Anubi: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Anubis (disambigua)|Anubis}}
{{nota disambigua}}[[File:Anubis standing.svg|miniatura|Anubis|alt=Immagine di lui con il suo bastone e la sua croce in mano]]
{{nota disambigua}}[[File:Anubis standing.svg|thumb|Anubi]]{{Citazione|Ora è chiaro il potere dell'imbalsamatore.<br />[...] ''Lascia che i sacri emblemi siano posti nella sala funebre'', dice Anubi.<br /> [...] Osiride [...] giace sul tavolo dell'imbalsamazione.<br /> [...] E Anubi dice a Osiride: ''Sorgi e vivi! Ecco la tua nuova sembianza!''|[[Testi dei sarcofagi]], n°215<ref>R. T. Rundle Clark, Myth and Symbol in Ancient Egypt, Thames & Hudson (1978). ISBN 0-500-27112-7. pp.135-6.</ref>}}
'''Anubi''' (anche '''Anubis''', dal [[Lingua greca antica|greco]] Ἄνουβις, [[ellenizzazione]]<ref name=":2">Coulter, Charles Russell; Turner, Patricia (2000), Encyclopedia of Ancient Deities, Jefferson (NC) and London: McFarland, ISBN 0-7864-0317-9. p.58.</ref> dell'originale [[Lingua egizia|egizio]] ''inpw'' o ''anepw''<ref name=":0">Guy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Gremese Editore, Roma (1994). ISBN 88-7605-818-4. p.49.</ref>: '''Inepu''', '''Inpu''', '''Anepu'''probabilmente o, più probabilmente,pronunciato '''Anapa'''<ref name=":3">cur. Conder, Claude Reignier, (1894), The Tell Amarna Tablets (II ed.), London: Published for the Committee of the Palestine Exploration Fund by A.P. Watt. p.85.</ref>) è una [[divinità egizia]] appartenente alla [[Religione egizia|religione dell'antico Egitto]]. Era il dio della [[mummificazione]] e dei [[Cimitero|cimiteri]]<ref>Hart, George (1986). A Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses. London, England: Routledge & Kegan Paul Inc. ISBN 9780415059091. p.21.</ref>, protettore delle [[necropoli]] e del [[Duat|mondo dei morti]] (un suo [[epiteto]] era ''"Signore degli Occidentali''"<ref>I defunti erano detti ''gli'' ''Occidentali'' perché le necropoli si trovavano solitamente sulla riva sinistra del [[Nilo]].</ref>);, ed era rappresentato comecon unil corpo da uomo dallacon la testa di [[CanidaeSciacallo dorato|canidesciacallo]].<ref>La L'esatta identificazione della tipologia di animale è dibattuta.: Inin epoca moderna era ricondotta solitamente allo [[Canis aureus|sciacallo dorato]]., e Recentirecenti studi sulla genetica della fauna dell'epoca antica hanno permesso la sua classificazione come [[Canis anthus|lupo africano dorato]] (cfr. {{Cita web |url=http://news.sciencemag.org/biology/2015/07/african-golden-jackals-are-actually-golden-wolves |titolo=African golden jackals are actually golden wolves|accesso=9 agosto 2015}}; {{Cita web |url=httphttps://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-1351029/Egyptian-golden-jackal-actually-grey-wolf-scientists-discover-DNA-test.html |titolo=Egyptian golden jackal is actually a grey wolf, scientists discover in DNA test|accesso=9 agosto 2015}}; {{Cita web |url=https://www.theguardian.com/science/grrlscientist/2015/jul/30/golden-jackal-a-new-wolf-species-hiding-in-plain-sight |titolo=Golden jackal: A new wolf species hiding in plain sight |accesso=9 agosto 2015}} e {{Cita web |url=http://www.cell.com/current-biology/pdf/S0960-9822(15)00787-3.pdf |titolo=Genome-wide evidence reveals that African and Eurasian golden jackals are distinct species |accesso=9 agosto 2015}})</ref>.
 
{{Hiero|Anubi <small>(inpw)</small>|<hiero>i-n:p-w-E16</hiero>|align=left|era=egypt}}
[[File:Anubis jackal.svg|miniatura|Anubis]]
Nel costante evolversi del [[Divinità egizia|pantheon egizio]], AnubiAnubis assunse funzioni diverse in vari contesti. Adorato, durante la [[I dinastia egizia]] (ca. [[XXXII secolo a.C.|3100 a.C.]] - [[XXIX secolo a.C.|2890 a.C.]]), come protettore delle tombe, finì per assumere anche le funzioni di imbalsamatore, e inventore della mummificazione. Durante il [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] (ca. [[XXI secolo a.C.|2055 a.C.]] - [[XVII secolo a.C.|1650 a.C.]]) fu sostituito da [[Osiride]] come signore dell'[[Oltretomba|aldilà]]<ref name=":8" />. Una delle sue mansioni principali era di [[Psicopompo|accompagnare le anime dei defunti nell'oltretomba]], per poi compiere la [[Psicostasia|pesatura del cuore]] decisiva per l'ammissione delle anime nel regno dei morti<ref name=":22" />. Pur essendo una delle divinità egizie più antiche, rappresentate e menzionate, Anubi non aveva quasi alcun ruolo nei [[Mito|racconti mitologici]] dell'antico Egitto<ref>Johnston, Sarah Iles (2004), Religions of the Ancient World: A Guide, Cambridge, MA: Belknap Press, ISBN 0-674-01517-7. p.579.</ref>. Era anche il dio protettore del XVII [[nomo (Egitto)|nomo]] dell'[[Geografia dell'antico Egitto#Alto Egitto|Alto Egitto]], il cui capoluogo, Khasa, venne ribattezzato [[Cinopoli]] (''"Città dei cani''") in epoca [[Ellenismo|ellenistica]], per il culto che vi veniva celebrato<ref name=":0" />. Anubi aveva numerosi titoli che coglievano i vari aspetti della sua complessa natura:
* ''Colui che presiede all'[[imbalsamazione]]''<ref name=":1">Rachet (1994), p.50.</ref>''.''
* ''"Colui che èpresiede sulla sua montagnal'' (intendendo la montagna dove erano scavati gli [[ipogeo|ipogei sepolcraliimbalsamazione]])"<ref name=":1">Rachet (1994), p.50.</ref>''.''
* "Colui che è sulla sua [[montagna]]" (intendendo la montagna dove erano scavati gli [[ipogeo|ipogei sepolcrali]])<ref name=":1" />.
* ''Quello della necropoli''<ref name=":1" />''.''
* "Quello della necropoli"<ref name=":1" />''.''
* "Colui che è nell'ut''" (''imyutimynut'';, ''ut'', o ''out,'' era il termine che designava le bende delle [[Mummia|mummie]])<ref name=":1" />.
 
