Campobasso: differenze tra le versioni
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{{nd|l'accademico italiano|Gian Franco Campobasso}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Campobasso
|Panorama = Vista su Campobasso
|Didascalia = Panorama della città
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Molise
|Divisione amm grado 2 = Campobasso
|Amministratore locale = [[Marialuisa Forte]]
|Partito = [[Indipendente (politica)|indipendente]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione = 25-6-2024
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Santo Stefano (Campobasso)|Santo Stefano]]
|Divisioni confinanti = [[Busso]], [[Campodipietra]], [[Castropignano]], [[Ferrazzano]], [[Matrice (Italia)|Matrice]], [[Mirabello Sannitico]], [[Oratino]], [[Ripalimosani]], [[San Giovanni in Galdo]], [[Vinchiaturo]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2346
|Nome abitanti = campobassani
|Patrono = [[san Giorgio]]
|Festivo = 23 aprile
|PIL = {{formatnum:944.9}} [[Milione|mln]] [[Euro|€]]<ref name="PIL">{{Cita news|url=https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/05/27/lajatico-comune-piu-ricco-ditalia-la-mappa-dei-redditi-degli-italiani-pre-pandemia/|titolo=Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=27 maggio 2021}}</ref>
|PIL procapite = {{formatnum:19550}} [[Euro|€]]<ref name="PIL" />
|Mappa = Map of comune of Campobasso (province of Campobasso, region Molise, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Campobasso nell'omonima provincia
}}
'''Campobasso''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/
La [[Città d'Italia#Molise|città]], di probabile origine [[Longobardi|longobarda]], si trova nella zona compresa tra i fiumi [[Biferno]] e [[Fortore]]. Il centro storico raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche della città, dalla [[XIII secolo|duecentesca]] [[Chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]], al [[XV secolo|quattrocentesco]] [[castello Monforte]], e alla [[Neoclassicismo|neoclassica]] [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|cattedrale della Santissima Trinità]]. Nel 2018 Campobasso è stata insignita dal [[Ministero per i beni e le attività culturali|Ministero dei Beni Culturali]] del titolo di borgo di notevole interesse storico<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/03/18A05721/sg%20;jsessionid=FGRkgeN83oAUqO4Ge9OLdQ__.ntc-as2-guri2b|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=7 settembre 2018}}, riconoscimento sancito nei decreti 23 e 24/2018</ref>.
La città è sede dell'[[Università degli Studi del Molise]], dell'[[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|Arcidiocesi Metropolitana di Campobasso-Boiano]], di [[Corte d'appello di Campobasso|Corte d'appello]], di una [[Scuola allievi agenti]] della [[Polizia di Stato]] e di una [[Scuola allievi carabinieri]].
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Citazione|Le montagne intorno fino all'eccelsa [[Maiella]] ordinavansi in file; e le loro cime, toccantisi in apparenza e per dubbie liste distinte appena, la immensità de' bacini accennavano del Biferno del Trigno e del Sangro, ne' quali tante altre minori valli convengono. Numerose borgate, quale in iscorcio e quale in prospetto, ad animar questa scena, coronavano Campobasso, se non che tolti dalla neve gli oscuri così de' boschi come de' tetti.|Dall'opera "La Pace" di [[Michelangelo Ziccardi]]<ref>Michelangelo Ziccardi, ''La Pace'', Campobasso 1841.</ref>, XIX secolo.}}
Prima città della regione per popolazione, sorge a {{M|701|ul=m slm}}<ref>{{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/capoluoghi/altitudine/|titolo=Comuni capoluogo di provincia - elenco per altitudine|sito=TuttItalia.it|accesso=23 agosto 2020}}</ref> (a {{M|792|u=m}} il [[castello Monforte]]).
Campobasso è una città formata da una parte antica di origine [[medioevo|medievale]], ricca di valori storici e artistici, posta sul pendio di un colle dominato dal castello Monforte, e da una parte più moderna ed elegante originaria del [[XIX secolo]], situata nella pianura ai piedi del centro antico.
