Cisitalia 202: differenze tra le versioni

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{{S|automobili}}
{{Auto
|nome=Cisitalia 202
|immagine=1949 Cisitalia 202 (46937348791).JPGjpg
|didascalia=Una Cisitalia 202 CBerlinetta VignaleStabilimenti BerlinettaFarina del 19511949
|bandiera = ITA
|costruttore=Cisitalia
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|fine_produzione=1952
|erede=
|esemplari=188<ref>{{Cita web|url=http://www.museocisitalia.org/uploads/1270745626-3d8nd6npbb.1991|titolo=Il capolavoro|autore=Vittorio Serventi|accesso=19 dicembre 2020}}</ref>
|esemplari=220
|stelleEU=
|stelleEUanno=
<!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza=3.4003400
|larghezza=1450
|altezza=1.2501250
|passo=2.4002400
|peso=780
<!-- Sezione altro -->
|altre_versioni=
|assemblaggio=
|progetto=[[Giovanni Savonuzzi]]
|design=[[Battista 'Farina|Battista "Pinin'" Farina]]
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|altre_eredi=
|famiglia=[[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia|Cisitalia 202 S MM Spyder Nuvolari]]
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|immagine2=1949 Cisitalia 1950202 (46937347861).JPGjpg
|didascalia2=Vista posteriore della stessa auto
}}
La '''Cisitalia 202''' è una vettura sportiva costruita dalla casa automobilistica italiana [[Cisitalia]] tra il [[1947]] e il [[1952]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.aisastoryauto.it/wp-content/uploads/2015/02/AISA-Monografia26-Balestra-Cisitalia.pdf|titolo=Intensamente Cisitalia|autore=Nino Balestra}}</ref> Questa berlinetta è particolarmente importante per la storia automobilistica sia perché è stata la prima vettura al mondo ad essere esposta permanentemente in un museo di [[arte moderna]], il [[Museum of Modern Art|MoMA]] di [[New York]], sia perché può essere considerata il primo esempio di [[Gran Turismo (automobile)|granturismo]] all'italiana del dopoguerra.<ref name="ultimatecarpage">{{Cita web |url=http://www.ultimatecarpage.com/car/2108/Cisitalia-202-CMM-Pinin-Farina-Coupe.html |titolo=Cisitalia 202 SC Pinin Farina Coupe |data=20 ottobre 2004 |lingua=en |accesso=1º dicembre 2016}}</ref>
La '''Cisitalia 202''' è un'[[automobile]] [[coupè]] prodotta dalla [[casa automobilistica|casa]] [[italia]]na [[Cisitalia]] dal [[1947]] al [[1952]].
 
== Storia del modello ==
Fu progettata nel [[1947]] dall'[[ingegnere]] [[Giovanni Savonuzzi]], su volere di [[Piero Dusio]]. La 202 è mossa da un piccolo motore a 4 [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] in linea di 1089[[Centimetro cubo|cm³]] che eroga una potenza di 55 [[Cavallo vapore|CV]] a 5500 [[Giri al minuto|giri]]<ref name = "ultimatecarpage">{{Cita web|url=http://www.ultimatecarpage.com/car/2108/Cisitalia-202-CMM-Pinin-Farina-Coupe.html|titolo=Storia e dati tecnici della Cisitalia 202|}}</ref>. La velocità è di 165 [[km/h]], grazie anche al peso di soli 780 [[Chilogrammo|kg]]<ref name = "ultimatecarpage"/>.
=== Il contesto ===
[[File:1946 Cisitalia 202 MM Aerodinamico Coupe street.jpg|sinistra|miniatura|La Cisitalia 202 C MM Coupé Aerodinamica del 1946 disegnata da Giovanni Savonuzzi da cui deriva la futura 202 "di serie"]]
Sul finire della seconda guerra mondiale l'industriale, sportivo e pilota semi-professionista torinese [[Piero Dusio]] fonda la ''Compagnia Industriale Sportiva Italia SA'', in breve [[Cisitalia]], per costruire vetture da competizione e granturismo stradali. Dopo il successo della prima vettura dotata di [[Telaio (meccanica)|telaio tubolare]] e componenti [[Fiat 1100 Musone|Fiat 1100]], la monoposto [[Cisitalia D46|D46]] realizzata in diversi esemplari, Dusio decide di realizzare sia una biposto per le gare Sport, la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia|202 S MM o ''Spyder Nuvolari'']], che una vettura stradale, la futura 202 Coupé, su cui trasferire le positive esperienze fatte.
 
