Legnago: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Legnago
|Panorama =I-VR-Legnago4 Teatro_Salieri.JPG
|Didascalia = [[Teatro Salieri]]
|Bandiera = Legnago-Gonfalone.png
|Stemma = Legnago-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Verona
|Amministratore locale =Clara ScapinPaolo Longhi
|Partito = [[PartitoCentro-destra Democraticoin (Italia)|PDcentro-destra]]
|Data elezione =9 24-6-20142024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Porto, San Vito, Canove, Terranegra, San Pietro, Casette, Vangadizza, Vigo, [[Torretta (Legnago)|Torretta]]<ref>
|Superficie=79.27
[https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/legnago.pdf Comune di Legnago - Statuto]</ref>
|Note superficie=
|Divisioni confinanti = [[Angiari]], [[Bergantino]] (RO), [[Bonavigo]], [[Boschi Sant'Anna]], [[Castelnovo Bariano]] (RO), [[Cerea]], [[Minerbe]], [[Terrazzo (comune)|Terrazzo]], [[Villa Bartolomea]]
|Abitanti=25351
|Codice postale = 37045
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html] - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
|Zona sismica = 3
|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
|Gradi giorno = 2324
|Sottodivisioni= Canove, Porto, San Pietro, San Vito, Terranegra, [[Torretta (Legnago)|Torretta]], Vangadizza, Vigo<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/legnago.pdf Comune di Legnago - Statuto].</ref>
|Nome abitanti = legnaghesi
|Divisioni confinanti=[[Angiari]], [[Bergantino]] (RO), [[Bonavigo]], [[Boschi Sant'Anna]], [[Castelnovo Bariano]] (RO), [[Cerea]], [[Minerbe]], [[Terrazzo (Italia)|Terrazzo]], [[Villa Bartolomea]]
|Patrono = [[Martino di Tours|san Martino]]
|Codice postale=37045, 37040
|Festivo = 11 novembre
|Zona sismica=4
|PIL =
|Gradi giorno=
|PIL procapite =
|Diffusività=
|Mappa = Map of comune of Legnago (province of Verona, region Veneto, Italy).svg
|Nome abitanti=legnaghesi
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Legnago all'interno della provincia di Verona
|Patrono=[[Martino di Tours|san Martino]]
|Festivo=11 novembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Legnago (province of Verona, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Legnago nella provincia di Verona
}}
'''Legnago''' (''LegnàgoLenjago'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita web|titolo=Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese|url=http://www.larenadomila.it/immagini/paese.htm|accesso=26 novembre 2011|editore=La Rena Domila, l'informassion veronese|dataarchivio=16 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120116225751/http://www.larenadomila.it/immagini/paese.htm|urlmorto=sì}}</ref>) è un [[ComuniComune d'(Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:25351Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, della [[provincia di Verona]] in [[Veneto]].
{{TOClimit|3}}
 
La città, nota per aver dato i natali al compositore di musica sacra, lirica e classica [[Antonio Salieri]], sorge lungo il fiume [[Adige]], che ne divide il territorio, nella [[Pianura]] [[Verona|Veronese]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Legnago sorge lungo il fiume [[Adige]], nella pianura veronese. Dista circa 42 chilometri dal centro di [[Verona]] e si trova a sud-est rispetto ad essa. Confina con la [[provincia di Rovigo]] ed è facilmente raggiungibile grazie alla [[Strada statale 434 Transpolesana|Strada Statale 434 Transpolesana]] con tre uscite (Legnago Nord, Legnago-Mantova e San Pietro-Ospedale), ma anche grazie alla [[Strada statale 10 Padana Inferiore]], che la collega con [[Mantova]] e [[Padova]]. Legnago è seconda per estensione soltanto a [[Verona]] e terza per popolazione. Il territorio comunale presenta un'[[altitudine]] che varia da 8 a 23 metri [[s.l.m]]. Per la sua grande importanza sul territorio veronese viene definita "capitale della Bassa".
Legnago dista 45 chilometri da [[Verona]] ed è la città di riferimento del sud della provincia assieme alla vicina [[Cerea]]. Fino a pochi anni fa era, dopo il capoluogo, il secondo comune per abitanti nella provincia. È molto vicina anche a [[Mantova]], [[Rovigo]], [[Vicenza]], [[Padova]] e a [[Ferrara]], in una posizione di interscambio strategico della bassa Veronese. Legnago, inoltre, è l'ultima delle città attraversate dal fiume [[Adige]].
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Cologna Veneta|Stazione meteorologica di Oppeano}}
Dal punto di vista legislativo, il comune di Legnago ricade nella "[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Fascia climatica E]]" con 2.324 [[gradi giorno]],<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-VENETO.htm|titolo=Dati Confedilizia|accesso=9 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520120004/http://www.confedilizia.it/clima-VENETO.htm|dataarchivio=20 maggio 2011}}</ref> dunque, il limite massimo consentito per l'accensione del riscaldamento domestico è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.
 
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
 
== Storia ==
Il fiume [[Adige]] ha sempre rivestito, dal [[X secolo]] in poi (quando fu attestato nell'attuale corso) un ruolo fondamentale per lo sviluppo storico<ref name="ReferenceA">Ernesto Berro, ''Legnago. Percorso storico turistico a cura di Ernesto Berro'', Legnago, Girardi editore, 1996.</ref> della città di Legnago e di Porto, una frazione sulla riva sinistra del fiume: grazie al loro ruolo difensivo, tali località vennero popolate già in epoche antichissime.
 
Molteplici sono le tracce che testimoniano una vita molto fiorente già durante l'[[Età del Bronzo]] (XIII secolo a.C.), grazie soprattutto al ritrovamento nel 1931 di una [[terramara]] e agli innumerevoli resti archeologici risalenti alla [[civiltà Etruscaetrusca]] tutt'oggi conservati presso il Museo Civico Fioroni e il Centro Ambientale ed Archeologico. Successivamente, grazie ai [[civiltà romana|romani]] che vi si insediarono in quello che lo storico latino [[Tacito]] identificò col ''Forum Allieni'', le campagne circostanti vennero rese fertili e Legnago diventò così un punto di riferimento per la bassa Veronese, così come rimase per secoli.
 
Dopo che il canale che attraversava Legnago divenne dal [[X secolo]] il corso principale del fiume [[Adige]] e ne furono man mano ampliati gli argini, durante l'[[Alto Medioevo]] Legnago amplia il proprio abitato ed assume il volto di una vera e propria roccaforte militare. Ancor oggi sono visibili alcune testimonianze dell'antica Porta Mantova (Legnago un tempo era completamente fortificata) nei pressi di Piazzapiazza Garibaldi, Viavia Giacomo Matteotti e Corsocorso della Vittoria le quali sono state portate alla luce in seguito ad alcuni lavori di sistemazione della piazza nel 2004 e poi successivamente ricoperti a cavallo tra il 2011 e 2012, in quanto le avversità atmosferiche le stavano deteriorando. La cittadina venne conquistata prima dai [[Longobardi]] e successivamente dai [[Franchi]], fino a diventare attorno al Mille proprietà del [[diocesi di Verona|vescovo di Verona]]. Nel 1207 l'allora vescovo di Verona, il quale[[Adelardo Cattaneo|card. Adelardo Cattaneo]], cedette la cedecittà e il suo castello al Comune di Verona in cambio di Monteforte d'Alpone.
Successivamente, Legnago diventa un possedimento di [[Ezzelini|Ezzelino IVIII da Romano]] per poi passare sotto la dominazione [[Della Scala|scaligera]] dal 1207 fino al 1387. Si susseguirono poi le dominazioni dei [[Visconti]] e dei [[Carraresi]].
[[File:Die Gartenlaube (1866) b 397 2.jpg|thumb|left|Le mura venete a pianta stellare]]
Fondamentale per l'assetto urbanistico di Legnago fu l'annessione voluta dal popolo nel 1405 alla [[Repubblica di Venezia]] poiché fu proprio il governo della Serenissima ad affidare all'architetto [[Michele Sanmicheli]] l'arduo compito di consolidare le fortificazioni (in particolare una rocca) che vennero distrutte durante la guerra dei Cambrai, ridisegnandole a pianta stellare. Le fortificazioni furono però in gran parte smantellate nel 1801 per volere di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che poi cedette Legnago con l'intero territorio della soppressa [[Repubblica di Venezia]] all'impero asburgico.
Fondamentale per l'assetto urbanistico di Legnago fu l'annessione voluta dal popolo nel 1405 alla [[Repubblica di Venezia]] poiché fu proprio il governo della Serenissima ad affidare all'architetto [[Michele Sanmicheli]] l'arduo compito di consolidare le fortificazioni (in particolare una rocca) che vennero distrutte durante la guerra di Cambrai, ridisegnandole a pianta stellare. Le fortificazioni furono però in gran parte smantellate nel 1801 per volere di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che prima aveva ceduto Legnago con la soppressione della [[Repubblica di Venezia]] all'impero asburgico, poi ne riprese metà, e poi tutta.
Legnago, all'epoca, era considerato uno dei nodi fluviali più importanti del Veneto per la presenza sulle rive dell'[[Adige]] di un porto, di un ponte mobile progettato per il passaggio dei natanti ed una lunga catena di mulini. Era altresì un rinomato polo culturale grazie alla presenza di scuole, un'accademia letteraria e un teatro.
Alla sconfitta di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], la cittadina tornò in mano agli austriaci, come parte del regno [[Lombardo-Veneto]], retto da un viceré con sede in Milano e resero Legnago uno dei capisaldi del [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]] nel 1814 assieme a [[Verona]], [[Peschiera del Garda|Peschiera]] e [[Mantova]].
 
