Antimonio: differenze tra le versioni
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|Nome = antimonio
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|Precedente = [[Stagno (elemento chimico)|stagno]]
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|Periodo = [[elementi del periodo 5|5]]
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|Configurazione_elettronica = <nowiki>[</nowiki>[[Kripton|Kr]]<nowiki>]</nowiki>4[[orbitale atomico|d]]<sup>10</sup> 5[[orbitale atomico|s]]<sup>2</sup> 5p<sup>3</sup>
|Termine_spettroscopico = <sup>4</sup>S<sup>o</sup><sub>3/2</sub>
|Elettroni = 2, 8, 18, 18, 5
|Numero_di_ossidazione = ±3, 5 (debolmente [[acido]])
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|Numero_CAS = 7440-36-0
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|Calore_specifico = 210 [[Calore specifico|J/(kg·K)]]
|Conducibilità_elettrica = {{
|Conducibilità_termica = 24,3 [[Conducibilità termica#Unità di misura|W/(m·K)]]
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}}
L{{'}}'''antimonio''' è l'[[elemento chimico]] di [[numero atomico]] 51. Il suo simbolo è '''Sb''', dal [[lingua latina|latino]] ''stibium'' che significa "bastoncino". È il quarto elemento del [[Gruppo della tavola periodica|gruppo]] [[Gruppo dell'azoto|15]] (gruppo dell'[[azoto]]) del [[Tavola periodica degli elementi|sistema periodico]] ([[Elementi del periodo 5|5° periodo]]), fa parte del [[Blocco della tavola periodica|blocco]] ''p'' ed è collocato tra l'[[arsenico]] e il [[bismuto]], ai quali assomiglia in parte come comportamento chimico.<ref>{{Cita libro|autore=N. N. Greenwood|autore2=A. Earnshaw|titolo=Chemistry of the Elements|ed=2|anno=1997|editore=Butterworth - Heinemann|capitolo=13 Arsenic, Antimony and Bismuth|ISBN=0-7506-3365-4}}</ref> Le sue [[Valenza (chimica)|valenze]] principali sono 3 e 5 e gli stati di ossidazione vanno da -3 a +5.
Bastoncini realizzati con polveri nere di antimonio (impastate con grassi) erano usati fin dall'antichità (nell'[[Antico Egitto]]) per il trucco degli occhi (kajal, khol), con funzioni rituali e igieniche.
Chimicamente è classificato come un [[metalloide]] e si presenta in quattro forme [[allotropia (chimica)|allotropiche]] diverse. La forma stabile ha un aspetto metallico bianco-azzurrognolo, le forme instabili hanno colore giallo o nero. Viene usato come agente antifiamma e per produrre vernici, smalti, ceramiche e gomme, nonché un'ampia gamma di [[Lega (metallurgia)|leghe metalliche]].
== Caratteristiche ==
In quanto
Si stima che
== Storia ==
L'antimonio è un elemento noto e usato nei suoi composti
=== Significato in alchimia ===
L'antimonio ha sempre goduto di una notevole fama in [[alchimia]], presso la quale ha assunto il significato degli [[istinti]] selvaggi e animali da controllare,<ref>Cfr. {{cita web|url=https://esopedia.info/index.php?title=Antimonio_(simbolo)|titolo=Antimonio}} Cfr. anche {{cita web|url=https://www.sentieriniziatici.it/simbolismo-alchemico-degli-elementi/#antimonio|titolo=Il simbolismo alchemico degli elementi|accesso=4 gennaio 2021|dataarchivio=7 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210107031501/https://www.sentieriniziatici.it/simbolismo-alchemico-degli-elementi/#antimonio|urlmorto=sì}}</ref> simboleggiati dal [[lupo (araldica)|lupo]],<ref>Per la sua [[aggressività]] il solfuro di antimonio poteva essere denominato ''lupus metallorum'', cfr. {{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/lupo/|titolo=Lupo|altri=§ 10}}</ref> e perciò era talvolta ritenuto il componente primordiale, o «[[prima materia|materia prima]]», della [[magnum opus (alchimia)|Grande Opera]], la quale attraverso varie fasi sarebbe dovuta culminare con la produzione della [[pietra filosofale]].<ref name=Burensteinas>Patrick Burensteinas, ''[https://books.google.it/books?id=9L-4DwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=antimonio%20prima%20materia&f=false Un alchimista racconta'' (2017), pp. 40-60], Roma, Edizioni Studio Tesi, 2019.</ref>
[[File:antimony symbol.svg|upright|thumb|left|Cerchio sormontato da una croce, uno dei [[simboli alchemici]] dell'antimonio.]]
