Euskadi Ta Askatasuna: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||ETA (disambigua)|ETA}}
{{
|Nome = Euskadi Ta Askatasuna
|Immagine =Logo of Euskadi Ta Askatasuna.png
|Dimensioni imm =150px
|Didascalia =
|Attiva = 1958-2018<br><small>(Non più belligerante già dal 20 ottobre 2011 e totalmente disarmata dall'8 aprile 2017)</small>
|Nazione = {{ESP}}<br>{{FRA}}
|
|Ideologia = [[Nazionalismo basco]]<br>[[Indipendentismo]]<br>[[Abertzale|Sinistra Abertzale]]<br>[[Federalismo europeo]]<br>[[Marxismo-leninismo]] <small>(fazione)</small>
|Fondatori =
|Componenti principali = [[Josu Urrutikoetxea]], [[David Pla]], [[Iratxe Sorzabal]]
|Simbolo = [[File:ETAren anagrama Altsasun (cropped).jpg|150px]]
|Descr simbolo =
|Azioni =
|Alleanze = [[Batasuna]]
|Tipo =
|Ref =
}}'''Euskadi Ta Askatasuna''' ({{lett|[[Paese basco]] e libertà}},<small> {{Abbr|pron.|pronuncia}} [[lingua basca|basca]]: </small>{{IPA|[eus̺kaði ta as̺katas̺una]}}) anche nota con l'[[acronimo]] di '''ETA''', è stata un'organizzazione armata [[Terrorismo|terroristica]] [[Nazionalismo basco|basco-nazionalista]] [[Indipendentismo|indipendentista]] con una fazione [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]]<ref>{{cita web|autore = Imanol Lizarralde|url = http://www.goizargi.com/2003/queeselmlnv4.htm|titolo = ¿Qué es el MLNV? ( y 4)|sito = goizargi.com|accesso = 30 luglio 2009|lingua = es|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190115214359/http://www.goizargi.com/2003/queeselmlnv4.htm|urlmorto = sì}}</ref>, sciolta nel 2018<ref name="scioglimento">{{Cita news |url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/02/news/l_eta_annuncia_lo_scioglimento_non_serviamo_piu_-195346510/ |titolo=L'Eta annuncia lo scioglimento: "Non serviamo più" |pubblicazione=Repubblica.it |data=2 maggio 2018 |accesso=3 maggio 2018}}</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/04/08/spagna-giorno-del-disarmo-eta-rivelati-depositi-armi_dfJWLLH3eTVakEzRaq0iEN.html Spagna, il giorno del disarmo Eta: rivelati depositi di armi]</ref>, il cui scopo era l'indipendenza del [[popolo basco]].
Creata nel 1958 come [[associazione studentesca]] clandestina per sostenere l'[[indipendentismo]] basco, si accosterà alla [[lotta armata]] verso la metà degli anni 1960 per poi cessare la propria attività armata (ma non quella politica e di pacificazione del conflitto) il 20 ottobre 2011<ref>[https://politica.elpais.com/politica/2011/10/19/actualidad/1319056094_153776.html ETA pone fin a 43 años de terror | Política | EL PAÍS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'ETA è stata responsabile dell'uccisione di oltre 800 persone<ref name="ECODIARIO">{{es}} [http://ecodiario.eleconomista.es/politica/noticias/404323/03/08/ETA-822-muertos-en-40-anos-de-atentados-contra-el-Estado-espanol.html "ETA: 822 muertos en 40 años de atentados contra el Estado español"]</ref>, e considerata un'[[Terrorismo|organizzazione terroristica]] da diversi Stati, tra cui la [[Spagna]], la [[Francia]] e gli [[Stati Uniti d'America]], oltre che [[Organizzazioni terroristiche secondo l'Unione europea|dall'Unione europea]].<ref>{{Cita web |url=http://www.presseurop.eu/it/content/article/45771-leuropa-conferma-batasuna-e-fuorilegge |titolo=L'Europa conferma: Batasuna è fuorilegge |accesso=9 luglio 2009 |dataarchivio=4 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090704071108/http://www.presseurop.eu/it/content/article/45771-leuropa-conferma-batasuna-e-fuorilegge |urlmorto=sì }}</ref>
Il partito [[Batasuna]] era considerato il suo braccio politico: le sue attività furono poi dichiarate illegali e sospese a partire dall'agosto del 2002.
