Livorno: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua
{{Divisione amministrativa
|
|Nome ufficiale =
|Panorama = Livorno, veduta aerea 2015.jpg
|Didascalia = Veduta aerea del centro
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Toscana
|Divisione amm grado 2 = Livorno
|Amministratore locale = [[Luca Salvetti]]
|Partito = [[indipendente]] di [[centro-sinistra]]<ref>{{Cita web |url=https://www.open.online/2019/06/10/livorno-un-giornalista-chiude-la-parentesi-grillina-chi-e-il-nuovo-sindaco-luca-salvetti/ |titolo=Chi è il nuovo sindaco Luca Salvetti |data=10 giugno 2019 |accesso=12 giugno 2019}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.corriere.it/elezioni-2019/notizie/ballottaggio-livorno-2019-primi-dati-d9db4ab6-8ae2-11e9-8cb9-71380e59e070.shtml?refresh_ce-cp |titolo=Ballottaggio Livorno 2019 |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |accesso=12 giugno 2019}}</ref>
|Data elezione = 11-6-2019
|Data rielezione = 13-6-2024
|Data istituzione =
|
|Sottodivisioni = [[Castellaccio]], [[Isola di Gorgona|Gorgona]], [[Limoncino (Livorno)|Limoncino]], [[Quercianella]], [[Valle Benedetta]]
|Divisioni confinanti = [[Collesalvetti]], [[Pisa]] ([[Provincia di Pisa|PI]]), [[Rosignano Marittimo]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1408
<!--|Diffusività=alta-->|Nome abitanti = livornese, livornesi<ref name=etnici>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 284.</ref>; labronico, labronici<ref name=etnici/>
|Patrono = [[Giulia di Corsica]]
|Festivo = 22 maggio
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Livorno (province of Livorno, region Tuscany, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Livorno all'interno dell’omonima provincia
}}
'''Livorno''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/liˈvorno/|it}}<ref>{{dipi|Livorno}}</ref>, {{link audio|It-Livorno.ogg|audio}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Livorno|omonima provincia]] in [[Toscana]].
[[Comuni della Toscana|Terza]]<ref name="Comuni toscani per popolazione">{{Cita web|url=http://www.tuttitalia.it/toscana/19-comuni/popolazione/|titolo=Comuni della Toscana per popolazione|sito=Tuttitalia.it-IT|accesso=22 novembre 2017}}</ref> [[Titolo di città in Italia|città]] della regione per popolazione (dopo [[Firenze]] e [[Prato (Italia)|Prato]]), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di [[Pisa]] e [[Collesalvetti]] costituisce, inoltre, un vertice di un "triangolo industriale"<ref>{{Cita testo |titolo=Livorno 1993. Lineamenti per il Nuovo Piano Regolatore Generale. Indirizzi Programmatici dell'Amministrazione e Proposte dei Progettisti |volume=supplemento a "CN Comune Notizie" |numero=4 |data=giugno 1993}}</ref>.
È situata lungo la costa del [[Mar Ligure]]<ref>{{Cita web |editore=[[Touring Club Italiano]] |url=http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/dove-il-confine-tra-il-mar-ligure-e-il-tirreno |titolo=I confini del Mar Ligure |accesso=15 gennaio 2021}}</ref> ed è uno dei più importanti [[Porto di Livorno|porti]] italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico. Centro industriale di rilevanza nazionale, è però da tempo in declino<ref>{{cita web |url=http://www.greenreport.it/_archivio2011/?page=default&id=17838 |titolo=Industria in declino: per Livorno e Piombino la Regione chiede al Governo il riconoscimento di area di crisi complessa |accesso=11 luglio 2013 |dataarchivio=29 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029202956/http://www.greenreport.it/_archivio2011/?page=default&id=17838 |urlmorto=sì }}</ref><ref>Aldo Cecchella, ''Il declino industriale nelle province di Lucca, Pisa e Livorno'', Centro Studi Economico-Finanziari tra le Provincie di Livorno, Lucca e Pisa, 1995.</ref>, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa"<ref>{{cita web |editore=Ministero dello Sviluppo Economico|url=http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/interventi-settoriali-ambientali-e-in-aree-di-crisi/livorno-area-di-crisi-industriale |titolo=Aiuti per area di crisi industriale: polo produttivo dell'area costiera livornese |accesso=21 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180322021135/http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/interventi-settoriali-ambientali-e-in-aree-di-crisi/livorno-area-di-crisi-industriale |urlmorto=sì}}</ref>.
Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più recente<ref>L. Moni, ''La costruzione di una città portuale: Livorno'', Livorno 2002, p. 9.</ref><ref>''Rivista geografica italiana'', volume 65, 1958, p. 197.</ref>, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai [[Bombardamenti su Livorno|massicci bombardamenti]] della [[seconda guerra mondiale]] e alla successiva ricostruzione.
La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei [[Medici]] prima e dei [[Asburgo-Lorena di Toscana|Lorena]] in seguito, fu un importante [[Porto franco (economia)|porto franco]] frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati<ref>Per esempio Livorno fu la prima sede consolare degli [[Stati Uniti d'America]] nella penisola italiana. Si veda S. Di Giacomo, ''Dall'Atlantico al Mediterraneo: i rapporti commerciali e diplomatici tra gli Stati Uniti e Livorno, 1831-1860'', Soveria Mannelli (Catanzaro) 2004, p. 21.</ref> e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali [[Chiese di Livorno|chiese]] e [[Cimiteri di Livorno|cimiteri]] nazionali, [[Palazzi di Livorno|palazzi]], [[Ville di Livorno|ville]] e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. La vocazione internazionale portò a identificare la città come ''Leghorn'' nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ''Livourne'' in [[Francia]], ''Liorna'' in [[Spagna]], ecc., analogamente alle più importanti capitali di Stato dell'epoca<ref>N. Harris, ''Livorno e l'Italia. Due paesi a confronto'', in ''Editori, tipografi e lumi. La stampa a Livorno dal 1644 al 1830'', Livorno 2012, p. 27.</ref>.
Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balneari|stabilimenti balneari]] e [[Stabilimento termale Acque della Salute|termali]], che conferirono alla città l'appellativo di ''[[Montecatini Terme|Montecatini]] al mare''<ref>G. Targioni Tozzetti, A. Borsi (a cura di), ''Liburni Civitas'', rist. anast. 1906, San Giovanni in Persiceto (Bologna), Editrice Nuova Fortezza, 1984, p. 136.</ref>.
Livorno è sede dell'[[Accademia navale]] della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]], del comando e di due reggimenti della [[Brigata paracadutisti "Folgore"]] dell'[[Esercito Italiano]], del [[1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania"]], del [[9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"]] inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del [[Gruppo di intervento speciale]] dei [[Carabinieri]]; inoltre, è sede di [[Zona marittima|direzione marittima]] del [[Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{vedi anche|Colline Livornesi|Piana di Pisa}}
[[File:Costa livorno.jpg|thumb|La costa tra Livorno e [[Quercianella]]]]
Il comune di Livorno ha una superficie di {{M|104,79|ul=km2}}<ref name="Innocenti, 12">P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', Livorno 2004, p. 12.</ref>.
La città si trova a tre metri sul livello del mare (quota in [[Piazza Grande (Livorno)|piazza del Municipio]]). Non vi sono corsi d'acqua rilevanti, a parte alcuni piccoli torrenti ([[Torrente Chioma|Chioma]], [[Rio Ardenza]], [[Rio Cigna]], [[Rio Maggiore (Livorno)|Rio Maggiore]], [[Ugione|Torrente Ugione]]). Il terreno è generalmente pianeggiante, salvo elevarsi a est e a sud, dove ha inizio il sistema della Colline Livornesi (quota massima 462 metri sul livello del mare presso il [[Poggio Lecceta]])<ref name="Innocenti, 12" />. Conseguentemente anche la costa, che da Marina di [[Carrara]] a [[Piombino]] è sempre bassa, si alza quasi a picco sul mare, nella zona detta del ''[[Lungomare di Livorno#Il Romito|Romito]]''.
Il territorio comunale di Livorno comprende anche l'[[isola di Gorgona]] e le [[Secche della Meloria]], facenti parte del [[Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano]].
L'isola di Gorgona ha una superficie di {{M|220|u=ha}} e si trova a {{M|37|u=km}} dalla costa labronica.
Dal punto di vista [[Geologia|geologico]] il territorio livornese e i suoi dintorni sono caratterizzati da numerosi materiali come le [[Arenaria|arenarie]] e i [[Gabbro|gabbri]]<ref>M. Pozzana (a cura di), ''Livorno, la costruzione di un’immagine. Paesaggi e giardini'', Cinisello Balsamo 2002, p. 128.</ref>; in particolare, le colline alle spalle della città presentano terre dalla intensa tonalità rossa; più in basso, la [[Pietra panchina|panchina livornese]] è formata da [[calcarenite]] color ocra. La parte settentrionale del comune fa invece parte della pianura alluvionale dell'[[Arno]].
Il comune è classificato, allo stesso modo della maggior parte dei comuni toscani, con grado di [[Sismologia|sismicità]] 9 (categoria 2), con il territorio comunale che è stato anche l'[[epicentro]] di alcuni [[Terremoto|terremoti]]. Il 5 aprile 1646 l'evento sismico raggiunse la [[Magnitudo (geologia)|magnitudo]] 5,17 della [[scala Richter]] e il VII grado della [[scala Mercalli]]; il 27 gennaio 1742 il sisma ebbe una magnitudo 5,15 e il VI-VII grado d'intensità; l'8 gennaio 1771 il terremoto raggiunse la magnitudo 5,03 e il VI-VII grado d'intensità; il 3 aprile 1814 si ebbe la magnitudo 5,22 e il VI-VII grado d'intensità<ref>{{cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/terremoto.php?visualizzazione=svg|titolo=Stucchi et al. (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, INGV|accesso=18 aprile 2009}}</ref>.
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: "zona 3"<ref>{{Cita web|url = https://www.regione.toscana.it/-/classificazione-sismica-della-toscana
|titolo = Classificazione sismica della Toscana - Deliberazione GRT n. 421 del 26.05.2014 - ALLEGATO 1 AGGIORNAMENTO DELLA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DELLA REGIONE TOSCANA 2014|autore = Regione Toscana|sito = regione.toscana.it|data = 25 maggio 2014|formato = pdf|p = 6|citazione = Con Deliberazione GRT n. 421 del 26.05.2014, (pubblicata sul BURT n. 22 del 04.06.2014 Parte Seconda), è stata approvata la classificazione sismica regionale, l'elenco dei comuni (allegato 1) e mappa (allegato 2)|accesso = 10 novembre 2023
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20230206012110/https://www.regione.toscana.it/-/classificazione-sismica-della-toscana|urlmorto = no}}</ref><ref>{{Cita news
|autore = Enrico Paradisi|url = https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2016/09/05/news/ecco-la-mappa-del-rischio-sismico-a-livorno-1.14065584|titolo = Livorno, ecco la mappa del rischio sismico in città|pubblicazione = Il Tirreno|data = 5 settembre 2016|accesso = 10 novembre 2023|citazione = In dettaglio le caratteristiche dei terreni zona per zona: le nuova costruzioni e le ristrutturazioni dovranno tenerne conto|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20231110133257/https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2016/09/05/news/ecco-la-mappa-del-rischio-sismico-a-livorno-1.14065584|urlmorto = no}}</ref>
<!-- {{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|titolo=Classificazione sismica sul sito della Protezione Civile|accesso=3 gennaio 2013|urlarchivio=https://archive.is/20150530195216/http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|urlmorto=sì}} -->
=== Clima ===
{{vedi anche|Clima della Toscana|Stazione meteorologica di Livorno Istituto Nautico}}
Il clima della città è di tipo [[Clima mediterraneo|mediterraneo]], con estati mitigate dalla brezza marina (massima assoluta di {{M|38.5|ul=°C}} registrata dal [[Consorzio LaMMA|Lamma]] nel luglio 1986) e inverni miti (minima storica di {{M|-7|u=°C}} registrata dal Lamma nel gennaio 1985). Le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono concentrate principalmente in [[primavera]] (massimo secondario) e [[autunno]]<ref>{{cita web|url=http://www.lamma.rete.toscana.it/clima-e-energia/climatologia/clima-livorno|titolo=Dati climatologici del Lamma|accesso=18 aprile 2009}}</ref>. Tuttavia sono presenti differenze: sulla zona costiera, le precipitazioni annuali medie rilevate dal Mareografo si aggirano sui {{M|700|u=mm}}, mentre la stazione della [[Valle Benedetta]] ({{M|300|u=m slm}}) in collina, rileva una media che oscilla tra {{M|800|and|1000|u=mm}} annui<ref>{{Cita web|url=https://www.sir.toscana.it/consistenza-rete|titolo=SIR -DATI / Archivio storico|accesso=14 luglio 2022}}</ref>.
Rare le nevicate: Livorno ha una media di giorni di neve inferiori a uno e accumuli inferiori a {{M|5|u=cm}} ogni anno;<ref>{{cita libro|curatore1=Tomaso Gazzolo|curatore2=Mario Pinna|wkcuratore2=Mario Pinna|titolo=La nevosita in Italia nel quarantennio 1921-1960: gelo, neve e manto nevoso|città=Roma|editore=Istituto Poligrafico dello Stato|anno=1973|sbn=SBL\0566591}}</ref> in pochissimi casi le nevicate sono copiose (nel 2012 raggiunti quasi i {{M|30|u=cm}}); talvolta si verificano nevicate miste a pioggia nelle zone collinari o più interne, con piccoli o assenti accumuli. Sulle [[Colline Livornesi]], in particolare [[Gabbro (Rosignano Marittimo)|Gabbro]] e Valle Benedetta, solitamente {{Senza fonte|almeno una volta all'anno}} si verificano precipitazioni nevose con modesti accumuli.
{{ClimaAnnuale
|nome= Livorno
| tempmax01 = 11
| tempmax02 = 12
| tempmax03 = 15
| tempmax04 = 17
| tempmax05 = 21
| tempmax06 = 25
| tempmax07 = 29
| tempmax08 = 28
| tempmax09 = 26
| tempmax10 = 21
| tempmax11 = 16
| tempmax12 = 12
| tempmin01 = 6
| tempmin02 = 6
| tempmin03 = 7
| tempmin04 = 10
| tempmin05 = 14
| tempmin06 = 17
| tempmin07 = 21
| tempmin08 = 20
| tempmin09 = 18
| tempmin10 = 13
| tempmin11 = 8
| tempmin12 = 7
| pioggia01 = 59
| pioggia02 = 64
| pioggia03 = 64
| pioggia04 = 69
| pioggia05 = 59
| pioggia06 = 39
| pioggia07 = 15
| pioggia08 = 29
| pioggia09 = 70
| pioggia10 = 90
| pioggia11 = 95
| pioggia12 = 75
}}
* [[Classificazione climatica]]: "zona D", 1408 GG
* [[Diffusività atmosferica]]: "alta", Ibimet CNR 2002
== Origini del nome ==
Il toponimo potrebbe essere ricondotto a un nome personale etrusco *''Leprnal''/''Lebĕrna'',<ref>{{cita libro|autore=Silvio Pieri|wkautore=Silvio Pieri|titolo=Toponomastica della Valle dell'Arno|città=Roma|editore=Tipografia della Reale Accademia dei Lincei|anno=1919|p=36|sbn=UFI0219040}}</ref> oppure ''Liburna''/''Liburnānu'',<ref>{{cita libro|autore=Silvio Pieri|titolo=Toponomastica della Toscana Meridionale (valli della Fiora, dell'Ombrone, della Cecina e fiumi minori) e dell'Arcipelago Toscano|curatore1=Gino Garosi|curatore2=Giuliano Bonfante|wkcuratore2=Giuliano Bonfante|città=Siena|editore=Accademia Senese degli Intronati|anno=1969|p=25|sbn=TO0\0396324}}</ref> a cui si possono accostare gli antroponimi latini ''Liburnius'', ''Leburna'' o ''Leburnius'', oppure in qualche relazione con il latino ''liburna'', nel senso di "imbaracazione tipo brigantino" o "feluca".<ref name="utet">{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=420|isbn=88-02-07228-0}}</ref>
Un'altra ipotesi è che il termine abbia relazione con la parola del francese antico ''libe'', che si usava per indicare un blocco di pietra da lavorare, come, appunto, quelle estratte sulle scogliere di Livorno. Alla radice prelatina ''lib-'' si sarebbe poi aggiunto il suffisso ''–orna'', oppure ''-orno''.<ref name="ciccone">{{cita pubblicazione|autore=Gaetano Ciccone|titolo=Livorno: il mistero del nome. Studio sulla toponomastica livornese|rivista=Il Pentagono|città=Livorno|data=novembre 2009|pp=14-15|url=http://www.livornocomeera.it/medioevo/Millennio/Livorno%20il%20mistero%20del%20nome.pdf|accesso=31 gennaio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200923055658/http://www.livornocomeera.it/medioevo/Millennio/Livorno%20il%20mistero%20del%20nome.pdf}}</ref>
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Livorno}}
=== Dalle origini al XVIII secolo ===
[[File:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 13.jpg|upright=0.9|thumb|[[Monumento dei Quattro mori|Statua di Ferdinando I]], ritenuto il fondatore della città]]
Le origini di Livorno sono ignote e si perdono nelle leggende e nella mitologia, ma certamente il sito era frequentato sin dall'epoca [[Preistoria|preistorica]], come documentato da numerosi reperti archeologici, quali cuspidi di freccia, lamine usate come coltelli, raschiatoi e punteruoli. Nelle campagne intorno alla città furono rinvenuti anche oggetti d'epoca [[Etruschi|etrusca]] e [[Civiltà romana|romana]], a testimoniare la frequentazione del sito.<ref>P. Vigo, ''Livorno'', Bergamo, 1915, pp. 15-24.</ref>
Già nel I secolo a.C. [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] nella lettera al fratello Quinto («…''ut aut Labrone aut Pisis conscenderet. Tu, mi frater, simul et ille venerit, primam navigationem''…»)<ref>{{Cita testo |url=http://books.google.it/books?id=5yoTAAAAQAAJ&pg=PA346&lpg=PA346&dq=III.+Id.+April.,+ut+aut+Labrone+aut+Pisis+conscenderet.+Tu,+mi+frater,+simul+et+ille+venerit,+primam+navigationem&source=bl&ots=XEE941I0Vj&sig=O34XwISgxFv87cSi3kA84B1OlxM&hl=it&sa=X&ei=yaMfUMPQIYfysgbwgoHgCw&ved=0CFsQ6AEwBw#v=onepage&q=III.%20Id.%20April.%2C%20ut%20aut%20Labrone%20aut%20Pisis%20conscenderet.%20Tu%2C%20mi%20frater%2C%20simul%20et%20ille%20venerit%2C%20primam%20navigationem&f=false |titolo=M. Tullii Ciceronis epistolae ad Atticum: ad Quintum fratrem et quae vulgo ad familiares dicuntur |accesso=6 agosto 2012}}</ref> cita il nome di [[Labrone]], a testimonianza che il territorio era abitato stabilmente sin dai tempi antichi. L'aggettivo ''labronico'' è tutt'oggi comunemente utilizzato come sinonimo di ''livornese''<ref>{{cita libro|nome1=Giacomo|cognome1=Devoto|nome2=Giancarlo|cognome2=Oli|titolo=Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana 2013|anno=2012|editore=Mondadori Education|città=Firenze|isbn= 978-88-00-50028-9}}</ref>.
Il toponimo ''Livorna'', originaria variante di quello che già a partire dal XIV secolo<ref name="ciccone"/> diventerà "Livorno", appare per la prima volta in un documento risalente al 904 d.C.<ref name="utet"/> e successivamente il 13 novembre 1017<ref>{{cita web|autore=Il Tirreno|url=https://iltirreno.gelocal.it/regione/2017/11/10/news/livorno-era-un-castello-ha-almeno-mille-anni-1.16101082|titolo=Livorno era un castello e ha almeno mille anni|accesso=12 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190412130858/https://iltirreno.gelocal.it/regione/2017/11/10/news/livorno-era-un-castello-ha-almeno-mille-anni-1.16101082|urlmorto=sì}}</ref>, nel quale il vescovo di [[Pisa]] dette in livello alla [[Orlandi (famiglia)|famiglia degli Orlandi]], il castello di Livorno ed un piccolo agglomerato di abitazioni poste sulla costa dell'odierno [[Mar Ligure]], in una cala naturale, a pochi chilometri a sud della foce dell'[[Arno]] e di [[Pisa]]<ref name="ciccone"/>. All'epoca Livorno collaborava con il vicino [[Porto Pisano]], il grande scalo marittimo della [[Repubblica di Pisa]]<ref>S. Ducci, ''"Portus Pisanus". Torna alla luce l'antica vocazione marinara di Livorno'', in ''CN Comune Notizie'', n. 68, luglio-settembre 2009, pp. 5-11.</ref>, ma il progressivo interramento di quest'ultimo favorì lo sviluppo del piccolo borgo labronico, che tra il XIII e il XIV secolo fu dotato di un sistema di fortificazioni e di un maestoso [[faro]], noto con il nome di [[Fanale di Livorno|Fanale]].
Tramontata la Repubblica Livorno passò ai [[Signori e Duchi di Milano|Visconti di Milano]], successivamente, nel 1407, ai [[Repubblica di Genova|genovesi]] e infine nel 1421 ai [[Storia di Firenze|fiorentini]] in cambio di {{M|100000|u=fiorini d'oro}}.
Nel XVI secolo i [[Medici]], [[granduchi di Toscana]], contribuirono in maniera determinante allo sviluppo di Livorno e del suo sistema portuale con l'intento di farne il principale sbocco a mare del [[Granducato di Toscana|Granducato]].
[[Bernardo Buontalenti]] fu pertanto incaricato di progettare una nuova città fortificata intorno al nucleo originario dell'abitato labronico, con un imponente sistema di [[fossato|fossati]] e [[baluardo|bastioni]] (si veda la voce [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]).
Al popolamento della nuova città contribuì l'emanazione, tra il 1591 e il 1593, delle cosiddette "[[Leggi Livornine]]", che richiamarono a Livorno mercanti di ''qualsivoglia natione'', garantendo agli abitanti [[Libertà religiosa|libertà di culto]] e di professione religiosa (seppur con forti limitazioni per i protestanti), nonché l'annullamento di condanne penali (con l'eccezione delle condanne per assassinio e "falsa moneta"). Questi privilegi erano diretti soprattutto agli [[Ebreo|ebrei]] [[sefarditi]] scacciati dalla [[penisola iberica]]. Arrivarono in molti, soprattutto commercianti, e costituirono una florida e operosa [[Comunità ebraica di Livorno|comunità ebraica]] di lingua spagnola e portoghese. Gli ebrei vivevano liberi a Livorno, non rinchiusi in un [[ghetto]], come invece avveniva nelle altre città d'Italia fino all'epoca dell'[[Risorgimento|Unità d'Italia]]. Nel tempo la comunità ebraica divenne tra le più importanti d'Italia, come testimoniato dai nomi illustri di molti suoi membri, tra i quali spiccano il pittore [[Amedeo Modigliani]], il filantropo [[Moses Montefiore]] e i rabbini [[Elia Benamozegh]] ed [[Elio Toaff]]. Il porto e la città furono anche soggiorno di numerose altre comunità straniere, organizzate in "Nazioni", i cui membri, a differenza degli ebrei, non erano ritenuti sudditi toscani (inglesi, olandesi, francesi, corsi, [[Repubblica di Ragusa|ragusei]], greci, armeni, spagnoli, portoghesi, sardi, svedesi, danesi, austriaci, prussiani, ecc.) ed erano rappresentati da propri consoli, disponendo anche di specifici luoghi di culto e di sepoltura.
