingua=arabo|Titolo italiano=Il nobile senso dell'onore}}
Nel 1999 la Banca Nazionale dell'Azerbaijan ha coniato monete commemorative per il milletrecentesimo anniversario dell'opera
 
*{{Cita libro|titolo=Shi'r manthur|anno=1915|lingua=arabo}}
==See also==
*{{Cita libro|titolo=Al-Hubb naym al-ya's wa qublat al-amal|anno=1916|lingua=arabo|Titolo italiano=L'amore, tra la disperazione e il bacio della speranza}}
* [[Tepegoz]]
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh Jum'ah wa qisas ukhra|data=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=Lo shaykh Jum'ah e altre storie}}
 
*{{Cita libro|titolo='Amm mitwalli, wa qisas ukhra|anno=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano='Amm Mitwalli e altre storie}}
===Turkic Nomad Epics/Dastans===
*{{Cita libro|titolo=Fann al-qasas|data=1925|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=L'arte del racconto}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh Sayyid al-'abit|anno=1926|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo in italiano=Shaykh Sayyid lo sciocco, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Rajab Afandi: qissah misriyyah|anno=1928|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Rajab Afandi: una storia egiziana}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Hajj Shalabi, wa aqasis ukhra|anno=1930|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Hajj Shalabi e altre storie|Opera interna=Include l'atto teatrale "al-infijar", l'esplosione}}
*{{Cita libro|wkautore=|titolo=Abu 'Ali 'amil artiste, wa qisas ukhra|anno=1934|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Abu 'Ali cerca di essere un artista, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Atlal: riwayah qasasiyyah misriyyah, wa qisas ukhra|anno=1934|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Le rovine: una storia egiziana immaginaria, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Nushu' al-qissah wa tatawurruha|anno=1936|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Crescita e sviluppo della storia}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Shaykh 'Afa Allah, wa qisas ukhra|data=1936|anno=1936|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Thalath masrahiyyat min fasl wahid|anno=1936 oppure 1942 (secondo Nazih al-Hakim)|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Tre rappresentazioni teatrali da un atto ciascuna}}
*{{Cita libro|titolo=Hajatuna ila al-fann|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il nostro bisogno di arte}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Wathbah al-ula|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il primo passo}}
*{{Cita libro|titolo=Qalb ghaniyah|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Fir'awn al-saghir, wa qisas ukhra|anno=1937|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il piccolo faraone}}
*{{Cita libro|titolo=Nida' al-majhul|anno=1939|città=Beirut|lingua=arabo|Titolo italiano=La chiamata sconosciuta}}
*{{Cita libro|titolo=Maktub 'ala al-jabin, wa qisas ukhra|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Scritto in fronte, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Huriyyat al-bahri|anno=1941|città=Beirut|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo='Arus al-nil: masrahiyyah ghina'iyyah bi al-'ammiyah|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La sposa del nilo: un atto musicale vernacolare}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Makhba' raqm 13|anno=1941|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Rifugio numero 13}}
*{{Cita libro|titolo=Abu Shushah wa al-mawkib: masrahiyyatan bi al-'arabiyyah al-fusha|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo='Awali: masrahiyyah bi al-'arabiyyah al-fusha fi thalathat fusul|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano='Awali: un'opera di tre atti in fusha}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Munqidhah, wa haflat shay|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il salvatore e la festa del tè}}
*{{Cita libro|titolo=Qala al-rawi|data=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Disse il narratore}}
*{{Cita libro|titolo=Suhad, aw al-lahn al-ta'ih; masrahiyyah 'arabiyyah bi al-fusha fi thalathat fusul|anno=1942|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Suhad, o la melodia perduta; un'opera teatrale araba in tre atti}}
*{{Cita libro|titolo=Qanabil|anno=1943|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Bombe}}
*{{Cita libro|titolo=Bint al-shaytan, wa qisas ukhra|anno=1944|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La figlia di Satana, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo='Itr wa-dukhan: khawatir wa-maqalat fi al-adab wa al-fann wa al-masrah|anno=1944/45|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Profumo e fumo: idee in letteratura, arte e teatro}}
*{{Cita libro|titolo=Fann al-qasas, ma'a taqdim fi qadiyyat al-lughah al-'arabiyyah wa-nusakh min ahdath aqasis al-mu'allif|anno=1945|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Hawwa' al-khalidah|anno=1945|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Eva eterna}}
*{{Cita libro|titolo=Kilyubatrah fi khan al-khalili|anno=1946|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Shifah ghalizah, wa qisas ukhra|anno=1946|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Labbra spesse, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Abu al-hawl yatir|anno=1947|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Salwa fi mahabb al-rih: qissah misriyyah|anno=1947|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Salwa soffia il vento}}
*{{Cita libro|titolo=Khalf al-litham|anno=1948|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Dietro il velo}}
*{{Cita libro|titolo=Ihsan li-Allah, wa qisas ukhra|data=1949|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La carità per Dio, e altre storie}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Yawm khamr|anno=1949|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Khutuwat 'ala al-shallal|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Passi nelle rapide}}
*{{Cita libro|titolo=Kull 'am wa-antum bi-khair, wa qisas ukhra|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Malamih wa-ghudun: suwar khatifah li-shakhsiyyat lami'ah|anno=1950|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Dabt al-kitabah al-'arabiyyah|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Scrivere l'arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Fida'|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Sacrificio}}
*{{Cita libro|titolo=Ibn Jala|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Nabi al-insan, wa-maqalat ukhra|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=Il profeta, essere umano, e altri articoli}}
*{{Cita libro|titolo=Shabab wa-ghaniyat, wa aqasis ukhra|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Shifa' al-ruh|anno=1951|città=Il Cairo|lingua=arabo|Titolo italiano=La cura dell'anima}}
*{{Cita libro|titolo=Abu al-shawarib, wa qisas ukhra|anno=1953|città=Il Cairo|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Tha'irun|anno=1955|lingua=arabo|Titolo italiano=I ribelli}}
*{{Cita libro|titolo=Nabbut al-khafir|anno=1958|lingua=arabo|Titolo italiano=Il bastone del guardiano}}
*{{Cita libro|titolo=Al-Adab al-hadif|anno=1959|lingua=arabo}}
*{{Cita libro|titolo=Qunfudhah wa-Amurah wa-ma jara lahuma fi al-junayah al-mashurah|anno=1968|lingua=arabo|Titolo italiano=Qunfudah e Amurah e cosa accadde loro nel giardino incantato}}<br />
 
