Sarzana: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Sarzana
|Panorama = Sarzana - Panorama (da Monte Caprione).JPG
|Didascalia = Panorama della città dal monte Caprione
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Liguria
|Divisione amm grado 2 = La Spezia
|Amministratore locale = Cristina Ponzanelli
|Partito = [[Indipendente (politica)|indipendente]] di [[centro-destra]]
|Data elezione = 24-6-2018
|Data rielezione = 15-5-2023
|Mandato = 2
|Data istituzione = 1861
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Falcinello, [[Marinella di Sarzana|Marinella]], [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]]
|Divisioni confinanti = [[Ameglia]], [[Arcola]], [[Aulla]] (MS), [[Carrara]] (MS), [[Castelnuovo Magra]], [[Fosdinovo]] (MS), [[Lerici]], [[Luni]], [[Santo Stefano di Magra]], [[Vezzano Ligure]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1566
|
|Patrono = [[Andrea (apostolo)|sant'Andrea]]
|Festivo = 30 novembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Sarzana (province of La Spezia, region Liguria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sarzana nella provincia della Spezia
}}
'''Sarzana''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[sarˈʣana]}}<ref>{{Dipi|Sarzana}}</ref>; ''Sarzànn-a'' in [[lingua ligure|ligure (spezzino)]], ''Sarzàna''<ref>Con ''z'' pronunciata come la ''s'' sonora di ''rosa''.</ref>, {{IPA|[saɾˈzana]}} in [[
Considerata l'erede storica dell'antica città romana di [[Luna (colonia romana)|Luni]], Sarzana è un importante centro della [[val di Magra]]<ref>{{cita web|url=http://www.valdimagra.com/HTML/terri/terri.htm www.valdimagra.com |titolo= territorio<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090421051024/http://www.valdimagra.com/HTML/terri/terri.htm |urlmorto=sì|dataarchivio=21 aprile 2009 }}</ref>. Grazie alla sua posizione, è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la [[Toscana]] e l'[[Emilia-Romagna]]. Sin dall'antichità fu centro agricolo e commerciale di grande rilievo e, già in età [[medioevo|medievale]], importante centro religioso e giuridico, con [[Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato|sede vescovile]] e [[tribunale]].
== Geografia fisica ==
[[File:Piana di Sarzana.JPG|miniatura|La piana di Sarzana vista dal borgo lunense di [[Nicola (Luni)|Nicola]]]]
=== Territorio ===
Sarzana sorge nella parte terminale della vallata del [[Magra]], a pochi chilometri dall'estuario del fiume, in una zona relativamente pianeggiante a est di esso, detta appunto piana di Sarzana. La città sorge anche ai piedi della collina di Sarzanello, un rilievo di circa {{M|150|u=m s.l.m.}} Il sistema orografico circostante è rappresentato dalle asperità che diradano dalle vicine [[Alpi Apuane]]. Il comune, inoltre, è inserito nel [[Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara]]<ref>Fonte dal sito del [http://ente.parcomagra.it/index.php Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra]</ref>.
Nei pressi di Sarzana scorre, come già detto, il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche
Il centro abitato si trova a pochissimi chilometri dal mare e dal confine con la regione [[Toscana]], in particolare da quello del comune di [[Fosdinovo]]. La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti.
=== Clima ===
[[File:Sarzana - Panorama2.JPG|miniatura|Panorama dalle colline di Sarzanello]]{{vedi anche|Stazione meteorologica di Sarzana Centro|Stazione meteorologica di Sarzana-Luni}}
Nel territorio comunale
In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +7,3 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +23,4 °C; mediamente si contano 17
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] medie annue si attestano a 894 mm, mediamente distribuite in 89
L'[[umidità relativa]] media annua fa registrare il valore di 73,4
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio meteorologico
{{ClimaAnnuale
|
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|tempmax04= 17.1 |tempmax05= 21.7 |tempmax06= 25.2
|tempmax07= 28.7 |tempmax08= 28.8 |tempmax09= 24.9
|tempmax10= 18.0 |tempmax11= 15.0 |tempmax12= 12.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|tempmin04= 8.2 |tempmin05=10.9 |tempmin06=14.2
|tempmin07=17.8 |tempmin08=17.9 |tempmin09=10.8
|tempmin10=11.3 |tempmin11= 7.0 |tempmin12= 4.4
<!-- Temperature massime assolute mensili e relativo anno di rilevazione (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|tempassmax02= 20.0 |annotempassmax02= 1991
|tempassmax03= 24.0 |annotempassmax03= 1974
|tempassmax04= 26.2 |annotempassmax04= 1975
|tempassmax05= 31.4 |annotempassmax05= 1986
|tempassmax06= 34.8 |annotempassmax06= 1990
|tempassmax07= 36.4 |annotempassmax07= 1993
|tempassmax08= 38.2 |annotempassmax08= 1985
|tempassmax09= 34.2 |annotempassmax09= 1975
|tempassmax10= 29.0 |annotempassmax10= 1985
|tempassmax11= 24.0 |annotempassmax11= 1999
|tempassmax12= 18.6 |annotempassmax12= 1984
<!-- Temperature minime assolute mensili e relativo anno di rilevazione (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|tempassmin02=-5.0 |annotempassmin02= 1999
|tempassmin03=-4.9 |annotempassmin03= 1971
|tempassmin04=-1.4 |annotempassmin04= 1997
|tempassmin05= 3.8 |annotempassmin05= 1991
|tempassmin06= 7.8 |annotempassmin06= 1986
|tempassmin07=10.4 |annotempassmin07= 2000
|tempassmin08= 7.6 |annotempassmin08= 1989
|tempassmin09= 6.0 |annotempassmin09= 1996
|tempassmin10= 0.0 |annotempassmin10= 1997
|tempassmin11=-3.6 |annotempassmin11= 1988
|tempassmin12=-6.6 |annotempassmin12= 1996
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|pioggia04= 89.1 |pioggia05= 61.5 |pioggia06= 47.8
|pioggia07= 25.4 |pioggia08= 49.4 |pioggia09=101.5
|pioggia10=140.3 |pioggia11=123.5 |pioggia12= 74.4
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|giornipioggia04= 9 |giornipioggia05= 8 |giornipioggia06= 6
|giornipioggia07= 3 |giornipioggia08= 4 |giornipioggia09= 6
|giornipioggia10=10 |giornipioggia11= 9 |giornipioggia12= 9
<!-- Le onde di calore (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 30 °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|warm04= 0 |warm05= 0 |warm06= 3
|warm07=10 |warm08=11 |warm09= 1
|warm10= 0 |warm11= 0 |warm12= 0
<!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|giornigelo04= 0 |giornigelo05= 0 |giornigelo06= 0
|giornigelo07= 0 |giornigelo08= 0 |giornigelo09= 0
|giornigelo10= 0 |giornigelo11= 1 |giornigelo12= 4
<!-- I giorni di nebbia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|giorninebbia04= 0 |giorninebbia05= 0 |giorninebbia06= 0
|giorninebbia07= 0 |giorninebbia08= 0 |giorninebbia09= 0
|giorninebbia10= 1 |giorninebbia11= 1 |giorninebbia12= 1
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
|
|umido04= 74 |umido05= 73 |umido06= 73
|umido07= 70 |umido08= 71 |umido09= 74
|umido10= 77 |umido11= 77 |umido12= 76
}}
== Storia ==
[[File:Ordinamenta castri Sarzanae, 1870 – BEIC 15156118.jpg|thumb|upright|''Ordinamenta castri Sarzanae'', 1870]]
=== Periodo romano ===
I più antichi rilevamenti archeologici mostrano che la zona era già stata abitata dal periodo [[neolitico]]. Nei tempi antichissimi, pur sotto il controllo dei [[Apuani|Liguri Apuani]], in generale questa zona era frequentata sia dai vicini [[Etruschi]] sia dai mercanti [[greci]].
Secondo Mario Buffa (Toponomastica Itineraria Etrusca vol XXXIII dell'Archivio Storico per le Provincie Parmensi) il nome Sarzana costituirebbe un toponimo miliare etrusco, equivalente ai nostri moderni quarto, quinto, sesto, ed esattamente segnerebbe il quarto miglio da Luni ed equivarrebbe al toponimo Sarzano, a 4 miglia da Rimini, Sarzano di Rovigo, a 4 miglia dal passo dell'Adige nella vecchia via di Padova ecc.
L'originaria popolazione dei Liguri resistette a lungo alla penetrazione romana. Alcune tribù si allearono con il condottiero cartaginese [[Annibale]] o praticarono tattiche di guerriglia; altre invece contribuirono con contingenti militari alle legioni romane.
Una volta sottomessi, i Liguri dovranno attendere le leggi [[Leges Iuliae|Julia]] e [[Lex Poetelia-Papiria|Papiria]] nell’89 a.C. per entrare nel [[diritto romano]]; non a caso la stessa [[Luna (colonia romana)|Luni]], fondata nel 177 a.C. come base militare nella lotta contro i Liguri, a lungo rimase giuridicamente una [[Colonia romana|colonia]].
Nell'età delle guerre civili la zona di Luni e di Sarzana erano incluse nel [[pomerio]] di Roma, in sostanza la zona che includeva tutta la Penisola a sud dei fiumi Magra e Rubicone.
<br>In [[Impero romano|età imperiale romana]] la zona lunense, diffusa di piccoli villaggi e fattorie, apparteneva alla [[Regio VII Etruria]], nella [[Regioni dell'Italia augustea|ripartizione territoriale]] decisa nel 7 d.C. da [[Augusto]].
=== L'eredità dell'antica città di Luni ===
Alla caduta dell'impero la zona subì le vicende connesse all'arrivo di nuovi dominatori [[ostrogoti]] e alla riconquista [[Impero bizantino|bizantina]]. Poi il dominio [[Longobardi|longobardo]], quello [[Franchi|franco]] e la conseguente ripartizione [[Feudalesimo|feudale]].
Al finire dell’[[Alto Medioevo]] ebbe inizio l'abbandono della [[Luna (colonia romana)|città romana di Luni]], provocato dall'insicurezza per le continue e devastanti incursioni dei predoni [[saraceni]].
L'abbandono e la conseguente incuria comportò anche l'interramento del suo porto.
<br>Nel 1016 la città, conquistata e pressoché distrutta dall'arabo [[Mujāhid al-ʿĀmirī|Mujahd]], fu quasi abbandonata dai sopravvissuti nonostante l'arrivo del [[Battaglia di Luni (1016)|soccorso pisano, genovese]] e di [[papa Benedetto VIII]] che pose in fuga i saraceni<ref>«In Longobardia (termine che a quel tempo indicava il territorio corrispondente all'Italia Settentrionale) i Saraceni, che giungevano con la flotta, saccheggiarono, dopo che il vescovo fuggì, la città di Luni, popolarono, con potenza e sicurezza, i territori di quella regione, e violentarono le mogli degli abitanti. Dopo che giunse la notizia al papa Benedetto, chiese e comandò, radunando tutti i rettori quanto i difensori della Santa Madre Chiesa, che attaccassero insieme a lui violentemente quei nemici di Cristo che osavano [compiere] tali scelleratezze e che li uccidessero col favore di Dio. Inoltre mandò avanti, silenziosamente, un'immensa flotta, che li privasse della possibilità di riparare. Il re saraceno, comprendendo ciò, dapprima ne fu indignato e alla fine, con poche navi, sfuggì all'imminente pericolo; tutti [i cristiani] si raccolgono e prima irrompono, scagliandosi contro i nemici; e questi, fuggendo subito, [i cristiani] li sbaragliano, miserabile a dirsi, in tre giorni e tre notti.»''Chronicon'' del vescovo [[Tietmaro di Merseburgo]]</ref>.
La migrazione si diresse in prevalenza a popolare il villaggio di Sarzana, posto in un luogo più sicuro a monte, in corrispondenza dell'incrocio tra la [[Via Aurelia]] e la strada che conduceva verso la [[Pianura Padana]], in una posizione che si rivelerà nel futuro strategica per il commercio e gli interessi politici sull'area.
=== Dal X al XII secolo ===
Il borgo sarzanese appare peraltro già citato per la prima volta in un diploma dell'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] datato al 963, 19 maggio,<ref name="Comunestoria">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Cultura/Storia/Default.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-La nostra storia|accesso=12 dicembre 2011}}</ref>, nel quale il possesso del feudo del ''"Castrum de Sarzano''" viene riconosciuto ad Adalberto, [[Diocesi di Luni|vescovo di Luni]]<ref name="Comunestoria"/>.
Il borgo traeva beneficio dalla [[Via Francigena]] percorsa nei due sensi da merci, mercanti e pellegrini e, grazie al vicino porto fluviale di San Maurizio sulla [[Magra]], svolgeva anche la funzione di snodo per i viaggi marittimi verso la [[Spagna]].
Nell'XI secolo la zona di Luni e di Sarzana era [[Dominio dei Canossa]].
Le sue istituzioni Comunali, documentate nel 1140, verranno confermate e sottratte al dominio dei vescovi di Luni da [[Federico Barbarossa]] nel 1163.
<br>Nel 1196 Sarzana acquista il [[Monte Caprione]] da Andrea Bianco, quest'ultimo marchese di [[Corsica]] e di [[Massa (Italia)|Massa]], per la somma di 325 lire ambrosiane<ref>U.Mazzini, ''Storia del Golfo di Spezia'', Accademia Lunigianese, La Spezia, 1981</ref>.
La sede vescovile era rimasta a Luni finché nel 1187 [[papa Gregorio VIII]], transitando in [[val di Magra]], dovette constatare lo stato di spopolamento della città lunense e del suo abbandono per la [[malaria]] e consentì al suo vescovo [[Pietro (vescovo di Luni)|Pietro]] di trasferirsi in una sede più idonea. Nel 1201 il vescovo [[Gualtiero II|Gualtiero]] e i suoi canonici ''"communi concordia"'', decisero infine il trasferimento nel cresciuto borgo di Sarzana ''"cum auctoritate domini Innocentii Pape tercii pro communi utilitate totius cleri et populi episcopatus, quia nec ulla spes de eius reedificatione remansit''". [[Papa Innocenzo III]], con le bolle del 7 marzo e del 25 marzo 1203, ratificò la traslazione nella [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|nuova sede di Sarzana]] ("''locum populosum''")<ref>T.Ossian De Negri, Storia di Genova.</ref>.
=== XIII secolo ===
Trasferita nel 1201 a Sarzana la sede del Vescovato e Comitato di Luni, il Comune si trovò a lottare con il potere temporale dei Vescovi.
Nel 1226 [[Federico II]] libera il Comune di Sarzana dalla signoria vescovile e lo sottomette direttamente all'Impero e ai suoi vicari:
Sarzana era città fedele all'imperatore che vi tiene la corte imperiale nel 1226<ref>G.Masson, ''Federico II di Svevia'', Rusconi ed., Milano, 1978</ref>.
Intorno al 1240, a seguito delle vicende che portarono al consolidamento del potere imperiale di Federico in [[Toscana]], il vescovo lunense [[Guglielmo (vescovo di Luni)|Guglielmo]] fu costretto all'esilio nella [[guelfi e ghibellini|guelfa]] [[Repubblica di Lucca|Lucca]] e al suo posto prese il potere il marchese [[Oberto II Pallavicino]], nel ruolo di [[vicario imperiale]]. Quest'ultimo, con l'aiuto delle forze [[guelfi e ghibellini|ghibelline]], dei [[Malaspina]] e di [[Repubblica di Pisa|Pisa]], conquistò il borgo di [[Lerici]] nel 1241.
Nel 1245 Sarzana acquistò il [[castello di Arcola]], le terre fino alla costa del [[Golfo della Spezia|golfo]], San Bartolomeo, [[Pitelli]] e [[Muggiano (La Spezia)|Muggiano]].
Dopo la morte di Federico II il vescovo Guglielmo fece ritorno alla sua sede, trovandovi però un altro temibile avversario: [[Nicolò Fieschi]]. Il potente nobile genovese, nipote di [[papa Innocenzo IV]], aveva cominciato ad annettersi le contee dei vassalli vescovili e la sua Signoria, con capitale a [[La Spezia]], si estese ben presto da [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] alla [[val di Magra]].
Solo nel 1270 la fazione ghibellina ebbe il sopravvento nella [[Repubblica di Genova]] e nel 1273, da [[Portovenere]], con forze mosse guerra al Fieschi, distruggendo il suo [[Castello San Giorgio|castello San Giorgio La Spezia]] e costringendolo a cederle le terre in suo possesso. Sono gli anni in cui la repubblica marinara estese il suo interesse all'intero [[Lunigiana|circondario lunigianese]]<ref name="Comunestoria"/>.
Nel 1273 venne nominato successore del vescovo Guglielmo, [[Enrico da Fucecchio]]. Questi, nel 1276, a seguito di episodi di insubordinazione al potere vescovile da parte dei "''burgensi sarzanesi''" li scomunicò, ma venne cacciato dalla città e costretto a rifugiarsi in Lunigiana. Solo con l'intervento del [[Papa Bonifacio VIII|pontefice Bonifacio VIII]], i cittadini furono costretti ad accettare il successore di Enrico, [[Antonio Nuvolone da Camilla]].
=== XIV secolo ===
Nel 1300 il poeta [[Guido Cavalcanti]] venne esiliato a Sarzana, dove si ammalò di [[malaria]], malattia di cui morrà di lì a poco<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/guido-cavalcanti/|titolo=Enciclopedia Treccani|accesso=29 gennaio 2021}}</ref>.
