Legnago: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Legnago
|Panorama =
|Didascalia = [[Teatro Salieri]]
|Bandiera = Legnago-Gonfalone.png
|Stemma = Legnago-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Verona
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Porto, San Vito, Canove, Terranegra, San Pietro, Casette, Vangadizza, Vigo, [[Torretta (Legnago)|Torretta]]<ref>
[https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/legnago.pdf Comune di Legnago - Statuto]</ref>
|Divisioni confinanti = [[Angiari]], [[Bergantino]] (RO), [[Bonavigo]], [[Boschi Sant'Anna]], [[Castelnovo Bariano]] (RO), [[Cerea]], [[Minerbe]], [[Terrazzo (comune)|Terrazzo]], [[Villa Bartolomea]]
|Codice postale = 37045
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2324
|Nome abitanti = legnaghesi
|Patrono = [[Martino di Tours|san Martino]]
|Festivo = 11 novembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Legnago (province of Verona, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Legnago all'interno della provincia di Verona
}}
'''Legnago''' (''
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Legnago sorge lungo il fiume [[Adige]], nella pianura veronese. Dista circa 42 chilometri dal centro di [[Verona]] e si trova a sud-est rispetto ad essa. Confina con la [[provincia di Rovigo]] ed è facilmente raggiungibile grazie alla [[Strada statale 434 Transpolesana|Strada Statale 434 Transpolesana]] con tre uscite (Legnago Nord, Legnago-Mantova e San Pietro-Ospedale), ma anche grazie alla [[Strada statale 10 Padana Inferiore]], che la collega con [[Mantova]] e [[Padova]]. Legnago è seconda per estensione soltanto a [[Verona]] e terza per popolazione. Il territorio comunale presenta un'[[altitudine]] che varia da 8 a 23 metri [[s.l.m]]. Per la sua grande importanza sul territorio veronese viene definita "capitale della Bassa".
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Cologna Veneta|Stazione meteorologica di Oppeano}}
Dal punto di vista legislativo, il comune di Legnago ricade nella "[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Fascia climatica E]]" con 2.324 [[gradi giorno]],<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-VENETO.htm|titolo=Dati Confedilizia|accesso=9 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520120004/http://www.confedilizia.it/clima-VENETO.htm|dataarchivio=20 maggio 2011}}</ref> dunque, il limite massimo consentito per l'accensione del riscaldamento domestico è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
== Storia ==
Il fiume [[Adige]] ha sempre rivestito, dal [[X secolo]] in poi (quando fu attestato nell'attuale corso) un ruolo fondamentale per lo sviluppo storico<ref name="ReferenceA">Ernesto Berro, ''Legnago. Percorso storico turistico a cura di Ernesto Berro'', Legnago, Girardi editore, 1996.</ref> della città di Legnago e di Porto, una frazione sulla riva sinistra del fiume: grazie al loro ruolo difensivo, tali località vennero popolate già in epoche antichissime.
Molteplici sono le tracce che testimoniano una vita molto fiorente già durante l'[[Età del Bronzo]] (XIII secolo a.C.), grazie soprattutto al ritrovamento nel 1931 di una [[terramara]] e agli innumerevoli resti archeologici risalenti alla [[civiltà
Dopo che il canale che attraversava Legnago divenne dal [[X secolo]] il corso principale del fiume [[Adige]] e ne furono man mano ampliati gli argini, durante l'[[Alto Medioevo]] Legnago amplia il proprio abitato ed assume il volto di una vera e propria roccaforte militare. Ancor oggi sono visibili alcune testimonianze dell'antica Porta Mantova (Legnago un tempo era completamente fortificata) nei pressi di
Successivamente, Legnago diventa un possedimento di [[Ezzelini|Ezzelino
[[File:Die Gartenlaube (1866) b 397 2.jpg|thumb|left|Le mura venete a pianta stellare]]
Fondamentale per l'assetto urbanistico di Legnago fu l'annessione voluta dal popolo nel 1405 alla [[Repubblica di Venezia]] poiché fu proprio il governo della Serenissima ad affidare all'architetto [[Michele Sanmicheli]] l'arduo compito di consolidare le fortificazioni (in particolare una rocca) che vennero distrutte durante la guerra di Cambrai, ridisegnandole a pianta stellare. Le fortificazioni furono però in gran parte smantellate nel 1801 per volere di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che prima aveva ceduto Legnago con la soppressione della [[Repubblica di Venezia]] all'impero asburgico, poi ne riprese metà, e poi tutta.
Legnago, all'epoca, era considerato uno dei nodi fluviali più importanti del Veneto per la presenza sulle rive dell'[[Adige]] di un porto, di un ponte mobile progettato per il passaggio dei natanti ed una lunga catena di mulini. Era altresì un rinomato polo culturale grazie alla presenza di scuole, un'accademia letteraria e un teatro.