La squadra Cisitalia, composta da cinque vetture, due berlinette sperimentali e tre 202 S MM spider, in giugno ottiene il secondo, terzo e quarto posto alla [[Mille Miglia 1947]], con [[Tazio Nuvolari]] secondo che è rimasto alla guida della gara per lunghi tratti finché non è stato rallentato da un violento temporale nell'ultimo tratto.<ref>{{Cita web|url=http://nise.altervista.org/b1-078/b1-078.html|titolo=Cisitalia 202 SMM (Spyder Nuvolari) Mille Miglia 1947|sito=nise.altervista.org|accesso=19 dicembre 2020}}</ref>
Il peso ridotto garantisce, nonostante i [[Freno a tamburo|freni a tamburo]], spazi di frenata contenuti. Lo [[sterzo]], derivato dalla [[Fiat Topolino]], sebbene molto preciso rimane duro da azionare a bassa velocità. Alla costruzione collaborarono nomi quali [[Stabilimenti Farina]], [[Pininfarina]] e [[Vignale (carrozzeria)|Vignale]]. Furono realizzati 220 esemplari.
 
=== La vettura ===
Dal [[1951]] una 202 è esposta al [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] come esempio di [[scultura]] mobile<ref name = MOMA>{{en}} [http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2002/autobodies/cisitalia.html La Cisitalia 202 al MOMA]</ref>.
A partire dalla 202 S MM di Nuvolari viene realizzata la nuova Cisitalia 202 Gran Sport, che ne riprende il telaio tubolare e il motore 4 cilindri in linea, derivato da quello della [[Fiat 1100 Musone|Fiat 1100]] ed elaborato fino a sviluppare 55 CV. La nuova 202 viene presentata al pubblico in anteprima alla vigilia del [[Gran Premio d'Italia 1947]], il primo [[Gran Premio di Formula 1|Gran Premio]] organizzato in [[Italia]] nel dopoguerra, corso su un circuito cittadino realizzato nel [[Portello|quartiere del Portello]] a [[Milano]] anziché a [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] come al solito. La Cisitalia, che partecipa con delle [[Cisitalia D46|D46]] per alcuni piloti privati, presenta in quel contesto non solo la sua prima granturismo ma anche e soprattutto la prima vera novità automobilistica del dopoguerra. Infatti gli altri grandi marchi italiani per ragioni di costi e necessità hanno semplicemente ritoccato i modelli anteguerra, la cui produzione è stata interrotta dalla [[Seconda guerra mondiale|guerra]] nel [[1940]].
[[File:1948 Cisitalia 202 Pinin Farina Museo Nazionale dell'Automobile Torino 02.jpg|sinistra|miniatura|La Cisitalia 202 Pinin Farina del 1948 nel [[Museo dell'automobile di Torino|Museo Nazionale dell'Automobile di Torino]]]]
Dopo l'anteprima al [[Gran Premio d'Italia|Gp d'Italia]] la Cisitalia 202 viene presentata ufficialmente al pubblico internazionale del [[Salone dell'automobile di Parigi]] del 23 ottobre in due versioni, Sport e Sport Special, rispettivamente con potenze di 50 e 60 CV. Subito questi allestimenti vengono unificati nella sola versione Gran Sport da 55 [[Cavallo vapore|CV]] che, grazie anche al peso di soli 780 [[Chilogrammo|kg]], raggiunge i 165 [[km/h]] e viene venduta a 3.900.000 [[Lira italiana|lire]], un prezzo esorbitante per l'epoca.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.finarte.it/lotto-auto/?id=10361&asta=36&auction_house=FINARTE|titolo=Cisitalia 202 Gran Sport Cabriolet Stabilimenti Farina 1948|autore=Nino Balestra|sito=Finarte|accesso=19 dicembre 2020}}</ref>
 