== Nome ==
[[File:Egyptian - Plaque with a Jackal Shaped Anubis - Walters 481635.jpg|miniatura|155x155px|Placchetta raffigurante lo [[sciacallo]] di Anubi su un piedistallo. [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]].]]
''Anubis'' è la versione [[Lingua greca antica|greca]] del nome egizio del dio<ref name=":2" />. Durante l'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]] (ca. [[Anni 2680 a.C.|2680]] - [[XXII secolo a.C.|2180 a.C.]]<ref>Malek, Jaromir. 2003. "The Old Kingdom (c. 2686–2160 BCE)". In ''The Oxford History of Ancient Egypt'', ed. Ian Shaw. Oxford-New York: Oxford University Press. ISBN 978-0192804587, p.83</ref>) la versione ''standard'' della scrittura [[Geroglifici egizi|geroglifica]] del suo nome era composta dal suono ''ı͗npw'' (o ''anepw'') seguito da uno sciacallo con corpo umano<ref name=":4">Leprohon, Ronald J. (1990), "The Offering Formula in the First Intermediate Period", The Journal of Egyptian Archaeology, 76: 163-4.</ref>:
<hiero>i-n:p-w-C6</hiero>
Una forma differente del geroglifico dello sciacallo, risalente alla fine dell'Antico Regno, lo rappresentava integralmente su un alto piedistallo (questa forma ebbe grande diffusione)<ref name=":4" />:
<hiero>i-n:p-w-E16</hiero>Stando alla trascrizione [[Lingua accadica|accadica]] delle [[Lettere di Amarna]], il nome di Anubi veniva vocalizzato, dagli egizi, come '''Anapa'''<ref name=":3" />. Anche se è probabile un collegamento del suo nome con il termine che designava il figlio di un re (''inpu''), non è possibile escludere che si riferisse al verbo ''inp'', che significava ''"andare in decomposizione'', ''putrefarsi''"<ref>{{Cita web|url=http://www.ancientegyptonline.co.uk/anubis.html|titolo=Gods of Ancient Egypt: Anubis|sito=www.ancientegyptonline.co.uk|accesso=3 gennaio 2017-01-03}}</ref>.
 
== Ruoli ==
[[File:Opening of the Mouth - Tutankhamun and Aja-2.jpg|miniatura|296x296px|Il [[faraone]] [[Ay (faraone)|Ay]], con una pelle di [[Panthera pardus|leopardo]] per commemorare la vittoria di Anubi su [[Seth]], celebra i [[Rito funebre|funerali]] di [[Tutankhamon]]. [[Tomba di Tutankhamon]].]]
 
{{nota disambigua}}[[File:Anubis standing.svg|thumb|Anubi]]{{Citazione|Ora è chiaro il potere dell'imbalsamatore.<br />[...] ''"Lascia che i sacri emblemi siano posti nella sala funebre''", dice Anubi.<br /> [...] Osiride [...] giace sul tavolo dell'imbalsamazione.<br /> [...] E Anubi dice a Osiride: ''"Sorgi e vivi! Ecco la tua nuova sembianza!''"|[[Testi dei sarcofagi]], n°215<ref>R. T. Rundle Clark, Myth and Symbol in Ancient Egypt, Thames & Hudson (1978). ISBN 0-500-27112-7. pp.135-6.</ref>}}
 
=== Protettore delle tombe ===
In contrasto con la vera natura dei [[canidi]], Anubi era venerato come protettore delle tombe e dei cimiteri. Numerosi testi e iscrizioni dell'antico Egitto fanno precisi riferimenti a questo ruolo. L'epiteto Khentamentyu, che significa ''Signore degli Occidentali''<ref>Rachet (1994), p.235.</ref> e che successivamente divenne il nome di una [[Khentamentyu|divinità canina a sé stante]], allude specificamente a questa funzione in quanto i defunti, sepolti sulla riva sinistra del [[Nilo]], dalla parte del [[tramonto]], erano comunemente definiti ''gli Occidentali''<ref name=":5">Hart (1986), p.23.</ref>. Aveva anche altri nomi connessi a queste funzioni funerarie, fra cui Tepydjuef, che significa ''Colui Che è sulla Sua montagna'' (dalla quale montagna avrebbe potuto sorvegliare le sepolture), e Nebtadjeser, cioè ''Signore della Sacra Terra'', in riferimento alle zone del deserto adibite a [[necropoli]]<ref>Hart (1986), pp.23-4.</ref>. Con scopi [[apotropaici]], la sua effigie poteva comparire nei sigilli delle tombe reali e nobiliari.
[[File:RPM Ägypten 186a.jpg|sinistra|miniatura|232x232px|Maschera da Anubi, indossata da un sacerdote durante la [[mummificazione]]. [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo tardo]]. Roemer und Pelizaeus Museum, [[Hildesheim]].]]
Il [[Papiro Jumilhac]] ha preservato uno dei pochi miti su Anubi, in cui il dio protegge il corpo di [[Osiride]] da [[Seth]]. Nel racconto, Seth tenta di attaccare il corpo di Osiride trasformandosi in un [[Panthera pardus|leopardo]]: allora Anubi lo ferma e lo sottomette, per poi marchiarne la pelle con un bastone di ferro arroventato. In seguito, Anubi lo scortica e ne indossa la pelle come avvertimento contro i profanatori di tombe<ref>Armour, Robert A. (2001), Gods and Myths of Ancient Egypt, Cairo, Egypt: American University in Cairo Press.</ref>. I sacerdoti addetti ai culti mortuari indossavano una pelle di leopardo per commemorare la vittoria di Anubi su Seth. La leggenda secondo cui Anubi avrebbe marchiato a fuoco il dio Seth in forma di leopardo era utilizzata per spiegare l'origine del manto maculato di questi felini<ref>Zandee, Jan (1960), Death as an Enemy: According to Ancient Egyptian Conceptions, Brill Archive. p.255.</ref>.
 
=== Imbalsamatore ===
Con l'epiteto di ''Imyut'', o ''Imout'', che può significare ''"Colui Cheche è l'out/ut''" (le bende delle [[mummie]])<ref name=":1" /> o ''"Colui Cheche è nel luogo dell'imbalsamazione''"<ref>Hart (1986), p.24.</ref>, Anubi era strettamente associato alla [[mummificazione]]. Era anche chiamato ''"Colui Che presiede il padiglione divino''" (in egizio: ''Khentyshenetjer''), il quale padiglione potrebbe riferirsi alla tenda (''per-uabet'') dove operavano gli imbalsamatori oppure alla camera sepolcrale del faraone<ref name=":5" /><ref>Wilkinson, Richard H. (2003), The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt, London: Thames & Hudson, ISBN 0-500-05120-8. pp.188-90.</ref>. Riferendosi ad Anubi, una formula dei ''[[Testi delle piramidi]]'' recita:
{{Citazione|Anubi è sul suo ventre [''del defunto''] [...]. La tua putrefazione non è; il tuo sudore non è; il defluire dei tuoi liquidi non è; la tua polvere non è.|Testi delle piramidi, n°535<ref>[http://www.sacred-texts.com/egy/pyt/pyt30.htm The Pyramid Texts: The Pyramid Texts: 27. Texts of Miscellaneous Contents, Utterances 535-538]</ref>}}
[[File:Egyptian - Anubis Standing - Walters 22240 - Three Quarter.jpg|miniatura|331x331px|Statuetta lignea di Anubi, risalente al [[XXVI dinastia egizia|Periodo saitico]] ([[VII secolo a.C.]]). [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]].]]
In alcune tombe della necropoli tebana, risalenti al Medio Regno, Anubi appare chinato sul defunto con lo [[scettri egizi|scettro]] rituale [[Scettri egizi#Ur-Hekaw (Ur-Hekau)|scettro rituale "''wrur-hk3w'']]," (''ur-hekau''), detto ''"Grande di magia"]],'' "il cui scopo era quello di infondere nuovamente la vita"<ref>Margaret Bunson, Enciclopedia dell'antico Egitto, Fratelli Melita Editori, 1995. ISBN 88-403-7360-8. p.289.</ref>; alcune formule esprimono la funzione Anubi come ''vivificatore,'' tramite la sua arte di imbalsamatore:
 
