Euskadi Ta Askatasuna: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||ETA (disambigua)|ETA}}
{{tmp|Infobox gruppo armato|s}}
|Nome = Euskadi Ta Askatasuna
{{organizzare|seguire un ordine cronologico, o per argomenti, ma un ordine ci vuole!}}
|Immagine =Logo of Euskadi Ta Askatasuna.png
<!--template seguente da sostituire con {{Infobox gruppo armato}}-->{{Partito politico
|Dimensioni imm =150px
|colore = #ff0000
|Didascalia =
|nome = Euskadi Ta Askatasuna
|Attiva = 1958-2018<br><small>(Non più belligerante già dal 20 ottobre 2011 e totalmente disarmata dall'8 aprile 2017)</small>
|logo =
|Nazione = {{ESP}}<br>{{FRA}}
|segretario =
|presidenteContesto = [[JosuConflitto Urrutikoetxeabasco]]
|Ideologia = [[Nazionalismo basco]]<br>[[Indipendentismo]]<br>[[Abertzale|Sinistra Abertzale]]<br>[[Federalismo europeo]]<br>[[Marxismo-leninismo]] <small>(fazione)</small>
|vicesegretario = [[David Plá]]
|Fondatori =
|vicepresidente = [[Iratxe Sorzabal]]
|Componenti principali = [[Josu Urrutikoetxea]], [[David Pla]], [[Iratxe Sorzabal]]
|coordinatore =
|Simbolo = [[File:ETAren anagrama Altsasun (cropped).jpg|150px]]
|portavoce =
|Descr simbolo =
|stato = ESP
|Azioni =
|fondazione = 31 luglio 1959
|Alleanze = [[Batasuna]]
|dissoluzione = 20 ottobre 2011 (cessazione dell'attività armata)
|Tipo =
|sede = [[Paese basco]]
|Ref =
|partito = [[Batasuna]]
}}'''Euskadi Ta Askatasuna''' ({{lett|[[Paese basco]] e libertà}},<small> {{Abbr|pron.|pronuncia}} [[lingua basca|basca]]: </small>{{IPA|[eus̺kaði ta as̺katas̺una]}}) anche nota con l'[[acronimo]] di '''ETA''', è stata un'organizzazione armata [[Terrorismo|terroristica]] [[Nazionalismo basco|basco-nazionalista]] [[Indipendentismo|indipendentista]] con una fazione [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]]<ref>{{cita web|autore = Imanol Lizarralde|url = http://www.goizargi.com/2003/queeselmlnv4.htm|titolo = ¿Qué es el MLNV? ( y 4)|sito = goizargi.com|accesso = 30 luglio 2009|lingua = es|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190115214359/http://www.goizargi.com/2003/queeselmlnv4.htm|urlmorto = sì}}</ref>, sciolta nel 2018<ref name="scioglimento">{{Cita news |url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/02/news/l_eta_annuncia_lo_scioglimento_non_serviamo_piu_-195346510/ |titolo=L'Eta annuncia lo scioglimento: "Non serviamo più" |pubblicazione=Repubblica.it |data=2 maggio 2018 |accesso=3 maggio 2018}}</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/04/08/spagna-giorno-del-disarmo-eta-rivelati-depositi-armi_dfJWLLH3eTVakEzRaq0iEN.html Spagna, il giorno del disarmo Eta: rivelati depositi di armi]</ref>, il cui scopo era l'indipendenza del [[popolo basco]].
|ideologia = [[Nazionalismo basco]], [[Nazionalismo di sinistra]] <br> [[Socialismo rivoluzionario]]
|internazionale =
|collocazione = [[Estrema sinistra]]
|coalizione =
|seggi1 =
|seggi2 =
|seggi3 =
|seggi4 =
|testata =
|giovanile =<ref>[http://elpais.com/diario/2011/09/04/espana/1315087203_850215.html ETA cuenta ahora solo con 50 terroristas libres y en activo | Edición impresa | EL PAÍS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|anno iscritti = 2011
|colori = {{Rettangolo colorato|red}} Rosso
|sito =
}}
 
Creata nel 1958 come [[associazione studentesca]] clandestina per sostenere l'[[indipendentismo]] basco, si accosterà alla [[lotta armata]] verso la metà degli anni 1960 per poi cessare la propria attività armata (ma non quella politica e di pacificazione del conflitto) il 20 ottobre 2011<ref>[https://politica.elpais.com/politica/2011/10/19/actualidad/1319056094_153776.html ETA pone fin a 43 años de terror | Política | EL PAÍS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'ETA è stata responsabile dell'uccisione di oltre 800 persone<ref name="ECODIARIO">{{es}} [http://ecodiario.eleconomista.es/politica/noticias/404323/03/08/ETA-822-muertos-en-40-anos-de-atentados-contra-el-Estado-espanol.html "ETA: 822 muertos en 40 años de atentados contra el Estado español"]</ref>, e considerata un'[[Terrorismo|organizzazione terroristica]] da diversi Stati, tra cui la [[Spagna]], la [[Francia]] e gli [[Stati Uniti d'America]], oltre che [[Organizzazioni terroristiche secondo l'Unione europea|dall'Unione europea]].<ref>{{Cita web |url=http://www.presseurop.eu/it/content/article/45771-leuropa-conferma-batasuna-e-fuorilegge |titolo=L'Europa conferma: Batasuna è fuorilegge |accesso=9 luglio 2009 |dataarchivio=4 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090704071108/http://www.presseurop.eu/it/content/article/45771-leuropa-conferma-batasuna-e-fuorilegge |urlmorto=sì }}</ref>
[[File:ETAren anagrama Altsasun.jpg|thumb|upright=1.4|Acronimo di ETA ad [[Altsasu]], comune della [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] di [[Navarra]]]]
'''Euskadi Ta Askatasuna''' (in [[Lingua spagnola|spagnolo]] ''País Vasco y Libertad'', letteralmente "paese basco e libertà"), anche nota con l'[[acronimo]] di '''ETA''', è un'organizzazione armata [[Terrorismo|terroristica]] [[Nazionalismo basco|basco-nazionalista]] [[Indipendentismo|separatista]] d'ispirazione [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]]<ref>{{cita web|autore = Imanol Lizarralde|url = http://www.goizargi.com/2003/queeselmlnv4.htm |titolo = ¿Qué es el MLNV? ( y 4) |sito= goizargi.com |accesso=30 luglio 2009|lingua = es}}</ref> il cui scopo è l'indipendenza del popolo [[Paesi Baschi|basco]].
 