Intorno al [[castello]] che domina la città si sviluppa a ventaglio il centro storico, costituito da vicoli e scalinate lunghe e tortuose, ai lati delle quali sorgono case ed edifici in pietra, spesso aventi caratteristici cortiletti interni. Numerosi sono i portali ricchi di decorazioni, stemmi di famiglie nobili e figure allegoriche.
La città [[ottocento|ottocentesca]], denominata ''centro murattiano'', si estende in piano e presenta le caratteristiche tipiche dello sviluppo urbanistico di tale periodo storico. Progettato secondo l'ideale della [[città giardino]], presenta molti spazi verdi
=== Clima ===
Il [[clima]] della città è di tipo appenninico. D'[[inverno]], durante le irruzioni gelide dai [[Penisola balcanica|Balcani]],
L'[[estate]] è
L'[[autunno]] è
{{ClimaAnnuale
| nome =
| tempmax01 = 7.1
| tempmax02 = 7.2
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| giornigelo01 = 12
| giornigelo02 = 11
| giornigelo03 =
| giornigelo04 =
| giornigelo05 = 0
| giornigelo06 = 0
Riga 106 ⟶ 99:
| giornigelo09 = 0
| giornigelo10 = 0
| giornigelo11 =
| giornigelo12 = 8
}}
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Campobasso Monforte}}
[[File:Campobasso panorama.jpg|thumb|Panorama della città e sullo sfondo il Matese.|alt=]]
==
Il toponimo ''Campobasso'' ha un etimo non chiaro, però gli studiosi ritengono che debba essere avvicinato a ''Campus Bassi'' ‘campo di Basso’, da un nome personale latino ''Bassus'' o ''Bassius''<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Alessio|wkautore=Giovanni Alessio|titolo=Toponomastica storica dell'Abruzzo e del Molise|città=Napoli|editore=Liguori|anno=1963|p=51}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Marcello De Giovanni|titolo=Studi linguistici|città=Verona-Pescara|editore=Anteditore-Istituto di studi abruzzesi|anno=1974|p=51|SBN=SBL0587527}}</ref>. Non è plausibile<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=145|isbn=88-02-07228-0}}</ref> l'ipotesi che derivi da ''campus vassorum'', cioè campo dei [[vassallo|vassalli]]: nel [[X secolo|X]] e [[XI secolo]] i vassalli erano coloro che abitavano, essendone soggetti, gli spazi circostanti i castelli del feudatario<ref>{{cita libro|Giambattista Masciotta|titolo=Il Molise, dalle origini ai nostri giorni|editore=tipolitografia Pierro|città=Napoli|anno=1915}}</ref>.
Un'ipotesi storica è quella del Galanti, che asseriva che in origine l'abitato fosse diviso in due borghi, uno chiamato ''Campus de Prata'' e l'altro ''Campus Bassus'' di cui primo insediamento, posto a una quota più alta, sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell'altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina<ref>{{cita libro|Giuseppe Maria Galanti|titolo=Descrizione del Contado di Molise|editore=Società letteraria e tipografica|città=Napoli|anno=1781}}</ref>. Simile è la proposta del Gasdia che riteneva che il nome ''Campobasso'' fosse in rapporto con la sua posizione topografica; egli afferma<ref>{{cita libro|autore=Vincenzo Eduardo Gasdia|titolo=Storia di Campobasso|editore=Linotipia veronese Ghidini e Fiorini|città=Verona|anno=1960}}</ref>:
{{citazione|Chi primo s'affacciò alla conquista di questa regione, dopo l'affaticato salire e discendere e risalire del cammino montuoso, respirò discendendo verso questo minuscolo altipiano prativo. O fossero [[Bulgari]] guidati da [[Alcek|Alzecone]], o [[Longobardi]] [[Ducato di Spoleto|spoletini]] o [[Ducato di Benevento|beneventani]], o [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquistatori della normanna nobiltà]], o pacifici monaci di [[Benedetto da Norcia|San Benedetto da Norcia]] che, armati della Regula, del [[salterio (liturgia)|salterio]] e dei sacri arnesi agricoli risalissero da [[Complesso monumentale di Santa Sofia|Santa Sofia di Benevento]] a ridar vita a questa regione…dissero: ecco il Campo Basso, ecco la località bassa dove pianteremo il bivacco, la dimora, la badia.|Gasdia, ''Storia di Campobasso''}}
== Storia ==
===
Secondo le ipotesi più accreditate, il territorio di Campobasso nell'antichità era punteggiato da una serie di piccoli insediamenti agricoli sannitici, che poi con la dominazione romana diedero vita a diverse ville rustiche.
