Ultimo teorema di Fermat: differenze tra le versioni

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L<nowiki>{{'</nowiki>}}'''ultimo teorema di Fermat''' (più correttamente definibile come '''ultima congettura di Fermat''', non essendo dimostrata all'epoca), affermòafferma che non esistono soluzioni intere positive alldell'[[equazione]]:
[[File:Diophantus-II-8-Fermat.jpg|thumb|upright=1.6|L'edizione del 1670 dell'''Arithmetica'' di [[Diofanto di Alessandria]] include a margine il commento di Fermat, in latino, che espone il teorema (''Observatio Domini Petri de Fermat'').]]
L<nowiki>'</nowiki>'''ultimo teorema di Fermat''' (più correttamente definibile come '''ultima congettura di Fermat''', non essendo dimostrata all'epoca), affermò che non esistono soluzioni intere positive all'[[equazione]]:
 
:<math>a^n + b^n = c^n </math>
se <math>n > 2 </math>.
 
[[File:Diophantus-II-8-Fermat.jpg|thumb|upright=1.6|L'edizione del 1670 dell{{'}}''Arithmetica'' di [[Diofanto di Alessandria]] include a margine il commento di Fermat, in latino, che espone il teorema (''Observatio Domini Petri de Fermat'').]]
 
== Storia ==
L'enunciato fu formulato da [[Pierre de Fermat]] formulò l'enunciato nel [[1637]], il quale tuttaviama non rese nota la dimostrazione che affermòdiceva di aver trovato. Scrisse in proposito, aiAi margini di una copia dell{{'}}''Arithmetica'' di [[Diofanto di Alessandria]] sulla(curata qualenel [[1621]] da [[Claude-Gaspard Bachet de Méziriac]]), su cui era solito formulare molte delle sue famose teorie, scrisse:
 
:''"Dispongo di{{quote|Ho una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenutaentra nel margine troppo stretto della pagina"''.}}
 
Nei secoli successivi diversi matematici hanno tentato di forniredimostrare una dimostrazione allala congettura di Fermat,. traTra questi vi sono:
# [[Leonhard Euler|Eulero]], che, nel [[XVIII secolo]], formulò una dimostrazionela validadimostrò solo per <math>n=3</math>,
# [[Adrien-Marie Legendre]], che risolse il caso <math>n=5</math>,
# [[Sophie Germain]], che, lavorando sul teorema, ''scoprì'' che esso era probabilmente vero per <math>n</math> uguale a un particolare [[numero primo]] <math>p</math>, tale che <math>2p + 1</math> èsia anch'esso primo: i [[Numero primo di Sophie Germain|numeri primi di Sophie Germain]].
 
Solo nel [[1994]], dopo sette anni di totale dedizione completa al problema e dopo un "falso allarme" nel [[1993]], [[Andrew Wiles]], affascinato dal teorema che fin da bambino sognava di risolvere, riuscì a daredarne finalmente una dimostrazione. {{cn|Da allora ci si può riferire alll'ultimo teorema di Fermat comesi alpuò '''chiamare "teorema di Fermat-Wiles'''".}} Wiles usò elementi di matematica e algebra moderna che Fermat non poteva conoscere; pertanto la dimostrazione di Fermat, ammesso che fosse corretta, era diversa.
Wiles utilizzò tuttavia elementi di matematica e algebra moderna che Fermat non poteva conoscere: la dimostrazione che Fermat affermava di avere, se fosse stata corretta, era pertanto diversa.
 
LaWiles soluzionepubblicò dila Wiles fu pubblicatasoluzione nel [[1995]] e premiata il 27 giugno [[1997]] conricevette il [[Premio Wolfskehl]], consistente in una borsa di {{formatnum:50000}} [[dollaro statunitense|dollari]].
 
Nel 2016 l'[[Norwegian Academy of Science and Letters|Accademia norvegese di Scienze e Lettere]] ha assegnato a Sir Andrew J. Wiles il [[Premio Abel]] "per la sua splendida dimostrazione dell'Ultimo Teorema di Fermat (...), che apre una nuova era nella teoria dei numeri".
 
