Utente:Mario1952/Sandbox9: differenze tra le versioni
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<div style="position: absolute; top: 3.5em; right: 1em; border: 1px solid #a9a9a9; border-width: 1px 1px 1px 1px; background: #7FFFD4; padding: 2px;" class="boilerplate metadata plainlinks"><small>[[#footer|Alla fine della pagina]]</small></div>
= [[Africa centrale]]=
== Definizione ==
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[[Categoria:Città della Repubblica Democratica del Congo]]
-->
= [[Contea di West Pokot]] =
{{Divisione amministrativa
|Nome = Contea di West Pokot
|Nome ufficiale = West Pokot County
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|Stato = KEN
|Grado amministrativo = 1
|Capoluogo = [[Kapenguria]]
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|Data istituzione = 2013
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|Immagine localizzazione = West Pokot County in Kenya.svg
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}}
La '''Contea di West Pokot''' è una della 47 contee del [[Kenya]] situata nella ex [[Provincia della Rift Valley]]. Al censimento del 2019 ha una popolazione di 621,241 abitanti.<ref>{{cita web|titolo= 2019 Kenya Population and Housing Census Volume I: Population by County and Sub-County||url= https://www.knbs.or.ke/?wpdmpro=2019-kenya-population-and-housing-census-volume-i-population-by-county-and-sub-county|editore= Kenya National Bureau of Statistics|accesso= 6 novembre 2019}}</ref> Il capoluogo della contea è [[Kapenguria]]. Altre città importanti sono: [[Chepareria]] e [[Makutano]].
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Contee del Kenya}}
= [[Foresta del Congo]] =
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{{portale|botanica|ecologia e ambiente}}
= [[Grotta di Kitum]] =
== Descrizione ==
La grotta di Kitum si trova sulle pendici del monte Elgon ad una altitudine di circa 2400 m slm.
L'ingreso della grotta è seminascosto dalla rigogliosa vegetazione che ricopre il monte Elgon e sembra apparire dal nulla fino a quando non ci si trova davanti. Sopra l'entrata si trova una piccola cascata che si rovescia sulla scogliera d'ingresso, ma l'acqua non scorre nella grotta, ma filtra verso il basso sui blocchi crollati di roccia e la vegetazione. Nessuna corso d'acqua emerge dall'ingresso.
La grotta è composta da una camera principale e una anticamera, la camera principale ha uno sviluppo quasi orizzontale per una lunghezza di 165 m. La grotta ha una forma allungata che si va ampliando procedendo verso l'interno. La volta è a forma di cupola e la base è cosparsa di lastre crollate dall'alto. Il crollo più recente è avvenuto nel 1982 e fu piuttosto grande, tanto da uccidere un elefante. Le pareti della grotta sono piùttosto irregolari, costituite da una serie di nicchie e cuspidi create dall'erosione provocata dagli animali. L'ingresso della grotta e la parte iniziale della camra principale sono aperte alla luce e questo riduce l'umidità. Le parti più interne della grotta sono completamente scure e isolate dal punto di vista climatico dalle oscillazioni diurne di temperatura e umidità. La temperatura interna è tra i 12,5 e 13,5 °C.
