Sacro Convento: differenze tra le versioni

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{{Edificio religioso
|NomeEdificioNome = Sacro Convento di San Francesco in Assisi
|Immagine = Basilica di San Francesco, May 2017.jpg
|Didascalia = latoLato sud del complesso santuariale della Basilica e del Sacro Convento
|Larghezza =
|CittàNomeComune = [[File:Assisi-Stemma.png|20px]] [[Assisi]]
|Regione = {{IT-UMB}}[[Umbria]]
|SiglaStato = ITA
|Latitudine = 43.075
|Longitudine = 12.604722
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]]
|RitoCattolico di= [[rito romano]]
|DedicatoA = [[Francesco d'Assisi]]
|Ordine = [[Ordine dei frati minori conventuali|Frati Minoriminori Conventualiconventuali]]
|Diocesi = [[Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino|Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino]]
|AnnoConsacr = [[1253]]
|StileArchitett = post-romanico
|InizioCostr = [[1228]]
|FineCostr =
|Sito = http://www.sanfrancescoassisi.org/it/ Sito ufficiale
}}
 
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Il '''Sacro Convento di San Francesco in Assisi''', sorge nella [[Assisi|città serafica]] accanto all'omonima [[Basilica di San Francesco|basilica]] la cui costruzione fu inaugurata da [[papa Gregorio IX]] il 17 luglio 1228, all'indomani della canonizzazione del [[San Francesco|Poverello]]. L'accesso principale è dalla [[piazza inferiore di San Francesco]].
 
Una fonte quattrocentesca motiva l'attributo "sacro" al fatto che il convento - cosa certamente singolare - sarebbe stato consacrato insieme alla basilica da [[papa Innocenzo IV]] nel 1253<ref>«Circa la consacrazione, non solamente consacrò la altare, ma ancora tutta la chiesa con il convento, però se dice il Sacro Convento» ({{cita|Pietralunga| p. 51.}}). L'uso dell'aggettivo "sacro" sembra però «abbastanza comune nel medio evo; rimasta con titolo legittimo antico solo a questo cenobio» {{cita|Bertazzo|p. 136}}.</ref>.
 
Nell'anno [[2000]], insieme ad altri siti francescani del circondario, il complesso monumentale costituito dalla Basilica e dal Sacro Convento è stato inserito nella [[Patrimonio dell'umanità|Lista del patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]<ref>{{cita|AssisiUNESCO|}}.</ref>.
 
== Origini, evoluzione strutturale e restauri del complesso ==
[[File:Frama AssSC025.JPG|thumb|Immagine notturna del portico "del Calzo" che affianca il lato meridionale del refettorio "grande" (sec.secolo XIII)]]
Dopo la morte di [[San Francesco d'Assisi|san Francesco]] fu [[papa Gregorio IX]], già cardinale vescovo di Ostia (che lo stesso Francesco aveva ottenuto da [[papa Onorio III]] come "protettore" dell'[[Ordine francescano|Ordine]]<ref>{{cita|1Cel| 25: {{cita|FF| 612}}}}; per i suoi rapporti con Francesco vedi: {{cita|1Cel| 73-75; 99-100: {{cita|FF| 449-452; 492-495.}}}}.</ref>) a voler la costruzione in [[Assisi]] di una ''specialis ecclesia''<ref>Bolla ''Recolentes'' del 29 aprile 1228, in {{cita|BF| I, n. 21, pp. 40-41.}}</ref> dove custodire il corpo del Santo già sepolto nella chiesa di San Giorgio<ref>{{cita|LM|XV,5d}}: {{cita|FF| 1250.}}</ref>, entro le mura della città.
 
È frate [[Elia da Cortona]], per conto dello stesso [[papa Gregorio IX|Pontefice]], a ricevere la donazione da parte di Simone di Puzarello (o Pucciarello) di «unam terre positam in vocabulo collis inferni in comitatu Assisiensi» perché vi sia costruito un luogo, oratorio o chiesa «pro beatissimo corpore sancti Francisci»<ref>Atto notarile del 30 marzo 1228 conservato presso l'Archivio del Sacro Convento di Assisi (''Istrumenti'', II/1) e trascritto in {{cita|Istrumenti| n. 6, p. 10-11.}}. Per il giorno (30 anziché 29 marzo come quasi generalmente) si veda la precisazione nella descrizione del documento {{cita|Istrumenti| p. 10.}}.</ref>.
''Collis inferni'' (volgarizzato in ''Colle dell'inferno''), forse per il suo aspetto selvaggio, ma più probabilmente ''inferius'' perché posto in basso rispetto alla [[Assisi|città]]. Lì erano erette le forche per l'impiccagione dei condannati a morte ed è probabile che vi trovassero rifugio i lebbrosi. Una tradizione fa risalire la scelta del luogo al desiderio dello stesso [[Francesco d'Assisi|Francesco]] di essere sepolto «Dove sonno le forche deli malfactori»<ref>«Onde quando poi el nostro padre Santo Francesco fu appresso alla morte li soy compagni lo adomandarono dicendo: "Padre dove voli essere sepellito?" et illo rispuose: "Dove sonno le forche deli malfactori", la qual cosa poi fo facta imperocché dove è mo lo altare maiore ivi era il luoco della justitia» (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ms. Vat. 4354, c. 108, citato in: {{cita|Pietramellara| p. 6.}}.</ref>, mentre qualcuno vi indica uno dei luoghi dove Francesco si ritirava in solitudine e preghiera.
Il 17 luglio 1228, [[papa Gregorio IX]] - dopo che il giorno precedente aveva solennemente iscritto Francesco nell'albo dei santi<ref>{{cita|LM| XV,7d}}: {{cita|FF| 1253.}}</ref> - diede avvio alla costruzione della nuova chiesa accanto alla quale vennero contemporaneamente edificati i primitivi spazi (i ''loca'' della ''Regola non bollata''<ref>VII, 13: {{cita|FF| 26.}}</ref> o ''domus'' in quella del 1223<ref>''Regola bollata'', VI, 1: {{cita|FF| 90.}}</ref>) per i frati, con ogni probabilità sul terreno donato il 31 luglio successivo - questa volta direttamente alla chiesa di San Francesco - sito nella piaggia del colle della medesima chiesa, sopra il [[Tescio]]<ref>Assisi, Archivio del Sacro Convento, ''Istrumenti'', II/2, trascritto in {{cita|Istrumenti| n.8, p. 12-14.}}</ref>.
Il primo riferimento esplicito al convento è in un documento del 27 maggio 1239: una promessa di risarcimento fatta da frate Elia ''dominus et custos'' della chiesa di S. Francesco di Assisi e frate Giacomo da Bevagna, sindaco e procuratore della detta chiesa ''et conventus ipsius'', atto redatto - scrive il notaio - ''apud dictam ecclesiam Sancti Francisci, in quadam camera ipsius ecclesie''<ref>Assisi, Archivio del Sacro Convento, ''Istrumenti'', II/3, trascritto in {{cita|Istrumenti| n. 16, pp. 23-25.}}</ref>.
 
Il primo nucleo abitativo sorse sul retro della costruenda Basilicabasilica e costituiva il lato nord e, per la parte inferiore, quello ovest dell'attuale chiostro maggiore (detto di Sisto IV). La cosiddetta ''domus Gregoriana'' doveva far parte di questi ambienti come spazio che, all'occorrenza, veniva destinato all'ospitalità del Ponteficepontefice<ref>{{cita|Bertazzo| pp. 131-132.}}.</ref>.
Di un ''palatio Gregoriano'', un grande palazzo<ref name="Palazzo">Il termine "palazzo" è utilizzato nei documenti relativi al Sacro Convento sia per indicare l'edificio a quattro piani sul fronte ovest, sia una modesta infermeria e addirittura una sola ''stanzia'' a uso barberia. Nel linguaggio dell'epoca il termine era sinonimo di fabbricato, ambiente, locale (cfr. {{cita|Bertazzo| p. 132}}).</ref> «in loco fratrum Minorum de Assisio» fatto costruire da [[Gregorio IX]] sia per onorare san Francesco che per alloggiarvi nelle sue visite alla sua tomba, parla frate [[Salimbene de Adam]] nella ''Cronica'', nel contesto della undicesima colpa di cui accusa [[Elia da Cortona|frate Elia]]<ref>{{cita|Cronica| 233-234; {{cita|Cronaca| 610-611, pp. 231-232.}}}}.</ref>. Si tratta con ogni probabilità di un corpo fatto aggiungere, accanto alla dimora dei frati, non da papa Gregorio (morto nel 1241), ma da [[Innocenzo IV]], e che Salimbene vide, verosimilmente finito, nel 1265, quando è documentata la sua presenza ad Assisi<ref>{{cita|Bertazzo| p. 132.}}.</ref>. A tale residenza papale si accedeva dal convento, attraverso il cortile interno, ma probabilmente anche da un ingresso autonomo, a nord est, tramite un terrapieno ricavato tra la chiesa e la selva a cui si poteva giungere attraversando il transetto d'ingresso - una sorta di [[nartece]] - alla chiesa inferiore che allora iniziava dalla prima campata della navata<ref>{{cita|Nessi| p. 74.}}.</ref>.
 
