Bruno Franceschini: differenze tra le versioni

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{{Cancellazione|arg=biografie}}
{{E|citato una volta negli atti processuali per aver riconosciuto Fabio Filzi, non altro|biografie|dicembre 2016}}
{{Militare
|Nome=Bruno Giusto Franceschini
|Data_di_nascita= 2 gennaio [[1894 ]]
|Nato_a=[[Tres]]
|Data_di_morte= 30 agosto{{Calcola età3|1970|8|30|1894|1|2}}
|Morto_a= [[Vienna]]
|Luogo_di-sepolturaLuogo_di_sepoltura=[[Zentralfriedhof di Vienna]]
|Cause_della_morte=vecchiaianaturali
|Nazione_servita={{AUT-HUN}}
|Etnia=italiana
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|Grado=Tenente
|Guerre=[[Prima guerra mondiale]]
|Campagne=<nowiki/>
*[[Guerra biancaBianca]]
*[[Battaglia degli Altipiani]]
|Decorazioni=
|Altro_lavoro=Ingegnere
|Anni_di_servizio=[[1914]] - [[1918]]
|Corpo=[[1º Reggimento k.k. Landesschützen "Trient"]]
|Note=Militare che, come attestato dagli atti processuali, identificò [[Fabio Filzi]]<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 1}}.</ref>
}}
{{Bio
|Nome = Bruno Giusto
|Cognome = Franceschini
|Sesso = M
|LuogoNascita =Tres Tres
|GiornoMeseNascita = 2 gennaio
|AnnoNascita = 1894
|LuogoMorte =Vienna Vienna
|GiornoMeseMorte = 30 agosto
|AnnoMorte = 1970
|Attività = militare
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Nazionalità = italianoaustriaco
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un soldato [[Italia|italiano]] nato in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] che ha combattuto nelle fila dell'esercito [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]] durante la [[prima guerra mondiale]]. Viene associato da alcune fonti all'evento della cattura e del riconoscimento degli irredentisti [[Cesare Battisti]], già cittadino e deputato austriaco, e [[Fabio Filzi]], avvocato roveretano, sul [[Monte Corno Battisti|Monte Corno di Vallarsa]]<ref>{{Cita|Lorenzo Baratter|p.40}}</ref>
Nato in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], dopo l'annessione all'Italia sì trasferì a [[Vienna]] diventando cittadino [[austria]]co.
Viene associato da alcune fonti alla cattura e al riconoscimento degli irredentisti [[Cesare Battisti]], già cittadino e deputato austriaco, e [[Fabio Filzi]], avvocato roveretano, sul [[Monte Corno Battisti|Monte Corno di Vallarsa]]<ref>{{cita libro|titolo=Dagli Altopiani a Caporetto|autore=[[Lorenzo Baratter]]|altri= prefazione di [[Mario Rigoni Stern]]|editore=Centro Documentazione Museo Luserna|città=Luserna|anno=2007|sbn= VIA0216711|p=40}}</ref>
}}
 
== Biografia ==
NacqueBattezzato Giusto Brunone<ref name="natitrentino">{{Cita web |url=https://secure.natitrentino.mondotrentino.net/ |titolo=Nati in Trentino 1815-1923, Un progetto congiunto Provincia Autonoma di Trento - Arcidiocesi Tridentina |accesso=22 maggio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818132807/https://secure.natitrentino.mondotrentino.net/ |urlmorto=sì }}</ref>, nacque a [[Tres]], inpaese della [[Val di Non]], nell'attualein [[Provincia autonoma di Trento]]Trentino, allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]], terzo tradi sei fratelli, figlio di Isidoro Franceschini e di Maria Zadra.<ref name="natitrentino" /> La famiglia si trasferì all'inizio del [[XX secolo]] dalla Val di Non a [[Rovereto]], dove il padre fu nominato direttore didattico. Anche la madre Maria era maestra elementare. Bruno, da giovane, frequentò la [[Scuola Reale ElisabettianaElisabettina|Realschule]] ede in seguito, ormai in esilio alla fine della guerra, studiò ingegneria al [[Università tecnica di Vienna|Politecnico di Vienna]] quindie divenne comproprietario e direttore di una piccola azienda. Era bilingue e parlavaParlava sia l'italiano sia il tedesco.
 