La grotta ospita una colonia di pipistrelli megachirotteri della specie ''[[Rousettus aegyptiacus]]'' e le aree di appoggio (agli apici delle cupole crollate) hanno temperature e umidità elevate. I sentieri degli elefanti sono segnalati e ben visibili in alcune parti della grotta.<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 55-61</ref>
== Storia ==
La prima descrizione della grotta di Kitum risale al [[XIX secolo]], ad opera dell'esploratore scozzere [[Joseph Thomson]] che la visitò nel 1883 durante un viaggio esplorativo nelle terre dei [[Masai]]. Durante il viaggio di ritorno egli fu informato delle presenza di alcune grotte lungo le pendici del monte Elgon e incuriosito si recò a visitarle. Alcune grotte erano abitate dalla tribù Wa-Elgon e dal loro bestiame che avevano dei piccoli villaggi di capanne nei pressi delle grotte. La sua visita fu tuttavia limitata in quanto i locali non gli forniro alcuna guida, anche a causa di un conflitto in corso con tribù vicine, e pertanto dopo una visita sommaria decise di abbandonare il luogo. Egli tuttavia, valutando le dimensioni delle grotte e la forma delle parteti, ipotizzò che esse furono se non fatte, sicuramente ampliate manualmente, ma escluse le tribù locali che non disponevano dei mezzi necessari. La sua ipotesi fu che erano state sviluppate da una qualche civiltà esterna, magari alla ricerca di minerali preziosi. Tuttavia, escludendo che fossero stati gli Egiziani a spingersi così lontano dalle loro terre, non fu in grado di formulare altre ipotesi. Il racconto di questa esplorazione e' contenuto nel suo libro ''Through Masai Land: A journey of exploration among the snow-clad mountains and strange tribes of eastern equatorial Africa'', pubblicato per la prima volta nel nel 1885.<ref>Thomson, ''Op. citata'', pag. xi</ref>
Una esplorazione più approfondita della grotta fu quella effettuata nel 1982 dal biologo inglese [[Ian Redmond]] che rimase cinque mesi nella grotta per studiare il comportamento degli elefanti. Egli produsse la prima mappatura delle grotta e documentò fotograficamente l'esplorazione e le mandrie di elefanti che entravano nella grotta alla ricerca del sale necessario per la loro alimentazione. Egli ducumentò anche il risultato di una grossa frana del tetto della caverna avvenuta nell'agosto 1982.<ref>Redmond, ''Op. citata'', pag. 50-60</ref>
Una esplorazione molto approfondita fu compiuta nel periodo dal 28 maggio al 4 giugno 2003 da Joyce Lundberg e Donald A. McFarlane che studiarono le cinque principali grotte situate all'interno del Parco Nazionale del monte Elgon: grotta di Kitum, grotta di Mackingeny, grotta di Ngwarisha, grotta di Chepnyalil, e grotta di Kiptoro. Pertanto sono state effettuate rilevazioni in tutte le cique grotte utilizzando il sistema di posizionamento globale (GPS), e strumenti elettronici di precisione, con livello di precisione conforme al [[BCRA]] di grado 5. Inoltre per avere un'idea del microclima è stata misurata la temperatura e l'umidità in vari punti delle grotte.<ref>Lundberg, ''Op.citata'', pag. 51-52</ref>
== Geologia ==
=== Composizione ===
La roccia in cui è scavata la grotta è composta da un agglomerato [[piroclasto|piroclastico]] ricco di sodio, formato da una massa di blocchi di lava solidificata di varie dimensioni, espulsi da una eruzione vulcanica, legati insieme da cenere finissima che li amalgama. Questa roccia è stata quindi scavata da vari fattori, come indicato di seguito, dando origine alla grotta. le grotte non sono pertanto dei [[tunnel di lava]], come era stato ipotizzato in precedenza. La roccia contiene un minerale chiamato [[mirabilite]], (detto anche sale di Grauber) composto da solfato di sodio.<ref name= Lundberg5355>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 53-55</ref>
La roccia è composta da 4 [[formazione geologica|unità geologiche]] sovrapposte. Dall'alto verso il basso abbiamo:<ref name= Lundberg5355/>
* agglomerato grigio. Questo livello è costituito da un denso agglomerato di roccia piroclastica di colore grigio-blu. Lo strato superiore di questo agglomerato, dello spessore di circa 2 metri, è costituito da roccia piroclastica densa, dura e impermeabile, che forma la calotta della grotta. Lo strato sottostante, dello spessore di circa 10-15 metri, è ancora roccia piroclastica, ma piu permeabile e meno compatta di quella superiore. I [[clasto|clasti]] che compongono la roccia sono di dimensioni solitamente inferiori ai 50 cm e costituiti da lava alcania o basalto [[ipoabissale]]. La pasta di fondo a grana fine in cui sono incorporati i clasti e' costituita da cenere grigia con cristalli di [[nefelina]] e [[pirossene]]. Una delle caratteristiche più interessanti dell'agglomerato sono i moltissimi resti fossili che contiene. Questi includono tronchi d'albero (fino a 1 m di diametro), blocchi di radici intatti, cataste di ramoscelli e talvolta ossa di mammiferi.