Queste fasi prevedevano la purificazione dell'antimonio dalla materia liberandone il [[fuoco (elemento)|fuoco interiore]], fino a ossidarlo o ucciderlo metaforicamente con la fiamma della [[salamandra (mitologia)|salamandra]] (''[[nigredo]]''); in tal modo si otteneva il ''[[caput mortuum]]'', ossia la «testa di morto», un residuo solforoso,<ref>{{cita web|url=http://www.duepassinelmistero.com/Il%20linguaggio%20dell%27Alchimia.htm|titolo=Il linguaggio dell'alchimia: allegorie e metafore ermetiche}}</ref> da cui tramite [[sublimazione]] occorreva separare due tipologie di nature, [[zolfo (alchimia)|ignea]] e [[mercurio (alchimia)|mercuriale]], associate rispettivamente al [[Sole (astrologia)|Sole]] e alla [[Luna (astrologia)|Luna]], per poi ricongiungerle in parti uguali e celebrare il [[rebis|matrimonio chimico]].<ref name=Burensteinas/> Dalla loro unione sarebbe nato il «bambino», ovvero la pietra rossa, capace di convertire in [[oro]] i metalli vili.<ref name=Burensteinas/>
=== Successo e diffusione ===
Durante il [[Medioevo]] e il [[Rinascimento]] l'uso dell'antimonio conobbe un crescente successo e diffusione,<ref name=filostibio>Sergio Tira, [https://books.google.it/books?id=2nwbJm8oRM4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=antimonio%20paracelso&f=false introduzione a Filostibio, ''L'Antimonio'' (1628), pagg. 21-22 e 96-97], Roma, Mediterranee, 1991.</ref> al punto che, secondo lo storico della chimica [[Antoine-François de Fourcroy|A.F. Fourcroy]], «nessun corpo è stato studiato più di questo, nessuno è stato oggetto di una maggior copia di scritti; si potrebbe creare un'intera biblioteca tutta di libri sull'antimonio».<ref>[[Antoine-François de Fourcroy]], [https://books.google.it/books?id=pqyvkmw4sQAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=210%20antimoine%202&f=false ''Systeme des connaissances chimiques, et de leurs applications'', vol. V, pag. 210, § 2], Parigi, Baudoin, 1801 (trad. it. in Filostibio, ''L'Antimonio'', a cura di Sergio Tira, introduzione, pag. 22, op. cit).</ref>
La prima descrizione nota di una procedura per isolare l'antimonio è contenuta nel libro ''[[De la pirotechnia]]'' del 1540 scritto dal metallurgista italiano [[Vannoccio Biringuccio]] e pubblicato postumo; questa pubblicazione precede il più famoso libro di [[Georg Agricola]], ''[[De re metallica]]'' del 1556, anche questo pubblicato postumo. La scoperta dell'antimonio metallico spesso è stata erroneamente attribuita ad Agricola per un ovvio motivo: mentre il libro ''De re metallica'', scritto in [[lingua latina|latino]], poteva agevolmente essere letto da tutti gli studiosi del tempo, il libro ''De la pirotechnia'' era scritto in [[lingua italiana|italiano]] ed è andato quindi incontro a una diffusione estremamente minore.
