Aritomo Gotō: differenze tra le versioni
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▲{{Infobox militare
|Nome = Aritomo Gotō
|Immagine = Goto Aritomo.jpg
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|Luogo_di_sepoltura = Sepolto in mare
|Nazione_servita = {{Bandiera|JPN}} [[Impero giapponese]]
|Forza_armata =
|Arma = [[Marina militare]]
|Corpo =
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|Campagne = [[Campagna di Guadalcanal]]
|Battaglie = [[Battaglia dell'Isola di Wake]]<br />[[Battaglia di Rabaul (1942)]]<br />[[Invasione di Lae-Salamaua]]<br />[[Battaglia del Mar dei Coralli]]<br />[[Battaglia dell'isola di Savo]]<br />[[Battaglia di Capo Speranza]]
|Comandante_di = Cacciatorpediniere ''Tsuta'', ''Urakaze'', ''Numakaze'', ''Nokaze'', ''Uzuki'', ''Nadakaze'', ''Uranami''<br />27ª, 5ª, 10ª Divisione cacciatorpediniere<br />Incrociatore leggero ''Naka''<br />Incrociatori pesanti ''Atago'', ''Chōkai''<br />Navi da battaglia ''Mutsu'', ''Yamashiro''<br />Incrociatore corazzato ''Yakumo''<br />2
|Decorazioni = Vedi [[Aritomo Gotō#Onorificenze|qui]]
|Studi_militari = Accademia navale ([[Etajima]])
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|Nome = Aritomo
|Cognome = Gotō
|PreData = {{Nihongo2|五藤存知|''Gotō Aritomo''}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Prefettura di Ibaraki
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|GiornoMeseMorte = 12 ottobre
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = ammiraglio
|Nazionalità = giapponese
|PostNazionalità = , attivo durante la [[seconda guerra mondiale]]
}}
Si arruolò nella [[Marina imperiale giapponese]] nel 1910 e dopo la prima crociera di addestramento, con il grado di [[sottotenente di vascello]], partecipò all'occupazione delle colonie tedesche nell'[[Oceano Pacifico]]. Si specializzò quindi nell'impiego di naviglio silurante e frequentò anche un corso al [[Kaigun Daigakkō|Collegio navale]] di [[Tokyo]]. Negli anni venti operò come istruttore sia a terra, sia a bordo del vecchio [[incrociatore corazzato]] {{nave||Yakumo|incrociatore|2}}: nel 1924 assunse il suo primo comando, il [[cacciatorpediniere]] ''Tsuta'', e fattosi apprezzare per le proprie competenze e professionalità capitanò numerosi altri cacciatorpediniere nel corso del decennio. Nel 1931 fu messo a capo della 27ª Divisione cacciatorpediniere e nel 1933 divenne [[capitano di vascello]]; continuò a servire in mare a bordo di naviglio silurante, talvolta di ultima generazione, quindi nella seconda metà degli anni trenta comandò anche grandi navi da guerra come l'[[incrociatore pesante]] {{nave||Atago|incrociatore|2}} o la [[nave da battaglia]] {{nave||Yamashiro|nave da battaglia|2}}. [[Contrammiraglio]] dalla fine del 1940, nel settembre 1941 assunse il comando della 6ª Divisione incrociatori ({{nave||Aoba|incrociatore|2}}, {{nave||Kako|incrociatore|2}}, {{nave||Kinugasa|incrociatore|2}}, ''[[Furutaka]]'') che poco dopo fu provvisoriamente ceduta dalla [[
Nei primi mesi di guerra Gotō fu presente alla [[Battaglia di Guam (1941)|rapida occupazione di Guam]] (10 dicembre 1941) e coprì a distanza il [[Battaglia dell'Isola di Wake|secondo attacco]] all'[[Isola di Wake]] (20-23 dicembre). In seguito protesse le spedizioni che si conclusero con la [[Battaglia di Rabaul (1942)|presa di Rabaul]] (gennaio 1942) e l'[[invasione di Lae-Salamaua]] in [[Nuova Guinea]] (marzo). A fine aprile, nel quadro dell'
== Biografia ==
=== Inizio della carriera in marina ===
Aritomo Gotō nacque il 23 gennaio 1888 nella [[Prefettura di Ibaraki]]. In giovane età s'iscrisse all'[[Kaigun Heigakkō|Accademia navale]] di [[Etajima]], studiò nella 38ª classe e per i suoi meriti fu nominato Cavaliere di II Classe dell'[[Ordine del Nibbio d'oro]]. Si diplomò il 18 luglio 1910, trentesimo su 149 allievi, ottenne il brevetto di [[aspirante guardiamarina]] e fu imbarcato sull'[[incrociatore protetto]] {{nave||Kasagi|incrociatore|2}}: su questa unità effettuò la crociera d'addestramento all'estero. Rientrato in patria, fu assegnato l'11 gennaio 1911 alla [[nave da battaglia]] {{nave||Satsuma|nave da battaglia|2}}, poi il 1º dicembre dello stesso anno ricevette la nomina a [[guardiamarina]] e fu trasferito alla nave da battaglia
