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{{Nota disambigua||Finocchio (disambigua)|Finocchio}}
Il più gay,finocchio e FROCIO al mondo si chiama Talel tayari e gli piace succhiare le zucchine
{{Tassobox
|nome = Finocchio
|statocons =
|immagine = Foeniculum_vulgare04.jpg
|didascalia = ''Foeniculum vulgare''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Plantae]]
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|divisione = [[Magnoliophyta]]
|classe = [[Magnoliopsida]]
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|specie = '''F. vulgare'''
|sottospecie = <!-- CLASSIFICAZIONE APG IV -->
|FIL? = x
|regnoFIL = [[Plantae]]
|clade1 = [[Angiosperme]]
|clade2 = [[Mesangiosperme]]
|clade3 = [[Eudicotiledoni]]
|clade4 = [[Eudicotiledoni centrali]]
|clade5 = [[Superasteridi]]
|clade6 = [[Asteridi]]
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|genereFIL = [[Foeniculum]]
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}}
Il '''finocchio''' ('''''Foeniculum vulgare''''' <small>[[Philip Miller|Mill.]], 1768</small>) è una [[erba|pianta erbacea]] mediterranea della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Apiaceae]] (Ombrellifere).<ref name=POWO>{{cita web |lingua=en |titolo=Foeniculum vulgare |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:842680-1 |accesso=18 luglio 2024}}</ref> Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al [[XVI secolo]].
 
== MorfologiaDescrizione ==
[[File:Foeniculum vulgare - Flickr - Kevin Thiele.jpg|thumb|Fiore|sinistra]]
[[File:2017 0102 fennel seeds.jpg|sinistra|miniatura|Semi]]
Si distinguono le varietà di finocchio selvatico dalle varietà di produzione orticola (dolce).<br />Il finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, dal [[Fusto (botanica)|fusto]] ramificato, alta fino a 2 m. Possiede [[foglie]] che ricordano il fieno, da cui il nome ''foeniculum'', di colore verde e produce in estate ombrelle di piccoli [[fiori]] gialli. Seguono i [[frutti]] (acheni), prima verdi e poi grigiastri. Del finocchio selvatico si utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti, impropriamente chiamati "semi".<br />Il finocchio coltivato, o finocchio dolce, è una pianta annuale o biennale con radice a fittone. Raggiunge i 60–80&nbsp;cm di altezza. Si consuma la grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base, messa in vendita con un breve ciuffo di fusti e foglie.
 
== Distribuzione e habitat ==
[[File:Foeniculum vulgare - Köhler–s Medizinal-Pflanzen-148.jpg|thumb|left]]
L'[[areale]] nativo di questa specie si estende dal [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] all'[[Etiopia]] e al [[Nepal]] occidentale. È una pianta perenne e in natura cresce principalmente nel bioma temperato.<ref name="POWO" />
 
Si distinguono le varietà di finocchio selvatico dalle varietà di produzione orticola (dolce).<br />
Il finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, dal [[fusto]] ramificato, alta fino a 2 m. Possiede [[foglie]] che ricordano il fieno (da cui il nome ''foeniculum''), di colore verde e produce in estate ombrelle di piccoli [[fiori]] gialli. Seguono i [[frutti]] (acheni), prima verdi e poi grigiastri. Del finocchio selvatico si utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti (impropriamente chiamati "semi").<br />
Il finocchio coltivato (o dolce) è una pianta annuale o biennale con radice a fittone. Raggiunge i 60–80&nbsp;cm di altezza. Si consuma la grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base.
 
== Coltivazione ==
[[File:Fennel flower heads.jpg|thumb|Fiore]]
[[File:Foeniculum vulgare MHNT.BOT.2005.0.1058.jpg|thumb|''Foeniculum vulgare'']]
 
Il finocchio è ampiamente coltivato negli orti per la produzione del grumolo, una struttura compatta costituita dall'insieme delle guaine fogliari, che si presentano di colore biancastro, carnose, strettamente appressate le une alle altre attorno a un brevissimo fusto conico, direttamente a livello del terreno.
 
