Aritomo Gotō: differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
{{Avvisounicode}}
{{Infobox militare
|Nome = Aritomo Gotō
|Immagine = Goto Aritomo.jpg
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|Luogo_di_sepoltura = Sepolto in mare
|Nazione_servita = {{Bandiera|JPN}} [[Impero giapponese]]
|Forza_armata = [[File:{{simbolo|Naval Ensign of Japan.svg|25px]]25}} [[Marina imperiale giapponese]]
|Arma = [[Marina militare]]
|Corpo =
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|Campagne = [[Campagna di Guadalcanal]]
|Battaglie = [[Battaglia dell'Isola di Wake]]<br />[[Battaglia di Rabaul (1942)]]<br />[[Invasione di Lae-Salamaua]]<br />[[Battaglia del Mar dei Coralli]]<br />[[Battaglia dell'isola di Savo]]<br />[[Battaglia di Capo Speranza]]
|Comandante_di = Cacciatorpediniere ''Tsuta'', ''Urakaze'', ''Numakaze'', ''Nokaze'', ''Uzuki'', ''Nadakaze'', ''Uranami''<br />27ª, 5ª, 10ª Divisione cacciatorpediniere<br />Incrociatore leggero ''Naka''<br />Incrociatori pesanti ''Atago'', ''Chōkai''<br />Navi da battaglia ''Mutsu'', ''Yamashiro''<br />Incrociatore corazzato ''Yakumo''<br />2ºª SquadroneSquadriglia<br />6ª Divisione incrociatori
|Decorazioni = Vedi [[Aritomo Gotō#Onorificenze|qui]]
|Studi_militari = Accademia navale ([[Etajima]])
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|Nome = Aritomo
|Cognome = Gotō
|PreData = {{Nihongo2|五藤存知|''Gotō Aritomo''}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Prefettura di Ibaraki
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|GiornoMeseMorte = 12 ottobre
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = ammiraglio
|Nazionalità = giapponese
|PostNazionalità = , attivo durante la [[seconda guerra mondiale]]
}}
 
Si arruolò nella [[Marina imperiale giapponese]] nel 1910 e dopo la prima crociera di addestramento, con il grado di [[sottotenente di vascello]], partecipò all'occupazione delle colonie tedesche nell'[[Oceano Pacifico]]. Si specializzò quindi nell'impiego di naviglio silurante e frequentò anche un corso al [[Kaigun Daigakkō|Collegio navale]] di [[Tokyo]]. Negli anni venti operò come istruttore sia a terra, sia a bordo del vecchio [[incrociatore corazzato]] {{nave||Yakumo|incrociatore|2}}: nel 1924 assunse il suo primo comando, il [[cacciatorpediniere]] ''Tsuta'', e fattosi apprezzare per le proprie competenze e professionalità capitanò numerosi altri cacciatorpediniere nel corso del decennio. Nel 1931 fu messo a capo della 27ª Divisione cacciatorpediniere e nel 1933 divenne [[capitano di vascello]]; continuò a servire in mare a bordo di naviglio silurante, talvolta di ultima generazione, quindi nella seconda metà degli anni trenta comandò anche grandi navi da guerra come l'[[incrociatore pesante]] {{nave||Atago|incrociatore|2}} o la [[nave da battaglia]] {{nave||Yamashiro|nave da battaglia|2}}. [[Contrammiraglio]] dalla fine del 1940, nel settembre 1941 assunse il comando della 6ª Divisione incrociatori ({{nave||Aoba|incrociatore|2}}, {{nave||Kako|incrociatore|2}}, {{nave||Kinugasa|incrociatore|2}}, ''[[Furutaka]]'') che poco dopo fu provvisoriamente ceduta dalla [[Rengō Kantai|Flotta combinataCombinata]] alla 4ª [[Flotta]], in vista delle molteplici operazioni nell'[[Oceano Pacifico]].
 
Nei primi mesi di guerra Gotō fu presente alla [[Battaglia di Guam (1941)|rapida occupazione di Guam]] (10 dicembre 1941) e coprì a distanza il [[Battaglia dell'Isola di Wake|secondo attacco]] all'[[Isola di Wake]] (20-23 dicembre). In seguito protesse le spedizioni che si conclusero con la [[Battaglia di Rabaul (1942)|presa di Rabaul]] (gennaio 1942) e l'[[invasione di Lae-Salamaua]] in [[Nuova Guinea]] (marzo). A fine aprile, nel quadro dell'[[operazione Mo]], fu investito del comando in mare delle varie formazioni inviate a occupare [[Tulagi]], le [[isole Louisiade]] e [[Port Moresby]], aggregando alla 6ª Divisione la [[Portaerei|portaerei leggera]] ''[[Shoho]]'': partecipò dunque alla complessa [[battaglia del Mar dei Coralli]] (4-8 maggio 1942), nel corso della quale la portaerei fu affondata. Rimase dunque di stanza nel settore delle [[isole Salomone]]-[[arcipelago di Bismarck]] e nella notte tra l'8 e il 9 agosto, al comando del [[viceammiraglio]] [[Gun'ichi Mikawa]], combatté nella vittoriosa [[battaglia dell'isola di Savo]] contro la flotta statunitense che aveva appena [[Campagna di Guadalcanal|aggredito Guadalcanal]]. Il giorno seguente perse però il ''Kako'' a causa del subitaneo attacco di un [[sommergibile]]. Dopo una marginale partecipazione alla [[battaglia delle Salomone Orientali]], in ottobre salpò da Rabaul per bombardare nella notte tra l'11 e il 12 [[Aeroporto Internazionale di Honiara|Henderson Field]] e coprire lo sbarco massiccio di rifornimenti. La 6ª Divisione, appoggiata da due cacciatorpediniere, fu invece inopinatamente contrastata dalla [[Task force]] 64 del contrammiraglio [[Norman Scott]] che le inflisse una pesante sconfitta. Gotō stesso rimase gravemente ferito e spirò la mattina del 12 ottobre sull'''Aoba'' che, molto danneggiato, stava tornando a Rabaul: fu sepolto in mare e promosso postumo viceammiraglio.
 