Alla sconfitta di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], la cittadina tornò in mano agli austriaci, come parte del regno [[Lombardo-Veneto]], retto da un viceré con sede in Milano e resero Legnago uno dei capisaldi del [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]] nel 1814 assieme a [[Verona]], [[Peschiera del Garda|Peschiera]] e [[Mantova]].
A seguito dell'insurrezione di Venezia contro gli austriaci del 17 marzo 1848, che portò alla proclamazione della [[Repubblica di San Marco]], il 20 marzo anche Legnago insorse, ed un comitato di liberazione guidato dal medico Costantino Canella riuscì a prendere brevemente il controllo della fortezza, ma non poté impedire il ritorno degli austriaci all'inizio di aprile.<ref>[https://www.fondazione-fioroni.it/index.php/crono/1815-1861.html Fondazione Fioroni]</ref>
Soltanto con l'annessione del Veneto al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel 1866 le cose parvero cambiare, nonostante le molte servitù militari che ancora continuarono a sussistere sino a che, alla fine del secolo XIX, per permettere al paese di espandersi al di fuori dai confini della fortezza, vennero abbattute interamente le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti.
Nel 1868 e nel 1882 si registrarono due rovinose piene dell'[[Adige]] le quali distrussero gran parte del centro urbano. I successivi bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, contribuirono a rubare alla cittadina la maggior parte delle opere architettoniche esistenti e, ad oggi, a ricordare l'imponenza di questa importante roccaforte rimane il Torrione (faceva parte della cinta muraria costruita dal [[Michele Sanmicheli|Sanmicheli]]) in piazza della Libertà.
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 22 marzo 1923.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?39 |titolo= Legnago |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 23 marzo 2024 }}</ref>
{{Citazione|D'azzurro, alla barca al naturale, su acque di verde, ondate d'argento, ad un tronco d'albero radicato, nascente dalla barca, nodoso di tre pezzi, il superiore a sinistra fogliato di tre, il tutto al naturale, alla vela d'argento, gonfia verso destra, appoggiante al tronco, recante il motto: "INTENDUNT ZEPHIRI" e sotto lo scudo: "COMUNITAS LENIACI". Lo scudo sarà sormontato dalla speciale corona di Comune.}}
L'immagine riprende la fantasiosa ipotesi che l'antico toponimo ''Lemniacum'' risalga al viaggio degli Argonauti che, arrivati sulla costa dell'Adriatico dopo aver conquistato il vello d'oro, si sarebbero inoltrati con la loro barca lungo l'Adige seguendo lo zefiro (''intendunt zephiri'') e avrebbero fondato la località, dandole quel nome in ricordo di Lemno, una delle loro città d’origine.<ref>{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/comune/Legnago/ |titolo= Città di Legnago – (VR) |accesso= 23 marzo 2024 }}</ref>
Il gonfalone è un drappo di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/9f05b6ac-e69c-4f52-a4b8-78db1ef4e8c4/905-legnago|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Legnago|accesso=7 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 29 luglio 1993<ref name="ACS"/>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Sono diverse le testimonianze architettoniche che caratterizzano l'abitato ed i centri limitrofi. Di seguito sono citati i più rappresentativi.<ref name="Progetto LE VILLE VENETE E IL TERRITORIO anello culturale ed economico">{{cita web|autore=|url=http://www.villevenetemarketing.com/index.php?&go_to=fck_retr&web=LEGNAGO%20-%20BELLEZZE%20ARCHITETTONICHE|titolo=Progetto
=== Architetture religiose ===
==== Duomo di San Martino Vescovo ====
[[File:Duomo di Legnago.JPG|right|thumb|Il Duomo di Legnago]]
In piazza della Libertà si trova il Duomo, opera incompiuta risalente all'[[Neoclassicismo|epoca neoclassica]] e dedicata a [[
{{Vedi anche|Chiesa di San Martino Vescovo (Legnago)}}
==== Campanile di San Rocco ====
Il [[seicentesco]] campanile di [[San Rocco]] presenta lanterna e altarino in stile barocco ed è attorniato da palazzi della stessa epoca, ma ristrutturati. Esso è l'unica testimonianza rimasta della chiesa della Disciplina, demolita nel 1899 per permettere la costruzione dell'adiacente strada.
Alla base del campanile un piccolo altare dedicato a [[
==== Chiesa dell'Assunta ====
La struttura dell'edificio sacro è ubicata in
Rimasta chiusa al culto per un lungo periodo, la chiesa venne riaperta solamente nel [[1991]].
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==== Chiesa di San Salvaro ====
[[File:Chiesa romanica di San Salvaro.jpg|thumb|Chiesa di San Salvaro.]]