== Il contesto matematico ==
L'ultimo teorema di Fermat è una generalizzazione dell'[[equazione diofantea]] <math>a^2 + b^2 = c^2</math>. Già antichi [[Greci]] e [[Babilonesi]] sapevano che questa equazione ha delle soluzioni intere, come <math>(3, 4, 5)</math> (infatti <math>3^2 + 4^2 = 5^2</math>) o <math>(5, 12, 13)</math>. QuesteSono soluzioni, conosciutenote come [[Terna pitagorica|terne pitagoriche]], e sono infinite, anche escludendo le soluzioni banali per cui <math>a</math>, <math>b</math> e <math>c</math> hanno un [[divisore]] in comune e quelle, ancor più banali, in cui almeno uno dei numeri sia uguale a zero.
 
Secondo l'ultimo teorema di Fermat non esistono soluzioni intere positive quandose l'esponente <math>2</math> è sostituito da un numero intero maggiore di 2. Mentre ilIl teorema stessoin sé non si presta a nessuna applicazione, cioè non è stato usato per dimostrare altri teoremi, essoma è particolarmente noto per la sua correlazione con molti argomenti matematici che apparentementein apparenza non hanno nulla a che vedere con la teoria dei numeri. La ricerca di una sua dimostrazione èha stata all'originefavorito dellolo sviluppo di importanti aree della matematica.
 
== Le origini ==
Il teorema deve essere dimostrato soltantosolo per <math>n=4</math> e nel caso in cui <math>n</math> sia un [[numero primo]]: semaggiore di 2. Se infatti sifosse trovassenoto unache soluzione<math>x^n + y^n = z^n</math>a non ha soluzioni non banali, allora lo stesso varrebbe per <math>x^{kpnm} + by^{kpnm} = cz^{kpnm}</math>, siper ogni intero positivo <math>m</math>. Infatti se avrebbeci immediatamentefosse una soluzione non banale <math>(a^k,b,c)</math> di <math>x^p{nm} + (b^k)y^p{nm} = z^{nm}</math> allora <math>(a^m,b^m,c^km)</math> sarebbe una soluzione non banale di <math>x^pn + y^n = z^n</math>.
 
Fermat stesso dimostrò in un altro suo lavoro il caso <math>n=4</math> o, più precisamente, che non esiste una terna <math>(a, b, c)</math> con elementi a due a due coprimi tale che <math>ac^4 +- b^4 = ca^42</math>: (ovviamente, se non esiste un <math>ca</math> elevato al quadrato, non può nemmeno esserceneesservene uno elevato alla quarta potenza). Per la dimostrazione hausò fatto uso dellala tecnica dimostrativa detta "della [[discesa infinita]]". Nel corso degliNegli anni il teorema fu dimostrato per un numero sempre maggiore divari esponenti specifici <math>n</math>, ma ilnon casoin generale. [[Eulero]] lo dimostrò per <math>n=3</math>, [[Peter Gustav Lejeune Dirichlet|Dirichlet]] e [[Adrien-Marie Legendre|Legendre]] per <math>n=5</math> nel 1825, [[Gabriel Lamé]] per <math>n=7</math> rimanevanel irrisolto1839.
 
Nel 1983 [[EuleroGerd Faltings]] dimostrò illa teorema[[congettura di Mordell]]: per ogni <math>n=3 > 2</math>, mentrec'è [[Dirichlet]]al emassimo un numero finito di interi [[Legendrecoprimo|coprimi]] fecero<math>a</math>, lo<math>b</math> stesso pere <math>n=5c</math> nel [[1825]]. [[Gabriel Lamé]] dimostrò il casocon <math>a^n + b^n =7 c^n</math> nel [[1839]].
 
Nel [[1983]] [[Gerd Faltings]] dimostrò la [[congettura di Mordell]]: per ogni <math>n > 2</math> c'è al massimo un numero finito di interi [[coprimo|coprimi]] <math>a</math>, <math>b</math> e <math>c</math> con <math>a^n + b^n = c^n</math>.
 
