Castello di Montechiarugolo: differenze tra le versioni
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|Nome = Castello di Montechiarugolo
|Nome originale =
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|Posizione geografica = Nord Italia
|Struttura = Castello
|Nomemappa = NordItalia
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione =
|Città =
|Tipologia = castello medievale
|Utilizzatore =
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|Note =
|Sito web = [http://www.castellodimontechiarugolo.it/ Sito ufficiale]
|Ref = <ref name="Castello Montechiarugolo">{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2413|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Castello Montechiarugolo|accesso=23 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160924025955/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2413|urlmorto=sì}}</ref>
}}
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== Storia ==
[[File:Stemma Famiglia Sanvitale-02.svg|thumb|left|upright=0.65|Stemma dei Sanvitale]]
L'originario presidio militare a difesa della [[val d'Enza]] fu edificato intorno al
Nel
Nel
[[File:Blason famille Torelli.svg|thumb|left|upright=0.65|Stemma dei Torelli]]
Nel 1449, alla scomparsa di Guido Torelli, i suoi due figli ereditarono i feudi paterni, ma presto entrarono in conflitto per la loro suddivisione; nonostante la mediazione di [[Francesco Sforza]], nel 1456 [[Pietro Guido I Torelli|Pietro Guido]] si impossessò con la forza del castello di Montechiarugolo, assegnato a suo fratello [[Cristoforo Torelli|Cristoforo]], che lo contrattaccò e ne ottenne la restituzione.<ref name="Castello Montechiarugolo"/>
Nel
Verso la metà del [[XVI secolo]] il castello ospitò il [[re di Francia]] [[Francesco I di Francia|Francesco I]]
Nel
▲Verso la metà del [[XVI secolo]] il castello ospitò il [[re di Francia]] [[Francesco I di Francia|Francesco I]] ed il [[papa Paolo III]].<ref>{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/il_castello/il_castello.html|sito=www.castellodimontechiarugolo.it|titolo=Il castello|accesso=23 settembre 2016}}</ref>
▲Nel [[1551]], durante la guerra di Parma, che oppose il duca [[Ottavio Farnese]], appoggiato dal re di Francia [[Enrico II di Francia|Enrico II]], ed il [[papa Giulio III]], alleato dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Carlo V d'Asburgo]], il maniero fu nuovamente attaccato ed occupato; al termine del conflitto i Torelli ne rientrarono in possesso.<ref name="Castello Montechiarugolo"/> Negli anni seguenti [[Pomponio Torelli]] avviò numerosi interventi decorativi degli interni del maniero, trasformandolo in residenza signorile.<ref name="La storia"/>
[[File:Castello di Montechiarugolo 1848.jpg|thumb|[[Antonio Pasini]], ''Il castello di Montechiarugolo'', inizio XIX secolo]]
Suo figlio [[Pio Torelli|Pio]] gli successe nel
Nei secoli successivi il castello, appartenente alla Camera Ducale di [[Parma]], fu utilizzato come magazzino di beni alimentari.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)">{{cita web|url=http://www.daltramontoallalba.it/luoghi/montechiarugolo2.htm
Il 4 ottobre 1796 il maniero fu al centro di uno scontro di modeste dimensioni ma grande risonanza, noto come [[battaglia di Montechiarugolo]]:
Durante il governo della duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]], la fortezza fu adibita a magazzino militare<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/> e fabbrica di [[Polvere nera|polvere da sparo]], causando il danneggiamento di parte dei decori di alcune sale, tra cui in particolare il Salone delle Feste e la Sala dei Quattro Elementi o delle Sirene.<ref name="Da fortezza a dimora privata">{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/la_storia/da_fortezza_a_dimora_privata.html
In seguito all'[[Unità d'Italia]], nel
=== Campo di internamento ===
Con l'entrata in [[seconda guerra mondiale|guerra]] dell'Italia nel giugno 1940, un'ala del castello fu riadattata a ospitare un campo di internamento civile maschile, uno di tanti attivati dalle autorità fasciste per accogliere i "sudditi di paesi nemici" presenti sul territorio nazionale.<ref name="Il campo di concentramento del castello di Montechiarugolo">{{cita web|url=https://resistenzamappe.it/extraurbani/montechiarugolo/il-campo-di-concentramento-del-castello-di-montechiarugolo|titolo=Il campo di concentramento del castello di Montechiarugolo|accesso=9 novembre 2023}}</ref> Tra di essi furono compresi sin da subito anche numerosi [[ebrei internati in Italia|profughi ebrei]] giunti in Italia (inclusi quelli provenienti dalla Germania o dai territori occupati dal Terzo Reich).<ref name="Montechiarugolo (PR)">{{cita web|url=https://www.memorieincammino.it/luoghi/montechiarugolo-pr/|titolo=Montechiarugolo (PR)|accesso=9 novembre 2023}}</ref> Di fatto con tale decisione essi furono, almeno temporaneamente, risparmiati dagli eccidi dell'[[Olocausto]].