La
L'edificio sarebbe quindi stato eretto nei pressi di una strada romana per volere della contessa feudataria [[Matilde di Canossa]] sopra una preesistente chiesa databile al [[VI secolo]] d.C. (questo è deducibile dal fatto che la [[cripta]] contiene numerosi resti risalenti all'[[Alto Medioevo]]).
==== Santuario della Madonna della Salute ====
La chiesa si trova
Il nuovo edificio è stato progettato nel 1946 dall'architetto Giovanni Fregno, il quale ha voluto donargli una [[facciata a salienti]] e una pianta longitudinale. Venne aggiunta anche una [[cripta]] all'interno della quale si sono svolte tutte le funzioni religiose fino al novembre del 1955; anno in cui venne inaugurata la nuova chiesa.
L'antica statua in legno della ''Madonna della Salute'' è stata collocata nel 1999 all'interno della cappella situata alla destra del santuario (quest'ultima fu costruita nel 1970) dopo un'attesa di oltre cinquant'anni. Gli interni sono stati decorati con lo stile dell'affresco graffito negli anni Novanta del secolo scorso per opera di frate [[Ugolino da Belluno]] (Silvio Alessandri). Si possono inoltre ammirare alcune opere precedentemente conservate nella chiesa andata distrutta, tra le quali si annovera una ''Madonna con Bambino'' attribuita a [[Ranuccio Arvari]].
==== Altre chiese nelle frazioni ====
[[File:I-VR-Vangadizza2.JPG|thumb|Il [[campanile]] della chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima, sita nella frazione di Vangadizza.]]
A Canove
Spostandosi a San Pietro, oltre alla
A Torretta
La chiesa parrocchiale di Vangadizza è dedicata alla [[Natività di Maria Santissima]] e ospita una ''Madonna''
Infine a Vigo c'è
=== Architetture civili ===
==== Il Torrione ====
[[File:Torrione.JPG|right|thumb|Torrione]]
In piazza della Libertà, a pochi passi dal
Le mura cittadine (e quindi anche il Torrione) sono state costruite a partire dal 1525 durante il dominio della [[Serenissima]], in seguito alla rovinosa [[guerra della Lega di Cambrai]]. La costruzione delle mura bastionate terminò solamente nel 1559 e, negli anni, vide il susseguirsi di architetti illustri quali sono [[Bartolomeo d'Alviano]], [[Giovanni Giocondo|Fra' Giocondo]], [[Michele Leoni]] e [[Michele Sanmicheli]]. L'opera veneziana venne successivamente ammodernata dai francesi prima e dagli austriaci poi (si ricorda che Legnago faceva parte del cosiddetto [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]]). Le mura perderanno il loro ruolo difensivo dopo l'annessione al [[Regno d'Italia]] e saranno demolite nel 1887 per quanto riguarda la parte destra dell'[[Adige]] e durante gli anni Venti nella parte sinistra del fiume per lasciare il posto all'espansione delle cittadine di Legnago e Porto.
Il torrione è stato più volte restaurato subendo, nel corso degli anni, pesanti variazioni rispetto alla sua architettura originale (numerose sono state le critiche anche durante l'ultimo restauro per l'aggiunta di una parte superiore che originariamente non esisteva).
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La struttura si presenta con un accesso voltato ed un portale che ricorda l'epoca classica dal quale si dipartono due accessi laterali che conducono alla corte centrale. Il pavimento è in pietra vulcanica.
Il macello è stato distrutto dall'inondazione dell'[[Adige]] del 1882 e successivamente costruito da Giuseppe Tavecchio
L'edificio ad oggi è così suddiviso: nella parte destra vi sono le stanze riservate al Gruppo Alpini di Legnago mentre nella parte sinistra
==== Gli scavi di Porta Mantova ====
Nel 2003, a seguito di alcuni lavori eseguiti dal Comune di Legnago per la sistemazione di
Stando alle ricostruzioni si possono individuare i locali del corpo di guardia dei soldati, il casello per il vigilante in servizio, due prigioni militari e la latrina.
Questi reperti hanno rappresentato uno dei pochi resti di un passato importante della città fortificata, inoltre durante gli scavi archeologici sono state rinvenute anche alcune importanti testimonianze che potrebbero aiutarci a capire meglio quale fosse l'uso della porta. Tra i frammenti rinvenuti si annoverano: frammenti ceramici, elementi lapidei, frammenti vitrei, materiali ferrosi (in particolare tre grate da finestra, un fittone da muro con anello, una moneta austro-ungarica e una palla da fucile), una moneta e un manufatto in ottone, varie pipe di terracotta, vetri, cuoio e bottoni.
Nel dicembre 2011, con la nuova giunta comunale, i ruderi delle fondamenta di Porta Mantova sono stati ricoperti di teli protettivi e nuovamente sotterrati, con ripristino del piano di calpestio; ciò per le richieste avanzate dai negozianti del centro e per esigenze di viabilità<ref>Roberto Rettondini, consiglio comunale. ''L'Arena'' del 30/11/2011.</ref>.