== La dimostrazione ==
UtilizzandoUsando sofisticati strumenti della [[geometria algebrica]] (in particolare la teoria degli [[schema (matematica)|schemi]]), della [[teoria di Galois]] (e in particolare le [[rappresentazioni di Galois]]), della teoria delle [[curva ellittica|curve ellittiche]] e delle [[forma modulare|forme modulari]] (e in particolare le proprietà dell'[[algebra di Hecke]]), [[Andrew Wiles]], dell'[[università di Princeton]], con l'aiuto del suo primo studente [[Richard Taylor (matematico)|Richard Taylor]], diede una dimostrazione dell'ultimodel teorema di Fermat, pubblicata nel [[1995]] sulla rivistasugli ''[[Annals of Mathematics]]''.

Nel [[1986]], [[Ken Ribet]] aveva dimostrato la [[congettura epsilon]] di [[Gerhard Frey]] secondoper la qualecui ogni controesempio <math>a^n + b^n = c^n</math> all'ultimo teorema di Fermat avrebbe prodotto una curva ellittica, definita come
 
:<math>y^2 = x(x - a^n)(x + b^n),</math>
 
che a sua volta fornirebbe un [[controesempio]] alla [[Teorema di Taniyama-Shimura|congettura di Taniyama-Shimura]] (una congettura, che lega curve ellittiche e forme modulari). Wiles ne dimostrò un caso speciale, dimostrando che questa congettura non può avere controesempi di questo tipo, e quindi dimostrando il teorema di Fermat.
 
QuandoWiles impiegò sette anni per risolvere quasi tutti i particolari, nelda corsosolo e in segreto, tranne nella revisione finale, in cui lo aiutò [[Nicholas Katz]], un collega di Princeton. Wiles annunciò la dimostrazione in tre conferenze tenute all'[[università di Cambridge]] tra, il 21-23 giugno [[1993]], Wiles annunciò la dimostrazione,che stupìstupirono per il gran numero di idee e tecniche usate. Dopo un controllo più attento fu però scoperto un serio errore, che sembravaparve condurre al ritiro definitivo della dimostrazione.
Wiles dimostrò un caso speciale della congettura di Taniyama-Shimura, mostrando che quest'ultima congettura non può avere controesempi di tal tipo, dimostrando quindi il teorema di Fermat.
 
Wiles trascorse circa un anno pera rivedere la dimostrazione, avvalendosi anche dellcon l'aiuto di Taylor, e nel settembre [[1994]] pubblicò la versione finale e corretta, suddividendoladivisa in due articoli. Il primo, più corposo, contiene gran parte delle idee usate (e si basa su un approccio in parte diverso da quello usato per ladella prima dimostrazione, integrandoreintroducendo idee inizialmentedapprima scartate), mentre; il secondo, scritto con Taylor, contiene un risultato tecnico necessario per concludere la dimostrazione.
Wiles impiegò sette anni per risolvere quasi tutti i particolari, da solo e in assoluta segretezza (tranne una fase finale di revisione, per la quale si avvalse dell'aiuto di un suo collega di Princeton, [[Nicholas Katz]]).
Quando, nel corso di tre conferenze tenute all'[[università di Cambridge]] tra il 21-23 giugno [[1993]], Wiles annunciò la dimostrazione, stupì per il gran numero di idee e tecniche usate. Dopo un controllo più attento fu però scoperto un serio errore che sembrava condurre al ritiro definitivo della dimostrazione.
 
Gli strumenti matematici utilizzatiusati da Wiles e Taylor non erano conosciutiignoti ai tempi di Fermat,; quindi continua a sussistererestano il mistero – ede il dubbio su sullaquale dimostrazione che Fermategli avrebbe potuto fornire.
Wiles trascorse circa un anno per rivedere la dimostrazione, avvalendosi anche dell'aiuto di Taylor, e nel settembre [[1994]] pubblicò la versione finale e corretta suddividendola in due articoli. Il primo, più corposo, contiene gran parte delle idee usate (e si basa su un approccio in parte diverso da quello usato per la prima dimostrazione integrando idee inizialmente scartate), mentre il secondo, scritto con Taylor, contiene un risultato tecnico necessario per concludere la dimostrazione.
 
Gli strumenti matematici utilizzati da Wiles e Taylor non erano conosciuti ai tempi di Fermat, quindi continua a sussistere il mistero – ed il dubbio – sulla dimostrazione che Fermat avrebbe potuto fornire.
 