Il suo colore bianco è dato dalla tecnica dell'imbianchimento: si tratta di una [[rincalzatura]] e si effettua a cadenza regolare nel corso dello sviluppo del grumolo o almeno due settimane prima della raccolta.<ref>{{Cita web|autore = Giardinaggio|url = http://www.giardinaggioweb.net/posts/7685-come-coltivare-i-finocchi|titolo = Come coltivare i finocchi|accesso = |editore = |data = |dataarchivio = 14 luglio 2014|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140714031228/http://giardinaggioweb.net/posts/7685-come-coltivare-i-finocchi|urlmorto = sì}}</ref>
 
La raccolta dei grumoli avviene in tutte le stagioni, secondo le zone di produzione. Si adatta a qualsiasi terreno di medio impasto con presenza di sostanza organica. Le piante vengono disposte in file e distanziate di circa 25&nbsp;cm l'una dall'altra. La raccolta del grumolo avviene dopo circa 90 giorni dalla semina. Richiede frequenti e abbondanti irrigazioni e preferisce un clima temperato di tipo mediterraneo.
 
La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene in Italia appena il fiore è "aperto", normalmente a partire dalla metà d'agosto fino a settembre inoltrato. Si può usare il fiore fresco o lo si può essiccare all'aperto e alla luce, ma lontano dai raggi diretti del sole che farebbero evaporare gli olii essenziali. Si possono raccogliere i diacheni all'inizio dell'autunno, quando è avvenuta la trasformazione del fiore in frutto. Le "barbe" o foglie e i teneri germogli si possono cogliere dalla primavera all'autunno inoltrato.
== La raccolta del finocchio selvatico ==
La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene in Italia appena il fiore è "aperto", normalmente a partire dalla metà d'agosto fino a settembre inoltrato. Il fiore si può usare fresco o si può essiccare, all'aperto, alla luce, ma lontano dai raggi diretti del sole, che farebbero evaporare gli olii essenziali. I [[diacheni]] si possono raccogliere all'inizio dell'autunno, quando è avvenuta la trasformazione del fiore in frutto. Le "barbe" o foglie e i teneri germogli si possono cogliere dalla primavera all'autunno inoltrato.
 
== Uso in fitoterapia ==
Contiene: [[anetolo]] (da cui dipende il suo aroma), [[fencone]], [[chetone anisico]], [[dipinene]], [[canfene]], [[fellandrene]], [[dipentene]] e [[acido metilcavicolo]].
 
È [[emmenagogo]], [[diuretico]], [[carminativo]], [[antiemetico]], [[aromatico]], [[antispasmodico]], [[antinfiammatorio]], tonico [[epatico]].
È utilizzato per chi ha difficoltà digestive, [[aerofagia]], [[vomito]] e nell'allattamento per ridurre le coliche d'aria nei bambini. È noto infatti che una [[tisana]] fatta con i [[Seme|semi]] di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.<br />
Inoltre combatte i processi fermentativi dell'intestino crasso, e quindi diminuisce il gas intestinale. Quindi può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da [[colon irritabile]].<ref name="G">"In linea con la fitoterapia", di Roberta Pasero, pubbl. su Sapere&Salute Folia, anno 2, marzo 2003, num. 4, pag. 17</ref>
A dosi elevate (concentrati nell'[[olio essenziale]] estratto dai semi), i principi attivi in esso contenuti possono avere effetti allucinogeni.<ref>{{Cita web|url = http://www.pfaf.org/user/plant.aspx?LatinName=Foeniculum+vulgare |titolo = Foeniculum vulgare - Mill. |editore = Plants For A Future |accesso=7 febbraio 2011}}</ref>
 
== In cucina ==
[[Immagine:Pasta con le sarde (Palermo).jpg|thumb|Pasta con le sarde (Palermo)]]
In cucina si possono usare tutte le parti del finocchio. Il grumolo bianco (erroneamente ritenuto un bulbo) del finocchio coltivato si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può aggiungere agli stufati.
 