=== Gli anni venti e trenta ===
Il 1º dicembre 1920, considerate le sue capacità, Gotō fu riassegnato alla Scuola siluristi come istruttore, addetto a una delle unità d'addestramento, e dal 15 dicembre 1922 affiancò a tale incarico una seconda mansione di istruttore presso l'Accademia di [[ingegneria navale]]. Dal primo aprile 1923 abbandonò entrambi i posti per salire a bordo del vecchio [[incrociatore corazzato]] {{nave||Yakumo|incrociatore|2}},<ref name=world.coocan.jp/> il quale era stato riclassificato nave da difesa costiera e integrato in uno [[squadrone]] d'addestramento assieme allo {{nave||Izumo|incrociatore|2}}: con tale unità partecipò a una crociera d'addestramento per la 51ª classe di [[Allievo ufficiale|cadetti]], svoltasi nelle acque del [[Sud-est asiatico]] e dell'[[Australia]], che si concluse a [[Yokosuka]] nell'aprile 1924.<ref>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/Yakumo_t.htm|titolo=
Il 2 novembre 1931 Gotō divenne comandante della 27ª Divisione cacciatorpediniere e si distinse per la gestione dell'unità; dal primo dicembre 1932 gli fu dunque affidata la 5ª Divisione e, al contempo, il comando del cacciatorpediniere ''[[Matsukaze]]'', il quale ultimo esercitò sino al 20 maggio 1933. Il 15 novembre arrivò la nomina a [[capitano di vascello]], a riprova della sua competenza.<ref name=world.coocan.jp/> Fu durante tale periodo della sua carriera che Gotō conobbe gli allora capitani [[Raizō Tanaka]] e [[Hiroaki Abe]], con i quali strinse una sincera e duratura amicizia.<ref name=kgbudge.com>{{cita web|url= http://pwencycl.kgbudge.com/G/o/Goto_Aritomo.htm|titolo= The Pacific War Online Encyclopedia: Goto Aritomo
=== La seconda guerra mondiale ===
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[[File:Nh97727.jpg|thumb|left|L'incrociatore pesante ''Aoba'', ammiraglia di Gotō sino alla sua morte]]
Il 10 settembre 1941 Gotō, in base ai nuovi ordini ricevuti, prese il comando della 6ª Divisione incrociatori, composta dagli incrociatori pesanti {{nave||Aoba|incrociatore|2}}, {{nave||Kinugasa|incrociatore|2}}, ''[[Furutaka]]'' e {{nave||Kako|incrociatore|2}}, risalenti alla metà degli anni venti.<ref name=world.coocan.jp/> Egli selezionò lo ''Aoba'' come propria ammiraglia e, nelle settimane successive, passò provvisoriamente alle dipendenze della 4ª [[Flotta]] di stanza nelle [[Mandato del Pacifico meridionale|isole del Mandato]]: assieme al comandante, [[viceammiraglio]] [[Shigeyoshi Inoue]], e agli altri ufficiali lui sottoposti, fu coinvolto nella pianificazione tattica relativa all'occupazione delle isole di [[Guam]] e [[Isola di Wake|Wake]], colonie statunitensi. Il 4 dicembre salpò da [[Hahajima]] assieme alla forza d'invasione, comprendente anche quattro cacciatorpediniere e il [[posamine]] {{nave||Tsugaru|posamine|2}}, e nelle prime ore del 10 fu presente all'[[Battaglia di Guam (1941)|attacco anfibio a Guam]], che comunque era presidiata da una guarnigione simbolica: non fu dunque necessario condurre un bombardamento con gli incrociatori.<ref>{{Cita|Dull
==== Il Mar dei Coralli ====
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[[File:Coral sea.jpg|thumb|Cartina della battaglia del Mar dei Coralli: la rotta del convoglio d'invasione, cui poi si accodarono la ''Shōhō'' e gli incrociatori di Gotō, è la freccia rossa in alto a sinistra]]
A metà aprile gli stati maggiori dell'esercito e della marina accettarono l'esecuzione dell'
Mezz'ora dopo Gotō, che stava per doppiare l'isola di [[Misima]], fu informato che la Task force 17 non era molto distante dalle Louisiade ed ebbe ordine di ripiegare momentaneamente verso nord; il contrammiraglio decise quindi di attaccare le unità nemiche con tutti gli aerei della ''Shoho''.<ref name=D125>{{Cita|Dull