==Dopo la primaPrima guerra mondiale ==
==Biografia==
Chiamato alla leva di massa obbligatoria come i suoi conterranei, Franceschini sivenne arruolòarruolato nel [[1914]] nell'[[ImperialImperiale e regio Esercitoesercito|Esercitoimperialregio asburgico]] nel [[1914esercito]]. Divenne poi ''Fähnrich'' ([[Alfiere (grado militare)|Alfiere]]) del III battaglione, undicesima11ª compagnia del [[Landesschützen#Kk.Kk. LandesschLandesschützen#k.C3k.BCtzen Landesschützen-Regiment .22Trient.22"Trient" N. I|Kk.Kk. Landesschützen-Regiment "Trient" N. I]]. Allo scoppio della All'[[Prima guerra mondiale#L'Italia entra in guerra|guerra]]entrata train Austria eguerra dell'Italia]], nel 1915, fu mandato a combattere prima sul [[Carso]] e poi sul [[Guerra Bianca|fronte]] [[Dolomiti|dolomitico]], in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], sulle cime della [[Vallarsa]].
Nacque a [[Tres]], in [[Val di Non]], nell'attuale [[Provincia autonoma di Trento]], allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]], terzo tra sei fratelli, figlio di Isidoro Franceschini e di Maria Zadra. La famiglia si trasferì all'inizio del [[XX secolo]] dalla Val di Non a [[Rovereto]] dove il padre fu nominato direttore didattico. Anche la madre Maria era maestra elementare. Bruno, da giovane, frequentò la [[Scuola Reale Elisabettiana|Realschule]] ed in seguito, ormai in esilio alla fine della guerra, studiò ingegneria al [[Università tecnica di Vienna|Politecnico di Vienna]] quindi divenne comproprietario e direttore di una piccola azienda. Era bilingue e parlava sia l'italiano sia il tedesco.
 
=== Cattura di Battisti e Filzi: il ruolo avuto da Franceschini ===
Uno dei fratelli, nel [[1931]], durante il giorno del suo matrimonio a [[Merano]], ricevette la visita di due persone mandate da Trento legate al regime fascista e che intendevano catturarlo, pensando fosse presente alla cerimonia. Se questo fosse avvenuto, Franceschini sarebbe stato quasi certamente ucciso.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.99}}</ref>
Fu probabilmente presente sul monte[[Monte Corno Battisti|Monte Corno di Vallarsa]]<ref name=":0">{{Cita|Bollettino Museo Guerra Rovereto}}.</ref> quando il 10 luglio 1916 vennero catturati gli [[irredentismo italiano|irredentisti]] [[Cesare Battisti]] (già deputato austriaco) e [[Fabio Filzi]] (avvocato); non è accertato tuttavia quale ruolo abbia avuto. Alcune ricostruzioni lo posero alla guida dell'azione, ma negli atti del processo a essere indicati come autori della cattura furono il tenentesergente Vinzenz Braun<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 8}}.</ref> con igli bersaglieri''schützen'' Alois Wohlmuth<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 9}}.</ref> e Franz Strazligg<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 10}}</ref>. Franceschini compare solo nella testimonianza di Johann Widegger<ref name="processo_atto_11">{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 11}}</ref> come chi materialmente riconobbe Fabio Filzi che aveva fornito generalità false, e negli atti Franceschini è indicato come come ''Fähnrich'' (allievo ufficiale)<ref name="processo_atto_11"/> e non come ''Oberleutnant'' (tenente).
 
Franceschini compare solo nella testimonianza di Johann Widegger<ref name="processo_atto_11">{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 11}}.</ref> come colui che riconobbe Fabio Filzi (che aveva fornito generalità false). Inoltre negli atti Franceschini è indicato come ''Fähnrich'' (allievo ufficiale)<ref name="processo_atto_11"/> e non come ''Oberleutnant'' (tenente).
==Grande guerra==
Franceschini si arruolò nell'[[Imperial regio Esercito|Esercito asburgico]] nel [[1914]]. Divenne poi ''Fähnrich'' ([[Alfiere (grado militare)|Alfiere]]) del III battaglione, undicesima compagnia del [[Landesschützen#K.K. Landessch.C3.BCtzen-Regiment .22Trient.22 N. I|K.K. Landesschützen-Regiment "Trient" N. I]]. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale#L'Italia entra in guerra|guerra]] tra Austria e Italia, nel 1915, fu mandato a combattere prima sul [[Carso]] e poi sul [[Guerra Bianca|fronte]] [[Dolomiti|dolomitico]], in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], sulle cime della [[Vallarsa]].
 