== Fermat ha dato realmente una dimostrazione? ==
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Vi sono dubbi circa questa rivendicazione di Fermat di aver trovato una dimostrazione davvero importante e corretta. Difatti, la dimostrazione di [[Andrew Wiles|Wiles]] fu di circa 200 pagine nella prima formulazione e poi ridotta a 130 nella definitiva. Spesso la prima dimostrazione di un teorema non è la più diretta; è quindi possibile che ne esista una più sintetica ed elementare, {{cn|non è però verosimile che quella di Wiles si possa semplificare fino a essere esprimibile con gli strumenti che aveva Fermat.}} I metodi usati da Wiles erano difatti ignoti a quei tempi {{cn|ed è improbabile che Fermat sia riuscito a derivare tutta la matematica necessaria per dimostrare una soluzione.}} Lo stesso Wiles ha affermato: "''è impossibile; questa è una dimostrazione del [[XX secolo]]''".
Ci sono seri dubbi riguardo alla rivendicazione di Fermat di aver trovato una dimostrazione veramente importante, che fosse corretta.
 
Dunque, o esistec'è una dimostrazione più semplice che i matematici, finora non hanno trovatotrovata, ooppure Fermat semplicemente si sbagliò. Per questo sono particolarmente interessanti diversevarie dimostrazioni, errate, ma ina prima analisivista plausibili, che erano alla portata di Fermat . La più nota si basa sul presupposto erroneo che valga l'unicità della scomposizione in fattori primi funzioni in tutti gli anelli degli elementi integrali dei campi sui numeri algebrici (vedi [[Dominio a fattorizzazione unica]] e [[Fattorizzazione (teoria degli anelli)#Origini|Fattorizzazione]]). Questa spiegazione è stata considerata accettabile da molti esperti di [[teoria dei numeri]] e alcuni dei grandi matematici successivi che hanno lavorato sul problema seguendo questo percorso hanno anche creduto di aver dimostrato il teorema, salvo poi ammettere di aver fallito.
La dimostrazione di [[Andrew Wiles|Wiles]], di circa 200 pagine nella prima dimostrazione, ridotte a 130 nella versione definitiva, è considerata unanimemente al di là della comprensione della maggior parte dei matematici di oggi. Spesso le dimostrazioni iniziali della maggior parte dei risultati non sono tipicamente le più dirette ed è quindi possibile che, data la complessità, possa esistere una dimostrazione più sintetica ed elementare. Non è però verosimile che la dimostrazione di Wiles possa essere semplificata in maniera significativa, soprattutto fino a essere esprimibile con gli strumenti matematici posseduti da Fermat.
 
Il fatto che Fermat non avesse mai pubblicato, né comunicato a un amico o collega, neanche un'enunciazione sulla dimostrabilità del teorema, come faceva di solito per le soluzioni di cui era certo, {{cn|è indizio di un possibile ripensamento, dovuto alla tardiva scoperta di un errore.}} Inoltre egli pubblicò poi una dimostrazione del caso speciale <math>n=4</math> (ossia <math>a^4 + b^4 = c^4</math>); {{cn|se davvero avesse ancora creduto di avere la dimostrazione completa, non avrebbe pubblicato un lavoro parziale, segno che per lui la ricerca non era né soddisfacente né conclusa.}} Lo stesso si può dire dei matematici che poi dimostrarono il teorema per numeri singoli: si trattò di passi avanti notevoli ma non risolutivi, dato che i numeri sono infiniti. Ciò che era richiesto era un procedimento che permettesse di generalizzare la dimostrazione.
I metodi utilizzati da Wiles erano difatti sconosciuti quando Fermat scriveva e pare estremamente improbabile che Fermat sia riuscito a derivare tutta la matematica necessaria per dimostrare una soluzione. Andrew Wiles stesso ha affermato "''è impossibile; questa è una dimostrazione del [[XX secolo]]''".
 