A seguito dell'insurrezione di Venezia contro gli austriaci del 17 marzo 1848, che portò alla proclamazione della [[Repubblica di San Marco]], il 20 marzo anche Legnago insorse, ed un comitato di liberazione guidato dal medico Costantino Canella riuscì a prendere brevemente il controllo della fortezza, ma non poté impedire il ritorno degli austriaci all'inizio di aprile.<ref>[https://www.fondazione-fioroni.it/index.php/crono/1815-1861.html Fondazione Fioroni]</ref>
Soltanto con l'annessione del Veneto al [[Regno d'Italia]] nel 1866 le cose parvero cambiare, nonostante le molte servitù militari che ancora continuarono a sussistere sino a che, alla fine del secolo XIX, per permettere al paese di espandersi al di fuori dai confini della fortezza, vennero abbattute interamente le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti.
 
Soltanto con l'annessione del Veneto al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel 1866 le cose parvero cambiare, nonostante le molte servitù militari che ancora continuarono a sussistere sino a che, alla fine del secolo XIX, per permettere al paese di espandersi al di fuori dai confini della fortezza, vennero abbattute interamente le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti.
Nel 1868 e nel 1882 si registrarono due rovinose piene dell'[[Adige]] le quali distrussero gran parte del centro urbano. I successivi bombardamenti subiti durante le guerre mondiali, contribuirono a rubare alla cittadina la maggior parte delle opere architettoniche esistenti e, ad oggi, a ricordare l'imponenza di questa importante roccaforte rimane il Torrione (faceva parte della cinta muraria costruita dal [[Michele Sanmicheli|Sanmicheli]]) in Piazza della Libertà.
 
Nel 1868 e nel 1882 si registrarono due rovinose piene dell'[[Adige]] le quali distrussero gran parte del centro urbano. I successivi bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, contribuirono a rubare alla cittadina la maggior parte delle opere architettoniche esistenti e, ad oggi, a ricordare l'imponenza di questa importante roccaforte rimane il Torrione (faceva parte della cinta muraria costruita dal [[Michele Sanmicheli|Sanmicheli]]) in piazza della Libertà.
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 22 marzo 1923.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?39 |titolo= Legnago |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 23 marzo 2024 }}</ref>
{{Citazione|D'azzurro, alla barca al naturale, su acque di verde, ondate d'argento, ad un tronco d'albero radicato, nascente dalla barca, nodoso di tre pezzi, il superiore a sinistra fogliato di tre, il tutto al naturale, alla vela d'argento, gonfia verso destra, appoggiante al tronco, recante il motto: "INTENDUNT ZEPHIRI" e sotto lo scudo: "COMUNITAS LENIACI". Lo scudo sarà sormontato dalla speciale corona di Comune.}}
L'immagine riprende la fantasiosa ipotesi che l'antico toponimo ''Lemniacum'' risalga al viaggio degli Argonauti che, arrivati sulla costa dell'Adriatico dopo aver conquistato il vello d'oro, si sarebbero inoltrati con la loro barca lungo l'Adige seguendo lo zefiro (''intendunt zephiri'') e avrebbero fondato la località, dandole quel nome in ricordo di Lemno, una delle loro città d’origine.<ref>{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/comune/Legnago/ |titolo= Città di Legnago – (VR) |accesso= 23 marzo 2024 }}</ref>
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/9f05b6ac-e69c-4f52-a4b8-78db1ef4e8c4/905-legnago|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Legnago|accesso=7 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 29 luglio 1993<ref name="ACS"/>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Sono diverse le testimonianze architettoniche che caratterizzano l'abitato ed i centri limitrofi. Di seguito sono citati i più rappresentativi.<ref name="Progetto LE VILLE VENETE E IL TERRITORIO anello culturale ed economico">{{cita web|autore=|url=http://www.villevenetemarketing.com/index.php?&go_to=fck_retr&web=LEGNAGO%20-%20BELLEZZE%20ARCHITETTONICHE|titolo=Progetto LELe VILLEVille VENETEVenete Ee ILil TERRITORIOTerritorio. Anello culturale ed economico|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110904115124/http://www.villevenetemarketing.com/index.php?&go_to=fck_retr&web=LEGNAGO%20-%20BELLEZZE%20ARCHITETTONICHE }}</ref>
 
=== Architetture religiose ===
==== Duomo di San Martino Vescovo ====
 
[[File:Duomo di Legnago.JPG|right|thumb|Il Duomo di Legnago]]
In piazza della Libertà si trova il Duomo, opera incompiuta risalente all'[[Neoclassicismo|epoca neoclassica]] e dedicata a [[Sansan Martino Vescovovescovo]], patrono della cittadina. Esso venne ricostruito nei secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]] e inaugurato nel 1814 su progetto di don Francesco Ziggiotti. La chiesa si presenta all'esterno con una [[facciata a capanna]] molto semplice, con mattoni a vista mentre al suo interno si possono trovare molteplici opere artistiche tra le quali la ''pala di San Martino'' ubicata nell'[[abside]] (olio su tela, 480x350cm realizzata da Antonio Maria Perlotto Pomè). Quest'opera è una commemorazione ed un dono votivo della comunità legnaghese per la scampata inondazione dell'[[Adige]] del 1839. Essa rappresenta il protettore della cittadina nel momento il cui egli, dal paradiso, invia un angelo con un ramoscello d'ulivo con il compito di placare l'ira del fiume. Ai piedi del santo patrono si scorge una rappresentazione ottocentesca della città di Legnago.
 
{{Vedi anche|Chiesa di San Martino Vescovo (Legnago)}}
Sull'[[altare]] dell'Addolorata è possibile ammirare una ''pietà'' risalente al [[Quattrocento]] appartenente alla scuola austro-boema. Sono inoltre presenti cinque statue ottocentesche realizzate da [[Innocenzo Fraccaroli]], uno stimato scultore veronese.
Lungo i lati della [[navata]] interna sono presenti una cappella absidata e tre cappelle minori; la navata si conclude con una zona presbiterale rialzata con soffitto cupolato.
 
Le 6 campane presenti sul campanile sono state fuse da Achille ed Ettore Cavadini di Verona nel 1901. La maggiore di 982&nbsp;kg suona la nota RE3.
 
Altre opere di pregevole fattura conservate all'interno dell'edificio sono un olio su tela (databile al [[XVI secolo]]) appartenente ad un ignoto autore di scuola veronese il quale rappresenta la ''Madonna in trono con Bambino tra i santi Giovanni e Andrea'' e ''la cena in Emmaus'' realizzata da [[Adeodato Malatesta]]. Il fonte battesimale risale al [[Quattrocento]].
 
Nella zona presbiterale, a destra e a sinistra, in alto, si trovano i due organi settecenteschi: vennero profondamente modificati nel Novecento, e uniti in un unico strumento, restaurato più volte nel corso del secolo (l'ultimo restauro risale agli Anni '90).
 
==== Campanile di San Rocco ====
Il [[seicentesco]] campanile di [[San Rocco]] presenta lanterna e altarino in stile barocco ed è attorniato da palazzi della stessa epoca, ma ristrutturati. Esso è l'unica testimonianza rimasta della chiesa della Disciplina, demolita nel 1899 per permettere la costruzione dell'adiacente strada.
Alla base del campanile un piccolo altare dedicato a [[Sansan Rocco]], costruito per ricordare la peste del 1630. Altri arredi dell'ex chiesa della Disciplina sono oggi conservati presso la chiesa dell'Assunta.
 
==== Chiesa dell'Assunta ====
La struttura dell'edificio sacro è ubicata in Corsocorso della Vittoria ed è dedicata alla [[Madonna dell'Assunta]]. La chiesa risale al [[1900]] ed è stata voluta dall'allora parroco don Giuseppe Trecca. La chiesa sorge all'interno di un lotto donato dal comune come “risarcimento” per la demolizione della preesistente [[chiesa della Disciplina]]; qui è conservata la pala della ''Madonna dell'Assunta'', precedentemente collocata nella chiesa demolita. Quest'opera risale al [[XV secolo]] e viene attribuita al [[domenicano]] [[Ranuccio Arvari]]. La Madonna viene rappresentata nel giardino del paradiso con il Bambino in grembo, nella parte superiore il Padre Eterno – posto in un sole dorato - veglia con lo sguardo i protagonisti, una colomba che rappresenta un'allegoria dello Spirito Santo, mentre ai lati sonoci presentisono angeli che offrono in regalo fiori, canti e musiche. Lo stile architettonico della chiesa si può definire [[neogotico]] per la presenza di una [[facciata a capanna]], finestre [[ogiva]]li ed un [[rosone]].
 