Sull'altura che domina l'odierna città era presente un insediamento di controllo dei [[Sanniti]], di cui ancora oggi si conservano le tracce, posto a controllo del
La storia del territorio di Campobasso è quindi indissolubilmente legata a quella dell'antico [[Sannio|Sannio-Pentro]] e a [[Impero romano|Roma]].
=== Medioevo ===
[[File:Campobasso Borgo Medievale.jpg|thumb|Scorcio nel Borgo medioevale]]
{{C|Nella sezione Origini del nome si asserisce che il nome non deriva da Campus Vassorum, invece qui sotto viene asserito che è citato proprio come Campus Vassorum|storia|luglio 2020}}
Le fonti storiche datano l'atto di nascita di Campobasso all'epoca della [[Langobardia Minor]] e più precisamente nel periodo del [[Ducato di Benevento]], essendo toponomizzata come ''Campus Vassorum''. Risale infatti all'anno [[878]] un documento stilato da un monaco dell'[[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|abbazia benedettina di Santa Sofia]] di [[Benevento]], in cui si fa menzione di Campobasso come ''finibus Campibassi''. Questo documento, reperibile come Codice Vaticano Latino 4939, è il ''Chronicon Sancte Sophie'' ed è stato redatto al tempo in cui [[Adelchi di Benevento|Adelchi]] era quindi principe di Benevento.
Successivamente durante l'[[conquista normanna dell'Italia meridionale|egemonia normanna]], Campobasso assume un'importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea sotto la signoria dei De Moulins. Il fiorire dei commerci e l'aumentata importanza amministrativa comportano l'ampliamento dell'antico borgo che si espande soprattutto intorno alla chiese di San Bartolomeo e di San Mercurio. Diverse sono le connotazioni che il borgo assume nel tempo: ''Civitas'', ''Castrum'', ''Universitas Hominum''.
Tra i documenti storici del periodo compreso tra l'anno [[1000]] e il Trecento spicca la
Il [[XV secolo|Quattrocento]] è per Campobasso un'età d'oro grazie all'intraprendenza dei Monforte-Gambatesa, divenuti i feudatari del borgo. Secondo alcuni storici i Monforte sarebbero i discendenti dei Monfort di [[Francia]] e d'[[Inghilterra]], scesi in Italia al seguito di [[Carlo I d'Angiò|Carlo D'Angiò]]. Il personaggio di spicco dei Monforte fu il conte [[
Nel [[1442]], con la sconfitta degli Angioini, che i Monforte avevano appoggiato, Campobasso passa agli Aragonesi e in seguito ai De Capua.
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=== Cinquecento e Seicento ===
Agli inizi del [[XVI secolo|Cinquecento]] i De Capua sono feudatari in Campobasso. La città, grazie alla felice posizione geografica, vive di un florido [[commercio]]; infatti l'area al di fuori dalle antiche mura, con le chiese di Santa Maria Maddalena e della
Nel [[1530]] diventano signori di Campobasso i [[Gonzaga]] che ne aumentano il prestigio. A loro si deve la riorganizzazione urbana della
Signori della città, dopo i Gonzaga, sono i
Nel corso del [[XVII secolo|Seicento]] Campobasso ha un ulteriore sviluppo grazie anche alla vicinanza dei tratturi che favoriscono le comunicazioni con altri centri e l'arrivo di commercianti forestieri.
