Pavia: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
Porco schifo
|Nome = Pavia
|Soprannome = Seconda Roma<br />Città dalle cento torri
|Panorama = 20160807-Pavia-002.jpg
|Didascalia =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Tipo = [[Comune (Italia)|comune]]
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Pavia
|Amministratore locale = [[Michele Lissia]]
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 11-6-2024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 62.86
|Note superficie =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Borgarello]], [[Carbonara al Ticino]], [[Certosa di Pavia (comune)|Certosa di Pavia]], [[Cura Carpignano]], [[Marcignago]], [[San Genesio ed Uniti]], [[San Martino Siccomario]], [[Sant'Alessio con Vialone]], [[Torre d'Isola]], [[Travacò Siccomario]], [[Valle Salimbene]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2623
|Nome abitanti = pavesi
|Patrono = [[San Siro di Pavia|san Siro]], [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]], [[Teodoro di Pavia|san Teodoro]]
|Festivo = 9 dicembre, 28 agosto e 20 maggio
|PIL =
|PIL procapite = 28.636 €<ref>{{Cita web|url=https://primapavia.it/economia/comuni-piu-ricchi-reddito-medio-la-classifica-della-provincia-di-pavia/?utm_source=chatgpt.com|titolo=Comuni più ricchi: reddito medio, la classifica della provincia di Pavia|accesso=26 aprile 2024}}</ref>
|Motto = {{la}} Hic domus virtutis<br>{{it}} Qui è la casa della virtù
|Mappa = Pavie_OSM_03.png
|Didascalia mappa = Posizione del [[Storia di Pavia|comune di Pavia]] nell'[[Provincia di Pavia|omonima provincia]]
}}
'''Pavia''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/paˈviːa/|it}}<ref>{{dipi|pavia}}</ref>, {{Link audio|It-Pavia.ogg|<small>pronuncia</small>}}; {{IPA|[ˈpɐviːɐ]}} in [[dialetto pavese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo di provincia|capoluogo]] della [[provincia di Pavia|provincia omonima]] in [[Lombardia]].
 
Posta lungo la [[Via Francigena]]<ref>{{Cita web|url=https://www.viefrancigene.org/it/resource/poi/pavia/|titolo=Pavia}}</ref>, la [[Via Francisca]] e sulle rive del [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]], poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel [[Po]], la città affonda le sue origini all'epoca delle [[tribù]] [[Gallia|galliche]]; successivamente divenne ''[[municipio (storia romana)|municipium]]'' [[storia romana|romano]] con il nome di ''[[Storia di Pavia#Ticinum|Ticinum]]''. Nel [[Medioevo]] ebbe grande rilevanza: fu (insieme a [[Ravenna]] e [[Verona]]) una delle sedi regie del [[Regno ostrogoto]], poi [[capitale (città)|capitale]] per due secoli del [[Regno longobardo]] e, dal 774 al 1024<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale}}</ref>, capitale del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno Italico]], mentre dal 1365 al 1413 ospitò la corte [[Visconti|viscontea]]. Dal 1361 è sede di una rinomata [[Università degli Studi di Pavia|Università]], riconosciuta dal ''[[Times Higher Education]]'' nel 2024 tra le prime 10 in Italia e tra le 300 migliori al mondo, su un campione di 2&nbsp;112 istituti universitari presi in esame<ref>{{Cita web|url=https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2024/world-ranking|titolo=World University Rankings|sito=Times Higher Education (THE)|data=25 settembre 2023|lingua=en|accesso=5 giugno 2024}}</ref>.
 
Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico: fra le principali attrazioni turistiche della città, annoverata tra le [[città d'arte]] della Pianura Padana, si possono ricordare il [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]], la [[basilica di San Michele Maggiore]], la [[basilica di San Pietro in Ciel d'Oro]], la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|chiesa di Santa Maria del Carmine]], il [[Duomo di Pavia|Duomo]], le [[Torri di Pavia|torri]] romaniche, i [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]] e il [[Ponte Coperto di Pavia|Ponte coperto]]. La città è inoltre il capoluogo di una [[Provincia di Pavia|provincia]] dedita soprattutto all'[[agricoltura]], in particolare a [[viticoltura]], [[risicoltura]] e [[cerealicoltura]], mentre il peso del settore industriale, un tempo molto rilevante, è oggi molto più contenuto. Pavia è inserita nel [[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino|parco del Ticino]] (nel 2022 incluso dall'[[UNESCO]] nella [[Rete mondiale di riserve della biosfera]]<ref>{{Cita web|url=https://www.unesco.org/en/mab/ticino-val-grande-verbano|titolo=Ticino, Val Grande Verbano}}</ref>) e all'interno dei confini comunali si trovano alcuni boschi ([[Riserva naturale Bosco Siro Negri|Bosco Negri]] e [[Bosco Grande]]<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/ambiente-e-rifiuti/ambiente.html|titolo=Ambiente}}</ref>) testimoni della grande [[foresta planiziale]] che un tempo ricopriva la [[Pianura Padana]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Pavia poggia su un terreno di origine [[Fiume|fluvio]]-[[Glaciazione|glaciale]], formato da depositi alluvionali risalenti al [[Pleistocene]] con alternanze variamente frequenti, sia in senso orizzontale che verticale, di tipi litologici permeabili ([[Ghiaia|ghiaie]] e [[Sabbia|sabbie]]) e impermeabili ([[Limo|limi]] e [[Argilla|argille]]), e ciò rende possibile la formazione di numerose [[Falda acquifera|falde idriche]] e assicura alla zona un rifornimento idrico molto elevato<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Marchetti|autore2=Luisa Pellegrini|autore3=Mario Vanossi|titolo=Geologia e geomorfologia|anno=1984|editore=Banca del Monte di Pavia|città=Pavia|pp=29-46|volume=I|opera=Storia di Pavia|SBN=MIL0044258}}</ref>.
[[File:Montebolone 009.jpg|miniatura|Una [[risorgiva]] nella valle della [[Roggia Vernavola|Vernavola]] presso Montebolone.]]
La città occupa un'area di 62,86&nbsp;km² a occidente della Lombardia, situata lungo la cosiddetta "fascia delle [[risorgive]]", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente [[permeabilità]], aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie.
 
Pavia sorge sul ciglio del potente ripiano diluvionale che si stende fra il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e l’[[Olona]], a poca distanza dalla confluenza del [[Ticino (fiume)|Ticino]] nel Po. Tale ripiano risulta profondamente inciso da altri corsi d’acqua minori. Il ripiano diluvionale su cui posa Pavia appare inciso, in corrispondenza dell’aggregato urbano, da due profondi solchi dovuti all’azione erosiva di due fiumane postglaciali, rappresentate oggi dal [[Navigliaccio]] (che scorre nel letto anticamente occupato dalla [[Calvenza (fiume)|Calvenza]]) e dalla [[Roggia Vernavola|Vernavola]]. I due valloni tendono a convergere proprio alle spalle del sito cittadino, così che la Pavia primitiva veniva a trovarsi su un tronco o moncone di terrazzo pressoché isolato e difficilmente raggiungibile, di forma quasi triangolare, che aveva il [[Ticino (fiume)|Ticino]] a sud, la Calvenza e poi il [[Navigliaccio]] a nord-ovest e la [[Roggia Vernavola|Vernavola]] a nord-est. Da un punto di vista altimetrico, la città presenta varie altezze. Il punto più alto si trova nella zona del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]], circa 80 metri sul livello del mare, per poi lentamente declinare. Da quota 80 metri, si passa a 77 metri in circa 500 metri. A valle di piazza Vittoria, presso la quale si incrociavano il [[Cardine (storia romana)|cardo]] e il [[decumano]] della città romana, la pendenza si accentua, fino ad arrivare a poco meno di 60 metri sul livello del mare nei pressi del [[Ponte Coperto (Pavia)|Ponte Coperto]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bruna Recocciati|data=1957|titolo=Pavia capitale dei Longobardi. Note geografiche|rivista=Bollettino della Società Pavese di Storia Patria|volume=LVI|pp=73-75}}</ref>.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Pavia}}
Pavia ha un [[Clima subtropicale umido|clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda]] (classificazione Köppen-Geiger Cfa<ref>{{cita web |url =http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf| titolo= Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|pagina = 1641}}</ref>) tipico della pianura Padana. D'inverno il clima è rigido e umido con formazione di [[Nebbia|nebbie]] al suolo dovute sia alla presenza di numerose [[Roggia|rogge]] e canali - e il fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]] - sia alla scarsa ventilazione. Non sono rari gli episodi [[Neve|nevosi]] che avvengono in occasione di ondate di freddo o a causa della formazione di un cuscinetto d'aria fredda e stagnante al suolo ([[inversione termica]]). L'autunno e la primavera sono le stagioni più piovose mentre l'estate è calda e afosa con frequenti e improvvisi temporali che rinfrescano rapidamente - seppure per breve durata - l'aria.
 
La temperatura massima media si registra in luglio con 29,8&nbsp;°C, quella più bassa in gennaio con -2,0&nbsp;°C. Il mese più piovoso risulta essere ottobre con 88&nbsp;mm di pioggia; quello meno luglio con 48&nbsp;mm. Le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] medie annue si aggirano tra i 750 e gli 800&nbsp;mm, mediamente distribuite in 81 giorni.
{{ClimaAnnuale
| nome = Pavia
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 3.9
| tempmax02 = 7.7
| tempmax03 = 13.4
| tempmax04 = 18.4
| tempmax05 = 23.3
| tempmax06 = 27.2
| tempmax07 = 29.8
| tempmax08 = 28.6
| tempmax09 = 24.6
| tempmax10 = 17.6
| tempmax11 = 10.0
| tempmax12 = 4.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = -2.0
| tempmin02 = -0.4
| tempmin03 = 3.4
| tempmin04 = 7.1
| tempmin05 = 11.4
| tempmin06 = 15.0
| tempmin07 = 17.1
| tempmin08 = 16.5
| tempmin09 = 13.5
| tempmin10 = 8.7
| tempmin11 = 3.6
| tempmin12 = -0.3
| pioggia01 = 57
| pioggia02 = 56
| pioggia03 = 69
| pioggia04 = 74
| pioggia05 = 74
| pioggia06 = 60
| pioggia07 = 48
| pioggia08 = 52
| pioggia09 = 59
| pioggia10 = 88
| pioggia11 = 81
| pioggia12 = 64
| giornipioggia01 = 7
| giornipioggia02 = 7
| giornipioggia03 = 8
| giornipioggia04 = 8
| giornipioggia05 = 8
| giornipioggia06 = 6
| giornipioggia07 = 5
| giornipioggia08 = 5
| giornipioggia09 = 5
| giornipioggia10 = 7
| giornipioggia11 = 8
| giornipioggia12 = 7
}}
 
== Etimologia ==
In [[Storia romana|età romana]] Pavia era chiamata ''Ticinum''; solo in [[Regno longobardo|età longobarda]] cominciò a essere chiamata ''Papia'', [[toponimo]] da cui deriva il nome moderno della città, che potrebbe provenire da un nome di ''[[gens]]'' romana, forse ''Papiria'', e vorrebbe dunque dire "terra della ''[[gens Papiria]]''". Secondo alcune ipotesi, il nome ''Papia'' sarebbe derivato dal greco ''Papìas'' ("custode del palazzo"), nome che le sarebbe stato dato da soldati [[Impero bizantino|bizantini]] venuti a combattere i [[Goti]] con riferimento a un [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], ma l'ipotesi è poco probabile. Secondo [[Gian Piero Bognetti]] il toponimo sarebbe derivato dal termine goto ''papan'', "vescovo", perché nella parte finale della [[Guerra gotica (535-553)|Guerra gotica]] Pavia fu una delle ultime città a cadere sotto il controllo dei bizantini e fu forse, quindi, sede dell'ultimo vescovo della chiesa [[Arianesimo|ariana]] gotica in Italia settentrionale, ma anche proposta è stata scartata da gran parte degli studiosi<ref>{{Cita libro|autore=Emilio Gabba|titolo=Il nome di Pavia|anno=1987|editore=Banca del Monte di Lombardia|città=Milano|p=15|volume=2|opera=Storia di pavia}}</ref>. In realtà l'origine del toponimo ''Papia'' resta ancora un mistero, si può solo osservare che, a differenza della stragrande maggioranza dei [[Municipio (storia romana)|''municipia'']] romani della penisola italiana, Pavia è forse l'unico caso di centro abitato che, pur non conoscendo fasi di abbandono, cambiò radicalmente il proprio nome durante l'alto medioevo. ''Ticinum'' deriva invece chiaramente dal [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]], chiamato ''Ticinus'' dai Romani, nome di origine prelatina e di etimologia incerta.<ref>Fonte: ''Dizionario di toponomastica'', ed. UTET, 2006, pp. 563 e 770</ref>
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Pavia|monetazione di Ticinum}}
 
=== Epoca romana ===
Il primo insediamento nell'area di Pavia si deve ad antiche popolazioni della [[Gallia Cisalpina|Gallia]] transpadana, forse i [[Levi (popolo)|Levi]], i [[Marici]] o gli [[Insubri]]. La città, probabilmente, fu fondata dai [[Civiltà romana|Romani]], a cui si deve la pianta della città, rimasta intatta fino ad oggi, a ''[[castrum]]'' (accampamento militare) romano; la città aveva il nome di '''Ticinum'''. A partire da [[Aureliano]], fino a [[Costantino I]], fu anche sede di un'importante [[Zecca di Ticinum|zecca]], [[monetazione di Ticinum|battendo moneta]] sia durante il periodo degli [[Imperatori illirici]], sia durante la [[tetrarchia]] e la successiva [[guerra civile romana (306-324)|guerra civile]].
{{Vedi anche|Storia di Pavia|Monetazione di Ticinum|Assedio di Pavia}}[[File:IMG E2796 (2).jpg|miniatura|Il centro storico visto dal cielo. Si può osservare lo schema [[Urbanistica romana|urbanistico regolare con struttura ortogonale]] risalente al I secolo a.C.]]
Il primo insediamento nell'area di Pavia si deve ad antiche popolazioni della [[Gallia Cisalpina|Gallia]] transpadana, forse i [[Levi (popolo)|Levi]], i [[Marici]] o gli [[Insubri]], che crearono il primitivo abitato nell'area, precedentemente abitata da popolazioni appartenenti alla [[cultura di Golasecca]], dove [[Belloveso]] [[Battaglia del Ticino (600 a.C.)|sconfisse gli Etruschi]] intorno al 600 a.C<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/40135291/Nascita_dellInsubria_2017_|titolo=Nascita dell'Insubria (2017)}}</ref>. Nel 218 a.C. i romani, guidati da [[Publio Cornelio Scipione (console 218 a.C.)|Publio Cornelio Scipione]], gettarono un ponte sul Ticino dove ora sorge Pavia, che distrussero dopo la sconfitta, subita a opera di [[Annibale]], nella [[battaglia del Ticino]]<ref>{{cita|Polibio|III, 66, 1-2}}; {{cita|Livio|XXI, 47.2}}.</ref>. La città fu fondata dai [[Civiltà romana|Romani]], a cui si deve la pianta della città, rimasta intatta (insieme alla rete fognaria<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_varie_file/descrizioni_fognatureromaneapavia.htm|titolo=Rete fognaria nel sottosuolo di Pavia}}</ref>) fino a oggi, a ''[[castrum]]'' (accampamento militare) romano; la città aveva il nome di ''Ticinum''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pavia|titolo=Pavia nell'Enciclopedia Treccani|accesso=24 marzo 2021}}</ref> e fu elevata a ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' nell'89 a.C. Nell’inverno del 9 a.C. l’imperatore [[Augusto]] e la sua consorte [[Livia Drusilla|Livia]] si spinsero fino a ''Ticinum'' (Pavia) per incontrare il figlio di [[Livia Drusilla|Livia]], [[Tiberio]], reduce dalle campagne di [[Dalmazia]] e [[Pannonia]]. Qui li raggiunse la drammatica notizia del gravissimo incidente accaduto a [[Druso maggiore|Druso]], secondo figlio di [[Livia Drusilla|Livia]], mentre conduceva le operazioni militari sul fronte renano. Inviato in tutta fretta dall’imperatore, [[Tiberio]], con un viaggio memorabile per celerità (200 miglia in un giorno e una notte, attraverso le [[Alpi]], fino all’accampamento estivo d’oltre [[Reno]], che fu poi chiamato ''Castra Scelerata''), riuscì a raccogliere l’ultimo sospiro del fratello; ne curò poi il trasporto a Pavia precedendolo sempre a piedi, e di qui con l’imperatore seguì il funebre viaggio fino a [[Roma]]<ref>{{Cita web|url=http://emeroteca.braidense.it/eva/sfoglia_articolo.php?IDTestata=87&CodScheda=181&Alph=B&OB=titolo&OM=&SearchString=&SearchField=&PageRec=25&PageSel=2&PB=1&CodVolume=1854&CodFascicolo=9066&CodArticolo=190078|titolo=Il particolarismo italiano ed il testo delle "Honorantiae civitatis Papie"}}</ref>[[Roma|.]]
 
Nel [[271]] si combatté la prima delle battaglie che coinvolsero la città o le sue immediate vicinanze ([[Battaglia di Pavia (271)|Battaglia di Pavia]]). L’imperatore romano [[Aureliano]] sconfisse definitivamente gli [[Alemanni]] che dopo una serie di vittorie stavano fuggendo lungo la [[via Emilia]] dopo la sconfitta subita nella [[battaglia di Fano]]. La vittoria di Aureliano fu completa, con l'intero esercito alemanno distrutto e il bottino delle loro incursioni recuperato.
 
A partire da [[Aureliano]], fino a [[Costantino I]], fu anche sede di un'importante [[Zecca di Ticinum|zecca]], [[monetazione di Ticinum|battendo moneta]] sia durante il periodo degli [[Imperatori illirici]], sia durante la [[tetrarchia]] e la successiva [[guerra civile romana (306-324)|guerra civile]]. ''Ticinum'' era il punto di arrivo di un'importante [[via Mediolanum-Ticinum|strada romana]] proveniente dalle [[Gallia|Gallie]] e, grazie al porto sul [[Ticino (fiume)|Ticino]], era uno snodo fondamentale nelle comunicazioni fluviali tra l'[[Mare Adriatico|Adriatico]] e il [[Lago Maggiore]]. La città, già sede di importanti alloggiamenti militari, nel IV secolo d.C. crebbe d'importanza e divenne anche sede di una fabbrica statale di archi<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/sguardo_nel_passato/storia_inedita_pavese_file/TICINUM-PAPIA_%20CAPITALE%20LONGOBARDA.htm|titolo=Storia inedita Pavese: TICINUM-PAPIA, CAPITALE LONGOBARDA|accesso=23 gennaio 2022}}</ref>.
[[File:Fogne.jpg|sinistra|miniatura|Uno dei tratti della fognatura di età romana presente nel sottosuolo del centro storico della città.]]
[[File:Constantine multiple CdM Beistegui 233.jpg|thumb|Multiplo di un [[aureo]] della [[zecca di Ticinum]] del [[313]] del peso di 39.79 g. Rappresenta sul dritto il busto di [[Costantino I]] a fianco del [[Sol Invictus]] (oggi presso il [[Cabinet des médailles]]).]]
Sempre nel IV secolo d.C. cominciò ad affermarsi (secondo la tradizione grazie alla predicazione di [[Siro di Pavia|San Siro]]) il cristianesimo, e sorsero le prime chiese, come quella dei [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Pavia)|Santi Gervasio e Protasio]] o quella di Santi Nazario e Celso, fondata dal terzo vescovo di Pavia, [[Evenzio di Pavia|Evenzio]], tra il 381 e il 397<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/l-europa-tardoantica-e-medievale-i-longobardi-pavia_%28Il-Mondo-dell%27Archeologia%29/|titolo=L'Europa tardoantica e medievale. I Longobardi: Pavia}}</ref>. Sempre in città crebbe [[Martino di Tours|San Martino]], che, seguendo il padre, un ufficiale romano trasferito intorno al 325 d.C. con il suo reparto dalla [[Pannonia]] a Pavia, e qui fu educato<ref name="Pavia città regia | Pavia e i monasteri imperiali" />. Nel 350 l’usurpatore gallico [[Magnenzio|Magnezio]], disceso in Italia, si scontrò a sua volta con le forze di [[Costanzo II]] a Pavia, riportando una parziale vittoria prima che gli insuccessi in [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] segnassero in maniera irreversibile il declino delle sue fortune. Nonostante gli insuccessi militari, [[Magnenzio|Magnezio]] riuscì infine a sconfiggere nuovamente [[Costanzo II]] [[Battaglia di Pavia (352)|a Pavia nel 352]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/costanzo-ii-imperatore_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=COSTANZO II imperatore}}</ref>[[Battaglia di Pavia (352)|.]]
 
[[Stilicone]] (tra 406 e 407), nelle operazioni militari contro [[Alarico I|Alarico]], trasferì a Pavia parte dell'esercito, evidenziando il cambiamento di ruolo assunto da [[Storia di Pavia#Ticinum|Ticinum]], da centro subalterno a [[Milano]] a palcoscenico principale dell'[[Italia settentrionale]]<ref name="Pavia città regia | Pavia e i monasteri imperiali">{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città regia}}</ref>. Il [[476|476 d.C.]] segna una data epocale per la città e non solo: [[Flavio Oreste|Oreste]], incalzato dalla ribellione di [[Odoacre]], vi si rifugiò, poiché confidava nelle possenti [[Mura di Pavia|fortificazioni della città]], ma Pavia fu [[Assedio di Pavia (476)|assediata e conquistata]], segnando, con la morte di Oreste e la deposizione del figlio [[Romolo Augusto]]lo, la fine dell'[[Impero romano d'Occidente]]<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Filippo Brandolini|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale |lingua=en |accesso=5 marzo 2019 |url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref>. Nell'anno 500 vi morì [[Sant'Onorata da Pavia]].
 
=== Epoca medievale ===
{{Vedi anche|Storia di Pavia|Zecca di Pavia|Assedio di Pavia|Principato di Pavia}}
[[File:Musei civici8.jpg|sinistra|miniatura|Epigrafe di [[Severino Boezio]], rinvenuta a [[Villareggio|Villaregio]], Pavia, [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]].]]
Durante le lotte tra [[Teodorico il Grande|Teodorico]] e [[Odoacre]] per il controllo dell'Italia, il primo, nell'inverno tra il 489 e il 490, si [[Assedio di Pavia (489-490)|rinchiuse in Pavia]], dove fu assediato da [[Tufa]]<ref>{{DBI|teoderico|TEODERICO|accesso=26 gennaio 2022}}</ref>. Nei primi mesi del 490, grazie all'arrivo di soccorsi inviati dai [[Visigoti]], [[Teodorico il Grande|Teodorico]] poté rompere l'assedio. Verosimilmente, anche grazie ai rapporti che si instaurarono durante l’assedio tra la città, e in particolare il suo vescovo [[Epifanio di Pavia|Epifanio]]<ref>{{DBI|santo-epifanio|EPIFANIO, santo|accesso=26 gennaio 2022}}</ref>, e [[Teodorico il Grande|Teodorico]] e data anche la posizione ben difendibile di Pavia, collegata inoltre a [[Ravenna]] e all'[[Mare Adriatico|Adriatico]] tramite le vie d’acqua, spinsero il [[Teodorico il Grande|sovrano ostrogoto]] a creare in città un [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]], facendo divenire così la città, insieme con [[Ravenna]] e [[Verona]], una delle tre sedi del [[Regno ostrogoto|regno]]<ref>{{Treccani|ostrogoti|Ostrogoti|accesso=26 gennaio 2022}}</ref>. Nel primo trentennio del VI secolo in città sono infatti documentati parecchi interventi edilizi promossi dalla monarchia [[Ostrogoti|ostrogota]] relativi al [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Regio]], alle mura, alle terme (che nel VII secolo sarebbero divenute le uniche ancora funzionanti in Europa al di fuori dell'[[Impero bizantino|Impero Romano d'Oriente]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Chris Wickham]]|titolo=Early Medieval Italy
Central Power and Local Society, 400-1000|anno=1981|editore=The Macmillan Press Ltd|città=London|lingua=en|p=38|ISBN=9780389202172}}</ref>) e all'anfiteatro. Nel 538 i bizantini [[Battaglia di Pavia (538)|assediarono Pavia]], dove si era rinchiuso re [[Vitige]], ma l'assedio fallì<ref name="TreccaniPavia">{{Treccani|pavia|Pavia|accesso=3 ottobre 2022}}</ref>. Dal 540 la città divenne la sede della corte e del tesoro reale<ref>{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città regia|sito=Pavia e i monasteri imperiali|accesso=15 dicembre 2021}}</ref> e qui furono eletti i re [[Ildibaldo]], [[Erarico]] e [[Totila]]. Nel difficile biennio 552-553 Pavia si distinse come il più importante centro militare del [[regno ostrogoto]]: qui fu eletto l’ultimo re goto [[Teia (re)|Teia]] e Pavia fu l’ultima città gota a cadere nelle mani dei [[Impero bizantino|bizantini]]<ref name="sviluppo e affermazione di una capitale">{{Cita pubblicazione|autore=Piero Majocchi|titolo=Sviluppo e affermazione di una capitale altomedievale: Pavia in età gota e longobarda |numero= XI - 2010, 2 |rivista=Reti Medievali|accesso=15 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/958195/Piero_Majocchi_Sviluppo_e_affermazione_di_una_capitale_altomedievale_Pavia_in_et%C3%A0_gota_e_longobarda_Reti_Medievali_Rivista_XI_2010_2_url_http_www_rmojs_unina_it_index_php_rm_article_view_54_357_}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Pavia capitale del regno longobardo: strutture urbane e identità civica |lingua=en|accesso=15 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/8336300/Piero_Majocchi_Pavia_capitale_del_regno_longobardo_strutture_urbane_e_identit%C3%A0_civica}}</ref>.
 
[[File:PLUTEI TEODOTE.jpg|miniatura|Uno dei [[Plutei di Teodote]], una delle più alte testimonianze della [[scultura longobarda]], [[Musei civici di Pavia|Musei Civici.]]]]
 
Venne [[Assedio di Pavia (569-572)|conquistata]] dai [[Longobardi]] nel [[572]] che ne fecero la capitale del loro [[Regno longobardo|regno]], con il nome di ''Papia'', da cui il nome moderno<ref>{{Cita libro|autore=Piero Majocchi|titolo=Pavia città regia: storia e memoria di una capitale altomedievale|anno=2008|editore=Viella Editore|città=Roma|pp=17-38}}</ref>. Le principali conseguenze che il ruolo di capitale portò a Pavia, ovvero le “specificità” della capitale rispetto alle altre città del regno, furono in particolare la residenza del re in città e il funzionamento del [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Regio]]<ref>{{Cita libro|autore=Piero Majocchi|titolo=Il re fondatore. Memoria, politica e mito nell’identità del monasteri imperiali pavesi|url=https://www.academia.edu/62478863/Il_re_fondatore_Memoria_politica_e_mito_nell_identit%C3%A0_del_monasteri_imperiali_pavesi|accesso=15 dicembre 2021|dataarchivio=7 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221007164350/https://www.academia.edu/62478863/Il_re_fondatore_Memoria_politica_e_mito_nell_identit%C3%A0_del_monasteri_imperiali_pavesi|urlmorto=sì}}</ref>. Il ruolo di capitale comportava la convocazione annuale delle assemblee degli exercitales longobardi, durante le quali furono promulgate nel 643 l’[[editto di Rotari]] e, successivamente, le altre leggi longobarde. Diversamente dai re [[franchi]], quelli [[longobardi]] avevano residenza fissa nel [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]]: ciò rafforzava l’autorità regia dato che ogni anno, intorno al primo marzo, presso il palazzo, si teneva una grande assemblea dove venivano emanate le leggi e venivano dibattute le grandi questioni del [[Regno longobardo|regno]]. Tuttavia si trattava anche di un momento molto delicato, dato che, come più volte si verificò, se una fazione avversa al sovrano riusciva a occupare il palazzo e il tesoro regio, di fatto poteva impadronirsi del [[Regno longobardo|regno]]: per i [[longobardi]] l’autorità del sovrano poteva essere esercitata solo se egli aveva il pieno controllo del palazzo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Stefano Gasparri |titolo=Il potere del re. La regalità longobarda da Alboino a Desiderio, in Autorità e consenso. Regnum e monarchia nell’Europa Medievale, a cura di M.P. Alberzoni e R. Lambertini, Ordines 5, Milano 2017, pp. 105-133|accesso=25 gennaio 2022|url=https://www.academia.edu/35475082/Il_potere_del_re_La_regalit%C3%A0_longobarda_da_Alboino_a_Desiderio_in_Autorit%C3%A0_e_consenso_Regnum_e_monarchia_nell_Europa_Medievale_a_cura_di_M_P_Alberzoni_e_R_Lambertini_Ordines_5_Milano_2017_pp_105_133}}</ref>. La residenza in città delle élite aristocratiche del regno contribuiva a fare di Pavia, non solo il centro urbano principale, ma anche il punto di riferimento per l’intera popolazione del regno.
[[File:Interno della cripta.jpg|sinistra|miniatura|La cripta della [[Chiesa di Sant'Eusebio (Pavia)|chiesa di Sant'Eusebio]], fino al 658 cattedrale [[Arianesimo|ariana]] della città.]]
La residenza regia a Pavia influenzò molto anche le vicende della sede [[Diocesi di Pavia|episcopale]] della capitale, che, fino dalla sua fondazione, nel IV secolo, era sottoposta all’autorità della [[Arcidiocesi di Milano|metropoli milanese]]. La dipendenza del [[Diocesi di Pavia|vescovo di Pavia]] da quello di Milano andò in crisi all’arrivo dei [[Longobardi]]. Infatti, tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo, il [[Diocesi di Pavia|vescovo di Pavia]], come presule di una città capitale di regno, fu sottoposto direttamente alla [[Papa|sede romana]] e reso autonomo dall’autorità del [[Arcidiocesi di Milano|metropolita milanese]] (tale “indipendenza” durò fino all’età moderna)<ref name="sviluppo e affermazione di una capitale" />. La città conobbe profondi cambiamenti nella topografia urbana, come l’abbandono del foro di età classica e la creazione di nuovi edifici di culto cristiani. Il principale fenomeno che investì la topografia urbana di Pavia in [[età longobarda]] consistette nella fondazione di edifici ecclesiastici. Fino alla metà del VI secolo sono attestate solo due chiese cristiane in città, mentre, tra il 569 e il 774, furono fondate almeno 21 tra chiese e monasteri. Otto sono fondazioni regie, 4 aristocratiche e 1 sola episcopale. Determinante fu la creazione di edifici ecclesiastici da parte dei sovrani: la fondazione di una chiesa, spesso destinata alla sepoltura del fondatore, divenne infatti dal VII secolo l’atto principale con cui la monarchia longobarda dimostrò la propria appartenenza e adesione al mondo cristiano<ref>{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città regia |sito=Pavia e i monasteri imperiali|accesso=25 gennaio 2022}}</ref><ref>{{Cita libro |autore=Piero Majocchi|titolo=Il re fondatore. Memoria, politica e mito nell’identità del monasteri imperiali pavesi |url=https://www.academia.edu/62478863/Il_re_fondatore_Memoria_politica_e_mito_nell_identit%C3%A0_del_monasteri_imperiali_pavesi|accesso=25 gennaio 2022|dataarchivio=7 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221007164350/https://www.academia.edu/62478863/Il_re_fondatore_Memoria_politica_e_mito_nell_identit%C3%A0_del_monasteri_imperiali_pavesi|urlmorto=sì}}</ref>. Il [[regno longobardo]] durò per due secoli, fino al [[774]], quando [[Assedio di Pavia (773-774)|venne conquistata]] da [[Carlo Magno]].
[[File:Denaro ludovico il pio.jpg|miniatura|[[Zecca di Pavia]], denaro di [[Ludovico il Pio]].]]
[[File:Musei civici pavia21.jpg|miniatura|Cofano in lamina sbalzata proveniente dal [[Daghestan]], [[arte islamica]], XI secolo, dalla [[Chiesa di San Teodoro (Pavia)|chiesa di San Teodoro]], [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]].]]
Pavia rimase capitale del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno d'Italia]] anche durante il periodo [[carolingio]] e [[Dinastia ottoniana|ottoniano]]<ref name="treccani.it">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pavia/|titolo=Pavia}}</ref>: nella chiesa di [[San Michele Maggiore]] a Pavia, [[Berengario del Friuli]] e i suoi successori fino a [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] e [[Adalberto II d'Ivrea|Adalberto II]], furono incoronati [[Re d'Italia]]<ref>{{Cita libro|autore=Piero Majocchi|titolo=Pavia città regia: storia e memoria di una capitale altomedievale|data=2008|anno=2008|editore=Viella Editore|città=Roma|pp=39-68}}</ref>.
[[File:Pietre sulle quali veniva posto il trono durante le incoronazioni.jpg|sinistra|miniatura|[[Basilica di San Michele Maggiore|Basilica di San Michele]], le cinque pietre, già menzionate nelle ''Honorantiae civitatis Papiae'' (1020 circa), sopra le quali veniva posto il trono durante le incoronazioni. La scritta e la rappresentazione della [[Corona ferrea|Corona Ferrea]] nella pietra centrale furono aggiunte nell'Ottocento.]]
La città era la sede del [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]], del massimo tribunale del regno e della principale [[Zecca di Pavia|zecca]] regia fino al 1024. Inoltre, il 25 maggio dell'anno [[825]] l'imperatore [[Lotario I]] con il [[capitolare]] di [[Palazzo Reale (Corteolona)|Corteolona]] fondò presso il [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]] la ''[[Scuola di Pavia|Schola Papiense]]'', scuola di [[diritto]], di [[retorica]] e [[arti liberali]], alla quale dovevano recarsi tutti gli studenti di [[Milano]], [[Brescia]], [[Lodi]], [[Bergamo]], [[Novara]], [[Vercelli]], [[Tortona]], [[Acqui Terme|Acqui]], [[Genova]], [[Asti]] e [[Como]]<ref>{{Cita web|url=http://rm.univr.it/didattica/fonti/frova/sez1/par7.htm|titolo=RM Fonti - Istruzione e educazione nel Medioevo - I, 7|accesso=25 gennaio 2022|dataarchivio=12 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210512223918/http://rm.univr.it/didattica/fonti/frova/sez1/par7.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
Durante il periodo ottoniano Pavia godette di un periodo di benessere e sviluppo. L’antica capitale longobarda si distinse dalle altre città della [[Pianura Padana|pianura padana]] per la sua fondamentale funzione di crocevia di importanti commerci, sia di derrate alimentari sia di oggetti di lusso. I traffici commerciali vennero favoriti soprattutto dalle vie d’acqua utilizzate dall’imperatore per i suoi spostamenti: dal [[Ticino (fiume)|Ticino]] si raggiungeva facilmente il [[Po]], asse diretto con il [[mare Adriatico]] e i traffici marittimi. Inoltre, con l’avvento degli [[Dinastia ottoniana|Ottoni]] ([[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] sposò a Pavia [[Adelaide di Borgogna (imperatrice)|Adelaide di Borgogna]] nel 951 e la coppia risiedette a lungo, in diversi periodi, in città), [[Milano]] perse nuovamente importanza a favore di Pavia, la cui preminenza venne sancita, tra l’altro, dalle coniazioni della [[Zecca di Pavia|zecca pavese]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Filippo Brandolini|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale|accesso=15 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref>. L'importanza della città in quei secoli è evidenziata anche dal resoconto del geografo arabo [[Ibrahim ibn Ya'qub|Ibrāhīm al-Turtuši]], che viaggiò nell’Europa centro-occidentale tra il 960 e il 965 e visitò [[Verona]], [[Rocca di Garda]] e Pavia, da lui definita la principale città della Longobardia, popolosissima, ricca di mercanti e, come [[Verona]], interamente edificata, a differenza di altri centri della regione, in pietra, mattone e calce<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Mandalà|titolo=La Longobardia, i Longobardi e Pavia nei geografi arabo-islamici del Medioevo|accesso=15 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/8463586/La_Longobardia_i_Longobardi_e_Pavia_nei_geografi_arabo_islamici_del_Medioevo}}</ref>.
 
Sempre a cavallo tra X e XI secolo, la città diede i natali a [[Liutprando di Cremona|Liutprando da Cremona]], vescovo, cronista e diplomatico al servizio di [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] prima e poi di [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] e [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]] e di [[Lanfranco di Canterbury]], stretto collaboratore di [[Guglielmo il Conquistatore]] e, dopo la [[Conquista normanna dell'Inghilterra|conquista normanna]] del [[Eptarchia anglosassone|regno Anglosassone]], riorganizzatore della chiesa inglese.
 
Nel 1018 papa [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] convocò a Pavia un concilio dove fu rinnovata la condanna contro la [[simonia]] ed il concubinato ecclesiastico, un nuovo concilio, convocato sempre da papa [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] e dall'imperatore [[Imperatore Enrico II|Enrico II]], si svolse a Pavia nel 1022 e determinò pesanti misure volte a reprimere il [[Nicolaismo]] e la [[simonia]].<ref name="TreccaniPavia"/> Nel 1037, con le milizie pavesi, l'[[Corrado II il Salico|imperatore Corrado II]] assediò [[Milano]], sebbene l'assedio fu poi tolto, le operazioni di devastazione delle campagne milanesi proseguirono fino al 1039. La rivalità tra Pavia e Milano si trasformò in una guerra nel 1056, che proseguì a lungo con alterne vicende ([[Battaglia di Campomorto (1061)]])<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Majocchi |titolo=Piero Majocchi, L&#39;esercito del re e le città: organizzazione militare degli eserciti urbani in Italia settentrionale (VIII-XI sec.), in Urban Identities in Northern Italy (800-1100 ca.), eds. by Piero Majocchi e Cristina La Rocca, Brepols 2015, pp. 103-148.|accesso=3 ottobre 2022|url=https://www.academia.edu/19930734/Piero_Majocchi_Lesercito_del_re_e_le_citt%C3%A0_organizzazione_militare_degli_eserciti_urbani_in_Italia_settentrionale_VIII_XI_sec_in_Urban_Identities_in_Northern_Italy_800_1100_ca_eds_by_Piero_Majocchi_e_Cristina_La_Rocca_Brepols_2015_pp_103_148}}</ref> e Pavia chiamò in aiuto gli imperatori. Nel 1076, durante le lotte tra l'[[Enrico IV di Franconia|imperatore Enrico IV]] ed il [[papa Gregorio VII]], [[Antipapa Clemente III|Guiberto da Parma]], arcivescovo di Ravenna, convocò a Pavia un concilio insieme ai vescovi ed ai diaconi dissidenti verso il pontefice, durante il quale scomunicarono il [[papa Gregorio VII]]<ref name="TreccaniPavia"/>.
[[File:Musei civici pavia5.jpg|miniatura|''Scontro tra cavalieri'', XII secolo, Pavia, [[Musei civici di Pavia|Musei Civici.]]]]
Durante le guerre tra l'imperatore tedesco [[Federico Barbarossa]] (che venne incoronato re d’Italia nella [[basilica di San Michele Maggiore]] nel 1155) e i comuni della [[Lega Lombarda]], Pavia (con [[Como]]) fu fedele all'esercito imperiale. Nel complesso, il Barbarossa risiedette a Pavia per 13 anni in diversi periodi. Numerose furono quindi anche le soste dell'intera corte imperiale nell'antica capitale altomedievale. La lunga residenza dell'imperatore e del suo entourage a Pavia fu caratterizzata da una serie di richiami espliciti al ruolo e alla memoria della città nel passato, connotando la seconda metà del XII secolo come un vero e proprio revival dei fasti della capitale del regno. [[Federico Barbarossa|Federico]] rilasciò anche molti diplomi ai ricchi monasteri regi pavesi, utili alleati nel controllo del territorio e nella politica ecclesiastica dell'imperatore<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Majocchi |titolo="Papia civitas imperialis”. Federico I di Svevia e le tradizioni regie pavesi, in Pavia e il suo territorio nell’età del Barbarossa. Studi in onore di Aldo A. Settia |rivista=Bollettino della Società Pavese di Storia Patria|numero=105 |anno=2005|pp= 19-52 |accesso=25 gennaio 2022 |url=https://www.academia.edu/958711/Piero_Majocchi_Papia_civitas_imperialis_Federico_I_di_Svevia_e_le_tradizioni_regie_pavesi_in_Pavia_e_il_suo_territorio_nell_et%C3%A0_del_Barbarossa_Studi_in_onore_di_Aldo_A_Settia_in_Bollettino_della_Societ%C3%A0_Pavese_di_Storia_Patria_105_2005_pp_19_52}}</ref>. Inoltre, con il decreto imperiale dell’8 agosto 1164, il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] eliminò completamente ogni autorità palatina dal governo cittadino e riconobbe alla cittadinanza il diritto alla libera elezione dei consoli con la sola clausola che costoro giurassero e facessero giurare al popolo fedeltà all’Impero e ricevessero dall’Imperatore l’investitura e la conferma della carica. L’imperatore concedette inoltre a Pavia il dominio su un vasto distretto che, nel diploma del 1164, abbracciava non soltanto la [[Lomellina]] e l’[[Oltrepò Pavese|Oltrepò]] attuale, con le terre tra Pavia e [[Milano]], ma anche una grande parte del territorio [[Tortonese]]<ref name="Pavia vestigia di una Civitas altomedievale">{{Cita pubblicazione|autore=Filippo Brandolini|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale|accesso=25 gennaio 2022 |url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref>.
[[File:Cane barbarossa.jpg|sinistra|miniatura|Bernardo Cane, ''l'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I]]'' (1583), [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]]. Il dipinto, copia di una precedente tavola più antica, originariamente era esposto nel [[Broletto (Pavia)|Broletto]], nella sala del Consiglio.]]
[[Federico II di Svevia|Federico II]] entrò per la prima volta in Pavia nel 1212 e il suo ingresso in città fu celebrato trionfalmente. Come era già accaduto con [[Federico Barbarossa|Federico I]], la permanenza dello Svevo in città significò la ripresa di antiche tradizioni regie proprie della capitale altomedievale. Il sovrano, come di consuetudine, rilasciò diplomi a enti ecclesiastici locali e soggiornò nel palazzo presso il [[Basilica del Santissimo Salvatore (Pavia)|monastero di S. Salvatore]]<ref name="Pavia vestigia di una Civitas altomedievale" />.
 
