Costa Volpino: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Costa Volpino
|Panorama =CVolpino_panorama Panorama di Costa Volpino.jpg
|Didascalia = Panorama
|Bandiera = Costa_Volpino-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Costa Volpino-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Bergamo
|Amministratore locale =[[Mauro Bonomelli]]Federico Baiguini
|Partito = [[listaCosta Volpino civicaCambia]]
|Data elezione =16/05/2011 04-10-2021
|Data istituzione =
|Altitudine = 248
|Sottodivisioni = [[Branico]], [[Ceratello]], [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] (sede comunale), [[Flaccanico]], [[Piano (Costa Volpino)|Piano]], [[Qualino]], [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.costavolpino.bg.it/pagine/Territorio/ |titolo=Comune di Costa Volpino - Territorio |accesso=5 gennaio 2018 |dataarchivio=5 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180105180505/http://www.comune.costavolpino.bg.it/pagine/Territorio/ |urlmorto=sì }}</ref>
|Superficie=18.67
|Divisioni confinanti = [[Bossico]], [[Lovere]], [[Pian Camuno]] (BS), [[Pisogne]] (BS), [[Rogno]], [[Songavazzo]]
|Note superficie=
|Zona sismica = 3
|Abitanti=9356
|Gradi giorno = 2403
|Note abitanti=<ref name="M. Campagnoni, p.355">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 355.</ref> - Popolazione residente nel 2011.
|AggiornamentoNome abitanti =2011 costavolpinesi
|Patrono = [[sant'Antonio abate]]
|Sottodivisioni=[[Branico]], [[Ceratello]], [[Corti (Costa Volpino)|Corti]], [[Flaccanico]], [[Piano (Costa Volpino)|Piano]], [[Qualino]], [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]
|Festivo = 17 gennaio
|Divisioni confinanti=[[Bossico]], [[Lovere]], [[Pian Camuno]] (BS), [[Pisogne]] (BS), [[Rogno]], [[Songavazzo]]
|PIL =
|Zona sismica=3
|PIL procapite =
|Gradi giorno=2403
|Mappa = Map of comune of Costa Volpino (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Diffusività=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Costa Volpino nella provincia di Bergamo
|Nome abitanti=costavolpinesi
|Patrono=[[sant'Antonio abate]]
|Festivo=17 gennaio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Costa Volpino (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Costa Volpino nella provincia di Bergamo
}}
 
'''Costa Volpino''' (<!--{{IPA|[[Alfabetoˈkɔsta fonetico internazionale|IPAvolˈpiːno]]:}} (''Cósta Ulpì'' {{IPA|['baːriˈkosta ulˈpi]}}, -->o ''Cósta UlpìCòsta'' {{IPA|[ˈkɔsta]}} in [[dialetto bergamasco]]<ref>{{cita libro | cognome= Ertani| nome= Lino | titolo= Dizionario del dialetto bergamasco e di toponomastica| editore= Tipografia M. Quetti| città= Artogne | anno= 1980| pagine=156}}</ref><ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia, Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse|anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |isbn=88-87353-12-3 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 9.333{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref>[http://demo.istat.it/pop2011/index.html Datoname="template Istatdivisione amministrativa-abitanti" all'01/01/2011.]</ref>, dell'[[Lago d'Iseo|Alto Sebino]],della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]], ed. haHa una superficie territoriale con un'altimetria che varia dai 185 m [[s.l.m.]] sulle sponde del [[Lago d'Iseo]] ai 1.723 m [[s.l.m.]] del [[Monte Alto (Alpi Orobie)|Monte Alto]].
 
[[File:Map of comune of Costa Volpino in Val Camonica (LG).jpg|thumb|Il territorio di Costa Volpino in [[ValleVal Camonica]]]]
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Citazione|La terra di Volpino, situata al piè della costa due miglia in circa lungi da Lovere<br />in sito delitioso, e ferace, dove fu una rocca, che per transattione tra Bresciani,<br />e Bergamaschi resta demolita…|Gregorio Brunelli, «''Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni''», [[1698]]<ref>{{Cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= Toroselle| città= Cividate Camuno | anno= 1992 |p= 635}}</ref>}}
 
{{Citazione|La terra di Volpino, situata al piè della costa due miglia in circa lungi da Lovere<br />in sito delitioso, e ferace, dove fu una rocca, che per transattione tra Bresciani,<br />e Bergamaschi resta demolita...|Gregorio Brunelli, «''Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni''», [[1698]]<ref>{{Cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= Toroselle| città= Cividate Camuno | anno= 1992|pagine=635}}</ref>}}
 
Situato al termine della [[Val Camonica]], dove il fiume [[Oglio]] confluisce nel [[Lago d'Iseo]], al confine tra le [[Provincia di Brescia|province di Brescia]] e Bergamo, dista circa 46 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico. Il territorio comunale si estende fino alla vetta del [[Monte Alto (Alpi Orobie)|Monte Alto]] (1723 m s.l.m.).
 
In territorio comunale è interamente contenuto il torrente [[Supine]], che confluisce nell'[[Oglio]]. Al confine con [[Lovere]] scorre il torrente Rescudio, mentre al confine con [[Rogno]] si trova la Val Gola con l'omonimo torrente<ref name="M. Campagnoni, p.9">{{cita|M. Campagnoni,|p. ''9|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 9}}.</ref>.
 
Dal nome di questo luogo deriva quello della roccia qui estratta chiamata [[volpinite]].<ref name="ReferenceA">{{Cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= Toroselle| città= Cividate Camuno | anno= 1992|paginep=636}}</ref>
 
== ToponimoOrigini del nome ==
Il toponimo è composto dal termine ''Costa'', che indica l'unione delle frazioni di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]], [[Branico]], [[Qualino]], [[Flaccanico]] e [[Ceratello]], le quali sorgono appunto sulla costa posta sopra [[Lovere]], e da ''Volpino'', la [[Volpino (Costa Volpino)|frazione omonima]] più a nord del paese, storico presidio militare strategico per il controllo dell'imbocco della [[Valcamonica]], per molti secoli conteso fra [[Bergamo]] e [[Brescia]].
Secondo il [[Roberto Andrea Lorenzi|Lorenzi]], il nome "Costa Volpino" deriva da ''castra Wulpinii'', nome che ne indicava un'antica zona fortificata.<ref>{{Cita libro|cognome=Lorenzi |nome=Roberto Andrea |titolo=Medioevo camuno - proprietà classi società |anno=1979 |editore= Grafo|città=Brescia |pagine=20 }}</ref>
 