[[File:Castello di Montechiarugolo (rivellino d'ingresso).JPG|thumb|left|Rivellino d'ingresso a sud]]▼
L'edificio, su tre piani e in precario stato di conservazione, aveva una capacità ricettiva massima di circa 200 persone; tra il 1940 e il 1943 il numero di internati non superò comunque mai le 150 unità. La presenza di un giardino e di cortili interni rendeva meno dura la prigionia. La sorveglianza era garantita da carabinieri e funzionari di polizia. Nonostante le restrizioni e i controlli, non mancarono occasioni di contatto con la popolazione del luogo, sebbene questo non fosse ufficialmente consentito.<ref name="Montechiarugolo (PR)"/>
I primi prigionieri a giungere nel castello, già tra giugno e luglio del 1940, furono all'incirca cinquanta [[ebrei internati in Italia|profughi ebrei]]; a metà agosto 1940 si unirono a loro cittadini francesi e britannici, incluso un gruppo di giovani studenti universitari anglo-maltesi. La popolazione del campo crebbe nei mesi successivi con l'arrivo di prigionieri dal [[campo di internamento di Scipione Castello]] e di un gruppo di 58 marittimi jugoslavi, provenienti dalla [[Dalmazia]].<ref name="Montechiarugolo (PR)"/>
La presenza ebraica fu rilevante, specialmente nei primi anni. Per il campo passarono a più riprese almeno 65 ebrei. Per la maggior parte di loro si trattò comunque solo di una sistemazione temporanea prima di essere trasferiti in altre località. Nell'estate del 1943 ne erano presenti solo nove.<ref name="Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico">{{cita web|url=http://www.annapizzuti.it/pdf/campo.php?c=Montechiarugiolo|titolo=Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico|accesso=9 novembre 2023}}</ref>
Il 9 settembre 1943 nella confusione che si accompagnò all'arrivo delle truppe tedesche, circa la metà dei prigionieri (inclusi i nove ebrei presenti) riuscirono a fuggire dal retro evitando la cattura. Il campo fu chiuso e i circa 50 prigionieri rimasti furono trasferiti altrove.<ref name="Il campo di concentramento del castello di Montechiarugolo"/>
Per quanto riguarda i 65 ebrei che per periodi più o meno lunghi soggiornarono al castello, otto di loro, arrestati dopo l'8 settembre 1943 in varie località della penisola, perirono ad [[Auschwitz]],<ref>Davide Apfel, Giovanni Alberto Eiseck, Israel Alter Grunbaum, Reinold Lilienthal, Massimo Pollitzer, Ernesto Rosenbaum, Ernesto Schwarzschild, Jakob Teitel; cf. [https://digital-library.cdec.it/cdec-web/ CDEC Digital Library].</ref> mentre 57 furono i sopravvissuti. A tre di loro era stato concesso di emigrare prima dell'estate 1943.<ref>Sabatino e Salomone Behar in Inghilterra e Hans Glasberg in Brasile.</ref> Gli altri, rimasti in Italia anche durante il periodo dell'occupazione tedesca, riuscirono tutti con vicissitudini varie a sfuggire alla morte, inclusi i nove fuggiti dal castello nel settembre 1943.<ref>Enrico Curiel, Raul Curiel, Shalom Labi, Eli Morabia, Emanuele Salem, Salem Salem, Simeone Salem, Beniamino Speiser, Isidoro Steinwurzel.</ref> Tre dei fuggitivi furono arrestati nel dicembre 1943 nel vicino comune di [[Traversetolo]], dove si erano rifugiati;<ref>Emanuele Salem, Salem Salem, e Simeone Salem.</ref> essendo di nazionalità inglese, tuttavia, non furono deportati ad [[Auschwitz]], ma, come prigionieri di guerra, a [[Bergen-Belsen]], dove rimasero fino alla Liberazione il 1 maggio 1945.
