Bruno Franceschini: differenze tra le versioni
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{{Militare
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|Grado=Tenente
|Guerre=[[Prima guerra mondiale]]
|Campagne=<nowiki/>
*[[Guerra *[[Battaglia degli Altipiani]] |Decorazioni=
|Altro_lavoro=Ingegnere
|Anni_di_servizio=[[1914]] - [[1918]]
|Corpo=[[1º Reggimento k.k. Landesschützen "Trient"]]
|Note=Militare che, come attestato dagli atti processuali, identificò [[Fabio Filzi]]<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 1}}.</ref>
}}
{{Bio
|Nome = Bruno
|Cognome = Franceschini
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita = 2 gennaio
|AnnoNascita = 1894
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 30 agosto
|AnnoMorte = 1970
|Attività = militare▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = militare
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un soldato
Nato in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], dopo l'annessione all'Italia sì trasferì a [[Vienna]] diventando cittadino [[austria]]co.
Viene associato da alcune fonti alla cattura e al riconoscimento degli irredentisti [[Cesare Battisti]], già cittadino e deputato austriaco, e [[Fabio Filzi]], avvocato roveretano, sul [[Monte Corno Battisti|Monte Corno di Vallarsa]]<ref>{{cita libro|titolo=Dagli Altopiani a Caporetto|autore=[[Lorenzo Baratter]]|altri= prefazione di [[Mario Rigoni Stern]]|editore=Centro Documentazione Museo Luserna|città=Luserna|anno=2007|sbn= VIA0216711|p=40}}</ref>
}}
== Biografia ==▼
▲==Biografia==
Chiamato alla leva di massa obbligatoria come i suoi conterranei, Franceschini
▲Nacque a [[Tres]], in [[Val di Non]], nell'attuale [[Provincia autonoma di Trento]], allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]], terzo tra sei fratelli, figlio di Isidoro Franceschini e di Maria Zadra. La famiglia si trasferì all'inizio del [[XX secolo]] dalla Val di Non a [[Rovereto]] dove il padre fu nominato direttore didattico. Anche la madre Maria era maestra elementare. Bruno, da giovane, frequentò la [[Scuola Reale Elisabettiana|Realschule]] ed in seguito, ormai in esilio alla fine della guerra, studiò ingegneria al [[Università tecnica di Vienna|Politecnico di Vienna]] quindi divenne comproprietario e direttore di una piccola azienda. Era bilingue e parlava sia l'italiano sia il tedesco.
=== Cattura di Battisti e Filzi: il ruolo avuto da Franceschini ===
Fu probabilmente presente sul [[Monte Corno Battisti|Monte Corno di Vallarsa]]<ref name=":0">{{Cita|Bollettino Museo Guerra Rovereto}}.</ref> quando il 10 luglio 1916 vennero catturati gli [[irredentismo italiano|irredentisti]] [[Cesare Battisti]] (già deputato austriaco) e [[Fabio Filzi]] (avvocato); non è accertato tuttavia quale ruolo abbia avuto. Alcune ricostruzioni lo posero alla guida dell'azione, ma negli atti del processo a essere indicati come autori della cattura furono il sergente Vinzenz Braun<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 8}}.</ref> con gli ''schützen'' Alois Wohlmuth<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 9}}.</ref> e Franz Strazligg<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 10}}.</ref>.
▲Franceschini si arruolò nell'[[Imperial regio Esercito|Esercito asburgico]] nel [[1914]]. Divenne poi ''Fähnrich'' ([[Alfiere (grado militare)|Alfiere]]) del III battaglione, undicesima compagnia del [[Landesschützen#K.K. Landessch.C3.BCtzen-Regiment .22Trient.22 N. I|K.K. Landesschützen-Regiment "Trient" N. I]]. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale#L'Italia entra in guerra|guerra]] tra Austria e Italia, nel 1915, fu mandato a combattere prima sul [[Carso]] e poi sul [[Guerra Bianca|fronte]] [[Dolomiti|dolomitico]], in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], sulle cime della [[Vallarsa]].