Il partito [[Batasuna]] era considerato il suo braccio politico: le sue attività furono poi dichiarate illegali e sospese a partire dall'agosto del 2002.
Creata nel 1959, dalla scissione degli Ekin dal Partito nazionalista basco, come associazione studentesca clandestina per sostenere l'[[indipendentismo]] basco, si accosterà alla [[lotta armata]] verso la metà degli [[Anni 1960|anni sessanta]] per poi cessare la propria attività armata (ma non quella politica e di pacificazione del conflitto) il 20 ottobre [[2011]]<ref>[http://politica.elpais.com/politica/2011/10/19/actualidad/1319056094_153776.html ETA pone fin a 43 años de terror | Política | EL PAÍS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'ETA è stata responsabile dell'uccisione di oltre 800 persone<ref name="ECODIARIO">{{es}} [http://ecodiario.eleconomista.es/politica/noticias/404323/03/08/ETA-822-muertos-en-40-anos-de-atentados-contra-el-Estado-espanol.html "ETA: 822 muertos en 40 años de atentados contra el Estado español"]</ref>, ed è considerata un'[[Terrorismo|organizzazione terroristica]] da diversi Stati, tra cui la [[Spagna]], la [[Francia]] e gli [[Stati Uniti d'America]], oltre che [[Organizzazioni terroristiche secondo l'Unione europea|dall'Unione europea]].<ref>[http://www.presseurop.eu/it/content/article/45771-leuropa-conferma-batasuna-e-fuorilegge L'Europa conferma: Batasuna è fuorilegge]</ref>
 
==Storia==
== Descrizione generale ==
La storia dell'ETA comincia nel 1958, dalla scissione degli Ekin dal Partito nazionalista basco, quando un gruppo di giovani studenti nazionalisti fonda clandestinamente l'Euskadi ta Askatasuna ("Paese Basco e Libertà").
[[File:Muralbelfast2.jpg|thumb|upright=1.4|Un murales a favore dell'indipendenza basca a [[Belfast]].]]
===Gli attentati dell'ETA===
L'organizzazione propugna, in passato attraverso il ricorso ad azioni violente, l'indipendenza politica della comunità basca e la creazione di uno [[stato socialista]] denominato [[Paese basco|Euskal Herria]]. Tale Stato comprenderebbe le tre province dell'attuale comunità autonoma spagnola di [[Paesi Baschi|Euskadi]] ([[Biscaglia|Bizkaia]] con capoluogo [[Bilbao|Bilbo]], [[Guipúzcoa|Gipuzkoa]] con capoluogo [[San Sebastián|Donostia]] e [[Álava|Araba]] con capoluogo [[Vitoria|Gasteiz]]), la comunità autonoma di [[Navarra|Nafarroa]] e le tre province basche del sud ovest della [[Francia]] ([[Labourd|Lapurdi]], [[Soule (provincia)|Zuberoa]] e [[Bassa Navarra|Baxenabarre]]), per un totale di sette province. Il sentimento di identità nazionale presente in queste regioni è in gran parte dovuto alla [[lingua basca]], un idioma apparentemente estraneo alla matrice indoeuropea e di cui tuttora non si conoscono le radici etimologiche (sebbene la teoria più accreditata sia l'origine pre-i [[indoeuropea]], ossia le parlate nella penisola iberica prima delle invasioni indoeuropee, avvenute intorno al 1200 a.C.).
Il primo attentato avviene il 7 giugno 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines; il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso [[Melitón Manzanas]], dirigente della Brigada Social (polizia politica) di [[Gipuzkoa]].
 
Il 20 dicembre 1973 nell'attentato, denominato dai media [[Operación Ogro]], viene assassinato l'ammiraglio [[Luis Carrero Blanco]], capo del governo e possibile successore del dittatore [[Francisco Franco]], che con lo [[Spagna franchista|Stato centralista]] aveva spazzato via nel 1942 l'autonomia basca. Con lui muoiono l'autista e un agente di scorta. La tecnica è quella dell'utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada. La potenza dell'esplosione scaraventò l'automobile dell'ammiraglio spagnolo a oltre 30 metri di altezza.
Il suo simbolo è un serpente che si avvolge attorno ad un'ascia; accanto vi è il motto ''Bietan jarrai'' ("perseguire entrambi"), riferito al perseguimento della lotta politica e di quella armata, attraverso i valori di [[patria]] e [[libertà]].
 
Il 13 settembre 1974, dodici persone vengono uccise nell'esplosione di una bomba alla caffetteria "Rolando" a [[Madrid]]. Dopo la morte del [[dittatore]] [[Francisco Franco]] nel 1975, con la [[transizione democratica]] fu concessa un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza.
I membri di ETA vengono comunemente chiamati ''etarras'' (singolare: ''etarra''), un neologismo creato dalla stampa spagnola unendo il nome stesso dell'organizzazione col suffisso usato in [[Lingua basca|euskera]] per denominare gli abitanti di una data località (in italiano suonerebbe come "etani" o "etesi"). Altri termini comunemente usati sono: ''liberado'', che indica un [[mercenario]] che presta servizio alla banda dietro compenso, e ''legal'', che indica chi non è stato ancora schedato dalla polizia.
 
