Olio di sapote: differenze tra le versioni

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{{O|medicina|marzo 2017}}
L''''olio di sapote''' è l'[[Olio vegetale|olio]] estratto dal frutto della ''[[Pouteria sapota]]'', originario dell'[[America centrale|America Centrale]]. Ha proprietà medicamentose e cosmetiche.
 
== Descrizione ==
Il sapote è il frutto della ''Pouteria sapota'', una pianta originaria dell'America Centrale, particolarmente diffusa in Messico e Repubblica Dominicana. Essa è appartenente alla famiglia delle [[Sapotaceae]], di cui fanno parte anche [[Argania spinosa|Argan]] e [[KaritèKarité]], la sua coltivazione ha origini antichissime presso le civiltà precolombiane e in tutti gli Stati affacciati sui Caraibi.
Risulta famosa ed apprezzata per la produzione del suo grande frutto, conosciuto come il “Chacalhass” dai Maya e “Tzapotl” dagli Aztechi, oggi meglio noto con il nome di “Zapote”, ovvero “frutto dolce” nella lingua originaria.
All'interno di questo delizioso frutto si trova un grande seme lucido e nero che, spremuto a freddo, produce un olio gustoso con un aroma caratteristico evocativo di ciliegie e mandorle. Ecco come nasce l'olio di sapote (detto anche "sapuyul").
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=== L'olio di sapote per uso alimentare ===
Maya ed Aztechi lo coltivavano come frutto dal dolce sapore e ne spremevano il seme ottenendo un succo dal gusto aromatico.
Il frutto viene utilizzato solitamente per usi alimentari, nella preparazione di succhi di frutta, marmellate e gelati e nella pasticceria di pregio. La polpa contiene elevate dosi di vitamine A e carotene oltre a calcio, fosforo, ferro, Tiamina, Riboflavina, Niacina, Acido Ascorbico, TritofanoTriptofano, Metionina ed un elevato contenuto di Lisina. (Acqua 65% - 1.2% proteine, 0.4% grassi e 31% carboidrati).
L'aroma dell'olio extravergine ricorda la mandorla amara ed è per questo motivo che gli indigeni della Repubblica Dominicana chiamavano il frutto: albicocca dei Caraibi.
 
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== Bibliografia ==
* httphttps://www.hort.purdue.edu/newcrop/morton/sapote_ars.html
* Cfr: Morton, J. 1987, Sapote. p.398-402. In Fruits of warm climates: Julia F.Morton, Miami, FL – USA
* https://web.archive.org/web/20140429080110/http://veille-information.iterg.com/spip.php?page=sommaire&content=lettreinfo
* http://www.eolss.net/sample-chapters/c10/e1-05a-53-00.pdf
* http://www.fao.org/docrep/t0646e/t0646e0c.htm {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141011003202/http://www.fao.org/docrep/t0646e/T0646E0c.htm |date=11 ottobre 2014 }}
 
== Voci correlate ==