{{citazione|Il Dott. ''Battisti'' ammise subito la sua identità, mentre il Dott. Fabio ''Filzi'' si qualificò per il cittadino italiano Francesco Brusarosco, restando fermo in questa asserzione anche quando l'alfiere Franceschini, del Iº reggimento bersaglieri provinciali, lo riconobbe per un roveretano.|{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 1, pp. 4-5}}}}
[[File:Hans bertle, la cattura di battisti e filzi sul monte corno, 1916 (innsbruck, tiroler landesmuseum).jpg|thumb|La cattura di Battisti e Filzi sul Monte Corno in un quadro del pittore di guerra Hans Bertle (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum - [[Innsbruck]])]]
Alcuni aspetti dell'azione ancora oggi sono
Franceschini viene indicato come colui che riconobbe Filzi e Battisti già nel 1917, nella narrazione della cattura dei due irredentisti presentata nella rivista ''[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]'' del ''[[Corriere della Sera]]''<ref>{{cita testo|pubblicazione=[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]|autore=O. Cipriani|titolo=Il discepolo di Battisti: Fabio Filzi|data=maggio 1917|p=414}}</ref>, Franceschini, indicato col grado di cadetto, e come compagno di scuola di Filzi<ref>Dato poco plausibile essendo Filzi nato dieci anni prima di Franceschini</ref> austriacante già da ragazzo, avrebbe riconosciuto Filzi tra i prigionieri italiani in colonna e l'avrebbe così apostrofato: "To' chi si vede! Filzi!" - afferrandolo al petto e proseguendo - "Dev'esserci anche Battisti", vendicandosi in tal modo, secondo la rivista, dei dileggi ricevuti da ragazzo per la sua antitalianità.
▲Alcuni aspetti dell'azione ancora oggi sono oggetto di dubbio, ma pare che gli austriaci attendessero gli italiani e alla fine li circondassero, inziando, subito dopo averli fatti prigionieri, a chiedere loro dov'era Cesare Battisti. Gli austriaci alla fine identificarono il deputato trentino e fu a questo punto che il cadetto Bruno Franceschini con quattro uomini si avvicinò e chiese all'ufficiale prigioniero la pistola. Al rifiuto di Battisti ''il rinnegato Franceschini tace, evidentemente imbarazzato, poi gli chiede il binocolo'' (citazione da Gianni Pieropan).<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp.94-96}}</ref>
Franceschini era stato infatti protagonista di un episodio singolare in occasione degli esami di maturità. Il giorno successivo alla pubblicazione dei risultati (dai quali si evince che egli era stato l'unico “maturo con distinzione”), il giornale “L'Alto Adige” di Trento riportò nella cronaca di Rovereto la seguente dichiarazione: ''I sottoscritti assolti ginnasiali di Rovereto dichiarano di non voler più riconoscere come loro ex condiscepolo il signor Bruno Franceschini per il suo contegno di fronte ai compagni''. Seguivano quindici firme<ref>L'Alto Adige, Mercoledì 31 luglio – Giovedì 1 agosto 1912, pag. 3</ref>. Lo stesso giornale, qualche mese dopo e nella medesima rubrica, pubblicò un trafiletto, intitolato "A completamento”, nel quale, dopo aver ricordato la dichiarazione precedente, si legge: ''I sottoscritti assolti ginnasiali della sezione autunnale, dichiarano, in unione ai colleghi, di non voler più riconoscere come loro ex-condiscepolo il sig. Bruno Franceschini per il suo contegno di fronte ai compagni''. Seguivano le firme di altri tre diplomati<ref>L'Alto Adige, Mercoledì-Giovedì 16-17 Ottobre 1912, pag. 3</ref>.
