Abd Allah II di Giordania: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
LNardini (discussione | contributi)
 
(219 versioni intermedie di 94 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|sovrani|settembre 2015}}
{{S|sovrani}}
{{Avvisounicode}}
{{Monarca
|nome = AbdʿAbd Allāh II<br /><small>عبداللهdi الثاني</small>Giordania
|immagine = King Abdullah II of Jordan 2025 (6436574483cropped).jpg
|legenda = ʿAbd Allāh II nel 2025
|titolo = [[Re di Giordania]]
|stemma = Coat of Arms of Jordan.svg
|inizio regno = dal {{calcola7 febbraio età|1999|2|7}}
|fine regno =
|incoronazione = 9 giugno [[1999]]
|investitura =
|predecessore = [[Husayn di Giordania|Ḥusayn]]
|erede = [[HusseinHusayn binibn Abdullah'Abd Allah|Ḥusayn]]
|successore =
|nome completo = ʿAbd Allāh II ibn al-HusaynḤusayn (عبدالله الثاني بن الحسين)
|altrititoli =
|data di nascita = {{calcolaCalcola età|1962|1|30}}
|luogo di nascita = [[Amman]] [[Giordania]]
|data di morte =
|luogo di morte =
Riga 24 ⟶ 21:
|casa reale = [[Hashemiti|Hashemita]]
|dinastia =
|padre = Re [[Husayn di Giordania|Ḥusayn]]
|madre = Principessa [[Muna al-HusseinHusayn]]
|consorte = [[Rania di Giordania|Rania Alal-YassinYāsīn]]
|figli = [[Husayn ibn 'Abd Allah|Ḥusayn]]<br />[[Īmān bint 'Abd Allāh|Īmān]]<br />[[Salmā bint 'Abd Allāh|Salmā]]<br />[[Hashim ibn 'Abd Allah|Hāshem]]
|consortedi =
|religione = [[Sunnismo]]
|coniuge 1 =
|coniuge 2 =
|coniuge 3 =
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = [[Hussein bin Abdullah|Principe Hussein]], [[Iman bint Abdullah|Principessa Iman]], [[Salma bint Abdullah|Principessa Salma]], [[Hashem bin Al Abdullah|Principe Hashem]]
|religione = [[islam]]ica [[sunnita]]
|motto reale =
|firma = King Abdullah II of Jordan's signature.png
|firma =
}}
{{Famiglia reale di Giordania}}
{{Bio
|Nome = ʿAbd Allāh II ibn al-HusaynḤusayn
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = AbdullahAbd Allah
|PreData = {{arabo|عبدالله الثاني بن الحسين|ʿAbd Allāh al-thānī ibn al-Ḥusayn}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Amman
Riga 50 ⟶ 42:
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|AttivitàEpoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità =
|Attività = sovrano
|Nazionalità = giordano
|Categorie = no
|FineIncipit = è l'attuale monarca del [[Regno Hascemita deldi GiordanoGiordania]], sul trono dal 7 febbraio del [[1999]]
}}
 
ʿAbd Allāh è famoso a livello locale e internazionale per il mantenimento della stabilità giordana ed è noto per la promozione del dialogo inter-religioso e una comprensione moderata dell'Islam. Venne considerato dal Royal Islamic Strategic Studies Center il musulmano più influente al mondo nel 2016.<ref>{{Cita web|url=http://themuslim500.com/profile/king-abdullah-ii-jordan|titolo=His Majesty King Abdullah II Ibn Al-Hussein {{!}} The Muslim 500|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=18 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161218105901/http://themuslim500.com/profile/king-abdullah-ii-jordan|urlmorto=sì}}</ref> ʿAbd Allāh è custode dei siti sacri musulmani e cristiani di [[Gerusalemme]], posizione ricoperta dalla [[Hashemiti|sua dinastia]] dal 1924.<ref>{{Cita web|url=http://www.dailystar.com.lb/Article.aspx?id=212248|titolo=Jerusalem deal boosts Jordan in Holy City: analysts {{!}} News , Middle East {{!}} THE DAILY STAR|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
 
Pur fra mille difficoltà dovute all'instabilità della regione il re ʿAbd Allāh è riuscito a mantenere un elevato grado di stabilità del suo regno all'interno del frastagliato quadro politico del [[Vicino Oriente]], e per questo ha potuto beneficiare di ingenti flussi di aiuti finanziari internazionali, destinati a contenere le proteste popolari e a gestire le ripercussioni della [[guerra civile siriana]].
 
== Biografia ==
=== Infanzia ===
Di stirpe [[hascemiti|hascemita]], o presunta tale, nato ad Amman da [[Re Husayn di Giordania|Re Husayn]] e [[Muna al-Hussein|Antoinette Avril Gardiner]], figlia di un militare inglese che partecipava all'occupazione del paese. Tale matrimonio venne visto molto male dal popolo giordano, specialmente in seguito alla scoperta che la Gardiner era di discendenza ebraica e che non voleva convertirsi all'islam.
[[File:Prince Abdullah and King Hussein of Jordan in 1968.jpg|thumb|upright=0.8|ʿAbd Allāh all'età di sei anni, con il padre [[Husayn di Giordania|re Ḥusayn]]]]
Di stirpe [[Hashemiti|hascemita]], o presunta tale, nato ad Amman da [[Husayn di Giordania|Re Ḥusayn]] e [[Muna al-Husayn|Antoinette Avril Gardiner]], figlia di un militare inglese che partecipava all'occupazione del paese. Tale matrimonio venne visto molto male dal popolo giordano, specialmente in seguito alla scoperta che la Gardiner era di [[Ebrei|ascendenza ebraica]] e che non voleva convertirsi all'[[Islam]].
 
=== Educazione ===
Il re ha frequentato da giovane la scuola [[islam|islamica]] della capitale giordana per la sua educazione elementare, e successivamente si è trasferito nel [[Surrey]], in [[Inghilterra]], per studiare presso la ''St. Edmund's School''. Ha infine proseguito i suoi studi negli [[Stati Uniti d'America]] presso la ''Eaglebrook School'' e la ''Deerfield Academy'' senza però ottenere mai una laurea. Nel [[1980]] è entrato nell'[[Accademia Militare Britannica]] (Royal Military Academy Sandhurst), militando nell'[[Esercito di Sua Maestà]] col grado di [[allievo ufficiale|cadetto]]. Tale fatto fu motivo di scontento in Giordania, al tempo sotto la dominazione inglese. In poco tempo ha assunto il grado di [[colonnello]]. Nel 1982 ha frequentato il [[Pembroke College (Oxford)|Pembroke College]] dell'[[università di Oxford]] seguendo un corso speciale sulla politica nel Medio Oriente. Ha conseguito anche un Master in [[Relazioni Internazionali]] presso la [[Georgetown University]] nel [[1987]].
Il re ha frequentato da giovane la scuola [[islam]]ica della capitale giordana per la sua educazione elementare, e successivamente si è trasferito nel [[Surrey]], in [[Inghilterra]], per studiare presso la ''St. Edmund's School''.
 
Ha infine proseguito i suoi studi negli [[Stati Uniti d'America]] presso la ''Eaglebrook School'' e la ''Deerfield Academy'' senza però ottenere mai una laurea.<ref name="BBC">{{Cita web|url=https://www.bbc.com/news/world-middle-east-14636308|titolo=Jordan profile - Leaders|sito=BBC|accesso=20 dicembre 2016|data=3 febbraio 2015}}</ref> Nel 1980 è entrato nella [[Reale accademia militare di Sandhurst]], militando nell'[[British Armed Forces|Esercito di Sua Maestà]] con il grado di cadetto. Tale fatto fu motivo di scontento in Giordania, un tempo sotto la dominazione inglese. In poco tempo ha assunto il grado di colonnello.<ref>{{Cita news|cognome=Teller |nome=Matthew |data=26 agosto 2014 |titolo=Sandhurst's sheikhs: Why do so many Gulf royals receive military training in the UK? |url=https://www.bbc.co.uk/news/magazine-28896860 |editore=[[BBC News]] |accesso=20 dicembre 2016}}</ref>
ʿAbd Allāh è asceso al trono il 7 febbraio del [[1999]] dopo la morte di suo padre, Re Husayn. Il padre aveva inizialmente scelto come erede al trono il proprio fratello, il [[Principe Hassan di Giordania|principe Hassan]], ma poco prima della morte cambiò la propria decisione, affidando ad ‘Abd Allāh il comando del regno.
 
Nel 1982 ha frequentato il [[Pembroke College (Oxford)|Pembroke College]] dell'[[università di Oxford]] seguendo un corso speciale sulla politica nel Vicino Oriente. Ha conseguito anche un Master in [[Relazioni internazionali]] presso la [[Università di Georgetown|Georgetown University]] nel 1987.
ʿAbd Allāh II è sposato con la [[Tulkarem|palestinese di Tulkarem]] [[Rania, Regina di Giordania|Rania al-Yāsīn]] (adesso Regina), assai elogiata per la sua attività in favore delle donne musulmane e contro la discriminazione sessuale, criticata però dai musulmani più integralisti per i suoi comportamenti molto vicini alla cultura occidentale. La coppia ha quattro figli: il principe [[Hussein bin Abdullah|Hussein]] (nato il 28 giugno, [[1994]]), la Principessa Iman (nata il 27 settembre, [[1996]]), la Principessa Salma (nata il 26 settembre, [[2000]]), il Principe Hashem (nato il 30 gennaio, [[2005]]).
 
=== Matrimonio ===
Il 28 novembre [[2006]], Re ʿAbd Allāh II ha designato come erede al trono il primogenito Principe Hussein.
Nel palazzo di Zahran ʿAbd Allāh II si è sposato con la [[Tulkarem|palestinese di Tulkarem]] [[Rania al-Yāsīn]] (adesso Regina), assai elogiata per la sua attività in favore delle donne musulmane e contro la discriminazione sessuale, criticata però dai musulmani più integralisti per i suoi comportamenti molto vicini alla cultura occidentale. La coppia ha quattro figli.
 
==== CriticheOpinioni ====
ReIl re ʿAbd Allāh II ha ricevuto diverse critiche perché il suo governo è accusato di averavere imposto drastiche restrizioni alla [[libertà di parola]], ma alcuni ritengono che abbia migliorato le condizioni del suo paese, sia per quanto riguarda le [[infrastrutture]] sia per quanto riguarda la [[tecnologia]]. Ha inoltre, insieme alla moglie Rania, equiparato i diritti di uomini e donne in numerosi campi.<ref>{{Cita web|url=httphttps://freedomhouse.org/images/File/fop/2011/FOTP2011GlobalRegionalTables.pdf |titolo=Freedom of the Press 2011-Regional Tables |editore=Freedom House |data=2 maggio 2011 |accesso=20 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110515162314/http://freedomhouse.org/images/File/fop/2011/FOTP2011GlobalRegionalTables.pdf|dataarchivio=15 maggio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>name=FHCountryRatings-Jordan-2010</ref> ReIl re ʿAbd Allāh II ha infine dato nuovo impulso all'[[economia]] del suo paesePaese, viaggiando in giro per il mondo, per convincere gli Stati esteri a incrementare gli investimenti finanziari, sia pubblici che privati, nel suo paesePaese.
 
==== Curiosità ====
{{Curiosità}}
* Sembra che Re ʿAbd Allāh II sia un appassionato della serie [[televisione|televisiva]] statunitense di [[fantascienza]] ''[[Star Trek]]''. Nel [[1995]], quando ancora era principe, apparve egli stesso in un episodio di ''[[Star Trek - Voyager]]'' (#36: "Investigations").
Sembra che il re ʿAbd Allāh II sia un appassionato della serie [[televisione|televisiva]] statunitense di [[fantascienza]] ''[[Star Trek]]''. Nel 1995, quando ancora era principe, apparve egli stesso in un episodio della seconda stagione ''[[Star Trek: Voyager]]'' "Il commissario Neelix".<ref>{{Cita web|url=https://whatculture.com/tv/10-surprising-star-trek-guest-appearances-by-celebrities-who-werent-actors|titolo=10 Surprising Star Trek Guest Appearances By Celebrities Who Weren't Actors|autore=Mark Donaldson|sito=WhatCulture.com|data=24 marzo 2022|lingua=en|accesso=29 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Star Trek: Voyager (TV Series 1995–2001) - IMDb|accesso=29 luglio 2024|url=http://www.imdb.com/title/tt0112178/characters/nm2291323}}</ref>
 
=== AlberoAscesa genealogicoal trono ===
ʿAbd Allāh è asceso al trono il 7 febbraio 1999 dopo la morte di suo padre, il re Ḥusayn. Il padre aveva inizialmente scelto come erede al trono il proprio fratello, il [[Principe Hasan di Giordania|principe Ḥasan]], ma poco prima della morte cambiò la propria decisione, affidando ad ʿAbd Allāh il comando del regno.<ref name="cvoa">{{Cita libro|nome2=Priscilla|cognome2=Roberts|titolo=The Encyclopedia of the Arab-Israeli Conflict: A Political, Social, and Military History|url=https://books.google.com/books?id=YAd8efHdVzIC&pg=PA25|accesso=20 dicembre 2016|data=12 maggio 2008|editore=ABC-CLIO|p=25|nome1=Spencer|cognome1=Tucker}}</ref>
{| class="wikitable center"
 
|-
ʿAbd Allāh si unì a suo padre in diverse missioni, inclusi incontri all'estero con leader sovietici e americani.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.washingtoninstitute.org/policy-analysis/view/bio-sketch-jordans-new-crown-prince-abdullah-bin-hussein|titolo=Bio Sketch:|lingua=en|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Occasionalmente era il reggente del re Hussein negli anni '90, ma questo compito era principalmente svolto dal fratello minore di Hussein, il principe ereditario Hasan.<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Spencer C.|cognome=Tucker|nome2=Priscilla|cognome2=Roberts|titolo=The Encyclopedia of the Arab-Israeli Conflict: A Political, Social, and Military History [4 volumes]: A Political, Social, and Military History|url=https://books.google.it/books?id=YAd8efHdVzIC&pg=PA25&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=16 agosto 2019|data=12 maggio 2008|editore=ABC-CLIO|lingua=en|ISBN=9781851098422}}</ref> ʿAbd Allāh guidò la delegazione di suo padre a [[Mosca (Russia)|Mosca]] per colloqui nel 1987.<ref name=":0" /> Ha spesso visitato il [[Pentagono (edificio)|Pentagono]] a [[Washington]], dove ha fatto pressioni per aumentare l'assistenza militare in Giordania.<ref name=":0" /> Il principe si unì a suo padre in viaggio per visitare [[Hafiz al-Asad|Hafez Al-Assad]] a [[Damasco]] e [[Saddam Hussein]] a [[Baghdad]] (prima della [[guerra del Golfo]] del 1990).<ref name=":0" /> ʿAbd Allāh comandò esercitazioni militari durante le visite di funzionari militari israeliani in Giordania nel 1997 e fu inviato in Libia per consegnare a mano un messaggio a [[Muʿammar Gheddafi]] nel 1998.<ref name=":0" />
|-
 
| rowspan="16" align="center"| '''Abd Allah II di Giordania'''
Il re Hussein si recava spesso negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per cure mediche dopo la diagnosi di cancro nel 1992.<ref name=":1" /> Dopo che Hussein tornò da una visita medica di sei mesi in Giordania alla fine del 1998, criticò in una lettera pubblica la gestione degli affari giordani di suo fratello Hasan, accusandolo di aver abusato dei suoi poteri costituzionali come reggente.<ref name=":1" /> Il 24 gennaio 1999, due settimane prima della sua morte, Hussein sorprese tutti - incluso ʿAbd Allāh che pensava che avrebbe trascorso la sua vita nell'esercito - sostituendo Hasan con suo figlio come erede.<ref name=":1" />
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Husayn di Giordania]]
 