Pavia appoggiò [[Federico II di Svevia|Federico II]] contro la seconda [[Lega Lombarda]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/organizzazione-militare_(Federiciana)/|titolo=Organizzazione militare|accesso=25 gennaio 2022|dataarchivio=13 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180113153443/http://www.treccani.it/enciclopedia/organizzazione-militare_(Federiciana)/|urlmorto=sì}}</ref>, e le sue forze parteciparono alla [[battaglia di Cortenuova]], all'[[Battaglia di Parma (XIII secolo)|assedio di Parma]] e a numerose altre operazioni militari, ottenendo nel 1212 a [[Battaglia di Casei Gerola|Casei Gerola]] una grande vittoria sui milanesi e i loro alleati. Nel 1219 [[Federico II di Svevia|Federico II]] confermò ancora una volta quanto l’avo aveva concesso a Pavia per la fedeltà dimostrata nel sostenere le ragioni dell’Impero sul campo di battaglia. Inoltre [[Federico II di Svevia|Federico II]] concesse al comune maggiori autonomia nell'autogoverno cittadino, nella potestà giurisdizionale e nella capacità impositiva<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pavia_(Federiciana)|titolo=PAVIA in "Federiciana"|accesso=25 gennaio 2022}}</ref>.
 
A partire dalla seconda metà del Duecento la città fu sconvolta dalle lotte tra la fazione [[Guelfi e ghibellini|guelfa]], capeggiata dai conti di Langosco e quella ghibellina, guidata dai [[Beccaria]] che infine, dopo alterne vicende, riuscirono a prendere intorno al 1327 il controllo di Pavia<ref name="persee.fr">{{Cita pubblicazione |autore=Riccardo Rao |data=2007 |titolo=Il sistema politico pavese durante la signoria dei Beccaria (1315-1356) : «élite» e pluralismo|rivista=Mélanges de l'école française de Rome|volume=119|numero=1|pp=151-187|accesso=15 ottobre 2022|url=https://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_2007_num_119_1_9437}}</ref>.
 
Nel 1329, con il [[Trattato di Pavia (1329)|Trattato di Pavia]], l'imperatore [[Ludovico il Bavaro|Ludovico IV]] concesse durante il suo soggiorno a Pavia l'[[Elettorato del Palatinato]] ai discendenti del fratello duca [[Rodolfo I di Baviera|Rodolfo]], dividendo così la dinastia [[Casato di Wittelsbach|Wittelsbach]] in due rami.
 
Intorno alla metà del Trecento, benché il regime dei [[Beccaria]] (ufficialmente Pavia era ancora un libero comune, ma di fatto i Beccaria, e i gruppi familiari che li appoggiavano, dominavano ogni aspetto della vita politica della città<ref name="persee.fr"/>) fosse alleato dei [[Visconti]], le mire della dinastia milanese nei confronti di Pavia divennero sempre più esplicite. Nel 1356, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] [[Assedio di Pavia (1356)|assediò la città]] sia da terra sia dal Ticino, ma i pavesi, aiutati dal [[Giovanni II del Monferrato|marchese di Monferrato]] e spronati da [[Iacopo Bussolari]], un predicatore agostiniano del monastero di [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|San Pietro in Ciel d'Oro]], sconfissero pesantemente sia l'esercito sia la flotta viscontea<ref name="academia.edu">{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Romanoni|titolo="Come i Visconti asediaro Pavia". Assedi e operazioni militari intorno a Pavia dal 1356 al 1359, in "Reti Medievali- Rivista", VIII (2007).|accesso=15 ottobre 2022|url=https://www.academia.edu/21465034/_Come_i_Visconti_asediaro_Pavia_Assedi_e_operazioni_militari_intorno_a_Pavia_dal_1356_al_1359_in_Reti_Medievali_Rivista_VIII_2007_}}</ref>.
[[File:MAPPAparcovisconteopavia.svg|miniatura|Il [[Parco Visconteo]].]]
Grazie alla vittoria ottenuta, Iacopo Bussolari capeggiò una rivolta che portò alla cacciata dei Beccaria (i quali subito si allearono con i Visconti) e instaurò a Pavia un governo popolare, con istituzioni e magistrature simili a quelle sperimentate, pochi anni prima, a Roma da [[Cola di Rienzo]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Riccardo Rao|titolo=Giacomo Bussolari e la libertà di Pavia (1355-1359) |accesso=15 ottobre 2022 |url=https://www.academia.edu/35727207/Giacomo_Bussolari_e_la_libert%C3%A0_di_Pavia_1355_1359}}</ref>. Tuttavia, la pace non durò a lungo: nel 1358 riesplose la guerra contro i Visconti e nell'aprile del 1359, Galeazzo II, aiutato dai [[Beccaria]], che nel frattempo avevano preso il controllo di gran parte del distretto pavese, riuscì ad [[Assedio di Pavia (1359)|assediare Pavia]] con un grosso esercito. Anche questa volta, guidati dal [[Iacopo Bussolari|Bussolari]], i pavesi resistettero tenacemente al Visconti, ma infine, non avendo ricevuto soccorsi da parte di [[Giovanni III del Monferrato|Giovanni II di Monferrato]], dovettero arrendersi il 13 novembre 1359<ref name="academia.edu"/>.
[[File:Certosa di Pavia interno 03.jpg|miniatura|[[Giovanni Cristoforo Romano]], tomba di [[Gian Galeazzo Visconti]], [[Certosa di Pavia]].]]
Dopo la conquista, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], desideroso di raggiungere una maggiore autonomia dal fratello [[Bernabò Visconti|Bernabò]], e, soprattutto, portando avanti un preciso disegno politico teso a basare e legittimare il suo potere appropriandosi delle memorie della regalità altomedievale che Pavia conservava, ponendosi in diretta continuità con i [[Sovrani longobardi|re longobardi]] (dai quali i Visconti cominciarono a sostenere di discendere) e altomedievali che avevano avuto sede nel [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]] della città, decise di abbandonare [[Milano]] e portare la corte a Pavia<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Piero Majocchi|data=1º gennaio 2015|titolo=Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)|rivista=“Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)”, in Courts and Courtly Cultures in Early Modern Italy and Europe. Models and Languages, Atti del Convegno, ed. S. Albonico, S. Romano, Viella, pp. 189-206.|accesso=15 ottobre 2022|url=https://www.academia.edu/36402408/Non_iam_capitanei_sed_reges_nominarentur_progetti_regi_e_rivendicazioni_politiche_nei_rituali_funerari_dei_Visconti_XIV_secolo_}}</ref>. Si trattava, verosimilmente, di un progetto già a lungo meditato da Galeazzo II, tanto che già pochi mesi dopo la presa di Pavia diede avvio al cantiere del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]], futura sede della sua nuova corte. Lo stesso "sogno regio" (e il continuo richiamo della monarchia longobarda e del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|regno d'Italia]]) fu portato avanti, con maggior vigore, dal figlio [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], che continuò a risiedere, prevalentemente, nel castello di Pavia e lo stesso fece [[Filippo Maria Visconti]] fino al 1413<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Maria Nadia Covini|titolo=Pavia dai Beccaria ai Visconti-Sforza. Metamorfosi di una città, in Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca, a cura di M. Davide, CERM, Trieste 2014, pp. 46-67|accesso=15 ottobre 2022|url=https://www.academia.edu/19749828/Pavia_dai_Beccaria_ai_Visconti_Sforza_Metamorfosi_di_una_citt%C3%A0_in_Le_subordinazioni_delle_citt%C3%A0_comunali_a_poteri_maggiori_in_Italia_dagli_inizi_del_secolo_XIV_all_ancien_r%C3%A9gime_Risultati_scientifici_della_ricerca_a_cura_di_M_Davide_CERM_Trieste_2014_pp_46_67}}</ref>.
Sotto la dinastia milanese, l’importanza di Pavia è evidenziata dalla creazione della [[contea di Pavia]] (1396) destinata al primogenito (che fu celebrata da Gian Galeazzo con una cerimonia di intronizzazione nella [[Basilica di San Michele Maggiore|basilica di San Michele]] che ricalcava le incoronazioni regie altomedievali
<ref>{{Cita libro|autore=Piero Majocchi|titolo=Pavia città regia. Storia e moemoria di una capitale medievale|url=https://www.academia.edu/958742/Piero_Majocchi_Pavia_citt%C3%A0_regia_Storia_e_memoria_di_una_capitale_altomedievale_Roma_Viella_2008|anno=2008|editore=Viella|città=Roma|p=207|ISBN=978-88-8334-281-3}}</ref>), la fondazione dell'[[Università degli Studi di Pavia|università]], dell'immenso [[parco Visconteo]], la duplicazione della capitale e delle sedi della corte ([[Milano]] e Pavia), la fondazione della [[Certosa di Pavia|Certosa]] come ''pantheon'' dinastico e l’istituzione di una struttura burocratica e camerale che raddoppiava le istituzioni milanesi (solo nel Quattrocento sforzesco questa dualità fu superata, ma a Pavia restarono archivi, [[Biblioteca visconteo sforzesca|biblioteca]], reliquie e strutture [[Castello Visconteo (Pavia)|residenziali]] cortigiane)<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Cairati|titolo=Pavia viscontea. La capitale regia nel rinnovamento della cultura figurativa lombarda |vol= 1: ''Castello tra Galeazzo II e Gian Galeazzo (1359-1402)''|anno=2021|editore=Scalpendi|città=Milano|pp=9-18}}</ref>. La duplice sede della corte tra [[Milano]] e Pavia, attribuiva a quest’ultima un ruolo distinto, una identità forte e prestigiosa all’interno del dominio e rispetto alle altre città, a scapito della centralità milanese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Maria Nadia Covini|titolo=Pavia dai Beccaria ai Visconti-Sforza. Metamorfosi di una città |rivista= Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca |curatore= M. Davide |editore= CERM |città= Trieste |anno= 2014 |pp= 46-67|accesso=7 marzo 2019|url=https://www.academia.edu/19749828/Pavia_dai_Beccaria_ai_Visconti-Sforza._Metamorfosi_di_una_citt%C3%A0_in_Le_subordinazioni_delle_citt%C3%A0_comunali_a_poteri_maggiori_in_Italia_dagli_inizi_del_secolo_XIV_all_ancien_r%C3%A9gime._Risultati_scientifici_della_ricerca_a_cura_di_M._Davide_CERM_Trieste_2014_pp._46-67}}</ref>. Sotto i [[Visconti]] prima e gli [[Sforza]] poi, la trasformazione della città, del territorio e della società urbana ebbe qualcosa di grandioso: dal 1359 al 1402, Pavia (una città già piuttosto ricca e prosperosa nonostante la crisi del secolo) fece notevoli passi avanti sotto l’ombra dei principi, accelerando la trasformazione delle sue istituzioni, delle gerarchie sociali, dell’ambiente culturale, dell’aspetto monumentale e della ''forma urbis''<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Piero Majocchi|data=1º gennaio 2015|titolo=Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)|rivista= Courts and Courtly Cultures in Early Modern Italy and Europe. Models and Languages, Atti del Convegno |curatore=Simone Albonico |curatore2= Serena Romano |editore= Viella |pp= 189-206 |accesso=25 gennaio 2022|url=https://www.academia.edu/36402408/Non_iam_capitanei_sed_reges_nominarentur_progetti_regi_e_rivendicazioni_politiche_nei_rituali_funerari_dei_Visconti_XIV_secolo_ |isbn= 978-88-6728-344-6}}</ref>. Oltre agli edifici propriamente ducali, in città, furono fondati i [[Chiesa di Santa Maria Annunciata (Pavia)|monasteri dell'Annunciata]] e di [[Chiesa di Santa Chiara la Reale|Santa Chiara la Reale]], fu costruita la piazza grande (l'attuale [[Piazza della Vittoria (Pavia)|Piazza Vittoria]]), e furono ridisegnate le strade centrali ([[Strada Nuova (Pavia)|Strada Nuova]]). Furono completate alcune fabbriche gotiche, come la [[Chiesa di San Francesco (Pavia)|chiesa di San Francesco]], il [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Carmine]] e [[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|San Tommaso]], con il contributo di architetti viscontei, e furono aperti cantieri che contribuirono al rinnovamento del linguaggio architettonico urbano. Al tempo di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] fiorivano nuove residenze nobiliari per i membri della dinastia e per i cortigiani, come la grande casa di Azzone Visconti (poi inglobata nel [[Palazzo centrale dell'Università di Pavia|Palazzo centrale dell'università]]), la Corte nuova di [[Bianca di Savoia]], il palazzo di [[Caterina Visconti]], i palazzi di segretari e magistrati come [[Pasquino Cappelli|Pasquino Capelli]], di [[Nicolò Diversi]] ([[palazzo dei Diversi]]), [[Francesco Barbavara]], Pasino Eustachi ([[Casa degli Eustachi]]) e [[Niccolò Spinelli|Nicolò Spinelli]]. I Visconti e Sforza chiamarono ad insegnare a Pavia famosi professori, come il giurista [[Baldo degli Ubaldi]], [[Lorenzo Valla]] o [[Giasone del Maino]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Maria Nadia Covini|titolo=Pavia dai Beccaria ai Visconti-Sforza. Metamorfosi di una città, in Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca |curatore= M. Davide |editore= CERM |città= Trieste |anno=2014 |pp= 46-67
|accesso=25 gennaio 2022 |url=https://www.academia.edu/19749828/Pavia_dai_Beccaria_ai_Visconti_Sforza_Metamorfosi_di_una_citt%C3%A0_in_Le_subordinazioni_delle_citt%C3%A0_comunali_a_poteri_maggiori_in_Italia_dagli_inizi_del_secolo_XIV_all_ancien_r%C3%A9gime_Risultati_scientifici_della_ricerca_a_cura_di_M_Davide_CERM_Trieste_2014_pp_46_67}}</ref>.
[[File:Lapide di Francesco Corti.jpg|sinistra|miniatura|Lastra tombale del professore Francesco Corti (1495), [[Palazzo centrale dell'Università di Pavia|Palazzo centrale dell'università di Pavia]].]]
[[Gian Galeazzo Visconti]] creò inoltre la carica di capitano della flotta, la sede era Pavia e doveva occuparsi non solo degli aspetti militari legati alla squadra navale ducale, ma anche dell'ordine pubblico, della riscossione dei dazi, della manutenzione degli argini e dei ponti e del vettovagliamento delle città su tutti i fiumi, corsi d'acqua e laghi del [[ducato di Milano]]<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Romanoni|titolo=La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell'Italia settentrionale|url=https://www.academia.edu/100479472/La_guerra_d_acqua_dolce_Navi_e_conflitti_medievali_nell_Italia_settentrionale|anno=2023|editore=CLUEB|città=Bologna|pp=34-35|ISBN=978-88-31365-53-6}}</ref>, Tale carica scomparì solo dopo la caduta di [[Ludovico il Moro]]<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Chittolini|curatore=Giorgio Chittolini|curatore2=Giovanna Petti Balbi|curatore3=Giovanni Vitolo|titolo=Note su gli “spazi lacuali” nell’organizzazione territoriale lombarda alla fine del Medioevo|anno=2007|editore=Liguori|città=Napoli|pp=77-78|opera=Città e territori nell'Italia del medioevo. Studi in onore di Gabriella Rossetti|ISBN=8820740265}}</ref>. Inoltre, già precedentemente, nel 1378 [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] fece realizzare la darsena (poi ingrandita nel 1392, nel 1435 e nel 1451) dove venivano realizzate, riparate e custodite le imbarcazioni della flotta ducale che, ancora nel 1494 era formata da 33 galeoni<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Amedeo Gilardoni|anno=2018|titolo=La flotta fluviale e lacustre del ducato di Milano nel XV secolo|rivista=Studi di Storia Medievale e di Diplomatica|volume=2|pp=205-2019}}</ref>. La darsena, che era una meta usuale di visita per gli ospiti della corte ducale, come l'ambasciatore fiorentino Giovanni Ridolfi nel 1480, fu distrutta dalle artiglierie francesi durante l'[[Battaglia di Pavia (1525)|assedio del 1524-25]] e si trovava dove ora si estendono gli [[Horti Borromaici]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Donata Vicini|anno=1995|titolo=Un disegno dell’archivio Storico Civico e la darsena di Pavia|rivista=Bollettino della Società Pavese di Storia Patria|numero=94|pp=157-162}}</ref>.
 
Sempre sotto il governo di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], nel 1387 si instaurò in città la prima comunità [[Ebraismo in Italia|ebraica]] che, durante il periodo sforzesco, crebbe e prosperò, e che espresse anche medici e intellettuali, quali Elia ben Shabbetai, medico personale di [[Filippo Maria Visconti]] e professore all'[[Università degli Studi di Pavia|Università]]<ref name="www7.tau.ac.il">{{Cita pubblicazione|titolo=Pavia|accesso=20 febbraio 2023|url=https://www7.tau.ac.il/omeka/italjuda/items/show/882}}</ref>, e soprattutto il grande studioso e talmudista [[Joseph Colon]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Romanoni |data=1º gennaio 2011|titolo=Fabio Romanoni, Il mito del ghetto di Pavia e l’insediamento diffuso: abitazioni, sinagoghe e cimitero, in Fideles servitores nostri Ebrei in civitate Papie. Documenti e riflessioni sugli ebrei a Pavia fino all’espulsione (1597), a cura di Ezio Barbieri, Varzi, 2011.|lingua=en|accesso=25 gennaio 2022|url=https://www.academia.edu/38269240/Fabio_Romanoni_Il_mito_del_ghetto_di_Pavia_e_l_insediamento_diffuso_abitazioni_sinagoghe_e_cimitero_in_Fideles_servitores_nostri_Ebrei_in_civitate_Papie_Documenti_e_riflessioni_sugli_ebrei_a_Pavia_fino_all_espulsione_1597_a_cura_di_Ezio_Barbieri_Varzi_2011}}</ref>, tanto che nel 1490 fu attivato anche un corso di ebraico presso l'università<ref name="www7.tau.ac.il" />.
 
=== Epoca moderna ===
{{Vedi anche|Storia di Pavia|Maiolica di Pavia|Assedio di Pavia}}
[[File:San teodoro.jpg|miniatura|[[Bernardino Lanzani]], ''[[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]] protegge Pavia durante l'[[Assedio di Pavia (1522)|assedio del 1522]]'' ([[ex voto]] civico), [[Chiesa di San Teodoro (Pavia)|Chiesa di San Teodoro]].]]
Occupata dai francesi nel 1499, nel 1512 nella [[Battaglia di Pavia (1512)|battaglia di Pavia]], sotto il comando di [[Matteo Schiner]], i fanti svizzeri e veneziani scacciarono dalla città la guarnigione francese e saccheggiarono la città<ref>{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali27/19%20Rizzo.pdf|titolo=Un’economia in guerra: Pavia nel 1655*}}</ref>. Tornata sotto il controllo sforzesco, nel [[Assedio di Pavia (1522)|1522 fu assediata]] da [[Odet de Foix]], conte di Lautrec. Nonostante la situazione di Pavia fosse disperata, perché gran parte della guarnigione imperiale aveva dovuto lasciare la città per soccorrere [[Milano]], anch'essa assediata dai francesi, e, inoltre, [[Federico II Gonzaga]], che guidava la difesa di Pavia, disponeva solo di circa 1.500 fanti e 300 cavalieri, mentre l'esercito del re di Francia era composta da quasi 20.000 uomini, l'[[Assedio di Pavia (1522)|assedio fallì]]. La forte resistenza opposta dai cittadini armi, che avevano riformato la milizia urbana, e della guarnigione imperiale, legata all'arrivo di rinforzi asburgici, costrinse i francesi a fuggire<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Casali|autore2=Marco Galandra|titolo=Pavia nelle vicende militari d'Italia dalla fine del XV secolo e la battaglia del 24 febbraio 1525|anno=1990|editore=Banca del Monte di Lombardia|città=Milano|pp=12-20|volume=II|opera=Storia di Pavia}}</ref>.
 
Nell'Ottobre del 1524, il re di Francia [[Francesco I di Francia|Francesco I]], alla guida di un esercito composto da oltre 23.000 fanti, 3.200 cavalieri e 53 cannoni, pose d'assedio Pavia, tuttavia, nonostante la sproporzione della forze (la città era difesa da [[Antonio de Leyva]] con circa 6.000 fanti, tra [[lanzichenecchi]] e spagnoli, e dalla milizia urbana) le operazioni ossidionali andarono per le lunghe<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Séverin Duc|titolo=« Le siège de Pavie / L&#39;assedio di Pavia (1524-1525) », in ALFANI G. &amp; RIZZO M. (dir.), Nella morsa della guerra. Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale, Milan, Franco Angeli, 2013, p. 47-73 |accesso=15 ottobre 2022 |url=https://www.academia.edu/19786986/_Le_si%C3%A8ge_de_Pavie_Lassedio_di_Pavia_1524_1525_in_ALFANI_G_and_RIZZO_M_dir_Nella_morsa_della_guerra_Assedi_occupazioni_militari_e_saccheggi_in_et%C3%A0_preindustriale_Milan_Franco_Angeli_2013_p_47_73}}</ref>, permettendo così agli imperiali di inviare, nel febbraio del 1525, un esercito, guidato da [[Carlo di Lannoy]], [[Carlo III di Borbone-Montpensier|Carlo di Borbone]] e [[Fernando Francesco d'Avalos]] e composto da quasi 20.000 fanti, 2.300 cavalieri e 17 cannoni, in soccorso a Pavia. L'arrivo di queste forze diede origine a uno degli episodi più importanti delle [[Guerre d'Italia del XVI secolo|guerre d'Italia]]: la [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], nella quale il re di Francia fu sonoramente sconfitto e fatto prigioniero. Dal punto di vista della storia militare la battaglia è importante perché dimostrò la schiacciante superiorità della fanteria Imperiale e soprattutto delle sue formazioni di picchieri e archibugieri spagnoli ([[tercios]]) e tedeschi ([[Doppelsöldner]]) che distrussero con il fuoco delle loro armi la famosa cavalleria pesante francese, decimando un'intera generazione di grandi signori aristocratici francesi<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Casali|autore2=Marco Galandra|titolo=Pavia nelle vicende militari d'Italia dalla fine del XV secolo e la battaglia del 24 febbraio 1525|anno=1990|editore=Banca del Monte di Lombardia|città=Milano|pp=21-55|volume=II|opera=Storia di Pavia}}</ref>.
 
[[File:Cattura di Francesco I nella battaglia di Pavia.jpg|left|thumb|La cattura di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] di Francia durante la [[battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], dettaglio di uno degli [[Arazzi della battaglia di Pavia|Arazzi della Battaglia di Pavia]], [[Napoli]], [[Museo nazionale di Capodimonte|Museo Nazionale di Capodimonte]].]]
Legata alla battaglia è la storia della [[zuppa alla pavese]], semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro, cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero, riguardo alla quale si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menù di corte con il nome di ''soupe à la pavoise''.
 
Tuttavia due anni più tardi, nel 1527, i francesi, guidati da [[Odet de Foix]], [[Sacco di Pavia (1527)|assediarono nuovamente Pavia]] e, dopo averla conquistata, desiderosi di vendicarsi delle sconfitte del 1522 e del 1525, la sottoposero a un pesantissimo saccheggio che durò sette giorni. Durante l'assedio, inoltre, il [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]] perse (per colpa delle artiglierie francesi) l'ala nord - la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal [[Pisanello]] - e le due torri di nordovest e nordest, mentre le campagne attorno alla città furono devastate e alcune chiese suburbane, o vicine alle [[Mura di Pavia|mura]], furono distrutte o danneggiate. Dopo il saccheggio, i francesi lasciarono in città una debole guarnigione, così esigua che, nel maggio del 1528, dopo un [[Assedio di Pavia (maggio 1528)|breve assedio]], gli imperiali ripresero la città, che fu nuovamente saccheggiata. Tuttavia, nel settembre dello stesso anno, per l'ennesima volta, l'esercito francese [[Assedio di Pavia (settembre 1528)|assediò e occupò]] Pavia, tuttavia la permanenza dei soldati del re di Francia in città durò poco, nell'ottobre del 1529 gli uomini di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] strinsero Pavia e riuscirono a scacciare definitivamente i francesi<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Casali|autore2=Marco Galandra|titolo=Pavia nelle vicende militari d'Italia dalla fine del secolo XV e la battaglia del 24 febbraio 1525|anno=1990|editore=Banca del Monte di Lombardia|città=Milano|pp=56-65|vol=II|opera=Storia di Pavia}}</ref>.
 
Negli stessi, tormentati, anni si formò presso l'[[Università degli Studi di Pavia|università]] [[Gerolamo Cardano|Girolamo Cardano]], mentre, probabilmente nel 1511, [[Leonardo da Vinci]] studiò anatomia insieme a [[Marcantonio della Torre|Marco Antonio della Torre]], professore di anatomia presso l'[[Università degli Studi di Pavia|università]]<ref>{{DBI|dalla-torre-marco-antonio|DALLA TORRE, Marco Antonio|accesso=12 ottobre 2022}}</ref>.
 
A partire dalla seconda metà del XVI secolo divenne fiorente in città la produzione di [[Maiolica di Pavia|maiolica]], che portò Pavia a essere, fino al Settecento, uno dei principali centri di produzione di tali manufatti nell'[[Italia settentrionale]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marica Forni|titolo=Maiolica di Pavia del XVII-XVIII secolo|rivista=FMR-135-agosto-settembre|lingua=en|accesso=24 aprile 2021|url=https://www.academia.edu/44819006/Maiolica_di_Pavia_del_XVII_XVIII_secolo}}</ref>. Ma la città aveva, come nel passato, un'importanza soprattutto commerciale: le merci che da [[Milano]] e dal resto della [[Lombardia]] transitavano alla volta di [[Genova]] passavano da Pavia<ref>{{Cita libro |autore=Fabrizio Costantini|titolo=Tra confini di Stato e vie privilegiate del commercio: i fiumi lombardi nel XVIII secolo|anno=2018|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli|pp=287-288|opera=La polizia nelle strade e nelle acque navigabili: dalla sicurezza alla regolazione del traffico}}</ref> e, soprattutto, nel [[Fondaco del Sale|fondaco]] posto lungo il [[Ticino (fiume)|Ticino]] affluiva dall'[[Mare Adriatico|Adriatico]] il sale, necessario non solo per la conservazione degli alimenti, ma anche per molte attività, come quella casearia. Il sale, da Pavia, era poi distribuito a Milano e in gran parte della Lombardia occidentale e nel [[Piemonte]]<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Gregorini|titolo=Il frutto della gabella: la ferma generale a Milano nel cuore del Settecento economico lombardo|url=https://books.google.com/books?id=yIhjpgiEH9MC&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA138&dq=magazzini+sale+pavia&hl=it |accesso=12 giugno 2022|data=2003|editore=Vita e Pensiero|ISBN=978-88-343-1086-1}}</ref>.
[[File:Ranunzio Prata, Assedio di Pavia del 1655 (dettaglio).jpg|miniatura|Ranunzio Prata, [[Assedio di Pavia (1655)|Assedio di Pavia del 1655]], Pavia, 1656 (dettaglio).]]
Tuttavia, in questi decenni, soprattutto per volontà dei re di Spagna, fu rafforzata l'[[inquisizione]] (che aveva sede nella [[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|chiesa di San Tommaso]] dei [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]] e che fu allontanata solo nel 1774 dall'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]]) che cominciò a tenere sotto controllo l'ambiente universitario<ref>{{Cita web|url=https://zweilawyer.com/2019/01/08/pietro-solero-da-quinzano-inquisitore-o-criminale/|titolo=Pietro Solero da Quinzano: Inquisitore o Criminale?|autore=Alessandro Sella|sito=Zhistorica|data=8 gennaio 2019|accesso=20 febbraio 2023}}</ref> e anche la comunità ebraica, che nel 1597, per ordine del re [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] dovette abbandonare Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.jewishencyclopedia.com/articles/11956-pavia|titolo=Pavia |sito= JewishEncyclopedia.com|accesso=20 febbraio 2023}}</ref>.
 
Nel [[1655]] il principe [[Tommaso Francesco di Savoia]] [[Assedio di Pavia (1655)|attaccò Pavia]] con un'armata di 20.000/25.000 soldati francesi, piemontesi e del [[Ducato di Modena e Reggio|duca di Modena]], mentre la città era difesa da [[Galeazzo Trotti]] che disponeva solo di 3.000 fanti spagnoli, circa 900 cavalieri spagnoli e di alcune migliaia di uomini della milizia urbana. Tuttavia, [[Tommaso Francesco di Savoia]] non riuscì a conquistare Pavia e dovette ritirarsi dopo un [[Assedio di Pavia (1655)|assedio]] durato 52 giorni<ref>{{Cita libro |autore=Alfani Rizzo|titolo=Nella morsa della guerra. Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale: Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale|url=https://books.google.it/books?id=Kb8rAQAAQBAJ&pg=PA31&lpg=PA31&dq=assedio+pavia+1655&source=bl&ots=eh7aheAHuV&sig=ACfU3U1JuLF6XM0EGOK8utFDjTZSliqNAQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwib59mY3fDgAhVEyKQKHf0SCHQQ6AEwCHoECAMQAQ#v=onepage&q=assedio%20pavia%201655&f=false|accesso=25 gennaio 2022|data=2013|editore=FrancoAngeli|ISBN=978-88-204-3348-2}}</ref>.
[[File:Pila di volta.jpg|sinistra|miniatura|[[Pila di Volta|La pila di Volta]]. [[Gabinetto di fisica di Alessandro Volta|Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta]].]]
Nel [[1706]], dopo un [[Assedio di Pavia (1706)|breve assedio]], fu occupata dagli austriaci, che mantennero il controllo della città fino al 1796, nonostante, durante le [[Guerra di successione polacca|guerre di Successione polacca]] prima e [[Guerra di successione austriaca|austriaca]] poi, Pavia fu occupata nel [[1733]] dai francesi, nel [[1743]] da francesi e spagnoli, per essere poi ripresa definitivamente nel [[1746]] dagli austriaci. Nella seconda metà del Settecento, per impulsò sia di [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]], sia di [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] [[Università degli Studi di Pavia|l’università]] conobbe un grande sviluppo, furono chiamati docenti di grande fama, come [[Alessandro Volta]], [[Lazzaro Spallanzani]], [[Antonio Scarpa]], [[Giuseppe Frank]], [[Giovanni Antonio Scopoli]], [[Samuel-Auguste Tissot]] e [[Lorenzo Mascheroni]] e l’[[Università degli Studi di Pavia|ateneo]] divenne uno dei principali d’Europa. Inoltre a Pavia, nel 1777, si laureò [[Maria Pellegrina Amoretti]], la prima donna laureata in Giurisprudenza d'Italia.
[[File:Confluente di Pavia, 1859 circa.jpg|miniatura|[[Francesco Trecourt]], La darsena di Pavia alla confluenza del [[Naviglio Pavese]] nel [[Ticino (fiume)|Ticino]] con il piroscafo Contessa Clementina, 1859 circa, [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]].]]
Nel maggio [[1796]] [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] punì la città per [[Rivolta di Pavia (1796)|un'insurrezione]] contro le forze francesi condannandola ad un saccheggio di tre giorni. Tuttavia, ben presto, [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] decise di sfruttare l'[[Università degli Studi di Pavia|Università]], le biblioteche e le competenze presenti in città, creando la Scuola Militare per Ufficiali di Fanteria e, nel 1803, la Scuola d'Artiglieria, con annessa fonderia di cannoni in bronzo<ref>{{Cita web|url=https://win.storiain.net/arret/num156/artic7.asp|titolo=La Scuola teorico-pratica di Artiglieria di Pavia|accesso=25 gennaio 2022}}</ref>. Anche l'[[Università degli Studi di Pavia|università]] attraversò un periodo felice, l'età napoleonica vide infatti gli insegnamenti di [[Vincenzo Monti]] e di [[Ugo Foscolo]] sulla cattedra di eloquenza, di [[Gian Domenico Romagnosi]] di diritto civile e di [[Vincenzo Brunacci]] di matematica.
 
=== Epoca contemporanea ===
{{Vedi anche|Naviglio Pavese|Fonderia e Scuola d'Artiglieria di Pavia}}
[[File:Museo golgi.jpg|miniatura|Il laboratorio di [[Camillo Golgi]], [[Museo Golgi]].]]
Nel [[1814]] tornò sotto gli austriaci. Nel 1818 furono portati a termine i lavori del [[Naviglio Pavese]]: il canale, concepito come via d'acqua tra [[Milano]], Pavia ed il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e come canale irriguo, contribuì allo sviluppo della città, tanto che già pochi anni dopo la sua realizzazione, nel 1821, alle spalle del castello sorse [[Borgo Calvenzano]], una lunga serie di edifici porticati dove si trovavano magazzini, osterie, uffici spedizionieri e doganali, alberghi, stalle, tutto in supporto della navigazione interna. Nel 1820 cominciarono a operare nella darsena di Pavia i primi [[Piroscafo|piroscafi]] a vapore e, tra il 1854 ed il 1859, il [[Lloyd Austriaco]] organizzò una regolare linea di navigazione, sempre tramite piroscafi a vapore, tra Pavia, [[Venezia]] e [[Trieste]]. Pavia divenne nel [[1859]] parte del [[Regno di Sardegna]] (futuro [[Regno d'Italia]]) insieme con il resto della Lombardia<ref name="treccani.it" />. Nell’Ottocento, l’[[Università degli Studi di Pavia|università]] conobbe una forte crescita nel numero degli iscritti e si dotò di nuovi dipartimenti, laboratori, aule e, tra il 1819 e il 1850, allargò la [[Palazzo centrale dell'Università di Pavia|propria sede]] e creando una nuova, e più ampia, aula magna. Nel corso del secolo insegnarono a Pavia docenti di grande notorietà, quali, solo per citarne alcuni, l’anatomista [[Bartolomeo Panizza]], [[Luigi Porta]], il fisiologo [[Eusebio Oehl]], [[Paolo Mantegazza]], [[Giulio Bizzozero]], il botanico [[Santo Garovaglio]], il matematico [[Francesco Brioschi]], il fisico [[Giovanni Cantoni (senatore)|Giovanni Cantoni]], il geologo [[Torquato Taramelli]], il filosofo [[Carlo Cantoni]], lo storico [[Giacinto Romano]] e fu il primo ateneo italiano a ricevere il [[Premio Nobel]] nella persona del medico e istologo [[Camillo Golgi]]. Nel 1883 con l'annessione del comune dei [[Corpi Santi di Pavia|Corpi Santi]], la superficie del comune s'ingrandì, negli stessi anni cominciarono a sorgere importanti industrie, come la [[Necchi]], mentre nel 1905 sorse la [[SNIA Viscosa|Snia Viscosa]], prima grande fabbrica italiana di seta artificiale e tessuti sintetici, seguite da molte altre, tanto che nei primi decenni del Novecento gli addetti all'industria in città erano 16.000<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pavia_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=PAVIA in "Enciclopedia Italiana"|accesso=25 gennaio 2022}}</ref>. Nel 1895 le famiglie di [[Jakob Einstein|Jakob]] e [[Hermann Einstein]], lo zio e il padre del sedicenne [[Albert Einstein]], si trasferirono a Pavia, dove dal 1894 avevano fondato officine elettrotecniche Nazionali Einstein-Garrone lungo il [[Naviglio Pavese]]<ref>{{Cita web|url=http://musei.unipv.eu/msu/gli-einstein-a-pavia/|titolo=Gli Einstein a Pavia {{!}} Museo per la storia dell'Università|autore=Dante Spizzi|accesso=25 gennaio 2022}}</ref>.
[[File:Fabbrica Einstein.jpg|miniatura|Le ex Officine Elettrotecniche Einstein- Garrone, fondate nel 1894 a da [[Hermann Einstein]], padre di [[Albert Einstein]].]]
Nelle elezioni dell’autunno del 1920 il [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] raggiunse uno straordinario risultato elettorale ottenendo in [[Provincia di Pavia|provincia]] ben 156 sindaci su 220 e 56 seggi su 60 del consiglio provinciale, da subito si scatenò quindi la reazione fascista e i sindaci socialisti vennero cacciati uno dopo l’altro con la violenza<ref name="Pavia e dintorni">{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/storia_file/storia_di_casa_nostra_file/storia_di_casa_fascismo_liberazione.htm|titolo=1920 - 1945, Pavia e dintorni nella seconda guerra mondiale}}</ref>.
 
La presa di Pavia da parte dei fascisti maturò proprio nei giorni cruciali della [[marcia su Roma]] e venne coordinata da [[Angelo Nicolato]]<ref>{{DBI|angelo-nicolato|NICOLATO, Angelo|volume= 78 |anno=2013}}</ref>. Egli stabilì il proprio quartier generale nella locanda Tre Re di [[Cava Manara]], dove furono fatte convergere le forze fasciste. L’operazione ebbe inizio la mattina del 28 ottobre 1922, quando le squadre fasciste entrarono a Pavia e si diressero verso la prefettura, senza incontrare nessuna resistenza da parte del presidio militare della città e in poche ore presero il controllo dei punti nevralgici di Pavia. Le camicie nere fecero poi irruzione nella sede comunale, [[palazzo Mezzabarba]]. Il sindaco socialista, [[Alcide Malagugini]], convocò il consiglio comunale che il 29 ottobre venne sciolto<ref>{{DBI|alcide-malagugini|MALAGUGINI, Alcide|volume= 67 |anno= 2006)}}</ref>. La carica di sindaco venne assunta dal dirigente fascista [[Cesare Forni]], espressione dell'ala più dura del partito, legata ai grandi proprietari agrari<ref>{{DBI|cesare-forni|FORNI, Cesare|volume= 49 |anno= 1997)}}</ref>.
 
In città rimasero comunque attivi alcuni antifascisti, come [[Giorgio Errera]], docente di Chimica presso l’[[Università degli Studi di Pavia|università]]. Egli, nel 1923, rifiutò la carica di rettore, che gli era stata proposta dal ministro [[Giovanni Gentile]], di cui era amico, e nel 1931 fu uno dei dodici professori universitari italiani (su 1.255) che rifiutò di [[Giuramento di fedeltà al fascismo|giurare fedeltà al fascismo]] e fu per questo messo in pensione<ref>{{Treccani|giorgio-errera/|Errèra, Giorgio}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.asut.unito.it/mostre/items/show/512#?c=0&m=0&s=0&cv=0&xywh=-344%2C404%2C1901%2C1687|titolo=Giorgio Errera è costretto a lasciare anzitempo l’insegnamento all’Università di Pavia}}</ref>.
 
Dopo l’[[8 settembre 1943|8 settembre del 1943]], Pavia venne occupata dall’esercito tedesco. Nel settembre del 1944 le forze aeree statunitensi effettuarono diversi bombardamenti sulla città con l’obiettivo di distruggere i tre ponti sul [[Ticino (fiume)|Ticino]], strategici per rifornire di uomini, armi e vettovaglie le unità tedesche impegnate lungo la [[linea Gotica]]. Tali operazioni portarono alla distruzione del [[Ponte Coperto (Pavia)|ponte Coperto]] e provocarono la morte di 119 civili<ref>{{Cita web|url=https://www.gracpiacenza.com/bombe_su_pavia.html|titolo=Tre ponti a Pavia, le incursioni aeree del settembre
1944 e la distruzione del Ponte Vecchio di Pavia}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2021/09/07/news/l-inferno-sul-borgo-ticino-i-bombardamenti-che-devastarono-pavia-1.40676369|titolo=L’inferno sul Borgo Ticino. I bombardamenti che devastarono Pavia}}</ref>.
 
La battaglia per la liberazione di Pavia si svolse nella notte tra il 25 e il 26 aprile del 1945, giorno in cui, dopo che la guarnigione tedesca aveva abbandonato la città, le rimanenti forze fasciste si arresero ai partigiani. Il 27 aprile il [[Comitato di Liberazione Nazionale]] prese possesso della prefettura e il 30 aprile entrarono le prime truppe alleate in città<ref name="Pavia e dintorni" />.
 
Il 7 aprile del 1946 si sono tenute le [[Elezioni amministrative in Italia del 1946|prime elezioni comunali]] dopo la dittatura. Il partito più votato fu la [[Democrazia Cristiana]] che ottenne il 32,8% dei voti. Il primo sindaco eletto fu il socialista [[Cornelio Fietta]]. Al [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale del 2 giugno del 1946]] Pavia assegnò il 67,1% dei voti alla Repubblica, mentre la monarchia ottenne solo il 38,2%<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=4&levsut1=1&lev2=57&levsut2=2&lev3=1070&levsut3=3&ne1=4&ne2=57&ne3=571070&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Referendum 02/06/1946 Area ITALIA Circoscrizione MILANO-PAVIA Provincia PAVIA Comune PAVIA}}</ref>.[[File:Urna1 pavia.jpg|miniatura|Urna usata per le votazioni comunali (XVIII secolo) e campanella e sigillo del comune (XVI secolo), tutti riportano la raffigurazione del [[Regisole]], Pavia, [[Musei civici di Pavia|Musei Civici.]]]]
 