Secondo il [[Roberto Andrea Lorenzi|Lorenzi]], invece, il nome ''Costa Volpino'' deriverebbe da ''castra Wulpinii'', il quale potrebbe indicare un'antica zona fortificata.<ref>{{Cita libro|nome=Roberto Andrea|cognome=Lorenzi|titolo=Medioevo camuno - proprietà classi società|anno=1979|editore=Grafo|città=Brescia|pagine=20}}</ref>
 
== Storia ==
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=== Antichità ===
Il territorio comunale di Costa Volpino fu interessato da primitivi insediamenti già in periodo neolitico da parte degli [[antichi Camuni]]. A testimonianza della presenza di questa popolazione sul territorio della ''Costa'' (le frazioni più a monte) sono state ritrovate a [[Flaccanico]] delle incisioni di [[coppelle]].<ref name="M. Campagnoni, p.80">{{cita|M. Campagnoni|p. 80|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
 
IlNel territorio[[III comunalesecolo dia.C.]] Costail Volpinoterritorio fu interessatooccupato dadai primitivi[[Galli insediamentiCenomani]] giàche inabitarono periodoalcune neoliticolocalità, datra partecui deglil’attuale [[antichifrazione Camuni]].Branico, Acome testimonianzasi dellaevince presenzadal ditoponimo questastesso popolazionedi sulchiara territorioderivazione dellaceltica. ''Costa''Negli (leanni frazioni piùVenti a monte[[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] sonoe statenel ritrovate[[1972]] a [[FlaccanicoQualino]] furono ritrovate delle incisionisepolture diattribuite [[coppelle]].al periodo tardo celtico<ref name="M. Campagnoni, p.8082-84">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''82-84|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 80}}.</ref>.
 
Nel [[III secolo a.C.]] il territorio fu occupato dai [[Galli Cenomani]] che abitarono alcune località, tra cui l’attuale frazione Branico, come si evince dal toponimo stesso di chiara derivazione celtica. Negli anni Venti a [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] e nel [[1972]] a [[Qualino]] furono ritrovate delle sepolture attribuite al periodo tardo celtico<ref name="M. Campagnoni, p.82-84">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 82-84.</ref>
 
=== Epoca Romana ===
Anche l’[[Impero romano|epoca romana]] lasciò segni della propria dominazione dopo il 16 a.C., anno in cui la [[Vallecamonica]] venne assoggettata dai generali [[Druso maggiore|Druso]] e [[Tiberio]]. In questo periodo il territorio era conosciuto anche per la presenza di attività estrattive di un particolare tipo di gesso chiamato appunto [[volpinite]]<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[Alessandro Sina]] racconta che a [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], proprio nei luoghi adiacenti alla cava, nel [[1927]] furono ritrovate delle tombe del periodo romano. Nel [[1970]] sempre a Volpino, in località ''Aburno'' un abitante del luogo ritrovò una lapide del I-II secolo d.C. dedicata alla divinità romana [[Aburno]]. La lapide è attualmente conservata presso l'[[Accademia Tadini]] di [[Lovere]]<ref name="M. Campagnoni, p.86-89">{{cita|M. Campagnoni|pp. 86-89|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
Anche l’[[Impero Romano|epoca romana]] lasciò segni della propria dominazione dopo il 16 a.C., anno in cui la [[Vallecamonica]] venne assoggettata dai generali [[Druso]] e [[Tiberio]]. In questo periodo il territorio era conosciuto anche per la presenza di attività estrattive di un particolare tipo di gesso chiamato appunto [[volpinite]]<ref name="ReferenceA"/>.
[[Alessandro Sina]] racconta che a [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], proprio nei luoghi adiacenti alla cava, nel [[1927]] furono ritrovate delle tombe del periodo romano. Nel [[1970]] sempre a Volpino, in località ''Aburno'' un abitante del luogo ritrovò una lapide del I-II secolo d.C. dedicata alla divinità romana [[Aburno]]. La lapide è attualmente conservata presso l'[[Accademia Tadini]] di [[Lovere]]<ref name="M. Campagnoni, p.86-89">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 86-89.</ref>.
 
=== Dominazione Longobarda ===
Nel 568 d.C. il nord Italia passa sotto il dominio dei [[Longobardi]]. Fra i primi ducati longobardi c'è proprio quello di [[Brescia]], al quale appartiene anche il territorio di Costa Volpino. A [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], in località ''Durno'', si trova la ''Grotta dei Pagani'': questa fu probabilmente usata dalle popolazioni locali per rifugiarsi durante le incursioni nemiche. La denominazione, infatti, è tipica di tutte quelle caverne che venivano usate per ripararsi, in quel periodo, durante il passaggio delle truppe longobarde<ref name="M. Campagnoni, p. 91-93">{{cita|M. Campagnoni|pp. 91-93|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
 
Secondo i glottologi molti termini longobardi sono rimasti in uso nell'attuale [[dialetto bergamasco]]<ref>{{cita libro|cognome=Belotti |nome=Bortolo |titolo=Storia di Bergamo e dei Bergamaschi |anno=1989 |p=304}}</ref>.
Nel 568 d.C. il nord Italia passa sotto il dominio dei [[Longobardi]]. Fra i primi ducati longobardi c'è proprio quello di [[Brescia]], al quale appartiene anche il territorio di Costa Volpino. A [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], in località ''Durno'', si trova la ''Grotta dei Pagani'': questa fu probabilmente usata dalle popolazioni locali per rifugiarsi durante le incursioni nemiche. La denominazione, infatti, è tipica di tutte quelle caverne che venivano usate per ripararsi, in quel periodo, durante il passaggio delle truppe longobarde<ref name="M. Campagnoni, p.91-93">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 91-93.</ref>.
 
Secondo i glottologi molti termini longobardi sono rimasti in uso nell'attuale [[dialetto bergamasco]]<ref>{{cita libro|cognome=Belotti |nome=Bortolo |titolo=Storia di Bergamo e dei Bergamaschi |anno=1989 |pagina=304}}</ref>.
 
=== I Franchi ===
 
Nell'[[VIII secolo]] la [[Vallecamonica]] passa sotto il dominio dei [[Franchi]] e con essa anche Costa Volpino.
 
Il 16 luglio [[774]] [[Carlo Magno]] dona tutta la valle ai monaci dell'abbazia di [[Marmoutier]], a [[Tours]], i quali si stabiliscono presso il monastero di S.Salvatore a [[Capo di Ponte]]. Segno della loro amministrazione rimane, secondo [[Martino Campagnoni]], la parrocchiale di [[Ceratello]] dedicata a [[San Giorgio]], santo molto venerato dai monaci, e la denominazione della frazione di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]], che deriverebbe dalla suddivisione amministrativa del territorio in ''Cortes''<ref name="M. Campagnoni, p.95-97">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''95-97|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op}}. cit., p. 95-97</ref>.
 