Il 6 ottobre del 1306, nell'antica ''piazza della Calcandola'' (l'odierna piazza Giacomo Matteotti<ref>{{Cita web|url=http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Luoghi/Piazza_Matteotti.htm|titolo=Piazza Giacomo Matteotti - Comune di Sarzana|autore=Francesco Tacconi|sito=old.comune.sarzana.sp.it|accesso=15 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180806191039/http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Luoghi/Piazza_Matteotti.htm|dataarchivio=6 agosto 2018|urlmorto=sì}}</ref>), [[Dante Alighieri]] ricevette dal marchese Franceschino Malaspina di [[Mulazzo]] la procura per recarsi, quella stessa mattina, a [[Castelnuovo Magra]] per siglarvi la pace con il vescovo-conte di Luni Antonio Nuvolone da Camilla.
Gli atti della cosiddetta [[pace di Castelnuovo]], stesi a rogito del notaro sarzanese Giovanni di Parente di Stupio (i cui documenti originali sono custoditi presso l'Archivio di Stato della Spezia), fanno di Sarzana e di Castelnuovo Magra (con la sola eccezione di Ravenna, dove morì) gli unici luoghi in cui, nell'intera vicenda del suo esilio, è storicamente certa la presenza del poeta.
La pace siglata da Dante segnò di fatto la fine del potere temporale dei vescovi in Lunigiana. Il 12 giugno 1316 il vescovo [[Gherardino Malaspina]] nominò [[Castruccio Castracani]] Visconte della Diocesi lunense, il quale dominò la città fino alla sua morte, il 3 settembre 1328<ref name="Comunestoria"/>.
Successivamente, una rappresentanza della città si recò presso l'imperatore [[Federico III di Sicilia|Federico III di Aragona]], per chiedere il riconoscimento dei diritti (soprattutto diritti tributari) acquisiti dal vescovo Gherardino in esilio, che li concesse.
[[File:Gianfranceschi Vettori, Ida – Statuta communis Sarcane, 1965 – BEIC 15131297.jpg|miniatura|verticale|''Gli statuti di Sarzana del 1330'', a cura di Ida Gianfranceschi Vettori, 1965]]A partire dal 1320 [[Spinetta Malaspina|Spinetta Malaspina il Grande]], con l'aiuto dell'amico veronese [[Cangrande I della Scala]], riconquistò tutti i territori perduti nella lotta contro Castruccio Castracani, estendendo il suo dominio anche sulla Lunigiana orientale, la [[Garfagnana]] e impadronendosi, nel 1334, persino di Sarzana, sulla quale dominò fino al 1343, anno in cui la città passò sotto il dominio di [[Repubblica di Pisa|Pisa]]<ref name=":18">{{Cita libro|autore = Massimo Dadà|titolo = Guida di Fosdinovo|anno = 2010|editore = Giacché|città = La Spezia|p = 37}}</ref>.
=== XV secolo ===
Nel 1407 Sarzana è formalmente sotto la signoria di [[Gabriele Maria Visconti]], ma il 2 agosto entra spontaneamente nel dominio genovese ottenendo ampi riconoscimenti. Genova invia un podestà ad amministrarvi la giustizia.
Nel 1421 [[Tomaso Fregoso]], doge genovese deposto da [[Filippo Maria Visconti]], assunse la signoria di Sarzana con giurisdizione su tutta la Lunigiana e scelse di risiedere nella [[Fortezza di Sarzanello]], che fece abbellire e rinforzare. Il Fregoso cercò di restituire l'indipendenza a [[Repubblica di Genova|Genova]] e di recuperarvi il potere dogale. A questo scopo si alleò con [[Repubblica di Firenze|Firenze]] per condurre azioni militari nel [[Riviera di Levante|Levante ligure]] contro il Visconti, ma senza successo. Dovette attendere il 1435 e la rivolta antiviscontea per fare ritorno a Genova. Recuperata la carica di doge, Sarzana ritornò possedimento genovese pur rimanendo feudo della [[Fregoso|famiglia Fregoso]], governato da Marzia, moglie del doge, e da [[Spinetta Fregoso|Spinetta]], suo nipote<ref>A.Vivaldi, ''La signoria dei Campofregoso a Sarzana (1421-1484)'', Società ligure di Storia Patria.</ref>.
Grazie all'abile politica esercitata nel tempo dai vari esponenti della famiglia, basata sull'autonomia nei confronti di Genova e destreggiandosi nelle guerre tra Firenze, Lucca e Milano, i Fregoso giunsero a estendere il loro dominio su buona parte della Lunigiana. Nel 1468, indebolito nel suo potere feudale, [[Lodovico Fregoso]] fu costretto a vendere Sarzana a Firenze, ma riuscì a farvi ritorno nel 1479 durante la [[guerra dei Pazzi|guerra tra Firenze e Papato]] scoppiata in seguito alla congiura dei Pazzi, acclamato dalla popolazione memore del suo buongoverno.
Nel frattempo, nel 1469, l'imperatore [[Federico III d'Asburgo]] aveva insignito Sarzana del titolo ''Sigillum civitatis Sarzane'', concludendo l'iter di elevazione del borgo di Sarzana a rango di [[Titolo di città in Italia|città]] avviato già con la bolla di [[papa Paolo II]] del 21 giugno 1465.
I [[Repubblica di Firenze|Fiorentini]] estromessi da Sarzana erano riusciti a mantenervi un presidio nella [[fortezza di Sarzanello]], difesa da un centinaio di uomini. Firenze, in quel momento impegnata in altre guerre chiese la restituzione del territorio sarzanese in virtù del trattato del 1468, ma al momento poté reagire solo debolmente. Quando poi poté esercitare una forte pressione militare, [[Agostino Fregoso]] e [[Lodovico Fregoso]], disperando di poter resistere, per l'utilità e il bene della stessa comunità sarzanese, stabilirono di cedere la loro signoria al genovese [[Banco di San Giorgio]] e comunicarono la loro decisione, il 29 marzo 1484, al parlamento di Sarzana.
==== I codici medievali ====
{{Vedi anche|Codice Pelavicino}}
Il [[Codice Pelavicino]]<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Marchini|autore2=Simonetta Maccioni|titolo=Sarzana. Guida sagep|data=1995|p=72}}</ref> e il ''Registrum vetus'' sono le più importanti raccolte documentarie di fatti storici, di cronaca e atti giuridici di Sarzana e di tutta la [[Lunigiana]] riferibile al [[Medioevo|periodo medievale]].
Il vescovo [[Guglielmo (vescovo di Luni)|Guglielmo di Oberto Pelavicino]] fece redigere durante il suo episcopato un "Liber Magister" sul quale venivano trascritti tutti i diritti, i privilegi e le proprietà che il vescovo vantava all'interno della diocesi. Nel XIII secolo venne commissionato il riordino dei documenti e la raccolta venne chiamata Codice Pelavicino in onore proprio del vescovo Guglielmo. Il lavoro, iniziato nel 1287 e completato nel 1289, mirava alla conservazione e al recupero di tutti i privilegi comitali.
Nel 1330 il Comune di Sarzana riuscì a svincolarsi con l'aiuto imperiale dal vescovo e i consoli provvidero a far raccogliere i decreti e i documenti che comprovavano l'autonomia comunale. La raccolta ordinata dalle autorità laiche fu trascritta nel ''Registrum civitatis Sarzane'', il quale nel XVII secolo venne rinominato ''Registrum vetus'', così da distinguerlo dal ''Registrum novum'', una nuova raccolta documentaria. Il ''Registrum vetus'' ha inizio con il diploma di [[Federico Barbarossa|Federico I]] (scritto a [[Lodi]] il 4 novembre 1163) e si conclude con la bolla di [[Papa Clemente VIII|Clemente VIII]] (5 giugno 1592).
=== La guerra di "Serrezzana" ===
[[File:La presa di Sarzana Palazzo Vecchio.jpg|thumb|La presa di Sarzana, dipinto di [[Giorgio Vasari]], [[Palazzo Vecchio]], Sala di Lorenzo il Magnifico, [[Firenze]]]]
[[File:Accesso alla Fortezza.jpg|thumb|La [[fortezza di Sarzanello]]]]
Un breve poemetto scritto da un ignoto autore nella seconda metà del XV secolo, dal titolo ''La Guerra di Serrezzana'', descrisse la guerra iniziata tra la [[Repubblica di Genova]], che aveva riconquistato Sarzana, e la [[Medici|Signoria dei Medici]] che ne rivendicava il possesso per averla acquistata nel 1468 da [[Lodovico Fregoso]] per la somma di 35 000 [[Fiorino|fiorini]], ma che poi suo figlio se l'era ripresa con le armi. <br>Per via dell'evidente esaltazione di [[Lorenzo de' Medici]], si ipotizza che l'opera sia da attribuirsi a un rappresentante della Signoria medicea, dello stesso Lorenzo de' Medici o del vicino araldo Lorenzo Filareti, ma il nome dell'autore rimane comunque ignoto.
Il genovese [[Agostino Fregoso]], a quel tempo signore di Sarzana, non potendo contrastare le armate [[Firenze|fiorentine]], aveva ceduto la città al [[Banco di San Giorgio]]. Tra il genovese Banco di San Giorgio e la Signoria di [[Repubblica di Firenze|Firenze]] ebbe inizio una contesa definita così nella prefazione del poemetto stesso: ''"Piccole guerre che riescono molto più dannevoli di regolari combattimenti perché continue e di poco o verun risultamento''".
I Medici, nella loro operazione di riconquista, poterono fare affidamento sul loro alleato [[Gabriele II Malaspina]], [[Marchesi di Fosdinovo|marchese di Fosdinovo]], ma i [[Repubblica di Genova|Genovesi]], guidati da Gianluigi Fieschi, nel marzo 1487 mossero alla conquista dell'antico borgo di Sarzanello, saccheggiandolo e distruggendone le abitazioni. I genovesi risalirono quindi la collina per stringere d'assedio la [[Fortezza di Sarzanello|fortezza]], usando, sembrerebbe per la prima volta, [[Mina terrestre|mine]] o polvere esplosiva per espugnarla.
Il conte di [[Pitigliano]], [[Niccolò Orsini]] venne inviato a dare man forte agli assediati: i Genovesi furono sconfitti il 15 aprile e furono fatti prigionieri, tra i quali lo stesso condottiero Gianluigi Fieschi e suo nipote Orlandino.
Dopo la sconfitta i Genovesi organizzarono la loro difesa nel borgo di Sarzana, mentre i Fiorentini si diressero verso il fiume [[Magra]] giungendo sino al borgo di [[Trebiano]] con l'intenzione di conquistarlo senza colpo ferire. La manovra non ebbe esito per la fedeltà degli abitanti verso la repubblica genovese. Allo stesso modo rimase senza successo anche il tentativo dei toscani di conquistare l'abitato di [[Lerici]] e di assicurarsi così l'accesso al [[golfo della Spezia]].
I Fiorentini decisero allora di ripiegare su Sarzana, di porre assedio alla città e di indurre le difese genovesi alla resa per scarsità di viveri e di munizioni. Il 15 maggio i soldati toscani si portarono sotto le mura puntando le bombarde contro la città e l'8 giugno presero la [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa e il convento di San Francesco]]. Il 22 giugno, forse avendo avuto notizia dell'imminente arrivo di [[Lorenzo de' Medici]], i Genovesi si arresero alle truppe fiorentine.
La [[fortezza Firmafede]], costruita a sud est della città con la collaborazione dei [[Repubblica di Pisa|Pisani]], andò distrutta nel corso dell'assedio, ma venne poi fatta ricostruire da [[Lorenzo de' Medici]] e denominata ''Cittadella''. Il luogo porta ancora quel nome e mostra lo stemma [[Medici|mediceo]].
Nel 1494 [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]], re di Francia, [[Discesa di Carlo VIII in Italia|scese in Italia con un esercito]] forte di 30.000 uomini e artiglierie, per conquistare il [[Regno di Napoli]]. Nel percorso devastò e saccheggiò i centri di [[Fivizzano]], pose assedio alla [[Fortezza di Sarzanello]] e impose a [[Piero il Fatuo|Piero de' Medici]], succeduto al [[Lorenzo de' Medici|padre]], la cessione di Sarzana e di altre città (per questo cedimento alle pretese del re francese [[Repubblica di Firenze|Firenze]] si solleverà cacciando i [[Medici]]).
<br>Sarzana venne così in possesso del re francese che più tardi, nel 1496, la rivendette al [[Banco di San Giorgio]] che poi la cedette definitivamente alla [[Repubblica di Genova]] nel 1572<ref name="Comunestoria"/>.
=== Dal XVI al XVIII secolo ===
[[File:Porta Romana a Sarzana.jpg|thumb|La Porta Romana]]
Dai primi del [[XVI secolo]] Sarzana lega il suo destino a quello di [[Repubblica di Genova|Genova]]<ref name="Comunestoria"/> che la eleva a sede dell'omonimo ''Capitaneato'' e, come baluardo al suo estremo confine orientale, provvede a cingerla con una massiccia cinta muraria (che in gran parte venne abbattuta nella prima metà del XIX secolo) e a tenervi una guarnigione<ref>''Venimmo poi a Sarrezzana, terra della Signoria di Genova: e si vede la loro insegna, la quale è un S.Giorgio a cavallo. Tiene là una guardia di soldati Svizzeri, essendo terra la quale è stata altre volte del duca di Firenze.'', [[Michel de Montaigne]], ''Journal du voyage en Italie par la Suisse et l'Allemagne''</ref>.
Ma con il XVI secolo ha inizio il declino economico della città di Sarzana, sfavorita dalla mancanza di un porto.
Nel 1605 la Repubblica di Genova si oppone alle mire del re di Spagna [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] su Sarzana e sulla [[Lunigiana]], intese a garantirsi un sicuro accesso ai suoi possedimenti lombardi, e rafforza le difese nel [[Riviera di Levante|Levante ligure]]. Il futuro doge [[Giannettino Odone]] ricopre l'incarico di ''Governatore di Sarzana''.
Nel 1747, nel corso della [[guerra di successione austriaca]], la città è assediata dalle forze [[Maria Teresa d'Austria|austriache]] e la [[fortezza di Sarzanello]], presidiata da forze genovesi e [[Luigi XV di Francia|francesi]], viene bombardata senza successo.
Alla caduta della [[Repubblica di Genova]] (1796), sull'onda della [[rivoluzione francese]] e a seguito della [[Campagna d'Italia (1796-1797)|prima campagna d'Italia]] di [[Napoleone Bonaparte]], Sarzana è nell'ambito della [[Repubblica Ligure]]: dal 2 dicembre 1797 rientra nel ''Dipartimento del Golfo di Venere'', con capoluogo [[La Spezia]] e dal 28 aprile 1798, con i nuovi ordinamenti francesi, rientra nel ''I cantone'', come capoluogo della ''Giurisdizione di Lunigiana''. Dal 1803 diventa il centro principale del ''I cantone della Lunigiana'' nella ''Giurisdizione del Golfo di Venere''.
=== XIX secolo ===
Dal 13 giugno 1805 al 1814, con tutta la Liguria, Sarzana è annessa al [[Primo Impero francese]] e viene inserita nel [[Dipartimento degli Appennini]].
[[Papa Pio VII]], diretto a Genova, fa il suo ingresso in Sarzana nell'aprile 1815 proveniendo da [[Roma]] dove, dopo la [[Cento giorni|fuga di Napoleone dall'Elba]], le truppe di [[Gioacchino Murat|Murat]] avevano invaso lo [[Stato Pontificio]].
Alla caduta definitiva di Napoleone la città di Sarzana, nel 1815, entra a far parte del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], nella [[provincia di Levante]].
Successivamente, con l'Unità d'Italia, nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 1861. A quella data la popolazione cittadina assommava a 9.100 abitanti.
Dal 1859 al 1927 il suo territorio era compreso nel ''V mandamento del [[circondario di Levante]]'' che era parte della [[provincia di Genova]].
=== Dal XX secolo ===
Nel 1923, quando venne invece istituita la [[Provincia della Spezia]], il territorio sarzanese entrò nella nuova provincia.
La creazione del nuovo capoluogo di provincia alla Spezia ha comportato lo spostamento degli uffici pubblici (tribunale, sottoprefettura, ecc.) da Sarzana alla Spezia. Nel 1929 anche la Cassa di Risparmio e la Banca del Monte di Sarzana confluirono nella Cassa di Risparmio della Spezia e, nello stesso anno, venne spostata anche la sede vescovile, mantenendo però il Seminario nel centro storico di Sarzana.
Sarzana fu teatro di uno scontro tra squadristi e carabinieri il 21 luglio 1921, durante i cosiddetti [[Fatti di Sarzana]], quando i carabinieri al comando del capitano [[Guido Jurgens]], a seguito di un colpo di arma da fuoco, spararono sugli squadristi. Successivamente parte dei fascisti fuggiti nelle campagne furono uccisi dagli [[Arditi del Popolo]]. I fatti di Sarzana ebbero un'ampia eco nazionale e su di essi intervennero i massimi esponenti politici dell'epoca ([[Antonio Gramsci|Gramsci]], [[Filippo Turati|Turati]], [[Benito Mussolini|Mussolini]], [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], ecc.).
Nel periodo della [[Storia del fascismo italiano|dittatura fascista]] furono molti i sarzanesi che subirono condanne dal "tribunale speciale" per attività antifasciste: alcuni inviati al confino, altri licenziati o perseguitati. Ingente è stata l'emigrazione politica degli antifascisti sarzanesi, soprattutto diretta verso la [[Francia]].