{{citazione|Il Dott. ''Battisti'' ammise subito la sua identità, mentre il Dott. Fabio ''Filzi'' si qualificò per il cittadino italiano Francesco Brusarosco, restando fermo in questa asserzione anche quando l'alfiere Franceschini, del Iº reggimento bersaglieri provinciali, lo riconobbe per un roveretano.|{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 1, pp. 4-5}}}}
Fu presente sul monte Corno quando vennero catturati gli [[irredentismo italiano|irredentisti]] [[Cesare Battisti]] (già deputato austriaco) e [[Fabio Filzi]] (avvocato). Alcune ricostruzioni lo posero alla guida dell'azione ma negli atti del processo a essere indicati come autori della cattura furono il tenente Vinzenz Braun<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 8}}</ref> con i bersaglieri Alois Wohlmuth<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 9}}</ref> e Franz Strazligg<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 10}}</ref>. Franceschini compare solo nella testimonianza di Johann Widegger<ref name="processo_atto_11">{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 11}}</ref> come chi materialmente riconobbe Fabio Filzi che aveva fornito generalità false, e negli atti Franceschini è indicato come come ''Fähnrich'' (allievo ufficiale)<ref name="processo_atto_11"/> e non come ''Oberleutnant'' (tenente).
 
IlAlcune nomefonti lo citano come direttamente coinvolto nel riconoscimento di BrunoCesare FranceschiniBattisti (oe BrunettoFabio Filzi<ref name=":0" /><ref>{{cita libro|titolo=Salvare la memoria: Pasubio 1915-1918 : graffiti della grande guerra nei campi di battaglia del Pasubio, secondoCarega, altreZugna, fonti)Vallarsa, èVal ricordatoTerragnolo, principalmenteVal perPosina, ilMonte riconoscimentoMaio|autore=Claudio Gattera, Roberto Greselin|altri= fotografie di CesareValter e Luca Borgo|editore= Rossato|città=Novale |anno= 2008|p =88|citazione =Battisti e diil sottotenente Fabio Filzi, dopoirredentisti, lafurono lororiconosciuti catturadal cadetto austriaco Franceschini |isbn=978-88-8130-110-2}}</ref> ed il nome di Bruno Franceschini (o Brunetto, secondo altre fonti) è ricordato principalmente per questo riconoscimento (circostanza sembraoggetto nondi confermatainterpretazioni storiche diverse). Inoltree fu considerato da alcuni un traditore della sua terra<ref>{{Cita|La Libertà}}.</ref>, essendo nato in Trentino, allora sotto dominio arburgico[[Asburgo-Lorena|asburgico]].<ref>{{Treccani|cesare-battisti_(Enciclopedia-Italiana)/|BATTISTI, Cesare|v = |accesso =2 dicembre 2016 |autore =Attilio MORIMori - Oreste FERRARI Ferrari|data =1930 |citazione =Fatto prigioniero e subito riconosciuto con Fabio Filzi, suo conterraneo e suo ufficiale subalterno, da un rinnegato della sua terra, l'alfiere Bruno Franceschini}}</ref><ref>{{Treccani|fabio-filzi_(Dizionario-Biografico)/|FILZI, Fabio|v = 1|accesso =2 dicembre 2016 |autore =Silvana Casmirri |data =1997 |citazione =identificato e denunciato da un certo Brunetto Franceschini, italiano, cadetto dell'esercito imperiale}}</ref><ref>{{Cita web |url =url =http://ricerca.gelocal.it/trentinocorrierealpi/archivio/trentinocorrierealpi/2012/03/09/AA4PO_AA406.html |urlarchivio =https://archive.is/20161213202740/http://ricerca.gelocal.it/trentinocorrierealpi/archivio/trentinocorrierealpi/2012/03/09/AA4PO_AA406.html |titolo =Cesare Battisti e Franceschini, il non-rinnegato |autore =Luigi Sardi |sito =gelocal.it |editore =Gruppo Editoriale L’Espresso |data =9 marzo 2012 |cid = |citazione =Va solo emendata la definizione di rinnegato del tenente dell'Impero austro-ungarico Franceschini (...) Insomma, basta con il termine di "rinnegato" e "traditore" per Franceschini, soldato austriaco (...) In verità furono due disertori italiani ad indicare agli austriaci la presenza di Battisti |accesso =2 dicembre 2016 |urlmorto =sì }}</ref><ref>{{Cita web |url =http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2014/07/11/news/battisti-era-un-disertore-battaglia-su-facebook-1.9577714 |urlarchivio =https://archive.is/20140813100732/http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2014/07/11/news/battisti-era-un-disertore-battaglia-su-facebook-1.9577714 |titolo =«Battisti era un disertore» battaglia su Facebook |autore = |sito =gelocal.it |editore =Gruppo Editoriale L’Espresso |data =11 luglio 2014 |cid = |citazione = Lorenzo Baratter (...) definisce Battisti un «disertore» ed elogia Bruno Franceschini, l’ufficiale dell’esercito austriaco (...) che comandava la pattuglia che ha catturato Battisti sul monte Corno. |accesso =2 dicembre 2016 |urlmorto =sì }}</ref>
Un'intervista di [[Lorenzo Baratter]] ai suoi nipoti sembra confermare che Franceschini non ebbe parte nella cattura di Battisti,<ref>{{cita web|url=http://associazione-legittimista-italica.blogspot.it/2014/07/eroi-della-grande-guerra-bruno.html|titolo=Eroi della Grande Guerra: Bruno Franceschini , l'eroe del Monte Corno.|accesso=08-11-2016|citazione=...&nbsp;Lui non lo ha neanche visto perché la pattuglia lo ha preso e lo ha portato direttamente al comando. Lo ha portato direttamente al comando, non alla compagnia… Quindi lui mi ha detto "Guarda, io Cesare Battisti non lo ho nemmeno visto, a parte il fatto che non avrei riconosciuto perché non lo conoscevo, in Austria non era mica una persona importante allora…". Comunque lui mi ha detto che non l’ha neanche visto perché è stato direttamente portato al comando di battaglione o di reggimento. L’hanno riconosciuto poi lì;...'}}</ref> mentre altre fonti lo citano come direttamente coinvolto nel riconoscimento di Cesare Battisti e Fabio Filzi.<ref>{{Cita|Gattera.Greselin|p =88}}</ref>
 