===Il [[Castello di Volpino]]===
Le prime attestazioni della presenza del [[castello di Volpino]] risalgono al [[1105]]. Il 15 febbraio di quell'anno, infatti, [[Oprando Brusati]], che era in guerra dall'anno precedente contro altri nobili per il Feudo di [[Vobarno]], si reca nella corte di Volpino per chiedere il sostegno di [[Giovanni Brusati]], il feudatario a cui era stato affidato il castello dal [[vescovo di Brescia]]. Sarà proprio con l'aiuto di Volpino che l'anno dopo Oprando Brusati vincerà la guerra.
 
Il castello di Volpino viene menzionato nel [[1116]] come il più fortificato della zona e viene ricordata la presenza di una torre centrale e di un mastio. L'anonimo autore delle ''"Gesta di Federico Imperatore"'' del [[1160]], definisce il castello "con l'alto muro", "sicurissime mura", "rocca", "munito castello", "conquistato con dura lotta" e con "attorno il vallo".
Le prime attestazioni della presenza di un castello presso [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] risalgono al [[1105]]. Il 15 febbraio di quell'anno, infatti, [[Oprando Brusati]], che era in guerra dall'anno precedente contro altri nobili per il Feudo di [[Vobarno]], si reca nella corte di Volpino per chiedere il sostegno di [[Giovanni Brusati]], il feudatario a cui era stato affidato il castello dal [[vescovo di Brescia]]. Sarà proprio con l'aiuto di Volpino che l'anno dopo Oprando Brusati vincerà la guerra.
 
Vicino a Volpino sorgevano anche un castello a [[Castello di Qualino|Qualino]] e uno a [[Castello di Ceratello|Ceratello]], sempre possedimenti del vescovo di Brescia concessi in feudo al Brusati<ref name="M. Campagnoni, p.98-99">{{cita|M. Campagnoni|pp. 98-99|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
Il castello di Volpino viene menzionato nel [[1116]] come il più fortificato della zona e viene menzionata la presenza di una torre centrale e di un mastio. L'anonimo autore delle ''"Gesta di Federico Imperatore"'' del [[1160]], definisce il castello ''"con l'alto muro", "sicurissime mura", "rocca", "munito castello", "conquistato con dura lotta" e con "attorno il vallo".
 
====La prima guerra per il Castello di Volpino====
Vicino a Volpino sorgevano anche un castello a Qualino e uno a Ceratello, sempre possedimenti del vescovo di Brescia concessi in feudo al Brusati<ref name="M. Campagnoni, p.98-99">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 98-99</ref>.
Fin dall'inizio del [[XII secolo]] il castello, posto in posizione strategica all'ingresso della Vallecamonica, comincia ad essere oggetto delle mire espansionistiche di Bergamo, i cui possedimenti giungevano fino a [[Lovere]]. La città infatti è ghibellina, al contrario della guelfa [[Brescia]], motivo per cui da sempre le due erano acerrime rivali. Giovanni Brusati, impoverito dalle continue spese per gli armamenti, chiede al comune di Brescia di acquistare i suoi possedimenti presso Volpino. Al rifiuto della città, mette in vendita il castello; Bergamo non si lascia sfuggire l'occasione di acquistare senza nessun conflitto un avamposto così strategico e nel [[1126]] alcune famiglie bergamasche divengono proprietarie del castello. Tuttavia il vescovo di Brescia, accortosi troppo tardi della grave perdita, si appella ad una legge del [[1037]] che vietava la vendita di feudi senza il permesso del proprietario, chiedendo così di dichiarare nullo l'acquisto. Interpellato il pontefice [[Papa Alessandro IV|Alessandro IV]] con la richiesta di dirimere la questione, questo sancisce nel 1154 che i possedimenti del Brusati debbano essere divisi a metà tra le due città. Tuttavia Bergamo non si lascia persuadere a cedere Volpino nemmeno quando lo stesso imperatore [[Federico Barbarossa]] ribadisce la validità della legge impugnata dal vescovo di Brescia. Dopo essersi vista respingere un ambasciatore dalla città rivale, Brescia dichiara guerra. Il 10 marzo 1156 nella [[Battaglia di Palosco]], nota come ''Battaglia delle Grumore'', i bresciani hanno la meglio sui bergamaschi. Il 21 marzo [[1156]] viene firmato un accordo di pace e [[Castello di Volpino|Volpino]], [[Castello di Qualino|Qualino]] e [[Castello di Ceratello|Ceratello]] tornano al vescovo di Brescia<ref name="M. Campagnoni, p.104-113">{{cita|M. Campagnoni|pp. 104-113|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
 
====La primaseconda guerra per il [[Castello di Volpino]]====
Nel [[1159]] la contesa si riaccende. L'imperatore [[Federico Barbarossa]], intenzionato a riportare sotto il dominio ghibellino l'avamposto nella bassa Vallecamonica, scrive a Brescia dichiarandosi disposto a farsi giudice nella disputa. Il papa si oppone nettamente a questa iniziativa inviando due missive all'imperatore. Tuttavia nel [[1160]] il Barbarossa, come riporta l'''Odorici'', ''"[...]conquistò Volpino, lasciando poi che lo pigliassero i Bergamaschi"''. La conquista di Volpino è narrata anche nelle ''"Gesta di Federico I in Italia"''. Nel 1164 l'imperatore concede l'autonomia politica alla ''Comunità Federale di Vallecamonica''.<ref name="M. Campagnoni, p.113-117">{{cita|M. Campagnoni|pp. 113-117|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
Fin dall'inizio del [[XII secolo]] il castello, posto in posizione strategica all'ingresso della Vallecamonica, comincia ad essere oggetto delle mire espansionistiche di Bergamo, i cui possedimenti giungevano fino a [[Lovere]]. La città infatti è ghibellina, al contrario della guelfa [[Brescia]], motivo per cui da sempre le due erano acerrime rivali. Giovanni Brusati, impoverito dalle continue spese per gli armamenti, chiede al comune di Brescia di acquistare i suoi possedimenti presso Volpino. Al rifiuto della città, mette in vendita il castello; Bergamo non si lascia sfuggire l'occasione di acquistare senza nessun conflitto un avamposto così strategico e nel [[1126]] alcune famiglie bergamasche divengono proprietarie del castello. Tuttavia il vescovo di Brescia, accortosi troppo tardi della grave perdita, si appella ad una legge del [[1037]] che vietava la vendita di feudi senza il permesso del proprietario, chiedendo così di dichiarare nullo l'acquisto. Interpellato il pontefice [[Papa Alessandro IV|Alessandro IV]] con la richiesta di dirimere la questione, questo sancisce nel 1154 che i possedimenti del Brusati debbano essere divisi a metà tra le due città. Tuttavia Bergamo non si lascia persuadere a cedere Volpino nemmeno quando lo stesso imperatore [[Federico Barbarossa]] ribadisce la validità della legge impugnata dal vescovo di Brescia. Dopo essersi vista respingere un ambasciatore dalla città rivale, Brescia dichiara guerra. Il 10 Marzo 1156 nella [[Battaglia di Palosco]], nota come ''Battaglia delle Grumore'', i bresciani hanno la meglio sui bergamaschi. Il 21 marzo [[1156]] viene firmato un accordo di pace e Volpino, Qualino e Ceratello tornano al vescovo di Brescia<ref name="M. Campagnoni, p.104-113">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 104-113</ref>.
 
