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{{Sito archeologico
{{Composizione musicale
|titoloNome = SinfoniaMastaba di SalmiPtahhotep
|immagineNome_altro =
|dimensioneImmagine =
|Civiltà = [[Antico Egitto]]
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|Epoca = [[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]]
|compositore = Igor Stravinskij
|tonalitàStato = EGY
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|epocacomposizione = 1930
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|primaesecuzione = 13 dicembre 1930
<!-- Dimensioni -->
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|duratamedia = 22 minuti
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<!-- Scavi -->
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|Data_scoperta = 28 marzo 1903
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|Archeologo = Georges Aaron Bénédite
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<!-- Amministrazione -->
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La '''Sinfonia di Salmi''' è una composizione di [[Igor Stravinskij]] per coro e orchestra del 1930. Stravinskij era un uomo intimamente religioso; già dai primi anni venti pensava di scrivere una messa, intenzione che si realizzò solo un ventennio dopo. La Sinfonia di Salmi, realizzata in questo primo periodo , è tuttavia la sua opera di argomento religioso più famosa.
}}La '''Mastaba di Ptahhotep''' è il monumento funerario di [[Ptahhotep]], [[visir (antico Egitto)|visir]] che operò durante il regno di [[Djedkara Isesi]], faraone appartenente alla [[V dinastia egizia|V dinastia]]. Ptahhotep è noto perché a lui è stata attribuita la realizzazione di una raccolta di consigli e di massime, dedicati al figlio, conosciuta come ''[[Massime di Ptahhotep]]''.<ref>{{cita|Grimal|p. 100}}.</ref>
==Storia==
L'opera fu scritta su richiesta del direttore d'orchestra [[Sergej Kusevickij]] per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione della Boston Symphony Orchestra. Una prima parte fu scritta all'inizio dell'anno 1930, ma quasi subito Stravinskij dovette interrompere per una serie di concerti che lo impegnavano in Europa. Nell'estate compose le altre due parti terminando il 15 agosto a Echarvines in Alta Savoia. La prima esecuzione in Europa avvenne a Bruxelles al Palazzo delle Belle Arti il 13 dicembre 1930 sotto la direzione di [[Ernest Ansermet]], contemporaneamente Kusevickij la dirigeva a Boston. L'esecuzione ebbe un'accoglienza eccezionale , cosa che commosse il musicista.<ref>{{cita libro | nome=Igor | cognome=Stravinskij | titolo=Chroniques de ma vie | anno=1935 | editore=Editions Danoel | città=Parigi }}</ref>
==Struttura dell'opera==
La sinfonia non è da intendersi nel senso classico del termine, ma piuttosto come un fluire di insieme di voci <ref>{{cita libro | nome=Roman | cognome=Vlad | titolo=Stravinskij | anno=1958 | editore=Einaudi | città=Torino }}</ref> , si articola
in tre movimenti senza soluzione di continuità e dura circa 22 minuti. La struttura in tre movimenti è tipica di Stravinskij ed è in antitesi con la forma classica in quattro movimenti. Le tre parti sono basate su altrettanti salmi davidici : Exaudi orationem meam (Salmo 38, versetti 13 e 14 ), Expectans expectavi Dominum (Salmo 40, versetti 2,3,4), Laudate Dominum (Salmo 150 tutto ). Il primo movimento vale come preludio e consta in una breve preghiera, il secondo è una complessa doppia fuga strumentale e corale; l'ultimo e più esteso movimento è una lode a Dio di intensa e particolare espressività.
===Orchestrazione===
L'opera manifesta ancora una volta la predilezione del musicista per gli strumenti a fiato <ref>{{cita libro | nome=Heinrich | cognome=Strobel | titolo=Stravinskij Classic Humanist | anno=1955| editore=Merlin Press| città=New York }}</ref>; l'organico è particolare, mancano infatti violini e viole nella sezione degli archi e i clarinetti in quella dei legni. L'apparato è tuttavia grandioso, oltre all'imponente sezione degli ottoni, che comprende anche una piccola tromba, include percussioni, arpa e due pianoforti. Il coro a quattro voci non contempla soprani e contralti sostituiti da voci bianche.
 
