Apartheid: differenze tra le versioni
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{{F|Sudafrica|ottobre 2016|arg2=politica}}
L{{'}}'''apartheid''' ([[Lingua italiana|italiana]]: /apar'tajd/; [[Lingua afrikaans|afrikaans]]<small>:</small> [aˈpartɦɛit]; letteralmente "separazione", "partizione") era la politica di [[segregazione razziale]] istituita nel [[1948]] dal governo di etnia bianca del [[Sudafrica]], in seguito rimasta in vigore fino al [[1991]]. Il suo iniziatore è stato [[Daniel François Malan]], che dal 1948 al 1954 fu anche primo ministro.
Fu applicato dal
L'anniversario della fine è il 27 aprile, giorno festivo in Sudafrica, quando si festeggia la [[Festa della Libertà (Sudafrica)|Festa della libertà]].
== Storia ==
Il termine ''apartheid'' fu usato, in senso politico, per la prima volta nel 1915 dal primo ministro sudafricano [[Daniel François Malan]]. Con le elezioni del [[1928]] vennero introdotti nel paese i primi elementi di segregazione razziale. Nel [[1939]] Smuts tornò al potere e il nazionalismo [[afrikaner]] non poté proseguire il suo progetto politico.
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] un gruppo di intellettuali afrikaner completò la teorizzazione del progetto dell'apartheid.
=== L'introduzione e la segregazione ===
{{Vedi anche|Bantustan}}
L'apartheid viene ufficialmente introdotta nel 1948, dopo la vittoria alle elezioni del [[Partito Nazionale (Sudafrica)|Partito Nazionale]]<ref name="sahistory-1948election">{{Cita web |url=http://www.sahistory.org.za/pages/governence-projects/SA-1948-1976/1948-election.htm |titolo=The 1948 election and the National Party Victory |autore= |cognome= |nome= |data= |editore=South African History Online |accesso=12 marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080816015132/http://www.sahistory.org.za/pages/governence-projects/SA-1948-1976/1948-election.htm |urlmorto=no }}</ref>. I principali ideologi dell'apartheid furono i primi ministri [[Daniel François Malan]] (in carica dal [[1948]] al [[1954]]), [[Johannes Gerhardus Strijdom]] (dal 1954 al [[1958]]) e [[Hendrik Frensch Verwoerd]] (vero e proprio "architetto dell'apartheid"), in carica dal [[1958]] fino al suo accoltellamento nel [[1966]] da parte di Dimitri Tsafendas, un parlamentare di origini greco-mozambicane. Verwoerd definiva l'apartheid come "una politica di buon vicinato".<ref>{{Cita web|url=http://ccms.ukzn.ac.za/index.php?option=com_content&task=view&id=320&Itemid=44|titolo=Culture, Communication and Media Studies - Freedom Square-Back to the Future|anno=1990|nome=Keyan|cognome=Tomaselli|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090822201544/http://ccms.ukzn.ac.za/index.php?option=com_content&task=view&id=320&Itemid=44}}</ref> Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore, compresi gli asiatici.
Negli anni sessanta, 3,5 milioni di uomini e donne nere di etnia [[Bantu (etnologia)|bantu]] furono sfrattati con la forza dalle loro case e [[deportazione|deportati]] nei ''"[[bantustan]]"''. Furono privati di ogni diritto politico e civile, e poterono frequentare per acquisire un’istruzione esclusivamente scuole agricole e commerciali speciali. I negozi erano obbligati a servire tutti i clienti di etnia bianca prima di quelli di etnia nera. Questi ultimi, inoltre, dovevano avere speciali passaporti interni per muoversi nelle zone riservate alle etnie bianche, pena l'[[arresto]].
=== Le condanne internazionali e la lotta ===
{{Vedi anche|Accordo di Gleneagles|Boicottaggio sportivo del Sudafrica|Nelson Mandela|Stephen Biko}}
[[File:DurbanSign1989.jpg|thumb|Cartello - in [[lingua inglese]], [[lingua afrikaans|afrikaans]] e [[lingua zulu|zulu]] - avvisa i bagnanti che la spiaggia di [[Durban]] è riservata "ai soli componenti del gruppo razziale bianco" (1989).]]