UnaSecondo una ricostruzione dei fatti che portarono alla cattura didei Cesaredue Battistisoldati e di Fabio Filziitaliani ricavata dal testo ''Le montagne scottano'' di [[Gianni Pieropan]], con prefazione del generale [[Emilio Faldella|Emilio Faldella da Pinerolo]], portano a crederesembra che solo dal luglio 19151916 gli austriaci fossero a conscenzaconoscenza della presenza del deputato Battisti nel settore di Monte Corno. La circostanza vienevenne legata alla cattura nella notte trafra il 3 ede il 4 luglio di due alpini che si consegnarono al nemico e che descrissero il loro comandante (Battisti) come un fanatico chedisposto lia avrebbe mandatimandarli tutti a morire. Il comando austriaco, indi conseguenza di questo, diede ordine affinché fossero tentate tutte le azioni possibili per catturalecatturare i militatarimilitari italiani ede i loro ufficiali nell'attacco che si sapeva imminente.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp. 91-93}}.</ref>
Il nome di Bruno Franceschini (o Brunetto, secondo altre fonti) è ricordato principalmente per il riconoscimento di Cesare Battisti e di Fabio Filzi dopo la loro cattura (circostanza sembra non confermata). Inoltre fu considerato da alcuni un traditore della sua terra, essendo nato in Trentino, allora sotto dominio arburgico.<ref>{{Treccani|cesare-battisti_(Enciclopedia-Italiana)/|BATTISTI, Cesare|v = |accesso =2 dicembre 2016 |autore =Attilio MORI - Oreste FERRARI |data =1930 |citazione =Fatto prigioniero e subito riconosciuto con Fabio Filzi, suo conterraneo e suo ufficiale subalterno, da un rinnegato della sua terra, l'alfiere Bruno Franceschini}}</ref><ref>{{Treccani|fabio-filzi_(Dizionario-Biografico)/|FILZI, Fabio|v = 1|accesso =2 dicembre 2016 |autore =Silvana Casmirri |data =1997 |citazione =identificato e denunciato da un certo Brunetto Franceschini, italiano, cadetto dell'esercito imperiale}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://ricerca.gelocal.it/trentinocorrierealpi/archivio/trentinocorrierealpi/2012/03/09/AA4PO_AA406.html |titolo =Cesare Battisti e Franceschini, il non-rinnegato |autore =Luigi Sardi|sito =gelocal.it |editore =Gruppo Editoriale L’Espresso |data =9 marzo 2012|cid = |citazione =Va solo emendata la definizione di rinnegato del tenente dell'Impero austro-ungarico Franceschini (...) Insomma, basta con il termine di "rinnegato" e "traditore" per Franceschini, soldato austriaco (...) In verità furono due disertori italiani ad indicare agli austriaci la presenza di Battisti |accesso =2 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2014/07/11/news/battisti-era-un-disertore-battaglia-su-facebook-1.9577714 |titolo =«Battisti era un disertore» battaglia su Facebook |autore =|sito =gelocal.it |editore =Gruppo Editoriale L’Espresso |data =11 luglio 2014|cid = |citazione = Lorenzo Baratter (...) definisce Battisti un «disertore» ed elogia Bruno Franceschini, l’ufficiale dell’esercito austriaco (...) che comandava la pattuglia che ha catturato Battisti sul monte Corno. |accesso =2 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Hans bertle, la cattura di battisti e filzi sul monte corno, 1916 (innsbruck, tiroler landesmuseum).jpg|thumb|La cattura di Battisti e Filzi sul Monte Corno in un quadro del pittore di guerra Hans Bertle (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum - [[Innsbruck]])]]
Alcuni aspetti dell'azione ancora oggi sono oggetto di dubbioincerti, ma paresembra che gli austriaci attendessero gli italiani e alla finepoi li circondassero, inziandoiniziando, subito dopo averli fatti prigionieri, a chiedere loro dov'era Cesare Battisti. Gli austriaci alla fine identificarono il deputato trentino e fu a questo punto che il cadetto Bruno Franceschini con quattro uomini si avvicinò e chiese all'ufficiale prigioniero la pistola. Al rifiuto di Battisti ''il rinnegato Franceschini tace, evidentemente imbarazzato, poi gli chiede il binocolo'' (citazione da Gianni Pieropan).<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp. 94-96}}.</ref>
 