Successivamente venne pubblicato a [[Lipsia]], nel 1604, il libro ''Triumphwagen des Antimonij'', scritto in [[lingua tedesca|tedesco]] e poi tradotto in latino come ''Currus Triumphalis Antimonii'' (letteralmente «Il carro trionfale dell'antimonio»), che contiene anch'esso la descrizione della preparazione dell'antimonio metallico. Sebbene questo libro sia più recente, il [[Ordine di San Benedetto|monaco benedettino]] [[Basilius Valentinus|Basilio Valentino]], suo autore nominale, in passato era stato molto spesso citato come scopritore dell'antimonio, sebbene sia ormai opinione comune che il vero autore dei numerosi libri a lui attribuiti abbia semplicemente usato come [[pseudonimo]] il nome di un monaco mai esistito; alcuni pensano trattarsi dello stesso editore, [[Johann Thölde]].<ref>La storia dei manoscritti nascosti in una colonna dell'abbazia di [[Erfurt]] intorno al 1450 e miracolosamente ritrovati intorno al 1600 potrebbe essere solo una leggenda inventata, con successo, per dare più importanza a questi libri.</ref>
Oltre al testo di Valentino, anche [[Paracelso]] contribuì alla fama dell'antimonio, attribuendovi virtù terapeutiche, come già per altri [[metalli]], tra cui la cura della [[lebbra]], dell'[[alopecia]], della [[morfea]], di [[ferite]] e di [[ulcere]].<ref name=filostibio/> Egli inaugurò quell'indirizzo della [[storia della medicina|medicina]] chiamato «[[iatrochimica]]», basato sull'uso della [[chimica]] a scopi salutari, e destinato a dar vita a una lunga controversia con i [[farmacologi]] rimasti fedeli a [[Galeno]] riguardo alla bontà o meno dell'antimonio.<ref name=filostibio/>
Tra i seguaci di Paracelso che sostenevano la validità dell'antimonio, diversi alchimisti ricavarono numerosi composti.<ref name=fumagalli/> [[Oswald Croll]] per esempio, seguendo anche precise [[aspetto (astrologia)|rispondenze astrologiche]], produsse un [[vetro]] di antimonio che venne usato per una serie di malattie.<ref name=fumagalli>Marcello Fumagalli, [https://books.google.it/books?id=fWuBfduzeHcC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=antimonio&f=false ''Dizionario di alchimia e di chimica farmaceutica antiquaria'', alla voce «antimonio», pag. 32], Roma, Mediterranee, 2000.</ref>
[[File:Antimoon kwalitatieve analyse.png|thumb|upright=0.5|Caratteristico precipitato di solfuro colorato di antimonio.]]
=== Origine del nome ===
L'origine del nome non è chiara; può derivare dalle parole [[lingua greca antica|greche]] ''anti'' e ''monos'' con il significato di «opposto alla solitudine» perché si credeva che non esistesse allo stato puro.
Un'altra possibile origine del nome è «anti-[[Monachesimo|monaco]]»; [[Samuel Johnson]] infatti, nel suo dizionario di chimica, scrive che il monaco tedesco Basilio Valentino avrebbe provato l'antimonio con i maiali che, dopo un primo forte effetto lassativo, avevano subito iniziato a ingrassare. Basilio aveva quindi ripetuto l'esperimento con i suoi compagni, che però morirono tutti. Da allora la medicina chiamò questa sostanza ''antimoine'', cioè antimonaco<ref>{{Cita libro|autore=John Read|titolo=Humor and Humanism in Chemistry|città=Londra|anno=1947}} citato in {{Cita libro|titolo=Favole periodiche|autore=Hugh Aldersey-Williams|editore=Rizzoli|pp=478-479|ISBN=978-88-17-04858-3}}</ref>. Ovviamente questa versione deve essere considerata come [[Paretimologia|etimologia popolare]] in quanto il termine ''antimonium'' esiste da prima dell'800 d.C., e quindi almeno sei secoli prima delle ipotetiche prodezze di Basilio Valentino, che probabilmente non è mai esistito.
=== Altri usi ===
Nel 1700 l'antimonio fu messo al bando dalla [[Università di Parigi|facoltà medica di Parigi]]<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Sneader,|cognome=Walter.|titolo=Drug discovery : a history|url=https://www.worldcat.org/oclc/57682419|accesso=2018-10-06|data=2005|editore=Wiley|pp=57-58|OCLC=57682419|ISBN=0471899798}}</ref>. La proibizione cadde quando la guarigione del re Luigi XIV dalla [[febbre tifoide]] venne attribuita all'antimonio<ref>{{Cita libro|nome=Sebastian,|cognome=Anton.|titolo=A Dictionary of the History of Medicine.|url=https://www.worldcat.org/oclc/1023552019|accesso=2018-10-06|data=1999|editore=CRC Press|OCLC=1023552019|ISBN=9781351469999}}</ref>.