Gli studiosi sono concordi nell'affermare che comunque «seguire le vicende costruttive e, talora, parzialmente distruttive del convento francescano è arduo e perfino impossibile»<ref>{{cita|Bertazzo| p. 132}}; cfr. {{cita|Pietramellara| p. 25}}.</ref> per la scarsità delle fonti documentarie sull'argomento. Nulla rimane dell'ente (in antico "Opera") che prese in carico la fabbrica dopo che [[Elia da Cortona|frate Elia]] (nel 1232 eletto [[Ministro generale dell'Ordine francescano|generale]] dell'[[Ordine francescano|Ordine]] e poi deposto nel 1239 e scomunicato con l'accusa di eresia), dovette lasciare la direzione dell'impresa<ref>{{cita|Pietramellara| p. 41.}}.</ref>.
 
Nella prima metà del secolo XIII il primitivo convento doveva probabilmente occupare l'area «immediatamente dietro la zona absidale e dal profilo della chiesa, che ancora non era arricchita dalla cappelle laterali, sporgeva appena e in modo simmetrico da entrambi i lati, occupando un'area pressoché quadrata»<ref>{{cita|Pietramellara| p. 26}}.</ref>. L'ingresso era a sud, all'altezza dell'abside della Basilica, lasciando perciò libero l'intero lato della stessa.
Nel 1282 viene edificato sul lato sud il refettorio "maggiore" (o "grande"), con copertura in legno e portico gotico esterno (detto "del Calzo"), mentre è nel 1360 che il complesso si svilupperà a ovest con l'edificazione del cosiddetto "Palazzo Albornoz"<ref>Il fabbricato prende il nome dal cardinale [[Egidio Albornoz]], legato e vicario generale dei domini della Chiesa in Italia, che alla morte lasciò duemila fiorino d'oro per la conclusione dell'opera (cfr. {{cita|Pietramellara| p. 27}}). Su quel lascito intervenne il 17 maggio 1373 [[Gregorio XI]] che da [[Avignone]] ordinava al vescovo di Perugia di costringere i frati ad utilizzare l'eredità dell'Albornoz esclusivamente per i lavori della chiesa e del convento (cfr. ({{cita|BF| VI, n. 1263, p. 501).}}</ref> in cui verrà collocata l'infermeria, poi detta "antica"<ref>{{cita|Magro| p. 60.}}.</ref>.
Un ulteriore ampliamento interesserà nel 1441 il lato sud con la costruzione (a est, a fianco del refettorio) di un dormitorio, sostenuto all'esterno da tredici archi<ref name="Magro61">{{cita|Magro| p. 61.}}.</ref>.
 
Durante il pontificato del papa [[Ordine francescanodei frati minori|minorita]] [[Sisto IV]] (1471-1484) diversi furono gli interventi sul complesso conventuale: nel 1472 il fabbricato ovest fu rinforzato sul lato a valle da una "[[Scarpa (architettura)|scarpa]]" in cui (verso [[Santa Maria degli Angeli]]) fu collocata la statua dello stesso pontefice; qualche anno dopo, nel 1476, lo stesso palazzo<ref name="Palazzo"/> verrà completato e vi troverà nuova sistemazione la residenza papale che lasciò così posto al noviziato che venne poi detto "antico"; si provvide in quel periodo anche alla sistemazione della zona absidale della Basilica con la realizzazione di un chiostro rinascimentale a due ordini - detto appunto "di Sisto IV" - su disegno di Antonio da Como e Ambrogio Lombardo<ref>{{cita|Magro| p. 31}}.</ref>. Al centro del lato ovest, una lapide con lo stemma "parlante" del Pontefice (Francesco della Rovere) indica l'anno 1474.
Pare di quel periodo anche l'avanzamento ad est, verso la città, dell'ingresso al convento (porta della "battaiola") ove si trova tuttora.
 
L'ultimo grande intervento che definì la struttura del complesso nella sua forma attuale, fu, nei primi anni del secolo XVII, la sopraelevazione del dormitorio quattrocentesco per intervento munifico di [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] [[re di Spagna]]<ref>{{cita|Pietramellara| p. 36.}}.</ref>, così come ricordato da una un'iscrizione - senza data - sulla parete esterna dell'ingresso ovest del corridoio superiore<ref name="Magro63">{{cita|Magro| p. 63.}}.</ref>. Lì fu trasferito il noviziato, detto per questo "nuovo"<ref>{{cita|Magro| p. 62.}}.</ref>.
 
Tra il 1745 e il 1748 viene restaurato il refettorio "grande" su progetto dell'architetto [[Giovanni Fontana (architetto)|Giovanni Fontana]]: le [[capriata|capriate]] in legno vengono sostituite da una [[volta a botte]] con lunette. Probabilmente sono di quel periodo i ventidue grandi medaglioni ovali, appesi entro cornici in stucco sulle due pareti longitudinali, con i ritratti dei pontefici (da [[Onorio III]] a [[Clemente XIV]]) benemeriti dell'[[Ordine francescano]] e del santuario assisano<ref name="Magro64">{{cita|Magro| p. 64.}}.</ref>.
 
Nel 1929 - dopo la restituzione all'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|Ordine]] del Sacro Convento - fu ristrutturato l'ampio salone (oggi "papale", ma già detto "sala dei musici"<ref>''Inventario dell'antica biblioteca del S. Convento di S. Francesco in Assisi compilato nel 1381 pubblicato con note illustrative e con raffronto ai codici esistenti nella comunale della stessa città dal bibliotecario Leto Alessandri [...]'', Assisi, Tip. Metastasio, 1906, p. XVI, citato in: Gino Zanotti, ''Assisi, la Biblioteca del Sacro Convento, conventuale-comunale (sette secoli di storia)'', Assisi, Casa editrice francescana, 1990, p. 23..</ref> perché vi si conservavano gli strumenti della Cappella musicale della basilica) all'ultimo piano del fabbricato ovest. Il lavoro fu curato dall'architetto [[Arnaldo Foschini]], per volere del [[Ministro generale dell'Ordine francescano|Ministro generale]] [[Alfonso Orlich]] (italianizzato Orlini), e dedicato a [[papa Pio IX]], l'ultimo papapontefice ad aver dimorato al Sacro Convento il 7 e 8 maggio 1857<ref name="cita|Magro| p. 27">{{cita|Magro| p. 27}}.</ref>, in occasione del cinquantesimo della sua [[ordinazione presbiterale]]. Fu posato un pavimento in maiolica di [[Giuliano Aretini]] di [[Deruta]] mentre la pittrice romana [[Maria Biseo]] realizzò la decorazione pittorica su programma iconografico di frate [[Bonaventura Marinangeli]]<ref name="Magro64"/>.
 
Non tanto per la significatività dell'intervento, quanto per quella del rinvenimento, si segnala il rifacimento del pavimento del refettorio "grande" del 1968. In quell'occasione, sotto la vecchia pavimentazione, fu rinvenuta la più antica collezione di [[Ceramiche|ceramiche medievali umbre]], ora conservata, e in parte esposta, presso il [[Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi|Museo del Tesoro]].
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File:View of the Basilica di San Francesco - Assisi 2016 (5).jpg|Assisi, Sacro Convento, fronte ovest con, in primo piano, il cosiddetto "Palazzo Albornoz".
File:Assisi 2010-by-RaBoe-39.jpg|Assisi, Sacro Convento, fronte ovest.
File:Assisi,Frama Sacro Convento, Statua di Sisto IVAssSC009.JPGjpg|Assisi, Sacro Convento, palazzo Albornoz, particolare della statua di Sisto IV ([[1472]]?) posta sul lato sud della "[[Scarpa (architettura)|scarpa]]" di sostegno.
File:Assisi,Frama Sacro Convento, PorticatoAssSC012.JPGjpg|Assisi, Sacro Convento, lato sud con il porticato "del Calzo" che fiancheggia il refettorio "grande".
File:Assisi - Veduta dalla rocca maggiore, San Francesco 02.jpg|Assisi, Basilica superiore di San Francesco, facciata con il fronte nord del Sacro Convento.
File:" Basilica di San Francesco (Assisi) Sacro Convento ".jpg|Assisi, Sacro Convento, chiostro di Sisto IV (lati sud e ovest).
File:Assisi 2010-by-RaBoe-19.jpg|Assisi, Sacro Convento, chiostro di Sisto IV (lati ovest e nord).
File:Assisi, Sacro Convento, Chiostro di Sisto IV (latoFrama nord)AssSC004.JPGjpg|Assisi, Sacro Convento, chiostro di Sisto IV con, su entrambi gli ordini, le finestrelle romaniche dell'antico fabbricato (sec.secolo XIII) e ciò che rimane degli affreschi cinquecenteschi di [[Dono Doni]] e del figlio Lorenzo.
File:Assisi Chiostro di Sisto IV (lato ovest).JPG|Assisi, Sacro Conventi, chiostro di Sisto IV, particolare del lato est con lo stemma "parlante" del Pontefice ([[Francesco della Rovere]]) e iscrizione con la data 1474.
File:Basilica of San Francesco d'Assisi 7.jpg|Assisi, Sacro Convento, cortile d'ingresso a est.
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== Elementi decorativi ==
[[File:Assisi, Chiostro di Sisto IV, affresco di Dono Doni.JPG|thumb|La sequela di Francesco, affresco di [[Dono Doni]] del 1564, sopra la porta nord che dal terrazzo absidale, al piano superiore del Chiostro di Sisto IV, conduce alla [[Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|Basilica inferiore]].]]
A differenza dell'attigua Basilica il complesso conventuale non presenta - salvo qualche eccezione che, come dice il [[luogo comune]], conferma la regola - particolari elementi di tipo decorativo.
Nell'estrema essenzialità degli ambienti primitivi (ancor oggi detti "di frate Elia") fa notizia il capitello della colonna al centro della sala del Capitolo, che sì può giustificare con il fatto che quell'ambiente sia nato insieme al cosiddetto palazzo<ref name="Palazzo"/> papale, all'epoca di [[papa Innocenzo IV]]<ref>Testimoni oculari attestano che fino al 1875 nella sala capitolare era visibile lo stemma di [[Innocenzo IV|papa Sinibaldo Fieschi]] (Cfr. {{cita|Bertazzo| p. 132}})</ref>.
Da un punto di vista architettonico qualche elemento decorativo comincia a comparire nel secolo XV nel porticato (chiamato "il calce"), sul lato sud del refettorio grande, e nel chiostro della zona absidale che fu rinnovato per volere di [[Sisto IV]], di cui porta ancora il nome.
 