Il 4 ottobre 1976 l'ETA uccide, a [[San Sebastián]], Juan María de Araluce y Villar, consigliere del Regno. Nel 1978 viene fondato [[Batasuna|Herri Batasuna]], il partito [[Nazionalismo|nazionalista]], considerato il braccio politico dell'organizzazione separatista.
Gli ultimi attentati mortali addebitati all'ETA sono l'uccisione, il 1º dicembre del 2007, delle due [[Guardia Civil|guardie civili]] [[Fernando Trapero]], di 23 anni, e [[Raúl Centeno]], di 24<ref>{{es}}[http://www.elpais.com/articulo/espana/Muere/agente/tiroteado/Francia/ETA/sabado/elpepuesp/20071205elpepunac_11/Tes Articolo] di ''[[El País]]'' del 5 dicembre 2007. Trapero, inizialmente solo ferito, morirà quattro giorni dopo il ferimento.</ref>, dell'imprenditore [[Ignacio Uría Mendizábal]], 71 anni, proprietario e fondatore dell'impresa Altuna y Uría, impegnata nella costruzione della [[Alta Velocidad Española|ferrovia ad alta velocità]] nei Paesi Baschi, avvenuto il 5 dicembre [[2008]], e, infine, di [[Isaías Carrasco]], ex consigliere comunale del [[Partido Socialista de Euskadi|Partito Socialista Basco]], ucciso il 7 marzo [[2008]] fuori dalla sua abitazione a [[Mondragón]], nei Paesi Baschi. Prima di quest'ultima azione, ETA ha provocato e rivendicato decine di attentati, che in gran maggioranza non hanno provocato vittime per l'abitudine dell'ETA di effettuare una telefonata di avvertimento due ore prima dell'esplosione. La maggior parte sono riconducibili ad azioni dimostrative (come quelli verso obiettivi turistici) oppure a fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Infatti, ancora oggi ETA continua a finanziarsi tramite una fitta rete d'estorsione che colpisce direttamente migliaia di imprenditori baschi e della vicina regione della Navarra.<ref>{{es}} http://www.elmundo.es/elmundo/2008/07/01/espana/1214914553.html</ref>
 
Il 29 luglio 1979, una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in [[Spagna]], ovvero l'[[aeroporto di Madrid-Barajas]], la stazione ferroviaria di [[Chamartín (Madrid)|Chamartín]], nella periferia settentrionale di [[Madrid]], e la stazione di [[Stazione di Madrid Atocha|Atocha]] nel centro della capitale. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti.
[[Batasuna]] è considerato il suo braccio politico, e le sue attività sono state dichiarate illegali e sospese a partire dall'agosto del [[2002]].
 
Il 12 aprile 1985 esplode una bomba in un ristorante di [[Torrejón de Ardoz]], "El Descanso", provocando 17 morti e 82 feriti; il ristorante era molto frequentato dal personale statunitense della vicina base aerea. L'attentato viene rivendicato anche dalla [[Jihād]] [[islam]]ica.
Il 23 marzo [[2006]], l'organizzazione dichiara una tregua con l'obiettivo di trovare una soluzione democratica al conflitto basco, tregua interrotta il 30 dicembre [[2006]] con l'esplosione di un furgone-bomba in un parcheggio multipiano del terminal 4 dell'aeroporto Barajas di [[Madrid]]. A fronte dei 2 morti e dei 19 feriti, il premier spagnolo [[José Luis Rodríguez Zapatero|Zapatero]] annuncia la sospensione del dialogo di pace con l'ETA.
 
Il 14 luglio 1986 un'autobomba esplode in piazza della Repubblica Dominicana, a [[Madrid]], uccidendo 12 agenti della Guardia Civil.
Il 10 gennaio [[2011]], l'ETA, inattiva da 17 mesi, ha annunciato un cessate il fuoco da loro definito «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale», anche se la sensazione di una tregua si era già avuta verso il mese di settembre del 2010, quando annunciò la fine delle operazioni offensive. Questa decisione è stata presa dai capi dell'[[organizzazione]] per avviare un processo di soluzione definitiva e per la fine dello [[guerra|scontro armato]], nonostante continuino a sostenere il diritto all'[[autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]] e all'unificazione dei [[Paese basco|territori baschi]].
[[File:ETAren anagrama Altsasun.jpg|thumb|upright=1.4|Acronimo di ETA ad [[Altsasu]], comune della [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] di [[Navarra]]]]
Il 19 giugno 1987 un'autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro commerciale Hipercor (parte de [[El Corte Inglés]]), a [[Barcellona]], provocando 21 morti e 45 feriti.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/20/per-la-spagna-un-giorno-di-sangue.html|titolo=Per la Spagna un giorno di sangue|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 giugno 1987|p=11}}</ref> In occasione di questo attentato l'ETA diramò un comunicato in cui affermava che «si è trattato di un errore».
 
Meno di 6 mesi dopo, a [[Saragozza]], un'autobomba davanti ad un palazzo della Guardia Civil uccide 11 persone, ferendone altre 40.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/12/eta-tornata-colpire-in-spagna.html|titolo=L' ETA è tornata a colpire in Spagna Strage in una caserma a Saragozza|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - la Repubblica|data=12 dicembre 1987|p=13}}</ref>
Il 17 ottobre [[2011]], con un comunicato di un responsabile del Pnv che ha chiesto l'anonimato, l'ETA ha deciso di porre definitivamente fine alla violenza, con l'intenzione di fare un annuncio ufficiale in tal senso.<ref>{{it}}[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/10/17/visualizza_new.html_671382038.html Eta depone definitivamente armi], ANSA, 17 ottobre 2011</ref> Il 20 ottobre [[2011]] l'Eta ha infatti annunciato la "cessazione definitiva della sua attività armata".<ref>{{es}}http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-15393014</ref>
{| style="float:right; margin:1em 1em 1em 1em; width:25em; border: 1px solid #a0a0a0; padding: 10px; background-color: #F5F5F5; text-align:center;"
|-
| Civili
| Polizia o militari
! Totale
|-
| 341
| 481
| '''822'''<ref name="ECODIARIO" />
|}
 