== Note ==
* [[Alpamysh]]
<references />
* [[Epic of Köroğlu]]
* [[Chora Batir]] or [[Chora Batyr]]
* [[Oguzname]]
* [[Edigu]] (also written Edigey or Idige)
* [[Jangar]]
* [[Ergenekon legend]]
* [[Epic of King Gesar]]
* [[Epic of Manas]]
 
==Notes==
{{reflist|group=Note}}
 
== Bibliografia ==
{{Cita news|lingua=inglese|autore=Metin YURTBAŞI|url=http://dergipark.ulakbim.gov.tr/befdergi/article/view/5000194141|titolo=Dede Korkut Tales can Inspire the Turkish ESL Students to Speak Better English|pubblicazione=|data=}}
 
{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=Il Libro di Dede Korkut|cognome=Babayeva|nome=Eleonora|data=2007|lingua=inglese|formato=PDF}}
 
{{Cita libro|autore=Ettore Rossi|titolo=Motivi Biblici E Coranici Nel "kitāb-I Dede Ḳorḳut|anno=1953|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}
 
{{Cita libro|autore=Giampiero Bellingeri|titolo=Prefazione a Il Dede Korkut Tra Esemplarità E Fondamenta Al Primato|anno=2008|p=|pp=|ISBN=}}
 
{{Cita pubblicazione|autore=Ettore Rossi|anno=1952|titolo=Osservazioni preliminari per una edizione critica del Kitab-i Dede Qorqut|rivista=Rivista degli studi orientali|volume=27|numero=|pp=68-73}}
 