Dal punto di vista economico l'istituzione del [[porto franco (economia)|porto franco]] favorì il proliferare di attività commerciali strettamente legate alle intense attività portuali<ref>V. Marchi, ''Un porto europeo ed intercontinentale in Toscana'', San Giovanni in Persiceto 1984, pp. 77-82.</ref>, tanto da divenire il modello per analoghe iniziative nel resto d'Europa, come nel caso della cittadina svedese di [[Marstrand]]<ref>A. Prosperi, ''Livorno, 1606-1806: luogo di incontro tra popoli e culture'', 2006, p. 46.</ref>.
=== Dal XVIII secolo ai giorni nostri ===
[[File:Livorno Piazza Grande.JPG|thumb|upright=1.1|left|[[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]] all'inizio del XX secolo]]
[[File:Livorno, Fosso Reale e palazzi ottocenteschi.JPG|thumb|upright=1.1|left|Palazzi ottocenteschi situati lungo il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]]]
Nel XVIII secolo la fine della dinastia medicea e l'avvento dei [[Casato di Lorena|Lorena]] non ostacolarono l'espansione cittadina, con la formazione di grandi sobborghi suburbani a ridosso delle fortificazioni buontalentiane. Anche dal punto di vista culturale il Settecento portò a un proliferare delle arti in genere e in particolare dell'editoria; qui vennero pubblicati ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] (nel 1764, in forma anonima) e, nel 1770, la terza edizione dell{{'}}''[[Encyclopédie]] ou Dictionnaire raisonnè des Sciences, des Arts et des Métiers'' di [[Denis Diderot|Diderot]] e [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|D'Alembert]], nella stamperia [[Marco Coltellini|Coltellini]] ricavata nel vecchio [[Bagno dei forzati]]<ref>La terza edizione settecentesca dell{{'}}''Encyclopédie'' seguiva quella di [[Parigi]] (1751-1772) e [[Lucca]] (1758-1776). Si veda G. Benucci, ''La terza edizione settecentesca dell'Encyclopédie di Diderot e d'Alambert'', in ''Comune Notizie'', 12-13, ottobre 1994 - marzo 1995, pp. 31-46.</ref>.
Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento la città subì l'assedio delle truppe francesi, capeggiate da [[Napoleone Bonaparte]], degli spagnoli e degli inglesi. Durante l'occupazione francese, alcune opere d'arte presero la via della Francia<ref>{{Cita libro|titolo=Notice de tableaux dont plusieurs ont été recueillis à Parme et à Venise : exposés dans le grand salon du Musée Napoléon, ouvert le 27 thermidor an XIII|edizione=De l'imprimerie des sciences et des arts, Paris}}</ref> a causa delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]]. Secondo il catalogo pubblicato nel ''Bulletin de la Société de l'art français'' del 1936<ref>{{Cita libro|autore=Marie-Louise Blumer|titolo=Catalogue des peintures transportées d'Italie en Francce de 1796 à 1814|url=https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k4237081q/f296.item|collana=Bulletin de la Société de l'art français, 1936, fascicule 2}}</ref>, da Livorno i francesi prelevarono una sola opera d'arte per inviarla in Francia nel luglio 1796, ma questa non fece mai ritorno in Italia dopo il [[Congresso di Vienna]].
La [[Restaurazione]] e il ritorno al potere dei Lorena con [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III]] e poi [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]], permise la realizzazione di grandi opere pubbliche, come il completamento dell'[[acquedotto di Colognole]], mentre le fortificazioni medicee furono in gran parte smantellate per far posto a eleganti palazzi della borghesia livornese.
All'epoca, l'importanza internazionale del suo porto si rilevava anche dalle numerose rappresentanze diplomatiche e consolari in città, qualificate da importanti personaggi non estranei alla storia livornese: per esempio Grabau per Hannover, Anversa, Brema e Lubecca, Binda per gli Stati Uniti, Tausch per l'Austria, Gebhard per la Baviera, Mac Bean per la Gran Bretagna, Tossizza per la Grecia, Appelius per la Prussia, De Yough per i Paesi Bassi, Stub per la Svezia e Norvegia, Feher per la Svizzera<ref>P. Volpi, ''Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria'', Livorno 1846, pp. 296-299.</ref>.
I [[Invasione austriaca della Toscana|moti rivoluzionari del 1849]] precedettero di pochi anni la definitiva annessione del [[Granducato di Toscana]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
Nel 1868, con l'unità d'Italia, furono abolite le franchigie doganali di Livorno, che porteranno a un drastico calo delle attività commerciali e dei traffici marittimi, ma la successiva fondazione del [[Cantiere navale fratelli Orlando|Cantiere navale Orlando]] diede avvio a un esteso processo di industrializzazione<ref>{{Cita libro |autore=V. Marchi |autore2=U. Canessa |titolo=Duecento anni della Camera di Commercio nella storia di Livorno |città=Livorno |anno=2001 |volume=2 |p=725}}</ref>.
Sul finire del medesimo secolo, il prestigio della città, ormai prossima ai {{m|100000}} abitanti, fu sancito dall'istituzione della celebre [[Accademia navale]], che andò a occupare l'area del Lazzaretto di San Jacopo, estendendosi in seguito anche sull'adiacente Lazzaretto di San Leopoldo.
Livorno fu spesso all'avanguardia nella realizzazione di nuove tecnologie, come per esempio l'inaugurazione nel 1844 di una delle prime ferrovie italiane (la [[Ferrovia Leopolda|linea Leopolda]] che collegava la città a [[Pisa]] e [[Firenze]] in poco più di tre ore), nel 1847 l'installazione della prima linea [[Telegrafo|telegrafica]] che la collegava con Pisa, la linea [[Telefono|telefonica]] attivata nel 1881; inoltre nel 1888 fu aperta, in [[Stradario di Livorno|via Paolo Emilio Demi]], la centrale elettrica (la quarta in Italia, poi di fatto sostituita dalla [[Centrale termoelettrica Marzocco]], aperta nel 1907), nel 1889 i primi lampioni pubblici elettrici, nell'estate del 1896 si proiettò uno dei primi spettacoli cinematografici italiani all'"Eden" (attuale [[Terrazza Mascagni]]), nel 1899 entrò in funzione presso gli [[Bagno dei forzati|Spedali di Sant'Antonio]] il primo apparecchio a [[raggi X]], nel 1903 l'illuminazione pubblica a incandescenza elettrica e infine dal 1906 la pavimentazione bituminosa per le strade<ref>L. Bartolotti, ''Livorno dal 1748 al 1958'', Firenze 1977, p. 302.</ref>.
Gli inizi del XX secolo portarono a un fiorire di numerosi progetti architettonici e urbanistici: dagli stabilimenti termali e balneari, che avevano fatto di Livorno una delle mete turistiche più note sin dalla prima metà dell'Ottocento, alla nuova stazione ferroviaria della linea Livorno - [[Cecina (Italia)|Cecina]] sino ai piani di risanamento del centro.
Poco prima dell'avvento del [[fascismo]] Livorno fu teatro della [[I Congresso del Partito Comunista d'Italia|fondazione del Partito Comunista Italiano]] (1921), a seguito della scissione della corrente di [[estrema sinistra]] dal [[Partito Socialista Italiano|PSI]] al suo [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|XVII Congresso]].
[[File:Terrazza Mascagni da Hotel Palazzo Livorno.JPG|thumb|upright=1.1|La [[Terrazza Mascagni]] vista dall'[[Hotel Palazzo]]]]
L'
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e i successivi [[Bombardamenti su Livorno (1940-1945)|bombardamenti alleati]] causarono la distruzione di gran parte della città storica e la morte di numerosi civili: ingenti danni si registrarono anche nelle aree industriali e portuali, che furono tra i principali obiettivi delle incursioni aeree.
La città subì circa novanta incursioni aeree con conseguenti bombardamenti, tra questi quelli più gravi per danni provocati alla popolazione, edifici e impianti industriali furono: 28 maggio 1943 (distruzioni del [[Porto di Livorno|porto industriale]] e [[Stazione di Livorno Porto Vecchio|Stazione Marittima]], area Stanic, quartiere [[Venezia Nuova|Venezia]], aree limitrofe al [[Piazza della Repubblica (Livorno)|Voltone]], fortezze), 28 giugno 1943 (stessi obiettivi e [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione]], [[Lungomare di Livorno|lungomare]] e [[Accademia navale]]), 25 luglio 1943 (Voltone, quartiere industriale di Torretta), 14 aprile 1944 (Stazione e quartiere circostante, linea ferroviaria), 19 maggio 1944 (completa distruzione del centro storico), 7 giugno 1944 (completa distruzione dell'area industriale). La città fu liberata dall'occupazione tedesca dagli americani che vi entrarono tra il 18 e il 19 luglio 1944.
La ricostruzione postbellica durò molti anni: lo sminamento di alcune zone del centro cittadino terminò solo negli anni cinquanta, mentre la cinquecentesca [[Fortezza Nuova]] ospitò baracche di sfollati fino agli anni sessanta.
Livorno acquistò il volto di una città moderna e fortemente industrializzata, tuttavia il successivo disimpegno della partecipazione pubblica nei grandi centri industriali ha portato a uno spostamento del baricentro economico dall'industria pesante alle piccole e medie imprese e al terziario.
==
[[File:Livorno-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone civico con stemma]]
{{citazione|Stemma di rosso, alla fortezza torricellata di due, al naturale, la torre di [[Destra (araldica)|destra]] cimata da una banderuola d'argento, svolazzante a sinistra con la legenda FIDES in nero, astata dello stesso; la fortezza movente da un [[Mare (araldica)|mare]] d'azzurro ombrato d'argento.}}
Lo stemma del Comune di Livorno si rifà a uno più antico mostrante una torre in mezzo al mare e sormontato dalla lettera capitale latina "L". Nel 1605 il [[granduca di Toscana]] [[Ferdinando I de' Medici]] concesse lo stemma attuale (riconosciuto poi con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 19 settembre 1929)<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1826|titolo=Livorno, D.C.G. di riconoscimento del 19 settembre 1929|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, mentre il 19 marzo 1606 la elevò al rango di [[Titolo di città in Italia|città]].<ref>Livorno fu proclamata città da Ferdinando I de' Medici il 19 marzo 1606 e poi innalzata al rango supremo di città nobile da [[Cosimo III de' Medici|Cosimo III]] con ''[[motu proprio]]'' del 4 ottobre 1720.</ref>
La "[[liburna]]" dei Romani, dalla quale potrebbe derivare il nome della città, era un'imbarcazione ([[brigantino]] o [[feluca (imbarcazione)|feluca]]): alcuni asseriscono che il primitivo stemma della città mostrava detta imbarcazione in luogo della fortezza.
La parola "FIDES" pare una concessione della [[Repubblica fiorentina]] a ricordo della fedeltà di Livorno contro l'armata che l'assediò nel 1496 guidata dall'[[Massimiliano I d'Asburgo|imperatore Massimiliano]] con [[Venezia]] e [[Genova]] alleate.
Il gonfalone è un drappo di rosso dalla peculiare foggia "scalare" (i tre lembi inferiori sono asimmetrici).
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = città nobile, legge del Granducato di Toscana
|data = 1º ottobre 1750<ref>Con legge del Granduca di Toscana del 1º ottobre 1750 vennero riconosciute le 14 città nobili di Arezzo, Colle Val d'Elsa, Cortona, Firenze, Livorno, Montepulciano, Pescia, Pisa, Pistoia, Prato, Sansepolcro, San Miniato, Siena e Volterra.</ref>
}}
La città di Livorno è la XIX tra le XXVII [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i [[Risorgimento|moti insurrezionali]] del 1848 e la fine della [[prima guerra mondiale]] nel 1918.
[[File:Moby Prince disaster victims plaque 01.JPG|thumb|upright=0.9|Lapide che commemora le vittime del [[disastro del Moby Prince]]]]
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nella difesa fatta nelle giornate del 10 ed 11 maggio 1849. La coraggiosa [[Assedio di Livorno|difesa di Livorno]] dall'assalto austriaco del maggio 1849 costituisce l'ultimo episodio di una vicenda rivoluzionaria pressoché ininterrotta che ha caratterizzato l'intero biennio 1848-1849 e che ha fatto di Livorno il centro più importante del movimento democratico e repubblicano. Dopo la sconfitta piemontese di Novara, il 23 marzo 1849, gli Austriaci si spingevano verso sud ed entrarono il 1º maggio a Pisa, dove si prepararono all'assalto della città labronica. Dopo quarantotto ore di combattimenti furiosi, Livorno veniva espugnata.
|data = 11 marzo 1906<ref>Regio decreto dell'11 marzo 1906 ''Concessione alla città di Livorno della medaglia d'oro per l'eroica difesa del maggio 1849'', pubblicato sulla ''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n. 69 del 23 marzo 1906.</ref>
}}
== Monumenti e luoghi di interesse ==
[[File:Cisternone livorno.JPG|thumb|upright=1.1|left|Il [[Cisternone (Livorno)|Cisternone]]]]
Dopo le [[Bombardamenti su Livorno (1940-1945)#Zone distrutte|distruzioni]] subite nel corso della [[seconda guerra mondiale]] e le successive mutilazioni inflitte alla città con la ricostruzione, Livorno ha perso gran parte del suo retaggio storico, anche se resistono vestigia delle sue varie fasi, soprattutto del periodo [[Barocco|tardobarocco]] e [[Neoclassicismo|neoclassico]].
Il complesso nel quale è sostanzialmente racchiusa la storia della città è la cinquecentesca [[Fortezza Vecchia]], al cui interno sono ancora individuabili insediamenti risalenti al passaggio dall'[[Età del bronzo]] all'[[Età del ferro]], reperti di epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]] e [[Storia romana|romana]]<ref>L. Cauli, G. Messeri, M. Taddei (a cura di), ''Archeologia e Territorio Livornese. Atti II Seminario'', Livorno 2003, p. 42.</ref>, nonché consistenti testimonianze del periodo medievale, come il torrione cilindrico e i resti delle [[Mura di Livorno#Le mura pisane|fortificazioni pisane]]. Nell'area portuale non mancano poi vestigia dell'antico [[Porto Pisano]], un tempo caratterizzato da numerosi torri, come il [[Fanale di Livorno|Fanale]] e quella, ormai ridotta a un rudere, della [[Torre Maltarchiata|Maltarchiata]].
In ogni caso, impianti medievali si riscontrano anche nella [[Cappella di Santo Stefano|cappella di Santo Stefano ai Lupi]], nella [[Chiesa di San Martino (Livorno)|chiesa di San Martino]] di [[Salviano]] e nella [[Pieve di Sant'Andrea a Limone]].
Il Quattrocento, che segnò l'inizio del dominio fiorentino, coincise con la costruzione della [[Torre del Marzocco]], nella cui architettura è possibile cogliere un riferimento alla [[Torre dei venti (Atene)|Torre dei Venti]] di [[Atene]]. Tuttavia, fu solo sul finire del XVI secolo che il modesto insediamento livornese fu trasformato, per volere dei [[Medici]], in una dinamica città portuale, caratterizzata da un impianto urbanistico regolare, chiuso entro un pentagono fortificato.
Ai primi interventi [[Architettura rinascimentale|tardorinascimentali]], come il [[Palazzo Mediceo]], si affiancarono edifici improntati alla ricerca di un'estrema funzionalità. La fitta maglia viaria si apriva in corrispondenza della centralissima [[piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]], la quale ispirò l'architetto [[Inigo Jones]] nella concezione del [[Covent Garden]] di [[Londra]]. A margine della piazza, contornato dai portici speculari del [[Alessandro Pieroni|Pieroni]], fu costruito il [[Duomo di Livorno|duomo]], a navata unica, con soffitto ligneo ornato con tele del [[Domenico Cresti|Possagnano]] e [[Jacopo Chimenti]].
La città medicea, disegnata da [[Bernardo Buontalenti]], era caratterizzata da imponenti [[Mura di Livorno#Il potenziamento delle fortificazioni e le mura medicee|fortificazioni]] delimitate da un [[fosso Reale (Livorno)|fosso circondario]]; a nord della città, partendo dalla preesistente Fortezza Vecchia, le mura si estendevano fino alla possente [[Fortezza Nuova]], che costituisce ancora oggi uno dei complessi architettonici di maggior interesse di Livorno.
All'esterno della cortina muraria, dinnanzi al [[Porto di Livorno|porto mediceo]], all'inizio del Seicento fu innalzato il ''[[Monumento dei Quattro mori]]'', una notevole opera di [[Giovanni Bandini]] e [[Pietro Tacca]] destinata a omaggiare il granduca [[Ferdinando I de' Medici]].
[[File:Chiesa San Ferdinando, Livorno, Gli schiavi liberati.jpg|thumb|upright=0.9|''Gli schiavi liberati'', di [[Giovanni Baratta|G. Baratta]], nella [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|chiesa di San Ferdinando]]]]
Al contempo la promulgazione delle [[Leggi Livornine]] favorì il sorgere di numerosi [[chiese di Livorno|luoghi di culto]] e [[cimiteri di Livorno|cimiteri nazionali]]. Durante il periodo mediceo si ricordano, per esempio, la [[Sinagoga vecchia di Livorno|Sinagoga]], tra le maggiori d'Europa, la [[chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa dei Greci Uniti]], caratterizzata da una notevole [[iconostasi]], la [[chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], con gli altari di quattro gruppi nazionali, nonché quella [[chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|armena]], con cupola rivestita in lamine di piombo. Tra i cimiteri merita di essere ricordato il [[Antico cimitero degli inglesi|cimitero degli inglesi]] di via Verdi, che risulta il più antico cimitero acattolico-protestante d'Italia e il più antico, ancora esistente, nel bacino del Mediterraneo<ref>M. Giunti, ''"This bit of England on foreign soil": note sull'antico cimitero degli inglesi di Livorno dal 1900 a oggi'', in M. Giunti e G. Lorenzini (a cura di), ''Un archivio di pietra: l'antico cimitero degli inglesi di Livorno: note storiche e progetti di restauro'', Ospedaletto (Pisa), Pacini Editore, 2013, p. 37.</ref>.
In architettura i semplici modelli architettonici del XVI secolo sopravvissero per tutto il Seicento. Solo nel Settecento si affermarono i gusti [[Architettura barocca|tardobarocchi]], riscontrabili nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]] e nel quartiere della [[Venezia Nuova]], dove sorsero la chiesa a pianta longitudinale di [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|San Ferdinando]] (che ospita sculture di [[Giovanni Baratta]]) e quella [[Pianta centrale|centralizzata]] di [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Santa Caterina]] (dove in seguito fu collocata una [[Incoronazione della Vergine (Vasari)|pala]] del [[Giorgio Vasari|Vasari]]); tra gli edifici residenziali sono da segnalare il [[Palazzo Huigens]] e il vicino [[Palazzo delle Colonne di marmo]], entrambi posti lungo la direttrice della [[via Borra]]. Particolarmente attivo all'inizio del secolo fu l'architetto e scultore [[Giovan Battista Foggini]], artefice non solo di interventi in diverse fabbriche civili, religiose e militari, ma anche autore dello scenografico monumento funebre a ''[[Marco Alessandro del Borro]]'' all'interno del duomo.
La politica illuminata dei granduchi di Toscana e il clima di reciproca tolleranza tra le varie comunità nazionali presenti all'interno del porto franco, gettarono le basi per la costruzione della prima chiesa acattolica di tutta la Toscana (la [[chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità]], distrutta)<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi di preghiera'', Livorno 2006, p. 57.</ref>, nonché per l'apertura di importanti librerie, tipografie e prestigiosi [[Teatri storici di Livorno|teatri]]; qui per esempio fu pubblicata la terza edizione dell'[[Encyclopédie]], mentre numerosi letterati, come [[Tobias Smollett]] o [[Carlo Goldoni]], soggiornarono nelle [[Ville di Livorno|ville]] sorte nelle amene località intorno a Livorno.
[[File:Piazza della Repubblica dalla Fortezza Nuova (Livorno).JPG|thumb|upright=1.1|left|[[Piazza della Repubblica (Livorno)|Piazza della Repubblica]]]]
L'Ottocento vide l'affermazione del [[Architettura neoclassica|neoclassicismo]]: uno dei primi esempi, in architettura, fu il [[Teatro San Marco]] (1806, con pitture di [[Luigi Ademollo]]), al quale fece seguito una serie di spazi teatrali e arene per spettacoli diurni; tra questi spicca il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]], dove architettura e ingegneria si fusero per dar vita a una caratteristica e funzionale copertura vetrata della sala.
Nella prima metà del medesimo secolo architetti quali [[Alessandro Gherardesca]], [[Luigi de Cambray Digny]], [[Pasquale Poccianti]], [[Gaetano Gherardi]], [[Giuseppe Cappellini]], [[Angiolo della Valle]] e [[Luigi Bettarini]] contribuirono all'edificazione di acquedotti, chiese, palazzi, piazze di stampo neoclassico o [[architettura neorinascimentale|neorinascimentale]], che, nel contesto della cosiddetta ''Livorno polytéchnique''<ref>A. d'Aniello, ''Livorno, la Val di Cornia e l'Arcipelago'', collana ''I Luoghi della Fede'', Calenzano 2000, p. 52.</ref>, mutarono completamente l'aspetto dell'antica città buontalentiana e dei suoi sobborghi. Tra le opere innalzate si ricordano, per esempio, l'imponente [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|chiesa del Soccorso]], i [[Bagnetti della Puzzolente]], la [[Pia Casa di Lavoro]], il nucleo originario della [[Stazione di Livorno San Marco]], la sistemazione dell'odierna [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]], il [[Palazzo de Larderel]] e la nuova [[Mura Leopoldine|cinta daziaria]], di [[Alessandro Manetti]] e [[Carlo Reishammer]], che delimitava l'area soggetta a porto franco.
In ogni caso l'edificio che meglio rappresenta l'Ottocento livornese è il [[Cisternone (Livorno)|Cisternone]], che Pasquale Poccianti completò tra il 1829 e il 1842 con chiari riferimenti all'architettura termale romana, al [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] e all'architettura rivoluzionaria di [[Étienne-Louis Boullée]] e [[Claude-Nicolas Ledoux]]. Tra le piazze l'intervento di maggior rilievo è la copertura del Fosso Reale con la creazione della piazza dei Granduchi (oggi [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]]), dove furono erette le statue dei granduchi lorenesi; tra esse pregevole era il monumento a ''[[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]'', di [[Paolo Emilio Demi]], che tuttavia fu danneggiato nel 1849 e sostituito con una seconda statua eseguita da [[Emilio Santarelli]] alcuni anni più tardi.
[[File:Livorno salone Mercato delle Vettovaglie.jpg|thumb|upright=0.9|Interno del [[Mercato delle vettovaglie]]]]
Con l'unità d'Italia alcune delle principali piazze della città furono quindi adornate con grandi statue raffiguranti i principali artefici del [[Risorgimento]]: [[Vincenzo Cerri]] realizzò il [[Piazza Cavour (Livorno)|monumento a ''Cavour'']], mentre il più noto [[Augusto Rivalta]] fu incaricato di eseguire la [[Piazza Garibaldi (Livorno)|statua marmorea di ''Garibaldi'']] e il monumento equestre a ''Vittorio Emanuele II'' in [[piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]].
Tra le prime architetture di rilievo dopo l'unificazione, occorre ricordare il [[architettura neogotica|neogotico]] [[Tempio della Congregazione olandese alemanna]], di fronte al quale, alcuni anni dopo, sorse il grande [[Mercato delle vettovaglie]].
Al [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balneari|turismo balneare]] ottocentesco è invece legata la costruzione dell'[[Hotel Palazzo]] e la costruzione di una serie di infrastrutture per la villeggiatura in cui ancor oggi si avvertono gli echi di una lontana [[Belle Époque]].