Il 29 maggio 1991 dieci persone rimangono uccise in un attentato contro la Guardia Civil di [[Vic]], nei dintorni di Barcellona. Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziato ad [[Algeri]] tra il governo spagnolo e l'ETA. Morte le speranze di un accordo, nel 1992 viene arrestato il capo militare dell'organizzazione, [[Francisco Mujika Garmendia]], nome di battaglia "Pakito".
La storia dell'ETA comincia nel [[1958]], quando un gruppo di giovani studenti nazionalisti fonda l'Euskadi ta Askatasuna ("Paese Basco e Libertà").
[[File:Placa Carrero Blanco.jpg|thumb|left|Insegna alla memoria dell'[[Ammiraglio]] [[Luis Carrero Blanco]], allora capo del governo, ucciso dall'ETA: la sua automobile saltò in aria a causa di un ordigno, con 100 chili di esplosivo, collocato sotto la strada.]]
Il primo attentato avviene il 7 giugno del [[1968]], quando viene uccisa la guardia civile José Pardines; il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso [[Melitón Manzanas]], dirigente della Brigada Social (polizia politica) di [[Guipúzcoa]].
Il 21 giugno 1992 un'autobomba esplode nel centro di Madrid al passaggio di un convoglio militare, provocando sette morti e 36 feriti. Nel 1995 l'ETA uccide [[Gregorio Ordóñez]], presidente del [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] nei [[Paesi Baschi]].
 
Nel 1997 avviene il rapimento, a [[Bilbao]], di [[Miguel Ángel Blanco|Miguel Ángel Blanco Garrido]], consigliere comunale del Partito Popolare, successivamente assassinato, e avviene anche l'assassinio di un magistrato del [[Corte suprema|Tribunale supremo]], Rafael Martínez Emperador. Poco dopo, 23 capi del partito [[Herri Batasuna]] vengono condannati a sette anni di carcere con l'accusa di legami con l'ETA.
Il 20 dicembre [[1973]] viene assassinato l'ammiraglio [[Luis Carrero Blanco]], capo del governo e successore designato del generale [[Francisco Franco]], che aveva spazzato via nel lontano [[1942]] l'autonomia basca. Con lui muoiono l'autista ed un agente di scorta. La tecnica è quella dell'utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada. La potenza dell'esplosione scaraventò l'automobile dell'ammiraglio spagnolo ad oltre 40 metri di altezza.
 
L'offensiva sempre più dura del governo [[José Maria Aznar|Aznar]] costringe l'ETA, nel settembre 1998, ad annunciare la prima tregua a tempo indeterminato della sua storia.
{{vedi anche|Operación Ogro}}
 
====Gli anni 2000====
Alla morte del [[dittatore]] [[Francisco Franco]] fu concessa un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza ormai innescata.
Ma all'inizio del 2000 riprendono le ostilità, con una serie di omicidi mirati. Ad [[Andoain]], il 7 maggio 2000, viene assassinato il giornalista di ''[[El Mundo]]'', [[José Luis López de Lacalle]]. Il 30 ottobre 2000 viene ucciso José Francisco Querol, giudice della camera militare della Corte suprema spagnola, e pochi giorni dopo è la volta dell'ex ministro Ernest Lluch. Il 24 settembre 2002 un agente della Guardia Civil venne ucciso fra le città di [[Leitza]] e [[Berastegi]], nella [[Gipuzkoa|provincia di Gipuzkoa]]; nello stesso episodio rimasero feriti altri due agenti.
 
Dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]], l'[[Unione europea]] inserisce l'ETA in una speciale lista contenente le organizzazioni terroristiche contro cui adottare misure di repressione.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/12/29/europa-in-vigore-la-lista-nera-delle.html Europa, in vigore la lista nera delle organizzazioni terroristiche], la Repubblica, 29 dicembre 2001</ref>
=== Attentati contro obiettivi civili e militari ===
Il 13 settembre [[1974]], dodici persone vengono uccise nell'esplosione di una bomba alla caffetteria "Rolando" a [[Madrid]]. Il 4 ottobre [[1976]] l'ETA uccide, a [[San Sebastián|San Sebastian]], Juan Maria de Araluce y Villar, consigliere del Regno. Nel [[1978]] viene fondato [[Batasuna|Herri Batasuna]], il partito [[Nazionalismo|nazionalista]], considerato il braccio politico dell'organizzazione separatista.
 
Mentre il giudice [[Baltasar Garzón]] sospende le attività del partito [[Batasuna]] e ne sequestra i beni, la polizia francese arresta due capi dell'ETA.
Il 29 luglio [[1979]], una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in [[Spagna]], ovvero l'[[aeroporto di Madrid-Barajas]], la stazione ferroviaria di [[Chamartín (Madrid)|Chamartin]], nella periferia settentrionale di [[Madrid]], e la stazione di [[Atocha]] nel centro della capitale. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti. Il 12 aprile [[1985]] esplode una bomba in un ristorante di [[Torrejon]], l'"El Descanso", provocando 17 morti e 82 feriti; il ristorante era molto frequentato dal personale statunitense della vicina base aerea. L'attentato viene rivendicato anche dalla [[Jihād]] [[islam]]ica. Il 14 luglio [[1986]] un'autobomba esplode in piazza della Repubblica Dominicana, a [[Madrid]], uccidendo 12 agenti della Guardia Civil.
 