== Varietà ==
Per quanto riguarda il finocchio selvatico, chiamato in cucina anche "finocchina" o "finocchietto", si usano sia i fiori freschi o essiccati, sia i frutti o "diacheni", impropriamente chiamati "semi", che sono più o meno dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, sia le foglie (o "barba"), sia i rametti più o meno grandi utilizzati nelle Marche per cucinare i bombetti ([[Nassarius mutabilis|lumachine di mare]]); le foglie si usano fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi: nella "[[pasta con le sarde]]", nota ricetta siciliana, le foglie del finocchio selvatico sono uno degli ingredienti essenziali.
Le [[cultivar]] di finocchio sono numerose: il catalogo comune dell'Unione Europea riconosce oltre 100 varietà registrate di ''Foeniculum vulgare''.<ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/food/plant-variety-portal/index.xhtml|titolo=EUPVP - COMMON CATALOGUE - Varieties of agricultural plant and vegetable species|sito=ec.europa.eu|accesso=2024-11-24}}</ref>
 
== Usi ==
I fiori si usano per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale (in particolare la "[[porchetta]]" dell'Alto Lazio). I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare tarallini (Puglia), ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo o tisane. Fanno inoltre parte della ricetta di un biscotto tipico del Piemonte, il [[finocchino]]. È in uso nelle regioni costiere del Tirreno, un "liquore di finocchietto", per il quale s'utilizzano i fiori freschi e/o i "semi" e le foglie.
[[File:Fennel bulb.jpg|sinistra|miniatura|verticale|Parte basale del finocchio]]
[[File:4646 - Finocchi al mercato di Ortigia, Siracusa - Foto Giovanni Dall'Orto, 20 marzo 2014.jpg|250px|miniatura|Finocchi al mercato di Ortigia, Siracusa]]
[[File:Pasta con le sarde (Palermo).jpg|thumb|Pasta con le sarde (Palermo)]]
In cucina si possono usare tutte le parti del finocchio. Si può mangiare il grumolo bianco del finocchio coltivato, erroneamente ritenuto un bulbo, crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e lo si può aggiungere agli stufati.
 
Del finocchio selvatico, chiamato in cucina anche "finocchina" o "finocchietto", si usano i fiori freschi o essiccati, i frutti o diacheni, impropriamente chiamati "semi", che sono più o meno dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, le foglie (o "barba") e i rametti. Questi ultimi, più o meno grandi, sono utilizzati nelle [[Marche]] per cucinare i bombetti ([[Nassarius mutabilis|lumachine di mare]]) o per conciare le olive sotto sale con peperoncino e aglio. Si usano le foglie fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi. Nella [[pasta con le sarde]] e nella pasta al [[pesto nisseno]], ricette siciliane nelle quali le foglie del finocchio selvatico sono uno degli ingredienti essenziali.
== Curiosità ==
L'espressione "lasciarsi infinocchiare" deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio orticolo a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Il grumolo infatti contiene sostanze aromatiche che rendono gustoso anche un vino di qualità scadente o prossimo all'[[Fermentazione acetica|acetificazione]].
 