Il telaio tubolare in acciaio al cromo molibdeno, derivato direttamente dall'industria aeronautica, è una delle grandi innovazioni della 202 perché fino ad allora non era stato mai utilizzato su una vettura stradale. Fino ad allora anche le vetture sportive utilizzano un telaio a longheroni su cui montavano carrozzerie sportive realizzate a mano. Per quest'auto il responsabile del progetto Cisitalia [[Giovanni Savonuzzi]], con la preziosa collaborazione di [[Dante Giacosa]] in prestito dalla [[FIAT|Fiat]], decide di utilizzare il [[Telaio (meccanica)|telaio]] tubolare perché più leggero e rigido, a parità di peso, rispetto a quelli classici a longheroni e traverse e consente di montare il motore più in basso, migliorando la maneggevolezza della vettura. Il resto della meccanica deriva da parti Fiat, come già sulla D46 monoposto.<ref name=":0" /><ref name=":2" />
Dalla 202 fu derivata la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia]].
 
Il motore è un 4 cilindri in linea da 1089 [[Centimetro cubo|cm³]] (alesaggio x corsa: 68 x 75&nbsp;mm) derivato da quello della [[Fiat 1100 Musone|Fiat 1100]] ma profondamente elaborato fino a sviluppare 55 [[Cavallo vapore|CV]] a 5500 [[Giri al minuto|giri/min]], tanto che rimane originale solo il monoblocco in [[ghisa]]. La testata in [[alluminio]] è completamente nuova anche se mantiene la distribuzione a [[valvole in testa]], due per cilindro, con comando ad aste e bilancieri, e singolo albero a camme nel basamento mosso da ingranaggi. Anche i collettori di scarico e aspirazione sono specifici, così come l'[[albero motore]], in [[acciaio]] realizzato dal pieno, le bielle, i [[Pistone (meccanica)|pistoni]], e il sistema di lubrificazione a [[Carter (meccanica)|carter]] secco. Il ponte posteriore, con [[Balestra (meccanica)|balestre longitudinali]] e ammortizzatori a frizione, e il cambio manuale a 4 marce, con leva a pavimento di serie, o comando al volante, a richiesta, derivano dalla [[Fiat 1100 Musone|Fiat 1100]], mentre le sospensioni anteriori, a ruote indipendenti con balestra trasversale, e lo sterzo, molto duro da azionare in manovra, arrivano dalla [[Fiat 500 "Topolino"|500 "Topolino"]]. Le ruote sono a raggi ma coperte da "copponi" aerodinamici lavorati a mano che peggiorano l'efficienza dei freni, ovviamente [[Freno a tamburo|a tamburo]].<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.autotecnica.org/cisitalia-202-capolavoro-italiano/|titolo=Cisitalia 202: capolavoro italiano nel mondo|autore=Franco Daudo|sito=Auto Tecnica|data=26 febbraio 2020|accesso=19 dicembre 2020}}</ref>
 