Anche gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno dichiarato Batasuna un'organizzazione terroristica nel maggio 2003, e nel dicembre dello stesso anno viene catturato il presunto capo dell'organizzazione, [[Ibon Fernández de Iradi]], sfuggito all'arresto un anno prima. In primo momento le autorità spagnole attribuirono all'ETA gli [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid|attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004]], ma le inchieste parlamentari e giudiziarie non hanno poi confermato questa ipotesi.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_31/sentenza_stragi_madrid.shtml Stragi di Madrid, oggi la sentenza in diretta], Corriere della Sera, 31 ottobre 2007</ref>
Il 19 giugno [[1987]] un'autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro commerciale Hipercor (parte de [[El Corte Inglés]]), a [[Barcellona]], provocando 21 morti e 45 feriti.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/20/per-la-spagna-un-giorno-di-sangue.html|titolo=Per la Spagna un giorno di sangue|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 giugno 1987|pagina=11}}</ref> In occasione di questo attentato l'ETA diramò un comunicato in cui affermava che «si è trattato di un errore». Meno di 6 mesi dopo, a [[Saragozza]], un'autobomba davanti ad un palazzo della Guardia Civile uccide 11 persone, ferendone altre 40.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/12/eta-tornata-colpire-in-spagna.html|titolo=L' ETA è tornata a colpire in Spagna Strage in una caserma a Saragozza|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - la Repubblica|data=12 dicembre 1987|pagina=13}}</ref> Il 29 maggio [[1991]] dieci persone rimangono uccise in un attentato contro la Guardia Civil di [[Vic]], nei dintorni di Barcellona. Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziato ad [[Algeri]] tra il governo spagnolo e l'ETA. Morte le speranze di un accordo, nel [[1992]] viene arrestato il capo militare dell'organizzazione, [[Francisco Mugica Garmendia]], nome di battaglia "Artapalo".
[[File:Placa Carrero Blanco.jpg|thumb|left|Insegna alla memoria dell'[[Ammiraglio]] [[Luis Carrero Blanco]], militare e politico spagnolo, capo del governo durante il [[franchismo]], ucciso dall'ETA: mentre tornava dalla chiesa dove ogni giorno assisteva alla messa, la sua automobile saltò in aria a causa di un ordigno, con 100 chili di esplosivo, collocato sotto la strada. La macchina di Carrero Blanco si sollevò da terra per oltre trenta metri, scavalcando un palazzo di sei piani ed atterrando nel cortile interno del palazzo stesso. Incredibilmente, Carrero Blanco sopravvisse, ma morì poco dopo a causa delle ferite riportate. Con lui morirono l'ispettore di polizia di scorta e l'autista.]]
Il 21 giugno [[1992]] un'autobomba esplode nel centro di Madrid al passaggio di un convoglio militare, provocando sette morti e 36 feriti. Nel [[1995]] l'ETA uccide [[Gregorio Ordonez]], presidente del [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] nei [[Paesi Baschi]]. Nel [[1997]] avviene il rapimento, a [[Bilbao]], di Miguel Angel Blanco Garrido, consigliere comunale del Partito popolare, successivamente assassinato, e avviene anche l'assassinio di un magistrato del [[Corte suprema|Tribunale supremo]], Rafael Martinez Emperador. Poco dopo, 23 capi del partito [[Herri Batasuna]] vengono condannati a sette anni di carcere con l'accusa di legami con l'ETA. L'offensiva sempre più dura del governo [[José Maria Aznar|Aznar]] costringe l'ETA, nel settembre [[1998]], ad annunciare la prima tregua a tempo indeterminato della sua storia. Ma all'inizio del 2000 riprendono le ostilità, con una serie di omicidi mirati. Il 30 ottobre [[2000]] viene ucciso José Francisco Querol, giudice della camera militare della Corte suprema spagnola, e pochi giorni dopo è la volta dell'ex ministro Ernest Lluch. Il 24 settembre [[2002]] un agente della guardia civile venne ucciso fra le città di [[Leiza (Guipúzcoa)|Leiza]] e [[Berastegui (Guipúzcoa)|Berastegui]], nella [[Guipúzcoa|provincia di Guipúzcoa]]; nello stesso episodio rimasero feriti altri due agenti.
 
Gli ultimi attentati mortali addebitati all'ETA sono l'uccisione, il 1º dicembre del 2007, delle due [[Guardia Civil|guardie civili]] [[Fernando Trapero]], di 23 anni, e [[Raúl Centeno]], di 24<ref>{{es}}[https://www.elpais.com/articulo/espana/Muere/agente/tiroteado/Francia/ETA/sabado/elpepuesp/20071205elpepunac_11/Tes Articolo] di ''[[El País]]'' del 5 dicembre 2007. Trapero, inizialmente solo ferito, morirà quattro giorni dopo il ferimento.</ref>, dell'imprenditore [[Ignacio Uría Mendizábal]], 71 anni, proprietario e fondatore dell'impresa Altuna y Uría, impegnata nella costruzione della [[Alta Velocidad Española|ferrovia ad alta velocità]] nei Paesi Baschi, avvenuto il 5 dicembre 2008, e, infine, di [[Isaías Carrasco]], ex consigliere comunale del [[Partido Socialista de Euskadi|Partito Socialista Basco]], ucciso il 7 marzo 2008 fuori dalla sua abitazione a [[Mondragón]], nei Paesi Baschi. Prima di quest'ultima azione, l'ETA ha provocato e rivendicato decine di attentati, che in gran maggioranza non hanno provocato vittime per l'abitudine dell'ETA di effettuare una telefonata di avvertimento due ore prima dell'esplosione. La maggior parte sono riconducibili ad azioni dimostrative (come quelli verso obiettivi turistici) oppure a fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Infatti, l'ETA ha continuato a finanziarsi tramite una fitta rete d'estorsione che ha colpito direttamente migliaia di imprenditori baschi e della vicina regione della Navarra.<ref>{{es}} http://www.elmundo.es/elmundo/2008/07/01/espana/1214914553.html</ref>
Dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]], l'[[Unione europea]] inserisce l'ETA in una speciale lista contenente le organizzazioni terroristiche contro cui adottare misure di repressione.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/12/29/europa-in-vigore-la-lista-nera-delle.html Europa, in vigore la lista nera delle organizzazioni terroristiche], la Repubblica, 29 dicembre 2001</ref> Mentre il giudice [[Baltasar Garzón]] sospende le attività di [[Batasuna]] e ne sequestra i beni, la polizia francese arresta due capi dell'ETA.
 