A una fase diversa dell'[[Olocausto in Italia]] appartiene l'istituzione nel dicembre 1943 del [[campo di concentramento di Monticelli Terme]] presso gli alberghi Terme e Bagni, sempre nel territorio del comune di [[Montechiarugolo]]. Si trattò non più di un luogo di internamento ma di uno dei [[campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana]], dove furono rinchiusi una quarantina di donne e bambini ebrei della provincia di Parma, trasferiti quindi nel marzo 1944 a [[Fossoli]] per essere deportati e uccisi ad [[Auschwitz]].<ref>{{cita web|url=https://resistenzamappe.it/extraurbani/montechiarugolo/campo-di-concentramento-di-transito-di-monticelli-terme|titolo=Il campo di concentramento di transito di Monticelli Terme|accesso=9 novembre 2023}}</ref>
== Descrizione ==
▲[[File:Castello
[[File:Castello di Montechiarugolo (fronte sulla val d'Enza).JPG|thumb|Fronte sulla val d'Enza]]
Il castello si sviluppa su una pianta irregolare, attorno a due cortili interni, di cui quello centrale, d'onore, molto più ampio dell'altro; posizionato strategicamente sulla scarpata naturale ai margini dell'[[alveo]] del [[Enza|torrente Enza]], è circondato sui lati opposti al corso d'acqua da un largo e profondo fossato, varcabile in origine attraverso due distinti [[ponti levatoi]], collocati in corrispondenza dei due [[rivellino|rivellini]] ancora esistenti, seppur danneggiati durante i numerosi attacchi subiti dalla fortezza nei secoli.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/>
In origine la rocca era difesa anche da una seconda cinta muraria più esterna, edificata lungo il perimetro del borgo, dotata di [[bastioni]] in corrispondenza degli spigoli; modificata con l'aggiunta delle cannoniere nella seconda metà del XV secolo, in seguito alla nascita dell'[[artiglieria]], ne rimangono alcune significative tracce sul margine nord-occidentale del centro storico del paese.<ref name="I Camminamenti">{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/il_castello/i_camminamenti.html
[[File:Castello (Montechiarugolo) - ala sud-ovest e rivellino sud 2 2019-06-21.jpg|thumb|left|Ala sud-ovest e rivellino sud]]
[[File:Castello (Montechiarugolo) - rivellino ovest 2 2024-04-14.jpg|thumb|Rivellino ovest]]
La facciate in laterizio della fortezza mostrano con evidenza i tratti tipici dei castelli d'epoca tardo-medievale, soprattutto nelle fronti sud-ovest e nord, interamente coronate dai [[Merlo (architettura)|merli ghibellini]], ancora perfettamente visibili nonostante la copertura del tetto aggiunta a protezione dei camminamenti, sostenuti dai numerosi [[beccatelli]] con [[caditoie]]; fra i due cortili interni emerge l'alto [[mastio]], che domina l'intera costruzione.<ref name=" Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/>
Il lato verso la vallata è arricchito dalla notevole loggia in aggetto; sostenuta da alti beccatelli, è ricoperta da un tetto a falda unica, poggiante su una serie di sottili colonnine con capitelli [[loto|lotiformi]] realizzate in [[arenaria]].<ref name="Il loggiato">{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/il_castello/il_loggiato.html
[[File:Castello
[[File:Castello
Attraversando il giardino d'ingresso a sud e il ponticello in muratura che scavalca il fossato, si accede al rivellino meridionale, collegato con il castello da un secondo ponticello, in sostituzione del ponte levatoio, la cui antica esistenza è tradita dalla presenza delle due alte fessure che ne ospitavano i [[bolzone|bolzoni]]; varcando l'[[arco a tutto sesto]] d'entrata, si giunge al cortile d'onore, il cui lato meridionale è caratterizzato da un porticato
Oltre l'alto mastio si apre il cortile del pozzo, di dimensioni notevolmente più modeste del precedente.<ref name="Il Cortile d'Onore"/>