* lava marrone. Questo strato è composto da lava di colore merrone scuro e contiene numerose [[Amigdala (pietra)|amigdale]] riempite di silice. Forma blocchi lisci con [[Frattura (mineralogia)|frattura concoide]] ed è composto da [[nefelina]] e [[pirossene]]. Lo strato ha uno spessore massimo di 30 cm, ma non è continuo, piuttosto è costituito da diversi strati separati fra loro da alcuni centimetri di cenere bianca. Ha una permeabilità molto bassa e quindi agisce come un [[acquicludo]].
* agglomerato giallo-grigio. L'agglomerato giallo-grigio è una breccia di tufo, meno indurito e più permeabile rispetto all'agglomerato grigio superiore e abbastanza friabile. Lo strato ha uno spessore variabile dai 2 ai 4 metri. Contiene molti clasti di dimensioni variabili di lava basaltica e produce facilmente sali secondari.
* argilla verde. Questo strato è una argilla espansiva contenente smectite. Si è formato dalla sedimentandazione di un flusso di piroclastico che ha incorporato alcuni pezzi di roccia locale. Presenta una trama molto fine e non è indurito. Lo strato ha uno spessore di almeno 2 m. L'argilla è umida, ma può seccare e rompersi durante l'esposizione all'aria della caverna. Questo strato agisce come un acquiclude, più efficace del flusso di lava, perché è più lateralmente continuo. Questa argilla è il livello base locale della grotte e non ci sono aree di passaggio sotto questo.
Nel tempo una parte dell'agglomerato e della lava sono stati sostituiti dalla [[zeolite]] ([[natrolite]]), e calcite. Poi l'evaporazione da superfici umide, in particolare verso il dorso della grotta, ha provocato l'efflorescenze di sali secondari. Sono stati identificati una decina di sali nelle pareti della grotta, di cui i più comuni sono: [[calcite]], [[halite]], [[anidrite]], [[polialite]], [[natron]] e [[mirabilite]].<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 55</ref>
=== Speleogenesi ===
La speleogenesi della grotta non può essere attribuita ad un solo processo, ma piuttosto ad una combinazione fortuita di una sequenza geologica adeguata e fattori ambientali favorevoli dovuti alla presenza nella zona di una popolazione di elefanti affamati di sale.<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 63</ref>
Inizialmente la grotta si è sviluppata nella zona retrostante la cascata, al di sotto dell'alveo del ruscello superficiale, che attualmente scorre sopra la grotta, a causa di infiltrazioni di acqua che hanno provocato l'indebolimento dell'agglomerato sopra l'argilla e il cedimento dell'argilla stessa, seguito dal crollo degli strati di agglomerato più duri sopra. La forma di passaggio dominante è la cupola di rottura, con abbondante collasso fresco. Questo prima fase di formazione ha prodotto quindi una apertura in cui uomini e animali hanno potuto accedere.<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 62</ref>
La seconda fase è stata causata dalla geofagia degli elefanti e di altre specie animali alla ricerca di sali per la loro alimentazione e in parte dall'estrazione umana. Questi processi hanno modificato e allargato significativamente la grotta e rimosso i detriti di collasso della volta. Tali attività, focalizzate su unità accessibili e ricche di sale, hanno creato rientranze quasi orizzontali (fino a circa 4 m di altezza e profondità), i cui vertici si spostavano verso l'alto mentre il collasso sollevava il pavimento. Un'erosione significativa si è verificata anche per dissoluzione, corrosione e attività [[biogeochimica]] provocata da grandi colonie di pipistrelli. Non è stata trovata alcuna prova di [[carsismo|dissoluzione carsica]] o di attività [[falda freatica|freatiche]] o [[vadosa|vadose]].<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 56, 62</ref>