== Biografia ==
=== Inizio della carriera in marina ===
Aritomo Gotō nacque il 23 gennaio 1888 nella [[Prefettura di Ibaraki]]. In giovane età s'iscrisse all'[[Kaigun Heigakkō|Accademia navale]] di [[Etajima]], studiò nella 38ª classe e per i suoi meriti fu nominato Cavaliere di II Classe dell'[[Ordine del Nibbio d'oro]]. Si diplomò il 18 luglio 1910, trentesimo su 149 allievi, ottenne il brevetto di [[aspirante guardiamarina]] e fu imbarcato sull'[[incrociatore protetto]] {{nave||Kasagi|incrociatore|2}}: su questa unità effettuò la crociera d'addestramento all'estero. Rientrato in patria, fu assegnato l'11 gennaio 1911 alla [[nave da battaglia]] {{nave||Satsuma|nave da battaglia|2}}, poi il 1º dicembre dello stesso anno ricevette la nomina a [[guardiamarina]] e fu trasferito alla nave da battaglia {{nave||Iwami|''[[Orël (nave da battaglia)|2}}Iwami]]'', di [[Diritto di preda|preda bellica]] russa. Il 12 luglio 1912 passò all'equipaggio della [[nave appoggio [[Sommergibile|sommergibili]] ''Tokoyashi'', terminando il primo ciclo di servizio in mare. Il 20 dicembre iniziò la sua formazione: attese il Corso base alla Scuola di [[Artiglieria|artiglieria navale]] e, completatolo, dal 24 maggio 1913 frequentò il Corso base alla Scuola [[Siluro|siluristi]]; il primo dicembre ebbe infine la promozione a [[sottotenente di vascello]] e fu imbarcato sul [[cacciatorpediniere]] di terza classe (vale a dire una [[torpediniera]]) ''Murakumo'', dove poté applicare le lezioni apprese. Verso la fine del 1914 tornò a terra e il 10 ottobre fu assegnato al personale della 4ª Unità di [[fanteria di marina]], ricevendo un rapido addestramento sulle tattiche di sbarco; il 28 dicembre fu quindi aggregato alla "Unità provvisoria di difesa del Sud", costituita per le operazioni di conquista degli arcipelaghi in mano all'[[Impero tedesco]]: dopo i brevi combattimenti e la facile occupazione delle [[isole Marianne]], [[Palau (stato)|Palau]], [[Isole Marshall|Marshall]] e [[Isole Caroline|Caroline]], il 1º marzo 1915 ottenne il comando della stazione [[Radio (apparecchio)|radio]] installata ''[[pro tempore]]'' sull'isola di [[Kosrae|Kusiae]], sempre inquadrato nel reparto. L'incarico ebbe termine il 30 giugno, quando salì a bordo dell'incrociatore protetto {{nave||Chikuma|incrociatore 1911|2}} che condusse nei mesi seguenti pattugliamenti nelle acque dell'[[Australia]] e della [[Nuova Zelanda]]. Dopo oltre un anno di servizio sull'incrociatore e rientrato in [[Giappone]], il 1º dicembre 1916 Gotō entrò al [[Kaigun Daigakkō|Collegio navale]] di [[Tokyo]], alta istituzione preposta alla formazione di capaci ufficiali di [[stato maggiore]]. Frequentò il Corso "B", dopo il quale ottenne il diploma e la nomina a [[tenente di vascello]] il 1º aprile 1917; un mese più tardi entrò al Corso avanzato della Scuola siluristi e il 1º dicembre, dopo averlo concluso, fu assegnato all'[[incrociatore da battaglia]] {{nave||Kongo|incrociatore da battaglia|2}}. Solo l'11 dicembre 1918 fu imbarcato su naviglio silurante, il cacciatorpediniere ''Tanikaze'', del quale il 1º aprile 1919 divenne ufficiale silurista.<ref name=world.coocan.jp>{{cita web|url= http://admiral31.world.coocan.jp/e/px38.htm#v011|titolo= Materials of IJN (Naval Academy class 38)|sito= world.coocan.jp|lingua= en|accesso= 3 maggio 2016}}</ref>
 
=== Gli anni venti e trenta ===
Il 1º dicembre 1920, considerate le sue capacità, Gotō fu riassegnato alla Scuola siluristi come istruttore, addetto a una delle unità d'addestramento, e dal 15 dicembre 1922 affiancò a tale incarico una seconda mansione di istruttore presso l'Accademia di [[ingegneria navale]]. Dal primo aprile 1923 abbandonò entrambi i posti per salire a bordo del vecchio [[incrociatore corazzato]] {{nave||Yakumo|incrociatore|2}},<ref name=world.coocan.jp/> il quale era stato riclassificato nave da difesa costiera e integrato in uno [[squadrone]] d'addestramento assieme allo {{nave||Izumo|incrociatore|2}}: con tale unità partecipò a una crociera d'addestramento per la 51ª classe di [[Allievo ufficiale|cadetti]], svoltasi nelle acque del [[Sud-est asiatico]] e dell'[[Australia]], che si concluse a [[Yokosuka]] nell'aprile 1924.<ref>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/Yakumo_t.htm|titolo= ImperialIJN Cruisers|sito=Tabular combinedfleet.comRecord of Movement: Yakumo|lingua= en|accesso= 5 maggio 2016}}</ref> Nominato durante il lungo viaggio [[capitano di corvetta]] (1º dicembre 1923), Gotō si vide assegnare il primo comando in mare il 10 maggio 1924, vale a dire il cacciatorpediniere di seconda classe – corrispondente all'occidentale [[cacciatorpediniere di scorta]] – ''[[Tsuta]]''. Confermò così la sua competenza nel dirigere unità leggere siluranti e seguirono i comandi dei cacciatorpediniere ''Urakaze'' (a partire dal 1º dicembre 1925), ''[[Numakaze]]'' (dal 1º dicembre 1927), ''[[ad interim]]'' del cacciatorpediniere ''[[Nokaze]]'' tra il primo marzo e l'11 luglio 1928; dopo un brevissimo mandato di comando sul cacciatorpediniere ''[[Uzuki]]'' (11-23 luglio 1928), fu riassegnato al ''[[Nadakaze]]'', a bordo del quale il 10 dicembre ebbe la promozione a [[capitano di fregata]]. Questa serie di incarichi gli permisero di farsi una solida esperienza circa l'impiego, il comando e le caratteristiche costruttive del naviglio sottile della marina imperiale. Il 15 gennaio 1929 divenne ufficiale addetto all'allestimento finale e alla messa a punto del moderno cacciatorpediniere ''[[Uranami]]'', esemplare dell'innovativa [[classe Fubuki]], e il 25 aprile ne assunse il comando per oltre due anni.<ref name=world.coocan.jp/>
 