== Il design ==
[[File:1947 Cisitalia Battista e woman.jpg|miniatura|Una Cisitalia 202 berlinetta Pinin Farina con una modella e lo stesso [[Battista Farina|Battista "Pinin" Farina]]]]
La nuova 202 SC è una coupé sensazionale, unendo i contenuti tecnici di prima classe delle D46 e 202 S MM ad una moderna carrozzeria realizzata da [[Pininfarina|Pinin Farina]] che stabilisce i canoni per le future granturismo italiane, pur mantenendo un collegamento con le migliori realizzazioni anteguerra.<ref>{{Cita web|url=https://pininfarina.it/it/work/cisitalia-202/|titolo=Cisitalia 202 Pinin Farina 1947|sito=Pininfarina|accesso=18 dicembre 2020}}</ref> Come tutti i capolavori tuttavia non ha un solo "padre", oltre a [[Giovanni Savonuzzi]], e [[Battista Farina|Battista "Pinin" Farina]], che realizza la maggior parte degli esemplari, è da citare anche [[Alfredo Vignale]], allora capo battilastra degli [[Stabilimenti Farina]], e poi estroso [[Vignale (azienda)|carrozziere indipendente]].<ref name=":2" />
 
La 202 è una berlinetta due volumi, il frontale è molto semplice, con un'apertura ovale per il raffreddamento coperto da una [[Calandra (veicoli)|calandra]] formata da 23 listelli verticali convessi in alluminio, e i fari circolari posti sulla sommità dei parafanghi e circondati da una cornice cromata. Il paraurti è una sottile striscia di metallo in tinta con la carrozzeria privo di rostri. Il profilo, pur seguendo lo [[Ponton (automobile)|stile "Ponton"]], mantiene un legame con le carrozzerie anteguerra a [[Parafango|parafanghi]] separati, evidenziando quelli anteriori abbassando la linea del cofano, e prolungandone la linea fino alla portiera, e quelli posteriori scolpendo la fiancata appena dietro di essa. Il padiglione si raccorda perfettamente con la coda, quasi tronca, su cui sono montati i fanalini posteriori, il paraurti, identico a quello anteriore, e un piccolo portello che cela la ruota di scorta su cui è alloggiato il portatarga; infatti non è presente il cofano del bagagliaio, accessibile invece dall'interno dell'abitacolo.<ref name=":2" /> Per la prima volta inoltre è presente il marchio del costruttore sulla coda di un'automobile, in particolare una scritta ''Cisitalia'' in corsivo nella grafia che replica quella di [[Corrado Millanta]], noto giornalista automobilistico.<ref name=":0" />
[[File:Cisitalia 202 GS Cabriolet Pinin Farina in the Academy of Art Car Collection in San Francisco 04.jpg|sinistra|miniatura|Gli interni di una Cisitalia 202 Cabriolet Pinin Farina]]
Gli interni sono semplici ma ben rifiniti, il volante è a sinistra e la leva del cambio sul pavimento ma è possibile ottenere a richiesta senza sovrapprezzo la guida a destra e il cambio al volante. Dietro il volante a tre razze con corona in [[bachelite]] sono posti due grandi strumenti circolari, il [[tachimetro]]/[[contachilometri]] e il [[contagiri]]; al centro del cruscotto verniciato sono sistemati i comandi secondari, il posacenere e, a richiesta, [[Autoradio|l'autoradio]] mentre di fronte al sedile del passeggero vi è un cassetto portaguanti. Il pavimento è completamente rivestito di moquette e i due sedili separati possono essere foderati di pelle o tessuto, con colori a scelta.<ref name=":2" />
 
=== La 202 Pinin Farina al MoMa ===
[[File:Cisitalia 202 berlinetta Pinin Farina at MoMA.jpg|miniatura|La Cisitalia 202 berlinetta Pinin Farina esposta al MoMA]]
La bellezza della linea di quest'auto è certificata dal fatto che una delle Cisitalia 202 carrozzate da Pinin Farina è stata la prima automobile ad essere inserita nella collezione permanente di un museo di arte moderna. Infatti, dopo esser stata presentata alla [[Triennale di Milano]] e al [[Concorso d'eleganza Villa d'Este|Concorso di Eleganza di Villa d'Este]] di Cernobbio, dal [[1951]] una Cisitalia 202 è esposta al [[Museum of Modern Art]] di [[New York]], definita, all'epoca, dal suo direttore [[Arthur Drexler]] “una [[scultura]] in movimento”.<ref>{{Cita web|url=https://www.moma.org/interactives/exhibitions/2002/autobodies/cisitalia.html|titolo=MoMA.org {{!}} AUTOBodies, Speed, Sport, Transport|accesso=18 dicembre 2020}}</ref>
 