Vista la molteplicità e complessità dei processi coinvolti nella formazione della grotta, è molto difficile datare tale sviluppo. Una ipotesi è che la speleogenesi sia stata iniziata dalla tardiva deglaciazione del [[pleistocene]], e sia stata attiva in tutto l'[[olocene]]. Sulla base di stime molto approssimative, considerando che il volume della grotta è di circa 70.800 m3, e l'attività di rimozione prodotta dai soli elefanti, gli studiosi Lundberg e McFarlane, hanno ipotizzato che la grotta si sarebbe formata in circa 12.000 anni. Considerando anche il contributo di altri animali e degli umani, il tempo di formazione si ricuce a circa 10.000 anni. Infine, considerando anche gli altri processi geomorfologici indicati, la caverna si sarebbe formata in circa 8.500 anni.<ref>Lundberg, ''Op. citata'', pag. 62-63</ref>
== Virus di Marburg ==
Nel 1980 un ingegnere francese che viveva in Kenya fu ricoverato all'ospedale di Nairobi in preda a vomito ed emorragie da vari orifici del corpo. Dopo alcuni giorni di inutili tentativi di cura il paziente mori. L'autopsia rivelò che gran parte dei suoi organi erano stati distrutti e ridotti a grumi di sangue. Successive analisi rivelarono che era stato colpito da [[febbre emorragica]] causata dal visus di Marburg, un pericolossimo virus della stessa famiglia del [[virus Ebola]]. Successivamente si scoprì che l'ingegnere aveva visitato la grotta di Kitum una settimana prima di iniziare ad avere i primi sintomi della malattia che poi lo aveva ucciso.<ref name=post>{{cita web|titolo= Da dove arriva ebola|autore= Davide De Luca|editore= il Post|url= https://www.ilpost.it/davidedeluca/2014/11/26/dove-arriva-ebola/|accesso= 26-09-2019}}</ref>
Nel 1987 venne ricoverato allospedale di Nairobi un ragazzo danese di 15 anni che da tre giorni aveva febbre alta, forte mal di testa e vomito con sangue. Nonostante gli sforzi dei medici il ragazzo morì 11 giorni dopo ed anche lui risultò essere stato infettato dal virus di Marburg. Una ricostruzione successiva dei suoi movimenti evidenziò che circa una settimana prima di manifestare i primi sintomi il ragazzo aveva visitato con la sua famiglia la grotta di Kitum. <ref name=post />
Il fatto che due vittime di febbri emorragiche dovute al virus di Marburg<ref>{{cita web|titolo=Chronology of Marburg Hemorrhagic Fever Outbreaks|editore= Centers for Disease Control and Prevention |url= https://www.cdc.gov/vhf/marburg/resources/outbreak-table.html|accesso= 26-09-2019}}</ref> avessero entrambe visitato la grotta di Kitum pochi giorni prima del manifestarsi della patologia sembrò a molti ricercatori qualcosa di più di una semplice coincidenza. Pertanto nella primavera del 1988 venne avviata una ricerca congiunta fra il governo del Kenya e l'[[Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell'esercito degli Stati Uniti]] (USAMRIID), guidato dal virologo americano Eugene Johnson. Un campo venne attrezzato presso la grotta e furono esaminati centinaia di uccelli, pipistrelli, insetti e campionato il guano e le feci di animali presenti nella grotta. Puroppo, nonostante il notevole dispiegamento di mezzi e uomini, non emerse nulla. Se il virus di Marburg era stato nella grotta, ora era svanito senza lasciare alcuna traccia.<ref>{{cita web|titolo= Ebola, Marburg, and a Real Life Cave of Death|autore= Ross Pomeroy|data=13/10/2014|editore= RealClearScience.com|url= https://www.realclearscience.com/blog/2014/10/the_incredible_cave_where_marburg_may_dwell.html}}</ref> La storia della spedizione di ricerca nella grotta e del primo infettato francese sono raccontate nel libro di [[Richard Preston]] del 1994 " The Hot Zone: Area di contagio".<ref>{{Cita libro|titolo= The Hot Zone: Area di contagio|autore= Richard Preston|editore= Random House, New York, 1994|url= https://archive.org/details/THEHOTZONE}}</ref>