Sul fronte della pittura c'è da segnalare il ''Cristo crocifisso con angeli e santi'' affrescata nella sala del Capitolo da [[Puccio Capanna]] (circa [[1330]]) e, di qualche anno dopo, la pittura del refettorio di fra Martino di Assisi (per la quale il 17 maggio [[1344]] riceve 15 once di colore azzurro<ref>Assisi, Biblioteca comunale, cod. 337, c. 3r., citato in {{cita|Pietramellara| p. 69}}.</ref>) della quale però non rimane che uno scarno riferimento d'archivio. Nel chiostro di Sisto IV invece l'assisano [[Dono Doni]], insieme al figlio Lorenzo, nel [[1564]] realizza degli affreschi monocromi con episodi della vita di [[san Francesco]] e [[santa Chiara]] e, tra i quadri, tondi con il ritratto di illustri minoriti<ref>Per ragioni conservative, i pochi affreschi ancora integri sono stati staccati, restaurati e collocati in ambienti interni del convento. I ritratti sono stati sistemati nel corridoio del dormitorio superiore.</ref>. Lo stesso [[Dono Doni]] realizzò per il refettorio "d'inverno" una un{{'}}''Ultima Cena'' (datata 1573) e, nel refettorio "grande", «un grande Crocifisso con, sullo sfondo, Gerusalemme e Assisi con il Sacro Convento»<ref>{{cita|Magro| ppp. 61-63}}. Sul ruolo del Doni si veda {{cita|Sapori| ppp. 24-249}}.</ref>. Quest'ultima opera fu sostituita nel 1760 dalla finta architettura con la scena della ''Conferma della Regola'' di [[Pietro Carattoli]] che disegnò anche la decorazione a stucco, poi realizzata dal folignate [[Vincenzo Cenci]]<ref name="Sapori258cita-Sapori-p258">{{cita|Sapori| p. 258}}.</ref>.
 
Tra le due ali del fabbricato sud, al piano terra, tra refettorio "grande" e dormitorio, rimane la decorazione settecentesca di quella che probabilmente fu la cappella dei novizi in cui, la presenza del ritratto di [[san Giuseppe da Copertino]], beatificato nel 1753 e canonizzato 1767, offre il termine ''ad quem'' di una possibile datazione<ref name="Sapori258cita-Sapori-p258"/>. Dello stesso periodo scudi con immagini sacre (Gesù, Maria, san Giuseppe e santi francescani) sopra le porte d'ingresso delle "celle" della vecchia infermeria, ora dormitorio inferiore, nello stesso fabbricato sud.
Dopo l'elezione nel 1769 del francescano [[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|conventuale]] [[papa Clemente XIV]], venne decorata l'entrata ogivale del refettorio "grande", con lo stemma del Pontefice e le allegorie della pace e della giustizia.
 
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File:Puccio Capanna - Crucifixion - WGA04048.jpg|Assisi, Sacro Convento, Sala del Capitolo, ''Cristo crocifisso con angeli e santi'' (circa [[1330]], pittura ad affresco di [[Puccio Capanna]].
File:Frama AssSC020.JPG|Assisi, Sacro Convento, ''San Francesco appare al Capitolo di Arles alla presenza di sant'Antonio di Padova'' ([[1564]]), pittura monocroma ad affraescoaffresco di [[Dono Doni]] e figlio Lorenzo, già nel chiostro di Sisto IV.
File:Frama AssSC019.JPG|Assisi, Sacro Convento, aula Dono Doni dell'[[Istituto Teologico di Assisi]] (già refettorio "d'inverno"), ''Ultima Cena'' ([[1573]]), dipinto ad affresco di [[Dono Doni]].
File:Frama AssSC021.JPG|Assisi, Sacro Convento, corridoio del dormitorio "superiore" con i frammenti di affresco con i ritratto dei francescani illustri ([[1564]]) opera di [[Dono Doni]] e figlio Lorenzo.
File:Frama AssSC028.JPG|Assisi, Sacro Convento, corridoio del dormitorio "superiore", ritratto di frate ([[1564]]), frammento di dipinto ad affresco di [[Dono Doni]] e figlio Lorenzo, già nel chiostro di Sisto IV.
File:Assisi,Frama Sacro Convento, Refettorio 1AssSC011.JPGjpg|Assisi, Sacro Convento, refettorio "grande", ''Conferma della Regola'' ([[1760]]), dipinto ad affresco di [[Pietro Carattoli]].
File:Frama Ass016.JPG|Assisi, Sacro Convento, andito tra refettorio "grande" e dormitorio inferiore, Decorazione ad affresco con figure di santi (dopo il [[1753]]-[[1767]]).
File:Frama AssSC023.JPG|Assisi, Sacro Convento, corridoio del dormitorio "inferiore" (già infermeria nuova), ''San Giuseppe sposo'' (seconda metà del [[XVIII secolo|XVIII sec.]]), dipinto ad affresco.
File:Frama AssSC015.JPG|Assisi, Sacro Convento, loggiato dell'Immacolata, portale d'ingresso al refettorio "grande", Stemma di Clemente XIV tra le allegorie della pace e della giustizia (dopo il [[1769]]), dipinto ad affresco.
File:Frama AssSC033.JPG|Assisi, Sacro Convento, loggiato dell'Immacolata, antico fonte ripristinato alla fine del [[XIX secolo|XIX sec.]]
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== Opere d'arte ==
* ''Ultima Cena'' ([[1717]]), tela di [[Francesco Solimena]] sulla parete ovest del refettorio "grande". Fu commissionata dal [[Ministro generale dell'Ordine francescano|Ministro generale]] [[Andrea Borghesi]]<ref>{{cita|Bertazzo| ppp. 134-135}}; {{cita|Sapori| p. 258.}}.</ref>.
* ''Beato Bonaventura da Potenza'', ([[1776]])<ref>{{cita|Nessi 1994| p. 442.}}.</ref>.
* ''Estasi di san Giuseppe da Copertino'' (dopo il [[1753]]-[[1767]]), tela dell'imolese [[Andrea Benedetto Fornioni]].
* ''Martirio di sant'Orsola'' (fine [[XVI secolo|XVI]] inizi [[XVII secolo|XVII sec.]]) del [[Giovan Battista Trotti|Melosso]]<ref name="cita|-Sapori| p. 258-p258">{{cita|Sapori| p. 258.}}.</ref>.
* ''Storie di san Francesco'' (inizi [[XVIII secolo|XVIII sec.]]), quattro tele di [[Giuseppe Nicola Nasini]] di [[Siena]]<ref>{{cita|Pittura600| nn. 92-99, pp. 394-395.}}</ref>.
* ''Immacolata Concezione'' ([[1808]]), dipinto su tela di [[Andrea Pozzi]].
* ''Pio VII'' e ''Pio IX'' ([[1855]]), statue in marmo bianco di [[Francesco Gianfredi]], donate da [[papa Pio IX]] (che fu [[Terz'Ordineordine Francescanofrancescano|terziario francescano]]) dopo il soggiorno al Sacro Convento del 7 e 8 maggio 1857<ref>{{ name="cita|Magro| p. 27.}}<"/ref>. OrigariamenteOriginariamente collocate ai lati della scala che portava alla [[Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi#La cripta - Tomba del santo|Tomba del Santo]] sono ora sistemate nell'ordine inferiore del chiostro di Sisto IV, a ridosso della parete est.
* Otto bassorilievi in terracotta rivesta ([[XIX secolo|XIX sec.]]) di [[Francesco Gianfredi]] raffiguranti la vicenda del corpo di san Francesco dalla sua morte alla sepoltura nella basilica a lui decicatadedicata, al ritrovamento della tomba del [[1818]] e la sua gloria tra i santi dei tre ordini da lui fondati. Originariamente collocati a ornamento della [[Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi#La cripta - Tomba del santo|Tomba del Santo]] sono ora sistemati nell'[[Atrio (architettura)|atrio]] di ingresso del convento.
* ''Incontro di Francesco con Madonna Povertà'' (circa [[1926]]), bassorilievo dell'artista torinese [[Stefano Vigna]] realizzato per il VII Centenario della morte di [[San Francesco d'Assisi|san Francesco]]. La scena si ispirata al [[Paradiso - Canto undicesimo|canto XI del Paradiso]] di [[Dante Alighieri|Dante]], raffigurato insieme a [[papa Innocenzo III]]<ref>Rosa di S. Marco, ''L'incontro di san Francesco con madonna povertà'', in ''San Francesco di Assisi''. Periodico mensile illustrato per il VII Centenario della morte del santo 1226-1926, 1927,7,131.</ref>.
* ''San Francesco'' (secondasecondo decadedecennio del [[XX secolo|XX sec.]]), bassorilievo di frate [[Luigi Sapia]].
 