Il 2 novembre 1931 Gotō divenne comandante della 27ª Divisione cacciatorpediniere e si distinse per la gestione dell'unità; dal primo dicembre 1932 gli fu dunque affidata la 5ª Divisione e, al contempo, il comando del cacciatorpediniere ''[[Matsukaze]]'', il quale ultimo esercitò sino al 20 maggio 1933. Il 15 novembre arrivò la nomina a [[capitano di vascello]], a riprova della sua competenza.<ref name=world.coocan.jp/> Fu durante tale periodo della sua carriera che Gotō conobbe gli allora capitani [[Raizō Tanaka]] e [[Hiroaki Abe]], con i quali strinse una sincera e duratura amicizia.<ref name=kgbudge.com>{{cita web|url= http://pwencycl.kgbudge.com/G/o/Goto_Aritomo.htm|titolo= The Pacific War Online Encyclopedia: Goto Aritomo|sito= kgbudge.com|lingua= en|accesso= 5 maggio 2016}}</ref><ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 124}}.</ref> Il 15 novembre 1934 fu nuovamente trasferito ed ebbe ai suoi ordini la 10ª Divisione cacciatorpediniere; un anno esatto più tardi assunse il comando di una grande unità, l'[[incrociatore leggero]] {{nave||Naka|incrociatore|2}} che, come di prassi nella marinaMarina imperiale per tale tipo di unità, era impiegato in funzione di conduttore di squadroni di cacciatorpediniere. Il 1º dicembre 1936 passò alla testa dell'[[incrociatore pesante]] {{nave||Atago|incrociatore|2}}, [[Nave ammiraglia|ammiraglia]] della 4ª Divisione incrociatori che conobbe un moderato servizio nella acque cinesi, e il 12 luglio dell'anno successivo assunse il comando dell'incrociatore pesante gemello {{nave||Chokai|incrociatore|2}}, con il quale condusse pattugliamenti nel [[Mar Cinese Orientale]]. Il 15 novembre 1938, in patria, Gotō divenne comandante della grande nave da battaglia {{nave||Mutsu|nave da battaglia|2}} e tenne questa posizione per quasi tutto il 1939: nel corso dell'anno, comunque, fu anche comandante provvisorio dello ''Yakumo'' (1º febbraio - 15 maggio) e della nave da battaglia {{nave||Yamashiro|nave da battaglia|2}} (15 settembre - 1º novembre). Proprio il primo novembre 1939 gli fu confermato il comando di quest'ultima, che però esercitò per due settimane; il 15, infatti, fu portato al grado di [[contrammiraglio]] e nominato comandante deldella 2ºª SquadroneSquadriglia cacciatorpediniere.<ref name=world.coocan.jp/>
 
=== La seconda guerra mondiale ===
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[[File:Nh97727.jpg|thumb|left|L'incrociatore pesante ''Aoba'', ammiraglia di Gotō sino alla sua morte]]
 
Il 10 settembre 1941 Gotō, in base ai nuovi ordini ricevuti, prese il comando della 6ª Divisione incrociatori, composta dagli incrociatori pesanti {{nave||Aoba|incrociatore|2}}, {{nave||Kinugasa|incrociatore|2}}, ''[[Furutaka]]'' e {{nave||Kako|incrociatore|2}}, risalenti alla metà degli anni venti.<ref name=world.coocan.jp/> Egli selezionò lo ''Aoba'' come propria ammiraglia e, nelle settimane successive, passò provvisoriamente alle dipendenze della 4ª [[Flotta]] di stanza nelle [[Mandato del Pacifico meridionale|isole del Mandato]]: assieme al comandante, [[viceammiraglio]] [[Shigeyoshi Inoue]], e agli altri ufficiali lui sottoposti, fu coinvolto nella pianificazione tattica relativa all'occupazione delle isole di [[Guam]] e [[Isola di Wake|Wake]], colonie statunitensi. Il 4 dicembre salpò da [[Hahajima]] assieme alla forza d'invasione, comprendente anche quattro cacciatorpediniere e il [[posamine]] {{nave||Tsugaru|posamine|2}}, e nelle prime ore del 10 fu presente all'[[Battaglia di Guam (1941)|attacco anfibio a Guam]], che comunque era presidiata da una guarnigione simbolica: non fu dunque necessario condurre un bombardamento con gli incrociatori.<ref>{{Cita|Dull 19782007|p. 22}}.</ref> Gotō fece poi rotta per la base aeronavale di [[Isole Chuuk|Truk]], sede del [[quartier generale]] della 4ª Flotta; il 15 dicembre, però, ebbe ordine dal comando della [[Rengō Kantai|Flotta combinataCombinata]] (sollecitata dallo stesso Inoue) di portarsi a Wake, che [[Battaglia dell'Isola di Wake|aveva respinto con dure perdite]] l'attacco dell'11 dicembre. Più precisamente ebbe il compito di impedire qualsiasi intervento navale statunitense, incrociando a est dell'isola e rispondendo agli ordini del contrammiraglio e amico Hiroaki Abe, a sua volta distaccato dalla 1ª Flotta aerea reduce dall'[[attacco di Pearl Harbor]] con due portaerei, due incrociatori pesanti e alcuni cacciatorpediniere e investito del comando generale dell'operazione. Il 23 dicembre Wake fu conquistata senza che si fossero palesate unità navali americane.<ref>{{cita libro|autore= Robert D. Heinl|titolo= USMC Historical Monograph: The Defense of Wake|editore= Historical Branch|anno= 1947|url= http://www.ibiblio.org/hyperwar/USMC/USMC-M-Wake.html|paginepp= 37-38}}.</ref> Gotō riguadagnò Truk nel gennaio 1942, quindi fu nuovamente mobilitato per la prevista occupazione di [[Rabaul]], unico porto dotato di qualche infrastruttura nel Pacifico meridionale, sito sulla punta nord-orientale della [[Nuova Britannia]]: l'operazione anfibia avvenne il 23 gennaio e non ci fu bisogno dell'intervento dei grossi calibri degli incrociatori.<ref name=combinedfleet.com>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/aoba_t.htm|titolo= ImperialIJN Cruisers|sito=Tabular combinedfleet.comRecord of Movement: Aoba|lingua= en|accesso= 10 maggio 2016}}</ref> A fine febbraio Gotō ebbe il comando della forza di copertura assegnata all'[[invasione di Lae-Salamaua]], due piccole località dotate di aeroporti nella [[Nuova Guinea]] orientale: con la 6ª Divisione e la 18ª Divisione incrociatori leggeri (''[[Tatsuta]]'', ''[[{{nave||Tenryu]]''|incrociatore|2}}) si tenne al largo del [[Golfo di Huon]] il 7 e l'8 marzo, vigilando sullo sbarco che all'inizio non incontrò opposizione; rientrò pertanto a Truk e così sfuggì all'inaspettato contrattacco aeronavale statunitense del 10 marzo.<ref>{{Cita librocita|autore=Dull Gabriele Pavan2007|titolo=pp. La battaglia del Mar di Bismarck|editore= Prospettiva editrice|città= Roma|anno= 2011|ISBN= 978100-88-7418-653-2|pagine= 31 e seguenti101}}.</ref> Sullo scorcio del mese, e sempre con aggregati i due incrociatori leggeri, Gotō coprì i facili approdi di truppe su [[Bougainville (isola)|Bougainville]] e sulle [[isole Shortland]], regioni in pratica indifese.<ref name=combinedfleet.com/>
 