== Influenza culturale ==
Dunque, o esiste una dimostrazione più semplice che i matematici finora non hanno trovato, o Fermat semplicemente si sbagliò. Per questo sono particolarmente interessanti diverse dimostrazioni errate, ma in prima analisi plausibili, che erano alla portata di Fermat. La più nota si basa sul presupposto erroneo che l'unicità della scomposizione in fattori primi funzioni in tutti gli anelli degli elementi integrali dei campi sui numeri algebrici (vedi [[Dominio a fattorizzazione unica]] e [[Fattorizzazione (teoria degli anelli)#Origini]]).
{{COrganizzare|[[WP:CULTURA]], [[WP:CURIOSITÀ]]|matematica|dicembre 2016}}
* Il racconto di [[Arthur Porges]] ''Il diavolo e Simon Flagg'' (''The Devil and Simon Flagg'', 1954) vede il protagonista, un matematico, fare un patto col diavolo per sapere se il teorema è vero o falso; il diavolo non riesce a trovare la soluzione nelle 24 ore concesse, ma si appassiona al problema.
 
* Nel romanzo ''[[La ragazza che giocava con il fuoco]]'', di [[Stieg Larsson]], la protagonista Lisbeth Salander si avvicina al problema e hane un'intuizione sullaintuisce suauna (semplice, quasi banale) soluzione, mentre attraversa uno spazio all'aperto per nascondersi. La soluzione da lei intravista viene comunqueMa completamentela dimenticatadimentica dopo essere stata colpita alla testa.
Questa è una spiegazione accettabile per molti esperti della [[teoria dei numeri]] considerando anche che molti dei maggiori matematici successivi che hanno lavorato sul problema hanno seguito questo percorso e talvolta hanno anche sinceramente creduto di aver dimostrato il teorema, salvo successivamente dover ammettere di avere fallito.
 
* Nel romanzo ''[[Un uomo (romanzo)|Un uomo]]'' di [[Oriana Fallaci]], il protagonista [[Alekos Panagulis]], durante gli anni di isolamento in prigione, arriva alla soluzione del teorema di Fermat, ma, non essendogli concesse carta e penna, non riesce a fissare il suo ragionamento, perdendoloe lo perde per sempre.
Il fatto che Fermat non abbia mai reso pubblico, né comunicato a qualche amico o collega, nemmeno un'enunciazione circa l'esistenza di una dimostrabilità (come invece faceva di solito per le sue soluzioni di cui era certo), può essere un forte indizio di un suo successivo ripensamento, dovuto a una tardiva scoperta di un errore nel suo tentativo di dimostrazione. Di fatto l'unica "enunciazione" consistette solo in un suo appunto personale manoscritto ai margini di un libro.
Fermat, inoltre, pubblicò successivamente un suo lavoro di dimostrazione per il caso speciale ''n''=4 (ovvero <math>a^4 + b^4 = c^4</math>). Se realmente avesse ancora ritenuto di possedere una dimostrazione completa per il teorema, non avrebbe pubblicato un tale lavoro parziale, indice che la ricerca non era per lui né soddisfacente e neppure conclusa.
 
* Nel primo episodio della quinta stagione moderna di [[Doctor Who]], intitolato ''[[EpisodiThe diEleventh Hour (Doctor Who (nuova serie) (quinta stagione)#The Eleventh Hour|The Eleventh Hour]]'', [[Dottore (Doctor Who)|il Dottore]] afferma di essere stato lui ad aver suggerito a Fermat il risultato corretto a Fermat.
Lo stesso dicasi dei matematici che, dopo di lui, dimostrarono il teorema per dei numeri singoli. Si trattò senz'altro di eventi notevoli ma di portata non risolutiva, dato che per definizione i numeri sono infiniti. Ciò che si richiedeva era un procedimento che permettesse la generalizzazione della dimostrazione.
 
* Nel romanzo ''[[Il teorema del pappagallo]]'', di [[Denis Guedj]], unil vecchio matematico, Grosrouvre, manda una lettera al suo vecchio amico Pierre Ruche affermando di aver dimostrato due congetture: l'ultimo teorema di Fermat e la [[congettura di Goldbach]], anche se voleva tener segrete le dimostrazioni.
== L'"ultimo teorema" nella finzione ==
{{C|[[WP:CULTURA]], [[WP:CURIOSITÀ]]|matematica|dicembre 2016}}
* Nel romanzo ''[[La ragazza che giocava con il fuoco]]'', di [[Stieg Larsson]], la protagonista Lisbeth Salander si avvicina al problema e ha un'intuizione sulla sua (semplice, quasi banale) soluzione, mentre attraversa uno spazio all'aperto per nascondersi. La soluzione da lei intravista viene comunque completamente dimenticata dopo essere stata colpita alla testa.
 