{{Citazione|La terra parla: le porte di [[aker (divinità)|Aker]] [''cioè'' dell'Orizzonte] si sono aperte per Tete, le doppie porte di [[Geb]] [''cioè'' della terra] sono spalancate per Tete, Tutu vieni fuori alla voce di Anubi, Egliegli Titi ha spiritualizzato [...]|Testi delle piramidi, n°437<ref>[http://www.sacred-texts.com/egy/pyt/pyt23.htm]</ref>}}
 
Nel [[Mito di Iside e Osiride|mito di Osiride]], Anubi aiuta [[Iside]] aad imbalsamare Osiride<ref name=":8">Freeman, Charles (1997), The Legacy of Ancient Egypt, New York: Facts on File, ISBN 0-816-03656-X. p.91.</ref>. Quando il mito di Osiride cominciò a emergere, si diceva che, dopo l'assassinio di Osiride da parte del fratello invidioso Seth, gli organi del dio defunto sarebbero stati dati in dono ad Anubi. In riferimento a questo dettaglio del mito, Anubi divenne il patrono degli imbalsamatori; illustrazioni di varie copie del ''[[Libro dei morti]]'' mostrano un sacerdote recante una maschera da Anubi, a mo' di casco sulla testa, mentre officia accanto alla mummia.
[[File:Anepu, apothecary of the gods of Ancient Egypt, statuette. Wellcome M0010900.jpg|sinistra|miniatura|Statuetta di Anubi. [[Wellcome Library]], [[Londra]].|302x302px]]
 
=== Guida delle anime ===
A partire dal [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo tardo]] ([[664 a.C.]] - [[332 a.C.]]), Anubi venne talvolta rappresentato nell'atto di guidare le anime dei singoli defunti dal mondo dei vivi ala mondoquello dei morti, talvolta illuminando cammino con la [[Luna]] tenuta nel palmo della mano. Benché una funzione simile spettasse anche alla importante dea [[Hathor]], le raffigurazioni e le menzioni di Anubi come accompagnatore dei defunti sono più comuni<ref>Riggs, Christina (2005), The Beautiful Burial in Roman Egypt: Art, Identity, and Funerary Religion, Oxford & New York: Oxford University Press, ISBN 978-0-19-927665-3. pp.127, 166.</ref>. Nello svolgimento di questa mansione, poteva essere sincreticamente assimilato al dio '''[[Upuaut]]''', chiamato ''"Colui Cheche apre le strade''"<ref>Yves Guerrini, Recherche sur le dieu Oup-ouaout, des origines à la fin du Moyen-Empire, mémoire de maîtrise d'égyptologie de l'Université Paris IV Sorbonne, 1989.</ref>. Gli scrittori greci del [[Egitto (provincia romana)|periodo romano dell'Egitto]] designarono tale ruolo con il termine ''"[[psicopompo]]''", che significa appunto ''"guida delle anime''" e che riferivano al loro dio [[Ermes]], il quale aveva questa mensionemansione nella antica [[Religione dell'antica Grecia|religione greca]]. L'[[arte funeraria]] di quest'ultimo periodo raffigura Anubi mentre conduce per mano, al cospetto di Osiride, uomini e donne con abiti di foggia greca<ref>Riggs (2005), pp. 127-8, 166-7.</ref>.
 
=== La pesatura del cuore ===
{{vedi anche|psicostasia}}
[[File:Egypt dauingevekten.jpg|miniatura|Illustrazione del ''[[Libro dei morti]]'' ([[Papiro di Ani]]), raffigurante Anubi che esegue la [[psicostasia]]. [[British Museum]], [[Londra]].]]
Un epiteto di Anubi lo chiamava ''"Guardiano delle scale''"<ref>Faulkner, Raymond O.; Andrews, Carol; Wasserman, James (2008), The Egyptian Book of the Dead: The Book of Going Forth by Day, Chronicle Books, ISBN 978-0-8118-6489-3. p.155.</ref>. La drammatica scena della pesatura del cuore del defunto, o [[psicostasia]], fra le consuete illustrazioni deidel ''Libro dei morti'', mostra Anubi intento a compiere la misurazione per determinare se l'anima giudicata fosse degna di accedere al regno di Osiride. Gli egizi credevano che nel ''[[Duat]]'', ossia gli inferi così come erano intesi dalla [[religione egizia]], il cuore di ogni defunto [[Psicostasia|fosse soppesato]], nella ''"Sala delle due Verità''", o ''"delle due [[Maat]]''"<ref name=":72">Margaret Bunson, ''Enciclopedia dell'antico Egitto'', Fratelli Melita Editori, ISBN 88-403-7360-8. p.243.</ref> sul piatto di una bilancia custodita da Anubi: sull'altro piatto stava la piuma di Maat<ref name=":22">Rachet (1994), pp.151-2.</ref>. Il peso del cuore non doveva superare quello della piuma. Questo è il motivo per cui il muscolo cardiaco non veniva asportato dalla salma durante la [[mummificazione]], a differenza di tutti gli altri organi; il cuore (chiamato ''ib'') era considerato la sede dell'[[Anima (religione dell'antico Egitto)|anima]]. Se il cuore risultava dello stesso peso della piuma di Maat, o più leggero, ciò significava che il trapassato aveva condotto una vita virtuosa e sarebbe perciò stato condotto nei [[Aaru|campi Aaru]], luogo di beatitudine, presso [[Osiride]]. Se invece pesava più della piuma, il cuore veniva divorato dal mostro [[Ammit]] e il suo possessore era condannato a rimanere in eterno nel ''Duat'', senza speranza d'immortalità<ref>Rosalie David, Religion and Magic in Ancient Egypt, Penguin Books, 2002. ISBN 978-0-14-026252-0. pp.158-9.</ref>. Un'altra tradizione voleva che Anubi recasse l'anima al cospetto del defunto Osiride, il quale compiva la psicostasia. Mentre il cuore veniva pesato, il defunto recitava le cosiddette ''42 confessioni negative''<ref name=":72"/>.
 