=== Settecento e Ottocento ===
[[File:Campobasso Piazza Prefettura.jpg|thumb|Centro Murattiano. Piazza Gabriele Pepe|alt=]]
[[File:Campobasso Palazzo.jpg|thumb|Un palazzo
Il [[XVIII secolo|Settecento]] è attraversato da idee nuove e la struttura feudale della società viene vista come un intralcio alle iniziative della nuova classe emergente: la [[borghesia]]. Questa ventata di novità arriva anche a Campobasso. Ci sono uomini che nonostante appartengano a famiglie di antica nobiltà, come
A causa dei debiti del duca di Jelsi Mario Carafa, alla sua morte, avvenuta nel 1727 la sua eredità viene accettata con beneficio di inventario dagli eredi di questi, il nipote Alessandro Milano duca di San Paolo e il cugino Marcello Carafa. Tale situazione consente a Campobasso di rientrare nel patrimonio del fisco regio che la sottopone ad un apprezzo nel 1732 per future vendite. In tale contesto si apre la possibilità per l'[[universitas]] di Campobasso di riscattarsi dalla servitù feudale mediante il pagamento di un importo alla Regia Camera, che le avrebbe consentito di rientrare nel demanio regio in una condizione di relativa autonomia. Nel periodo che va dal [[1728]] al [[1735]] numerosi membri della borghesia locale appoggiano l'iniziativa "demanista" in chiave antibaronale. Nel frattempo Marcello Carafa aveva presentato istanza alla Regia Camera per vedersi confermato quel erede di Mario Carafa ed acquisire la titolarità del feudo, ottenendo tale riconoscimento nel 1735 mediante il pagamento di {{formatnum:10000}} ducati al fisco e impegnandosi a pagare i creditori. Difficoltà insorte nel soddisfare tale obbligazione forniscono ai "demanisti" la possibilità di presentare nel 1738 alla Regia Camera la relativa istanza di ricompra della città, che si concretizza infine il 4 marzo 1742 dopo il deposito di una somma pari a {{formatnum:102841}} ducati.
Nel [[1755]] [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone re di Napoli]] concede a Campobasso il rango di città modello. Agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]], in piena [[età napoleonica]], viene istituita la [[Contado di Molise|Provincia di Molise]]; Campobasso, come [[Distretto di Campobasso|capoluogo]], diviene sede di numerosi uffici amministrativi. La popolazione, nonostante le gravi perdite umane e materiali provocate dal [[terremoto del 1805]], si moltiplica e di conseguenza anche la città si espande. Si rende necessario realizzare un piano urbanistico per soddisfare nuove e molteplici esigenze. Vengono presi in considerazione due progetti, quello di [[Bernardino Musenga]] e quello di Vincenzo Wan Rescant.
Il Musenga immagina l'edificazione di un intero quartiere a schema ortogonale, invece Wan Rescant prevede l'espansione del tessuto urbano intorno a una sola grande piazza con al centro l'edificio sede dell'amministrazione civica. Al sistema radiale del Wan Rescant è preferito quello del Musenga. La parte nuova della città si sviluppa in luogo pianeggiante, sulle “campère”, così chiamato perché un tempo era occupato dai campi coltivati e dai boschi.
