Distaccamento Garibaldi "Tino Ferdiani": differenze tra le versioni

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Il '''Distaccamento Garibaldi "Tino Ferdiani"''' (già '''"Luigi Boscarin"''') fu il primo nucleo partigiano nato nell'area bellunese e fu intitolato inizialmente a [[Luigi Boscarin]] (o Buscarin) e successivamente a [[Tino Ferdiani]], uno dei primi volontari morti durante un'azione del distaccamento.<br />
Esso venne creato il 7 novembre [[1943]] presso la [[Casera (ricovero alpino)|casera]] "Spàsema" di [[Lentiai]] per iniziativa del Comando Veneto delle [[Brigate Garibaldi]] ed alla presenza di uno dei suoi responsabili, [[Amerigo Clocchiatti]] “Ugo”.
A partire da questo nucleo si sviluppò gran parte dell'organizzazione partigiana che nei mesi successivi si articolò nelle principali [[brigata partigiana|divisioni partigiane]] del Veneto: la “Divisione Belluno“, che operò nel territorio dell'omonima provincia, e la [[Divisione Nino Nannetti]], che operò nella [[Sinistra Piave]], nell'altipiano del [[Cansiglio]], nell'area di [[Vittorio Veneto]] e nella [[valle del Vajont]].
 
== Le sedi del Nucleo partigiano nell'inverno 1943/1944 ==
Se si considera che dal 13 settembre 1943 la provincia di Belluno venne annessa al [[III Reich]] come “[[Zona d'operazioni delle Prealpi|Alpenvorland]]” e diretta da un commissario tedesco, Franz Hofer, si comprende la difficoltà dell'organizzazione partigiana e la necessità di continui spostamenti dei gruppi di resistenti armati. Così verso la fine del mese di dicembre [[1943]] il Nucleo si spostò più volte per trovare una base adatta per passare l'inverno. Dalla casera sopra Lentiai ad un'altra casera nella [[Valle del Mis]] il nucleo oltrepassò quindi il [[Cordevole]] e dal Pian Cajada arrivò a [[Longarone]]. Dopo aver attraversato il [[Piave]] si acquartierò fino al marzo [[1944]] nelle valli: di Val Mesàz (o, in veneto, Mesazzo) nel comune di e [[Erto e Casso]], e la valle del [[Vajont|Val Vajont]], sotto il [[Monte Toc]]. La [[stazione ferroviaria]] di Faé - Fortogna (frazione di [[Longarone]] fu il punto per rifornimenti e di arrivo dei volontari che nel primo periodo provenivano numerosi (si stima un centinaio) dall'[[Emilia-Romagna]].
 
== I protagonisti ==
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=== Tino Ferdiani ===
* Innocenzo Fergnani, detto [[Tino Ferdiani]], di [[Castel Bolognese]], morì a [[Forno di Zoldo]] il 7 gennaio [[1944]] a seguito della caduta accidentale in un burrone durante una un'azione contro il farmacista fascista del luogo.
 
=== Amerigo Clocchiatti ===
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|collegamento_onorificenza=Valor militare
}}
* Amerigo Clocchiatti “Ugo” (Colugna, frazione di [[Tavagnacco]] (Udine) 8 dicembre 1911, [[Alzate Brianza]], 1994), operaio, fu il promotore del Nucleo. Nel 1930, deferito al [[Tribunale Speciale]] si rifugiò in Francia per due anni. Nel 1932 rientrò in Italia per diventare segretario del PCI clandestino a Udine. Nel 1933 dovette fuggure ancora in Francia e da qui passò a Mosca alla scuola del PCUS. Rientra clandestinamente nel 1942 dopo aver partecipato alla [[Resistenza francese]]. Dall'8 settembre [[1943]] ebbe l'incarico di organizzare i [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]] e le [[Brigate Garibaldi]] nel Veneto. Dall'aprile al novembre 1944 fu il [[commissario politico]] della Divisione Garibaldina "Nino Nannetti" e successivamente, fino al marzo 1945, partecipò al Comando del [[Corpo volontari della libertà]] ([[CVL]]) di Milano. Finita la guerra diresse le Federazioni del PCI di Padova e di Piacenza, fu deputato comunista nella [[Deputati della I legislatura della Repubblica Italiana|I Legislatura]], [[Deputati della II legislatura della Repubblica Italiana|II Legislatura]], [[Deputati della III legislatura della Repubblica Italiana|III Legislatura]].
 
== I primi volontari ==
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=== Rizzieri Raveane ===
* Rizzieri Raveane “Nicolotto” di Feltre, comunista, ex combattente di Spagna e ex confinato a [[Ventotene (isola)|Ventotene]], fu il primo comandante del Nucleo, successivamente assumerà il comando di una Brigata Garibaldi della Divisione “Belluno”.
=== Manlio Silvestri ===
* Manlio Silvestri “Giovanni Monforte”Monteforte”, ([[Saccolongo]] 9 settembre [[1916]] - [[Sappada]] 29 luglio [[1944]]), operaio, comunista, ex combattente nelle [[Brigate Internazionali]] in Spagna, prigioniero a Vernet d'Ariège in [[Francia]], confinato a [[PonzaVentotene (isola)|Ventotene]] nel [[1941]]. Fu il primo [[commissario politico]] del Nucleo. Successivamente operò nel Trentino. Catturato a [[Borgo Valsugana]], fu processato a Bolzano dal Tribunale Speciale tedesco e condannato a morte con Bortolotti, Peruzzo, Frank; venne fucilatoimpiccato a Sappada con gli altri due partigiani (Armando Bortolotti di [[Castello-Molina di Fiemme|Castel di Fiemme]] e Angelo Peruzzo dinato a [[Enego]]) e residente a Borgo Val Sugana, dopo che era saltato uno scambio di prigionieri. Il partigiano Frank venne fucilato a Fonzaso del Grappa.
 