==== I leoni di Venezia ====
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==== Palazzo Scodellari ====
Detto anche "Palazzo De' Provveditori e Capitani" poiché durante il [[Quattrocento]] è stato sede dei Provveditorati e dei Capitani di Venezia. L'edificio risale al [[XV secolo]] e nella facciata
=== Aree naturali ===
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==== La Verbena dell'Adige ====
[[Oasi naturale]] lungo il territorio [[golena]]le del [[fiume Adige]].
=== Altro ===
==== Piazze ====
* Piazza Garibaldi. Chiamata così a causa della visita di [[Giuseppe Garibaldi]] a Legnago l'anno successivo all'unificazione del Veneto all'Italia. Il 10 marzo 1867 il generale soggiornò all'Albergo Paglia che si affacciava su quella che diventerà piazza Garibaldi. La piazza è divenuta, dalla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], il cuore della città. Essa, a seguito della demolizione di Porta Mantova nel 1887, fu prolungata in modo da formare un corso di circa duecento metri, l'attuale corso della Vittoria. Dal 1986, in piazza Garibaldi, è collocata la fontana con l'imponente scultura astratta raffigurante il sole firmata da [[Giò Pomodoro]]. La piazza è ricca di attività commerciali e di ristorazione ed è spesso luogo di ritrovo per manifestazioni ed eventi vari.
* Piazza della Libertà. La piazza più ricca di storia della città, ospitante il duomo ottocentesco di San Martino Vescovo, il Torrione e soprattutto quello che rimane del muro eretto nel [[Fortezze del Quadrilatero|quadrilatero austriaco]]. Inizialmente dedicata a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Re Vittorio Emanuele II]], ma a seguito ad un mutamento di fisionomia divenne piazza della Libertà. Alcuni edifici storici che si affacciavano sull'area furono distrutti durante la [[seconda guerra mondiale]], tra questi lo storico palazzo comunale. Attualmente viene spesso utilizzata per mostre ed eventi culturali della città.
* Piazza San Martino. Situata vicino all'argine dell'[[Adige]], è la piazza del Monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]] (successivamente anche della seconda guerra mondiale). Esso è stato inaugurato l'11 novembre 1937, il progetto dell'edificio, di tipo "torre littoria", fu firmato dall'architetto legnaghese Mario De Stefani; la facciata del monumento presenta, rispettivamente nelle ali sinistra e destra, le targhe con il Bollettino di inizio guerra del 24 maggio 1915 e il ''[[Bollettino della Vittoria]]'' del 4 novembre 1918. Nel corso dei bombardamenti avvenuti su Legnago tra il 1944 e il 1945 il monumento in piazza San Martino, miracolosamente scampato alla distruzione, fu provvidenziale rifugio per molte famiglie del luogo. La piazza è stata abbellita da una fontana con la rispettiva scultura.
* Piazza Costituzione. La piazza del quartiere di Porto, circondata da grandi palazzi, che ospita il mercato settimanale ogni mercoledì mattina.
* Piazza Don Cirillo Boscagin
* Piazzetta Giovanni Cotta
* Piazzetta San Rocco
==== Vie centrali ====
* Via Roma
* Via Giacomo Matteotti
* Via XX Settembre
* Via Marsala
* Via Duomo
* Viale dei Tigli
* Corso della Vittoria
== Società ==
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{{Demografia/Legnago}}
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Ha sede nel comune l'Ospedale Mater Salutis.<ref name="ULSS 21 Legnago">{{cita web|autore=|url=http://www.aulsslegnago.it/p_strut_ospedale_2.htm|titolo=Struttura ULSS 21 Legnago|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110614235238/http://www.aulsslegnago.it/p_strut_ospedale_2.htm|dataarchivio=14 giugno 2011}}</ref>
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2020 gli stranieri residenti nel comune erano 2 629, ovvero il 10,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{Cita web|url=https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/stranieri/legnago/23044/4|titolo=Comune di LEGNAGO: popolazione straniera per sesso, bilancio demografico stranieri, tasso di crescita stranieri, cittadinanza|sito=ugeo.urbistat.com|accesso=2022-09-02}}</ref>:
# [[Marocco]], 936 (35,6%)
# [[Romania]], 657 (25,0%)
# [[Moldavia]], 191 (7,3%)
# [[Cina]], 122 (4,6%)
# [[Ucraina]], 95 (3,6%)
# [[Albania]], 87 (3,3%)
# [[Georgia]], 52 (2,0%)
# [[India]], 51 (1,9%)
# [[Pakistan]], 50 (1,9%)
# [[Costa d'Avorio]], 42 (1,6%)
== Cultura ==
=== Istruzione ===
Legnago ospita numerose scuole statali e private; nello specifico si contano in città:
* 10 [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], di cui 5 statali e 5 paritarie
* 9 [[Scuola primaria in Italia|scuole primarie]]
* 3 [[scuole secondarie di primo grado]]
* 5 [[scuole secondarie di secondo grado]] raggruppate prevalentemente nel quartiere di Porto, zona est della città, che costituiscono il cosiddetto "polo scolastico legnaghese"
C'è inoltre una scuola professionale che offre corsi di formazione gratuiti per l'inserimento nel mondo del lavoro, riconosciuta come [[ente di formazione]] dalla [[Veneto|Regione Veneto]].