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File:Assisi,Frama Sacro Convento, Refettorio 2AssSC010.JPGjpg|Tela di [[Francesco Solimena]] (1717) sul lato ovest del refettorio "grande".
File:Frama_AssSC034.JPG|''Estasi di san Giuseppe da Copertino'', tela di [[Andrea Benedetto Fornioni]] di [[Imola]].
File:Frama_AssSC35.JPG|Assisi, Sacro Convento, ''Martirio di sant'Orsola'', dipinto su tela di [[Giovanni Battista Trotti]], detto il Malosso (1555-1619), già nella [[Basilica inferiore di San Francesco]].
File:Frama_AssSC039.JPG|''Immacolata Concezione'' ([[XVIII secolo|XVIII sec.]]), dipinto su tela di [[Andrea Pozzi]].
File:Assisi, Chiostro di Sisto IV (lato est), statue di Pio VII e Pio IX.JPG|Assisi, Sacro Convento, chiostro di Sisto IV (lato est), statue di [[Pio VII]] e [[Pio IX]] di [[Francesco Gianfredi]] (1855).
File:Assisi, Sacro Convento, Ingresso.JPG|Assisi, Sacro Convento, [[Atrio (architettura)|atrio]] d'ingresso, bassorilievi di [[Francesco Gianfredi]] (1824).
File:Frama_AssSC030.JPG|Assisi, Sacro Convento, atrio d'ingresso, ''Incontro di Francesco con Madonna Povertà'' (circa [[1926]]), bassorilievo di [[Stefano Vigna]].
File:Frama AssSC031.JPG|Assisi, Sacro Convento, atrio d'ingresso, ''San Francesco'' (secondasecondo decadedecennio del [[XX secolo|XX sec.]]), bassorilievo di frate [[Luigi Sapia]].
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== Vicende storiche ==
[[File:Frama AssSC017.JPG|thumb|upright=1.4|Lapide commemorativa della restituzione del Sacro Convento all'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|Ordine]] il 4 ottobre 1927.]]
Le vicende del Sacro Convento sono ovviamente connesse a quelle della [[Basilica di San Francesco d'Assisi|Basilica]]. Lo prova ad esempio la bolla di [[Bonifacio IX]] che il 28 agosto 1393 - dopo aver riparato al Sacro Convento dal luglio al settembre dell'anno precedente<ref>{{cita|Magro| p. 23.}}.</ref> e aver personalmente constatato la necessità di urgenti interventi per la manutenzione della chiesa e dello stesso convento - concede privilegi spirituali a quanti daranno elemosine a favore del complesso monumentale e anche per il sostentamento dei frati, ridotti di numero per la mancanza di offerte e oblazioni<ref>''Bullarium franciscanum'', VII, n. 118, p. 36.</ref>.
 
Nel secolo XVII, dal 1639 al 1653, alloggiò presso il convento assisano frate [[Giuseppe da Copertino]], un soggiorno obbligato per ordine dell'allora [[Sant'Uffizio]] che indagava sulle sue estasi. In occasione della visita di [[Eleonora Gonzaga-Nevers]], moglie dell'imperatore del Sacro Romano Impero [[FedericoFerdinando IIIII di Sveviad'Asburgo|FedericoFerdinando IIIII]], nell'aprile 1653 fu per lui allestito un piccolo appartamento (dove sono ancora conservate alcune memorie di allora) attiguo alla sala del Capitolo<ref>Gustavo Parisciani, ''San Giuseppe da Copertino (1602-1663) alla luce dei nuovi documenti'', Osimo, 1963, pp. 736-737, citato in: {{cita|Bertazzo| p. 132.}}.</ref>.
 
Nell'epoca moderna, dopo il saccheggio delle truppe napoleoniche del 1798<ref>{{cita|Magro| p. 26.}}.</ref>, l'evento che maggiormente segnò la vita del convento - e della comunità che in esso viveva - fu la soppressione degli Ordini religiosi seguita all'unità d'Italia, in Umbria anticipata all'11 dicembre 1860 per effetto del cosiddetto Decreto Pepoli.
Il Comune di Assisi istituì in quell'occasione una [[fabbriceria]] che, per il servizio alla chiesa, provvedeva al mantenimento di alcuni religiosi alloggiati in una piccola zona del convento sul lato sud-est. Il resto del complesso, dopo quattordici anni di abbandono, nel 1875 divenne sede del Convitto nazionale per gli orfani degli insegnanti elementari<ref>{{cita|Bertazzo| p. 136}}; {{cita|Petramellara| p. 142}}; {{cita web|http://www.convittoassisi.com|Sito ufficiale del Convitto Nazionale Principe di Napoli Assisi|16 dicembre 2011.}}</ref>.
Solo nel 1927, all'indomani delle celebrazioni per il VII Centenariocentenario della nascita di san Francesco, grazie all'azione dell'allora [[Ministro generale dell'Ordine francescano|Ministro generale]] [[Alfonso Orlich]], il Sacro Convento fu restituito ai [[Ordine dei frati minori conventuali|Frati Minoriminori Conventualiconventuali]] che dovettero però costruire, nella parte alta della stessa città di [[Assisi]], il «costosissimo collegio-convitto Principe di Napoli»<ref>{{cita|Bertazzo|136.}}</ref>.
 
== Configurazione canonica ==
[[File:Logo SC New Colore copy.jpg|thumb|upright=0.5|Elaborazione grafica.]]
{{Vedi anche|Basilica di San Francesco#configurazione canonica}}
La legislazione dell'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|Ordine]] riconosce al Sacro Convento «altissima dignità, essendo affidato alla sua custodia l'insigne santuario nel quale riposa lo stesso Serafico Padre», centro della spiritualità dell'Ordine stesso<ref name="Cost26,2">{{cita|Costituzioni| 26,2}}.</ref>.
Alla sua gestione l'Ordine provvede tramite la "Custodia generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi", istituita dal Capitolo generale del 1972, la cui particolare missione e organizzazione è definita da uno "Statuto particolare" previsto dalle stesse ''Costituzioni''<ref name="Cost26,2"/>.
Affidata alla particolare cura del Ministro generale, la Custodia si avvale della fattiva collaborazione di tutte le giurisdizioni dell'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|Ordine]]<ref>{{cita|StatutoSC| 2}}.</ref> e, "in via ordinaria", è retta dal "Custode generale" - nominato dal governo centrale dell'Ordine stesso - coadiuvato da quattro Assistenti, i quali costituiscono il suo "Definitorio"<ref>{{cita|StatutoSC|10-11.}}</ref>.
Con la promulgazione del ''motu proprio'' di [[papa Benedetto XVI]] ''Totius orbis'' del 9 novembre 2005,<ref>{{cita|TO|}}.</ref> anche l'attività pastorale svolta nel Sacro Convento (come quella in Basilica) è stata sottoposta al [[Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino|Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino]], a norma del [[Diritto canonico|diritto]]<ref>{{cita|CDC| 678}}.</ref>.
 
== Serie dei Custodi del Sacro Convento ==
 
=== Custodi ===
Antico l'uso di chiamare "Custode" il superiore religioso del Sacro Convento di Assisi, termine che del resto lo stesso san Francesco "impone" ai superiori dei conventi del suo Ordine<ref>Jacques Le Goff, ''San Francesco d'Assisi'', Milano, Mondadori, 2000</ref>. In un documento del 27 maggio 1239 frate [[Elia da Cortona]] viene indicato come ''dominus'' e appunto ''custos'' della chiesa di S.San Francesco di Assisi.
Di seguito l'elenco<ref>L'elenco è tratto dall'Appendice B dello studio di Silvestro Nessi citato in Bibliografia</ref> dei Custodi della Basilica e Sacro Convento dalla fondazione del 1228 fino all'istituzione della Custodia generale avvenuta nel 1972:
 