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Talal di Giordania]]
Il re morì per complicazioni del [[linfoma non Hodgkin]] il 7 febbraio 1999.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1999-feb-08-mn-6119-story.html|titolo=Jordan Mourns King as Leaders Gather at Funeral|sito=Los Angeles Times|data=1999-02-08|lingua=en|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Il suo regno di 47 anni si era esteso attraverso quattro turbolenti decenni del [[conflitto arabo-israeliano]] e della [[guerra fredda]].<ref name=":2" /> Diverse ore dopo l'annuncio della morte di suo padre, ʿAbd Allāh è apparso in una sessione di emergenza del parlamento giordano.<ref name=":2" /> I due fratelli di Hussein, Hasan e Mohammed, gli passarono davanti mentre entrava nell'assemblea<ref name=":2" /> ed ʿAbd Allāh pronunciò lo stesso giuramento di suo padre di quasi cinquant'anni prima: "Giuro su Dio Onnipotente di sostenere la costituzione e di essere fedele alla nazione".<ref name=":2" /> Il portavoce del Senato [[Zayd al-Rifa’i]] ha aperto la sessione con la recita della Sūra [[Al-Fātiḥa|al-Fatiha]] (il capitolo iniziale del [[Corano]]), con la voce che si spezzava per l'emozione mentre guidava la recitazione: "Dio, salva Sua Maestà ... Dio, dagli consigli e prenditi cura di lui".<ref name=":2" /> L'investitura di ʿAbd Allāh ebbe luogo il 9 giugno 1999.<ref name=":3">{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/364466.stm|titolo=BBC News {{!}} World {{!}} Jordan crowns new King|sito=news.bbc.co.uk|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Un ricevimento nel Palazzo di Raghadan cui hanno partecipato 800 dignitari ha seguito un giro in corteo attraverso Amman da parte del re 37enne e della moglie 29enne [[Rania al-Yāsīn|Rania]], l'allora regina più giovane del mondo.<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=http://edition.cnn.com/2008/LIVING/wayoflife/07/14/o.women.changing.world/index.html|titolo=What Queen Rania wants for the world - CNN.com|sito=edition.cnn.com|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Abd Allah I di Giordania]]
 
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Al-Husayn ibn Ali (sceriffo della Mecca)|Al-Husayn ibn Ali del Hijāz]]
=== Primo anno di regno ===
|-
Sebbene la Giordania sia una monarchia costituzionale, il re mantiene ampi poteri esecutivi e legislativi: è capo di Stato e comandante in capo delle forze armate giordane e nomina il primo ministro e i direttori delle agenzie di sicurezza.<ref name=":4">{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2013/jordan|titolo=Jordan|sito=freedomhouse.org|data=9 gennaio 2013|lingua=en|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=21 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160921150837/https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2013/jordan|urlmorto=sì}}</ref> Il primo ministro è libero di scegliere il suo gabinetto ed il parlamento della Giordania è composto da due camere: il Senato e la Camera dei rappresentanti, che servono da controllo al governo.<ref name=":4" /><ref name=":5">{{Cita web|url=https://www.europeanforum.net/countries/jordan|titolo=Jordan|sito=European Forum|lingua=en|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Il senato è nominato dal re e la Camera dei rappresentanti è eletta direttamente.<ref name=":5" />
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Abdiya bint Abdullah
 
|-
Quando ʿAbd Allāh salì al trono come quarto re della Giordania, molti osservatori dubitavano della sua capacità di gestire la crisi economica del paese, un'eredità della [[guerra del Golfo]] del 1990.<ref name=":6">{{Cita news|url=https://www.economist.com/international/1999/02/11/jordans-new-king|titolo=Jordan’s new king|pubblicazione=The Economist|data=1999-02-11|accesso=16 agosto 2019}}</ref><ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.washingtonpost.com/wp-srv/inatl/daily/aug99/jordan9.htm|titolo=Washingtonpost.com: Jordan's Monarch Goes Undercover|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=9 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160909041829/http://www.washingtonpost.com/wp-srv/inatl/daily/aug99/jordan9.htm|urlmorto=sì}}</ref> Il re mantenne la moderata politica filo-occidentale di suo padre, sostenendo il trattato di pace Israele-Giordania del 1994 e la transizione reale spinse gli Stati Uniti e gli stati arabi del [[Golfo Persico]] ad aumentare i loro aiuti.<ref name=":6" /> Nei primi mesi di regno, ʿAbd Allāh, che governava su una popolazione di 4,5 milioni di persone, spesso andava sotto copertura per vedere di persona le sfide della Giordania.<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=https://archive.nytimes.com/www.nytimes.com/learning/general/onthisday/bday/1114.html|titolo=Death of a King; Cautious King Took Risks In Straddling Two Worlds|sito=archive.nytimes.com|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Nel 2000 disse delle sue visite in incognito alle istituzioni governative.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Jeffrey|cognome=Goldberg|url=https://www.nytimes.com/2000/02/06/magazine/learning-how-to-be-king.html|titolo=Learning How To Be King|pubblicazione=The New York Times|data=6 febbraio 2000|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Musbah bint Nasser
 
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Amir Nasser Pasha, Sceriffo di La Mecca
ʿAbd Allāh ha represso la presenza di [[Hamas]] in Giordania a novembre del 1999, a seguito di richieste presentate da [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Israele]] e [[Autorità Nazionale Palestinese|Autorità palestinese]].<ref name=":8">{{Cita news|lingua=en|nome=David|cognome=Hirst|url=https://www.theguardian.com/world/1999/nov/22/israel|titolo=Jordan curbs Hamas|pubblicazione=The Guardian|data=1999-11-22|accesso=16 agosto 2019}}</ref> La repressione si è verificata durante i colloqui di pace tra Israele e l'Autorità palestinese.<ref name=":8" /> Il re ha esiliato quattro funzionari di Hamas in [[Qatar]] e ha vietato al gruppo l'attività politica, chiudendo i loro uffici ad [[Amman]].<ref name=":8" /> I colloqui di pace sono crollati in una violenta rivolta palestinese, la [[Seconda intifada|Seconda Intifada]], nel settembre 2000.<ref name=":9">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1506902.stm|titolo=Jordan's pragmatic king looks to future|data=24 agosto 2001|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Di conseguenza, la Giordania ha affrontato un calo del turismo fonte principale dell'economia della Giordania, un paese con poche risorse naturali.<ref name=":9" /> Secondo quanto riferito, ʿAbd Allāh ha guidato gli sforzi per disinnescare la violenza politica.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1632651.stm|titolo=Profile: King Abdullah of Jordan|data=2 novembre 2001|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Dilber Khanum
=== Anni duemila ===
|-
==== Guerra dell'Iraq ====
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />Zein al-Sharaf Talal
Il 23 giugno 2000, mentre era in vacanza nelle isole greche, ʿAbd Allāh ricevette una telefonata dal direttore del [[Da'irat al-Mukhabarat al-Amma|Mukhabarat]] (la direzione dell'intelligence del paese) che avvertiva di un tentativo di omicidio contro di lui da parte di [[Al Qaeda]].<ref name=":10">{{Cita libro|nome=King Abdullah II of|cognome=Jordan|titolo=Our Last Best Chance: The Pursuit of Peace in a Time of Peril|url=https://books.google.it/books?id=Cy9IIm0JzvQC&redir_esc=y|accesso=16 agosto 2019|data=22 febbraio 2011|editore=Penguin Books Limited|lingua=en|ISBN=9780141960395}}</ref> L'attentato doveva colpire ʿAbd Allāh e lo yacht noleggiato della sua famiglia con esplosivi.<ref name=":10" />
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />Jamal 'Ali bin Nasser, Sceriffo di La Mecca
 
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Amir Nasser Pasha, Sceriffo di La Mecca *
Gli [[attentati dell'11 settembre 2001]] contro obiettivi americani furono fermamente condannati da ʿAbd Allāh.<ref name=":11">{{Cita web|url=https://2009-2017.state.gov/j/ct/rls/crt/2001/html/10247.htm|titolo=J - Middle East Overview|sito=U.S. Department of State|accesso=16 agosto 2019}}</ref> La Giordania rispose rapidamente alle richieste americane di assistenza, promulgando una legislazione antiterrorismo e mantenendo un alto livello di vigilanza.<ref name=":11" /> Il Mukhabarat del paese sventò trame simili l'anno seguente contro obiettivi occidentali, comprese le ambasciate americana e britannica in Libano.<ref>{{Cita web|url=http://edition.cnn.com/2001/WORLD/meast/11/19/inv.jordan.intelligence/index.html|titolo=CNN.com - Jordanian intelligence helped thwart attacks, sources say - November 19, 2001|sito=edition.cnn.com|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
|-
 
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Dilber Khanum *
Con l'amministrazione di [[George W. Bush]] che pianificava un [[Guerra in Iraq|attacco all'Iraq]], accusando [[Saddam Hussein]] di possedere armi di distruzione di massa, ʿAbd Allāh si oppose all'intervento americano<ref name=":12">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1868914.stm|titolo=Cheney warned over Iraq attack|data=12 marzo 2002|accesso=16 agosto 2019}}</ref> durante la visita del vicepresidente americano [[Dick Cheney]] nel 2002 in Medio Oriente.<ref name=":12" /> Nel marzo 2003, durante un incontro con George W. Bush alla [[Casa Bianca]], ʿAbd Allāh ha cercato di dissuadere il presidente dall'invasione dell'Iraq.<ref name=":13">{{Cita news|lingua=en|nome=John F.|cognome=Burns|url=https://www.nytimes.com/2003/03/09/world/threats-and-responses-allies-jordan-s-king-in-gamble-lends-hand-to-the-us.html|titolo=THREATS AND RESPONSES: ALLIES; Jordan's King, in Gamble, Lends Hand to the U.S.|pubblicazione=The New York Times|data=9 marzo 2003|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Durante la guerra del Golfo del 1990, la diffidenza della guerra del re Hussein fu vista come schieramento con Saddam Hussein, che alienò la Giordania dai suoi alleati arabi nella regione del Golfo Persico e nel mondo occidentale<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Stanley|cognome=Reed|url=https://www.foreignaffairs.com/articles/iraq/1990-12-01/jordan-and-gulf-crisis|titolo=Jordan and the Gulf Crisis|data=28 gennaio 2009|accesso=16 agosto 2019}}</ref>; la sua posizione scatenò una crisi economica innescata dalla sospensione di aiuti esteri e investimenti in Giordania.<ref>{{Cita web|url=http://articles.chicagotribune.com/1991-03-13/business/9101230105_1_saudi-arabia-jordanians-gulf-war|titolo=Gulf War, Support For Losing Side Devastating For Jordan`s Economy - tribunedigital-chicagotribune|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=6 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180106203931/http://articles.chicagotribune.com/1991-03-13/business/9101230105_1_saudi-arabia-jordanians-gulf-war|urlmorto=sì}}</ref>
|-
 
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Wijdan Shakir Pasha
ʿAbd Allāh, non riuscendo a convincere Bush, ha rotto con l'opposizione interna<ref name=":13" /> dando il permesso per l'installazione di batterie [[MIM-104 Patriot]] americani nel deserto giordano lungo il suo confine con l'Iraq, ma non ha permesso alle truppe della coalizione di lanciare un'invasione dalla Giordania.<ref name=":13" /> dichiarando la neutralità della Giordania nella "[[Guerra in Iraq|Seconda Guerra del Golfo]]", poiché il nuovo conflitto stava aggravando la situazione energetica all'interno del Paese: sino ad allora la Giordania importava dall'[[Iraq]] il [[petrolio]] a metà prezzo rispetto ai Paesi occidentali. Il re ʿAbd Allāh ha rinsaldato i rapporti con gli Stati Uniti, i cui aiuti sono vitali per il Paese.
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Shakir Pasha, Governatore di Cipro
 
|-
Nel 2007 è stato riferito che la Giordania ha ospitato 800.000 rifugiati iracheni fuggiti dall'insurrezione in seguito all'invasione americana<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/6470425.stm|titolo=World 'ignoring Iraqi refugees'|data=20 marzo 2007|accesso=16 agosto 2019}}</ref>, la maggior parte sono tornati in Iraq.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/population-stands-around-95-million-including-29-million-guests|titolo=Population stands at around 9.5 million, including 2.9 million guests|sito=Jordan Times|data=30 gennaio 2016|lingua=en|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Nel 2008 ʿAbd Allāh è diventato il primo capo di Stato arabo a visitare l'Iraq dopo l'invasione americana del 2003.<ref name=":14">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7554590.stm|titolo=Jordan's king in first Iraq visit|data=11 agosto 2008|accesso=16 agosto 2019}}</ref> La visita è stata vista come la manifestazione delle preoccupazioni degli arabi sunniti per la crescente influenza iraniana in Iraq.<ref name=":14" />
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />?
 
|-
==== Problemi con il mondo musulmano ====
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Muna al-Hussein]]
Le elezioni generali giordane del 2003 furono le prime elezioni parlamentari sotto il regno di ʿAbd Allāh. Anche se le elezioni si sarebbero dovute tenere nel 2001, sono state rinviate dal re a causa dell'instabilità politica regionale in conformità con la [[Costituzione della Giordania|costituzione giordana]] (che autorizza il monarca a rinviare le elezioni per un massimo di due anni). Il suo rinvio è stato criticato dal più grande partito di opposizione islamista nel paese, il [[Fronte di azione islamica]] braccio politico dei [[Fratelli Musulmani]], che ha accusato ʿAbd Allāh di ostacolare il processo democratico. Il controverso sistema elettorale a voto unico non trasferibile, inaugurato da suo padre nel 1991, ha ostacolato i partiti politici islamici dopo aver ottenuto 22 degli 80 seggi alle elezioni del 1989. ʿAbd Allāh ha emesso un decreto reale prima delle elezioni, introducendo un emendamento alla legge elettorale che conferisce alle donne una quota di sei seggi in Parlamento.
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />Walter Percy Gardiner
 