==Storia==
La storia dell'ETA comincia nel 1958, dalla scissione degli Ekin dal Partito nazionalista basco, quando un gruppo di giovani studenti nazionalisti fonda clandestinamente l'Euskadi ta Askatasuna ("Paese Basco e Libertà").
===Gli attentati dell'ETA===
Il primo attentato avviene il 7 giugno 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines; il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso [[Melitón Manzanas]], dirigente della Brigada Social (polizia politica) di [[Gipuzkoa]].
Il 20 dicembre 1973 nell'attentato, denominato dai media [[Operación Ogro]], viene assassinato l'ammiraglio [[Luis Carrero Blanco]], capo del governo e possibile successore del dittatore [[Francisco Franco]], che con lo [[Spagna franchista|Stato centralista]] aveva spazzato via nel 1942 l'autonomia basca. Con lui muoiono l'autista e un agente di scorta. La tecnica è quella dell'utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada. La potenza dell'esplosione scaraventò l'automobile dell'ammiraglio spagnolo a oltre 30 metri di altezza.
Il 13 settembre 1974, dodici persone vengono uccise nell'esplosione di una bomba alla caffetteria "Rolando" a [[Madrid]]. Dopo la morte del [[dittatore]] [[Francisco Franco]] nel 1975, con la [[transizione democratica]] fu concessa un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza.
Il 4 ottobre 1976 l'ETA uccide, a [[San Sebastián]], Juan María de Araluce y Villar, consigliere del Regno. Nel 1978 viene fondato [[Batasuna|Herri Batasuna]], il partito [[Nazionalismo|nazionalista]], considerato il braccio politico dell'organizzazione separatista.
Il 29 luglio 1979, una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in [[Spagna]], ovvero l'[[aeroporto di Madrid-Barajas]], la stazione ferroviaria di [[Chamartín (Madrid)|Chamartín]], nella periferia settentrionale di [[Madrid]], e la stazione di [[Stazione di Madrid Atocha|Atocha]] nel centro della capitale. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti.
Il 12 aprile 1985 esplode una bomba in un ristorante di [[Torrejón de Ardoz]], "El Descanso", provocando 17 morti e 82 feriti; il ristorante era molto frequentato dal personale statunitense della vicina base aerea. L'attentato viene rivendicato anche dalla [[Jihād]] [[islam]]ica.
Il 14 luglio 1986 un'autobomba esplode in piazza della Repubblica Dominicana, a [[Madrid]], uccidendo 12 agenti della Guardia Civil.
[[File:ETAren anagrama Altsasun.jpg|thumb|upright=1.4|Acronimo di ETA ad [[Altsasu]], comune della [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] di [[Navarra]]]]
Il 19 giugno 1987 un'autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro commerciale Hipercor (parte de [[El Corte Inglés]]), a [[Barcellona]], provocando 21 morti e 45 feriti.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/20/per-la-spagna-un-giorno-di-sangue.html|titolo=Per la Spagna un giorno di sangue|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 giugno 1987|p=11}}</ref> In occasione di questo attentato l'ETA diramò un comunicato in cui affermava che «si è trattato di un errore».
Meno di 6 mesi dopo, a [[Saragozza]], un'autobomba davanti ad un palazzo della Guardia Civil uccide 11 persone, ferendone altre 40.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/12/eta-tornata-colpire-in-spagna.html|titolo=L' ETA è tornata a colpire in Spagna Strage in una caserma a Saragozza|autore=Carlos Elordi|pubblicazione=Politica estera - la Repubblica|data=12 dicembre 1987|p=13}}</ref>
Il 29 maggio 1991 dieci persone rimangono uccise in un attentato contro la Guardia Civil di [[Vic]], nei dintorni di Barcellona. Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziato ad [[Algeri]] tra il governo spagnolo e l'ETA. Morte le speranze di un accordo, nel 1992 viene arrestato il capo militare dell'organizzazione, [[Francisco Mujika Garmendia]], nome di battaglia "Pakito".