Rimasta chiusa al culto per un lungo periodo, la chiesa venne riaperta solamente nel [[1991]].
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==== Chiesa di San Salvaro ====
[[File:Chiesa romanica di San Salvaro.jpg|thumb|Chiesa di San Salvaro.]]
La famosa chiesa [[Architettura romanica|romanica]] si trova nella vicina frazione di San Pietro e risulta essere una delle più antiche strutture del veronese. Dell'origine non si conosce che un accenno probabile, una tradizione leggendaria, mentre la tradizione più attendibile, basata sull'iscrizione posta nell'angolo nord-est della chiesa, è quella che l'aggiudica al [[XII secolo]]: «Contesa Matelda hoc opus fecit fieri 1117 D.I.C.».
 
L'edificio sarebbe quindi stato eretto nei pressi di una strada romana per volere della contessa feudataria [[Matilde di Canossa]] sopra una preesistente chiesa databile al [[VI secolo]] d.C. (questo è deducibile dal fatto che la [[cripta]] contiene numerosi resti risalenti all'[[Alto Medioevo]]).
 
Il complesso ha subito un lavoro di ristrutturazione novecentesca il quale, però, ha alterato la posizione originaria di alcuni elementi architettonici (tra i quali il campanile). La facciata è a [[facciata a salienti|salienti]], presenta una [[bifora]] centrale e un portale lunettato, mentre alcuni archetti pensili sono visibili lungo gli spioventi del tetto. L'edificio, all'interno, è formato di tre [[navata|navate]]: quelle laterali sono strette e dividono la navata centrale grazie a cinque tozzi pilastri quadrangolari che sostengono sei [[archi a tutto sesto]] alternati di tufo e laterizi. L'altare è rivolto ad oriente.
Una bella gradinata di marmo rosso, congiunge la parte piana col [[presbitero]], in fondo al quale, nell'abside, si trova l'unico altare su cui si eleva la statua del Salvatore risorto; due scale congiungono poi le navate laterali con la cripta a tre absidi.
Bello è il compendio dell'epopea della Redenzione, rappresentata dagli affreschi e dalle statue. I dipinti nel catino dell'abside (in particolare la Trasfigurazione di Cristo) sono del veronese Daniele dal Pozzo. All'interno della struttura si possono altresì ammirare quindici medaglioni con effigi di santi, otto [[bassorilievo|bassorilievi]] rappresentanti alcuni stemmi austriaci provenienti dalle ormai scomparse mura di Legnago (molti, infatti, sono i frammenti provenienti dalle ex mura). Il dipinto su muro più facilmente leggibile è la Madonna con Bambino ubicata sulla faccia di un pilastro alla destra del presbiterio. L'immagine più venerata e forse anche la più antica, benché ritoccata più volte nel corso del Novecento (l'originale era di fattura trecentesca), è la Vergine detta la Madonna di San Salvaro, dipinta su una volta della cripta. Era solita essere invocata dalla popolazione locale in occasione di epidemie o di calamità naturali. Nella stessa furono impiegati dei frammenti romani e, prova di tale induzione, sono tutte le pietre lavorate che sostengono i pilastri, i due bellissimi capitelli corinzi di travertino e il fregio che poggia sul nome di Giulio e Emilio figlio di Paolo che aveva alzato il tempietto o al quale era dedicato l'arco sepolcrale, e più di tutto il leone e il cavallo che
 
==== Santuario della Madonna della Salute ====
La chiesa si trova nellanel frazionequartiere di Porto e, originariamente, era stata costruita dai [[domenicani]] durante il [[medioevo]] per essere successivamente ricostruita attorno al [[XVIII secolo]]. I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno distrutto il santuario originale, ma hanno risparmiato il campanile, tutt'oggi visibile anche se isolato dalla nuova costruzione. Su di esso è installato un melodioso concerto di 6 campane in tonalità REb3, realizzato nell'anno 1937 dal fonditore veronese Ettore Cavadini, con campana maggiore del peso di kg 12801309.
 
Il nuovo edificio è stato progettato nel 1946 dall'architetto Giovanni Fregno, il quale ha voluto donargli una [[facciata a salienti]] e una pianta longitudinale. Venne aggiunta anche una [[cripta]] all'interno della quale si sono svolte tutte le funzioni religiose fino al novembre del 1955; anno in cui venne inaugurata la nuova chiesa.
 
L'antica statua in legno della ''Madonna della Salute'' è stata collocata nel 1999 all'interno della cappella situata alla destra del santuario (quest'ultima fu costruita nel 1970) dopo un'attesa di oltre cinquant'anni. Gli interni sono stati decorati con lo stile dell'affresco graffito negli anni Novanta del secolo scorso per opera di frate [[Ugolino da Belluno]] (Silvio Alessandri). Si possono inoltre ammirare alcune opere precedentemente conservate nella chiesa andata distrutta, tra le quali si annovera una ''Madonna con Bambino'' attribuita a [[Ranuccio Arvari]].
 
==== Altre chiese nelle frazioni ====
[[File:I-VR-Vangadizza2.JPG|thumb|Il [[campanile]] della chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima, sita nella frazione di Vangadizza.]]
 
A Canove èsi presentetrova una chiesa dedicata a Santsant'Agostino vescovo, mentre innei localitàquartieri di Casette e Terranegra si trovano le rispettive chiese parrocchiali in onore di [[Sant'Antonio di Padova|Sant’Antonio da Padova]].
 
Spostandosi a San Pietro, oltre alla sopracitatagià citata chiesa di San Salvaro, vi è una chiesa parrocchiale intitolata a [[SanPietro (apostolo)|san Pietro Apostoloapostolo]].
 
Nel piccoloNella paesefrazione di San Vito èvi visibilesono una chiesa moderna dedicata a [[Sansan Vito Martiremartire]] e alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] della Pace. Nellae una pieve antica nella parte vecchia dello stesso paese è ubicata un'antica pievecentro.
 
A Torretta stasi unatrova la chiesa intitolata alladella Madonna del Rosario di Maggio la quale è stata costruita grazie al finanziamento delle sorelle Fioroni.; Dopodopo essere stata distrutta durante le guerre mondiali venne ricostruita dall'architetto legnaghese Giovanni Fregno.
 
La chiesa parrocchiale di Vangadizza è dedicata alla [[Natività di Maria Santissima]] e ospita una ''Madonna'' eseguita dadi [[Claudio Ridolfi]] oltre ad un trittico in bassorilievo risalente al [[Trecento]], alcune tele di scuola veneta del Farinati e del {{chiarire|[[Barbieri]]}} e una lunetta con ''Cristo benedicente''. Questa chiesa fu abbazia dei Camaldolesicamaldolesi durante la metà del X secolo. Nella contrada Capitello si può inoltre trovare unla edificiopiccola dedicatochiesa alladi [[Maria Addolorata]].
 
Infine a Vigo c'è presente una chiesa risalente al [[Seicento]] (ingrandita nel 1857 e consacrata nel 1948) intitolata, come il Duomoduomo, al patrono [[Sansan Martino Vescovovescovo]].: Allall'interno sono conservate due tele del Seicento, un affresco raffigurante unala ''Madonna'' di [[Domenico Riccio]] detto il Brusasorci e la Deposizione del Farinati.
 
=== Architetture civili ===
==== Il Torrione ====
[[File:Torrione.JPG|right|thumb|Torrione]]
In piazza della Libertà, a pochi passi dal Duomoduomo, fa bella mostra di sé il Torrione; unico esemplare rimasto delle mura che circondavano la cittadina. Esso viene altresì considerato il simbolo della città di Legnago proprio perché ricalca la storia architettonica e militare autoctone. Anticamente è stato usato con la funzione di prigione (qui sono stati incarcerati alcuni patrioti tra i quali il conte Emilei di Verona e il poeta [[Aleardo Aleardi]]).
 
Le mura cittadine (e quindi anche il Torrione) sono state costruite a partire dal 1525 durante il dominio della [[Serenissima]], in seguito alla rovinosa [[guerra della Lega di Cambrai]]. La costruzione delle mura bastionate terminò solamente nel 1559 e, negli anni, vide il susseguirsi di architetti illustri quali sono [[Bartolomeo d'Alviano]], [[Giovanni Giocondo|Fra' Giocondo]], [[Michele Leoni]] e [[Michele Sanmicheli]]. L'opera veneziana venne successivamente ammodernata dai francesi prima e dagli austriaci poi (si ricorda che Legnago faceva parte del cosiddetto [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]]). Le mura perderanno il loro ruolo difensivo dopo l'annessione al [[Regno d'Italia]] e saranno demolite nel 1887 per quanto riguarda la parte destra dell'[[Adige]] e durante gli anni Venti nella parte sinistra del fiume per lasciare il posto all'espansione delle cittadine di Legnago e Porto.
 