=== Simboli ===
Saccheggiata più volte dai [[Invasioni barbariche|barbari]], venne conquistata dai [[Longobardi]] nel [[572]] che ne fecero la capitale del loro regno, con il nome di '''Papia''', da cui il nome moderno. Il dominio longobardo durò per due secoli, fino al [[774]], quando venne conquistata da [[Carlo Magno]]. Fu ancora importante durante il periodo [[carolingio]]: nella chiesa di [[San Michele Maggiore]] a Pavia, [[Berengario del Friuli]] e i suoi successori fino a [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] e [[Adalberto II d'Ivrea|Adalberto II]], furono incoronati [[Re d'Italia]].
[[File:Stendardo 2 di Massimiliano Sforza, conte di Pavia.jpg|sinistra|miniatura|Stendardo della [[Principato di Pavia|contea di Pavia]] ai tempi [[Massimiliano Sforza]] (1512- 1515)]]
 
[[File:Pavia-Gonfalone.svg|thumb|100px|Il gonfalone]]
Durante le guerre tra l'imperatore tedesco [[Federico Barbarossa]] e i comuni della [[Lega Lombarda]], Pavia (con [[Como]]) fu fedele all'esercito imperiale, per poi perdere gradualmente importanza dal punto di vista politico. Fu infine annessa dal [[1360]] al [[Ducato di Milano]], sotto il dominio della famiglia [[Visconti]].
 
I simboli di Pavia sono lo stemma, il gonfalone e il sigillo, così come riportato nello [[Statuto comunale]] all'art. 7:
Nel [[Cinquecento]], famosa è la [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], combattuta il 24 febbraio [[1525]] tra i Francesi e gli Imperiali spagnoli. Venne vinta da questi ultimi, perché il capitano di ventura [[Forlì|forlivese]] [[Cesare Hercolani]], ferendo il cavallo del re [[Francesco I di Francia]], ne permise la cattura, meritandosi il soprannome di [[vincitore di Pavia]] e la gratitudine dell'imperatore spagnolo [[Carlo V d'Asburgo]]. Legata a questa vicenda è la storia della [[zuppa alla pavese]], semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero. Si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menù di corte con il nome di "soupe à la pavoise".
{{citazione|Viene assunto quale stemma comunale il simbolo storico: croce bianca in campo rosso.
 
Il Comune fa uso nelle cerimonie ufficiali del gonfalone.
Dall'inizio del [[XVIII secolo]] fino alla metà del [[XIX secolo]] la città fu sotto la dominazione straniera, alternata, di spagnoli, francesi e austriaci. Divenne nel [[1859]] parte del [[Regno di Sardegna]] (futuro [[Regno d'Italia]]) insieme al resto della Lombardia.
 
Il sigillo del Comune ha il Regisole.|Art. 7 dello Statuto comunale<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.pv.it/statuto04/STATUTO%202004.htm#a7 |titolo=Statuto del Comune di Pavia, Art.7|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110501233208/http://www.comune.pv.it/statuto04/STATUTO%202004.htm#a7}}</ref>}}
=== Toponimi ===
Lo stemma e il sigillo sono stati riconosciuti con D.C.G. del 12 marzo 1943.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?5421 |titolo= Pavia |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso=8 giugno 2023 }}</ref>
Il [[toponimo]] ''Papia'' deriva verosimilmente da un nome di ''[[gens]]'' romana, forse ''Papilia'', e vorrebbe dunque dire "''terra della gens Papilia''". Qualcuno ritiene che il nome derivi invece dal greco ''Papìas'' ("''custode del palazzo''"), nome che sarebbe stato dato da soldati bizantini venuti a combattere i [[Goti]] con riferimento a un palazzo di Teodorico, ma è ipotesi poco probabile.
Il gonfalone utilizzato dalla moderna città di Pavia riprende fedelmente quello usato dal comune di Pavia almeno dal XIII secolo: un vessillo rosso con una [[croce di San Giovanni Battista]] di colore bianco. Tale simbolo, probabilmente derivato dalla ''[[blutfahne]]'', l'originaria bandiera del sovrano del [[Sacro Romano Impero]], aveva un chiaro significato politico: rimarcare l’appartenenza di Pavia alla [[Guelfi e ghibellini|fazione ghibellina]]. Anche lo stemma del comune raffigura la croce di San Giovanni Battista che, a partire dalla fine del XVI secolo, ha cominciato a essere rappresentata in forma ovale e all’interno di una ricca cornice<ref name="Bozzetti"/>, in cima alla quale si trova un mascherone dotato di corona comitale e spesso affiancato da due angeli che reggono lo scudo e dalle lettere CO-PP (''Comunitas Papie''<ref name="Pavia – Araldicacivica">{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/pavia/|titolo=Pavia |sito= Araldicacivica|accesso=3 dicembre 2021}}</ref>).
 
Nel 1396 l'imperatore [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]] concesse a [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] un diploma con il quale venne regolato il sistema successorio al trono del [[ducato di Milano]] basandolo sulla primogenitura maschile e Pavia fu elevata a contea. Da quella data all'erede al trono ducale fu conferito il titolo di [[Contea di Pavia|Conte di Pavia]]<ref>{{DBI|gian-galeazzo-visconti-duca-di-milano_(Dizionario-Biografico)|GIAN GALEAZZO Visconti, duca di Milano |accesso=3 dicembre 2021}}</ref> (innalzato poi dall'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano]] nel 1499 a quello di principe<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Almanacco_Della_Provincia_Di_Pavia/DaBjAAAAcAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=principato+di+pavia+1499&pg=PA44&printsec=frontcover|titolo=Almanacco Della Provincia Di Pavia}}</ref>). Da allora, l'originario stemma comunale cominciò a essere affiancato da quello della contea, che era bipartito con al lato sinistro il [[biscione visconteo]] in un campo bianco, mentre in quello sinistro campeggiavano tre aquile nere in campo giallo<ref name="Pavia – Araldicacivica" />.
''Ticinum'' deriva dal fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]], è di origine prelatina e l'etimologia è incerta.<ref>Fonte: ''Dizionario di toponomastica'', ed. UTET, 2006, pagg. 563 e 770</ref>
 
Il sigillo del comune raffigura il ''[[Regisole]]''<ref name="Bozzetti">{{cita web|url= https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/28cd4039-1ab7-428f-a64b-ac0ce3727c42/1222-pavia |titolo= Pavia |sito= Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città|accesso=5 ottobre 2024}}</ref>, un'antica statua equestre tardoantica in bronzo originariamente collocata all'interno del [[Palazzo Reale (Pavia)|Palazzo Reale]] e, verosimilmente nell'XI secolo, posta nella piazza del [[Duomo di Pavia|duomo]]. La statua fu abbattuta dai [[Giacobinismo|giacobini]] nel 1796.
=== Stemma ===
Lo stemma comunale è il simbolo storico della città: croce bianca in campo rosso. Il sigillo del Comune ha il [[Regisole]].<ref>[http://www.comune.pv.it/statuto04/STATUTO%202004.htm#a7 Statuto del Comune di Pavia, Art.7].</ref>
 
=== Onorificenze ===
La città di Pavia è la ventitreesima tra le 27 [[Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i [[Primavera dei popoli|moti insurrezionali del 1848]] e la fine della [[prima guerra mondiale]] nel [[1918]].
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Città decorata con medagliaMedaglia d'oro comealle Città "benemeritaBenemerite del Risorgimento nazionale"Nazionale
|collegamento_onorificenza = Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = In ricompensa delle benemerenze patriottiche acquistate durante il periodo del risorgimento nazionale. Oltre al coinvolgimento nelle fasi più importanti della I e II guerra d’indipendenzad'indipendenza, Pavia ha svolto, grazie alla sua prestigiosa università, un ruolo fondamentale per la formazione politica dei patrioti e il radicamento di una coscienza civile italiana.
|data=22 novembre 1909<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/17989|titolo=Pavia, Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale|accesso=22 marzo 2024}}</ref>
|luogo =
}}{{Onorificenze
|immagine = BenemerenzaSiculo1908.png
|nome_onorificenza = Grande medaglia d'argento di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
|collegamento_onorificenza = Medaglie per il terremoto calabro-siculo
|motivazione = Alla Città di Pavia
|data = Regio Decreto 5 giugno 1910 <ref>Regio decreto del 5 giugno 1910 ''che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908'', pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia [https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario1/1/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19100605&numeroGazzetta=131&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=1 n. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910]</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = In quanto facente parte delle Città Regie della Lombardia, costituite con Patente I.R. del 24 aprile [[1815]] nel [[Regno Lombardo-Veneto]]
|luogo = Vienna, 7 aprile [[1815]] - l'[[Sovrani d'Austria|Imperatore d'Austria]] [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I]]
}}
 
[[File:Ponte Coperto al tramonto con i suoi riflessi.jpg|sinistra|miniatura|Il [[Ponte Coperto di Pavia]] sul [[Ticino (fiume)|Ticino]]]]
La città di Pavia è la 23a tra le 27 [[Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i [[Primavera dei popoli|moti insurrezionali del 1848]] e la fine della [[Prima guerra mondiale]] nel [[1918]].
 
[[File:Pontepavia.jpg|thumb|Il [[Ponte Coperto di Pavia]] sul [[Ticino (fiume)|Ticino]]]]
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{W|Lombardia|dicembre 2021|sezione da adeguare al [[WP:COMUNI|modello di voce]]}}
 
[[File:Pavia vicolo.jpg|miniatura|Uno dei caratteristici vicoli del centro di Pavia]]Le [[strade e piazze di Pavia]] presentano diverse evidenze storiche e architettoniche sia di carattere religioso sia civili. Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Pavia si trova nel centro storico, che mantiene, dal punto di vista urbanistico, l’[[Urbanistica romana|impianto ortogonale]] impostato nel I a.C. quando la città fu fondata, in parte ripreso anche nelle aree del centro sviluppatesi nel medioevo al di fuori della cerchia muraria di [[Storia antica|età classica.]]
 
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Monasteri di Pavia}}
[[File:San micheleMichele maggiorecrop.JPG|thumb|right|La [[basilica di San Michele Maggiore]]]]
 
* [[Basilica di San Michele Maggiore]], è il più famoso e importante monumento religioso medievale della città. Capolavoro dello stile [[romanico lombardo]], la chiesa raccoglie numerose testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico. Una prima chiesa di San Michele fu costruita originariamente nel periodo [[Longobardi|longobardo]] (a questo periodo risale la parte inferiore del campanile), ma fu distrutta da un incendio nel [[1004]]; la costruzione attuale iniziò nel primo quarto del [[XII secolo]] (a cui risalgono la cripta, il coro e i transetti), probabilmente a seguito del terremoto del [[1117]] ed era probabilmente completata intorno al [[1155]]. La basilica di San Michele è considerata il prototipo delle numerose chiese medievali pavesi: tuttavia si discosta dalle altre chiese cittadine per l'utilizzo estensivo, sia per la struttura sia per le decorazioni, della fragile pietra arenaria in luogo del cotto, e anche per la particolare e complessa conformazione architettonica, che prevede una pianta a croce latina a tre navate con [[matronei]] ed un transetto particolarmente sviluppato, dotato di una propria autonoma facciata sul lato settentrionale.
==== Basilica di San Michele Maggiore ====
La basilica ospitò nei secoli fastose cerimonie e incoronazioni; tra le quali l'incoronazione di [[Federico I Barbarossa]], nel [[1155]].
[[Basilica di San Michele Maggiore]], è il più famoso e importante monumento religioso medievale della città. Capolavoro dello stile [[romanico lombardo]], la chiesa raccoglie numerose testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico. Una prima chiesa di San Michele fu costruita originariamente nel periodo [[Longobardi|longobardo]] (a questo periodo risale la parte inferiore del campanile), ma fu distrutta da un incendio nel [[1004]]; la costruzione attuale ebbe inizio alla fine dell'[[XI secolo]]<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Gillian Elliott|anno=2014|titolo=Representing Royal Authority at San Michele Maggiore in Pavia|rivista=Zeitschrift fur Kunstgeschichte|numero=77|url=https://www.academia.edu/6104106/_Representing_Royal_Authority_at_San_Michele_Maggiore_in_Pavia_Zeitschrift_fur_Kunstgeschichte_77_2014_|ISSN=2569-1619}}</ref> (a cui risalgono la cripta, il coro e i transetti), probabilmente a seguito del terremoto del [[1117]]<ref name="ReferenceA">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pavia_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/|titolo=Pavia}}</ref>, e venne probabilmente completata intorno al [[1130]]<ref name=":1" />. La basilica di San Michele è considerata il prototipo delle numerose chiese medievali pavesi: tuttavia si discosta dalle altre chiese cittadine per l'utilizzo estensivo, sia per la struttura sia per le decorazioni, della fragile pietra arenaria in luogo del cotto, e anche per la particolare e complessa conformazione architettonica, che prevede una pianta a croce latina a tre navate con [[matronei]] e un transetto particolarmente sviluppato, dotato di una propria autonoma facciata sul lato settentrionale. La basilica fu sede di numerosi eventi importanti, tra cui le incoronazioni di [[Berengario del Friuli|Berengario I]] (888), [[Guido II di Spoleto|Guido II]] (889), [[Ludovico III del Sacro Romano Impero|Ludovico III]] (900), [[Rodolfo II di Borgogna|Rodolfo II]] (922), [[Ugo di Provenza|Ugo]] (926), [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] e suo figlio [[Adalberto II d'Ivrea|Adalberto II]] (950), [[Arduino d'Ivrea|Arduino]] (1002), [[Enrico II il Santo|Enrico II]] (1004) e [[Federico Barbarossa]] (1155).
[[File:Pavia 3.jpg|thumb|Il Duomo di Pavia]]
 
[[File:Pavia Regisole 2010.jpg|thumb|L'attuale statua del [[Regisole]] davanti al [[Duomo di Pavia]]. In fondo a sinistra, le rovine della [[Torre civica di Pavia|Torre civica]] crollata nel [[1989]]]]
==== Duomo di Pavia ====
[[File:Duomo di pavia.jpg|miniatura|Il [[Duomo di Pavia]]]]
[[File:Pavia Regisole 2010.jpg|thumb|L'attuale statua del [[Regisole]] davanti al [[Duomo di Pavia]]. In fondo a sinistra, le rovine della [[Torre civica di Pavia|Torre civica]] crollata nel [[1989]]]][[Duomo di Pavia]], dedicato a Santa Maria Assunta e a Santo Stefano (protomartire), è un'imponente costruzione con pianta a croce greca<ref>{{Cita web|url=https://www.duomodipavia.it/storia.html|titolo=Home}}</ref>. Il cantiere per la cattedrale fu aperto (con la demolizione delle due originarie basiliche dell'XI e XII secolo) nel [[1488]] su ordine del vescovo [[Ascanio Maria Sforza Visconti]]: la struttura rimase per secoli incompleta, fino alla fine del XIX secolo, quando furono completate la cupola e la facciata, rispettivamente nel 1885 e nel 1898, secondo il progetto originale di [[Giovanni Antonio Amadeo]]. La cupola centrale, il cui disegno è attribuito al [[Bramante]], a pianta ottagonale, con un'altezza di 97 metri, una luce di 34 e un peso nell'ordine delle 20.000 tonnellate, è la quarta in Italia per dimensioni. Dopo quasi 17 anni di lavori di restauro e messa in sicurezza della cupola, nel 2013 la chiesa è stata riaperta ai fedeli. A fianco del Duomo era situata la [[Torre civica di Pavia|Torre civica]], di cui si ha menzione fin dal [[1330]] e che era stata ulteriormente innalzata nel [[1583]] da [[Pellegrino Tibaldi]]. La torre crollò improvvisamente la mattina del 17 marzo [[1989]] per cause sconosciute, provocando quattro vittime e 15 feriti, e da allora non è stata più ricostruita.
 
==== Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro ====
[[San Pietro in Ciel d'Oro|Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro]], le cui origini sono da ricercarsi all'inizio dell'VIII secolo, fu, secondo la tradizione, fondata da re [[Liutprando]]<ref>{{cita web|url= https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00257/ |titolo= Basilica di S. Pietro in Ciel d'Oro – complesso – Pavia (PV) }}</ref>. Ricostruita a partire dall'XI secolo, la costruzione moderna è stata consacrata nel [[1132]]<ref>{{Cita web|url=https://santagostinopavia.wordpress.com/la-basilica/|titolo=La basilica}}</ref>. La facciata, la cupola e il pavimento a mosaico sono simili a [[San Michele Maggiore]], senza però le caratteristiche sculture. San Pietro in Ciel d'Oro, che insieme con San Michele è la più spaziosa tra le basiliche romaniche pavesi, si distingue comunque dall'altra costruzione per l'uso intensivo del cotto in luogo dell'arenaria, per la facciata visibilmente asimmetrica dotata di un solo portale, e internamente per l'assenza dei matronei e per il transetto più corto, non sporgente dalla pianta rettangolare del tempio. L'esterno è decorato con [[Bacino ceramico|bacini ceramici islamici.]]
[[File:0311 - Pavia - S. Pietro - Facciata - Foto Giovanni Dall'Orto, Oct 17 2009.jpg|sinistra|miniatura|La facciata di [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|San Pietro in Ciel d'Oro]]]]
[[File:Pavia8.jpg|miniatura|[[Giovanni di Balduccio]], [[Arca di sant'Agostino|arca di Sant'Agostino]]]]All'interno, murata nell'ultimo pilastro della navata destra, si trova la tomba del re longobardo [[Liutprando]] (m. 744), le cui ossa furono ritrovate nel [[1896]]. Nella chiesa sono anche conservate le reliquie di [[Sant'Agostino]], portate qui da Liutprando dalla [[Sardegna]]. Le reliquie del Santo sono conservate nella famosa [[Arca di sant'Agostino]], la cui mole marmorea è visibile sull'altar maggiore. L'Arca fu realizzata da [[Giovanni di Balduccio]] tra [[1362]] e il [[1365]] ed è ornata da almeno 150 tra statue e bassorilievi. La chiesa è nominata anche da [[Dante Alighieri]], che, nel X canto del Paradiso, vv.127-129 (nella [[Divina Commedia]]), riporta questi versi: ''Lo corpo ond'ella fu cacciata giace / giuso in Ciel d'Auro, ed essa da martiro / e da essilio venne in questa pace''; ci si riferisce all'anima di [[Anicio Manlio Torquato Severino Boezio|Severino Boezio]], un Romano consigliere del re ostrogoto [[Teodorico il Grande|Teodorico]], fatto da questi giustiziare sotto l'accusa di tradimento. Il corpo di Boezio è anch'esso conservato infatti nella Basilica, precisamente nella cripta.
 
==== Chiesa di Santa Maria del Carmine ====
* [[Duomo di Pavia]], dedicato a Santa Maria Assunta ed a Santo Stefano (protomartire), è un'imponente costruzione con pianta a croce greca. Il cantiere per la cattedrale fu aperto nel [[1488]] su ordine del vescovo [[Ascanio Maria Sforza Visconti]]: la struttura rimase per secoli incompleta, fino alla fine del XIX secolo, quando furono completate la cupola e la facciata, rispettivamente nel 1885 e nel 1898, secondo il progetto originale di [[Giovanni Antonio Amadeo]]. La cupola centrale, a pianta ottagonale, con un'altezza di 97 metri, una luce di 34 ed un peso nell'ordine delle 20 mila tonnellate, è la terza in Italia per dimensioni (ma non per altezza), sorpassata soltanto da San Pietro e dalla cattedrale di Firenze. Dopo quasi 17 anni di lavori la cupola è stata restaurata completamente e la chiesa è stata riaperta ai fedeli. A fianco del Duomo era situata la [[Torre civica di Pavia|Torre civica]], di cui si ha menzione fin dal [[1330]] e che era stata ulteriormente innalzata nel [[1583]] da [[Pellegrino Tibaldi]]. La torre crollò improvvisamente la mattina del 17 marzo [[1989]] per cause sconosciute, provocando quattro vittime e 15 feriti. Da allora non è stata più ricostruita.
[[File:Santa Maria del Carmine.jpg|miniatura|La chiesa di [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Santa Maria del Carmine]]]]
* [[San Pietro in Ciel d'Oro]], le cui origini sono da ricercarsi all'inizio del [[VII secolo]] da parte dei monaci di [[San Colombano]]. Ricostruita dopo il grande terremoto del 1117, la costruzione moderna è stata consacrata nel [[1132]]. La facciata, la cupola e il pavimento a mosaico sono simili a [[San Michele Maggiore]], senza però le caratteristiche sculture. San Pietro in Ciel d'Oro, che insieme a San Michele è la più spaziosa tra le basiliche romaniche pavesi, si distingue comunque dall'altra costruzione per l'uso intensivo del cotto in luogo dell'arenaria, per la facciata visibilmente asimmetrica dotata di un solo portale, e internamente per l'assenza dei matronei e per il transetto più corto, non sporgente dalla pianta rettangolare del tempio. L'esterno è decorato con piastrelle di [[maiolica]].[[File:Pavia San Pietro in Ciel d'Oro1.JPG|thumb|left|La facciata di San Pietro in Ciel d'Oro]] All'interno, murata nell'ultimo pilastro della navata destra, si trova la tomba del re longobardo [[Liutprando]] (m. 744), le cui ossa furono ritrovate nel [[1896]]. Nella chiesa sono anche conservate le reliquie di [[Sant'Agostino]], portate qui da Liutprando dalla [[Sardegna]]. Le reliquie del Santo sono conservate nella famosa [[Arca di sant'Agostino]], la cui mole marmorea è visibile sull'altar maggiore. L'Arca fu realizzata dai Maestri Campionesi nel [[1362]] ed è ornata da almeno 150 tra statue e bassorilievi. La chiesa è nominata anche da [[Dante Alighieri]], che, nel X canto del Paradiso vv.127-129 (nella [[Divina Commedia]]), riporta questi versi: ''Lo corpo ond'ella fu cacciata giace / giuso in Ciel d'Auro, ed essa da martiro / e da essilio venne in questa pace''; ci si riferisce all'anima di [[Anicio Manlio Torquato Severino Boezio|Severino Boezio]], un Romano consigliere del re ostrogoto [[Teodorico il Grande|Teodorico]], fatto da questi giustiziare sotto l'accusa di tradimento. Anche il corpo di Severino Boezio è conservato infatti nella Basilica, e precisamente nella cripta.
[[chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]], è uno dei più noti esempi di architettura gotica a mattoni nel nord Italia. La costruzione del grandioso edificio incominciò nel [[1374]]<ref name="ReferenceA" /> su progetto attribuito a [[Bernardo da Venezia]], per giungere a compimento, con la facciata, nel [[1461]]. È, dopo la Cattedrale, la più vasta chiesa della città, con un perimetro rettangolare di metri 80 x 40, entro il quale trova posto una ardita struttura a croce latina a tre navate affiancate da cappelle. La facciata è caratteristica per il grande rosone e le sette guglie. L'elegante campanile, alto oltre settanta metri, è considerato il maggiore e il più bello della città. Venne restaurata fra il [[2006]] e il [[2010]].
[[File:Santa maria del carmine.jpg|thumb|La chiesa di S. Maria del Carmine]]
 
'''Chiesa di San Gervasio e Protasio'''[[File:santi gervasio e protasio pavia.jpg|thumb|La [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Pavia)|chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]]]][[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Pavia)|Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]], secondo il cronista [[Opicino de Canistris|Opicino De Canistris]], questa è la più antica chiesa della città, fondata in epoca romana attorno al IV secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00246/|titolo=Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio }}</ref>, e ospitò per più di seicento anni il corpo di [[Siro di Pavia|San Siro]], fondatore della prima comunità cristiana pavese e della chiesa, vissuto nella prima metà del IV secolo d.C. Fu intitolata ai santi Gervasio e Protasio, martiri del III secolo, per la custodia delle loro reliquie, scoperte a Milano da Sant'Ambrogio nel [[386]] e portate a Pavia da [[Evenzio|sant’Invenzio]], che fu il terzo vescovo di Pavia dopo San Siro e San Pompeo. In questa chiesa oltre ai santi vescovi Siro e Pompeo fu sepolto il re longobardo [[Clefi]] nel 574 e, successivamente, il figlio, re [[Autari]]; fu gestita dai chierici dei monaci di San Colombano di Bobbio. Nel corso degli anni è testimoniata la presenza di monaci benedettini a partire dal XII secolo, e di un ospizio per pellegrini, istituito nel [[1366]] e rifabbricato verso la fine del XVI secolo, quando viene affidato al Terz'Ordine Francescano. Furono sempre i Francescani, tra il [[1712]] e il [[1718]], a riedificare la chiesa come la vediamo adesso, invertendone l'orientamento. In seguito a questa trasformazione sono state demolite la facciata romanica, sostituita dall'attuale abside, e l'abside originaria, sostituita dalla nuova facciata in stile classico. Nel [[2004]] è stato rinvenuto, nella cappella di San Siro, un ciclo di affreschi del XVI secolo, di cui nel [[2009]] si è completato il restauro, che permette di qualificarlo come il ritrovamento storico-artistico più importante del secolo a Pavia.
* [[chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]], è uno dei più noti esempi di architettura gotica a mattoni nel nord Italia. La costruzione del grandioso edificio iniziò tra il [[1370]] ed il [[1390]], per giungere a compimento, con la facciata, dopo circa un secolo. È, dopo la Cattedrale, la più vasta chiesa della città, con un perimetro rettangolare di metri 80 x 40, entro il quale trova posto una ardita struttura a croce latina a tre navate affiancate da cappelle. La facciata è caratteristica per il grande rosone e le sette guglie. L'elegante campanile, alto oltre settanta metri, è considerato il maggiore e il più bello della città. Viene restaurata fra il [[2006]] ed il [[2010]].
[[File:santi gervasio e protasio pavia.jpg|thumb|right|La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]]
 
==== Chiesa di San Teodoro ====
* Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, secondo Opicino de' Canistris, che fu parroco a Pavia dal [[1323]] al [[1329]], questa è la più antica chiesa della città, ed ospitò per più di seicento anni il corpo di [[Siro di Pavia|San Siro]], fondatore della prima comunità cristiana pavese, vissuto nella prima metà del IV secolo d.C.. Fu intitolata ai santi Gervasio e Protasio, martiri del III secolo, per la custodia delle loro reliquie, scoperte a Milano da S. Ambrogio nel [[386]] e portate a Pavia da [[Evenzio|sant’Invenzio]], che fu il terzo vescovo di Pavia dopo San Siro e San Pompeo. Nel corso degli anni è testimoniata la presenza di monaci benedettini a partire dal XII secolo, e di un ospizio per pellegrini, istituito nel [[1366]] e rifabbricato verso la fine del XVI secolo, quando viene affidato al Terz'Ordine Francescano.
[[File:San teodoro pavia.jpg|miniatura|Facciata della [[Chiesa di San Teodoro (Pavia)|chiesa di San Teodoro]]]]
Furono sempre i Francescani, tra il [[1712]] ed il [[1718]], a riedificare la chiesa come la vediamo adesso, invertendone l'orientamento. In seguito a questa trasformazione sono state demolite la facciata romanica, sostituita dall'attuale abside, e l'abside originaria, sostituita dalla nuova facciata in stile classico. Nel [[2004]] è stato rinvenuto, nella cappella di San Siro, un ciclo di affreschi del XVI secolo, di cui nel [[2009]] si è completato il restauro, che permette di qualificarlo come il ritrovamento storico-artistico più importante del secolo a Pavia.
[[chiesa di San Teodoro (Pavia)|Chiesa di San Teodoro]], è una chiesa di impianto tardo romanico situata nel centro storico di Pavia. Risalente al XII secolo<ref name="ReferenceA"/>, l'aspetto originario è stato ripristinato con i restauri effettuati a cavallo del '900. Ospita cicli di affreschi rappresentanti le Storie di Sant'Agnese e San Teodoro e due importanti affreschi attribuiti a [[Bernardino Lanzani]] con vedute di Pavia del XVI secolo.
 
==== Chiesa di Santa Maria di Canepanova ====
* [[chiesa di San Teodoro (Pavia)|Chiesa di San Teodoro]], è una chiesa di impianto tardo romanico situata nel centro storico di Pavia. Risalente al XII secolo, l'aspetto originario è stato ripristinato con i restauri effettuati a cavallo del '900. Ospita cicli di affreschi rappresentanti le Storie di Sant'Agnese e San Teodoro e due importanti affreschi attribuiti a Bernardino Lanzani con vedute di Pavia del XVI secolo.
[[Chiesa di Santa Maria di Canepanova]], opera rinascimentale, che secondo un'antica tradizione fu progettata dal [[Bramante]], e sicuramente edificata dall'[[Giovanni Antonio Amadeo|Amadeo]] dal [[1500]] al [[1507]]<ref>{{Cita web|url=https://www.fraticanepanova.it/santuario/cenni-storici-e-architettonici.html|titolo=Cenni storici|accesso=24 marzo 2021|dataarchivio=31 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220831103052/https://www.fraticanepanova.it/santuario/cenni-storici-e-architettonici.html|urlmorto=sì}}</ref>. La chiesa è stata costruita per celebrare un affresco [[XV secolo|quattrocentesco]] ritenuto miracoloso dalla tradizione<ref>{{cita|Cammilleri|cap. 25 ottobre}}.</ref>, raffigurante la [[Madonna del Latte]] che si trovava sulla facciata di una casa di Viscardo della famiglia nobile dei Canepanova, i quali sovvenzionarono in parte i lavori, dando anche il nome alla chiesa stessa. A pianta quadrata, la decorazione interna fu realizzata all'inizio del Seicento da vari pittori di scuola barocca.
[[File:Chiesa di San Francesco a Pavia.jpg|miniatura|Facciata della chiesa di [[Chiesa di San Francesco (Pavia)|San Francesco]]]]
 
==== Altre chiese ====
* [[Chiesa di San Francesco (Pavia)|Chiesa di San Francesco]], duecentesca<ref name="ReferenceA"/>, ha una facciata degna di nota, peculiare per la presenza del portale centrale sdoppiato. La chiesa, molto grande, presenta un impianto a croce latina, con copertura a capriate lignee nella navata centrale e a volta nel capocroce. Anche se relativamente meno nota rispetto agli edifici di culto sopra descritti, San Francesco è, in termini di dimensioni, la terza chiesa della città dopo il Duomo e Santa Maria del Carmine.
[[File:Cripta di sant'eusebio, vii secolo, pavia.jpg|thumb|Cripta di Sant'Eusebio, Pavia]]
* [[Chiesa di San Giovanni Domnarum]], fondata dalla regina [[Gundeperga]] nel 654<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00123/|titolo=Chiesa di S. Giovanni Domnarum - complesso}}</ref>, si trova in pieno centro storico, inglobata in un cortile di abitazioni civili, ospita una cripta altomedievale scoperta nel 1914.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-01003/|titolo=Cripta di S. Giovanni Domnarum}}</ref>
* [[Chiesa di San Francesco (Pavia)|Chiesa di San Francesco]], duecentesca, ha una facciata degna di nota, peculiare per la presenza del portale centrale sdoppiato. La chiesa, molto grande, presenta un impianto a croce latina, con copertura a capriate lignee nella navata centrale e a volta nel capocroce. Anche se relativamente meno nota rispetto agli edifici di culto sopra descritti, San Francesco è, in termini di dimensioni, la terza chiesa della città dopo il Duomo e Santa Maria del Carmine.
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* [[Chiesa di San Giovanni Domnarum]], in pieno centro storico, inglobata in un cortile di abitazioni civili, ospita una cripta altomedievale scoperta nel 1914.
*[[Chiesa di San Giorgio in Montefalcone]] di periodo medioevale (forse fondata in [[Regno longobardo|età longobarda]]<ref>{{Chiese italiane|47295|Chiesa di San Giorgio in Montefalcone|stampa=sì}}</ref>) in pieno centro storico sorge su una specie di fortilizio da cui probabilmente all'epoca si dominava il corso del Ticino. Attaccato alla chiesa vi è un ossario a vista.
* [[Chiesa di Santa Maria di Canepanova]], autentico gioiello rinascimentale, che fu (forse) progettata dal [[Bramante]], ma sicuramente edificata dall'Amadeo dal [[1500]] al [[1507]].
*[[Chiesa dei Santi Primo e Feliciano]], la parte esterna ha forme [[Romanico lombardo|romaniche]] come la facciata in mattone restaurata nel 1940.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00166/|titolo=Chiesa dei SS. Primo e Feliciano}}</ref> Nel secolo XVI l'interno della chiesa fu ridotto a una sola navata e completamente riadattato in stile barocco.
* [[Chiesa di San Giorgio in Montefalcone]] di periodo medioevale in pieno centro storico sorge su una specie di fortilizio da cui probabilmente all'epoca si dominava il corso del Ticino. Attaccato alla chiesa vi è un ossario a vista.
*[[Chiesa di Santa Maria in Betlem]], fu costruita nel 1130<ref name="ReferenceA"/> nel sito in cui già sorgeva un oratorio di [[Carolingi|età carolingia]] di cui, sotto il pavimento della chiesa attuale, si conservano i resti. La chiesa, presso la quale si trovava un ospedale che forniva assistenza e cura ai pellegrini diretti in [[Terra santa|Terra Santa]] e ai malati, era dipendente dal vescovo di [[Betlemme]] e presenta forme [[Romanico lombardo|romaniche.]]
*[[Monastero di Santa Maria Teodote|Chiesa di Santa Maria Teodote]]. La chiesa fu parte del monastero di Santa Maria Teodote, detto anche di Santa Maria della Pusterla, che fu uno dei più antichi e importanti [[Monasteri di Pavia|monasteri femminili di Pavia]]. Fondato tra il 679 e il 700 da re [[Cuniperto]], fu soppresso nel 1799 e dal 1868 ospita il [[Seminario diocesano di Pavia|seminario diocesano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/11500080/|titolo=Monastero di Santa Maria Teodote, sec. VII - 1799 |sito=Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=29 marzo 2021}}</ref>
*[[Cappella di San Salvatore (Pavia)|Cappella di San Salvatore]], nel lato orientale del chiostro [[Rinascimento|rinascimentale]] del [[monastero di Santa Maria Teodote]] (Attuale [[Seminario diocesano di Pavia|seminario]] della diocesi di Pavia) si trova la piccola cappella [[Pianta centrale|a pianta centrale]] edificata nell'ultimo ventennio del Quattrocento e riccamente affrescata da [[Bernardino Lanzani]] tra il 1506 e il 1507.[[File:Chiesa di San Lazzaro.jpg|alt=Chiesa di San Lazzaro|miniatura|223x223px|[[Chiesa di San Lazzaro (Pavia)|Chiesa di San Lazzaro]]]]
*[[Chiesa di San Luca (Pavia)|Chiesa di San Luca]], oratorio della Confraternita dei Disciplini, venne consacrata il 21 dicembre [[1609]]. È situata nella parte orientale del centro della città, lungo l'importante direttrice viaria per [[Piacenza]] e [[Cremona]]. La facciata è posta a nord lungo l'attuale Corso Garibaldi ad attestare l’importanza della strada.<ref>{{Cita web|url=https://sanlucapavia.wordpress.com/|titolo=Home}}</ref>
* [[chiesa di Sant'Eusebio (Pavia)|Chiesa di Sant'Eusebio]], aveva come cripta una costruzione del VII secolo,<ref name="ReferenceA"/> ancora conservata e visitabile in piazza Leonardo da Vinci, rarissimo esempio di [[architettura longobarda]].
*[[Chiesa di San Lazzaro (Pavia)|Chiesa di San Lazzaro]], fondata nel 1157 da Gislenzone Salimbene, e dai figli Siro e Malastreva, unitamente all'omonimo ospedale, l'attuale edificio fu realizzato in forme [[Architettura romanica|romaniche]] nella prima metà del Duecento.<ref name="ReferenceA"/> La facciata è arricchita da bacini ceramici di origine [[bizantina]], mentre alcuni capitelli risalgono all'età [[Carolingi]]a. L'interno, restaurato negli anni'30, conserva vaste tracce di affreschi del XIII secolo. La chiesa e l'annesso ospedale, nel XVI secolo passarono sotto il controllo dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]], sotto il quale rimase fino alla metà dell'Ottocento.<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/artearchitettura_chiesepaviafuorimura_file/pvfuoriapertealculto/descrizione_chiesemonasteridintorni_sanlazzaro.htm|titolo=Pavia e dintorni - San Lazzaro|accesso=25 novembre 2017}}</ref>
[[File:Chiesa di Santa Maria in Betlem - Borgo Ticino (Pavia).jpg|alt=San Pietro in Verzolo, chiostro|miniatura|La [[chiesa di Santa Maria in Betlem]]]]
*[[Monastero e chiesa di San Pietro in Verzolo]], sorto (forse su un precedente edificio di età [[Longobardi|longobarda]]) nel X secolo come monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino]]. Nel 1486 ai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] subentrarono i [[Ordine cistercense|cistercensi]] di [[Chiaravalle (Milano)|Chiaravalle]], fino al [[1798]], quando il monastero venne soppresso, mentre la chiesa, come parrocchia, sopravvisse. Gran parte della struttura della chiesa e degli edifici annessi, come il piccolo chiostro, sono strutturati su murature dell'XI secolo, realizzate con molti laterizi romani di recupero e ciottoli fluviali, come pure di recupero pare essere uno dei capitelli, di età longobarda, inserito nella romaniche bifore del chiostro. La facciata fu rifatta nella seconda metà del Cinquecento, mentre l'interno della chiesa fu modificato nella prima metà del Settecento.<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/artearchitettura_chiesepaviafuorimura_file/pvfuoriapertealculto/descrizione_chiesemonasteridintorni_pietroinverzolo.htm|titolo=Pavia e dintorni, Pavia, chiese aperte al culto fuori le vecchie Mura: S. Pietro in Verzolo|accesso=25 novembre 2017}}</ref>
[[File:Basilica del Santissimo Salvatore - Pavia.jpg|miniatura|[[Basilica del Santissimo Salvatore (Pavia)|Basilica del Santissimo Salvatore]]]]
* [[Basilica del Santissimo Salvatore (Pavia)|Monastero e chiesa di San Salvatore]], le cui origini risalgono al [[VII secolo]],<ref>{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=San Salvatore}}</ref> fu infatti fondata da re [[Ariperto I]] nel 657 e venne ricostruita dall'[[Giovanni Antonio Amadeo|Amadeo]] nel [[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.croceviadeuropa.eu/it/resource/poi/basilica-del-santissimo-salvatore/|titolo=Basilica del Santissimo Salvatore|sito=Crocevia d'Europa|accesso=16 luglio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200815170132/https://www.croceviadeuropa.eu/it/resource/poi/basilica-del-santissimo-salvatore/|dataarchivio=15 agosto 2020|urlmorto=sì}}</ref>
*[[Chiesa di San Lanfranco]], risalente al [[XII secolo]]<ref name="ReferenceA"/>, contiene la tomba del vescovo [[San Lanfranco Beccari|Lanfranco Beccari]] (m. 1189), realizzata nel [[1498]] dallo scultore e architetto [[Giovanni Antonio Amadeo]] ([[1447]]-[[1552]]), nato a Pavia. All'interno della chiesa vi è un affresco, tra i più antichi della città (XIII secolo), scoperto nel [[1930]] sotto l'intonaco, raffigurante l'assassinio di [[Tommaso Becket]]. La scena ritrae il vescovo che indossa la [[casula]] mentre viene colpito da cinque sicari.
*[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pavia)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]], seicentesca,<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00434/|titolo=Chiesa di S. Maria delle Grazie - complesso, Viale dei Partigiani - Pavia (PV) |sito= Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=29 marzo 2021}}</ref> ha la dignità di [[basilica minore]]
*[[Santa Maria in Corte Cremona|Chiesa di Santa Maria in Corte Cremona]]: il nome della chiesa (documentata almeno dal 1232) deriva dal fatto che nelle sue vicinanze sorgeva il palazzo (corte) dove il [[Diocesi di Cremona|vescovo di Cremona]] alloggiava quando, nell’alto medioevo, giungeva a Pavia (allora capitale del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|regno d'Italia]]) in occasione di [[Placito|placiti]], incoronazioni e alti eventi che si svolgevano in città.<ref>{{Chiese italiane|62186|Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Cappella di Santa Maria in Corte Cremona - - Pavia - Pavia - elenco censimento chiese|2021-03-29|stampa=sì}}</ref>
*[[Chiesa di Santa Maria di Caravaggio (Pavia)|Chiesa di Santa Maria di Caravaggio]]. Situata nella periferia ovest della città, la chiesa sorse, su progetto di [[Giovanni Muzio]], nel 1956.
 
