Dusty Springfield: differenze tra le versioni
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|nome = Dusty Springfield
|nazione = GBR
|genere =
|genere2 =
|nota
|nota genere2 = <ref name="allmusic.com" />
▲|nota genere2 = <ref>{{cita web | url=http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&searchlink=DUSTY{{!}}SPRINGFIELD&sql=11:gifpxqr5ldae~T1 | titolo=All Music - Dusty Springfield| | lingua=en | accesso=6 novembre 2009}}</ref>
|anno inizio attività = 1958
|anno fine attività = 1995
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|immagine = Dusty Springfield (1966)b.png
|didascalia = Dusty Springfield nel 1966
|strumento =
|band precedenti = The Lana Sisters, The Springfields
|
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}}
{{Bio
|Nome = Dusty
|Cognome = Springfield
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = F
|LuogoNascita = Londra
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|Attività = cantante
|Nazionalità = britannica
|PostNazionalità = il cui impatto sulla storia del costume e della musica popolare britannica del [[XX secolo|Novecento]]<ref name=Bordone>{{cita news|autore=Carlo Bordone|titolo=Merry Melodies: Il pop in 100 album fondamentali|pubblicazione=[[Il mucchio selvaggio (rivista)|Mucchio Extra]]|data=#22 Estate 2006|editore = Stemax Coop}}</ref> è paragonabile a quello che [[Mina (cantante)|Mina]] ha avuto in [[Italia]]
}}
== Biografia ==
=== Le origini ===
Mary è la secondogenita di Gerard e Catherine (Kay) O'Brien, immigrati [[Irlanda|irlandesi]] originari di [[Tralee]] e stabilitisi in uno dei quartieri operai della periferia nord di [[Londra]]. Cresce nel sobborgo di [[Ealing]] e già da bambina si guadagna il soprannome di '''Dusty''' per il suo atteggiamento da maschiaccio. Eredita la passione per la musica dal nonno materno, che la incoraggia ad ascoltare autori come [[George Gershwin]], [[Richard Rodgers]], [[Cole Porter]], [[Count Basie]], [[Duke Ellington]] e [[Glenn Miller]]. Il suo modello musicale da ragazzina è [[Peggy Lee]]. Nel [[1958]] lascia la scuola e, rispondendo a un annuncio su un giornale, si unisce al gruppo delle ''Lana Sisters''. Grazie a questa esperienza impara l'armonia vocale, le tecniche di microfonia e di registrazione, si esibisce in spettacoli dal vivo, incide alcuni singoli (fra i quali anche una versione inglese di ''[[Tintarella di luna/Mai|Tintarella di luna]]'') e fa anche le prime apparizioni televisive.
Nel [[1960]] lascia il gruppo e, insieme a Dion O'Brien (suo fratello maggiore, che prenderà il nome di Tom Springfield) e a Reshad (Tim) Feild, forma il trio ''the Springfields''. I ragazzi del trio, che si ispirano al [[musica folk|folk]] americano, vengono messi sotto contratto dalla [[Philips Records|Philips]], piazzano alcuni successi nella classifica inglese (''Island of Dreams'') e uno (''Silver Threads and Golden Needles'') addirittura nella classifica [[Stati Uniti d'America|USA]]. Vengono così inviati a [[Nashville]] per registrare un album (''Folk Songs from the Hills''), e durante il loro soggiorno negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], Dusty ha modo di conoscere e di ascoltare la musica dei nuovi gruppi vocali femminili di colore. Questo sarà determinante nella sua successiva svolta musicale. Nel [[1963]] ''Say I Won't Be There'', che sarà l'ultimo singolo registrato dagli Springfields, raggiunge le prime posizioni nella classifica britannica, ma il gruppo sa di non poter reggere l'impatto della nuova ondata [[musica beat|beat]] e, dopo l'ultimo concerto tenuto l'11 ottobre al London Palladium, decide di sciogliersi. Lo stesso Tom incoraggia sua sorella a proseguire la carriera come solista.