Il torrione è stato più volte restaurato subendo, nel corso degli anni, pesanti variazioni rispetto alla sua architettura originale (numerose sono state le critiche anche durante l'ultimo restauro per l'aggiunta di una parte superiore che originariamente non esisteva).
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La struttura si presenta con un accesso voltato ed un portale che ricorda l'epoca classica dal quale si dipartono due accessi laterali che conducono alla corte centrale. Il pavimento è in pietra vulcanica.
 
Il macello è stato distrutto dall'inondazione dell'[[Adige]] del 1882 e successivamente costruito da Giuseppe Tavecchio,"padre di Silvio a sua volta padre di Silvia e Alessandro attualmente residente in via malon 47 coniugato con Anna Maria Rossato, avente 2 figli di nome: Stefano padre di Chiara Silvia, e Luca padre di Mattia", facendo riferimento ad un vecchio progetto austriaco. La struttura fu adibita a macello fino al 1976, dopodiché conobbe un periodo di oltre venticinque anni di abbandono. Solamente in epoca moderna è stato concesso in comodato al Gruppo Alpini i quali con l'aiuto dei volontari e del supporto economico garantito dalla Fondazione Cassa di Risparmio lo hanno recuperato grazie all'intervento dell'architetto Lodovico Scodellari.
 
L'edificio ad oggi è così suddiviso: nella parte destra vi sono le stanze riservate al Gruppo Alpini di Legnago mentre nella parte sinistra sonosi presentitrovano alcuni spazi di servizio ed il sottotetto dove si trovano le sale per il coro, per le riunioni ed un deposito. Sempre nella parte sinistra della struttura, è presente; un'area che originariamente era adibita alla lavorazione della carne ad, oggi trasformata in una sala munita di palco, edviene utilizzata per rappresentazioni teatrali o convegni.
 
==== Gli scavi di Porta Mantova ====
Nel 2003, a seguito di alcuni lavori eseguiti dal Comune di Legnago per la sistemazione di Corsocorso della Vittoria, sono tornati alla luce alcuni resti di una delle quattro porte di cui disponeva la città durante il periodo in cui era fortificata. Legnago, infatti, oltre ad alcune rocche poste a difesa del ponte, era dotata di quattro porte (due delle quali erano situate nell'odierna frazione Porto): Porta San Martino, Porta Mantova (in seguito chiamata anche Porta Nuova) e Porta Padova. I resti erano in buono stato di conservazione ed occupavano una superficie di circa 380m<sup>2</sup>. Le mura sono state costruite utilizzando diversi materiali tra i quali si annoverano: mattoni, ciottoli fluviali, pezzame laterizio e calcare bianco.
Stando alle ricostruzioni si possono individuare i locali del corpo di guardia dei soldati, il casello per il vigilante in servizio, due prigioni militari e la latrina.
 
Questi reperti hanno rappresentato uno dei pochi resti di un passato importante della città fortificata, inoltre durante gli scavi archeologici sono state rinvenute anche alcune importanti testimonianze che potrebbero aiutarci a capire meglio quale fosse l'uso della porta. Tra i frammenti rinvenuti si annoverano: frammenti ceramici, elementi lapidei, frammenti vitrei, materiali ferrosi (in particolare tre grate da finestra, un fittone da muro con anello, una moneta austro-ungarica e una palla da fucile), una moneta e un manufatto in ottone, varie pipe di terracotta, vetri, cuoio e bottoni.
 
Nel dicembre 2011, con la nuova giunta comunale, i ruderi delle fondamenta di Porta Mantova sono stati ricoperti di teli protettivi e nuovamente sotterrati, con ripristino del piano di calpestio; ciò per le richieste avanzate dai negozianti del centro e per esigenze di viabilità<ref>Roberto Rettondini, consiglio comunale. ''L'Arena'' del 30/11/2011.</ref>.
 
==== I leoni di Venezia ====
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==== Palazzo Scodellari ====
Detto anche "Palazzo De' Provveditori e Capitani" poiché durante il [[Quattrocento]] è stato sede dei Provveditorati e dei Capitani di Venezia. L'edificio risale al [[XV secolo]] e nella facciata èsi presentepuò ammirare una [[bifora]].
 
=== Aree naturali ===
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==== La Verbena dell'Adige ====
[[Oasi naturale]] lungo il territorio [[golena]]le del [[fiume Adige]].
 
=== Altro ===
==== Piazze ====
 
* Piazza Garibaldi. Chiamata così a causa della visita di [[Giuseppe Garibaldi]] a Legnago l'anno successivo all'unificazione del Veneto all'Italia. Il 10 marzo 1867 il generale soggiornò all'Albergo Paglia che si affacciava su quella che diventerà piazza Garibaldi. La piazza è divenuta, dalla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], il cuore della città. Essa, a seguito della demolizione di Porta Mantova nel 1887, fu prolungata in modo da formare un corso di circa duecento metri, l'attuale corso della Vittoria. Dal 1986, in piazza Garibaldi, è collocata la fontana con l'imponente scultura astratta raffigurante il sole firmata da [[Giò Pomodoro]]. La piazza è ricca di attività commerciali e di ristorazione ed è spesso luogo di ritrovo per manifestazioni ed eventi vari.
 
* Piazza della Libertà. La piazza più ricca di storia della città, ospitante il duomo ottocentesco di San Martino Vescovo, il Torrione e soprattutto quello che rimane del muro eretto nel [[Fortezze del Quadrilatero|quadrilatero austriaco]]. Inizialmente dedicata a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Re Vittorio Emanuele II]], ma a seguito ad un mutamento di fisionomia divenne piazza della Libertà. Alcuni edifici storici che si affacciavano sull'area furono distrutti durante la [[seconda guerra mondiale]], tra questi lo storico palazzo comunale. Attualmente viene spesso utilizzata per mostre ed eventi culturali della città.
* Piazza San Martino. Situata vicino all'argine dell'[[Adige]], è la piazza del Monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]] (successivamente anche della seconda guerra mondiale). Esso è stato inaugurato l'11 novembre 1937, il progetto dell'edificio, di tipo "torre littoria", fu firmato dall'architetto legnaghese Mario De Stefani; la facciata del monumento presenta, rispettivamente nelle ali sinistra e destra, le targhe con il Bollettino di inizio guerra del 24 maggio 1915 e il ''[[Bollettino della Vittoria]]'' del 4 novembre 1918. Nel corso dei bombardamenti avvenuti su Legnago tra il 1944 e il 1945 il monumento in piazza San Martino, miracolosamente scampato alla distruzione, fu provvidenziale rifugio per molte famiglie del luogo. La piazza è stata abbellita da una fontana con la rispettiva scultura.
* Piazza Costituzione. La piazza del quartiere di Porto, circondata da grandi palazzi, che ospita il mercato settimanale ogni mercoledì mattina.
* Piazza Don Cirillo Boscagin
* Piazzetta Giovanni Cotta
* Piazzetta San Rocco
 
==== Vie centrali ====
* Via Roma
* Via Giacomo Matteotti
* Via XX Settembre
* Via Marsala
* Via Duomo
* Viale dei Tigli
* Corso della Vittoria
 
== Società ==
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{{Demografia/Legnago}}
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Ha sede nel comune l'Ospedale Mater Salutis.<ref name="ULSS 21 Legnago">{{cita web|autore=|url=http://www.aulsslegnago.it/p_strut_ospedale_2.htm|titolo=Struttura ULSS 21 Legnago|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110614235238/http://www.aulsslegnago.it/p_strut_ospedale_2.htm|dataarchivio=14 giugno 2011}}</ref>
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2020 gli stranieri residenti nel comune erano 2 629, ovvero il 10,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{Cita web|url=https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/stranieri/legnago/23044/4|titolo=Comune di LEGNAGO: popolazione straniera per sesso, bilancio demografico stranieri, tasso di crescita stranieri, cittadinanza|sito=ugeo.urbistat.com|accesso=2022-09-02}}</ref>:
 
# [[Marocco]], 936 (35,6%)
# [[Romania]], 657 (25,0%)
# [[Moldavia]], 191 (7,3%)
# [[Cina]], 122 (4,6%)
# [[Ucraina]], 95 (3,6%)
# [[Albania]], 87 (3,3%)
# [[Georgia]], 52 (2,0%)
# [[India]], 51 (1,9%)
# [[Pakistan]], 50 (1,9%)
# [[Costa d'Avorio]], 42 (1,6%)
 
== Cultura ==
 
=== Istruzione ===
Legnago ospita numerose scuole statali e private; nello specifico si contano in città:
 
* 10 [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], di cui 5 statali e 5 paritarie
* 9 [[Scuola primaria in Italia|scuole primarie]]
* 3 [[scuole secondarie di primo grado]]
 
* 5 [[scuole secondarie di secondo grado]] raggruppate prevalentemente nel quartiere di Porto, zona est della città, che costituiscono il cosiddetto "polo scolastico legnaghese"
 
C'è inoltre una scuola professionale che offre corsi di formazione gratuiti per l'inserimento nel mondo del lavoro, riconosciuta come [[ente di formazione]] dalla [[Veneto|Regione Veneto]].
 