Franceschini viene indicato come colui che riconobbe Filzi e Battisti già nel 1917, nella narrazione della cattura dei due irredentisti presentata nella rivista ''[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]'' del ''[[Corriere della Sera]]''<ref>{{cita testo|pubblicazione=[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]|autore=O. Cipriani|titolo=Il discepolo di Battisti: Fabio Filzi|data=maggio 1917|p=414}}</ref>, Franceschini, indicato col grado di cadetto, e come compagno di scuola di Filzi<ref>Dato poco plausibile essendo Filzi nato dieci anni prima di Franceschini</ref> austriacante già da ragazzo, avrebbe riconosciuto Filzi tra i prigionieri italiani in colonna e l'avrebbe così apostrofato: "To' chi si vede! Filzi!" - afferrandolo al petto e proseguendo - "Dev'esserci anche Battisti", vendicandosi in tal modo, secondo la rivista, dei dileggi ricevuti da ragazzo per la sua antitalianità.
Una ricostruzione dei fatti che portarono alla cattura di Cesare Battisti e di Fabio Filzi ricavata dal testo ''Le montagne scottano'' di Gianni Pieropan con prefazione del generale [[Emilio Faldella|Emilio Faldella da Pinerolo]] portano a credere che solo dal luglio 1915 gli austriaci fossero a conscenza della presenza del deputato Battisti nel settore di Monte Corno. La circostanza viene legata alla cattura nella notte tra il 3 ed il 4 luglio di due alpini che si consegnarono al nemico e che descrissero il loro comandante (Battisti) come un fanatico che li avrebbe mandati tutti a morire. Il comando austriaco, in conseguenza di questo, diede ordine affinché fossero tentate tutte le azioni possibili per catturale i militatari italiani ed i loro ufficiali nell'attacco che si sapeva imminente.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp.91-93}}</ref>
 