== Epiteti ==
[[File:Coffin of Djeddjehutefankh.jpg|miniatura|Anubi accucciato sul [[Sarcofago egizio|sarcofago]] di Djeddjehutefankh ([[XXIII dinastia egizia|XXIII]] o [[XXIV dinastia egizia|XXIV dinastia]]). [[Deir el-Bahari]].]]
I principali [[Epiteto|epiteti]] di Anubi sono tutti relativi al suo ruolo di divinità funeraria e spesso lo ritraggono come signore del mondo dei morti, nella sua interezza o in una sua parte. A partire dalla sua precoce comparsa nella civiltà egizia, Anubi ebbe almeno cinque epiteti principali: '''Khentamentyu''' (''"Signore degli Occidentali''"), '''Nebtadjeser''' o '''Khentadjeser (''' ("Signore della sacra terra''"), '''Tepydjuef''' (''"Colui che è sulla sua montagna''"), '''Khentasehnetjer''' (''"Colui che presiede il padiglione divino''"), '''Imyout''' (''"Colui che è nell'ut''", cioè le bende delle mummie, o ''"Colui che è nel luogo dell'imbalsamazione''"). Questi ultimi quattro giunsero intatti fino alle epoche tolemaica e romana dell'Egitto ([[IV secolo a.C.]] - [[IV secolo|IV secolo d.C.]]).
 
=== ''Signore degli Occidentali'' ===
L'epiteto ''Khentamentyu'', ''"Signore degli Occidentali''" (con le sue varianti ''Khentyimentet'', ''"Signore dell'Occidente''", e ''Nebimentet'', del medesimo significato) era attribuito principalmente a [[Osiride]] già a partire dalla fine dell'Antico Regno, quando questi divenne la principale divinità funeraria della religione egizia; tuttavia, Anubi non ne fu mai privato del tutto<ref>Susan Tower Hollis, The Ancient Egyptian "Tale of Two Brothers" : A Mythological, Religious, Literary, and Historico-Political Study, Oakville, CT, Bannerstone Press, 2008. ISBN 978-0-9774094-2-6. pp.79-80.</ref>. Questo epiteto è stato fonte di dibattiti in ambito egittologico, in quanto [[Khentamentyu]] è anche il nome di una divinità canina a sé stante venerata ad [[Abido (Egitto)|Abido]] già a partire dalla I dinastia, come attestano le evidenze archeologiche. Ha prevalso la tendenza a distinguere accuratamente l'omonimo dio indipendente dall'epiteto attribuito ad Anubi a partire dalla [[V dinastia egizia|V dinastia]] e a Osiride a partire dalla [[VI dinastia egizia|VI dinastia]]<ref>Terence DuQuesne, The Jackal Divinities of Egypt I : From the Archaic Period to Dynasty X, Londres, Darengo, coll. « Oxfordshire Communications in Egyptology » (n.VI), 2005. ISBN 1-871266-24-6. pp.162-8, 384-9.</ref>.
 
=== ''Signore della sacra terra'' ===
L'aspetto di Anubi come divinità della morte si riflette principalmente sugli epiteti ''Nebtadjeser'' e ''Khentadjeser'', entrambi dal significato di "''SignoreS''ignore della sacra terra''". La seconda versione è sicuramente la più antica, mentre la prima fece la sua comparsa solamente sotto la [[IV dinastia egizia|IV dinastia]] (ca. [[XXV secolo a.C.|2500 a.C.]]). La ''sacra terra'' è la necropoli e, per estensione, l'aldilà. Su di una [[stele]] del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]], conservata al [[Rijksmuseum van Oudheden]] di [[Leida]], -tadjeser compare come toponimo per designare la necropoli del nòmo [[Tini (Egitto)|tinita]]. La versione Nebtadjeser, benché molto comune in riferimento a Osiride (soprattutto nel [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] e nella zona di Abido), era riferito soprattutto ad Anubi<ref>DuQuesne (2005), p.154-7.</ref>.
[[File:Mummy Louvre.jpg|miniatura|220x220px|[[Mummia]] elaboratamente bendata. [[Museo del Louvre]], [[Parigi]].]]
 
=== ''Colui che è sulla sua montagna'' ===
L'epiteto ''Tepydjuef'', ''"Colui che è sulla sua montagna''", rimase uno dei più utilizzati per tutto il corso della storia egizia, compresa la dominazione romana: era molto comune sulle pareti delle [[Mastaba|mastabe]] dell'Antico Regno e sulle stele erette ad Abido nel Medio Regno. Tale espressione fornisce una precisazione geografica relativamente ai luoghi scelti dagli egizi per l'installazione dei cimiteri, inoltre dimostra che il potere del dio-sciacallo si estendeva specialmente, secondo gli egizi, sulle colline rocciose (''jebel'', in [[Lingua araba|arabo]]) che si estendevano tra i limiti delle terre coltivate lungo il Nilo e le estensioni del [[Deserto Libico-Nubiano|deserto libico]] e [[Deserto orientale|orientale]]. Queste zone montagnose erano costituite da un terreno fortemente accidentato ma ricco di pietre, minerali e metalli preziosi<ref>Jean-Claude Grenier, ''Anubis alexandrin et romain'', Leida, E.J. Brill, 1977, ISBN 90-04-04917-7. p.5.</ref>. Si trattava, inoltre, di zone molto frequentate da sciacalli e altri canidi in cerca di cibo e carogne.
[[File:Anubis with a mummy.png|miniatura|Anubi mentre prepara una mummia, dalle pitture di una tomba tebana (TT359).]]
 
=== ''Colui che presiede al padiglione divino'' ===
L'epiteto Khentysehnetjer, ''"Colui che presiede al padiglione divino''", appare regolarmente nelle formule d'offerta incise, durante l'Antico Regno, sui muri delle mastabe dei privati così come nei testi delle piramidi dei sovrani della VI dinastia. Il ''seh-natjer'' era una struttura temporanea, sostanzialmente una tenda, oppure una struttura in pianta stabile - ritenuta al confine tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Si credeva che la protezione di Anubi si esercitasse specialmente sui morti durante il processo di mummificazione che si svolgeva in tale ambiente<ref>DuQuesne (2005), p.152-4.</ref>.
 
=== ''Colui che è nel luogo dell'imbalsamazione'' ===
La più famosa funzione di Anubi era esplicata dall'epiteto ''Imyout'' (o ''Imout''), comunemente tradotto come ''"Colui che è nel luogo dell'imbalsamazione''", ma anche come ''"Colui che è nell'out/ut''" (''out'', oppure ''ut'', era il termine che designava le bende delle mummie)<ref name=":1" /> e attribuito soltanto a lui. Il senso preciso di questa espressione non è mai stato chiarito con certezza, anche se i sacerdoti incaricati di avvolgere la salma con le bende erano designati con il termine ''outy''. È anche possibile che questo termine si riferisse ad ''ouhat'', [[oasi]], luogo dove si reperivano numerosi prodotti, fra cui le [[Resina vegetale|resine]], necessari alla mummificazione. Sotto la dinastia tolemaica, il toponimo ''"Out''" indicava la necropoli del XVIII nòmo dell'Alto Egitto, luogo sacro strettamente connesso ad Anubi<ref>DuQuesne (2005), p. 157-9.</ref>.
 