=== Università ===
In città, da qualche anno, si trova una delle sedi del corso di laurea in scienze infermieristiche dell'[[Università degli Studi di Verona|Università di Verona]].
 
=== Teatro ===
==== Teatro Salieri ====
[[File:Teatro Salieri.JPG|right|thumb|Il teatro Salieri]]
{{Vedi anche|Teatro Salieri}}
[[File:Teatro Salieri.JPG|right|thumb|Il teatro Salieri]]
La città di Legnago può vantare di questa struttura teatrale a partire dal 1911, anno in cui Vittorio Bressan e Benvenuto Maggioni iniziarono la costruzione del teatro<ref name="Storia del teatro Salieri">{{cita web|autore=|url=http://www.teatrosalieri.it/index.asp?m0=visitateatro&m1=storia|titolo=Storia del teatro Salieri|accesso=10 gennaio 2011}}</ref> su commissione della "Società anonima teatrale". A causa dello scoppio del [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]], i lavori di costruzione subirono una battuta d'arresto (mancavano alcuni lavori di sistemazione del tetto e della facciata) e furono ripresi in gran fretta nel 1925 per poter festeggiare il 1º centenario della morte di [[Antonio Salieri]], noto musicista legnaghese al quale fu dedicato il teatro. Alcune difficoltà economiche colpirono la “Società anonima teatrale” la costrinsero a cedere la struttura al Comune, il quale la adibì a sala cinematografica.
La città di Legnago può vantare di questa struttura teatrale a partire dal 1911, anno in cui Vittorio Bressan e Benvenuto Maggioni iniziarono la costruzione del teatro<ref name="Storia del teatro Salieri">{{cita web|autore=|url=http://www.teatrosalieri.it/index.asp?m0=visitateatro&m1=storia|titolo=Storia del teatro Salieri|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110103102129/http://www.teatrosalieri.it/index.asp?m0=visitateatro&m1=storia|dataarchivio=3 gennaio 2011}}</ref> su commissione della "Società anonima teatrale". A causa dello scoppio del [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]], i lavori di costruzione subirono una battuta d'arresto (mancavano alcuni lavori di sistemazione del tetto e della facciata) e furono ripresi in gran fretta nel 1925 per poter festeggiare il 1º centenario della morte di [[Antonio Salieri]], noto musicista legnaghese al quale fu dedicato il teatro. Alcune difficoltà economiche colpirono la “Società anonima teatrale” la costrinsero a cedere la struttura al Comune, il quale la adibì a sala cinematografica.
 
L'interno del teatro e la sua facciata furono pensati nel 1941 dall'architetto [[Luigi Piccinato]], ma tale progetto non venne portato a termine e il teatro venne ultimato solamente dopo il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]]. Il teatro Salieri venne inaugurato il 15 settembre 1956 e per oltre trent'anni il suo calendario è sempre stato ricco di rappresentazioni teatrali, oltre ad essere usato anche come sala cinematografica.
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L'edificio venne chiuso nel 1989 per poter permettere la realizzazione di alcuni lavori di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria al fine di adeguarlo alle norme di legge. Luciano Cenna, l'architetto a cui è stato affidato questo lavoro, ha preferito operare attraverso un restauro conservativo recuperando tutti gli elementi preesistenti.
 
In seguito a questi lavori, il teatro è stato nuovamente inaugurato nella forma che possiamo ammirare oggi il 13 febbraio 1999.
 
=== Il Museo Fioroni ===
Il museo<ref name="Museo Fioroni">{{cita web|autore=|url=http://www.fondazione-fioroni.it/museo.htm|titolo=Il museo Fioroni|accesso=10 gennaio 2011}}</ref> è ubicato nel palazzo ottocentesco chiamato Villa Fioroni, edificio risalente al 1887, che custodisce una raccolta privata della famiglia Fioroni. La struttura sorge nel Viale della Stazione ed è oggi sede dell'omonima Fondazione culturale (costituita grazie all'impegno e alla dedizione della fondatrice – [[Maria Fioroni]] – e riconosciuta come Ente morale dello Stato italiano nel 1958). Di particolare interesse è la “Sala Orientale” situata al piano terra della struttura la quale accoglie souvenir esotici e trofei di caccia grossa (si possono infatti ammirare lunghi fucili coloniali,vestiti di capi tribù africani e orientali oltre ad oggetti raccolti dal sig. Fioroni durante le sue spedizioni e foto d'epoca), mentre al primo piano nelle “Sale del Risorgimento” sono visibili alcuni cimeli di patrioti legnaghesi. Interessante anche la camera da letto, appartenuta all'Hotel Paglia, all'interno della quale alloggiò Giuseppe Garibaldi. Oggi il museo ha stretto varie collaborazioni con attori turistici locali per promuovere il patrimonio storico-culturale legnaghese puntando soprattutto sulla formazione degli alunni delle scuole primarie.
Il museo<ref name="Museo Fioroni">{{cita web|autore=|url=http://www.fondazione-fioroni.it/museo.htm|titolo=Il museo Fioroni|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101223213419/http://www.fondazione-fioroni.it/museo.htm|dataarchivio=23 dicembre 2010}}</ref> è ubicato nel palazzo ottocentesco chiamato Villa Fioroni, edificio risalente al 1887, che custodisce una raccolta privata della famiglia Fioroni. La struttura sorge nel Viale della Stazione ed è oggi sede dell'omonima Fondazione culturale (costituita grazie all'impegno e alla dedizione della fondatrice – [[Maria Fioroni]] – e riconosciuta come Ente morale dello Stato italiano nel 1958). Di particolare interesse è la “Sala Orientale” situata al piano terra della struttura la quale accoglie souvenir esotici e trofei di caccia grossa (si possono infatti ammirare lunghi fucili coloniali, vestiti di capi tribù africani e orientali oltre ad oggetti raccolti dal sig. Fioroni durante le sue spedizioni e foto d'epoca), mentre al primo piano nelle “Sale del Risorgimento” sono visibili alcuni cimeli di patrioti legnaghesi. Interessante anche la camera da letto, appartenuta all'Hotel Paglia, all'interno della quale alloggiò Giuseppe Garibaldi. Oggi il museo ha stretto varie collaborazioni con attori turistici locali per promuovere il patrimonio storico-culturale legnaghese puntando soprattutto sulla formazione degli alunni delle scuole primarie.
 
Nella stessa struttura si possono inoltre trovare la Biblioteca Civica e l'archivio. La biblioteca Fioroni è stata inaugurata l'11 ottobre 1964 dall'onorevole [[Luigi Gui]] il quale ha consegnato a [[Maria Fioroni]] la medaglia d'oro dei benemeriti dell'Arte e della Cultura. Essa può vantare un patrimonio librario di oltre 40.000 volumi e si sostenta grazie a donazioni ricevute da privati (tra i quali il professor [[Gino Barbieri (economista)]] che ha permesso l'acquisto di 13.000 volumi). L'archivio del museo risulta essere tra i più importanti della bassa Veronese poiché esso custodisce documenti risalenti al [[XVI secolo]]; tra questi il più antico e prezioso risulta essere un catasto del [[Quattrocento]] il quale è sopravvissuto alla distruzione dell'antico archivio del Comune durante la guerra dei Cambrai. Si possono inoltre trovare: gli atti dei consigli comunali svoltesi in età veneziana, i ''libri expensarum'' (libri contabili, mappe, proclami), l'archivio [[Ottocento|ottocentesco]] del [[Consorzio di Bonifica Valli Grandi]] Veronesi (registri contabili, mappe del territorio, progetti di lavori effettuati), fotografie e documenti vari relativi alla [[prima guerra mondiale]], la [[fascismo|dominazione fascista]] e la [[seconda guerra mondiale]].<ref>AA.VV., ''Legnago musei'', Legnago, Grafiche Stella, 2010, p. 58</ref>
 