==== Chiese inglobate in edifici residenziali o adattate ad altri usi ====
Fuori dal centro cittadino vi sono:
Nella seconda metà del XVIII nella città e nelle sue aree suburbane si trovavano oltre 140 chiese e cappelle, un numero spropositata per un centro delle dimensioni di Pavia. Tale fenomeno era principalmente dovuto al ruolo di capitale ricoperto dalla città dall’[[Regno longobardo|età longobarda]] fino al 1024, infatti, solo tra il 569 e il 774 furono fondati almeno 21 chiese e monasteri (ma il numero potrebbe essere più elevato, dato che anche altri edifici religiosi urbani tradizionalmente vengono, pur in assenza prove documentarie o archeologiche, ritenuti di [[Regno longobardo|età longobarda]]), gran parte di essi furono istituiti da sovrani e dalle maggiori aristocrazie del regno, soprattutto con lo scopo di trasformarle in mausolei<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Piero Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Sviluppo e affermazione di una capitale altomedievale: Pavia in età gota e longobarda, "Reti Medievali - Rivista", XI - 2010, 2, url: &lt; http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/article/view/54/357&gt;|rivista=Reti Medievali|accesso=8 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/958195/Piero_Majocchi_Sviluppo_e_affermazione_di_una_capitale_altomedievale_Pavia_in_et%C3%A0_gota_e_longobarda_Reti_Medievali_Rivista_XI_2010_2_url_http_www_rmojs_unina_it_index_php_rm_article_view_54_357_}}</ref>. A partire dal regno di [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] (come nel resto della [[Ducato di Milano|Lombardia Austriaca]]) e fino a tutta l’[[età napoleonica]], gran parte di tali chiese ed enti religiosi vennero soppresse e i loro edifici furono destinato a uso pubblico (principalmente caserme, università, collegi e scuole) o ceduti a privati, che molto spesso li fecero demolire per sostituirli con abitazioni civili.
* [[monastero di San Salvatore di Pavia|Monastero e chiesa di San Salvatore]], le cui origini risalgono al [[VII secolo]], ricostruita dall'Amadeo nel [[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo]]
* [[File:Chiesa di San Colombano maggiore - Pavia.jpg|miniatura|[[Chiesa di San Colombano maggiore|Chiesa di San Colombano Maggiore]]]][[Chiesa di San Colombano maggiore]]. La chiesa di origine [[Longobardi|longobarda]], dotata di [[xenodochio]] per i pellegrini, gestita dai monaci di San Colombano di Bobbio, è attestata da documenti fin dal [[IX secolo]]<ref>{{cita web|url= https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9110064/ |titolo= Parrocchia di San Colombano sec. XIII - 1565 }}</ref><ref>{{cita web|url= http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/EXCULTO/descrizione_chiesechiusepavia_colombanomaior.htm |titolo= Chiesa di San Colombano maggiore }}</ref>; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è elencata tra le parrocchie di Porta Palacensis nelle ''Rationes decimarum'' del 1322-1323; compare nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ancora menzionata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis. La parrocchia di San Colombano fu soppressa nel 1565 e unita alla [[Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Pavia)|parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo]] concentrando i redditi e i diritti. Convertita a uso magazzino, conserva gran parte della sua ossatura, con la navata centrale e quella di sinistra divise da pilastri. La facciata è in gran parte integra, e rivela elementi nuovi rispetto alla precedente serie delle basiliche romaniche pavesi. Nel 1963 sono stati distrutti gli avanzi del presbiterio e dell'abside centrale, mentre la navata destra è mancante da tempo.
* [[Chiesa di San Lanfranco]], risalente al [[XII secolo]], contiene la tomba del vescovo [[San Lanfranco Beccari|Lanfranco Beccari]] (m. 1189), realizzata nel [[1498]] dallo scultore e architetto [[Giovanni Antonio Amadeo]] ([[1447]]-[[1552]]), nato a Pavia. All'interno della chiesa vi è un affresco, tra i più antichi della città (XIII secolo), scoperto nel [[1930]] sotto l'intonaco, raffigurante l'assassinio di [[Tommaso Becket]]. La scena ritrae il vescovo che indossa la [[casula]] mentre viene colpito da cinque sicari.
* [[Monastero di San Felice (Pavia)|Chiesa di San Felice]]. Il monastero benedettino femminile di San Felice fu fondato nel 760 da re [[Desiderio (re)|Desiderio]]<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Nicolà Turotti|data=1º gennaio 2023|titolo=La chiesa di San Felice a Pavia nel panorama della produzione architettonica longobarda: vicende storiche e ricostruzione dell’ultima fabbrica nella capitale del Regno|rivista=IX Ciclo di Studi Medievali - Atti del Convegno (6 -7 giugno 2023 Firenze)|accesso=1º luglio 2023|url=https://www.academia.edu/101012839/La_chiesa_di_San_Felice_a_Pavia_nel_panorama_della_produzione_architettonica_longobarda_vicende_storiche_e_ricostruzione_dell_ultima_fabbrica_nella_capitale_del_Regno}}</ref> e dotato, nei secoli seguenti, da re e imperatori di grandi possessioni terriere. Soppresso nel 1785, divenne un orfanotrofio. Attualmente è sede del Dipartimento di [[Università degli Studi di Pavia|Scienze Economiche e Aziendali]]. Conserva l'antica chiesa, le cui strutture risalgono alla metà dell'VIII secolo, all'interno della quale vi è la cripta di [[Regno longobardo|età longobarda]] e alcune tombe datate tra l'VIII e il IX secolo<ref name="ReferenceA"/>. Il chiostro fu rifatto tra la fine del XV secolo e i primi anni del Cinquecento.
* [[chiesa di Sant'Eusebio (Pavia)|Chiesa di Sant'Eusebio]], aveva come cripta una costruzione del VII secolo, ancora conservata e visitabile in piazza Leonardo da Vinci, rarissimo esempio di [[architettura longobarda]].
*[[Chiesa di San Marino (Pavia)|Chiesa di San Marino]]. La chiesa, con annesso monastero benedettino, di San Marino fu fondata nell'VIII secolo dal re longobardo [[Astolfo (re)|Astolfo]], che fu seppellito al suo interno. La struttura subì rimaneggiamenti nel XII secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00040/|titolo=Chiesa di S. Marino}}</ref> e poi, più consistenti, tra Cinque e Seicento. Al suo interno si conserva una pala del [[Giampietrino]].
* [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pavia)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]], secentesca, ha la dignità di [[basilica minore]]
*[[Monastero di Santa Maria delle Cacce|Chiesa di Santa Maria delle Cacce]]. Fondata nel VIII secolo, forse da re [[Rachis]] o [[Desiderio (re)|Desiderio]], fu un monastero [[Ordine di San Benedetto|Benedettino Femminile]], poi soppresso nel 1799. L'edificio monastico fu ricostruito nel Cinquecento e attualmente è adibito a edificio scolastico, mentre la chiesa fu rifatta nel XVII secolo, pur conservando elementi, come la cripta, del primitivo edificio di [[Regno longobardo|età longobarda]]
[[File:Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo - Pavia.jpg|sinistra|miniatura|[[Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Pavia)|Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo]], [[Francesco Maria Richini|Francesco Maria Richino]], 1626.]]
* [[Archivio di Stato di Pavia|Chiesa di San Maiolo]]. ll monastero di San Maiolo fu fondato nell'anno 967 dal giudice Gaidolfo, che lo donò all’abate di [[Abbazia di Cluny|Cluny]] [[Maiolo di Cluny|San Maiolo]]. Ben presto il monastero divenne il principale centro di diffusione della [[riforma cluniacense]] nel Nord Italia. Nel XIII secolo iniziò la decadenza del monastero, che divenne commenda nel 1380 e fu infine soppresso nel 1564 e affidato alla [[Congregazione Somasca]]. Nel 1596 la chiesa medievale fu ricostruita in forme [[Manierismo|manieriste]]. Nel 1790 la casa venne soppressa e passò nelle mani di privati. Acquistato dalla [[Italia|Stato Italiano]] negli anni ’60, ospita ora l’[[Archivio di Stato di Pavia]]. Degno di nota è il chiostro quattrocentesco, che conserva tracce della chiesa romanica<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/EXCULTO/descrizione_chiesechiusepavia_sanmaiolo.htm|titolo=Pavia e dintorni - San Maiolo|accesso=5 febbraio 2019}}</ref>.
*[[File:San tommaso pavia1.jpg|miniatura|Facciata della [[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|Chiesa di San Tommaso]]]][[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|Chiesa di San Tommaso]]. Il monastero benedettino femminile di San Tommaso è menzionato per la prima volta in un diploma imperiale di [[Arnolfo di Carinzia|Arnolfo]] del 889. La chiesa fu ricostruita nel 1213 e nel 1302 divenne sede dei frati [[Ordine dei frati predicatori|Domenicani]]. A partire dal 1320 iniziarono i lavori per la costruzione della nuova, e più grande, chiesa, tuttavia, a causa delle numerose interruzioni, il cantiere fu ultimato solo nel 1478. Nel 1786 il monastero venne soppresso da [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] e trasformato nel Seminario Generale per la Lombardia Austriaca. [[Giuseppe Piermarini]], incaricato di adattare il complesso alla nuova destinazione, modificò pesantemente la chiesa. Pochi anni dopo, nel 1791, il seminario venne chiuso e il complesso divenne una caserma, e tale rimase fino agli anni ’80 del Novecento, quando fu ceduto all’Università degli Studi di Pavia.
*[[Chiesa di San Pietro in Vincoli (Pavia)|Chiesa di San Pietro in Vincoli.]] Si trova in un vicolo del centro storico (Via Cravos) da cui si vedono le forme della facciata. Fu edificata sopra le rovine di un tempio pagano e la chiesa originaria risale all'epoca [[Longobardi|longobarda]]. La chiese prese successivamente il nome di San Sebastiano, dopo il trasferimento di una reliquia (un braccio) del santo che secondo la tradizione riuscì a fermare un'epidemia di peste scoppiata in città nel VII secolo. La funzione religiosa dell'edificio cessò nel 1788, quando fu trasformata in abitazioni e magazzini.
*[[Chiesa di Santa Mostiola]], documentata fin dal 925, fu ricostruita intorno al XII secolo, fu concessa nel 1254 ai monaci [[Ordine di Sant'Agostino|Eremitani]] di Sant’Agostino, che, intorno a essa eressero un convento. Nel 1566 passò alle monache [[Benedettine]] di [[Abbazia di Monte Oliveto Maggiore|Monte Oliveto]] e venne soppressa nel 1799.
*[[Chiesa di Santa Maria Gualtieri]], la cui facciata si trova nel lato orientale della centrale Piazza della Vittoria. Il nucleo originario è del X secolo; venne sconsacrata nel 1789 e inglobata in edifici residenziali. Nel 1991 si sono conclusi dei lunghissimi restauri che hanno portato in parte a isolare di nuovo l'edificio. L'abside meridionale contiene la più antica testimonianza di resti pittorici [[Romanico lombardo|romanici]] di Pavia. È ora adibita a sala convegni del Comune.
*[[Chiesa di Sant'Epifanio]]. Sorse nel V secolo per opera del vescovo [[Epifanio di Pavia|Epifanio]], venne ricostruita nel 1239 e nel 1451 fu affidata ai [[Canonici regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore lateranense|Canonici Lateranensi]]. Venne sconsacrata nel 1773 e divenne sede dell'[[Orto botanico di Pavia|Orto Botanico]] dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]].
*[[Chiesa di San Francesco di Paola (Pavia)|Chiesa di San Francesco di Paola]]. Progettata dall'architetto [[Giovanni Antonio Veneroni]], sorse, a fianco del convento dei Padri Minimi di [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]] nel 1715 e fu terminata nel 1738. Sconsacrata nel 1805, è ora Aula Magna del [[Collegio Ghislieri]].
*[[Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Pavia)|Santi Giacomo e Filippo]]. Già esistente come chiesa di San Filippo nel 1250, fu ricostruita nel 1626, nel 1680 fu affidata ai [[Congregazione della missione|Missionari Lazzaristi]] di [[Vincenzo de' Paoli|San Vincenzo]] e, tra il 1887 e il 1928 ai [[Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo|padri stimmatini]], è ora sede universitaria.
*[[File:Chiesa di San Felice - Pavia.jpg|miniatura|[[Monastero di San Felice (Pavia)|Monastero di San Felice]], VIII secolo.]][[Chiesa di San Nicolò della Moneta]]. Già menzionata nel 1250, era posizionata vicino alla [[Zecca di Pavia|zecca]]. La chiesa fu ricostruita nel 1609 e fu sconsacrata nel 1789.
*[[Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta (Pavia)|Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta]], documentato nel 929, nel 1574 venne soppresso. Nel 1733 [[Carlo Ambrogio Mezzabarba]] incaricò l'architetto [[Giovanni Antonio Veneroni]] di edificare un nuovo edificio di culto a fianco della sontuosa dimora del casato pavese ([[palazzo Mezzabarba]]), a non molta distanza dal luogo in cui si trovava la precedente chiesa.
*[[Chiesa di Santa Clara]]. Le prime notizie sull'edificio risalgono al 1244, quando la chiesa era parte del monastero [[Ordine cistercense|cistercense]] femminile di Santa Maria ''de Ortis''<ref name="ReferenceA"/>, nel 1474 nel monastero si insediarono le monache [[Ordine dei frati minori|francescane]] osservati. L'ente venne soppresso nel 1782 e trasformato, prima in collegio e poi in caserma. Nel 1935 il complesso fu acquistato dal comune di Pavia e sono in corso restauri.
*[[Chiesa di San Zeno (Pavia)|Chiesa di San Zeno]]. Già documentata nel 1187, in base al piano di riordino delle parrocchie urbane del 1788, fu soppressa e, nel 1794, fu acquistata dal marchese [[Luigi Malaspina]] e in gran parte demolita per fare spazio al suo palazzo. Conservava al suo interno la tomba del nipote di [[Francesco Petrarca]], la cui epigrafe, dettata dal nonno, si conserva ora nei [[Castello Visconteo (Pavia)|Musei Civici]].
*[[Oratorio del Crocifisso (Pavia)|Oratorio del Crocifisso]], Si tratta di un piccolissimo oratorio cinquecentesco dalle eleganti modanature in cotto.
*[[File:Pavia - San Lanfranco.jpg|miniatura|[[Chiesa di San Lanfranco]].]][[Chiesa di San Giuseppe (Pavia)|Chiesa di San Giuseppe]]. Inizialmente dedicata ai [[Cosma e Damiano|Santi Cosma e Damiano]], esisteva già dal XIII secolo e fu radicalmente ricostruita nel 1572.
*[[Chiesa di San Giacomo della Vernavola]]. La chiesa esisteva già nel XII secolo, ed era officiata dai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] stanziati nel monastero annesso. Nel 1421 subentrarono i [[Ordine dei frati minori|frati Minori di San Francesco]], che nel 1458 ricostruirono la chiesa. Il monastero venne soppresso nel 1805, la chiesa fu demolita pochi anni dopo, mentre il complesso e il suo giardino, fu adibito a sede dell'Orto Agrario dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università]], mentre ora è caserma dei Carabinieri Nucleo Forestale della [[provincia di Pavia]].
*[[Chiesa di Santa Chiara la Reale]]. Fondata da [[Bianca di Savoia]] nel 1380, che insediò le [[Clarisse cappuccine|Clarisse]] nel monastero annesso. Nel 1789 la chiesa e il monastero vennero soppressi e nel 1803 la chiesa venne demolita, mentre furono conservati il chiostro Cinquecentesco e parte delle strutture monastiche.
*[[Chiesa di Santa Maria d'Ognissanti (Pavia)|Chiesa di Santa Maria d'Ognissanti]]. menzionata nel Trecento come Sant'Agostino in porta Marenga da [[Opicino de Canistris]], apparteneva all'ordine degli [[Umiliati]]. Nel 1568 passò ai [[Ordine certosino|certosini]] e nel 1803 venne soppressa.
*[[Chiesa della Santissima Trinità (Pavia)|Chiesa della Santissima Trinità]], costituisce il lato meridionale della piazza in cui si affaccia la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]], fu fondata, intorno al 996, dal conte Bernardo e da sua moglie Roglinda. La facciata prospetta nello slargo che si apre in fondo alla piazza.
*[[Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Pavia)|Chiesa di Sant'Antonio da Padova]]. La chiesa fu realizzata nel XVI secolo dai [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccini]] e ora, dopo vari passaggi, venne acquisita nel Novecento dal [[Almo Collegio Borromeo|collegio Borromeo]], che la trasformò in un'aula didattica.
*[[Chiesa della Pia Casa de' poveri derelitti di Gesù Cristo]], sorta nel 1726 su progetto di [[Giovanni Antonio Veneroni]] presso la Pia Casa dei derelitti, nel 1790 fu soppressa e, due anni dopo, trasformata in caserma.
*[[Chiesa di Santo Spirito e Gallo]]. Fondata da [[Gian Galeazzo Visconti]] nel 1395 a risarcimento della [[Chiesa di San Gallo (Pavia)|chiesa di San Gallo]] fatta demolire dal padre [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] per fare spazio alla costruzione del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello]], ospitò un monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino,]] che fu soppresso nel 1799.
*[[File:PvSan Primo.jpg|miniatura|[[Chiesa dei Santi Primo e Feliciano|Chiesa dei santi Primo e Feliciano]]]][[Chiesa di Santa Maria Annunciata (Pavia)|Chiesa di Santa Maria Annunciata]]. Sorta nel XV secolo presso l'omonimo convento [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]] femminile, fu soppressa nel 1799 e ora è adibita a sala conferenze.
*[[Oratorio della Confraternita di San Rocco e della Misericordia]] che si occupava di assistere nelle ultime ore i condannati a morte. Si trova nella attuale via Venti Settembre, dopo aver ospitato per anni un cinema e ora una libreria.
 
==== Chiese ormai andate distrutte: ====
*[[Chiesa di San Colombano minore]] (o ''San Colombano de Cellanova''), fondata in epoca longobarda nel VIII secolo era gestita dai monaci di San Colombano di Bobbio. Era situata all'incrocio di via XX Settembre/via Roma dove ora sorge la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]]). Fu soppressa nel 1346 e i suoi redditi assegnati al Prevosto e al Capitolo della [[Chiesa di San Giovanni Domnarum]]. Distrutta a partire dal 1373 assieme alla Chiesa dei Santi Faustino e Giovita per far posto alla nuova [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]]<ref>[https://www.saintcolumban.eu/sito/b-il_santo/b_07-le_fondazioni/b_07_07-siti_e_monasteri_colombaniani/b_07_07_italia-pavia/documenti/02-chiesa_di_san_colombano_minore.pdf Chiesa di San Colombano Minore su Saintcolumban.eu]</ref><ref>[https://www.croceviadeuropa.eu/it/resource/poi/chiese-di-san-colombano-maggiore-e-san-colombano-m/ Chiese di San Colombano maggiore e San Colombano Minore di Pavia]</ref>.
* [[chiesa di Santa Maria in Pertica]], che era una delle più importanti chiese dell'epoca [[longobarda]]
*[[Chiesa di Sant'Agata al Monte]], fondata da re [[Pertarito]] tra il 671 e il 688 nel punto in cui il sovrano riuscì, calandosi dalle [[Mura di Pavia|mura della città]], a sfuggire ai sicari inviati dall’usurpatore [[Grimoaldo]], fu sede prima di un monastero femminile [[Benedettine|benedettino]] e poi, dal 1242, [[Francescane|francescano]]. Il monastero venne soppresso nel 1782, la chiesa fu officiata fino al 1813 e venne demolita nel 1907.
* [[Basilica di Sant'Ambrogio (Pavia)|Basilica di Sant'Ambrogio]].
*[[Chiesa dei Santi Faustino e Giovita (Pavia)|Chiesa dei Santi Faustino e Giovita entro le mura]], di proprietà dei canonici regolari di [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|San Pietro in Ciel d'Oro]], nel 1364 i [[Carmelitani dell'Antica Osservanza|Carmelitani]] dovettero abbandonare il luogo che occupavano dal 1298 a nord della città per far posto a una nuova residenza viscontea e ricevettero in cambio dal Duca [[Gian Galeazzo Visconti]] l'uso della chiesa. A partire dal 1373 i [[Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata|Carmelitani]] avviarono la costruzione della nuova [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]].
*[[Chiesa di San Giovanni in Borgo]], fondata dal vescovo Massimo (499- 501<ref name="Pavia e dintorni - S. GIOVANNI IN BORGO">{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_giovanniborgo.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. GIOVANNI IN BORGO|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>) in una area in cui si trovava una necropili di età romana<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Federica Piras|data=1º gennaio 2018|titolo=FEDERICA PIRAS Pavia e il suo territorio in età tardoantica: sintesi delle conoscenze alla luce dei recenti rinvenimenti|rivista=LANX, 26|accesso=7 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/41547539/FEDERICA_PIRAS_Pavia_e_il_suo_territorio_in_et%C3%A0_tardoantica_sintesi_delle_conoscenze_alla_luce_dei_recenti_rinvenimenti}}</ref>, fu ricostruita in forme romaniche nel XII secolo. Fu soppressa e unita a San Michele Maggiore nel 1805. Dopo la soppressione, l'edificio fu acquistato dal [[Almo Collegio Borromeo|Collegio Borromeo]] e nel 1818 fu definitivamente distrutto<ref name="Pavia e dintorni - S. GIOVANNI IN BORGO" />.
*[[Monastero e chiesa di Sant'Apollinare]]
*[[Sant'Andrea dei Reali]], già documentata nell'XI secolo, fu ufficiata prima dai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] e poi dai [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]] e venne soppressa nel 1570. I suoi resti furono rinvenuti negli anni'60 del Novecento durante la costruzione di un condominio<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/DISTRUTTE/descrizione_chiesedistruttepavia_andreadeireali.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. Andrea dei Reali|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[File:San giovanni domnarum.jpg|sinistra|miniatura|La cripta di [[Chiesa di San Giovanni Domnarum|San Giovanni Domnarum]]]][[Chiesa di Santa Maria alle Pertiche]], che era una delle più importanti chiese dell'epoca [[longobarda]], secondo [[Paolo Diacono]] venne fondata da [[Rodelinda (regina VII secolo)|Rodilinda]], moglie di [[Pertarito]] nel VII secolo. Presso la chiesa si trovava la necropoli più importante del regno. Venne demolita nel 1813 e del complesso si conserva solo il chiostro del XV secolo e alcuni resti murari inglobati nelle abitazioni sorte dopo la soppressione della chiesa (via Santa Maria alle Pertiche n.3<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/DISTRUTTE/descrizione_chiesedistruttepavia_mariaallepertiche.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. Maria alle Pertiche|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>).
* [[Basilica di Sant'Ambrogio (Pavia)|Basilica di Sant'Ambrogio]], fondata da re [[Grimoaldo]] intorno al 650, che fu sepolto in essa, si trovava a poche decine di metri dalla [[Basilica di San Michele Maggiore|Basilica di San Michele]] in via Capsoni. Venne sconsacrata nel 1786 e poi, nel 1837, demolita<ref>{{Cita web|url=https://www.liutprand.it/articoliPavia.asp?id=637|titolo=Liutprand - Associazione culturale|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di Sant'Adriano (Pavia)|Chiesa di Sant'Adriano,]] fondata da re [[Ansprando]] nell'VIII secolo, secondo [[Paolo Diacono]] ospita le sepolture dei corpi dei re [[Ansprando]], [[Liutprando]] e [[Ildebrando|Ildeprando]]<ref>{{Cita web|url=http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami2/35lusuardisiena.pdf|titolo=SEPOLTURE E LUOGHI DI CULTO IN ET¿
LONGOBARDA: IL MODELLO REGIO|accesso=7 dicembre 2021|dataarchivio=29 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210429150811/http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami2/35lusuardisiena.pdf|urlmorto=sì}}</ref> (i corpi di [[Ansprando]] e [[Liutprando]] furono poi trasportati, nel XII secolo, nella [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro]]). Fu demolita intorno al 1360 per dare spazio al cantiere del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_adriano.htm|titolo=Pavia e dintorni - Pavia, chiese senza tracce entro le vecchie Mura|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di San Donnino (Pavia)|Chiesa di San Donnino]], non si conosce il periodo esatto in cui sorse la chiesa, che nel 1387 venne acquisita da [[Bianca di Savoia]], consorte di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]]. Fu poi unità alla chiesa di Santa Maria Nuova e soppressa alla fine del Settecento<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_donnino.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. DONNINO|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di Sant'Elena (Pavia)|Chiesa di Sant'Elena]], documentata dall'874, nell'XI presso la chiesa sorse un monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] femminile. Ricostruita tra il 1651 e il 1653, venne soppressa nel 1799 e demolita. Del complesso monastico rimangono ancora alcune tra tracce in via Bernardino da Feltre<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_elena.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. ELENA|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[File:Chiesetta.jpg|miniatura|L'interno dell'[[Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta (Pavia)|oratorio dei Santi Quirico e Giulitta]], con affreschi di [[Pietro Antonio Magatti]].]][[Chiesa di Sant'Innocenzo (Pavia)|Chiesa di Sant'Innocenzo]]. La chiesa risulta già attestata nel X secolo e sorgeva a fianco di [[Palazzo Mezzabarba]]. Fu ricostruita tra il 1763 e il 1766 e sconsacrata nel 1807, a partire da quella data venne prima trasformata in officina e poi, nel 1941, definitivamente demolita. Alcuni degli affreschi della chiesa, opera di [[Carlo Antonio Bianchi]], vennero strappati e ora sono custoditi nella [[Pinacoteca Malaspina]], mentre andarono dispersi gli arredi della sacrestia, opera di [[Giuseppe Maggiolini]]<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_innocenzo.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. INNOCENZO|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di Santa Maria di Giosafat (Pavia)|Chiesa di Santa Maria di Giosafat]], documentata dal 1178 (si trovava tra corso Mazzini e via Sacchi), era affidato alle suore [[Agostiniane recollette|agostiniane]], che vi rimasero fino 1766, quando la chiesa venne sconsacrata. Nel 1887 furono trovati i resti delle fondamenta<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_mariagiosafat.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. MARIA DI GIOSAFAT|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Pavia)|Chiesa di Santa Maria di Loreto]], sorse nei 1588 sulla romanica chiesa di Santa Maria Secreta (dove ora si trova piazza Petrarca), era la chiesa della confraternita dei [[battuti]] e venne soppressa negli ultimi anni del Settecento e demolita nei primi anni dell'Ottocento<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_marialoreto.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. Maria di Loreto (S. Maria Segreta)|accesso=7 dicembre 2021}}</ref>.
*[[Chiesa di Santa Maria in Porta Aurea (Pavia)|Chiesa di Santa Maria in Porta Aurea]].
*[[Chiesa di Santa Maria Nova (Pavia)|Chiesa di Santa Maria Nova]].
*[[File:Seminario12.jpg|miniatura|Chiostro di [[Monastero di Santa Maria Teodote|Santa Maria Teodote.]]]][[Chiesa di Santa Maria Peroni (Pavia)|Chiesa di Santa Maria Peroni]].
*[[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Pavia)|Chiesa di Santa Maria Maddalena]].
*[[Chiesa dei Santi Nazario e Celso (Pavia)|Chiesa dei Santi Nazario e Celso]].
*[[Chiesa di San Romano (Pavia)|Chiesa di San Romano]]. Documentata dal 680, sorgeva tra corso Mazzini e via Sacchi, nella seconda metà del XVIII contava circa 700 parrocchiani, 14 sacerdoti e 8 chierici. Venne soppressa nel 1784<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/SENZATRACCE/descrizione_chiesepaviasenzatracce_romano.htm|titolo=Pavia e dintorni - S. Romano|accesso=8 dicembre 2021}}</ref>.
 
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Ville e palazzi di Pavia}}
 
==== Il Palazzo Regio ====
{{Vedi anche| Palazzo Reale (Pavia)}}
[[File:Palazzo Carminali Bottigella, Pavia 01.JPG|miniatura|[[Palazzo Carminali Bottigella]], ultimo decennio del XV secolo, dettaglio della facciata.]]
Già in età [[Regno ostrogoto|Gota]], Pavia, insieme con [[Verona]] e [[Ravenna]], divenne sede regia. Nel primo trentennio dei VI secolo il re [[Teodorico il Grande|Teodorico]] promosse la costruzione di un palazzo regio nella città. A partire dal 540 Pavia diventò la sede del Tesoro regio e della corte, e qui furono eletti i re [[Erarico]], [[Totila]] e [[Teia (re)|Teia]]. Pavia divenne definitiva capitale del [[Regno longobardo|regno Longobardo]] nella prima metà del VII secolo e il vecchio palazzo Regio di età gota fu allargato. Il palazzo reale era formato da un complesso di edifici dove trovavano sede, oltre alla corte e all'abitazione del sovrano, anche la cancelleria, la zecca e il massimo tribunale del regno.Vi erano poi diverse cappelle, un carcere, spazi dedicati agli scambi commerciali, diversi cortili dove si svolgevano i [[Placito|placiti]] e un grande giardino, popolato da animali esotici. Vicino al palazzo si trovava una porta urbica detta [[Porta Palacense]]. Con la caduta del [[Regno longobardo|regno Longobardo]], il palazzo e le sue strutture, furono utilizzate dai sovrani [[carolingi]] e [[Dinastia ottoniana|ottonidi]] che si susseguirono al potere, dato che Pavia mantenne il ruolo di capitale del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno d'Italia]]. Nel 1024, dopo la morte di [[Enrico II il Santo]], il palazzo fu demolito dai cittadini di Pavia<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Piero Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Pavia capitale del regno longobardo: strutture urbane e identità civica|lingua=en|accesso=7 febbraio 2019|url=https://www.academia.edu/8336300/Piero_Majocchi_Pavia_capitale_del_regno_longobardo_strutture_urbane_e_identit%C3%A0_civica}}</ref>.
 
[[File:Teatro Fraschini Serale.JPG|miniatura|Interno del [[Teatro Fraschini]]]]
 
==== Ponte Coperto ====
{{vedi anche|Ponte Coperto di Pavia}}
[[File:PaviaDiamo pontei copertonumeri! sul Ticino(31808086367).jpg|thumbminiatura|Il ponte[[Collegio copertoGhislieri]]]]
Il centro storico cittadino è situato sulla riva sinistra del Ticino, mentre sulla riva destra èsi trova [[Ponte Coperto di Pavia#Borgo Ticino|Borgo Ticino]], quartiere che era originariamente fuori dalle mura della città. Il centro storico e Borgo Ticino erano collegati dal [[Ponte Coperto di Pavia|Ponte Coperto]] (detto anche ''Ponte Vecchio''), datato 1351-1354, che fu danneggiato durante la [[seconda guerra mondiale]] dai bombardamenti alleati e abbattuto nel dopoguerra per la scarsa sensibilità del tempo verso i monumenti storici<ref>[{{Cita web|url=http://www.paviatricolore.org/documenti/Ponte1944.pdf paviatricolore.org - paviatricolore|titolo=Paviatricolore Resources and Information|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090617102636/http://www.paviatricolore.org/documenti/Ponte1944.pdf This website is for sale!<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>. Una copia del ponte antico, non del tutto fedele all'originale (è girato dalladi partedimensioni oppostamaggiori e si trova 30 metri più a valle), è stata costruita nel dopoguerra.
 
==== Palazzi ====
{{vedi anche|Ville e palazzi di Pavia}}
[[File:Pavia (1).JPG|thumb|upright=1.4|Palazzo Mezzabarba, sede del municipio]]
[[File:Palazzo mezzabarba12.jpg|miniatura|[[Palazzo Mezzabarba]], sede del municipio]]
Numerosi edifici storici, abitazioni di antiche potenti famiglie cittadine, sono tuttora presenti nel centro cittadino. Tra questi sono da ricordare la Reggia di re Alboino, in via Alboino, il [[Palazzo Malaspina]], il [[Palazzo Carminali Bottigella]] in corso Cavour, il Palazzo Bottigella in corso Mazzini (entrambi attribuiti all'Amadeo), il Palazzo Orlandi in Piazza del Carmine, il Palazzo Mezzabarba, oggi sede del municipio di Pavia. In piazza Borromeo venne edificato, a partire dal 1564, l'edificio dell'[[Almo Collegio Borromeo]] dove si trovano gli affreschi di [[Federico Zuccari]] e di [[Cesare Nebbia]], che illustrano la famosa [[Peste di San Carlo]] e la vita di [[San Carlo Borromeo]].
[[File:Almo Collegio Borromeo Università di Pavia.jpg|miniatura|Facciata del [[Almo Collegio Borromeo|Collegio Borromeo]]]]
[[File:Casa degli Eustacchi (2).JPG|sinistra|miniatura|[[Casa degli Eustachi|Casa degli Eustacchi]]|320x320px]]
[[File:Pavia piazza Ghislieri.jpg|miniatura|Piazza Ghislieri]]
 
Numerosi edifici storici, abitazioni di antiche potenti famiglie cittadine, sono tuttora presenti nel centro cittadino. [[Pasino Eustachi]] fu capitano della flotta viscontea ai tempi di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], e suoi eredi servirono i successivi [[Governanti di Milano|duchi]], presso il Ticino si conserva la loro [[Casa degli Eustachi|casa]] dei primissimi anni del XV secolo. Tra questi sono da ricordare la [[Casa di Alboino|Reggia di re Alboino]], in via Alboino<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/08/31/news/palazzo-beccaria-reggia-di-alboino-1.15793466|titolo=Palazzo Beccaria reggia di Alboino?|sito=La Provincia Pavese|data=31 agosto 2017|accesso=1º marzo 2021}}</ref>, il [[Palazzo Malaspina (Pavia)|Palazzo Malaspina]], il [[Palazzo Carminali Bottigella]] in corso Cavour, il [[Palazzo Cornazzani]] (dove abitarono [[Ugo Foscolo]], [[Albert Einstein]], [[Contardo Ferrini]] e [[Ada Negri]]), la [[Casa Belcredi]], il [[Palazzo Cavagna]], il [[Palazzo Bottigella]] in corso Mazzini (entrambi attribuiti all'[[Giovanni Antonio Amadeo|Amadeo]]), la [[Palazzo Folperti|Casa Folperti]], la [[Palazzo Beccaria (Pavia)|Casa Beccaria]], il [[Palazzo Arnaboldi Gazzaniga]], il [[Palazzo Bellisomi Vistarino]], il [[Palazzo Brambilla (Pavia)|Palazzo Brambilla]], il [[Palazzo Langosco Orlandi|Palazzo Orlandi]] in piazza del Carmine e il [[Palazzo Mezzabarba]], oggi sede del municipio di Pavia, il [[Palazzo Olevano]] e il [[Palazzo Del Maino]]. In piazza Borromeo venne edificato, a partire dal 1564, l'edificio dell'[[Almo Collegio Borromeo]], dove si trovano gli affreschi di [[Federico Zuccari]] e di [[Cesare Nebbia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.collegioborromeo.it/it/almo-collegio-borromeo/storia-del-collegio/|titolo=Storia del collegio}}</ref>, che illustrano la famosa [[peste di San Carlo]] e la vita di [[San Carlo Borromeo]]. Per opera di papa [[Papa Pio V|Pio V]], al secolo Antonio Ghislieri, nel 1567, sorse il [[Collegio Ghislieri]], mentre già dal 1429 era attivo il [[Collegio Castiglioni-Brugnatelli|Collegio Castiglioni]], fondato dal cardinale [[Branda Castiglioni]].
==== Piazza della Vittoria e Mercato coperto ====
[[File:Broletto&Duomo-Casa rossa Pavia-Italy.jpg|thumbminiatura|left|PaviaLa -[[Palazzo Ildei DuomoDiversi|Casa edei il [[BrolettoDiversi]] (detta anche Casa Rossa), daPavia, Piazzapiazza della Vittoria]]
In piazza della Vittoria spicca la [[Palazzo dei Diversi|Casa dei Diversi]] (detta anche Casa Rossa), costruita tra il 1376 e il 1383 da [[Nicolino de Diversi]], maestro delle Entrate di [[Gian Galeazzo Visconti]]<ref>{{Cita web|url=http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-dei-diversi-o-casa-rossa|titolo=Casa dei Diversi (o Casa Rossa)|sito=pavialcentro|accesso=6 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160427183604/http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-dei-diversi-o-casa-rossa|dataarchivio=27 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
L'ampia piazza centrale della città, Piazza della Vittoria, anticamente Piazza Grande, ha una forma stretta e lunga ed è divisa in due aree dalla strada. Nei sotterranei della Piazza si estende un grande mercato coperto sotterraneo, costruito nel [[1958]] e successivamente ampliato e ammodernato. Un altro mercato coperto, ma non sotterraneo, si trova poco lontano; si tratta del mercato di Piazza Arnaboldi, ospitato in un cortile aperto al pubblico e coperto da una cupola in ferro del [[1882]], la Cupola Arnaboldi.
 
==== Broletto ====
{{Vedi anche|Broletto (Pavia)}}
[[File:PvBroletto.jpg|miniatura|Il cortile interno del [[Broletto (Pavia)|broletto di Pavia]]]]
Il [[Broletto (Pavia)|Broletto di Pavia]], che si affaccia su Piazza della Vittoria, sorse nel XII secolo come sede dell'autorità comunale (destinazione che mantenne fino al 1875) e fu più volte rimaneggiato nei secoli successivi<ref>{{Cita web|url=http://www.vivipavia.it/site/home/luoghi/broletto.html|titolo=Broletto}}</ref>.
 
==== Altre architetture civili ====
 
* [[San Pietro in Ciel d'Oro|Quartiere San Pietro in Ciel d'Oro]]
* [[Edificio d'ingresso del Policlinico San Matteo]]
 
=== Architetture militari ===
'''Le mura'''
{{vedi anche|Mura di Pavia}}
[[File:Collegio castiglioni facciata.jpg|miniatura|Il [[Collegio Castiglioni-Brugnatelli]] (1429).]]
La [[Mura di Pavia|prima cinta muraria di Pavia]], di cui non rimangono tracce visibili, fu realizzata in età romana. Le mura vennero ampliate, con l'inclusione di alcuni borghi extraurbani, intorno al X secolo, mentre una nuova, più grande, cinta fu realizzata alla fine del XII secolo<ref>{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali28/55%20Fusi-Sartori.pdf|titolo=Pavia in età romana: la forma della città.}}</ref>. Esternamente alle mura della città, tra XII e XIII sorsero alcuni borghi extraurbani, come Borgoratto, Borgo di Sant'Apollinare, Borgo di San Guglielmo o Borgo di San Pietro in Verzolo, i quali tuttavia non furono dotati di opere difensive<ref>{{Cita libro |autore=Fabio Romanoni|titolo=Il Libro dei Censi (1315) del Monastero di San Pietro in Verzolo di Pavia |url=https://www.academia.edu/40218940/Il_Libro_dei_Censi_1315_del_Monastero_di_San_Pietro_in_Verzolo_di_Pavia|accesso=31 agosto 2019|lingua=en}}</ref>. Durante la dominazione spagnola, la cinta fu ulteriormente ingrandita (1557-1560) con l'aggiunta di dodici bastioni e le mura sopravvissero fino alla seconda metà dell'Ottocento<ref name="archivio.comune.pv.it">{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali27/17%20Leydi.pdf|titolo=La fabbrica delle mura: un cantiere pavese del Cinquecento}}</ref>. Di queste mura rimangono alcuni tratti verso il Ticino, in viale Gorizia e nel Castello sul lato nord. Rafforzate da ulteriori opere nel primo Settecento, dopo la fine della [[Guerra dei sette anni|guerre dei sette anni]], le fortificazioni della città caddero in decadenza, tanto che, con la Sovrana Determinazione del 1783, l'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] cancellò Pavia dal novero delle fortezze dell'Impero e le fortificazioni furono riconvertite a uso civile<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Davide Tolomelli|titolo=Le fortificazioni della città di Pavia dal 1707 al 1796 |lingua=en|accesso=9 marzo 2019 |url=https://www.academia.edu/19030379/LE_FORTIFICAZIONI_DELLA_CITT%C3%80_DI_PAVIA_DAL_1707_AL_1796}}</ref>.
 
'''Porte di Pavia'''
{{vedi anche|Porte di Pavia}}
 
La prima cinta muraria di Pavia di cui non rimangono tracce visibili è di origine romana. Le mura vennero ampliate con una nuova cinta verso la fine del XII secolo. Durante la dominazione spagnola la cinta fu ulteriormente ingrandita (1557-1560) con l'aggiunta di dodici bastioni e le mura sopravvissero fino alla seconda metà dell'Ottocento. Di queste mura rimane qualche tratto verso il Ticino, a metà di viale Gorizia, nel Castello sul lato nord.
Le prime porte cittadine di Pavia vennero realizzate in epoca [[Repubblica romana|romana repubblicana]] contestualmente alle [[Mura di Pavia|mura cittadine]]<ref>{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-citta-regia/|titolo=Pavia città regia|sito=Pavia e i monasteri imperiali|accesso=21 aprile 2022}}</ref>. Le nuove mura, sorte nel X secolo, erano provviste di nove porte, protette ai lati da due grosse torri aggettanti mentre altre torri fronteggiavano gli ingressi verso l'esterno<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Filippo Brandolini |titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale|accesso=21 aprile 2022 |url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref>. Insieme alle porte, la città era messa in comunicazione con l’esterno tramite alcune [[Postierla|pusterle]] (uscite secondarie). Una [[Mura di Pavia|nuova terza cerchia]] di mura più grande, sostanzialmente ricalcata dal tracciato dai bastioni spagnoli, fu realizzata nel corso del XII secolo, molto probabilmente prima del 1198, dato che in quell'anno un'iscrizione ora nei [[Castello Visconteo (Pavia)|Musei Civici]] menziona, oltre alla creazione del [[Broletto (Pavia)|Broletto]], anche la costruzione delle fortificazioni. Le porte principali di Pavia erano nove e davano origine ai rispettivi quartieri nei quali la città era divisa, come evidenziato dagli estimi del 1250.
 
Tra il XV e il XVI secolo, lo sviluppo delle artiglierie resero ben presto superate le fortificazioni della terza cerchia muraria, tanto che nei primi decenni del Cinquecento, durante i numerosi [[Assedio di Pavia (1522)|assedi]] che subì la città, esse furono rafforzate con bastioni e opere in terra e legno. Solo tra il 1546 e il 1569, per ordine di [[Ferrante I Gonzaga|Ferrante Gonzaga]] ([[Governatore di Milano|governatore del ducato di Milano]]), Pavia fu dotata di una [[Mura di Pavia|nuova cerchia muraria]] bastionata progettata da [[Giovanni Maria Olgiati]]<ref name="archivio.comune.pv.it" />. Lungo le mura spagnole si aprivano otto porte. Delle antiche Porte attualmente si conservano:
* [[Porta Calcinara]]
* [[Porta Nuova (Pavia)|Porta Nuova]]
* [[Porta Milano (Pavia)|Porta Milano]] o Porta San Vito
 
==== Le torri ====
{{vedi anche|Torri di Pavia}}
[[File:Pavia3.jpg|miniatura|Alcune delle [[Torri di Pavia|torri medievali]] ancora presenti in città. Pavia, via Luigi Porta.]]
[[File:Pvtorri.jpg|sinistra|miniatura|Alcune delle [[torri di Pavia]]]]
Pavia una volta era detta "la città delle cento torri", perché in passato moltissime erano le [[Torre|torri]] presenti in città, come si può osservare dalla veduta di Pavia presente nella [[Chiesa di San Teodoro (Pavia)|chiesa di San Teodoro]]. Di tutte queste torri se ne conservano circa sessanta per lo più ribassate e integrate negli edifici adiacenti, mentre solo 6 sono quelle ancora integre. Le prime torri furono realizzate intorno al XII secolo<ref name="ReferenceA"/>, quando Pavia era un potente [[Età comunale|comune]], per opera delle più importanti consorterie urbane, infatti le torri sorgevano accanto ai palazzi delle varie famiglie. In origine erano molto alte e a pianta quadrata, come le due torri dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università]] o quella "del Maino", alte, rispettivamente, 40 e 50 metri<ref>{{Cita web|url=http://www.pavialcentro.it/monumenti/leggende-romanico/torri-di-piazza-l-da-vinci|titolo=Torri Medievali|sito=pavialcentro|accesso=5 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190207015153/http://www.pavialcentro.it/monumenti/leggende-romanico/torri-di-piazza-l-da-vinci|dataarchivio=7 febbraio 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Castello Visconteo ====
{{vedi anche|Castello Visconteo (Pavia)}}
[[File:Castello Visconteo (Castle of Pavia).JPGjpg|thumb|rightminiatura|Veduta laterale del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]]]]
A Pavia si trova il [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]]<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Cairati|titolo=Pavia viscontea. La capitale regia nel rinnovamento della cultura figurativa lombarda. Vol. 1: castello tra Galeazzo II e Gian Galeazzo (1359-1402)|dataoriginale=2021|anno=2021|editore=Scalpendi|città=Milano|pp=19-211}}</ref>, costruito nel [[1360]]<ref>{{Cita web|url=https://museicivici.pavia.it/castello.html|titolo=Il castello|accesso=24 marzo 2021|dataarchivio=7 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210307032735/https://www.museicivici.pavia.it/castello.html|urlmorto=sì}}</ref> per ordine di [[Galeazzo II Visconti]] forse su progetto di [[Bernardo da Venezia]], fu sede della corte di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] e, fino al 1413, di [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]], era collegato, tramite un vasto parco (il [[parco Visconteo]]) difeso da mura e torri, con la [[Certosa di Pavia|Certosa]] Il castello è sede dei [[Musei Civici di Pavia|Musei Civici]] comunali e della [[Pinacoteca Malaspina]].
A Pavia si trova un unico castello, costruito nel [[1360]] da [[Galeazzo II Visconti]].
 