In un primo tempo sia neri che bianchi organizzarono proteste contro l'apartheid, in genere brutalmente soffocate dalle forze di sicurezza governative. Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]] l'[[Umkhonto we Sizwe]], organizzazione armata facente capo all{{'}}''[[African National Congress]]'', iniziò a usare la ribellione armata, limitandosi però ad azioni di [[sabotaggio]] contro obiettivi strategici come centrali elettriche e altre infrastrutture. Nel 1975, il governo sudafricano decise di imporre la redazione di ogni norma giuridica in [[lingua afrikaans]]. La legge fu estesa a tutte le scuole, imponendo che le lezioni fossero tenute metà in inglese e metà in afrikaans.<ref name="afrikaans_medium_decree">{{Cita web|url=http://africanhistory.about.com/library/bl/blsaJune16decree.htm|titolo=The Afrikaans Medium Decree|editore=About.com|accesso=12 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070225005315/http://africanhistory.about.com/library/bl/blsaJune16decree.htm|urlmorto=no}}</ref>
La comunità internazionale varò una serie di sanzioni al regime segregazionista sudafricano. L{{'}}''apartheid'' fu dichiarato [[crimine internazionale]] da una convenzione delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]], votata dall'assemblea generale nel [[1973]] ed entrata in vigore nel [[1976]] (''International Convention on the Suppression and Punishment of the Crime of Apartheid''), e quindi successivamente inserito nella lista dei [[crimine contro l'umanità|crimini contro l'umanità]]. Inoltre ci fu il boicottaggio di 33 nazioni africane alle [[Giochi della XXI Olimpiade|Olimpiadi del 1976]], in segno di protesta contro la nazionale di [[rugby]] [[All Blacks|neozelandese]] che aveva accettato di giocare alcune partite contro la squadra sudafricana. Anche gli Stati inizialmente ostili a tali misure, come il [[Regno Unito]] e gli [[Stati Uniti
=== La liberazione di Nelson Mandela e la fine dell'apartheid ===
{{Vedi anche|Commissione per la verità e la riconciliazione (Sudafrica)|Disuguaglianza nel Sud Africa dopo l'apartheid}}
[[File:Flag of South Africa (1928-1994).svg|thumb|[[Bandiera del Sudafrica]] dal 1928 al 1994, sostituita dall'attuale dopo le prime elezioni del 1994.]]
La liberazione di Nelson Mandela, massimo leader dell'ANC, avvenuta nel 1990 dopo 27 anni di prigionia (dovuti al rinnegamento dei "crimini" da lui commessi, ma anche alla sua adesione alla [[nonviolenza]] negli anni ottanta), e la sua successiva elezione a capo dello Stato nel 1994 decretarono la fine dell'apartheid e l'inizio di una nuova era.
Il [[referendum in Sudafrica del 1992|referendum del 1992]] e le [[elezioni generali in Sudafrica del 1994]] videro il superamento della segregazione, nelle elezioni si registrò la vittoria del [[Congresso Nazionale Africano]]<ref name=IEC-1994-results>{{Cita web |url=http://www.elections.org.za/Elections94.asp |titolo=Elections '94 |editore=Independent Electoral Commission (IEC) |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080628132254/http://www.elections.org.za/Elections94.asp }}</ref><ref name="fairvote-rsa1994">{{Cita web|url=http://www.fairvote.org/?page=554|titolo=Spotlight Three: South Africa's 1994 Elections|nome=Arend|cognome=Lijphart|editore=FairVote|accesso=12 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081026035210/http://www.fairvote.org/?page=554|urlmorto=no}}</ref> con il 62,65% dei voti, al di sotto però della soglia dei due terzi necessaria per modificare la costituzione, permettendo comunque ai neri di ricominciare una vita normale. Da allora l'ANC governa ininterrottamente il paese, prima con Nelson Mandela (ridisegnando la bandiera simboleggiando la pace nel mondo), poi con [[Thabo Mbeki]] e successivamente con [[Kgalema Motlanthe]], [[Jacob Zuma]] e [[Cyril Ramaphosa]]. La [[Commissione per la verità e la riconciliazione (Sudafrica)|Commissione per la verità e la riconciliazione]], istituita nel 1995, si è occupata di raccogliere testimonianze sulle violazioni dei [[diritti umani]] e ha concesso l'[[amnistia]] a chi confessasse spontaneamente e pienamente i crimini commessi contro i neri agli ordini del governo, amnistiando anche gli atti di terrorismo commessi dallo Umkhonto we Sizwe.