Si usano i fiori per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale, in particolare la [[porchetta]] dell'Alto Lazio e dell'Umbria. In Toscana il finocchio selvatico viene usato per insaporire e profumare la [[finocchiona]], un salame in cui il finocchio sostituisce il pepe nero, oltre che la sua variante meno compatta, chiamata [[sbriciolona]]. I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare [[Tarallo|tarallini]] (Puglia), ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo, tisane o salamoie. Inoltre fanno parte della ricetta del [[finocchino]], un biscotto tipico del Piemonte. È in uso nelle regioni costiere del Tirreno un liquore di finocchietto, per la cui preparazione s'utilizzano i fiori freschi e/o i "semi" e le foglie.
La comune distinzione tra finocchio ''femmina'' e finocchio ''maschio'' è solo formale: il primo è di forma allungata e il secondo di forma tondeggiante. Il cosiddetto finocchio maschio, più apprezzato sotto l'aspetto merceologico perché meno fibroso e più carnoso, si ottiene grazie al concorso di fattori ambientali associati alla natura del terreno e alla sua sistemazione superficiale e a un'adeguata tecnica colturale.
{{disclaimer|medico}}
In fitoterapia se ne utilizzano i frutti secchi o l'olio essenziale. Il finocchio contiene [[anetolo]], da cui dipende il suo aroma, [[fencone]], [[chetone anisico]], [[dipinene]], [[canfene]], [[fellandrene]], [[dipentene]] e [[acido metilcavicolo]]. L'uso principale, come per le piante simili [[anice verde]] e [[carvi]], è quello [[carminativo]], cioè aiuta a eliminare i gas intestinali e contemporaneamente ne previene la formazione. Pertanto è utilizzato per chi ha difficoltà digestive, flatulenza o [[aerofagia]]. Può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da [[colon irritabile]].<ref name="G">Roberta Pasero, ''In linea con la fitoterapia'', "Sapere&Salute Folia", anno 2, marzo 2003, num. 4, pag. 17</ref> Particolarmente indicato nell'allattamento perché è [[galattoforo]], ovvero aumenta la produzione del latte,<ref>{{Cita libro |titolo = Piante officinali italiane |autore = Giuseppe Lodi |editore= Edizioni Agricole |città= Bologna |anno=1966 |annooriginale=1941 |edizione=3}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.figliadellerborista.it/ricette.html|titolo=Per aumentare la montata lattea}}</ref>. Oltre ciò sono state riconosciute al finocchio qualità di [[diuretico]], [[antiossidante]], [[nootropico]], [[ipoglicemico]], [[antispasmodico]] e [[antinfiammatorio]]. All’anetolo, uno degli oli essenziali del finocchio, sono state inoltre associate proprietà [[antibatteriche]], [[antivirali]] e [[antimicotiche]]<ref>{{Cita web | titolo = Finocchio - Enciclopedia dell'alimentazione umana | url = https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/verdure-ortaggi-e-tuberi/finocchio/ | accesso = 8 aprile 2023}}</ref><ref>{{Cita web | titolo = Finocchio - WikiHerbalist | url = https://www.wikiherbalist.com/Finocchio/ | accesso = 8 aprile 2023}}</ref>. Normalmente si utilizzano i frutti secchi in [[infuso]], ma è possibile trovare in commercio anche [[tintura madre]] e [[olio essenziale]].[[File:4646 - Finocchi al mercato di Ortigia, Siracusa - Foto Giovanni Dall'Orto, 20 marzo 2014.jpg|thumb|Finocchi al mercato di Ortigia, Siracusa]]
 
== Riferimenti nella cultura ==
== Varietà di Finocchio coltivato ==
Dal finocchio è derivato il termine "infinocchiare", nel senso di "truffare, imbrogliare" che deriva dalla pratica di utilizzare il finocchio come antipasto per ingannare il gusto del cliente nei confronti di un vino di scarsa qualità o di utilizzarne i semi per alterare il gusto del vino imbottigliato.<ref name="ReferenceA">''Fraudologia. Teoria e Tecniche della truffa'', Milano, Scuola di Palo Alto, 2010</ref> L'espressione "lasciarsi infinocchiare" deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio orticolo a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Infatti il grumolo contiene sostanze aromatiche che modificano leggermente la percezione dei sapori, rendendo saporito il successivo assaggio di un vino di qualità scadente o prossimo all'[[Fermentazione acetica|acetificazione]].
[[File: finocchio.jpg|thumb|Finocchio]]
* [[Bianco Perfezione]]
* [[Bianco dolce di Firenze]]
* [[Finocchio di Parma]]
* [[Finocchio di fracchia]]
* [[Gigante di Napoli]]
* [[Grosso di Sicilia]]
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita web |url=http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/finocchio.htm |titolo=Foeniculum vulgare |sito=Erbe e fiori del cuneese
|accesso=10 settembre 2017 }}
* {{Cita web|url = http://www.globalnet.it/erbe/def/finoc.htm |titolo = Finocchio |sito = Curarsi con le erbe e con le piante |accesso = 10 settembre 2017}}
* Per il metodo di coltivazione: ''Il grande libro dei fiori e delle piante: Enciclopedia pratica'' di Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1980
* Per gli usi in cucina: ''Grande enciclopedia illustrata della gastronomia'' di Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1990
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|etichetta=finocchio|wikt=finocchio}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.giardinaggio.it/orto/singoleorticole/finocchio/finocchio.asp|Per saperne di più sulla coltivazione}}
* {{cita web|http://www.ortofrutticola.it/tesoridalbenga/aromatiche/finocchio.php|Per le proprietà medicamentose}}
* {{cita web|http://www.erbeinaltoadige.it/finocchio-selvatico/|Informazioni sul finocchio selvatico}}
 
{{Aromi e spezie}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Agricolturaagricoltura|botanica|cucina|linguistica}}
 
[[Categoria:Apiaceae]]