[[File:Castello (Montechiarugolo) - giardino sud 3 2024-04-14.jpg|thumb|Giardino d'ingresso a sud]]
Dal lato nord del cortile d'onore si accede invece al Castellazzo, antico bastione oggi adibito
=== Sale interne ===
Le sale interne, arredate con mobili e dipinti antichi, presentano i tratti tipici delle dimore signorili cinquecentesche, conferiti dal conte Pomponio Torelli, umanista e letterato, che richiamò nel castello vari artisti dell'epoca.<ref>{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/il_castello/gli_interni.html
==== Salone delle Feste ====
[[File:Castello (Montechiarugolo) - salone delle Feste 3 2024-04-14.jpg|thumb|left|Salone delle Feste]]
Direttamente collegato
Arricchiscono l'ampio ambiente
==== Camera di Mezzo ====
[[File:Pisanello Annunciata.jpg|thumb
[[File:Castello (Montechiarugolo) - camera di Mezzo 7 2024-04-14.jpg|thumb|left|Camera di Mezzo]]
La sala conserva nelle due strombature della finestra che dà sul loggiato l'opera di maggior pregio pittorico dell'intero castello: l
La volta a crociera di copertura è invece decorata con affreschi raffiguranti ''Putti spargifiori'', risalenti agli inizi del XVII secolo.<ref name="Cirillo, Godi 291"/><ref name="Gazzetta di Parma"/>
==== Sala dei Quattro Elementi o delle Sirene ====
[[File:Castello (Montechiarugolo) - sala delle Sirene 4 2024-04-14.jpg|thumb|left|Sala delle Sirene]]
La sala, anch'essa coperta da una volta a crociera, conserva solo alcune tracce degli affreschi quattrocenteschi che la decoravano, danneggiati irreparabilmente nei secoli. In origine le pareti erano interamente ornate con un reticolo a losanghe, ricco di scritte, anelli gemmati e stemmi dei [[Borromeo]], a testimonianza dello stretto legame che univa Guido Torelli e [[Vitaliano I Borromeo]]
Sul muro
Arricchiscono l'ambiente quattro importanti tele realizzate a tempera nella seconda metà del [[XVIII secolo]] dal pittore [[Domenico Muzzi]], che raffigurano allegoricamente i [[quattro elementi]]
Nella stanza è infine presente una grande tela raffigurante ''Pia dei Tolomei'', risalente all'incirca al
==== Camera dei
[[File:Castello (Montechiarugolo) - camera dei Gatti 3 2024-04-14.jpg|thumb|Camera dei Gatti]]
L'ambiente, collocato in adiacenza alla Camera di Mezzo, è decorato da affreschi parietali quattrocenteschi, riscoperti e ridipinti tra il
La volta a crociera del soffitto e le lunette da esso sottese sono invece ornate da affreschi realizzati originariamente tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, ma ridipinti nel [[XX secolo]], rappresentanti numerose raffigurazioni allegoriche, tra cui la ''Fama'', la ''Fortuna'', la ''Virtù guerriera'' e l'''Abbondanza'' (o ''Fortezza'').<ref name="Cirillo, Godi 291"/><ref name="Gazzetta di Parma"/>
==== Camera Antica ====
[[File:Castello (Montechiarugolo) - camera Antica 5 2024-04-14.jpg|thumb|left|Camera Antica]]
Ad angolo sorge la camera da letto, in origine forse adibita a studio di Pomponio Torelli. La volta a crociera del soffitto e le lunette delle pareti sono interamente decorate con un ciclo di affreschi incentrato, secondo le interpretazioni più diffuse, sulla vita dell'uomo, tra putti ed angeli in monocromo; i quattro spicchi in sommità rappresenterebbero le principali attività maschili: la pesca, la guerra, la pastorizia e l'agricoltura; le quattro lunette raffigurerebbero allegoricamente altrettanti momenti della giornata: alba, giorno, tramonto e sera.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/> Secondo uno studio risalente al [[2006]], i dipinti della volta rappresenterebbero invece le allegorie della ''Forza fisica'', dell'''Ingegno'', della ''Fortuna benevola'' e della ''Felicità'', mentre nelle lunette sarebbero raffigurati la ''Notte'', il ''Giorno'', il ''Tempo rivelatore della Verità'' e la ''Considerazione'' accanto alla ''Vigilanza'' ed al ''Discernimento''.