Il Sudafrica post-apartheid, aggiungendo nove lingue africane come [[ndebele]], [[Lingua sotho del nord|sesotho del nord]], [[sesotho]], [[lingua swati|swati]], [[lingua tsonga|tsonga]], [[tswana]], [[Lingua xhosa|xhosa]] e [[Lingua zulu|zulu]], ha portato il totale degli idiomi ufficiali a undici. Tuttavia permasero diverse situazioni di disuguaglianza, e vi sono ancora piccoli gruppi di nostalgici bianchi di estrema destra che supportano il ritorno dell'apartheid o l'[[indipendentismo afrikaner]], ad esempio il [[Partito Nazionale Rifondato del Sudafrica]] e il [[Movimento di Resistenza Afrikaner]]. Nel [[2006]], il 70% delle proprietà terriere era posseduta da bianchi.<ref>Klein, Naomi (2007). Democracy Born in Chains: South Africa's Constricting Freedom. [[Henry Holt and Company]].</ref>
== L'ideologia ==
La filosofia dell'apartheid affermava di voler dare ai vari gruppi razziali la possibilità di condurre il proprio sviluppo sociale in armonia con le proprie tradizioni (teoria dello "sviluppo separato", in teoria un'applicazione dell'[[autodeterminazione dei popoli]], di fatto eufemismo per separatismo e segregazione razziale).
Oltre che sul [[razzismo scientifico]] importato dal colonialismo britannico vi era una componente [[Razzismo|razzista]] religiosa di origine [[Calvinismo|calvinista]]-olandese su cui si basava la giustificazione teologica della separazione delle razze.<ref>«La separazione delle razze si verificò molto prima del governo nazionalista. Dio separò le razze». ([[Pieter Willem Botha]], primo ministro nel corso di un viaggio in Europa, 3 settembre 1984; citato in Pieter-Dirk Uys, PW Botha in his own words, Penguin Books Ltd, 1987, ISBN 0140110038)</ref><ref>[[Christopher Hitchens]], ''Dio non è grande: Come la religione avvelena ogni cosa'', pp. 239-240</ref>
In Sudafrica, mentre i neri e i [[Meticcio|meticci]] ''coloured'' (termine spesso usato per definire tutti i neri) costituivano l'80% circa della popolazione, i bianchi si dividevano in coloni di origine britannica ed [[afrikaner]]. Gli afrikaner, che costituivano la maggioranza della popolazione bianca, erano da sempre favorevoli ad una politica razzista, mentre i sudafricani di origine inglese, malgrado il sostanziale appoggio dell'apartheid, erano più concilianti nei confronti dei connazionali neri.
