Studio Uno (programma televisivo): differenze tra le versioni
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{{Programma
|paese = Italia
|Titolo italiano = Studio Uno▼
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|Titolo alfabetico = ▼
|didascalia = Logo dell'edizione 1966
|immagine = Logo studio uno.jpeg
|
|stagioni =
▲|Anno prima TV = [[1961]]-[[1966]]
|puntate =
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|casa produzione = [[Rai]]
▲|Ideatore = [[Antonello Falqui]]-[[Guido Sacerdote]]
|
|musicista =
▲|Presentatore = [[Mina (cantante)|Mina]], [[Alberto Lupo]], [[Paolo Panelli]] e altri
|
▲|Rete originale =
}}
'''''Studio Uno''''' è stato un [[programma televisivo]] di [[varietà (spettacolo)|varietà]] per la regia di [[Antonello Falqui]], prodotto dalla [[Rai]] e trasmesso sul canale
Fu preceduto nello stesso anno dalle 12 puntate di "[[Giardino_d'inverno_(programma_televisivo)|Giardino d'inverno]]", che ne conteneva i presupposti.
È entrato nell'[[immaginario collettivo]] come prototipo dello spettacolo di intrattenimento ''leggero'' della [[televisione]] in bianco e nero degli [[anni 1960|anni sessanta]].▼
A condurre la prima edizione e quelle del [[1965]] e 1966 è stata la cantante conduttrice [[Mina (cantante)|Mina]] <small>(vedi immagine nella tabella)</small>, affiancata da partner maschili che si avvicendavano volta per volta, fra cui [[Marcello Mastroianni]], [[Nino Manfredi]] e [[Vittorio De Sica]]. Ad accompagnare i cantanti ospiti nelle esibizioni rigorosamente dal vivo era l'orchestra diretta dal maestro [[Bruno Canfora]]. ▼
▲È entrato nell'[[immaginario collettivo]] come prototipo dello spettacolo di intrattenimento
Nell'ultima stagione la trasmissione venne divisa in quattro cicli da cinque puntate ciascuna e ogni ciclo comprendeva una [[primadonna]] diversa: nei primi tre [[Sandra Milo]], [[Ornella Vanoni]] e [[Rita Pavone]]; nell'ultimo, a conclusione della serie, nuovamente con la conduzione di Mina.▼
== Lo show ==
Il [[Varietà (spettacolo)|varietà]] - che prendeva il nome dallo Studio 1 del [[Centro di
Determinante risultò l'apporto dello scenografo [[Carlo Cesarini da Senigallia]].
▲Nella redazione dei testi si sono alternati, nelle varie edizioni, altri autori, fra cui [[Pipolo]] e [[Dino Verde]].
Pur mantenendo il titolo ''Studio Uno'', dopo le prime edizioni la trasmissione venne trasferita presso il [[Teatro delle Vittorie]], sempre a Roma.
== Il cast ==
''Studio Uno'' è stato un trampolino di lancio per numerosi
[[File:Mina e Nino Manfredi.jpg|thumb|[[Mina (cantante)|Mina]] con [[Nino Manfredi]] in uno ''sketch'' del [[1965]]]]▼
▲''Studio Uno'' è stato un trampolino di lancio per numerosi artisti ([[attori]], [[cantanti]] e ''[[soubrette]]'') che poi hanno proseguito la carriera nel mondo dello spettacolo con grande successo. Fra essi, [[Don Lurio]], ideatore delle [[coreografie]] della [[sigla]] musicale della prima edizione ''[[Da-da-un-pa]]'', cantata e danzata dalle [[Gemelle Kessler]] e dai ''boys'' Gemelli Blackburn, Marcel Amont, ''entertainer'' di statura internazionale, [[Mac Ronay]], stralunato [[mimo]] e [[prestidigitazione|prestidigitatore]] [[francia|francese]], che chiudeva i suoi ''[[sketch]]'' con un ''Hep!'', il corpo di ballo delle ''Bluebell Girls'' e i ballerini [[Paolo Gozlino]] ed [[Elena Sedlak]], il [[Quartetto Cetra]] (cui toccherà nel [[1964]] dare vita ad una sorta di ''[[spin-off (mass media)|spin off]]'' del programma con ''[[Biblioteca di Studio Uno]]'').
La vera rivelazione della trasmissione
▲Altri artisti, già affermati, poterono consolidare la loro popolarità grazie al programma. Fra essi, [[Arturo Testa]], [[Luciano Salce]], [[Lelio Luttazzi]], [[Rita Pavone]], [[Carla Mignone|Milly]], [[Raimondo Vianello]] e [[Sandra Mondaini]].
▲La vera rivelazione della trasmissione fu però, negli anni in cui fu chiamata a condurla, la cantante conduttrice Mina, spigliata ''padrona di casa'' che, al di là delle indubbie capacità vocali, si mostrava pronta a dare vita nella rubrica ''L'uomo per me'' a brillanti duetti con ospiti di grido (fra gli altri [[Totò]], [[Nino Manfredi]], [[Ugo Tognazzi]], [[Rossano Brazzi]], [[Amedeo Nazzari]], [[Vittorio De Sica]], [[Marcello Mastroianni]], [[Enrico Maria Salerno]], [[Peppino De Filippo]], [[Vittorio Gassman]] e [[Alberto Sordi]]), come è desumibile da frammenti provenienti da [[Rai Teche]] riproposti periodicamente dalla trasmissione ''Schegge''.
== Le edizioni ==
▲[[File:Mina e Nino Manfredi.jpg|thumb|[[Mina (cantante)|Mina]] con [[Nino Manfredi]] in uno ''sketch'' del [[1965]]]]
Nota: nel [[1964]] ''Studio Uno'' fu sostituita da ''[[Biblioteca di Studio Uno]]'' e da ''Souvenir di Studio Uno'', sorta de ''il meglio di...'', andata in onda in cinque puntate trasmesse fra il 16 agosto e l'8 dicembre. Falqui e Canfora sono stati presenti in tutte le edizioni rispettivamente come regista e direttore d'orchestra<ref>Fonte: [http://www.teche.rai.it/sitepages/studiouno.html Teche.rai.it]</ref>.▼
▲A condurre la prima edizione del 1961 e quelle del
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Nell'edizione del [[1965]] riscosse molto successo la sigla iniziale, ''[[La notte è piccola]]'', cantata dalle [[Gemelle Kessler]].▼
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▲Nell'ultima stagione del 1966 la trasmissione
Falqui e Canfora sono stati presenti in tutte le edizioni rispettivamente come regista e direttore d'orchestra.<ref>{{Cita web|url=https://www.teche.rai.it/varieta-1961-1963/|titolo=Palinsesto varietà 1961-1963|autore=[[Rai]]|sito=[[Rai Teche]]|accesso=2 marzo 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.teche.rai.it/varieta-1964-1966/|titolo=Palinsesto varietà 1964-1966|autore=[[Rai]]|sito=[[Rai Teche]]|accesso=2 marzo 2023}}</ref>
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! stagioni
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! periodo di trasmissione
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La miniserie televisiva ''[[C'era una volta Studio Uno]]'', trasmessa su [[Rai 1]] il 13 e 14 febbraio 2017, rievoca in forma romanzata le vicende della nascita e del successo dello spettacolo.
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* Aldo Grasso
== Collegamenti esterni ==
{{portale|televisione}}▼
* {{Collegamenti esterni}}
▲{{portale|televisione}}
[[Categoria:Programmi televisivi degli anni 1960]]
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