Anche se la spedizione di Johnson si risolse in un fallimento, a distanza di circa 20 anni la sua intuizione di cercare i virus [[filoviridae]] nelle profondità della terra si rivelò giusta. Nel luglio del 2007 quattro operai impiegati nella miniera d'oro di Kitaka, nel [[distretto di Kamwenge]] nel sud-ovest dell'[[Uganda]], si ammalarono e uno di essi morì dopo aver alcuni giorni di emorragie inarrestabili. Le analisi rivelarono che si trattava del virus di Marburg. Nell'agosto del 2008 un team internazionale composto da scienziati del [[CDC|Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie]] di [[Atlanta]], e dell'''Uganda Virus Research Institute'' (UVRI). Gli scienziati videro che la miniera ospitava una colonia di circa 100.000 pipistrelli, quasi tutti appartenenti alla specie ''[[Rousettus aegyptiacus]]'', detti pipistrelli della frutta), che erano presenti anche nella grotta di Kitum. Decine di esemplari di pipistrelli vennero catturati ed esaminati, ed emerse che essi ospitavano il virus di Marburg.<ref>{{cita web|titolo= Marburgvirus Resurgence in Kitaka Mine Bat Population after Extermination Attempts, Uganda|||url= https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/20/10/14-0696_article|}}</ref>
== Note ==
<references/>
= [[Monti Mau]] =
{{Mappa di localizzazione
|KEN
|label = Monti Mau
|lat=-0.64347
|long=36.06164
|relief = si
|position = right
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|mark= Fire.svg
|background = #FFFFDD
|caption= Posizione dei Monti Mau
}}
I '''Monti Mau''' sono una catena montuosa del [[Kenya]] che formano il margine occidentale della [[Rift Valley]], raggiungendo una altitudine di oltre 3.000 metri. Sono composti da sedimenti vulcanici terziari e ricevono grandi quantità di precipitazioni, hanno temperature moderate e terreni fertili. L'area fa parte di ciò che è considerato una [[Foresta Mau|riserva forestale indigena]] che costituisce il 2,4 percento dell'area forestale totale del paese. <ref name= Krhoda193/>
== Geografia Mau==
I Monti Mau si trovano nel Kenya sud-occidentale. Essi costituiscono il margine occidentale della [[Rift Valley]]. Si estendono in direzione nord-sud per circa 125 km, da [[Eldama Ravine]] a [[Narok]], e in direzione est-ovest da [[Nakuru]] a [[Kericho]].<ref name= maucomple5>{{cita web|titolo= Mau Complex and Marmanet forests - Environmental and economic contributions |data = maggio 2008|p= 5-6|url= https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/28379/MauForest.pdf?sequence=1&isAllowed=y|accesso= 27 ottobre 2019}}</ref> Le montagne si ergono per oltre 1.000 m dal fondo della Rift Valley, raggiungendo una altezza di 3.098 m [[Livello del mare|slm]].<ref name= Krhoda193>Krhoda, ''Op. citata'', pag. 193-194</ref>.
La parte orientale delle montagne forma una forte scarpata (''Mau Escarpment'')che scende bruscamente sul fondo della Rift Valley; la parte occidentale si estende verso ovest e sud-ovest e scende più dolcemente verso l'altopiano del Lago Vittoria. Le creste hanno pendenze medie tra 17 e 30°.<ref name= Krhoda193/>
Il complesso dei monti Mau è il più grande dei cinque bacini idrici (chiamati ''water towers'') del Kenya (le altre sono il [[Monte Kenya]], i [[Monti Aberdare]], [[Cherangani Hills]] e il [[Monte Elgon]]). Il complesso Mau forma il bacino superiore di quasi tutti i fiumi principali che scorrono sul lato ovest della Rift Valley, tra cui Nzoia, [[Yala (fiume)|Yala]], Nyando, [[Sondu]], [[Mara (fiume)|Mara]], [[Ewaso Ngiro meridionale]], Naishi, Makalia, Nderit, [[Fiume Njoro|Njoro]], Molo e [[Kerio]]. Attraverso questi fiumi, il complesso Mau alimenta i principali laghi della Rift Valley, tra cui [[Lago Vittoria|Vittoria]] (Nzoia, Yala, Nyando, Sondu e Mara), [[Lago Turkana|Turkana]] (Kerio), [[Lago Baringo|Baringo]] (Molo), [[Lago Nakuru|Nakuru]] (Njoro, Nderit, Makalia e Naishi) e [[Lago Natron|Natron]] (Ewaso Ngiro), di cui tre (Vittoria, Turkana e Natron) sono laghi transfrontalieri.<ref name= maucomple5/>