Campobasso doveva essere “monumentale, funzionale, unitaria e moderna, destinata a una borghesia ormai disposta ad abbandonare la città feudale, ritenuta poco rappresentativa socialmente per uno Stato che, attraverso i palazzi pubblici, vuole creare l'immagine fisica dell'autorità, come prima lo era il castello sui monti”. L'impostazione data da Musenga, incentrata su piazze alberate, i viali e le aiuole, fu tale che in seguito si parlò di Campobasso come una vera e propria "[[città giardino]]".<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.campobasso.it/campobasso2/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20247|titolo=La storia|sito=Città di Campobasso {{!}} Sito Istituzionale|accesso=2025-06-14}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://molisecittaideale.org/la-rinascita-di-campobasso|titolo=La rinascita di Campobasso {{!}} Molisecittaideale|sito=molisecittaideale.org|accesso=2025-06-14}}</ref>
=== Novecento ===
[[File:Campobasso centro.jpg|thumb|Piazza Bernardino Musenga (Villa dei Cannoni)]]
[[File:Campobasso vista.jpg|thumb|Veduta del castello Monforte da Piazza della Vittoria|alt=]]
Nel [[1910]] entrò nelle case l'[[
Parallelamente a questa attività edilizia furono tracciate nuove strade e lastricate piazze, costruiti marciapiedi, piantati alberi, innalzati monumenti e fontane. Anche l'iniziativa privata diede il suo valido contributo edificando eleganti palazzi e dotando la città di alberghi, ristoranti, bar, negozi e cinema.
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Nel [[1927]] la [[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|sede vescovile]], con [[bolla pontificia]], venne trasferita da [[Bojano]] a Campobasso.
La tragedia della [[seconda guerra mondiale]] non risparmiò neanche Campobasso. Qui fu combattuta la "Battaglia di Campobasso" tra l'ottobre e il novembre del [[1943]], in cui si fronteggiarono le truppe canadesi e tedesche per il possesso della città; ciò causò la distruzione di molti edifici pubblici, tra cui il municipio e gli archivi in esso contenuti.
Nei primi anni del secondo dopoguerra la città conobbe una discreta e armoniosa espansione, ma è con l'istituzione della Regione [[Molise]] nel [[1963]] che Campobasso poté crescere. Divenuta capoluogo di regione, infatti, ebbe un notevole incremento demografico e un conseguente sviluppo edilizio (che porta alla nascita del quartiere CEP nella zona nord della città), essendo sede di importanti uffici regionali e di numerose filiali e agenzie di banche e di assicurazioni. Come era avvenuto agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la città rinasce grazie alla sua importanza amministrativa.
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Dal [[1982]] è sede dell'[[Università degli Studi del Molise]] la quale in pochi anni ha incrementato notevolmente l'offerta formativa ed ha riscontrato un rapido aumento della popolazione studentesca.
Dal [[2002]] è inoltre
=== Simboli ===
[[File:Campobasso-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Il gonfalone]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 25 maggio 1942.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1199 |titolo= Campobasso, decreto 1942-05-25 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|Di rosso, a sei [[Torre (araldica)|torri]] merlate d'argento, disposte tre e tre, accompagnate in capo dalla corona comitale d'oro<ref>Nelle figurazioni più antiche la corona nel capo dello scudo è di rango comitale, mentre nel gonfalone cittadino è ducale. Cfr {{cita web|url= http://www.araldicacivica.it/comune/Campobasso/ |titolo= Campobasso }}</ref>, lo scudo timbrato da una corona di principe.}}
Lo [[stemma]] riporta un ovale con fondo rosso al cui interno sono rappresentate sei torri merlate di cui una è sormontata da una corona marchesale che ne indica l'origine feudale. Le sei torri raffigurano le torri principali che erano poste a guardia degli ingressi dell'antico borgo medioevale: porta Sant'Antonio Abate, porta San Nicola, porta Santa Maria della Croce, porta San Leonardo, porta Mancina e porta San Paolo.
Il [[gonfalone]], in cui campeggia lo stemma, è
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Corona di
|nome_onorificenza=Titolo di Città
|collegamento_onorificenza=Titolo di città
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Merito civile bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza = Merito_civile
|motivazione = Nell'immediato dopoguerra offriva un cospicuo contributo all'opera di bonifica del territorio organizzando gruppi di rastrellatori civili di mine che, con la loro opera e l'inevitabile costo di vite umane, consentirono la prima fase della ricostruzione e della ripresa del Paese.