=== Università ===
In città, da qualche anno, si trova una delle sedi del corso di laurea in scienze infermieristiche dell'[[Università degli Studi di Verona|Università di Verona]].
=== Teatro ===
==== Teatro Salieri ====
{{Vedi anche|Teatro Salieri}}
[[File:Teatro Salieri.JPG|right|thumb|Il teatro Salieri]]
La città di Legnago può vantare di questa struttura teatrale a partire dal 1911, anno in cui Vittorio Bressan e Benvenuto Maggioni iniziarono la costruzione del teatro<ref name="Storia del teatro Salieri">{{cita web|autore=|url=http://www.teatrosalieri.it/index.asp?m0=visitateatro&m1=storia|titolo=Storia del teatro Salieri|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110103102129/http://www.teatrosalieri.it/index.asp?m0=visitateatro&m1=storia|dataarchivio=3 gennaio 2011}}</ref> su commissione della "Società anonima teatrale". A causa dello scoppio del [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]], i lavori di costruzione subirono una battuta d'arresto (mancavano alcuni lavori di sistemazione del tetto e della facciata) e furono ripresi in gran fretta nel 1925 per poter festeggiare il 1º centenario della morte di [[Antonio Salieri]], noto musicista legnaghese al quale fu dedicato il teatro. Alcune difficoltà economiche colpirono la “Società anonima teatrale” la costrinsero a cedere la struttura al Comune, il quale la adibì a sala cinematografica.
L'interno del teatro e la sua facciata furono pensati nel 1941 dall'architetto [[Luigi Piccinato]], ma tale progetto non venne portato a termine e il teatro venne ultimato solamente dopo il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]]. Il teatro Salieri venne inaugurato il 15 settembre 1956 e per oltre trent'anni il suo calendario è sempre stato ricco di rappresentazioni teatrali, oltre ad essere usato anche come sala cinematografica.
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L'edificio venne chiuso nel 1989 per poter permettere la realizzazione di alcuni lavori di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria al fine di adeguarlo alle norme di legge. Luciano Cenna, l'architetto a cui è stato affidato questo lavoro, ha preferito operare attraverso un restauro conservativo recuperando tutti gli elementi preesistenti.
In seguito a questi lavori, il teatro è stato nuovamente inaugurato
=== Il Museo Fioroni ===
Il museo<ref name="Museo Fioroni">{{cita web|autore=|url=http://www.fondazione-fioroni.it/museo.htm|titolo=Il museo Fioroni|accesso=10 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101223213419/http://www.fondazione-fioroni.it/museo.htm|dataarchivio=23 dicembre 2010}}</ref> è ubicato nel palazzo ottocentesco chiamato Villa Fioroni, edificio risalente al 1887, che custodisce una raccolta privata della famiglia Fioroni. La struttura sorge nel Viale della Stazione ed è oggi sede dell'omonima Fondazione culturale (costituita grazie all'impegno e alla dedizione della fondatrice – [[Maria Fioroni]] – e riconosciuta come Ente morale dello Stato italiano nel 1958). Di particolare interesse è la “Sala Orientale” situata al piano terra della struttura la quale accoglie souvenir esotici e trofei di caccia grossa (si possono infatti ammirare lunghi fucili coloniali, vestiti di capi tribù africani e orientali oltre ad oggetti raccolti dal sig. Fioroni durante le sue spedizioni e foto d'epoca), mentre al primo piano nelle “Sale del Risorgimento” sono visibili alcuni cimeli di patrioti legnaghesi. Interessante anche la camera da letto, appartenuta all'Hotel Paglia, all'interno della quale alloggiò Giuseppe Garibaldi. Oggi il museo ha stretto varie collaborazioni con attori turistici locali per promuovere il patrimonio storico-culturale legnaghese puntando soprattutto sulla formazione degli alunni delle scuole primarie.