[[File:Placa Carrero Blanco.jpg|thumb|left|Insegna alla memoria dell'[[Ammiraglio]] [[Luis Carrero Blanco]], allora capo del governo, ucciso dall'ETA: la sua automobile saltò in aria a causa di un ordigno, con 100 chili di esplosivo, collocato sotto la strada.]]
Il 21 giugno 1992 un'autobomba esplode nel centro di Madrid al passaggio di un convoglio militare, provocando sette morti e 36 feriti. Nel 1995 l'ETA uccide [[Gregorio Ordóñez]], presidente del [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] nei [[Paesi Baschi]].
Nel 1997 avviene il rapimento, a [[Bilbao]], di [[Miguel Ángel Blanco|Miguel Ángel Blanco Garrido]], consigliere comunale del Partito Popolare, successivamente assassinato, e avviene anche l'assassinio di un magistrato del [[Corte suprema|Tribunale supremo]], Rafael Martínez Emperador. Poco dopo, 23 capi del partito [[Herri Batasuna]] vengono condannati a sette anni di carcere con l'accusa di legami con l'ETA.
L'offensiva sempre più dura del governo [[José Maria Aznar|Aznar]] costringe l'ETA, nel settembre 1998, ad annunciare la prima tregua a tempo indeterminato della sua storia.
====Gli anni 2000====
Ma all'inizio del 2000 riprendono le ostilità, con una serie di omicidi mirati. Ad [[Andoain]], il 7 maggio 2000, viene assassinato il giornalista di ''[[El Mundo]]'', [[José Luis López de Lacalle]]. Il 30 ottobre 2000 viene ucciso José Francisco Querol, giudice della camera militare della Corte suprema spagnola, e pochi giorni dopo è la volta dell'ex ministro Ernest Lluch. Il 24 settembre 2002 un agente della Guardia Civil venne ucciso fra le città di [[Leitza]] e [[Berastegi]], nella [[Gipuzkoa|provincia di Gipuzkoa]]; nello stesso episodio rimasero feriti altri due agenti.
Dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]], l'[[Unione europea]] inserisce l'ETA in una speciale lista contenente le organizzazioni terroristiche contro cui adottare misure di repressione.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/12/29/europa-in-vigore-la-lista-nera-delle.html Europa, in vigore la lista nera delle organizzazioni terroristiche], la Repubblica, 29 dicembre 2001</ref>
Mentre il giudice [[Baltasar Garzón]] sospende le attività del partito [[Batasuna]] e ne sequestra i beni, la polizia francese arresta due capi dell'ETA.
Anche gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno dichiarato Batasuna un'organizzazione terroristica nel maggio 2003, e nel dicembre dello stesso anno viene catturato il presunto capo dell'organizzazione, [[Ibon Fernández de Iradi]], sfuggito all'arresto un anno prima. In primo momento le autorità spagnole attribuirono all'ETA gli [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid|attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004]], ma le inchieste parlamentari e giudiziarie non hanno poi confermato questa ipotesi.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_31/sentenza_stragi_madrid.shtml Stragi di Madrid, oggi la sentenza in diretta], Corriere della Sera, 31 ottobre 2007</ref>
Gli ultimi attentati mortali addebitati all'ETA sono l'uccisione, il 1º dicembre del 2007, delle due [[Guardia Civil|guardie civili]] [[Fernando Trapero]], di 23 anni, e [[Raúl Centeno]], di 24<ref>{{es}}[https://www.elpais.com/articulo/espana/Muere/agente/tiroteado/Francia/ETA/sabado/elpepuesp/20071205elpepunac_11/Tes Articolo] di ''[[El País]]'' del 5 dicembre 2007. Trapero, inizialmente solo ferito, morirà quattro giorni dopo il ferimento.</ref>, dell'imprenditore [[Ignacio Uría Mendizábal]], 71 anni, proprietario e fondatore dell'impresa Altuna y Uría, impegnata nella costruzione della [[Alta Velocidad Española|ferrovia ad alta velocità]] nei Paesi Baschi, avvenuto il 5 dicembre 2008, e, infine, di [[Isaías Carrasco]], ex consigliere comunale del [[Partido Socialista de Euskadi|Partito Socialista Basco]], ucciso il 7 marzo 2008 fuori dalla sua abitazione a [[Mondragón]], nei Paesi Baschi. Prima di quest'ultima azione, l'ETA ha provocato e rivendicato decine di attentati, che in gran maggioranza non hanno provocato vittime per l'abitudine dell'ETA di effettuare una telefonata di avvertimento due ore prima dell'esplosione. La maggior parte sono riconducibili ad azioni dimostrative (come quelli verso obiettivi turistici) oppure a fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Infatti, l'ETA ha continuato a finanziarsi tramite una fitta rete d'estorsione che ha colpito direttamente migliaia di imprenditori baschi e della vicina regione della Navarra.<ref>{{es}} http://www.elmundo.es/elmundo/2008/07/01/espana/1214914553.html</ref>