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'''sec.secolo XIII'''
* 1228 - [[Elia da Cortona|Elia d'Assisi (o ''da Cortona'')]] (I), poi [[Ministro generale dell'Ordine francescano|ministro generale]], 1232-39
* 1236 - Andrea
* 1239 - [[Elia da Cortona|Elia d'Assisi (o ''da Cortona'')]](II)
* 1252-55 - Giacomo da [[Velletri]], poi vescovo di [[Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino|Ferentino]]<ref>Alessandro Borgia, ''Istoria della chiesa, e città di Velletri [...]'', Nocera, Mariotti, 1723, p. 279</ref>
* 1264 - Nicola ''de Lanareto''
* 1270 - Donato da [[Perugia]]
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* 1293 - Bonaventura da [[Montedoglio]]
* 1294 - Monaldo
'''sec.secolo XIV'''
* 1307-08 - Andrea da Perugia
* 1311 - Andrea da [[Gubbio]] (I)
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* 1397-98 - Filippo Baciucci da [[Assisi]] (I)
* 1399 - Lorenzo Cappelli da [[Padova]]
'''sec.secolo XV'''
* 1400-01 - Francesco di ser Tebaldo da [[Gubbio]]
* 1401-02 - Francesco di Druda da [[Assisi]]
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* 1447-49 - Sante Boncore da [[Penna San Giovanni|Penna S. Giovanni]]
* 1449 - Francesco Smeraldi da [[Lucignano]]
* 1450-53 - Niccolò Guelfi da [[Prato (Italia)|Prato]]
* 1453 - Pietro da [[Foligno]]
* 1453 - Mariano da [[Citerna]]
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* 1464 - Giovanni di Cristoforo da [[Pontremoli]]
* 1466-67 - Francesco di ser Giacomo da Force<ref>Celestino Piana, ''La Facoltà teologica dell'Università di Firenze nel Quattro e Cinquecento'', Grottaferrata, Editiones Collegii S. Bonaventurae ad Claras Aquas, 1977, p. 97</ref> (I)
* 1467-68 - Giuliano Maffei [o ''de Matteis''] da [[Volterra]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/giuliano-maffei_(Dizionario-Biografico)/|MAFFEI, Giuliano|15 agosto 2016}}</ref>, poi vescovo di [[Diocesi di Bertinoro|Bertinoro]], 1477-1505; poi arcivescovo di [[Diocesi di DubrovnikRagusa di Dalmazia|DubrovnikRagusa]], 1505-10
* 1469-71 - Francesco di ser Giacomo da [[Force]] (II)
* 1472 - Pasquale da [[Amelia (Italia)|Amelia]]
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* 1486-92 - Cristoforo di Francesco Santoni da [[Assisi]]
* 1492-95 - Egidio Delfini da [[Amelia (Italia)|Amelia]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/egidio-delfini_(Dizionario-Biografico)/|DELFINI, Egidio|15 agosto 2016}}</ref> (luogotenente, 1495), poi [[Ministro generale dell'Ordine francescano|ministro generale]], 1500-06
 
* 1495-96 - Luca Cappelli da [[Siena]]
* 1496-97 - Francesco da [[Lodi]]
* 1497-00 - Galasso [o ''Galassio''] Baglioni da [[Perugia]] [o di [[Padova]]]<ref>''Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana'', a cura di Antonio Sartori, vol. 3: ''Evoluzione del francescanesimo nelle Tre Venezie. Monasteri, contrade, località, abitanti di Padova medioevale'', a cura di Giovanni Luisetto, parte II, Padova, Biblioteca Antoniana, Basilica del Santo, 1988, p. 1319</ref>
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'''sec.secolo XVI'''
* 1501-02 - Benedetto da Arquata
* 1502-03 - Ludovico da [[Force]]
* 1503-04 - Giorgio Benigni Salviati da [[Urbino]], [ma Juraj Dragišiċ ([[Giorgio Benigno Salviati]]) da [[Srebrenica]]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/juraj-dragisic_(Dizionario-Biografico)/|DRAGIŠIĆ, Juraj|12 agosto 2016}}</ref>, poi vescovo di [[Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola|Cagli]], 1507-13; poi arcivescovo di [[Arcidiocesi di Nazareth|Nazareth in Barletta]], 1513-20
* 1505-07 - Sante di Salvatore Salvi da [[Assisi]]
* 1507-08 - Simeone di Evangelista Folignati da [[Assisi]]
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* 1534 - Simeone di Evangelista Folignati da [[Assisi]] (II)
* 1535-37 - Giacomo Fera da [[Piancastagnaio]]
* 1537-40 - [[Rufino [o ''Ruffino''Bartolucci] Bartolucci [o ''di Bartoluccio''] da [[Assisi]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/rufino-bartolucci_(Dizionario-Biografico)/|BARTOLUCCI, Rufino|14 agosto 2016}}</ref>
* 1540-43 - Gabriele Alciano da [[Milano]]
* 1543-46 - Niccolò di Ludovico Santoni da [[Assisi]] (II)
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* 1597 - Alessandro Ferrini da [[Firenze]]
* 1597-00 - Vincenzo Filotri da [[Mondavio]]
'''sec.secolo XVII'''
* 1600-01 - Clemente Donatuti [o ''Donatutti''] da [[Fratta Todina|Fratta]] (I)
* 1601-02 - Cornelio Rosa da [[Napoli]]
* 1602-03 - Giovanni Donato Caputo da [[Copertino]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-donato-caputo_%28Dizionario-Biografico%29/|CAPUTO, Giovanni Donato|18 agosto 2016}}</ref> (I)
* 1603-04 - Bartolomeo Perugini da [[Fermo (Italia)|Fermo]]
* 1604-05 - Antonio da Melfi
* 1605-06 - Cornelio Priatoni da [[Monza]]
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* 1677-78 - Ottavio Lelli
* 1678-80 - Carlo Baciocchi da [[Cortona]] (I)
* 1680-82 - Carlo Francesco Rosa da [[Leonessa (Italia)|Leonessa]]
* 1682-83 - Felice Martinelli da [[Perugia]] (II)
* 1683-84 - Francesco Bava da [[Fossano]] (I)
* 1685 - Giovanni Battista Zecca da [[Copertino]]
* 1685-86 - Francesco Bava da [[Fossano]] (II)
* 1686-88 - [[Francesco Maria Angeli|Francesco M. Angeli]] da [[Assisi]] (I)
* 1688-90 - Ludovico Scoto da [[Catania]]
* 1690-92 - [[Francesco Maria Angeli|Francesco M. Angeli]] da [[Assisi]] (II)
* 1692-94 - Sante de Rossi da [[Trevi]]
 
* 1694-96 - Francesco M. Tareni [o ''Tarroni''] da [[Bagnacavallo]] [ma [[Lugo (Italia)|Lugo]]]<ref>Girolamo Bonoli, ''Storia di Luogo e annessi'', Faenza, Archi, 1732, p. 375</ref>
* 1696-98 - Giuseppe Antonio Paghi da Foiano
* 1698-99 - Carlo Baciocchi da [[Cortona]] (II)
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'''sec.secolo XVIII'''
* 1700-02 - Felice Antonio Guarnieri da [[Montereale]]
* 1702-04 - Antonio Pellizzari da [[Legnago]]
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* 1707 - Vittorio Maggioli da [[Monte San Vito (Italia)|Monte S. Vito]]
* 1708-09 - Felice Antonio Rampacci da [[Citerna]]
* 1710-12 - Giovanni Torre da [[Pirano]] ([[Dalmazia]])<ref>"Archeografo triestino" vol. 22 (1899), p. 116</ref>
* 1712-13 - Angelo Sidori da [[Spello]]
* 1713-15 - Daniele Montarini da [[Aosta]]
* 1715-17 - Angelo (ma Antonio) Dati
* 1717-19 - Pompeo Lauri da [[Napoli]]
* 1719-21 - Antonio Carlini da [[Prato (Italia)|Prato]]
* 1721-23 - Antonio Menechelli da [[Assisi]] (I)
* 1723-25 - Francesco Mastrangeli da [[Zagarolo]]
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* 1794-96 - Francesco Antonio Giuliani da [[Venafro]] (II)
* 1796-00 - Giuseppe Antonio Nelli da [[Cannara]]
'''sec.secolo XIX'''
* 1800-02 - Bonaventura Marchetti da [[Monterotondo]]
* 1802 - Francesco Bernabei da [[Costacciaro]] (presidente) (II)
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* 1814-16 - Nicola Fiorani da [[San Marino|S. Marino]]
* 1816-17 - Vincenzo Luisotti da [[Montefalco]]
* 1818-23 - Bonaventura Zabberoni da [[Bologna]] [ma [[Ravenna]]], poi vicario apostolico della [[Diocesi di Iași|Moldavia]] e vescovo titolare di [[Diocesi di Elenopoli di Bitinia|Elenopoli di Bitinia]], 1825-1826; poi vicario apostolico di [[Diocesi di Iași|Moldavia]], 1826)<ref>{{cita web|http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bzaber.html|Bishop Bonaventura Zabberoni, O.F.M. Conv. †|12 agosto 2016}}</ref>
* 1823-24 - Giuseppe Albergati da [[Parma]]
* 1824-26 - Bernardino Berardi da [[Foligno]] (I)
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* 1838-39 - Francesco Lucchesi
* 1839 - Antonio Carta (presidente, visitatore e commissario)
* 1839-40 - Vincenzo Tombolini da [[Fermo (Italia)|Fermo]] (I)
* 1840 - Pietro Gervasoni da [[Spoleto]] (I)
* 1840-42 - Gaetano Tonini (presidente) (I)
* 1843 - Pietro Gervasoni da [[Spoleto]] (II) (per soli due mesi)
* 1843-45 - Vincenzo Tombolini da [[Fermo (Italia)|Fermo]] (II)
* 1845 - Gaetano Tonini (presidente) (II)
* 1845-52 - Angelo Mordini da [[Castelfidardo]] detto ''da Pesaro''
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* 1896-97 - Antonio Guglielmini da [[Padova]]
* 1898-06 - Francesco Dall’Olio di [[Valdobbiadene]]
'''sec.secolo XX'''
* 1907-10 - Giuseppe Iachetti da [[Monteleone di Spoleto]] (I)
* 1911-14 - Bonaventura Marinangeli da [[Assisi]]
* 1914-26 - Alessandro Antonelli da [[Orsogna]]
* 1927-29 - Giuseppe Abate<ref>Francesco Costa, ''Un profilo bio-bibliografico del P. Giuseppe Abate'', in: "San Francesco patrono d'Italia" 1971/3, pp. 108-110; Raoul Manselli, ''Padre Giuseppe Abate commemorato nella patria di san Francesco. Nel primiprimo anniversario della morte'', in :"San Francesco patrono d'Italia" 1971/4-5, pp. 180-189; Gaetano Stano, ''La morte di P. Giuseppe Abate'', in: "San Francesco patrono d'Italia" 1970/3-4, pp. 139-140.</ref> da [[Casteltermini]]
* 1929-33 - Antonio Risso da [[Genova]]
* 1933-37 - Giuseppe Iachetti da [[Monteleone di Spoleto]] (II)
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=== Custodi generali ===
Con l'istituzione nel 1972 della "Custodia generale del Sacro Convento" - giurisdizione dell'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali|Ordine]] assimilata ad una Provincia - il Custode del Sacro Convento assume il titolo di "Custode generale" con la qualifica [[Diritto canonico|canonica]] di [[Ordinario (diritto canonico)|Ordinario]]. A norma della legislazione dello stesso Ordine il Custode generale è nominato dal Ministro generale col suo Definitorio per un quadriennio (fino al 1996 per un triennio) per un massimo di tredue mandati consecutivi (fino al 2019 tre).
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'''sec.secolo XX'''
* 1972-75 - Lino Brentari da [[Smarano]]
* 1975-81 - Bernardino Farnetani da [[Siena]] (I-II)
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* 1990-01 - Giulio Berrettoni da [[Massa Fermana]] (I-III)
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'''sec.secolo XXI'''
* 2001-09 - Vincenzo Coli da [[Montignoso]] (IV-VI)
* 2009-13 - [[Giuseppe Piemontese]] da [[Monte Sant'Angelo]], poi vescovo di [[Diocesi di Terni-Narni-Amelia|Terni-Narni-Amelia]]
* 2013-20 - [[Mauro Gambetti]] da [[Imola]] (I-II), poi arcivescovo, vescovo titolare di [[Diocesi di Tisiduo|Tisiduo]] e quindi cardinale diacono del [[Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano (diaconia)|Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano]]
* 20132020-''in carica'' - MauroMarco GambettiMoroni da [[ImolaCassano Magnago]]
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</gallery>
 