|luogo = Campobasso, 1944-1948
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medcad.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa al valore morale alle famiglie che hanno subito la perdita di tre o più congiunti caduti in occasione del Primo conflitto mondiale
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa al valore morale alle famiglie che hanno subito la perdita di tre o più congiunti caduti in occasione del Primo conflitto mondiale
|luogo = Campobasso, 2013<ref>https://www.primopianomolise.it/citta/campobasso/132409/campobasso-la-medaglia-nascosta-nicola-felice-scrive-al-sindaco-i-caduti-del-tiro-a-segno-meritano-rispetto/</ref>
|motivazione = in quanto Comune di residenza della famiglia di Alberto Pistilli e di Giovanna Sipio, che perse i figli: Angiolo, Carlo e Silvio, nel corso del Primo conflitto mondiale
}}
{{Onorificenze
|immagine = Nastrino_Medaglia_di_Benemerenza_d'Oro_dell'Ordine_Costantiniano_di_San_Giorgio.jpg
|nome_onorificenza = Medaglia di Benemerenza d'Oro dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio (Napoli)
|collegamento_onorificenza = Medaglia di Benemerenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
|luogo = Campobasso, 23 aprile 2019<ref>https://www.ilgiornaledelmolise.it/2019/04/23/campobasso-festeggia-il-patrono-san-giorgio/</ref>
|motivazione =
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===
[[File:Via-Pizzoferrato -Campobasso.jpg|miniatura|verticale|Via G. Pizzoferrato, Campobasso, centro storico]]
[[File:Old Town, 86100 Campobasso,
[[File:
* ''[[Palazzo San Giorgio (Campobasso)|Palazzo San Giorgio]]'': palazzo del Municipio, costruito nel [[1879]] sulla chiesa medievale di Santa Maria della Libera. Il palazzo presenta un ampio porticato con archi a tutto sesto e grandi pilastri quadrati. L'elegante facciata è suddivisa in tre piani ed è sormontata da un quadrante d'orologio alla cui base è riportata la scritta "MUNICIPIO". Al centro del primo piano è posto un balconcino a colonnine di marmo sorretto da due colonne dal fusto liscio e dal capitello ionico. Le finestre del primo piano si possono dividere in due gruppi: su quindici totali, cinque di esse presentano un arco a tutto sesto alla sommità, e le restanti dieci sono sormontate da un tamburo a forma triangolare; mentre al secondo piano tutte le quindici finestre non presentano tamburo ma un semplice ordine orizzontale. Particolari le paraste che al secondo piano separano le finestre e si raddoppiano in alcuni punti sezionando la facciata in cinque parti verticali, quasi volessero evidenziare anche la divisione interna della struttura.
* ''[[Palazzo Magno]]'': Il palazzo prende il nome da
* ''[[Convitto nazionale Mario Pagano]]'': In origine fu denominato "Collegio Sannitico", per decreto del 12 marzo [[1816]] con sede presso il monastero degli Antoniani poiché non idoneo ad edificio scolastico. Compiuti i necessari lavori di adattamento del locale, il collegio venne inaugurato il 16 novembre [[1817]], assumendo il prefisso ''Real'' con un altro regio decreto del 25 gennaio [[1854]]. La direzione del Real Collegio Sannitico fu affidata ai Padri Barnabiti che portarono avanti un progetto per la costruzione di un nuovo edificio per le scuole e per il convitto. Ottenute le nuove strutture, chiesero ed ottennero di lasciare la gestione dell'Istituto. Il collegio rimase chiuso fino al principio dell'anno [[1857]], quando venne chiamato a dirigerlo il canonico Berardo Palombieri, sotto la cui amministrazione in quell'anno stesso il collegio venne elevato a Liceo. Il 4 marzo [[1865]], sotto proposta del [[Ministero della pubblica istruzione]], con decreto firmato a [[Milano]] dal re [[Vittorio Emanuele II]], il collegio prese l'attuale denominazione di convitto nazionale "Mario Pagano", in onore del [[giurista]], [[politico]] e patriota italiano [[Mario Pagano]]. Curiosità: il pregevole giardino del Convitto ricalca l'area in cui si estendeva il braccio tratturale "Cortile - Matese".