==== Castello di Mirabello ====
{{vedi anche|Castello di Mirabello}}
[[File:Veduta del Castello Visconteo nella parte posteriore..jpg|thumb|Veduta posteriore del Castello Visconteo]]
[[File:Veduta del Castello Visconteo nella parte posteriore..jpg|thumb|Veduta posteriore del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]]]]
In località Mirabello sorge il [[Castello di Mirabello|castello trecentesco di Mirabello]].
In località Mirabello sorge il [[Castello di Mirabello|castello trecentesco di Mirabello]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00200/|titolo=Castello di Mirabello}}</ref>. Il castello fu realizzato, sulle rovine di una torre del tardo XIII secolo, dalla famiglia pavese dei Fiamberti tra il 1325 e il 1341; dopo il 1360 esso divenne proprietà dei [[Visconti]], che lo ricostruirono. Il castello era inserito nel grande [[parco Visconteo]], che si estendeva dal [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]] fino alla [[Certosa di Pavia|Certosa]], ed era la sede del capitano del parco.
 
==== AreeVie naturalie piazze ====
{{vedi anche|Strade e piazze di Pavia}}
[[File:Area Vul Pavia 2.JPG|thumb|L'area Vul, sullo sfondo il Ponte coperto.]]
L'ampia piazza centrale della città, [[Piazza della Vittoria (Pavia)|piazza della Vittoria]], anticamente piazza Grande, ha una forma stretta e lunga ed è divisa in due aree dalla strada. Nei sotterranei della piazza si estende un grande mercato coperto sotterraneo, costruito nel [[1958]] e successivamente ampliato e ammodernato. Un altro mercato coperto, ma non sotterraneo, si trova poco lontano: si tratta del mercato di piazza Arnaboldi, ospitato in un cortile aperto al pubblico e coperto da una cupola in ferro e vetro del [[1882]], la [[Galleria Arnaboldi|Cupola Arnaboldi]].
* Area Vul: zona che costeggia la riva destra del Ticino, tra il Ponte Coperto ed il Ponte della Libertà
 
* Parco della Vernavola: grande parco con una estensione di 15 ettari situato a nord della città, con piste ciclabili, stagni, cascine, oasi faunistiche (ingressi da Via Torretta, via Acerbi, via Folperti). È percorso dalla [[Roggia Vernavola]] che scorre da [[San Genesio]] al [[Ticino (fiume)|Ticino]]. Presso la Cascina Colombara (ora sede del museo agricolo) si combatté nel [[1525]] la [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], ultima della [[Guerre d'Italia del XVI secolo#Quarta guerra del 1521.E2.80.9326|quarta guerra d'Italia (1521-1526)]].
=== Statuaria ===
* [http://www.amicideiboschi.it/bosco.html Bosco Grande]: lungo l'argine del Ticino, in sponda destra e in direzione di Zerbolò.
==== Il Regisole ====
* Bosco della Sora: costeggiando il Ticino, a Nord Ovest ([[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino|Parco del Ticino]])
{{Vedi anche|Regisole}}
* [[Bosco Negri]]: 34 ettari di bosco, lungo il [[Canale Gravellone]] (a sud della città), è una [[Oasi (area protetta)|oasi]] della [[LIPU]], all'interno del Parco del Ticino, dono di Giuseppe Negri (1968) al Comune. L'accesso è limitato ad alcuni periodi dell'anno.
Era una [[Statua equestre|statuta equestre bronzea]] di età tardoantica o altomedievale, forse raffigurava [[Teodorico il Grande|Teodorico]] a cavallo e, verosimilmente, proveniva dal [[Palazzo Reale (Pavia)|Palazzo Reale]]. La statua fu demolita dai [[Giacobinismo|giacobini]] nel [[1796]]<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/8078746/La_statua_del_Regisole_di_Pavia_e_la_sua_fortuna_tra_Medioevo_e_Rinascimento_2008_|titolo=La statua del Regisole di Pavia e la sua fortuna tra Medioevo e Rinascimento}}</ref> e ricostruita dallo scultore [[Francesco Messina]] negli [[anni '30]] del [[Novecento]]. Si trova in Piazza del [[Duomo di Pavia|Duomo]].
* Giardini del Castello: piccolo parco, attrezzato con area giochi per bambini e ragazzi
 
* Giardini Malaspina: unici giardini pubblici nel centro storico della città (piazza Petrarca), sede di concerti ed eventi culturali
==== Statua della Minerva ====
Realizzata nel [[1938]] dallo scultore [[Francesco Messina]], la gigantesca statua di marmo e di bronzo della [[Minerva]] accoglie i visitatori ed è un simbolo della città. La Minerva, secondo la mitologia greca, era la Dea della speranza, della saggezza e della guerra<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/statua-della-minerva-pavia/|titolo=I segreti della statua della Minerva di Pavia: 4 curiosità che pochi conoscono|autore=Valentina|sito=Quatarob Pavia|data=22 gennaio 2020|accesso=9 marzo 2021}}</ref>. Si trova nell'omonima piazza, nei pressi di dove sorgeva l'antica Porta Cavour.
 
==== Statua di Giuseppe Garibaldi ====
Realizzata nel [[1882]] da [[Egidio Pozzi]], l'opera consiste in uno scoglio raffigurante l'isola di [[Caprera]], soggiorno prediletto di Garibaldi, sopra il quale s'innalza la [[statua]] in [[bronzo]] dell'eroe con la barba e lo sguardo fiero, vestito con la camicia rossa e con le mani riposanti sull'elsa della sciabola, a significare che la stessa ormai non uscirà più dal fodero. La roccia, che serve da piedistallo, è adorna di varie allegorie: la Vittoria che spezza le catene della schiavitù, il Leone che rappresenta la forza del popolo, i trofei guerreschi ed altre<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_monumenti_file/monumentii_garibaldi.htm|titolo=Monumenti di Pavia - Giuseppe Garibaldi|accesso=1º marzo 2021}}</ref>. Si trova nel Giardino dei Bersaglieri, di fronte al [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]].
 
==== Statua di Papa Pio V Ghislieri ====
{{Vedi anche|Statua di papa Pio V Ghislieri}}
[[Statua di papa Pio V Ghislieri|Colossale statua in bronzo]] in stile barocco di [[Papa Pio V|Pio V]] eseguita nel [[1691|1692]] da [[Francesco Nuvolone]], dopo la sua beatificazione, si trova di fronte al [[Collegio Ghislieri]]<ref>{{DBI|francesco-nuvolone|NUVOLONE, Francesco}}</ref>.
 
==== Statua della Lavandaia ====
Realizzata nel [[1981]], si trova lungo la caratteristica Via Milazzo (Borgo Ticino). È stata qui posta proprio in ricordo delle tante donne che si recavano lungo le rive del fiume per lavare i panni<ref>{{Cita web|url=https://www.turismo.it/segreti-italia/articolo/art/pavia-cosa-sapere-sulla-statua-della-lavandaia-id-20458/|titolo=Pavia, cosa sapere sulla statua della lavandaia|accesso=16 giugno 2021}}</ref>.
 
==== Monumento funebre di Ugo Foscolo ====
Il sarcofago, situato nel Cortile delle Magnolie dell'Università, fu realizzato dallo scultore fiorentino [[Antonio Berti]] per celebrare [[Ugo Foscolo]] poeta e docente dell’ateneo pavese per un anno (1808-1809). Il monumento è un blocco di [[marmo di Carrara]] finemente scolpito, lungo due metri e mezzo e alto 1 metro e 60.<ref>{{Cita web|url=http://www-5.unipv.it/users/realaug/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=24|titolo=Monumento funebre per Ugo Foscolo|sito=www-5.unipv.it|accesso=21 luglio 2021}}</ref>
 
==== Obelisco di Piazza Castello ====
{{Vedi anche|Obelisco di piazza Castello}}
L'[[Obelisco di piazza Castello|obelisco]] in granito fu progettato da [[Giuseppe Marchesi (architetto)|Giuseppe Marchesi]] e fu donato alla città nel 1811 dal principe [[Alberico Barbiano di Belgiojoso|Alberico Barbiano di Belgioioso.]]
 
==== Monumento agli Aviatori pavesi ====
Il monumento fu inaugurato nel [[1981]] in ricordo degli Aviatori Pavesi caduti in combattimento o in servizio e rappresenta un’ala trafitta da una lancia in metallo su cui è dipinta una coccarda italiana tricolore<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Valentina Abbiati|url=https://www.quatarobpavia.it/un-pavese-su-tre-ci-passa-vicino-tutti-i-giorni-senza-farci-caso/|titolo=Un pavese su tre ci passa vicino tutti i giorni senza farci caso|sito=Quatarob Pavia|data=01 marzo 2024|accesso=12 marzo 2025}}</ref>. Si trova in Piazzale dell'Aeronautica, vicino al Ponte della Libertà.
 
==== Fontana dei Marinai ====
Fontana monumentale per ricordare i caduti del mare: si trova in Piazza Emanuele Filiberto, all'interno di un piccolo giardino.
 
Nella città sono presenti numerose opere di artisti contemporanei quali [[Carlo Mo]], [[Marco Lodola]] e [[Arnaldo Pomodoro]].[[File:Arnaldo Pomodoro, Triade, Horti Borromaici, Pavia.jpg|left|miniatura|[[Arnaldo Pomodoro]], ''Triade'', 1979, [[Horti Borromaici]].]]
 
=== Aree naturali e parchi ===
L'intero comune di Pavia è inserito nel [[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino|Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino]], e, oltre alle ampie fasce boschive presenti lungo le rive del fiume, sulla riva sinistra del Ticino si trovano due riserve naturali, il [[Bosco Grande]] e il [[Riserva naturale Bosco Siro Negri|Bosco Negri]] che rappresentano due rari esempi della originaria [[foresta planiziale]] che un tempo ricopriva la [[pianura Padana]]. A nord e a est della città, un piccolo corso d'acqua, originato da risorgive, la [[Roggia Vernavola|Vernavola]], dà origine a una profonda valle, sfuggita all'urbanizzazione, che ospita il [[parco della Vernavola]], mentre a ovest, l'anello verde intorno a Pavia è chiuso dal [[parco della Sora]]. Il 9% della superficie del comune di Pavia è occupato da aree naturali, parchi o giardini (circa 594 ettari, dei quali 312 ricoperti da boschi di [[latifoglie]]<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|titolo=PGT-Piano di Governo del Territorio|accesso=8 gennaio 2022|dataarchivio=26 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230326032322/https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|urlmorto=sì}}</ref>).
[[File:Parco della vernavola1.jpg|miniatura|Il [[parco della Vernavola]].]]
 
==== Aree naturali ====
* [[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino|Parco del Ticino]]: parco regionale situato lungo le rive del [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]] dal Lago Maggiore fino al [[Po|fiume Po]]. Forma una cintura verde attorno alla città.
* [[Parco della Vernavola]]: grande parco, erede del [[parco Visconteo]], con una estensione di 15 ettari situato a nord della città<ref name="comune.pv.it">{{Cita web|url=http://www.comune.pv.it/site/home/articolo622.html|titolo=I Parchi di Pavia}}</ref>, con piste ciclabili, stagni, cascine, oasi faunistiche (ingressi da Via Torretta, via Acerbi e via Folperti). È percorso dalla [[Roggia Vernavola]], da cui prende il nome, che scorre da [[San Genesio ed Uniti|San Genesio]] al [[Ticino (fiume)|Ticino]]. Nel parco è inglobata la Cascina Colombara (ora sede di un museo agricolo), presso la quale si combatté nel [[1525]] la [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], ultima della [[Guerre d'Italia del XVI secolo#Quarta guerra del 1521.E2.80.9326|quarta guerra d'Italia (1521-1526)]].
* [[Bosco Grande]]: lungo l'argine del Ticino, in sponda destra e in direzione di Zerbolò, accessibile solo a piedi o in bici. Il bosco si estende per una superficie di circa 22 ettari e rappresenta un raro residuo della [[foresta planiziale]] che un tempo ricopriva la [[Pianura Padana|pianura padana]]<ref>{{Cita web|url=http://www.amicideiboschi.it/il%20bosco%20grande.html|titolo=Associazione Amici dei boschi|accesso=15 aprile 2021|dataarchivio=15 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210415095510/http://www.amicideiboschi.it/il%20bosco%20grande.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[Parco della Sora|Bosco della Sora]]<ref name="comune.pv.it" />: costeggiando il [[Ticino (fiume)|Ticino]], a Nord Ovest ([[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino|Parco del Ticino]]), si trova, presso la [[chiesa di San Lanfranco]] il [[parco della Sora]], che si estende per circa quaranta ettari, al cui interno si trovano diversi micro-ambienti di alto valore ambientale.
* [[Riserva naturale Bosco Siro Negri|Bosco Negri]]<ref name="comune.pv.it" />: 34 ettari di bosco, lungo il [[Canale Gravellone]] (a sud della città), è una [[Oasi (area protetta)|oasi]] della [[LIPU]], all'interno del Parco del Ticino, dono di Giuseppe Negri (1968) al Comune. L'accesso è limitato ad alcuni periodi dell'anno.
[[File:Bosco negri Pavia.jpg|sinistra|miniatura|La [[Riserva naturale Bosco Siro Negri|Riserva Naturale Bosco Siro Negri]]]]
 
==== Parchi urbani ====
[[File:Area Vul Pavia 2.JPG|miniatura|L'area Vul, sullo sfondo il [[Ponte Coperto (Pavia)|ponte Coperto]].]]
* Area Vul: zona che costeggia la riva destra del [[Ticino (fiume)|Ticino]], tra il [[Ponte Coperto (Pavia)|Ponte Coperto]] e il [[Ponte della Libertà (Pavia)|Ponte della Libertà]].
* [[Orto botanico di Pavia|Orto Botanico]]<ref>{{Cita web|url=https://ortobotanico.unipv.eu/|titolo=Orto Botanico}}</ref>: istituito nel 1773, si estende su una superficie di 2 ettari. È principalmente organizzato in collezioni viventi di piante quali roseto, aiuola del Te, serra delle orchidee, serra tropicale, serra delle piante utilitarie (progettate nel 1776 da [[Giuseppe Piermarini]]), arboreti, platani, aiuole di piante autoctone della Pianura Lombarda, collezioni viventi di semi e collezioni di essiccati<ref>{{Cita web|url=https://www.ortobotanicoitalia.it/lombardia/pavia/|titolo=Orto Botanico di Pavia {{!}} Orto Botanico d'Italia|autore=Eugenio Ciccone|accesso=12 marzo 2021}}</ref>. Sorge all'angolo fra via Scopoli e Viale Gorizia, nei pressi del Municipio.
* Giardini del Castello: piccolo parco nel cortile del castello, attrezzato con area giochi per bambini e ragazzi.
* [[Giardini Malaspina]]: giardini pubblici nel centro storico della città (piazza Petrarca), creati, nella prima metà del XIX secolo, dal marchese Luigi Malaspina come giardino del [[Palazzo Malaspina (Pavia)|proprio palazzo]] e sede di concerti ed eventi culturali.
* [[File:Il tempietto dei Giardini Malaspina.jpg|miniatura|I [[giardini Malaspina]], 1840.]][[Horti Borromaici]]: gli Horti sono un vasto parco urbano, che copre una superficie di circa 3,5 ettari, situato all'interno del centro storico di Pavia, tra il [[Almo Collegio Borromeo|Collegio Borromeo]] (che ne è proprietario) e il [[Ticino (fiume)|Ticino]], dove l{{'}}''habitat'' naturale s'incontra con l'arte contemporanea, i saperi e l'inclusione sociale. Il parco comprende una vasta area naturalistica, dove sono stati messi oltre 3.000 alberi e arbusti autoctoni, e un'area espositiva ''[[en plein air]]'' di arte contemporanea, dove sono esposte opere di: [[Arnaldo Pomodoro]], [[Nicola Carrino]], [[Gianfranco Pardi]], [[Luigi Mainolfi]], [[Mauro Staccioli]], Salvatore Cuschera, [[Marco Lodola]], [[Ivan Tresoldi]] e [[David Tremlett]].
* Giardini Marinai d'Italia: piccolo giardino sul lato orientale di Piazza Emanuele Filiberto con al centro la fontana monumentale dedicata ai caduti del mare
* Giardino dei Bersaglieri: davanti al [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]], dove sorge la statua dedicata a [[Giuseppe Garibaldi]].
* Parco Leopardi: situato lontano dal centro, nel quartiere Rione Maestà.
 
== Società ==
Pavia ha subito neglia ultimipartire duedagli decennianni '80 del [[XX secolo]] una notevole involuzione demografica dovuta al trasferimento di molti nuclei familiari all' interno dei nuovi comuni immediatamente confinanti al capoluogo.
All'interno dell'agglomerato urbano della città di Pavia, secondo calcoli effettuati applicando il criterio internazionale delle Functional Urban Areas, risiederebbero circa 121.000 abitanti.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.oecd.org/cfe/regional-policy/all.pdf|titolo=Functional Urban Areas in Italy (pag.25)}}</ref> La percentuale di popolazione anziana residente in città è, secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]], molto alta, con un indice di vecchiaia più alto rispetto alla media italiana: 245,6 contro 148,7 e con il 32,5% delle famiglie formato da anziani soli (media italiana 27,1%). Molto elevato è il livello medio d'istruzione: il 73,1% dei residenti ha un diploma o una laurea (media italiana 55,1%, media lombarda 56%), mentre minori rispetto alla media italiana sono il tasso di mobilità per studio o lavoro fuori dal comune e il tasso di vulnerabilità materiale e sociale<ref>{{Cita web|url=https://ottomilacensus.istat.it/comune/018/018110/|titolo=Pavia|sito=ottomilacensus.istat.it|accesso=17 dicembre 2022}}</ref>.
L'agglomerato urbano della città di Pavia nel 2012 conta comunque 95.000 abitanti.
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Pavia}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:10533}}, ovvero il 14,77% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=12 luglio 2025}}</ref>
All'inizio del 2011, risiedevano nella città di Pavia 7.165 stranieri, ovvero il 10,1 per cento della popolazione. La maggior parte dei migranti è di origine orientale. Molto corposa ed in costante aumento la presenza di famiglie provenienti da Romania, Ucraina e Moldavia. Notevole anche l'afflusso di migranti nord-africani.
<ref>[http://demo.istat.it/index_e.html Demo-Geodemo. - Maps, Population, Demography of ISTAT - Italian Institute of Statistics]</ref>
 
#* [[Romania]], 11451440
#* [[Ucraina]], 7801227
#* [[AlbaniaEgitto]], 566870
* [[Albania]] 604
# [[Repubblica Dominicana]], 480
* [[Repubblica Dominicana|Repubblica dominicana]] 524
# [[Camerun]], 303
#* [[PerùCina]], 288435
#* [[EgittoIran]], 267425
#* [[MoldaviaMarocco]], 251347
* Camerun 306
# [[Tunisia]], 209
#* [[CinaTunisia]], 204305
 
=== Religione ===
La prima [[Religione|confessione religiosa]] a Pavia è quella [[Chiesa cattolica|cattolica]], che, diversamente da altre aree della [[Lombardia]], è di [[rito romano]], con l’esclusione, all’interno della città, della [[chiesa di San Giorgio in Montefalcone]], affidata alla comunità [[ucraina]] di [[Chiesa greco-cattolica ucraina|rito greco-cattolico]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ucrainipavia.it/|titolo=Новини Українськї Громади у Павії, Ломбардія|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>. La seconda comunità religiosa è quella [[Chiesa ortodossa|ortodossa]], come [[Chiesa ortodossa rumena|quella rumena]] di via Repubblica e la chiesa [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossa]] di Sant’Ambrogio, in via Olevano<ref>{{Cita web|url=http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=329:di-sant-ambrogio&catid=47:vi-vicariato-lombardia-e-piemonte&lang=it|titolo=Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>. Vi è poi la [[musulmana]], che si ritrova in due centri culturali Islamici (via San Giovannino e Via Pollack<ref>{{Cita web|url=https://it.worldorgs.com/Catalogare/pavia/moschea/muslim-mosque|titolo=Muslim Mosque nella città Pavia|sito=it.worldorgs.com|accesso=1º dicembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/login/|titolo=Accedi o iscriviti per visualizzare|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>), mentre da tempo a Pavia esistono degli edifici di culto per i [[Protestantesimo|protestanti]], come la [[Chiesa evangelica valdese|Chiesa valdese]] in via Alessandro Rolla<ref>{{Cita web|url=https://www.chiesavaldese.org/aria_cms.php?page=169|titolo=Chiese in Lombardia|sito=Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi|data=15 aprile 2014|accesso=1º dicembre 2021|dataarchivio=26 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230326032431/https://www.chiesavaldese.org/aria_cms.php?page=169|urlmorto=sì}}</ref>, la Chiesa Evangelica delle [[Assemblee di Dio in Italia|Assemblee di Dio]] in via Angelo Ferrari<ref>{{Cita web|url=https://www.paviaevangelica.it/|titolo=Chiesa Cristiana Evangelica di Pavia - Assemblee di Dio in Italia|sito=Chiesa Cristiana Evangelica di Pavia|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>, la [[Alleanza di Chiese cristiane evangeliche in Italia|Chiesa Evangelica della Riconciliazione]], in viale Cremona<ref>{{Cita web|url=https://www.riconciliazione.org/pavia/|titolo=Chiesa Evangelica della Riconciliazione » Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Pavia|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>, la [[Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni|Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]] in via Grevellone<ref>{{Cita web|url=http://sugpavia.weebly.com/tabella-disponibilitagrave.html|titolo=Tabella disponibilità|sito=Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni - Pavia|accesso=1º dicembre 2021}}</ref> e la [[Sala del Regno]] dei [[Testimoni di Geova]] in via Langosco<ref>{{Cita web|url=https://it.worldorgs.com/Catalogare/pavia/luogo-di-culto/sala-del-regno-dei-testimoni-di-geova-pavia|titolo=Sala del Regno dei Testimoni di Geova - Pavia nella città Pavia|sito=it.worldorgs.com|accesso=1º dicembre 2021|dataarchivio=1 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211201185524/https://it.worldorgs.com/Catalogare/pavia/luogo-di-culto/sala-del-regno-dei-testimoni-di-geova-pavia|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto pavese|Lingua lombarda|Lingua emiliana}}
Oltre alla lingua italiana, nella città di Pavia è relativamente diffusa la [[lingua lombarda]] nella sua variante [[Dialetto pavese|dialettale pavese]]. Il pavese è comunemente considerato una [[Varietà (linguistica)|varietà]] della [[lingua lombarda]], anche se da un punto di vista [[Fonetica|fonetico]] presenta molti tratti in comune con i [[Lingua piemontese|dialetti piemontesi]] e, soprattutto, con il vicino [[dialetto piacentino]], tanto che alcuni studiosi aggregano il pavese ai [[Lingua emiliana|dialetti emiliani]]. Nel corso dei secoli il pavese seppe inoltre imporsi tra la popolazione anche come lingua di cultura; attraverso poesie, dizionari<ref>{{Cita libro|titolo=Dizionario domestico pavese-italiano |url=https://books.google.com/books?id=pfgtAAAAYAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&dq=dizionario+pavese&hl=it |accesso=1º dicembre 2021 |anno=1829 |editore=Bizzoni}}</ref><ref>{{Cita libro |autore=Carlo Gambini|titolo=Vocabolario pavese-italiano ed italiano-pavese|url=https://books.google.com/books?id=iv5Splly3ZQC&newbks=0&printsec=frontcover&dq=dizionario+pavese&hl=it|accesso=1º dicembre 2021 |anno=1850|editore=Tip. Fusi}}</ref>, riviste ed opere teatrali che si fecero portatrici delle numerose istanze sociali della città e dei suoi abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/tradizioni_costumi_file/dialetto.htm|titolo=Tradizioni e folclore, Il nostro dialetto - Pavia e dintorni|accesso=1º dicembre 2021}}</ref>. Tra gli autori che più hanno contribuito al panorama letterario Pavese vale la pena menzionare i poeti [[Siro Carati]] e [[Giuseppe Bignami (poeta)|Giuseppe Bignami]].
[[File:Fuochi d'artificio.jpg|miniatura|Festa del Ticino.]]
Il [[Dialetto pavese|pavese]] non ha un [[Lingue parlate in Italia|riconoscimento giuridico]] (legge nº 482 del 1999) e non è oggetto di tutela da parte della [[Repubblica Italiana]], mentre la lingua lombarda è riconosciuta ufficiosamente con la Raccomandazione nº 928 del 7 ottobre [[1981]] del [[Consiglio d'Europa]]. Un notevole avvicinamento del dialetto all'italiano si è avuto, soprattutto nel corso del XX secolo, anche per via dell'acquisizione di lessico dalla lingua nazionale (per esempio ''salümè'' rispetto a ''püstè'' "salumiere", ecc.), un fenomeno abbastanza comprensibile se si pensa che chi parla pavese in genere parla anche italiano.
 
=== Tradizioni e folklore ===
[[File:IMG E2785 (3).jpg|sinistra|miniatura|La partenza del corteo del Palio del Ticino.]]
Una delle più antiche tradizioni pavesi è la Festa della Sante Spine che cade il giorno dopo la [[Pentecoste]] e nella quale vengono portate in processione per la città le tre spine, custodite all’interno [[duomo di Pavia]], ritenute parte della corona posta sulla testa di [[Gesù]] durante la [[Passione di Gesù|Passione]]. Le spine originariamente erano parte della collezione di reliquie raccolte dai [[Visconti]] all’interno della cappella del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]] e furono trasportate in duomo nel 1499, poiché, in seguito alla caduta di [[Ludovico il Moro]], si temeva che potessero essere prelevate dai francesi. La festa fu istituita dal vescovo Giovanni Battista Sfondrati nel 1645 e, oltre alle celebrazioni religiose, vede la presenza in città di mercati e luna park<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiadelduomopavia.it/2020/05/28/festa-delle-sacre-spine-e-pentecoste/|titolo=Festa delle Sacre Spine e Pentecoste}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://inchiostro.unipv.it/la-festa-delle-sacre-spine-pavia-fra-rito-e-tradizione/|titolo=La festa delle Sacre Spine a Pavia fra rito e tradizione}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/06/le-sante-spine-la-festa-di-pavia.html|titolo=Le Sante Spine sono ancora la festa di Pavia}}</ref>.
 
Da maggio a settembre si tiene in città la Festa del Ticino dedicata al fiume che attraversa, e che ha dato vita, a Pavia. Per circa 100 giorni la città si anima con mostre, incontri, concerti, mercati e degustazioni e si conclude con uno spettacolo pirotecnico sulle acque del Ticino<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/festa-del-ticino-2021-pavia-bancarelle/|titolo=Festa del Ticino 2021 a Pavia, bancarelle ma niente fuochi d’artificio}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.paviafree.it/eventi/festa-del-ticino.html|titolo=Festa del Ticino}}</ref>.
[[File:IMG E2797 (2).jpg|miniatura|Palio del Ticino.]]
Nel mese di giugno si tiene il Palio del Ticino che commemora la [[Battaglia di Pavia (1431)|battaglia fluviale di Cremona]] del 1431 nella quale la flotta viscontea, guidata dal pavese [[Pasino Eustachi]]<ref>{{DBI|pasino-eustachi|EUSTACHI, Pasino}}</ref> e composta principalmente da galeoni e navaroli pavesi, sconfisse pesantemente la flotta veneziana, salvando così il [[ducato di Milano]] dall’invasione nemica. Il palio inizia all’interno del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]], dove è ricreata la corte di [[Filippo Maria Visconti]], da qui il corteo, formato da centinaia di figuranti armati, equipaggiati e vestiti come nel Quattrocento, discende fino alla [[Basilica di San Michele Maggiore|basilica di San Michele]], dove vengono benedette le bandiere e poi fino alla riva del [[Ticino (fiume)|Ticino]] e qui diverse squadre si contendono il drappo del palio in gare di tiri con l’arco e di voga con i barcé, tipiche imbarcazioni fluviali<ref>{{Cita web|url=https://www.paliodelticino.com/|titolo=Home}}</ref>.
 
Ormai parte delle tradizioni pavesi è l’Autunno Pavese, che si svolge dal 1948 e culmina nel mese di ottobre, quando nel [[Palazzo delle Esposizioni (Pavia)|palazzo delle Esposizioni]] si tiene un salone del gusto dedicato ai tanti prodotti enogastronomici e artigianali della [[provincia di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.autunnopavesedoc.it/|titolo=Home}}</ref>.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Per quanto gli antichi [[Xenodochio|xenodochi]] destinati all'accoglienza e alla cura di malati e viaggiatori sorsero in città almeno dal VIII secolo, i primi ospedali pavesi al servizio dell'intera città di cui è rimasta traccia documentata sono l'ospedale di [[Chiesa di Santa Maria in Betlem|Santa Maria in Betlem]] (attestato dal 1130) e quello di [[Chiesa di San Lazzaro (Pavia)|San Lazzaro]] (1157), che furono operativi per secoli<ref>{{Cita web|url=http://www.sanmatteo.org/site/home/il-san-matteo/chi-siamo-storia-principi/storia/a-pavia-prima-del-san-matteo.html|titolo=A Pavia prima del San Matteo|accesso=3 dicembre 2021|dataarchivio=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325193846/http://www.sanmatteo.org/site/home/il-san-matteo/chi-siamo-storia-principi/storia/a-pavia-prima-del-san-matteo.html|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo il 1449<ref>{{Cita web|url=http://www.sanmatteo.org/site/home/il-san-matteo/chi-siamo-storia-principi/storia.html|titolo=La Storia|accesso=3 dicembre 2021|dataarchivio=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325193846/http://www.sanmatteo.org/site/home/il-san-matteo/chi-siamo-storia-principi/storia.html|urlmorto=sì}}</ref>, cedettero il loro ruolo primario all’[[Ospedale San Matteo (Pavia)|Ospedale San Matteo]] che divenne, per incorporazioni di opere benefiche, lasciti e donazioni, una delle più importanti istituzioni pavesi. L'antica intitolazione a San Matteo è ancora portata dal Policlinico San Matteo, il cui nome completo è [[Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo|Ospedale Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sanmatteo.org/site/home.html|titolo=Home|accesso=24 marzo 2021|dataarchivio=25 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200625010148/http://www.sanmatteo.org/site/home.html|urlmorto=sì}}</ref>[[Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo|.]]
[[File:Sincotrone.jpg|miniatura|Il [[sincrotrone]] dello [[Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica|CNAO]].]]
Il sistema sanitario di Pavia, come quello dell'intera [[Italia]], non dipende più dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite le [[Azienda sanitaria locale|aziende sanitarie locali]]. Il sito ufficiale della [[Lombardia|regione Lombardia]] registra a Pavia 5 ospedali<ref>{{Cita web|url=https://sito.ats-pavia.it/sito.nsf/OspedaliStruttureSanitarie.xsp/categoria/STRUTTURE%20DI%20RICOVERO%20E%20CURA|titolo=Ospedali e Strutture sanitarie categoria STRUTTURE DI RICOVERO E CURA|accesso=3 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203103236/https://sito.ats-pavia.it/sito.nsf/OspedaliStruttureSanitarie.xsp/categoria/STRUTTURE%20DI%20RICOVERO%20E%20CURA|urlmorto=sì}}</ref>, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono a 360° le patologie previste dai protocolli nazionali. A essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. Tra gli ospedali, sono diversi quelli che appartengono alla categoria degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i cosiddetti [[Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico|IRCCS]]. Ricordiamo, tra quelli specialistici, l'Istituto Nazionale Neurologico Casimiro Mondino<ref>{{Cita web|url=https://www.mondino.it/|titolo=Home}}</ref> e l'[[Istituti Clinici Scientifici Maugeri|Istituto Clinico Scientifico Maugeri]]<ref>{{Cita web|url=https://www.icsmaugeri.it/dove-siamo/irccs-pavia|titolo=Home}}</ref>[[Istituti Clinici Scientifici Maugeri|,]] mentre tra gli ospedali a indirizzo generale i più importanti sono l'[[Gruppo ospedaliero San Donato|Istituto di Cura Città di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.grupposandonato.it/strutture/istituto-di-cura-citta-di-pavia|titolo=Home}}</ref> e Istituto di Riabilitazione e di Cura Santa Margherita<ref>{{Cita web|url=https://www.asppavia.it/static/client/Istituto-di-Riabilitazione-e-di-Cura-Santa-Margherita-198.aspx|titolo=Istituto di Riabilitazione e di Cura Santa Margherita}}</ref>. Inoltre Pavia ospita il [[Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica|Centro Nazionale di Adroterapia Oncologia]] (Fondazione CNAO) il primo centro ospedaliero e di ricerca clinica e radiobiologica in [[Italia]], quarto paese ad istituirne uno, creato nel 2010 dal [[Ministero della salute|Ministero della Salute]], specializzato nel trattamento di tumori radioresistenti e/o inoperabili mediante l'impiego di ioni carbonio e protoni, mediante l'[[adroterapia]]<ref>{{Cita web|url=https://fondazionecnao.it/|titolo=Home}}</ref>.
 
Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la [[filantropia]] pavese si è fatta carico, nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani, agli orfani e ai bisognosi: il Pio Albergo Pertusati<ref>{{Cita web|url=https://www.asppavia.it/static/client/Casa-di-riposo-F.-Pertusati-199.aspx|titolo=Casa di riposo F. Pertusati}}</ref> (fondato dal vescovo [[Francesco Pertusati]] nel 1752<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_chiesepavia_file/EXCULTO/descrizione_chiesepaviaexculto_teodoroebiagio.htm|titolo=SANTA CROCE, poi SS. TEODORO E BIAGIO}}</ref>), la Casa di riposo Santa Croce<ref>{{Cita web|url=https://www.asppavia.it/static/client/Casa-di-Riposo-S.-Croce-268.aspx|titolo=Casa di Riposo S. Croce}}</ref>, la Fondazione Martinetti Lega del Bene<ref>{{Cita web|url=https://www.elledibi.it/wp/|titolo=Home}}</ref> e la Comunità Casa del Giovane<ref>{{Cita web|url=https://www.casadelgiovane.eu/|titolo=Home}}</ref>, nella quale i beneficati possono, nelle loro possibilità, praticare o imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema si riallacciano le numerose iniziative per l'[[alfabetizzazione]] e per l'insegnamento delle arti e dei mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'[[industrializzazione]] della città, che avvenne nel XIX secolo, come l’Istituto Pavoniano Artigianelli (attivo dal 1892 al 1967<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2013/05/14/news/artigianelli-di-pavia-storie-e-immagini-di-ragazzi-e-mestieri-1.7063086|titolo=Artigianelli di Pavia, storie e immagini di ragazzi e mestieri}}</ref>). Un importante ruolo filantropico è anche svolto dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia<ref>{{Cita web|url=https://www.fbml.it/|titolo=Home}}</ref>, che ha sede nello storico [[Palazzo Brambilla (Pavia)|Palazzo Brambilla]].
 
Fra le istituzioni culturali con sede a Pavia va ricordata la [[Società Pavese di Storia Patria]]<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/storiapatria/spsp/|titolo=Home|accesso=3 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203103236/https://www.comune.pv.it/storiapatria/spsp/|urlmorto=sì}}</ref>, fondata nel 1901, che unisce studiosi e cultori della storia civile, letteraria ed artistica della città e del suo territorio e che pubblica ogni anno il "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria”. Sempre in città si trova la sede centrale del [[Movimento Federalista Europeo]], fondato nel 1943 da [[Altiero Spinelli]], è movimento politico apartitico che mira alla creazione di una [[Europa Federale|Federazione europea]]<ref>{{Cita web|url=https://www.mfe.it/port/index.php|titolo=Home}}</ref>.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
[[File:San maiolo.jpg|miniatura|[[Archivio di Stato di Pavia]], chiostro dell'ex monastero di San Maiolo (fine XV secolo- primissimi anni del XVI secolo)]]
La storia del comune di Pavia, dal X fino al XX secolo, può essere raccontata attraverso la mole di documentazione raccolta all’interno dell’[[Archivio Storico Civico (Pavia)|Archivio Storico Civico]] (istituito nel 1895), che conserva anche fondi contenenti gli archivi di molte famiglie aristocratiche pavesi e di personalità cittadine, come [[Gaetano Sacchi]], [[Benedetto Cairoli]] e [[Luigi Robecchi Bricchetti]]<ref>{{Cita web|url=https://archiviostorico.comune.pv.it/site/home.html|titolo=Archivio storico civico di Pavia}}</ref>. Anche l’[[Archivio di Stato di Pavia|Archivio di Stato]] (sorto nel 1959) raccoglie fondi provenienti da archivi nobiliari ([[Beccaria]], [[Bottigella]], [[Belcredi (famiglia)|Belcredi]], [[Malaspina]]) e non solo, come il fondo Mori, che raccoglie le carte di [[Cesare Mori]]. Sono poi conservati all’interno dell’archivio anche gli atti dei notai pavesi (1256- 1907), le mappe del [[Catasto Teresiano]] del territorio pavese, e gli archivi dell'[[Università degli Studi di Pavia|università]] (1341-1897), dell’[[Ospedale San Matteo (Pavia)|Ospedale San Matteo]] (1063- 1900), della Prefettura, della Questura e del Tribunale.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviodistatopavia.beniculturali.it/|titolo=Archivio di Stato di Pavia|accesso=27 novembre 2021|dataarchivio=27 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211127163049/http://www.archiviodistatopavia.beniculturali.it/|urlmorto=sì}}</ref> Altrettanto importante è l’[[Archivio Storico Diocesano di Pavia|Archivio Storico Diocesano]], che custodisce la documentazione della [[diocesi di Pavia]] a partire dal X secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.anagrafebbcc.chiesacattolica.it/anagraficaCEIBib/public/VisualizzaScheda.do?codice_cei=CEI408A00001|titolo=Archivio storico diocesano di Pavia <Pavia>}}</ref>
 
Il [[Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei]] (Già "Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei", noto anche come "Centro Manoscritti"), fondato da [[Maria Corti]] nel 1980, è deputato alla conservazione e allo studio del patrimonio archivistico e bibliografico moderno e contemporaneo. Il centro, fra i più importanti in Italia nel suo genere, conserva raccolte di materiale documentario (manoscritti, dattiloscritti, epistolari, prime edizioni, biblioteche, fotografie, disegni, arredi, dipinti e altri oggetti) relativo a scrittori, intellettuali, editori, artisti e scienziati degli ultimi due secoli. Tra i fondi archivistici conservati ricordiamo quelli di [[Alberto Arbasino]], [[Riccardo Bacchelli]], [[Romano Bilenchi]], [[Emilio De Marchi (scrittore)|Emilio De Marchi]], [[Ennio Flaiano]], [[Alfonso Gatto]], [[Tonino Guerra]], [[Claudio Magris]], [[Luigi Meneghello]], [[Eugenio Montale]], [[Indro Montanelli]], [[Salvatore Quasimodo]], [[Mario Rigoni Stern]], [[Amelia Rosselli]], [[Umberto Saba]] e [[Roberto Sanesi]].<ref>{{Cita web|url=http://centromanoscritti.unipv.it/#image-2|titolo=Home}}</ref>
 
La tradizione bibliotecaria di Pavia tra le sue origini dalla [[Biblioteca visconteo sforzesca|Biblioteca Visconteo Sforzesca]], istituita nella seconda metà del Trecento da [[Gian Galeazzo Visconti]] nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]], dove erano conservati i preziosi codici miniati dei [[Governanti di Milano|duchi di Milano]]. Nel 1499, con la caduta di [[Ludovico il Moro]], il re di Francia [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]] prelevò dal castello gran parte dei manoscritti e ora sono conservati nella [[Biblioteca nazionale di Francia]] a [[Parigi]]. Dei quasi mille manoscritti che costituivano la biblioteca, solo un codice è rimasto a Pavia: ''[[I Trionfi]]'' di [[Francesco Petrarca]] custodito nella [[Biblioteca universitaria di Pavia|Biblioteca Universitaria]].<ref>{{Cita web|url=http://collezioni.museicivici.pavia.it/bvs/|titolo=La biblioteca Visconteo-Sforzesca}}</ref>
 
Nel seconda metà del XVI sorsero in città tre storiche biblioteche: quella del [[Biblioteca del Seminario Vescovile di Pavia|Seminario Vescovile]]<ref>{{Cita web|url=https://seminariopavia.com/biblioteca/|titolo=Biblioteca}}</ref> e le [[Biblioteca del Collegio Borromeo|biblioteche dei Collegi Borromeo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.collegioborromeo.eu/biblioteca/biblioteca/orari-e-cataloghi/|titolo=Archivio e Biblioteca Collegio Borromeo}}</ref> e [[Biblioteca del Collegio Ghislieri|Ghislieri]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ghislieri.it/collegio/attivita/biblioteca/|titolo=Biblioteca}}</ref> fondati rispettivamente da [[Carlo Borromeo]] e da [[papa Pio V]] per permettere l’accesso all’[[Università degli Studi di Pavia|università]] (allora l’unica di tutto il [[ducato di Milano]]) a giovani promettenti, ma di scarse sostanze economiche. Nel 1754, per volontà dell’imperatrice [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] venne creata la [[Biblioteca universitaria di Pavia|Biblioteca Universitaria]], la più importante per patrimonio librario della città.<ref>{{Cita web|url=https://www.bibliotecauniversitariapavia.it/|titolo=Home}}</ref> Nel 1887 venne istituita la [[Biblioteca Civica Carlo Bonetta]],<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.comune.pv.it/site/home/biblioteca-bonetta/informazioni-e-contatti.html|titolo=Biblioteca Bonetta}}</ref> sede principale del sistema bibliotecario della città che si articola in otto punti di prestito e lettura distribuiti uniformemente sull'intero territorio comunale.<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.comune.pv.it/site/home.html|titolo=Sistema Bibliotecario}}</ref>[[File:Biblioteca universitaria (1).jpg|miniatura|[[Giuseppe Piermarini]], [[Biblioteca universitaria di Pavia|Biblioteca Universitaria]], 1778]]
 
Fra le biblioteche universitarie vanno citate la [[Biblioteca di Studi Umanistici]]<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/studi-umanistici|titolo=BIBLIOTECA DI STUDI UMANISTICI}}</ref>, nata dall'accorpamento di diverse biblioteche delle facoltà umanistiche dell’università, come quella di archeologia (sorta nel 1819), la [[Biblioteca della Scienza e della Tecnica]],<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/biblioteca-sci-tecnica|titolo=Biblioteca della Scienza e della Tecnica}}</ref> dove è confluita anche la biblioteca dell’[[Orto botanico di Pavia|Orto Botanico]] (istituita nel 1773), la [[Biblioteca di Giurisprudenza]]<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/giurisprudenza|titolo=Biblioteca di Giurisprudenza}}</ref> (1880), La [[Biblioteca delle Scienze]],<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/biblioteca-delle-scienze|titolo=Biblioteca delle Scienze}}</ref> al cui interno si custodiscono anche i volumi della [[Società Medico Chirurgica di Pavia]] (fondata da [[Camillo Golgi]] nel 1885), la [[Biblioteca di Area Medica Adolfo Ferrata]],<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/biblioteca-di-area-medica-adolfo-ferrata|titolo=Biblioteca di Area Medica “Adolfo Ferrata”}}</ref> la [[Biblioteca della Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pavia|Biblioteca di Scienze Politiche]]<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/scienze-politiche|titolo=Biblioteca di Scienze Politiche e Sociali}}</ref> (sorta nel 1925), la [[Biblioteca di Economia dell'Università di Pavia|Biblioteca di Economia]]<ref>{{Cita web|url=http://biblioteche.unipv.it/home/biblioteche/biblioteca-di-economia|titolo=Biblioteca di Economia}}</ref> e la [[Biblioteca del Collegio Giasone del Maino]] (nata nel 2000<ref>{{Cita web|url=https://www.collegiodelmaino.it/biblioteca|titolo=Biblioteca.}}</ref>).
 