Il 22 marzo 2006, l'organizzazione annuncia con un comunicato alla rete televisiva [[Euskal Irrati Telebista|EITB]] e al giornale ''[[Berria]]'' una tregua con l'obiettivo di trovare una soluzione democratica al conflitto basco, tregua interrotta il 30 dicembre 2006 con l'esplosione di un furgone-bomba in un parcheggio multipiano del terminal 4 dell'aeroporto Barajas di [[Madrid]]. A fronte dei 2 morti e dei 19 feriti, il premier spagnolo [[José Luis Rodríguez Zapatero|Zapatero]] annuncia la sospensione del dialogo di pace con l'ETA.
Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno dichiarato Batasuna un'organizzazione terroristica nel maggio [[2003]], e nel dicembre dello stesso anno viene catturato il presunto capo dell'organizzazione, [[Ibon Fernandez Iradi]], sfuggito all'arresto un anno prima.
In primo momento le autorità spagnole attribuirono all'ETA gli [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid|attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004]], ma le inchieste parlamentari e giudiziarie non hanno poi confermato questa ipotesi.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_31/sentenza_stragi_madrid.shtml Stragi di Madrid, oggi la sentenza in diretta], Corriere della Sera, 31 ottobre 2007</ref>
 
Alle 3:30 del 17 novembre [[2008]] viene catturato a [[Cauterets]] in Francia Mikel Garikoitz Aspiazu Rubina, nome di battaglia "Txeroki". Secondo il governo spagnolo, Txeroki sarebbe il capo dei commandicommando ETA da cinque anni ed è il terrorista più ricercato di Spagna. L'8 dicembre [[2008]] viene catturato a [[Gerde (Francia)|Gerde]], in [[Francia]], il suo presunto successore al comando militare di ETA, Aitzol Iriondo, insieme a Eneko Zarrabeitia Salterain e al ''liberado'' Aitor Artetxe. Ore più tardi vengono fermate a [[Irun|Irún]] altre tre persone, considerate responsabili di aver collaborato all'incontro tra i tre ''etarra'' nella località francese.<ref>{{es}}[httphttps://www.elpais.com/articulo/espana/Detenido/Francia/etarra/Aitzol/Iriondo/supuesto/sucesor/Txeroki/elpepuesp/20081208elpepunac_11/Tes Detenido en Francia el etarra Aitzol Iriondo, supuesto sucesor de Txeroki], El País, 8 dicembre 2008</ref>
 
Il 31 dicembre [[2008]] è stata colpita a [[Bilbao]] la sede principale dell'[[Euskal Irrati Telebista]], la radio televisione basca.
 
Il 18 aprile [[2009]] viene arrestato a [[Perpignano]], in [[Francia|territorio francese]], Jurdan Martitegi Lizaso, soprannominato il "gigante del comando Vizcaya" per via dei suoi quasi 2 metri di statura e per la sua appartenenza all'importante commando ''etarra'', ora disarticolato dalle autorità. Martitegi si stava recando, insieme al ''liberado'' Mikel Oroz, ada un incontro colcon il ''legal'' Alex Uriarte Cuadrado, nipote di Eloy Uriarte Díaz de Gereñu, storico esponente dell'organizzazione, conosciuto colcon il nome di "Señor Robles". Nell'ambito della stessa indagine, sono state arrestate in territorio spagnolo altre sei persone.<ref>{{es}}[httphttps://www.elpais.com/articulo/espana/Cae/Francia/jefe/militar/ETA/elpepuesp/20090418elpepunac_8/Tes Cae en Francia el jefe militar de ETA], El País, 18 aprile 2009</ref>
 
Un attentato è avvenuto il 29 luglio [[2009]] a [[Burgos (Spagna)|Burgos]], con 65 feriti, ede il 30 luglio 2009 a [[Maiorca]] con due agenti della Guardia CivileCivil uccisi.
 
Il 28 febbraio [[2010]] viene catturato in [[Normandia]] (Francia), con un'operazione congiunta franco-spagnola, il nuovo capo militare dell'ETA ricercato dal 1997 [[Ibon GogeascoecheaGogeaskoetxea]] (nome di battaglia "Arronategui"), assieme ad altri due dirigenti del gruppo separatista.
 
Il 20 maggio [[2010]] è stato arrestato il presunto responsabile dell'ala militare dell'organizzazione, Mikel Kabikoitz CarreraKarrera Sarobe, noto con l'alias di "Ata", nella località francese di [[Bayonne]].
 
===La tregua del 2011===
== Bibliografia ==
Il 10 gennaio 2011, l'ETA, inattiva da 17 mesi, annunciò un cessate il fuoco da loro definito «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale», anche se la sensazione di una tregua si era già avuta verso il mese di settembre del 2010, quando annunciò la fine delle operazioni offensive. Questa decisione fu presa dai capi dell'[[organizzazione]] per avviare un processo di soluzione definitiva e per la fine dello [[guerra|scontro armato]], nonostante abbiano continuato a sostenere il diritto all'[[autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]] e all'unificazione dei [[Paese basco|territori baschi]].
''In lingua italiana'':
* Forest Eva"Agirre Julen", Operazione Ogro: come e perché abbiamo giustiziato Carrero Blanco, Roma, Alfani,1975
* Alfonso Botti. ''La questione basca. Dalle origini allo scioglimento di Batasuna''. Milano, Bruno Mondadori, 2003
* Bruni Luigi, Storia dell'ETA, Milano, Tranchida, 1990
* Giovanni Lagonegro. ''Storia politica di Euskadi Ta Askatasuna e dei Paesi Baschi''. Ed.L'altra storia Tranchida, 2005
* Sergio, ''Le nazioni proibite'', Vallecchi Firenze 1973
* Savater Fernando, ''Il mito nazionalista'', Genova, Il melangolo, 1998
* Savater Fernando, ''Contro le patrie'', Milano, Eleuthera, 1999
* Fabrizio Simula. ''Il labirinto basco''. Prospettiva Editrice, 2005
 