Durante l'occupazione [[nazionalsocialismo|nazista]]
Un altro fattore determinante fu la vicinanza alla [[Linea Gotica]], fattore che caratterizzò l'asprezza della lotta partigiana nel sarzanese sottolineata da molteplici scontri tra [[partigiano|partigiani]] e nazifascisti, scontri nei quali venne pagato un alto tributo di vite alla riconquista della libertà e della democrazia.
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Il 4 gennaio 1937<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Marchini|autore2=Simonetta Maccioni|titolo=Sarzana. Guida sagep|data=1995|pp=73-74}}</ref> venne commesso presso il collegio della Missione di Sarzana un brutale omicidio: il direttore dell'istituto, padre Umberto Bernardelli, e il vecchio portinaio, fratello Andrea Bruno, furono uccisi a colpi d'arma da fuoco, mentre alcuni studenti vennero feriti. Dopo le prime indagini venne accusato un certo Vincenzo Montepagani, studente di ingegneria all'[[Università di Pisa]], nonché insegnante precario presso il collegio. L'uomo però venne assolto dopo un discusso processo.
Pochi mesi dopo furono commessi altri due omicidi che avevano un legame con i precedenti: una delle due vittime lavorava come barbiere proprio all'interno del collegio.
Soltanto dopo il massacro del guardiano dell'Ufficio del Registro, avvenuto nel dicembre 1939, venne arrestato per tutti i delitti il diciassettenne Giorgio Vizzardelli, studente del collegio e figlio del direttore dell'Ufficio del Registro. Il giovane confessò i delitti e venne così condannato all'ergastolo.
Dopo ventotto anni passati tra il carcere e il manicomio criminale, Giorgio Vizzardelli fu messo in libertà vigilata per buona condotta. Dopo cinque anni riacquistò la totale libertà, ma pose fine alla sua vita tagliandosi la gola con un coltello da cucina.
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[[File:Sarzana-Stemma.svg|bordo|sinistra|150px]]
[[File:Sarzana-Gonfalone.png|destra|bordo|100px]]
;Stemma
{{Citazione|D'azzurro alla luna montante, sormontata da una stella di otto raggi, il tutto d'oro, colle sigle O.P.Q.L. pure d'oro ordinate in fascia e nel capo. Lo scudo sarà sormontato da corona comitale.<ref name="Araldica">{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/sarzana/|titolo=Sarzana|accesso=6 novembre 2011}}</ref>}}
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo di giallo…<ref name="Araldica"/>}}
;Bandiera
{{Citazione|Drappo di bianco caricato al centro dello stemma comunale.<ref name="Araldica"/>}}
Simbolo ufficiale di Sarzana è lo stemma comunale, concesso con l'apposito [[Regio decreto]] datato al 9 marzo del 1893<ref name="Araldica"/>. Esso è composto da uno scudo a forma gotica ed è ornato a sinistra da un ramo di olivo e a destra da un ramo di quercia uniti da un nastro. La simbologia interna allo scudo rappresenta la mezzaluna e la stella a otto punte, presenti anche in molti altri stemmi di città appartenenti alla [[Lunigiana]].
Sopra di esse è presente l'acronimo {{maiuscoletto|O.P.Q.L.}} che ricorda l'origine di Sarzana dall'antica colonia romana [[Luna (colonia romana)|Luni]]. L'acronimo O.P.Q.L. infatti corrisponde a {{maiuscoletto|Ordo PopulusQue Lunensium}}, che significa: "Governo e popolo di Luni".
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{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = bolla di [[papa Paolo II]]<ref>Dallo Statuto comunale, Art. 6 comma 6.</ref>
|data = 1465
}}
{{Onorificenze
|immagine=Merito civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'argento al merito civile
|collegamento_onorificenza= Merito civile
|motivazione= Per il sacrificio delle proprie popolazioni e il ruolo nella lotta contro il [[nazifascismo]] il Comune venne decorato con [[Ricompense al valor militare|medaglia d’argento al valore militare]] con atto di riconoscimento del Ministero della Difesa pubblicato sulla G.U. del 16 novembre 1989<ref>Dallo Statuto comunale, Art. 6 comma 7.</ref>
|luogo= Sarzana, 1989
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Concathédrale Santa Maria Assunta - Sarzana (IT42) - 2022-08-28 - 1.jpg|thumb|La [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|concattedrale di Santa Maria Assunta]]]]
=== Architetture religiose ===
La presenza secolare della [[Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato|sede vescovile]] a Sarzana fu senz'altro uno dei motivi principali che hanno indotto la costruzione delle numerose chiese sarzanesi. Questo fenomeno consentì la venuta a Sarzana di numerosi maestri scultori, pittori e architetti, dal [[Medioevo]] all'[[Storia moderna|età moderna]].
==== Chiese e oratori del centro storico ====
* [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|Concattedrale di Santa Maria Assunta]]. Fu edificata sull'area dove sorgeva la pieve di San Basilio a partire dal 1204<ref name="Cattedralestoria">{{cita web|url=http://www.cattedraledisarzana.it/main.php?m=1&s=2&l=1|titolo=Fonte dal sito ufficiale della cattedrale di Sarzana|accesso=12 dicembre 2011}}</ref>. I lavori di costruzione terminarono nel 1474 con il compimento della parte superiore della facciata per opera di [[Leonardo Riccomanni]] da [[Pietrasanta]]<ref name="Cattedralestoria"/>. Successivamente alla conclusione dei lavori, nel 1735 furono poste sulla facciata le statue di ''sant'Eutichiano'' al centro, di ''Sergio IV'' a sinistra e di ''Niccolò V'' a destra<ref name="Cattedralestoria"/>. L'edificio, che rappresenta la summa di tutta la produzione storico-artistica di Sarzana e della [[val di Magra]], è elevato a Basilica minore. Conserva, tra le altre opere, il [[Croce di Mastro Guglielmo|''crocifisso di Mastro Guglielmo'']] (1138), il primo esempio datato di croce dipinta della storia dell'arte.
* [[Pieve di Sant'Andrea (Sarzana)|Pieve di Sant'Andrea]], a poca distanza dalla cattedrale. La pieve è l'edificio sacro più antico di Sarzana, risalente tra il X secolo e il XI secolo<ref name="Cattedralefase1">{{cita web|url=http://www.cattedraledisarzana.it/main.php?m=4&s=4&l=0|titolo=Fonte dal sito ufficiale della cattedrale di Sarzana-Fase medievale e romanica|accesso=14 dicembre 2011}}</ref> e ricordata per la prima volta come sede del [[Concilio|Sinodo]] del 1137<ref name="Cattedralefase1" />. Venne costruita in tre fasi distinguibili da alcuni elementi sia architettonici sia testamentari. All'interno si trovano sculture marmoree del XIV e XV secolo, raffiguranti il patrono di Sarzana, sant'Andrea, e i santi Pietro e Paolo, una fonte battesimale decagonale con basamento marmoreo di Giovanni Morelli da [[Carrara]], e una scultura in gesso di Fontana raffigurante Gesù. Di notevole pregio, sull'altare di sinistra, la venerata immagine miracolosa della ''Madonna delle Grazie''. Gli scavi all'interno della pieve hanno riportato alla luce, oltre a un forno per la fusione dei metalli, una serie di reperti archeologici.
* [[Oratorio di San Girolamo]], posto quasi adiacente alla cattedrale. Ricostruito nelle forme ottagonali odierne nel XVIII secolo, con cupola ellittica affrescata, è sede della Confraternita del Preziosissimo Sangue. Il primo impianto risale al 1473<ref name="Comuneoratori">{{cita web|url=http://www.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Oratori/Default.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Gli oratori|accesso=14 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722055331/http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Territorio/Oratori/Default.htm|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>.
* [[Oratorio di Santa Croce (Sarzana)|Oratorio di Santa Croce]], posto tra la cattedrale e la pieve di Sant'Andrea. Risale al XV secolo ed è citato per la prima volta nel 1638. All'interno è conservata una copia del ''[[Volto Santo di Lucca]]''<ref name="Comunecroce">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Oratori/Oratorio_Santa_Croce.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Oratorio di Santa Croce|accesso=15 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111005181847/http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Oratori/Oratorio_Santa_Croce.htm|dataarchivio=5 ottobre 2011}}</ref> e una statua pregiata della ''Madonna Addolorata''.
* [[Oratorio della Misericordia (Sarzana)|Oratorio della Misericordia]], sito in piazza Firmafede nei pressi della Cittadella. Edificato alla fine del XVI secolo è stato sede dell'omonima confraternita. L'impianto strutturale è il frutto dei rimaneggiamenti che si sono susseguiti sino al XVIII secolo. Dal 2003 i locali dell'oratorio sono sede del [[Museo diocesano (Sarzana)|locale museo diocesano]]<ref name="CattedraleMisericordia">{{cita web|url=http://www.cattedraledisarzana.it/main.php?m=8&s=0&l=1|titolo=Fonte dal sito ufficiale della cattedrale di Sarzana-Oratorio della Misericordia e museo diocesano|accesso=16 dicembre 2011}}</ref>.
* [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|Chiesa, convento e chiostro di San Francesco]], posti poco fuori le mura del centro storico. La chiesa, sede dell'omonima parrocchia, sorge su un vasto sagrato. La prima notizia documentata dell'edificio religioso risale al 1238, ma la tradizione vuole che [[Francesco d'Assisi|san Francesco]] stesso passò da Sarzana e fondò il convento<ref name="ComuneSanFrancesco">{{cita web|url=http://www.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Chiese/San_Francesco.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di San Francesco|accesso=14 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081209052536/http://www.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Chiese/San_Francesco.htm|dataarchivio=9 dicembre 2008}}</ref>. Alla fine del XIII secolo il convento era ancora in costruzione, mentre nel XV fu ampliato con il dormitorio e il chiostro. L'impianto è a croce latina e conserva numerose opere d'arte di estrema importanza storico-artistica per Sarzana e la Val di Magra.
==== Chiese delle frazioni e dei quartieri ====
[[File:Chiesa di San Francesco (Sarzana) - facciata 2022-08-26.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa di San Francesco]]]]
[[File:Falcinello (Sarzana)-chiesa santi Fabiano e Sebastiano-complesso2.jpg|thumb|La [[Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (Sarzana)|chiesa parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano]] nella frazione di Falcinello]]
* Chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Carmine, sita nel quartiere della Trinità. Il grande edificio moderno, sede attuale della parrocchia, fu costruito nella seconda metà del Novecento per sostituire l'[[Chiesa di Nostra Signora del Carmine (Sarzana)|antica chiesa di Nostra Signora del Carmine]], sita poco fuori le mura del centro storico, precisamente in quello che viene chiamato sobborgo Spina. L'edificio antico, chiuso e pericolante, è del XVII secolo e custodiva in origine il dipinto ''Madonna con il Bambino e i santi Carlo Borromeo, Bernardino da Siena e Antonio di Padova'', opera del pittore vicentino [[Francesco Maffei]], uno dei più importanti pittori veneti del XVII secolo<ref name="ComuneCarmine">{{cita web|url=http://www.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Chiese/Nostra_Signora_Carmine.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di Nostra Signora del Carmine|accesso=14 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070922043941/http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Territorio/Chiese/Nostra_Signora_Carmine.htm|dataarchivio=22 settembre 2007|urlmorto=sì}}</ref>; l'opera è conservata presso il [[Museo diocesano (Sarzana)|locale museo diocesano]]. L'edificio moderno è invece una struttura in cemento armato e mattoni con un'ampia e luminosa navata. Il crocifisso appeso sul presbiterio è in chiave di design contemporaneo.
* [[Chiesa di San Giovanni Battista (Sarzana)|Chiesa di San Giovanni Battista o dei Cappuccini]], posta fuori le mura del centro storico, nel quartiere dei Grisei. La chiesa è posizionata su un'altura che ospita anche l'odierno convento delle [[Monache clarisse|suore clarisse]] (in origine dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccini]]). La chiesa, dipendente dalla parrocchia di San Francesco, risale al XVI secolo e fu consacrata nel 1578. Al suo interno ospita due tele di estrema importanza artistica per opera di [[Giovanni Battista Paggi]] e di [[Domenico Fiasella]]<ref name="ComuneGiovanni">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/San_Giovanni_Battista.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di San Giovanni Battista|accesso=17 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008012027/http://www.sarzana.org/citta/territorio/Chiese/San_Giovanni_Battista.htm|dataarchivio=8 ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[Chiesa di San Lazzaro (Sarzana)|Chiesa parrocchiale di San Lazzaro]], sita presso l'[[San Lazzaro di Sarzana|omonima frazione]]. Posizionata lungo la [[via Aurelia]], la chiesa fu edificata tra il 1843 e il 1880 per sostituire la vecchia cappella dell'antico ospitale di San Lazzaro lungo la [[via Francigena]]. La consacrazione avvenne il 22 ottobre 1880. A pianta a croce greca e con facciata in stile rinascimentale, conserva al suo interno uno dei dipinti più rappresentativi di [[Domenico Fiasella]], intitolato ''[[San Lazzaro implora la Vergine per la città di Sarzana]]''. La tela, datata 1616, raffigura [[Lazzaro (mendicante)|san Lazzaro]] ferito, con accanto il suo cane, mentre implora la Vergine Maria per la protezione di Sarzana, riprodotta quasi fedelmente nella parte inferiore del dipinto<ref name="ComuneLazzaro">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/San_Lazzaro.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di San Lazzaro|accesso=17 dicembre 2011}}</ref>. L'interno, in stile barocco, è interamente affrescato per opera dei fratelli [[Angelo Triani|Angelo]] e [[Tiziano Triani]] di [[Pontremoli]].
* [[Chiesa di San Martino (Sarzana)|Chiesa parrocchiale di San Martino]], sita nel quartiere di Sarzanello. Edificata nella seconda metà del XVIII secolo, espone al suo interno diverse opere di artisti locali. In origine conservava il dipinto originale del 1686 di [[Domenico Piola]], raffigurante la ''Madonna col Bambino con san Francesco'', esposto al museo diocesano. Conserva inoltre un bassorilievo della ''Madonna col Bambino con angeli e santi'' e altre statue antiche<ref name="ComuneMartino">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/San_Martino.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di San Martino|accesso=17 dicembre 2011}}</ref>.
* Chiesa parrocchiale di San Venanzio, edificata nel 1962<ref name="ComuneVenanzo">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/San_Venanzio.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di San Venanzo|accesso=17 dicembre 2011}}</ref> al centro del popoloso quartiere della Crociata, posto a sud della [[Stazione di Sarzana|locale stazione ferroviaria]]. La struttura moderna costruita in cemento armato racchiude una spaziosa navata con un crocifisso ligneo sospeso sopra il presbiterio, esempio di manifattura contemporanea.
* Chiesa parrocchiale di Sant'Eutichiano, sita nella frazione costiera di [[Marinella di Sarzana|Marinella]]. Edificata tra il 1881 e il 1882, venne consacrata e aperta al culto il 3 maggio 1882. In origine dipendeva dalla comunità parrocchiale di San Lazzaro. Nel 1937 il vescovo [[Giovanni Costantini (arcivescovo)|Giovanni Costantini]] istituì l'omonima e indipendente Parrocchia<ref name="ComuneEutichiano">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/San_Eutichiano.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di Sant'Eutichiano|accesso=17 dicembre 2011}}</ref>.
* [[Chiesa di Santa Caterina (Sarzana)|Chiesa parrocchiale di Santa Caterina]], sita nell'omonimo quartiere. Risalente al XVII secolo e di piccole dimensioni, conservava in origine una copia della ''Madonna col Bambino e santi'' del pittore fiorentino [[Andrea del Sarto]]<ref name="ComuneCaterina">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/Santa_Caterina.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa di Santa Caterina|accesso=17 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008012037/http://www.sarzana.org/citta/territorio/Chiese/Santa_Caterina.htm|dataarchivio=8 ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref>, esposta al museo diocesano. Dalla parrocchia di Santa Caterina dipende la cappella dell'ospedale nuovo di San Bartolomeo.
* [[Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (Sarzana)|Chiesa parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano]], sita nella frazione montana di Falcinello. Riedificata nel corso del XIV secolo e annessa al non più esistente castello locale dei [[Diocesi di Luni|vescovi di Luni]], conserva al suo interno due dipinti minori di Domenico Fiasella<ref name="ComuneFabiano">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/Santi_Fabiano_Sebastiano.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano|accesso=17 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008012047/http://www.sarzana.org/citta/territorio/Chiese/Santi_Fabiano_Sebastiano.htm|dataarchivio=8 ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, nel quartiere di Battifollo. L'edificio, a navata unica e di piccole dimensioni, venne costruito nel corso del Novecento. Dipende dalla parrocchia di San Venanzio.
* Oratorio della Trinità, sito presso l'omonimo quartiere. L'edificio, di piccole dimensioni, fu edificato a spese di monsignor [[Giovanni Battista Casoni]]<ref name="ComuneTrinità">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Oratori/Oratorio_Trinita.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Oratorio della Trinità|accesso=16 dicembre 2011}}</ref> e venne intitolato anche ai santi Pietro e Isidoro<ref name="ComuneTrinità" />. Fino al XVII secolo vi si celebrava la Santa Messa quotidianamente<ref name="ComuneTrinità" />. Caduto in disuso e in totale abbandono, venne in epoca moderna acquistato dalla Cassa di Risparmio della Spezia che lo donò successivamente all'ente comunale<ref name="ComuneTrinità" />. All'interno presenta una pregevole volta affrescata, opera di Stefano Lemmi<ref name="ComuneTrinità" />.