Il XX secolo, aperto con le opere vagamente [[Art Nouveau|Liberty]] di [[Angiolo Badaloni]] (come lo [[Stabilimento termale Acque della Salute]], vicino al quale nel 1910 fu inaugurata l'elegante [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]], pure con influenze floreali) e altri progettisti minori (autori di numerosi villini nei dintorni della città), si indirizzò, negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, sulla costruzione di strutture eclettiche (per esempio il [[Via Cairoli (Livorno)|Palazzo della Galleria]] e, per certi versi, anche il nuovo complesso degli [[Spedali Riuniti]]) e di stampo più razionalista (come il [[Palazzo del Governo (Livorno)|Palazzo del Governo]]), ma il faraonico [[Mausoleo di Ciano|Mausoleo della famiglia Ciano]], che avrebbe dovuto dominare Livorno dal colle Monteburrone, non fu mai portato a termine.
Gli eventi bellici causarono ingenti danni al centro cittadino; la ricostruzione, ispirata alle proposte urbanistiche presentate già prima della guerra, portò a un parziale stravolgimento dell'assetto della città e alla costruzione del controverso [[Palazzo Grande]], opera di [[Luigi Vagnetti]].
Nei successivi anni sessanta si registra la costruzione di due importanti edifici: la nuova [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]] e il [[Grattacielo di piazza Matteotti]], opera rispettivamente di [[Angelo Di Castro]] e di [[Giovanni Michelucci]].
=== Architetture religiose ===
==== Cimiteri monumentali ====
{{vedi anche|Cimiteri di Livorno}}
* Famedio, ubicato sul colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]], dinnanzi il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|santuario mariano]], si tratta di una sorta di pantheon dove sono sepolti livornesi illustri quali [[Giovanni Fattori]] e [[Francesco Domenico Guerrazzi]].
* [[Cimiteri ebraici di Livorno|Cimiteri ebraici]], gli unici giunti fino ai giorni nostri sono il Cimitero degli Ebrei di [[Stradario di Livorno|viale Ippolito Nievo]] (non più utilizzato e semiabbandonato) e quello prossimo al [[Cimitero comunale dei Lupi]], ancora utilizzato.
* [[Antico cimitero degli inglesi|Cimitero degli inglesi]] di via Verdi, tra i primi luoghi di sepoltura [[Protestantesimo|protestanti]] in Italia, custodisce la tomba di [[Tobias Smollett]]. Si trova nei pressi della [[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|chiesa di San Giorgio]], già luogo di culto della comunità [[Chiesa anglicana|anglicana]]. Intorno al 1840 fu sostituito da un secondo [[Nuovo cimitero degli inglesi|cimitero]].
* [[Cimitero greco-ortodosso]] di [[Stradario di Livorno|via Mastacchi]], aperto intorno al 1840, ospita al suo interno la cappella della [[Dormizione di Maria]], l'attuale sede delle celebrazioni religiose ortodosse dopo la distruzione della settecentesca [[Chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità|chiesa della Santissima Trinità]]. Qui si trovano le cappelle della famiglia Maurogordato, i cui membri furono proprietari, a Livorno, di una sontuosa [[Villa Maurogordato|villa]] e di un grande [[Palazzo Maurogordato|palazzo]] sul [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]].
* [[Cimitero della Congregazione olandese alemanna]], adiacente a quello greco-ortodosso e fu realizzato in sostituzione del più antico cimitero [[Protestantesimo|protestante]] detto "Giardino degli olandesi". Qui si trovano le tombe delle famiglie Mayer e Kotzian.
==== Luoghi di culto ====
{{vedi anche|Chiese di Livorno}}
[[File:Duomo Livorno.JPG|thumb|upright=1.1|Il Duomo di Livorno in [[Piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]]]]
[[File:Livorno -Chiesa di Santa Caterina o dei Domenicani-.JPG|thumb|upright=1.1|La settecentesca [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]]]]
[[File:Santuario di montenero 01.JPG|thumb|upright=1.1|Santuario di Montenero]]
[[File:Chiesa di San Jacopo a Livorno.JPG|thumb|upright=1.1|[[Chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]]]
* [[Duomo di Livorno|Duomo]], dedicato a [[Francesco d'Assisi|San Francesco]], fu incominciato alla fine del Cinquecento su progetto di [[Alessandro Pieroni]]. Successivamente fu ampliato con l'aggiunta di due cappelle laterali. Da segnalare il pregevole soffitto ligneo intagliato, andato perduto nel corso dell'[[seconda guerra mondiale|ultima guerra mondiale]], a seguito della quasi totale distruzione della chiesa.
* [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|Chiesa di San Ferdinando]], iniziatasi nel 1707 su progetto di [[Giovan Battista Foggini]], fu conclusa nel 1716; in stile [[Architettura barocca|barocco]], con una facciata incompleta, presenta una pianta a [[croce latina]]. Notevole il gruppo scultoreo conservato presso l'altare e opera di [[Giovanni Baratta]], che rappresenta la liberazione degli schiavi. La chiesa era affidata all'[[Ordine della Santissima Trinità|ordine dei Trinitari]].
* [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Chiesa di Santa Caterina]], iniziatasi nel 1720 su progetto di [[Giovanni del Fantasia]], fu consacrata nel 1755. La chiesa, a pianta ottagonale, è caratterizzata da una grande [[cupola]] ridotta all'aspetto di torrione a causa di problemi di natura statica. All'interno si può ammirare un notevole dipinto a olio del [[Giorgio Vasari|Vasari]].
* [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]], il colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]], fin dalla prima metà del XIV secolo è meta di [[Pellegrinaggio|pellegrinaggi]]. L'attuale santuario risale al XVIII secolo e al suo interno sono custoditi un numero rilevante di [[ex voto]]. Sulla piazza antistante, sotto un loggiato, sono situate alcune tombe di livornesi illustri, come [[Francesco Domenico Guerrazzi]] e [[Giovanni Fattori]].
* [[Chiesa di San Jacopo in Acquaviva]], di origini millenarie, sino al Cinquecento l'eremo di San Jacopo era affidato ai Padri Agostiniani. Nel XVI secolo il complesso fu ceduto alla comunità dei Greci Uniti per poi tornare agli Agostiniani. Modificata profondamente nella seconda metà del Settecento, l'aspetto attuale risale invece alla fine del XIX secolo.
* [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore]], fu costruita nei primi anni del Settecento. Danneggiata durante la [[seconda guerra mondiale]], fu abbattuta durante la ricostruzione del centro cittadino. Oggi resta solo la facciata, mentre alcuni resti delle decorazioni interne sono abbandonati nel giardino pubblico di [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]].
* [[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|Chiesa di San Giorgio già anglicana]], sorta come [[chiesa anglicana]], fu progettata da [[Angiolo della Valle]] e consacrata nel 1844. Di gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]], presenta una facciata ornata da un portico sormontato da un [[frontone]]. Nel [[dopoguerra]] è stata restaurata e consacrata al culto [[Chiesa cattolica|cattolico]].
* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|Chiesa dei Greci Uniti]], fu costruita nei primi anni del Seicento e intitolata alla Santissima Annunziata. È stata la chiesa nazionale dei greci che prestavano il loro servizio sulle navi dell'[[Ordine di Santo Stefano papa e martire|Ordine di Santo Stefano]]. Semidistrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], è sopravvissuta pressoché intatta la facciata settecentesca. L'interno, ricostruito, ospita una preziosa [[iconostasi]].
* [[Chiesa valdese (Livorno)|Chiesa valdese]], in stile [[Architettura neogotica|neogotico]], fu costruita intorno alla metà dell'Ottocento e fu sede, fino ai primi anni del Novecento, della chiesa [[Presbiterianesimo|Presbiteriana]] Scozzese. Al fine di non turbare il clero cattolico fu imposto al progettista di realizzare un edificio simile a un palazzo, comprendente anche gli alloggi [[Pastore (religione)|pastorali]].
* [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga ebraica]], l'[[Sinagoga vecchia di Livorno|antica sinagoga]] seicentesca, una della più grandi d'Europa, fu gravemente danneggiata nel corso dell'[[seconda guerra mondiale|ultima guerra mondiale]]. Per volontà della [[Comunità ebraica di Livorno|comunità ebraica]] fu deciso di abbattere gli antichi resti e di costruire una nuova sinagoga, inaugurata nel 1962 e che nelle sue forme architettoniche richiama la Grande Tenda nella quale veniva custodita l'[[Arca dell'Alleanza]].
* [[Tempio della Congregazione olandese alemanna]], questa chiesa [[Protestantesimo|protestante]], fu costruita in stile [[Architettura neogotica|neogotico]] tra il 1862 e il 1864 su progetto dell'architetto [[Dario Giacomelli]]. La facciata è ornata da tre [[rosone|rosoni]] e finestre [[Bifora|bifore]], mentre l'interno presenta un'aula a pianta rettangolare aperta da finestre ogivali e una tribuna posta sopra il vestibolo di ingresso. La chiesa è da anni in stato di completo abbandono.
=== Architetture civili ===
==== Acquedotti ====
* [[Acquedotto di Colognole]], detto Lorenese, è un [[acquedotto]] cominciato sul finire del Settecento per alimentare la città. Le condotte, originandosi dalle sorgenti di [[Colognole (Collesalvetti)|Colognole]], raggiungono Livorno dopo un percorso di diciotto chilometri incastonati tra le sinuose colline che costituiscono il sistema dei [[Colline Livornesi|Monti Livornesi]]. È gestito da [[ASA Livorno|ASA]].
* [[Cisternone (Livorno)|Cisternone]], è un monumentale serbatoio ancor oggi funzionante e posto ai margini della città ottocentesca, al termine del [[viale Carducci]] e a lato del [[Parco Pertini]]. Fu progettato dal [[Pasquale Poccianti|Poccianti]] e innalzato tra il 1829 e il 1842. È tra i migliori esempi di [[architettura neoclassica]] realizzati in Italia<ref>R. Middleton, D. Watkin, ''Architettura. Ottocento'', Milano 2001, p. 291.</ref>. Assieme al Cisternone furono costruiti il [[Cisternino di Pian di Rota|Purgatorio di Pian di Rota]] e il [[Cisternino di città]].
[[File:Livorno palazzo 11.JPG|thumb|upright=0.9|Il [[Palazzo delle Colonne di marmo]]]]
==== Palazzi ====
{{vedi anche|Palazzi di Livorno}}
* [[Bottini dell'olio]], questo antico magazzino per la conservazione dell'olio si trova nel quartiere della [[Venezia Nuova]] e il nucleo originario risale al 1705. Oggi ospita numerose esposizioni, mentre il piano superiore è una sede, assieme ad altri edifici cittadini, della [[Biblioteca Labronica]].
* [[Casini d'Ardenza]], nell'Ottocento erano un'elegante struttura ricettiva suddivisa in numerosi appartamenti. Il progetto si deve a [[Giuseppe Cappellini]], che per alcuni si ispirò al [[Crescent (architettura)|Crescent]] di [[Bath]].
* [[Grattacielo di piazza Matteotti]], con i suoi 26 piani ({{M|91|u=m}} di altezza) è l'edificio più alto di Livorno e rappresenta una ''formidabile''<ref>F. Dal Co, ''Storia dell'architettura italiana'', 1997, p. 150.</ref> architettura del Novecento sul tema della [[casa a torre]]. È stato progettato negli anni cinquanta dal celebre [[Giovanni Michelucci]] su incarico del [[Ministero del Tesoro]]. Sorge a poca distanza dalla [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]].
* [[Hotel Palazzo]], si tratta di un grande e lussuoso albergo ubicato davanti alla [[Terrazza Mascagni]] e caratterizzato da una imponente facciata sormontata da due caratteristiche torrette. Fu costruito nella seconda metà del XIX secolo per volontà di Bernardo Fabbricotti, già proprietario dell'[[Villa Fabbricotti (Livorno)|omonima villa livornese]]. Da luglio 2008 è stato aperto nuovamente al pubblico, dopo un lungo periodo di inattività.
* [[Palazzo de Larderel]], è il più sontuoso palazzo cittadino. Ubicato sulla via omonima, fu residenza della importante famiglia [[François Jacques de Larderel|de Larderel]]. In origine era costituito da alcune palazzine isolate che furono unite intorno alla metà dell'Ottocento dietro a una monumentale facciata, caratterizzata da un raffinato [[timpano (architettura)|timpano]] riccamente decorato.
* [[Palazzo delle Colonne di marmo]], è uno dei più eleganti palazzi della [[Venezia Nuova]], caratterizzato da numerose decorazioni in marmo. Fu eretto per conto della famiglia Gamberini su disegno attribuito a [[Giovan Battista Foggini]]; successivamente, nei primi anni del Novecento fu annesso all'adiacento [[Palazzo del Monte di Pietà (Livorno)|Palazzo del Monte di pietà]].
==== Stabilimenti termali ====
[[File:Acque della Salute Livorno.jpg|thumb|upright=1.1|Il padiglione principale delle [[Stabilimento termale Acque della Salute|Acque della Salute]].]]
[[File:Castello Sonnino.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[Castello Sonnino]]]]
[[File:Primo bagno della stagione.jpg|thumb|upright=1.1|[[Torre della Meloria]]]]
[[File:Fortezza Nuova 2014-01.jpg|thumb|upright=1.1|La [[Fortezza Nuova]]]]
[[File:Livorno bastioni della Fortezza Vecchia.JPG|thumb|upright=1.1|Veduta della [[Fortezza Vecchia]]]]
* [[Stabilimento termale Acque della Salute]], questo stabilimento è una pregevolissima architettura dell'inizio del Novecento che si inserisce a breve distanza dalla [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]] e a pochi chilometri dai più antichi [[Bagnetti della Puzzolente]]. Svolse la sua attività fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], mentre nel 1968 fu danneggiato da un incendio: oggi versa in pessime condizioni di conservazione.
==== Teatri ====
{{vedi anche|Teatri storici di Livorno}}
* [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]], edificato tra il 1843 e il 1847 su progetto di [[Giuseppe Cappellini]], è il più importante teatro della città, l'unico [[Teatri storici di Livorno|teatro storico di Livorno]] sopravvissuto agli [[seconda guerra mondiale|eventi bellici]] e alla ricostruzione.
==== Ville ====
{{vedi anche|Ville di Livorno}}
* [[Castello del Boccale]], edificio residenziale costruito alla fine dell'Ottocento, ingloba una torre quadrata di epoca precedente. È ubicato sulla costa nei pressi di [[Antignano (Livorno)|Antignano]]. Recentemente restaurato, è stato frazionato in lussuosi appartamenti.
* [[Castello Sonnino]], fu residenza del barone [[Sidney Sonnino]] e si erge su un promontorio a picco sul mare a pochi chilometri dalla città, presso la frazione di [[Quercianella]]. Qui, in una grotta della scogliera, fu tumulata la salma dello stesso Sonnino, da sempre particolarmente legato a questi affascinanti luoghi.
* [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]], l'aspetto attuale risale alla seconda metà dell'Ottocento, quando [[Vincenzo Micheli]], su incarico di Bernardo Fabbricotti, trasformò un edificio preesistente in una sontuosa dimora signorile. È circondata da un grande parco pubblico. In estate ospita un cinema all'aperto.
* [[Villa Mimbelli]], costruita da [[Vincenzo Micheli]] per Francesco Mimbelli tra il 1865 e il 1875, oggi ospita il [[Museo civico Giovanni Fattori]], mentre i vicini granai sono destinati allestimento di mostre temporanee.
==== Altre architetture civili ====
* [[Fanale di Livorno|Fanale]], è il faro del [[porto di Livorno]] e fu costruito dalla [[Storia di Pisa|Repubblica di Pisa]] nei primi anni del Trecento. Distrutto durante la [[seconda guerra mondiale]], è stato ricostruito fedelmente impiegando anche il materiale recuperato tra le macerie dalla famiglia Ghezzani, storica famiglia di imprenditori labronici.
* [[Mercato delle vettovaglie]], è un maestoso edificio ubicato lungo il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]. Progettato dall'ingegnere comunale [[Angiolo Badaloni]], fu inaugurato, dopo circa quattro anni di lavoro, nel 1894. All'epoca il mercato labronico costituiva uno dei più grandi mercati coperti d'Europa, tanto che i livornesi lo avevano soprannominato ''il [[Louvre]]''.
* [[Silo granario]], è un edificio dei primi decenni del Novecento, parzialmente recuperato per essere destinato a eventi e iniziative culturali.
* [[Torre della Meloria]], è una costruzione settecentesca innalzata al largo della costa labronica, nello specchio di mare che nel 1284 fu teatro della celebre [[Battaglia della Meloria|battaglia]] tra genovesi e pisani.
=== Architetture militari ===
* [[Mura Leopoldine]], rappresentano l'antica cinta daziaria della città e non avevano scopo difensivo. Furono costruite a partire dagli anni trenta del XIX secolo su progetto di [[Alessandro Manetti]] e [[Carlo Reishammer]]. Sul finire del medesimo secolo la cinta fu ampliata; demolita nei primi decenni del Novecento, si conservano ancora alcune barriere ([[Porta San Marco (Livorno)|Porta San Marco]], [[Barriera Fiorentina]], [[Barriera Margherita]], ruderi della [[Dogana d'acqua]]) e parte del tracciato, costituito da un elegante muraglione rivestito in pietra.
* [[Fortezza Nuova]], fu costruita su progetto di [[Bernardo Buontalenti]] e [[Don Giovanni de' Medici]], alla fine del Cinquecento, per essere poi modificata successivamente per fare posto all'accrescimento del quartiere della [[Venezia Nuova]]. Oggi la Fortezza è adibita a spazio verde pubblico oltre che sede di eventi e manifestazioni.
* [[Fortezza Vecchia]], in questo fortilizio si sovrappongono tutti i secoli della storia cittadina, partendo dai primi insediamenti romani, fino ad arrivare alle devastazioni belliche del Novecento. L'aspetto attuale si deve comunque ad [[Antonio da Sangallo il Vecchio]], che, nei primi anni del XVI secolo, ebbe incarico di trasformare una fortificazione di origine pisana in una imponente macchina bellica.
* [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]], è l'antico [[fossato]] posto a difesa della città [[Medici|medicea]] e modificato nel corso dei secoli, con una sostanziale rettifica intorno al 1840 e la creazione di [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]]. I lavori del Fosso furono incominciati contemporaneamente alla fondazione della città [[Bernardo Buontalenti|buontalentiana]], nel 1577. Lungo il fosso si estendevano le mura difensive, di cui oggi restano solo poche tracce.
* [[Torre del Marzocco]], attribuita dapprima a [[Lorenzo Ghiberti]] e successivamente a [[Leon Battista Alberti]], questa torre, di forma ottagonale, fu edificata nella prima metà del Quattrocento dai fiorentini padroni del castello di Livorno. È alta ben 54 metri ed è rivestita interamente in marmo. A breve distanza si trovava la storica [[Torre del Magnale]], gravemente danneggiata nel 1944 e demolita nel dopoguerra.
=== Altro ===
==== Monumenti scultorei ====
{{vedi anche|Monumenti scultorei di Livorno}}
[[File:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 04.jpg|thumb|upright=0.9|I ''Quattro mori'']]
* [[Monumento dei Quattro mori|Monumento a ''Ferdinando I'' detto dei ''Quattro mori'']], è uno dei simboli della città. È composto da un piedistallo sul quale si erge la statua marmorea del granduca [[Ferdinando I de' Medici]] ([[Giovanni Bandini]], 1595) e, alla base, da quattro statue in [[bronzo]] ([[Pietro Tacca]], 1623-1626) che raffigurano dei pirati in catene. Si innalza in prossimità della [[Fortezza Vecchia]] e avrebbe dovuto essere ornato con due fontane con mostri marini che invece furono poste in [[piazza della Santissima Annunziata]] a [[Firenze]] (a Livorno si trovano due repliche novecentesche, collocate in piazza Colonnella, a lato della via Grande).
==== Piazze e strade principali ====
{{vedi anche|Stradario di Livorno}}
* [[Piazza della Repubblica (Livorno)|Piazza della Repubblica]], questa vasta piazza (chiamata dai livornesi il "Voltone") funge da collegamento tra la città pentagonale del [[Bernardo Buontalenti|Buontalenti]] e quelli che furono i sobborghi ottocenteschi della città di Livorno. Fu realizzata intorno al 1840 convogliando il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]] all'interno di una galleria lunga oltre 200 metri, caratteristica che per alcuni porrebbe la piazza come il ponte più largo d'Europa. Al livello del piano stradale si trovano le statue dei [[granduca|granduchi]] [[Casato di Lorena|lorenesi]] ''[[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III]] e di [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]''.
* [[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]], ubicata nel cuore della città pentagonale, in origine era una vasta piazza sulla quale si affacciavano i più importanti edifici della vita cittadina, quali il [[Duomo di Livorno|Duomo]] e il [[Palazzo Comunale (Livorno)|Palazzo Comunale]]. Distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], è stata completamente stravolta durante la successiva ricostruzione.
* [[Terrazza Mascagni]], è il cuore della [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare labronica]] e sorge nell'area un tempo occupata dal Forte dei Cavalleggeri. Si tratta di un belvedere di circa {{M|8500|ul=m2}} delimitato verso il mare da una sinuosa balaustra composta da {{m|4100}} eleganti colonnine. La sua costruzione è stata effettuata in due tempi: la prima parte, lato sud, fu portata a termine nel 1928 dopo tre anni di lavori e intitolata a [[Costanzo Ciano]]; la seconda parte risale al 1948 quando fu anche modificata l'intestazione della terrazza a [[Pietro Mascagni]].
=== Aree naturali ===
* [[Colline Livornesi|Parco provinciale dei Monti Livornesi]], si estende sulle colline alle spalle della città, interessando anche i comuni limitrofi di [[Collesalvetti]] e [[Rosignano Marittimo]]. Contigua al parco, lungo la costa, si trova la "[[Riserva naturale Calafuria|Riserva naturale di Calafuria]]".
* [[Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano]], l'ambito livornese del parco è costituito essenzialmente dall'[[isola di Gorgona]], compresa nel comune di Livorno e distante {{M|37|u=km}} dalla costa.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Livorno, che alla fine del XIX secolo contava circa {{m|100000}} abitanti ed era l'undicesima città d'Italia e la seconda della Toscana per popolazione<ref>L. Bortolotti, ''cit.'', p. 301.</ref>, negli ultimi decenni, dopo aver oltrepassato la soglia dei {{m|175000}} abitanti, è andata incontro a un sensibile decremento del numero di abitanti, scendendo sotto le {{m|160000}} unità.
{{Colonne}}
{{Demografia/Livorno}}
{{Colonne spezza}}
{{Colonne fine}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:12348}}, ovvero l'8,05% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=20 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] {{formatnum:1999}}
* [[Albania]] {{formatnum:1625}}
* [[Perù]] 877
* [[Ucraina]] 872
* [[Senegal]] 807
* [[Marocco]] 700
* [[Bangladesh]] 596
* [[Cina]] 531
* [[Filippine]] 494
* [[Nigeria]] 391
Storicamente il [[cosmopolitismo]] ha rappresentato una caratteristica importante della società livornese. La [[Leggi Livornine|Costituzione Livornina]] del 1593 incoraggiò l'afflusso in città di «Levantini, Ponentini, Spagnuoli, Portoghesi, Greci, Todeschi, ed Italiani, Hebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani, et altri Stati»<ref>Da G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell’immagine'', Ospedaletto (Pisa), 1992, p. 58.</ref>, caratterizzando fortemente l'immagine di quella che è stata spesso definita la "Livorno delle Nazioni". Nel corso dei secoli infatti queste leggi, insieme con la crescente importanza del suo porto, conferirono a Livorno le caratteristiche di città multirazziale e multireligiosa, favorendo la costituzione in città di numerose "[[Nazione#Le nationes mercantili e conciliari|Nazioni]]" di mercanti e operatori economici stabilmente residenti. Il termine "Nazioni" ha incluso nel tempo anche le diverse comunità religiose.