Franceschini era stato infatti protagonista di un episodio singolare in occasione degli esami di maturità. Il giorno successivo alla pubblicazione dei risultati (dai quali si evince che egli era stato l'unico “maturo con distinzione”), il giornale “L'Alto Adige” di Trento riportò nella cronaca di Rovereto la seguente dichiarazione: ''I sottoscritti assolti ginnasiali di Rovereto dichiarano di non voler più riconoscere come loro ex condiscepolo il signor Bruno Franceschini per il suo contegno di fronte ai compagni''. Seguivano quindici firme<ref>L'Alto Adige, Mercoledì 31 luglio – Giovedì 1 agosto 1912, pag. 3</ref>. Lo stesso giornale, qualche mese dopo e nella medesima rubrica, pubblicò un trafiletto, intitolato "A completamento”, nel quale, dopo aver ricordato la dichiarazione precedente, si legge: ''I sottoscritti assolti ginnasiali della sezione autunnale, dichiarano, in unione ai colleghi, di non voler più riconoscere come loro ex-condiscepolo il sig. Bruno Franceschini per il suo contegno di fronte ai compagni''. Seguivano le firme di altri tre diplomati<ref>L'Alto Adige, Mercoledì-Giovedì 16-17 Ottobre 1912, pag. 3</ref>.
Alcuni aspetti dell'azione ancora oggi sono oggetto di dubbio, ma pare che gli austriaci attendessero gli italiani e alla fine li circondassero, inziando, subito dopo averli fatti prigionieri, a chiedere loro dov'era Cesare Battisti. Gli austriaci alla fine identificarono il deputato trentino e fu a questo punto che il cadetto Bruno Franceschini con quattro uomini si avvicinò e chiese all'ufficiale prigioniero la pistola. Al rifiuto di Battisti ''il rinnegato Franceschini tace, evidentemente imbarazzato, poi gli chiede il binocolo'' (citazione da Gianni Pieropan).<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp.94-96}}</ref>
 
Tale episodio fu ricordato nei dettagli in un articolo intitolato "Il traditore di Cesare Battisti", pubblicato nel giornale ''[[La Libertà]]'' (allora settimanale edito a Milano ed in seguito quotidiano a Trento) del 13 ottobre 1917 e firmato “Un ex prigioniero dei Russi”<ref>Erano quei Trentini che, avendo vestito la divisa dell'esercito austro-ungarico, erano stati fatti prigionieri dai Russi e poi restituiti all'Italia dopo il suo ingresso in guerra.</ref>. In esso, l'estensore, additando il Franceschini come colui che ''trovandosi nel settore dove fu fatto prigioniero il nostro Eroe e, avendolo riconosciuto, svelò vigliaccamente il suo nome al comando superiore austriaco'', riferisce altri dettagli della sua vita giovanile (definita ''austriacante'') e conclude con queste minacciose parole: ''Tale indegno e degenere figlio del nostro Trentino non era dunque nello scorso anno alle sue prime gesta, così vigliaccamente ingloriose, di delatore e di antiitaliano. Dico “vigliaccamente” anche perché era conosciuto come un essere estremamente pauroso e vile. Tutti i Trentini hanno giurato vendetta atroce per l'impiccagione di Cesare Battisti. La vendetta la hanno fatta e la stanno facendo i nostri volontari alla fronte... e a tutti quelli ai quali cause diverse hanno impedito di correre col fucile in mano contro il secolare aborrito nemico, resterà la parte di vendetta verso chiunque abbia tradito in qualsiasi modo il suo paese, le sue aspirazioni, la sua italianità, la sua libertà''.
Il cadetto Franceschini, quando venne fatto prigioniero Battisti, era l'unico ufficiale in servizio che parlasse la lingua italiana, e il suo ruolo in tutta la vicenda si limitò quindi al suo ''riconoscimento ufficiale''.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.98}}</ref>
Venne ferito in un combattimento e passò l'ultima fase del conflitto all'ospedale militare di [[Vienna]].
 
IlSecondo una versione austriaca, il cadetto Franceschini, quando venne fatto prigioniero Battisti, era l'unico ufficiale in servizio che parlasse la lingua italiana, e il suo ruolo in tutta la vicenda si limitò quindi al suo ''riconoscimento ufficiale''. A denunciare l'irredentista sarebbero stati i suoi stessi soldati, e non Franceschini, accusato quindi ingiustamente mentre stava solo svolgendo il suo dovere di militare al servizio dell'Austria.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p. 98}}.</ref>
==Dopo la prima guerra mondiale==
VenneIn seguito venne ferito in un combattimento e passòtrascorse l'ultima fase del conflitto all'ospedale militare di [[Vienna]].
Nel [[1919]], con il passaggio del Trentino all'Italia, scelse di diventare cittadino austriaco trasferendosi a [[Vienna]] e lavorando come ingegnere anche in [[Polonia]], fino al [[1939]]. Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] rientrò a Vienna e dopo l'[[Anschluss]] divenne cittadino del [[Germania nazista|Terzo Reich]]. Alla fine del conflitto rimase in Austria dove morì nel [[1970]] e fu sepolto al [[Zentralfriedhof]] di [[Vienna]]. Negli anni novanta la sua tomba venne dismessa ed oggi non ne resta più nulla.
 