* Nell'episodio ''[[Episodi di Star Trek: The Next Generation (seconda stagione)#Hotel Royale|Hotel Royale]]'' di [[Star Trek: The Next Generation]] il capitano [[Jean-Luc Picard]], parlando col comandante [[William Riker]] racconta del teorema di Fermat e, di come da 800 anni si tenti, invano, di risolverlo. Comee di come, nonostante tutta la loro civiltà, la loro tecnologia il loro grado die avanzamentoprogresso, ancoraessi non siano ancora riusciti a risolvere unaun'equazione così semplice equazione. Si deve considerare che lL'episodio è andatoandò in onda nel 1989, pochi anni prima che il teorema venissefosse risolto. Il teorema vieneè citato per la seconda volta in [[Viaggi nella memoria]], un episodio di [[Star Trek - Deep Space Nine]], quando vienesi rivelatorivela che anche Tobin Dax aveva cercato di risolvere questa equazionerisolverlo e che Jadzia Dax si sarebbe ripromessa di cercare sempre soluzioni originali per ogni problema.
* Nel romanzo ''[[Un uomo (romanzo)|Un uomo]]'' di [[Oriana Fallaci]], il protagonista [[Alekos Panagulis]], durante gli anni di isolamento in prigione, arriva alla soluzione del teorema di Fermat ma, non essendogli concesse carta e penna, non riesce a fissare il suo ragionamento, perdendolo per sempre.
 
* Nel numero 28 degli albi speciali estivi della serie a fumetti ''[[Martin Mystère]]'' della casa editrice [[Sergio Bonelli Editore|Bonelli]], intitolato "''Numeri immaginati''" (luglio 2011),<ref>[httphttps://wwwshop.sergiobonelli.it/scheda/8030/I-dolori-del-giovane-Martin.html ''Numeri immaginati'' in ''Speciale Martin MsytereMystère #28 - I DOLORI DEL GIOVANE MARTIN''].</ref> si racconta come ènacque e poi nataevolvette la storia del teorema e successivamente come si è evoluta. La storia è scritta dadi [[Alfredo Castelli]] e si trova nel piccolo albo accluso all'albo principale.
* Nel primo episodio della quinta stagione moderna di [[Doctor Who]], intitolato ''[[Episodi di Doctor Who (nuova serie) (quinta stagione)#The Eleventh Hour|The Eleventh Hour]]'', [[Dottore (Doctor Who)|il Dottore]] afferma di essere stato lui ad aver suggerito il risultato corretto a Fermat.
 
* Nel film del 2000 ''[[Indiavolato]]'', il problema che [[Elizabeth Hurley]], il diavolo, mostra alla classe è un'applicazione dell'ultimo teorema di Fermat, deldi qualecui molti studiosi usavanosolevano dire che avrebbero venduto l'anima al diavolo perpur di risolverlo.
* Nel romanzo ''[[Il teorema del pappagallo]]'', di [[Denis Guedj]], un vecchio matematico, Grosrouvre, manda una lettera al suo vecchio amico Pierre Ruche affermando di aver dimostrato due congetture: l'ultimo teorema di Fermat e la [[congettura di Goldbach]], anche se voleva tener segrete le dimostrazioni.
 