=== Il Centro Ambientale ed Archeologico ===
{{vedi anche|Centro ambientale archeologico di Legnago}}
Il Centro Ambientale ed Archeologico è stato ricavato dall'ex ospedale militare austriaco "alla Prova" nonché ex polveriera dell'epoca della prima guerra mondiale, accanto al ponte vecchio ben restaurato e valorizzato. La struttura originale risale all'[[Ottocento]] quando gli austriaci lo utilizzarono come caserma di cavalleria prima, ed ospedale poi. Il restauro è avvenuto nel 1999 rispettando e conservando la struttura preesistente. Il centro è stato voluto dal Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese e la sua attività viene portata avanti grazie ad alcuni progetti congiunti dei comuni di [[Cerea]] e Legnago i quali mirano a tutelare e salvaguardare gli ambienti fluviali circostanti e sviluppare progetti archeologici.<ref name="Storia del Centro Ambientale ed Archeologico">{{cita web|autore=|url=http://www.centroambientalearcheologico.it/lastoria.html|titolo=Storia del Centro Ambientale ed Archeologico|accesso=13 novembre 2013}}</ref>
Il [[Centro ambientale archeologico di Legnago|Centro Ambientale ed Archeologico]] è stato ricavato dall'ex [[ospedale militare]] austriaco "alla Prova" nonché ex [[polveriera]] dell'epoca della [[prima guerra mondiale]], accanto al ponte vecchio ben restaurato e valorizzato. La struttura originale risale all'[[Ottocento]] quando gli austriaci lo utilizzarono come caserma di cavalleria prima, ed ospedale poi. Il restauro è avvenuto nel 1999 rispettando e conservando la struttura preesistente. Il centro è stato voluto dal Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese e la sua attività viene portata avanti grazie ad alcuni progetti congiunti dei comuni di [[Cerea]] e Legnago i quali mirano a tutelare e salvaguardare gli ambienti fluviali circostanti e sviluppare progetti archeologici.<ref name="Storia del Centro Ambientale ed Archeologico">{{cita web|autore=|url=http://www.centroambientalearcheologico.it/lastoria.html|titolo=Storia del Centro Ambientale ed Archeologico|accesso=13 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131113161151/http://www.centroambientalearcheologico.it/lastoria.html|dataarchivio=13 novembre 2013}}</ref>
 
Esso è uno dei musei più estesi del [[nord Italia]] e conserva materiali unici tra i quali monili, armi, vasellame, e ricostruzioni di insediamenti e necropoli ritrovati nelle campagne della pianura veronese. Anche il Centro Ambientale ed Archeologico sta coinvolgendo le scuole per rendere i futuri cittadini più consapevoli e rispettosi dell'ambiente naturale ed archeologico che ci circonda.<ref>AA. VV., ''Legnago musei'', Legnago, Grafiche Stella, 2010, p. 13</ref>
 
=== Il Cinecentrum ===
La multisala cinematografica è stata realizzata riqualificando l'area un tempo dedicata allo zuccherificio. L'opera vanta di 5 sale cinematografiche dotate di proiettori digitali, 3D, bar caffetteria e sala giochi. Gli spettacoli cinematografici proposti variano dai blockbuster del weekend alle proiezioni maggiormente acculturate della Rassegna "Cineforum Legnaghese" a marchio FIC, oltre all'intrattenimento tramite i "contenuti alternativi" quali concerti, balletti, opere teatrali, lirica ecc, proposti sia in diretta che in differita, addirittura con tecnologia 3D.
L'attività si propone alla collettività come centro di aggregazione, prestandosi per noleggi sala, conferenze, videoconferenze, feste ed assemblee d'istituto, compleanni ed eventi realizzati ad hoc.
 
== Persone legate a Legnago ==
[[File:Salieri.JPG|thumb|La casa natale di Antonio Salieri]]
* [[Francesco Brusoni]], poeta e umanista
* [[Giovanni Battista Cavalcaselle]], critico d'arte italiano
* [[Pier Luigi Cera]], calciatore; ha conquistato il titolo di Campione d'Italia con il Cagliari nella [[Serie A 1969-1970]] disputando anche il [[Campionato mondiale di calcio 1970]]
* [[Giovanni Cotta]], umanista
* [[Mario Da Pozzo]], calciatore, di ruolo portiere; ha detenuto il record d'inviolabilità della porta in campionato
* [[Maria Fioroni]], storica, archeologa, ceramologa e filantropa
* [[Aldo Finzi (politico)|Aldo Finzi]], militare, dirigente sportivo, politico e partigiano italiano
* [[Luigi Piccinato]], architetto e urbanista che influì molto sull'Architettura organica italiana
* [[Antonio Salieri]], compositore di musica sacra, classica e lirica nonché direttore d'orchestra italiano
* [[Giacinto Placido Zurla]] (1823-1834), monaco benedettino camaldolese e cardinale
* [[Francesco Brandi]], attore
* [[Guido Giacometti]], politico, deputato del Regno d'Italia, dell'Assemblea Costituente, senatore della Repubblica Italiana
* [[Pietro Vanessi]], disegnatore ed illustratore, collaboratore di riviste di satira
* [[Livio Furini]], imprenditore, artista, musicista
* [[Carlo Conti (matematico)|Carlo Conti]], matematico
 
== Economia ==
Legnago presenta nel territorio comunale molte aziende produttrici di impianti per il riscaldamento, il condizionamento dell'aria, caldaie e radiatori. Oltre ad essere un importante polo economico (si citano la presenza di innumerevoli industrie che spaziano dal settore tessile – calzaturiero, al comparto agroalimentare per poi passare al settore del ferro, della meccanica e della chimica) sviluppatosi a seguito del boom degli anni '80, nella periferia del comune si trovano coltivazioni di mais, frumento, soia, barbabietole, uva, frutta e ortaggi oltre all'allevamento di bovini ed ovini<ref name="ReferenceA"/>. L'economia legnaghese è concentrata nelle zone industriali della città, le principali nella frazione di San Pietro e nel quartiere di Terranegra. La ZAI di San Pietro è considerata la più importante di tutto il tessuto economico della Bassa.
 
Numerosi sono i negozi all'interno del centro storico oltre alla capillare presenza di centri commerciali situati presso le più importanti vie di comunicazione.
 
=== Servizi ===
==== Servizi sanitari ====
L'Ospedale Mater Salutis è il più grande e più attrezzato centro di assistenza sanitaria della bassa Veronese e in esso sono attivi i dipartimenti di:<ref name="ULSS 21 Legnago">{{cita web|autore=|url=http://www.aulsslegnago.it/p_strut_ospedale_2.htm|titolo=Struttura ULSS 21 Legnago|accesso=10 gennaio 2011}}</ref>
* medicina generale (medicina interna di: malattie infettive, malattie metaboliche e diabetiche, gastroenterologia - endoscopia digestiva, pneumologia, oncologia medica, radioterapia e medicina nucleare);
* medicina specialistica (cardiologia, nefrologia – dialisi, neurologia);
* servizi (radiologia, laboratorio analisi, anatomia e istologia patologica);
* chirurgia (chirurgia generale, oculistica, otorinolaringoiatria, ortopedia, urologia, odontostomatologia);
* continuità assistenziale (geriatria, recupero rieducazione funzionale, lungodegenza);
* materno infantile (pediatria, ostetricia - ginecologia);
* dipartimento interaziendale (farmacia ospedaliera, trasfusionale ed immunologia);
* urgenze - emergenze (anestesia – rianimazione, prontosoccorso).
 
Sono inoltre presenti farmacie nei vari centri abitati ed una casa di riposo nel centro cittadino.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Legnago è interessata dalle seguenti direttrici stradali:
Legnago è lambita ad ovest dalla [[Strada statale 434 Transpolesana|SS 434 Transpolesana]], che a causa del suo ammodernamento ha declassato a [[strada provinciale]] la ex Strada Statale 499 Rodigina che ne attraversava il centro con direttrice [[Verona]] - [[Badia Polesine]] - [[Rovigo]]. Essa dà la possibilità di spostarsi velocemente grazie anche ai collegamenti che offre ad alcuni importanti nodi autostradali: si allaccia sia alla [[Tangenziale Sud di Verona|tangenziale]] presente tra i caselli dell'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]] tra Verona Sud e Verona Est, sia all'[[Autostrada A13 (Italia)|autostrada A13]] attraverso uno svicolo realizzato di recente a [[Villamarzana]].
 
* [[Strada statale 434 Transpolesana]], che la collega alle città di [[Verona]] e [[Rovigo]]. Permette di raggiungere il centro città attraverso tre uscite: Legnago Nord, Legnago-Mantova e San Pietro-Ospedale
Altra arteria importante è la [[Strada Regionale 10 Padana Inferiore|SR 10 Padana Inferiore]], già [[strada statale|SS]] 10, che la attraversa da est, superando il [[fiume]] [[Adige]], verso [[Montagnana]], [[Este]] e [[Monselice]], ad ovest verso [[Cerea]], [[Nogara]] e [[Mantova]].
* [[Strada statale 10 Padana Inferiore]], che permette un rapido collegamento con [[Cerea]], [[Nogara]] e [[Mantova]] ad ovest e con [[Monselice]], [[Padova]] e [[Chioggia]] ad est
* Ex [[Strada statale 499 Rodigina]], che la collega alla [[Provincia di Rovigo]] passando per [[Villa Bartolomea]] e [[Castagnaro]]
* Ex [[Strada statale 500 di Lonigo]], che collega la frazione di San Vito alla [[Provincia di Vicenza]] attraversando [[Minerbe]] e [[Cologna Veneta]] fino a giungere a [[Lonigo]]
* Strada provinciale 44, che collega la città ad [[Oppeano]] passando per [[Angiari]], [[Roverchiara]] e [[Isola Rizza]]
* Strada provinciale 44b, che collega il quartiere di Porto a [[Bonavigo]], fino alla Strada Provinciale 18 che permette di raggiungere il centro di [[Albaredo d'Adige]]
* Strada provinciale 42, che la collega a [[Terrazzo (comune)|Terrazzo]], passando per Canove
* Strada provinciale 42a, che collega la zona ad est della città a [[Boschi Sant'Anna]]
* Strada provinciale 46, che la collega ai paesi di [[Castelmassa]] e [[Sermide]], passando per la frazione di [[Torretta (Legnago)|Torretta]]
* Strada provinciale 46b, che collega il quartiere di Casette alla frazione di Vangadizza
 
=== Ferrovie ===
Legnago è servita dall'[[Stazione di Legnago|omonima stazione]] collegata alle linee ferroviarie [[Ferrovia Verona-Rovigo|Verona-Legnago-Rovigo]] e [[Ferrovia Mantova-Monselice|Mantova-Monselice]], il cui traffico passeggeri è gestito in consorzio da [[Trenitalia]] e dalla [[Sistemi Territoriali]]. I treni in transito sono esclusivamente regionali.
 