====La secondaterza guerra per il [[Castello di Volpino]]====
Pochi anni dopo la disputa si riapre nuovamente. [[Brescia]] continua a rivendicare il legittimo possesso del feudo, al quale [[Bergamo]] non intende minimamente rinunciare. I bresciani si alleano con [[Milano]], mentre gli avversari stringono patti con [[Cremona]], [[Pavia]], [[Parma]], [[Lodi]] e [[Tortona]]. Il 7 luglio presso [[Cividate al Piano]] ha luogo la sanguinosa [[Battaglia di Rudiano]], rimasta alla memoria come ''Battaglia della Malamorte'', nella quale Brescia ha la meglio. La contesa viene affidata dunque all'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] il quale, dopo aver sentito le parti, stabilisce che [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], [[Qualino]] e [[Ceratello]] devono tornare di proprietà bresciana. L'accordo definitivo viene raggiunto il 3 agosto [[1198]], quando si decide che i castelli di Ceratello e Qualino spettano a Brescia, mentre quello di Volpino deve essere distrutto, lasciando la porzione superiore del paese a Brescia e quella inferiore a Bergamo. Il castello viene distrutto tra il [[1198]] e il [[1199]]<ref name="M. Campagnoni, p.118-126">{{cita|M. Campagnoni|pp. 118-126|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}</ref>.
Nel [[1159]] la contesa si riaccende. L'imperatore [[Federico Barbarossa]], intenzionato a riportare sotto il dominio ghibellino l'avamposto nella bassa Vallecamonica, scrive a Brescia dichiarandosi disposto a farsi giudice nella disputa. Il papa si oppone nettamente a questa iniziativa inviando due missive all'imperatore. Tuttavia nel [[1160]] il Barbarossa, come riporta l'''Odorici'', ''"[...]conquistò Volpino, lasciando poi che lo pigliassero i Bergamaschi"''. La conquista di Volpino è narrata anche nelle ''"Gesta di Federico I in Italia"''. Nel 1164 l'imperatore concede l'autonomia politica alla ''Comunità Federale di Vallecamonica''.<ref name="M. Campagnoni, p.113-117">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 113-117</ref>.
 
====La terza guerra per il [[Castello di Volpino]]====
Pochi anni dopo la disputa si riapre nuovamente. [[Brescia]] continua a rivendicare il legittimo possesso del feudo, al quale [[Bergamo]] non intende minimamente rinunciare. I bresciani si alleano con [[Milano]], mentre gli avversari stringono patti con [[Cremona]], [[Pavia]], [[Parma]], [[Lodi]] e [[Tortona]]. Il 7 luglio presso [[Cividate al Piano]] ha luogo la sanguinosa [[Battaglia di Rudiano]], rimasta alla memoria come ''Battaglia della Malamorte'', nella quale Brescia ha la meglio. La contesa viene affidata dunque all'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] il quale, dopo aver sentito le parti, stabilisce che [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], [[Qualino]] e [[Ceratello]] devono tornare di proprietà bresciana. L'accordo definitivo viene raggiunto il 3 agosto [[1198]], quando si decide che i castelli di Ceratello e Qualino spettano a Brescia, mentre quello di Volpino deve essere distrutto, lasciando la porzione superiore del paese a Brescia e quella inferiore a Bergamo. Il castello viene distrutto tra il [[1198]] e il [[1199]]<ref name="M. Campagnoni, p.118-126">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 118-126</ref>.
 
====La divisione finale del paese====
 
Dopo la fine della guerra l'accordo sembra nuovamente vacillare. I bergamaschi infatti ritengono l'accordo quasi unicamente favorevole alla rivale e nei territori confinanti ci sono ancora piccoli scontri, possibile preludio di un altro conflitto. [[Brescia]], dunque, decide di stabilire un nuovo accordo più solido e il 7 giugno [[1219]] i consoli delle due città, riuniti nella località [[Pizzo (Costa Volpino)|Pizzo]], al confine con [[Pisogne]], sanciscono la definitiva divisione in Volpino Superiore, bresciana, e Volpino inferiore, di proprietà bergamasca<ref name="M. Campagnoni, p.127-128">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''127-128|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op}}. cit., p. 127-128</ref>.
 
====Il castello dalla distruzione ad oggi====
[[File:Veduta di Volpino (Gianmaria Barone).jpg|thumb|La cava nel luogo in cui sorgeva il castello]]
A lato del castello, posto sulla collina antistante il borgo del paese, viene costruita nel IX-X secolo la [[Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Costa Volpino)|chiesa parrocchiale]], dedicata a [[Santo Stefano]]. Successivamente, in conseguenza all'aumento demografico, nel [[1712]] iniziano i lavori della nuova parrocchiale la quale viene inaugurata il 26 dicembre [[1756]]. Attorno alla vecchia parrocchiale viene ampliato il già preesistente cimitero ed essa ne diviene dunque la cappella. Questa viene demolita fra il [[1838]] e il [[1840]]. Nel [[1924]] l'area viene interamente ceduta per l'estrazione della [[volpinite]].
 
Le ultime testimonianze fotografiche della presenza di ruderi sulla collina di [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] risalgono ad alcune fotografie del [[1926]], nelle quali si possono apprezzare i resti di un muro di cinta<ref name="M. Campagnoni, p.398-401">{{cita|M. Campagnoni|pp. 398-401|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
A lato del castello, posto sulla collina antistante il borgo del paese, viene costruita nel IX-X secolo la chiesa parrocchiale, dedicata a [[Santo Stefano]]. Successivamente, in conseguenza all'aumento demografico, nel [[1712]] iniziano i lavori della nuova parrocchiale la quale viene inaugurata il 26 dicembre [[1756]]. Attorno alla vecchia parrocchiale viene ampliato il già preesistente cimitero ed essa ne diviene dunque la cappella. Questa viene demolita fra il [[1838]] e il [[1840]]. Nel [[1924]] l'area viene interamente ceduta per l'estrazione della [[volpinite]].
 