== Storia ==
[[File:Anubis attending the mummy of Sennedjem.jpg|thumbminiatura|Pittura parietale nella tomba dell'artigiano [[Sennedjem]] (TT1) raffigurante un sacerdote con la maschera di Anubi mentre termina la [[mummificazione]]. [[Deir el-Medina]].|sinistra|290x290px]]
 
=== Periodo arcaico e Antico Regno ===
Nel [[periodo arcaico dell'Egitto]] (3100 a.C. - [[Anni 2680 a.C.|2686 a.C.]]), Anubi era rappresentato integralmente come ''sciacallo'', sia nella testa che nel corpo<ref name=":6">Wilkinson, Toby A. H. (1999), Early Dynastic Egypt, London: Routledge, ISBN 0-415-18633-1. p.262.</ref>. Un dio-''sciacallo'', probabilmente Anubi, compare in incisioni ascrivibili ai regni di [[Aha (sovrano)|Aha]], [[Djer]] e altri faraoni della [[I dinastia egizia|I dinastia]]<ref>Wilkinson (1999), pp.280-1.</ref>. Siccome nel periodo predinastico i defunti venivano sepolti in buche poco profonde o, comunque, in tombe estremamente semplici, il dio venne strettamente associato agli sciacalli e agli altri canidi che si aggiravano nei cimiteri smuovendo le fosse<ref name=":6" />. Volendo dissuadere questi animali con una divinità che fosse loro simile, per la protezione dei morti fu scelto proprio un dio-''sciacallo'':
 
{{Citazione|Un problema comune (e fonte di preoccupazioni) doveva essere il disseppelimento dei corpi, poco dopo la sepoltura, da parte di sciacalli e altri cani selvatici che vivevano ai margini delle coltivazioni. |Toby Wilkinson<ref>Wilkinson (1999), p.262.</ref>}}
 
Le più antica menzione nota di Anubi si trova nei ''[[Testi delle piramidi]]'', della [[V dinastia egizia|V]] e [[VI dinastia egizia|VI dinastia]] (complessivamente ca. [[Anni 2510 a.C.|2510 a.C.]] - [[XXII secolo a.C.|2190 a.C.]])<ref>Wilkinson (1999), pp.188-9.</ref>; ad esempio, sulle pareti della [[Piramide di Unis|piramide]] di [[Unis]] compare la formula:
 
{{Citazione|Unis sta con gli spiriti; vai avanti, Anubi, fino all'Amenti [''Oltretomba''], avanti, avanti fino a Osiride.|Testi delle piramidi<ref>[http://www.touregypt.net/featurestories/anubis.htm]</ref>}}
Mentre una formula nella [[Piramide di Teti|piramide]] del faraone [[Teti (faraone)|Teti]] recita:
{{Citazione|Discendi, o Teti, come lo sciacallo dell'[[Geografia dell'antico Egitto|Alto Egitto]], Cheche sta sul proprio petto [...]|Testi delle piramidi, n°412<ref>[https://henadology.wordpress.com/theology/netjeru/anubis/]</ref>}}
L'egittologo George Hart ha interpretato l'espressione ''Che sta sul proprio petto'' come un vivido riferimento alla posizione accucciata e all'agilità necessarie per muoversi negli stressistretti passaggi delle [[Piramidi egizie|piramidi]]<ref>Hart (1986), p.22.</ref>.
 
=== Identità dei genitori di Anubi nella storia egizia ===
[[File:La Tombe de Horemheb cropped.jpg|miniatura|345x345px|[[Osiride]], Anubi e [[Horus]] sulla pareti della tomba di [[Horemheb]] ([[KV57]]), nella [[Valle dei Re]].]]
Fu probabilmente, per tutto l'Antico Regno, il principale dio dei morti - primato che gli fu sottratto da Osiride nel Medio Regno (ca. 2055 a.C. - 1650 a.C.)<ref name=":8" />. L'identità dei genitori di Anubi variò sensibilmente di mito in mito nei differenti periodi della storia egizia. Nei ''Testi delle piramidi'' dell'Antico Regno e nei successivi ''[[Testi dei sarcofagi]]'' del [[Primo periodo intermedio dell'Egitto|Primo periodo intermedio]] (2181 a.C. - 2055 a.C.), Anubi compare come quarto figlio di [[Ra]]<ref name=":9">Hart (1986), p.25.</ref>, generato con la dea [[Hesat]] dalla testa di [[Bos taurus|vacca]]. -Altre ancheversioni selo altriindicano come figlio di Set, il dio del male, e Nefti. Ma dato che il padre non voleva neanche vederlo, Nefti lo affidò alla sorella Iside e a suo marito Osiride. Altri passaggi ne indicano [[Bastet]] (o Bast) come madre (probabilmente, come ha osservato l'[[Egittologia|egittologo]] George Hart, per il fatto che la scrittura del nome della dea Bastet richiedeva l'uso del geroglifico del vaso d'unguenti, essenziale durante il processo di mummificazione)<ref name=":10">Hart (1986), p.26.</ref>. Un'altra tradizione lo voleva figlio di Ra e della dea [[Nefti]]<ref name=":9" />. Il tardo scrittore greco [[Plutarco]] ([[40]] - [[120|120 d.C.]]) scrisse che Anubi sarebbe nato a un rapporto adulterino tra Nefti e suo fratello/cognato Osiride, per poi essere adottato dalla di lui moglie [[Iside]]:
{{Citazione|Ora, Iside apprese che Osiride s'era congiunto in amore con la sorella [''Nefti''], per ignoranza, credendo che essa fosse Iside; e scorse la prova di ciò nella ghirlanda di [[meliloto]] che Osiride aveva lasciato presso Nefti: e si diede a cercar il figlio (la madre l'aveva esposto subito dopo per paura di Tifone [''il dio [[Seth]]'']). Trovatolo, dopo molte difficoltà e fatiche, con l'aiuto dei cani che facevan da guida, Iside allevò il fanciullo e se ne fece una guida fedele, che l'accompagnava da per tutto, e gli diede il nome Anubi: si disse, poi, ch'egli stava vigile in difesa degli dèi, come i cani fanno per gli uomini.|[[Plutarco]], ''[[DeSu Iside ete Osiride]]'', 14<ref>Plutarco, Diatriba isiaca e Dialoghi delfici, cur.Vincenzo Cilento, Sansoni, Firenze 1962. p.31.</ref>}}
[[File:Statua del dio anubi, da villa pamphili ad anzio, I-II sec 02.JPG|sinistra|miniatura|252x252px|Statua di [[Ermanubi]]. [[Museo gregoriano egizio]], [[Città del Vaticano]].]]
George Hart ha interpretato questa narrazione come il tentativo di incorporare un dio indipendente, qual era Anubi, nel pantheon che gravitava intorno al mito di Osiride<ref name=":10" />. Un [[papiro]] risalente al periodo romano ([[30 a.C.]] - [[380|380 d.C.]]) dà ad Anubi l'appellativo di ''"figlio di Iside''"<ref name=":10" />. Non mancarono versioni che lo designavano figlio di Nefti e di suo marito Seth, benché fosse comunemente ritenuto sterile (in relazione al suo essere dio del [[deserto]] e antagonista di Osiride, a sua volta dio della [[vegetazione]]<ref>{{Cita web|url=http://ancientegyptonline.co.uk/set.html|titolo=Gods of Ancient Egypt: Set (Seth)|sito=ancientegyptonline.co.uk|accesso=2 gennaio 2017-01-02|dataarchivio=18 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171218031833/http://www.ancientegyptonline.co.uk/set.html|urlmorto=sì}}</ref>). La dea Qeb-hwt, anche conosciuta come [[Kebechet]], ossia ''"Colei che versa l'acqua fresca"'','' che ristorava i defunti era considerata la figlia di Anubi e qualche volta la sorella. La sua [[paredra]] era la dea [[Anput]] avente anche lei per simbolo il canide e un centro di culto sempre nel [[Nomo (Egitto)|XVII distretto]] dell'[[Geografia dell'antico Egitto#Alto Egitto|Alto Egitto]].
[[File:Floor mosaic with Anubis, from a domus in Ariminum (Rimini), end 2nd - early 3rd century, Museo della Città, Rimini, Italy (19716812562).jpg|miniatura|288x288px|Dettaglio di Anubi in foggia greco-romana, in un [[mosaico]] di una villa romana del [[II secolo|II]]-[[III secolo|III secolo d.C.]] [[Rimini]], [[Museo della città di Rimini|Museo della Città]].]]
 