* ''[[Palazzo della Banca d'Italia (Campobasso)|Palazzo della Banca d'Italia]]'': L'edificio della Banca d'Italia venne inaugurato nel [[1925]]; la sua costruzione comportò l'abbattimento di molte case, compresa quella del Vecchio Dazio. L'elegante palazzo è a tre piani. La facciata laterale offre una visione architettonica più scenografica: infatti, essendo leggermente arcuata, sembra quasi voler accogliere l'austero monumento a [[Gabriele Pepe]].
* ''[[Palazzo Mazzarotta]]'': Il palazzo risale al [[XVI secolo]] come sede di una confraternita religiosa e solo nel [[XVIII secolo]] diviene residenza della famiglia nobiliare napoletana dei Mazzarotta, le cui origini risalgono all'epoca aragonese. Un ramo di tale famiglia si trasferì infatti a Campobasso e si stabilì nel palazzo, dove è ancora visibile lo stemma con il delfino sul mare ondoso, variante dell'originale in cui era presente un serpente. La parte interna ospita il [[Museo sannitico di Campobasso|Museo sannitico]].
[[File:Campobasso Palazzo mazzarotta.jpg|thumb|Palazzo Mazzarotta, sede del Museo Sannitico, visto da vico Pizzoferrato|alt=]]
* ''[[Palazzo Cannavina]]'': La sua edificazione va collocata tra il XVII e il XVIII secolo<ref name="amicomol">{{Cita web|url = http://www.amicomol.com/PalazzidelMolise.html|titolo = I Palazzi della Provincia di Campobasso|autore = Franco Nicola|accesso = 9 settembre 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150909124435/http://www.amicomol.com/PalazzidelMolise.html|dataarchivio = 9 settembre 2015|urlmorto = sì}}</ref>, fu poi ampiamente rimaneggiato nel corso del XIX secolo. Lo stabile appartenne prima ai [[Carafa]], duchi di Jelsi e feudatari di Campobasso, poi, non avendo questi eredi<ref name="amicomol"/>, passò ai baroni di Campobasso che lo tennero in proprietà fino al 1742<ref name="amicomol"/>. Fu bene demaniale fino al 1783<ref name="amicomol"/>, quando venne acquistato dalla famiglia Salottolo<ref name="amicomol"/>; passò infine alla famiglia Cannavina, il cui nome è rimasto all'edificio<ref name="amicomol"/>. Nel 2011 gli arredamenti e il palazzo sono stati messi in vendita dagli eredi.
* ''[[Palazzo dell'ex GIL (Campobasso)|Palazzo dell'ex GIL]]'': Il Palazzo ex GIL fu costruito fra il [[1936]] e il [[1938]] su progetto dell'architetto napoletano [[Domenico Filippone]] (1903-1970), «un'architettura che ricevette unanime apprezzamento per la chiarezza distributiva e per l'attenzione con cui il progettista aveva risposto all'effettiva consistenza dell'ambiente paesistico e architettonico circostante, evitando risoluzioni auliche e altisonanti».<ref>{{DBI|nome = Domenico Filippone|nomeurl = domenico-filippone|autore = Maristella Casciato|anno = 1997|pagine = |volume = 47|accesso = 25 dicembre 2015}}</ref> Dopo essere stato sede delle attività della locale [[Gioventù italiana del littorio]], poi dei sindacati e alla fine di una scuola superiore, nel 1975 le competenze sull'edificio passarono dallo Stato alla Regione Molise che però la abbandonò all'incuria e al degrado finché, nel settembre 1989, il palazzo fu riconosciuto di interesse storico artistico e sottoposto a vincolo della Soprintendenza. La Regione Molise, intenzionata a demolire la costruzione, si rivolse allora al [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo|Ministero per i beni culturali e ambientali]] ottenendo la revoca del vincolo. I contrasti continuarono e, nonostante il ripristino del vincolo nel 1992, in quegli anni le due ali dell'edificio furono demolite.<ref>[http://www.fondazionecultura.it/?q=node/235 Fondazione Molise Cultura - La sede] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201127140108/http://www.fondazionecultura.it/?q=node%2F235 |data=27 novembre 2020 }}.</ref>
* ''Casa della Scuola'': edificio scolastico costruito nel XX secolo, in stile neoclassico oggi sede della BiblioMediaTeca Comunale e della Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea.