{{Cita web|url=http://7buruk.blogspot.it/2010/01/dede-korkut-ethic.html|titolo=the Dede Korkut ethic|cognome=Meeker|nome=Michael|data=Agosto 1992|formato=online|volume=Volume 24 No. 3|pp=395-417}}
 
{{Cita libro|autore=Kamil Nerimanoğlu|titolo=The Poetics of "the Book of Dede Korkut|anno=1998|editore=|città=Ankara|p=|pp=|ISBN=}}
 
* {{Cita libro|autore=Katia Zakharia e Heidi Toelle|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=2003|editore=Flammarion|città=Parigi|p=|pp=|cid=Zakharia / Toelle|ISBN=}}
==References==
* {{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Mahmud-Taymur|titolo=}}
{{reflist|24em}}
* {{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=1984|editore=|città=Leida|p=|pp=|cid=Brugman|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=Meisami Julie Scott, Starkey Paul|titolo=Encyclopedia of Arabic literature|anno=1998|città=Londra|volume=Volume 2 [K-Z]|ISBN=0-415-18572-6}}
* {{Cita web|url=http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Mahmud+Taymur|titolo=Mahmud Taymur}}
* {{Cita libro|autore=Roger Allen|titolo=Essays in Arabic Literary Biography: 1850-1950|anno=2009|editore=Otto Harrassowitz Verlag|volume=Volume 3|cid=Allen|ISBN=9783447061414}}
* {{Cita libro|autore=Yaḥyā Ḥaqqī|titolo=Fajr al-qiṣṣa al-miṣriyya|città=Il Cairo|Titolo italiano=L'alba del racconto egiziano}}
* {{Cita libro|autore=Carl Brockelmann|titolo=Geschichte der arabisschen Litteratur|anno=1941|città=Leiden}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=|pp=|volume=19|cid=L'Enciclopedia|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=La Gran Enciclopèdia en Català|anno=2004|editore=Edicions 62|città=|p=|pp=|ISBN=84-297-5447-4}}
* {{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|edizione=seconda edizione|dataoriginale=1998|anno=2007|editore=Carocci editore|città=Roma|p=|pp=|ISBN=978-88-430-4338-5|cid=Camera d'Afflitto}}
* {{Cita libro|autore=H. Peres|titolo=Le roman dans la litterature arabe moderne|anno=1941|città=Algeri}}
* {{Cita libro|autore=ʿAbd al-Muḥsin Ṭāhā Badr|titolo=Taṭawwur al-riwāya al-ʿarabiyya al-ḥadītha fī Miṣr (1870- 1938)|anno=1963|città=Il Cairo|Titolo italiano=Lo sviluppo della narrativa araba moderna in Egitto (1870-1938)}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=The Great Soviet Encyclopedia|edizione=terza edizione|anno=1979|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}
 
== Voci correlate ==
===Bibliography===
{{refbegin}}
*{{cite book |editor-last=Barthold |editor-first=V. |year=1962 |title=The book of my grandfather Korkut |___location=Moscow and Leningrad |publisher=USSR Academy of Sciences |url=http://www.vostlit.info/Texts/rus9/Korkut/pred1.phtml?id=743 |ref=harv}}
*{{cite book |last=Kafadar |first=Cemal |year=1996 |title=Between Two Worlds: the Construction of the Ottoman State |publisher=University of California Press |isbn=9780520206007 |ref=harv}}
*{{cite book |editor-last=Lewis |editor-first=Geoffrey |year=1974 |title=The Book of Dede Korkut |___location=Harmondsworth, UK |publisher=Penguin Books |isbn= |ref=harv}}
{{refend}}
 
* [['A'isha al-Taymur]]
== Curiosità ==
* [[Riformismo islamico]]
Korkut viene chiamato alle volte "Dede" e altre volte "Ata", che sono sostantivi turchi significanti "Nonno" e "Padre".
* [[Taha Hussein]]