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Arthur Gardiner
Nel 2004 ʿAbd Allāh ha coniato il termine "Mezzaluna sciita" per descrivere una regione dominata dagli sciiti da [[Damasco]] a [[Teheran]] (aggirando [[Baghdad]]) che promuoveva la politica settaria.<ref name=":15">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2007/jan/26/worlddispatch.ianblack|titolo=Abdullah's 'Shia crescent' warning backfires {{!}} World news {{!}} The Guardian|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=14 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170214103816/https://www.theguardian.com/world/2007/jan/26/worlddispatch.ianblack|urlmorto=sì}}</ref> Il suo avvertimento ha ricevuto attenzione internazionale e l'osservazione del re fu convalidata dopo l'ascesa di [[Nuri al-Maliki|Nuri Al-Maliki]] al governo iracheno nel 2006 e dai successivi eventi.<ref name=":15" />
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />John Gardiner
 
|-
Il fondatore di [[Al Qaida|Al Qaeda]] in [[Iraq]] [[Abu Musab al-Zarqawi|Abu Musab Al-Zarqawi]] ha rivendicato la responsabilità di un [[Attentati di Amman del 2005|attacco terroristico ad Amman]] il 9 novembre 2005.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Scott|cognome=MacLeod|url=http://content.time.com/time/world/article/0,8599,1128209,00.html|titolo=Behind the Amman Hotel Attack|pubblicazione=Time|data=10 novembre 2005|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Fu l'attacco più devastante nella storia della Giordania<ref>{{Cita web|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/11/10/AR2005111002074.html|titolo=Zarqawi's Network Asserts It Launched Attacks in Amman|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=6 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180106173922/http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/11/10/AR2005111002074.html|urlmorto=sì}}</ref> e gli attentatori suicidi colpirono tre hotel, uno dei quali ospitava un matrimonio.<ref name=":16">{{Cita news|lingua=en|nome=Hassan M.|cognome=Fattah|nome2=Michael|cognome2=Slackman|url=https://www.nytimes.com/2005/11/10/world/middleeast/3-hotels-bombed-in-jordan-at-least-57-die.html|titolo=3 Hotels Bombed in Jordan; At Least 57 Die|pubblicazione=The New York Times|data=10 novembre 2005|accesso=16 agosto 2019}}</ref> L'attacco provocò la morte di 60 persone e ne provocò il ferimento di 115.<ref name=":17">{{Cita news|lingua=en|nome=Aaron|cognome=Magid|url=https://www.foreignaffairs.com/articles/jordan/2016-02-17/isis-meets-its-match|titolo=ISIS Meets Its Match?|data=22 febbraio 2016|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Esther Scarph
 
|-
Nel 2006 Al-Zarqawi è stato ucciso in un attacco aereo con l'aiuto di agenti dell'intelligence giordana.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/5058304.stm|titolo=Zarqawi killed in Iraq air raid|data=8 giugno 2006|accesso=16 agosto 2019}}</ref> ʿAbd Allāh e la Giordania sono visti con disprezzo dagli estremisti islamici per il trattato di pace del Paese con Israele e le sue relazioni con l'Occidente.<ref name=":16" /> La sicurezza della Giordania è stata rafforzata e da allora non sono stati segnalati gravi attacchi terroristici nel paese.<ref name=":17" />
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Mabel Jane Tovell
 
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Daniel Tovell
==== Anni successivi ====
|-
[[File:Vladimir Putin in Jordan 13 February 2007-10.jpg|thumb|upright=1.0|Re ʿAbd Allāh con [[Vladimir Putin]], febbraio 2007.]]ʿAbd Allāh, un monarca costituzionale, ha liberalizzato l'economia quando ha assunto il potere, e le sue riforme hanno portato a un boom economico che è continuato fino al 2008.
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Ada Alberta King
 
|-
Il presidente russo [[Vladimir Putin]] ha visitato la Giordania per la prima volta nel febbraio 2007 ed è stato accolto da ʿAbd Allāh.<ref name=":18">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/6355937.stm|titolo=Jordan talks conclude Putin tour|data=13 febbraio 2007|accesso=16 agosto 2019}}</ref> I leader hanno discusso delle prospettive per il processo di pace israelo-palestinese, il programma nucleare iraniano e la violenza in Iraq.<ref name=":18" />
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />Doris Elizabeth Sutton
 
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Arthur Sutton
ʿAbd Allāh fondò la ''King's Academy'' vicino a [[Madaba]], il primo collegio su modello americano in Medio Oriente, nel 2007, avendo apprezzato molto il livello di istruzione ricevuto alla Deerfield Academy.<ref name=":19">{{Cita news|lingua=en|nome=Katie|cognome=Zezima|url=https://www.nytimes.com/2006/03/01/education/01deerfield.html|titolo=Jordan Basing Its Own Prep School on Deerfield Academy in Massachusetts|pubblicazione=The New York Times|data=1º marzo 2006|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Ha assunto il preside della Deerfield Eric Widmer per supervisionare la scuola, che ha studenti da tutta la regione.<ref name=":19" />
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Josiah Sutton
 
|-
Le elezioni generali giordane del 2007 si sono svolte a novembre, con i gruppi di opposizione che accusavano il governo di usare l'islamismo in crescita come scusa per un "governo autocratico".<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Thanassis|cognome=Cambanis|url=https://www.nytimes.com/2007/11/11/world/middleeast/11jordan.html|titolo=Jordan, Fearing Islamists, Tightens Grip on Elections|pubblicazione=The New York Times|data=11 novembre 2007|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Elizabeth Able
 
|-
===Primavera araba===
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Dora Elizabeth Alderton
Durante gli anni seguenti l'economia della Giordania ha sofferto di difficoltà poiché ha affrontato gli effetti della [[Grande recessione|Grande Recessione]] e le conseguenze della [[Primavera araba]], compreso un taglio nella fornitura di petrolio e il crollo degli scambi con i paesi vicini.
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Augustus Alderton
 
|-
Tra il 2011 e il 2012, [[Proteste in Giordania del 2011-2014|anche la Giordania è stata teatro di manifestazioni popolari]], seppure sempre contenute, da parte di gruppi di opposizione tra cui i Fratelli Musulmani, di sinistra e generali dell'esercito in pensione.<ref name=":20">{{Cita news|lingua=en|nome=Adrian|cognome=Blomfield|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/jordan/8296589/King-Abdullah-II-of-Jordan-sacks-government-amid-street-protests.html|titolo=King Abdullah II of Jordan sacks government amid street protests|data=1º febbraio 2011|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Gertrude Ruth Green
 
|}
Le proteste giordane erano guidate da lamentele su un'economia in difficoltà: prezzi in aumento, disoccupazione diffusa e un tenore di vita relativamente basso.<ref name=":20" /> Anche se alcuni hanno chiesto la fine della monarchia, la rabbia della maggior parte dei manifestanti era diretta contro politici considerati non democratici, corrotti e non responsabili.<ref name=":20" /> I manifestanti hanno chiesto lo scioglimento del parlamento che era stato eletto tre mesi prima nel novembre 2010, quando le figure a favore del regime hanno ottenuto la maggioranza dei seggi.<ref name=":20" />
 
La monarchia giordana si distinse per essere stato il primo paese arabo a offrire concessioni politiche durante la primavera araba.<ref name=":20" /> La monarchia non è però riuscita a ridurre il diffuso malcontento popolare dovuto soprattutto agli alti livelli di disoccupazione, all'aumento dei prezzi e all'altissima [[corruzione]] che dilaga nel settore pubblico.
 
I disordini interni, che si sono verificati fino al 1º febbraio 2011, hanno indotto Re ʿAbd Allāh a licenziare il governo di [[Samir Rifa'i|Samir Rifai]] avviando un programma di riforme destinato soprattutto a indebolire l'opposizione costituita dai [[Fratelli Musulmani]], che dal 1997 boicottano le elezioni.
 
[[Marouf Bakhit]] fu nominato primo ministro, ma le proteste continuarono per tutta l'estate; Bakhit era visto come un conservatore che difficilmente spingeva per una riforma.<ref name=":21">{{Cita news|lingua=en|nome=Ranya|cognome=Kadri|nome2=Ethan|cognome2=Bronner|url=https://www.nytimes.com/2011/10/18/world/middleeast/king-abdullah-ii-of-jordan-fires-his-government.html|titolo=King Abdullah II of Jordan Fires His Government|pubblicazione=The New York Times|data=17 ottobre 2011|accesso=16 agosto 2019}}</ref> Insoddisfatto del ritmo delle riforme, ʿAbd Allāh licenziò il governo Bakhit e nominò [[Awn Shawkat al-Khasawneh]] per formare un gabinetto.<ref name=":21" /> Khasawneh si dimise bruscamente nell'aprile 2012 e il re nominò [[Fayez al-Tarawneh|Fayez Tarawneh]] come primo ministro ad interim; fu il terzo rimpasto del governo in 18 mesi.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Ian|cognome=Black|nome2=Middle East|cognome2=editor|url=https://www.theguardian.com/world/2012/apr/26/jordan-prime-minister-awn-khasawneh-resigns|titolo=Jordan's prime minister quits suddenly|pubblicazione=The Guardian|data=26 aprile 2012|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
 
Nel novembre 2012 il governo ridusse i sussidi per il carburante, aumentando i prezzi.<ref name=":38">{{Cita web|url=http://www.oxfordbusinessgroup.com/economic_updates/jordan-year-review-2012|titolo=Jordan: Year in Review 2012 {{!}} Economy {{!}} Jordan {{!}} Oxford Business Group|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=5 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905223641/http://www.oxfordbusinessgroup.com/economic_updates/jordan-year-review-2012|urlmorto=sì}}</ref> La decisione, successivamente revocata, ha scatenato proteste su vasta scala in tutto il paese.<ref>{{Cita web|url=http://www.bbc.com/news/world-middle-east-20357743|titolo=Political and economic problems fuel Jordan protests - BBC News|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=14 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150514095408/http://www.bbc.com/news/world-middle-east-20357743|urlmorto=sì}}</ref> ʿAbd Allāh ha reagito rapidamente ai disordini interni sostituendo il governo e introducendo riforme della costituzione e delle leggi che governano le libertà e le elezioni pubbliche. Il regime ha calmato i disordini introducendo riforme, modificando circa un terzo della costituzione e istituendo una [[Corte costituzionale]] e la Commissione elettorale indipendente.<ref>{{Cita web|url=https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2013/03/king-abdullah-jordan-reform-protests.html|titolo=King Abdullah Seeks to Champion Jordanian Reforms|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=9 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180109121815/https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2013/03/king-abdullah-jordan-reform-protests.html|urlmorto=sì}}</ref> La rappresentanza proporzionale è stata reintrodotta al parlamento giordano nelle elezioni generali del 2016, una mossa che secondo lui avrebbe portato alla fondazione di governi parlamentari.
 
ʿAbd Allāh ha chiesto le elezioni anticipate e ha nominato [[Abdullah Ensour]] primo ministro invitandolo a formare un gabinetto.<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2013/01/201312317511517880.html|titolo=New parliament elected in Jordan polls - Al Jazeera English|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=14 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170214175540/http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2013/01/201312317511517880.html|urlmorto=sì}}</ref> Nelle elezioni del gennaio 2013 le figure a favore del regime hanno vinto mentre i gruppi di opposizione hanno continuato il boicottaggio.<ref name=":22" /> Dal dicembre 2012 il re ha pubblicato sette documenti di discussione che delineavano la sua visione della democrazia e delle riforme in Giordania.<ref>{{Cita web|url=http://www.kingabdullah.jo/en/vision/discussion-papers|titolo=Discussion Papers {{!}} King Abdullah II Official Website|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170221215533/http://www.kingabdullah.jo/en/vision/discussion-papers|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel dicembre 2012 ʿAbd Allāh è stato il primo capo di Stato a visitare la [[Cisgiordania]] dopo che un voto dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] ha portato l'[[Autorità Nazionale Palestinese|Autorità palestinese]] al rango di [[Osservatori dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite|osservatore non membro]].<ref name=":23">{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/2012/12/07/world/middleeast/king-abdullah-ii-of-jordan-visits-west-bank-to-show-support-for-un-vote.html|titolo=King Abdullah II of Jordan Visits West Bank to Show Support for U.N. Vote - The New York Times|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=18 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170318054214/http://www.nytimes.com/2012/12/07/world/middleeast/king-abdullah-ii-of-jordan-visits-west-bank-to-show-support-for-un-vote.html|urlmorto=sì}}</ref> La Giordania vede uno stato palestinese indipendente, con i confini del 1967, come parte della [[Soluzione dei due Stati|soluzione a due stati]] e di supremo interesse nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/palestinian-state-highest-national-interest-jordan-%E2%80%94-gov%E2%80%99t|titolo=Palestinian state of highest national interest for Jordan — gov’t {{!}} Jordan Times|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=16 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216230108/http://jordantimes.com/news/local/palestinian-state-highest-national-interest-jordan-%E2%80%94-gov%E2%80%99t|urlmorto=sì}}</ref> La Giordania, unico paese confinante con la Cisgiordania oltre Israele, la governò dopo la [[guerra arabo-israeliana del 1948]] e perse nella [[guerra dei sei giorni]] del 1967.<ref name=":23" /> La sua annessione della Cisgiordania non fu riconosciuta e nel 1988 il regno cedette la sua rivendicazione al territorio.<ref name=":23" />
 
Un'intervista con ʿAbd Allāh di [[Jeffrey Goldberg]], pubblicata su ''[[The Atlantic]]'' nel marzo 2013, ha suscitato polemiche quando il re ha criticato figure e partiti locali e internazionali.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/2013/03/19/world/middleeast/king-abdullah-of-jordan-has-criticism-for-all-concerned.html|titolo=King Abdullah of Jordan Has Criticism for All Concerned - The New York Times|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=22 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222113554/http://www.nytimes.com/2013/03/19/world/middleeast/king-abdullah-of-jordan-has-criticism-for-all-concerned.html|urlmorto=sì}}</ref> Ha definito la [[Fratelli Musulmani|Fratellanza Musulmana]] un "culto massonico" e "lupi travestiti da pecora", ha descritto il presidente egiziano [[Mohamed Morsi|Mohammad Morsi]] da poco estromesso come un uomo senza "profondità" e ha affermato che il primo ministro turco [[Recep Tayyip Erdoğan|Recep Tayyip Erdogan]] ha visto la democrazia come "un viaggio in autobus".<ref name=":24" /> Abd Allāh ha anche criticato i diplomatici americani, alcuni dei capi tribali del suo paese e membri della sua famiglia.<ref name=":24" />
 
Un altro articolo del 2013 sullo stesso giornale gli ha consigliato di affrontare la corruzione governativa, affermando che "c'è una crescente percezione che la degenerazione raggiunga il palazzo".<ref name=":25">{{Cita web|url=https://www.theatlantic.com/international/archive/2013/01/will-jordan-be-the-first-arab-monarchy-to-fall/266897/|titolo=Will Jordan Be the First Arab Monarchy to Fall? - The Atlantic|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312062137/https://www.theatlantic.com/international/archive/2013/01/will-jordan-be-the-first-arab-monarchy-to-fall/266897/|urlmorto=sì}}</ref> Secondo l'articolo, ʿAbd Allāh è stato accusato di "appropriarsi illegalmente di terre" tribali "poco dopo la sua adesione<ref name=":25" /> e membri di 36 tribù giordane hanno rilasciato una dichiarazione in cui si denunciava la festa "pubblicizzata e stravagante" per i 40 anni della regina Rania nel 2013.<ref name=":25" />
 