==== Il Mar dei Coralli ====
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[[File:Coral sea.jpg|thumb|Cartina della battaglia del Mar dei Coralli: la rotta del convoglio d'invasione, cui poi si accodarono la ''Shōhō'' e gli incrociatori di Gotō, è la freccia rossa in alto a sinistra]]
 
A metà aprile gli stati maggiori dell'esercito e della marina accettarono l'esecuzione dell'[[operazione Mo]], volta a occupare [[Port Moresby]], [[Tulagi]] nelle Salomone, le [[isole Louisiade]] all'estremità orientale della Nuova Guinea e affidata alla 4ª Flotta; Gotō fu incaricato della difesa a distanza delle tre distinte formazioni e alla 6ª Divisione incrociatori furono sottoposti la [[Portaerei|portaerei leggera]] ''[[Shoho]]'' e il cacciatorpediniere ''[[Sazanami]]''. Più precisamente, Gotō rimase con gli incrociatori nella zona della [[Nuova Georgia]], in modo da poter intervenire in aiuto sia del convoglio di trasporti diretto a Port Moresby (contrammiraglio [[Sadamichi Kajioka]]), sia della formazione inviata a Tulagi (contrammiraglio [[Kiyohide Shima]]). Al contrario la ''Shoho'', scortata dal ''Sazanami'', doveva garantire dapprima la copertura aerea all'attacco a Tulagi e raggiungere il convoglio di trasporti. Infine dalla base di Truk l'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]] inviò una flotta da combattimento comprendente le portaerei ''[[Shokaku]]'', ''[[Zuikaku]]'', la 5ª Divisione incrociatori ({{nave||Myoko|incrociatore|2}}, {{nave||Haguro|incrociatore|2}}) e sei cacciatorpediniere, volta a controbattere qualsiasi intervento delle portaerei statunitensi e comandata dal viceammiraglio [[Takeo Takagi]].<ref>{{Cita|Dull 19782007|p. 118}}.</ref> Il 30 aprile l'operazione Mo prese avvio e truppe giapponesi sbarcarono il 2 su Tulagi, subendo però tre incursioni aeree lanciate da una parte della Task force 17 del contrammiraglio [[Frank Fletcher]], proveniente dalle [[Nuove Ebridi]] e forte di due portaerei ({{nave|USS|Lexington|CV-2|6}}, {{nave|USS|Yorktown|CV-5|6}}); mentre Takagi tentava di agganciare la squadra americana, Gotō sino alle [[isole Shortland]], poi (visto che Tulagi era stata presa e non si erano più verificati attacchi) deviò verso ovest e alla sera del 5 maggio riunì la 6ª Divisione alla ''Shoho'' 90 miglia a nord-est delle [[isole Deboyne]], allo scopo di dare supporto diretto al convoglio d'invasione in rotta per Port Moresby. Il giorno seguente, alle 10:30, fu però scoperto a sud di Bougainville da quattro bombardieri [[Boeing B-17 Flying Fortress]], che attaccarono senza risultati la portaerei: Gotō, sebbene preoccupato di essere stato individuato e, con lui, il gruppo di trasporti, ebbe dal viceammiraglio Inoue l'ordine di proseguire. Alle 06:30 del 7 maggio, arrivato in prossimità dell'isola [[Woodlark]], fece lanciare cinque apparecchi dalla ''Shoho'' per rendere più sicuro il transito attraverso le Louisiade verso ovest.<ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 185, 188-192}}; {{Cita|Dull 19782007|pp. 124-125}}.</ref>
 