Le ultime testimonianze fotografiche della presenza di ruderi sulla collina di [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] risalgono ad alcune fotografie del [[1926]], nelle quali si possono apprezzare i resti di un muro di cinta<ref name="M. Campagnoni, p.398-401">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 398-401</ref>.
 
Nel Novecento la collina è progressivamente sparita per l'attività della cava ed oggi è totalmente scomparsa. La cava, oggi chiusa, è stata interessata nel 2016 da un progetto di realizzazione di una nuova strada che colleghi la parte bassa del paese con il borgo. Questa sarà presumibilmente inaugurata entro il [[2017]]<ref>{{cita web|url=http://www.teleboario.it/tbnews/prende-forma-la-nuova-strada-di-collegamento-con-volpino/|titolo=La nuova strada per Vopino|accesso=16 settembre 2020|dataarchivio=13 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171213211745/http://www.teleboario.it/tbnews/prende-forma-la-nuova-strada-di-collegamento-con-volpino/|urlmorto=sì}}</ref>. La strada è stata inaugurata nel settembre 2019.<ref>{{cita web|url=http://teleboario.it/tbnews/costa-volpino-inaugurata-la-nuova-strada-di-volpino/|titolo=Inaugurata la nuova strada di Volpino|accesso=16 settembre 2020|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== I Visconti e i Malatesta ===
 
Dal [[1337]] il territorio di Costa Volpino passa sotto il dominio dei [[Visconti]]. In questo secolo il paese vede il passaggio di ben tre imperatori: tra il [[1308]] e il [[1313]] transita da Volpino, la località allora più importante della attuale Costa Volpino, [[Enrico VII di Lussemburgo]]; nel [[1327]] è la volta di [[Lodovico il Bavaro]], diretto a Milano; infine [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] fa il suo passaggio in questi territori nel [[1355]]<ref name="M. Campagnoni, p.135">{{cita|M. Campagnoni,|p. ''135|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 135}}</ref>.
 
Dal [[1403]] Volpino e la Costa passano sotto il dominio dei guelfi [[Malatesta]]. Nel [[1407]] [[PandolfinoPandolfo III Malatesta]] promuove Volpino fra le sue roccaforti più strategiche e unisce la Costa a [[Lovere]]. Queste due il 12 aprile [[1413]] chiedono di tornare sotto il dominio dei ghibelllinighibellini [[Visconti]], scatenando l'ira del Malatesta, che nel [[1415]] guida personalmente una spedizione punitiva che saccheggia e occupa la Costa e Lovere; in seguito divide le due comunità e affida la prima ai guelfi della [[Val Seriana]], la seconda a quelli di [[Castro]]. Il 4 marzo [[1421]] [[Francesco Bussone]], conte di Carmagnola, in nome dei Visconti scaccia il Malatesta e riconquista la [[Lombardia]]. Il 2 novembre [[1422]] il Carmagnola giunge a Volpino e gli concede la cittadinanza bresciana. Secondo quanto riportato da alcune fonti lo stesso [[Filippo Maria Visconti]] si reca di persona in quel periodo a [[Lovere]] e a Volpino<ref name="M. Campagnoni, p.135-138">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''135-138|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 135-138}}</ref>..
 
=== La Repubblica Veneta ===
[[File:Contarini, Alvise (2.) – Capitoli e regole stabiliti per il buon governo della Communità di Costa di Volpino, 1750 – BEIC 14476583.jpg|thumb|Alvise Contarini II, ''Capitoli e regole stabiliti per il buon governo della Communità di Costa di Volpino'', 1750]]
 
Nel [[1427]] [[Filippo Maria Visconti]] viene sconfitto a [[MadodioMaclodio]] dai veneziani, i quali prendono possesso di [[Bergamo]] e [[Brescia]]. Il 6 dicembre dello stesso anno Volpino e Costa si sottomettono ufficialmente al provveditore di [[Venezia]]. Il 26 giugno [[1428]] i veneziani, per ingraziarsi le popolazioni locali, estendono alle località tutti i privilegi che pochi anni prima erano stati concessi alle stesse dal Visconti. Nel [[1432]] i milanesi tentano invano di riconquistare [[Lovere]] e Volpino. La riconquista, seppure temporanea, avviene il 18 settembre [[1438]]; già dal 19 luglio [[1441]], tuttavia, Volpino, Costa e Corti risultano essere destinatari di privilegi concessi dal Provveditore veneziano Dandolo. Il 17 novembre [[1453]] [[Pisogne]], Costa e Volpino giurano fedeltà a [[Milano]], dopo la conquista di [[Iseo]] da parte di [[Francesco Sforza]]. Nel [[1454]], dopo aver terminato la conquista della [[Vallecamonica]], [[Bartolomeo Colleoni]], a capo dell'esercito milaneseveneziano, transita da Volpino e Lovere. Infine, con la [[Pace di Lodi]], del 9 aprile [[1454]], Costa e Volpino tornano definitivamente sotto la [[Serenissima]]<ref name="M. Campagnoni, p.139-142">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''139-142|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 139-142.}}</ref>.
 
Dal [[1488]] annualmente si forma il ''Consiglio di [[Vicinia]]'' con sei ragionatori, un console ed un cancelliere. Essi vengono scelti con un procedimento elettivo incrociato di rappresentanti delle varie contrade: due per gli abitati di [[Branico]], [[Flaccanico]], [[Qualino]] e [[Ceratello]], uno per [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] e tre per [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]. Questi eleggono a loro volta venti rappresentanti delle sei contrade<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1001261|titolo=Lombardia Beni Culturali|accesso=3 novembre 2008}}</ref>. Viene quindi a formarsi per la prima volta una entità comunale unita, genesi dell'odierno comune di Costa Volpino, unione di tutte le comunità presenti nel territorio. Nella [[Biblioteca del Senato]] a [[Roma]] è conservata una copia dello ''Statuto del comune della Costa, da Corte e da Bolpino'' del 26 marzo [[1488]]<ref name="M. Campagnoni, p.143-144">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''143-144|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op}}. cit., p. 143-144</ref>.
 
La dominazione veneta viene interrotta per una breve parentesi tra il [[1509]] e il [[1516]], quando la [[Vallecamonica]] viene conquistata dai francesi di [[Luigi XII]]. I francesi tornano in questi territori nel [[1706]] per accamparsi nei pressi di Lovere durante le guerre di successione al trono di [[Spagna]]. Il Campagnoni racconta una curiosa leggenda relativa alla presenza delle truppe francesi: pare infatti che la località di ''Stramazzàno'', nei pressi di [[Ceratello]], debba il suo nome daad una battaglia qui combattuta nella quale 1000mille soldati transalpini ''stramazzarono'' al suolo<ref name="M. Campagnoni, p.170-171">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''170-171|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 170-171}}.</ref>.
 