==== La comunità ebraica ====
{{
[[File:Livorno_Sinagoga_XIX_century.JPG|thumb|upright=1.1|L'antica [[Sinagoga vecchia di Livorno|Sinagoga]]]]
Nel 1601 gli ebrei erano 114; mezzo secolo dopo ammontavano già a {{m|3300}} e nel 1808 erano quasi {{m|5000}}, tanto che [[Johann Caspar]], padre del celebre [[Johann Wolfgang von Goethe]], definì Livorno ''il Paradiso degli ebrei''<ref>G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell'immagine'', cit., pp. 58-64.</ref>. A differenza delle altre comunità, gli ebrei erano riconosciuti sudditi toscani, sia pure con leggi e giurisdizione a parte ([[Talmud|legge talmudica]]), particolarmente tutelati rispetto alle altre comunità. La loro presenza non portò alla formazione di un ghetto separato dal resto della città. La comunità, che oggi si attesta su settecento persone, lasciò segni importanti della propria presenza a partire dalla grande [[Sinagoga vecchia di Livorno|Sinagoga]]; disponevano inoltre di numerosi [[Cimiteri ebraici di Livorno|cimiteri]] e istituirono il primo [[Monte di Pietà|monte di pietà]].
==== La comunità greca ====
[[File:Livorno, chiesa dei greci uniti (annunziata), interno 01.jpg|thumb|upright=1.1|Interno e iconostasi dell'ex [[chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa greco-cattolica della Santissima Annunziata]]]]
Sul finire del XVI secolo comunità [[Chiese cattoliche di rito orientale|greco-cattoliche]] (di [[rito bizantino]]) dai [[Penisola balcanica|Balcani]], prettamente [[albanesi]]<ref>Cfr. [[Arbëreshë]].</ref>, fondarono un primo nucleo nei pressi della [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]. Erano specializzati nella marineria e tra il 1601 e il 1606 costruirono la loro [[chiesa greco-cattolica]] della [[Chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|Santissima Annunziata]]. Dal Settecento giunsero a Livorno altri albanesi "''graeci ritus''" dell'[[Epiro]] e dalla [[Morea]], così come in diversa misura slavi e greci di varia provenienza, che però si differenziarono dai precedenti connazionali cristiano-orientali edificando la chiesa [[Chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità|ortodossa della Santissima Trinità]] di [[Chiesa ortodossa|rito ortodosso]] non unito. Gli ortodossi, circa 200 persone, esclusero dalla comunità tutti coloro che avevano mogli o figli non ortodossi, ma la misura non impedì una lenta integrazione con gli italiani<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', Livorno 2006, pp. 13-24, 57-59.</ref>. La comunità, riunita dall'aspetto religioso ma non da quello linguistico di origine perché di varia provenienza balcanica<ref>Uno degli ultimi parroci della chiesa Greco-Unita di Livorno, poi bombardata nel Secondo conflitto mondiale, è stato l'italo-albanese Papàs [[Demetrio Camarda]] (1821 – 1882), il quale definiva la parrocchia "greca di rito ma non per nazione", quindi aperta a tutti i "greci" (cioè i fedeli delle chiese cattoliche di rito orientale), senza quindi l'esclusività richiesta dal neo Regno di Grecia.</ref>, fu a lungo chiamata e definita "greca" fino ai tempi recenti, in virtù appunto del rito religioso orientale professato nella [[koinè]], in contrapposizione della comunità locale italiana "latina" di [[Rito latino|rito romano-cattolico]].
==== La comunità britannica ====
[[File:Chiesa Valdese già Presbiteriana Scozzese.jpg|thumb|upright=1.1|[[Chiesa valdese (Livorno)|Chiesa presbiteriana]], ora valdese, e [[Antico cimitero degli inglesi|Cimitero inglese]] di via Verdi]]
Sin dal XVII secolo, con l'affermazione di Livorno (''Leghorn'', nome con il quale viene indicata occasionalmente, ancor oggi, la città in lingua inglese) quale emporio del Mediterraneo, notevole fu l'affluenza britannica. Nel Seicento Livorno era già la principale base commerciale inglese nel Mediterraneo occidentale<ref>M. Mafrici, ''Rapporti diplomatici e scambi commerciali nel Meediterraneo moderno'', atti del convegno, Università di Salerno, 2004, p. 336.</ref>, nonché punto di riferimento per la flotta da guerra, attiva sia in scorta alle navi mercantili sia nelle spedizioni contro i [[pirati barbareschi]]<ref>M. Mafrici, cit., p. 338.</ref>. Un secolo più tardi, intorno al 1750, la comunità contava circa 500 persone che costituivano di fatto una ''British Factory'' dalle molteplici funzioni; la ''British Factory'' in particolare costituiva una sorta di [[Camera di commercio|Camera di Commercio]] del consolato, un gruppo religioso tenuto insieme dalla comune fede protestante, una società di assistenza e beneficenza e molto altro<ref>M. Mafrici, cit., pp. 343-347.</ref>. La comunità era la più numerosa e attiva dopo quella ebraica, dando un grosso contributo all'economia cittadina. Lo stesso Consiglio di Reggenza fiorentino chiedeva ai consoli britannici consigli e pareri sull'economia marittima della città. La ricchezza dei suoi mercanti è testimoniata dalle numerose e sontuose ville suburbane: è il caso di [[Villa Gower]], situata nella frazione di [[Castellaccio]], di [[Museo di storia naturale del Mediterraneo|Villa Henderson]], [[Villa Dupouy|Villa Jermy]]<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', cit. pp. 49-51.</ref>, e altre. Senza trascurare la presenza di eminenti personalità della cultura britannica del tempo come [[Tobias Smollett]], [[Percy Bysshe Shelley]] e [[George Gordon Byron]]. Nell'Ottocento gli inglesi (ma più in generale gli acattolici di varie nazionalità, compresi gli statunitensi) avevano due cimiteri (il vecchio [[Antico cimitero degli inglesi|cimitero inglese di via Verdi]], chiuso ufficialmente alla fine del 1839, e il [[nuovo cimitero degli inglesi|nuovo di via Pera]]) e una [[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|chiesa anglicana]], mentre gli scozzesi, che ebbero la loro figura di riferimento in [[Robert Walter Stewart]]<ref>{{cita web|autore=studivaldesi.org|url=http://www.studivaldesi.org/dizionario/evan_det.php?evan_id=262|titolo=Robert Walter Stewart|accesso=15 agosto 2013}}</ref>, innalzarono la loro [[Chiesa valdese (Livorno)|chiesa presbiteriana]] (ora dei [[Valdismo|valdesi]]) e successivamente il [[Seamen's Institute]] (distrutto durante la [[seconda guerra mondiale]]).
==== La comunità olandese-alemanna ====
{{vedi anche|Congregazione Olandese Alemanna}}
Al Seicento risale anche il primo statuto della Nazione Olandese-Alemanna, successivamente nota come Congregazione Olandese-Alemanna, i cui membri erano presenti a Livorno soprattutto per il fiorente dinamismo commerciale della città. La comunità era inizialmente cattolica, ma nel tempo la componente [[Protestantesimo|protestante]] aumentò sensibilmente anche per l'ingresso di tedeschi e svizzeri. Nel 1832 la "Nazione Olandese-Alemanna" contava 25 membri, con due soli olandesi, mentre il resto era formato soprattutto da svizzeri e bavaresi. I principali segni della loro presenza sono il [[cimitero della Congregazione olandese alemanna|cimitero di via Mastacchi]], costruito in sostituzione di una precedente area cimiteriale oggi scomparsa, e il [[architettura neogotica|neogotico]] [[Tempio della Congregazione olandese alemanna]], oggi in completa rovina<ref>G. Panessa, M. Del Nista (a cura di), ''La Congregazione Olandese-Alemanna. Intercultura e protestantesimo nella Livorno delle Nazioni'', Livorno 2002.</ref>. Ancora oggi vi sono numerosi discendenti dalle famiglie di tale comunità (Mayer, Kotzian, Dalgas, Dieterich, Heusch e altri).
==== La comunità francese ====
[[File:Livorno, chiesa della madonna, interno, 01.jpg|thumb|La [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], con gli altari delle comunità cattoliche straniere]]
Non mancavano poi i francesi, la cui presenza però era meno avvertita in quanto essi erano di religione cattolica. Infatti, il principale punto di riferimento della comunità divenne la [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], dove era presente un altare intitolato a [[Luigi IX di Francia|San Luigi]]. Flussi francesi si ebbero anche all'epoca della [[Rivoluzione francese]]; personalità di spicco fu [[François Jacques de Larderel]], imprenditore originario di [[Vienne (Francia)|Vienne]], che avviò lo sfruttamento industriale dei [[Soffione boracifero|soffioni boraciferi]] delle [[Colline Metallifere]]<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', cit., pp. 35-36.</ref>.
==== La comunità portoghese ====
I portoghesi giunti in città disponevano di un altare nella [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], dove fu posta una statua lignea della ''Madonna'' sottratta ai pirati saraceni (ora collocata presso l'altare maggiore) che in seguito fu però sostituita da quella di ''Sant'Antonio di Padova''. Da questo altare, ogni 13 giugno, ricorrenza di sant'Antonio, i membri della comunità portavano in processione la statua per le vie del centro<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', cit., pp. 39-40.</ref>.
==== La comunità armena ====
La maggior parte degli armeni, che nel 1689 erano circa 70<ref>G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell'immagine'', cit., p. 70.</ref> e vestivano con caratteristici [[Turbante|turbanti]], era cattolica; nel 1701 ebbero il permesso di edificare la propria [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|chiesa nazionale]], oggi trasformata in un centro interculturale dopo le distruzioni subite nel corso della [[seconda guerra mondiale]]. I resti mortali recuperati nelle tombe della distrutta chiesa furono inumati presso il [[Cimitero della Misericordia (Livorno)|cimitero della Misericordia]]<ref>G. Panessa, ''L'identità armena a Livorno: dal riemergere della memoria al recupero del patrimonio artistico'', in ''Gli armeni a Livorno. L'intercultura di una diaspora'', Livorno 2006, p. 10.</ref>.
Disponevano anche di un [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore#Il cimitero degli Armeni|cimitero]], del quale non restano più tracce.
==== Le comunità maronita e turca ====
Altre presenze importanti furono quelle dei [[Chiesa maronita|maroniti]], che dal 1888 ebbero una [[Chiesa di Nostra Signora del Rosario (Livorno)|cappella]] in via Mangini, e dei turchi. I maroniti e i cattolici orientali di lingua araba, prima di trasferirsi in via Mangini, parteciparono alla costruzione della prima cappella a destra dell'ingresso della [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]] dei Domenicani. Era dedicata con l'altare a San Tommaso d'Aquino il cui trionfo fu dipinto in alto. Con approvazione sovrana del 1755 fu autorizzata per le loro celebrazioni.
Invece gli ottomani, catturati durante le battaglie navali, erano detenuti nel [[Bagno dei forzati]]. All'interno del Bagno avevano una stanza adibita a piccola moschea sotto la direzione del loro ministro detto "Coggia". Nel 1689 erano 845, avevano diritto a un vestito nuovo all'anno, "tre pani al giorno con sue minestre", e, in caso di gravi malattie, di essere curati all'ospedale del Bagno. Avevano inoltre una serie di botteghe fuori dal Bagno e potevano vendere l'acqua o prestare la loro attività in qualità di facchini. Successivamente affluirono a Livorno numerosi mercanti ottomani che ebbero l'autorizzazione ad aprire un proprio cimitero all'attuale largo Bellavista, dal 1780 circondato da un caratteristico muro merlato e dipinto di rosso, fino alla sua soppressione con la costruzione del nuovo lungomare. La presenza della comunità musulmana è ancora oggi attestata da alcune lapidi sepolcrali sormontate da una mezzaluna nel [[cimitero comunale dei Lupi]]<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', cit., p. 56.</ref>.
==== La comunità corsa ====
Livorno vanta una lunga e forte relazione con la [[Corsica|nazione corsa]]: basti pensare al fatto che la santa patrona della città, Santa Giulia, è corsa.
I primi documenti di una loro presenza nella città portuale medicea risalgono ai primi anni del Seicento. Tuttavia, essendo sudditi di [[Genova]] non potevano essere riconosciuti formalmente come effettiva nazione. La loro presenza è testimoniata dall'erezione dell'altare di San Giovanni Evangelista (1630) nella [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]] con una tela commissionata al Curradi. Nel 1766 un loro membro, il capitano Santi Mattei, in occasione della rivolta isolana contro Genova, chiese al governo toscano il riconoscimento ufficiale della nazione corsa, rivendicando la sua funzione di console. Molte famiglie discendono da tale comunità (Lorenzi, Mattei, D'Angelo, Manfredini, Di Santi, Morazzani, Cardi, Franceschi)<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della preghiera'', cit., p. 37.</ref>.
==== La comunità ragusea ====
I rapporti della [[repubblica di Ragusa]] con Pisa e la Toscana sono antichissimi. Così anche a Livorno si costituisce una propria comunità a tutela dei propri interessi commerciali. Ne è documentato il suo primo console nel 1517. Grazie alla sua neutralità e alla sua sudditanza dell'[[Impero ottomano]], le sue navi erano esenti dagli attacchi delle varie potenze belligeranti che si contendevano il primato nel Mediterraneo. I Ragusei da Livorno, aprirono nuove rotte commerciali per l'Inghilterra e il Nord America, dando a nolo le proprie navi ai commercianti livornesi, toscani ed ebrei, specie per il commercio con il Levante.<ref>R. Bernardini, ''Prima indagine sui cittadini Ragusei ascritti all'Ordine dei Cavalieri di S. Stefano tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento''; M. Ronchetti Vitaloni, ''La presenza dei Ragusei a Livorno da una fonte inedita: il "Giornale della città e porto di Livorno" di Pietro Bernardo Prato (1764-1807)'', entrambi in "Studi livornesi", vol. III, 1988.</ref> Tra le famiglie legate alla comunità ragusea merita di essere ricordata la famiglia Mimbelli, originaria di [[Sabbioncello (comune)|Sabbioncello]] (oggi Orebic), che nella seconda metà dell'Ottocento fece erigere una [[Villa Mimbelli|villa]] alle porte meridionali della città<ref>R. Ciorli, ''Livorno. Storia di ville e palazzi'', Ospedaletto (Pisa), 1994, pp. 172-173.</ref>.
=== Lingue e dialetti ===
A cavallo tra i secoli XVIII e XIX gli idiomi parlati a Livorno erano i seguenti: [[lingua latina|latino]] (lingua rituale della [[chiesa cattolica]] romana e in parte ancora lingua di cultura), [[lingua italiana|italiano]], [[lingua napoletana|napoletano]] e [[lingua siciliana|siciliano]] (parlati dai pescatori), dialetti lombardi ([[dialetto bergamasco|bergamasco]], [[dialetto valtellinese|valtellinese]] e [[dialetto ticinese|ticinese]]: parlati dai membri della Compagnia dei Facchini della Dogana), [[gergo|gerghi]] professionali (pescatori, barcaioli, facchini), [[lingua corsa|corso]], [[lingua francese|francese]], [[lingua portoghese|portoghese]] (parlato sia da cattolici sia da ebrei), [[lingua ebraica|ebraico]] (lingua rituale della comunità ebraica), [[lingua giudeo-portoghese|giudeo-portoghese]] e [[lingua giudeo-spagnola|giudeo-spagnolo]], ladino (un giudeo-spagnolo calcato sull'ebraico), [[bagitto]] (il gergo giudeo-livornese), [[lingua franca mediterranea|lingua franca]], [[Koinè|greco antico]] (già lingua rituale della comunità [[rito bizantino|greco-cattolica]] e [[Chiesa ortodossa|ortodossa]]), [[lingua albanese|albanese]] (lingua madre di buona parte della ex-comunità greco-cattolica, [[lingua araba|arabo]] (parlato dai [[Chiesa cattolica greco-melchita|cattolici melchiti]], dai [[Chiesa maronita|cristiani maroniti]] e da arabi [[islam|musulmani]]), [[lingua siriaca|siriaco]], [[lingua armena|armeno]], [[lingua russa|russo]], [[lingua inglese|inglese]], [[lingua tedesca|tedesco]], [[lingua olandese|olandese]], [[lingua turca|turco]], [[lingua romena|romeno]]<ref>Fabrizio Franceschini, ''Livorno, la Venezia e la letteratura dialettale'', Pisa, Felici Editore, 2008, pp. 31-44.</ref>.
Il [[vernacolo]] livornese è fondamentalmente una variante del [[Dialetto toscano|toscano]] parlato nelle province di [[Pisa]] e Livorno, che si discosta dal resto dei [[dialetti toscani]] per certi tratti tipici della pronuncia, i più appariscenti dei quali sono alcune realizzazioni molto aperte delle vocali medie e la /k/ scempia intervocalica che viene completamente omessa (e non soltanto aspirata, come accade nella maggior parte delle parlate toscane), mentre quella doppia rimane tale. Per esempio la frase "la mia casa" è pronunciata in livornese [lami'aːsa], mentre invece la frase "vado a casa" rimane tale perché nella pronuncia livornese, come in italiano, è presente il raddoppiamento fonosintattico [ˌvɔakˈkaːsa]; anche in una frase come "Il cane abbaia" la /k/ conserva la realizzazione occlusiva [k] perché non è intervocalica<ref>{{cita web|url=http://www.livornotop.com/collabora/B.Ferri/la%20lingua.htm|autore=www.livornotop.com|titolo=Vernacolo livornese|accesso=28 maggio 2009}}</ref>.
Del tutto peculiare è anche la frequente interiezione ''[[dé]]'', da non confondere con il "deh" esortativo italiano, ormai desueto. Al contrario, il "dé" livornese è praticamente onnipresente, e può assumere un vasto spettro di significati, spesso decodificabili solo mediante l'intonazione. Può assumere il significato di rafforzativo di un concetto, oppure semplicemente di risposta affermativa a domanda retorica. Assieme al "dé" spesso troviamo il termine "boia", che viene usato come esclamazione ("Boiadé")<ref>{{cita web|url=https://knol.google.com/k/federico-zucchelli/il-vernacolo-livornese/1m0wfyobm5sxl/356#|autore=Federico Zucchelli|titolo=Vernacolo livornese, molto più di un dialetto|accesso=28 maggio 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
Inoltre, il lessico contiene tracce (vocaboli e locuzioni) di alcune delle numerose lingue parlate dalle comunità ospitate da Livorno attraverso i secoli: per esempio talvolta i piedi vengono detti "le fétte" parafrasando alla buona il vocabolo inglese "feet", tale interpretazione deriva dal periodo della [[seconda guerra mondiale]], in quanto i soldati americani presenti a Livorno utilizzavano l'inglese per parlare con i livornesi, conoscendo solo poche parole di italiano. Ad esempio, per dire "Hai i piedi grandi" si può sentir dire "Ciai dù fètte paiono zattere". E a tal proposito la grafìa livornese corretta "ci hai" e "ci hanno" sarà sempre "ciai" (pron. ciài) e "cianno" (pron. ciànno), mai "c'hai", che equivale foneticamente a "kai". Altro esempio di storpiatura postbellica rimasta nel livornese è quella dei cartelli con su scritto "no trespassing" (non oltrepassare) ad argine delle zone minate del centro. Ancora ai giorni nostri si usa la locuzione "lèvati da tre passi" per invitare qualcuno ad andare a quel paese o più semplicemente a spostarsi. Qualcuno richiama anche l'espressione angloamericana "Oh, boy", indicante stupore, come origine della livornese "O boia", analoga alla celebre "Boiadé". Dallo spagnolo "rosco" (rotondo) proviene la denominazione delle "roschette", sorta di taralli preparati con acqua, farina, olio (talvolta burro) e sale, chiamate così per via della loro forma circolare. Va anche notata la presenza, in seno alla numerosa presenza ebraica, del [[bagitto]], ormai però relegato ai pochi che ne conservano ricordo. Uno dei vocaboli più usati, ricollegabile a tale matrice, è la parola "gadollo", a indicare persona grassa od obesa.
Altra particolarità, stavolta retorica, è l'uso di una forma di ironia che consiste nell'uso di locuzioni iperboliche con una determinata intonazione, per significare l'esatto opposto: per esempio "e sei parigino!", per intendere che l'interlocutore è tutt'altro che proveniente da Parigi (città dell'eleganza e del buon gusto per [[antonomasia]]). Inoltre la lettera "l" in molti casi viene pronunciata "r", per esempio al (ar), nel (ner), il (ir), del (der) oppure albero (arbero), soldi (sordi), dolce (dorce), anche per i nomi e cognomi vige la stessa regola, esempio: Silvio (Sirvio), Alfio (Arfio), Alfano (Arfano) ecc.
Grande rappresentanza del [[vernacolo]] livornese viene data anche dal [[Il Vernacoliere|Vernacoliere]], mensile di satira politica/sociale diretto da [[Mario Cardinali]], che include varie rubriche di attualità, vignette, fumetti, posta dei lettori tutte (o quasi) rigorosamente in vernacolo livornese. Il mensile non solo è apprezzato e diffuso a livello locale, ma è seguito da appassionati del genere in tutta Italia<ref>{{cita web|url=http://www.vernacoliere.com/vernacoliere/index.php|autore=Vernacoliere|titolo=Cos'è il Vernacoliere|accesso=28 maggio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110610012012/http://www.vernacoliere.com/vernacoliere/index.php}}</ref>.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Società medica di Livorno: venne fondata nel 1825 dai medici della città e aveva lo scopo di favorire l'avanzamento della medicina e il suo perfezionamento, favorire la pubblica assistenza agli indigenti, praticando la vaccinazione antivaiolosa gratuitamente. Cessò la sua attività dopo il 1847.
* [[Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno]]: associazione di volontariato laico di ispirazione cattolica per l'assistenza e filantropia della cittadinanza, fondata nel 1595 sotto gli auspici del granduca [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] Medici.
* Gruppo di Cultura Scientifica "Diacinto Cestoni": fondato nel 1947, il gruppo nasce allo scopo di divulgare la ricerca scientifica della medicina, della fisica, della biologia, delle comunicazioni e dell'arte.
* Associazione di storia, lettere, arti livornesi: fondata nel 1986 da alcuni promotori come l'avvocato Giovanni Gelati, il dottor Lodovico Inghirami e l'editore Ugo Bastogi, con lo scopo di divulgare, con incontri e pubblicazioni annuali, una collana di studi sulla città come strumento di cultura per tutti. I numerosi articoli sono stati pubblicati annualmente dallo stesso Bastogi. Dal 1993 l'associazione cambia denominazione delle proprie pubblicazioni in "Nuovi studi livornesi", editi da Belforte.
* LaMMA CoMMA-Med, il Centro di Meteorologia Marina e Monitoraggio Ambientale del Mediterraneo del [[Consorzio LaMMA]] inaugurato il 9 settembre 2003, che si occupa di [[meteorologia]] marina a supporto del [[trasporto marittimo]] e delle altre attività produttive marittime e delle aree costiere.
== Cultura ==
[[File:Livorno Bottini dell'olio.JPG|thumb|upright=0.9|[[Bottini dell'olio]]]]
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
{{Vedi anche|Biblioteca Labronica}}
Livorno, città di antiche tradizioni nell'ambito della stampa e dell'editoria, ospita una grande biblioteca pubblica in cui sono conservati volumi di notevole importanza, come l'edizione livornese dell{{'}}''[[Encyclopédie]]'' e alcuni manoscritti di [[Ugo Foscolo]]; inoltre, presso il fondo [[Pietro Bastogi|Bastogi]], sono conservati {{m|60000}} autografi di personalità di rilievo, quali [[Giacomo Leopardi]] e [[Galileo Galilei]].<ref>{{cita web|autore=Comune di Livorno|url=http://www.comune.livorno.it/_livo/pages.php?id=126&lang=it|titolo=Biblioteca di Villa Fabbricotti|accesso=8 maggio 2008}}</ref>
La Biblioteca Labronica è suddivisa in diverse sedi:
* [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]] (sede centrale);
* [[Bottini dell'olio]];
* Emeroteca di via del Toro;
* [[Villa Maria (Livorno)|Villa Maria]] (trasferito provvisoriamente presso sede centrale);
* Biblioteca dei ragazzi, presso il parco di Villa Fabbricotti.