Mezz'ora dopo Gotō, che stava per doppiare l'isola di [[Misima]], fu informato che la Task force 17 non era molto distante dalle Louisiade ed ebbe ordine di ripiegare momentaneamente verso nord; il contrammiraglio decise quindi di attaccare le unità nemiche con tutti gli aerei della ''Shoho''.<ref name=D125>{{Cita|Dull 19782007|p. 125}}.</ref> Tuttavia era troppo tardi, perché alle 08:15 circa un apparecchio della ''Yorktown'' sorvolò la squadra di Gotō e segnalò erroneamente due portaerei; il contrammiraglio Fletcher inviò dunque 93 velivoli – in maggioranza aerosiluranti [[Douglas TBD Devastator]] e bombardieri in picchiata [[Douglas SBD Dauntless]] – e alle 11:00 circa essi iniziarono un risoluto attacco, poco contrastato dalla debole [[Arma contraerea|contraerea]]. Sembra infatti che Gotō si trovasse con la 6ª Divisione troppo distante dalla ''Shoho'', che poté contare solo sui propri cannoni, sui caccia [[Mitsubishi A6M]] che era riuscita a far decollare e sul ''Sazanami'': il numero degli attaccanti ne soverchiò la difesa, in mezz'ora fu demolita da numerose bombe e siluri e affondò rapidamente.<ref name=combinedfleet.com/><ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 194, 196-197}}.</ref><ref name=combinedfleet.com/> Colpito dal disastro e dalla subitaneità dell'incursione, Gotō ritenne opportuno allontanarsi verso nord-est e infine tornare a Rabaul, dopo aver appreso che il viceammiraglio Inōe, alle ore 09:00, aveva richiamato alla base il convoglio d'invasione, poiché la sua rotta (passante per il "canale Jomard" nelle Louisiade) continuava a essere sbarrata da un gruppo di incrociatori alleati.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 195}}.</ref> Egli, comunque, inviò una parte degli [[Idrovolante|idrovolanti]] in dotazione agli incrociatori alle Deboyne, per irrobustire il gruppo aereo della [[Nave appoggio idrovolanti|nave appoggio]] ''[[Kamikawa Maru]]'' lì ancoratasi, dopodiché non ebbe più parte nella battaglia.<ref name=D125/> Le sorti del complesso scontro furono decise il giorno seguente, 8 maggio, quando le opposte flotte di portaerei si localizzarono e si attaccarono reciprocamente. La ''Lexington'', gravemente colpita, dovette essere affondata, mentre la ''Shokaku'' e la ''Zuikaku'' riguadagnarono i porti giapponesi, la prima però con pesanti devastazioni e la seconda quasi sprovvista di velivoli.
 
Gotō coprì il ripiegamento delle portaerei e il 9 maggio, su ordine dell'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]], si unì a parte della formazione del viceammiraglio Takagi per cercare presunte navi statunitensi in avaria: in realtà i rapporti degli aviatori erano confusi ed esagerati e perciò l'11, saputo che un'altra squadra statunitense si trovava a est delle Salomone, InōeInoue richiamò tutte le unità.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 206}}.</ref>
 
==== La campagna di Guadalcanal e la morte in battaglia ====
[[File:Battle of Savo Island map - disposition of forces.png|thumb|left|Mappa schematica della disposizione delle forze statunitensi e giapponesi poco prima dell'inizio della battaglia di Savo: Gotō si trovava sull'''Aoba'' al secondo posto della colonna nipponica, seguito dal ''Kako'', dal ''Furutaka'' e dal ''Kinugasa'']]
 
Verso la fine di maggio Gotō condusse la 6ª Divisione nelle acque giapponesi per opportune revisioni: dopo un paio di settimane salpò e si portò nella seconda metà di giugno a Truk, poi a Kieta su Bougainville in luglio.<ref name=combinedfleet.com/> Il 7 agosto 1942 reparti della [[1st Marine Division|1ª Divisione Marine]] eseguirono [[Campagna di Guadalcanal|uno sbarco improvviso]] su [[Guadalcanal]] e [[Tulagi]], sgominando la pur caparbia resistenza delle modeste guarnigioni. Allarmato, il viceammiraglio [[Gun'ichi Mikawa]], a capo dell'8ª Flotta di stanza a Rabaul, richiamò la stessa mattina Gotō e la 6ª Divisione, che aveva inviato con il cacciatorpediniere ''[[Yunagi]]'' e l'incrociatore pesante ''Chokai'' in missione alle [[isole dell'Ammiragliato]], per rispondere subito all'offensiva statunitense. Gotō tornò alla base nel primo pomeriggio e Mikawa, preso posto sul ''Chokai'', assunse il comando della formazione improvvisata, cui unì anche gli incrociatori leggeri ''Tenryu'' e {{nave||Yubari|incrociatore|2}};<ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 292-294}}.</ref> le navi giapponesi furono avvistate più di una volta nel corso della giornata dell'8 agosto e il contrammiraglio [[Victor Crutchley]] (responsabile della difesa del gruppo di trasporti) divise le sue forze navali per coprire il passaggio tra Guadalcanal e l'[[Isola di Savo]], tra questa e le [[isole Florida]] e tra Guadalcanal e le Florida stesse, non sapendo dove la squadra nipponica avrebbe colpito.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 46-47}}.</ref> Nella notte tra l'8 e il 9 si scatenò una [[Battaglia dell'isola di Savo|furiosa battaglia notturna]]: seguendo il ''Chokai'' in testa alla colonna, Gotō s'insinuò con i suoi incrociatori tra Guadalcanal e Savo e verso le 01:40 lanciò siluri contro il primo gruppo alleato (incrociatori {{nave|HMAS|Canberra|D33|6}}, {{nave|USS|Chicago|CA-29|6}} e due cacciatorpediniere), che non si era avveduto della presenza giapponese. Gli incrociatori furono gravemente colpiti, incendiati, presi a cannonate e presto messi fuori combattimento, perciò Mikawa diresse per nord-est; Gotō seguì, ma il ''Furutaka'' e i due incrociatori leggeri deviarono subito a nord per evitare il relitto in fiamme del ''Canberra'': il secondo gruppo di vigilanza ({{nave|USS|Quincy|CA-39|6}}, {{nave|USS|Astoria|CA-34|6}}, {{nave|USS|Vincennes|CA-44|6}} e due cacciatorpediniere) fu quindi avvolto dai due segmenti della colonna giapponese e, per quanto messo in allerta dagli spari e dagli incendi a sud, perse i tre incrociatori pesanti. Gotō riprese il controllo delle sue quattro unità nel complesso quasi indenni (lo ''Aoba'' aveva incassato solo una granata e il ''Kinugasa'' due) mentre Mikawa doppiava Savo e decideva, dopo notevole incertezza, di rientrare a Rabaul senza gettarsi sui trasporti ormai indifesi.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 52-66}}.</ref> Nella giornata del 9 Mikawa risalì lo Stretto della Nuova Georgia e a Bougainville distaccò Gotō a Kavieng; la 6ª Divisione navigò dunque senza essere disturbata e al mattino presto del 10 era vicina alla destinazione, quando finì sotto l'attacco del sommergibile {{nave|USS|S-44||6}} che agì senza essere stato localizzato. Nonostante un tardivo allarme l'incrociatore ''Kako'', sventrato da quattro siluri, affondò rapidamente.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 308}}.</ref>
 