==== Oratori e cappelle ====
[[File:San Lazzaro implora la Vergine per la città di Sarzana, Domenico Fiasella.jpg|miniatura|''[[San Lazzaro implora la Vergine per la città di Sarzana]], [[Domenico Fiasella]]'' (1616), 213x149 cm, [[Chiesa di San Lazzaro (Sarzana)|Chiesa di San Lazzaro]]]]
* Oratorio degli Angeli custodi, sito nella località di Monterosso, poco distante dalla chiesa di Santa Caterina.
* Oratorio della Natività di Maria, sito nella frazione di Falcinello.
* Oratorio di San Filippo Neri, sito nella Frazione di Falcinello.
* Ex oratorio di San Gottardo, sito nel quartiere dei Grisei. Fu edificato per volere di una famiglia privata di Sarzana, molto devoti a [[Gottardo di Hildesheim|san Gottardo]]; il piccolo edificio è in stato di abbandono.
* Ex oratorio di San Rocco. L'edificio religioso, non più esistente, era posto nel centro storico ed edificato nel XIV secolo<ref name="ComuneRocco">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Oratori/Oratorio_San_Rocco.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Oratorio di San Rocco|accesso=16 dicembre 2011}}</ref> sull'odierna piazza Matteotti. In questo oratorio si celebrava la Santa Messa per i mercenari germanici al servizio della [[Repubblica di Genova]] e di stanza a Sarzana<ref name="ComuneRocco" />. Ancora citato e visitato da monsignor Angelo Peruzzi, nel XVI secolo<ref name="ComuneRocco" /> venne chiuso al culto, probabilmente con l'avvento della [[Primo Impero francese|dominazione napoleonica]] di fine XVIII secolo, e quindi venduto ai privati<ref name="ComuneRocco" />.
* Ex oratorio di San Carlo Borromeo. Aperto nel 1684<ref name="ComuneCarloBorromeo">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Oratori/Oratorio_San_Carlo_Borromeo.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Oratorio di San Carlo Borromeo|accesso=16 dicembre 2011}}</ref> per volere del sacerdote locale Francesco Malastesta, è citato in una visita pastorale di monsignor Giovanni Gerolamo della Torre<ref name="ComuneCarloBorromeo" /> datata al 1727. I locali del seicentesco oratorio, uno degli ultimi edifici religiosi aperti nel centro storico sarzanese<ref name="ComuneCarloBorromeo" />, sono adibiti ad attività commerciali.
* Ex oratorio di San Bartolomeo, sito in origine presso l'omonimo ospedale demolito per far spazio ai nuovi fossati e baluardi. Una cappella dedicata a san Bartolomeo fu poi costruita presso il vecchio ospedale omonimo, nei pressi della chiesa di San Francesco, e successivamente anche nel moderno ospedale presso il quartiere di Santa Caterina.
* Ex cappella di San Lazzaro, sita presso l'omonimo e antico ospitale lungo la [[via Francigena]]. Il piccolo edificio, risalente al XIII secolo e citato nelle visite pastorali di Monsignor Angelo Peruzzi (XVI secolo), fu sostituito nel XIX secolo dalla [[Chiesa di San Lazzaro (Sarzana)|nuova parrocchiale di San Lazzaro]]; l'edificio è in completo abbandono.
==== Altri luoghi di culto ====
* [[Battismo|Chiesa Evangelica Battista]], sita nel quartiere dell'Olmo. L'edificio venne edificato nel 1964<ref name="ComuneBattista">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Chiese/Chiesa_Evangelica_Battista.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Chiesa Evangelica Battista|accesso=17 dicembre 2011}}</ref>;
* [[Chiesa cristiana evangelica dei fratelli|Chiesa Evangelica dei Fratelli]] situata in prossimità del vecchio mercato cittadino e della stazione ferroviaria in Via Terzi;
* [[Chiesa apostolica in Italia|Chiesa Evangelica Apostolica]] situata in prossimità dello stadio cittadino "Miro Luperi", in via Paradiso;
Queste Assemblee testimoniano la forte presenza evangelica nella città di Sarzana, già a partire dal metà del 1800<ref name="laparoladellavita.it">{{Cita web|url=http://www.laparoladellavita.it/storiasr.htm|titolo=Chiese Evangeliche del Levante|accesso=2020-08-11}}</ref>, dove erano sorte in quegli anni altre comunità ad [[Arcola]] e [[La Spezia]].
Intorno al 1860 si era già cominciata a strutturare una piccola comunità di Evangelici Battisti che si riunivano in case, non avendo ancora un luogo comune dove riunirsi. Negli anni successivi, nonostante i ripetuti contrasti con i cattolici locali, si apre il primo locale di culto evangelico della città. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] viene aperto un nuovo locale di culto acquisito in affitto. Nel 1964, per la generosità di tanti fratelli e sorelle viene acquistato il terreno dove poi si edificherà l'attuale luogo di culto.<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesabattistasarzana.it/storia-sarzana.html|titolo=the local history - Cristiani battisti a Sarzana|accesso=2020-08-11}}</ref>
Nel 1946 esisteva un gruppo di credenti della chiesa Evangelica dei Fratelli che si riuniva in località Molino del Piano nel comune di [[Castelnuovo Magra]]. Le persone iniziarono poi a radunarsi la domenica mattina inizialmente in una sede nell'estrema periferia di Sarzana e precisamente sulla collina dove sorge l'antico castello ([[fortezza di Sarzanello]]). In seguito la sede si spostò in un piccolo locale nel centro di Sarzana e precisamente in piazza Cesare Battisti. Negli anni a seguire crebbe il desiderio di avere un locale di riunioni di proprietà, più grande, più accogliente e più rispondente alle necessità della Chiesa così nel 1992 venne inaugurato l'attuale locale di riunioni<ref name="laparoladellavita.it"/>.
===
==== Palazzi storici e nobiliari del centro storico ====
[[File:Sarzana-palazzo Roderio-municipio.jpg|thumb|[[Palazzo Roderio]], sede del municipio]]
La presenza di un mercato e la posizione strategica della città hanno consentito lo sviluppo economico di molte famiglie sarzanesi, le quali hanno costruito nel corso del tempo numerose dimore urbane.
* Casa torre Buonaparte, sita in via Mazzini e un tempo di proprietà della famiglia [[Napoleone Bonaparte|Buonaparte]], che si era trasferita a Sarzana intorno al 1245, probabilmente provenendo da [[San Miniato]].
* Palazzo De Benedetti. Voluto dal cardinale [[Filippo Calandrini]], il quadrangolare edificio fu edificato nel luogo dove - in [[Medioevo|epoca medievale]] - sorgeva il palazzo del Comune. Qui, come riportato nei documenti storici del 1306, [[Dante Alighieri]], nel ruolo di ambasciatore per i [[Malaspina]], arrivò a un accordo di pace con il vescovo di Luni [[Antonio Nuvolone da Camilla]] ([[pace di Castelnuovo]]). Nel 1560 il palazzo passò ai discendenti della famiglia De Benedetti che si prodigheranno a un nuovo rinnovamento pittorico delle sale con affreschi del pittore sarzanese [[Luigi Belletti]].
* Palazzo Fiori, del XIX secolo, restaurato nel corso dell'Ottocento dalla famiglia Capitani. L'edificio è sito in via Bertoloni.
* Palazzo Fontana, sito in piazza Matteotti. Già residenza delle famiglie Bordigoni, Sarteschi e quindi dei Fontana dal 1937, nell'atrio del palazzo sono esposte e conservate molte opere dello scultore [[Carlo Fontana]], quest'ultimo autore, a Sarzana, dei monumenti a ''Giuseppe Garibaldi'' e ai ''Caduti della Seconda Guerra Mondiale'' (la cosiddetta ''Procellaria''). Tra le opere in esposizione: ''Tommaso Campanella in carcere'' (1891); ''Nudo di atleta'' (1908); ''Gesù scaccia i profanatori del tempio''; ''Prometeo liberato''; ''La Sibilla delle Apuane''; ''Capitello colonna'' (1938); ''Gessi del monumento ai caduti di Tivoli'' (1930); ''Autogenesi''; busto di ''Terenzo Mamiani''; busto di una duchessa.
[[File:Piazza Matteotti-palazzo.jpg|thumb|Palazzo Podestà-Lucciardi]]
* Palazzo Magni-Griffi del 1783 e sito in via Mazzini. È un significativo esempio di [[classicismo (arte)|classicismo]] [[XVIII secolo|settecentesco]] che nella sua struttura essenziale prelude all'avvento del [[Neoclassicismo]]. Nella facciata scompare ogni elemento decorativo e rimane solo la geometria delle cornici, in gioco composito curvilineo e triangolare dei timpani. Nell'atrio e nello scalone si trova il gusto scenografico [[barocco]], che torna ad animare lo spazio, grazie al gioco di colonne e balaustre che filtrano la luce proveniente dal cortile interno.
* Palazzo Neri, risalente al 1840 e sito in via Mazzini. Costituito da una facciata composita e sobria, ha al suo interno le sale tutte affrescate. Il giardino con il pozzo dell'antico convento delle [[Chiara d'Assisi|Clarisse]], su una parte del quale è sorto il palazzo, costituisce un elemento architettonico originale. Tutto l'isolato era occupato dalla chiesa e dal convento, con un'area di pertinenza che occupava parte della vicina piazza Garibaldi. Soppresso il convento con la [[Primo Impero francese|dominazione napoleonica]], l'edificio fu residenza privata e locanda ("Locanda della posta"); qui nel 1839 morì la nipote di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], [[Charlotte Napoléone Bonaparte]]. Acquistato nel 1840 da Pietro Neri, il palazzo riscoprì una nuova fase d'abbellimento negli spazi e nelle forme attuali.
* Palazzo Parentucelli, sito in piazza Matteotti. L'edificio poggia su un porticato da cui emergono le antiche colonne medievali. La facciata ottocentesca è decorata da un doppio medaglione raffigurante la ''Vergine Immacolata e san Giuseppe''. Il palazzo appartenne alla famiglia Parentucelli, la quale diede i natali al [[papa Niccolò V]].
* Palazzo Picedi-Benettini, sito quasi adiacente alla cattedrale. L'edificio risale al XVI secolo. I saloni del piano nobile sono stati affrescati dal pittore sarzanese Luigi Belletti nel XIX secolo.
* Palazzo Picedi-Benettini-Gropallo, del 1720 e sito in via Mazzini. È una costruzione che si erge secondo un impianto tardo [[Rinascimento|rinascimentale]] toscano e ha nella facciata la sua forma più originale. Il basamento è ornato da splendide grate in ferro battuto. Al piano nobile il ritmo è scandito dalle cornici delle finestre e dall'alternanza dei timpani curvilinei con quelli triangolari, motivo ripetuto con più leggerezza all'ultimo piano. Tra i visitatori illustri del palazzo ci furono la duchessa di Parma [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]] (in occasione dell'apertura del lavori per la nuova [[Strada statale 62 della Cisa|via della Cisa]]), [[papa Pio VII]] (che concesse alla cappella interna del palazzo il titolo di cappella gentilizia), la contessa Laura Picedi e il marchese Giacomo Gropallo, quest'ultimo promotore della bonifica privata della zona paludosa tra [[Luni]] e [[Marinella di Sarzana]].
* Palazzo Podestà-Lucciardi, del 1819 e sito in piazza Matteotti, quasi adiacente al palazzo comunale. L'edificio è un raro esempio di architettura [[Neoclassicismo|neoclassica]], realizzato su progetto di [[Carlo Barabino]] per la famiglia Podestà. Nel palazzo viene espresso un classicismo costruito, ragionato attraverso l'uso del [[bugnato]] appiattito. Sul tetto l'altana forma un tempietto classico. Al pianterreno il palazzo ospita il Caffè Costituzionale, uno degli storici caffè borghesi di Sarzana assieme a Gemmi, quest'ultimo posto lungo via Mazzini.
[[File:Seminario (Sarzana)-palazzo.jpg|thumb|Palazzo del Seminario Vescovile]]
* Palazzo Remedi, sito in piazza Matteotti. L'atrio, di ampie dimensioni conserva una pregevole ninfa, nonché statue e medaglioni del Seicento e Settecento.
* Palazzo Tusini, risalente al XIV secolo e sito lungo via Mazzini. Edificato nel tardo Cinquecento per volere della famiglia Bernucci, forse sui resti di una preesistente casa-torre del Medioevo, il palazzo ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso del Settecento. Di proprietà dei vari discendenti Bernucci fino al 1850, fu venduto ai Tusini presumibilmente per motivi economici. L'atrio presenta affreschi di gusto neoclassico.
* [[Palazzo Roderio|Palazzo Comunale]], sede del [[comune (Italia)|municipio]] e impropriamente nominato come Palazzo Roderio, dal nome dell'architetto genovese che lo progettò. L'edificio, edificato tra il XV secolo e il XVI secolo, presenta la struttura tipica dei palazzi genovesi, con un cortile centrale delimitato da un porticato intorno al quale si sviluppano i diversi ambienti. Nel cortile sono esposti alcuni stemmi gentilizi e diversi frammenti di colonne antiche provenienti dalla colonia romana di [[Luna (colonia romana)|Luni]]. La sala del consiglio comunale, posta al primo piano e al termine dell'imponente scalinata in marmo, conserva grandi dipinti raffiguranti alcuni degli uomini illustri che hanno caratterizzato la storia di Sarzana, tra i quali [[Papa Niccolò V|Niccolò V]].
* Palazzo degli Uffici, costruito tra Ottocento e Novecento sul lato destro di piazza Garibaldi.
* Palazzo del Seminario Vescovile, sito in via Mascardi e ospitante, oltre al seminario appunto, anche l'archivio storico della [[Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato|diocesi spezzina]] e la biblioteca Niccolò V.
* Ex Palazzo Vescovile. La costruzione del palazzo si rese necessaria dopo il trasferimento a Sarzana, nel 1465, del titolo diocesano della nuova diocesi di Luni-Sarzana. L'edificio fu portato a compimento nel 1471 sotto la guida del vescovo [[Antonio Maria Parentucelli]]. Nel grande salone principale conserva diversi affreschi, arredi e ritratti delle più note personalità religiose della diocesi lunense.
==== Ville urbane ed extraurbane ====
[[File:19038 Sarzana, Province of La Spezia, Italy - panoramio.jpg|thumb|Villa Carpena, sul torrione Testaforte]]
Il territorio intorno al borgo di Sarzana, data la sua morfologia e il suo clima, ha favorito la costruzione di numerose ville nobiliari, le quali si trovano numerose anche nei territori di [[Fosdinovo]], [[Castelnuovo Magra]] e [[Santo Stefano di Magra]].
* Villino Carpena è un esempio di villa urbana e sorge sul torrione Testaforte, uno dei torrioni perimetrali del centro storico. La sua struttura, che cerca di ricalcare le forme tipiche del [[Medioevo]], è in realtà una costruzione ottocentesca.
* Villa Podestà-Lucciardi, sita in località Fusicchio di Sarzanello. Nel luogo già esisteva una dimora di proprietà di Antonio Maria Quartara, costituita da tre fondi e tre ambienti al primo piano<ref name="ComunePodestàLucciardi">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Edifici/Villa_Podesta_Lucciardi.htm|titolo=Villa Podestà-Lucciardi|accesso=24 dicembre 2011|sito= Comune di Sarzana}}</ref>. Tale abitazione venne nel 1731<ref name="ComunePodestàLucciardi" /> acquistata da Stefano Lucciardi e fu il figlio di quest'ultimo, Domenico, a ottenere nel 1793<ref name="ComunePodestàLucciardi" /> il permesso dal vescovo di costruire una cappella interna alla villa. Le forme attuali della dimora, caratterizzata dalle quattro uguali torri merlate ai lati, verranno raggiunte tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento con Bartolomeo Lucciardi<ref name="ComunePodestàLucciardi" />.
* Villa Ollandini, sita a meno di un chilometro dal centro storico di Sarzana<ref name="Comune.old">{{cita web|url= http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/territorio/edifici/Villa_Ollandini.htm|titolo= Descrizione e storia di Villa Ollandini|sito= Comune di Sarzana|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180529223543/http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/territorio/Edifici/Villa_Ollandini.htm|dataarchivio= 29 maggio 2018|accesso= 6 luglio 2018|urlmorto= sì}}</ref>, all'estremità sud del viale alberato che conduce verso Porta Romana. La villa fu edificata nel corso del Settecento per la famiglia Ollandini, originaria di [[Lerici]], da uno sconosciuto architetto probabilmente dell'area genovese. Il genovese [[Michele Canzio]]<ref name="Comune Ollandini">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Edifici/Villa_Ollandini.htm|titolo=Villa Ollandini|accesso=24 dicembre 2011|sito= Comune di Sarzana}}</ref> fu invece l'ideatore del vasto giardino, considerato a lungo come esempio di orto botanico di eccellenza. Nell'agosto del 1854 la villa ospitò la regina [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]<ref name="Comune Ollandini" />. L'edificio fu pesantemente rivisto e modificato dopo la vendita avvenuta il 23 aprile 1938<ref name="Comune Ollandini" />, quando gli spazi interni furono convertiti per essere utilizzati dai bambini in cura presso il Preventorio antitubercolare della Spezia<ref name="Comune Ollandini" />. La villa e il parco annesso sono al centro di un importante progetto di riqualificazione dopo decenni di incuria<ref>{{cita web|url= http://www.comunesarzana.gov.it/comunicati-stampa/1537-villa-ollandini-chiuso-l-accordo-con-cassa-depositi-e-prestiti-ora-la-pratica-va-in-consiglio-comunale-cavarra-entro-il-2019-i-sarzanesi-diventeranno-proprietari-e-fruitori-di-uno-dei-parchi-storici-piu-belli-della-liguria.html|titolo= Villa Ollandini: chiuso l'accordo con Cassa Depositi e Prestiti|data= 21 marzo 2018|dataarchivio= 30 maggio 2018}}</ref>, il quale interessa sia il giardino sia i diversi fabbricati, come anche la cosiddetta casa del custode.