Nella stessa struttura si possono inoltre trovare la Biblioteca Civica e l'archivio. La biblioteca Fioroni è stata inaugurata l'11 ottobre 1964 dall'onorevole [[Luigi Gui]] il quale ha consegnato a [[Maria Fioroni]] la medaglia d'oro dei benemeriti dell'Arte e della Cultura. Essa può vantare un patrimonio librario di oltre 40.000 volumi e si sostenta grazie a donazioni ricevute da privati (tra i quali il professor [[Gino Barbieri (economista)]] che ha permesso l'acquisto di 13.000 volumi). L'archivio del museo risulta essere tra i più importanti della bassa Veronese poiché esso custodisce documenti risalenti al [[XVI secolo]]; tra questi il più antico e prezioso risulta essere un catasto del [[Quattrocento]] il quale è sopravvissuto alla distruzione dell'antico archivio del Comune durante la guerra dei Cambrai. Si possono inoltre trovare: gli atti dei consigli comunali svoltesi in età veneziana, i ''libri expensarum'' (libri contabili, mappe, proclami), l'archivio [[Ottocento|ottocentesco]] del [[Consorzio di Bonifica Valli Grandi]] Veronesi (registri contabili, mappe del territorio, progetti di lavori effettuati), fotografie e documenti vari relativi alla [[prima guerra mondiale]], la [[fascismo|dominazione fascista]] e la [[seconda guerra mondiale]].<ref>AA.VV., ''Legnago musei'', Legnago, Grafiche Stella, 2010, p. 58</ref>
=== Il Centro Ambientale ed Archeologico ===
{{vedi anche|Centro ambientale archeologico di Legnago}}
Il [[Centro ambientale archeologico di Legnago|Centro Ambientale ed Archeologico]] è stato ricavato dall'ex [[ospedale militare]] austriaco "alla Prova" nonché ex [[polveriera]] dell'epoca della [[prima guerra mondiale]], accanto al ponte vecchio ben restaurato e valorizzato. La struttura originale risale all'[[Ottocento]] quando gli austriaci lo utilizzarono come caserma di cavalleria prima, ed ospedale poi. Il restauro è avvenuto nel 1999 rispettando e conservando la struttura preesistente. Il centro è stato voluto dal Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese e la sua attività viene portata avanti grazie ad alcuni progetti congiunti dei comuni di [[Cerea]] e Legnago i quali mirano a tutelare e salvaguardare gli ambienti fluviali circostanti e sviluppare progetti archeologici.<ref name="Storia del Centro Ambientale ed Archeologico">{{cita web|autore=|url=http://www.centroambientalearcheologico.it/lastoria.html|titolo=Storia del Centro Ambientale ed Archeologico|accesso=13 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131113161151/http://www.centroambientalearcheologico.it/lastoria.html|dataarchivio=13 novembre 2013}}</ref>
Esso è uno dei musei più estesi del [[nord Italia]] e conserva materiali unici tra i quali monili, armi, vasellame, e ricostruzioni di insediamenti e necropoli ritrovati nelle campagne della pianura veronese. Anche il Centro Ambientale ed Archeologico sta coinvolgendo le scuole per rendere i futuri cittadini più consapevoli e rispettosi dell'ambiente naturale ed archeologico che ci circonda.<ref>AA. VV., ''Legnago musei'', Legnago, Grafiche Stella, 2010, p. 13</ref>
== Economia ==
Legnago presenta nel territorio comunale molte aziende produttrici di impianti per il riscaldamento, il condizionamento dell'aria, caldaie e radiatori. Oltre ad essere un importante polo economico (si citano la presenza di innumerevoli industrie che spaziano dal settore tessile – calzaturiero, al comparto agroalimentare per poi passare al settore del ferro, della meccanica e della chimica) sviluppatosi a seguito del boom degli anni '80, nella periferia del comune si trovano coltivazioni di mais, frumento, soia, barbabietole, uva, frutta e ortaggi oltre all'allevamento di bovini ed ovini<ref name="ReferenceA"/>. L'economia legnaghese è concentrata nelle zone industriali della città, le principali nella frazione di San Pietro e nel quartiere di Terranegra. La ZAI di San Pietro è considerata la più importante di tutto il tessuto economico della Bassa.