Fin dalla loro fondazione il Sacro Convento ospita l'[[Istituto teologico di Assisi]] (ITA), di cui la Custodia è ente promotore<ref>{{cita|StatutiSC| 73a}}.</ref>, e l'[[Istituto superiore di scienze religiose di Assisi]]<ref>{{cita|StatutiSC| 73b}}.</ref> (ISSRA).
 
== Il Sacro Convento nell'arte, nella letteratura, nel cinema ==
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La tomba più antica reca la data 1295 a cui seguono, sul lato sud, altre che vanno dal 1300 al 1330. Il primo riferimento archivistico è comunque del 1319 e si riferisce ad una sepoltura «in cimiterio ecclesie beati Francisci».
Una nota di spesa del 1378 fa riferimento al tetto del cimitero, elemento che fa pensare al fatto che fosse circondato da un portico<ref>{{cita|Cenci| I, p. 176.}}</ref>. Dopo la costruzione della cappella di Santa Caterina, l'accesso fu ricavato dalla cappella attigua di [[Sant'Antonio abate]].
Si deve all'iniziativa del [[Ministro generale dell'Ordine francescano|Ministro generale]] [[Francesco Sansone]] il rifacimento, nell'ultimaultimo decadedecennio del secolo XV, del quadriportico a doppio ordine di logge, per opera dei maestri lombardi Pietro e Ambrogio<ref>{{cita|Pietramellara| p. 38}}; {{cita|Magro| p. 31.}}.</ref>.
Delle decorazioni pittoriche presenti nel chiostro, rimane, staccata e restaurata, una ''Pietà con i santi Francesco e Filippo Neri'' del [[Cesare Sermei|Sermei]], dipinta tra il quarto e il quinto decennio del seicento<ref name="cita|-Sapori| p. 258-p258"/>.
Nel cortile interno del chiostro è collocata una statua di ''San Francesco'', delladel secondasecondo decadedecennio del [[XX seco|XX sec.secolo]], opera di frate [[Luigi Sapia]].
 
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File:Frama_AssSC032.JPG|Assisi, Sacro Convento, ''Pietà con i santi Francesco e Filippo Neri'' (tra il quarto e il quinto decennio del [[XVII secolo|XVII sec.]]), frammento di affresco di [[Cesare Sermei]], già nel chiostro dei morti.
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=== L'oratorio di San Bernardino ===
 
In un documento notarile del maggio 1459 si trova un riferimento alla «cappella S. Bernardini noviter construenda»<ref>Assisi, Archivio notarile, V 6², f. 159v, citato in {{cita|Pietramellara| p. 82.}}.</ref>. Edificato dal [[Terz'Ordine Francescanofrancescano secolare|Terz'Ordine]] nella piazza antistante la [[Basilica di San Francesco d'Assisi|basilica]] fu demolito nel 1647 in occasione dei lavori di sistamazionesistemazione di quello spazio<ref name="Sapori247">{{cita|Sapori| p. 247.}}.</ref>. Ne rimane la facciata, proprio di fronte all'ingresso della [[Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|basilica inferiore]] e, all'interno, nell'ambiente oggi adibito ad "ufficio informazioni", una decorazione ad affresco con l'Immacolata tra i santi [[San Bernardino da Siena|Bernardino]] e [[San Francesco d'Assisi|Francesco]]. Nella sacrestia inferiore invece è conservato una parte dell'affresco che [[Tiberio d'Assisi]], tra il 1504 e il 1511, realizzò per lo stesso oratorio<ref name="Sapori247"/>. Raffigura la Madonna col Bambino e sant'Anna e ai lati, sulla sinistra i santi Bernardino e Sebastiano e, sulla destra (mutila), unaun altro santo, con barba, di cui rimane solo il busto).
 
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File:Frama AssSC013.JPG|Assisi, Sacro Convento, oratorio di San Bernardino (seconda metà del [[XV secolo|XV sec.]]), facciata.
File:Frama_AssSC029.JPG|Assisi, Sacro Convento, basilica inferiore di San Francesco, sacrestia, ''Madonna con Bambino e sant'Anna e i santi Bernardino e Sebastiano e altri'' (circa [[1504]]-[[1511]]), frammento di affresco di [[Tiberio d'Assisi]], già nell'oratorio di San Bernardino.
File:Frama AssSC014.JPG|Assisi, Sacro Convento, ''Immacolata con i santi Bernardino e Francesco'', affresco della cappella di San Bernardino.
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=== La Sala Norsa ===
L'edificio prospiciente alla [[Basilica di San Francesco|basilica]], fu restaurato per iniziativa del [[FratiOrdine dei frati minori conventuali|frate minore conventuale]] [[Emilio Norsa]] (1873-1919) che vi fondò la ''Scuola Davidico-Serafica'' con lo scopo di istruire i fanciulli cantori del santuario e di tenervi incontri liturgico-biblico-musicali per la gente<ref>Piero Chiminelli, ''Il P. Emilio M.ª Norsa da Mantova, O.F.M.Conv. (1873-1919), convertito e musico'', in ''Miscellanea francescana'' 1948,48,267.</ref>. Ospita ora la redazione della rivista ''[[Rivista San Francesco|San Francesco patrono d'Italia]]'' e la sala stampa del Sacro Convento.
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File:Assisi 2010-by-RaBoe-23.jpg|Assisi, "Sala Norsa" in largo Gregorio IX, fondatore della basilica di San Francesco.
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=== La selva e gli orti ===
Il Sacro Convento è circondato a sud-ovest da orto e [[oliveto]] e a nord dall'antica selva. Il lato sud è delimitato dalle mura medievali che costeggiano la cosiddetta "piaggia di San Francesco" che da Porta San Francesco scende fino ad innestarsi nella [[Strada statale 147 di Assisi|Strada regionale 147]] (Viale Giovanna di Savoia, regina dei Bulgari), prima di Ponte San Vittorino. A nord-est il limite è segnato da un muro di cinta lungo il torrente [[Tescio]].
Aderendo ad un'iniziativa del [[Fondo Ambiente Italiano]] (FAI), la Custodia del Sacro Convento ha consentito (con una convenzione siglata il 28 gennaio 2011)<ref>{{cita web|url=http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/eveline.php?id_news=1208|titolo=Il bosco di San Francesco, preso in cura dal FAI|accesso=17 dicembre 2011}}</ref> all'apertura del tratto di sentiero che dal lato nord della Piazza superiore di San Francesco scende appunto attraverso la selva fino a quello che è stato chiamato "Bosco di San Francesco" da cui è poi possibile raggiungere l'antica chiesa di Santa Croce (sec.secolo XIII), in riva al torrente [[Tescio]]. Il percorso è stato inaugurato l'11 settembre 2011<ref>{{cita web |url=http://www.fondoambiente.it/beni/bosco-di-san-francesco-i-beni-del-fai.asp |titolo=Bosco di San Francesco | 3 = 17 dicembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111109011457/http://www.fondoambiente.it/beni/bosco-di-san-francesco-i-beni-del-fai.asp | dataarchivio = 9 novembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
== Dipendenze del Sacro Convento ==
Con la fondazione della basilica e la costruzione dell'annesso convento fu normale che il governo della comunità si trasferisse presso la tomba del Fondatore. Dal Sacro Convento dipendeva anche la comunità della [[Porziuncola]] che però, con il sorgere del movimento dell'osservanza, cominciò a reclamare una propria autonomia, anche di tipo amministrativo. Con la bolla ''Licet ex debito'' del 3 dicembre 1445<ref>''Bullarium franciscanum'', nuova serie, I, n. 954, p. 469.</ref>, [[papa Eugenio IV]] confermò ''in perpetuum'' agli osservanti cismontani il governo del luogo e il conseguente uso delle offerte lì percepite<ref>Pacifico Sella, ''Leone X e la definitiva divisione dell'Ordine dei minori (OMin.): la bolla'' Ite vos ''(29 maggio 1517)'', Grottaferrata (Roma), Frati editori di Quaracchi, 2001, p. 138. A cosa servissero però i soldi che il Sacro Convento esigeva è facile da immaginare, se si considera, ad esempio, l'intervento con il quale [[Niccolò V]], nel 1451, ordinava che le gabelle riscosse dalle botteghe, provvisoriamente erette sotto i portici della chiesa inferiore, venissero destinate alla manutenzione del complesso santuariale ({{cita|BFns| I, n. 1425, p. 725}}, citato in {{cita|Pietramellara| p. 82}}), o quello di [[Sisto IV]] che nel 1471({{cita|BFns| III, n. 45, p. 23}}, citato in {{cita|Pietramellara| p. 84}}), in considerazione degli urgenti e necessari lavori di restauro al convento, autorizzava i frati a vendere, permutare, investire beni mobili, immobili, commestibili, ecc.</ref>. Nel 1517, vista l'impossibilità di conciliare le diverse anime dell'[[Ordine francescano]], [[papa Leone X]] con la bolla ''Ite vos'' separava definitivamente [[FratiOrdine Minoridei Conventualifrati minori conventuali|conventuali]] e [[Ordine dei Fratifrati Minoriminori#Gli osservanti|osservanti]], riconoscendo a questi ultimi il primato giuridico e d'onore.
 