== Dopo la prima guerra mondiale ==
===Legame con l'Austria===
Nel 1919, con il passaggio del Trentino all'Italia, Franceschini scelse di rimanere cittadino austriaco, trasferendosi a [[Vienna]], dove si iscrisse all'Università tecnica laureandosi in ingegneria.
Rimase sempre legato al mondo austriaco e non tornò mai più in Italia. Durante il periodo tra le due guerre fu considerato un traditore della patria soprattutto dai [[Fascismo|fascisti]]. La famiglia di origine nel frattempo da Rovereto era ritornata a Tres, e i fratelli, per vederlo, andavano a [[Salisburgo]], a [[Lienz]] o a [[Vienna]].
 
Durante il periodo tra le due guerre fu considerato un traditore della patria italiana. Secondo il presidente degli ex combattenti trentini per l'impero austroungarico Cesare Veronesi, quello di Franceschini sarebbe stato un vero e proprio esilio. Lo dimostrerebbe il fatto che al matrimonio del fratello Adolfo, celebrato a [[Merano]] il 2 giugno 1931, si presentarono due persone, venute da Trento e appartenenti ad una associazione patriottica, che intendevano catturarlo, pensando fosse presente alla cerimonia. Se questo fosse avvenuto, sempre secondo l'opinione del Veronesi, Franceschini sarebbe stato quasi certamente ucciso.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p. 99}}.</ref>
 