* Villa Groppallo. Esistono due ville che portano questo nome, entrambe erette tra il XIX e il XX secolo: una si trova lungo la via Aurelia, in prossimità del torrente San Michele; l'altra si trova nella zona di Montecavallo, tra le frazioni di San Lazzaro e di Sarzanello.
* Villa Saudino. In viale XXI Luglio a Sarzana è stata progettata dell'architetto spezzino Giorgio Guidigli (1911).
==== Altri edifici storici ====
[[File:Teatro degli Impavidi (Sarzana) - facciata 2022-08-26.jpg|thumb|[[Teatro Impavidi]]]]
[[File:Ospedale di San Bartolomeo (Sarzana) - facciata 1 2022-08-26.jpg|thumb|Antico ospedale di San Bartolomeo]]
Tra gli edifici pubblici e privati che possiedono una rilevanza storico-artistica ci sono:
* [[Teatro Impavidi]], edificato all'interno del soppresso complesso conventuale dei frati Domenicani tra il 1807 e il 1809, su progetto di Paolo Bargigli e di Bernardo Valenti. L'edificio, che sorge su piazza Garibaldi, è l'unico teatro cittadino e il secondo, per capienza (940 posti), della provincia spezzina. Subì ingenti danni per un crollo del soffitto nel 1815 e per la perforazione della volta causata da una bomba nella [[seconda guerra mondiale]]. Restaurato e riaperto al pubblico nel 2018 si presenta come un piccolo gioiello architettonico, con la classica forma a ferro di cavallo dei teatri all'italiana.
* Ex Hotel Laurina. L'edificio si affaccia su piazza San Giorgio e presenta lineamenti classici con un ampio porticato. La struttura cadde in disuso in seguito a un incendio. Nel corso del 2018 e 2019 l'edificio è stato completamente ristrutturato.
* Ospedale Vecchio di San Bartolomeo. La struttura, situata nel periodo medievale al di fuori della cinta muraria del borgo storico sarzanese, nel corso del XVI secolo venne inglobata nella nuova fortificazione muraria. Per esigenze strutturali la sede dell'ospedale fu poi spostata, nell'Ottocento, in un nuovo edificio a nord della città, nei pressi della [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa e convento di San Francesco]], ancora utilizzato e ristrutturato. Sulla facciata della sede ottocentesca è posizionato il busto in marmo della benefattrice Paolina Ollandini Remedi; è stata costruita in località Santa Caterina una struttura ospedaliera più moderna ed efficiente, sempre intitolata a San Bartolomeo.
* Antico ospitale di San Lazzaro, situato nell'[[San Lazzaro di Sarzana|omonima frazione]]. Esso viene citato per la prima volta nel [[1228]] e fungeva sia da ricovero per viandanti, [[Via Francigena|pellegrini]] e malati (era anche un [[lazzaretto]]), sia come luogo per lo stoccaggio delle merci in quarantena dirette al borgo di Sarzana. L'ente possedeva un vasto patrimonio terriero e ospitava al suo interno la vecchia chiesa di San Lazzaro e un'osteria. Verso la fine del XVIII secolo l'ente assistenziale venne soppresso e trasformato in piccolo borgo agricolo, abitato sino agli anni Sessanta del Novecento; quello che rimane del complesso ospedaliero è adibito a magazzino di materiali edili.
* Colonia Olivetti, presso la frazione di [[Marinella di Sarzana|Marinella]]. L'edificio, costruito in stile [[Razionalismo|razionalista]], è inserito in un ampio parco che affaccia direttamente sulla spiaggia; nel ventunesimo secolo è abbandonato.
* Plesso scolastico di via XXI luglio, posto lungo il viale tra piazza Garibaldi e la stazione ferroviaria. Costruito negli anni Trenta del Novecento, è chiuso dal 2006.
=== Architetture militari ===
==== Fortezza di Sarzanello ====
{{
[[File:Il rivellino.jpg|thumb|La fortezza di Sarzanello, il Rivellino]]
[[File:Sarzana, Cittadella.jpg|thumb|L'ingresso alla [[Fortezza Firmafede|Cittadella]]]]
Uno dei simboli di Sarzana è la fortificazione militare che sorge sulla vicina collina di Sarzanello, da cui appunto prende la denominazione, e domina la vallata del [[Magra]]. È un mirabile esempio della nuova architettura militare rinascimentale con le mura molto spesse e oblique per resistere alle artiglierie, difesa da un rivellino a forma di prua di nave. Fu prototipo per le successive costruzioni di fortezze in epoca rinascimentale.
==== La Cittadella
{{Vedi anche|Fortezza Firmafede}}
La Cittadella, chiamata anche fortezza di Sarzana o fortezza Firmafede, fu la prima fortificazione cittadina sarzanese, edificata nel XIII secolo. Fu possedimento del signore [[Castruccio Castracani]], che apportò numerose e rilevanti modifiche ai suoi sistemi difensivi, e, dopo una sua distruzione nel 1487 ad opera di [[Sovrani di Toscana|Firenze]], venne ricostruita su ordine dello stesso [[Lorenzo de' Medici]].
Nel 1494 anche la [[Repubblica di Genova]], rientrata in possesso di Sarzana, completò i lavori della Cittadella.
La fortezza è utilizzata come sede di manifestazioni culturali e mostre e ospita anche il museo delle Fortezze, un percorso interattivo che ripercorre la storia di Sarzana e della [[Lunigiana]].
==== Castello della Brina ====
[[File:Resti della Torre Rotonda.jpg|miniatura|Resti della torre rotonda del [[castello della Brina]]]]
Tra le postazioni difensive del territorio sarzanese, il [[castello della Brina]], dell'XI secolo, fu edificato nei pressi di Falcinello dai conti-vescovi di Luni per il controllo delle vie di comunicazioni e commerciali che dal borgo storico dipartivano per le località della valle e dell'Appennino. Il castello, distrutto in un periodo indefinito, è costituito da qualche rudere delle mura e dall'abbattuta torre circolare<ref name="ComuneBrina">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Fortezze/Castello_Brina.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Castello della Brina|accesso=28 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008000935/http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Fortezze/Castello_Brina.htm|dataarchivio=8 ottobre 2012}}</ref>.
==== I torrioni e le porte del borgo antico ====
Sarzana era difesa da una cinta muraria segnata da una serie di torrioni che costituivano l'accesso e la difesa del borgo: il torrione Testaforte a sud ovest, il torrione Genovese e il torrione Stella a nord e il torrione San Francesco a nord est.
Il torrione Testaforte fu costruito nel 1513 dal podestà sarzanese Luchino Stella. Sul torrione la famiglia Carpena costruì successivamente la propria residenza, villa Carpena appunto. Il torrione si congiunge con la Cittadella attraverso un camminamento che passa sopra Porta Romana, l'accesso meridionale della città, sormontata da una grande statua della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e dallo stemma di [[Genova]]. Dalla parte opposta, percorrendo l'attuale via Mazzini, si arriva all'altra porta della città ancora esistente: Porta Parma. Tale accesso è l'anello di congiunzione tra altri due torrioni: il torrione genovese o di San Giorgio e il torrione Stella. Sul bastione del primo è ancora visibile il bassorilievo raffigurante ''San Giorgio che uccide il drago'', simbolo e testimonianza della presenza genovese in città. A pochi metri dalla porta parte poi una strada lastricata in ciottolato, detta via Torrione Genovese, che ripercorre le antiche mura fino a raggiungere piazza San Giorgio, antica sede della [[dogana]]. Dalla parte opposta a via Torrione Genovese, si dipana via Torrione San Francesco che conduce al torrione omonimo, anch'esso edificato nel 1513 e ulteriore bastione a difesa della zona settentrionale della città.
Anticamente il borgo di Sarzana aveva altre due porte, non più esistenti: quella di San Giorgio, detta anche porta del Mare, che sorgeva nell'attuale piazza San Giorgio, e la porta detta dei morti, che sorgeva in direzione della [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa di San Francesco]], fuori le mura cittadine.
Di recente scoperta è invece l'antica Porta Pisana, ben visibile nelle mura vicino alla [[fortezza Firmafede]], che fu il primo accesso alla città dal lato sud, prima cioè di Porta Romana.
=== Vie e Piazze del centro storico ===
[[File:Sarzana - Via Mazzini2.JPG|thumb|Via Mazzini]]
Nel centro storico si trovano diverse vie e piazze importanti:
* Via Mazzini, arteria principale del centro storico sulla quale si affacciano importanti palazzi, nonché la [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|cattedrale]] e la [[Pieve di Sant'Andrea (Sarzana)|pieve di Sant'Andrea]]. Corrisponde al tracciato originario della [[via Aurelia]] e della [[via Francigena]].
* Via Bertoloni, prosecuzione di via Mazzini oltre piazza Matteotti.
* Via Landinelli, ricavata in seguito all'interramento di buona parte della cinta muraria meridionale del borgo medievale. Corre parallela a via Mazzini.
* Via Cattani, via Fiasella e via Mascardi. Sono le cosiddette vie dell'antiquariato; infatti ospitano numerose e pregiate botteghe artigianali.
* Piazza Matteotti, anticamente chiamata "piazza della Calcandola" e "piazza Vittorio Emanuele", rappresenta il cuore del centro storico monumentale di Sarzana. In questo luogo la mattina del 6 ottobre del 1306, ''ante missam'', [[Dante Alighieri]] ricevette la procura in bianco da Franceschino Malaspina, marchese di [[Mulazzo]], che avrebbe valso la mattina stessa la pace con il vescovo-conte di Luni, [[Antonio Nuvolone da Camilla]]. Si tratta dell'unico luogo certo (assieme al palazzo vescovile di Castelnuovo Magra, teatro del [[Pace di Castelnuovo|trattato di pace]]) della presenza di Dante di tutta la biografia dell'esilio. Nel 1906 la piazza fu teatro delle prime celebrazioni ufficiali dell'Anno Dantesco e vi fu affissa la celebre epigrafe, dettata da [[Achille Pellizzari]], che si conclude con lo splendido verso ''Orma di Dante non si cancella''. Sulla piazza si affacciano numerosi palazzi storici e il [[Palazzo Roderio|palazzo comunale]].
* Piazza Garibaldi, di forma rettangolare, venne ricavata nell'Ottocento dal cortile dei conventi che in epoca medievale e rinascimentale occupavano quell'area della città. Sulla piazza si affaccia il [[Teatro Impavidi]].
* Piazza San Giorgio, centro della vita notturna sarzanese e aperta verso la parte moderna della città, sorge nell'area che sino al XIX secolo era occupata dallo sperone rinforzato delle mura a difesa della borgo. Sulla piazza si affaccia l'ex Hotel Laurina.
* Piazza Luni, retrostante il municipio. Anticamente era conosciuta come "piazza delle Erbe", dedicata cioè al mercato di frutta e ortaggi.
* Piazza Firmafede. Piccola piazza nei pressi di porta romana e della Cittadella. Su di essa sorge l'[[Oratorio della Misericordia (Sarzana)|oratorio della Misericordia]], sede del locale Museo Diocesano.
* Piazza Cesare Battisti. Prosecuzione laterale di piazza Garibaldi. Venne creata negli anni Venti e Trenta del XX secolo dopo l'interramento di parte dei fossati meridionali della città.
* Piazza Fabrizio De André. Spazio aperto ricavato di fianco all'edificio che ospita la biblioteca comunale. La piazza ospita un palco moderno dedicato al [[Fabrizio De André|cantautore genovese]] adibito per la rappresentazione di spettacoli musicali.
=== Monumenti ===
[[File:Sarzana-piazza Matteotti-monumento caduti Grande Guerra2.jpg|thumb|Monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]], [[Carlo Fontana (scultore)|Carlo Fontana]], 1934]]
* ''Monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale'' di [[Carlo Fontana (scultore)|Carlo Fontana]], del 1934, al centro di piazza Matteotti. Voluto per onorare i militari caduti nel corso della [[prima guerra mondiale]], il monumento raffigura, su un lato, alcuni soldati che in braccio trasportano un cannone lungo un sentiero di montagna; nella parte alta del monumento spicca la "Vittoria alata" - detta "la Procellaria" - anch'essa opera dello scultore Fontana<ref name="ComuneMonumentocaduti">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Monumenti/Caduti_Piazza_Matteotti.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Monumento ai caduti|accesso=28 dicembre 2011}}</ref>.
* ''Il Genio della Stirpe'', di Carlo Fontana, collocato all'estremità sud di piazza Garibaldi. Conosciuto, erroneamente, come il monumento a [[Giuseppe Garibaldi]], il monumento del Fontana, progettato nel 1907 e portato a termine nel 1914, vuole simboleggiare in realtà l'avvenire e il futuro del popolo italiano con la protezione di Garibaldi, uomo chiave e tra i personaggi più importanti del [[Risorgimento]] e dell'[[Risorgimento|Unità d'Italia]]. La statua, raffigurante un gigante con scudo su cui campeggia il profilo dell{{'}}''Uomo dei due mondi'', è stata ricavata da un unico blocco di [[marmo di Carrara|marmo bianco di Carrara]] che, dopo la sua realizzazione nelle cave, è stata trasportata a Sarzana con un buon numero di buoi e collocata con un'apposita attrezzatura sopra il basamento<ref name="ComuneGeniostirpe">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/citta/Territorio/Monumenti/Genio_della_Stirpe.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Monumento Il Genio della Stirpe|accesso=28 dicembre 2011}}</ref>.
* Monumenti ai marinai caduti, inaugurato il 28 gennaio del 1981, presso l'omonimo largo lungo il viale della stazione.
* Monumento-stele ad [[Agostino Paci]] presso i giardini della [[Stazione di Sarzana|stazione ferroviaria di Sarzana]].
* Monumento a Carlo Fabbricotti presso il cimitero di [[Marinella di Sarzana]], opera del 1913 dello scultore carrarese [[Alessandro Lazzerini]].
* La croce di San Francesco d'Assisi, collocata nel 1902 sul luogo di una preesistente croce e dove, secondo la tradizione locale, vi fu l'incontro tra san Francesco d'Assisi e [[domenico di Guzmán|san Domenico]]. Si trova nei pressi della [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa di San Francesco]].
* Monumento ai caduti di San Lazzaro della Prima Guerra Mondiale, collocato sulla facciata della scuola elementare della frazione di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]]. La lapide venne posta in occasione dell'inaugurazione dell'edificio il 22 ottobre 1932.
== Società ==
[[File:Sarzana, Il Genio della Stirpe, Piazza Garibaldi.jpg|thumb|Il monumento ''Il Genio della Stirpe'' di [[Carlo Fontana]] in piazza Garibaldi.]]
=== Evoluzione demografica ===
Con {{formatnum:22086}} abitanti (dati 2018) Sarzana è il secondo comune della [[provincia della Spezia]] dopo il [[La Spezia|capoluogo spezzino]], mentre è decimo se si considera tutta la [[Liguria]], preceduto da [[Albenga]] e seguito da [[Sestri Levante]].
{{Senza fonte|La sua area urbana, con più di 77 000 abitanti e perno della [[val di Magra]], è la quinta della regione, dopo quelle di [[Genova]], [[La Spezia]], [[Savona]] e [[Sanremo]].}}
{{Demografia/Sarzana}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre
{{div col}}
* [[Albania]] 162
* [[Ucraina]] 48
* [[Pakistan]] 35
* [[Francia]] 32
* [[Polonia]] 25
{{div col end}}
===
[[File:Torrione San Francesco 2.jpg|thumb|Il torrione San Francesco]]
Sarzana, collocandosi su una linea di confine tra [[Liguria]] e [[Toscana]], subisce sia l'influsso della [[lingua ligure]] sia dei dialetti più propriamente [[Dialetto della Lunigiana|apuo-lunigianesi]] e si collega, per quanto riguarda la fonetica, anche all'[[Lingua emiliana|area dialettale emiliana]].
Le caratteristiche del dialetto sarzanese sono principalmente due: la contrazione delle vocali protoniche "e" e "i" nella mutola (v'dere=vedere) e l’aggiunta di una "a" in luogo dei prefissi "ra" e "ri" (arcuntare=raccontare)<ref>{{Cita web|url=http://old.comune.sarzana.sp.it/Citta/Territorio/Territorio/Default.htm|titolo=Fonte dal sito del comune di Sarzana - Dialetto|accesso=27 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170802123552/http://old.comune.sarzana.sp.it/Citta/Territorio/Territorio/Default.htm|dataarchivio=2 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
Chi vive in città, nel centro storico, è chiamato nel dialetto locale ''piastron'', mentre chi vive fuori città, come a [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] o a [[Marinella di Sarzana|Marinella]], è chiamato ''pagiaro''.