=== Coinvolgimento nella guerra civile siriana ===
Le riforme hanno avuto luogo tra sfide senza precedenti derivanti dall'instabilità regionale, tra cui un afflusso di 1,4 milioni di rifugiati siriani in un paese privo di risorse naturali e l'emergere dello [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato islamico dell'Iraq e del Levante]].<ref>{{Cita web|url=https://www.vice.com/it/article/kzjz7n/is-isis-stato-islamico-nome|titolo=IS, ISIS, ISIL, Daesh: come dobbiamo chiamare l'autoproclamato Stato Islamico?|autore=VICE News Italia|sito=Vice|data=18 novembre 2015|lingua=it|accesso=16 agosto 2019}}</ref>
 
Lo scoppio della [[guerra civile siriana]] del marzo 2011 ha costretto masse di rifugiati oltre il confine della Giordania con la [[Siria]], tanto che si è arrivati a circa 3000 rifugiati al giorno nelle prime fasi della guerra.<ref>{{Cita web|url=http://www.timesofisrael.com/flow-of-syrian-refugees-into-jordan-intensifies/|titolo=Flow of Syrian refugees into Jordan intensifies {{!}} The Times of Israel|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=19 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170219032711/http://www.timesofisrael.com/flow-of-syrian-refugees-into-jordan-intensifies/|urlmorto=sì}}</ref> Alla domanda sul conflitto siriano in un'intervista alla [[BBC]] nel novembre 2011, ʿAbd Allāh ha dichiarato che avrebbe rassegnato le dimissioni se fosse stato nei panni di [[Bashar al-Assad|Bashar Al-Assad]],<ref name=":26">{{Cita web|url=http://abcnews.go.com/blogs/headlines/2011/11/king-abdullah-says-syrian-leader-should-go/|titolo=King Abdullah Says Syrian Leader Should Go - ABC News|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=12 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171012003620/http://abcnews.go.com/blogs/headlines/2011/11/king-abdullah-says-syrian-leader-should-go/|urlmorto=sì}}</ref> dichiarando: "''Ogni volta che si esercita violenza sulla propria gente, non finirà mai bene e per quanto mi riguarda, sì, ci sarà una data di scadenza, ma ancora una volta è quasi impossibile per chiunque prevedere se si tratta di sei settimane, sei mesi o sei anni'' ".<ref name=":26" />
 
A proposito dei disordini in Iraq, ʿAbd Allāh ha riferito a una delegazione di membri del [[Congresso degli Stati Uniti]] nel giugno 2014 della sua paura che il tumulto si sarebbe diffuso in tutta la regione<ref name=":27">{{Cita web|url=http://www.timesofisrael.com/jordans-king-we-fear-spread-of-iraq-chaos/|titolo=Jordan's king: We fear spread of Iraq chaos {{!}} The Times of Israel|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=3 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151003011437/http://www.timesofisrael.com/jordans-king-we-fear-spread-of-iraq-chaos/|urlmorto=sì}}</ref> affermando che qualsiasi soluzione ai problemi nei paesi dilaniati dalla guerra doveva coinvolgere tutto il popolo iracheno e siriano.<ref name=":27" /> La Giordania iniziò a erigere barriere lungo l'arido confine di 175 chilometri con l'Iraq e 379 chilometri di confine con la Siria.<ref>{{Cita web|url=http://www.timesofisrael.com/jordan-to-erect-barrier-on-iraq-syria-border-to-stop-is/|titolo=Jordan to erect barrier on Iraq-Syria border to stop IS {{!}} The Times of Israel|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=19 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170219015628/http://www.timesofisrael.com/jordan-to-erect-barrier-on-iraq-syria-border-to-stop-is/|urlmorto=sì}}</ref> Da allora, centinaia di tentativi di [[Sconfinamento della guerra civile siriana in Giordania|infiltrazione]] sono stati sventati dalle guardie di frontiera giordane, anch'esse occupate dal flusso di rifugiati.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/border-guards-face-mounting-challenges-northeastern-front|titolo=Border Guards face mounting challenges on northeastern front {{!}} Jordan Times|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=19 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170219000932/http://www.jordantimes.com/news/local/border-guards-face-mounting-challenges-northeastern-front|urlmorto=sì}}</ref> La Giordania fu coinvolta nell'[[Operazione Timber Sycamore]] guidata dalla [[CIA]] per addestrare e armare i ribelli siriani.<ref>{{Cita web|url=http://www.salon.com/2016/06/28/cia_and_saudi_weapons_for_syrian_rebels_fueled_black_market_arms_trafficking_report_says/|titolo=CIA and Saudi weapons for Syrian rebels fueled black market arms trafficking, report says - Salon.com|data=|accesso=16 agosto 2019|dataarchivio=27 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160927015605/http://www.salon.com/2016/06/28/cia_and_saudi_weapons_for_syrian_rebels_fueled_black_market_arms_trafficking_report_says/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nell'aprile 2014 lo Stato islamico ha pubblicato un video online che minacciava di invadere il regno e massacrare ʿAbd Allāh (che vedevano come un nemico dell'Islam).<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Tom Coghlan, Catherine Philp and Sara Elizabeth|cognome=Williams|url=https://www.thetimes.co.uk/article/isis-spreads-terror-with-plundered-us-weapons-jmsn72nbbxd|titolo=Isis spreads terror with plundered US weapons|pubblicazione=The Times|data=24 giugno 2014|accesso=17 agosto 2019}}</ref> Nell'agosto 2014, migliaia di cristiani iracheni sono fuggiti dall'ISIS e hanno cercato rifugio nelle chiese giordane.<ref>{{Cita web|url=http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2015/03/iraq-christians-refugees-jordan-hopeless-islamic-state.html|titolo=Iraqi Christians find safe haven in Jordan’s churches|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=19 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170219003916/http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2015/03/iraq-christians-refugees-jordan-hopeless-islamic-state.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Poco dopo che la Giordania si è unita alla coalizione internazionale contro l'ISIS a metà settembre 2014, l'apparato di sicurezza del paese ha sventato un complotto terroristico contro civili in Giordania.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.timesofisrael.com/jordanian-king-says-borders-secure-from-islamic-state/|titolo=Jordanian king says borders 'secure' from Islamic State {{!}} The Times of Israel|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=18 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170218151609/http://www.timesofisrael.com/jordanian-king-says-borders-secure-from-islamic-state/|urlmorto=sì}}</ref> Poco dopo, ʿAbd Allāh ha dichiarato in un'intervista che i confini del paese con l'Iraq e la Siria erano "estremamente sicuri".<ref name=":28" /> Alla fine di dicembre 2014, un jet da combattimento giordano [[F-16]] si è schiantato vicino a [[Al-Raqqa|Raqqa]], in Siria, durante una missione.<ref name=":29">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2015/02/04/world/middleeast/isis-said-to-burn-captive-jordanian-pilot-to-death-in-new-video.html|titolo=Jordanian Pilot’s Death, Shown in ISIS Video, Spurs Jordan to Execute Prisoners - The New York Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=5 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170305014539/https://www.nytimes.com/2015/02/04/world/middleeast/isis-said-to-burn-captive-jordanian-pilot-to-death-in-new-video.html|urlmorto=sì}}</ref> Un video è stato pubblicato online il 3 febbraio 2015, mostrando il pilota giordano catturato Muath Al-Kasasbeh bruciato vivo in una gabbia;<ref name=":29" /> per tutto il mese di gennaio, la Giordania aveva negoziato per il rilascio di Al-Kasasbeh.<ref name=":29" /> Secondo quanto riferito, il gruppo terroristico ha chiesto il rilascio di Sajida Al-Rishawi, un attentatore suicida la cui cintura non è riuscita a far esplodere negli [[attentati di Amman del 2005]].<ref name=":29" /> L'omicidio di Al-Kasasbeh ha suscitato indignazione nel paese, mentre il re era via in una visita di stato negli Stati Uniti.<ref name=":29" /> Prima di tornare in Giordania, ʿAbd Allāh ha ratificato rapidamente le condanne a morte precedentemente pronunciate a due jihadisti iracheni imprigionati, Sajida Al-Rishawi e Ziad Al-Karbouly, che sono stati giustiziati prima dell'alba del giorno successivo.<ref name=":30">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2015/02/05/world/middleeast/jordans-king-abdullah-ii-returns-home-to-cheers-after-swift-executions.html|titolo=Jordan’s King Abdullah II Returns Home to Cheers After Swift Executions - The New York Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=9 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180109064136/https://www.nytimes.com/2015/02/05/world/middleeast/jordans-king-abdullah-ii-returns-home-to-cheers-after-swift-executions.html|urlmorto=sì}}</ref> La stessa sera, ʿAbd Allāh è stato accolto ad Amman da una folla esultante che si è messa in fila lungo la strada dell'aeroporto per esprimere il proprio sostegno.<ref name=":30" /> La sua decisione ha anche ottenuto il sostegno internazionale.<ref name=":29" /> Come comandante in capo, ʿAbd Allāh lanciò l{{'}}''Operazione Martyr Muath'', in cui 30 [[F-16]] dell'aviazione giordana hanno lanciato una serie di attacchi aerei contro obiettivi dell'ISIS durante la settimana successiva contro bersagli di armi, campi di addestramento e impianti di estrazione petrolifera.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2015/feb/09/jordan-says-it-has-carried-out-56-air-strikes-against-isis|titolo=Jordan says it has carried out 56 air strikes against Isis {{!}} World news {{!}} The Guardian|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=18 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170218150143/https://www.theguardian.com/world/2015/feb/09/jordan-says-it-has-carried-out-56-air-strikes-against-isis|urlmorto=sì}}</ref> La sua rappresaglia è stata elogiata su Internet, dove è stato soprannominato "Il re guerriero".<ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/israel-news/videos/1.641617|titolo=WATCH: Meet the Hashemites, Jordan's 'warrior-king' at the center of the fight against ISIS - Video - Haaretz.com|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=18 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170218152124/http://www.haaretz.com/israel-news/videos/1.641617|urlmorto=sì}}</ref> Circolavano voci secondo cui guidava personalmente le sortite.<ref>{{Cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/jordan/11394038/King-Abdullah-of-Jordan-a-warrior-and-a-biker-but-is-he-a-statesman.html|titolo=King Abdullah of Jordan: a warrior and a biker but is he a statesman? - Telegraph|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=18 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170218144803/http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/jordan/11394038/King-Abdullah-of-Jordan-a-warrior-and-a-biker-but-is-he-a-statesman.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Durante un'intervista della [[BBC]] del gennaio 2016 ʿAbd Allāh ha affermato che la Giordania è al "punto di ebollizione" a causa dell'afflusso di rifugiati siriani, la Giordania afferma che oltre un milione di siriani hanno cercato rifugio in Giordania.<ref name=":31">{{Cita web|url=http://www.bbc.com/news/world-middle-east-35462698|titolo=Syria conflict: Jordanians 'at boiling point' over refugees - BBC News|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=17 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170217224135/http://www.bbc.com/news/world-middle-east-35462698|urlmorto=sì}}</ref> Il re ha notato pressioni sull'economia, le infrastrutture e i servizi del paese dichiarando: "''La diga sta per scoppiare''".<ref name=":31" /> La Giordania ha accolto storicamente i rifugiati palestinesi nel 1948 e 1967, iracheni durante l'invasione americana e ora siriani, che costituiscono circa il 20% della popolazione di 9,5 milioni della Giordania e secondo ʿAbd Allāh: "''Per la prima volta, non possiamo farlo ancora''".<ref name=":31" />
 
Infatti la Giordania, secondo l’[[Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati|UNHCR]], ospita circa 1.400.000 rifugiati siriani. Questi numeri danno immediato riscontro della problematica umanitaria che la Giordania ha affrontato, su una popolazione di poco meno di 10 milioni di abitanti. Per incentivare l’ingresso nel tessuto economico del Paese, nel 2017 Amman ha rilasciato 46.000 permessi di lavoro a siriani registrati, e nel 2018 approssimativamente 45.000.<ref name=":32">{{Cita web|url=https://eastwest.eu/it/retroscena/giordania-fmi-aumento-rifugiati-legge-cybercrime|titolo=Amman, monarchia hashemita in difficoltà|autore=Matteo Meloni|data=3 aprile 2019|accesso=4 marzo 2021}}</ref>
 
Il documento Global Trends realizzato dall’Agenzia ONU per i Rifugiati spiega come la Giordania sia la nazione che ospita la decima più grande popolazione di rifugiati al mondo ed è il secondo Paese al mondo, preceduta dal Libano e seguita dalla Turchia, dove sono presenti 71 rifugiati ogni mille abitanti. Secondo il Ministro degli Esteri Ayman Safaid la Giordania ha già speso 10 miliardi di dollari per ospitare i soli rifugiati siriani, con ulteriore prezzo salatissimo da affrontare nel momento in cui gli Usa termineranno, come annunciato dal presidente Trump, i finanziamenti all’[[UNRWA]], l’Agenzia ONU per i Rifugiati Palestinesi.<ref name=":32" />
 