=== Il debutto come solista ===
Appena sei giorni dopo Dusty entra in sala di registrazione e realizza il suo primo [[45 giri]]. ''[[I Only Want to Be with You]]'' viene pubblicato nel novembre 1963 ed entra immediatamente tra i dischi più venduti, rimanendo in classifica 18 settimane e risuonando in vari Paesi d'[[Europa]] e oltreoceano (la canzone è stata fra l'altro ripresa in chiave [[remix]] nel [[2009]] dalla cantante italo-francese [[Juliette Jolie]]). La canzone, dichiaratamente ispirata al ''Motown sound'', imita i suoni e lo stile del famoso arrangiatore [[Phil Spector]]
A questo singolo fa subito seguito ''[[A Girl Called Dusty]]'', un album che sorprende per la coraggiosa scelta di autori non ancora molto noti, ma che in seguito caratterizzeranno la scena ''pop'' internazionale: [[Burt Bacharach]], [[Randy Newman]] e [[Carole King]]. Nel maggio [[1964]] l'album arriva nel Regno Unito al numero 6 della classifica e viene seguito da due altri successi a 45 giri: il primo, ''I Just Don't Know What to Do With Myself'' è un brano di Bacharach (ripreso, tra l'altro, nel [[2003]] dal gruppo [[rock]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[White Stripes]]), il secondo, ''Losing You'', viene scritto da suo fratello Tom.
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=== Gli anni del grande successo ===
Nel [[1965]] Dusty viene invitata a [[Sanremo]] dove gareggia al [[Festival di Sanremo 1965|Festival]] con ''Di fronte all'amore'' e ''Tu che ne sai?'' Entrambi i brani vengono eliminati e Dusty si trova esclusa dalla finale ma, tornata in Inghilterra, decide di prendere la canzone a suo parere più bella della manifestazione e di interpretarla a suo modo. ''[[Io che non vivo (senza te)]]'', scritta da [[Pino Donaggio]], viene adattata in [[lingua inglese|inglese]] da Vicki Wickham, sua amica e futura manager, e da Simon Napier-Bell, e diventa ''[[You Don't Have to Say You Love Me]]''. Insoddisfatta dal risultato della registrazione, con il perfezionismo che tutti le hanno sempre riconosciuto, chiede di montare il microfono nella tromba delle scale dell'edificio in cui si trova lo studio e, cantando dal fondo della cantina, ottiene finalmente l'effetto di eco che desiderava. Il brano raggiunge il numero 1 nelle classifiche di molti Paesi europei e sfonda anche negli Stati Uniti, diventando un ''evergreen'' (è stata votata tra le prime cento canzoni di ogni tempo in un referendum di Radio 2 della BBC).
Nello stesso anno a Dusty viene offerta la conduzione di uno ''special'' televisivo in cui ha l'opportunità di dar voce in Gran Bretagna alle star emergenti del ''[[rhythm and blues]]''. Lo show, intitolato ''The Sound Of Motown'', ospita personaggi
Nel [[1966]] la cantante si trova a dover giocare letteralmente su due sponde: in Gran Bretagna i discografici privilegiano ormai i gruppi dell'ondata ''beat'' e la sua figura è leggermente in declino, nonostante anche per il 1965 sia stata confermata miglior cantante dell'anno, negli Stati Uniti invece la sua reputazione è tale che gli autori scrivono pezzi destinati espressamente alla sua voce. Tra questi, Carole King che scrive per lei ''Some of Your Lovin''' e ''Goin' Back'', [[Ben Weisman]] che le confeziona ''All I See Is You'', una ballata in puro stile "sanremese", con il proposito di bissare il successo del brano di Donaggio, e Burt Bacharach che le affida ''The Look of Love'', brano che verrà inserito nella celebre pellicola ''[[James Bond 007 - Casino Royale]]''.
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=== Il declino ===
Nel [[1970]] è pronto il suo terzo lavoro per la casa discografica statunitense
In questo periodo, il ''gossip'' sulla vita privata di Dusty Springfield, finora tenuta gelosamente nascosta, irrompe prepotentemente sulle pagine dei giornali. Il fatto che a 31 anni non fosse sposata e non avesse avuto, apparentemente, alcuna relazione con un uomo aveva alimentato molti pettegolezzi, ma all'epoca intervistare un personaggio pubblico sulla propria vita sessuale era impensabile. Eppure Ray Connolly, giornalista dell'[[Evening Standard]], riesce a farsi rilasciare una dichiarazione nella quale la cantante ammette di aver imparato ad accettare, con il tempo, la propria diversità omosessuale o, secondo alcuni, bisessuale.
La cosa, per alcuni, sembra non aver influito sulla sua carriera e per altri, invece, lo
L'[[1973|anno successivo]] scade il contratto con la Philips e con l'Atlantic. Dusty si trasferisce a [[Hollywood]] e, dopo l'uscita dell'album ''[[Cameo (album)|Cameo]]'' per la [[Dunhill Records]], decide di ritirarsi a vita privata e per un certo periodo non si sente più parlare di lei. In questi anni sembra che sia stata sottoposta a pesanti trattamenti antidepressivi, mirati
=== Il ritorno sulle scene ===
Il [[1978]] è l'anno del suo ritorno sulle scene, con ''[[It Begins Again]]'', album realizzato con Roy Thomas Baker, ex produttore dei [[Queen]]. Ricomincia per Dusty il grande giro promozionale nelle TV, in radio e nelle sale stampa. Sorprendentemente l'[[1979|anno successivo]] pubblica un nuovo LP, ''[[Living Without Your Love]]'', e per l'occasione compare sul palcoscenico in quella che sarà la sua ultima esibizione di fronte a un grande pubblico, in uno spettacolo di beneficenza che ha luogo alla [[Royal Albert Hall]] in presenza della [[Margaret Windsor|Principessa Margaret d'Inghilterra]].