===
Tra le festività religiose, Sarzana festeggia [[Andrea (apostolo)|sant'Andrea]], il patrono della città, il 30 novembre. Inoltre, molto importante è anche la Solennità del [[Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo|Preziosissimo Sangue]], che si festeggia la domenica successiva alla [[Pentecoste]].
Tra le ricorrenze civili, oltre il 25 aprile, viene celebrato il 29 novembre in ricordo del rastrellamento del 1944.
==== La reliquia del Preziosissimo Sangue ====
[[File:Sarzana-cattedrale-altare maggiore2.jpg|miniatura|L'altare del Preziosissimo Sangue nella cattedrale]]
Una delle leggende più famose legate a Sarzana narra che, la mattina del [[venerdì santo]] dell’anno 782, giunse al porto dell’antica città di [[Luna (colonia romana)|Luni]] una minuscola imbarcazione priva di vele, di remi e di equipaggio. La navicella, sfuggita a tutti i tentativi di depredarla, si lasciò abbordare solo dal [[Arcidiocesi di Lucca|vescovo di Lucca]], avvertito dell’avvenimento in sogno da un angelo. Sull'imbarcazione era un crocifisso di legno scolpito da [[Nicodemo]] e, nascosta in una cavità della scultura, era un’ampolla contenente il sangue di [[Gesù]], che Nicodemo stesso aveva raccolto dalle sue ferite.
Sorse così una contesa tra Luni e [[Lucca]], in quanto entrambi i vescovi volevano il Santo simulacro. Questo fu posto allora su un carro trainato da buoi che, abbandonati a sé stessi, lo portarono a Lucca: si tratta infatti del celebre [[Volto Santo di Lucca|''Volto Santo'']], venerato nel [[Cattedrale di San Martino (Lucca)|duomo lucchese]]. Del crocefisso lucchese esiste una copia nell’[[Oratorio di Santa Croce (Sarzana)|oratorio di Santa Croce]] a Sarzana.
Luni ottenne invece l’ampolla col sangue di Cristo, che passò successivamente a Sarzana quando, nel XIII secolo, vi fu trasferita la sede vescovile; la reliquia del sangue è conservata nella [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|cattedrale]], in un reliquiario realizzato nel XVII secolo.
==== La spada nel marmo ====
La presenza di un’asta nera sulla facciata marmorea della cattedrale sarzanese è da sempre un mistero: si tratta dell’elsa di una spada, e non di una meridiana come pensano alcuni; essa è un segno, una convenzione medievale per sancire un avvenimento storico importante.
La tradizione, infatti, racconta che l'arma fu conficcata in quel luogo a simbolo di una storica pace avvenuta tra la [[Guelfi e ghibellini|guelfa]] [[Repubblica di Firenze]] e la [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]] [[Signoria di Milano|Signoria viscontea di Milano]]. I rappresentanti delle due fazioni avevano scelto Sarzana come luogo franco e il 31 marzo 1353 si riunirono nella sua cattedrale. Il trattato di pace prevedeva la fine della guerra in corso nell'Italia centro-settentrionale e vietava a Milano l'ingerenza negli affari politici della [[Toscana]].
Sarzana venne scelta altre volte dai governi dell’età medievale come sede di importanti incontri, come nel 1378 quando il papato e le maggiori potenze d’Italia discussero su come riportare la pace nei territori dello [[Stato Pontificio]].
==== Famiglia Buonaparte ====
[[File:Sarzana-piazza Matteotti-2012.jpg|thumb|Scorcio di piazza Matteotti]]
La [[Bonaparte (famiglia)|famiglia Buonaparte]], proveniente da [[San Miniato]] in Toscana, risiedette in Sarzana dal XIII secolo rivestendovi anche incarichi pubblici. A Sarzana i Buonaparte possedevano diversi appezzamenti terrieri e una [[casatorre]] nei pressi della [[Pieve di Sant'Andrea (Sarzana)|pieve di Sant'Andrea]]. Un esponente della famiglia, intorno alla metà del XVI secolo, emigrò in [[Corsica]] dove poi nacque [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].
==== Il mercato cittadino ====
Il mercato settimanale a Sarzana è una tradizione antichissima che risale al 1163, quando l'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I]] concesse alla città il beneficio di istituire un mercato che potesse servire non solo Sarzana ma anche gli abitanti dei comuni vicini. Questo mercato si teneva originariamente nella giornata di sabato, mentre odiernamente si svolge il giovedì. Sarzana ha poi col tempo potenziato la propria attività commerciale con l'istituzione di un mercato ortofrutticolo giornaliero, il quale ha sede nella zona di Pallodola.
==== Antico costume di Sarzana ====
Il vestito femminile corrispondeva all'antico costume estivo dei giorni di festa del contado sarzanese. L'acconciatura dei capelli delle donne era semplice, i capelli erano pettinati lisci e la massa posteriore si raccoglieva in una treccia avvoltolata che poi si introduceva in una rete. Sulla rete veniva indossato anche il cappellino. La camicia aveva le maniche lunghe, ornate ai polsi di mussola bianca pieghettata simile a quella che ne adornava anche il collo. Le calze erano di cotone bianco e portavano sulla banda esterna un ricamo di cotone rosso. La gonna era fatta con tela di canapa, mentre la giacchetta era di panno rosso con maniche lunghe e strette.
Il costume maschile era invece costituito da un paio di pantaloni di mezzalana stretti al ginocchio su calze bianche e ricamate, le quali in alcune occasioni erano coperte da ghette. Sulla camicia bianca veniva indossato il gilet di velluto. La giacca era di stoffa analoga al gilet ed era a doppio petto. Il copricapo, tipico della [[Lunigiana]], era di velluto e si portava ripiegato su un lato. La borsa era ricamata e le scarpe erano alte e stringate.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Nell'ospedale San Bartolomeo del quartiere di Santa Caterina, è presente il Polo Riabilitativo del Levante Ligure "Don Carlo Gnocchi".<ref>{{Cita web|url=http://www.asl5.liguria.it/PerilCittadino/Ospedale.aspx|titolo=Il Presidio Ospedaliero|accesso=18 agosto 2018|dataarchivio=18 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180818214620/http://www.asl5.liguria.it/PerilCittadino/Ospedale.aspx|urlmorto=sì}}</ref>
=== Qualità della vita ===
==== Lo scandalo di Marinella ====
{{Vedi anche|Marinella di Sarzana|Tenuta di Marinella di Sarzana}}[[File:Marinella di Sarzana piazza Libertà - panoramio.jpg|thumb|Il borgo agricolo di [[Marinella di Sarzana]]]]
Il "caso" di [[Marinella di Sarzana]] è emblematico: dopo un tentativo di sviluppo avvenuto nel corso degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, il cui obiettivo era quello di creare una località di villeggiatura per il turismo balneare, la frazione ha conosciuto un repentino stato di degrado. Le sorti del centro balneare<ref>{{cita web|url=http://www.carta.org/rivista/settimanale/2006/15/15marinella.pdf |titolo=Sito Carta.org|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927215736/http://www.carta.org/rivista/settimanale/2006/15/15marinella.pdf |urlmorto=sì|dataarchivio=27 settembre 2007 }} Inchiesta</ref> sarebbero state legate a un progetto di riqualificazione che prevedeva la costruzione di 800 posti barca con {{M|40000|u=m²}} di nuove costruzioni<ref>{{cita web|url=http://italy.indymedia.org/news/2005/01/705077.php |titolo=Indymedia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061101220604/http://italy.indymedia.org/news/2005/01/705077.php|urlmorto=sì |dataarchivio=1º novembre 2006 }}</ref>. Il progetto di tale intervento fu affidato alla Marinella Spa, una società partecipata dal Gruppo bancario [[Banca Monte dei Paschi di Siena|Monte dei Paschi di Siena]]<ref>{{cita web|url=http://www.mps.it/tuabanca/nongruppo2.asp?l1=1&l2=3|titolo= Sito BMPS| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060905012058/http://www.mps.it/tuabanca/nongruppo2.asp?l1=1&l2=3|urlmorto=sì |dataarchivio=5 settembre 2006}}</ref>.
Nel 2006, [[Legambiente]] ha conferito la [[Bandiera nera (Legambiente)|Bandiera nera]] anche alla Marinella Spa di Sarzana<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3262|titolo= Sito Legambiente |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060710063924/http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3262 |urlmorto=sì|dataarchivio=10 luglio 2006 }} Comunicati Bandiere Nere 2006</ref>, per il progetto di "valorizzazione" della [[Tenuta di Marinella di Sarzana|tenuta di Marinella]] che, secondo Legambiente, avrebbe alterato profondamente il territorio dell'area costiera, prevedendo anche un aumento delle volumetrie edificabili di 6 000 metri cubi a fronte dei 2 500 previsti dal [[Piano regolatore generale comunale|Piano regolatore generale]] del comune di Sarzana<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.legambiente.com/documenti/2006/0731_dossier_mare_monstrum_2006/mare_monstrum_2006.pdf Legambiente] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Dossier Mare Nostrum - Pag.4</ref>. In seguito al fallimento della Marinella Spa e alla chiusura della storica fattoria di Marinella le sorti della frazione, della tenuta e di tutto il litorale sarzanese sono critiche.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
=== Biblioteche ===
==== Biblioteca civica "Corrado Martinetti" e archivio storico comunale ====
In via Landinelli, adiacente a piazza De André, è la biblioteca civica che offre servizi di prestito, consultazione in sede di libri, quotidiani, periodici, informazione, consulenza bibliografica e aule per lo studio individuale. Presso la sede della biblioteca è conservato anche l'archivio storico del comune di Sarzana<ref>{{Cita web|url=http://www.comunesarzana.gov.it/biblioteca.html|titolo=Biblioteca e Archivio Storico di Sarzana|accesso=27 aprile 2017|dataarchivio=28 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170328212856/http://www.comunesarzana.gov.it/biblioteca.html|urlmorto=sì}}</ref>, il quale conserva numerosi fondi importanti come quello degli ospedali di San Lazzaro e San Bartolomeo.
==== Biblioteca "Niccolò V" e archivio storico diocesano ====
All'interno dell'edificio che ospita il Seminario vescovile della [[diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato]], sito in via Mascardi, sono conservati la biblioteca "Niccolò V" e l'archivio storico diocesano. Quest'ultimo conserva importantissimi documenti storici riguardanti la diocesi, tra i quali il ''[[Codice Pelavicino]]'', volume risalente al 1241.<ref>{{Cita web|url=http://www.cattedraledisarzana.it/main.php?m=3&s=0&l=0|titolo=Cattedrale di Sarzana|accesso=27 aprile 2017}}</ref> All'interno degli stessi locali è conservato anche l'Archivio capitolare, contenente la documentazione relativa al [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|Capitolo della Cattedrale sarzanese]].
==== Scuole ====
L'Istituto Comprensivo di Sarzana "ISA 13"<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutocomprensivosarzana.gov.it/|titolo=Istituto Comprensivo di Sarzana (ISA 13)|accesso=27 aprile 2017|dataarchivio=16 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180816230543/http://www.istitutocomprensivosarzana.gov.it/|urlmorto=sì}}</ref> raggruppa un totale di tredici sedi scolastiche di competenza statale, sparse nei vari quartieri e nelle frazioni della città. Sono comprese infatti:
* Cinque scuole dell'infanzia (Capoluogo "Mattazzoni", Capoluogo "Lalli"<ref>La scuola "Lalli" diventa statale a partire dall'anno scolastico 2020/2021.</ref>, Marinella, San Lazzaro e Sarzanello)
* Sette scuole primarie (Bradia, Capoluogo, Ghiaia "Luttazzi", Marinella, Nave, San Lazzaro e Santa Caterina)
* Una scuola secondaria di primo grado (Capoluogo, con una sezione anche nel plesso di Marinella)
Di competenza comunale esiste invece l'asilo nido "Tendola".
A Sarzana esistono poi alcuni istituti scolastici privati, tra i quali la scuola dell'infanzia paritaria "Maria Luisa", situata nelle vicinanze della Cittadella, la scuola dell'infanzia "Anita Stefano Saudino", situata nel quartiere Crociata, la Fondazione asilo infantile "Cardinale Spina", situato lungo via Sobborgo Spina e la scuola primaria paritaria e parificata "Istituto Immacolata" del Pavone, situata nelle vicinanze della [[Chiesa di San Francesco (Sarzana)|chiesa di San Francesco]].
Sarzana è anche sede dell'I.I.S.S. Parentucelli-Arzelà, nato con questo nome il primo settembre 2014<ref>{{Cita web |url=http://www.parentucelli-arzela.gov.it/la-nostra-storia.php |titolo=Storia dell'I.I.S.S. Parentucelli-Arzelà |accesso=31 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181128152126/http://www.parentucelli-arzela.gov.it/la-nostra-storia.php |dataarchivio=28 novembre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>. Esso unisce le scuole superiori sarzanesi (liceo classico, liceo scientifico e istituto tecnico-commerciale), le quali già da molti anni sono riunite anche nello stesso edificio. Prima del 2014 erano formalmente tre istituti scolastici indipendenti.
==== Origini dell'istruzione secondaria a Sarzana ====
Le origini dell'istruzione secondaria nel paese risalgono al XIV secolo, quando nel 1368 il vescovo Bernabò Griffi<ref>Bernabò Griffi, Vescovo di Sarzana che restò in carica dal 1363 al 1369 ed emanò un corpo di costituzioni sui diritti e doveri del clero nella sua diocesi.</ref> rifiutò di ordinare alcun sacerdote che non fosse istruito, fatto di relativa importanza storica in quanto si trattava di un provvedimento limitato alle scuole religiose per l'istruzione dei futuri sacerdoti, necessarie in una sede vescovile.<ref name="Giorgio Bonvicini 2006">da: Giorgio Bonvicini, "Il Liceo Parentucelli dalle origini ai giorni nostri", Tipografia Ambrosiana Litografia, La Spezia, 2006, pag.11.</ref> Il 3 ottobre 1396, poi, con una delibera del Comune venne nominato un maestro laico, Ugolino di Giovanni de' Canessi di [[Fidenza|Borgo San Donnino]], il quale ebbe il compito di esercitare l'insegnamento della [[grammatica]] a Sarzana.<ref name="Giorgio Bonvicini 2006" /> Nacque così la prima scuola pubblica, articolata in due classi, alle quali accedevano rispettivamente gli studenti "non latinantes" e "latinantes", e che poteva essere frequentata anche da giovani che non avevano intenzione di intraprendere la carriera ecclesiastica.
Un altro importante insegnante della scuola sarzanese di questo periodo fu Giovanni Meduseo, il quale acquistò una casa in piazza Calcandola dove tenere le lezioni e iniziò a costituire una biblioteca chiedendo in prestito copie di classici greci e latini dalle corti vicine per poterli copiare.<ref name="Giorgio Bonvicini 2006" /> I compensi per gli insegnanti variarono dapprima dai quaranta [[fiorino|fiorini]] all'anno più un fiorino al mese da parte di ciascun alunno, per poi passare nel 1431 a 50 [[Lira genovese|lire genovesi]] all'anno più due fiorini al mese da parte dei "latinantes" e uno da parte dei "non latinantes".<ref name="Giorgio Bonvicini 2006" />
Nel 1481 fu costituita una commissione permanente per la nomina dei maestri della scuola, per la determinazione delle retribuzioni e per la scelta della casa in cui si dovevano svolgere le lezioni.<ref name="Giorgio Bonvicini 2006" /> Nel XVI secolo crebbe il numero degli insegnanti, come anche la cifra delle retribuzioni che raggiunse le 400 lire e la scuola cominciò a chiamarsi "Ginnasio".<ref name="Giorgio Bonvicini 2006" />
=== Musei ===
==== Museo Diocesano ====
{{Vedi anche|Museo diocesano (Sarzana)}}
Aperto al pubblico nel 2003 e sito nell'[[Oratorio della Misericordia (Sarzana)|oratorio della Misericordia]], raccoglie gran parte del patrimonio storico-artistico dell'area della Val di Magra.
==== MUdeF - Museo delle Fortezze ====
Il museo, aperto nel 2016, si articola in 27 sale espositive site all'interno della [[fortezza Firmafede]] e ha lo scopo di far conoscere la storia delle fortezze sarzanesi, della città di Sarzana e dell'intera regione storica della [[Lunigiana]].<ref>{{Cita web|url=http://www.fortezzafirmafede.it/|titolo=Fortezza Firmafede|sito=Fortezza Firmafede|accesso=27 aprile 2017}}</ref>
=== Cinema ===
{{Vedi anche|Nella città perduta di Sarzana}}
A Sarzana venne girato nel 1980 il film di [[Luigi Faccini]] ''[[Nella città perduta di Sarzana]]'', che tratta degli avvenimenti passati alla storia come i "[[Fatti di Sarzana]]" del 21 luglio 1921, prima dell'avvento del [[Fascismo]].
=== Musica ===
La formazione di una prima e storica banda musicale a Sarzana avvenne nel
La città ha inoltre dedicato una piazza e un palco/monumento al poeta e cantante [[Fabrizio De André]], il quale fu molto legato alla città.
=== Cucina ===
La gastronomia sarzanese ricalca, con alcune varianti minime, la [[cucina ligure]] e lunigianese, in particolar modo i prodotti da forno come la [[Farinata di ceci|farinata]], le [[focaccia|focacce]], i [[testaroli]].