Nel [[1751]] il ''Consiglio di [[Vicinia]]'' è sostituito da un ''[[Consiglio di Credenza]]'', formato da 18 membri: 6 sindaci e dodici consiglieri, provenienti due da [[Branico]], [[Qualino]], [[Flaccanico]], [[Ceratello]], uno da [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]] e tre da [[Corti (Costa Volpino)|Corti]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1001260|titolo=Lombardia Beni Culturali|accesso=3 novembre 2008}}</ref>.
 
=== La Francia giacobina ===
 
Con il [[Trattato di Campoformio]] del [[1797]] la [[Repubblica Venetadi Venezia]] cessa di esistere e i suoi territori vengono divisi fra l'[[Impero austro-ungarico]] e la [[Francia]]. La [[Lombardia]] viene dunque sottomessa al potere parigino, il quale è nel pieno del periodo repubblicano rivoluzionario. Le idee giacobine, in un primo momento accolte positivamente dalla popolazione locale, cominciano tuttavia ad apparire ben distanti dalla realtà della zona: l'esasperato anticlericalismo, la soppressione degli ordini religiosi, la confisca di beni e l'imposizione di pesanti tributi cominciano infatti a fomentare un sentimento di avversione verso i dominatori d'oltralpe.
 
Già dal [[1797]] a [[Clusone]], a [[Lovere]] e a Costa abbiamo testimonianza di bande armate antifrancesi. Nel [[1800]] il generale [[Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald]], a capo dell'esercito francese, si accampa nella frazione [[Piano (Costa Volpino)|Piano]], dove avvengono scontri con bande armate locali, delle quali alcuni esponenti saranno giustiziati a Lovere. Nel [[1809]] a [[Ponte di Legno]] scoppia una importante rivolta guidata da un tale ''Gritti'' di Costa. Un anno dopo un gruppo di ribelli nascosto in una cascina a Piano viene circondato e l'edificio viene dato alle fiamme. Sempre a Piano nel [[1814]] le truppe austriache sconfiggono quelle francesi per prendere infine possesso di queste zone<ref name="M. Campagnoni, p.171-172">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''171-172|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 171-172}}.</ref>.
 
=== Comune di Costa Volpino ===
Già nel cinquecento la località era ricordata la denominazione ''Comune della Costa, di Corte, di Volpino''<ref name="mc12">M. Campagnoni, ''Costa Volpino'', op. cit., p. 12.</ref>.
Con l'arrivo della rivoluzione francese, tra il [[1798]] ed il [[1804]] il comune prende il nome di ''Terre della Costa di Lovere''<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/luoghi/schede/1423/?a=101|titolo=Lombardia Beni Culturali|accesso=3 novembre 2008}}</ref>
Nel giugno [[1805]] viene costituito il comune di Costa di Volpino Superiore con Volpino Bresciano e Costa di Volpino inferiore, abbreviato quattro anni dopo in Costa. Il comune viene diviso per qualche mese in Costa Superiore di Volpino e Costa Inferiore di Volpino da febbraio al 14 luglio [[1816]], quando viene riunito in un unico comune denominato Volpino.
 
Il 23 ottobre [[1859]] con il regio decreto 3702 ([[Decreto Rattazzi]]) la [[Vallecamonica]] passa dalla [[Provincia di Bergamo]] alla [[Provincia di Brescia]], ad eccezione di [[Rogno]], [[Lovere]] e Costa Volpino.
 
Il 21 agosto [[1884]] il re [[Umberto I]] con decreto reale sancisce che ''"[...] veduta la deliberazione presa dal Consiglio comunale di Volpino in data 14 maggio 1884 con la quale chiede di essere autorizzato a premettere la parola "Costa" all'attuale denominazione del Comune; [...] abbiamo decretato e decretiamo articolo unico: Il comune di Volpino in provincia di Bergamo cambierà l'attuale sua denominazione con quella di Costa Volpino cominciando dal 1º ottobre 1884"''<ref name="M. Campagnoni, p.177-178">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''177-178|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 177-178}}.</ref>.
 
=== Seconda Guerra Mondiale ===
====L'incendio di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]]====
[[File:Lapide e scultura in memoria dell'incendio di Corti.jpg|thumb|Lapide e monumento in memoria dell'incendio]]
L'8 novembre [[1944]] la Frazione di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] è interessata da un vasto incendio che distrugge gran parte degli edifici del paese. L'azione punitiva avviene ad opera dei soldati della Legione Tagliamento per vendicare il ferimento di due commilitoni avvenuto qualche giorno prima ad opera di [[Bortolo Gusmeri]], detto ''Caserio'', militante della [[53ª Brigata Garibaldi "Martiri di Lovere"]] residente nell'abitato di San Rocco, al confine con [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]. A [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] nel pomeriggio dell'8 giungono più camion con a bordo i militi della Tagliamento, [[Compagnia della Camilluccia]], i quali danno fuoco all'intero abitato cominciando proprio dalla casa del ''Gusmeri''<ref name="M. Campagnoni, p.194">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 194.</ref>.
L'8 novembre [[1944]] la frazione di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] è interessata da un vasto incendio che distrugge gran parte degli edifici del paese. L'azione punitiva avviene ad opera dei militi della [[63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento"|1ª Legione d'Assalto "M" "Tagliamento"]]<ref>[http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5617 Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - Corti di Costa Volpino, 08.11.1944]</ref> per vendicare il ferimento di due commilitoni avvenuto qualche giorno prima ad opera di [[Bortolo Gusmeri]], detto ''Caserio'', militante della [[53ª Brigata Garibaldi "13 Martiri di Lovere"]] residente nell'abitato di San Rocco, al confine con [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]. A [[Corti (Costa Volpino)|Corti]] nel pomeriggio dell'8 giungono più camion con a bordo i militi della [[63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento"]], [[Compagnia della Camilluccia]], i quali danno fuoco all'intero abitato cominciando proprio dalla casa del ''Gusmeri''<ref name="M. Campagnoni, p.194">{{cita|M. Campagnoni|p. 194|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>.
Le fiamme vengono sedate solo in serata dagli stessi nazifascisti su pressione di don Luigi Martinelli, [[cappellano militare]] a [[Roma]] originario del paese<ref name="M. Campagnoni, p.195">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 195.</ref>. L'episodio, ricordato da una lapide posta nel luogo in cui l'incendio fu appiccato e da un libro<ref>{{cita web|url=http://www.rbbg.it/library/COSTA-VOLPINO/cal/novembre-1944-l-incendio-di-corti/view/2016-05-28}}</ref>, è noto come "L'Incendio di Corti".
Le fiamme vengono sedate solo in serata dagli stessi nazifascisti su pressione di don Luigi Martinelli, [[cappellano militare]] a [[Roma]] originario del paese<ref name="M. Campagnoni, p.195">{{cita|M. Campagnoni|p. 195|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>. L'episodio, ricordato da una lapide posta nel luogo in cui l'incendio fu appiccato e da un libro<ref>{{cita web|url=http://www.rbbg.it/library/COSTA-VOLPINO/cal/novembre-1944-l-incendio-di-corti/view/2016-05-28|titolo=Copia archiviata|accesso=31 gennaio 2017|dataarchivio=15 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171115082948/http://www.rbbg.it/library/COSTA-VOLPINO/cal/novembre-1944-l-incendio-di-corti/view/2016-05-28|urlmorto=sì}}</ref>, è noto come l'"Incendio di Corti".
 