===Le elezioni del 2016===
Le elezioni generali giordane di novembre 2016 sono state le prime elezioni dal 1989 le quali hanno utilizzato principalmente una forma di rappresentanza proporzionale; le elezioni intermedie avevano utilizzato il sistema di voto unico non trasferibile.<ref name=":33">{{Cita web|url=https://www.yahoo.com/news/jordan-election-seen-small-step-toward-democratic-reform-060607360--politics.html|titolo=Jordan election seen as small step toward democratic reform|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=23 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160923180413/https://www.yahoo.com/news/jordan-election-seen-small-step-toward-democratic-reform-060607360--politics.html|urlmorto=sì}}</ref> Le riforme hanno incoraggiato i partiti dell'opposizione, compreso il Fronte di azione islamico (che aveva boicottato le precedenti elezioni, tra cui quelle del 2010 e del 2013), a partecipare.<ref name=":33" /> Le elezioni sono state considerate eque e trasparenti da osservatori internazionali indipendenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/european-observers-commend-integrity-transparency%E2%80%99-elections|titolo=European observers commend ‘integrity, transparency’ of elections {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=22 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160922135048/http://www.jordantimes.com/news/local/european-observers-commend-integrity-transparency%E2%80%99-elections|urlmorto=sì}}</ref> La rappresentanza proporzionale è vista come il primo passo verso l'istituzione di governi parlamentari in cui i blocchi parlamentari, anziché il re, scelgono il primo ministro.<ref name=":34">{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/stage-not-mature-parliamentary-gov%E2%80%99t-analysts-say-gov%E2%80%99t-says-road-paved|titolo=Stage not mature for parliamentary gov’t, analysts say; gov’t says road paved {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=10 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171010124114/http://www.jordantimes.com/news/local/stage-not-mature-parliamentary-gov%E2%80%99t-analysts-say-gov%E2%80%99t-says-road-paved|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia, il sottosviluppo dei partiti politici in Giordania ha rallentato tali movimenti.<ref name=":34" /> [[File:Donald Trump and King Abdullah II crop.png|thumb|upright=1.1|Re ʿAbd Allāh e [[Donald Trump]] alla [[Casa Bianca]] nell'aprile 2017.]]Dopo l'inaugurazione della presidenza di [[Donald Trump]] il 20 gennaio 2017, ʿAbd Allāh si è recato negli Stati Uniti in visita ufficiale.<ref name=":35">{{Cita web|url=http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2017/02/israel-palestinians-jordan-king-abdullah-donald-trump-abbas.html|titolo=What Jordan's king told Trump|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=16 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216211651/http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2017/02/israel-palestinians-jordan-king-abdullah-donald-trump-abbas.html|urlmorto=sì}}</ref> Era preoccupato per le posizioni della nuova amministrazione sul conflitto israelo-palestinese, in particolare per le questioni relative agli insediamenti israeliani.<ref>{{Cita web|url=http://www.abc.net.au/news/2017-01-06/jordan-says-moving-us-embassy-to-jerusalem-is-red-line/8165102|titolo=Jordan warns of 'catastrophic' repercussions to Trump plan to move US embassy to Jerusalem - Donald Trump's America - ABC News (Australian Broadcasting Corporation)|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=16 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216131913/http://www.abc.net.au/news/2017-01-06/jordan-says-moving-us-embassy-to-jerusalem-is-red-line/8165102|urlmorto=sì}}</ref> ʿAbd Allāh ha incontrato Trump per breve tempo alla National Prayer Breakfast il 2 febbraio e, secondo quanto riferito, lo ha convinto a cambiare la sua politica nei confronti degli [[insediamenti israeliani]].<ref name=":36">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2017/02/02/world/middleeast/iran-missile-test-trump.html|titolo=Trump Embraces Pillars of Obama’s Foreign Policy - The New York Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=14 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170214000707/https://www.nytimes.com/2017/02/02/world/middleeast/iran-missile-test-trump.html|urlmorto=sì}}</ref> Ciò è stato confermato dal segretario stampa della Casa Bianca Sean Spicer, che ha dichiarato due giorni dopo che l'espansione degli insediamenti israeliani potrebbe non essere utile per raggiungere la pace.<ref name=":35" /> Secondo il ''[[The New York Times|New York Times]]:'' "''l'incontro ha messo il re, uno dei leader più rispettati del mondo arabo, davanti a Netanyahu nel vedere il nuovo presidente''".<ref name=":36" /> Il senatore Bob Corker ha confermato l'influenza di ʿAbd Allāh in un'intervista: "''Lo chiamiamo l'[[Henry Kissinger]] di quella parte del mondo e amiamo sempre ascoltare la sua visione della regione''".<ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/israel-news/1.771402|titolo=Trump planned on moving embassy to Jerusalem 'at 12:01 on Inauguration Day' - Israel News - Haaretz.com|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=14 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170214233121/http://www.haaretz.com/israel-news/1.771402|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Proteste 2018-2019 e problemi economici ====
Proteste popolari hanno avuto inizio a fine maggio 2018, quando migliaia di cittadini giordani sono scesi in piazza per protestare contro i tagli ai sussidi pubblici, contro le nuove tasse pianificate dal governo di [[Hani al-Mulki]], e per denunciare le conseguenze di un’inflazione che negli ultimi tempi continua a crescere.<ref name=":37">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/esteri/proteste-giordania-ecco-che-cosa-sta-succedendo/|titolo=Proteste in Giordania, ecco che cosa sta succedendo|autore=Luciano Lombardi|data=7 giugno 2018|accesso=4 marzo 2021}}</ref>
 
Immediatamente dopo le prime sommosse, presa coscienza del rischio che la situazione potesse andare fuori controllo, il sovrano ha immediatamente provato a gettare acqua sul fuoco, cancellando gli aumenti dei prezzi del carburante e dell'elettricità. Per poi licenziare il primo ministro sostituito da [[Omar Razzaz]].<ref name=":37" />
 
Il Paese, che da un lato si comporta come uno stato del Golfo ricco di petrolio, con sussidi generosi e un settore pubblico che impiega un lavoratore su tre, dall'altro paga l’assenza di risorse naturali, con un’economia poco in crescita, principalmente per via della drastica diminuzione degli scambi con Siria e Iraq afflitte dalla guerra, per la recessione in [[Arabia Saudita]] - che in passato ha sempre sostenuto in maniera sostanziosa l’economia giordana - e per il calo del turismo spaventato dai disordini nella regione.<ref name=":37" />
 
Il bisogno di riforme strutturali che appianino il [[debito pubblico]] diventa sempre più pressante per il regno, che deve fare i conti con le numerose proteste di piazza causate dall'aumento dei prezzi delle materie prime e, in parallelo, per la richiesta di tutela della libertà di stampa, messa in pericolo dagli emendamenti alla legge sul cybercrime proposti dal precedente Governo, ritirati dal nuovo.<ref name=":32" />
 
[[Omar Razzaz|Razzaz]], criticato già in partenza per aver formato un nuovo esecutivo composto, su 28 Ministri, da 16 esponenti del governo di al-Mulki, a pochi mesi dall'insediamento, a ottobre Razzaz ha effettuato un rimpasto che ha visto l’introduzione di un nuovo Ministero, l’accorpamento di altri e la nomina di 7 donne a capo di importanti Ministeri (tra i quali il Ministero della Comunicazione, guidato da Jumana Ghunaimat, portavoce dell’esecutivo).<ref name=":32" /> Questa innovazione, d’altro canto, non va di pari passo con l’auspicato cambiamento sul fronte economico, con una crescita debole che da anni si è attestata attorno al 2% mentre a settembre 2018 il debito pubblico ammontava al 96,2% del Pil, in crescita di oltre 2 punti rispetto all'anno precedente con la disoccupazione al 18% che colpisce principalmente giovani e donne e l’inflazione attestata al 4,5%.<ref name=":32" />
 
Recenti incontri a [[Washington]] tra gli esponenti del nuovo esecutivo e del [[Fondo Monetario Internazionale]] hanno modificato gli interventi da effettuare, con il risultato dell’abbassamento dell’[[Imposta sul valore aggiunto|Iva]] di 4 punti su beni essenziali tassati al 10 e al 16%, come pasta, formaggio, frutta e verdura, pesce e carne in scatola. Inoltre, il governo Razzaz ha avviato una serie di riforme di medio termine per incentivare la buona governance delle risorse, la competitività del Paese, un adeguato livello di riserve monetarie internazionali.<ref name=":32" />
 
Nei prossimi cinque anni [[Kuwait]], [[Emirati Arabi Uniti]] e [[Arabia Saudita]] verseranno nelle casse di Amman 2,5 miliardi di dollari in aiuti per la gestione della crisi migratoria, che ha impoverito le casse del regno. L’[[Unione europea|Unione Europea]], primo partner commerciale della Giordania ha semplificato l’arrivo dei prodotti del Regno e in particolare dalle imprese che impiegano manodopera siriana.<ref name=":32" /> Tale agevolazione avverrà al raggiungimento della cifra di 200.000 lavoratori siriani nel mercato del lavoro giordano. Le relazioni commerciali tra Giordania e UE sono governate dall’Association Agreement del 2002 che stabilisce un’area di libero scambio per i beni giordani ed europei, identificando 18 Zone Economiche Speciali per l’origine dei prodotti del regno.<ref name=":32" /> Nel 2016 l’accordo è stato potenziato, semplificando le regole di origine dei beni giordani verso l’UE. A dicembre 2018 l’iniziativa Giordania-UE è stata rafforzata ancora e ha validità fino al 2030, coprendo una vasta gamma di prodotti. Anche in questo caso, l’aspetto legato all'epocale migrazione dal nord influisce sulle politiche economiche e sociali del Paese.<ref name=":32" />
 
Oltre che sul fronte economico le proteste di piazza contro la corruzione, le politiche economiche e i piani di austerità, gli aumenti delle tasse che hanno portato il 4 giugno 2018 alla caduta del governo al-Mulki vertevano anche sull'insoddisfazione popolare per la revisione di alcune parti della legge sul cybercrimine che, se attuata, avrebbe colpito la libertà di stampa. A dicembre 2018, incontrando i giornalisti Jumana Ghunaimat, portavoce del Governo Razzaz, ha chiarito che il nuovo esecutivo non intende proseguire con le modifiche alla legge in seguito all'evidente malcontento popolare e agli incontri del Primo Ministro con membri della società civile ed esponenti delle professioni.<ref name=":32" />
 
Il 25 giugno 2018, Abd Allah ha effettuato un'altra visita ufficiale a Washington, DC. È stato ospitato dal presidente Trump alla [[Casa Bianca]] e i due hanno discusso di "terrorismo, minaccia dall'Iran e crisi in Siria, e di lavorare per una pace duratura tra israeliani e palestinesi". Nell'agosto 2018, dopo che l'amministrazione Trump aveva annunciato di porre fine a tutti i finanziamenti degli Stati Uniti per l'UNRWA, Abdullah ha cercato di sostituire i fondi Usa, convocando le riunioni della [[Lega Araba]] e dei paesi occidentali.
 
In un'intervista a ''Der Spiegel'' nel maggio 2020, Abdullah ha criticato i piani di Donald Trump per la pace in Medio Oriente, tra cui Israele che annette parti della [[Cisgiordania]]. Ha dichiarato: "La soluzione dei due Stati è l'unico modo per poter andare avanti", e ha osservato che una possibile annessione israeliana della Cisgiordania causerebbe conflitti.
 
Nell'ottobre 2020 Omar Razzaz si è dimesso dalla sua posizione a causa delle critiche alla sua gestione della pandemia di COVID-19. Inoltre, Abdullah ha sciolto il parlamento incaricando il suo principale consigliere politico, [[Bishr Al-Khasawneh]], di formare un nuovo governo come nuovo Primo Ministro. Dopo che [[Joe Biden]] ha vinto le elezioni presidenziali statunitensi del 2020, Abd Allah è stato il primo leader arabo a congratularsi con Biden per la sua vittoria.
 
===Tentato colpo di Stato===
Nell'aprile 2021 le autorità giordane hanno sventato un golpe per destituire ʿAbd Allāh II. Sono stati arrestati un ex consigliere del re e un'altra ventina di persone tra funzionari civili e militari; arrestato ai domiciliari anche il fratellastro [[Hamza bin al-Husayn]].
 
== Governo e riforme ==
=== Economia ===
==== Riforme economiche ====
ʿAbd Allāh propose importanti riforme economiche nel paese durante il primo decennio del suo regno. La Giordania, un paese relativamente piccolo, semi-arido, quasi senza sbocco sul mare, ha una delle economie più piccole della regione; il suo [[Prodotto interno lordo|Pil]] era di circa 39 miliardi di dollari nel 2016.<ref>{{Cita web|url=http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2016/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=32&pr.y=11&sy=2016&ey=2019&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=439&s=NGDPD,NGDPDPC,PPPGDP,PPPPC,LP&grp=0&a=|titolo=Report for Selected Countries and Subjects|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=10 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171010122523/http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2016/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=32&pr.y=11&sy=2016&ey=2019&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=439&s=NGDPD,NGDPDPC,PPPGDP,PPPPC,LP&grp=0&a=|urlmorto=sì}}</ref> Risorse naturali insufficienti, specialmente in acqua e petrolio (a differenza dei suoi vicini) hanno dato al regno debito pubblico cronico, disoccupazione e povertà che hanno portato a una dipendenza dagli aiuti esteri dei suoi alleati occidentali e del Golfo Arabo. La Giordania iniziò un aggressivo programma di liberalizzazione economica quando ʿAbd Allāh fu incoronato nel tentativo di stimolare l'economia e migliorare il tenore di vita della popolazione. Ad ʿAbd Allāh è stato attribuito il merito di attrarre investimenti stranieri, migliorare i partenariati pubblico-privato e fornire le basi per l'autorità speciale della ''zona economica di [[Aqaba]]'' e il fiorente settore della tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni della Giordania.<ref name=":39">{{Cita web|url=https://books.google.com/books?id=HXu3jtlE-rAC&pg=PA17|titolo=The Report: Jordan 2009 - Google Books|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180206071126/https://books.google.com/books?id=HXu3jtlE-rAC&pg=PA17|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Unesco|titolo=Transforming Education: The Power of ICT Policies|url=https://books.google.it/books?id=eqR2iOMtUVgC&pg=PA94&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=17 agosto 2019|data=2011|editore=UNESCO|lingua=en|ISBN=9789231042126}}</ref> ʿAbd Allāh ha istituito altre cinque zone economiche speciali: [[Irbid]], [[Ajloun]], [[Mafraq]], [[Ma'an]] e il [[Mar Morto]].<ref name=":39" /> A seguito di queste riforme la crescita economica della Giordania è raddoppiata (all'8% annuo) tra il 2004 e il 2008 rispetto alla seconda metà degli anni 90. Ha inoltre portato a un costante aumento degli investimenti esteri da parte dei paesi occidentali e del Golfo Persico.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.com/books?id=8iKNxQ2GvCcC&pg=PA13|titolo=The Report: Jordan 2012 - Google Books|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180206071126/https://books.google.com/books?id=8iKNxQ2GvCcC&pg=PA13|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il re ha lanciato una serie di iniziative per fornire alloggio ai cittadini giordani, compresi gli insegnanti e coloro che prestavano servizio nelle forze armate.<ref name=":40">{{Cita web|url=http://kingabdullah.jo/en/page/vision/progress|titolo=Progress {{!}} King Abdullah II Official Website|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=23 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170223042949/http://kingabdullah.jo/en/page/vision/progress|urlmorto=sì}}</ref> Ha istituito premi per incoraggiare la buona cittadinanza, tra cui il premio Re ʿAbd Allāh II per la forma fisica, il premio Re ʿAbd Allāh II per l'eccellenza nelle prestazioni e la trasparenza del governo, il premio Re ʿAbd Allāh II per l'eccellenza per il settore privato e il premio Re ʿAbd Allāh II per l'eccellenza per le associazioni di imprese.<ref name=":40" /> Per combattere la disoccupazione ʿAbd Allāh ha istituito il ''Consiglio nazionale per la formazione professionale'' e ha istituito un comitato per sviluppare una strategia nazionale per lo sviluppo delle risorse umane al fine di produrre una forza lavoro qualificata.<ref name=":40" />
 
La crescita dell'economia giordana è rallentata a un tasso medio annuo del 2,8% tra il 2010 e il 2016, in calo rispetto alla media dell'8% negli anni precedenti, insufficiente per far fronte alla crescita esponenziale della popolazione.
 
==== Settore turistico ====
Sotto il regno di ʿAbd Allāh, il [[turismo]] si è affermato quale forza primaria dell'economia giordana; nel 2004 è stata fondata la ''NTS'' (''National Tourism Strategy'') per tutelare gli interessi nazionali. La situazione turbolenta ha colpito il settore turistico della Giordania (fonte economica principale di valuta estera del paese) duramente, e gli arrivi di turisti sono diminuiti di oltre il 66% dal 2011.<ref>{{Cita web|url=http://www.ft.com/cms/s/0/7c904b80-a1a8-11e0-b9f9-00144feabdc0.html|titolo=Harsh blow to Jordanian economy - FT.com|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=21 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131021024940/http://www.ft.com/cms/s/0/7c904b80-a1a8-11e0-b9f9-00144feabdc0.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/travel/2016/nov/26/jordan-petra-amman-holiday-jerash-dead-sea|titolo=Jordan is spectacular, safe and friendly – so where are the tourists? {{!}} Travel {{!}} The Guardian|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=16 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170516124300/https://www.theguardian.com/travel/2016/nov/26/jordan-petra-amman-holiday-jerash-dead-sea|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia nel 2017 il turismo ha iniziato a riprendersi.<ref>{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/tourism-sector-expected-continue-recovering-2018%E2%80%99|titolo=‘Tourism sector expected to continue recovering in 2018’ {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180106000923/http://jordantimes.com/news/local/tourism-sector-expected-continue-recovering-2018%E2%80%99|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Politiche energetiche ====
La Giordania dipendeva dal petrolio iracheno sovvenzionato per la sua energia.<ref name=":13" /> Dal 2008 la Giordania ha iniziato ad importare petrolio a prezzi molto più alti dall'[[Arabia Saudita]]. Nello stesso anno il sovrano ha dovuto far fronte a un nuovo e massiccio arrivo di profughi [[Iraq|iracheni]] nel Paese.
 