Specialità tradizionali sono i ravioli, il "tocco" (sugo di carne), i "tagiarin", lasagne e gnocchi di patate, minestrone, lo stoccafisso "accomodato", la farinata, il pesto, le verdure ripiene, i testaroli, la scarpazza (torta di verdura), gli sgabei (pasta lievitata fritta e salata), la torta di riso salata chiamata "torta scema", la panizza, la focaccia con la salsiccia, le frittelle di baccalà, il coniglio con le olive, il coniglio fritto, fritto misto di carni e verdure, la cima (una tasca di carne ripiena), il castagnaccio. Tra le colture va ricordata la varietà di [[cucurbita pepo|zucchino]] denominata "zucchino alberello di Sarzana". Tra i salumi tipici va ricordata la mortadella nostrale, che, a dispetto del nome, è un particolare tipo di salame morbido.
Nei dintorni sarzanesi, anche in virtù della presenza di piccole aziende vinicole, si producono discrete quantità di [[vino|vini]] bianchi, come il famoso [[Vermentino]] delle colline di [[Luni]]. La tradizione vinicola della zona è sottolineata anche dalla varietà di viti coltivate che vanno dal [[bosco (vitigno)|bosco]], all'[[albarola]], al [[trebbiano]].
=== Eventi ===
==== Rassegne culturali ====
{{Vedi anche|Festival della mente}}
[[File:Il pubblico del Festival della Mente negli spalti della Fortezza Firmafede.jpg|thumb|Il pubblico del [[Festival della mente]] negli spalti della [[fortezza Firmafede]]]]
* Il [[Festival della mente|Festival della Mente]], il primo festival europeo dedicato alla creatività, ai percorsi di creazione, di sviluppo delle idee e ai processi creativi in genere. Vi partecipano grandi personaggi italiani e stranieri, massimi esponenti nei campi dell'[[arte]], della [[letteratura]], della filosofia, delle [[scienza|scienze]] e talvolta dello [[spettacolo]].
* La "Calandriniana", una manifestazione artistica dove diversi [[pittore|pittori]], italiani e stranieri, sono impegnati in produzioni estemporanee in piazza Calandrini, all'ombra della Cattedrale.
* Gli "Atri Fioriti", manifestazione nella quale gli atri dei più bei palazzi storici e nobiliari del centro storico vengono sontuosamente arredati da fantasiosi e creativi addobbi floreali, secondo un tema che cambia di anno in anno.
* I "Libri per Strada", caratterizzata dalla presenza di bancarelle di libri. Durante la rassegna autori, artisti e fotografi italiani e stranieri presentano le loro opere nello spazio dibattiti sito in piazza Luni.
* Il "Sarzana Opera Festival", manifestazione grazie alla quale le giovani speranze della lirica internazionale si sono affermate nei più prestigiosi teatri del Mondo.
* Il "Napoleon Festival", rievocazione storica con soldati in costume dell'[[età napoleonica|epoca napoleonica]] ed eventi legati alla figura di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]<ref>{{cita web|url=http://www.napoleonfestival.it|titolo= Napoleon Festival |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161029010348/http://www.napoleonfestival.it/|urlmorto=sì|dataarchivio=29 ottobre 2016}}</ref>.
* Il festival musicale "Moonland Sarzana" che, dall'estate del 2019, si è già confermato come uno dei festival estivi di musica pop e rock di maggior richiamo tra Liguria e Toscana.
* Mostra nazionale dell'antiquariato
====
* La "Soffitta nella strada"<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sarzana.sp.it/manifestazioni/soffitta/Default.htm|titolo= La soffitta in strada|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060716123210/http://www.comune.sarzana.sp.it/manifestazioni/soffitta/Default.htm |urlmorto=sì|dataarchivio=16 luglio 2006 }} Pagina sul sito comunale</ref>, una rassegna di mercato dell'antiquariato e del modernariato che si svolge nel periodo estivo, su bancarelle che invadono le strade del centro storico.
* La "fiera delle nocciole", una fiera tradizionale che si svolge tra le strade del centro la domenica prima della [[Domenica delle palme|domenica delle Palme]]. Durante la fiera era tradizione un tempo donare ai bambini una collana di nocciole comprata a una bancarella della fiera.
* Il mercatino regionale francese, che si svolge a inizio settembre in piazza Matteotti.
* La fiera di Santa Croce, che si svolge nella frazione di [[Marinella di Sarzana|Marinella]] il 3 maggio.
* La fiera di San Lazzaro, che si svolge nella frazione di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] il 22 ottobre.
* La fiera di San Martino, che si svolge nella frazione di Sarzanello l'11 novembre.
==== Eventi gastronomici ====
* "Sarzana DOC", manifestazione dedicata all'esposizione e alla degustazione delle eccellenze vitivinicole del territorio lunense, a cura del Consorzio sarzanese,
* "Sarzana in tavola", manifestazione dedicata alla degustazione delle peculiarità della tradizione locale attraverso il coinvolgimento di molti operatori del settore.
==== Sagre e feste ====
* Sagra dello [[Sgabei|sgabeo]], organizzata presso la pubblica assistenza di Sarzana.
* Festa della trebbiatura e festa della scartozzera, organizzate tra i mesi di luglio e agosto nell'area verde della frazione di San Lazzaro.
==== Carnevale sarzanese ====
Il [[carnevale]] a Sarzana è organizzato dal Comune con l'aiuto di molti volontari, nonché con il coinvolgimento delle consulte territoriali e delle diverse scuole primarie. Sino al 2010 circa, quando la manifestazione si fermò per una serie di problemi organizzativi, ogni quartiere e frazione della città partecipava con la realizzazione di un carro allegorico personalizzato, il quale aveva un tema che cambiava di anno in anno e che prendeva spunto da fiabe, film o cartoni animati.
A partire dal 2019 la manifestazione è tornata in auge con la collaborazione del gruppo trebbiatori di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] e la realizzazione di un unico carro allegorico simbolico che ha riunito tutta la città, con protagonista la tradizionale maschera ligure: [[Capitan Spaventa]].
==== Settembre sarzanese ====
Durante il mese di settembre venivano organizzate alcune manifestazioni tradizionali legate alla vocazione agricola della città, tra le quali la festa dell’[[uva]]. Questa era una sagra folcloristica con sfilata di carri allegorici realizzati da ogni frazione e quartiere sarzanese; essi erano carichi di tralci d’uva e recipienti pieni di dolci e prodotti autunnali. I figuranti dei carri vestivano col costume tradizionale di Sarzana e al termine della manifestazione veniva consegnato un premio al carro più caratteristico e meglio addobbato. Dimenticata per lungo tempo, la festa dell’uva è stata riproposta nel 2019 nella frazione di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] e da allora tornata a riempire tradizionalmente i settembre del quartiere.
== Geografia antropica ==
[[File:Sarzana dall'alto 4.jpg|miniatura|Veduta del semi-centro di Sarzana]]
=== Suddivisioni amministrative ===
Il territorio di Sarzana, come viene scritto nello statuto comunale<ref name="Statuto">{{cita web|url=http://incomune.interno.it/statuti/statuti/sarzana.pdf|titolo=Fonte dallo statuto comunale di Sarzana|accesso=12 dicembre 2011}}</ref>, è costituito dal capoluogo, sede comunale, e dalle tre frazioni di Falcinello, [[Marinella di Sarzana|Marinella]] e [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]], ognuna con la propria storia e le proprie caratteristiche.
A livello amministrativo e statistico la città di Sarzana è suddivisa in 12 circoscrizioni o quartieri, ognuno dei quali possiede una propria consulta territoriale<ref>{{Cita web|url=http://www.comunesarzana.gov.it/info-urp/63-partecipazione-popolare/138-estensione-territoriale-delle-consulte.html|titolo=Estensione delle consulte territoriali|accesso=27 aprile 2019|dataarchivio=27 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190427184620/http://www.comunesarzana.gov.it/info-urp/63-partecipazione-popolare/138-estensione-territoriale-delle-consulte.html|urlmorto=sì}}</ref>. I quartieri sono i seguenti: Battifollo, Bradia, Centro Storico, Crociata, Falcinello, Grisei-Ghiaia, Marinella, Nave-Fortezza-San Michele, San Lazzaro, Santa Caterina-Olmo-Boettola, Sarzanello, Trinità-Ponti di Ferro.
=== Frazioni e quartieri ===
==== Falcinello ====
Falcinello è un antico borgo risalente al X secolo, situato su un colle posto a nord del centro cittadino.
Nel 1185 [[Federico Barbarossa]] lo concesse in feudo al [[Diocesi di Luni|vescovo di Luni]] e nel 1202 la comunità venne governata con consoli e statuti propri. Dal 1540 passò sotto il dominio della famiglia [[Malaspina]] e in seguito rimase comune autonomo fino al 1806, quando venne definitivamente annesso al comune di Sarzana, a cui da sempre è legato economicamente.
==== Marinella ====
{{Vedi anche|Marinella di Sarzana}}
[[Marinella di Sarzana|Marinella]], costituita da un borgo agricolo (risalente al XVIII secolo) e da un'area più moderna, si distingue dalle altre frazioni perché costituisce la "dépendance" balneare della città. Geograficamente appartiene alla [[Costa apuana|Riviera Apuana]]; infatti si contraddistingue per un [[costa|litorale]] basso e sabbioso, ben diverso dalle coste rocciose e scoscese tipiche invece della [[riviera ligure]].
Marinella, che sorge pressoché contigua a [[Marina di Carrara]] e a [[Fiumaretta|Fiumaretta di Ameglia]], è stata al centro di un progetto di riqualificazione che, con l'intento di rilanciare il turismo nella località, si era proposto di eliminare il degrado che l'attanaglia, salvaguardando e riqualificando inoltre la maggior parte della zona di pianura destinata a produzione agricola per l'allevamento bovino. Il progetto, il cd. "masterplan" di Marinella è miseramente fallito. Dal 2018, con l'insediamento dell'amministrazione di Cristina Ponzanelli, è cominciata una nuova fase tra forti investimenti pubblici nella sicurezza e nella difesa del suolo dell'area e la definizione del piano urbanistico dell'area (il cd. "piano spiagge), che hanno richiamato investimenti privati tra cui la Colonia Olivetti, acquistata da un gruppo imprenditoriale privato dopo quarant'anni di abbandono, o insediamenti produttivi e agricoli.
==== San Lazzaro ====
{{Vedi anche|San Lazzaro di Sarzana}}
[[File:San Lazzaro di Sarzana, 2017.jpg|thumb|La frazione di [[San Lazzaro di Sarzana]]]]
[[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] è la frazione sorta verso la piana alluvionale, al confine con i comuni di [[Castelnuovo Magra]] e [[Fosdinovo]] (MS).
L'abitato si è sviluppato in maniera sparsa lungo la [[via Aurelia]] e altre strade interne a partire dal XIX secolo, in conseguenza dello sfruttamento agricolo della piana sarzanese. L'area, che in epoca medievale era chiamata Servarecia (cioè zona adibita al ripopolamento della [[fauna]]), deve il nome all'antico ospitale (o [[lazzaretto]]) risalente intorno al 1228, luogo di ricovero per viandanti e pellegrini che percorrevano la [[via Francigena]].
La frazione di San Lazzaro forma un unico agglomerato urbano lungo l'Aurelia con le frazioni di [[Caniparola]] (Fosdinovo) e Colombiera-Molicciara (Castelnuovo Magra).
==== Sarzanello ====
Sarzanello è un quartiere residenziale posto tra il quartiere Nave e la [[San Lazzaro di Sarzana|frazione di San Lazzaro]].
L'area in origine si chiamava Pian di Paganello e venne insediata nel XVIII secolo in seguito alla distruzione per fini militari del precedente borgo di Sarzanello, il quale si trovava su un'altura posta tra il borgo di Sarzana e la [[fortezza di Sarzanello]].
=== Urbanistica del centro storico ===
[[File:Sarzana - Centro Storico.jpg|miniatura|1) Porta Parma - 2) Porta Romana - 3) Torrione S. Giorgio -4) Torrione Stella - 5) Torrione S. Francesco - 6) Torrione Testaforte - 7) Cittadella - 8) Cattedrale di S. Maria - 9) Pieve di S. Andrea.|438x438px]]
Il centro storico di Sarzana è costituito da un impianto urbanistico che ha vissuto alterne vicende, rispecchiando la storia travagliata del borgo.
Nel cuore del centro storico, nell'intorno della [[pieve di Sant'Andrea (Sarzana)|pieve di Sant'Andrea]], sono ancora individuabili le tracce del [[castrum]] romano originario del borgo, con la tipica disposizione dettata dal [[cardine (storia romana)|cardo]] e dal [[decumano]], soprattutto nella perpendicolarità degli assi viari interni. Tale regolarità si perse via via nel tempo con l'espansione del centro abitato.
La città conserva l'immagine dell'originario abitato [[medioevo|medievale]], nonostante le più tarde opere di fortificazione dovute agli interventi di fortificazioni come le mura, i torrioni e soprattutto la Cittadella, che modificarono pesantemente l'impianto urbanistico del primitivo borgo, conferendogli da quel momento l'aspetto di città murata, dominata dalla massiccia [[fortezza Firmafede]]. Agli inizi del XIII secolo Sarzana accresce la sua importanza con il trasferimento della [[Diocesi di Luni|sede vescovile]], espandendosi notevolmente a livello urbanistico, con la divisione in quartieri che in origine erano quattro: Santa Maria, Sant'Andrea, San Francesco e San Domenico. Nel secolo successivo vennero aperte sei porte nelle mura, in corrispondenza delle principali vie di comunicazione. L'intenso sviluppo edilizio continuò fino al XIV secolo, documentato da numerosi edifici fuori delle mura e dalla fondazione di notevoli complessi religiosi, sorti con l'arrivo di nuove comunità religiose, come le [[Chiara d'Assisi|clarisse]] e i [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]].
L'impianto urbanistico principale rimane comunque inalterato, salvo alcune significative eccezioni dovute ad ammodernamenti degli accessi al centro storico, come l'interramento di buona parte della cinta muraria nell'Ottocento e nel Novecento (via Landinelli, piazza San Giorgio e piazza Battisti).
== Economia ==
L'economia sarzanese è sempre stata prevalentemente legata all'[[agricoltura]] e alle produzioni legate al settore primario, ivi compreso l'[[allevamento]], in quanto al centro della più vasta pianura della [[Liguria]].
L'attività industriale è legata quasi esclusivamente al [[Intermarine|Cantiere Intermarine]], posto lungo le sponde del [[Magra|fiume Magra]], tra [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] e [[Marinella di Sarzana|Marinella]].
Il settore produttivo sarzanese è fortemente terziarizzato e caratterizzato dalla compresenza di varie attività, tutte volte a sfruttare le peculiarità del territorio e la sua posizione: da un'agricoltura evoluta al [[turismo]], al [[commercio]]. Numerose e qualificate sono le imprese artigianali e le attività di piccola industria, con alcune eccellenze di alta tecnologia. Notevole è la presenza di attività di antiquari e restauratori soprattutto nel centro storico.
=== Agricoltura ===
Storicamente la piana sarzanese ha
Nel
=== Allevamento ===
L'[[allevamento]] riveste un settore fondamentale del territorio sarzanese. In particolare, nella zona retrostante il litorale balneare
Anche se in maniera marginale, si pratica l'allevamento di [[Equus|equini]] e [[ovis|ovini]].
=== Turismo ===
Sarzana fa del [[turismo]] una delle risorse principali della sua economia. Grazie al suo impianto urbanistico, il borgo racchiude una miriade di gioielli d'arte, facilmente accessibili a tutti, dalle sue architetture alle sculture, ai dipinti presenti negli edifici e nelle chiese sarzanesi.
Oltre al turismo culturale, che coinvolge anche le frazioni periferiche, il territorio sarzanese riserva anche la possibilità di godere delle vicinanze del mare, con la frazione di [[Marinella di Sarzana]], sede di numerosi stabilimenti balneari. Si tratta di un litorale sabbioso di circa 3 chilometri, lungo i quali si alternano spiagge libere e concessioni demaniali. Il litorale sarzanese è conosciuto, e apprezzato, sia per la relativa facilità di accesso, sia per la vicinanza dai centri urbani maggiori della zona.
Alcune fortunate iniziative: "Festival della Mente", "La soffitta nella strada" e "Street Food" hanno generato anche interessanti flussi di turismo legato agli eventi culturali e ricreativi. Si sta inoltre delineando un turismo "food & beverage" legato alla qualità e tipicità dei prodotti enologici e gastronomici locali.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Sarzana è situata nei pressi dell'intersezione tra la [[strada statale 1 Via Aurelia]] e la [[strada statale 62 della Cisa]].
Le
Altre arterie stradali sono le varianti Aurelia e Cisa, le quali attraversano interamente l'area industriale e commerciale della periferia sarzanese, la strada provinciale 21 (viale XXV aprile), che collega il centro di Sarzana a [[Marinella di Sarzana|Marinella]] e la strada provinciale 22, che in località [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] collega l'Aurelia alla provinciale 21.
Sarzana è servita anche da uno svincolo autostradale sull'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12]].
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Stazione di Sarzana|Stazione di San Lazzaro (Sarzana)}}[[File:Stazione di Sarzana vista dalla passerella.JPG|miniatura|249x249px|La [[stazione di Sarzana]], vista dalla passerella (quest'ultima non più esistente).]]