La [[mastaba]] è situata a [[Saqqara]] Nord, a ovest della [[piramide di Djoser]], nei pressi della [[Mastaba di Ti]];<ref>{{cita|Lauer|p. 48}}.</ref> è costituita da un complesso funerario dedicato pure al figlio Akhtihotep, anch'egli visir e incaricato di sovrintendere al granaio e al tesoro; nella stessa mastaba vi è una parte riservata al nipote di Ptahhotep, Ptahhotep II.
==Note==
 
La scoperta della mastaba è attribuita all'egittologo francese Georges Aaron Bénédite che, eseguendo degli scavi nei pressi di Saqqara, la ritrovò il 28 marzo 1903. Bénédite acquisì gran parte del materiale della cappella di Akhtihotep in esclusiva per il [[Museo del Louvre]].<ref>Christiane Ziegler, ''Le mastaba d'Akhethetep: Une chapelle funéraire de l'Ancien Empire'', Réunion des Musées Nationaux, 1993</ref>
[[File:Ptahhotep and Akhethetep mastaba tombs.jpg|thumb|Parte frontale della Mastaba di Ptahhotep]]
== Struttura dell'opera==
Il monumento funerario, più piccolo di quello di Ti, ma più complesso, è catalogato precisamente come D62 (Ptahhotep) e D64 (Akhtihotep). Si accede dai resti di un cortile entrando in un corridoio che presenta interessanti bassorilievi a stadi di completamento diversi. Si entra quindi nella sala che accoglie la tomba di Akhtihotep; annessa a questa vi è la cappella la cui porta è decorata con scene palustri; sono presenti importanti sezioni di decorazioni a colori, sulla sinistra alcuni operai sono intenti alla costruzione di barche realizzate utilizzando il papiro mentre altri trasportano le canne dalla palude. Sulla destra alcuni barcaioli fissano ai pali di precarie piattaforme le imbarcazioni.
 
Dalla sala funeraria di Akhtihotep si accede dal lato sinistro alla tomba di Ptahhotep che è ricchissima di decorazioni; il soffitto ha rilievi a imitazione di tronchi di palma; le scene sulle pareti raffigurano aspetti di viticoltura e della torchiatura del vino, momenti di mietitura, una gazzella che allatta il piccolo, pantere, leoni, uccellatori che utilizzano reti, bambini che giocano e Ptahhotep che prende parte a una festa seduto su una barca. I rilievi sono estremamente vivi, infatti hanno mantenuto quasi ovunque i colori accesi e brillanti originari. Notevole è la scena posta sopra l'ingresso che rappresenta il visir mentre si prepara alla giornata con l'intervento di manicure e pedicure, con musicisti che lo allietano e i levrieri posti sotto la sua sedia. <ref>{{cita|Haag|p. 164}}.</ref> Analogamente a quelle presenti in altre tombe, le pitture murarie illustrano anche scene di portatori di offerte, spesso con la presenza di animali e sono inoltre presenti aspetti di vita dei defunti, a volte raffigurati seduti davanti al tavolo delle offerte oppure mentre assistono a esibizioni musicali, durante banchetti o intenti a sacrifici.<ref>{{cita|Hansen|p. 321}}.</ref>Le decorazioni sono fra le meglio conservate dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]], di una raffinatezza pari a quelle della più celebre mastaba di Ti.<ref>{{cita|Haag|p. 163}}.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
[[Categoria:Composizioni di Igor' Fëdorovič Stravinskij]]
*{{cita libro|autore=Nicolas Grimal|titolo=Storia dell'antico Egitto|traduttore=Gabriella Scandone Matthiae|editore=Laterza|anno=2002|città=Bari|ISBN=9788842056515|cid=Grimal}}
*{{cita libro|autore=Michael Haag|titolo=Egitto|traduttore=Daniela Gavazzi Porta|editore=Phileas|anno=1988|città=Milano|ISBN=9788871080079|cid=Haag}}
*{{cita libro|autore=Kathy Hansen|titolo=Egitto|traduttore=Franco Brunelli|editore=Idealibri|anno=1997|città=Rimini|ISBN=9788870823547|cid=Hansen}}
*{{cita libro|autore=Jean-Philippe Lauer|titolo=Les pyramides de Sakkara|editore=Institut Français d'Archéologie Orientale|anno=2015|città=Il Cairo|
lingua=fr, en|ISBN=9782724706598|cid=Lauer}}