Il ''Campagnoni'' ricorda un episodio curioso legato a questo avvenimento. Il giovane sacerdote don Agostino Figaroli, il quale sostituiva in quel periodo lo zio don Andrea Bettoli, cercò di salvare dalle fiamme una statua della Madonna che conservava nella propria abitazione. Durante la fuga incontrò due soldati che cercarono di fermarlo; ad essi chiese "''Risparmiate la Madonna e la Madonna risparmierà voi''". I due militi acconsentirono alla richiesta del sacerdote. Due mesi dopo la vicina caserma di [[Castro (Lombardia)|Castro]] fu colpita da un attentato da parte delle formazioni partigiane. Le cronache dell'epoca riportano che gli unici due sopravvissuti furono proprio i due soldati.<ref name="M. Campagnoni, p.195">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 195.</ref>
 
=== StemmaSimboli ===
[[File:Costa_Volpino-Gonfalone.png|150px|right]]
Lo stemma del comune viene approvato con decreto ministeriale del [[Presidente della Repubblica Italiana]] il 14 luglio [[1960]]. Presenta una banda rossa obliqua con la scritta ''VOLPINUS''; al di sopra di essa è presente un drago, stemma della ''Costa'' (ovvero l'unione delle frazioni di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]], [[Branico]], [[Qualino]], [[Flaccanico]] e [[Ceratello]]), al di sotto una volpe, simbolo della frazione [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], dalla quale anticamente dipendeva anche [[Piano (Costa Volpino)|Piano]]. Lo stemma, dunque, sancisce graficamente la fusione di tutte le sette comunità presenti nel territorio comunale<ref name="M. Campagnoni, p. 268">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 268.</ref>.
[[File:Costa Volpino-Stemma.png|150px|left]]
Lo stemma del comune è stato concesso con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 14 luglio [[1960]].<ref>{{cita web|titolo= Costa Volpino, decreto 1960-07-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3483 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.stemmiprovinciabergamo.it/comune/costa-volpino/ |titolo= Costa Volpino |sito= Stemmi dei comuni bergamaschi }}</ref>
{{citazione|[[Trinciato]], alla banda di rosso caricata della [[Motto|divisa]] in caratteri di nero VOLPINUS: al primo d'argento, al [[Drago (araldica)|drago]] alato di verde, linguato di rosso; al secondo d'azzurro alla [[Volpe (araldica)|volpe]], dalla testa rivoltata, ferma su terrazza di verde e addestrata da un monte roccioso uscente dal fianco destro dello scudo, il tutto [[al naturale]]; al capo di rosso, caricato di tre stelle (6), d'argento, poste in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Presenta una [[Banda (araldica)|banda]] rossa con la scritta ''VOLPINUS''; al di sopra di essa è presente il drago, stemma della ''Costa'' (ovvero l'unione delle frazioni di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]], [[Branico]], [[Qualino]], [[Flaccanico]] e [[Ceratello]]), al di sotto la volpe, simbolo della frazione [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]], dalla quale anticamente dipendeva anche [[Piano (Costa Volpino)|Piano]]. Lo stemma, dunque, sancisce graficamente la fusione di tutte le sette comunità presenti nel territorio comunale.<ref name="M. Campagnoni, p. 268">{{cita|M. Campagnoni|p. 268|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino}}.</ref>
 
Il gonfalone è un drappo trinciato di bianco e di azzurro.
=== Feudatari locali ===
Famiglie che hanno ottenuto l'[[vescovo di Brescia|infeudazione vescovile]] dell'abitato:
 
{| class="wikitable" style="width:40%;"
|- bgcolor="#efefef"
| align="center" | '''Famiglia'''
| align="center" width=20%| '''Stemma'''
| align="center" | '''Periodo'''
|-
|align="center" | Brusati
|
| align="center" | [[XII secolo]] - ?
|-
|align="center" | Ronchi
| [[File:Blasone Ronchi.jpg|27px|center]]
| align="center" | [[1415]] - ?
|}
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre [[2010]] la popolazione straniera residente era di 1.200 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
{| class="wikitable"
|-
! Paese di provenienza !! Abitanti !! Percentuale
|-
| [[Marocco]] || 297 || 3,18%
|-
| [[Romania]] || 241 || 2,58%
|-
| [[Bosnia ed Erzegovina]] || 217 || 2,33%
|-
| [[Albania]] || 108 || 1,16%
|}
 
# [[Marocco]], 297
=== Tradizioni e folklore ===
# [[Romania]], 241
Gli [[scotöm]] sono nel [[dialetto bergamasco]] dei [[soprannomi]] o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Ogni frazione del paese ne ha uno o più.
# [[Bosnia ed Erzegovina]], 217
# [[Albania]], 108
 
=== Religione ===
Costa Volpino ha 5 parrocchie:<ref>{{cita web|url=http://www.diocesi.brescia.it/parrocchie-brescia|titolo=Copia archiviata|accesso=31 gennaio 2017|dataarchivio=9 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170109172304/http://www.diocesi.brescia.it/parrocchie-brescia|urlmorto=sì}}</ref>
:
* Beata Vergine della Mercede nella frazione di [[Piano (Costa Volpino)|Piano]];
* Sant'Ambrogio nella frazione di [[Qualino]];
* Sant'Antonio Abate nella frazione di [[Corti (Costa Volpino)|Corti]];
* Santo Stefano Protomartire nella frazione di [[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]];
* San Giorgio nella frazione di [[Ceratello]].
Tuttavia da qualche anno le parrocchie di Corti, Piano e Volpino sono amministrate da un unico parroco, nell'ottica di una futura unità pastorale. Lo stesso discorso vale anche per le parrocchie di Ceratello e Qualino.
 
Sebbene in [[provincia di Bergamo]], le [[parrocchia|parrocchie]] di Costa Volpino fanno riferimento alla [[diocesi di Brescia]].
 