Gotō continuò nelle settimane successive a servire sotto il comando dell'8ª Flotta, nei cui ranghi ritrovò il collega e amico Raizō Tanaka: con lui condivise le preoccupazioni (e le critiche) circa la compresenza, a Rabaul, dell'11ª Flotta aerea dipendente dalla marina, che complicava la gestione dello sforzo militare a Guadalcanal.<ref name=kgbudge.com/> Nella seconda metà di agosto salpò con la divisione al seguito del ''Chokai'' per vigilare su un gruppo di sette cacciatorpediniere che bombardò poco dopo la mezzanotte del 24 (nella fase finale della [[battaglia delle Salomone Orientali]]) la [[testa di ponte]] e l'[[Aeroporto Internazionale di Honiara|aeroporto Henderson]]: lanciò inoltre idrovolanti, imitando l'ammiraglia e l'incrociatore leggero {{nave||Yura|incrociatore|2}}, che sganciarono bombe sulle posizioni statunitensi.<ref>{{Cita|Morison 2001|p. 105}}.</ref> In settembre la 6ª Divisione andò incontro a una ridotta attività, non partecipando a nessuna missione di guerra. A inizio ottobre, invece, Gotō ricevette ordine di condurre nella notte dell'11-12 un bombardamento dell'aeroporto allo scopo di annientare a terra i [[Cactus Air Force|reparti che vi erano basati]]; al contempo un gruppo di rifornimento, composto da due navi appoggio idrovolanti e sei cacciatorpediniere, avrebbe sbarcato in sicurezza truppe, munizioni e artiglieria in vista di una [[Battaglia di Henderson Field|decisiva offensiva]] per ricacciare in mare le truppe americane.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 115}}.</ref> Gotō partì da Rabaul l'11 ottobre dopo il convoglio, con i tre incrociatori della 6ª Divisione e i cacciatorpediniere ''[[Fubuki]]'' e ''[[Hatsuyuki]]''; nel tardo pomeriggio fu però localizzato da un bombardiere [[Boeing B-17 Flying Fortress]] dell'[[11th Wing]].<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 351}}.</ref> La notizia fece sì che il viceammiraglio [[Richmond Turner]], comandante delle forze navali statunitensi, ordinasse al contrammiraglio [[Norman Scott]] di sbarrare l'accesso tra Savo e Guadalcanal con la sua Task force 64, forte di due incrociatori pesanti ({{nave|USS|San Francisco|CA-38|6}}, {{nave|USS|Salt Lake City|CA-25|6}}), due leggeri ({{nave|USS|Helena|CL-50|6}}, {{nave|USS|Boise|CL-47|6}}) e cinque cacciatorpediniere. Scott circumnavigò in senso orario Guadalcanal e attorno le 22:00 arrivò a largo del promontorio occidentale, Capo Speranza, assumendo una rotta nord-nord-est a bassa velocità: il suo piano era incrociare avanti e indietro e [[Taglio del T|tagliare la "T"]] ai giapponesi che, per bombardare l'aeroporto, avrebbero dovuto assumere la formazione in [[Linea di battaglia|linea di fila]]. Nel frattempo Gotō stava giungendo da nord-ovest alla velocità di 30 nodi ma non era al corrente della presenza nemica; egli era sicuro che la missione si sarebbe svolta senza intoppi, i cannoni erano già stati caricati con granate a frammentazione (inadatte a colpire bersagli corazzati) e non aveva neppure ordinato i posti di combattimento agli equipaggi.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 115-116}}.</ref>
 
[[File:CapeEsperanceChart1.jpg|thumb|I movimenti giapponesi nella battaglia di Capo Speranza: erroneamente è segnato il cacciatorpediniere ''[[Murakumo]]'' al posto dello ''Hatsuyuki'']]
 