Con l{{'}}''[[Anschluss]]'' del 1938 divenne cittadino della [[Germania nazista]].
Alla fine del conflitto rimase in Austria (dove morì nel 1970)<ref>{{Cita libro|titolo=Österreichische Ingenieur-Zeitung, 1970, n° 13, p. 478}}</ref>, senza tornare più in Italia.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = AUT KuK Kriegsbande BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia al merito militare (Signum Laudis)
|collegamento_onorificenza = Medaglia al merito militare (Austria)
|motivazione =
|data = 1917<ref name="Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139">{{Cita|Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139}}.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = AUT KuK Kriegsbande BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare (prima classe)
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'onore al valor militare
|motivazione =
|data = 1916<ref name="Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139" />
}}
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|titolo=Eroi o traditori : i soldati trentini nella Prima guerra mondiale|autore=Giuseppe M. Gottardi|editore= Osiride|città=Rovereto |anno=2007|cid= G.M. .Gottardi |citazione =|isbn=978-88-7498-087-1}}
* {{cita libro|titolo=Cesare Battisti nella storia d'Italia|autore=Piero Pieri|editore= Temi |città=Trento |anno=1965|cid= Piero Pieri|citazione =|sbn=IT\ICCU\SBL\0546799SBL0546799}}
* Enrico Acerbi, ''Le truppe da montagna dell'esercito austro-ungarico nella Grande Guerra 1914-1918'', Gino Rossato Editore, 1991.
* {{Cita libro |curatore = Archivio di Stato di Trento e Società di studi per la Venezia Tridentina |titolo = Atti dei processi Battisti Filzi Chiesa |editore = T.E.M.I. |città = Trento |anno = 1935 |url = http://www.cimeetrincee.it/atti.pdf |accesso = 4 dicembre 2016|cid=Atti del processo}}
* {{Cita libro|titolo = Dopo sessant'anni la verità sulla cattura di Cesare Battisti e la riabilitazione del cadetto Bruno Franceschini presunto delatore del martire trentino |autore = Cesare Veronesi|altri = Antonio Zieger, Gianni Pieropan, [[Carlo Emilio Gadda]], Franco Bandini |url = http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/oseegenius/resource?uri=1548523&v=l&dcnr=1 |editore = Grafiche Fontanari, Ala, tipografo trentino|città = Ala|anno = 1976 |opera = I Quattro Vicariati e le zone limitrofe|edizione = A. 20, n. 2 (dic. 1976)|pp = 91-99|cid = Cesare Veronesi|accesso = 7 dicembre 2016|dataarchivio = 20 dicembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161220112358/http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/oseegenius/resource?uri=1548523&v=l&dcnr=1|urlmorto = }}
* {{cita libro|titolo=Salvare la memoria: Pasubio 1915-1918 : graffiti della grande guerra nei campi di battaglia del Pasubio, Carega, Zugna, Vallarsa, Val Terragnolo, Val Posina, Monte Maio|autore=Claudio Gattera, Roberto Greselin|altri= fotografie di Valter e Luca Borgo|editore= Rossato|città=Novale |anno= 2008|cid= Gattera.Greselin|p =88|citazione =Battisti e il sottotenente Fabio Filzi, irredentisti, furono riconosciuti dal cadetto austriaco Franceschini |isbn=978-88-8130-110-2}}
* {{cita libro|titolo=Dagli Altopiani a Caporetto|autore=[[Lorenzo Baratter]]|altri= prefazione di [[Mario Rigoni Stern]]|editore=Centro Documentazione Museo Luserna|città=Luserna|anno=2007|cid= Lorenzo Baratter|citazione = |sbn= IT\ICCU\VIA\0216711}}
* {{Cita libro|titolo =Dopo sessant'anni la verità sulla cattura di Cesare Battisti e la riabilitazione del cadetto Bruno Franceschini presunto delatore del martire trentino |autore = Cesare Veronesi|altri = Antonio Zieger, Gianni Pieropan, [[Carlo Emilio Gadda]], Franco Bandini |url = http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/oseegenius/resource?uri=1548523&v=l&dcnr=1 |editore = Grafiche Fontanari, Ala, tipografo trentino|città = Ala|anno = 1976 |opera = I Quattro Vicariati e le zone limitrofe|edizione = A. 20, n. 2 (dic. 1976)|pp = 91-99|cid = Cesare Veronesi|accesso = 7 dicembre 2016 }}
* {{cita libro|titolo=1916, le montagne scottano|autore=Gianni Pieropan|editore= Mursia |città=Milano|anno= 1979|cid= Gianni Pieropan |isbn= 88-425-1826-3}}
* {{Cita testo|lingua = |autore = |altri = |titolo =Bollettino del Museo della Guerra di Rovereto |pubblicazione =rivista|editore =[[Museo storico italiano della guerra]] |città =Rovereto |data =luglio 1934 |dataoriginale = |url = |urlcapitolo = |serie = |ed =Anno IV |vol = |numero =7 |pp =49-55 |cid =Bollettino Museo Guerra Rovereto |citazione =in quel mentre sopravvenne anche l'alfiere F. (Franceschini) che del pari riconobbe il suo compatriota }}
* {{Cita testo|lingua = |autore = |altri = |titolo =La Libertà - Settimanale trentino |pubblicazione =rivista|editore =|città = |data =13 ottobre 1917 |dataoriginale = |url = |urlcapitolo = |serie = |ed = |vol = |numero = |pp = |cid =La Libertà |citazione =Il traditore di Cesare Battisti (...) fu purtroppo un figlio della terra nostra, un certo Bruno Franceschini (...) svelò il suo nome, vilmente tradendolo }}
* {{cita libro|titolo=Cesare Battisti e Fabio Filzi ultimo atto|autore=Claudio Gattera|autore2=Giovanni Menotti|autore3=Carlo Calenco|editore=Edizioni Gino Rossato|città=Novale|anno=2008|pp=63-64|isbn=9788881301089}}
* {{cita libro|autore=Marco Ischia|autore2=Mario Moser|autore3=Carlo Refatti|titolo=“I nostri eroi - Unsere Helden”|anno=2013|editore=Egon|città=Rovereto|ISBN=9788896215494|cid=Ischia, Moser, Refatti}}
 
== Voci correlate ==
* [[Cesare Battisti]]
* [[Guerra Bianca]]
* [[k.k. Landesschützen]]
* [[ImperialImperiale e regio Esercitoesercito]]
* [[CesareMonte Corno Battisti]]
{{Portale|biografie|guerra|storia d'Italia|Prima guerra mondiale}}
* [[Battaglia del Monte Corno]]
[[Categoria:Personalità austro-ungariche della prima guerra mondiale]]
 
[[Categoria:Trentino-Alto Adige]]
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Nati in provincia di Trento]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Morti a Vienna]]
* {{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-battisti_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=BATTISTI, Cesare|autore=Attilio MORI - Oreste FERRARI |editore=Enciclopedia Italiana (1930)|accesso=22 luglio 2021}}
[[Categoria:Morti nel 1967]]
 
[[Categoria:Ingegneri italiani]]
{{Portale|biografie|guerraGrande Guerra|storia d'Italia|Prima guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Militari austro-ungarici]]
[[Categoria:PersonalitàMilitari austro-ungaricheaustroungarici della prima guerra mondiale]]