L'invasione americana del 2003 in [[Iraq]] ha interrotto la fornitura di petrolio e ha spinto la Giordania a iniziare l'importazione di gas dall'Egitto nel 2009.<ref name=":41">{{Cita web|url=http://carnegieendowment.org/sada/?fa=63061&mkt_tok=3RkMMJWWfF9wsRovsqvMZKXonjHpfsX67uUoXaSg38431UFwdcjKPmjr1YoGRcR0aPyQAgobGp5I5FEIQ7XYTLB2t60MWA==|titolo=Jordan is Sliding Toward Insolvency - Carnegie Endowment for International Peace|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=3 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160403055658/http://carnegieendowment.org/sada/?fa=63061&mkt_tok=3RkMMJWWfF9wsRovsqvMZKXonjHpfsX67uUoXaSg38431UFwdcjKPmjr1YoGRcR0aPyQAgobGp5I5FEIQ7XYTLB2t60MWA==|urlmorto=sì}}</ref> L'insurrezione nel [[Penisola del Sinai|Sinai]], iniziata quando la primavera araba si diffuse in [[Egitto]], dove scorre il gasdotto ha portato dal 2011 il gasdotto ad essere attaccato più di 30 volte dall'ISIS nel Sinai. Il gasdotto è stato effettivamente chiuso nel 2014.<ref name=":42">{{Cita web|url=https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2016/10/jordan-israel-gas-deal-popular-protest.html|titolo=Jordanians fuming over gas deal with Israel|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=1 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180101194403/https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2016/10/jordan-israel-gas-deal-popular-protest.html|urlmorto=sì}}</ref> La Giordania ha subito perdite per 6 miliardi di dollari.<ref name=":42" /> La grande recessione e le turbolenze regionali innescate dalla primavera araba durante gli anni 2010 hanno ostacolato l'economia giordana, rendendola sempre più dipendente dagli aiuti esteri.<ref name=":41" />
 
Il vandalismo della conduttura egiziana che riforniva la Giordania ha messo a dura prova la compagnia elettrica del paese, il cui debito è aumentato sostanzialmente; questo ha spinto ʿAbd Allāh a sollecitare il governo a formulare un piano decennale (2015-2025) per diversificare le fonti energetiche del regno.<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtoninstitute.org/policy-analysis/view/jordans-economy-surprises|titolo=Jordan's Economy Surprises|lingua=en|accesso=17 agosto 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/gov%E2%80%99t-launches-jordan-2025%E2%80%99-development-blueprint|titolo=Gov’t launches ‘Jordan 2025’ development blueprint {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=22 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222111922/http://www.jordantimes.com/news/local/gov%E2%80%99t-launches-jordan-2025%E2%80%99-development-blueprint|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2007 ʿAbd Allāh ha affermato che la Giordania intende beneficiare delle sue grandi riserve di uranio costruendo reattori nucleari per generare elettricità.<ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/news/king-abdullah-to-haaretz-jordan-aims-to-develop-nuclear-power-1.210546|titolo=King Abdullah to Haaretz: Jordan Aims to Develop Nuclear Power - Haaretz - Israel News Haaretz.com|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=25 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160325015617/http://www.haaretz.com/news/king-abdullah-to-haaretz-jordan-aims-to-develop-nuclear-power-1.210546|urlmorto=sì}}</ref> All'inizio, in un'intervista del 2010, ʿAbd Allāh ha accusato Israele di aver tentato di interrompere il programma nucleare della Giordania.<ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/israel-news/abdullah-israel-keeping-jordan-from-developing-peaceful-nuclear-program-1.296283|titolo=Abdullah: Israel keeping Jordan from developing peaceful nuclear program - Haaretz.com|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=19 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170219112631/http://www.haaretz.com/israel-news/abdullah-israel-keeping-jordan-from-developing-peaceful-nuclear-program-1.296283|urlmorto=sì}}</ref> ʿAbd Allāh ha inaugurato il primo impianto nucleare della Giordania nel 2016.<ref name=":50">{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/pm-inaugurates-jordan-research-and-training-reactor|titolo=PM inaugurates Jordan Research and Training Reactor {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=22 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222120347/http://jordantimes.com/news/local/pm-inaugurates-jordan-research-and-training-reactor|urlmorto=sì}}</ref> Il ''Jordan Research and Training Reactor'', presso la ''Jordan University of Science and Technology'' vicino ad Ar Ramtha, mira a formare gli studenti giordani nel programma di ingegneria nucleare della scuola.<ref name=":50" /> Nel 2018 la Commissione per l'energia atomica del paese ha annunciato che la Giordania era in trattative con più aziende per costruire la prima centrale nucleare commerciale, un reattore raffreddato ad elio che dovrebbe essere completato nel 2025.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/jordan-china-serious-talks%E2%80%99-build-gas-cooled-1b-reactor|titolo=Jordan, China in ‘serious talks’ to build gas-cooled $1b reactor|sito=Jordan Times|data=28 aprile 2018|lingua=en|accesso=17 agosto 2019}}</ref>
 
Il Paese ha 330 giorni di sole all'anno e la velocità del vento supera i 7&nbsp;m/s nelle aree montuose.<ref>{{Cita web|url=http://www.greenprophet.com/2011/12/jordan-atomic-energy/|titolo=Jordan Jumps Forward On Energy Development {{!}} Green Prophet|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=28 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160328205453/http://www.greenprophet.com/2011/12/jordan-atomic-energy/|urlmorto=sì}}</ref> Durante gli anni 2010 ʿAbd Allāh ha inaugurato il parco eolico di [[Governatorato di al-Tafila|al-Tafila]] da 117&nbsp;MW e la centrale elettrica [[Ma'an]] da 53&nbsp;MW.<ref name=":51">{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-jd400m-solar-energy-projects|titolo=King inaugurates JD400m solar energy projects {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=16 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170516044814/http://jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-jd400m-solar-energy-projects|urlmorto=sì}}</ref> Nel maggio 2017 è stato annunciato che erano stati completati oltre 200&nbsp;MW di progetti di energia solare.<ref name=":51" /> Dopo aver fissato inizialmente la percentuale di energia rinnovabile che la Giordania intendeva generare entro il 2020 al 10%, nel 2018 il governo ha annunciato che aver cercato di battere quella cifra e mirare al 20%<ref>{{Cita web|url=https://www.bloomberg.com/tosv2.html?vid=&uuid=3fce7070-c0dd-11e9-9299-3f02744437c0&url=L25ld3MvYXJ0aWNsZXMvMjAxOC0wNC0yMy9qb3JkYW4tZXllcy1wb3dlci1zdG9yYWdlLWFzLW5leHQtc3RlcC1pbi1ncmVlbi1lbmVyZ3ktZHJpdmU=|titolo=Bloomberg - Are you a robot?|accesso=17 agosto 2019}}</ref> tanto che la Giordania venne descritta come la "centrale solare del Medio Oriente".<ref>{{Cita web|url=https://www.pv-magazine.com/2018/01/06/solars-new-fertile-crescent/|titolo=The weekend read: Solar’s new fertile crescent – pv magazine International|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=17 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180117011921/https://www.pv-magazine.com/2018/01/06/solars-new-fertile-crescent/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2014 è stata firmata una dichiarazione di intenti dalla società elettrica nazionale con la Noble Energy per importare gas dal giacimento di gas offshore di Leviathan in Israele, un accordo di 15 anni stimato in 10 miliardi di dollari.<ref name=":52">{{Cita web|url=http://www.al-monitor.com/pulse/en/originals/2016/10/jordan-israel-gas-deal-popular-protest.html|titolo=Jordanians fuming over gas deal with Israel|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=22 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222195425/http://www.al-monitor.com/pulse/en/originals/2016/10/jordan-israel-gas-deal-popular-protest.html|urlmorto=sì}}</ref> La mossa ha suscitato indignazione in Giordania e l'opposizione ha affermato che l'accordo ha favorito Israele e la sua occupazione in Cisgiordania accusando il governo di ignorare le opzioni di energia rinnovabile.<ref name=":52" /> L'accordo, in vigore nel 2019, è stato firmato nel settembre 2016.<ref name=":52" /> Separatamente, ʿAbd Allāh ha aperto un porto di gas naturale liquefatto ad [[Aqaba]] nel 2015, consentendo alla Giordania di importare gas naturale.<ref name=":53">{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/using-natural-gas-generate-power-saves-jordan-jd1m-day|titolo=‘Using natural gas to generate power saves Jordan JD1m per day’ {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=23 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170223043532/http://www.jordantimes.com/news/local/using-natural-gas-generate-power-saves-jordan-jd1m-day|urlmorto=sì}}</ref> L'elettricità generata da gas naturale fa risparmiare alla Giordania circa 1 milione di dollari al giorno.<ref name=":53" />
 
==== Accordi commerciali e debito estero ====
ʿAbd Allāh ha negoziato un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, il terzo accordo di libero scambio per gli Stati Uniti ed il primo con un paese arabo.<ref>{{Cita web|url=https://georgewbush-whitehouse.archives.gov/news/releases/2001/09/20010928-12.html|titolo=Overview of U.S.-Jordan Free Trade Agreement (FTA)|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=12 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170712041528/https://georgewbush-whitehouse.archives.gov/news/releases/2001/09/20010928-12.html|urlmorto=sì}}</ref> In base all'accordo, le esportazioni giordane negli Stati Uniti sono aumentate da $ 63 milioni nel 2000 a oltre $ 1,4 miliardi nel 2015.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/business/jordan-us-free-trade-agreement-joint-committee-convenes|titolo=Jordan-US Free Trade Agreement Joint Committee convenes {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=14 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180114183737/http://www.jordantimes.com/news/business/jordan-us-free-trade-agreement-joint-committee-convenes|urlmorto=sì}}</ref> Il rapporto debito / PIL estero della Giordania è sceso da oltre il 210% nel 1990 all'83% alla fine del 2005, una riduzione definita "risultato straordinario" dal [[Fondo Monetario Internazionale|Fondo monetario internazionale]].<ref>{{Cita web|url=http://www.imf.org/external/np/ms/2006/112806.htm|titolo=Jordan -- Concluding Statement for the 2006 Article IV Consultation and Fourth Post-Program Monitoring Discussions|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=8 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130408031341/http://www.imf.org/external/np/ms/2006/112806.htm|urlmorto=sì}}</ref> Gli sforzi di ʿAbd Allāh hanno reso la Giordania l'economia araba più libera e la nona economia più libera del mondo, secondo uno studio del 2014 della [[Friedrich Naumann|Fondazione Friedrich Naumann]] per la libertà.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/jordan-uae-share-top-place-among-arab-countries-economic-freedom-index|titolo=Jordan, UAE share top place among Arab countries on economic freedom index {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=1 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160701194643/http://www.jordantimes.com/news/local/jordan-uae-share-top-place-among-arab-countries-economic-freedom-index|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il debito estero totale della Giordania nel 2012 era di 22 miliardi di dollari, il 72% del suo PIL.<ref name=":38" /> Nel 2016 il debito ha raggiunto 35,1 miliardi di dollari, il 95% del PIL del paese.<ref name=":41" /><ref>{{Cita web|url=http://jordantimes.com/opinion/fahed-fanek/economic-challenges-get-priority|titolo=Economic challenges get priority {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171106050857/http://jordantimes.com/opinion/fahed-fanek/economic-challenges-get-priority|urlmorto=sì}}</ref> L'aumento è stato attribuito alle sfide regionali, che hanno diminuito l'attività turistica e gli investimenti stranieri oltre ad aver aumentato la spesa militare, gli attacchi al gasdotto egiziano, il crollo degli scambi con l'Iraq e la Siria, le spese di accoglienza dei rifugiati siriani e l'accumulo di interessi sui prestiti.<ref name=":41" /> Secondo la [[Banca Mondiale]], i rifugiati siriani costano alla Giordania oltre 2,5 miliardi di dollari all'anno (il 6% del suo Pil e il 25% delle entrate annuali del governo).<ref>{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/syrian-refugees-cost-kingdom-25-billion-year-%E2%80%94-report|titolo=Syrian refugees cost Kingdom $2.5 billion a year — report {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=12 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160612040635/http://jordantimes.com/news/local/syrian-refugees-cost-kingdom-25-billion-year-%E2%80%94-report|urlmorto=sì}}</ref> Gli aiuti esteri coprono solo una parte di questi costi, il 63% dei quali sono a carico della Giordania.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/gov%E2%80%99t-readying-refugee-donor-conference|titolo=Gov’t readying for refugee donor conference {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160106061021/http://www.jordantimes.com/news/local/gov%E2%80%99t-readying-refugee-donor-conference|urlmorto=sì}}</ref> Il governo ha adottato un programma di austerità che mira a ridurre il rapporto debito/Pil della Giordania al 77% entro il 2021.<ref>{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/imf-programme-yield-budget-surplus-2019%E2%80%99|titolo=‘IMF programme to yield budget surplus in 2019’ {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=11 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170111022238/http://jordantimes.com/news/local/imf-programme-yield-budget-surplus-2019%E2%80%99|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Politica e giustizia ===
==== Riforme politiche ====
ʿAbd Allāh è stato criticato durante i suoi primi anni per essersi concentrato sulle riforme economiche, piuttosto che politiche.<ref name=":43">{{Cita web|url=http://carnegieendowment.org/sada/?fa=21082|titolo=Knives Out for Jordan's National Agenda - Carnegie Endowment for International Peace|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170221010631/http://carnegieendowment.org/sada/?fa=21082|urlmorto=sì}}</ref> Nel febbraio 2005 è stato costituito un comitato per formulare un progetto di riforma politica nel paese per il prossimo decennio.<ref name=":43" /> Questa agenda nazionale, finalizzata circa nove mesi dopo, non fu mai attuata.<ref name=":43" /> Comprendeva l'incorporazione di una rappresentanza proporzionale nelle elezioni generali, il miglioramento del settore giudiziario, il rispetto dei diritti umani e la gestione delle questioni relative all'occupazione, al benessere, all'istruzione e alle infrastrutture.<ref name=":43" /> Secondo quanto riferito, l'agenda non è mai stata attuata a causa dell'opposizione conservatrice.<ref>{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/2006/04/10/world/middleeast/democracy-in-the-arab-world-a-us-goal-falters.html|titolo=Democracy in the Arab World, a U.S. Goal, Falters - The New York Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170221105432/http://www.nytimes.com/2006/04/10/world/middleeast/democracy-in-the-arab-world-a-us-goal-falters.html|urlmorto=sì}}</ref> Dopo la [[primavera araba]], nel 2012 è stata emanata una nuova legge elettorale che è stata utilizzata nelle elezioni del 2013.<ref name=":44">{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2016/jordan|titolo=Jordan {{!}} Country report {{!}} Freedom in the World {{!}} 2016|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170221010223/https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2016/jordan|urlmorto=sì}}</ref> Comprendeva elementi di rappresentanza proporzionale e 27 dei 150 membri della Camera dei rappresentanti potevano essere eletti di conseguenza.<ref name=":44" />
 