Gotō coprì il ripiegamento delle portaerei e il 9 maggio, su ordine dell'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]], si unì a parte della formazione del viceammiraglio Takagi per cercare presunte navi statunitensi in avaria: in realtà i rapporti degli aviatori erano confusi ed esagerati e perciò l'11, saputo che un'altra squadra statunitense si trovava a est delle Salomone,
==== La campagna di Guadalcanal e la morte in battaglia ====
[[File:Battle of Savo Island map - disposition of forces.png|thumb|left|Mappa schematica della disposizione delle forze statunitensi e giapponesi poco prima dell'inizio della battaglia di Savo: Gotō si trovava sull'''Aoba'' al secondo posto della colonna nipponica, seguito dal ''Kako'', dal ''Furutaka'' e dal ''Kinugasa'']]
Verso la fine di maggio Gotō condusse la 6ª Divisione nelle acque giapponesi per opportune revisioni: dopo un paio di settimane salpò e si portò nella seconda metà di giugno a Truk, poi a Kieta su Bougainville in luglio.<ref name=combinedfleet.com/> Il 7 agosto 1942 reparti della [[1st Marine Division|1ª Divisione Marine]] eseguirono [[Campagna di Guadalcanal|uno sbarco improvviso]] su [[Guadalcanal]] e [[Tulagi]], sgominando la pur caparbia resistenza delle modeste guarnigioni. Allarmato, il viceammiraglio [[Gun'ichi Mikawa]], a capo dell'8ª Flotta di stanza a Rabaul, richiamò la stessa mattina Gotō e la 6ª Divisione, che aveva inviato con il cacciatorpediniere ''[[Yunagi]]'' e l'incrociatore pesante ''Chokai'' in missione alle [[isole dell'Ammiragliato]], per rispondere subito all'offensiva statunitense. Gotō tornò alla base nel primo pomeriggio e Mikawa, preso posto sul ''Chokai'', assunse il comando della formazione improvvisata, cui unì anche gli incrociatori leggeri ''Tenryu'' e {{nave||Yubari|incrociatore|2}};<ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 292-294}}.</ref> le navi giapponesi furono avvistate più di una volta nel corso della giornata dell'8 agosto e il contrammiraglio [[Victor Crutchley]] (responsabile della difesa del gruppo di trasporti) divise le sue forze navali per coprire il passaggio tra Guadalcanal e l'[[Isola di Savo]], tra questa e le [[isole Florida]] e tra Guadalcanal e le Florida stesse, non sapendo dove la squadra nipponica avrebbe colpito.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 46-47}}.</ref> Nella notte tra l'8 e il 9 si scatenò una [[Battaglia dell'isola di Savo|furiosa battaglia notturna]]: seguendo il ''Chokai'' in testa alla colonna, Gotō s'insinuò con i suoi incrociatori tra Guadalcanal e Savo e verso le 01:40 lanciò siluri contro il primo gruppo alleato (incrociatori {{nave|HMAS|Canberra|D33|6}}, {{nave|USS|Chicago|CA-29|6}} e due cacciatorpediniere), che non si era avveduto della presenza giapponese. Gli incrociatori furono gravemente colpiti, incendiati, presi a cannonate e presto messi fuori combattimento, perciò Mikawa diresse per nord-est; Gotō seguì, ma il ''Furutaka'' e i due incrociatori leggeri deviarono subito a nord per evitare il relitto in fiamme del ''Canberra'': il secondo gruppo di vigilanza ({{nave|USS|Quincy|CA-39|6}}, {{nave|USS|Astoria|CA-34|6}}, {{nave|USS|Vincennes|CA-44|6}} e due cacciatorpediniere) fu quindi avvolto dai due segmenti della colonna giapponese e, per quanto messo in allerta dagli spari e dagli incendi a sud, perse i tre incrociatori pesanti. Gotō riprese il controllo delle sue quattro unità nel complesso quasi indenni (lo ''Aoba'' aveva incassato solo una granata e il ''Kinugasa'' due) mentre Mikawa doppiava Savo e decideva, dopo notevole incertezza, di rientrare a Rabaul senza gettarsi sui trasporti ormai indifesi.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 52-66}}.</ref> Nella giornata del 9 Mikawa risalì lo Stretto della Nuova Georgia e a Bougainville distaccò Gotō a Kavieng; la 6ª Divisione navigò dunque senza essere disturbata e al mattino presto del 10 era vicina alla destinazione, quando finì sotto l'attacco del sommergibile {{nave|USS|S-44||6}} che agì senza essere stato localizzato. Nonostante un tardivo allarme l'incrociatore ''Kako'', sventrato da quattro siluri, affondò rapidamente.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 308}}.</ref>