== Persone legate a Costa Volpino ==
* [[Mario Giovanni Guerriero Ruffini]], politico ed europarlamentare
* [[Giacomo Agostini]], motociclista
* [[Giovanni da Volpino|Johannes de Volpino]], pittore del [[XV secolo]]
* [[Angelo Baiguini]], speaker radiofonico
* [[Luca Belingheri]], calciatore centrocampista della [[Unione Sportiva Cremonese|Cremonese]]
* [[Ignazio Nicoli]], pittore
* [[Giorgio Paglia]], partigiano
* [[Riccardo Roveda]], pluridecorato asso dell'aviazione italiana
* [[Giacomo Vender]], ''presbitero e partigiano''
* [[Martino Campagnoni]], sacerdote e scrittore di diversi libri su Costa Volpino e sulle tradizioni e cultura locali
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Il comune di Costa Volpino è l'insieme di sette frazioni:
* ''[[Corti (Costa Volpino)|Corti]]'' (sede comunale)
* ''[[Branico]]''
* ''[[Ceratello]]''
* ''[[Corti (Costa Volpino)|Corti]]''
* ''[[Flaccanico]]''
* ''[[Piano (Costa Volpino)|Piano]]''
* ''[[Qualino]]''
* ''[[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]''
 
===Località===
Nella frazione [[Piano (Costa Volpino)|Piano]] è presente il centro abitato della località [[Pizzo (Costa Volpino)|Pizzo]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Fra il [[1901]] e il [[1917]] Costa Volpino ha disposto di più fermate posta lungo la [[tranvia Lovere-Cividate Camuno]].
 
Nel territorio comunale transita la [[Strada statale 42 del Tonale e della Mendola]]. Fino agli anni Novanta essa percorreva tutta via Nazionale dalla località Bersaglio, al confine con Lovere, sino alla località Rondinera, al confine con Rogno. Il 21 marzo [[1997]] viene inaugurata una galleria passante sotto le frazioni di Branico, Corti e Volpino che devia il traffico fino ad allora passante per il centro cittadino<ref name="M. Campagnoni, p. 217-218">{{cita|M. Campagnoni,|pp. ''217-218|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 217-218}}.</ref>.
 
Costa Volpino dispone presso la località ''Bersaglio'' di un porto sul [[Lago d'Iseo]]. Nel febbraio [[2003]] ha preso servizio nella Flotta di navigazione del lago d'Iseo la motonave ''Costa Volpino''.
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">{{cita|M. Campagnoni,|p. ''324|Campagnoni2011|titolo=Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324}}.</ref>
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Commissario Prefettizio]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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|Sinistra-Lista civica
|[[Sindaco]]
|<ref name="elezionistorico.interno.it">{{cita web|httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/}}</ref>
}}
 
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|Centrosinistra-Liste civiche
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|http://name="elezionistorico.interno.it"/}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
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|[[Casa delle Libertà]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|http://name="elezionistorico.interno.it"/}}</ref>
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{{ComuniAmminPrec
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|[[Commissario Prefettizio]]
|<ref name="M. Campagnoni, p. 324">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 324.</ref>
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{{ComuniAmminPrec
|6 giugno [[2016]]
| 4 ottobre [[2021]]
| in carica
| Mauro Bonomelli
|[[Lista civica]] ''Costa Volpino Cambia''
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|urlname=http://www."tuttitalia.it" /lombardia/26-costa-volpino/51-amministrazione/}}</ref>
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{{ComuniAmminPrec
|4 ottobre [[2021]]
| in carica
| Federico Baiguini
|[[Lista civica]] ''Costa Volpino Cambia''
|[[Sindaco]]
|<ref name="tuttitalia.it">{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/26-costa-volpino/51-amministrazione/}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Curiosità Sport ==
A Costa Volpino ha sede il ''Moto Club Costa Volpino'', storica associazione sportiva fondata il [[1º maggio]] [[1959]] da don Giacomo Mognetti<ref>{{cita web|url=http://www.motoclubcostavolpino.it/chi_siamo.html|titolo=Il Moto Club Costa Volpino|accesso=04.08.2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130419053813/http://www.motoclubcostavolpino.it/chi_siamo.html|dataarchivio=19 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref>. Sotto i colori del ''Moto Club Costa Volpino'' nel [[1961]] esordisce nella sua prima competizione agonistica il campione mondiale [[Giacomo Agostini]]<ref>{{cita web|url=http://www.motoclubcostavolpino.it/giacomo_agostini.html|titolo=Giacomo Agostini|accesso=04.08.2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181029013418/http://www.motoclubcostavolpino.it/giacomo_agostini.html|dataarchivio=29 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
*Le località di ''Volci'' ([[Volpino (Costa Volpino)|Volpino]]) e di ''Cort'' ([[Corti (Costa Volpino)|Corti]]) sono menzionate in uno schizzo del [[lago d'Iseo]] e dei paesi limitrofi relizzato da [[Leonardo da Vinci]] per il servizio di spionaggio del [[Duca di Milano]]. Lo schizzo è conservato presso il [[castello di Windsor]]<ref name="M. Campagnoni, p.155">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 155.</ref>.
 
* Per alcuni anni attorno alla metà del [[XVIII secolo]] [[Mary Wortley Montagu]], nota scrittrice, poetessa ed aristocratica inglese, ha vissuto in una villa in località ''Aria Libera'' a [[Corti (Costa Volpino)|Corti]]. l'edificio è tutt'ora noto come "Villa Lady Wortley"<ref name="M. Campagnoni, p. 217-218">M. Campagnoni, ''Terra di Confine: Costa Volpino'', op. cit., p. 217-218.</ref>. Il comune di Costa Volpino ha intitolato alla sua memoria una via.
 
* L'8 ottobre [[2005]] Costa Volpino è entrato nel Guinness dei Primati per la realizzazione della polenta più grande del mondo, realizzata durante la tipica sagra ''Una Festa che non finisce Mais''. Infatti con la realizzazione di una polenta di 3410 kg ha battuto il precedente record che si fermava a 2700 kg.<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/08_polenta/}}</ref>
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Campagnoni| nome= Martino | titolo= Costa Volpino| editore=F.lli Ferrari| città= Clusone | anno= 1976}} {{NoISBN|cid= Campagnoni1976}}
* {{cita libro | cognome= Campagnoni| nome= Martino | titolo= Terra di confine: Costa Volpino| editore=Novecento Grafico| città=Bergamo | anno= Dicembre 2011}} {{NoISBN|cid= Campagnoni2011}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Costa Volpino|n=Costa Volpino}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/luoghi/schede/1423/?a=20341|titolo=Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali}}
 
{{Provincia di Bergamo}}
{{Lago d'Iseo}}
{{Comuni della provincia di Bergamo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Bergamo|Lombardia|Val Camonica}}
 
[[Categoria:Costa Volpino| ]]