* In due episodi de ''[[I Simpson]]'' ("''[[La paura fa novanta I-X#La paura fa novanta VI|La paura fa novanta VI]]"'' e "''[[Episodi de I Simpson (decima stagione)#L.27inventore'inventore di Springfield|L'inventore di Springfield]]"'') compaiono due diverse equazioni che sembrano smentire il teorema di Fermat. Il trucco usato dagli sceneggiatori risiedesta nell'approssimazione a 10 cifre delle calcolatrici tradizionali.
* Nell'episodio ''[[Episodi di Star Trek: The Next Generation (seconda stagione)#Hotel Royale|Hotel Royale]]'' di [[Star Trek: The Next Generation]] il capitano [[Jean-Luc Picard]], parlando col comandante [[William Riker]] racconta del teorema di Fermat e di come da 800 anni si tenti, invano, di risolverlo. Come nonostante tutta la loro civiltà, la loro tecnologia il loro grado di avanzamento, ancora non siano riusciti a risolvere una così semplice equazione. Si deve considerare che l'episodio è andato in onda nel 1989, pochi anni prima che il teorema venisse risolto. Il teorema viene citato per la seconda volta in [[Viaggi nella memoria]], un episodio di [[Star Trek - Deep Space Nine]], quando viene rivelato che anche Tobin Dax aveva cercato di risolvere questa equazione e che Jadzia Dax si sarebbe ripromessa di cercare sempre soluzioni originali per ogni problema.
 
* Nel romanzo ''[[L'Ultimo Teorema]]'' di [[Arthur Charles Clarke|Arthur C. Clarke]] e [[FrederickFrederik Pohl]], il protagonista Ranjit Subramanian riesce a dimostrare il teorema.
* Nel numero 28 degli albi speciali estivi della serie a fumetti ''[[Martin Mystère]]'' della casa editrice [[Sergio Bonelli Editore|Bonelli]], intitolato "''Numeri immaginati''",<ref>[http://www.sergiobonelli.it/scheda/8030/I-dolori-del-giovane-Martin.html ''Numeri immaginati'' in ''Speciale Martin Msytere #28 - I DOLORI DEL GIOVANE MARTIN'']</ref> si racconta come è nata la storia del teorema e successivamente come si è evoluta. La storia è scritta da [[Alfredo Castelli]] e si trova nel piccolo albo accluso all'albo principale.
 
* Nel film del 2000 ''[[Indiavolato]]'', il problema che [[Elizabeth Hurley]], il diavolo, mostra alla classe è un'applicazione dell'ultimo teorema di Fermat, del quale molti studiosi usavano dire che avrebbero venduto l'anima al diavolo per risolverlo.
 
* In due episodi de ''[[I Simpson]]'' ("[[La paura fa novanta I-X#La paura fa novanta VI|La paura fa novanta VI]]" e "[[Episodi de I Simpson (decima stagione)#L.27inventore di Springfield|L'inventore di Springfield]]") compaiono due diverse equazioni che sembrano smentire il teorema di Fermat. Il trucco usato dagli sceneggiatori risiede nell'approssimazione a 10 cifre delle calcolatrici tradizionali.
 
* Nel romanzo ''[[L'Ultimo Teorema]]'' di [[Arthur Charles Clarke|Arthur C. Clarke]] e [[Frederick Pohl]], il protagonista Ranjit Subramanian riesce a dimostrare il teorema.
 
* Nel film ''[[Oxford Murders - Teorema di un delitto]]'' il Teorema di Bormat è in realtà l'ultimo Teorema di Fermat.
* Nel saggio ''La Biblioteca Total'' 1939 Sur, [[Jorge Luis Borges]] riferisce che la Biblioteca, essendo totale, contiene la dimostrazione del teorema di Fermat.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore = [[Amir D. Aczel]]|wkautore=Amir Aczel|titolo = L'enigma di Fermat| città=Milano|editore = Net | anno = 1998 | isbn = 88-515-2082-8}}
* {{cita libro | autore=Simon Singh|wkautore= [[Simon Singh]] | titolo = [[L'ultimo teorema di Fermat]] | città=Milano|editore = [[Rizzoli Editore|Rizzoli]] | città = Milano | anno = 1999 | isbn = 88-17-11291-7 }}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Fermat's last theorem|b=L'ultimo teorema di Fermat|b_etichetta=L'ultimo teorema di Fermat}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{ThesaurusCollegamenti BNCFesterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|matematica}}
 
[[Categoria:Teoria dei numeri]]
[[Categoria:Teoremi|Fermat, ultimodi teoremateoria didei numeri|Fermat]]
[[Categoria:Equazioni diofantee|Fermat, ultimo teorema di]]