Gotō continuò nelle settimane successive a servire sotto il comando dell'8ª Flotta, nei cui ranghi ritrovò il collega e amico Raizō Tanaka: con lui condivise le preoccupazioni (e le critiche) circa la compresenza, a Rabaul, dell'11ª Flotta aerea dipendente dalla marina, che complicava la gestione dello sforzo militare a Guadalcanal.<ref name=kgbudge.com/> Nella seconda metà di agosto salpò con la divisione al seguito del ''Chokai'' per vigilare su un gruppo di sette cacciatorpediniere che bombardò poco dopo la mezzanotte del 24 (nella fase finale della [[battaglia delle Salomone Orientali]]) la [[testa di ponte]] e l'[[Aeroporto Internazionale di Honiara|aeroporto Henderson]]: lanciò inoltre idrovolanti, imitando l'ammiraglia e l'incrociatore leggero {{nave||Yura|incrociatore|2}}, che sganciarono bombe sulle posizioni statunitensi.<ref>{{Cita|Morison 2001|p. 105}}.</ref> In settembre la 6ª Divisione andò incontro a una ridotta attività, non partecipando a nessuna missione di guerra. A inizio ottobre, invece, Gotō ricevette ordine di condurre nella notte dell'11-12 un bombardamento dell'aeroporto allo scopo di annientare a terra i [[Cactus Air Force|reparti che vi erano basati]]; al contempo un gruppo di rifornimento, composto da due navi appoggio idrovolanti e sei cacciatorpediniere, avrebbe sbarcato in sicurezza truppe, munizioni e artiglieria in vista di una [[Battaglia di Henderson Field|decisiva offensiva]] per ricacciare in mare le truppe americane.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 115}}.</ref> Gotō partì da Rabaul l'11 ottobre dopo il convoglio, con i tre incrociatori della 6ª Divisione e i cacciatorpediniere ''[[Fubuki]]'' e ''[[Hatsuyuki]]''; nel tardo pomeriggio fu però localizzato da un bombardiere [[Boeing B-17 Flying Fortress]] dell'[[11th Wing]].<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 351}}.</ref> La notizia fece sì che il viceammiraglio [[Richmond Turner]], comandante delle forze navali statunitensi, ordinasse al contrammiraglio [[Norman Scott]] di sbarrare l'accesso tra Savo e Guadalcanal con la sua Task force 64, forte di due incrociatori pesanti ({{nave|USS|San Francisco|CA-38|6}}, {{nave|USS|Salt Lake City|CA-25|6}}), due leggeri ({{nave|USS|Helena|CL-50|6}}, {{nave|USS|Boise|CL-47|6}}) e cinque cacciatorpediniere. Scott circumnavigò in senso orario Guadalcanal e attorno le 22:00 arrivò a largo del promontorio occidentale, Capo Speranza, assumendo una rotta nord-nord-est a bassa velocità: il suo piano era incrociare avanti e indietro e [[Taglio del T|tagliare la "T"]] ai giapponesi che, per bombardare l'aeroporto, avrebbero dovuto assumere la formazione in [[Linea di battaglia|linea di fila]]. Nel frattempo Gotō stava giungendo da nord-ovest alla velocità di 30 nodi ma non era al corrente della presenza nemica; egli era sicuro che la missione si sarebbe svolta senza intoppi, i cannoni erano già stati caricati con granate a frammentazione (inadatte a colpire bersagli corazzati) e non aveva neppure ordinato i posti di combattimento agli equipaggi.<ref>{{Cita|Ballard 1993|pp. 115-116}}.</ref>▼
[[File:CapeEsperanceChart1.jpg|thumb|I movimenti giapponesi nella battaglia di Capo Speranza: erroneamente è segnato il cacciatorpediniere ''[[Murakumo]]'' al posto dello ''Hatsuyuki'']]