== La produzione ==
[[File:1947 Cisitalia 202 Cabriolet, coachwork by Pinin Farina (7563578164).jpg|sinistra|miniatura|La Cisitalia 202 Cabriolet Pinin Farina del 1947 che è stata di [[Juan Domingo Perón|Juan]] e [[Isabel Martínez de Perón|Isabela Peron]]]]
Come per altre vetture costruite in piccola serie la produzione non avveniva interamente nella fabbrica Cisitalia; lì veniva costruito il telaio tubolare, completo di meccanica, mentre la realizzazione della carrozzeria in ''Itallumag'', una speciale lega di alluminio, era affidata ad un carrozziere esterno. Infatti, pur mantenendo un disegno simile, ogni esemplare è diverso dall'altro perché realizzato interamente a mano dagli artigiani specializzati della [[Pininfarina]], degli [[Stabilimenti Farina]], e in seguito anche dalla neonata [[Vignale (azienda)|Vignale]]. Insieme alla berlinetta viene costruita anche la versione cabriolet che condivide i tratti salienti della linea con la coupé, eccetto che per la capote manuale. La Cisitalia 202 Cabriolet non va confusa con la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia|202 SMM o Spyder Nuvolari]], che è anch'essa una vettura aperta ma espressamente destinata alle competizioni.<ref name=":0" />
 
Nel corso della produzione il disegno si è evoluto ma è rimasto essenzialmente lo stesso. Le modifiche più rilevanti arrivarono dopo il telaio 130, detto versione B, e sono concentrate nella calandra, che viene semplificata diventando in ottone cromato, nel parabrezza, che da piatto e sdoppiato diventa unico e curvo, nella presenza di un nuovo carburatore doppio corpo, che porta la potenza a 60 CV, nel cofano, incernierato anteriormente anziché apribile a destra e sinistra con un complesso ed inaffidabile sistema di cerniere doppie, e nel bagagliaio, ora accessibile dall'esterno grazie ad un portello più grande.<ref name=":2" />
[[File:1952-05-04 Mille Miglia Cisitalia 202 Dusio+Dusio.jpg|miniatura|La Cisitalia 202 D BPM di Dusio - Dusio alla punzonatura prima della partenza della [[Mille Miglia 1952]]]]
Non è certo il numero esatto di esemplari realizzati: fonti attendibili parlano di cento coupé/berlinette e una sessantina di cabriolet tutti costruiti dai carrozzieri torinesi tra il [[1947]] e il [[1949]], quando la Cisitalia entra in amministrazione controllata, anche se le ultime auto vengono commercializzate fino al [[1952]].<ref name=":1" /> Quell'anno vengono realizzate 4 o 5 Cisitalia 202 D con motore marino BPM ([[Botta e Puricelli, Milano]]) 2,8 l da 185 CV e [[Ponte De Dion|ponte posteriore De Dion]] della [[Lancia Aurelia B20|Lancia Aurelia B20 GT]] che Piero Dusio con il figlio Carlo pilotano fino al ritiro nella [[Mille Miglia 1952]].<ref name=":1" />
 
Dopo questa esperienza finiscono le 202 con telaio tubolare, ma il marchio sopravvive ancora realizzando prima una cinquantina di vetture sul telaio a longheroni della 1100 con motore Cisitalia elaborato, e poi carrozzando l'autotelaio della nuova [[Fiat 1100|Fiat 1100/103]], dando origine alle 35 e 36 DF ''Volo Radente'', sempre con meccanica elaborata Cisitalia. Da lì in poi Cisitalia si avvia verso la chiusura, avvenuta nel [[1964]], realizzando alcune vetture speciali sulla base della [[Fiat 600]].<ref name=":0" />
 