=== Ospedale Mater Salutis - ULSS 9 Scaligera ===
Ha sede l'Ospedale Mater Salutis:
 
* Direzione Medica Ospedaliera
 
* Anatomia e Istologia Patologica
 
* Anestesia e Rianimazione
 
* Attività Motoria
 
* Chirurgia Generale
 
* Chirurgia Vascolare
 
* Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
 
* Cardiologia
 
* Farmacia Ospedaliera
 
* Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologia
 
* Geriatria
 
* Medicina Generale
 
* Malattie Infettive
 
* Neurologia
 
* Nefrologia e Dialisi
 
* Odontostomatologia
 
* Oncologia Medica
 
* Oculistica
 
* Ortopedia
 
* Ostetricia e Ginecologia
 
* Otorinolaringoiatria
 
* Pediatria e Patologia Neonatale
 
* Pronto Soccorso
 
* Psichiatria 3
 
* Pneumologia
 
* Radioterapia e Medicina Nucleare
 
* Radiologia
 
* Servizio Immunotrasfusionale
 
* Senologia Clinica
 
* Recupero e Rieducazione Funzionale
 
* Urologia
 
=== Aeroporto ===
Nel comune si trova l'[[Aeroporto di Legnago]], scalo utilizzato per voli turistici e manifestazioni aeree.
 
=== Protezione Civile ===
''Sede'' Distretto di ''Protezione Civile'' VR5 "delle Valli", Via Olimpia
 
=== Trasporto pubblico ===
 
La città è collegata con le frazioni di Canove, Porto, San Pietro, San Vito, Terranegra, Torretta, Vangadizza e Vigo grazie a due linee urbane<ref name="ATV linee urbane Legnago">{{cita web|autore=|url=http://www.atv.verona.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/73|titolo=ATV servizio urbano di Legnago|accesso=10 gennaio 2011|}}</ref> dell'[[ATV (Verona)|azienda di trasporti locale]] che garantiscono il trasporto dei passeggeri a cadenza oraria.
==== Mobilità urbana ====
La città è collegata con i quartieri e le frazioni grazie a tre linee urbane dell'[[ATV (Verona)|azienda di trasporti locale]], che garantiscono il trasporto dei passeggeri a cadenza oraria.
{| class="wikitable"
|+Urbano Legnago
|+ | Rete urbana
! Linea
! Percorso
|-
|- align=center
! BA
| ZAI - S.PietroTerranegra - Stazione FS - Stazione busCasette - Ospedale - Porto
|-
!B
|Autostazione Legnago - Porto
|-
!C
|Terranegra - Stazione FS - Ospedale - Vangadizza
|}
Oltre al trasporto urbano, sono presenti anche innumerevoli linee extraurbane che collegano Legnago a tutti i paesi della bassa Veronese (questo grazie anche alla presenza di numerosi poli di scuole secondarie). La linea più utilizzata è la [[Cerea]] – [[Bovolone]] – [[Verona]]<ref name="ATV linea extraurbana 144">{{cita web|autore=|url=http://tech.atv.verona.it/atv_www/orari_extraurb/pdf/144.pdf|titolo=ATV linea 144 Verona-Bovolone-Cerea-Legnago|accesso=10 gennaio 2011|}}</ref> in quanto garantisce i collegamenti con la città di [[Verona]] anche ogni 15/30 minuti nelle ore di punta oltre ad una linea diretta Legnago – Verona che assicura una maggiore velocità di collegamento poiché il tragitto viene effettuato in [[Strada statale 434 Transpolesana|Transpolesana]].
{| class="wikitable"
|+ | Rete extraurbana
! Linea
! Percorso
|- align=center
! 136
| Verona - Caldiero - S.Bonifacio - Lonigo - Cologna Veneta - Montagnana - Legnago
|- align=center
! 138
| Verona - S.Giovanni L. - Zevio - Albaredo - Bonavigo - Minerbe - Legnago
|- align=center
! 141-142
| Verona - Oppeano - Roverchiara - (Angiari - Legnago - Terrazzo - Castelbaldo) - (Bonavigo - Minerbe - Legnago)
|- align=center
! 144
| Verona - Pozzo - Bovolone - Cerea - Legnago - Villa Bartolomea - Badia Polesine
|- align=center
! 145
| Verona - Buttapietra - Isola Della Scala - Sanguinetto - Casaleone - Cherubine - Legnago
|- align=center
! 152
| Nogara - Gazzo Veronese - Casaleone - Cherubine - Legnago
|}
Il trasporto pubblico collega altresì Legnago con le principali località sulla direttiva ovest-est verso le provincie di [[Provincia di Mantova|Mantova]] e di [[Provincia di Padova|Padova]] e sulla direttiva nord-sud con le provincie di [[provincia di Rovigo|Rovigo]] e [[provincia di Ferrara|Ferrara]].
 
==== FerrovieMobilità extraurbana ====
Oltre al trasporto urbano, ci sono anche numerosi linee extraurbane che collegano Legnago a tutti i paesi della Bassa Veronese (questo anche a causa della presenza del "polo scolastico legnaghese" di scuole secondarie di secondo grado). La linea più utilizzata è la Legnago - [[Cerea]] - [[Bovolone]] - [[Verona]], in quanto garantisce i collegamenti con la città di [[Verona]] anche ogni 30 minuti, oltre ad una linea diretta Legnago - Verona che assicura una maggiore velocità di collegamento poiché il tragitto viene effettuato in [[Strada statale 434 Transpolesana|Transpolesana]].
{{Vedi anche|Stazione di Legnago}}
A Legnago è presente una stazione ferroviaria a 5 binari, collegata alle linee ferroviarie non elettrificate [[Ferrovia Verona-Rovigo|Verona-Legnago-Rovigo]] ed elettrificate sulla linea [[Ferrovia Mantova-Monselice|Mantova-Monselice]], il cui traffico passeggeri è gestito in consorzio da [[Trenitalia]] e dalla [[Sistemi Territoriali]]. I treni, classificati come regionali, hanno una cadenza di circa ogni ora.
 
=== AeroportiAmministrazione ===
===Sindaci dal 1946===
{{Vedi anche|Aeroporto di Legnago}}
{| class="wikitable" float="center" style="text-align: left; font-size:90%;"
La città del Salieri dispone di un piccolo aeroporto utilizzato per voli turistici e manifestazioni aeree, ma per gli spostamenti sulle direttive più importanti, è l'[[aeroporto di Verona-Villafranca]], situato a circa 50&nbsp;km dal centro. Relativamente vicini sono anche gli aeroporti di [[Aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|Bologna]] e [[Aeroporto di Venezia-Tessera|Venezia]].
|-
!colspan=2|<small>Sindaco</small>
!<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Mario Mazzaggio'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1946]]-[[1948]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1946|1946]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Giuseppe Gasparini'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1948]]-[[1951]]
| <small>''(1946)''</small>
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| rowspan=2|'''[[Dino Limoni]]'''
| rowspan=2|[[Democrazia Cristiana]]
| rowspan=2| [[1951]]-[[1957]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1951|1951]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1956|1956]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Michele Fontana'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1957]]-[[1958]]
| <small>''(1956)''</small>
|-
|bgcolor=|
|'''Giovanni Valerio''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1958]]
| -
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Michele Fontana'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1958]]-[[1962]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1958|1958]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Nereo Mazzocco'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1962]]-[[1968]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1962|1962]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Gino Girardi'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1968]]-[[1973]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1967|1967]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Ivo Gasparini'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1973]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1972|1972]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Gino Girardi'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1973]]-[[1978]]
| <small>''(1972)''</small>
|-
|bgcolor=|
|'''Giovanni Tessaro''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1978]]-[[1979]]
| <small>''([[Elezioni amministrative in Italia del 1978|1978]])''</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
|'''Giuseppe Masin'''
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[1979]]-[[1983]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1979|1979]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Rino Ferrari'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1983]]-[[1984]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1983|1983]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Gianfranco Buoso'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1984]]-[[1987]]
| <small>''(1983)''</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Renzo Massaron'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1987]]-[[1988]]
| <small>''(1983)''</small>
|-
| bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
| rowspan=2|'''Giorgio Soffiati'''
| [[Partito Comunista Italiano]] <small>''(1988-91)''</small>
| rowspan=2|[[1988]]-[[1992]]
| rowspan=2|[[Elezioni amministrative in Italia del 1988|1988]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Partito Democratico della Sinistra}}|
| [[Partito Democratico della Sinistra]] <small>''(1991-92)''</small>
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Giovanni Piva'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1992]]-[[1993]]
| <small>''(1988)''</small>
|-
! colspan=9| <small>Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Roberta Visentin'''
|[[Lega Nord]]
|[[1993]]-[[1996]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1993#Legnago|1993]]
|-
|bgcolor=|
|'''Gerardino Mattia''' <small>''([[Commissario straordinario|Commiss. straordinario]])''</small>
| -
|[[1996]]-[[1997]]
| -
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-destra in Italia}}|
|'''Stefano Flangini'''
|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]
|[[1997]]-[[1999]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1997#Legnago|1997]]
|-
|bgcolor=|
|'''Francesco Alecci''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1999]]
| -
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Silvio Gandini'''
| rowspan=2|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
| rowspan=2| [[1999]]-[[2009]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1999#Legnago|1999]]
|-
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2004#Legnago|2004]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Roberto Rettondini'''
|[[Lega Nord]]<ref>Coalizione di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]].</ref>
|[[2009]]-[[2014]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2009#Legnago|2009]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
|'''Clara Scapin'''
|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
|[[2014]]-[[2019]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2014#Legnago|2014]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Graziano Lorenzetti'''
|[[Lega Nord]]
|[[2019]]-[[2024]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2019#Legnago|2019]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-destra in Italia}}|
|'''Paolo Longhi'''
|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]
|[[2024]]-''in carica''
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2024#Legnago|2024]]
|-
|}
 