▲Gotō continuò nelle settimane successive a servire sotto il comando dell'8ª Flotta, nei cui ranghi ritrovò il collega e amico Raizō Tanaka: con lui condivise le preoccupazioni (e le critiche) circa la compresenza, a Rabaul, dell'11ª Flotta aerea dipendente dalla marina, che complicava la gestione dello sforzo militare a Guadalcanal.<ref name=kgbudge.com/> Nella seconda metà di agosto salpò con la divisione al seguito del ''Chokai'' per vigilare su un gruppo di sette cacciatorpediniere che bombardò poco dopo la mezzanotte del 24 (nella fase finale della [[battaglia delle Salomone Orientali]]) la [[testa di ponte]] e l'[[Aeroporto Internazionale di Honiara|aeroporto Henderson]]: lanciò inoltre idrovolanti, imitando l'ammiraglia e l'incrociatore leggero {{nave||Yura|incrociatore|2}}, che sganciarono bombe sulle posizioni statunitensi.<ref>{{Cita|Morison 2001|p. 105}}.</ref> In settembre la 6ª Divisione andò incontro a una ridotta attività, non partecipando a nessuna missione di guerra. A inizio ottobre, invece, Gotō ricevette ordine di condurre nella notte dell'11-12 un bombardamento dell'aeroporto allo scopo di annientare a terra i [[Cactus Air Force|reparti che vi erano basati]]; al contempo un gruppo di rifornimento, composto da due navi appoggio idrovolanti e sei cacciatorpediniere, avrebbe sbarcato in sicurezza truppe, munizioni e artiglieria in vista di una [[Battaglia di Henderson Field|decisiva offensiva]] per ricacciare in mare le truppe americane.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 115}}.</ref> Gotō partì da Rabaul l'11 ottobre dopo il convoglio, con i tre incrociatori della 6ª Divisione e i cacciatorpediniere ''[[Fubuki]]'' e ''[[Hatsuyuki]]''; nel tardo pomeriggio fu però localizzato da un bombardiere [[Boeing B-17 Flying Fortress]] dell'[[11th Wing]].<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 351}}.</ref> La notizia fece sì che il viceammiraglio [[Richmond Turner]], comandante delle forze navali statunitensi, ordinasse al contrammiraglio [[Norman Scott]] di sbarrare l'accesso tra Savo e Guadalcanal con la sua Task force 64, forte di due incrociatori pesanti ({{nave|USS|San Francisco|CA-38|6}}, {{nave|USS|Salt Lake City|CA-25|6}}), due leggeri ({{nave|USS|Helena|CL-50|6}}, {{nave|USS|Boise|CL-47|6}}) e cinque cacciatorpediniere. Scott circumnavigò in senso orario Guadalcanal e attorno
Attorno alle 23:00 le vedette nipponiche segnalarono una luce lontana, provocata dall'incendio di uno degli idrovolanti sugli incrociatori statunitensi, che però fu scambiata per un segnale o della guarnigione, o del gruppo di rifornimento: fu inviato un messaggio con i [[Proiettore da ricerca|proiettori]] che rimase senza risposta, il che destò preoccupazione in alcuni ufficiali sull'''Aoba''. Il contrammiraglio, però, liquidò i loro timori e procedette sulla stessa rotta con lo ''Aoba'' in testa, seguito dal ''Furutaka'', dal ''Kinugasa'' e affiancato dai cacciatorpediniere.<ref>{{Cita|Morison 2001|pp. 152-153}}.</ref> Nel frattempo il contrammiraglio Scott aveva invertito la rotta e preso per sud-ovest e, nella manovra, i radar dello ''Helena'' localizzarono la 6ª Divisione: il comandante statunitense esitò a lungo, perché era appena stato informato che alcuni dei suoi cacciatorpediniere erano usciti di formazione e non sapeva bene dove si trovavano. Intanto Gotō aveva intravisto delle sagome a prua e, ritenendo trattarsi delle navi appoggio da rifornimento, rinnovò i segnali con i proiettori; in realtà erano le unità della Task force 64 che alle 23:46, imitando lo ''Helena'', [[Battaglia di Capo Speranza|iniziarono a bersagliare le navi giapponesi]] distanti appena {{formatnum:4500}} metri. Gotō fu colto del tutto alla sprovvista e ordinò di dirottare a dritta; subito dopo una bordata centrò in pieno la [[Ponte di comando (nautica)|plancia]] dello ''Aoba'' ed egli cadde mortalmente ferito.<ref>{{Cita|Ballard 1993|p. 116}}.</ref> Le testimonianze concordano nel riportare che Gotō, confuso quanto il suo avversario contrammiraglio Scott, abbia esclamato più volte «''Bakayaro! Bakayaro!'' [Stupidi bastardi!]» mentre giaceva riverso sul ponte distrutto, forse convinto di essere rimasto vittima di un grave incidente di fuoco amico. La formazione giapponese perse durante il combattimento il ''Fubuki'' e poco dopo la mezzanotte ripiegò in disordine, ma il ''Furutaka'' affondò per i danni troppo gravi inflitti da un siluro.