I monti Mau si estendono in parte nelle contee di [[Contea di Nakuru|Nakuru]], [[Contea di Narok|Narok]], [[Contea di Kericho|Kericho]], [[Contea di Nandi|Nandi]] e [[Contea di Uasin Gishu|Uasin Gishu]].<ref name= Krhoda193/>
== Geologia Mau ==
Le montagne sono composte da formazioni di lava di età [[Cenozoico|terziaria]] risalenti alla metà del periodo [[Miocene]] nel nord; questi sono sovrastati dai recenti strati vulcanici [[quaternario|quaternari]] nella parte meridionale. Sia gli strati vulcanici terziari che quelli quaternari sono principalmente di tipo [[alcalino]], inclusi [[basalti|basalti]], [[fonolite|fonoliti]], [[trachite|trachitici]] [[nefelite|nefeliniche]] e [[riolite|rioliti]] alcaline e loro equivalenti piroclastici. Gli strati vulcanici quaternari sono esposti lungo la valle dei fiumi Ewaso Ngiro, Sondu e Mara e hanno uno spessore di circa 300 m mentre quelli terziari hanno uno spessore di circa 1000 m.<ref name= Krhoda193/>
== Clima ==
{{...}}
== Vegetazione ==
{{...}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita articolo|titolo= The Impact of Resource Utilization on the Hydrology of the Mau Hills Forest in Kenya|autore= George O. Krhoda|rivista= Mountain Research and Development|editore= International Mountain Society|volume= Vol. 8, No. 2/3, African Mountains and Highlands (May - Aug., 1988)|pp= 193-200|url= https://www.jstor.org/stable/3673447?seq=2#page_scan_tab_contents}}
= [[Global 200]] =
Riga 303 ⟶ 458:
== Global 200 in Italia ==
L'Italia è interessata da 3 delle ecoregioni globali della lista Global 200, le prime due sono terrestri, la terza marina:
* Ecoregione n. 77 - [[Foreste miste montane
** PA0501 - [[Foreste di conifere e foreste miste delle Alpi]]
** PA0504 - [[Foreste di conifere montane dei Carpazi]]
Riga 367 ⟶ 522:
{{portale|botanica|ecologia e ambiente}}
= Lista semplificata ecoregioni Global 200 (con prova liste collapsed)=
{{torna a|Global 200}}
Questa e' una lista delle 238 ecoregioni definite dal [[WWF]] come prioritarie per la conservazione.<ref>David M. Olson and Eric Dinerstein, 2002, ''Op. Citata'', pag. 202-205</ref> La lista, detta per brevità [[Global 200]], raggruppa le ecoregioni in base ad dominio di appartenenza: terrestre, di acque dolci, marino. Nell'ambito di ciascun dominio le ecoregioni sono ulteriormente raggruppate in base al [[bioma]] (o provincia marina) di competenza.
== Dominio terrestre ==
;[[Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali]]
* [[Afrotropicale]]
<div class="mw-collapsible mw-collapsed"><span style="margin: 0 20px; font-size: 1.1em; float: none;" class="mw-collapsible-toggle">1 [[Foreste umide della Guinea]] - Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea, Liberia, Sierra Leone, Togo.[[Image:Gtk-dialog-info.svg|12px|link=Foreste umide della Guinea]]<
<div class="mw-collapsible-content" style="margin: 0 30px;">
* AT0130 - [[foreste di pianura del golfo di Guinea occidentale]]
* AT0111 - [[foreste di pianura del golfo di Guinea orientale]]
* AT0114 - [[foreste montane del golfo di Guinea]]
</div>
</div>
:2 [[Foreste costiere del Congo]] - Angola, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Nigeria, Repubblica del Congo, Sao Tomé e Principe.<br>
:3 [[Foreste dell'altopiano del Camerun]] - Camerun, Guinea Equatoriale, Nigeria.<br>
Riga 380 ⟶ 543:
:7 [[Foreste montane dell'Albertine Rift]] - Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Tanzania, Uganda.<br>
:8 [[Foreste costiere dell'Africa orientale]] - Kenya, Somalia, Tanzania.<br>
:9 [[Foreste montane dell'
:10 [[Foreste e boscaglia del Madagascar]] - Madagascar<br>
:11 [[Foreste umide delle Seychelles e isole Mascarene]] - Mauritius, Reunion (Francia), Seychelles.<br>
Riga 470 ⟶ 633:
:76 Foreste pluviali temperate di Valdivia e delle isole Juan Fernandez - Argentina, Cile.