Numerosi sono i negozi all'interno del centro storico oltre alla capillare presenza di centri commerciali situati presso le più importanti vie di comunicazione.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Legnago è interessata dalle seguenti direttrici stradali:
* [[Strada statale 434 Transpolesana]], che la collega alle città di [[Verona]] e [[Rovigo]]. Permette di raggiungere il centro città attraverso tre uscite: Legnago Nord, Legnago-Mantova e San Pietro-Ospedale
* [[Strada statale 10 Padana Inferiore]], che permette un rapido collegamento con [[Cerea]], [[Nogara]] e [[Mantova]] ad ovest e con [[Monselice]], [[Padova]] e [[Chioggia]] ad est
* Ex [[Strada statale 499 Rodigina]], che la collega alla [[Provincia di Rovigo]] passando per [[Villa Bartolomea]] e [[Castagnaro]]
* Ex [[Strada statale 500 di Lonigo]], che collega la frazione di San Vito alla [[Provincia di Vicenza]] attraversando [[Minerbe]] e [[Cologna Veneta]] fino a giungere a [[Lonigo]]
* Strada provinciale 44, che collega la città ad [[Oppeano]] passando per [[Angiari]], [[Roverchiara]] e [[Isola Rizza]]
* Strada provinciale 44b, che collega il quartiere di Porto a [[Bonavigo]], fino alla Strada Provinciale 18 che permette di raggiungere il centro di [[Albaredo d'Adige]]
* Strada provinciale 42, che la collega a [[Terrazzo (comune)|Terrazzo]], passando per Canove
* Strada provinciale 42a, che collega la zona ad est della città a [[Boschi Sant'Anna]]
* Strada provinciale 46, che la collega ai paesi di [[Castelmassa]] e [[Sermide]], passando per la frazione di [[Torretta (Legnago)|Torretta]]
* Strada provinciale 46b, che collega il quartiere di Casette alla frazione di Vangadizza
=== Ferrovie ===
Legnago è servita dall'[[Stazione di Legnago|omonima stazione]] collegata alle linee ferroviarie [[Ferrovia Verona-Rovigo|Verona-Legnago-Rovigo]] e [[Ferrovia Mantova-Monselice|Mantova-Monselice]], il cui traffico passeggeri è gestito in consorzio da [[Trenitalia]] e dalla [[Sistemi Territoriali]]. I treni in transito sono esclusivamente regionali.
=== Ospedale Mater Salutis - ULSS 9 Scaligera ===
Ha sede l'Ospedale Mater Salutis:
* Direzione Medica Ospedaliera
* Anatomia e Istologia Patologica
* Anestesia e Rianimazione
* Attività Motoria
* Chirurgia Generale
* Chirurgia Vascolare
* Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
* Cardiologia
* Farmacia Ospedaliera
* Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologia
* Geriatria
* Medicina Generale
* Malattie Infettive
* Neurologia
* Nefrologia e Dialisi
* Odontostomatologia
* Oncologia Medica
* Oculistica
* Ortopedia
* Ostetricia e Ginecologia
* Otorinolaringoiatria
* Pediatria e Patologia Neonatale
* Pronto Soccorso
* Psichiatria 3
* Pneumologia
* Radioterapia e Medicina Nucleare
* Radiologia
* Servizio Immunotrasfusionale
* Senologia Clinica
* Recupero e Rieducazione Funzionale
* Urologia
=== Aeroporto ===
Nel comune si trova l'[[Aeroporto di Legnago]], scalo utilizzato per voli turistici e manifestazioni aeree.
=== Protezione Civile ===
''Sede'' Distretto di ''Protezione Civile'' VR5 "delle Valli", Via Olimpia
=== Trasporto pubblico ===
==== Mobilità urbana ====
La città è collegata con i quartieri e le frazioni grazie a tre linee urbane dell'[[ATV (Verona)|azienda di trasporti locale]], che garantiscono il trasporto dei passeggeri a cadenza oraria.
{| class="wikitable"
|+Urbano Legnago
!
!
|-
!
|
|-
!B
|Autostazione Legnago - Porto
|-
!C
|Terranegra - Stazione FS - Ospedale - Vangadizza
|}
====
Oltre al trasporto urbano, ci sono anche numerosi linee extraurbane che collegano Legnago a tutti i paesi della Bassa Veronese (questo anche a causa della presenza del "polo scolastico legnaghese" di scuole secondarie di secondo grado). La linea più utilizzata è la Legnago - [[Cerea]] - [[Bovolone]] - [[Verona]], in quanto garantisce i collegamenti con la città di [[Verona]] anche ogni 30 minuti, oltre ad una linea diretta Legnago - Verona che assicura una maggiore velocità di collegamento poiché il tragitto viene effettuato in [[Strada statale 434 Transpolesana|Transpolesana]].