Il 17 ottobre 2011, con un comunicato di un responsabile del PNV che ha chiesto l'anonimato, l'ETA ha deciso di porre definitivamente fine alla violenza, con l'intenzione di fare un annuncio ufficiale in tal senso.<ref>{{it}}[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/10/17/visualizza_new.html_671382038.html Eta depone definitivamente armi], ANSA, 17 ottobre 2011</ref> Il 20 ottobre 2011 l'Eta ha infatti annunciato la "cessazione definitiva della sua attività armata".<ref>{{es}}https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-15393014</ref>
''In lingua spagnola'':
{| style="float:right; margin:1em 1em 1em 1em; width:25em; border: 1px solid #a0a0a0; padding: 10px; background-color: #F5F5F5; text-align:center;"
* AA VV, ''Razones contra la violencia: por la convivencia democrática en el País Vasco'' v. <1-3> Bilbao, Bakeaz, [1998]-1999
|-
* Allieres Jacques, ''Les Basques'' Paris, Presses universitaires de France, 1986
| Civili
* Aguirre Rafael, ''El túnel vasco: (democracia, iglesia y nacionalismo)'' Alegia (Gipuzkoa) Oria, 1998
| Polizia o militari
* Bilbao Jon Eusko-Bibliographia: ''Diccionario de bibliografia vasca: 1976-1980'', Bilbao, Servicio editorial Universidad del País Vasco, 1985-1987
! Totale
* Bordes Solanas Montserrat, ''El terrorismo: una lectura analítica'', Barcelona, Bellaterra, 2000
|-
* Burgo, Jaime Ignacio del Soñando con la paz: violencia terrorista y nacionalismo vasco Madrid, Temas de Hoy, 1994
| 341
* Copa, Vicente País Vasco: crónicas de un analista político Bilbao, El Correo Español-El Pueblo Vasco, 1989
| 481
* Domínguez Iribarren, Florencio ETA: estrategia organizativa y actuaciones 1978 1992, Bilbao, Universidad del País Vasco, Servicio Editorial/Euskal Herriko Unibertsitatea, Argitalpen Zerbitzua 1998
| '''822'''<ref name="ECODIARIO" />
* Elorza Antonio (Coordinador) La Historia de Eta, Madrid, Temas de Hoy 2000
|}
* Equipo Cinco Las víctimas del post-franquismo: 55 muertos, balance trágico de un año de terror Madrid Sedmay, 1977
 
* Equipo "D" La década del terror 1973-1983 Madrid, Dyrsa, 1984
L'8 aprile 2017, come preannunciato alcuni giorni prima, l'ETA consegna, facendoli ritrovare in territorio francese, i propri depositi di armi. All'appello mancano comunque un centinaio di armi, questo perché essendo i dirigenti dell'ETA tutti agli arresti, i membri attivi dell'organizzazione che si trovavano ancora in libertà (una trentina circa) non erano a conoscenza di tutte le ubicazioni.
* Fontes Ignacio, Menéndez Manuel Ángel, La prensa frente a ETA: Miguel Ángel Blanco (1968-1997), in memoriam Madrid, Fundación Pro-Derechos
Nel 2018 viene annunciato lo scioglimento definitivo del gruppo, da attuarsi nel primo fine settimana di maggio<ref name=scioglimento/>. Oltre a questo, attraverso un comunicato pubblicato dal quotidiano basco Gara, è stata fatta ammenda ufficiale per le sofferenze causate alla popolazione in 50 anni di lotta armata, che hanno provocato quasi mille morti.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/20/news/spagna_eta_chiede_perdono_alle_vittime-194360113/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P4-S1.6-T1|titolo=Spagna, l'Eta chiede perdono alle vittime|pubblicazione=Repubblica.it|data=20 aprile 2018|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
* Francés Sayas, Pedro José Una solución al conflicto vasco: el espacio de decisión Barañain, P.J. Francés, 2000
 
* Humanos Miguel Ángel Blanco, 1999
Nell'ultimo video-messaggio dell'organizzazione, diffuso il 3 maggio 2018, la voce del latitante Josu Urrutikoetxea (''alias'' "Josu Ternera") annunciava: «Abbiamo smantellato tutte le nostre strutture operative - dice Urrutikoetxea - ed è conclusa qualsiasi attività dell'ETA. Questa organizzazione non sarà più un attore che assuma posizioni politiche o promuova iniziative. Quest'ultima decisione vuole favorire una nuova fase storica. L'ETA nacque da questo popolo e ora in questo popolo si scioglie». Dopo Urrutikoetxea interviene anche María Soledad Iparraguirre Guenechea (''alias'' "Anboto", e ''alias'' "Marixol" fino al 1994), che fu una degli ultimi capi dei ''commandos'' operativi e che ora è detenuta in Francia<ref>Omero Ciai, ''L'Eta non c'è più, dopo mezzo secolo di terrore'', La Repubblica, 4 maggio 2018.</ref>.
* Juaristi Jon, El bucle melancolico: historia de nacionalistas vascos Madrid, Espasa Calpe, 1997
* Ibarra Guel Pedro La evolucion estrategica de Eta, de la 'Guerra Revolucionaria', 1963 a la negociacion, 1987. San Sebastian, Kriselu, 1987.
* Ioyer Barbara Geopolitique du Pays basque: nations et nationalismes en Espagne Paris, L'Harmattan, 1997.
* Martín Beristain, Carlos Violencia, Apoyo a las víctimas y reconstrucción social: experiencias internacionales y el desafío vasco = Kalteak zuzendu eta biktimei lagundu: beste herrialdetako esperientziak eta euskal kasuan eduki ditzakeen aplikazioak Madrid Fundamentos, 2000
* Morales José Luis; Toda Teresa; Imaz, Miren, La Trama del G.A.L. Madrid, Revolución, 1988
* Morán Blanco Sagrario ETA entre España y Francia Madrid, Editorial Complutense, 1997
* Muñoz Alonso, Alejandro, El terrorismo en España Barcelona Círculo de Lectores 1982
* Ollora Juan María Una vía hacia la paz Donostia, Erein, 1996
* Piñuel, José Luis El terrorismo en la transición española, 1972-1982 Madrid Fundamentos, 1986
* Presidencia del Gobierno Acuerdo para la normalización y pacificación de Euskadi: 12 de enero de 1988
* Reinares Nestares, Fernando Terrorismo y antiterrorismo Barcelona, Paidós Ibérica, 1998 Salvi
* Unzueta, Patxo El terrorismo: ETA y el problema vasco Barcelona: Destino, 1997
 