==== Scuole ====
[[File:Sede di Ingegneria Università di Pavia 2.jpg|miniatura|[[Giancarlo De Carlo]], sede della Facoltà d'Ingegneria (1972- 1985).]]
Come in altre città, a Pavia vi è un gran numero di scuole, pubbliche e private, che consentono percorsi didattici molto specifici o personalizzati a chi ha la necessità o le possibilità economiche.
[[File:Liceo classico Foscolo.jpg|sinistra|miniatura|Il Liceo classico Ugo Foscolo.]]
Nel 2021 si contavano oltre 45 scuole di ogni ordine e grado, tra cui: oltre 26 scuole tra [[Scuola dell'infanzia]] e [[Scuola primaria in Italia|Primaria]] (tra le quali una bilingue: italiano-inglese<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/scuola-giovani-e-famiglia/prima-infanzia-0-6/scuole-infanzia.html|titolo=Comune di Pavia|accesso=30 novembre 2021|dataarchivio=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325193847/https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/scuola-giovani-e-famiglia/prima-infanzia-0-6/scuole-infanzia.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/articolo95.html|titolo=Scuole primarie statali e paritarie|accesso=30 novembre 2021|dataarchivio=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325193849/https://www.comune.pv.it/site/home/articolo95.html|urlmorto=sì}}</ref>), 8 Scuole Secondarie di Primo Grado<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/articolo96.html|titolo=Scuole secondarie di primo grado statali e paritarie|accesso=30 novembre 2021|dataarchivio=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325193848/https://www.comune.pv.it/site/home/articolo96.html|urlmorto=sì}}</ref> e 11 Scuole Secondarie di Secondo Grado.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/articolo97.html|titolo=Scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie}}</ref> Alcune di queste vantano secoli di Storia, come il [[Liceo classico statale Ugo Foscolo (Pavia)|Liceo classico Ugo Foscolo]], originariamente avviato nel 1557, accanto al [[Chiesa di Santa Maria di Canepanova|convento di Santa Maria di Canepanova]], dai [[Chierici regolari di San Paolo|Padri Barnabiti]] o il [[Liceo scientifico Torquato Taramelli|Liceo Scientifico Torquato Taramelli]], erede delle Scuole Normali istituite nel 1799.<ref>{{Cita web|url=https://www.istaramellifoscolo.edu.it/la-scuola/|titolo=STORIA e MISSION}}</ref>
 
==== Università di Pavia ====
{{vedi anche|Scuola di Pavia|Università di Pavia}}
[[File:Università pavia8.jpg|miniatura|Uno dei cortili dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]]]]
L'origine dell'Ateneo pavese risale all'825 col capitolare dell'imperatore [[Lotario I]] il quale fondò una scuola di retorica. Nell'XI secolo Pavia divenne sede di una scuola giuridica, trasformata dall'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]], nel 1361, in Studium Generale. L'Università è pertanto considerata la prima fondata in Lombardia e una delle più antiche d'Europa.
[[File:Castello Visconteo (Pavia) - cortile SE.jpg|miniatura|[[Castello Visconteo (Pavia)|Castello di Pavia]], cortile]]
Grande impulso venne dato in età asburgica da [[Maria Teresa d'Asburgo]] e [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] che ampliarono la sede e chiamarono come docenti grandi studiosi tra i quali il fisico [[Alessandro Volta]] e il naturalista [[Lazzaro Spallanzani]].
L'origine dell'Ateneo pavese risale al 25 maggio dell'anno 825, quando l'imperatore [[Lotario I]] emise il [[capitolare]] nel [[Palazzo Reale (Corteolona)|palazzo reale]] di [[Corteolona]] il [[capitolare]] di Olonense,<ref>{{cita web|url=http://www-4.unipv.it/webcesup/index.php?option=com_content&task=view&id=5&Itemid=26|titolo=Storia dell'Ateneo – Cenni storici|accesso=25 maggio 2017}}</ref><ref>HLOTARII, ''Constitutiones Olonnenses. A. 825'', in ''[[Monumenta Germaniae Historica]]'', Leges, II, pp. 248-250.</ref><ref>[[Ludovico Antonio Muratori]], ''Rerum Italicarum Scriptores'', parte II, tomo I, p. 151.</ref> che costituì a Pavia, capitale del [[Regno d'Italia]], la ''[[Scuola di Pavia|Schola Papiense]]'', scuola di [[diritto]], di [[retorica]] e [[arti liberali]], ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romano [[Teodosio I]]. l'imperatore nominò come direttore della scuola l'insegnante [[Dungallo di Bobbio]],<ref>[https://books.google.it/books?id=9alLAAAAcAAJ&pg=PA27&lpg=PA27&dq=dungallo+bobbio+direttore+scuola+di+pavia&source=bl&ots=vhfUsCGjx9&sig=ACfU3U3_kgFl-3CmdTm0BLHR5EQVSXoidA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjI8NPRqMLmAhWH-qQKHYuCB34Q6AEwBHoECAkQAQ#v=onepage&q=dungallo%20bobbio%20direttore%20scuola%20di%20pavia&f=false Paolo Sangiorgio, ''Cenni Storici sulle due Università di Pavia e di Milano'', Milano 1831, pag 27-28].</ref><ref>[[Prospero Balbo]], [https://books.google.it/books?id=yYrRimcxnmsC&pg=RA1-PA213&lpg=RA1-PA213&dq=dungallo+bobbio+direttore+scuola+di+pavia&source=bl&ots=2wr7hcZOfQ&sig=ACfU3U390-vREgmJJ-UCuQUZDLtvvoolWg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjI8NPRqMLmAhWH-qQKHYuCB34Q6AEwAHoECAUQAQ#v=onepage&q=dungallo%20bobbio%20direttore%20scuola%20di%20pavia&f=false ''Memorie della Reale Accademia delle scienze di Torino''], Torino 1825, pagg. 211-213.</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=OQBYAAAAcAAJ&pg=PA136&lpg=PA136&dq=universit%C3%A0+di+pavia+scuola+lotario+scuole+milano+genova+como&source=bl&ots=zLNOu5Z3vg&sig=ACfU3U2fHq3VOLo7KcZb2L1OlRdmGfmm3A&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj9nbDZ_vbmAhWJEBQKHYPYDH4Q6AEwA3oECAgQAQ#v=onepage&q=universit%C3%A0%20di%20pavia%20scuola%20lotario%20scuole%20milano%20genova%20como&f=false T. De Partouneaux, ''Storia della conquista di Lombardia fatta da Carlo Magno e delle cagioni che mutarono nell'alta Italia sotto Ottone il Grande - La dominazione francese in dominazione germanica'', Milano, 1842, Epoca prima, Libro II, Capitolo IV, pag. 136].</ref> un monaco irlandese, maestro di retorica e scienza, astronomo e poeta, proveniente dall'[[Abbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio]]. Per tutto il periodo medioevale la scuola fu in fiorente attività. Dalla sede imperiale dipendevano gli studenti di Milano, Brescia, Lodi, Bergamo, Novara, Vercelli, Tortona, Acqui, Genova, Asti e Como. La scuola fiorì fino alla seconda metà dell'XI secolo, per poi decadere. Nel 1361 l'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]], su sollecitazione di [[Galeazzo II Visconti]], istituì lo ''Studium'' Generale di Pavia. L'Università è pertanto la prima fondata in [[Lombardia]] e una della più antiche d'Italia
 
Grande impulso venne dato in età asburgica dagli imperatori [[Maria Teresa d'Asburgo]] e [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], che ampliarono la sede, fondarono la [[Biblioteca universitaria di Pavia|Biblioteca Universitaria]] nel 1754 e chiamarono come docenti grandi studiosi tra i quali il fisico [[Alessandro Volta]] e il naturalista [[Lazzaro Spallanzani]].
Insegnarono a Pavia anche i letterati [[Ugo Foscolo]] e [[Vincenzo Monti]].
In tempi più recenti si ricordano i docenti [[Carlo Forlanini]], inventore del [[pneumotorace artificiale]], e i premi Nobel [[Camillo Golgi]] per la medicina, [[Giulio Natta]] per la chimica e [[Carlo Rubbia]] per la fisica.<ref>{{Cita web|url=http://cesup.unipv.it/cenni-storici/|titolo=Cenni storici}}</ref>
 
L'Università vanta un interessante museo storico che conserva, tra gli altri cimeli, strumenti scientifici costruiti da Alessandro Volta, preparazioni anatomiche settecentesche del chirurgo [[Antonio Scarpa]], autografi di celebri docenti dell'università e la testa dello stesso Scarpa.
Esistono due collegi storici che ospitano, per statuto, studenti di notevoli capacità e impegno e li sostengono economicamente se privi di mezzi: l'[[Almo Collegio Borromeo]] fondato da [[San Carlo Borromeo]] nel [[1563]] e il [[Collegio Ghislieri]] fondato sei anni dopo da [[Papa Pio V]]. È interessante anche il giardino botanico dell'Università, risalente al [[1774]]. Le istituzioni studentesche e goliardiche sono state in passato particolarmente vivaci: si ricordano i versi salaci che costarono al giovane [[Carlo Goldoni]] l'espulsione dal collegio Ghislieri. Ancora oggi nell'Ateneo pavese si conta la presenza di diversi Ordini goliardici che mantengono vivo il tradizionale spirito delle comunità studentesche.
 
Esistono due collegi storici che ospitano, per statuto, studenti di notevoli capacità e impegno e li sostengono economicamente se privi di mezzi: l'[[Almo Collegio Borromeo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.collegioborromeo.it/it/|titolo=Home}}</ref> fondato da [[San Carlo Borromeo]] nel [[1563]], e il [[Collegio Ghislieri]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ghislieri.it/|titolo=Home}}</ref> fondato sei anni dopo da [[Papa Pio V]] (Papa Ghislieri appunto, la cui statua si trova di fronte all'ingresso del collegio). È interessante anche il giardino botanico dell'Università, risalente al [[1774]].
== Persone legate a Pavia ==
[[File:Cortile delle statue Università di Pavia (Foto Giovanni Dall'Orto).jpg|sinistra|miniatura|Uno dei cortili dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]]]]
{{MultiCol}}
Le istituzioni studentesche e goliardiche sono state in passato particolarmente vivaci: si ricordano i versi salaci sulle donne pavesi che costarono al giovane [[Carlo Goldoni]] l'espulsione dal collegio Ghislieri. Ancora oggi nell'Ateneo pavese si conta la presenza di diversi Ordini goliardici che mantengono vivo il tradizionale spirito delle comunità studentesche.<ref>{{Cita web|url=https://news.unipv.it/?tag=goliardia|titolo=Goliardia}}</ref>
* [[Andrea Alciato]] - Giurista
 
* [[Franco Alessio]] - Storico della filosofia
L'università dispone anche di un reattore nucleare, [[Reattore nucleare LENA|LENA]], attivo dal 1965<ref>{{Cita web|url=https://lena.unipv.it/|titolo=L.E.N.A. - Laboratorio Energia Nucleare Applicata |accesso=20 dicembre 2021}}</ref> e utilizzato (come gli altri tre reattori nucleari esistenti in Italia) sia per la formazione, sia per la ricerca medica.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/cronache/11_marzo_17/triga-mark-II-reattore-nucleare-pavia_1107925e-509c-11e0-9bca-0ee66c45c808.shtml|titolo=Quel nucleare (buono) nel cuore di Pavia - Corriere della Sera|accesso=20 dicembre 2021}}</ref>
* [[Giovanni Antonio Amadeo]] - Scultore, architetto ed ingegnere rinascimentale
 
* [[Cesare Angelini]] - Sacerdote e letterato
==== Scuola Universitaria superiore IUSS ====
* [[Bernardo Balbi]] - Giurista, vescovo e santo
[[File:Aula volta1 università di pavia.png|miniatura|[[Leopoldo Pollack]], Università, [[Aula Volta]], 1787]]
* [[Luigi Bardone]] - Teologo, prelato e letterato
[[File:Aula Scarpa Università di Pavia.jpg|miniatura|[[Leopoldo Pollack]], [[Aula Scarpa]], [[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]], 1785]]
* [[Sergio Bardotti]] - Paroliere
[[File:Orto Botanico Università di Pavia.jpg|miniatura|L'[[Orto botanico di Pavia|orto Botanico]] dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]], 1773]]
* [[Edoardo Bassini]] - Medico e docente universitario
[[File:Aula Foscolo Università di Pavia.jpg|sinistra|miniatura|[[Giuseppe Piermarini]], [[Aula Foscoliana|Aula Foscolo]], [[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]], 1775]]
* [[Lanfranco Beccari]] - Vescovo e santo
L{{'}}'''Istituto Universitario di Studi Superiori''' di Pavia, più brevemente IUSS, è una [[scuola superiore universitaria]], una delle sei scuole superiori italiane dotate di autonomia.<ref>{{Cita web|url=https://www.iusspavia.it/home|titolo=Home}}</ref> Si tratta di un centro di formazione e di ricerca, che offre ai suoi studenti corsi per affiancare ai normali corsi universitari un percorso formativo di eccellenza. La Scuola IUSS è nata nel [[1997]] sul modello della [[scuola normale superiore di Pisa]], attraverso un consorzio tra l'[[Università di Pavia]], i collegi storici della città ([[Collegio Borromeo|Borromeo]], [[Collegio Ghislieri|Ghislieri]], [[Collegio Nuovo|Nuovo]] e [[Collegio Universitario Santa Caterina da Siena|Santa Caterina]]) e l'Istituto per il diritto allo studio (EDISU) di Pavia, sulla base di un accordo con il [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]]. La Scuola IUSS fa oggi parte di una federazione delle tre Scuole Universitarie Superiori che offrono corsi a studenti universitari di ogni livello; le altre due Scuole sono la Scuola Normale Superiore di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna, sempre a Pisa.
* [[Tesauro Beccaria]] - Ecclesiastico e uomo politico
 
* [[Arturo Bianchi]] - Militare
==== Musei ====
* [[Gianni Brera]] - Scrittore, giornalista
Pavia possiede un notevole tesoro artistico, lascito del prestigioso passato della città, ripartito in più collezioni.
* [[Franco Brezzi]] - [[Matematico]]
 
* [[Belbello da Pavia]] - Miniatore e pittore
La [[Pinacoteca Malaspina]], istituita dal marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro (Pavia 1754- 1834), ospita al suo interno una collezione che contiene le opere di importanti artisti del panorama italiano e internazionale, dal XIV al XX secolo, come [[Gentile da Fabriano]], [[Vincenzo Foppa]], [[Giovanni Bellini]], [[Antonello da Messina]], [[Bernardino Luini]], [[Correggio (pittore)|Correggio]], [[Paolo Veronese]], [[Guido Reni]], [[Francesco Hayez]], [[Giovanni Segantini]] e [[Renato Guttuso]]. All’interno della pinacoteca è anche esposto il monumentale [[Modello del Duomo di Pavia|modello ligneo del duomo di Pavia]] del 1497.<ref>{{Cita web|url=http://malaspina.museicivici.pavia.it/|titolo=La pinacoteca Malaspina}}</ref> I [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]] (collocati, come la pinacoteca, nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]]) sono suddivisi in varie sezioni: Archeologica, che conserva una delle più ricche collezioni di vetri di età romana dell’[[Italia settentrionale]] e importanti opere di [[Regno longobardo|età longobarda]], come i [[Plutei di Teodote|plutei di Santa Maria Teodote]] e la raccolta (la maggiore d’Italia) di [[Epigrafia longobarda|epigrafi longobarde]], alcune delle quali appartenenti a sepolture di re o regine. Vi e poi la sezione [[Romanico lombardo|Romanica]] e [[Rinascimento lombardo|Rinascimentale]] che espone reperti scultorei, architettonici e mosaici provenienti soprattutto da chiese ed edifici religiosi demoliti nel corso dell’Ottocento. Molto ricca è la collezione [[Romanico lombardo|romanica]], una delle più consistenti del nord Italia, che conserva anche [[Bacino ceramico|bacini architettonici]] orientali importanti dall’oriente islamico e bizantino che adornavano le facciate di chiese e edifici. Sono poi esposte opere di [[Jacopino da Tradate]], [[Giovanni Antonio Amadeo]], [[Cristoforo Mantegazza|Cristoforo]] e [[Antonio Mantegazza]] e [[Annibale Fontana]]. I [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]] ospitano anche il museo del [[Risorgimento]] dedicando particolare spazio alla vita sociale, economica e culturale di Pavia, alla vivacità dell’[[Università degli Studi di Pavia|università]], tra Sette e Ottocento, la Gipsoteca, la collezione di oggetti africani raccolti da [[Luigi Robecchi Bricchetti]] durante le sue esplorazioni e la raccolta numismatica, che custodisce più di 50.000 monete, gran parte di esse appartenute a [[Camillo Brambilla]], che coprono un arco cronologico compreso tra le [[Monetazione greca|emissioni greche classiche]] e le coniazioni del periodo moderno.<ref>{{Cita web|url=https://museicivici.comune.pv.it/site/home.html|titolo=Musei Civici di Pavia}}</ref>
* [[Sibillina Biscossi|Beata Sibillina Biscossi]] - Beata e terziaria domenicana
[[File:Museo diocesano pavia9.jpg|miniatura|Maestro siculo-arabo, riccio pastorale, avorio (XII secolo), [[Museo diocesano di Pavia|Museo diocesano]].]]
* [[Severino Boezio]] - Filosofo
[[File:Kosmos (Pavia) giraffe.jpg|left|miniatura|Una delle sale del [[Museo di storia naturale dell'Università di Pavia]]]]
* [[Antonio Maria Bordoni]] - Matematico
Molto vasta è la rete museale dell’[[Università degli Studi di Pavia|università]], formata dal [[Museo per la storia dell'Università di Pavia|Museo per la storia dell’università di Pavia]], diviso tra la Sezione di Medicina, dove sono esposti anche preparati anatomici e patologici, strumenti chirurgici (l'[[armamentario chirurgico di Giovanni Alessandro Brambilla]]) e cere anatomiche a grandezza naturale, realizzate dal ceroplasta fiorentino [[Clemente Susini]] e la Sezione di Fisica che custodisce il [[gabinetto di fisica di Alessandro Volta]].<ref>{{Cita web|url=http://musei.unipv.eu/msu/|titolo=Home}}</ref> Il [[Museo di Archeologia dell'Università degli Studi di Pavia|Museo di Archeologia dell’università]] fu istituito da [[Pier Vittorio Aldini]] nel 1819 e custodisce reperti preistorici, egizi, greci, etruschi (tra cui una raccolta di ''[[ex voto]]'' [[Ceramica|fittili]] donati da papa [[Papa Pio XI|Pio XI]]) e romani (alcuni provenienti da [[Pompei (città antica)|Pompei]]<ref>{{Cita web|url=https://archeologia.unipv.eu/|titolo=Home}}</ref>). Il [[Museo di storia naturale dell'Università di Pavia|Museo di Storia Naturale dell’Università]] (Kosmos), ospitato all’interno di [[Palazzo Botta Adorno]], è uno dei più antichi d’Italia, fu infatti fondato da [[Lazzaro Spallanzani]] nel 1771 e che conserva un patrimonio naturalistico di elevato valore scientifico e storico, comprendente quasi {{formatnum:400000}} reperti suddivisi tra le raccolte di zoologia, anatomia comparata e paleontologia.<ref>{{Cita web|url=https://museokosmos.eu/|titolo=Home}}</ref> Vi è poi il [[Museo Golgi]], collocato negli stessi ambienti in cui operarono sia [[Camillo Golgi]] sia i suoi allievi, sale e laboratori che conservano sia gli originali arredi sia gli strumenti scientifici dell’epoca, in modo da permettere al visitatore di addentrarsi all’interno di un centro di ricerca ottocentesco;<ref>{{Cita web|url=http://museocamillogolgi.unipv.eu/|titolo=Home}}</ref> mentre il [[Museo della tecnica elettrica|Museo della Tecnica Elettrica]], sorto nel 2007, illustra, all’interno di cinque sezioni la storia della tecnica elettrica.<ref>{{Cita web|url=http://museotecnica.unipv.eu/|titolo=Home}}</ref> Vengono poi il [[Museo di Chimica dell'Università degli Studi di Pavia|Museo di Chimica]], quello [[Museo di Fisica dell'Università degli Studi di Pavia|di Fisica]]<ref>{{Cita web|url=http://musei.unipv.eu/museo-di-chimica-fisica/|titolo=Museo di Chimica e Museo di Fisica}}</ref> e il [[Museo di Mineralogia dell'Università degli Studi di Pavia|Museo di Mineralogia]], fondato da [[Lazzaro Spallanzani]].<ref>{{Cita web|url=http://musei.unipv.it/Mineralogia/|titolo=museo di Mineralogia}}</ref>
* [[Giovanni Matteo Bottigella]] - Cortigiano e umanista rinascimentale
 
* [[Angelo Cabrini]] - Ammiraglio M.O.V.M. e incursore
A fianco del [[Duomo di Pavia|Duomo]], all'interno della cripta della antica cattedrale di Santa Maria del Popolo (XI secolo), si trova il [[Museo diocesano di Pavia|Museo diocesano]], inaugurato nel 2023, che raccoglie argenterie e oggetti liturgici (tra i quali un riccio pastorale in avorio elefantino intagliato, dipinto e dorato realizzato da una bottega siciliana per mano di artigiani arabi e risalente alla fine del XII secolo), sculture e dipinti, quali la tavola della ''Madonna della Misericordia'' di [[Lorenzo Fasolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesi.pavia.it/museo-diocesano/|titolo=Museo diocesano}}</ref>
* [[Benedetto Cairoli]] - Due volte capo del governo del Regno d'Italia
 
* [[Attilio Caja]] - allenatore di pallacanestro
Del tutto diversa è l'origine di [[FabbricaPoggi]], museo, centro del design e dell'arte contemporanea, sorto nel 2022. [[FabbricaPoggi]] è il risultato del progetto di recupero dell’ex sede dell’azienda Poggi, attiva nel secondo dopoguerra nel settore dell’arredamento e alla quale collaborarono alcune delle più importanti figure del design italiano di quei decenni. È inserita all'interno del circuito lombardo dei musei del design.<ref>{{Cita web|url=https://www.fabbricapoggi.com/|titolo=Arte Architettura Design Mobili {{!}} Fabbricapoggi {{!}} Pavia|sito=fabbricapoggi|accesso=7 giugno 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://museidesign.it/fabbrica-poggi/|titolo=Archivio Negroni|sito=Musei Design|accesso=7 giugno 2023}}</ref>
* [[Gerolamo Cardano]] - Matematico e scienziato
 
* [[Felice Casorati (matematico)|Felice Casorati]] - Matematico
Ulteriore esposizione legata all'arte contemporanea è la Mostra Permanente di [[Carlo Mo]] che comprende tanto la Casa-Museo dello scultore quanto l'antistante parco nel quale è stato allestito un percorso di arte contemporanea a cielo aperto.
* [[Luigi Castellazzo]] - Avvocato, garibaldino e uomo politico
 
* [[Angelo Cerutti]] - grammatico e filologo
=== Media ===
* [[Carlo Maria Cipolla]] - Storico dell'economia
==== Stampa ====
* [[Francesco Corbetta]] - Chitarrista e compositore
A Pavia hanno sede il quotidiano ''[[la Provincia Pavese]]'' (fondato nel 1870)<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia|titolo=Home}}</ref>, nonché i settimanali ''Il Punto'' (esce il lunedì), ''Il Settimanale Pavese''<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsettimanalepavese.it/|titolo=Home}}</ref> e ''Il Ticino'' (esce il venerdì<ref>{{Cita web|url=https://www.ilticino.it/|titolo=Home}}</ref>).
* [[Cherubino Cornienti]] - Pittore
 
* [[Matteo Corti]] - medico
==== Televisioni e Radio ====
* [[Luigi Cremona]] - Matematico e politico
Dal 2010 è attiva [[Telepavia]], un'emittente televisiva regionale trasmessa in [[Lombardia]] sul canale 78 del [[digitale terrestre]].<ref>{{Cita web|url=https://www.telepavia.tv/|titolo=Home}}</ref>
* [[Tranquillo Cremona]] - Pittore
 
* [[Bernardino da Feltre]] - Presbitero religioso francescano
A livello radiofonico, invece, è attiva Radio Ticino Pavia (frequenze 91.8 oppure 100.5)<ref>{{Cita web|url=http://ticino.diocesi.pavia.it/il_ticino/radio_ticino_pavia/00032427_Radio_Ticino_Pavia.html|titolo=Radio Ticino Pavia|accesso=31 gennaio 2021|dataarchivio=5 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181005051906/http://ticino.diocesi.pavia.it/il_ticino/radio_ticino_pavia/00032427_Radio_Ticino_Pavia.html|urlmorto=sì}}</ref> e dal 2021 [https://radiouau.it/ Radio UAU], nata in web e oggi disponibile in DAB+ con diffusione in tutta la Lombardia.
* [[Donato de' Bardi]] - Pittore
 
* [[Pier Candido Decembrio]] - Umanista
=== Arte ===
* [[Bernardino De Conti]] - Pittore
{{vedi anche|biblioteca visconteo sforzesca|Maiolica di Pavia}}
* [[Maria De Filippi]] - Presentatrice
[[File:Offiziolo - L'eterno e gli eremiti.jpg|miniatura|[[Giovannino de' Grassi]], [[Belbello da Pavia]], [[Offiziolo Visconti|Offiziolo di Gian Galeazzo]], Mss. Banco rari 397, [[Firenze]], [[Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze|Biblioteca Nazionale Centrale]].]]
* [[Mario De Paoli]] - Pittore
Dopo aver stabilito nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]] la sede della corte e della [[Biblioteca visconteo sforzesca|Biblioteca Visconteo Sforzesca]]<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Caterina Zaira Laskaris|titolo=La Biblioteca dei Visconti e degli Sforza nel Castello di Pavia: gloria di una dinastia, in Pavia visconteo sforzesca. Il Castello, la città, la Certosa, Milano, Skira, 2016, pp. 37-43|accesso=7 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/26247312/La_Biblioteca_dei_Visconti_e_degli_Sforza_nel_Castello_di_Pavia_gloria_di_una_dinastia_in_Pavia_visconteo_sforzesca_Il_Castello_la_citt%C3%A0_la_Certosa_Milano_Skira_2016_pp_37_43}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Maria Grazia Albertini |titolo=NOTE SULLA BIBLIOTECA DEI VISCONTI E DEGLI SFORZA NEL CASTELLO DI PAVIA|accesso=7 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/11885099/NOTE_SULLA_BIBLIOTECA_DEI_VISCONTI_E_DEGLI_SFORZA_NEL_CASTELLO_DI_PAVIA}}</ref>, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] fondò in città la più prestigiosa scuola di [[miniatura]] della regione, che divenne presto celebre in tutta [[Europa]] per il suo realismo e la fine decoratività con il nome di ''Ouvrage de Lombardie''.<ref>{{Cita libro|autore=Pierluigi De Vecchi|autore2=Elda Cerchiari|titolo=I tempi dell'arte|anno=1999|editore=Bompiani|città=Milano|p=409|volume=I|ISBN=88-451-7212-0}}</ref>
* [[Virginio De Paoli]] - calciatore italiano
 
* [[Pasquale Del Giudice]] - giurista, accademico e politico
L'''atelier'' di miniatori del [[Visconti]] già dal [[1370]] circa aveva elaborato una raffinata fusione tra il cromatismo giottesco e i temi cortesi e cavallereschi. Protagonisti di questa prima stagione furono il miniatore anonimo autore del ''Guiron le Coutois'' e il ''Lancelot du Lac'', oggi alla [[Biblioteca nazionale di Francia]] di [[Parigi]], e [[Giovannino de' Grassi]], che miniò il libro di preghiere detto ''[[Offiziolo]]'', con rappresentazioni di grande eleganza lineare, accuratezza naturalistica e preziosità decorativa. La generazione successiva, soprattutto nella personalità di [[Michelino da Besozzo]], elaborò questo retaggio in maniera ancora più libera, fantasiosa e internazionale. L'altro filone accanto allo stile dolce di [[Michelino da Besozzo|Michelino]] fu quello grottesco, ripreso da [[Belbello da Pavia]], caratterizzato da linee fluide e deformanti, figure fisicamente imponenti, gesti eccessivi e colori accesi e cangianti.<ref>{{Cita libro|autore=Pierluigi De Vecchi|autore2=Elda Cerchiari|titolo=I tempi dell'arte|anno=1999|editore=Bompiani|città=Milano|pp=8-9|volume=II|ISBN=88-451-7212-0}}</ref>
* [[Giampiero Anelli]] detto [[Drupi]] - Cantante
[[File:Maiolica pavese8.jpg|miniatura|Piatto, fine XVII- inizi XVIII secolo, Pavia, [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]].]]
* [[Albert Einstein]] - Scienziato
La città fu rinomata per la sua produzione di [[Maiolica di Pavia|maiolica]]. Attestata fin dal XIII secolo,<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Francesco Aguzzi |titolo=Sienne_p409_418.pdf |accesso=7 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/32215695/Sienne_p409_418_pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Francesco Aguzzi|titolo=Aguzzi - Blake_Bacini San Lanfranco a Pavia_1978.pdf|lingua=en|accesso=7 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/32182670/Aguzzi_Blake_Bacini_San_Lanfranco_a_Pavia_1978_pdf}}</ref> la produzione conobbe una decisa espansione tra Sei e Settecento. A Pavia vennero prodotte sia maioliche ''compendiarie'' e ''bianchi'' simili ai prodotti [[Faenza|faentini]] che una vasta gamma di tipologie, come quelle ''calligrafiche'' o ''a tappezzeria'', analoghe alle [[Maiolica ligure|maioliche liguri]].<ref name="tre piatti pavesi">{{Cita pubblicazione |autore=Gino Turchi|titolo=Tre piatti pavesi - La Ceramica Moderna &amp; Antica n. 285 (1)
* [[Sant'Epifanio di Pavia]] - Vescovo
|accesso=7 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/19901778/Tre_piatti_pavesi_La_Ceramica_Moderna_and_Antica_n_285_1_}}</ref> La comodità dei trasporti fluviali, tramite i quali giungeva in città l’argilla dalla vicina [[Stradella]], materia prima per la [[maiolica]], e la presenza di numerose fornaci, spinsero diversi maestri, sia faentini, sia liguri a insediarsi in città. All’interno di questo panorama, dove stili e produzioni diverse si incontravano, influenzandosi a vicenda, si distingue la produzione degli Africa, famiglia di pittori maiolicari attivi tra la seconda metà del Seicento e i primi decenni del Settecento autori di opere conservate in numeri musei europei, nelle quali paesaggi naturali si fondono con statue e fantasiose rovine classiche, evocando così le stravaganti scenografie del palcoscenico barocco.<ref name="tre piatti pavesi" /><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Marica Forni|data=1º gennaio1999|titolo=Maiolica di Pavia del XVII - XVIII secolo |rivista=FMR-135-agosto-settembre|accesso=7 dicembre 2021 |url=https://www.academia.edu/44819006/Maiolica_di_Pavia_del_XVII_XVIII_secolo}}</ref>
* [[Luigi Fabio]]- Garibaldino - decorato al valor militare a [[Calatafimi]]
 
* [[Arturo Falaschi]] - Genetista
=== Teatro e cinema ===
* [[Giuseppe Franchi Maggi]] - Militare M.O.V.M.
Il [[Teatro Fraschini|Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri]] - nome originario del Fraschini, sorse nel 1772 dalla Società formata da quattro Cavalieri nobili signori pavesi: il Conte Francesco Gamberana Beccarla, il Marchese Pio Bellisomi, il Marchese Luigi Bellingeri Provera e il Conte Giuseppe de' Giorgi Vistarino. Essi condividevano l'amministrazione e la direzione del teatro e avevano affidato il progetto per realizzarlo ad [[Antonio Galli da Bibbiena]], membro di un'antica e nota famiglia di scenografi-architetti. I lavori per la costruzione del Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri iniziarono nel 1771 e il teatro inaugurò la sua prima stagione nel 1773, alla presenza dell'Arciduca [[Ferdinando d'Austria]]. Il teatro fu inaugurato il 24 maggio 1773 con l'opera ''Il Demetrio'', composta dal compositore ceco [[Josef Mysliveček]] su versi di [[Pietro Metastasio]].
* [[Carlo Forlanini]] - Medico
[[File:Politeama pavia.jpg|sinistra|miniatura|[[Piero Portaluppi]], [[Politeama (Pavia)|Politeama]], 1927.]]
* [[Ugo Foscolo]] - Poeta e scrittore
Dopo un secolo, tuttavia la Società rischiò di fallire e, di conseguenza, di chiudere il teatro. Intervenne allora il comune di Pavia, che, nel 1869, acquistò il teatro, che poi fu intitolato al tenore pavese [[Gaetano Fraschini]]<nowiki/>.<ref>{{Cita web|url=https://www.teatrofraschini.it/storia/|titolo=Storia|sito=Teatro Fraschini di Pavia|accesso=5 febbraio 2019}}</ref>
* [[Emilio Gabba]] - Storico
 
* [[Roberto Vecchioni]] - Cantautore, scrittore, poeta
Il [[Politeama (Pavia)|Politeama]] è un edificio in stile [[art déco]] di Pavia realizzato tra 1925 e il 1927 su progetto dell'architetto [[Piero Portaluppi]] per ospitarvi un cinema, un teatro, attività commerciali e abitazioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00043/|titolo=Cinema Teatro Politeama -Pavia (PV)}}</ref>
*[[Giambattista Pertile]]- storico rettore dell'Università, docente di diritto
 
{{ColBreak}}
Molto più recente è la storia del [[CineTeatro Cesare Volta]], sorto, su progetto di [[Mario Terzaghi]] e [[Augusto Magnaghi]] nel 1973, una piccola sala polifunzionale (213 posti), adatta sia a spettacoli teatrali, sia a rassegna cinematografiche e laboratori artistici
* (Tito Gasparini) - Pittore e Scultore
 
* [[Camillo Golgi]] - Premio Nobel per la medicina
=== Cucina ===
* [[Vittorio Grevi]] - Giurista
[[File:IMG E2788 (2).jpg|miniatura|Risotto con salsiccia e Bonarda.]]
* [[Lanfranco di Canterbury|Lanfranco di Pavia]] - Beato vescovo e teologo
[[File:IMG E2795 (2).jpg|miniatura|Il San Sirino.]]
* [[Francesco Lomonaco]] - patriota e scrittore
Capoluogo di una provincia a forma di grappolo d’uva, come venne definita da [[Gianni Brera]], molti sono i frutti che questa terra offre e che sono all’origine di diversi piatti locali. La ricchezza di [[Risorgiva|risorgive]] e i corsi d’acqua hanno reso Pavia, e il suo territorio, uno dei principali centri italiani per la produzione di riso, non è quindi un caso se numerose sono le ricette che permettono di scoprire i mille volti di questo cereale, come il [[Risotto alla certosina|risotto alla Certosina]], secondo la leggenda ideato dai monaci della [[Certosa di Pavia|Certosa]], a base di [[Gambero d'acqua dolce|gamberi di fiume]], carote e cipolle, il risotto con i fagioli dell’occhio o quello con la salsiccia e la [[bonarda]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/risotto-di-maiale-al-risott-dal-nimal/|titolo=Risotto di maiale (Al risott dal ’nimal)|sito=Ghiottone Pavese|data=19 marzo 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203021127/http://www.ghiottonepavese.com/risotto-di-maiale-al-risott-dal-nimal/|urlmorto=sì}}</ref> e il risotto con il [[Humulus lupulus|luppolo selvatico]]<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/ricetta-tipica-pavese-risotto-con-urtis/|titolo='Ris cui urtis': ricetta tipica pavese|sito=Quatarob Pavia|data=2 aprile 2021|accesso=2 dicembre 2021}}</ref> (in dialetto ''ürtis''). Tra i primi piatti, oltre al riso, spicca anche la [[zuppa alla pavese]] creata, secondo la tradizione, da una contadina con i pochi ingredienti a sua disposizione (brodo, uova e formaggio) per sfamare il re di Francia [[Francesco I di Francia|Francesco I]] dopo la [[Battaglia di Pavia (1525)|rovinosa sconfitta]] alle porte della città. Tra i secondi piatti va ricordato il [[ragò alla pavese]], una variante locale della più nota [[Cassœula|cassoeula]], più leggera perché cucinata solo con le costine del maiale,<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/ricetta-del-rago-rivisitazione-pavese-della-tradizionale-cassoeula/|titolo=La ricetta del 'Ragò', la rivisitazione pavese della tradizionale Cassoeula|sito=Quatarob Pavia|data=31 ottobre 2018|accesso=2 dicembre 2021}}</ref> i ''munighili'' ([[mondeghili]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://blog.giallozafferano.it/incucinaacasamia/friciulin-munighili-mondeghili-polpette/?doing_wp_cron=1747491677.6027610301971435546875|titolo=Friciulìn, Munighili, Mondeghili, Polpette.|sito=Blog di Incucinaacasamia|data=2020-10-26|accesso=2025-05-17}}</ref>), lo [[stufato alla pavese]], la ''büseca'' (trippa di vitello alla pavese<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/trippa-alla-pavese-buseca/|titolo=Trippa alla pavese (Büse'ca)|sito=Ghiottone Pavese|data=2 novembre 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203021123/http://www.ghiottonepavese.com/trippa-alla-pavese-buseca/|urlmorto=sì}}</ref>), gli [[Ossobuco|ossibuchi]] con i piselli (''os büš cum i erbion''<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/ossibuchi-con-i-piselli-os-bus-cun-i-erbion/|titolo=Ossibuchi con i piselli (os büš cun i erbion)|sito=Ghiottone Pavese|data=19 febbraio 2013||accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203014132/http://www.ghiottonepavese.com/ossibuchi-con-i-piselli-os-bus-cun-i-erbion/|urlmorto=sì}}</ref>) e gli uccellini scappati (''üslin scapà'') fettine di vitello riempite di pancetta e salvia.<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/uslin-scapa-uccelli-scappati/|titolo=Uslin scapà (uccelli scappati)|sito=Ghiottone Pavese|data=6 maggio 2012|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=2 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211202234101/http://www.ghiottonepavese.com/uslin-scapa-uccelli-scappati/|urlmorto=sì}}</ref> Spesso la carne, soprattutto se bollita, secondo la tradizione locale è servita insieme a due tipi di salse: la peverata (già menzionata da [[Opicino de Canistris]] nel Trecento<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/salsa-peverata/|titolo=Salsa Peverata|sito=Ghiottone Pavese|data=6 agosto 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203001109/http://www.ghiottonepavese.com/salsa-peverata/|urlmorto=sì}}</ref>) a base di peperoni, sedano, acciughe e uova, e il ''bagnet verd'', preparato con prezzemolo, acciughe, aglio e capperi.<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/bagnet-verd/|titolo=Bagnet verd|sito=Ghiottone Pavese|data=18 ottobre 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203011123/http://www.ghiottonepavese.com/bagnet-verd/|urlmorto=sì}}</ref> Accanto ai piatti di carne, la cucina pavese si caratterizza anche per i numerosi piatti di pesce d’acqua dolce, come l’anguilla alla borghigiana (che prende il nome dall’antico sobborgo della città sull’altro lato del [[Ticino (fiume)|Ticino]], dopo il [[Ponte Coperto (Pavia)|ponte Coperto]]), la trota al vino bianco e la frittata con le [[Alburnus arborella|alborelle]], senza dimenticare le rane, inserite nel risotto o servite in guazzetto,<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/guazzetto-di-rane/|titolo=Guazzetto di rane|sito=Ghiottone Pavese|data=18 settembre 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203021130/http://www.ghiottonepavese.com/guazzetto-di-rane/|urlmorto=sì}}</ref> e le lumache, cucinate con i funghi porcini.<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/lumache-alla-pavese/|titolo=Lumache alla pavese|sito=Ghiottone Pavese|data=22 ottobre 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=3 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211203001109/http://www.ghiottonepavese.com/lumache-alla-pavese/|urlmorto=sì}}</ref> Tra i dolci, oltre nota [[Torta paradiso|torta Paradiso]], la torta di zucca (''turtâ d’sücâ''<ref>{{Cita web|url=http://www.ghiottonepavese.com/torta-di-zucca-turta-dsuca/|titolo=Torta di zucca (Turtâ d'sücâ)|sito=Ghiottone Pavese|data=9 agosto 2011|accesso=2 dicembre 2021|dataarchivio=2 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211202234101/http://www.ghiottonepavese.com/torta-di-zucca-turta-dsuca/|urlmorto=sì}}</ref>), i San Sirini, piccoli tortini tondi formati da [[pan di Spagna]], abbondantemente inzuppati nel [[Rum|rhum]] e ricoperti di cioccolato fondente, prodotti nelle settimane intorno al 9 dicembre, giorno di [[Siro di Pavia|San Siro]],<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/san-sirini-dolce-tipico-patrono-pavia/|titolo=I San Sirini: dolce tipico della festa del patrono di Pavia|autore=Valentina|sito=Quatarob Pavia|data=28 novembre 2017|accesso=2 dicembre 2021}}</ref> e gli ''sfâsö'', tipiche frittelle cucinate a [[carnevale]]. Chiaramente ogni portata deve essere abbinata ai vini del vicino [[Oltrepò Pavese (vino)|Oltrepò Pavese]]. Infine, pur essendo un dolce tipico milanese, la più antica, e certa, attestazione del [[panettone]] si trova in un registro delle spese del [[Almo Collegio Borromeo|collegio Borromeo]] di Pavia del [[1599]]: il 23 dicembre di quell'anno nell'elenco delle portate previste per il pranzo di Natale compaiono anche le spese per 5 libbre di burro, 2 di uvetta e 3 once di spezie date al ''prestinaro'' per confezionare 13 "pani grossi" da donare ai collegiali il giorno di Natale.<ref>{{Cita web|url=https://www.collegioborromeo.it/it/spigolature-darchivio-dicembre-1599-panettone-per-gli-alunni/|titolo=Almo Collegio Borromeo Pavia {{!}} Spigolature d’Archivio – dicembre 1599: panettone per gli Alunni|accesso=2 dicembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2013/12/30/news/nei-registri-del-borromeo-la-ricetta-del-pane-di-natale-1.8378504|titolo=Nei registri del Borromeo la ricetta del “pane di Natale”|sito=La Provincia Pavese|data=29 dicembre 2013|accesso=2 dicembre 2021}}</ref>
* [[Jacques de La Palice]] - [[Maresciallo di Francia]]
 