Gotō continuò nelle settimane successive a servire sotto il comando dell'8ª Flotta, nei cui ranghi ritrovò il collega e amico Raizō Tanaka: con lui condivise le preoccupazioni (e le critiche) circa la compresenza, a Rabaul, dell'11ª Flotta aerea dipendente dalla marina, che complicava la gestione dello sforzo militare a Guadalcanal.<ref name=kgbudge.com/> Nella seconda metà di agosto salpò con la divisione al seguito del ''Chokai'' per vigilare su un gruppo di sette cacciatorpediniere che bombardò poco dopo la mezzanotte del 24 (nella fase finale della [[battaglia delle Salomone Orientali]]) la [[testa di ponte]] e l'[[Aeroporto Internazionale di Honiara|aeroporto Henderson]]: lanciò inoltre idrovolanti, imitando l'ammiraglia e l'incrociatore leggero {{nave||Yura|incrociatore|2}}, che sganciarono bombe sulle posizioni statunitensi.<ref>{{Cita|Morison 2001|p. 105}}.</ref> In settembre la 6ª Divisione andò incontro a una ridotta attività, non partecipando a nessuna missione di guerra. A inizio ottobre, invece, Gotō ricevette ordine di condurre nella notte dell'11-12 un bombardamento dell'aeroporto allo scopo di annientare a terra i [[Cactus Air Force|reparti che vi erano basati]]; al contempo un gruppo di rifornimento, composto da due navi appoggio idrovolanti e sei cacciatorpediniere, avrebbe sbarcato in sicurezza truppe, munizioni e artiglieria in vista di una [[Battaglia di Henderson Field|decisiva offensiva]] per ricacciare in mare le truppe americane.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 115}}.</ref> Gotō partì da Rabaul l'11 ottobre dopo il convoglio, con i tre incrociatori della 6ª Divisione e i cacciatorpediniere ''[[Fubuki]]'' e ''[[Hatsuyuki]]''; nel tardo pomeriggio fu però localizzato da un bombardiere [[Boeing B-17 Flying Fortress]] dell'[[11th Wing]].<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 351}}.</ref> La notizia fece sì che il viceammiraglio [[Richmond Turner]], comandante delle forze navali statunitensi, ordinasse al contrammiraglio [[Norman Scott]] di sbarrare l'accesso tra Savo e Guadalcanal con la sua Task force 64, forte di due incrociatori pesanti ({{nave|USS|San Francisco|CA-38|6}}, {{nave|USS|Salt Lake City|CA-25|6}}), due leggeri ({{nave|USS|Helena|CL-50|6}}, {{nave|USS|Boise|CL-47|6}}) e cinque cacciatorpediniere. Scott circumnavigò in senso orario Guadalcanal e attorno lealle 22:00 arrivò aal largo del promontorio occidentale, Capo Speranza, assumendo una rotta nord-nord-est a bassa velocità: il suo piano era incrociare avanti e indietro e [[Taglio del T|tagliare la "T"]] ai giapponesi che, per bombardare l'aeroporto, avrebbero dovuto assumere la formazione in [[Linea di battaglia|linea di fila]]. Nel frattempo Gotō stava giungendo da nord-ovest alla velocità di 30 nodi ma non era al corrente della presenza nemica; egli era sicuro che la missione si sarebbe svolta senza intoppi, i cannoni erano già stati caricati con granate a frammentazione (inadatte a colpire bersagli corazzati) e non aveva neppure ordinato i posti di combattimento agli equipaggi.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 115-116}}.</ref>
Attorno alle 23:00 le vedette nipponiche segnalarono una luce lontana, provocata dall'incendio di uno degli idrovolanti sugli incrociatori statunitensi, che però fu scambiata per un segnale o della guarnigione, o del gruppo di rifornimento: fu inviato un messaggio con i [[Proiettore da ricerca|proiettori]] che rimase senza risposta, il che destò preoccupazione in alcuni ufficiali sull'''Aoba''. Il contrammiraglio, però, liquidò i loro timori e procedette sulla stessa rotta con lo ''Aoba'' in testa, seguito dal ''Furutaka'', dal ''Kinugasa'' e affiancato dai cacciatorpediniere.<ref>{{Cita|Morison 2001|pp. 152-153}}.</ref> Nel frattempo il contrammiraglio Scott aveva invertito la rotta e preso per sud-ovest e, nella manovra, i radar dello ''Helena'' localizzarono la 6ª Divisione: il comandante statunitense esitò a lungo, perché era appena stato informato che alcuni dei suoi cacciatorpediniere erano usciti di formazione e non sapeva bene dove si trovavano. Intanto Gotō aveva intravisto delle sagome a prua e, ritenendo trattarsi delle navi appoggio da rifornimento, rinnovò i segnali con i proiettori; in realtà erano le unità della Task force 64 che alle 23:46, imitando lo ''Helena'', [[Battaglia di Capo Speranza|iniziarono a bersagliare le navi giapponesi]] distanti appena {{formatnum:4500}} metri. Gotō fu colto del tutto alla sprovvista e ordinò di dirottare a dritta; subito dopo una bordata centrò in pieno la [[Ponte di comando (nautica)|plancia]] dello ''Aoba'' ed egli cadde mortalmente ferito.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 116}}.</ref> Le testimonianze concordano nel riportare che Gotō, confuso quanto il suo avversario contrammiraglio Scott, abbia esclamato più volte «''Bakayaro! Bakayaro!'' [Stupidi bastardi!]» mentre giaceva riverso sul ponte distrutto, forse convinto di essere rimasto vittima di un grave incidente di fuoco amico. La formazione giapponese perse durante il combattimento il ''Fubuki'' e poco dopo la mezzanotte ripiegò in disordine, ma il ''Furutaka'' affondò per i danni troppo gravi inflitti da un siluro.<ref>{{Cita libro|autore= Francis Pike|titolo= Hirohito's War: The Pacific War 1941-1945|editore= Bloomsbury Academy|città= |anno= 2015|url= https://books.google.it/books?id=2IYQCAAAQBAJ&pg=PA493&lpg=PA493&dq=aritomo+goto+death&source=bl&ots=_7oa2n0oOU&sig=dxm4ktJ-KV4c983jPDCQxDZU490&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4qpvmjtjMAhUB6RQKHTN8CBoQ6AEIajAL#v=onepage&q=aritomo%20goto%20death&f=false|ISBN= 978-1-4725-9670-3|pagina= 494}}</ref>
 
Attorno alle 23:00 le vedette nipponiche segnalarono una luce lontana, provocata dall'incendio di uno degli idrovolanti sugli incrociatori statunitensi, che però fu scambiata per un segnale o della guarnigione, o del gruppo di rifornimento: fu inviato un messaggio con i [[Proiettore da ricerca|proiettori]] che rimase senza risposta, il che destò preoccupazione in alcuni ufficiali sull'''Aoba''. Il contrammiraglio, però, liquidò i loro timori e procedette sulla stessa rotta con lo ''Aoba'' in testa, seguito dal ''Furutaka'', dal ''Kinugasa'' e affiancato dai cacciatorpediniere.<ref>{{Cita|Morison 2001|pp. 152-153}}.</ref> Nel frattempo il contrammiraglio Scott aveva invertito la rotta e preso per sud-ovest e, nella manovra, i radar dello ''Helena'' localizzarono la 6ª Divisione: il comandante statunitense esitò a lungo, perché era appena stato informato che alcuni dei suoi cacciatorpediniere erano usciti di formazione e non sapeva bene dove si trovavano. Intanto Gotō aveva intravisto delle sagome a prua e, ritenendo trattarsi delle navi appoggio da rifornimento, rinnovò i segnali con i proiettori; in realtà erano le unità della Task force 64 che alle 23:46, imitando lo ''Helena'', [[Battaglia di Capo Speranza|iniziarono a bersagliare le navi giapponesi]] distanti appena {{formatnum:4500}} metri. Gotō fu colto del tutto alla sprovvista e ordinò di dirottare a dritta; subito dopo una bordata centrò in pieno la [[Ponte di comando (nautica)|plancia]] dello ''Aoba'' ed egli cadde mortalmente ferito.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 116}}.</ref> Le testimonianze concordano nel riportare che Gotō, confuso quanto il suo avversario contrammiraglio Scott, abbia esclamato più volte «''Bakayaro! Bakayaro!'' [Stupidi bastardi!]» mentre giaceva riverso sul ponte distrutto, forse convinto di essere rimasto vittima di un grave incidente di fuoco amico. La formazione giapponese perse durante il combattimento il ''Fubuki'' e poco dopo la mezzanotte ripiegò in disordine, ma il ''Furutaka'' affondò per i danni troppo gravi inflitti da un siluro.<ref>{{Cita libro|autorecognome= Francis Pike|nome= Francis|titolo= Hirohito's War: The Pacific War 1941-1945|editore= Bloomsbury Academy|città= |anno= 2015|url= https://books.google.it/books?id=2IYQCAAAQBAJ&pg=PA493&lpg=PA493&dq=aritomo+goto+death&source=bl&ots=_7oa2n0oOU&sig=dxm4ktJ-KV4c983jPDCQxDZU490&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4qpvmjtjMAhUB6RQKHTN8CBoQ6AEIajAL#v=onepage&q=aritomo%20goto%20death&f=false|ISBN= 978-1-4725-9670-3|paginap= 494}}</ref>
 