* [[Paleartico]]
:77 [[Foreste miste montane
:78 Foreste temperate del Caucaso, dell'Anatolia, dell'Hyrcanian - Armenia, Azerbaijan, Bulgaria, Georgia, Iran, Russia, Turchia, Ucraina, Serbia.
:79 Foreste montane dei Monti Altai-Saian - Cina, Kazakhstan, Mongolia, Russia.
Riga 548 ⟶ 711:
: 122 Matorral cileno - Cile.
* [[Paleartico]]
: 123
;[[Deserti e macchia xerofila]]
* [[Afrotropicale]]
Riga 568 ⟶ 731:
;[[Mangrovie]]
* [[Afrotropicale|Afrotropicale atlantico]]
: 135 [[Mangrovie del golfo di Guinea]] - Angola, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Ghana, Nigeria.
* [[Afrotropicale|Afrotropicale indiano]]
: 136 Mangrovie dell’Africa orientale - Kenya, Mozambico, Somalia, Tanzania.
Riga 680 ⟶ 843:
;[[Piattaforme continentali e mari temperati]]
* [[Mediterraneo]]
: 199 [[Mar Mediterraneo]] - Albania, Algeria, Bosnia e Herzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Gibilterra (Regno Unito), Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia, Serbia.
* [[Atlantico settentrionale temperato]]
: 200 Piattaforma continentale dell’Atlanticonordorientale - Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Russia, Svezia, Regno Unito.
Riga 753 ⟶ 916:
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|titolo= List of Global Ecoregions|editore= World Wildlife Fund|url= http://wwf.panda.org/about_our_earth/ecoregions/ecoregion_list/|accesso= 8 gennaio 2017}}
* {{cita web|titolo= Mappe statiche delle Global 200|editore= World Wildlife Fund|http://wwf.panda.org/about_our_earth/ecoregions/maps/|accesso= 8 gennaio 2017}}
Riga 759 ⟶ 921:
* {{cita web|titolo= Mappa interattiva ecoregioni Global 200 marine|editore= Data Basin (Conservation Biology Institute )|url= https://databasin.org/datasets/3b6b12e7bcca419990c9081c0af254a2|accesso= 18 gennaio 2017}}
* {{cita web|titolo= Mappa interattiva ecoregioni Global 200 terrestri|editore= Data Basin (Conservation Biology Institute )|url= https://databasin.org/datasets/a5b34649cc69417ba52ac8e2dce34c3b|accesso= 18 gennaio 2017}}
{{portale|botanica|ecologia e ambiente}}
= [[Parchi nazionali dell'Uganda]] =
Attualmente (2020) in [[Uganda]] vi sono circa 30 aree protette, di 10 queste hanno il rango di parchi nazionali<ref>{{Cita web |url= https://www.ugandawildlife.org/ |titolo= Uganda Wildlife Authority (UWA)|accesso=3 febbraio 2020}}</ref>:<br>
{| style="margin-bottom: 10px;" class="wikitable sortable"
!Nome
!Tipologia
!style="font-size:90%; text-align:center;"|Anno di<br>istituzione
!Superficie<br>([[Ettaro|ha]])
! class="unsortable"|Localizzazione
! class="unsortable" |Immagine
|-
| [[Parco nazionale impenetrabile di Bwindi]]
| Parco nazionale
| 1991
| 33.100
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat=-1.05|long=29.716667| region=GR|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Bwindi Impenetrable National Park 10.jpg|150x150px]]
|-
| [[Parco nazionale di Kibale]]
| Parco nazionale
| 1993
| 79.500
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat=0.433333|long=30.383333|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Kibale, Uganda.jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale della valle del Kidepo]]
| Parco nazionale
| 2006
| 143.000
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= 3.900000|long= 33.850000|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Kidepo Riverbed.jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale del lago Mburo]]
| Parco nazionale
| 1982
| 26000
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat=-0.627778|long=30.966667 |position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Eagle's Nest Camp Site - Lake Mburo National Park - Uganda 20190926 173641.jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale dei gorilla di Mgahinga]]
| Parco nazionale
| 1983
| 3.370
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= -1.369444|long=29.640278|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Shetani Lava Flow 04.JPG |150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale del monte Elgon]]