==== Riforme costituzionali ====
Come già detto sono state intraprese una serie di riforme politiche per limitare alcuni dei poteri del re, tra cui la modifica di circa un terzo della costituzione, l'istituzione di una [[Corte costituzionale]] e della Commissione elettorale indipendente ed il miglioramento delle leggi che regolano i diritti umani e la libertà di parola e di riunione.<ref>{{Cita web|url=https://www.oxfordbusinessgroup.com/overview/political-reform-process-continues|titolo=The political reform process continues {{!}} Jordan 2014 {{!}} Oxford Business Group|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170221011436/https://www.oxfordbusinessgroup.com/overview/political-reform-process-continues|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2014 e nel 2016 diversi emendamenti costituzionali hanno suscitato polemiche nonostante la schiacciante approvazione da parte di senatori e rappresentanti.<ref>{{Cita web|url=http://www.aljazeera.com/news/2016/04/amendments-recommend-powers-king-jordan-160421115110995.html|titolo=Jordan King Abdullah set to consolidate executive power - AJE News|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=16 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216162641/http://www.aljazeera.com/news/2016/04/amendments-recommend-powers-king-jordan-160421115110995.html|urlmorto=sì}}</ref> Gli emendamenti conferirono al re la sola autorità di nominare il suo principe ereditario, il vice, il capo e i membri della Corte costituzionale, i capi delle forze militari e paramilitari e il direttore dell'intelligence generale del paese.<ref name=":45">{{Cita web|url=http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2014/08/jordan-king-constitution-amendments.html|titolo=Jordan's king pushes to expand military, intelligence authority|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=29 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160829033014/http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2014/08/jordan-king-constitution-amendments.html|urlmorto=sì}}</ref> I sostenitori hanno affermato che gli emendamenti hanno rafforzato la [[separazione dei poteri]], mentre i critici hanno affermato che erano incostituzionali.<ref name=":45" />
 
Le riforme introdotte nelle elezioni generali del 2016 hanno portato [[Freedom House]] ad aggiornare la Giordania a "parzialmente libero" da "non libero" nel suo rapporto ''Freedom in the World 2017''.<ref name=":46">{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2017/jordan|titolo=Jordan {{!}} Country report {{!}} Freedom in the World {{!}} 2017|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=3 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203080234/https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2017/jordan|urlmorto=sì}}</ref> Secondo il rapporto, la Giordania divenne il terzo paese arabo più libero e che il cambiamento fu dovuto ai cambiamenti della legge elettorale che portarono a elezioni parlamentari più giuste.<ref name=":46" />
 
==== Riforme della Giustizia ====
Nel settembre 2016 ʿAbd Allāh ha formato un comitato reale per formulare raccomandazioni che migliorerebbero la magistratura del paese.<ref name=":47">{{Cita web|url=https://www.hrw.org/news/2017/10/04/jordan-parliament-passes-human-rights-reforms|titolo=Jordan: Parliament Passes Human Rights Reforms {{!}} Human Rights Watch|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=12 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171012033640/https://www.hrw.org/news/2017/10/04/jordan-parliament-passes-human-rights-reforms|urlmorto=sì}}</ref> La commissione ha finalizzato il suo rapporto, che ruotava attorno al rafforzamento dell'indipendenza giudiziaria e al miglioramento della giustizia penale, nel febbraio 2017.<ref name=":47" /> Il Parlamento ha approvato le raccomandazioni che includevano una maggiore protezione delle donne contro la violenza e migliori procedure processuali.<ref name=":47" /> È stata inoltre emanata una nuova legge per le persone con disabilità.<ref name=":47" /> [[Human Rights Watch]] ha elogiato le riforme.<ref name=":47" />
 
==== Decentramento ====
Il 15 agosto 2017 si sono tenute le prime elezioni locali per consigli comunali, consigli locali e consigli di governatorato, creati da una nuova legge sul decentramento.<ref name=":48">{{Cita web|url=http://jordantimes.com/news/local/king-directs-government-hold-local-elections|titolo=King directs government to hold local elections {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=24 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170224051948/http://jordantimes.com/news/local/king-directs-government-hold-local-elections|urlmorto=sì}}</ref> La legge intende cedere un certo potere del governo centrale ai consigli eletti, aumentando la partecipazione dei cittadini al processo decisionale municipale.<ref name=":48" />
 
=== Difesa ===
Grazie al suo background militare, ʿAbd Allāh crede in un potente esercito e ha seguito una politica di "qualità sulla quantità".<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/jordan%E2%80%99s-stability-hinges-unity-people-national-coherence%E2%80%99|titolo=‘Jordan’s stability hinges on unity of people, national coherence’ {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=15 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170615190957/http://www.jordantimes.com/news/local/jordan%E2%80%99s-stability-hinges-unity-people-national-coherence%E2%80%99|urlmorto=sì}}</ref>
 
ʿAbd Allāh ha modernizzato l'esercito, portando la Giordania ad acquisire armi avanzate e ad aumentare e potenziare la sua flotta di caccia [[F-16]].<ref>{{Cita web|url=http://www.janes.com/article/64396/jordan-s-king-orders-military-shake-up|titolo=Jordan's king orders military shake-up {{!}} IHS Jane's 360|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=22 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222111111/http://www.janes.com/article/64396/jordan-s-king-orders-military-shake-up|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.defenseindustrydaily.com/jordan-buys-20-f16-mlu-from-holland-belgium-updated-02176/|titolo=Jordan Buys 20 F-16 MLU from Holland, Belgium|autore=Defense Industry Daily staff googletag.display;|sito=Defense Industry Daily|accesso=17 agosto 2019}}</ref> Il re si allena occasionalmente con l'esercito giordano in esercitazioni militari dal vivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.alghad.com/articles/1561222-His-Majesty-Partakes-in-Live-Ammo-Military-Drill|titolo=His Majesty Partakes in Live Ammo Military Drill|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=6 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180206071126/http://www.alghad.com/articles/1561222-His-Majesty-Partakes-in-Live-Ammo-Military-Drill|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 3 dicembre 2018 viene lanciato [[JY1-SAT]], il primo satellite giordano nello spazio.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/scienza/2018/12/04/giordania-lanciato-primo-satellite-per-ricerche-e-turismo_3951e424-3331-4b7a-8085-bd9b3e11615a.html|titolo=Giordania: lanciato primo satellite per ricerche e turismo - Scienza|sito=ANSAMed|data=4 dicembre 2018|lingua=it|accesso=17 agosto 2019}}</ref>
 
==== KADDB ed industria della difesa ====
Durante il primo anno del suo regno ha istituito con decreto reale il ''King Abdullah Design and Development Bureau'' (KADDB), il cui obiettivo è "''fornire una capacità indigena per la fornitura di servizi scientifici e tecnici alle forze armate giordane''".<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/kaddb-become-main-provider-army%E2%80%99s-weapons-defence-equipment%E2%80%99|titolo=‘KADDB to become main provider of army’s weapons, defence equipment’ {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=3 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161103221216/http://www.jordantimes.com/news/local/kaddb-become-main-provider-army%E2%80%99s-weapons-defence-equipment%E2%80%99|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-kaddb-joint-venture-turkish-company|titolo=King inaugurates KADDB joint venture with Turkish company {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115001509/http://www.jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-kaddb-joint-venture-turkish-company|urlmorto=sì}}</ref>
 
La società produce una vasta gamma di prodotti militari, presentati alla Biennale Internazionale della ''Special Operations Forces Exhibition'' (SOFEX). ʿAbd Allāh è il patrono di SOFEX.<ref>{{Cita web|url=http://www.jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-sofex-2016-tours-expo|titolo=King inaugurates SOFEX 2016, tours expo {{!}} Jordan Times|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115001337/http://www.jordantimes.com/news/local/king-inaugurates-sofex-2016-tours-expo|urlmorto=sì}}</ref>
 
KADDB è stato inoltre creato per la fornitura di equipaggiamento per la difesa ottimizzato per le esigenze del Medio Oriente. È un'agenzia indipendente all'interno delle forze armate giordane incaricata di operare secondo le migliori pratiche commerciali ed è finanziata sia attraverso il bilancio della difesa che attraverso entrate di vendita di tecnologia, prodotti e servizi. KADDB impiega circa 200 militari e civili nelle sue due Business Unit strategiche. La maggior parte del personale lavora nel gruppo tecnico. KADDB, con sede nel centro di Amman, è organizzata in tre divisioni: il gruppo tecnico, il gruppo manifatturiero e il gruppo programmi.
 
Nell'ottobre 2009 il re Abdullah II ha inaugurato il KADDB Industrial Park, che è la prima zona franca globale in Medio Oriente, specializzata nell'industria della difesa e nella produzione di veicoli. KADDB Industrial Park è una società a responsabilità limitata interamente di proprietà del KADDB. È stato istituito nel 2006 in conformità con la legge sulle zone franche per migliorare la base industriale della Giordania, attrarre investimenti e incoraggiare lo sviluppo di industrie interattive per la produzione di veicoli, nel contesto di un ambiente che attira gli investimenti offrendo incentivi, esenzioni fiscali ed eccellenti servizi logistici come comunicazioni, infrastrutture e gestione. Il Parco gode anche delle misure di sicurezza necessarie per le industrie della difesa e tutte le altre strutture per garantire il successo dell'investimento. Si trova su 3.800 dunam (1 dunum equivale a 1.000 metri quadrati) di terra a Khalidiyah nel [[Governatorato di Mafraq]], a 50&nbsp;km da [[Amman]] e 24&nbsp;km da [[Zarqa]], sulla strada trasversale che collega la [[Giordania]] all'[[Arabia Saudita]], all'[[Iraq]] e alla [[Siria]], che facilita il trasporto dei prodotti in tutti i paesi della regione.<ref>{{Cita web|url=http://www.kaddb-ipark.com/|titolo=KADDB Industrial Park|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=7 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110207173422/http://kaddb-ipark.com/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il gruppo di investimento KADDB lanciato il 1º gennaio 2010, è stato istituito per fungere da braccio commerciale per l'Ufficio di progettazione e sviluppo del KADDB. Il gruppo di investimento KADDB mira a creare nuove attività nei settori della difesa, della sicurezza e dell'automotive insieme a tutti i servizi che completerebbero tali settori.
 
La prima priorità di KADDB è quella di soddisfare le esigenze militari. Un esempio di un'idea generata dall'ufficio per i militari è la Desert Iris Jeep, un veicolo multiuso sviluppato da Jordan Light Vehicle Manufacturing.<ref name=":49">{{Cita web|url=http://www.nationaldefensemagazine.org/archive/2005/May/Pages/Jordan_Eyes3203.aspx|titolo=Jordan Eyes Expansion of Domestic Defense Industry|data=|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=10 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910091854/http://www.nationaldefensemagazine.org/archive/2005/May/Pages/Jordan_Eyes3203.aspx|urlmorto=sì}}</ref> Le forze giordane hanno usato il veicolo durante le operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in [[Sierra Leone]]. Ora il veicolo è impiegato in [[Arabia Saudita]], [[Emirati Arabi Uniti]] e [[Libia]].<ref name=":54">{{Cita web|url=https://www.nationaldefensemagazine.org/articles/2005/5/1/2005may-jordan-eyes-expansion-of-domestic-defense-industry|titolo=Jordan Eyes Expansion of Domestic Defense Industry|lingua=en|accesso=17 agosto 2019}}</ref>
 
Nel 2005 una joint venture tra Bin Jabr Group di [[Abu Dhabi]] e KADDB, denominata Advanced Industries of Arabia, ha vinto un contratto da 41 milioni di dollari per fornire alle forze armate degli [[Emirati Arabi Uniti]] il cosiddetto veicolo tattico ad alta mobilità Nimr 4x4. L'ordine Nimr prevedeva 500 veicoli in un mix di quattro varianti.<ref name=":54" /> Il veicolo ha un sistema di raffreddamento su misura, che consente alle truppe di operare in condizioni meteorologiche estreme. Il Nimr sarà prodotto in uno stabilimento KADDB in Giordania.<ref name=":49" />
 
==== Sviluppo droni ====
KADDB è stata pubblicizzata come la prima azienda a sviluppare [[Aeromobile a pilotaggio remoto|veicoli militari senza pilota]] nel mondo arabo. L'ufficio di progettazione e sviluppo ha lavorato nel 2001 con Jordan Aerospace Industries in una joint venture, denominata Jordan Advanced Remote Systems (JARS), per sviluppare una serie di droni tattici Falcon [[Aeromobile a pilotaggio remoto|UAV]] progettato per le missioni di sorveglianza<ref name=":54" /> in grado di effettuare ricognizioni diurne e notturne in tempo reale, telerilevamento, sorveglianza e acquisizione di obiettivi fino a 50 chilometri. Il Falcon ha un motore a due tempi che brucia una miscela di gas e petrolio. L'UAV ha una durata di quattro ore ma potrebbe essere dotato di serbatoi di carburante aggiuntivi per una maggiore capacità. La stazione di controllo a terra del sistema è disponibile in configurazioni da tavolo o montate su riparo.<ref name=":49" />
 
[[Silent Eye]] è uno zaino UAV portatile utilizzato per missioni di scouting, controllo di area e perimetro, monitoraggio e sorveglianza delle autostrade. È inoltre adatto per il supporto di missioni di ricerca e salvataggio e per la sicurezza dei convogli. Può essere assemblato e smontato in meno di 15 minuti. L'autonomia di sistema avanzata consente il funzionamento a mani libere del sistema dal decollo al ripristino. L'I-Wing è un mini UAV con un'apertura alare di 1,25 metri, che può essere trasportato da due persone in una custodia leggera e impermeabile ed è lanciato a spalla.<ref name=":54" /> Le ali e la coda dell'I-Wing sono riposte in posizione piegata, ma si aprono immediatamente quando vengono lanciate. Al raggiungimento di un'altitudine di 100 metri, il motore a propellente duro viene espulso e viene avviato automaticamente un motore elettrico. [[Jordan Arrow]] è un sistema di bersaglio aereo destinato sia all'addestramento di difesa aerea che ai test dei sistemi d'arma. La freccia simula una varietà di minacce alla difesa aerea. L'obiettivo è un UAV recuperabile dotato di centrale elettrica, sistema di controllo di volo automatico, paracadute di recupero e payload di missione modulari multi-versione.<ref name=":49" />
 
KADDB sta inoltre sviluppando veicoli terrestri senza pilota. Il loro robot multifunzione è un veicolo controllato in modalità wireless progettato per eseguire missioni a lungo raggio utilizzando telecamere passive per la misurazione della distanza. È un veicolo a ruote 6x6 progettato per trasportare un carico utile di 200&nbsp;kg per una vasta gamma di usi, tra cui operazioni di smaltimento di ordigni esplosivi, logistica, recupero del campo di battaglia, ricognizione e altri. Il robot multifunzione è completamente azionato elettricamente e ha una velocità massima su strada di 12&nbsp;km/h, può passare su una trincea di 45&nbsp;cm e può superare un gradino verticale di 20&nbsp;cm avanti e indietro. L'autonomia è di 2-3 ore. La piattaforma è disponibile in una configurazione anticarro con due lanciatori [[RPG-32]] su un supporto per telecomando.<ref>{{Cita web|url=https://www.armyrecognition.com/sofex_2014_show_daily_news_coverage_report/kaddb_at_sofex_2014_first_presentation_of_the_multi-functional_robot.html|titolo=KADDB at SOFEX 2014: First presentation of the Multi-Functional Robot|autore=Stylianos Kanavakis|data=6 maggio 2014|accesso=4 marzo 2021|lingua=en}}</ref>
 
== Discendenza ==
ʿAbd Allāh II e [[Rania di Giordania]] hanno avuto quattro figli:
* Principe [[Husayn ibn 'Abd Allah|Ḥusayn]] (nato il 28 giugno, 1994). Il 28 novembre 2006 il re ʿAbd Allāh II lo ha designato come erede al trono<ref>[http://www.jordantimes.com/?news=18108 Prince Hussein named Crown Prince], ''Jordan Times'', 3 luglio 2009. Consultato il 20 dicembre 2016</ref>;
* Principessa [[Īmān bint 'Abd Allāh|Īmān]] (nata il 27 settembre, 1996);
* Principessa [[Salmā bint 'Abd Allāh|Salmā]] (nata il 26 settembre, 2000);
* Principe [[Hashim ibn 'Abd Allah|Hāshem]] (nato il 30 gennaio, 2005).
 