=== Oratorio di San Francesco Piccolino ===
{{vedi anche|Oratorio di San Francesco Piccolino}}
Da sempre affidato alla comunità del Sacro Convento è l'oratorio detto '''San Francesco piccolino''', ricavato nel [[fondaco]] della casa di Pietro di Bernardone, a pochi passi dalla piazza del Comune e dalla Chiesachiesa Nuovanuova, costruita nel 1615 sopra la casa paterna del Santosanto. La piccola chiesa, voluta da Piccardo, nipote di Francesco, presenta all'interno un arco ogivale datato 1281 e conserva tracce di affreschi dei secoli XIII-XV<ref>Egidio Canil, ''Oratorio di San Francesco Piccolino'', in {{cita|AssisiUNESCO| p. 147.}}.</ref>.
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File:Birthplace.St.Francis01.jpg|La scala che da Corsocorso Mazzini conduce alla piazzetta su cui si affaccia l'oratorio di San Francesco piccolino, con la ceramica in cui è illustrata la nascita di Francesco
File:" Assisi " 0019.jpg|Bassorilievo in ceramica all'inizio della scala che scende all'oratorio di San Francesco piccolino.
File:Assisi San Francesco Piccolino BW 1.JPG|Esterno dell'oratorio di San Francesco piccolino.
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=== Santuario del Sacro Tugurio di Rivotorto ===
{{vedi anche|Santuario di Rivotorto}}
Dipende dal Sacro Convento anche il '''Santuariosantuario del ''Sacro Tugurio'' di [[Rivotorto]]''', presso Assisi, edificato a memoria del luogo dove l'[[Ordine francescano]] mosse «i primi passi»<ref>Benedetto XVI, {{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2007/june/documents/hf_ben-xvi_spe_20070617_giovani-assisi_it.html|Discorso ai giovani in occasione della visita ad Assisi per l'VIII Centenario della conversione di san Francesco, Piazzale antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli, 17 giugno 2007|17 dicembre 2011}} Sulla dimora della primitiva comunità presso Rivotorto si veda {{cita|1Cel| 42-44}} :{{cita|FF| 394-398}}, ripreso da [[San Bonaventura da Bagnoregio|san Bonaventura]] in {{cita|LM| IV, 3-4}}: {{cita|FF| 1067-1071}}, e poi anche nella ''[[Leggenda dei tre compagni]]'' (55: {{cita|FF| 1464}}).</ref>. L'antico rifugio, ormai abbandonato, fu trasformato in chiesa nel 1445 per iniziativa di frate [[Francesco Saccarda]] che ottenne l'autorizzazione del Vescovo di Assisi. Nel secolo XVI furono avviati i lavori per la costruzione di una chiesa più grande, sorte che ebbe nel secolo successivo anche l'attiguo convento. La chiesa (e parte del convento) fu comunque ricostruita, in stile neogotico, tra il 1860 e il 1880, dopo che il violento terremoto del 12 febbraio 1854 l'aveva rasa al suolo<ref>Egidio Canil, ''Santuario francescano di Rivotorto'', in {{cita|AssisiUNESCO| pp. 123-124.}}.</ref>.
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File:Rivotorto church.JPG|La facciata del santuario di Rivotorto.
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=== Chiesa e convento di Santa Maria in Arce ===
Ancora al Sacro Convento è legato il '''Conventoconvento e chiesa di Santa Maria in Arce''' (secolo XIII) poco fuori ldall'abitato di [[Rocca Sant'Angelo]], nel comune di Assisi, «che fu uno dei primi insediamenti degli Osservanti e conserva preziosi documenti d'arte pittorica umbra, soprattutto quattrocentesca»<ref>Francesco Santucci, ''Castelli del contado di Assisi'', in {{cita|AssisiUNESCO| p. 157.}}.</ref>.
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
=== Fonti ===
*{{bibliografia|BFcita testo|''titolo=Bullarium Franciscanum Romanorum Pontificum Constitutiones, epistolas, ac diplomata continens tribus Ordinibus Minorum, Clarissarum et Poenitentium [...]'', |volume=voll. I-VII (I: ab Honorio III ad Innocentium IIII; II: referens ea, quae Alexandri et Urbani IIII sunt; III: a Clemente IIII ad Honorium IIII; IV: referens ea, quae Nicolai IIII, Caelestini V et Bonifaci VIII sunt; V: Benedicti XI, Clementis V, Ioannis XXII monumenta; VI: Benedicti XII, Clementis VI, Innocentii VI, Urbani V, Gregorii XI documenta; VII: Romanorum pontificum vel eorum, qui durante schhismate occidentali in sua obedentia pro romanis pontificibus habebantur, scilicet Urbani VI, Bonifatii IX, Innocentii VII, Gregorii XII, Clementis VII, Benedicti XIII, Alexandri V, Ioannis XXIII, Martini V documenta), Romae, |città=Roma|editore=Typis Sacrae Congr. de Propaganda Fide [poi Typis Vaticanis], |anno=1759-1804.|cid=BF}}
{{bibliografia|LM|Bonaventura da Bagnoregio, ''Leggenda maggiore (Vita di san Francesco d'Assisi)'', traduzione di Simpliciano Olgiati, note di Feliciano Olgiati: {{cita|FF|1020-1329.}}}}
*{{bibliografiacita testo|BFns|''titolo=Bullarium Franciscanum [...]'', Nova series, |volume=voll. I-IV/1-2 (I (1434-1455): [da Eugenio IV a Nicolò V]; II (1455-1471): [Callisto III, Pio II e Paolo II]; III (1471-1484): [Sisto IV]; IV-1 (1484-1489): [Innocenzo VIII]; IV-2 (1489-1492): [Innocenzo VIII], )|città=Quaracchi [poi Grottaferrata], |editore=Collegii S. Bonaventurae, |anno=1929-1990.|cid=BFns}}
{{bibliografia|Istrumenti|''Le carte duecentesche del Sacro Convento di Assisi (Istrumenti, 1168-1300)'', a cura di Attilio Bartoli Langeli, con la collaborazione di Maria Immacolata Bossa e Lucia Fiumi, Padova, Centro Studi Antoniani, 1997.}}
* {{cita web|http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P28.HTM|''Codice di Diritto Canonico'', parte III, sezione I, titolo II, capitolo V, canoni 673-683.|14 dicembre 2011|cid=CDC}}
* {{cita web|url=http://www.francescani.net/images/download/ita-costituzioni-2008.pdf|''titolo=Costituzioni dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali'', promulgate il 4 ottobre 1984.|accesso=13 dicembre 2011|cid=Costituzioni|urlmorto=sì}}
*{{bibliografiacita testo|FF|''titolo=Fonti francescane'', |città=Padova, |editore=Editrici francescane, |anno=2004.|cid=FF}}
{{bibliografia|Cronica|Salimbene de Adam, ''Cronica'', nuova edizione critica a cura di Giuseppe Scalia, 2 v., Bari, Laterza, 1966.}}
*{{bibliografia|Istrumenticita libro|''titolo=Le carte duecentesche del Sacro Convento di Assisi (Istrumenti, 1168-1300)'', |altri=a cura di Attilio Bartoli Langeli, con la collaborazione di Maria Immacolata Bossa e Lucia Fiumi, |città=Padova, |editore=Centro Studi Antoniani, |anno=1997.|cid=Istrumenti}}
{{bibliografia|Cronaca|Salimbene de Adam da Parma, ''Cronaca'', traduzione di Berardo Rossi, Bologna, Radio Tau, 1987.}}
* {{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_letters/documents/hf_ben-xvi_apl_20051109_assisi_it.html|Lettera apostolica "motu proprio" ''Totius orbis'' di Sua Santità Benedetto XVI, contenente nuove disposizioni circa le basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi, 9 novembre 2005.|13 dicembre 2011|cid=TO}}, in: ''Acta Apostolicae Sedis'', 2005, 97, pp.&nbsp;1017-1019.
*{{bibliografia|StatutiSCcita testo|''titolo=Statuti della Custodia generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi'', |data=promulgati il 12 giugno 2011.|cid=StatutiSC}}
*{{bibliografia|StatutoSCcita testo|''titolo=Statuto speciale della Custodia generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi'' |data=promulgato il 28 gennaio 2011, in: "|opera=Commentarium Ordinis Fratrum Minorum Conventualium", |anno=2011, |numero=108, |pp=27-30.|cid=StatutoSC}}
*{{bibliografiacita libro|1Cel|Tommasoautore=Bonaventura da Celano,Bagnoregio|titolo=Leggenda ''maggiore (Vita prima di san Francesco d'Assisi'', )|altri=traduzione e note di AbeleSimpliciano CalufettiOlgiati, enote di Feliciano Olgiati|cid=LM}}: {{cita|FF|315-571pp. 1020-1329}}}}.
*{{bibliografia|Cronacacita libro|autore=Salimbene de Adam da Parma, ''|titolo=Cronaca'', traduzione di |traduttore=Berardo Rossi, |città=Bologna, |editore=Radio Tau, |anno=1987.|cid=Cronaca}}
*{{cita libro|autore=Tommaso da Celano|titolo=Vita prima di san Francesco d'Assisi|altri=traduzione e note di Abele Calufetti e Feliciano Olgiati|cid=1Cel}}: {{cita|FF|pp. 315-571}}.
 