Il cadetto Franceschini, quando venne fatto prigioniero Battisti, era l'unico ufficiale in servizio che parlasse la lingua italiana, e il suo ruolo in tutta la vicenda si limitò quindi al suo ''riconoscimento ufficiale''.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.98}}</ref>▼
Venne ferito in un combattimento e passò l'ultima fase del conflitto all'ospedale militare di [[Vienna]].▼
Tale episodio fu ricordato nei dettagli in un articolo intitolato "Il traditore di Cesare Battisti", pubblicato nel giornale ''[[La Libertà]]'' (allora settimanale edito a Milano ed in seguito quotidiano a Trento) del 13 ottobre 1917 e firmato “Un ex prigioniero dei Russi”<ref>Erano quei Trentini che, avendo vestito la divisa dell'esercito austro-ungarico, erano stati fatti prigionieri dai Russi e poi restituiti all'Italia dopo il suo ingresso in guerra.</ref>. In esso, l'estensore, additando il Franceschini come colui che ''trovandosi nel settore dove fu fatto prigioniero il nostro Eroe e, avendolo riconosciuto, svelò vigliaccamente il suo nome al comando superiore austriaco'', riferisce altri dettagli della sua vita giovanile (definita ''austriacante'') e conclude con queste minacciose parole: ''Tale indegno e degenere figlio del nostro Trentino non era dunque nello scorso anno alle sue prime gesta, così vigliaccamente ingloriose, di delatore e di antiitaliano. Dico “vigliaccamente” anche perché era conosciuto come un essere estremamente pauroso e vile. Tutti i Trentini hanno giurato vendetta atroce per l'impiccagione di Cesare Battisti. La vendetta la hanno fatta e la stanno facendo i nostri volontari alla fronte... e a tutti quelli ai quali cause diverse hanno impedito di correre col fucile in mano contro il secolare aborrito nemico, resterà la parte di vendetta verso chiunque abbia tradito in qualsiasi modo il suo paese, le sue aspirazioni, la sua italianità, la sua libertà''.
▲==Dopo la prima guerra mondiale==
Nel [[1919]], con il passaggio del Trentino all'Italia, scelse di diventare cittadino austriaco trasferendosi a [[Vienna]] fino al [[1939]]. Durante il periodo tra le due guerre fu considerato un traditore della patria soprattutto dai [[Fascismo|fascisti]]. Secondo il presidente degli ex combattenti trentini per l'impero austroungarico Veronesi il suo fu un vero e proprio esilio. Uno dei fratelli infatti, nel [[1931]], durante il giorno del suo matrimonio a [[Merano]], ricevette la visita di due persone mandate da Trento e legate al regime fascista che intendevano catturarlo, pensando fosse presente alla cerimonia. Se questo fosse avvenuto, Franceschini sarebbe stato quasi certamente ucciso.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.99}}</ref>▼
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Alla fine del conflitto rimase in Austria (dove morì nel [[1970]]) senza tornare più in Italia. ▼
== Dopo la prima guerra mondiale ==
Nel 1919, con il passaggio del Trentino all'Italia, Franceschini scelse di rimanere cittadino austriaco, trasferendosi a [[Vienna]], dove si iscrisse all'Università tecnica laureandosi in ingegneria.
▲
Con l{{'}}''[[Anschluss]]'' del 1938 divenne cittadino della [[Germania nazista]].
▲Alla fine del conflitto rimase in Austria (dove morì nel
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = AUT KuK Kriegsbande BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia al merito militare (Signum Laudis)
|collegamento_onorificenza = Medaglia al merito militare (Austria)
|motivazione =
|data = 1917<ref name="Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139">{{Cita|Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139}}.</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = AUT KuK Kriegsbande BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare (prima classe)
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'onore al valor militare
|motivazione =
|data = 1916<ref name="Ischia, Moser, Refatti|pp. 138-139" />
}}
==Note==
<references
==Bibliografia==
* {{cita libro|titolo=Eroi o traditori
* {{cita libro|titolo=Cesare Battisti nella storia d'Italia|autore=Piero Pieri|editore= Temi |città=Trento |anno=1965|cid= Piero Pieri
* Enrico Acerbi, ''Le truppe da montagna dell'esercito austro-ungarico nella Grande Guerra 1914-1918'', Gino Rossato Editore, 1991.