=== Nell'Egitto tolemaico e romano ===
Nell'[[Egitto tolemaico]] ([[332 a.C.]] - 30 a.C.), quando la [[valle del [[Nilo]] divenne un [[Regni ellenistici|regno ellenistico]] governato da faraoni greci, Anubi fu assimilato al [[Mitologia greca|dio greco]] [[Ermes]], psicopompo della religione greca, dando origine al dio [[Sincretismo|sincretico]] [[Ermanubi]], raffigurato con corpo d'uomo e testa di [[sciacallo]], con in mano il sacro [[caduceo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.summagallicana.it/lessico/a/Anubis%20e%20Ermanubis.htm|titolo=Anubi e Ermanubi|sito=www.summagallicana.it|accesso=2 gennaio 2017-01-02}}</ref>. Durante la dominazione romana dell'Egitto, iniziata nel 30 a.C., divennero molto comuni le pitture tombali raffiguranti Anubi che accompagna per mano il defunto<ref>Riggs (2005), pp.166-7.</ref>. Centro del suo culto era la città di Khasa, che i greco-romani chiamarono [[Cinopoli]], ''Città dei cani''. Nel libro XI delle ''[[Le metamorfosi (Apuleio)|Metamorfosi]]'' di [[Apuleio]] si trova la testimonianza che il culto di Anubi durò, a [[Roma]], almeno fino al [[II secolo|II secolo d.C.]]:
 
{{Citazione|E primo di tutti Anubi, il famoso messaggero dei Superi e degli Inferi, mostro spaventevole dalla testa di cane eretta e dalla faccia quando d'oro e quando nera, col caduceo nella sinistra e una verde palma nella destra.|[[Apuleio]], ''[[Le metamorfosi (Apuleio)|Metamorfosi]]'' XI, 11<ref>Apuleio, ''Le Metamorfosi - Libri XI'', cur.a cura di Ferdinando Carlesi, Sansoni, Firenze, 1954. p. 294.</ref>}}
 
Ciononostante, le divinità egizie erano spesso derise dai [[Antica Grecia|greci]] e dai [[Civiltà romana|romani]] a causa delle loro teste di animali che le facevano apparire, ai loro occhi, bizzarre e primitive: Anubi era beffardamente chiamato, dai greci, ''abbaiatore'', mentre il poeta latino [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] (''[[Eneide]]'' VIII, 698) lo chiama ''latrator Anūbis'', ''abbaiatore Anubi''. In altre occasioni era comparato alla stella [[Sirio]], al dio [[Ade (divinità)|Ade]] o al cane a tre teste [[Cerbero]]<ref>Hoerber, Robert G. (1963)Hoerber, ''The Socratic Oath 'By the Dog''', 1963, The Classical Journal, 58 (6): pp.268-9.</ref>. Nei [[Dialoghi platonici|Dialoghi]] di [[Platone]], spesso [[Socrate]] giura esclamando "''Per il cane!''" (καὶ μὰ τὸν κύνα), "''Per il cane d'Egitto!''" e "''Per il cane, il dio degli egiziani!''", sempre per appellarsi con enfasi ad Anubi come esaminatore della [[verità]] nell'aldilà<ref>Per esempio: ''[[Gorgia (dialogo)|''Gorgia]]'']], 482b. ''[[La Repubblica (dialogo)|''Repubblica]]'']], 399e, 567e, 592a.</ref>. Ermanubi comparve inoltre nella letteratura [[Alchimia|alchemica]] ed [[Ermetismo (filosofia)|ermetica]] del [[Medioevo]] e del [[Rinascimento]].
 
== Iconografia ==
=== Forma animale ===
Le rappresentazioni di Anubi ebbero vasta diffusione nel corso di tutta la storia egizia - dal [[Periodo predinastico dell'Egitto|Periodo predinastico]] alla [[Egitto (provincia romana)|dominazione romana]] - in [[Geroglifici egizi|geroglifici]], pitture murali, bassorilievi, amuleti o statue. La sua iconografia più antica e comune lo vede in forma integralmente animale, come canide accucciato ma all'ertain allerta, posato su un reliquiario o un altro oggetto del corredo funebre<ref>Linda Evans, « The Anubis animal: A behaviourial solution ? », Göttinger Miszellen, vol. 216, 2008, pp. 17-24. ISSN 0344-385X. </ref>.

La tradizionale identificazione di Anubi con uno [[Canis aureus|sciacallo]], pur generalmente condivisa dagli egittologi, si è rivelata priva di fondamento zoologico in quanto analisi genetiche effettuate nel 2015 sul canide selvatico endemico dell'Egitto hanno mostrato che quest'ultimo non è uno sciacallo, ma una specie a sé stante molto più strettamente imparentata con il [[Canis lupus|lupo grigio]] che con gli sciacalli propriamente detti<ref>Cfr. K.-P. Koepfli, J. Pollinger, R. Godinho, J. Robinson, A. Lea, S. Hendricks, R. M. Schweizer, O. Thalmann, P. Silva, Z. Fan, A. A. Yurchenko, P. Dobrynin, A. Makunin, J. A. Cahill, B. Shapiro, F. Álvares, J. C. Brito, E. Geffen, J. A. Leonard, K. M. Helgen, W. E. Johnson, S. J. O'Brien, B. Van Valkenburgh e R. K. Wayne, ''Genome-wide Evidence Reveals that African and Eurasian Golden Jackals Are Distinct Species'', in Current Biology, vol. 25, 17 agosto 2015</ref>, confermando le intuizioni di [[Thomas Huxley]] che già nel 1832 aveva classificato questo canide come un lupo. La testa di Anubi sarebbe quindi più correttamente quella di un [[Canis anthuslupaster|lupo africano]]. Essendo tuttavia descritta anche nella [[Bibbia]] la presenza nell'[[Egitto]] ed in [[Israele]] di sciacalli, la teoria che Anubi vada identificato come un lupo o un cane appare poco credibile. L'aspetto di questa divinità era un incrocio tra il [[Canis lupus familiaris|cane]], lo [[sciacallo]], la [[Hyaenidae|iena]], la [[volpe]] e il [[Canis lupus|lupo]], animali dall'aspetto simile che vivevano nel deserto e vicino ai cimiteri<ref>Salima Ikram, ''Antico Egitto'', p. 114.</ref>.