Sono inoltre presenti biblioteche presso le strutture museali (per esempio nel [[Museo di storia naturale del Mediterraneo]]), nella sede della fondazione L.E.M. (Livorno Euro Mediterranea), nel [[Chiesa di Sant'Andrea (Livorno)|Seminario Gavi]], in alcune circoscrizioni cittadine (in particolare la Biblioteca Igiene e Sanità pubblica della Circoscrizione IV), nell'[[Archivio di Stato (Italia)|Archivio di Stato]] e in alcuni istituti scolastici.<ref>{{cita web|autore=Comune di Livorno|url=http://pegaso.comune.livorno.it/desccat.htm#lip|titolo=Informazioni sui cataloghi provinciali|accesso=8 maggio 2008}}</ref>
==== Ricerca ====
A Livorno ha sede il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata "Guido Bacci", un consorzio fondato nel 1967 dal Comune di Livorno e dalle Università degli Studi di [[Università di Bologna|Bologna]], [[Università di Firenze|Firenze]], [[Università di Modena|Modena]], [[Università di Pisa|Pisa]], [[Università di Siena|Siena]] e [[Università degli Studi di Torino|Torino]]. Il Centro svolge attività scientifica e di ricerca nel settore delle scienze marine e [[scienze ambientali|ambientali]].<ref>{{cita web|url=https://www.cibm.it/|titolo=CBINM Home|accesso=8 maggio 2023 |sito=cibm.it|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120317041444/http://www.cibm.it/web/cibm/cibm.asp}}</ref>
Dal 2009 i locali dello [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balnerari|Scoglio della Regina]] ospitano il Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il mare e la Robotica Marina, emanazione dei laboratori di [[robotica|robotica avanzata]] e di [[Microingegneria|micro]] e [[nanoingegneria]] della [[Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna|Scuola Superiore Sant'Anna]] nel [[Polo Sant'Anna Valdera]] di [[Pontedera]]. Questo settore della [[biorobotica]] è una nuova area scientifico-tecnologica di cui i ricercatori della Scuola Sant'Anna sono stati fra i fondatori a livello internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.livorno.it/_cn_online/indexf5ec.html?id=281&lang=it|titolo=Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina Scoglio della Regina, Livorno|sito=comune.livorno.it|accesso=8 maggio 2023 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121116002239/http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index.php?id=281&lang=it|urlmorto=no}}</ref>
==== Scuole ====
Tra le scuole superiori cittadine si ricordano lo storico [[liceo classico Niccolini Guerrazzi]] (successivamente Istituto Statale di Istruzione Superiore Niccolini-Palli), in cui hanno insegnato, tra gli altri, il poeta [[Giovanni Pascoli]] e il [[Presidente emerito della Repubblica Italiana|Presidente emerito della Repubblica italiana]] [[Carlo Azeglio Ciampi]], il polo liceale [[Francesco Cecioni]] e il [[liceo scientifico statale Federigo Enriques]].
Per quanto concerne l'istruzione tecnica e professionale, accanto all'[[Istituto tecnico industriale statale Galileo Galilei (Livorno)|Istituto Tecnico Industriale]], a quello Tecnico settore Economico, a quello Tecnico settore Tecnologico e a quello per Industria e Artigianato, da segnalare la presenza di un istituto nautico, che sottolinea la tradizione marinara della città.
[[
==== Università ====
La principale istituzione universitaria presente a Livorno è l'[[Accademia navale]], un ente universitario militare che si occupa della formazione tecnica e della preparazione militare degli Ufficiali della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]].
Inoltre a Livorno c'è una sede distaccata dell'[[Università di Pisa]].
A Livorno è presente infine l'[[Istituto superiore di studi musicali Pietro Mascagni|Istituto Superiore di Studi Musicali ''Pietro Mascagni'']], già pareggiato ai [[Conservatorio|conservatori di Stato]] ed entrato nel settore dell'[[alta formazione artistica e musicale]] (AFAM) in base alla legge 508 del 1999.
=== Musei e gallerie ===
[[File:Giovanni Fattori 006.jpg|thumb|upright=1.6|G. Fattori, ''Campagna romana'', [[Museo civico Giovanni Fattori|Museo Civico "G. Fattori"]]]]
* [[Museo della città (Livorno)|Museo della Città]]: inaugurato nel 2018, ospita un polo culturale con collezioni che ripercorrono la storia della città, nonché una esposizione di arte contemporanea e una sezione della [[Biblioteca Labronica]].
* [[Museo civico Giovanni Fattori|Museo civico "Giovanni Fattori"]], allestito intorno alla metà degli anni novanta del Novecento nella suggestiva cornice di [[Villa Mimbelli]] ([[Stradario di Livorno|via San Jacopo in Acquaviva]]), ospita un'importante raccolta di opere dei [[Macchiaioli]] e dei [[Macchiaioli|Postmacchiaioli]], movimenti che si svilupparono a Livorno e in altre località della costa labronica.
* [[Museo di storia naturale del Mediterraneo]], ubicato in [[Stradario di Livorno|via Roma]], fu fondato nel 1929. Si tratta di un museo ritenuto all'avanguardia sia dal punto di vista del contenuto esposto, sia delle strutture.
* [[Museo ebraico Yeshivà Marini|Museo ebraico "Yeshivà Marini"]], situato in [[Stradario di Livorno|via Micali 21]], oltre a una collezione di arredi e paramenti sacri del culto ebraico (in gran parte portati qui dalla vecchia [[Sinagoga vecchia di Livorno|Sinagoga]] che fu distrutta a seguito dei bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]), si possono qui trovare raccolte di libri dal XVII al XX secolo e un [[Hekhàl]] del Cinquecento che contiene i rotoli della [[Torah]].
* [[Museo diocesano Leonello Barsotti]], inaugurato il 22 dicembre 2008, occupa alcuni locali attigui al [[Seminario Girolamo Gavi]] e raccoglie suppellettili e opere sacre della [[Diocesi di Livorno]]. In particolare, qui sono collocate due tavole di scuola [[Giotto|giottesca]] collocate in precedenza nella [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]. Il 22 dicembre 2009 è stato ulteriormente ampliato con l'aggiunta di nuove sale espositive.
* [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Museo Mascagnano]], raccoglie i cimeli appartenuti al musicista livornese [[Pietro Mascagni]]. Il percorso museale è stato recentemente allestito presso il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]].
* [[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|Museo di Santa Giulia]], situato presso l'[[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|omonima chiesa]], in ([[Stradario di Livorno|Largo Duomo]]). Contiene arredi sacri, paramenti liturgici e l'antica tavola di scuola giottesca raffigurante ''santa Giulia'' con scene della sua vita e del martirio.
* [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Galleria degli ex voto]], la galleria occupa un'ala del [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario]] di [[Montenero (Livorno)|Montenero]] ed espone una tra le più grandi raccolte di [[ex voto]] d'Italia, donati dai primi anni dell'Ottocento fino a oggi.
* [[Acquario di Livorno|Acquario]], situato nei pressi della [[Terrazza Mascagni]], fu inaugurato nel 1937 e ricostruito nel 1950, è stato notevolmente ampliato nel corso del restauro conclusosi nel 2010 e oggi risulta il terzo acquario più grande d'Italia.<ref>{{cita web|autore=www.ansa.it|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2010/07/14/visualizza_new.html_1852959000.html|titolo=Acquario di Livorno|accesso=31 luglio 2010}}</ref>
* [[Casa natale di Amedeo Modigliani]], la casa, situata in [[Stradario di Livorno|via Roma 38]], contiene una ricca documentazione sulla vita artistica e sull'opera del [[Amedeo Modigliani|noto pittore labronico]]. Attualmente è visitabile solo il sabato e la domenica su appuntamento<ref>"Al numero civico 38, accanto a due orribili saracinesche, la casa di Modì è tristemente chiusa... Trovarsela di fronte, dopo aver imboccato via Roma da piazza Attias, nel centro di Livorno, è un'emozione forte. Ma non è quell'estasi particolare che travolge, come una sindrome da Stendhal, chi innamorato della pittura di Amedeo Modigliani ammira la sua casa natale. Purtroppo i brividi che scuotono il viandante d'arte sono quelli dell'oblio e della delusione". Tratto dal ''Corriere della Sera'', Marco Gasperetti, 6 novembre 2010.</ref><ref>{{cita web|autore=Costa degli Etruschi|url=http://www.costadeglietruschi.it/toscana_mediterranea/dettaglio_evento.asp?keyEvento=13167|titolo=Apertura della casa natale di Amedeo Modigliani|accesso=21 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130324045738/http://www.costadeglietruschi.it/toscana_mediterranea/dettaglio_evento.asp?KeyEvento=13167}}</ref>.
* Museo Mediceo, è situato all’interno dei Granai di Villa Mimbelli, la collezione è stata disposta a far conoscere ai visitatori lati inediti e curiosità legate ai Medici e alla loro influenza sui tempi che vissero. <ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/toscana-musei-monumenti/museo-mediceo-di-livorno|titolo=Museo Mediceo di Livorno}}</ref>
* Collezione d'arte Fondazione Livorno.<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/toscana-musei-monumenti/fondazione-livorno|titolo=Fondazione Livorno}}</ref>
=== Media ===
==== Stampa ====
* [[Il Tirreno]]
* [[La Nazione]]
* [[Il Vernacoliere]]
* Senza Soste
==== Radio ====
* Radio Flash
* [[Radio Rosa Livorno]]
* Radiolivorno.tv
* Radio Livorno Città Aperta
==== Televisione ====
* [[Granducato TV]]
* [[TVL Radiotelevisione Libera]]
* [[Teletirrenouno]]
=== Arte ===
[[File:Chiesa Santa Caterina, Livorno, cupola.jpg|thumb|upright=0.9|[[Cesare Maffei]]: affreschi in [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Santa Caterina]]]]
====
{{Citazione|Il [[libeccio]] soffia impetuoso travolgendo tutto ciò che incontra; il mare azzurro in tempesta, gli esili tronchi degli arbusti impotenti davanti a cotanta potenza della natura e là, tra le fredde tonalità che saltano dall'azzurro al giallo chiaro, la tamerice resiste impavida, piegata, quasi spezzata dalle raffiche di vento.|Luca Dal Canto, ''Livorno e la pittura'', [[Corriere di Livorno]] del 2 gennaio 2008}}
Con questa immagine Livorno è nota attraverso l'opera di uno dei più importanti pittori dell'Ottocento italiano: [[Giovanni Fattori]], maestro della corrente "verista" dei [[Macchiaioli]] nata a [[Firenze]] intorno agli anni sessanta dell'Ottocento e sviluppatasi sulla costa labronica proprio nel periodo in cui nacque un altro livornese, fuggito poi a [[Parigi]], destinato a sconvolgere l'arte europea: [[Amedeo Modigliani]]. Ne ''[[La libecciata]]'' (1880-1885), ma già ne ''[[La Rotonda dei bagni Palmieri]]'' (1866), così come in molti altri dipinti macchiaioli, Livorno è ritratta con la sua luce accecante resa visivamente, secondo le teorie della macchia, con un contrasto di macchie di colore e chiaroscuro ottenute attraverso la cosiddetta "tecnica dello specchio nero".
[[File:Giorgio Vasari, Pala, Santa Caterina, Livorno.jpg|thumb|upright=0.9|left|''[[Incoronazione della Vergine (Vasari)|Incoronazione della Vergine]]'', Giorgio Vasari]]
Ma la Livorno artistica non è soltanto Ottocento, [[Macchiaioli]] e Modigliani. Essendo una città [[Porto di Livorno|portuale]], ricca a partire dal XVI secolo sia di scambi commerciali sia culturali, è stata per centinaia di anni il crocevia di opere d'arte e il luogo dove molti artisti, non soltanto labronici, hanno operato chiamati a corte prima dai [[Medici]] e poi dai [[Casato di Lorena|Lorena]]. Le più antiche tracce di arte pittorica ancora esistenti appartengono al [[Basso Medioevo]] e in particolare agli inizi del XIV secolo, periodo al quale risalgono sia i due santi [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniani]] della [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]] (attribuiti, se non a [[Giotto]] stesso, quasi sicuramente alla sua bottega, oggi nel [[Museo diocesano Leonello Barsotti]]), sia la ''Pala di Santa Giulia'' presente in un'antica pieve di Livorno e oggi collocata nella [[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|Confraternita omonima]].
Del secolo successivo troviamo invece il ''[[Cristo coronato di spine (Beato Angelico)|Cristo coronato di spine]]'' del [[Beato Angelico]] (proprietà della parrocchia di [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|Santa Maria del Soccorso]] e oggi esposto nel [[Duomo di Livorno|Duomo]]), la ''Madonna Dantesca'' del [[Maestro della Natività di Castello]] (scuola di [[Filippo Lippi]]), oggi al [[Museo civico Giovanni Fattori]], e la ''Pala con Santa Lucia'' collocata in [[Chiesa di San Giovanni Battista (Livorno)|San Giovanni]].
Ma, come detto, è a partire dal finire del Cinquecento, con la nascita medicea di Livorno città-porto del [[Granducato di Toscana]], che l'arte labronica comincia a muoversi e ad animarsi. Il Seicento vede operare importanti pittori fiorentini e toscani come [[Matteo Rosselli]], [[Domenico Cresti]] detto Il Passignano (alla cui scuola è attribuito il dipinto della ''Sacra Famiglia'', oggi nella [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]], e di parte delle tele sul soffitto del Duomo insieme con [[Jacopo Chimenti]]) e il pisano [[Pietro Ciafferi]], autore con [[Filippo Franchini]] (probabilmente livornese) e il perugino [[Agostino Tassi]] di alcuni degli affreschi che ornavano le facciate dei palazzi dell'attuale [[via Grande]]. Si ricorda anche [[Filippo Maria Galletti]] per i lavori nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]].
Nel Settecento la Livorno dell'[[Illuminismo]] annovera la presenza non soltanto di molti importanti artisti europei come [[Alessandro Gherardini|Alessandro]] e [[Tommaso Gherardini]] e il francese [[François Riviere]] attivo nella [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|chiesa degli Armeni]], ma anche di alcuni celebri scultori e architetti nati in città o trapiantati a Livorno, tra cui [[Giovanni del Fantasia]] (autore per esempio della [[chiesa del Luogo Pio]]), [[Giovanni Baratta]] (scultore in varie chiese della città tra cui [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|San Ferdinando]]), e [[Antonio Corazzi]] (architetto in [[Polonia]], ricordato per alcuni edifici pubblici).
Un discorso a parte va fatto per [[Giuseppe Maria Terreni]], nato a Livorno nel 1739, celebre pittore attivo principalmente in Toscana e autore di molte vedute di città del Granducato e di alcuni affreschi nel Santuario di Montenero e in altre [[Chiese di Livorno|chiese cittadine]]. Un dipinto a lui attribuito, ''Festa al Santuario di Montenero'' (1770), si trova oggi alla [[Albright-Knox Art Gallery]] di [[Buffalo]] probabilmente esportato nel Nuovo Mondo attraverso uno dei tanti scambi commerciali che il porto di Livorno intraprendeva tra Sette e Ottocento con gli [[Stati Uniti d'America]].
[[File:Puccini-Metalworks.jpg|thumb|[[Mario Puccini (pittore)|Mario Puccini]], ''[[La Metallurgica II]]'', 1913 (Porto di Livorno)]]
Nella pittura uno dei principali artisti dell'Ottocento livornese fu [[Enrico Pollastrini]], di cui si ricorda l{{'}}''Immacolata Concezione'' nella [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Livorno)|chiesa dei Santi Pietro e Paolo]]. I nomi citati sono soltanto alcuni dei molti artisti che hanno avuto contatti, diretti o indiretti, con la città labronica e la cui storia serve per dimostrare che l'arte livornese ha una tradizione radicata sin dal Cinquecento e un'eredità importante che prosegue per tutto il Novecento ([[Gruppo Labronico]]) e va oltre i Macchiaioli, con i [[Macchiaioli|Postmacchiaioli]], tra cui [[Giovanni Bartolena]] e [[Ulvi Liegi]] (quest'ultimo vicino all'espressionismo [[Fauves]]), il [[Divisionismo]] di [[Plinio Nomellini]], e molti altri artisti come [[Giulio Allori]], [[Renato Natali]] e [[Mario Madiai]] che fanno della luce e dell'ispirazione labronica uno strumento di raffinatezza pittorica.
Grande importanza hanno avuto le avanguardie artistiche, che sorsero numerose nel secondo dopoguerra, tra cui si cita l'[[Eaismo]], ideato da [[Voltolino Fontani]].
Nel dopoguerra si misero in luce artisti come [[Gianfranco Ferroni]], [[Mario Nigro (pittore)|Mario Nigro]], [[Ferdinando Chevrier]], [[Renato Spagnoli]] e [[Gianfranco Baruchello]].
[[File:2020 pietre d'inciampo a Livorno per il centenario della morte di Amedeo Modigliani.jpg|thumb|2020 pietre d'inciampo a Livorno per il centenario della morte di Amedeo Modigliani]]
===
{{vedi anche|Teatri storici di Livorno}}
[[File:Teatro Goldoni, Livorno.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]]]]
[[File:Teatro S.Marco.JPG|thumb|upright=1.1|Resti del [[Teatro San Marco]]]]
Prima delle distruzioni belliche del 1943 Livorno ha ospitato una decina di teatri e arene, nonché una serie di spazi teatrali minori<ref>E. Porta, ''Contributi per la "memoria" musicale livornese: fonti inedite presso l'Archivio di Stato'', in ''CN Comune Notizie'', n. 2, marzo 1992, p. 58.</ref>.
La [[seconda guerra mondiale]] ha cancellato gran parte di questo patrimonio: infatti, i bombardamenti colpirono inesorabilmente il [[Teatro San Marco]], il Rossini e il Teatro degli Avvalorati, mentre nei decenni successivi fu raso al suolo il grande Politeama.
Oggi, dell'antico patrimonio teatrale resta solo il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Goldoni]], riportato agli antichi splendori dopo un lungo restauro conclusosi nel 2004.
Nel secondo dopoguerra furono tuttavia innalzate nuove strutture, come il [[Palazzo Grande|Cinema Teatro Grande]], la Gran Guardia e il [[Cinema Odeon (Livorno)|Cinema Odeon]], delle quali solo la prima risulta ancora in attività, sebbene sia stata riconvertita in una multisala.
Elenco teatri di Livorno:
* [[
* [[Cinema teatro 4 Mori]]
* [[Teatro delle Commedie]]
* [[Teatro Mascagni (Livorno)|Teatro Mascagni]]
* [[Teatro La Gran Guardia|Multisala Gran Guardia]]
Cinema storici chiusi a partire dagli anni Duemila:
* [[Teatro La Gran Guardia|Cinema Teatro La Gran Guardia]]
* [[Cinema Odeon (Livorno)|Cinema Odeon]]
* [[Palazzo Grande|Multisala Cinema Grande]]
=== Cinema ===
[[File:Livorno terrazzamascagni.JPG|thumb|upright=1.1|left|L'area dove sorgeva il parco Eden ([[Terrazza Mascagni]])]]
Livorno fu scelta dai [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]] durante la loro prima tournée transalpina il 30 giugno 1896<ref>R. Bovani, R. Del Porro, ''La Macchina delle Meraviglie. Gli albori del cinema a Livorno (1895-1915)'', San Giuliano Terme 2005, pp. 27-51.</ref>.
Ai primi decenni del Novecento risalgono i primi generi cinematografici narrativi e Livorno fu scelta quale sede dell'anteprima del primo film di finzione italiano: ''[[La presa di Roma]]'', di [[Filoteo Alberini]] (1905)<ref>R. Bovani, R. Del Porro, cit., p. 82.</ref>; la città fu scelta per il consistente numero di sale cinematografiche: al 1907 se ne contavano quindici, con una media di una sala ogni {{m|7163}} abitanti<ref>{{cita web|autore=Marco Sisi|titolo=Livorno Superstar una città nel cinema|url=http://www.geocities.com/Hollywood/Studio/6232/ls1.htm|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query.php?url=http://www.geocities.com/Hollywood/Studio/6232/ls1.htm|dataarchivio=11 agosto 2006}}</ref>.
[[File:Sorpasso1962.jpg|thumb|upright=1.1|Scena finale de ''[[Il sorpasso]]'' a [[Lungomare di Livorno#Il Romito|Calafuria]]]]
In città fu girato il filmato che documentava il varo della corazzata Varese nel 1897, e nel 1926 [[Fred Niblo]] ambientò alcune scene del suo ''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]'' alla [[Torre della Meloria|Meloria]] e al largo del [[Porto di Livorno|Molo Novo]]<ref>G. Meucci, ''La città dei sogni. Dalla Pisorno al Cosmopolitan'', Pisa 2005.</ref>.
Successivamente, nel 1936 [[Mervyn LeRoy]] creò una ricostruzione della città per il film ''[[Avorio nero]]'', così come farà [[Luchino Visconti]] nel 1957 per ''[[Le notti bianche (film)|Le notti bianche]]'', pellicola ambientata a [[Venezia Nuova]].
Livorno divenne il set per film come ''[[Il pirata sono io!]]'' di [[Mario Mattoli]] (1940), ''[[Tombolo, paradiso nero]]'' di [[Giorgio Ferroni]] (1947), ''[[Senza pietà (film 1948)|Senza pietà]]'' di [[Alberto Lattuada]] (1948), ''[[Imbarco a mezzanotte]]'' (1952) di [[Joseph Losey]]; il [[Lungomare di Livorno|mare labronico]] fu scenario per ''[[Calafuria (film)|Calafuria]]'' (1942), ''[[Cuori sul mare]]'' (1949) e ''[[Ragazze al mare]]'' (1954) di [[Giuliano Biagetti]].
Nell'ambito del cosiddetto "[[cinema dei telefoni bianchi]]" operarono le attrici livornesi [[Doris Duranti]] e [[Vivi Gioi]], nonché gli attori livornesi [[Umberto Melnati]] e [[Carlo Romano]].
A Livorno vennero girati inoltre ''[[Tutti a casa]]'' (1960), ''[[Il sorpasso]]'' (1962) e ''[[Mare matto]]'' (1963), ''[[Viaggio con Anita]]'' di [[Mario Monicelli]] (1978), ''[[Ricchi, ricchissimi... praticamente in mutande]]'' (1982), ''[[Ovosodo]]'' di [[Paolo Virzì]], ''[[L'amore ritrovato]]'' di [[Carlo Mazzacurati]] e ''[[13dici a tavola]]'' di [[Enrico Oldoini]] (2004).<ref>M. Sisi, ''Livorno superstar. La mia città dentro il cinema'', Pisa 2005.</ref> Nel corso del 2009, Paolo Virzì tornò a Livorno per girare ''[[La prima cosa bella (film)|La prima cosa bella]]''.
Oltre ai molti [[spot pubblicitario|spot]] e cortometraggi (tra cui quello ufficiale della [[Regione Toscana]]), nel 2010 la città viene scelta infatti da [[Fausto Brizzi]] per alcune scene di massa del suo ''[[Maschi contro femmine]]''.