<ref name="Il Castello di Montechiarugolo... fortissima e inespugnabile fabrica">{{cita|Cattani, Colla.}}</ref> I dipinti furono realizzati nella seconda metà del XVI secolo, probabilmente dai pittori parmigiani [[Innocenzo Martini]] o Giovanni Antonio Paganino,<ref name="Castello, Montechiarugolo"/> anche se gli studi più recenti ne attribuiscono la paternità al pittore Cesare Baglioni.<ref name="Il Castello di Montechiarugolo... fortissima e inespugnabile fabrica"/>▼
[[File:Castello (Montechiarugolo) - camera Antica 2 2024-04-14.jpg|thumb|Volta della Camera Antica]]
▲Ad angolo sorge la camera da letto, in origine forse adibita a studio di Pomponio Torelli. La volta a crociera del soffitto e le lunette delle pareti sono interamente decorate con un ciclo di affreschi incentrato, secondo le interpretazioni più diffuse, sulla vita dell'uomo, tra putti ed angeli in monocromo; i quattro spicchi in sommità rappresenterebbero le principali attività maschili: la pesca, la guerra, la pastorizia e l'agricoltura; le quattro lunette raffigurerebbero allegoricamente altrettanti momenti della giornata: alba, giorno, tramonto e sera.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/> Secondo uno studio risalente al
L'arredamento è costituito da un letto rinascimentale, una culla [[barocca]], un armadio tardo-seicentesco
==== Saletta della Fata Bema ====
[[File:Castello (Montechiarugolo) - saletta della Fata Bema 2 2024-04-14.jpg|thumb|left|Saletta della Fata Bema]]
Una piccola e buia stanza adiacente conserva in uno spigolo una teca di vetro contenente un'antica [[mummia]] egizia, ritrovata nel XVIII secolo all'interno del castello; la tradizione tuttavia vuole che si tratti del corpo della Fata Bema, fantasma a protezione del castello.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/>
==== Altre sale ====
L'antica cappella, anch'essa affacciata sul loggiato, è decorata con affreschi seicenteschi raffiguranti gli ''Angeli musicanti'' e le ''Storie di san Francesco da Paola''.<ref name="Cirillo, Godi 293"/>
Tra le sale adiacenti, una conserva alcuni lacerti di un [[fregio]] dipinto tardo-cinquecentesco, eseguito dalla scuola di Cesare Baglioni, mentre un'altra è ornata con le raffigurazioni di una serie di rilievi, realizzate da [[Girolamo Magnani]] tra il 1870 e il 1880.<ref name="Cirillo, Godi 293"/>
Di pregio risulta infine l'ambiente del primo piano del mastio, coperto da un soffitto a [[cassettoni]] cinquecentesco.<ref name="Cirillo, Godi 293"/>
=== Loggiato ===
[[File:Castello
La quattro sale principali del piano terreno si aprono sul lungo loggiato su colonne in pietra che aggetta dalla facciata orientale; coperta da un soffitto con travetti lignei, la balconata è caratterizzata dagli affreschi che ne ricoprono le pareti
All'interno delle pitture sono inoltre presenti numerose iscrizioni aggiunte già all'epoca di Guido Torelli, che costituiscono un'importante memoria storica dei principali eventi che coinvolsero la nobile stirpe fino alla sua caduta.<ref name="Il loggiato"/>
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=== Camminamenti ===
[[File:Castello (Montechiarugolo) - camminamenti di ronda 10 2024-04-14.jpg|thumb|left|Camminamenti di ronda]]
[[File:Castello (Montechiarugolo) - antica biblioteca di Pomponio Torelli 1 2024-04-14.jpg|thumb|Antica biblioteca di Pomponio Torelli]]
[[File:Castello (Montechiarugolo) - antico salone 3 2024-04-14.jpg|thumb|Antico salone]]
In sommità il castello è perimetralmente percorso da lunghi camminamenti di ronda ancora in buone condizioni, coperti dal tetto in epoca successiva all'edificazione della struttura.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/>