* [[Ambrogio Maestri]] - Baritono
=== Canzoni che parlano di Pavia ===
* [[Enrico Magenes]] - Matematico
Sono tanti i cantanti e i gruppi (pavesi e non) che hanno dedicato canzoni alla città di Pavia. Le più famose sono quelle del gruppo pavese [[883 (gruppo musicale)|883]] (allora formato da [[Max Pezzali]] e [[Mauro Repetto]]). Fra i cantautori importanti c'è da segnalare anche [[Drupi]], originario del quartiere Borgo Ticino. Fra i gruppi locali ci sono i "Fio dla Nebia"<ref>{{Cita web|url=http://www.fiodlanebia.it/|titolo=Home page|accesso=14 aprile 2022}}</ref> e "Quei dla Barcela",<ref>{{Cita web|url=http://www.barcela.it/wwwdir/NuoviFile/welcome.html|titolo=Benvenuti nel sito del Circolo "La Barcela"|accesso=14 aprile 2022}}</ref> che raccontano la pavesità in canzoni in dialetto locale. Pavia viene citata anche in canzoni di cantanti non pavesi: ''[[Diesel (album)|Diesel]]'' di [[Eugenio Finardi]], ''Ciao Pavia'' di [[Gianni Morandi]], ''Questi posti davanti al mare'' di [[Ivano Fossati]] (cantata assieme a [[Fabrizio De André]] e [[Francesco De Gregori]]), ''E'' di [[Luciano Ligabue]].<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/canzoni-che-parlano-di-pavia-dagli-883-ai-fio-dla-nebia/|titolo=Le canzoni che parlano di Pavia: dagli 883 ai Fiö dla Nebia e Drupi|autore=Valentina|sito=Quatarob Pavia|data=25 gennaio 2021|accesso=14 aprile 2022}}</ref> Una canzone più recente che parla di Pavia è ''Test d'Ingresso di Medicina,'' dei [[Pinguini Tattici Nucleari]], nella quale ci si riferisce alla città come sede dei test di medicina.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Pinguini Tattici Nucleari – Test d'ingresso di medicina|accesso=31 luglio 2024|url=https://genius.com/Pinguini-tattici-nucleari-test-dingresso-di-medicina-lyrics}}</ref>
* [[Achille Malcovati]] - Industriale e Militare pluridecorato
 
* [[Antonio Mantegazza]] - Scultore
=== Film girati a Pavia ===
* [[Pasquale Massacra]] - Pittore
Pavia negli anni è stata scelta come ___location da diversi registi per i loro film. Una delle pellicole più famose e riuscite è stata ''[[Il cappotto (film)|Il cappotto]]'', di [[Alberto Lattuada]]. Il film, girato nel [[1952]], fu proiettato anche al [[Festival di Cannes]] con grandi riconoscimenti anche per l’interpretazione di [[Renato Rascel]]<ref name="quatarobpavia.it">{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/film-girati-a-pavia/|titolo=Tutti i film girati a Pavia dagli anni '50 ad oggi|autore=stefano|sito=Quatarob Pavia|data=23 luglio 2021|accesso=2 ottobre 2022}}</ref>. Nel 1957 fu girato ''[[I sogni nel cassetto (film)|I sogni nel cassetto]]'' di [[Renato Castellani]], ritenuto «di gran lunga il migliore film di Castellani»<ref>{{Cita web|url=https://www.mymovies.it/film/1957/i-sogni-nel-cassetto/|titolo=I sogni nel cassetto|autore=MYmovies.it|sito=MYmovies.it|accesso=2 ottobre 2022}}</ref>. A Pavia sono stati ambientati e girati alcuni film del regista [[Stelvio Massi]] come ''[[Squadra volante (film)|Squadra volante]]'' (1971), ''[[5 donne per l'assassino]]'' (1974) e ''[[Mark il poliziotto]]'' (1975). Inoltre, furono girante alcune sequenze di ''[[Liberi armati pericolosi]]'' (1976) del regista [[Romolo Guerrieri]]. [[Dario Argento]] vi girò parte del suo unico film non appartenente ai generi [[thriller]] o [[Orrore (genere)|horror]]: ''[[Le cinque giornate]]'' (1973) con [[Adriano Celentano]]. Anche [[Ermanno Olmi]] girò in centro storico alcune scene del film ''[[L'albero degli zoccoli]]'' (1978), che vinse la [[Palma d'oro]] al [[Festival di Cannes]]. Nel 1976 fu girato ''[[La orca]]'' del regista [[Eriprando Visconti]], nipote del noto [[Luchino Visconti|Luchino]], con [[Michele Placido]], [[Vittorio Mezzogiorno]] e [[Flavio Bucci]]. Nel 1981 [[Dino Risi]] girò ''[[Fantasma d'amore]]'', con [[Marcello Mastroianni]] e [[Romy Schneider]], tratto dall’[https://www.lafeltrinelli.it/fantasma-d-amore-libro-mino-milani/e/9788867590124 omonimo romanzo] dello scrittore pavese [[Mino Milani]]<ref name="quatarobpavia.it"/>. Alcune scene della commedia ''[[Il ragazzo di campagna]]'' (1984) di [[Castellano e Pipolo]] con [[Renato Pozzetto]] furono girate a Pavia e dintorni;<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/articoli/tutte-le-___location-esatte-del-ragazzo-di-campagna/217|titolo=Tutte le ___location esatte de "Il ragazzo di campagna"|sito=il Davinotti|data=29 settembre 2008|accesso=16 luglio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230208030522/https://www.davinotti.com/articoli/tutte-le-___location-esatte-del-ragazzo-di-campagna/217|dataarchivio=8 febbraio 2023|urlmorto=no}}</ref> così come la sequenza (in località bivio Gramegna) del film ''[[I cammelli]]'' (1988) di [[Giuseppe Bertolucci]] con [[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]] e [[Claudio Bisio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/forum/___location-verificate/i-cammelli/50002689|titolo=I cammelli (1988)|sito=il Davinotti|accesso=16 luglio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20241205123422/https://www.davinotti.com/forum/___location-verificate/i-cammelli/50002689|dataarchivio=5 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref> Sempre nel 1988 la regista tedesca [[Margarethe von Trotta]] girò in università e in centro storico ''[[Paura e amore]]'', trasposizione cinematografica dell'opera ''[[Tre sorelle]]'' di [[Anton Cechov]] (su sceneggiatura di [[Dacia Maraini]]), con [[Valeria Golino]], [[Sergio Castellitto]] e [[Paolo Hendel]].<ref>{{Cita web|url=http://siba.unipv.it/buniversitaria/bu/index.php?it/333/film-paura-e-amore|titolo=Film Paura e amore|autore=Maria Cristina Regali Antonella Campagna|sito=siba.unipv.it|data=24 maggio 2018|accesso=2 ottobre 2022}}</ref> Negli anni ’90 ricordiamo ''[[Facciamo paradiso]]'' di [[Mario Monicelli]] con [[Margherita Buy]] e [[Lello Arena]] tra gli attori principali, con le scene girate all’interno dell’[[Università degli Studi di Pavia|Università]]. Più recentemente in vari punti della città sono state girate alcune sequenze dei film ''[[Magic Card]]'' (2015) con [[Maria Grazia Cucinotta]];<ref>{{Cita web|url=https://www.lecanoedelweb.it/ciak-si-rigaa-pavia-magic-card-di-keung-kwok-man-e-ming-jian-huang-con-maria-grazia-cucinotta/|titolo=Ciak si riga…a Pavia! “Magic Card” di Keung Kwok Man e Ming Jian Huang, con Maria Grazia Cucinotta|autore=Tiziana Mazzaglia|accesso=2 ottobre 2022}}</ref> lo storico ''[[Aquile randagie (film)|Aquile randagie]]'' (2019),<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2019/07/21/news/aquile-randagie-girato-a-pavia-e-l-evento-speciale-del-giffoni-festival-1.37144736|titolo=“Aquile Randagie” girato a Pavia è l’evento speciale del Giffoni Festival|sito=La Provincia Pavese|data=20 luglio 2019|accesso=2 ottobre 2022}}</ref> il biografico ''[[Hammamet (film)|Hammamet]]'' (2020) di [[Gianni Amelio]], sulla vita di [[Bettino Craxi]].<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2020/01/07/news/hammamet-con-favino-craxi-alcune-scene-girate-a-pavia-1.38301023|titolo=Hammamet con Favino-Craxi Alcune scene girate a Pavia|sito=La Provincia Pavese|data=8 gennaio 2020accesso=2 ottobre 2022}}</ref> Nel 2014 ha debuttato alla regia il pavese d'adozione Giuseppe Di Giorgio, che ha ambientato il suo primo film interamente a Pavia dal titolo La Giusta Scelta, seguito da: ''[[La scelta impossibile]]'' (2018), che tratta tematiche come la criminalità organizzata e la prostituzione (con Giuseppe Di Giorgio e [[Nathalie Caldonazzo]]); il thriller ''[[Stem Cell]]'' (2020) diretto ed interpretato da Giuseppe Di Giorgio, ambientato tra l'[[Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico]] Mondino di Pavia e la [[Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo]] di Pavia; [[Finalmente libera]] (2021), una commedia diretta da Giuseppe Di Giorgio con la partecipazione di [[Vera Castagna]]; e infine l'ultimo film diretto ed interpretato da Giuseppe Di Giorgio, di genere thriller, che tratta in maniera del tutto originale la delicata tematica del femminicidio, dal titolo ''[[Tenebra - Questa è la mia vendetta]]'' (2022), tratto dal romanzo ''Tenebra'' di [[David Pratelli]]. Nel 2023 in città sono state girate molte scene della [[miniserie televisiva]] italiana [[Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883|Hanno ucciso l'Uomo Ragno]] diretta da [[Sydney Sibilia]].<ref>{{Cita web|url=https://primapavia.it/attualita/hanno-ucciso-luomo-ragno-continuano-le-riprese-a-pavia-per-il-film-sugli-883-i-divieti-in-citta/#google_vignette|titolo="Hanno ucciso l'uomo ragno", continuano le riprese a Pavia per il film sugli 883: i divieti in città|autore=Giada Bigardi|sito=Prima Pavia|data=12 settembre 2023|lingua=it|accesso=17 ottobre 2024}}</ref>
* [[Mino Milani]] - Scrittore
* [[Mafalda Minnozzi]] - Cantautrice
* [[Dario Morani]] - Poeta dialettale
* [[Cesare Mori]] - Prefetto e politico
* [[Andrea Moro]] - [[Linguista]]
* [[Silvio Negroni]] - [[Cantautore]]
* [[Angelo Nicolato]] - Oculista, accademico e politico
* [[Alberto Pascal]] - Matematico
* [[Mario Pascal]] - Matematico
* [[Clelio Pasquali]] - Pittore
* [[Antonio Pensa]] - Anatomista
* [[Max Pezzali]] - Cantautore
* [[Mario Picchi]] - Sacerdote
* [[Pietro Romualdo Pirotta]] - Botanico e naturalista
* [[Giulio Prandi]] - Direttore d'orchestra
* [[Mauro Repetto]] - Cantante
* [[Roberto Bottiglieri]] - Compositore e vessillologo.
* [[Carlo Riccardi (1923-2012)]] - Pittore
* (Carlo Ridella) ( ? - 1917) - patriota - scrittore - direttore della Provincia Pavese
* [[Luigi Robecchi Bricchetti]] - Ingegnere, cartografo, esploratore dell'[[Africa]]
* [[Giuliano Ravizza]] - imprenditore
* [[Giorgio Rochat]] - accademico, storico e saggista italiano.
* [[Alessandro Rolla]] - Musicista
* [[Gaetano Sacchi]] - Patriota, generale e senatore
* [[Antonio Scarpa]] - Anatomista
* [[Gerry Scotti]] - Conduttore televisivo
* [[Bianca Maria Sforza]] - Imperatrice del [[Sacro romano Impero]]
* [[Lazzaro Spallanzani]] - Naturalista e sacerdote
* [[Giulio Tremonti]] - Politico
* [[Emilio Veratti]] - Anatomista
* [[Gian Galeazzo Visconti]] - [[Signore di Milano]]
* [[Franco Vittadini]] - Musicista e compositore
* [[Alessandro Volta]] - Scienziato
* [[Victor Sigurta]] - Pilota
* [[Rosalino Cellamare]] - Cantautore{{EndMultiCol}}
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{Vedi anche|Strade e piazze di Pavia}}
Dal punto di vista urbanistico, la città ricalca la struttura romana attorno agli assi viari principali: il [[Cardine (storia romana)|cardo]], che corrisponde all'attuale Corso Strada Nuova, e il [[decumano]] che corrisponde all'attuale Corso Cavour a ovest e Corso Mazzini a est. La stessa planimetria a [[Pianta a scacchiera|scacchiera]] di gran parte degli isolati del centro storico ricalca quasi fedelmente le ''insulae'' della città romana, come prova la rete fognaria di età romana, che si è conservata quasi integralmente<ref>{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali28/55%20Fusi-Sartori.pdf|titolo=Pavia in età romana: la forma della città}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.paviafree.it/storia/lantica-rete-fognaria-di-pavia.html|titolo=L'antica rete fognaria di Pavia|accesso=12 aprile 2019|dataarchivio=12 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190412093507/https://www.paviafree.it/storia/lantica-rete-fognaria-di-pavia.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Un altro asse viario di grande rilevanza, fin dal Medioevo, è costituito dall'odierno Corso Garibaldi (prosegue in centro storico come Via Cardano), che si snoda parallelo alla parte orientale del decumano lungo la strada che porta verso Piacenza e Cremona.
 
=== Frazioni ===
[[File:MirabelloCastle4.jpg|miniatura|Il [[castello di Mirabello]].]]
Il comune di Pavia si venne formando nei secoli scorsi attraverso l'aggregazione di diversi comuni. Fino al [[1883]] esistette un comune dei [[Corpi Santi di Pavia]] ([[Codice catastale|CC]] D036) che raggruppava le cascine e i sobborghi della città appena fuori dalle mura. Le località meno prossime al centro appartenevano a tre delle entità amministrative in cui era diviso il [[Pavese (territorio)|Pavese]], cioè il Parco Visconteo, la Campagna Sottana e la Campagna Soprana.
 
*[[Mirabello di Pavia|Mirabello]]
* Albertario
*[[Cantugno]]
* [[Cà della Terra]], attestato almeno dal XV secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000053/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Ca' della Terra sec. XIV - 1757}}</ref>, nel 1797 venne assegnato al distretto di [[Belgioioso]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000054/?view=toponimi&hid=0|titolo=comune di Ca' della Terra 1757 - 1797}}</ref>. Nel 1871 il comune venne soppresso e fu aggregato a quello di [[Fossarmato]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9050353/?view=toponimi&hid=0|titolo=comune di Ca' della Terra 1859 - 1871}}</ref>, che, nel 1939, confluì in quello di Pavia.
*[[Cassine Sirigari]]
* [[Cà de' Tedioli]], documentato almeno del XIV secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000049/|titolo=comune di Ca' de' Tedioli sec. XIV - 1757}}</ref>, non era un vero e proprio centro abitato accentrato, ma una comunità che riuniva cascine e casolari posti esternamente ai sobborghi orientali della città. Nel 1870 venne annesso al [[Corpi Santi di Pavia|comune dei Corpi Santi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9050349/|titolo=comune di Ca' de' Tedioli 1859 - 1870}}</ref>[[Corpi Santi di Pavia|.]]
*[[Villalunga]]
* [[MolinazzoCantugno]]
* [[FossarmatoCascina Montebello]]
* [[Cà dellaCassine TerraSirigari]]
* Cittadella
*[[Cà de' Tedioli]]
* [[Fossarmato]], la località risulta già menzionata nel XII secolo tra i possedimenti del [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|monastero di San Pietro in Ciel d'Oro]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000149/|titolo=Comune di Fossarmato, sec. XIV - 1757 |sito= Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=15 dicembre 2021}}</ref> e nel XIV secolo vi sorgeva un castello (ora scomparso) appartenente alla famiglia pavese degli Avvocati<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Romanoni |titolo=Insediamenti, castelli e colture nella campagna pavese prima del Parco Visconteo |rivista= Bollettino della Società Pavese di Storia Patria |numero= CIX (2009)|accesso=15 dicembre 2021|url=https://www.academia.edu/21617238/Insediamenti_castelli_e_colture_nella_campagna_pavese_prima_del_Parco_Visconteo_in_Bollettino_della_Societ%C3%A0_Pavese_di_Storia_Patria_CIX_2009_}}</ref>. Nel 1939 il comune venne soppresso e confluì in quello di Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9050966/|titolo=Comune di Fossarmato, 1859 - 1939 |sito= Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=15 dicembre 2021}}</ref>.
* [[Mirabello di Pavia|Mirabello]], la località sorse intorno al XII secolo presso il monastero cistercense del Gesù. Nella prima metà del XIV secolo la famiglia aristocratica pavese di Fiamberti vi eresse un [[Castello di Mirabello|castello]], poi espropriato da [[Galeazzo II Visconti]] negli anni '60 del Trecento<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/21617238/Insediamenti_castelli_e_colture_nella_campagna_pavese_prima_del_Parco_Visconteo_in_Bollettino_della_Societ%C3%A0_Pavese_di_Storia_Patria_CIX_2009_|titolo=Insediamenti, castelli e colture nella campagna pavese prima del Parco Visconteo}}</ref>. Attorno al castello venne creato il grande [[Parco Visconteo]], all'interno del quale si svolse la [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]] del 1525. Il comune di Mirabello venne soppresso nel 1939 e fu unito a quello di Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9051338/?view=toponimi&hid=0|titolo=comune di Mirabello ed Uniti di Pavia 1859 - 1939}}</ref>.
* [[Molinazzo]]
* Pantaleona
* [[Villalunga]]
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
Il 63,3% della superficie del comune di Pavia (circa 4.000 ettari<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|titolo=Piano di Governo del territorio|accesso=8 gennaio 2022|dataarchivio=26 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230326032322/https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|urlmorto=sì}}</ref>) è destinata all’agricoltura e in particolare alla coltivazione del [[Riso (alimento)|riso]] (circa 2.400 ettari), diffusasi, a partire dal XV secolo, prevalentemente nei terreni paludosi sino a divenire, soprattutto dal XVIII secolo, la principale coltivazione. Le grandi quantità d'acqua richieste per il riso ha fatto sì che nel corso dei secoli sia stata progettata e realizzata una fittissima rete d'irrigazione che ancor oggi caratterizza il paesaggio della campagna pavese. Va poi evidenziato che la città è capoluogo delle [[Provincia di Pavia|provincia italiana]] con la più grande produzione di riso del paese: oltre 84.000 ettari del suolo provinciale sono destinati a [[risaia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ricetteracconti.com/2020/11/14/riso-italiano-dove-si-coltiva/|titolo=Riso italiano, dove si coltiva}}</ref>. Le altre colture presenti all’interno del territorio comunale sono quella del mais e del grano (1.376 ettari), i pioppeti (636 ettari), mentre superfici molto limitate sono destinate ai prati (158 ettari), ai frutteti e agli orti (29,30 ettari). Sempre all'interno del territorio del comune di Pavia sono ancora attive quasi una cinquantina di [[Cascina|cascine]] (aziende agricole) destinate all'attività agricola<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|titolo=Piano di governo del Territorio|accesso=8 gennaio 2022|dataarchivio=26 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230326032322/https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/lavori-pubblici-e-urbanistica/servizio-urbanistica/pgt.html|urlmorto=sì}}</ref>, 18 di esse ospitano allevamenti bovini, dove vengono allevati circa 820 capi<ref>{{Cita web|url=https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/100568aziende-con-allevamenti-e-relativi-capi-secondo-le-principali-specie-di-bestiame-bovini|titolo=Aziende con allevamenti e relativi capi secondo le principali specie di bestiame. Bovini, bufalini, e|accesso=31 marzo 2022|dataarchivio=26 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230326032514/https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/100568aziende-con-allevamenti-e-relativi-capi-secondo-le-principali-specie-di-bestiame-bovini|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Artigianato ===
Nel settore dell'[[artigianato]] sono molto diffuse e rinomate la produzione [[artigianato|artigianale]] di attrezzi agricoli e la lavorazione del metallo.<ref name="Aci">{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p= 14}}</ref>
Inoltre sono significative le lavorazioni del [[ferro battuto]] finalizzata agli edifici pubblici, quella della [[ceramica]] e della [[porcellana]].
 
=== Industria ===
La città conobbe un forte sviluppo dell’industria a partire dagli anni’80 dell’Ottocento, tanto che ospitò anche stabilimenti di importanza nazionale, come la [[Necchi]] o la prima grande fabbrica italiana di seta artificiale e tessuti sintetici, la [[SNIA|Snia Viscosa]], sorta nel 1905. Nel 1951 quasi il 27% della forza lavoro di Pavia era addetta al settore industriale<ref>{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali28/43%20Brusa.pdf|titolo=L’industria pavese. Storia, economia, impattoambientale}}</ref>. A partire dagli anni ’70 del XX secolo la città subì una repentina [[deindustrializzazione]] che portò alla chiusura di molte aziende, soprattutto quelle dei settori chimico e meccanico, mentre conobbero sviluppo quelle legate al settore alimentare<ref>{{Cita web|url=https://www.assolombarda.it/presidente/le-aziende-e-il-territorio/il-territorio-di-pavia|titolo=Il territorio di Pavia}}</ref>, come la [[Riso Scotti]], le aziende farmaceutiche e quelle legate alla filiera del [[packaging]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it/wps/portal/LS/Home/News/Dettaglio-News/2018/05-maggio/cresce-pavia-business-packaging|titolo=Cresce a Pavia il business del packaging}}</ref>. Fortemente in crescita è, infine, il settore della [[Elettronica|microelettronica]] che, grazie alla collaborazione tra [[Università degli Studi di Pavia|università]] e operatori privati, ha visto nascere a Pavia un micro-distretto ad alta specializzazione che offre lavoro a oltre 500 ingegneri elettronici e dottori di ricerca, tanto che anche alcune grandi aziende del settore, come la [[STMicroelectronics]], hanno creato centri di ricerca insieme all'ateneo pavese<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/a-pavia-l-eldorado-microelettronica-AEoIZ3JB|titolo=A Pavia l’Eldorado della microelettronica|autore=Luca Orlando|sito=Il Sole 24 ORE|data=4 aprile 2022|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref>.
 
=== Turismo ===
Pavia ha fatto parte del circuito delle [[città d'arte]] della Pianura Padana dal 1999 al 2018, anno di scioglimento dell'ente<ref>{{Cita web|url=https://www.circuitocittadarte.it/|titolo=Città d'arte della pianura Padana.}}</ref>. A partire dagli anni duemila il turismo ha rappresentato un settore in forte espansione sul territorio: nel 2018 il territorio provinciale si era qualificato come uno dei più attrattivi della regione per quanto riguardava il turismo nazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it/wps/portal/LS/Home/News/Dettaglio-News/2019/06-giugno/turismo-pavia-territorio-piu-attrattivo-della-lombardia/turismo-pavia-territorio-piu-attrattivo-della-lombardia|titolo=Turismo: Pavia è il territorio più attrattivo della Lombardia per il turismo nazionale}}</ref>, mentre nel 2019 la [[provincia di Pavia]] attirò 233.517 arrivi e contò 487.485 pernottamenti<ref>{{Cita web|url=https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/442arrivi-e-presenze-di-clienti-italiani-e-stranieri-nel-complesso-degli-esercizi-ricettivi-italia|titolo=Arrivi e presenze di clienti italiani e stranieri nel complesso degli esercizi ricettivi. - Italia, Lombardia e province lombarde|accesso=30 marzo 2022|dataarchivio=31 marzo 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220331171520/https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/442arrivi-e-presenze-di-clienti-italiani-e-stranieri-nel-complesso-degli-esercizi-ricettivi-italia|urlmorto=sì}}</ref>, dei quali, rispettivamente, 56.604 e 107.831 nel solo comune di Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/100918comuniarrivi-e-presenze-negli-esercizi-ricettivi-totali-comunale|titolo=Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi totali. Comunale|accesso=30 marzo 2022|dataarchivio=29 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220929201610/https://www.asr-lombardia.it/asrlomb/it/100918comuniarrivi-e-presenze-negli-esercizi-ricettivi-totali-comunale|urlmorto=sì}}</ref>.
Nel 2020, anno durante quale il turismo fu pesantemente colpito dalla pandemia di [[COVID-19|Covid 19]], la provincia di Pavia (insieme alla [[provincia di Sondrio]]) "assorbì" meglio di altri territori lombardi gli effetti negativi delle limitazioni imposte dal virus con una contrazione del -52,6% per quanto riguarda gli arrivi e del -46,7% per i pernottamenti (la media regionale fu -66,3% per gli arrivi e -60,8% per i pernottamenti<ref>{{Cita web|url=https://explora.in-lombardia.it/wp-content/uploads/2021/04/PoliS-Lombardia-%E2%80%93-Flussi-turistici-in-Lombardia-2020.pdf|titolo=Flussi turistici in Lombardia
anno 2020}}</ref>).
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Ponte dell'impero.JPG|miniatura|Il [[Ponte della Libertà (Pavia)|ponte della Libertà]] (1936).]]
Storicamente posta lingo la [[strada statale 35 dei Giovi]], Pavia dispone altresì di due uscite lungo l'[[Autostrada A7 (Italia)|Autostrada A7]].
 
Per Raggiungere Pavia provenendo dal centro-sud Italia è consigliata l'uscita di Stradella Broni (Autostrada A21 TO-PC-BS), dalla quale si raggiunge comodamente il centro cittadino in 20 minuti.
Situata lungo la [[strada statale 35 dei Giovi]], Pavia dispone anche di due uscite autostradali sull'[[Autostrada A7 (Italia)|autostrada A7]], entrambe poste però al di fuori del territorio comunale (Pavia Nord si trova nel comune di [[Bereguardo]] e Pavia Sud in quello di [[Gropello Cairoli]]).
 
La città di Pavia possiede tre tangenziali: due con caratteristiche autostradali, dotate di due corsie per ogni senso di marcia ([[Autostrada A54 (Italia)|autostrada A54]], detta anche ''tangenziale ovest,'' e un raccordo autostradale, chiamato [[Autostrada A53 (Italia)|autostrada A53]], che collega la città con l'[[Autostrada A7 (Italia)|autostrada A7]] in corrispondenza del casello autostradale di Pavia Nord-[[Bereguardo]]), e una con una corsia per ogni senso di marcia, che collega la tangenziale [[Autostrada A54 (Italia)|A54]] con la [[strada statale 617 Bronese]], che porta verso il [[Ponte della Becca]] (la cosiddetta ''[[Tangenziale nord e tangenziale est di Pavia|tangenziale nord ed est]]).''
 
Numerose strade si diramano dalla città (le più importanti sono: la [[Strada statale 234 Codognese|SP ex SS 234 Pavia-Cremona]], la [[Strada statale 235 di Orzinuovi|SP ex SS 235 Pavia-Brescia]], la [[Strada statale 526 dell'Esticino|SS 526 Pavia-Magenta]] e la [[Strada statale 617 Bronese|SS 617 Pavia-Broni]]).
Numerose strade provinciali si diramano dalla città.
 
=== Ferrovie e tranvie ===
[[File:Pavia staz ferr lato strada.JPG|thumb|Pavia[[Stazione stazionedi Pavia|Stazione ferroviaria di Pavia]] (1862).]]Pavia è dotata di tre stazioni ferroviarie:
 
*La [[stazione di Pavia]], posta lungo la [[ferrovia Milano-Genova]], è fermata di treni a breve e a lunga percorrenza diretti verso località italiane, svizzere, austriache e tedesche. Inaugurata nel 1867<ref>{{Cita libro|autore=Marco Morandotti|titolo=Pavia e la sua stazione:un percorso tra storia e tecnica|anno=2000|editore=Provincia di Pavia|città=Pavia|pp=179-192|opera=Dentro e fuori le mura. Spazio urbano ed extraurbano a Pavia dall'età classica alle soglie del Duemila}}</ref>, è servita da treni [[Treno regionale (Italia)|regionali]] svoltie da[[Passante ferroviario di Milano|suburbani]] di [[Trenord]] (nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]] e), da collegamenti a lunga percorrenza ([[Frecciarossa]], [[Frecciabianca]], [[InterCity (Italia)|Intercity]], [[Intercity Notte|Intercity notte]], [[Treno regionale veloce|regionali veloci]]) operati da [[Trenitalia]], èe postada lungocollegamenti lainternazionali ([[FerroviaEuroCity|Eurocity]] Milano-Genovaed [[Euronight]]) costituendooperati dalle [[Ferrovie Federali Svizzere]] e dalle [[Österreichische Bundesbahnen|Ferrovie Austriache]]<ref>{{Cita web|url=https://www.oltrepolombardo.com/2022/11/23/dal-prossimo-11-dicembre-da-pavia-ci-sara-ogni-sera-un-treno-per-vienna-e-monaco-di-baviera/|titolo=Dal prossimo 12 dicembre da Pavia ci sarà ogni sera un treno per Vienna e Monaco di Baviera|sito=oltrepolombardo|data=23 novembre 2022|accesso=26 novembre 2022}}</ref>. altresìCostituisce località di diramazione per le linee [[Ferrovia Pavia-Cremona|Pavia-Cremona]], [[Ferrovia Pavia-Mortara-Vercelli|Pavia-MortaraVercelli]] e, [[Ferrovia Pavia-Alessandria|Pavia-Alessandria]]. Si(via può[[Valenza giungere(Italia)|Valenza]]) ine pienocapolinea centromeridionale cittadinodella con[[Passante una camminata a piediferroviario di 10Milano|linea minuti.suburbana InoltreS13]] dallaper stazione con poche fermate[[Stazione di autobusMilano siNord possonoBovisa|Milano raggiungereNord ilBovisa Policlinico- San Matteo e gli istituti ospedalieri "SPolitecnico]].Maugeri" e "Mondino"
*La [[stazione di Pavia Porta Garibaldi]], fermata posta sulla linea ferroviaria [[Ferrovia Pavia-Cremona|Pavia-Cremona]], è collegata alla principale stazione pavese con un tempo di percorrenza di circa 6 minuti. Situata presso il naviglio pavese, in Viale Sardegna, serve il quartiere di San Giovannino, la zona di Viale Partigiani e il Cimitero monumentale.
*La [[stazione di Motta San Damiano]], fermata posta sulla linea ferroviaria [[Ferrovia Pavia-Cremona|Pavia-Cremona]], è situata all'interno del territorio comunale, ma serve l'adiacente centro abitato di [[Motta San Damiano]], frazione del comune di [[Valle Salimbene]].
 
In passato erano attive fra il [[1880]] e il [[1936]] la [[tranvia Milano-Pavia]] e tra il [[1884]] e il [[1934]] la [[tranvia Pavia-Sant'Angelo Lodigiano]].
La [[stazione di Pavia Porta Garibaldi]] posta sulla linea ferroviaria per Cremona, permette di raggiungere la principale stazione pavese in treno con tempi di percorrenza di circa 6 minuti. Situata lungo il naviglio pavese in Viale Sardegna, serve il quartiere di San Giovannino, la zona di Viale Partigiani e il Cimitero monumentale. Dalla stazione si raggiunge comodamente il Municipio e la sede centrale dell'Università tramite un camminamento che attraversate le Mura di cinta spagnole permette di arrivare nel centro storico cittadino.
 
=== Mobilità urbana ed extraurbana ===
In passato erano attive, fra il [[1880]] e il [[1936]] la [[tranvia Milano-Pavia]] e tra il [[1884]] e il [[1934]] la [[tranvia Pavia-Sant'Angelo Lodigiano]].
Il servizio di trasporto su strada, sia urbano sia extraurbano, è assicurato da autoservizi svolti dalla società [[Autoguidovie]]. In città operano 10 linee urbane diurne, una linea urbana notturna, 5 linee suburbane e 5 linee dedicate agli studenti. Numerose sono le autolinee extraurbane che fanno capolinea presso l'[[Autostazione di Pavia|autostazione]] di via Trieste, a poca distanza dalla [[Stazione di Pavia|stazione ferroviaria]], che collegano frequentemente Pavia con altre città ([[Milano]], [[Vigevano]], [[Lodi]], [[Voghera]], [[Castel San Giovanni]], [[Varzi]], ecc.). Nei paraggi dell'autostazione si fermano anche alcune linee a lunga percorrenza (MarinoBus, Eurobus Consorzio Autolinee, Gruppo STAT) che garantiscono collegamenti giornalieri e periodici con il Centro e il Sud Italia.
 
In passato era presenta una [[Tranvia di Pavia|linea tranviaria urbana]], che operò fra il [[1913]] e il [[1954]], sostituita da una [[Tranvia di Pavia|filovia]] a sua volta soppressa nel [[1968]] (i percorsi della tranvia e della filovia sono sostituiti da due linee della rete di autoservizi cittadina).
=== Mobilità urbana ===
 
Il servizio di trasporto urbano è assicurato da autoservizi svolti dalla società [[LINE]]. In passato era presenta una [[Tranvia di Pavia|linea tranviaria urbana]], che operò fra il [[1913]] e il [[1954]], sostituita da una [[Tranvia di Pavia|filovia]] a sua volta soppressa nel [[1968]].
=== Car sharing ===
Sul territorio comunale sono presenti cinque postazioni dove è possibile noleggiare auto tramite il [[car sharing]]. Le postazioni si trovano: sul piazzale della [[Stazione di Pavia|Stazione Ferroviaria]] (dove il servizio può essere integrato con il trasporto ferroviaria e in particolare con la [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|linea suburbana]] S13 Pavia- Milano di [[Trenord]]), in piazzale Golgi (vicino al [[Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo|Policlinico San Matteo]]), in piazza Italia (nei pressi dell'[[Università degli Studi di Pavia|università]]), in strada Cascina Cascinazza e in piazzale San Giuseppe. Gli autoveicoli che svolgono il servizio di car sharing hanno l'accesso gratuito nelle zone del centro storico a traffico limitato (ZTL<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/aree-tematiche/mobilita-e-trasporti/muoversi-in-macchina/articolo80.html|titolo=Pavia in Car Sharing|sito=Comune di Pavia|accesso=31 marzo 2022}}</ref>).
 
=== Idroscalo ===
[[File:Idroscalo di pavia.jpg|thumbminiatura|L'idroscaloex [[Idroscalo di Pavia|Idroscalo]] (1926).]]
L'[[idroscalo di Pavia]] venne inaugurato il 1º aprile [[1926]] da [[Benito Mussolini]] per servire come punto di rifornimento e sosta per gli idrovolanti della linea Torino-Venezia-Trieste<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00948/|titolo=Idroscalo}}</ref> della [[Società Italiana Servizi Aerei]]. Cessato da tempo il suo utilizzo, l'infrastruttura versa in stato di abbandono.
Nel 1999 la struttura è stata venduta<ref>[https://www.quatarobpavia.it/quattro-curiosita-idroscalo-di-pavia/ I segreti dell'Idroscalo di Pavia: 4 curiosità che pochi conoscono]</ref> a privati per il risanamento e la realizzazione di spazi commerciali e nel 2017 ha ottenuto il via libera dalla Commissione Paesaggio per la riqualificazione.
 
=== Aeroporti ===
L'[[idroscalo di Pavia]] venne inaugurato il 1º aprile [[1926]] da [[Benito Mussolini]] per servire come punto di rifornimento e sosta per gli idrovolanti della linea Torino-Venezia-Trieste. Cessato da tempo il suo utilizzo, l'infrastruttura versa in stato di abbandono.
La città di Pavia è facilmente raggiungibile dagli aeroporti milanesi. Dai terminal di [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Malpensa]] con il servizio ferroviario del [[Malpensa Express]] si raggiunge la stazione di [[Stazione di Milano Nord Bovisa|Milano Nord Bovisa]] dalla quale partono ogni 30 minuti (dalle ore 5:25 alle ore 23:25) i treni suburbani della [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|linea S13]] per Pavia. Invece, dal terminal di [[Aeroporto di Milano-Linate|Linate]] con la metropolitana dell'[[ATM (Milano)|ATM]] ([[Linea M4 (metropolitana di Milano)|linea M4]]) si raggiunge la stazione di [[Stazione Forlanini (metropolitana di Milano)|Milano Forlanini]] dalla quale partono ogni 60 minuti i treni regionali della linea R34 per Pavia e Stradella, oppure la stazione<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.trenord.it/news/trenord-informa/comunicati-stampa/orario-invernale/|titolo=Trenord, dal 15 dicembre l'orario invernale|sito=www.trenord.it|accesso=15 gennaio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20241215212530/https://www.trenord.it/news/trenord-informa/comunicati-stampa/orario-invernale/|dataarchivio=15 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref> di [[Stazione di Milano Dateo|Milano Dateo]] dalla quale partono ogni 30 minuti (dalle ore 5:41 alle ore 23:41) i treni suburbani della [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|linea S13]] per Pavia.
 