== Caratteristiche tecniche ==
{{Auto-caratteristiche
|modello=Cisitalia 202 GS berlinetta Pinin Farina (1947)
|immagine=
Cisitalia 202 engine (3157644284).jpg
<!-- Configurazione -->
|carrozzeria=berlinetta due porte in alluminio
|posizione motore=anteriore longitudinale
|trazione=posteriore
<!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza=3400
|larghezza=1450
|altezza=1250
|interasse=2400
|carreggiata anteriore=1258
|carreggiata posteriore=1247
|altezzaminima=
|diametro sterzata=
|posti=2
|bagagliaio=
|peso a vuoto=780
|peso in ordine di marcia=
|peso rimorchiabile=
|serbatoio=42
<!-- Sezione meccanica -->
|tipomotore=4 cilindri in linea raffreddato a liquido, basamento in ghisa, testata in alluminio
|distribuzione=a singolo albero a camme nel basamento mosso da ingranaggi, 2 valvole per cilindro in testa comandate da aste e bilancieri
|alimentazione=1 carburatore Weber doppio corpo o 2 carburatori Weber 36DR4SP
|cilindrata=(alesaggio x corsa: 68 x 75) totale 1089
|potenza=55 CV a 5500 giri/min
|coppia=11 kgm a 4000 giri/min
|accensione=a bobina e spinterogeno
|impianto elettrico=
|frizione=monodisco a secco
|cambio=manuale a 4 marce più retromarcia (3° e 4° sincronizzate)
<!-- Sezione telaistica -->
|telaio=a traliccio di tubi al cromo-molibdeno
|sterzo=a vite e settore
|sospensioneant=a ruote indipendenti, bracci oscillanti inferiori, singola molla a balestra semiellittica trasversale, ammortizzatori idraulici telescopici
|sospensionepost=a ponte rigido, molle a balestra semiellittiche longitudinale, ammortizzatori a frizione
|frenoant=a tamburo
|frenopost=a tamburo
|pneumatici=5.00x15
|cerchi=a raggi Borrani da 15" con carenature aerodinamiche
<!-- Sezione prestazioni -->
|velocità=160
|accelerazione=
|consumo=
|emissioni CO2=
|omologazione=
<!-- Sezione altro -->
|libera=
|liberadescr=
|libera1=
|liberadescr1=
|note=
|fonte=Automobilismo d'Epoca n°92 11-2013
}}
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Sergio Lugo, Alessandro Scagliarini, Mario Simoni, ''Il mistero 204'', Angelini Editore, 2011
* Elisabeth Wilhide, ''Design - La storia completa,'' Atlante, 2017
 
== Voci correlate ==
* [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia]]
* [[Mille Miglia]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Cisitalia 202}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.museocisitalia.org/storia-della-cisitalia|titolo=Storia e bibliografia Cisitalia|accesso=19 dicembre 2020}}
* {{Cita web|url=https://ruoteclassiche.quattroruote.it/tre-giorni-di-festa-per-i-70-anni-della-cisitalia-202/|titolo=Tre giorni di festa per i 70 anni della Cisitalia 202|sito=Ruoteclassiche|data=5 settembre 2017|accesso=19 dicembre 2020}}
* {{Cita web|url=https://revsinstitute.org/the-collection/1950-cisitalia/|titolo=1950 Cisitalia 202 SC Coupé Stabilimenti Farina|sito=Revs Institute|lingua=en|accesso=19 dicembre 2020}}
 
{{Portale|automobili|Design}}
{{Cisitalia}}
{{Portale|automobili|design}}
 
[[Categoria:Automobili Cisitalia]]
[[Categoria:Prodotti espostidella alcollezione MoMApermanente del MoMa di New York]]