== Ideologia e struttura organizzativa ==
''In lingua francese'':
[[File:Euskal Herriko mapa koloreztatua.png|miniatura|Mappa del territorio rivendicato dall'ETA per la creazione dell'[[Paese basco|Euskal Herria]]. Le province di [[Labourd|Lapurdi]], [[Soule (provincia)|Zuberoa]] e [[Bassa Navarra|Nafarroa Beherea]] sono in [[Francia]], le restanti in [[Spagna]].|alt=]]
* Cassan, Patrick, Le pouvoir français et la question basque (1981-1993) Paris; Montréal: l'Harmattan, 1997
L'organizzazione propugnava, attraverso il ricorso ad azioni violente, l'indipendenza politica della comunità basca e la creazione di uno [[Stato socialista]] denominato [[Paese basco|Euskal Herria]]. Tale Stato avrebbe dovuto comprendere le tre province dell'attuale comunità autonoma spagnola di [[Paesi Baschi|Euskadi]] ([[Biscaglia|Bizkaia]] con capoluogo [[Bilbao|Bilbo]], [[Gipuzkoa]] con capoluogo [[San Sebastián|Donostia]] e [[Álava|Araba]] con capoluogo [[Vitoria|Gasteiz]]), la comunità autonoma di [[Navarra|Nafarroa]] e le tre province basche del sud ovest della [[Francia]] ([[Labourd|Lapurdi]], [[Soule (provincia)|Zuberoa]] e [[Bassa Navarra|Baxenabarre]]), per un totale di sette province. Il sentimento di identità nazionale presente in queste regioni è in gran parte dovuto alla [[lingua basca]], un idioma estraneo alla matrice indoeuropea e di cui tuttora non si conoscono le radici etimologiche (sebbene la teoria più accreditata sia l'origine pre-[[Lingua protoindoeuropea|indoeuropea]], ossia le parlate nella penisola iberica prima delle invasioni indoeuropee, avvenute intorno al 1200 a.C.).
 
Il suo simbolo era un serpente che si avvolge attorno a un'ascia; accanto vi è il motto ''Bietan jarrai'' ("Perseguire entrambi"), riferito al perseguimento della lotta politica e di quella armata, attraverso i valori di [[patria]] e [[libertà]].
''In lingua inglese'':
* Clark P. Robert, The Basque Insurgents Eta, 1952-1980 Madison, The University of Wisconsin Press, 1984
* Moxon-Browne. Edward, Spain and the ETA. the bid for Basque autonomy London. Centre for Security and Conflict Studies. 1987
 
I membri di ETA venivano comunemente chiamati ''etarras'' (singolare: ''etarra''), un neologismo creato dalla stampa spagnola unendo il nome stesso dell'organizzazione con il suffisso usato in [[Lingua basca|euskera]] per denominare gli abitanti di una data località (in italiano suonerebbe come "etani" o "etesi"). Altri termini comunemente usati erano ''liberado'', che indicava chi si era rifugiato in Francia, ''legal'', che indicava chi non era stato ancora schedato dalla polizia, e ''quemado'', che si riferiva a chi era libero dopo essere stato detenuto.
=== Materiale documentaristico e film sull'ETA ===
* ''[[Ogro]]''<ref>[http://akas.imdb.com/Title?0079655 Operación Ogro (1979)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (1979), sull'uccisione di [[Luis Carrero Blanco]]
* ''[http://akas.imdb.com/Title?0082424 Fuga da Segovia]'' (1981), prigionieri dell'ETA fuggono dalla prigione di [[Segovia]]
* ''[http://akas.imdb.com/Title?0242154 Yoyes]'' (2000), sull'uccisione di María Dolores Katarain
* ''[http://akas.imdb.com/Title?0291024 Assassinio del febbraio]'' (2001), sull'uccisione del politico basco Fernando Buesa e delle sue due guardie del corpo
* ''[http://akas.imdb.com/title/tt0382898/ La pelota vasca]'' (2003), intervista sulle politiche del nazionalismo basco. Comprende testimonianze di vittime e parenti di prigionieri dell'ETA.
* ''[http://akas.imdb.com/title/tt0385842/ Lobo]'' (2004), basato sulla vita dell'agente segreto Mikel Lejarza
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[PaesiPaese Baschibasco]]
*[[Paesi Baschi]], comunità autonoma spagnola comprendente le province di [[Biscaglia]], [[Gipuzkoa]] e [[Álava|Araba]]
* [[Batasuna]]
*[[Batasuna]]
*[[Fronte di Liberazione Bretone]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:ETAinterprogetto|n=Categoria:ETA}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.avt.org|Associazione vittime del terrorismo|lingua=es}}
* {{cita web|http://www.bastayaavt.org/|BastaAssociazione vittime del Yaterrorismo|lingua=es}}
*{{cita web|url=http://www.bastaya.org/|titolo=Basta Ya|lingua=es|accesso=12 marzo 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706164102/http://www.bastaya.org/|urlmorto=sì}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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