=== Giuseppe Gaddi ===
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}}
 
* [[Giuseppe Gaddi|Giuseppe Gaddi "Sandrinelli"]], ([[Trieste]], 1º settembre [[1909]] - 15 settembre [[1982]]), operaio, iscritto al PCI, condannato nel 1928 dal [[Tribunale Speciale]] a 10 anni di carcere. Uscito nel 1932 si trasferì in Francia redattore del quotidiano "La voce degli italiani". Arrestato, uscì dal carcere l' 8 settembre 1943 ed entrò nella Resistenza. Catturato, fu inviato in un campo di concentramento in Germania. Dopo essere fuggito continuò la lotta nelle [[Brigate Garibaldi]]. Medaglia d'argento al V.M. Nel dopoguerra si dedicò alla vita politica e alla ricerca storica con una notevole produzione di opere<ref>Istituto Storico bellunese della Resistenza e dell'Età Contemporanea – Fondo Gaddi Giuseppe.</ref>.
 
=== Francesco Da Gioz ===
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* Ernesto Ferrazza;
* Cesare Funes;
* Santo (o Sante) Mussio “Coledi” (Bergamo 1915- 1997) <ref> Flaei Cisl - Gli impianti idroelettrici del Vittoriese nella Resistenza - Vittorio Veneto 2009- p 77</ref> , successivamente commissario politico della divisione d'assalto Garibaldi “Nino Nannetti” e questore di Belluno;
* Pietro Tagliapietra “Virgilio”;
* ”Cocco”;
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=== Giuseppe Landi ===
* Giuseppe Landi, «De Luca», figlio di Carlo ed Elvira Lullini ([[Medicina]], 17 aprile 1916 - ?, 1989) manovale, seguì l'esempi del fratello Nerio nel 1932 entrò nell'organizzazione clandestina del [[PCdI]]. Nel 1934 fu arrestato la prima volta e successivamente fu condannato a due anni al [[confino]] a [[Ventotene (isola)|Ventotene]] e visse, fino al [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]], da commerciante di pellane ed entrando ed uscendo in continuazione dal carcere [[fascista]]. Alla caduta del fascismo si mise a disposizione del partito comunista per l'organizzazione armata ed arrivò il 4 dicembre 1943 al nucleo come ispettore dei GAP e commissario politico. Nell'autunno del 1944 divenne commissario politico della "zona Piave", alle cui dipendenze operavano le divisioni "Belluno" e "Nannetti". Quando nel marzo 1945 seppe che la moglie [[Emma Guerra]], anch'ella partigiana, era stata catturata nel novembre 1944 dalla [[banda Carità]] e rinchiusa in un [[lager]] a [[Bolzano]], Landi si trasferì in questa città e, in accordo con i partigiani locali, riuscì a liberarla. Per la sua attività fu riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 al 5 maggio 1945 e fu congedato con il grado di [[tenente colonnello]]. Nell'autunno 1945 fu anche incarcerato per fatti relativi alle sue responsabilità di comandante partigiano. Durante quel periodo scrisse il memoriale "Rapporto sulla Resistenza nella zona Piave", pubblicato nel 1984 dall'Editore "La Pietra" in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
 
=== Mario Pasi ===
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=== Bruno Venturini ===
* [[Bruno Venturini (partigiano)|Bruno Venturini]] “Gianni Bianchini” ([[Fano]] 28 settembre 1909, [[Brescia]] 29 novembre 1944), laureato in veterinaria e in chimica, dirigente comunista dal 1930, carcerato dal 1933 al 1937. Si trasferì a Milano dove fu tra gli organizzatori degli scioperi del marzo 1943. A Milano il 26 luglio 1943 tenne un comizio a nome del Partito comunista e, dopo l'8 settembre, organizzò i giovani alla resistenza in montagna. Fu tra i promotori del CLN nazionale. Nel giugno del 1944 è responsabile del Pci di Venezia. Fu ispettore del CLN Veneto per le province di Vicenza e Treviso; rappresentante del PCI presso la Divisione Garibaldi "Nannetti" e vice comandante del CVL delle Tre Venezie. Nel tentativo di sottrarsi all'arresto su delazione durante un viaggio tra il Veneto e Milano venne catturato e fu fucilato a Brescia.
 
=== Libero Lossanti ===
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.anpi.it|Sito ANPI nazionale}}
* {{cita web |1=http://www.anpibelluno.it/index_file/Page1450.htm |2=Sito ANPI Belluno |urlmorto=sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.italia-rsi.org/arpabirmana/arpabellunese.htm | 2 = Sito della RSI | accesso = 5 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090124165255/http://italia-rsi.org/arpabirmana/arpabellunese.htm | dataarchivio = 24 gennaio 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://digilander.libero.it/CentroSantaMarina/Baldenich.htm|Sito Centro Santa Marina di Feltre}}
* {{cita web|http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo|Istituto per la storia di Bologna - Dizionario Biografico online}}
* {{cita web | 1 = http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti117.html | 2 = Sito di Roma Civica | accesso = 6 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081120084220/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti117.html | dataarchivio = 20 novembre 2008 | urlmorto = sì }}
 
{{portale|guerra|italia}}
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[[Categoria:Storia contemporanea europea]]
[[Categoria:Brigate Garibaldi]]
[[Categoria:Brigate partigiane italiane]]
[[Categoria:Resistenza in Veneto]]
[[Categoria:Resistenza bellunese]]