L'antimonio è stato usato nel trattamento della [[schistosomiasi]]; data la sua affinità con lo [[zolfo]], si lega agli atomi di zolfo contenuti in certi [[enzima|enzimi]] usati sia dal [[Parassitismo|parassita]] che dall'ospite umano. Piccole dosi riescono a uccidere il parassita senza danneggiare troppo l'organismo del paziente<ref name=":2" /><ref>{{Cita libro|nome=NIIR Board of Consultants &|cognome=Engineers.|titolo=Drugs & pharmaceutical : technology handbook|url=https://www.worldcat.org/oclc/880007375|accesso=2018-10-06|data=[date of publication not identified]|editore=Asia Pacific Business Press|OCLC=880007375|ISBN=8178330547}}</ref>.
=== Nome chimico ===
Il simbolo chimico dell'antimonio si deve a [[Jöns Jacob Berzelius]] che iniziò a citarlo nei suoi scritti ricorrendo dall'abbreviazione del nome latino ''stibium''. Il simbolo proposto da Berzelius fu ''St'', successivamente cambiato in ''Sb''<ref>{{Cita libro|nome=Thurlow, K.|cognome=J.|titolo=Chemical Nomenclature|url=https://www.worldcat.org/oclc/840311024|accesso=2018-10-06|data=1998|editore=Springer|pp=35-37|OCLC=840311024|ISBN=9789401149587}}</ref>. Questo nome proviene a sua volta dal nome [[lingua copta|copto]] del solfuro di antimonio, attraverso il greco.
== Isotopi ==
[[File:Antimon Barren, Deutsches Museum.JPG|upright=1.1|thumb|Striature su un lingotto di antimonio al [[Deutsches Museum]] di [[Monaco di Baviera]].]]
Sono noti 37 [[Isotopo|isotopi]] dell'elemento antimonio, aventi [[Numero di massa|numeri di massa]] compresi tra ''A'' = 103 e ''A'' = 139. Tra di essi due sono presenti in natura e sono stabili: <sup>121</sup>Sb (57,21%, spin 5/2) e <sup>123</sup>Sb (42,79%, spin 7/2).<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.123/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-123 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref> Entrambi questi [[Nuclide|nuclidi]] possono essere usati per la spettroscopia di [[risonanza magnetica nucleare]],<ref>{{Cita web|url=https://www.pascal-man.com/periodic-table/antimony.shtml|titolo=Antimony-121 and antimony-123 NMR references|sito=www.pascal-man.com|lingua=en|accesso=2023-06-02}}</ref> anche se il primo è preferito: rispetto all'altro è un po' più abbondante, ha maggiore sensitività e minore [[Momento di quadrupolo elettrico|momento di quadrupolo]], il che consente di avere nello spettro picchi un po' meno allargati.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alexandra|cognome=Faucher|nome2=Victor V.|cognome2=Terskikh|nome3=Roderick E.|cognome3=Wasylishen|data=2014-07-01|titolo=Feasibility of arsenic and antimony NMR spectroscopy in solids: An investigation of some group 15 compounds|rivista=Solid State Nuclear Magnetic Resonance|volume=61-62|pp=54-61|lingua=en|accesso=2023-06-02|doi=10.1016/j.ssnmr.2014.05.005|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0926204014000393}}</ref>
Il <sup>119</sup>Sb (spin 5/2) decade per [[cattura elettronica]] (''ε'') a [[Stagno (elemento chimico)|stagno]]-119 (stabile), rilasciando 590,92 [[Elettronvolt|keV]]; l'[[Emivita (fisica)|emivita]] è di 1,591 giorni (38,19 ore).<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.119/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-119 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref> Si sta valutando il possibile uso di questo radionuclide come emettitore di [[Elettrone Auger|elettroni secondari Auger]] allo scopo di colpire [[Neoplasia|cellule tumorali]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Parmissa|cognome=Randhawa|nome2=Aeli P.|cognome2=Olson|nome3=Shaohuang|cognome3=Chen|titolo=Meitner-Auger Electron Emitters for Targeted Radionuclide Therapy: Mercury-197m/g and Antimony-119|rivista=Current Radiopharmaceuticals|volume=14|numero=4|pp=394-419|lingua=en|accesso=2023-06-02|doi=10.2174/1874471014999210111201630|url=https://www.eurekaselect.com/article/113193}}</ref>
Il <sup>120</sup>Sb (spin 1) decade per emissione di [[positrone]] (''β''<sup>+</sup>) a stagno-120 (stabile), rilasciando 1,658 MeV; l'emivita è di 15,89 minuti.<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.120/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-120 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref>