== Ascendenza ==
{{Hashemiti}}
{{Ascendenza
| 1 = Abd Allah II di Giordania
| 2 = [[Husayn di Giordania]]
| 4 = [[Talal di Giordania]]
| 8 = [[Abd Allah I di Giordania]]
|16 = [[Al-Husayn ibn Ali (sceriffo della Mecca)|al-Ḥusayn ibn ʿAlī del Hijāz]]
|17 = ʿAbdiya bint Abd Allāh
| 9 = Musba bint Nāṣer
|18 = Amīr Nāṣir Pasha, ''[[Sharīf]]'' della Mecca
|19 = Dilber Khanum
| 5 = [[Zein al-Sharaf Talal|Zayn al-Sharaf Ṭalāl]]
|10 = Jamāl ʿAlī ibn Nāṣer, ''Sharīf'' della Mecca
|20 = Amīr Nāṣir Pasha, ''Sharīf'' della Mecca *
|21 = Dilber Khanum *
|11 = Wijdan Shakir Pasha
|22 = Shakir Pasha, Governatore di Cipro
| 3 = [[Muna al-Husayn]]
| 6 = Walter Percy Gardiner
|12 = Arthur Gardiner
|24 = John Gardiner
|25 = Esther Scarph
|13 = Mabel Jane Tovell
|26 = Daniel Tovell
|27 = Ada Alberta King
| 7 = Doris Elizabeth Sutton
|14 = Arthur Sutton
|28 = Josiah Sutton
|29 = Elizabeth Able
|15 = Dora Elizabeth Alderton
|30 = Augustus Alderton
|31 = Gertrude Ruth Green
}}
 
== Onorificenze ==
{{Stemma
|nome = Abd Allah II di Giordania
|immagine = Standard of the King of Jordan.svg
}}
=== Onorificenze giordane ===
{{Onorificenze
Riga 132 ⟶ 320:
|collegamento_onorificenza=Ordine di Hussein ibn' Ali
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine =Jordan004 JOR Order of the Renaissance GC.gifSVG
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Rinascimento
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo del Rinascimento
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ord. JOR Order of the Hashemite Star ribbon.Jordania.gifsvg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine della Stella di GiordaniaHashemita
|collegamento_onorificenza =Ordine della Stella diOnorificenze Giordaniagiordane#Ordine_della_Stella_Hashemita
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = JOR Order of Independencethe Star of Jordan GC.svg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine dell'Indipendenzadella Stella di Giordania
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Indipendenzadella Stella di (Giordania)
|motivazione =
}}
|luogo=
{{Onorificenze
|immagine = JOR Order of Independence GC.svg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine dell'Indipendenza
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Indipendenza (Giordania)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = JOR Order of the Al-Hussein GC.svg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine di al-Hussein
|collegamento_onorificenza = Onorificenze giordane#Ordine_di_al-Hussein
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of King Abdullah II.jpg
|nome_onorificenza = Gran Maestro e fondatore dell'Ordine di Re Abdullah II
|collegamento_onorificenza = Onorificenze giordane#Ordine_di_Re_Abdullah_II
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the State Centennial.jpg
|nome_onorificenza = Gran Maestro e fondatore dell'Ordine del Centenario
|collegamento_onorificenza = Onorificenze giordane#Ordine_del Centenario
|motivazione =
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=UK Royal Victorian Order ribbonUK_Royal_Victorian_Order_honorary_member_ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere Commendatore Onorario dell'Ordine reale vittoriano (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale Vittoriano
|motivazione=
|luogodata=26 marzo [[1984]]
}}
{{Onorificenze
Riga 176 ⟶ 384:
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito della Repubblica Austriaca
|motivazione=
|luogodata=[[1987]]
}}
{{Onorificenze
Riga 183 ⟶ 391:
|collegamento_onorificenza=Ordine del Crisantemo
|motivazione=
|luogo=novembre [[1993]]<ref>[https://www.jordan.emb-japan.go.jp/eng_page/en_jo_visit.htm Embassy of Japan in Jordan]</ref>
|luogo=novembre [[1993]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=RibbonNED barHuisorde Ordervan ofOranje theA1 House of OrangeBAR.jpgpng
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Casata d'Orange (Paesi Bassi)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Casata d'Orange
|motivazione=
|luogodata=7 dicembre [[1994]]
}}
{{Onorificenze
Riga 197 ⟶ 405:
|collegamento_onorificenza=Croce al merito navale (Spagna)
|motivazione=
|luogo=15 settembre [[1995]]<ref>[httphttps://www.boe.es/boe/dias/1995/09/29/pdfs/A28945-28945.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 204 ⟶ 412:
|collegamento_onorificenza= Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione=
|luogodata=12 maggio [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 211 ⟶ 419:
|collegamento_onorificenza=Ordine del Grande Conquistatore
|motivazione=
|luogodata=1º settembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 218 ⟶ 426:
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito (Libano)
|motivazione=
|luogodata=14 settembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 225 ⟶ 433:
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'aquila bianca
|motivazione=
|luogodata=26 settembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 232 ⟶ 440:
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|luogo=18 ottobre [[1999]]<ref>[httphttps://www.boe.es/boe/dias/1999/10/19/pdfs/A36747-36747.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 239 ⟶ 447:
|collegamento_onorificenza=Ordine di Khalifa
|motivazione=
|luogodata=4 novembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 249 ⟶ 457:
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grand Order of Mugunghwa (South Korea) - ribbon bar.gifsvg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine di Mugunghwa (Corea del Sud)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Mugunghwa
|motivazione=
|luogodata=4 dicembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
Riga 267 ⟶ 475:
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito della Repubblica Austriaca
|motivazione=
|luogo=Gennaiogennaio [[2001]]
}}
{{Onorificenze
Riga 281 ⟶ 489:
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav
|motivazione=
|luogodata=4 aprile [[2001]]
}}
{{Onorificenze
Riga 288 ⟶ 496:
|collegamento_onorificenza=Ordine del Bagno
|motivazione=
|luogodata=6 novembre [[2001]]
}}
{{Onorificenze
Riga 295 ⟶ 503:
|collegamento_onorificenza=Ordine di Jaroslav il Saggio
|motivazione=
|luogodata=23 aprile [[2002]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=GER Bundesverdienstkreuz 9 Sond des Grosskreuzes.svg
|nome_onorificenza=Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito di Germania (Germania)
|collegamento_onorificenza=Ordine al Meritomerito di Germania
|motivazione=
|luogodata=21 ottobre [[2002]]
}}
{{Onorificenze
Riga 309 ⟶ 517:
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Serafini
|motivazione=
|luogo=7 ottobre [[2003]]<ref>[{{Cita web |url=http://cdn.theroyalforums.com/forums/attachment.php?attachmentid=20006&d=1065571474 |titolo=Immagine] |accesso=22 novembre 2015 |dataarchivio=6 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121106005153/http://cdn.theroyalforums.com/forums/attachment.php?attachmentid=20006&d=1065571474 |urlmorto=sì }}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=ROU Order of the Star of Romania Ribbon1999 Collar rosette.PNGsvg
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella di Romania
|motivazione=
|luogo=20 dicembre [[2005]]<ref>[{{Cita web |url=http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls |titolo=Tabella degli insigniti] |accesso=28 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328054109/http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls |dataarchivio=28 marzo 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 323 ⟶ 531:
|collegamento_onorificenza=Ordine di Carlo III
|motivazione=
|luogo=21 aprile [[2006]]<ref>[httphttps://www.boe.es/boe/dias/2006/04/22/pdfs/A15617-15617.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 333 ⟶ 541:
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRT Order of Prince Henry - Grand CrossCollar BAR.pngsvg
|nome_onorificenza=Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Infante Dom Henrique
|motivazione=
|luogodata=5 marzo [[2008]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=BRU Royal Family Order of the Crown of Brunei.svg
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine famigliaredella famiglia reale della Corona del Brunei (Brunei)
|collegamento_onorificenza=Ordine famigliaredella famiglia reale della Corona del Brunei
|motivazione=
|luogodata=13 maggio [[2008]]
}}
{{Onorificenze
Riga 351 ⟶ 559:
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il decimo anniversario di Astana capitale
|motivazione=
|luogodata=18 maggio [[2008]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRT Order of Saint James of the Sword - Grand CrossCollar BAR.png
|nome_onorificenza=Gran Collare dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo)
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Giacomo della Spada
|motivazione=
|luogodata=16 marzo [[2009]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = FIN Order of the White Rose Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Rosa Bianca
|motivazione =
|luogo =10 ottobre [[2010]]
}}
{{Onorificenze
Riga 365 ⟶ 580:
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito (Ucraina)
|motivazione=
|luogodata=22 giugno [[2011]]
}}
{{Onorificenze
Riga 372 ⟶ 587:
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone Bianco
|motivazione=
|luogo=11 febbraio [[2015]]<ref>[{{Cita web |url=http://petra.gov.jo/Public_News/Nws_NewsDetails.aspx?Site_Id=1&lang=2&NewsID=182796&CatID=-1 |titolo=Comunicato] |accesso=7 maggio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413050123/http://petra.gov.jo/Public_News/Nws_NewsDetails.aspx?Site_Id=1&lang=2&NewsID=182796&CatID=-1 |dataarchivio=13 aprile 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Republic (Tunisia) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Gran Cordone dell'Ordine della Repubblica (Tunisia)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Repubblica (Tunisia)
|motivazione =
|data = 20 ottobre 2015
}}
{{Onorificenze
Riga 380 ⟶ 602:
|motivazione=
|luogo=18 maggio [[2016]]<ref>[http://www.vanitatis.elconfidencial.com/casas-reales/2016-05-18/duelo-reinas-rania-jordania-matilde-belgica_1202279/ Vanitatis]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Decoration without ribbon - it.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di I Classe dell'Ordine di Abu Bakar Siddiq (Mezzaluna rossa)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Abu Bakar Siddiq
|motivazione=
|luogo=19 gennaio [[2017]]<ref>[http://www.jordantimes.com/news/local/king-accepts-medal-red-crescent-red-cross-organisation Jordan Times]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Jordan004.gif
|nome_onorificenza=Premio Templeton
|collegamento_onorificenza=Premio Templeton
|motivazione=
|data=13 novembre [[2018]]<ref>[https://www.templetonprize.org/laureate-sub/king-abdullah-ii-acceptance-address/ Templeton Prize]</ref><ref>[https://www.templetonprize.org/laureate/king-abdullah-ii-of-jordan/ Templeton Prize]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=CYP Order of Makarios III ribbon.svg
|nome_onorificenza=Gran Collare dell'Ordine di Makarios III (Cipro)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Makarios III
|motivazione=
|luogo= 17 dicembre [[2021]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=GEO Golden Fleece Order BAR.svg
|nome_onorificenza=Ordine del Vello d'Oro (Georgia)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Vello d'Oro
|luogo= 29 maggio [[2022]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Civil Order of Oman - First Class.png
|nome_onorificenza=Membro di I Classe dell'Ordine civile dell'Oman
|collegamento_onorificenza=Ordine civile dell'Oman
|motivazione=
|luogo=4 ottobre [[2022]]<ref>[https://www.albawaba.com/amp/news/jordans-king-abdullah-oman-exchange-medals-sultan-haitham-1493646/ Albawaba]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = National Order of Merit - Athir v.1 (Algeria) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Gran Collare dell'Ordine del Merito Nazionale (Alegría)
|collegamento_onorificenza = Ordine nazionale al merito (Algeria)
|motivazione =
|data = 4 dicembre [[2022]]<ref>[https://rhc.jo/en/media/news/king-president-tebboune-hold-talks-algeria The Royal Hashemite Court]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medalha Amílcar Cabral.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di Amílcar Cabral (Guinea Bissau)
|collegamento_onorificenza = Medaglia di Amílcar Cabral
|luogo = 20 febbraio [[2023]]<ref>[https://www.jordantimes.com/news/local/king-meets-guinea-bissau-president-al-husseiniya-palace Jordan Times]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Al Said (Oman).png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine di Al Sa'id (Oman)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Al Sa'id
|motivazione=
|luogo= 22 maggio [[2024]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = UK Royal Victorian Order honorary member ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine Reale Vittoriano (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza = Ordine reale vittoriano
|motivazione =
|luogo = 13 novembre [[2024]]
}}
 
Riga 389 ⟶ 672:
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.kingabdullah.jo|Sito ufficiale}}
 
{{Box successione
Riga 397 ⟶ 680:
|precedente = [[Husayn di Giordania]]
|successivo = ''in carica''
|immagine = Royal Standardstandard of Jordan.svg
}}
{{ReGiordania}}
Riga 403 ⟶ 686:
{{Presidenti degli Stati dell'Asia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|politica|Star Trek}}
 
[[Categoria:CavalieriAttori di granStar croce OMRI decorati di gran cordone|AbTrek]]
[[Categoria:Re di Giordania]]
[[Categoria:Studenti dell'Università di Oxford]]
[[Categoria:Hashemiti (Giordania)]]
[[Categoria:Ebrei britannici]]
[[Categoria:Collari dell'Ordine del Crisantemo]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI decorati di gran cordone|Ab]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Serafini]]