La menomata 6ª Divisione non fu disturbata durante il ritorno a Rabaul, ma le condizioni di Gotō erano disperate ed egli morì la mattina del 12 ottobre mentre i malconci incrociatori percorrevano lo Stretto della Nuova Georgia. Il suo corpo fu ricomposto e, nel corso di una breve cerimonia funebre, sepolto in mare.<ref>{{citaFind web|url=a http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=19907977|titolo= Aritomo Goto (1888 - 1942)|sito= findagrave.com|lingua= en|accesso= 21 maggio 2015Grave}}</ref> Nei giorni immediatamente successivi fu elevato al rango postumo di viceammiraglio.<ref name=world.coocan.jp/>
 
== Onorificenze ==
Dati tratti da:<ref name=world.coocan.jp/> e <ref name="ww2awards.com">{{cita web|url= httphttps://enwww.ww2awardstracesofwar.com/personpersons/69918/Got%26%23333%3B-Aritomo.htm|titolo= World War 2 AwardsTracesOfWar.com - GOTO, Aritomo|sito= ww2awards.com|lingua= en|accesso= 3 maggio 2016}}</ref>
 
{{Onorificenze
Riga 103:
|collegamento_onorificenza= Ordine del Nibbio d'oro
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}}
 
Riga 111 ⟶ 110:
|collegamento_onorificenza= Distintivo per graduati del Collegio navale
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|collegamento_onorificenza= Medaglia dell'Incidente cinese del 1937
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{{Onorificenze
|immagine= 1941-1945JPN Great East Asia War Medal (Japan)BAR.pngsvg
|nome_onorificenza= Medaglia della Guerra della Grande Asia Orientale
|collegamento_onorificenza= Medaglia della Guerra della Grande Asia Orientale
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Riga 143 ⟶ 138:
|collegamento_onorificenza= Ordine del Sol Levante
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}}
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autorecognome= Ballard|nome= Robert D. Ballard|titolo= Navi e battaglie di Guadalcanal|url= https://archive.org/details/naviebattagliedi0000ball|editore= Mondadori|città= Milano|anno= 1993|ISBN= 88-374-1324-6|cid= Ballard 1993}}
* {{Cita libro|autorecognome= Dull|nome= Paul S. Dull|titolo= A Battle History of the Imperial Japanese Navy, 1941-1945|editore= Naval Press Institute|città= Annapolis (MA)|anno= 19782007|urlannooriginale= https://books.google.it/books?id=SLfti-Dc1AcC&pg=PA118&lpg=PA118&dq=Aritomo+Goto+rear+admiral&source=bl&ots=wTJA-HSMGw&sig=yTw7EpniG4z6OEXwZtN-SFmqhfs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjdi6-4vr7MAhUFxRQKHdqFCywQ6AEIYjAM#v=onepage&q=Aritomo%20Goto%20rear%20admiral&f=false1978|ISBN= 0978-870211-09759114-1219-5|cid= Dull 19782007}}
* {{Cita libro|autorecognome= Bernard Millot|nome= Bernard|titolo= La Guerra del Pacifico|url= https://archive.org/details/laguerradelpacif0000mill|editore= Biblioteca Universale Rizzoli|città= Milano|anno= 2002|annooriginale= 1967|cid= Millot 2002|ISBN= 88-17-12881-3|cid= Millot 2002}}
* {{Cita libro|autorecognome= Morison|nome= Samuel Eliot Morison|titolo= History of United States Naval Operations in World War II: Vol. 5, The Struggle for Guadalcanal|editore= University of Illinois Press|città= Chicago|anno= 2001|url= https://books.google.it/books?id=7ijEoINmIRQC&pg=PA85&lpg=PA85&dq=rear+admiral+aritomo+goto&source=bl&ots=i-g26sm9Np&sig=jPLknTKSjDyhd-TPfnkWzRTA3mg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiB0-SyxL7MAhUJaRQKHRFKDJEQ6AEIazAO#v=onepage&q=rear%20admiral%20aritomo%20goto&f=false|ISBN= 978-0-2520-6996-3|cid= Morison 2001}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Norman Scott]]
* [[Philip Vian]]
* [[Bruno Brivonesi]]
* [[Sergej Georgievič Gorškov]]
 
Riga 166 ⟶ 159:
* {{cita web|http://admiral31.world.coocan.jp/e/px38.htm#v011|Materials of IJN (Naval Academy class 38)|lingua= en}}
* {{cita web|http://pwencycl.kgbudge.com/G/o/Goto_Aritomo.htm|The Pacific War Online Encyclopedia: Goto Aritomo|lingua= en}}
* {{cita web|http://www.combinedfleet.com/aoba_t.htm|IJN Tabular Record of Movement: Aoba|lingua= en}}
 
{{portale|biografie|marina}}
 
[[Categoria:Ammiragli giapponesi]]
[[Categoria:Giapponesi della seconda guerra mondiale]]