Il <sup>122</sup>Sb (spin 2-) è intermedio tra i due isotopi stabili; per il 97,59% decade [[Decadimento beta|''β''<sup>−</sup>]] a [[tellurio]]-122 (stabile), rilasciando 1,984 MeV; per il restante 2,41% decade ''β''<sup>+</sup> a stagno-122 (stabile), rilasciando 593,57 keV; l'emivita complessiva è di 2,724 giorni (65,37 ore).<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.122/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-122 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref>
Il <sup>124</sup>Sb (spin 3-) decade ''β''<sup>−</sup> a tellurio-124 (stabile), rilasciando 2,904 MeV; l'emivita è di 60,185 giorni.<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.124/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-124 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref>
Il <sup>125</sup>Sb (spin 7/2) decade ''β''<sup>−</sup> a tellurio-125 (stabile), rilasciando 766,7 keV; l'emivita è di 2,7586 anni.<ref>{{Cita web|url=https://periodictable.com/Isotopes/051.125/index3.full.dm.html|titolo=Isotope data for antimony-125 in the Periodic Table|sito=periodictable.com|accesso=2023-06-02}}</ref>
== Applicazioni ==
L'antimonio trova sempre maggiore uso nell'industria dei [[semiconduttore|semiconduttori]] nella produzione di [[diodo|diodi]]<ref>{{Cita libro|nome=Rashid, Muhammad|cognome=H.|titolo=Fondamenti di elettronica|url=https://www.worldcat.org/oclc/849337069|accesso=2018-10-05|data=2002|editore=Apogeo|p=34|OCLC=849337069|ISBN=8873038530}}</ref>, sensori [[Radiazione infrarossa|infrarossi]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=National Research Council National Materials Advisory Board|data=Dicembre 1970|titolo=Trends in Usage of Antimony: Report|rivista=NMAB|volume=|numero=274|p=87|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=TyQrAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false}}</ref> e dispositivi basati sull'[[effetto Hall]].
In lega con il [[piombo]]
* leghe a basso attrito<ref>{{Cita libro|nome=Guruswamy,|cognome=Sivaraman,|titolo=Engineering Properties and Applications of Lead Alloys|url=https://www.worldcat.org/oclc/1027745913|accesso=2018-10-05|edizione=First edition|OCLC=1027745913|ISBN=9781482276909}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Habashi,|cognome=Fathi.|nome2=Wiley InterScience (Online|cognome2=service)|titolo=Alloys : preparation, properties, applications|url=https://www.worldcat.org/oclc/212131189|accesso=2018-10-05|edizione=1st ed|data=1998|editore=Wiley-VCH|OCLC=212131189|ISBN=9783527611935}}</ref>
* leghe per la produzione di caratteri [[tipografia|tipografici]]<ref>{{Cita libro|nome=Kilgour, Frederick|cognome=G.|titolo=The evolution of the book|url=https://www.worldcat.org/oclc/65171788|accesso=2018-10-05|data=1998|editore=Oxford University Press|p=86|OCLC=65171788|ISBN=1423759915}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Dereu,|cognome=Brian.|titolo=Raw and finished materials : a concise guide to properties and applications|url=https://www.worldcat.org/oclc/768374871|accesso=2018-10-05|data=2012|editore=Momentum Press|OCLC=768374871|ISBN=1606500759}}</ref>
* [[Munizione tracciante|proiettili traccianti]]<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Katz, Harry|cognome=S.|nome2=Milewski, John|cognome2=V.|titolo=Handbook of fillers for plastics|url=https://www.worldcat.org/oclc/14212758|accesso=2018-10-05|data=1987|editore=Van Nostrand Reinhold Co|p=283|OCLC=14212758|ISBN=0442260245}}</ref>
* guaine per cavi<ref name=":0" />
* fiammiferi<ref name=":1" />
* farmaci emetici<ref>{{Cita libro|autore=John Quincy|titolo=Pharmacopoeia Officinalis [et] Extemporanea: Or, A Complete English Dispensatory, in Two Parts. Theoretic and Practical|edizione=15|editore=T. Longman, 1782}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=The Penny Cyclopaedia of the Society for the Diffusion of Useful Knowledge|annooriginale=1834|città=Londra|p=107|volume=2}}</ref>
* [[Lega saldante|leghe da saldatura]] per tubature in rame (leghe di stagno senza piombo, contenenti fino al 5% di antimonio)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Merle Henkenius|anno=1991|mese=giugno|titolo=Using Lead-free solder|url=https://archive.org/details/sim_popular-mechanics_1991-06_168_6/page/61|rivista=Popular Mechanics|editore=Hearst Magazines|volume=168|numero=6|p=61}}</ref>
[[File:Antimony trifluoride.jpg|upright=0.9|thumb|Trifluoruro di antimonio.]]