Il 22 marzo 2006, l'organizzazione annuncia con un comunicato alla rete televisiva [[Euskal Irrati Telebista|EITB]] e al giornale ''[[Berria]]'' una tregua con l'obiettivo di trovare una soluzione democratica al conflitto basco, tregua interrotta il 30 dicembre 2006 con l'esplosione di un furgone-bomba in un parcheggio multipiano del terminal 4 dell'aeroporto Barajas di [[Madrid]]. A fronte dei 2 morti e dei 19 feriti, il premier spagnolo [[José Luis Rodríguez Zapatero|Zapatero]] annuncia la sospensione del dialogo di pace con l'ETA.
Alle 3:30 del 17 novembre
Il 31 dicembre
Il 18 aprile
Un attentato è avvenuto il 29 luglio
Il 28 febbraio
Il 20 maggio
===La tregua del 2011===
Il 10 gennaio 2011, l'ETA, inattiva da 17 mesi, annunciò un cessate il fuoco da loro definito «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale», anche se la sensazione di una tregua si era già avuta verso il mese di settembre del 2010, quando annunciò la fine delle operazioni offensive. Questa decisione fu presa dai capi dell'[[organizzazione]] per avviare un processo di soluzione definitiva e per la fine dello [[guerra|scontro armato]], nonostante abbiano continuato a sostenere il diritto all'[[autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]] e all'unificazione dei [[Paese basco|territori baschi]].
Il 17 ottobre 2011, con un comunicato di un responsabile del PNV che ha chiesto l'anonimato, l'ETA ha deciso di porre definitivamente fine alla violenza, con l'intenzione di fare un annuncio ufficiale in tal senso.<ref>{{it}}[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/10/17/visualizza_new.html_671382038.html Eta depone definitivamente armi], ANSA, 17 ottobre 2011</ref> Il 20 ottobre 2011 l'Eta ha infatti annunciato la "cessazione definitiva della sua attività armata".<ref>{{es}}https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-15393014</ref>
{| style="float:right; margin:1em 1em 1em 1em; width:25em; border: 1px solid #a0a0a0; padding: 10px; background-color: #F5F5F5; text-align:center;"
|-
| Civili
| Polizia o militari
! Totale
|-
| 341
| 481
| '''822'''<ref name="ECODIARIO" />
|}
L'8 aprile 2017, come preannunciato alcuni giorni prima, l'ETA consegna, facendoli ritrovare in territorio francese, i propri depositi di armi. All'appello mancano comunque un centinaio di armi, questo perché essendo i dirigenti dell'ETA tutti agli arresti, i membri attivi dell'organizzazione che si trovavano ancora in libertà (una trentina circa) non erano a conoscenza di tutte le ubicazioni.
Nel 2018 viene annunciato lo scioglimento definitivo del gruppo, da attuarsi nel primo fine settimana di maggio<ref name=scioglimento/>. Oltre a questo, attraverso un comunicato pubblicato dal quotidiano basco Gara, è stata fatta ammenda ufficiale per le sofferenze causate alla popolazione in 50 anni di lotta armata, che hanno provocato quasi mille morti.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/20/news/spagna_eta_chiede_perdono_alle_vittime-194360113/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P4-S1.6-T1|titolo=Spagna, l'Eta chiede perdono alle vittime|pubblicazione=Repubblica.it|data=20 aprile 2018|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
Nell'ultimo video-messaggio dell'organizzazione, diffuso il 3 maggio 2018, la voce del latitante Josu Urrutikoetxea (''alias'' "Josu Ternera") annunciava: «Abbiamo smantellato tutte le nostre strutture operative - dice Urrutikoetxea - ed è conclusa qualsiasi attività dell'ETA. Questa organizzazione non sarà più un attore che assuma posizioni politiche o promuova iniziative. Quest'ultima decisione vuole favorire una nuova fase storica. L'ETA nacque da questo popolo e ora in questo popolo si scioglie». Dopo Urrutikoetxea interviene anche María Soledad Iparraguirre Guenechea (''alias'' "Anboto", e ''alias'' "Marixol" fino al 1994), che fu una degli ultimi capi dei ''commandos'' operativi e che ora è detenuta in Francia<ref>Omero Ciai, ''L'Eta non c'è più, dopo mezzo secolo di terrore'', La Repubblica, 4 maggio 2018.</ref>.