Livorno è stata sede anche di produzioni internazionali, come i film di [[Tollywood]] ''[[Paglu]]'' del regista [[Rajiv Kumar]]. Successivamente la città ha fatto da sfondo a ''[[I più grandi di tutti]]'' di Carlo Virzì.
Diversi i livornesi attivi nel [[Doppiaggio|doppiaggio cinematografico]] come [[Emilio Cigoli]], [[Carlo Romano]], [[Giorgio Capecchi]] e [[Stefano Sibaldi]]<ref>F. Borghini, U. Guidi, C. Sacchetti, ''Livorno al cinema'', 1997.</ref>. Di origini livornesi era anche [[Alfredo Bini]], che produsse, tra gli altri, film come ''[[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]]'' e ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' di [[Pier Paolo Pasolini]].
Segue l'elenco dei film girati, anche solo parzialmente, a Livorno.
<!--In ordine cronologico crescente-->
{|style="width: 100%; align:top"
|-
|valign=top|
* ''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''
* ''[[Avorio nero]]''
* ''[[Il pirata sono io!]]''
* ''[[Due cuori fra le belve|Due cuori tra le belve]]''
* ''[[È sbarcato un marinaio (film 1940)|È sbarcato un marinaio]]''
* ''[[Calafuria (film)|Calafuria]]''
* ''[[Tombolo, paradiso nero]]''
* ''[[Senza pietà (film 1948)|Senza pietà]]''
* ''[[Cuori sul mare]]''
* ''[[Il cielo è rosso (film)|Il cielo è rosso]]''
* ''[[Tragico ritorno (film 1952)|Tragico ritorno]]''
* ''[[Enrico Caruso, leggenda di una voce]]''
* ''[[Imbarco a mezzanotte]]''
* ''[[
* ''[[Ragazze al mare]]''
* ''[[Il canto dell'emigrante]]''
* ''[[Le notti bianche (film)|Le notti bianche]]''
* ''[[Esterina (film)|Esterina]]''
* ''[[
* ''[[Tutti a casa]]''
* ''[[Il sorpasso]]''
* ''[[I sequestrati di Altona]]''
* ''[[Mare matto]]''
* ''[[Escalation (film)|Escalation]]''
|valign=top|
* ''[[Senza sapere niente di lei]]''
* ''[[L'assoluto naturale]]''
* ''[[La moglie del prete]]''
* ''[[Giorni d'amore sul filo di una lama]]''
* ''[[Quell'amore particolare]]''
* ''[[Teresa la ladra]]''
* ''[[Il baco da seta]]''
* ''[[Il sergente Rompiglioni diventa... caporale]]''
* ''[[Il vizio di famiglia]]''
* ''[[Oh, mia bella matrigna]]''
* ''[[
* ''[[La regia è finita]]''
* ''[[Per questa notte]]''
* ''[[D'improvviso al terzo piano]]''
* ''[[L'insegnante al mare con tutta la classe]]''
* ''[[La dottoressa ci sta col colonnello]]''
* ''[[Lo chiamavano Bulldozer]]''
* ''[[Viaggio con Anita]]''
* ''[[I giorni cantati]]''
* ''[[Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande]]''
* ''[[Bomber (film 1982)|Bomber]]''
* ''[[Il ritorno di Black Stallion]]''
* ''[[È arrivato mio fratello]]''
|valign=top|
* ''[[Carabinieri si nasce]]''
* ''[[Figlio mio infinitamente caro]]''
* ''[[Good Morning Babilonia]]''
* ''[[Mak π 100 (film)|Mak π 100]]''
* ''[[Un'anima divisa in due]]''
* ''[[Bonus Malus (film)|Bonus Malus]]''
* ''[[La bella vita]]''
* ''[[Ovosodo]]''
* ''[[
* ''[[Kiss me Lorena]]''
* ''[[Il talento di Mr. Ripley]]''
* ''[[Senza paura (film)|Senza paura]]''
* ''[[Il diario di Matilde Manzoni]]''
* ''[[B.B. e il cormorano]]''
* ''[[L'amore ritrovato]]''
* ''[[13dici a tavola]]''
* ''[[Una moglie bellissima]]''
* ''[[Non c'è più niente da fare]]''
* ''[[Tre lire primo giorno]]''
* ''[[La prima cosa bella (film)|La prima cosa bella]]''
* ''[[Maschi contro femmine]]''
* ''[[I più grandi di tutti]]''
* ''[[Paglu]]''
* ''[[Un uomo chiamato March]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.quilivorno.it/news/spettacolo-cultura/uomo-chiamato-march-miglior-film-38-cine-festival-ciociara/|titolo=‘Un Uomo chiamato March’ miglior film al 38° Cine Festival “La Ciociara”|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141213015243/http://www.quilivorno.it/news/spettacolo-cultura/uomo-chiamato-march-miglior-film-38-cine-festival-ciociara/}}</ref>
|}
===
[[File:Livorno -Teatro Goldoni- interno.jpg|thumb|upright=1.1|Sala del teatro Goldoni]]
Livorno ha dato i natali a un gran numero di musicisti, tra cui si ricordano, a solo titolo di esempio: compositori come [[Pietro Mascagni]], il più importante fra i compositori livornesi, [[Alfredo Soffredini]], [[Sirio Santucci]], [[Rodolfo del Corona]], cantanti lirici come il mezzo soprano [[Celeste Coltellini]], [[Nicola Tacchinardi]], [[Enrico Delle Sedie]], [[Mario Ancona]], [[Galliano Masini]], strumentisti di fama come [[Giuseppe Cambini]], membro del primo quartetto d'archi della storia insieme con i lucchesi [[Luigi Boccherini]] e [[Filippo Manfredi]] e l'altro livornese [[Pietro Nardini]], [[Giovanni Francesco Giuliani]], [[Jean-Baptiste Stuck]] “Batistin” (1680 - 1755), che introdusse in Francia per primo il violoncello in orchestra al posto della viola da gamba, il pianista [[Antonio Bacchelli]], il direttore di fama internazionale [[Augusto Vianesi]] (vedi [[Pellegrini-Vianesi]]), i librettisti [[Ranieri de' Calzabigi]], [[Giovanni De Gamerra]], [[Giovanni Schmidt]], [[Guido Menasci]], [[Giovanni Targioni-Tozzetti (librettista)|Giovanni Targioni Tozzetti]], i critici musicali e musicologi [[Abramo Basevi]] e [[Arnaldo Bonaventura]], il cantautore [[Piero Ciampi]], nonché i cantanti pop [[Nada (cantante)|Nada]], già vincitrice di [[Festival di Sanremo 1971|Sanremo 1971]], e [[Roberto Rondelli]]<ref>Enciclopedia della Musica "Garzantina", Garzanti 1983 - 2003; N. Rolandi, ''Musica e musicisti in Italia'', Livorno 1932; A. Bonaventura, ''Musicisti livornesi'', 1930.</ref>.
Inoltre a Livorno trovarono sepoltura [[Giovanni Paolo Schulthesius]], che fu pastore della comunità protestante di Livorno e viene ricordato per gli importanti contributi sulla musica sacra, il tenore [[Roberto Stagno]] e il soprano [[Gemma Bellincioni]].
Notevolissima è stata nel passato la presenza della [[Opera|lirica]] a Livorno "tanto che si poteva parlare di una tradizione esecutiva livornese" soprattutto a cavallo tra i secoli XIX e XX: "tra il 1880 e il 1930" a Livorno si dava "uno spettacolo ogni cinque giorni"<ref>Fulvio Venturi, ''L’Opera Lirica a Livorno'', volume a cura del Circolo Musicale Galliano Masini, 2000.</ref>.
Vivacissimo è, da sempre, l'ambiente livornese del [[jazz]]<ref>{{cita libro|autore= Maurizio Mini, [[Andrea Pellegrini]]|titolo= Livorno, dalla 'musica americana' al Jazz - La storia, le storie|editore= Erasmo|città= Livorno|anno= 2013|isbn= 978-88-89530-55-9}}, Collana Erasmo Musica - I Quadrati, con prefazione di Stefano Zenni.</ref>, che si sviluppò velocemente sulla costa toscana grazie ai traffici commerciali e agli intensi rapporti politici, culturali e turistici con gli [[Stati Uniti d'America]]<ref>V. {{cita libro|autore= Paolo Castiglioli, Luigi Donolo, Algerina Neri|titolo= Storia e attualità della presenza degli Stati Uniti a Livorno e in Toscana|url= https://archive.org/details/storiaeattualita0000unse|editore= ETS|città= Pisa|anno= 2003|isbn= 88-8492-101-5}} e {{cita libro|autore= [[Andrea Pellegrini]]|titolo= Il Jazz a Livorno, in Saggi e studi musicali|editore= ETS, Associazione Amici del Mascagni, Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, distribuzione PDE, Sesto Fiorentino|città= Pisa, Livorno|anno= 2009|isbn= 978-88-467-2613-1}}</ref>. Dopo la [[seconda guerra mondiale]], il primo jazz club di Livorno fu l'“Hot Club” (1948), ma già nel 1933 nella città labronica si era esibita per esempio l'orchestra jazz del ballerino Harry Fleming, di origini etiopi: proprio a quegli anni risalgono le prime esibizioni di gruppi musicali jazzistici a Livorno.
Nel luglio 1945 si esibì in [[Piazza della Vittoria (Livorno)|piazza della Vittoria]] [[Frank Sinatra]] al seguito delle forze armate USA. Il primo evento importante di jazz moderno a Livorno fu il concerto dei "Jazz at the Philharmonic" di [[Norman Granz]], il 2 marzo 1954, con, tra gli altri, [[Oscar Peterson]], [[Ella Fitzgerald]], [[Roy Eldridge]] e [[Benny Carter]].
Dal 1957 agli anni settanta si sono esibiti a Livorno numerosi interpreti della musica jazz, soprattutto al [[Teatro La Gran Guardia]]<ref>Bruno Casini e Ernesto De Pascale, ''Anni di musica'', Ass. Toscana Musiche.</ref>.
Oggi si ha un gran numero di jazzisti livornesi attivi anche a livello internazionale, quali [[Mauro Grossi]], [[Stefano Onorati]], [[Andrea Pellegrini]], [[Tino Tracanna]], Dimitri Grechi Espinosa (nato a Mosca, ma cresciuto in città) e molti altri.
Negli anni sessanta del Novecento, nella scia dei [[The Beatles|Beatles]], uno dei primi complessi Italiani ad aver avuto successo nazionale furono [[I Satelliti]], gruppo formatosi a Livorno nel 1961. Numerose esperienze furono condotte in quegli anni anche nel campo del jazz-rock, da gruppi come i Campo di Marte e altri. Il Rock è anch'esso presente da sempre a Livorno con centinaia di gruppi musicali giovanili e professionali<ref>{{cita libro|autore= Massimo Volpi|titolo= A Livorno negli anni ’60 si suonava così|editore= Erasmo|città= Livorno|anno= 2011|isbn= 978-88-89530-77-1}}</ref>.
Fondamentale per la vita musicale della città oltre al [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]] è l'[[Istituto superiore di studi musicali Pietro Mascagni]], organismo formativo accreditato dalla Regione Toscana, nato come "Scuola musicale Pietro Mascagni" nel 1953, prima scuola di musica pubblica nella storia della città. Nel 1963 la gestione della scuola passò a un consorzio tra il Comune e la Provincia di Livorno e nel 1969 il "Mascagni" ha assunto la denominazione di "Istituto". Nel 1978 è stato pareggiato ai Conservatori di Stato. In seguito è divenuto ente di alta formazione universitaria (AFAM).
La musica contemporanea "colta" è presente a Livorno con alcuni interessanti compositori come Marco Lenzi, Carlo Deri, con numerose attività collegate all'Istituto Mascagni e a centri anche dedicati alla [[musica elettronica]] e alla [[computer music]] come ''Audiofficine'' e altri.
Livorno ha inoltre una banda cittadina (associazione "Banda della Città di Livorno"), numerosissime corali (''Del Corona'', ''Mascagni'', ''Guido Monaco'' eccetera), una decina di scuole di musica come la ''Del Corona'', la ''Scarlatti'', la ''Amadeus'', ''Percorsi Musicali'' e molte altre di varie dimensioni e caratteristiche, a testimoniare la grande vitalità musicale della città di Pietro Mascagni.
==== Collezioni musicali a Livorno ====
=== Livorno e la letteratura ===
Le prime voci significative ci giungono dalla letteratura teatrale, di cui fu primo interprete [[Giovanni De Gamerra]], autore di alcune opere ascrivibili al cosiddetto dramma lagrimoso del diciottesimo secolo. Successivamente si ebbero delle buone testimonianze teatrali soprattutto per merito di commediografi come [[Sabatino Lopez]], [[Dario Niccodemi]] e [[Guido Cantini]], autore anche di varie sceneggiature cinematografiche.
Nel campo della poesia furono notevoli i contributi di [[Giovanni Marradi]], poeta risorgimentale, di [[Guelfo Civinini]], esponente in età giovanile del [[Crepuscolarismo]] e infine di [[Giorgio Caproni]], una delle più autorevoli voci della poesia italiana del dopoguerra.
Da menzionare per il suo talento poliedrico è [[Giosuè Borsi]], uno dei non pochi artisti e letterati italiani periti durante i combattimenti della [[prima guerra mondiale]].
Livorno ebbe anche i suoi romanzieri di rilievo. I primi che ebbero un certo successo furono i patrioti risorgimentali [[Carlo Bini]], autore del non trascurabile ''Manoscritto di un prigioniero'' (1833) e [[Francesco Domenico Guerrazzi]] che si cimentò con un certo successo nel romanzo storico. Non va infine dimenticato [https://wikipedia.org/wiki/Yaqub_Sanu Ya'qub Sannu'] (1839-1912), anche detto James Sanua o Giacomo Sanua, intellettuale ebreo italo-egiziano di padre livornese e autore in lingua italiana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Angela Daiana Langone|anno=2016|titolo=L’Arabo Anziano (The Old Arab). A Forgotten Book by Yaʿqūb Ṣanūʿ|rivista=Rhesis. International Journal of Linguistics, Philology and Literature|volume=7|doi=10.13125/rhesis/5569}}</ref> e araba<ref>{{Cita libro|autore=Angela Daiana Langone|titolo=Tre commedie di Yaʽqūb Ṣannūʽ
Il malato, Le due spose rivali, Le tribolazioni del Molière d’Egitto|url=https://edizionicafoscari.unive.it/it/edizioni4/libri/978-88-6969-696-1/|anno=2023|editore=Edizioni Ca' Foscari|città=Venezia}}</ref>, che dal 1853 al 1855 si formò a Livorno e aderì alla massoneria e infine, di ritorno al Cairo, diffuse i valori risorgimentali italiani in Egitto.
Nel secolo successivo si assiste a una presenza di romanzieri livornesi significativa, ma che rimane ai margini della storia della letteratura italiana. Si sta parlando in particolare dello scrittore [[Ezio Taddei]], amico di [[Arthur Miller]], autore di un'opera con venature spirituali come il ''Quinto vangelo''.
Fu un vero e proprio caso letterario il romanzo ''La traduzione'', scritto da [[Silvano Ceccherini]], un esempio forse unico di scrittore-galeotto.
Scrittore cosmopolita fu [[Carlo Coccioli]], che visse tra l'Italia, la Francia e il Messico, e quindi in grado di comporre e tradurre i suoi romanzi in tre lingue. Il suo romanzo, ''Fabrizio Lupo'' del 1952, pubblicato in Francia, rappresenta una delle prime opere europee in prosa sul tema dell'[[omosessualità]].
Livorno è stato lo scenario dei romanzi ''Calafuria'' (1929) e ''Ardenza'' (1942), entrambi opere dello scrittore fiorentino [[Delfino Cinelli]].
Per quanto riguarda la stampa, dal 1808 al 1814 si pubblicò a Livorno il ''[[Corriere Etrusco]]'', storico bisettimanale locale che cessò le pubblicazioni in seguito all'occupazione napoletana della Toscana.
=== Cucina ===
[[File:Cacciucco.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[cacciucco]].]]
[[File:Torta di ceci.jpg|upright=1.1|thumb|[[Farinata di ceci|Torta di ceci]]]]
La cucina tradizionale di Livorno è stata definita da [[Aldo Santini]] come ''rissosa e popolaresca'' in quanto riflette il carattere originario della popolazione povera della città nei secoli XVII e XVIII, proveniente da varie parti del Mediterraneo in fuga dalla legge o dalle persecuzioni religiose. La tradizione culinaria cittadina si è mantenuta relativamente intatta fino alla [[seconda guerra mondiale]], ma in seguito, con le mutate condizioni socio-economiche, molti piatti sono scomparsi e molti altri sono stati banalizzati.
I piatti principali sono naturalmente a base di [[pesce]] e vedono un uso notevole del [[Solanum lycopersicum|pomodoro]], introdotto a Livorno dagli [[ebrei]] [[sefarditi]]; esempi tipici sono il ''[[baccalà]] alla livornese'', le ''[[triglia|triglie]] alla livornese'' e il ''[[cacciucco]]'', il piatto più famoso della città. Sempre a base di pesce numerosi altri piatti "minori": oltre a vari altri modi di cucinare baccalà, [[stoccafisso]] e triglie, si ricordano piatti a base di ''cee'' (lo stadio larvale delle [[Anguilla anguilla|anguille]]), [[Engraulis encrasicolus|acciughe]], [[Sardina pilchardus|sarde]], [[Thunnus|tonno]], [[Mustelus mustelus|palombo]], [[Bivalvia|bivalvi]], [[Crustacea|crostacei]], [[Cephalopoda|cefalopodi]] e pesci vari.
Di derivazione ebraica sono anche molti piatti tradizionali della vecchia cucina livornese, come il ''[[cuscus]]sù'', il ''pollo in galantina'', le ''triglie alla mosaica'', l{{'}}''impannata di pesce'', i ''carciofi ripieni'', oltre a dolci come la ''cotognata'', le ''roschette'' (portate dagli ebrei fuggiti dalla Spagna, ai tempi di Ferdinando d'Aragona e di Isabella di Castiglia) e le ''uova filate''.
Ancora più caratteristici sono i piatti "poveri", tanto che costituiscono una sorta di sottogenere della cucina livornese, e che un tempo venivano consumati dallo strato più indigente della popolazione. Appartengono a questo sottogenere il ''bordatino'', l{{'}}''inno di Garibaldi'', il ''picchiante con le patate'', la ''francesina'', il ''cavolo strascicato'', la ''favetta'', i ''fagioli con le cotenne'', le ''boghe al pomodoro'', gli ''zerri sotto il pesto'', la ''minestra sulla palla'', le ''acciughe alla povera'', la ''[[salvia fritta]]'', le ''patate rifatte'' e infine la ''minestra sui discorsi'' e il ''brodo di sassi''<ref>{{Cita news|autore=Sebastiano Vassalli|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/20/Evviva_slow_food_con_sassi_co_0_00092011210.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110614212721/http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/20/Evviva_slow_food_con_sassi_co_0_00092011210.shtml|titolo=Evviva lo slow food con i sassi da brodo|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=20|mese=9|anno=2000|accesso=6 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref>, due piatti che si possono classificare come i più "poveri" di tutti.
All'estremo opposto si trovavano i piatti della cucina "ricca" dell'aristocrazia mercantile cittadina: il ''ragno alla [[François Jacques de Larderel|Larderel]]'', le ''ostriche alla livornese'', il ''timballo di murena alla Pancaldi'', le ''orate fredde all'[[Ardenza]]'', il ''minestrone alla livornese''.
Vi sono però anche piatti che ricorrono a elementi di "terra" (carne e verdure) e che naturalmente risentono della tradizione gastronomica di altre parti della Toscana: la ''[[Farinata di ceci#La torta di ceci|torta di ceci]]'', il ''[[castagnaccio]]'', i ''batuffoli'', ''pasta e ceci'', la ''zuppa di verdure e fagioli'', la ''[[panzanella]]'', i ''carciofi ritti'', l{{'}}''agnello in fricassea'', il ''riso con i fagioli rossi'', la ''peperonata'', le ''polpette alla livornese'', la ''ricotta briaa'', il ''[[5 e 5]]'' (un panino con torta di ceci).
Fra i dolci si ricordano anche la ''stiacciata alla livornese'', la ''ciambella all'anice'', le ''frittelle di farina dolce'', il ''bollo'', i ''frati'', i ''chicchi di menta'' e la [[schiacciata di Pasqua]]. Alcuni di essi sono in disuso, come per esempio i "chicchi di menta" o i "panini al ramerino".
Molto spesso le specialità gastronomiche erano legate a festività religiose o laiche; infatti ogni piatto o dolce veniva preparato tradizionalmente per una particolare occasione. Per esempio per le feste di Santa Caterina e di San Nicola veniva offerto il castagnaccio, per San Giuseppe le frittelle dolci di riso, per Santa Giulia le fragole, e dal 1690 circa è invalso l'uso della schiacciata di Pasqua. A giugno per la fiera di [[Salviano]] si offrono i baccelli e in settembre, per la festa dalla Madonna, semi salati e lupini.
Infine due bevande tipiche, di forte grado alcolico: la ''persiana'' (a base di anice ed estratto di menta, quasi scomparsa) e il ''[[ponce livornese|ponce]]''<ref>Aldo Santini. ''La cucina livornese''. Padova, Franco Muzio editore, 1988. ISBN 88-7021-397-8.</ref>.
Quest'ultimo in particolare si dice sia stato conosciuto tramite la comunità anglosassone e adattato al gusto locale. A base di caffè caldo viene servito corretto con rhum o limone con largo uso della fantasia popolare fino ad arrivare ad aggiungervi il pepe di Caienna; le numerose varianti conosciute sono al mandarino, corretto, testa di moro, torpedine, frustato, amabile, sottozucchero.
=== Eventi ===
Livorno ospita un gran numero di eventi e manifestazioni, alcuni dei quali hanno rilevanza nazionale.
L'Associazione culturale "Premio Ciampi" dal 1995 organizza annualmente il [[Premio Ciampi]], un concorso musicale nazionale ispirato alla figura del cantautore labronico [[Piero Ciampi]]; il concorso è riservato principalmente alle nuove generazioni di musicisti, ma in qualità di ospiti vi hanno partecipato artisti quali [[Carmen Consoli]], [[Nada Malanima|Nada]], [[Luciano Ligabue]] e altri. La cerimonia di premiazione si svolge in ottobre all'interno di un programma di concerti e iniziative culturali della durata di alcuni giorni.
[[File:Effetto Venezia 2009.jpg|thumb|upright=1.1|[[Venezia Nuova|Effetto Venezia]]]]
Dal 2008 al 2010, nel mese di luglio, la città ha ospitato l'[[Arezzo Wave|Italia Wave Love Festival]], una manifestazione incentrata principalmente sulla musica rock e alla quale hanno partecipato artisti e gruppi musicali di rilevanza anche internazionale come i [[The Chemical Brothers]].
Dal 1953 la caratteristica cornice della Rotonda di [[Ardenza]] ospita, nella seconda metà di agosto, il [[Premio Rotonda]], una rassegna pittorica nazionale di arte contemporanea.
Sempre in estate, solitamente tra luglio e agosto, si svolge [[Effetto Venezia]], la manifestazione che anima uno dei quartieri più antichi e caratteristici della città, quello della [[Venezia Nuova]], con spettacoli, iniziative culturali e mercatini artigianali che si snodano lungo i canali del rione.
Di grande richiamo sono anche gli eventi sportivi legati al ''Trofeo Accademia Navale e città di Livorno'', un punto di incontro per appassionati di vela che si svolge a Livorno dal 1981 (dal 1984 con cadenza annuale, nel periodo di aprile-maggio); parallelamente alle regate, alle quali partecipano equipaggi internazionali, la manifestazione è collegata a una serie di eventi che si tengono nelle aree del [[Porto di Livorno|Porto Mediceo]].