Gli ossidi e i solfuri di antimonio, l'antimoniato(V) di sodio (NaSbO<sub>3</sub>) e il [[tricloruro di antimonio]](III) (SbCl<sub>3</sub>) sono usati nella produzione di composti [[Ignifugo|ignifughi]]<ref>{{Cita libro|nome=Lewin,|cognome=Menachem.|nome2=Pearce, Eli|cognome2=M.|titolo=Flame-Retardant Polymeric Materials|url=https://www.worldcat.org/oclc/840287908|accesso=2018-10-05|data=1975|editore=Springer US|pp=29-31|OCLC=840287908|ISBN=9781468421484}}</ref>, di smalti, di vernici, di vetri e di ceramiche e come catalizzatori di [[esterificazione]]. L'antimonio è utilizzato nelle industrie di semiconduttori (dispositivi elettronici, diodi, transistor, circuiti integrati) per il drogaggio dei semiconduttori. Il più importante composto dell'antimonio(III) è il suo triossido ([[Ossido di antimonio|Sb<sub>2</sub>O<sub>3</sub>]]), usato principalmente nella produzione di sostanze ignifughe e ritardanti di fiamma<ref>{{Cita libro|nome=Horrocks, A.|cognome=Richard.|nome2=Price,|cognome2=Dennis.|titolo=Fire retardant materials|url=https://www.worldcat.org/oclc/53840609|accesso=2018-10-05|data=2001|editore=CRC Press|p=39|OCLC=53840609|ISBN=1591246148}}</ref> che trovano a loro volta impiego nei settori più disparati, dai giocattoli ai vestiti per i bambini alle fodere per sedili di aereo o automobile. Il solfuro di antimonio(III) (Sb<sub>2</sub>S<sub>3</sub>) è contenuto nei fiammiferi. Un'applicazione attuale dell'antimonio è nell'ambito delle [[Memoria a cambiamento di fase|memorie a cambiamento di fase]], come elemento principe di una lega calcogenura denominata [[GeSbTe|GST]]<ref>{{Cita libro|autore=Q. Ashton|titolo=Heavy Metals—Advances in Research and Application: 2013 Edition|editore=ScholarlyEditions|ISBN=9781481676342}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Raoux,|cognome=Simone.|nome2=Wuttig,|cognome2=Matthias.|titolo=Phase change materials : science and applications|url=https://www.worldcat.org/oclc/649692444|accesso=2018-10-06|data=2009|editore=Springer|p=228|OCLC=649692444|ISBN=9780387848747}}</ref><ref>{{Cita libro|autore-capitolo-nome=Li, Hai,|autore-capitolo-cognome=1975-|titolo=Nonvolatile memory design : magnetic, resistive, and phase change|url=https://www.worldcat.org/oclc/773316150|accesso=2018-10-06|data=2012|editore=CRC Press|capitolo=2.2 Phase Changhe Memory - Material Research|OCLC=773316150|ISBN=9781439807460}}</ref>.
== Disponibilità ==
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L'antimonio viene commercializzato in molte forme fisiche: dalla polvere, ai cristalli, ai pezzi, ai lingotti.