===Sindaci dal 1946===
{| class="wikitable" float="center" style="text-align: left; font-size:90%;"
|-
!colspan=2|<small>Sindaco</small>
!<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Mario Mazzaggio'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1946]]-[[1948]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1946|1946]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Giuseppe Gasparini'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1948]]-[[1951]]
| <small>''(1946)''</small>
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| rowspan=2|'''[[Dino Limoni]]'''
| rowspan=2|[[Democrazia Cristiana]]
| rowspan=2| [[1951]]-[[1957]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1951|1951]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1956|1956]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Michele Fontana'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1957]]-[[1958]]
| <small>''(1956)''</small>
|-
|bgcolor=|
|'''Giovanni Valerio''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1958]]
| -
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Michele Fontana'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1958]]-[[1962]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1958|1958]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Nereo Mazzocco'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1962]]-[[1968]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1962|1962]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Gino Girardi'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1968]]-[[1973]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1967|1967]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Ivo Gasparini'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1973]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1972|1972]]
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Gino Girardi'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1973]]-[[1978]]
| <small>''(1972)''</small>
|-
|bgcolor=|
|'''Giovanni Tessaro''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1978]]-[[1979]]
| <small>''([[Elezioni amministrative in Italia del 1978|1978]])''</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
|'''Giuseppe Masin'''
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[1979]]-[[1983]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1979|1979]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Rino Ferrari'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1983]]-[[1984]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1983|1983]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Gianfranco Buoso'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1984]]-[[1987]]
| <small>''(1983)''</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Socialista Italiano}}|
|'''Renzo Massaron'''
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[1987]]-[[1988]]
| <small>''(1983)''</small>
|-
| bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
| rowspan=2|'''Giorgio Soffiati'''
| [[Partito Comunista Italiano]] <small>''(1988-91)''</small>
| rowspan=2|[[1988]]-[[1992]]
| rowspan=2|[[Elezioni amministrative in Italia del 1988|1988]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Partito Democratico della Sinistra}}|
| [[Partito Democratico della Sinistra]] <small>''(1991-92)''</small>
|-
|bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
|'''Giovanni Piva'''
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[1992]]-[[1993]]
| <small>''(1988)''</small>
|-
! colspan=9| <small>Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Roberta Visentin'''
|[[Lega Nord]]
|[[1993]]-[[1996]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1993#Legnago|1993]]
|-
|bgcolor=|
|'''Gerardino Mattia''' <small>''([[Commissario straordinario|Commiss. straordinario]])''</small>
| -
|[[1996]]-[[1997]]
| -
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-destra in Italia}}|
|'''Stefano Flangini'''
|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]
|[[1997]]-[[1999]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1997#Legnago|1997]]
|-
|bgcolor=|
|'''Francesco Alecci''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| -
|[[1999]]
| -
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Silvio Gandini'''
| rowspan=2|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
| rowspan=2| [[1999]]-[[2009]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1999#Legnago|1999]]
|-
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2004#Legnago|2004]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Roberto Rettondini'''
|[[Lega Nord]]<ref>Coalizione di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]].</ref>
|[[2009]]-[[2014]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2009#Legnago|2009]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
|'''Clara Scapin'''
|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
|[[2014]]-[[2019]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2014#Legnago|2014]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Lega Nord}}|
|'''Graziano Lorenzetti'''
|[[Lega Nord]]
|[[2019]]-[[2024]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2019#Legnago|2019]]
|-
|bgcolor={{Colore partito|Centro-destra in Italia}}|
|'''Paolo Longhi'''
|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]
|[[2024]]-''in carica''
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2024#Legnago|2024]]
|-
|}
== Sport ==
*
*
*
* U.S.D. Sampietrina: nata nel [[1957]] è la squadra di calcio della frazione di San Pietro, milita in [[Seconda Categoria|2ª Categoria]].
;
;Pallavolo
* A.S.D. Pallavolo Legnago: fondata nel 1969, associazione sportiva iscritta al CONI e associata FIPAV.
* A.S.D. Griffon Volley: fondata nel 1969, squadra femminile.
;
;Basket
* Legnago Basket: società di pallacanestro maschile e femminile militante come massimo campionato in DR1
'''Atletica'''
* Marathon Legnago
=== Impianti sportivi ===
A Legnago si trovano:
* Lo [[Stadio Mario Sandrini]] di via Olimpia
* Centro Natatorio Comunale di via Olimpia
* Palazzetto dello Sport di via Olimpia
* Campo di tiro Arcieri di via Olimpia
* Palestra scuole Pier Domenico Frattini
* Centro Sportivo Calcio e Tennis - Porto di Legnago
* Tennis Club Corradina Legnago
* Circolo Golf Corradina Legnago
e diverse strutture sportive distribuite nei vari quartieri e frazioni.<ref name="comune.legnago.vr.it">{{cita web|url=http://www.comune.legnago.vr.it/cultura-e-sport/impianti-sportivi/566.html|titolo=Impianti sportivi del comune di Legnago|accesso=10 gennaio 2011|dataarchivio=13 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110213043209/http://www.comune.legnago.vr.it/cultura-e-sport/impianti-sportivi/566.html|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
Riga 386 ⟶ 583:
* {{cita libro | cognome= AA.VV.| nome= | titolo= Il Veneto paese per paese| editore= Bonechi| città= Firenze| anno= 2000| isbn= 88-476-0006-5}}
* {{cita libro | cognome= AA.VV.| nome= | titolo= Legnago musei| editore= Grafiche Stella| città= Legnago| anno= 2010}}
== Voci correlate ==
* [[Museo diffuso del Risorgimento]]
* [[Mura di Legnago]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Veneto}}
|