In alcuni punti si aprono, al di sotto delle merlature, delle piccole feritoie tonde, aggiunte verso la fine del XV secolo per ospitare piccole artiglierie.<ref name="I Camminamenti"/>
In corrispondenza dello spigolo nord-ovest, una botola al centro del pavimento dei camminamenti dà accesso
=== Percorso di visita ===
Il castello è aperto al pubblico dai primi [[anni 2000]] e fa parte del circuito dei castelli dell'[[Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e
Risultano visitabili, oltre al cortile interno, il Salone della Feste, la Camera di Mezzo, la Sala dei Quattro Elementi o delle Sirene, il Loggiato, la Camera dei
== La leggenda della Fata Bema ==
Secondo la leggenda, tra le mura del castello si aggirerebbe il fantasma della Fata Bema, la cui immaginaria storia è narrata dalla tradizione popolare oltre che dal romanzo ''La Fata di Montechiarugolo'', scritto nel XIX secolo da [[Alfonso Cavagnari]].<ref name="La Fata Bema">{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/la_storia/la_fata_bema.html
La versione più comune del mito racconta che nel maggio del
Grazie all'appoggio della popolazione<ref name="La Fata Bema"/>
Alcuni anni dopo il duca Ranuccio, per impossessarsi della [[contea di Montechiarugolo]], fece arrestare Pio con l'accusa di aver congiurato contro di lui; Bema riuscì a farlo evadere con l'aiuto di Max, ma durante la fuga il conte fu bloccato e riportato in prigione, per poi essere pubblicamente giustiziato il 19 maggio del
La fata buona non volle più allontanarsi da Montechiarugolo, ove rimase per molti anni, amata da tutti gli abitanti del paese, fino alla sua scomparsa in tarda età.<ref name="Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)"/>
Da allora la tradizione vuole che il suo fantasma riappaia nel castello ogni anno nella notte fra il 18
Secondo la leggenda, inoltre, la mummia ritrovata nel XVIII secolo all'interno del maniero sarebbe la sua, poiché accanto al corpo sarebbe stato rinvenuto anche un piccolo foglio con le parole: "Della Bema questo è il corpo, chi felice viver vuole non lo tolga dal suo letto".
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1793|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo terzo|città=Parma|cid=Affò}}
* {{cita libro|autore=Rossella Cattani, Stefania Colla|titolo=Il Castello di Montechiarugolo... fortissima e inespugnabile fabrica|città=Parma|anno=2006|editore=Monte Università Parma MUP|cid=Cattani, Colla}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi|titolo=Guida artistica del Parmense|volume=II volume|città=Parma|anno=1986|editore=Artegrafica Silva|cid=Cirillo, Godi}}
* {{cita libro|autore=Alessandra Mordacci|titolo=Il Castello di Montechiarugolo|città=Parma|anno=2009|editore=Gazzetta di Parma|cid=Mordacci}}
* {{cita libro|autore=Carlo Spartaco Capogreco|titolo=I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia fascista (1940-1943)|città=Torino|anno=2004|editore=Einaudi}}
* {{cita libro|autore=Marco Minardi|titolo=Tra chiuse mura. Deportazione e campi di concentramento nella provincia di Parma 1940-1945|anno=1987|editore=Comune di Montechiarugolo}}
== Voci correlate ==
* [[Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e
* [[Contea di Montechiarugolo]]
* [[Torelli (famiglia)]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Castelli dell'Emilia}}
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[[Categoria:Castelli della provincia di Parma|Montechiarugolo]]
[[Categoria:Architetture di Montechiarugolo]]
[[Categoria:Contea di Montechiarugolo]]
[[Categoria:Residenze dei Sanvitale]]
[[Categoria:Residenze dei Torelli]]
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