=== Progetto IRMA ===
[[File:Pavia.jpg|miniatura|Il [[Ticino (fiume)|Ticino]] a valle della città, sullo sfondo il [[Duomo di Pavia|duomo]] e il [[monte Rosa]].]]
Nell'ambito del programma quadro di ricerca [[Horizon 2020]]<ref>Call 7.1 “Intelligent Transport Systems&nbsp;– Connectivity and information sharing for intelligent mobility”</ref>, il [[21 maggio]] 2014 da una collaborazione fra il dipartimento di Ingegneria dell'[[Università di Pavia|Università]] e il Comune di Pavia è nata IRMA, acronimo di ''Integrated Real-time Mobility Assistant'', progetto pilota europeo di un'[[applicazione web#caratterstiche|applicazione]] gratuita per sistemi Android e Internet<ref>{{cita web | url = http://www.unipv.eu/site/home/area-stampa/articolo10890.html | titolo = Dall'Università di Pavia l'app per muoversi in città (video) | sito = Università di Pavia | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151130015448/http://www.unipv.eu/site/home/area-stampa/articolo10890.html | dataarchivio = 30 novembre 2015 | urlmorto = sì | accesso = 1º febbraio 2019 }}</ref>, che è in grado di tracciare la posizione geografica e ottimizzare un itinerario di trasporto intermodale di persone e in ambito urbano verso la destinazione prescelta, basandosi su dati aggiornati in [[Sistema real-time|tempo reale]] riguardo a: traffico, meteo, viabilità e presenza di mezzi pubblici.<br />
L'applicazione viene sperimentata in 5 "[[Città intelligente#Reti di sensori wireless per le città intelligenti|città intelligenti]]", con mappe interattive e supporto multilingua, e ulteriori estensioni in [[Braille]], Smart TV e di interfaccia utente a favore di persone anziane, ipovedenti e diversamente abili<ref>{{cita web | url = http://www-wp.unipv.it/mobilitymanagement/wp-content/uploads/2016/01/SACCO-presentazione-convegno-21-maggio-2014.compressed.pdf | titolo = IRMA (Integrated Real-time Mobility Assistant): Mobilità per tutti in una città sostenibile | sito = Università di Pavia | formato = pdf | data = 21 maggio 2014 | pagine = 28 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190201230037/http://www-wp.unipv.it/mobilitymanagement/wp-content/uploads/2016/01/SACCO-presentazione-convegno-21-maggio-2014.compressed.pdf | dataarchivio = 1º febbraio 2019 | urlmorto = no}}, e [https://web.archive.org/web/20190201230459/http://www.unipv.eu/site/home/area-stampa/documento19619.html/ guida all'uso]</ref>. Profilatura e analisi del traffico hanno tra i loro potenziali [[stakeholder|portatori di interesse]] i seguenti soggetti: municipalità, aziende di trasporti, [[Service provider|fornitori di servizi informativi]].
 
Il team progettuale ha stimato una riduzione dell'inquinamento urbano da automobili di una percentuale sino al 30-40%, e un simile bilanciamento fra la domanda di mezzi pubblici prevista e quella effettivamente riscontrata in tempo reale. Il progetto è sviluppato con il contributo di giovani ricercatori, servizi cloud ([[Platform as a service]]), nonché riuso di codice e programmi a [[open source|sorgente aperto]]<ref>{{cita web | url = http://www-wp.unipv.it/mobilitymanagement/progetti-di-ricerca/irma-integrated-real-time-mobility-assistant/ | titolo = IRMA (Integrated Real Time Mobility Assistant) | sito = unipv.it | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190201232658/http://www-wp.unipv.it/mobilitymanagement/wp-content/uploads/2015/11/Scheda-informativa-progetto-IRMA.pdf | dataarchivio = 1º febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 1º febbraio 2019 }}</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Pavia}}
 
===Sindaci del Comune di Pavia dal dopoguerra ad oggi===
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
 
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec| 1945 | 1946 | Angelo Grassi | [[CLN]] | |-|}}
{{ComuniAmminPrec|1946|1948|Cornelio Fietta|||-|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|1948|1951|[[Carlo Milani]]|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
{{ComuniAmminPrec|1951|1956|[[Alberto Ricevuti]]|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
| 1946 | 1948 | Cornelio Fietta | | |-
{{ComuniAmminPrec|1956|1964|[[Bruno Fassina]]|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|1965|1970|Giovanni Vaccari|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]||-}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|1970||Gianpaolo Calvi|[[Democrazia Cristiana]]||[[Prosindaco]]|-|}}
| 1948 | 1951 | Carlo Milani | | |-
{{ComuniAmminPrec|1970||Sesto Bajno|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|1970|1971|Angelo Biancardi|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]||-|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|1971|1973|Mognaschi||[[Commissario prefettizio]]|-|}}
| 1951 | 1956 | Alberto Ricevuti | | |-
{{ComuniAmminPrec|1973|1980|[[Elio Veltri]]|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]||-}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|1980|1986|[[Giorgio Maini]]|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||-}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec| 1956 1986| 1964 1988| [[BrunoPierangelo FassinaGiovanolla]] | [[Partito SocialistaComunista Italiano|PSIPCI]] | |-|}}
{{ComuniAmminPrec|1988|1990|Sandro Bruni|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|1990|1993|Sandro Cantone|[[Democrazia Cristiana]]||-|}}
{{ComuniAmminPrec|1993||Domenico Gorgoglione||[[Commissario prefettizio]]|-|}}
| 1965 | 1970 | Giovanni Vaccari | [[Partito Socialdemocratico Italiano|PSDI]] | |-
{{ComuniAmminPrec|1993|1995|[[Rodolfo Jannaccone|Rodolfo Jannaccone Pazzi]]|[[Lega Nord]]||Elezioni 1993}}
}}
{{ComuniAmminPrec|1995|1996|Domenico Gorgoglione||[[Commissario prefettizio]]|-|}}
{{ComuniAmminPrec|1996|2005|[[Andrea Albergati]]|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]||Elezioni 1996 e 2000|}}
| 1970 | | Gianpaolo Calvi | | [[Prosindaco]] |-
{{ComuniAmminPrec|2005|2009|[[Piera Capitelli]]|[[Democratici di Sinistra|DS]]/[[Partito Democratico (Italia)|PD]]||Elezioni 2005|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|2009||Laura Bianchi||[[Commissario prefettizio]]|-|}}
{{ComuniAmminPrec|2009|[[2014]]|[[Alessandro Cattaneo]]|[[Popolo delle Libertà|PDL]]/[[Forza Italia (2013)|FI]]||Elezioni 2009|}}
| 1970 | | Sesto Bajno | [[Democrazia Cristiana]] | |-
{{ComuniAmminPrec|2014|[[2019]]|[[Massimo Depaoli]]|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]||Elezioni 2014|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|2019|2019|Flavio Ferdani||[[Commissario prefettizio]]|-|}}
{{ComuniAmminPrec|2019|2024|[[Fabrizio Fracassi]]|[[Lega Nord]]||Elezioni 2019|}}
| 1970 | 1971 | Angelo Biancardi | [[Partito Socialista Italiano|PSI]] | |-
{{ComuniAmminPrec|2024|''in carica''|[[Michele Lissia]]|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]||Elezioni 2024|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1971 | 1973 | Mognaschi | | [[Commissario prefettizio]] |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1973 | 1980 | [[Elio Veltri]] | [[Partito Socialista Italiano]] | |-
}}
{{ComuniAmminPrec
| 1980 | 1986 | Giorgio Maini | [[Partito Comunista Italiano|PCI]] | |-
}}
{{ComuniAmminPrec
| 1986 | 1988 | Pierangelo Giovanolla | [[Partito Comunista Italiano|PCI]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1988 | 1990 | Sandro Bruni | [[Democrazia Cristiana]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1990 | 1993 | Sandro Cantone | [[Democrazia Cristiana]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1993 | | Domenico Gorgoglione | | [[Commissario prefettizio]] |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1993 | 1995 | [[Rodolfo Jannaccone|Rodolfo Jannaccone Pazzi]] | [[Lega Nord]] | |-
}}
{{ComuniAmminPrec
| 1995 | 1996 | Domenico Gorgoglione | | [[Commissario prefettizio]] |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1996 | 2005 | [[Andrea Albergati]] | [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 2005 | 2009 | [[Piera Capitelli]] | [[Democratici di Sinistra|DS]]/[[Partito Democratico (Italia)|PD]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 2009 | | Laura Bianchi | | [[Commissario prefettizio]] |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 2009 | [[2014]] | [[Alessandro Cattaneo]] | [[Popolo delle Libertà|PDL]]/[[Forza Italia (2013)|FI]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 2014 | ''in carica'' | [[Massimo Depaoli]] | [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] | |-
|}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Il movimento delle città gemellate nasce dopo la seconda guerra mondiale per iniziativa di Jean-Marie Bressand che promuove la costituzione di "Monde Bilingue" che puntava a realizzare attraverso un'educazione bilingue la conoscenza tra i popoli come base per una pace duratura. Nel 1957 viene creata la Federazione Mondiale delle Città Gemellate<ref>{{Cita web|url=http://www.cittaunite.it/storia.html|titolo=Comitato Italiano Città Unite, Sezione italiana dell'Associazione Mondiale delle Città e Governi Locali Uniti|accesso=12 febbraio 2023|dataarchivio=12 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230212091556/http://www.cittaunite.it/storia.html|urlmorto=sì}}</ref>.
Pavia è gemellata con:<ref>{{cita web|url=http://aiccrelombardia.files.wordpress.com/2010/09/lista_aiccre_lombardia.pdf|titolo=Gemellaggi della Regione Lombardia|accesso=7 gennaio 2012}}</ref>
 
* {{Gemellaggio|Lituania|Vilnius}}
Pavia è gemellata con:<ref>{{cita web|url=http://www.comune.pv.it/site/home/il-comune/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi--twinning.html|titolo=Le città gemellate con Pavia / Pavia's twin towns and cities|accesso=2 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180402163853/http://www.comune.pv.it/site/home/il-comune/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi--twinning.html|dataarchivio=2 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Hildesheim}}
* {{Gemellaggio|Francia|Besançon}} (1965)
Besançon è stata la prima città gemellata con Pavia, con delibera del Consiglio Comunale del 9 luglio 1965. La decisione è stato l'ultimo atto di un lungo percorso iniziato nel 1961, per iniziativa di un cittadino di Voghera, nazionalizzato francese, che aveva promosso presso il comune transalpino l'idea di un gemellaggio con Pavia, come si legge nell'atto di promessa di gemellaggio del Consiglio comunale<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|titolo=Proposta di gemellaggio Pavia-Besancon|accesso=12 febbraio 2023|dataarchivio=26 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211226231444/https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* {{Gemellaggio|Libano|Hermel}}
* {{Gemellaggio|GreciaLituania|ZanteVilnius}} (1975)
* {{Gemellaggio|Germania|Hildesheim}} (2000)
Il gemellaggio è legato alla figura di [[Epifanio di Pavia|Sant’Epifanio]] (438-497) vescovo di Pavia. Il Vescovo di Hildesheim Otwino venuto nel 962 a Pavia a seguito di [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] decise di trasferire la gran parte dei resti del santo alla cattedrale di Hildesheim<ref>{{Cita web|titolo=Hildesheim (Germania)|url=https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|accesso=12 febbraio 2023|dataarchivio=26 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211226231444/https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|urlmorto=sì}}</ref>. Alcune ossa rimaste sono conservate nella chiesa pavese di [[Chiesa di San Francesco (Pavia)|San Francesco]].
* {{Gemellaggio|Germania|Hersbruck}} (2004)
Il gemellaggio con la città tedesca nasce nel ricordo di [[Teresio Olivelli]], partigiano cattolico, beatificato nel 1992, e morto nel [[Lager|lager nazista]] delle [[Schutzstaffel|SS]] presso Hersbruck il 17 gennaio 1945 mentre tentava di difendere un altro prigioniero. Questo ricordo è stato fonte di numerosi contatti tra le due città e nel 2003 il sindaco di Hersbruck, durante un convegno a Pavia ha proposto il gemellaggio<ref>{{Cita web|titolo=Hersbruck (Germania)|url=https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|accesso=12 febbraio 2023|dataarchivio=26 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211226231444/https://www.comune.pv.it/site/home/amministrazione/gemellaggi-e-cooperazione-internazionale/gemellaggi.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* {{Gemellaggio|Palestina|Betlemme}} (2006)
* {{Gemellaggio|Grecia|Zante}} (2006)
* {{Gemellaggio||Ayamé|stato=Costa d'Avorio}}
* Cagliari (14 febbraio 2020)
 
== Sport ==
{{W|Lombardia|dicembre 2021|sezione da adeguare al [[WP:COMUNI|modello di voce]]}}
{{F|sport|aprile 2014}}
=== Calcio ===
Pavia è sede dell'[[Associazione Calcio Pavia]], che milita in [[Lega Pro Prima Divisione]].
Ha sede nel comune la società di calcio [[Associazione Calcio Pavia 1911 Società Sportiva Dilettantistica|Associazione Calcio Pavia 1911]], che milita in [[serie D]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.tuttocampo.it/Lombardia/PV/News/1742373/pavia-la-serie-d-adesso-e-realta-il-racconto-della-gara|titolo=Pavia - la Serie D adesso è realtà! Il racconto della gara|sito=www.tuttocampo.it|accesso=4 maggio 2025}}</ref>. In passato la squadra è arrivata a disputare vari campionati di serie C e anche due di serie B.<ref>{{Cita web|url=https://www.personalreporter.it/news/il-calcio-sopra-la-traversa-pavia-calcio/|titolo=Il calcio sopra la traversa: Pavia Calcio - Articolo di Paola Montonati|data=19 dicembre 2020|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>
Per diversi anni la città è stata presente nei massimi campionati nazionali di Pallacanestro grazie alla [[Nuova Pallacanestro Pavia]]
 
Inoltre è sede del Cus Pavia Rugby che, dal minirugby alla Serie C Elite al Rugby 7 Femminile, coinvolge dal [[1933]] molte generazioni di giovani rugbisti pavesi.
Altre realtà minori sono: Frigirola 1952 (squadra del quartiere San Pietro in Verzolo)<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/AsdNuovaFrigirola|titolo=ASD Frigirola 1952|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>, Vallone Calcio (squadra dell'omonimo quartiere)<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/asdvallonecalcio/|titolo=ASD Vallone Calcio|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>, Aquilotti Celeres (squadra del quartiere Borgo Ticino)<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/aquilotticelerespv/|titolo=Aquilotti Celeres Calcio|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>, Mirabello 1957 (squadra dell'omonimo quartiere)<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Lombardia/TerzaCategoria/GironeBPavia/Squadra/Mirabello1957/1014862/Scheda|titolo=Scheda squadra Mirabello 1957|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>, Folgore (squadra del quartiere Pavia Ovest)<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/FolgorePavia/|titolo=USD Folgore|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>, Athletic Pavia (squadra del quartiere San Giovannino)<ref>{{Cita web|url=https://www.athleticpavia.it/|titolo=Athletic Pavia {{!}} La Scuola Calcio che cresce con te.|accesso=22 febbraio 2022}}</ref> e Pavia Academy<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Lombardia/PV/News/1576387/pavia-academy-i-biancoazzurri-presentano-la-prima-squadra-maschile|titolo=Pavia Academy - i biancoazzurri presentano la prima squadra maschile|accesso=1º settembre 2023}}</ref>.
 
Il calcio femminile è rappresentato dalla società Pavia Academy SSD<ref>{{Cita web|url=https://www.acpavia-academy.it/|titolo=Pavia Academy SSD}}</ref>, che milita nel campionato di [[Serie B (calcio femminile)|serie B]].<ref>{{Cita web|url=https://www.calciofemminileitaliano.it/calcio-femminile/serie-b/pavia-academy-inizia-a-delinearsi-la-rosa-per-il-nuovo-campionato-di-serie-b/|titolo=Pavia Academy: inizia a delinearsi la rosa per il nuovo campionato di Serie B|autore=Sebastiano Moretta|sito=Calcio femminile italiano|data=15 agosto 2024|lingua=it|accesso=14 ottobre 2024}}</ref>
 
=== Calcio a cinque ===
La locale squadra di [[Calcio a 5|futsal]] è il Pavia C5, che milita nel campionato di [[Serie C2 (calcio a 5)|serie C/2]].<ref>{{Cita web|url=https://www.oltrepolombardo.com/2022/04/13/il-pavia-c5-conquista-le-final-four-di-coppa-italia-e-viene-promosso-in-serie-b/|titolo=Calcio a 5 – Il Pavia C5 conquista le final-four di Coppa Italia e viene promosso in serie B|sito=oltrepolombardo|data=13 aprile 2022|accesso=14 aprile 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://paviacalcioa5.it/2022/02/la-coppa-italia-si-tinge-di-bianco-rosso-e-la-vittoria-del-sacrificio/|titolo=La Coppa Italia si tinge di bianco rosso, è la vittoria del sacrificio|autore=Angelo|sito=Pavia Calcio a 5|data=7 febbraio 2022|accesso=22 febbraio 2022}}</ref> La squadra femminile, invece, partecipa al campionato di serie C lombardo.<ref>{{Cita web|url=https://www.calcioa5anteprima.com/vacanze-finite-il-pavia-torna-al-lavoro-mandolesi-gruppo-completo-c-voglia-di-sorprendere-?fbclid=IwAR0gQQsVooyXJNzP2PDsiz5AJV_aZfz72bo6sB8NS_JnjzxmAvTWWffDOVE|titolo=Vacanze finite, il Pavia torna al lavoro. Mandolesi: Gruppo completo, cè voglia di sorprendere|sito=www.calcioa5anteprima.com|accesso=26 novembre 2022}}</ref>
 
=== Beach Soccer ===
La squadra femminile del Pavia Beach Soccer nel 2019 si è laureata campione del mondo vincendo la prima edizione del [[World Winners Cup]]<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Sport-Vari/28-10-2019/beach-soccer-pavia-campione-mondo-trionfo-le-ragazze-coach-mardente-350630618809.shtml|titolo=Pavia campione del mondo! Trionfo per le ragazze del beach soccer|sito=La Gazzetta dello Sport|accesso=18 luglio 2022}}</ref>.
 
=== Basket ===
[[File:PalaRavizza panorama 2008.jpg|miniatura|Partita di basket all'interno del [[PalaRavizza]].]]
Per diversi anni la città è stata presente nei massimi campionati nazionali di [[pallacanestro]] grazie alla [[Nuova Pallacanestro Pavia|Pallacanestro Pavia]], alla [[Onda Pavia]], al [[CUS Pavia Basket]] e al [[Basket Femminile Pavia]]. La piazza può vantare la conquista di un titolo nazionale universitario (campionato [[Littoriali]], nel [[1939]]), di una [[Coppa Italia Lega Nazionale Pallacanestro|Coppa Italia LNP]] (nel [[2001]]) e di uno [[Campionati italiani giovanili di pallacanestro|scudetto juniores nazionale]] (U19 femminile). Oggi le uniche squadre di pallacanestro rimaste sono la Pallacanestro Pavia 1933<ref>{{Cita web|url=https://www.ilticino.it/2023/07/31/basket-addio-omnia-torna-la-storica-pallacanestro-pavia/|titolo=Basket: addio Omnia, torna la storica Pallacanestro Pavia|sito=Il Ticino|data=31 luglio 2023|accesso=1º settembre 2023}}</ref> (che milita in [[Serie B2 (pallacanestro maschile)|serie B2]]) e la U.S. Basket Sanmaurense Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/sanmaurense.pavia|titolo=U.S. Basket Sanmaurense Pavia}}</ref> (che milita in [[Serie C (pallacanestro maschile)|serie C]]).
 
=== Pallavolo ===
La [[pallavolo]] femminile in passato ha disputato diverse stagioni di [[Serie A1 (pallavolo femminile)|serie A1]] e di [[Serie A2 (pallavolo femminile)|A2]] con la [[Pallavolo Villanterio|Riso Scotti Minerva Pavia]] (dal [[2005]] al [[2015]]). Attualmente esistono le squadre dell'Universo in Volley Pavia<ref>{{Cita web|url=https://universoinvolley.com/|titolo=A.S.D. Universo in Volley|accesso=22 febbraio 2022}}</ref> e del CUS Pavia Pallavolo<ref>{{Cita web|url=https://www.cuspavia.org/pallavolo/|titolo=Pallavolo|accesso=22 febbraio 2022}}</ref> (che militano in [[Serie B2 (pallavolo femminile)|serie B/2 femminile]])<ref>{{Cita web|url=https://www.oltrepolombardo.com/2022/04/20/volley-la-uiv-tecnilux-pavia-batte-binasco-e-vola-in-serie-b-2/|titolo=Volley – La UiV Tecnilux Pavia batte Binasco e vola in serie B/2|sito=oltrepolombardo|data=20 aprile 2022|accesso=22 aprile 2022}}</ref>. Dal 2021 al 2024 il [[PalaRavizza]] ha ospitato le gare casalinghe di [[Serie A3 (pallavolo)|serie A3]] maschile del Volley 2001 di [[Garlasco]].<ref>{{Cita web|url=https://www.volleynews.it/volley-2001-garlasco-il-palaravizza-di-pavia-casa-della-serie-a3/|titolo=Volley 2001 Garlasco, il PalaRavizza di Pavia "casa" della Serie A3|sito=Volley News|data=8 luglio 2021|accesso=13 luglio 2021}}</ref>
 
=== Rugby ===
Il [[Rugby a 15|rugby]] è rappresentato dal Cus Pavia che, dal minirugby alla [[Serie C (rugby a 15)|Serie C]] e al rugby femminile, coinvolge dal [[1933]] molte generazioni di giovani rugbisti pavesi<ref>{{Cita web|url=https://www.cuspavia.org/category/rugby/|titolo=Rugby}}</ref>. La squadra ha militato in [[Divisione Nazionale 1941-1942|serie A]] dal 1941 al 1943, e più recentemente in [[Serie B 2004-2005 (rugby a 15)|serie B]] dal 2003 al 2005.<ref>{{Cita web|url=https://www.localgymsandfitness.com/IT/Pavia/359474747475773/CUS-Pavia-Rugby|titolo=CUS Pavia Rugby, Piazzale Volontari del Sangue, Pavia (2022)|accesso=22 febbraio 2022}}</ref>
 
Oltre al CUS Pavia, esistono altre realtà rugbistiche in città: il Rugby Pavia ASD si dedica alla formazione di giovani atleti, con particolare attenzione al [[Mini rugby|minirugby]] e alle categorie giovanili.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.rugbypavia.it/|titolo=RUGBY PAVIA ASD|data=15 agosto 2024|accesso=26 marzo 2025}}</ref>
 
===Ginnastica===
La Ginnastica Pavese nasce nel lontano [[1897]]. Nel [[1923]] ha avviato a Pavia la pratica sportiva della [[pallacanestro]] e ha tenuto a battesimo i pionieri pavesi di questo sport. Ad oggi l’albo d’oro della Ginnastica Pavese può contare su 9 partecipazioni olimpiche, 25 atleti che hanno vestito la maglia azzurra e 1 titolo mondiale conseguito nel campionato master di pesistica nella classe W40.<ref>{{Cita web|url=https://www.ginnasticapavese.it/it/storia/|titolo=Storia|sito=Società Ginnastica Pavese A.S.D.|lingua=it|accesso=14 ottobre 2024}}</ref>
 
===Wrestling===
La città è sede della [[Italian Championship Wrestling|ICW]].
 
=== Impianti sportivi ===
Principali impianti sportivi presenti in città:
 
* [[Stadio Pietro Fortunati|Stadio "Pietro Fortunati"]]
* [[PalaRavizza|Palazzetto dello Sport "Giuliano Ravizza"]]
* PalaChiappero (dedicato al basket giovanile e altri sport).<ref>{{Cita web|url=https://www.paviaunotv.it/2023/02/08/la-voce-pavese-il-palachiappero-oscar-schmidt-e-lo-sport-su-cui-investire-ancora/|titolo=LA VOCE PAVESE - IL PALACHIAPPERO, OSCAR SCHMIDT E LO SPORT SU CUI INVESTIRE ANCORA|autore=Emanuele Bottiroli|sito=PAVIA UNO TV|data=8 febbraio 2023|accesso=3 marzo 2023}}</ref>
* PalaCUS (dedicato alla pallavolo, alla scherma, al tiro con l’arco e all’arrampicata sportiva).<ref name="cuspavia.org">{{Cita web|url=https://www.cuspavia.org/impianti/|titolo=Impianti|accesso=26 novembre 2022}}</ref>
* PalaCampus (dove vengono praticate le attività giovanili di pallavolo e le attività adattate sviluppate in collaborazione con il Corso di Laurea in Scienze Motorie Preventive e Adattate dell’Università di Pavia).<ref name="cuspavia.org" />
* Cus Pavia - Sede Nautica (dove si svolgono le attività di canoa e canottaggio).<ref name="cuspavia.org" />
* Campo Rugby Cravino.<ref>{{Cita web|url=https://www.cuspavia.org/rugby/|titolo=Rugby|accesso=26 novembre 2022}}</ref>
* Piscine Campus Aquae.<ref>{{Cita web|url=https://campusaquae.it/piscina-3/|titolo=PISCINA – Campus Aquae|accesso=26 novembre 2022}}</ref>
 
=== Eventi sportivi ===
* Tennis:Torneo DalInternazionale 2003Giovanile aldi [[Tennis]] ClubUnder Pavia14<ref>{{Cita web|url=http://www.webalice.it/e.valacca/TabelloniETA20032007.htm|titolo=I tabelloni, nellale primaverafoto e gli articoli della stampa di ognitutte anno,le edizioni del torneo dal 2003|accesso=14 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180114183924/http://www.webalice.it/e.valacca/TabelloniETA20032007.htm|dataarchivio=14 gennaio 2018|urlmorto=sì}}</ref>: si svolge ildal ''Torneo2003 Internazionaleal GiovanileTennis diClub Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.tennisclubpavia.it/|titolo=Il sito del Tennis UnderClub 14''Pavia}}</ref>, alnella primavera di ogni anno, e qualene prendono parte 32 ragazzi e 32 ragazze tra i migliori in Europa. Il Torneotorneo, sotto l'egida della Tennis Europe e della [[Federazione Italiana Tennis]], si articola in due tabelloni di singolare e due di doppio, maschile e femminile.
* Canottaggio[[Regata Pisa-Pavia]]: Sulleregata acquedi del[[canottaggio]] Ticinoche si svolge sulle acque del [[Ticino (fiume)|Ticino]] ad anni alterni, per commemorare gli studenti pavesi e pisani che parteciparono alla [[battaglia di Curtatone e Montanara|battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara]] del 29 maggio 1848, la celebre [[Regata Pisa Pavia]]. La gara si svolge in due manche con imbarcazioni ada otto vogatori (8+). Gli equipaggi (maschili) sono interamente composti da studenti regolarmente iscritti ai due Atenei e alcuni di loro fanno anche parte della nazionale italiana di canottaggio. L'albo d'oro (aggiornato all'edizione del 2009) vede Pavia condurre con 2836 vittorie contro le 16 di Pisa.
*Palio del Ticino: si svolge il secondo week-end di giugno. Nato nel 2006, si ispira alla storica [[Battaglia di Pavia (1431)|Battaglia fluviale di Pavia]] del [[1431]].<ref>{{Cita web|url=https://www.paliodelticino.com/|titolo=Palio del Ticino|sito=Palio del Ticino|accesso=9 marzo 2021}}</ref>
* Motonautica: Ogni anno si corre la Pavia-Venezia, il Raid internazionale più lungo al mondo. La manifestazione, che non ha eguali nella motonautica, si svolge lungo un percorso di 413&nbsp;km con partenza da Pavia ed arrivo a [[Venezia]]. L'itinerario è ormai quello classico, molto difficile, pieno di insidie quanto affascinante. Partenza da Pavia, dalla sede dell'Associazione Motonautica con marcia di trasferimento a velocità ridotta sino al [[Ponte della Becca]] (confluenza con il Po) e poi, di seguito, le altre dieci tappe e l'arrivo definitivo a Venezia Lido, presso la sede del Cantiere Venmar.
* [[Raid Pavia-Venezia]]: si svolge dal 1929 nel mese di giugno ed è il raid di [[motonautica]] più lungo al mondo corso in acque interne. La manifestazione si articola lungo un percorso di 413&nbsp;km con partenza da Pavia dalla sede dell'Associazione Motonautica (sulle acque del fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]]), con marcia di trasferimento a velocità ridotta sino al [[Ponte della Becca]] (confluenza con il [[Po]]) dove iniziano le tappe a cronometro (fino [[Volta Grimana]]). Poi, nuova tappa di trasferimento fino a [[Chioggia]] e, infine, parata dei soli vincitori (in assoluto e per categoria) fino all'[[Arsenale di Venezia|Arsenale]] di [[Lido di Venezia|Venezia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.motonauticapavia.it/raid/|titolo=Raid Pavia-Venezia}}</ref>.
* Maggio [[2000]]: la [[Nuova Pallacanestro Pavia]] viene promossa in LegaDue (ex serie A/2) e torna dopo 6 anni nella serie cadetta di basket
* [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia]]. La Nazionale U-21 ha disputato due partite allo [[Stadio Pietro Fortunati|stadio "Pietro Fortunati"]] di Pavia: nel settembre [[2003]] contro il [[Galles]] (vittoria italiana per 8-1) e nel marzo [[2005]] contro la [[Scozia]] (vittoria italiana per 2-0)<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/sport/calcio/nazionale/undergal/undergal/undergal.html|titolo=Repubblica.it/sport/calcio/nazionale: Grande l'Under di Gentile Galles strapazzato: 8-1|sito=www.repubblica.it|accesso=6 marzo 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/sport/calcio/nazionale/undersco/undersco/undersco.html|titolo=Repubblica.it » sport/calcio/nazionale » L'Under 21 non brilla ma la Scozia � battuta|sito=www.repubblica.it|accesso=6 marzo 2023}}</ref>.
* Marzo [[2003]]: partita della [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia]] contro il [[Galles]] (vittoria italiana per 8-1)
* [[Giro d'Italia]]: la città è stata più volte tappa del Giro. La prima apparizione fu nel [[1969]] (17° tappa: Celle Ligure-Pavia), poi tornò nel [[1981]], mentre nel [[1991]] [[Mario Cipollini]] fece sua la volata nella Pavia – Milano; infine, l’ultima apparizione fu quella del [[2003]], nella Arco – Pavia, vinta allo sprint da [[Alessandro Petacchi]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.milanosanremo.it/news/pavia-e-il-grande-ciclismo-una-storia-che-dura-da-136-anni/|titolo=Pavia e il grande ciclismo, una storia che dura da 136 anni|sito=www.milanosanremo.it|accesso=15 marzo 2025}}</ref>
* 26 maggio [[2003]]: la 16ª tappa del [[Giro d'Italia]] [[2003]] si è conclusa a Pavia con la vittoria di [[Alessandro Petacchi]]
* [[Pallavolo|Pallavolo femminile]]: nel [[2010]] il [[PalaRavizza|Palasport "Giuliano Ravizza"]] di Pavia ha ospitato la [[Supercoppa italiana 2010 (pallavolo femminile)|Supercoppa italiana]] di pallavolo femminile<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2010/12/02/423699-pallavolo.shtml|titolo=Pallavolo: Supercoppa italiana al Palaravizza di Pavia|autore=Il Giorno|sito=Il Giorno|data=2 dicembre 2010|accesso=22 giugno 2022}}</ref>.
* Settembre [[2005]]: partita della [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia]] contro la [[Scozia]] (vinta dall'Italia per 4-1)
*[[Nazionale di pallacanestro femminile dell'Italia|Nazionale di Pallacanestro Femminile dell'Italia]]: nel febbraio [[2018]] contro la [[Macedonia del Nord|Macedonia]], la Nazionale Femminile di basket ha disputato al [[PalaRavizza|Palasport "Giuliano Ravizza"]] di Pavia una gara valida per le qualificazioni europee 2019 (vittoria italiana per 93-33)<ref>{{Cita web|url=https://laprovinciapavese.gelocal.it/sport/2018/02/14/news/basket-femminile-italia-93-macedonia-33-1.16478821|titolo=Eurobasket a Pavia, Italia-Macedonia 93-33|sito=La Provincia Pavese|data=14 febbraio 2018|accesso=22 giugno 2022|dataarchivio=18 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218195858/http://laprovinciapavese.gelocal.it/sport/2018/02/14/news/basket-femminile-italia-93-macedonia-33-1.16478821|urlmorto=sì}}</ref>.
* Maggio [[2008]]: la [[Pallavolo Villanterio]] viene promossa in serie [[Serie A femminile FIPAV|A1]]
*[[Mille Miglia]]: la storica competizione automobilistica stradale ha fatto tappa a Pavia (controllo timbro) nel 2022<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/la-1000-miglia-per-la-prima-volta-passera-da-pavia/|titolo=La 1000 miglia per la prima volta passerà da Pavia|autore=stefano|sito=Quatarob Pavia|data=8 novembre 2021|accesso=12 novembre 2021}}</ref> e nel 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.quatarobpavia.it/1000-miglia-2023-passaggio-orari-pavia/|titolo=400 auto storiche della 1000 Miglia attraversano Pavia|autore=stefano|sito=Quatarob Pavia|data=15 giugno 2023|accesso=1º settembre 2023}}</ref>.
*[[Milano-Sanremo]]: la 115ª edizione della storica gara ciclistica svoltasi il 16 marzo 2024 è partita da Pavia<ref>{{Cita web|url=https://sport.sky.it/ciclismo/2024/02/13/milano-sanremo-2024-percorso-data|titolo=Milano-Sanremo, il percorso: si parte da Pavia|autore=Sky Sport|sito=sport.sky.it|data=16 marzo 2024|lingua=it|accesso=22 marzo 2024}}</ref>. Fino al 2027 la città sarà sede di partenza della corsa<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.gazzetta.it/Ciclismo/classiche/12-02-2025/milano-sanremo-2025-percorso-e-altimetria-partenza-da-pavia-fino-al-2027.shtml|titolo=Milano-Sanremo 2025, ecco il percorso: confermato il via da Pavia fino al 2027|sito=La Gazzetta dello Sport|accesso=25 febbraio 2025}}</ref>.
 
=== Sport acquatici ===
Verso laDalla fine dell'800 nasconoa tempi più recenti sono nate una serie di associazioni remiere, che con il tempo amplianohanno ampliato la loro attività a diverse altre discipline sportive acquatiche.
* [[Società Canottieri Ticino]]<ref>{{Cita -web|url=https://www.canottieriticino.it/|titolo=Home}}</ref>, fondata nel 1873 come società di [[canottaggio]], mantiene la tradizione dei ''barcé''<ref>{{Cita web|url=https://libreriadelmare.it/negozio/il-barce-gatti-p-9788842555179/|titolo=il barcè|sito=Libreria del Mare|lingua=it|accesso=14 ottobre 2024}}</ref> e dal 2009 la disciplina del [[dragonboat]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.canottieriticino.it/dragonboat/|titolo=Dragonboat – Canottieri Ticino Pavia|accesso=2025-05-25}}</ref>.
* Battellieri Colombo<ref>{{Cita -web|url=https://battelliericolombo.it/|titolo=Home}}</ref>, nata da una costola della CannottieriCanottieri Ticino nel 1885, promuove le attività di canoa e di voga alla pavese su ''barcè.''
* Associazione Motonautica Pavia<ref>{{Cita web|url=https://www.motonauticapavia.it/|titolo=Home}}</ref>: dal 1929 si concentra sulla promozione delle attività sportive acquatiche, in particolar modo nella promozione dell'annuale raid Pavia-Venezia.
* Associazione Motonautica Pavia
* Club Vogatori Pavesi<ref>{{Cita web|url=https://www.fondoambiente.it/luoghi/club-vogatori-pavesi|titolo=Club Vogatori Pavesi}}</ref>: fondata nel 1983, organizza attività ed iniziative culturali e sportive legate alla voga alla pavese su ''barcè'' e al fiume Ticino, alla sua vita, cultura e salvaguardia.
* Club Vogatori Pavesi - la più recente fondata nel 1983
* Cus Pavia<ref>{{Cita -web|url=https://www.cuspavia.org/|titolo=Home}}</ref>, sezione [[canottaggio]] e [[Canoa/kayak|canoa]] -: fondato nel 1946, ereditaha ereditato la tradizione tramandata dalle più antiche società remiere pavesi. È l'unica società che pratica canottaggio a Pavia. La disciplina della canoa viene praticata invece a Pavia anche dalla Canottieri Ticino.
* AICS Pavia Nuoto a.s.d<ref>{{Cita web|url=https://www.aicspavianuoto.it/|titolo=Home|accesso=31 -gennaio 2021|dataarchivio=21 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210121184623/https://www.aicspavianuoto.it/|urlmorto=sì}}</ref>.: società di nuoto agonistico, master e paralimpicopara-olimpico fondata nel 1969, ha sede nella piscina comunale sita. in via Folperti.
* Pavia Pallanuoto<ref>{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/paviapallanuoto/|titolo=Home}}</ref>, società agonistica fondata nel 1994, che milita in [[Promozione (pallanuoto maschile)|Promozione]].
 
* Campus Team Pavia<ref>{{Cita web|url=https://campusaquae.it/2022/09/21/campus-team-pavia-2022-2023/|titolo=Campus Team Pavia 2022-2023 – Campus Aquae|sito=campusaquae.it|accesso=14 ottobre 2024}}</ref>, società agonistica che promuove la pallanuoto (campionato Libertas), il nuoto agonistico e il nuoto sincronizzato.
==Galleria d'immagini==
{{organizzare|Galleria esagerata, non prevista dal modello di voce, da ristrutturare e ridimensionare.}}
<gallery>
File:Cupola Arnaboldi.jpg|La Cupola Arnaboldi ([[1882]])
File:Pavia 1.jpg|''Corso Mazzini'', una tipica strada del centro storico
File:Ticino a Pavia - Natanti.jpg|Natanti sul Ticino a Pavia
File:Ponte coperto di Pavia.jpg|[[Ponte Coperto di Pavia]]
File:Pavia 2.JPG|''Piazza della Vittoria'', la piazza principale
File:Italy - Pavia - Borgo Basso.jpg|[[Ponte Coperto di Pavia#Borgo Ticino|Borgo Ticino]], il quartiere di Pavia che si estende al di là del fiume, fuori dalle antiche mura della città
File:Italy Pavia Ponte vecchio.JPG|Un'altra immagine del Ponte Coperto di Pavia
File:Italy - Pavia - Ruins of the old bridge.jpg|Le rovine dell'antico [[Ponte Coperto di Pavia#Il ponte trecentesco|ponte trecentesco]] si intravedono nelle acque del [[Ticino (fiume)|Ticino]]
File:Old_Bridge_in_pavia_by_night.jpg|Veduta notturna del ''Ponte Coperto''
File:Pavia türme1.jpg|Le torri medievali di ''Piazza Leonardo da Vinci''
File:Pavia - San Lanfranco.jpg|Chiesa di San Lanfranco (1257)
File:Ponte dell'impero.JPG|Il Ponte della Libertà, sullo sfondo la cupola del Duomo
File:Aula magna-University-Pavia-Italy.jpg|Aula Magna dell'Università di Pavia
File:Monumento Alessandro Volta Pavia.jpg|Monumento ad Alessandro Volta
</gallery>
 
== Note ==
 
<references/>
 
[[File:20160807-Pavia-002.jpg|sinistra|miniatura|3x3px]]
 
== Bibliografia ==
* Carlo Cairati, ''Pavia viscontea. La capitale regia nel rinnovamento della cultura figurativa lombarda. Vol. 1: castello tra Galeazzo II e Gian Galeazzo (1359-1402)'', Milano, Scalpendi Editore, 2021.
* Dario Mantovani, ''Il lungo cammino dei mercanti di sapienza. Le origini dell'Università di Pavia nella storiografia dal XIV al XX secolo'', in ''Almum Studium Papiense'', Cisalpino, (2012).
* Chiara Porqueddu, ''Il patriziato pavese in età spagnola. Ruoli familiari, stile di vita, economia'', Milano, Edizioni Unicopli, 2012.
* Piero Majocchi, ''Pavia città regia: storia e memoria di una capitale altomedievale'', Roma, Viella, 2008.
* Giovanna Forzatti Golia, ''Istituzioni ecclesiastiche pavesi dall'età longobarda alla dominazione visconteo- sforzesca'', Roma, Herder, 2002.
* ''Storia di Pavia'', I, ''L’età antica'', Pavia, Banca del Monte di Pavia, 1984.
* ''Storia di Pavia'', II, ''L’alto medioevo'', Milano, Banca del Monte di Lombardia, 1987.
* ''Storia di Pavia''; III, ''Dal libero comune alla fine del Principato indipendente: 1024-1535'', III Vol., Milano, Banca del Monte di Lombardia, 1990&nbsp;–1996.
* ''Storia di Pavia'', IV, ''L'età spagnola e austriaca'', Milano, Banca del Monte di Lombardia, 1995.
* ''Storia di Pavia'', V, ''L'età moderna e contemporanea'', Milano, Banca Regionale Europea, 2000.
* ''Dentro e fuori le mura. Spazio urbano ed extraurbano a Pavia dall'età classica alle soglie del Duemila'', in “Annali di Storia Pavese”, XXVI (1998).
* ''Dentro e fuori le mura. Spazio urbano ed extraurbano a Pavia dall'età classica alle soglie del Duemila'' in “Annali di Storia Pavese”, XXVII (1999).
* ''Dentro e fuori le mura. Spazio urbano ed extraurbano a Pavia dall'età classica alle soglie del Duemila'' in “Annali di Storia Pavese”, XVIII (2000).
* Susanna Zatti (a cura di), ''Pavia neoclassica. La riforma urbana 1770- 1840'', Vigevano, Diakronia, 1994.
* Donata Vicini (a cura di), ''Pavia, materiali di storia urbana il progetto edilizio 1840-1940'', Pavia, Emi, 1988.
* Adriano Peroni, Maria Grazia Albertini Ottolenghi, Donata Vicini, Luisa Giordano, ''Pavia. Architetture dell’età sforzesca'', Torino, Istituto Bancario San Paolo, 1978.
* {{Cita libro|autore=Rino Cammilleri |titolo=Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni |editore=Edizioni Ares|città=Milano|anno=2020|ISBN=978-88-815-59-367|cid=Cammilleri}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Provincia di Pavia]]
* [[Parco naturale lombardo della Valle del Ticino]]
* [[Storia di Pavia]]
* [[Università di Pavia]]
* [[Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo|Policlinico San Matteo]]
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* [[Ponte Coperto di Pavia]]
* [[Certosa di Pavia]]
* [[Chiesa di Santa Maria di Canepanova|Santa Maria di Canepanova]]
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* [[Università degli Studi di Pavia]]
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== Collegamenti esterni ==
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{{box successione
|tipologia = oggetto
|carica = Tappa dell'[[itinerario di Sigerico]]
|immagine =
|precedente = ''Mansio XL – Sce Cristine'' ([[Santa Cristina (Santa Cristina e Bissone)|Santa Cristina]])
|periodo = ''Mansio XLI – Pamphica''
|successivo = ''Mansio XLII – Tremel'' ([[Tromello]])
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