== Sport ==
=== ;Calcio ===
* ''[[Associazione Calcio Legnago Salus]]'': natafondata nel [[1921]] èe lamilitante principalein squadraSerie di calcio della cittàC.
* ''G.S.P. Vigo'': nata nel [[1944]] è la squadra di calcio della frazione di Vigo., milita in [[Seconda Categoria|2ª Categoria]]
* ''[[U.S.D. Porto Legnago]] 1978'': nata nel [[1978]] è la squadra di calcio della frazione di Porto, milita nel girone D [[veneto]] diin [[Seconda Categoria|2ª Categoria]]. I colori sociali sono: il bianco/rosso.
* U.S.D. Sampietrina: nata nel [[1957]] è la squadra di calcio della frazione di San Pietro, milita in [[Seconda Categoria|2ª Categoria]].
 
;
;Pallavolo
* A.S.D. Pallavolo Legnago: fondata nel 1969, associazione sportiva iscritta al CONI e associata FIPAV.
* A.S.D. Griffon Volley: fondata nel 1969, squadra femminile.
 
;
=== Pallavolo ===
;Basket
* A.S.D. Pallavolo Legnago: fondata nel 1969, squadra maschile.
* Legnago Basket: società di pallacanestro maschile e femminile militante come massimo campionato in DR1
Durante la stagione agonistica 2016 /2017 disputerà i campionati Fipav di seconda divisione maschile, U14M, U16M e U16F. Gestisce il Volley Club della bassa veronese in collaborazione con BluVolley Calzedonia. In Novembre 2016 ha ottenuto dalla Fipav Nazionale la qualifica di Scuola Regionale di Pallavolo.
* A.S.D. Griffon Volley: squadra femminile.
 
'''Atletica'''
=== Basket ===
* Legnago Basket: milita in Promozione (8º livello). Attualmente è la principale società sportiva indoor per numero di tesserati, fra attività senior e minibasket (circa 150).
 
* Marathon Legnago
=== Triathlon ===
* 3K Triathlon Legnago: l'Associazione è stata costituita nel 2005 e si dedica prevalentemente all'insegnamento delle multidiscipline ([[triathlon]], [[duathlon]] ed [[aquathlon]]) ai giovani.
 
=== Impianti sportivi ===
A Legnago si trovano:
A Legnago sono presenti numerose strutture sportive<ref name="comune.legnago.vr.it">{{cita web|url=http://www.comune.legnago.vr.it/cultura-e-sport/impianti-sportivi/566.html|titolo=Impianti sportivi del comune di Legnago|accesso=10 gennaio 2011}}</ref>: tra queste quelle adibite a tennis, golf, al pattinaggio e allo skateboard, una palestra, la piscina comunale, il Palazzetto dello Sport, una pista da pattinaggio e triathlon oltre al grande parco cittadino attrezzato di un parco giochi per bambini, una pista in terra battuta per correre, un percorso della salute con vari attrezzi e i campi da tennis. Lo [[Stadio Mario Sandrini|Stadio Comunale]] è intitolato a "Mario Sandrini".
 
* Lo [[Stadio Mario Sandrini]] di via Olimpia
Come emerge dal piano di [[marketing urbano]]<ref name="vivilegnago.it">{{cita web|autore=|url=http://www.vivilegnago.it/files/pmu_legnago_da_proiettare.doc |titolo=Piano di marketing urbano comune di Legnago|accesso=10 gennaio 2011|editore=Marketing City, Modena, 2004}}</ref> redatto nel 2004 per conto dell'associazione "Vivilegnago", anche la presenza del fiume [[Adige]] si rivela fondamentale per il territorio poiché i suoi argini si prestano per passeggiate a piedi ed in bicicletta a stretto contatto con la natura e lontano dal caos cittadino.
* Centro Natatorio Comunale di via Olimpia
* Palazzetto dello Sport di via Olimpia
* Campo di tiro Arcieri di via Olimpia
* Palestra scuole Pier Domenico Frattini
* Centro Sportivo Calcio e Tennis - Porto di Legnago
* Tennis Club Corradina Legnago
* Circolo Golf Corradina Legnago
 
e diverse strutture sportive distribuite nei vari quartieri e frazioni.<ref name="comune.legnago.vr.it">{{cita web|url=http://www.comune.legnago.vr.it/cultura-e-sport/impianti-sportivi/566.html|titolo=Impianti sportivi del comune di Legnago|accesso=10 gennaio 2011|dataarchivio=13 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110213043209/http://www.comune.legnago.vr.it/cultura-e-sport/impianti-sportivi/566.html|urlmorto=sì}}</ref>
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giorgio Soffiati
|Inizio = luglio 1988
|Fine = settembre 1992
|Carica =
|Partito = Partito Comunista Italiano
|Note = Dimissioni<ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1988|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=222914&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giovanni Piva
|Inizio = settembre 1992
|Fine = giugno 1993
|Carica =
|Partito = Democrazia Cristiana
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1992|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=222905&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Roberta Visentin
|Inizio = giugno 1993
|Fine = dicembre 1996
|Carica =
|Partito = Lega Nord
|Note = Dimissioni del consiglio<ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1993|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=538538&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Gerardino Mattia
|Inizio = dicembre 1996
|Fine = maggio 1997
|Carica = Commissario Prefettizio
|Partito =
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1996|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=447&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Stefano Flangini
|Inizio = maggio 1997
|Fine = gennaio 1999
|Carica =
|Partito = Forza Italia - Centro Cristiano Democratico - Cristiani Democratici Uniti
|Note = Dimissioni del Consiglio<ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1997|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=490521&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Francesco Alecci
|Inizio = gennaio 1999
|Fine = giugno 1999
|Carica = Commissario Prefettizio
|Partito =
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1999 prefettizio|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=1072&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1999 straordinario|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=1106&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Silvio Gandini
|Inizio = giugno 1999
|Fine = giugno 2004
|Carica =
|Partito = Lista Civica
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 1999|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=793527&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Silvio Gandini
|Inizio = giugno 2004
|Fine = giugno 2009
|Carica =
|Partito = Lista Civica
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 2004|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=896951&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Roberto Rettondini
|Inizio = giugno 2009
|Fine = giugno 2014
|Carica =
|Partito = Lega Nord - Liga Veneta - PdL
|Note = <ref>{{cita web|titolo=amministratori.interno.it - 2009|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=1101432&campo2=VERONA&campo3=12/10/2013&campo4=LEGNAGO|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine|Carica = |Fine = |Inizio = 09/06/2014|Nome = Clara Scapin|Note = |Partito = Partito Democratico}}
 
== Note ==
Riga 386 ⟶ 583:
* {{cita libro | cognome= AA.VV.| nome= | titolo= Il Veneto paese per paese| editore= Bonechi| città= Firenze| anno= 2000| isbn= 88-476-0006-5}}
* {{cita libro | cognome= AA.VV.| nome= | titolo= Legnago musei| editore= Grafiche Stella| città= Legnago| anno= 2010}}
 
== Voci correlate ==
* [[Museo diffuso del Risorgimento]]
* [[Mura di Legnago]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Legnago}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{ProvinciaComuni della provincia di Verona}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Veneto}}