=== Studi ===
*{{bibliografia|Bertazzocita pubblicazione|autore=Luciano Bertazzo, recensione|titolo=Recensione a ''Il Sacro Convento di Assisi'', di C. Pietramellara ''et al.'', in: ''|rivista=Il Santo'' |anno=1990,|volume=30,|pp=128-136.|cid=Bertazzo}}
{{bibliografia|AssisiUNESCO|''Assisi alla scoperta del sito UNESCO. Assisi, la Basilica di San Francesco e altri luoghi francescani'', a cura di Adriano Cicoci e Giovanni Zavarella, Assisi, Comune di Assisi, 2011.}}
*{{bibliografia|Cencicita libro|autore=C. Cenci, ''|titolo=Documentazione di storia assisana, 1300-1530, |volume=voll. I-III, |città=Grottaferrata, |anno=1974-1975.|cid=Cenci}}
{{bibliografia|Bertazzo|Luciano Bertazzo, recensione a ''Il Sacro Convento di Assisi'', di C. Pietramellara ''et al.'', in: ''Il Santo'' 1990,30,128-136.}}
*{{bibliografiacita libro|AssisiUNESCOcuratore=Adriano Cicoci e Giovanni Zavarella|''titolo=Assisi alla scoperta del sito UNESCO. Assisi, la Basilica di San Francesco e altri luoghi francescani'', a cura di Adriano Cicoci e Giovanni Zavarella, |città=Assisi, |editore=Comune di Assisi, |anno=2011.|cid=AssisiUNESCO}}
{{bibliografia|Cenci|C. Cenci, ''Documentazione di storia assisana, 1300-1530, voll. I-III, Grottaferrata, 1974-1975.}}
*{{bibliografia|Magrocita libro|Pasquale |Magro, ''|La Basilica sepolcrale di San Francesco in Assisi'', Assisi, |1991|Casa editrice francescana, 1991.|Assisi|cid=Magro}}
*{{bibliografiacita libro|Silvestro|Nessi|Silvestro Nessi, ''La Basilica di S. Francesco in Assisi e la sua documentazione storica'', 2ª edizione, Assisi, |1994|Casa editrice francescana, 1994.|Assisi|ed=2|cid=Nessi}}
*{{bibliografia|Pietralungacita libro|autore=Ludovico da Pietralunga, ''|titolo=Descrizione della Basilica di S. Francesco e di altri santuari di Assisi. In appendice Chiesa superiore di Anonimo secentesco''. Introduzione|altri=introduzione, note al testo e commento critico di Pietro Scarpellini, |città=Treviso, |editore=Canova, |anno=1982.|cid=Pietralunga}}
{{bibliografia|Nessi|Silvestro Nessi, ''La Basilica di S. Francesco in Assisi e la sua documentazione storica'', 2ª edizione, Assisi, Casa editrice francescana, 1994.}}
*{{bibliografiacita libro|Pietramellara| autore=C. Pietramellara ''et al.'', ''|titolo=Il Sacro Convento di Assisi'', |città=Roma-Bari, |editore=Laterza, |anno=1988. |ISBN =88-420-3298-0|cid=Pietramellara}}
*{{bibliografia|Saporicita libro|autore-capitolo=Giovanna Sapori, ''|capitolo=Per una storia della decorazione della basilica fra Quattrocento e Settecento'', in ''|titolo=La basilica di San Francesco'', a cura di |curatore=Giorgio Bonsanti, |volume=vol. 2/1, |città=Modena, |editore=Franco Cosimo Panini, |anno=2002|cid=Sapori}}
 
=== Sigle ===
{{bibliografia|BF|''Bullarium Franciscanum Romanorum Pontificum Constitutiones, epistolas, ac diplomata continens tribus Ordinibus Minorum, Clarissarum et Poenitentium [...]'', voll. I-VII (I: ab Honorio III ad Innocentium IIII; II: referens ea, quae Alexandri et Urbani IIII sunt; III: a Clemente IIII ad Honorium IIII; IV: referens ea, quae Nicolai IIII, Caelestini V et Bonifaci VIII sunt; V: Benedicti XI, Clementis V, Ioannis XXII monumenta; VI: Benedicti XII, Clementis VI, Innocentii VI, Urbani V, Gregorii XI documenta; VII: Romanorum pontificum vel eorum, qui durante schhismate occidentali in sua obedentia pro romanis pontificibus habebantur, scilicet Urbani VI, Bonifatii IX, Innocentii VII, Gregorii XII, Clementis VII, Benedicti XIII, Alexandri V, Ioannis XXIII, Martini V documenta), Romae, Typis Sacrae Congr. de Propaganda Fide [poi Typis Vaticanis], 1759-1804.}}
{{bibliografia|BFns|''Bullarium Franciscanum [...]'', Nova series, voll. I-IV/1-2 (I (1434-1455): [da Eugenio IV a Nicolò V]; II (1455-1471): [Callisto III, Pio II e Paolo II]; III (1471-1484): [Sisto IV]; IV-1 (1484-1489): [Innocenzo VIII]; IV-2 (1489-1492): [Innocenzo VIII], Quaracchi [poi Grottaferrata], Collegii S. Bonaventurae, 1929-1990.}}
{{bibliografia|FF|''Fonti francescane'', Padova, Editrici francescane, 2004.}}
 
== Voci correlate ==
* [[Istituto teologico di Assisi]]
* [[Ordine francescano]]
* [[Ordine dei frati minori conventuali]]
* [[Frati Minori Conventuali]]
* [[Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco]]
* [[Rivista San Francesco]]
* [[Lampada della pace]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.sanfrancescoassisi.org|Sito ufficiale della Basilica e del Sacro Convento di San Francesco in Assisi}}
* {{cita web |url=http://www.istitutoteologicoassisi.it/biblioteca/ |titolo=Sito della Biblioteca del Centro di Documentazione Francescana della Basilica e Sacro Convento di San Francesco in Assisi |accesso=13 dicembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100406042412/http://www.istitutoteologicoassisi.it/biblioteca/# |dataarchivio=6 aprile 2010 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.corosanfrancescoassisi.org|Sito ufficiale della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco in Assisi}}
* {{cita web|http://www.sanfrancesco.org|Sito ufficiale della Rivista San Francesco organo ufficiale di stampa del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi}}
* {{cita web |url=http://www.santuariorivotortoassisi.it |titolo=Sito ufficiale del Santuario del Sacro Tugurio di Rivotorto | accesso = 19 giugno 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091208100438/http://www.santuariorivotortoassisi.it/ | dataarchivio = 8 dicembre 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web |url=http://www.issrassisi.it/v1/indice.asp |titolo=Sito ufficiale dell'Istituto superiore di scienze religiose di Assisi | accesso = 14 dicembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111220023655/http://www.issrassisi.it/v1/indice.asp | dataarchivio = 20 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web |url=http://www.istitutoteologicoassisi.it/v2/ |titolo=Sito ufficiale dell'Istituto teologico di Assisi | accesso = 14 dicembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111211020735/http://www.istitutoteologicoassisi.it/v2/ | dataarchivio = 11 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}
 
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