Fin dai tempi più antichi, un raro geroglifico prevedeva il canide accucciato con una grande piuma che gli spuntava dal dorso: probabilmente un accostamento concettuale del dio addetto alle operazioni di giudizio delle anime nell'aldilà al dio del soffio vitale, [[Shu (mitologia)|Shu]], e alla dea della verità, [[Maat]] - entrambi aventi come attributo una piuma. Una piuma compariva anche sulla parrucca di [[Anput]], la dea di [[Cinopoli]] e [[paredra]] di Anubi: potrebbe trattarsi di un espediente iconografico per differenziare il maschio Anubi (senza piuma) dalla femmina Anput, oppure di un procedimento scritturale per poter ascrivere la dea al nòmo cinopolitano<ref>DuQuesne 2005, p. 37-49.</ref>. Sono state inoltre trovate sue rappresentazioni in cui il canide regge fra le zampe lo scettro-[[Correggiato|flagello]] e lo scettro-''sekhem'' (possono però anche spuntagli dal dorso)<ref>Yvonne Bonnamy & Ashraf Sadek, Dictionnaire des hiéroglyphes, Arles, Actes Sud, 2010. ISBN 978-2-7427-8922-1. p. 893.</ref>. La più antica rappresentazione di Anubi integralmente zoomorfo è in una tavola risalente al [[faraone|faraone]] [[Aha (sovrano)|Aha]] della [[I dinastia egizia|I dinastia]], sulla quale è anche citata la festività collegata al dio.<gallery widths="160" heights="160">
File:Ser-Inpu.png|Anubi come canide integrale e accucciato, sulla Stele del nano Ser-Inpu copiata da [[Flinders Petrie]] ([[I dinastia egizia]]).
File:Egyptian - Box for Ushabtis or Canopic Jars - Walters 626 - Side A.jpg|Accucciato su una cappella, su una cassa [[Vasi canopi|canopica]] del [[Terzo periodo intermedio dell'Egitto]]. [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]].
File:Egyptian - Plaque with a Jackal Shaped Anubis - Walters 481634.jpg|Sempre accucciato su una cappella, su una placchetta in [[faience]] del [[Periodo tardo dell'Egitto]]. [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]].
</gallery>
 
=== Forma ibrida ===
[[File:Niu anu v.jpg|miniatura|Rilievo raffigurante il [[faraone]] [[Niuserra]] vivificato da Anubi e [[Uadjet]], copiato da [[Ludwig Borchardt]].|275x275px]]
Verso la fine della [[II dinastia egizia]] apparvero le prime rappresentazioni di divinità di [[teriomorfismo|divinità ibride combinanti elementi umani e animali]]<ref>Erik Hornung, Les dieux de l'Égypte. Le Un et le Multiple, Paris, Le Rocher, 1986. ISBN 2268018938. p. 95.</ref>. La più antica immagine di dio con testa di sciacallo risalgono a questa epoca e si trova sul frammento di una ciotola in [[porfido]], di provenienza sconosciuta, e conservata al [[British Museum]] a partire dal [[1977]]. Il dio, senza nome, è raffigurato in piedi e impugna lo [[Scettri egizi|scettro]]-''uas'' nella mano destra e il simbolo ''[[Ankh|''ankh]]'']] ("vita") nella sinistra. È probabile che si tratti di Anubi, ma non è possibile escludere [[Seth]] e [[Ash (mitologia)|Ash]]<ref>DuQuesne 2005, pp. 87, 94.</ref>. La rappresentazione più antica, fra quelle incontestabili, di Anubi come uomo con testa di sciacallo risale alla [[V dinastia egizia]] e consiste di un frammento di rilievo nel Tempio funerario del [[faraone]] [[Niuserra]] (ca. [[XXV secolo a.C.|2460]] - 2430 a.C.<ref>Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003  ISBN 88-452-5531-X. p. 468.</ref>). Questo blocco di pietra scoperto agli inizi del '900 è esposto all'[[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]] del [[Neues Museum]] di [[Berlino]].
La testa era raffigurata nera perché questo colore indicava la [[putrefazione]] dei corpi, il [[bitume]] impiegato nella [[mummificazione]] ma anche il fertile [[limo]], simbolo di rinascita. Successivamente era spesso raffigurato nelle pitture parietali degli ipogei unitamente al [[Faraone|sovrano]] defunto e sovente con un'altra divinità dal corpo di uomo e testa di falco con [[Corona (Egitto)|doppia corona]]: era, quest'ultimo, il dio protettore dei defunti [[Harsiesi]].
[[File:Abydos Tempelrelief Ramses II. 22.JPG|sinistra|miniatura|260x260px|A sinistra, Anubi in forma interamente umana in rilievo nel Tempio funerario di [[Ramses II]] ad [[Abido (Egitto)|Abido]]. ]]
 
=== Forme eccezionali ===
Oltre alle immagini di Anubi come canide e come uomo dalla testa di canide, esistono altre rappresentazioni molto meno comuni. Anubi compare in sembianze completamente umane solamente in un rilievo ad Abido, nel Tempio funerario di [[Ramses II]], eretto a partire dal [[XIII secolo a.C.|1279 a.C.]] circa. Un altro tipo di iconografia, meno raro, è quello di uccello dalla testa di canide. Immagini di questo tipo, raffiguranti l'immagine dell'anima-''[[Anima nella religione dell'antico Egitto|ba]]'' di Anubi, sono state individuate nella necropoli di El-Deir (oasi di [[Kharga]]) su un frammento di ''[[Cartonnage|''cartonnage]]'']] dipinto, a [[Dendera]] in un rilievo nel chiosco hathorico, per quattro volte sul sudario di un uomo inumato a [[Deir el-Medina]], in una tomba nell'oasi di Dakhla e in un'altra di epoca romana<ref>[[Françoise Dunand]] & Roger Lichtenberg, « Anubis, Oupouaout et les autres », « Parcourir l'éternité » Hommages à Jean Yoyotte, BREPOLS, vol. 156 « Bibliothèque de l'École des Hautes Études-Sciences religieuses », 2012, pp. 427-440. ISBN 978-2-503-54756-5. </ref>. Un altro raro tipo di rappresentazione è quello di Anubi dal corpo di [[Serpentes|serpente]], di cui si conoscono due esempi: su un elemento di un letto funerario a Tall-Dush e sul ''cartonnage'' di una mummia d'epoca romana, sempre all'oasi di Kharga. La più antica figurazione di Anubi serpentiforme è attestata a Deir el-Medina, nella tomba di Sennedjem, in una porzione di pittura che rappresenta un letto funerario ([[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]). Durante l'epoca greco-romana, si sviluppò l'iconografia di "Anubi con la chiave", per la quale il dio è chiamato "Colui che tiene le chiavechiavi dell'[[Ade (regno)|Ade]]" o "il Portatore delle chiavi": reggeva una chiave in mano, se nelle sembianze di uomo dalla testa di canide, o al collo se integralmente zoomorfo - ed è stato rivenutorinvenuto su sarcofagi, sudari o bende di mummie. L'egittologo tedesco Siegfried Morenz ([[1914]]-[[1970]]) ha confrontato tale iconografia con quella del dio greco [[Eaco]], uno dei tre giudici dell'oltretomba. Jean-Claude Grenier ha respinto questo collegamento e ha privilegiato l'ipotesi di un adattamento dell'iconografia religiosa alla diffusione delle chiavi nella vita quotidiana degli individui<ref>Jean-Claude Grenier, Anubis alexandrin et romain, Leiden, E.J. Brill, 1977, ISBN 90-04-04917-7. pp. 34-6.</ref>.
 