== Ideologia e struttura organizzativa ==
[[File:Euskal Herriko mapa koloreztatua.png|miniatura|Mappa del territorio rivendicato dall'ETA per la creazione dell'[[Paese basco|Euskal Herria]]. Le province di [[Labourd|Lapurdi]], [[Soule (provincia)|Zuberoa]] e [[Bassa Navarra|Nafarroa Beherea]] sono in [[Francia]], le restanti in [[Spagna]].|alt=]]
L'organizzazione propugnava, attraverso il ricorso ad azioni violente, l'indipendenza politica della comunità basca e la creazione di uno [[Stato socialista]] denominato [[Paese basco|Euskal Herria]]. Tale Stato avrebbe dovuto comprendere le tre province dell'attuale comunità autonoma spagnola di [[Paesi Baschi|Euskadi]] ([[Biscaglia|Bizkaia]] con capoluogo [[Bilbao|Bilbo]], [[Gipuzkoa]] con capoluogo [[San Sebastián|Donostia]] e [[Álava|Araba]] con capoluogo [[Vitoria|Gasteiz]]), la comunità autonoma di [[Navarra|Nafarroa]] e le tre province basche del sud ovest della [[Francia]] ([[Labourd|Lapurdi]], [[Soule (provincia)|Zuberoa]] e [[Bassa Navarra|Baxenabarre]]), per un totale di sette province. Il sentimento di identità nazionale presente in queste regioni è in gran parte dovuto alla [[lingua basca]], un idioma estraneo alla matrice indoeuropea e di cui tuttora non si conoscono le radici etimologiche (sebbene la teoria più accreditata sia l'origine pre-[[Lingua protoindoeuropea|indoeuropea]], ossia le parlate nella penisola iberica prima delle invasioni indoeuropee, avvenute intorno al 1200 a.C.).
Il suo simbolo era un serpente che si avvolge attorno a un'ascia; accanto vi è il motto ''Bietan jarrai'' ("Perseguire entrambi"), riferito al perseguimento della lotta politica e di quella armata, attraverso i valori di [[patria]] e [[libertà]].
I membri di ETA venivano comunemente chiamati ''etarras'' (singolare: ''etarra''), un neologismo creato dalla stampa spagnola unendo il nome stesso dell'organizzazione con il suffisso usato in [[Lingua basca|euskera]] per denominare gli abitanti di una data località (in italiano suonerebbe come "etani" o "etesi"). Altri termini comunemente usati erano ''liberado'', che indicava chi si era rifugiato in Francia, ''legal'', che indicava chi non era stato ancora schedato dalla polizia, e ''quemado'', che si riferiva a chi era libero dopo essere stato detenuto.
== Note ==
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== Voci correlate ==
*
*[[Paesi Baschi]], comunità autonoma spagnola comprendente le province di [[Biscaglia]], [[Gipuzkoa]] e [[Álava|Araba]]
*[[Batasuna]]
*[[Fronte di Liberazione Bretone]]
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*
*{{cita web|url=http://www.bastaya.org/|titolo=Basta Ya|lingua=es|accesso=12 marzo 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706164102/http://www.bastaya.org/|urlmorto=sì}}
{{Euskal Herria}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Francia|politica|Spagna}}
[[Categoria:Nazionalismo basco]]
[[Categoria:Organizzazioni terroristiche]]
[[Categoria:Terrorismo in Spagna]]
[[Categoria:Terrorismo in Francia]]
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