== Le disparità ==
Le principali leggi che costituivano il sistema erano:<ref name="b">{{Cita web | url = http://africanhistory.about.com/library/bl/blsalaws.htm | titolo = Apartheid Legislation in South Africa | autore = Alistair Boddy-Evans | sito = About.Com | lingua = en | accesso = 3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150906053139/http://africanhistory.about.com/library/bl/blsalaws.htm | urlmorto = sì }}</ref>
* proibizione dei matrimoni interrazziali;
* legge secondo la quale avere rapporti sessuali con una persona di razza diversa diventava un fatto penalmente perseguibile;
* legge che imponeva ai cittadini di essere registrati in base alle loro caratteristiche razziali ''(Population Registration Act)'';
* legge che permetteva di bandire ogni opposizione che venisse etichettata dal governo come comunista (usata per mettere fuorilegge nel 1960 l'African National Congress (ANC), la più grande organizzazione politica che includeva i neri, di stampo socialista);
* legge che proibiva alle persone di colore (bantu, coloureds e in seguito asiatici) di entrare in alcune aree urbane;
* legge che proibiva a persone di colore diverso di utilizzare le stesse strutture pubbliche (fontane, sale d'attesa, marciapiedi, etc.);
* legge che prevedeva una serie di provvedimenti tutti tesi a rendere più difficile per i neri l'accesso all'istruzione;
* legge che sanciva la discriminazione razziale in ambito lavorativo;
* legge che istituiva i ''[[bantustan]]'', stati-ghetti per la popolazione nera, nominalmente indipendenti ma in realtà sottoposti al controllo del governo sudafricano;
* legge che privava della cittadinanza sudafricana e dei diritti ad essa connessi gli abitanti dei bantustan;
* legge che costringeva la popolazione nera a poter frequentare i quartieri della gente bianca solo con speciali passaporti.
Era prevista la separazione dei bianchi dai neri nelle zone abitate da entrambi (per esempio rispetto all'uso di mezzi e strutture pubbliche) e l'istituzione dei ''[[bantustan]]'', i territori semindipendenti in cui molti neri furono costretti a trasferirsi. L'apartheid divideva i cittadini in quattro categorie:
* bianchi ([[afrikaner]] maggioritari e [[inglesi sudafricani]] o persone comunque di origine [[europoide]]) che godevano dei pieni diritti pur essendo una minoranza; solo i bianchi avevano preminenza e pieni diritti civili e politici, pur avendo il divieto di mescolanza razziale, matrimonio misto e di utilizzare le zone riservate ai neri.
* [[asia]]tici (minoranza molto piccola, prevalentemente di origine [[india]]na, lavoratori espatriati durante il periodo dell'[[Impero britannico]] e nei primi anni del XX secolo).
* ''coloureds'' (quasi tutti [[meticci del Capo]], ossia [[mulatti]] discendenti da [[Tratta degli schiavi|schiavi]] deportati da britannici e olandesi dall'Africa dell'Ovest).
* [[bantu (etnologia)|bantu]], cioè tutte le popolazioni [[Negro|nere]] costituivano la maggioranza assoluta; dovevano vivere in regime di [[segregazione razziale]] dai bianchi nelle città o risiedere nei [[bantustan]].
A questo venne aggiunto lo status di [[bianchi onorari]], concesso ad etnie e nazionalità per particolari motivi e che non rientravano tra i bianchi.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro| autore=[[Dominique
* {{Cita libro| James A.| Michener|
* Danilo Franchi, ''Raccontare la verità. Sudafrica 1996-1998. La commissione per la verità e la riconciliazione'',
== Voci correlate ==
{{Div col}}
* [[Accordo di Gleneagles]]
* [[Afrikaner]]
* [[Bantustan]]
* [[Boicottaggio sportivo del Sudafrica]]
* [[Commissione per la verità e la riconciliazione (Sudafrica)]]
* [[Congresso Nazionale Africano]]
* [[Disuguaglianza nel Sud Africa dopo l'apartheid]]
* [[Elezioni generali in Sudafrica del 1994]]
* [[Festa della Libertà (Sudafrica)|Festa della libertà]]
* [[Nelson Mandela]]
* [[Partito Nazionale (Sudafrica)]]
* [[Referendum in Sudafrica del 1992]]
* [[Stephen Biko]]
* [[Storia del Sudafrica]]
* [[Scontri di Soweto]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{
{{Storia del Sudafrica}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Apartheid| ]]
[[Categoria:Diritto sudafricano]]
[[Categoria:Lingua afrikaans]]
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