Molto sentite sono le gare che vedono contrapporsi le varie [[cantine remiere]] livornesi, ognuna con il proprio [[gozzo (barca)|gozzo]]. Ogni estate si svolgono tre competizioni principali tra i rioni della città: la [[Coppa Risi'atori]] (seconda domenica di giugno, dalla [[Torre della Meloria]] al [[Porto di Livorno|Porto Mediceo]]); la [[Coppa Ilio Barontini]] (ultimo sabato di giugno, a cronometro, in notturna, lungo i [[Fosso Reale (Livorno)|fossi]] della città); il [[Palio Marinaro]] (seconda domenica di luglio, tratto di mare di fronte alla [[Terrazza Mascagni]]).
== Geografia antropica ==
[[File:Livorno, Panorama dalla Fortezza Vecchia.jpg|thumb|upright=3.3|centre|Panorama del centro e del porto dal cosiddetto Mastio di Matilde]]
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Stradario di Livorno}}
[[File:Città pentagonale -Copia del progetto di B.Buontalenti-.jpg|thumb|left|upright=1.1|Copia del progetto di [[Bernardo Buontalenti]]]]
[[File:Scali del Ponte di Marmo e degli isolotti Livorno.JPG|thumb|left|upright=1.1|Quartiere della [[Venezia Nuova]]]]
L'avvio dello sviluppo urbanistico di Livorno coincise con il piano redatto da [[Bernardo Buontalenti]] nella seconda metà del XVI secolo: fino ad allora infatti il piccolo borgo labronico era costituito da un pugno di case poste attorno a una piccola insenatura lungo l'asse viario della [[Stradario di Livorno|via San Giovanni]]; borgo poi fortificato nel 1392 con mura di pietra e rafforzate nel XVI secolo fra tre bastioni angolari.
Il progetto buontalentiano per la nuova città voluta dai [[Medici]] era caratterizzato da una serie di possenti fortificazioni circondate da un [[Fosso Reale (Livorno)|fossato]], che conferiva alla città una forma pentagonale.
In fase realizzativa il disegno fu però mutato dal Cogorano per dare maggiore importanza alla [[Fortezza Nuova]] e con l'inserimento di ulteriori manufatti militari. Al centro dell'abitato fu innalzato il [[Duomo di Livorno|Duomo]], aperto su una vasta piazza d'armi (attuale [[Piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]]). Così definita, Livorno divenne la più importante città italiana progettata e costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo<ref>Touring Club Italiano, ''Guida d’Italia. Toscana'', Milano 2001, p. 399.</ref><ref>M. Bevilacqua, ''Firenze e il Granducato: province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena'', 2007, p. 28.</ref>.
All'inizio del Seicento le [[Leggi Livornine]] richiamarono in città numerosi mercanti, tanto che, a supporto delle fortune del porto, dal 1629 si rese necessario costruire un nuovo quartiere di abitazioni e magazzini posto a nord, nelle aree comprese tra le fortezze Nuova e [[Fortezza Vecchia|Vecchia]]; la zona, attraversata da molti canali e dal fossato difensivo della città pentagonale, assunse pertanto il nome di [[Venezia Nuova]]. Un secondo ampliamento del medesimo quartiere venne messo in atto pochi decenni dopo, intorno al XVIII secolo; lungo i canali della Venezia, posti in diretta comunicazione con il porto, sorsero pertanto numerosi magazzini, ubicati al di sotto del piano stradale.
Successivamente, il 16 dicembre 1776, il granduca [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Pietro Leopoldo]] abolì il divieto di costruire nelle immediate vicinanze delle fortificazioni (le cosiddette Spianate). L'iniziativa granducale portò a uno sviluppo dei quartieri esterni alla città pentagonale con la costituzione dei primi sobborghi extraurbani lungo le direttrici delle strade maggiori (Borgo Reale, l'Origine, Borgo dei Cappuccini, Borgo San Jacopo).
I primi importanti piani per l'assetto urbanistico dei sobborghi risalgono agli anni venti dell'Ottocento, quando [[Luigi de Cambray Digny]] stese i progetti per il quartiere del Casone, nella zona dell'attuale [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]]. La realizzazione della [[Mura Leopoldine|cinta daziaria]], decisa nel 1834, chiuse insieme la città e sobborghi; parallelamente [[Luigi Bettarini]] lavorò allo smantellamento dei [[baluardo|baluardi]] medicei lungo il Fosso Reale e realizzò la grande piazza oggi nota come [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]] che insieme alla coeva piazza del Casone, (oggi piazza Cavour), fungevano da cerniera tra la città vecchia e nuova.
Frattanto, intorno alla metà del secolo, lo sviluppo delle attività legate alla villeggiatura e agli stabilimenti balneari diedero avvio alla formazione una elegante [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare]], che dal primo tratto fino a San Jacopo, raggiunse dapprima l'antico borgo di [[Ardenza]] e, successivamente, a fine secolo, [[Antignano (Livorno)|Antignano]].
L'ultimo periodo del granducato lorenese fu caratterizzato anche da un potenziamento delle infrastrutture portuali e industriali, nelle aree a nord della città (Porto Nuovo, Diga Curvilinea).
[[File:Piazza Grande (Livorno).jpg|thumb|upright=1.1|[[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]]]]
All'inizio del Novecento, le precarie condizioni igieniche di alcuni isolati del centro furono motivo del loro abbattimento (quartieri Sant'Antonio, Venezia Nuova, dietro il Duomo) e la successiva edificazione di un nuovo quartiere popolare nei pressi della nuova [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]].
L'avvento del [[Fascismo]] coincise con l'affermazione industriale della città, mentre nuovi quartieri per gli operai, costituiti da alloggi supereconomici, sorsero nelle aree a ridosso degli stessi stabilimenti industriali (Torretta, Shangay).
Questi infelici modelli urbanistici e architettonici furono ripresi nell'immediato [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]], quando, nell'emergenza dovuta alla carenza di abitazioni, si innalzarono i quartieri delle Sorgenti e Corea<ref>L. Bortolotti, ''cit.'', pp. 370-376.</ref>.
Frattanto il centro storico, duramente colpito dai bombardamenti del 1943-1944, fu quasi interamente ricostruito con scarso rispetto per le strutture preesistenti e per gli antichi allineamenti stradali.
[[File:La Rosa, Livorno.jpg|thumb|upright=0.9|left|Torre del quartiere La Rosa]]
In periferia un primo intervento urbanistico di un certo rilievo, nel quale si osserva un superamento degli schemi di derivazione prebellica, è da ricercare in quello promosso dall'[[INA-Casa]] nel citato quartiere Sorgenti, a margine del primo insediamento precedentemente costruito dal Comune<ref>F. Cagianelli, D. Matteoni, ''Livorno, la costruzione di un'immagine. Tradizione e modernità nel Novecento'', cit., p. 112.</ref>.
Un ulteriore miglioramento degli standard edilizi e urbanistici si concretizzò nel quartiere [[Coteto]], realizzato a partire dal 1956 per opera di un gruppo di progettisti guidati da [[Raffaello Fagnoni]].
Nel 1958, malgrado che il [[Piano Regolatore Generale]] elaborato in quegli anni da [[Edoardo Detti]] prevedesse il mantenimento di una fascia verde tra la città e il borgo di Ardenza, sulle anzidette aree fu approvata, su pressione del [[Ministero dei lavori pubblici]]<ref>F. Cagianelli, D. Matteoni, ''Livorno, la costruzione di un'immagine. Tradizione e modernità nel Novecento'', cit., p. 116.</ref>, la costruzione del quartiere denominato "La Rosa", la cui progettazione fu coordinata da [[Luigi Moretti (architetto)|Luigi Moretti]]; l'abitato, posto a cavallo della [[via Aurelia]], venne caratterizzato dalla presenza di due torri di tredici piani ciascuna e da lunghi edifici su ''[[Le Corbusier#I cinque punti della nuova architettura|pilotis]]'' disposti lungo le vie laterali.
[[File:Torri porta a terra.JPG|thumb|upright=1.1|Le cosiddette "torri" di Porta a Terra]]
Ancora un piano di espansione, teso a saldare la città alle località suburbane, fu avviato negli anni settanta del medesimo secolo, quando cominciarono i lavori per l'urbanizzazione delle aree attorno a [[Salviano]].
Più recenti invece i quartieri di La Leccia e La Scopaia, sorti nella fascia situata tra Livorno e le [[colline Livornesi|colline]].
Di fatto tutti questi ampliamenti hanno saldato definitivamente la città a quelli che un tempo erano i borghi esterni di Ardenza, Antignano, [[Montenero (Livorno)|Montenero]], Salviano e Collinaia.
Successivamente, sul finire degli novanta l'amministrazione comunale ha avviato i lavori per il nuovo comparto di "[[Stradario di Livorno|Porta a Terra]]", una vasta cittadella commerciale che è andata a inserirsi tra la [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]] e il [[Modigliani Forum|nuovo palazzetto dello sport]] fino a saturare la zona tra la [[Ferrovia Tirrenica|ferrovia]] e la tangenziale [[Variante Aurelia]]. I cantieri relativi alle principali strutture (centro commerciale, cinema multisala e alcune torri di oltre dieci piani, in una delle quali è situato un albergo) sono stati portati a termine nei primi anni del nuovo millennio.
Infine, al 2007<ref>Si veda ''I lavori? Sono già cominciati. Demoliti i capannoni dove nascerà il primo edificio'', da ''Il Tirreno'' del 9 novembre 2007.</ref> risale l'avvio della costruzione, nelle aree in parte dismesse dell'ex [[Cantiere navale fratelli Orlando]] (ora [[Cantieri Benetti]]), del comparto "Porta a Mare", un nuovo quartiere residenziale e commerciale sorto a margine del nuovo porto turistico, fulcro del suddetto comparto è la galleria commerciale delle "Officine Storiche".
=== I borghi suburbani ===
I borghi suburbani rappresentano gli antichi villaggi sviluppatisi nel tempo all'esterno della città fortificata di Livorno; nel corso del Novecento questi centri, già parte integrante del territorio comunale labronico, furono definitivamente saldati alla città con la costruzione di nuovi quartieri intermedi (Colline, Coteto, La Rosa, ecc.), ultimo tra tutti quello del cosiddetto "Nuovo Centro" (o quartiere San Martino), un insediamento commerciale e residenziale in fase di realizzazione<ref>''Livorno 1993. Lineamenti per il Nuovo Piano Regolatore Generale. Indirizzi Programmatici della Amministrazione e Proposte dei Progettisti'', supplemento a ''CN Comune Notizie'', n. 4, giugno 1993.</ref>.
[[File:Casini d'Ardenza, Livorno.JPG|250px|I [[Casini d'Ardenza]]|thumb]]
* [[Ardenza]], di origini remote, l'abitato si è sviluppato soprattutto nell'Ottocento, quando fu ampliata la [[Lungomare di Livorno|strada litoranea]] proveniente dal centro di Livorno. Qui sono situati i [[Casini d'Ardenza|Casini]], un palazzo di forme [[Architettura neoclassica|neoclassiche]] la cui costruzione è legata allo sviluppo delle infrastrutture balneari.
* [[Antignano (Livorno)|Antignano]], sede di un antico [[Castello di Antignano|fortilizio]] [[medici|mediceo]], il borgo rappresenta il quartiere più meridionale della città, alla quale è legato dall'urbanizzazione avviata tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo lungo la [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare]]. Negli ultimi decenni è divenuto un centro balneare molto frequentato.
* [[Salviano]], toponimo di origine romana, è situato nell'entroterra livornese; nel corso del XX secolo fu inglobato nella città labronica. Qui si trova una chiesa in cui sono riconoscibili i resti di un'antica pieve [[Architettura romanica|romanica]].
* [[Montenero (Livorno)|Montenero]], borgo collinare, celebre per la presenza del Santuario mariano. Nei primi del Novecento fu presentato un piano di sviluppo della frazione che prevedeva la realizzazione di un grande stabilimento termale, ma non fu realizzato se non in minima parte con la costruzione di alcune ville. Dispone di una [[Funicolare di Montenero|funicolare]]. Con la recente lottizzazione de "L'Olivara" è praticamente saldato all'Ardenza e Collinaia.
=== Frazioni ===
[[File:Mappa_quartieri_Livorno.png|thumb|upright=0.9|Mappa indicativa dei quartieri di Livorno; si precisa che Stagno e Villaggio Emilio, pur essendo centri limitrofi alla città, sono frazioni del comune di Collesalvetti, così come Calambrone è una frazione del comune di Pisa.]]
* [[Quercianella]], frazione posta a pochi chilometri da Livorno, separata da [[Antignano (Livorno)|Antignano]] da un tratto di costa roccioso dove si ergono alcune torri di avvistamento. Immersa nella [[macchia mediterranea]], rappresenta l'estremo meridionale del comune labronico.
* [[Castellaccio]], in epoca [[Medioevo|medioevale]] qui si innalzava il cosiddetto ''Castello delle Formiche'', menzionato già nel 1284. Sui resti di questa fortificazione fu edificata una grande villa che ancora oggi è l'elemento più caratterizzante del borgo.
* [[Limoncino (Livorno)|Limoncino]], è una piccola frazione costituita da meno di 200 abitanti che si trova sulla strada per la Valle Benedetta. Lo sviluppo è recente, ma nelle vicinanze si innalza una villa la cui presenza è attestata sin dal 949. Nel 2010 è sorta l'ipotesi che nella frazione possa sorgere una discarica.
* [[Valle Benedetta]], località posta sui [[Colline Livornesi|Monti Livornesi]], lungo la strada che da [[Salviano]] conduce a [[Colognole (Collesalvetti)|Colognole]], fino alla fine del XVII secolo era un luogo selvaggio e inospitale. Qui, nel 1692, venne fondata una [[Chiesa di San Giovanni Gualberto (Livorno)|chiesa]] con un monastero.
* [[Isola di Gorgona]], piccola isola facente parte del territorio comunale di Livorno. Dista dalla costa 37 chilometri e fu abitata sin dai tempi antichi. Dopo il 1860 fu destinata a ospitare una [[colonia penale]].
=== Suddivisioni amministrative ===
La città medicea, circoscritta nel pentagono buontalentiano, era ripartita nei quartieri di San Giovanni o di Livorno Vecchio (con riferimento all'antico nucleo medievale), di San Francesco e degli Ebrei, di Santa Giulia, di San Cosimo e della Madonna, a cui si aggiunse quello nuovo della Venezia Nuova.
Oggi il territorio comunale di Livorno conta 36 quartieri raggruppati in sette zone.
* ZONA 1 comprende i quartieri: Corea, La Cigna, Porta a Terra, Shangay, Sorgenti, Bastia-Fiorentina, Torretta.
* ZONA 2 comprendere i quartieri: Benci, Centro, Garibaldi, Gorgona, Magenta, Pontino, San Marco, Venezia.
* ZONA 3 comprende i quartieri: Cappuccini, Fabbricotti, San Jacopo, Porta a Mare.
* ZONA 4 comprende i quartieri: Coteto, Leccia, Sughere, Limoncino, Salviano, Scopaia, Collinaia, Valle Benedetta.
* ZONA 5 comprende i quartieri: Antignano, Ardenza, La Rosa, Montenero, Castellaccio.
* ZONA 6 comprende i quartieri: Stazione, Colline, Ospedale.
* ZONA 7 quartiere di Quercianella.
A partire dal 2023 per ognuno di questi territori il comune ha istituito i rispettivi sette Consigli di Zona.
== Economia ==
=== Servizi ===
[[File:Livorno, via Grande.JPG|thumb|left|upright=1.1|[[Via Grande]] all'inizio del Novecento]]
Storicamente, il commercio, legato allo sviluppo portuale e alla presenza di mercanti di origine straniera, ha sempre rappresentato una delle principali vocazioni della città. Dal periodo [[Medici|mediceo]] sino a tutto l'Ottocento, emblema di questo dinamismo è stata la [[via Grande]], già via Ferdinanda, da sempre descritta come il centro pulsante del commercio cittadino.<ref>P. Volpi, cit., p. 97.</ref> Successivamente, la crisi legata all'abolizione del porto franco, il venir meno dell'apporto economico delle numerose comunità straniere e la conseguente riconversione industriale hanno portato, tra l'inizio del Novecento e la [[seconda guerra mondiale]] a un rapido mutamento degli scenari.
Ciò nonostante molti esercizi storici hanno continuato la loro attività fino ai giorni nostri; un caso del tutto particolare è quello, per esempio, del mercato di [[Stradario di Livorno|piazza Cavallotti]], l'antica piazza delle Erbe, da sempre frequentatissimo luogo di commercio e che ha mantenuto inalterata la sua funzione nonostante la totale ricostruzione della zona a seguito degli eventi bellici.
[[File:Mercato Coperto Livorno.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[Mercato delle vettovaglie]]]]
Nei pressi della medesima piazza sorge inoltre il [[Mercato delle vettovaglie]], imponente struttura realizzata sul finire del XIX secolo per migliorare le condizioni del commercio alimentare.
Negli ultimi anni invece si è registrato un notevole sviluppo delle medie e delle grandi strutture di vendita (supermercati, ipermercati e grandi magazzini), che hanno determinato una densità, stimata sulla base dell'intera [[Provincia di Livorno|provincia]], di ben 1,30 grandi esercizi ogni diecimila abitanti, dato che al gennaio 2002 poneva Livorno e il suo territorio ai vertici delle classifiche nazionali; la densità si è ulteriormente rafforzata in tempi ancora più recenti con l'apertura del nuovo centro commerciale Fonti del Corallo nell'area di Porta a Terra (2003), che comprende un ipermercato e una galleria commerciale con 56 negozi<ref>P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', cit., p. 376.</ref>, nonché del Parco Commerciale Levante (2015), realizzato presso il Nuovo Centro, nella zona sud della città<ref>{{cita web|autore=Il Tirreno|titolo=Il parco Levante sarà inaugurato il 15 ottobre|url=http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2015/10/03/news/il-parco-levante-sara-inaugurato-il-15-ottobre-ancora-pochi-giorni-e-poi-si-alzera-il-sipario-sulla-nuova-cittadella-del-commercio-nella-galleria-spazio-alla-coop-e-a-piccole-e-grandi-attivita-come-h-m-euronics-e-piazza-italia-1.12193933|accesso=28 ottobre 2015}}</ref> e del Parco Commerciale Porta a Mare nella zona dell'ex Cantiere Orlando.
Altro ruolo importante lo svolge il servizio finanziario, concentrato soprattutto in [[via Cairoli (Livorno)|via Cairoli]], chiamata la piccola ''city'' livornese, nella quale si concentrano le sedi di banche, istituti finanziari e società assicurative, oltre al [[palazzo delle Poste (Livorno)|Palazzo delle Poste]].
==== Il commercio su aree pubbliche ====
* Mercato di [[Stradario di Livorno|piazza Cavallotti]]: è lo storico mercato di generi alimentari del centro cittadino;
* mercato di [[Stradario di Livorno|via Buontalenti]]: di genere extra-alimentare, è ormai divenuto stabile e si trova in pieno centro cittadino, sul retro del [[Mercato delle vettovaglie|Mercato Centrale]];
* mercato di [[Piazza Garibaldi (Livorno)|piazza Garibaldi]]: è un piccolo mercato che si tiene non distante dal centro cittadino, a pochi metri dalla grande [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]];
* "Mercatino del Venerdì": è un mercato extra-alimentare che si tiene nei pressi della zona sportiva di [[Ardenza]] ogni venerdì;
* "Mercatino Americano": istituito nel secondo [[dopoguerra]], si è tenuto per oltre 60 anni nell'ottocentesca [[piazza XX Settembre]]; nel corso del 2009 è stato trasferito nelle aree portuali. Tratta principalmente merci di importazione statunitense.
Esistono inoltre dei piccoli mercati di quartiere come per esempio quello delle Sorgenti (mercoledì e sabato) e di Fiorentina (martedì).
I principali mercati periodici legati a manifestazioni, esposizioni e fiere sono:
* "Mercatino del passato": coinvolge un centinaio di operatori e solitamente viene allestito in [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]] la prima domenica del mese, in concomitanza con l'apertura degli altri esercizi commerciali;
* "Magenta in strada": si effettua in ottobre, nell'area antistante la [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|chiesa del Soccorso]];
* "Alle Sorgenti della città": è un mercatino posto a margine dell'omonima manifestazione nel quartiere delle Sorgenti che ha luogo la seconda domenica di ottobre;
* "Fiera di Sant'Antonino": è il più grande mercatino legato a manifestazioni di questo genere e vede la partecipazione di circa 200 operatori;
* "[[Effetto Venezia]]": durante la manifestazione estiva che coinvolge il quartiere della [[Venezia Nuova]] sono presenti circa 60 operatori del settore dell'artigianato e dell'antiquariato.
=== Industria ===
[[File:Livorno, ciminiere.JPG|thumb|upright=0.9|left|Ciminiere della ex vetreria Borma]]
L'ascesa di Livorno ai vertici dell'industria italiana risale alla metà dell'Ottocento, quando le prime fabbriche sorsero nelle aree a nord della città, poste nelle vicinanza del [[Porto di Livorno|porto]] e della prima [[linea ferroviaria]] della [[Toscana]] (sorta anche grazie all'apporto di capitali livornesi).
Alla fondazione del [[Cantiere navale fratelli Orlando]] (1866), fecero seguito alcune industrie legate al settore navale, come la Società Metallurgica Italiana (1885), dove erano occupati circa seicento operai. Importante fu anche il settore vetrario, con la Società Italiana Balzaretti Modigliani e C., che nei primi anni del Novecento contava oltre quattrocento dipendenti<ref>D. Matteoni, ''Le città nella storia d’Italia. Livorno'', Roma - Bari 1985, p. 180.</ref>.
All'inizio del XX secolo a Livorno si registra anche la costruzione di una grande [[Centrale termoelettrica Marzocco|centrale elettrica]] per opera della Società Elettrica Ligure-Toscana, e la [[Area ex Pirelli|fabbrica SICE]] (Società Italiana Conduttori Elettrici) sul [[viale Carducci]].
Vale la pena ricordare, inoltre, che tra Ottocento e Novecento alcuni facoltosi livornesi ebbero un ruolo fondamentale anche nell'industrializzazione della [[Provincia di Pisa]]: i [[François Jacques de Larderel|De Larderel]] diedero avvio allo sfruttamento dei [[Soffione boracifero|soffioni boraciferi]] di [[Pomarance]] (dando il nome alla località di [[Larderello]]), gli [[Orlando (famiglia)|Orlando]] favorirono l'insediamento della [[Piaggio & C.|Piaggio]] a [[Pontedera]], mentre al livornese [[Guido Donegani]] è legata la fortuna delle miniere di [[Montecatini Val di Cecina]].
[[File:Bizzarrini 5300GT Strada 000 000 1964-1968 1966 backleft 2012-04-01 A ji.jpg|thumb|upright=1.1|Una Bizzarrini 5300 prodotta nello stabilimento di Livorno]]
A Livorno, l'avvento del [[Fascismo]] e le agevolazioni introdotte dopo la [[Grande depressione|crisi del 1929]] portarono alla fondazione di nuove fabbriche, tra le quali si ricordano la Motofides, per la produzione di siluri, e la grande [[Raffineria di Livorno|raffineria]] [[Anic]] (in seguito nota come ''STANIC''), posta al confine tra i comuni di Livorno e [[Collesalvetti]].
Quindi nel 1937 fu aperta una filiale della ''Società Moto Fides'', dove venivano prodotti siluri per la Regia Marina Militare.<ref>{{cita web|autore=www.regiamarinaitaliana.it|url=http://www.regiamarinaitaliana.it/Siluri%20&%20Torpedini.html|titolo=Siluri e torpedini|accesso=23 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091222091629/http://www.regiamarinaitaliana.it/Siluri%20%26%20Torpedini.html}}</ref>
I bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] causarono danni ingentissimi anche agli impianti industriali, tanto che nel [[dopoguerra]] molti stabilimenti non ripresero più l'attività. Anche il Cantiere navale Orlando attraversò un periodo di forte crisi e circa {{m|1000}} dei suoi operai furono pertanto assorbiti da un nuovo stabilimento di carpenteria metallica, la C.M.F., nell'abitato di [[Guasticce]], frazione di [[Collesalvetti]].