Sarzana ha una propria stazione ferroviaria, denominata semplicemente [[Stazione di Sarzana|Sarzana]], sulla linea [[Ferrovia Genova-Pisa|Pisa-La Spezia-Genova]] nel tratto locale compreso tra le stazioni di [[Stazione di La Spezia Centrale|La Spezia Centrale]] e [[Stazione di Pisa Centrale|Pisa Centrale]]. Essa è dotata di quattro binari all'attivo e può essere usata come punto di partenza per raggiungere le [[Cinque Terre]], La Spezia, l'alta [[Lunigiana]], [[Pisa]] e [[Firenze]]. Vanta inoltre una posizione strategica nel tessuto urbano: è infatti situata a pochi passi dal centro storico ed è servita sia da bus (linea circolare) sia da taxi, mentre per raggiungere la periferia della città (in pratica il quartiere Crociata) è sufficiente transitare nel sottopassaggio della stazione.
Nel territorio comunale esisteva anche la [[Stazione di San Lazzaro (Sarzana)|fermata di San Lazzaro]] nell'omonima frazione, soppressa negli anni ottanta del Novecento.
=== Porto ===
Transitando dal centro città in direzione [[Marinella di Sarzana|Marinella]], lungo il viale XXV aprile che porta alle [[spiaggia|spiagge]] del [[costa|litorale]], si raggiunge l'approdo fluviale sul fiume [[Magra]] per barche da diporto denominato "Marina 3B", nei pressi dei cantieri navali dell'[[Intermarine]] al confine con il comune di Ameglia.
=== Aeroporto ===
{{Vedi anche|Aeroporto di Sarzana-Luni}}
Nella frazione di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] sorge l'[[aeroporto di Sarzana-Luni]], usato per scopi militari ma aperto anche ai voli civili. L'aeroporto ospita l'Aeroclub Sarzana Lunense, la base [[MARISTAELI Luni]] della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] e la sezione elicotteri del [[Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera]].
=== Trasporto pubblico ===
Il trasporto pubblico in città e nei dintorni è assicurato da [[ATC (La Spezia)]], azienda che gestisce il servizio interurbano su tutta la [[provincia della Spezia]]. Da Sarzana è possibile raggiungere con facilità tramite autobus i comuni limitrofi, il [[La Spezia|capoluogo spezzino]] e le diverse località e frazioni della [[val di Magra]].
Sarzana è inoltre attraversata da alcune linee della CTT (Compagnia Toscana Trasporti), soprattutto per raggiungere i centri di [[Fosdinovo]] e [[Aulla]], in [[provincia di Massa-Carrara]].
== Amministrazione ==
[[File:Pietro Arnaldo Terzi.jpg|miniatura|Foto di [[Pietro Arnaldo Terzi]], sindaco di Sarzana dal 28 novembre 1920 al 14 luglio 1922.]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1946|1971|[[Paolino Ranieri]]|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1971|1977|[[Anelito Barontini]]|PCI|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1977|1985|Francesco Baudone|PCI|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|24 ottobre 1985|7 giugno 1989|Renato Di Casale|PCI|Sindaco|<ref>Si dimette dalla carica amministrativa</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno 1989|20 luglio 1990|[[Giovanni Lorenzo Forcieri]]|PCI|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|30 luglio 1990|28 marzo 1994|Giovanni Lorenzo Forcieri|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|Sindaco|<ref>Si dimette dalla carica amministrativa in quanto eletto senatore della Repubblica</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|23 maggio 1994|24 aprile 1995|Renzo Guccinelli|PDS|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile 1995|18 novembre 1995|Renzo Guccinelli|PDS, [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]], [[Patto dei Democratici]]<br/>(<small>Coalizione di [[centro-sinistra]]</small>)|Sindaco|<ref>Sospensione del consiglio</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|18 novembre 1995|10 giugno 1996|Annunziata Gallo||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno 1996|17 aprile 2000|Renzo Guccinelli|PDS, PPI, [[Federazione dei Verdi|I Verdi]]-[[Alleanza Democratica (Italia)|AD]]-[[Socialisti Italiani|SI]]<br/>(<small>Coalizione di centro-sinistra</small>)|Sindaco|<ref>Esponente del [[Partito Democratico della Sinistra]]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|17 aprile 2000|5 aprile 2005|Renzo Guccinelli|[[Democratici di Sinistra|DS]], [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]-[[UDEUR]], [[I Democratici]]-I Verdi, [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]]<br/>(<small>Coalizione di centro-sinistra</small>)|Sindaco|<ref>Esponente dei [[Democratici di Sinistra]]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 maggio 2005|30 marzo 2010|[[Massimo Caleo]]|DS, [[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]], PRC, [[Socialisti Democratici Italiani|SDI]]<br/>(<small>Coalizione di centro-sinistra</small>)|Sindaco|<ref>Esponente dei Democratici di Sinistra</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|30 marzo 2010|19 gennaio 2013|Massimo Caleo|[[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]], [[Italia dei Valori|IdV]], [[Unione di Centro (2002)|UdC]]<br/>(<small>Coalizione di centro-sinistra</small>)|Sindaco|<ref>Esponente del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]</ref><ref>Il 29 dicembre 2012 annuncia le sue dimissioni dalla carica amministrativa, divenute irrevocabili il 18 gennaio 2013. Il 28 febbraio 2013 viene eletto senatore per il Partito Democratico nella XVII Legislatura</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|19 gennaio 2013|31 maggio 2013|Giuseppe Larosa||[[Commissario straordinario|Comm. straord.]]|<ref>[http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2013/20130049/13A01679.htm Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 12 febbraio 2013 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 27 febbraio 2013]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|31 maggio 2013|25 giugno 2018|Alessio Cavarra|PD, SEL, UdC, Noi per Sarzana<br/>(<small>Coalizione di centro-sinistra e di liste civiche</small>)|Sindaco|<ref>Esponente del Partito Democratico</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno 2018|15 maggio 2023|Cristina Ponzanelli|[[Lega per Salvini Premier|Lega]], Sarzana Popolare, Toti per Sarzana ([[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]])<br/>(<small>Coalizione di [[centro-destra]] e di liste civiche</small>)|Sindaco|<ref>Esponente della [[Lega per Salvini Premier|Lega]]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|15 maggio 2023|''in carica''|Cristina Ponzanelli|FI, FdI, Lega, [[Cambiamo!|Avanti Sarzana]], Cristina Ponzanelli Sindaco<br/>(<small>Coalizione di centro-destra e di liste civiche</small>)|Sindaco|<ref>Indipendente di centro-destra</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
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Sarzana è gemellata<ref name="ComuneGemellaggi">{{cita web|url=http://www.sarzana.org/Citta/Cultura/Citta_gemellate/Default.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Sarzana-Città gemellate|accesso=29 dicembre 2011}}</ref> con:
* {{Gemellaggio|stato=Francia|link=|città=Villefranche-de-Rouergue|anno=1962}}, a cui è dedicata una strada vicino allo stadio comunale;
* {{Gemellaggio|stato=Ungheria|link=
== Sport ==
=== Calcio ===
La pratica dello sport nel territorio sarzanese è agevolata dalla presenza di numerosi centri sportivi, il più importante dei quali è il centro "[[Pasquale Berghini]]" nel quartiere della Ghiaia, un comprensorio che dispone di campi da [[calcio (sport)|calcio]], pista d'atletica e lo stadio comunale "[[Miro Luperi]]". Quest'ultimo è il campo principale della città dove disputa le sue partite la S.S.D. Tarros Sarzanese, militante nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. Storicamente di rilievo fu l'[[Unione Sportiva Sarzanese 1906]], fondata nel 1906. Altre compagini sportive il G.S.D. San Lazzaro Lunense, militante nel campionato di [[Seconda Categoria]].
Altri campi da calcio comunali si trovano nei quartieri di Nave, Bradia e nella frazione di [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]], quest'ultimo dedicato a Carlo Danilo Cristoni, giovane partigiano sarzanese morto durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]].
=== Hockey ===
La città ha una forte tradizione hockeistica che si rispecchia nella società dell'[[Hockey Sarzana]]. La prima squadra, con sede nel centro polivalente di via Terzi (ex mercato ortofrutticolo), milita in serie A1. Nel 2022 vince la sua prima [[Coppa Italia (hockey su pista)|Coppa Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lanazione.it/sarzana/cronaca/hockey-sarzana-entra-nella-storia-è-sua-la-coppa-italia-1.7579191|titolo=Hockey Sarzana entra nella storia: è sua la Coppa Italia - Cronaca - lanazione.it|autore=La Nazione|sito=La Nazione|data=2022-04-17|lingua=it|accesso=2022-07-30}}</ref>
=== Basket ===
Il Sarzana Basket, squadra maschile di [[pallacanestro]], gioca in DNC a livello Nazionale, allenata da Michele Bertieri. Il settore giovanile, che conta centinaia di iscritti, è molto promettente.
=== Ciclismo ===
Il ciclismo, sport diffusissimo, vanta una società e moltissimi praticanti.
* [[Giro d'Italia 1986]]. La 13ª tappa [[Siena]] - Sarzana (175 km), si è conclusa con la vittoria dell'[[Paesi Bassi|olandese]] [[Jean-Paul van Poppel|Jean-Paul Van Poppel]].
* [[Giro d'Italia 2007]]. La 9ª tappa [[Reggio Emilia]] - [[Camaiore|Lido di Camaiore]] (177 km) è transitata nella periferia della città di Sarzana.
* [[Giro d'Italia 2011]]. Il Giro d'Italia 2011 è transitato nel centro di Sarzana.
=== Automobilismo ===
* [[Mille Miglia 1949]]. L'edizione del 1949 della Mille Miglia è transitata nei pressi di Sarzana<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/liguria/notizie/2018/05/18/mille-miglia-la-prima-volta-a-sarzana_43e5b3be-8610-41d1-ad2b-920b6993308c.html|titolo=Mille Miglia, la prima volta a Sarzana - Liguria|pubblicazione=ANSA.it|data=18 maggio 2018|accesso=22 ottobre 2018}}</ref>;
* Mille Miglia 2018. La città di Sarzana viene inclusa nella 3ª tappa [[Roma]] - [[Parma]] della rievocazione storica, che vi transita in data 18 Maggio<ref>{{Cita news|nome=Redazione Gazzetta della|cognome=Spezia|url=https://www.gazzettadellaspezia.it/cronaca/item/82735-mille-miglia-sarzana-450-equipaggi|titolo=Sarzana si prepara ad accogliere la Mille Miglia dei record: 450 equipaggi e tanti VIP|accesso=22 ottobre 2018}}</ref>.
* Mille Miglia 2020. L'edizione, che si tiene nel pieno della [[Pandemia di COVID-19|pandemia di Covid-19]], è l'unica a non transitare per il centro storico al fine di evitare assembramenti. Il transito avviene il 24 ottobre.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.sarzana.sp.it/comunicati-stampa/2316-millemiglia-2020-modificato-il-percorso-della-corsa-piu-bella-del-mondo-che-passera-nel-pomeriggio-di-sabato-prossimo-da-sarzana-ma-non-nelle-strette-vie-del-centro-storico-per-evitare-assembramenti.html|titolo=Comune di Sarzana - Millemiglia 2020 / Modificato il percorso della “corsa più bella del mondo” che passerà nel pomeriggio di sabato prossimo da Sarzana ma non nelle strette vie del centro storico per evitare assembramenti|autore=Cinzia Baruzzo-Ufficio Stampa|sito=www.comune.sarzana.sp.it|lingua=it-it|accesso=2022-07-30}}</ref>
* Mille Miglia 2021. Il transito ritorna presso le vie storiche il 16 Giugno.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.sarzana.sp.it/eventi/details/1650-la-mille-miglia-passa-da-sarzana.html|titolo=Eventi - La Mille Miglia passa da Sarzana|sito=www.comune.sarzana.sp.it|accesso=2022-07-30}}</ref>
* Mille Miglia 2022. Il 17 Giugno, per il terzo anno di fila, la rievocazione transita presso il centro cittadino.<ref>{{Cita web|url=https://www.lanazione.it/sarzana/cronaca/la-mille-miglia-torna-a-sarzana-il-passaggio-delle-auto-storiche-calendarizzato-per-il-17-giugno-1.7692565|titolo=La Mille Miglia torna a Sarzana Il passaggio delle auto storiche calendarizzato per il 17 giugno - Cronaca|sito=La Nazione|data=2022-05-19|lingua=it|accesso=2022-07-30}}</ref>
=== Altri sport ===
Il [[Tennis]] Club Sarzana, con sede in via Posta Vecchia, vanta un'antica tradizione e offre campi coperti e scoperti.
In città è presente un campo di [[tiro con l'arco]] gestito dagli Arcieri Sarzana. Nel 2009, grazie all'impegno della società, venne organizzata e ospitata l'European Junior Cup di tiro con l'arco a Sarzana, presso lo stadio Miro Luperi<ref>{{Cita web |url=http://old.comune.sarzana.sp.it/Iniziative/European_Junior_Cap_2009/Default.htm |titolo=European Junior Cup a Sarzana |accesso=10 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180910164746/http://old.comune.sarzana.sp.it/Iniziative/European_Junior_Cap_2009/Default.htm |dataarchivio=10 settembre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
Per quanto riguarda la [[pallavolo]] è presente anche la società Pallavolo Sarzanese, squadra femminile di [[pallavolo|volley]] che ha militato in [[Serie C (pallavolo femminile)|serie C]].
In località [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] sono presenti inoltre il Sarzana Golf Club e l'A.S.D. Paintball Sarzana.
In periferia sono presenti diversi maneggi attrezzati e non per l'[[equitazione]] offrono attrezzature per bambini, principianti e cavalieri esperti. Il settore agonistico vanta anche importanti risultati a livello nazionale.
Nel complesso sportivo di via Paradiso è presente anche un bocciodromo con campi coperti e scoperti per gioco delle bocce e della petanca.
Numerose sono infine le palestre operanti nei campi della [[ginnastica artistica]] e delle [[Arte marziale|arti marziali]].
È inoltre presente un [[Poligono di tiro|poligono]] di [[tiro a segno]].
== Note ==
== Bibliografia ==
* G. Sforza, ''La patria, la famiglia e la giovinezza di Niccolò V'', Lucca 1884
* G. Gregori, ''L'eccidio di Sarzana'', Roma 1931.
* Damiano G., ''Il territorio di Sarzana, dalla cartografia quattrocentesca alla fotografia aerea'', Sarzana 1980.
*
* Bernabò B., * Bonatti F., Ratti M., ''Sarzana'', Sagep Editrice, 1991.
* Coluccia G., ''Potere e società in Val di Magra. Sarzana verso il Principato'', Lunaria, 1992.
* Donati P., Bonatti F., ''Le Arti a Sarzana'', Fondazione Carispezia, La Spezia 1999.
* Galantini F., Napoléon et Sarzane. Les origines italiennes des Bonaparte, Michel de Maulle, Parigi 2004.
* Giorgio Bonvicini. ''Il Liceo Parentucelli - dalle origini ai giorni nostri'', Sarzana, Liceo Parentucelli, 2006.
* Meneghini P., ''I Segreti di Sarzana'', Edigrafica Sarzana, Sarzana 2007.
* Donati P., e Rossini G., ''La Cattedrale di Sarzana'', Fondazione Carispezia, La Spezia 2010.
* Meneghini P., ''Guida alla visita di Sarzana'', Tipolitografia Bisenzio, Prato 2014.
* Marchini G. e Maccioni S., ''Sarzana. Guida sagep'', 1995.
;Statuti
* {{Cita libro|titolo=Ordinamenta castri Sarzanae|volume=|editore=Canovetti|città=Lucca|anno=1870|lingua=la|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15156118}}
* {{Cita libro|curatore= Ida Gianfranceschi Vettori|titolo= Gli statuti di Sarzana del 1330|volume=|editore= Istituto Internazionale di Studi Liguri|città= Bordighera|anno=1965|lingua= it|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15131297}}
== Voci correlate ==
* [[Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato]]
* [[Fatti di Sarzana]]
* [[Lunigiana]]
* [[Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara]]
* [[Provincia della Spezia]]
* [[Val di Magra]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.comune.sarzana.sp.it/|Sito ufficiale}}
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://magteca-fi-ese.inera.it/unifi/opaclib?db=solr_unifi&sort_access=Titolo%2FAnno%3Amin+5036%2Cmin+5031&fieldop:2=operatore.e%3A%40and%40&fieldop:1=operatore.e%3A%40and%40&select_db=solr_unifi&fieldstruct:2=ricerca.parole_tutte%3A%40and%40&fieldval:1= ''Statuta civitatis Sarzanae''], 1701-1800. <small>In Università degli studi di Firenze. Impronte digitali. Ultima consultazione il 6 dicembre 2017.</small>
* {{cita web|url= http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/territorio/Edifici/Default.htm|titolo= Edifici storici e personalità legate a Sarzana|sito= Comune, sito non attivo|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180521033243/http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Edifici/Default.htm|dataarchivio= 21 maggio 2018|urlmorto= sì|accesso= 29 maggio 2018}}
* {{cita web|url= https://it.geosnews.com/l/it/liguria/sp/sarzana_1889|titolo= Geolocalizzatore di notizie e fonti locali|accesso=26 maggio 2018}}
* {{cita web|url= http://www.fortezzafirmafede.it/fortezza-firmafede/|titolo= Siti ufficiale della Fortezza Firmafede}}
* {{cita web|url= http://www.viefrancigene.org/it/resource/poi/sarzana/|titolo= Sito illustrativo della Via Francigena}}
{{
{{Val di Magra}}
{{Via Francigena}}
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{{Portale|Liguria|Provincia della Spezia}}
[[Categoria:Sarzana|
[[Categoria:Borghi franchi]]
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