== Anput, paredra di Anubi ==
[[File:GD-EG-Caire-Mus%C3%A9e017.JPG|miniatura|286x286px|[[Micerino]] tra le dee [[Hathor]] e [[Anput]], in [[grovacca]]. [[Museo Egizio (Il Cairo)|Museo egizio del Cairo]].]]
L'esistenza della dea Anput (con le varianti Anupet e Anubet), originariamente chiamata ''Input'', [[paredra]] di Anubi, è attestabile con certezza solamente in epoca tardiva. Il suo nome compare in alcune scene d'offerte agli dei sulle pareti del [[Tempio di Dendera|Tempio di Hathor a Dendera]], riedificato durante l'occupazione romana dell'Egitto: in quel luogo sacro, quindi, l'importantissima dea Hathor era comparata ad Anput, con un legame per il nòmo di Anubi (il XVII nomo dell'Alto Egitto); queste menzioni descrivono Anput come la protettrice del defunto Osiride e come una cagna accucciata sul suo ventre, mentre dilania, con le sue fauci, gli alleati del malvagio dio [[Seth]]:
{{Citazione|[Il nòmo di Inpu]. Il re dell'Alto e del Basso Egitto ([[cartiglio]]), il figlio di [[Ra]] (cartiglio) viene a Tete, Hathor, Signora di Iunet [''Dendera''], [[Occhio di Ra]]. Egli Titi reca la metropoli del nòmo di Inpu, portando le sue offerte di cibo senza che manchi alcunché, perché Tutu sei Anput posata sul Suosuo ventre, con i denti affilati per sbranare i malvagi.|[[Tempio di Dendera]], I, 95,9 - 96,3<ref>Nicole Durisch Gauthier, Anubis et les territoires cynopolites selon les temples ptolémaïques et romains (tesi di dottorato), Université de Genève, 2002. p.345.</ref>}}
Nel corso della storia egizia, la dea Anput non venne designata come patrona di alcuna necropoli e non le fu dedicato alcun tempio: si è ipozzato, perciò, che non si sia trattato che di una mera speculazione religiosa compiuta dai sacerdoti di Dendera. Lo stesso [[Papiro Jumilhac]], che si sofferma sulle tradizioni intorno ad Anubi, non menziona mai il nome di Anput. Tuttavia, l'autore di di tale documento teologico evoca gli aspetti di questa pericolosa cagna - appunto Anput - quando riferisce che, una volta, [[Iside]]-Hathor si sarebbe tramutata in una cagna (con la coda terminante da una lama di coltello) per sfuggire a Seth che, tramutatosi a sua volta in toro, avrbebeavrebbe cercato di [[Violenza sessuale|stuprarla]]<ref>Claire Lalouette, Textes sacrés et textes profanes de l'ancienne Égypte II: Mythes, contes et poésies, Paris, Gallimard, 1987. ISBN 2-07-071176-5. p.106.</ref>:
{{Citazione|Allora Iside Sisi tramutò in Anubi e, dopo essersi impadronita di Seth, Lolo fece a pezzi affondando i denti nella Suasua schiena.|Papiro Jumilhac, XX, 11-12<ref>Durisch Gauthier (2002), p.6.</ref>}}
 
== Nella cultura di massa ==
* Nella serie di libri ''[[The Kane Chronicles]]'' di [[Rick Riordan]], appare varie volte sotto forma di ragazzo, umano con testa di sciacallo o completamente sciacallo a seconda di chi lo osserva ed è fondamentale per sconfitta del dio Seth.
* ''La vendetta di Anubi'' è un romanzo di [[Claudio Chiaverotti]].
* Nel film ''[[La piramide (film)|La piramide]]'' è il principale antagonista che uccide le persone in cerca di un cuore puro.
* È uno degli dei presenti nel film ''[[Gods of Egypt]]'' del 2016.
* Nel film ''[[La Mummia - Il Ritorno]]'' gioca un ruolo chiave nella storia, in quanto il suo esercito rappresenta l'arma con cui il Re Scorpione intende conquistare il mondo.
* Nel manga e anime ''[[Dragon Ball]]'' il personaggio di Lord Beerus è modellato sul dio.
* Nel manga e anime ''[[Le bizzarre avventure di JoJo]]'' è uno degli antagonisti secondari della terza parte, ''[[Stardust Crusaders]]'', ed è uno Stand autonomo a forma di scimitarra che prende in possesso coloro che impugnano tale arma.
* Nel manga ''[[Record of Ragnarok]]'' è uno degli dei che combatte al torneo del [[Ragnarǫk|Ragnarok]].
* È una delle divinità giocabili nel [[videogioco]] ''[[Smite]]''.
* È rappresentato nei [[Glifi di Gosford]], pseudo-geroglifici presenti in [[Australia]].<ref>{{Cita web|url=https://theandytchannel.com/egyptians-among-the-eucalypts-the-gosford-hieroglyphs/ |titolo=Egyptians Among the Eucalypts? The Gosford Hieroglyphs|accesso=28 febbraio 2024
|lingua=en}}</ref>
 
== Note ==
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* Erik Hornung, ''Gli dèi dell'antico Egitto'', Salerno editore. ISBN 88-8402-106-5
* El-Sadeek, Wafaa; Abdel Razek, Sabah. ''Anubis, Upwawet, and Other Deities: Personal Worship and Official Religion in Ancient Egypt''. American University in Cairo Press, 2007. ISBN 9789774372315
* Grenier, J.-C. (1977). ''Anubis alexandrin et romain''. E. J. Brill. ISBN 9789004049178
* Claude Traunecker, ''Gli dèi dell'Egitto'', Xenia. ISBN 88-7273-073-2
* Salima Ikram, ''Antico Egitto'', Ananke. ISBN 978-88-7325-477-5
 
== Voci correlate ==
* [[Amenemhat I con divinità (08.200.5)]]
* [[Cinocefalo#Anubi, il Buon Pastore e San Cristoforo Cinocefalo|Cinocefalo]]
* [[Xolotl]]
* [[Osiride]]
* [[Nefti]]
* [[Neith]]
* [[Seth]]
* [[Thot]]
* [[Divinità della morte]]
* [[Morte personificata]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.aton-ra.com/portale/content/view/20/54/|Antico Egitto: Aton-Ra, il portale}}
 
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{{Religione egizia}}
{{Controllo di autorità}}
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