Anche negli [[anni 1980|anni ottanta]], Dusty Springfield sarà lontana dalle scene. Lo spettacolare ritorno avrà luogo nel [[1987]] grazie ai [[Pet Shop Boys]], che la vogliono come partner nel brano ''What Have I Done to Deserve This?''. Il brano, corredato di videoclip, irrompe al numero 2 delle classifiche sia statunitensi che britanniche
{{Approfondimento
|titolo
|contenuto = Il cantante dei Pet Shop Boys, [[Neil Tennant]], è stato sempre un grande ammiratore di Dusty Springfield. Nel loro primo album ''[[Please (Pet Shop Boys)|Please]]'' (1986) il duo voleva includere la traccia ''[[What Have I Done to Deserve This?]]'' duettando proprio con
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
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Dopo una manciata di singoli, che vengono utilizzati come sigle televisive o colonne sonore di spot pubblicitari, nel [[1988]] esce la sua raccolta ufficiale ''The Silver Collection'', che celebra i suoi 25 anni di carriera come cantante solista. Nel frattempo Dusty decide di lasciare la sua residenza in America e di tornare a vivere a Londra.
Nel [[1995]], durante le registrazioni di quello che sarà il suo ultimo album, Dusty si accorge di avere un nodulo al seno e le viene diagnosticato un [[carcinoma]]. Le lunghe sedute di [[chemioterapia|chemio]] e [[radioterapia]] avranno la meglio sulla malattia, almeno per il momento. In stato di remissione clinica, Dusty si dedica alla promozione dell'album ''[[A Very Fine Love]]''. Per l'occasione ricompare in qualche show televisivo, ma dopo circa un anno la malattia si ripresenta in forma più violenta e devastante. Dopo una battaglia durata tre anni
Alla cerimonia funebre partecipano molti nomi illustri e centinaia di
== Album originali ==
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|-
|1990
|''[[Reputation (
|[[EMI]]
|-
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!align="center" valign="center" width="35" rowspan="2"|AUS
|-
! align="center" valign="center" width="40"|<small><div align="center">[[Billboard Hot 100|Hot 100]]</small>
! align="center" valign="center" width="40"|<small><div align="center">[[Adult Contemporary (Billboard chart)|AC]]</small>
! align="center" valign="center" width="40"|<small><div align="center">[[Hot Dance Club Play|Dance/ Club]]</small>
|-
|1963
Riga 341 ⟶ 340:
|-
|1967
|"[[The Look of Love (
|''The Look of Love''
|align="center"|22
Riga 571 ⟶ 570:
|-
|1985
|"Sometimes Like Butterflies"<br />
|''Single Release''
|
Riga 591 ⟶ 590:
|-
|1987
|"Something
|''[[Time (Dusty Springfield)|Time]]'' ''(Richard Carpenter album)''
|
Riga 601 ⟶ 600:
|-
|1988
|"I Only Want
|''Single Reissue as part of a [[Britvic]] Campaign''
|
Riga 612 ⟶ 611:
|1989
|"Nothing Has Been Proved"
|''Single release; included on "[[Reputation (
|
|
Riga 640 ⟶ 639:
|-
|1990
|"Arrested
|''Reputation''
|
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|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Impero Britannico
|motivazione=
|
}}
== Note ==
<references />
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore =Nick Logan|autore2 =Bob Woffinden|titolo=Enciclopedia del rock|editore=Fratelli Fabbri Editore|città=Milano|anno=1977}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.dustyspringfield.org.uk/|Let's Talk Dusty! - sito amatoriale|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://dustyspringfield.forumco.com/default.asp|2=The Dusty Springfield Network|lingua=en|accesso=25 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080122064919/http://dustyspringfield.forumco.com/Default.asp|dataarchivio=22 gennaio 2008|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.readysteadygirls.eu/#/dustyinitalian/4523960669|2=Dusty Springfield su Ready Steady Girls!|lingua=en|accesso=21 febbraio 2008|dataarchivio=17 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080617235212/http://www.readysteadygirls.eu/#/dustyinitalian/4523960669|urlmorto=sì}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dell'Impero Britannico]]
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