Al contempo la Moto Fides, acquistata dal [[Gruppo Fiat]] dopo la guerra, riprese la sua produzione, realizzando telai, compressori, componenti per autoveicoli, motori fuori bordo, oltre alla produzione militare per la quale l'azienda realizzò, per la Marina Militare Italiana, a partire dagli anni sessanta, siluri antisommergibile, siluri a propulsione elettrica, a idrogetto, a guida attiva o passiva, a filoguida autocercante e componenti elettronici per contromisure difensive.
Sempre agli anni sessanta risale l'apertura della fabbrica [[Bizzarrini]], in cui, per un breve periodo, furono prodotte automobili supersportive, come, per esempio, la [[Bizzarrini 5300G T Strada|5300 GT Strada]].
All'inizio del nuovo millennio, con la chiusura della maggior parte dei grandi impianti (con l'eccezione di quello petrolchimico e di altri stabilimenti come quello [[Whitehead Alenia Sistemi Subacquei]], ex Moto Fides), l'attività industriale è caratterizzata soprattutto dalle piccole e medie imprese. Il Cantiere Orlando, passato sotto il controllo del [[Cantieri Benetti|gruppo Azimut Benetti]], è stato invece riconvertito alla produzione di lussuosi [[yacht (barca a vela)|yacht]]; al 2012 gravitano nel cantiere circa {{m|1000}} lavoratori, tra dipendenti diretti e lavoratori dell'indotto<ref>{{Cita notizia |pubblicazione=[[Il Tirreno]]|url=http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/02/18/news/azimut-benetti-ora-punta-agli-yacht-formato-kolossal-1.3194134|titolo=Azimut Benetti ora punta agli yacht formato kolossal|data=18 febbraio 2012|accesso=14 gennaio 2021}}</ref>.
A Guasticce, non distante dalla città, avrebbe dovuto essere realizzato lo stabilimento automobilistico [[De Tomaso]], in cui avrebbero dovuto trovare impiego gli operai provenienti dalla dismessa fabbrica meccanica Delphi di Livorno; tuttavia, al 2012 si è aperta ufficialmente la procedura fallimentare nei confronti della società<ref>''Il Tirreno'' del 12 giugno 2012.</ref> e nel luglio del medesimo anno il giudice del Tribunale di Livorno ne ha dichiarato il fallimento<ref>''Il Tirreno'', del 6 luglio 2012.</ref>.
[[File:Lungomare di Livorno, antignano 2.JPG|thumb|upright=1.1|Lungomare di Livorno, presso Antignano]]
=== Turismo ===
Nell'Ottocento Livorno era una delle capitali italiane del turismo balneare<ref>D. Vianelli, ''Talassoterapia nella Livorno del passato'', in "CN - Comune Notizie", p. 5.</ref>, tanto che, a partire sostanzialmente dalla prima metà del secolo, sul [[lungomare di Livorno|lungomare]] sorsero numerosi stabilimenti balneari, come lo Scoglio della Regina, i Pancaldi e gli Acquaviva.
Questa stagione di intensa fortuna trovò il suo apice con la realizzazione dell'[[Hotel Palazzo]] (1884), con la costruzione del complesso turistico per divertimenti denominato <nowiki>''Eden Montagne Russe''</nowiki>, che rimase in funzione fino ai primi anni del secolo successivo<ref>{{Cita libro|titolo=Zucchi E., Eden – Montagne Russe Eden – Livorno, Un luogo di svago nella Livorno della “Belle Époque” 1892 – 1910, CTL editore, 2015}}</ref>, e con la costruzione di un importante stabilimento termale, noto come [[Stabilimento termale Acque della Salute|Acque della Salute]] (1904).
In seguito, la crescente concorrenza di [[Viareggio]] e l'industrializzazione della città avviata sostanzialmente dopo l'unità d'Italia causarono una flessione dei flussi turistici.
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e i bombardamenti anglo-americani che cancellarono buona parte del tessuto storico, portarono alla definitiva perdita di appeal di una città in cui i temi dominanti dell'immediato dopoguerra erano la ricostruzione e il rilancio industriale.
A oggi, con la chiusura di diverse attività industriali, è attuale il tema del rilancio turistico, con la trasformazione, per esempio, dell'area del [[Cantiere navale fratelli Orlando]] in un quartiere annesso al futuro porto turistico e i progetti di riqualificazione della [[Venezia Nuova]].
Legata al tema del turismo balneare è l'assegnazione, sin dal 2007, della [[Bandiera Blu]], un riconoscimento per la qualità dei servizi e delle acque di balneazione del quartiere di [[Antignano (Livorno)|Antignano]] e della frazione di [[Quercianella]].
Al 2000 il movimento turistico negli esercizi alberghieri ed extralberghieri della città contava {{m|110855}} arrivi, per un totale di {{m|311031}} presenze; al 2001 gli arrivi e le presenze erano rispettivamente {{m|116128}} e {{m|352107}}; al 2002 si contavano {{m|110814}} arrivi e {{m|378946}} presenze<ref>P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', cit., pp. 188-190.</ref>.
Tuttavia nel 2008 le presenze turistiche erano scese a {{m|296000}}, con un calo di circa {{m|82000}} presenze in soli 6 anni<ref>''Il Tirreno'' del 3 aprile 2010.</ref>.
Nel 2016 le presenze complessive {{m|314537}}, mentre nel 2017 sono salite a {{m|329518}} unità<ref>{{cita web|autore=Il Tirreno|url=http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2018/05/27/news/livorno-piace-da-impazzire-boom-di-turisti-1.16887448|titolo=Boom di turisti|accesso=29 maggio 2018}}</ref>.
Notevole il transito di crocieristi, che nel 2011 si attestavano su {{m|982928}} presenze, facendo di Livorno il quarto porto d'Italia per numero di crocieristi e l'ottavo nella classifica dei porti del Mediterraneo<ref>{{cita web|autore=Giulia Sarti, QuiLivorno|url=http://www.quilivorno.it/porto-a-economia/49-cronaca-porto/8827-porto-turisti-in-aumento-del-20-con-27-milioni-di-fatturato-allanno-i-dati.html|titolo=Porto. Turisti in aumento del 20% con 27 milioni di fatturato all'anno. I dati|accesso=30 marzo 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130210013507/http://www.quilivorno.it/porto-a-economia/49-cronaca-porto/8827-porto-turisti-in-aumento-del-20-con-27-milioni-di-fatturato-allanno-i-dati.html}}</ref>.
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Aroundlivorno.jpg|thumb|Principali centri abitati, infrastrutture e nodi stradali attorno Livorno]]
[[File:Livorno -pianta indicativa-.PNG|thumb|Planimetria indicativa della città]]
=== Strade ===
Livorno è raccordata all'[[Autostrada A12 (Italia)|Autostrada A12]] e alla [[Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno]] mediante la [[Variante Aurelia]], una tangenziale a quattro corsie che si snoda a est della città, da [[Stagno (Collesalvetti)|Stagno]] ([[Collesalvetti]]) sino al quartiere di [[Antignano (Livorno)|Antignano]], dove arriva dopo aver attraversato il tunnel di [[Montenero (Livorno)|Montenero]] lungo oltre {{M|2|u=km}}; qui, in località Maroccone, la tangenziale si immette nella [[via Aurelia]], raggiungendo quindi la frazione di [[Quercianella]], da dove poi, in località Chioma, prosegue per [[Grosseto]] come superstrada a quattro corsie.
Altro importante asse è costituito dalla [[Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno]], che collega la città e il suo porto con l'entroterra: è una strada a quattro corsie, che si snoda a nord del territorio comunale.
Inoltre, Livorno è attraversata dalla [[Strada statale 1 Via Aurelia]], che la collega a [[Roma]] e [[Ventimiglia]]; nel tratto urbano, dopo aver superato a sud i quartieri di [[Ardenza]] e Antignano, segue il percorso dei viali di circonvallazione, portati a quattro corsie fino alla zona industriale a nord della città, al confine con Stagno, frazione di Collesalvetti.
Da Stagno, infine, parte la [[Strada statale 67 Tosco Romagnola|via Tosco Romagnola]] (nel suo segmento ''67bis "Arnaccio"''), che raggiunge [[Fornacette]] per poi dipanarsi fino a [[Ravenna]].
=== Ferrovie ===
[[File:Ferrovia litorale toscano 1848 - 1863.PNG|thumb|left|Evoluzione delle linee ferroviarie (1848-1863)]]
[[File:Ferrovia litorale toscano 1873 - 1911.PNG|thumb|Evoluzione delle linee ferroviarie (1873-1911)]]
Livorno è percorsa dalla [[ferrovia Leopolda]], attiva sin dalla prima metà dell'Ottocento nella tratta fra le stazioni di [[Stazione di Livorno San Marco|Livorno San Marco]] e la [[Stazione Leopolda (Pisa)|stazione Leopolda di Pisa]] e che collega [[Firenze]] con [[Pisa]] e Livorno.
Nel 1867 Livorno venne collegata a Roma mediante un tracciato che transitava da [[Collesalvetti]]; pochi anni dopo, quando tale località fu unita direttamente a [[Pisa]], la città labronica si trovò di fatto esclusa dalla linea principale.
Solo nel 1910 fu inaugurata la linea costiera Livorno-[[Rosignano Marittimo|Vada]]-[[Cecina (Italia)|Cecina]] e con essa la nuova [[Stazione di Livorno Centrale|stazione Centrale]], che relegò quella storica di San Marco a ruoli sempre meno importanti fino alla sua definitiva chiusura.
Oltre alle citate stazioni, nel territorio comunale livornese insistono altri impianti, alcuni dei quali a uso esclusivo delle merci attorno al porto e altri, nei quartieri di [[Ardenza]] (soppresso), [[Antignano (Livorno)|Antignano]] e nella frazione di [[Quercianella]], adibiti ai passeggeri; importante scalo merci è la [[stazione di Livorno Calambrone]], situata a ridosso delle aree portuali (dove insistono gli scali di [[Stazione di Livorno Porto Vecchio|Livorno Porto Vecchio]], ovvero ex Stazione Marittima, e Livorno Porto Nuovo) e dalla quale parte il raccordo con l'[[Interporto toscano Amerigo Vespucci]] di [[Collesalvetti|Guasticce]], ricavato su parte del sedime dell'antica tratta Livorno - Collesalvetti.
Fra gli impianti ferroviari livornesi un ruolo importante fu rivestito dalla [[ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno]], inaugurata nel 1932 a seguito dell'espansione del [[litorale pisano]]. A Livorno il capolinea era posto presso l'ex [[Mura Leopoldine|Barriera Margherita]], nei pressi dell'[[Accademia navale]], e da qui si portava verso [[Stagno (Collesalvetti)|Stagno]] seguendo il percorso dei viali di circonvallazione. La politica dei trasporti dell'epoca, che mirava a un incremento del trasporto su gomma, portò a una chiusura della linea nel 1960.
==== Stazioni ferroviarie ====
[[File:Livorno -Stazione Centrale-.JPG|thumb|La [[stazione di Livorno Centrale]]]]
[[File:Aree portuali di Livorno.JPG|thumb|Uno scorcio del [[Porto di Livorno|porto]] industriale di Livorno]]
* [[Stazione di Livorno Centrale|Livorno Centrale]]: è la stazione principale del comune; effettua servizio passeggeri regionale e a lunga percorrenza;
* [[Stazione di Livorno San Marco|Livorno San Marco]]: prima stazione cittadina, ha operato dal 1844 sino ai primi decenni del XX secolo per il traffico passeggeri e successivamente, fino alla dismissione, quale scalo merci;
* [[Stazione di Antignano|Livorno Antignano]]: fermata dell'omonimo quartiere (un tempo borgo suburbano), servita da treni regionali;
* [[Stazione di Ardenza|Livorno Ardenza]]: soppressa a fine anni novanta del XX secolo, era la fermata dell'omonimo quartiere (anch'esso un tempo borgo suburbano);
* [[Stazione di Livorno Calambrone|Livorno Calambrone]]: scalo merci sito nella zona portuale a nord della città.<ref>La particolarità della Stazione di Livorno Calambrone sta nel fatto che [[Calambrone]] è ufficialmente il nome di una frazione [[Litorale pisano|litoranea]] del comune di [[Pisa]], ma comunemente il termine è utilizzato per identificare anche la non lontana [[Porto di Livorno|area portuale di Livorno]], compresa tra la [[torre del Marzocco]] e lo [[scolmatore dell'Arno]], proprio dove sorge la stazione.</ref>
* [[Stazione di Quercianella-Sonnino|Quercianella-Sonnino]]: effettua servizio passeggeri; è sita all'interno del comune di Livorno, a servizio della frazione di [[Quercianella]].
* [[Stazione di Livorno Porto Vecchio|Livorno Porto Vecchio]]: nome che identificava la vecchia stazione marittima, per servizio merci, inaugurata nel 1858;
* Livorno Porto Nuovo: inaugurata nel 1939 per il traffico merci in ambito portuale;
* Livorno Darsena: inaugurata nel 2016 nell'area della Darsena Toscana, esclusivamente a servizio merci.
=== Porti ===
{{vedi anche|Porto di Livorno}}
Il [[porto di Livorno]] è, fin dalle sue origini, uno dei più importanti del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]: può movimentare qualsiasi tipo di merce, da quella liquida a quella solida in rinfusa, alle automobili, ai prodotti congelati, alla frutta, agli impianti destinati alle imprese industriali, ma soprattutto movimenta migliaia di [[container]] in arrivo e in partenza per tutto il mondo.
A servizio del porto mercantile, nel territorio comunale di [[Collesalvetti]], si trovano inoltre l'[[Interporto toscano Amerigo Vespucci|interporto Vespucci]] e l'autoparco del "Faldo", che contribuiscono a configurare Livorno e le aree limitrofe come una piattaforma logistica di importanza nazionale<ref>Documento a cura di "Impresa Futura", ''PMI: ricchezza per un territorio. Economia e sociale. Area Livorno-Collesalvetti''.</ref>.
Il porto labronico è inoltre un frequentato scalo passeggeri, capace di ospitare anche i più grandi [[transatlantico|transatlantici]] del mondo, come il "[[Queen Mary 2]]", che ha fatto di Livorno una rotta abituale. Al consueto traffico passeggeri, interessato ai [[Traghetto|traghetti]], si è aggiunto, negli ultimi anni, quello crocieristico, con più di {{m|600000}} croceristi; invece, al 2006, i passeggeri dei traghetti sono stati oltre {{m|2300000}}.
La città dispone anche di porticcioli per imbarcazioni da diporto: oltre al [[porto Nazario Sauro|porto "Nazario Sauro"]], situato nei pressi dello scalo maggiore, altri approdi si trovano nei quartieri di [[Porto di Ardenza|Ardenza]], [[Porto di Antignano|Antignano]] e nella frazione di [[Porto di Quercianella|Quercianella]]. I [[Fosso Reale (Livorno)|fossi medicei]] ospitano pure un gran numero di imbarcazioni di modeste dimensioni.
Il porto è gestito dalla [[Autorità di sistema portuale|Autorità di Sistema Portuale]] del Mar Tirreno Settentrionale.<ref>{{Cita web|url=https://www.portialtotirreno.it/|titolo=Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale}}</ref>
=== Mobilità urbana ===
Il servizio di trasporto pubblico è affidato a [[Autolinee Toscane]]. La compagnia, oltre ad assicurare i servizi urbani con 18 linee attive nel territorio cittadino (3 linee ad alta mobilità, 12 linee tradizionali, 2 linee notturne ed una estiva operante nella tratta Antignano-Chioma) collega direttamente Livorno a [[Pisa]] e alle altre località della [[Provincia di Livorno|Provincia]].
La stessa Autolinee Toscane ha in gestione la [[Funicolare di Montenero]], attiva sin dal 1908 per collegare la parte bassa dell'abitato con il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|santuario mariano]]. Nel territorio comunale sussistono inoltre un servizio taxi, autonoleggi e noleggio di biciclette e motorini.
L'attuale sistema di autoservizi urbani deriva della trasformazione dell'originaria [[Rete tranviaria di Livorno|rete tranviaria]], attiva fra il 1881 e il 1943, e della successiva [[Rete filoviaria di Livorno|rete filoviaria]], in servizio fra il 1935 e il 1973.
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Livorno}}
=== Consolati ===
A Livorno sono presenti [[consolato (diplomazia)|consolati onorari]] di<ref>{{Cita web |editore=Ministero degli Affari Esteri |url=http://www.esteri.it/mae/doc/LDC.pdf |titolo=Consolati di carriera e consolati esteri in Italia al 16 marzo 2012 |accesso=30 marzo 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626094319/http://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf |urlmorto=sì }}</ref>:
* [[Danimarca]];
* [[Francia]];
* [[Grecia]];
* [[Malta]];
* [[Principato di Monaco|Monaco]];
* [[Paesi Bassi]];
* [[Portogallo]];
* [[Spagna]];
* [[Svezia]];
* [[Uruguay]];
=== Gemellaggi ===
Livorno è gemellata con le seguenti città:
*
*
* {{gemellaggio|Vietnam|Haiphong}}
* {{gemellaggio|Russia|Novorossijsk}}
* {{gemellaggio|Stati Uniti|Oakland}}
Nel 2007 l'amministrazione comunale di Livorno ha anche stretto un patto di amicizia con i comuni di [[Cerignola]] (dove visse a lungo [[Pietro Mascagni]]) e [[Montalto Uffugo]] (sede di un festival dedicato a [[Ruggero Leoncavallo]]); scopo del patto è portare avanti una collaborazione culturale fra le tre comunità<ref>{{Cita notizia |editore=Ufficio stampa del Comune di Livorno |url=http://www.comune.livorno.it/_notiziario/notizia.php?id=1386&lang=it |titolo=Livorno stringe un "patto di amicizia" con le città di Cerignola e Montalto Uffugo |data=15 settembre 2007 |accesso=30 giugno 2009}}</ref>.
== Sport ==
=== Principali società sportive ===
[[File:Stadio Armando Picchi 2.jpg|thumb|upright=1.1|Lo [[Stadio Armando Picchi|Stadio "A. Picchi"]] durante un incontro del Livorno Calcio]]
==== Atletica ====
* Società [[Atletica Livorno]]
* Libertas Runners Livorno
==== Baseball ====
* [[Baseball Livorno]]
==== Calcio ====
*[[Unione Sportiva Livorno 1915|Unione Sportiva Livorno Calcio]]- Militante in [[Serie C]]
* [[Società Sportiva Pro Livorno (1919-1922)|A.S.D. Pro Livorno Sorgenti 1919]] - Militante in [[Eccellenza Toscana 2022-2023|Eccellenza]]
* [[Armando Picchi Calcio]] - Militante in Prima Categoria
* A.S.D. Calcio Femminile Livorno
==== Calcio a 5 ====
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Boca C5 Livorno|Boca Livorno]] calcio a 5 che milita nel campionato nazionale FIGC di calcio a 5 serie B.
==== Canottaggio ====
* [[Scarronzoni]] (canottieri)
==== Football americano ====
* [[Etruschi Livorno]]
==== Nuoto ====
* Nuoto Livorno Ssd a Srl
==== Pallacanestro ====
* [[Polisportiva Libertas Livorno]] - Militante in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]]
* [[Pallacanestro Livorno]] - Militante in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]]
* Libertas Liburnia Basket - Militante in [[Serie C Silver]] regionale
* [[Pallacanestro Don Bosco Livorno]] - Militante in [[Serie C Gold]] regionale
* Meloria Basket 2000 - Militante in [[Serie D regionale]]
* [[Basket Femminile Livorno]]
==== Pallamano ====
* Pallamano Livorno
==== Pallanuoto ====
* [[Pallanuoto Livorno]]
==== Pallavolo ====
* Torretta Volley Livorno A.S.D. - Militante in Serie C regionale
* MVTomei Volley Livorno - Militante in Serie B Girone F
* ASD Borgo Rosso Volley - Militante in Serie D regionale
* Volley Livorno N.L.P - Militante in Serie D regionale
[[File:Stemma del Torretta volley Livorno.jpg|thumb|Torretta Volley Livorno A.S.D.]]
==== Rugby ====
* [[Rugby Livorno]] - Militante in [[Serie A (rugby a 15)]]
* Rugby Lions Amaranto - Militante in [[Serie B (rugby a 15)]]
* Rugby Etruschi Livorno
==== Scherma ====
* [[Circolo Scherma Fides]]
==== Softball ====
* [[Liburnia Livorno]]
==== Tiro con l'arco ====
* Compagnia Arcieri Livornesi "Dino Sani"
==== Vela ====
* Circolo Nautico Livorno
* Lega Navale Italiana Sezione di Livorno
* Circolo Velico Antignano
==== Gruppi sportivi ====
* TDS-Toscana Disabili Sport (basket in carrozzina, sitting-volley, nuoto)
* Gruppo Sportivo VV.F. "Corrado Tomei" (pallavolo, canottaggio, lotta, pesistica, ciclismo, nuoto per salvamento)
=== Impianti sportivi ===
[[File:Palaalgida, Livorno.JPG|thumb|upright=1.1|Il Modigliani Forum]]
Segue l'elenco dei principali impianti sportivi:
* Campo di atletica leggera "Renato Martelli"
* Complesso sportivo polivalente "La Bastia"
* Complesso piscine "S. Camalich/A. Neri"
* [[Ippodromo Federico Caprilli|Ippodromo "Federico Caprilli"]]
* [[Modigliani Forum]] (ex PalaLivorno)
* [[PalaMacchia|Palasport Bruno Macchia]]
* Palazzetto "Maurizio Cosmelli"
* Palascherma "Aldo Nadi"
* [[Stadio Armando Picchi|Stadio comunale "A. Picchi"]]
* Stadio del baseball
* Stadio del rugby "Carlo Montano"
==
<references/>
== Bibliografia generale ==
{{vedi anche|Bibliografia su Livorno}}
== Voci correlate ==
* [[Provincia di Livorno]]
* [[Diocesi di Livorno]]
* [[
* [[Cruma]], Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici di Livorno
* [[Birra Livorno]]
* [[Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno]]
* [[Gruppo Labronico]]
* [[Eaismo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Porto di Livorno:
** {{cita web|url=http://www.portolivorno.it/|titolo=Porto di Livorno}}
* Cultura:
** {{cita web|url=http://web.rete.toscana.it/cultura/musei|titolo=Info musei}}
** {{cita web | url = http://www.provincia.livorno.it/attivita/museo/home.htm | titolo = Museo di Storia Naturale del Mediterraneo | accesso = 18 aprile 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080424093801/http://www.provincia.livorno.it/attivita/museo/home.htm | urlmorto = sì }}
** {{cita web|url=http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=236784|titolo=Livorno nel Sistema Solare}}
* Eventi e turismo:
** {{cita web|url=http://www.turismo.comune.livorno.it|titolo=Sito ufficiale del turismo a Livorno}}
** {{cita web|url=http://www.premiociampi.it/|titolo=Premio Ciampi}}
* Cinema e teatri:
** {{cita web|url=http://www.goldoniteatro.it/|titolo=Teatro Goldoni}}
* Sport:
** [https://web.archive.org/web/20070609043319/http://www.comune.livorno.it/sport/societa/index.asp Lista delle società sportive] a Livorno.
{{Comuni della provincia di Livorno}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Arcipelago Toscano}}
{{Comuni del Parco Nazionale Arcipelago Toscano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Livorno}}
[[Categoria:Livorno| ]]
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