* {{Cita libro |curatore = Archivio di Stato di Trento e Società di studi per la Venezia Tridentina |titolo = Atti dei processi Battisti Filzi Chiesa |editore = T.E.M.I. |città = Trento |anno = 1935 |url = http://www.cimeetrincee.it/atti.pdf |accesso = 4 dicembre 2016|cid=Atti del processo}}
* {{Cita libro|titolo = Dopo sessant'anni la verità sulla cattura di Cesare Battisti e la riabilitazione del cadetto Bruno Franceschini presunto delatore del martire trentino
▲* {{Cita libro|titolo =Dopo sessant'anni la verità sulla cattura di Cesare Battisti e la riabilitazione del cadetto Bruno Franceschini presunto delatore del martire trentino |autore = Cesare Veronesi|altri = Antonio Zieger, Gianni Pieropan, [[Carlo Emilio Gadda]], Franco Bandini |url = http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/oseegenius/resource?uri=1548523&v=l&dcnr=1 |editore = Grafiche Fontanari, Ala, tipografo trentino|città = Ala|anno = 1976 |opera = I Quattro Vicariati e le zone limitrofe|edizione = A. 20, n. 2 (dic. 1976)|pp = 91-99|cid = Cesare Veronesi|accesso = 7 dicembre 2016 }}
* {{cita libro|titolo=1916, le montagne scottano|autore=Gianni Pieropan|editore= Mursia |città=Milano|anno= 1979|cid= Gianni Pieropan |isbn= 88-425-1826-3}}
* {{Cita testo|lingua = |autore = |altri = |titolo =Bollettino del Museo della Guerra di Rovereto |pubblicazione =rivista|editore =[[Museo storico italiano della guerra]] |città =Rovereto |data =luglio 1934 |dataoriginale = |url = |urlcapitolo = |serie = |ed =Anno IV |vol = |numero =7 |pp =49-55 |cid =Bollettino Museo Guerra Rovereto |citazione =in quel mentre sopravvenne anche l'alfiere F. (Franceschini) che del pari riconobbe il suo compatriota }}
* {{Cita testo|lingua = |autore = |altri = |titolo =La Libertà - Settimanale trentino |pubblicazione =rivista|editore =|città = |data =13 ottobre 1917 |dataoriginale = |url = |urlcapitolo = |serie = |ed = |vol = |numero = |pp = |cid =La Libertà |citazione =Il traditore di Cesare Battisti (...) fu purtroppo un figlio della terra nostra, un certo Bruno Franceschini (...) svelò il suo nome, vilmente tradendolo }}
* {{cita libro|titolo=Cesare Battisti e Fabio Filzi ultimo atto|autore=Claudio Gattera|autore2=Giovanni Menotti|autore3=Carlo Calenco|editore=Edizioni Gino Rossato|città=Novale|anno=2008|pp=63-64|isbn=9788881301089}}
* {{cita libro|autore=Marco Ischia|autore2=Mario Moser|autore3=Carlo Refatti|titolo=“I nostri eroi - Unsere Helden”|anno=2013|editore=Egon|città=Rovereto|ISBN=9788896215494|cid=Ischia, Moser, Refatti}}
== Voci correlate ==
* [[Cesare Battisti]]▼
* [[Guerra Bianca]]
* [[k.k. Landesschützen]]
* [[
{{Portale|biografie|guerra|storia d'Italia|Prima guerra mondiale}}▼
* [[Battaglia del Monte Corno]]
[[Categoria:Personalità austro-ungariche della prima guerra mondiale]]▼
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-battisti_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=BATTISTI, Cesare|autore=Attilio MORI - Oreste FERRARI |editore=Enciclopedia Italiana (1930)|accesso=22 luglio 2021}}
[[Categoria:Militari austro-ungarici]]
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