| Parco nazionale
| 1992
| 112.100
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat=1.133333 |long=34.583333 |position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Mount Elgon Forest.jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale delle Cascate Murchison]]
| Parco nazionale
| 1952
| 387.700
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= 2.187500|long= 31.781389|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Murchison Twin Falls, Uganda (16093084916).jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale della Regina Elisabetta]]
| Parco nazionale
| 1952
| 197.800
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= -0.137222|long= 30.041111|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Katunguru, Uganda - panoramio.jpg|150x150px]]
|-
| [[Parco nazionale dei Monti Rwenzori]]
| Parco nazionale
| 1991
| 99.500
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= 0.366667|long= 29.95 | region=GR|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Rwenzori mountains FP.jpg|150x150px]]
|-
|[[Parco nazionale di Semuliki ]]
| Parco nazionale
| 1993
| 22.000
|{{Mappa di localizzazione |UGA|label=| lat= 0.825000|long= 30.061111|position=center|float=center|width=100|caption=}}
| [[File:Semliki-National Park, Uganda.jpg|150x150px]]
|}
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=category:Protected areas of Uganda}}
= Reggenza dell'isola di Taliabu =
{{Divisione amministrativa
|Nome = Reggenza dell'Isola di Taliabu
|Nome ufficiale = ''Kabupaten Pulau Taliabu''
|Panorama =
|Didascalia =
|Stemma = Lambang Kabupaten Pulau Taliabu.png
|Bandiera =
|Stato = IDN
|Grado amministrativo = 2
|Tipo = [[Reggenze dell'Indonesia|reggenza]]
|Divisione amm grado 1 = Maluku Settentrionale
|Amministratore locale =
|Partito =
|Capoluogo = [[Bobong]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Altitudine =
|Superficie = 2985.748
|Note superficie = {{cita web|titolo= Maluku Utara Province in Figures 2024|autore= Badan Pusat Statistik|url= https://malut.bps.go.id/en/publication/2024/02/28/83811d5deb662f5db267ba66/maluku-utara-province-in-figures-2024.html|accesso= 27 novembre 2024}}
|Abitanti = 61370
|Note abitanti = {{cita web|titolo= Maluku Utara Province in Figures 2024|autore= Badan Pusat Statistik|url= https://malut.bps.go.id/en/publication/2024/02/28/83811d5deb662f5db267ba66/maluku-utara-province-in-figures-2024.html|accesso= 27 novembre 2024}}
|Aggiornamento abitanti =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Motto =
|Fuso orario = +7
|Soprannome =
|Raggruppamento =
|Mappa = 82.08.00 MalukuUtara Taliabu.svg
|Didascalia mappa = Mappa della Reggenza dell'Isola di Taliabu
}}
La '''reggenza dell'Isola di Taliabu''' (in [[lingua indonesiana|indonesiano]]: ''Kabupaten Pulau Taliabu'') è una [[Reggenze dell'Indonesia|reggenza]] dell'[[Indonesia]], situata nella provincia di [[Maluku Settentrionale]].
La reggenza corrisponde al territorio dell'isola [[Isola Taliabu|Taliabu]].
In passato l'isola di Taliabu apparteneva amministrativamente alla [[Isole Sula|Reggenza delle isole Sula]], Tuttavia a partire dal 2013 Taliabu fu separata dalla Reggenza delle Isole Sula per formare una reggenza separata.<ref>{{cita articolo|titolo= Presiden SBY Setuju Taliabu jadi Kabupaten|rivista= Suara Pembaruan|data= 14 dicembre 2012||url= https://web.archive.org/web/20160305150355/http://www.suarapembaruan.com/nasional/presiden-sby-setuju-taliabu-jadi-kabupaten/28225|accesso= 26 novembre 2024}}</ref>
La Reggenza dell'isola di Taliabu è suddivisa in 8 distretti (''kecamatan'');
* Taliabu Barat
* Taliabu Barat Laut
* Taliabu Selatan
* Taliabu Timur
* Taliabu Timur Selatan
* Taliabu Utara
* Lede
* Tabona
== Note ==
<references/>
==Altri
{{ip}}
{{Maluku Settentrionale}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Asia}}
[[:Categoria:Reggenze dell'Indonesia]]
|