{| class="wikitable" align=center
! colspan=3|I maggiori produttori di antimonio nel 2019<ref>[https://pubs.usgs.gov/periodicals/mcs2021/mcs2021-antimony.pdf Statistiche sulla produzione di antimonio por USGS]</ref>
|-
! Posizione
! Paese
! Produzione (tonnellate)
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| 1 || {{CHN}}||align=right| 89000
|-
| 2 || {{RUS}}||align=right| 30000
|-
| 3 || {{TJK}}||align=right| 28000
|-
| 4 || {{MYA}}||align=right| 6000
|-
| 5 || {{BOL}}||align=right| 3000
|-
| 6 || {{TUR}}||align=right| 2400
|-
| 7 || {{AUS}}||align=right| 2030
|-
| 8 || {{IRI}}||align=right| 500
|-
| 9 || {{VIE}}||align=right| 310
|-
| 10 || {{MEX}}||align=right| 300
|-
| 11 || {{KAZ}}||align=right| 300
|-
|}
NOTA: i dati per gli Stati Uniti non sono stati pubblicati.
In Italia la principale miniera di antimonio si trova a [[Villasalto]], comune del [[Gerrei]], nella [[città metropolitana di Cagliari]]. La sua maggiore produzione si ha negli anni '40-'50 in quanto veniva utilizzato anche nella fase di produzione di armi. La miniera "Su Suergiu" chiude la sua attività nei primi anni '80, ed ora è stata convertita in museo minerario.
== Precauzioni ==
{{EtichettaUE
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|avvertenza=attenzione
|frasiR=37
|frasiS=22-24/25
|frasiH={{FrasiH|335}}
|consigliP={{ConsigliP|262}}<ref>scheda dell'antimonio su {{Cita web | 1 = http://gestis-en.itrust.de | 2 = IFA-GESTIS | accesso = 6 giugno 2021 | dataarchivio = 16 ottobre 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191016183546/http://gestis-en.itrust.de/ | urlmorto = sì }}</ref>
}}
L'antimonio e molti dei suoi composti sono considerati tossici. Clinicamente
== Derivati ==
* [[Antimoniato di potassio]]
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* {{cita libro | nome= Francesco | cognome= Borgese | titolo= Gli elementi della tavola periodica. Rinvenimento, proprietà, usi. Prontuario chimico, fisico, geologico | editore= CISU | città= Roma | anno= 1993 | isbn= 88-7975-077-1 | url= http://books.google.it/books?id=9uNyAAAACAAJ}}
* {{cita libro | autore= R. Barbucci | autore2= A. Sabatini | autore3= P. Dapporto | titolo= Tavola periodica e proprietà degli elementi | editore= Edizioni V. Morelli | città= Firenze | anno= 1998 | cid= Tavola periodica e proprietà degli elementi | url= http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20101022060832/http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | dataarchivio= 22 ottobre 2010 }}
== Voci correlate ==
* [[Antimonio nativo]]
* [[Stibismo]] – l'avvelenamento da antimonio
* [[Stibnite]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=antimonio|wikt_etichetta=antimonio
== Collegamenti esterni ==
* {{
* {{Cita web|1=http://periodic.lanl.gov/elements/51.html|2=Antimony|lingua=en|editore=[[Los Alamos National Laboratory]]|accesso=8 marzo 2005|dataarchivio=20 febbraio 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040220185359/http://periodic.lanl.gov/elements/51.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|1=http://www.atsdr.cdc.gov/toxprofiles/phs23.html|2=Public Health Statement for Antimony|lingua=en|accesso=8 marzo 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090115095847/http://www.atsdr.cdc.gov/toxprofiles/phs23.html|dataarchivio=15 gennaio 2009|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|http://www.webelements.com/webelements/elements/text/Sb/index.html|Antimony|lingua=en|sito=WebElements.com}}
* {{Cita web|http://environmentalchemistry.com/yogi/periodic/Sb.html|Antimony|lingua=en|sito=EnvironmentalChemistry.com}}
Riga 138 ⟶ 216:
* {{Cita web|http://www.indexmundi.com/en/commodities/minerals/antimony/antimony_table09.html|World Mine Production of Antimony, by Country|lingua=en}}
{{Alchimia}}
{{Elementi chimici}}
{{Controllo di autorità}}
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