<ref>{{Cita libro|autore= Francis Pike|titolo= Hirohito's War: The Pacific War 1941-1945|editore= Bloomsbury Academy|città= |anno= 2015|url= https://books.google.it/books?id=2IYQCAAAQBAJ&pg=PA493&lpg=PA493&dq=aritomo+goto+death&source=bl&ots=_7oa2n0oOU&sig=dxm4ktJ-KV4c983jPDCQxDZU490&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4qpvmjtjMAhUB6RQKHTN8CBoQ6AEIajAL#v=onepage&q=aritomo%20goto%20death&f=false|ISBN= 978-1-4725-9670-3|pagina= 494}}</ref>▼
▲Attorno alle 23:00 le vedette nipponiche segnalarono una luce lontana, provocata dall'incendio di uno degli idrovolanti sugli incrociatori statunitensi, che però fu scambiata per un segnale o della guarnigione, o del gruppo di rifornimento: fu inviato un messaggio con i [[Proiettore da ricerca|proiettori]] che rimase senza risposta, il che destò preoccupazione in alcuni ufficiali sull'''Aoba''. Il contrammiraglio, però, liquidò i loro timori e procedette sulla stessa rotta con lo ''Aoba'' in testa, seguito dal ''Furutaka'', dal ''Kinugasa'' e affiancato dai cacciatorpediniere.<ref>{{Cita|Morison 2001|pp. 152-153}}.</ref> Nel frattempo il contrammiraglio Scott aveva invertito la rotta e preso per sud-ovest e, nella manovra, i radar dello ''Helena'' localizzarono la 6ª Divisione: il comandante statunitense esitò a lungo, perché era appena stato informato che alcuni dei suoi cacciatorpediniere erano usciti di formazione e non sapeva bene dove si trovavano. Intanto Gotō aveva intravisto delle sagome a prua e, ritenendo trattarsi delle navi appoggio da rifornimento, rinnovò i segnali con i proiettori; in realtà erano le unità della Task force 64 che alle 23:46, imitando lo ''Helena'', [[Battaglia di Capo Speranza|iniziarono a bersagliare le navi giapponesi]] distanti appena {{formatnum:4500}} metri. Gotō fu colto del tutto alla sprovvista e ordinò di dirottare a dritta; subito dopo una bordata centrò in pieno la [[Ponte di comando
La menomata 6ª Divisione non fu disturbata durante il ritorno a Rabaul, ma le condizioni di Gotō erano disperate ed egli morì la mattina del 12 ottobre mentre i malconci incrociatori percorrevano lo Stretto della Nuova Georgia. Il suo corpo fu ricomposto e, nel corso di una breve cerimonia funebre, sepolto in mare.<ref>{{
== Onorificenze ==
Dati tratti da:<ref name=world.coocan.jp/> e <ref name="ww2awards.com">{{cita web|url=
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza= Ordine del Nibbio d'oro
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|collegamento_onorificenza= Distintivo per graduati del Collegio navale
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|nome_onorificenza= Medaglia della Guerra della Grande Asia Orientale
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|collegamento_onorificenza= Ordine del Sol Levante
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== Note ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|
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* {{Cita libro|
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== Voci correlate ==
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* [[Norman Scott]]
* [[Philip Vian]]
* [[Sergej Georgievič Gorškov]]
Riga 166 ⟶ 159:
* {{cita web|http://admiral31.world.coocan.jp/e/px38.htm#v011|Materials of IJN (Naval Academy class 38)|lingua= en}}
* {{cita web|http://pwencycl.kgbudge.com/G/o/Goto_Aritomo.htm|The Pacific War Online Encyclopedia: Goto Aritomo|lingua= en}}
* {{cita web|http://www.combinedfleet.com/aoba_t.htm|IJN Tabular Record of Movement: Aoba|lingua= en}}
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[[Categoria:Ammiragli giapponesi]]
[[Categoria:Giapponesi della seconda guerra mondiale]]
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