* ''[[Palazzo delle Poste (Campobasso)|Palazzo delle Poste e Telegrafi]]'': venne costruito tra il [[1923]] e il [[1927]]. Progettato dall'ing. Giambattista de Capoa esso si sviluppa su un pian terreno e due piani più un altro sovrapposto successivamente. Le tre porte d'ingresso principali sono abbellite da robuste inferriate su cui sono presenti, in quella a sinistra, lo stemma della Città di Campobasso e, in quella a destra, lo stemma della Provincia di Campobasso. Nella porta laterale di sinistra, sotto la scritta "Direzione", è presente un bassorilievo in bronzo raffigurante Mercurio che tiene nella mano destra le saette, simbolo della velocità, e nella sinistra il caduceo (bastone con due serpenti attorcigliati).
* ''[[Palazzo di Giustizia (Campobasso)|Palazzo di Giustizia]]'': fu costruito su progetto dell'ing. Silverio Pappalardo tra il 1930 e il 1936 in uno stile che risente dell'austerità dello stile dorico a significare la serietà della legge per la difesa del cittadino.
* ''[[Palazzo del Governo (Campobasso)|Palazzo del Governo]]'': nacque nel tardo Medioevo come convento di suore clarisse, che poi venne chiuso ai primi del XVIII secolo. Su quei ruderi, per volere del ricco commerciante Agostino Santellis, fu edificato un altro convento per le suore carmelitane. Anche questa nuova fase costruttiva ebbe vita breve e, nel tempo, fu destinato a diversi altri usi. Nel 1810 divenne sede carceraria, fino al 1862 quando i detenuti vennero trasferiti nella nuova costruzione che tuttora funge da carcere cittadina. In seguito, nel 1856 il Consiglio della Provincia di Molise affidò all'architetto Oscar Capocci l'incarico di presentare un progetto di ristrutturazione al fine di destinarlo a palazzo degli uffici. Esso fu consegnato nel 1861 e lo completò, con modifiche, nel 1862.
* ''[[Palazzo Japoce|Palazzo Iapoce]]'': Costruito nel XVIII secolo dalla [http://www.molise.beniculturali.it/index.php/la-sede famiglia Iapoce], probabilmente su preesistenti costruzioni trecentesche e quattrocentesche, è stato tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo oggetto di notevoli opere di ristrutturazione e consolidamento. È sede della Soprintendenza Regionale ai Beni Culturali del Molise.
=== Architetture militari ===
[[File:Campobasso castello.jpg|thumb
[[File:Torre Terzano, Campobasso.JPG|thumb|
[[File:Campobasso porta SantAntonio.jpg|thumb
* ''[[Castello Monforte]]'': Un'antica pergamena risalente al [[1375]] conferma l'esistenza di un castello nella città già in tale data, ed è la testimonianza più antica al riguardo. Domina la città a circa {{M|790
:Il castello ha pianta quadrangolare, con quattro torri angolari circolari mozze, e una torre maggiore all'interno del corpo. Essendo una struttura rimasta fedele al compito di sorveglianza, anche nei secoli XVIII e XIX, il castello ha mantenuto, sia all'esterno che all'interno, un aspetto piuttosto austero, conservando la struttura originale.
*''Mura medievali di fortificazione'': sono le mura medievali costruite nel [[XIII secolo]], danneggiate nel terremoto del [[1456]], e smantellate dopo il grave terremoto del 1805. Di esse rimangono tuttavia le linee di confine del borgo medievale
*''Torre Terzano'':
Si trova presso la chiesa di [[San Bartolomeo]], nella parte più alta del borgo. Famosa perché, secondo la leggenda, nel [[XVI secolo]] v'erano due famiglie in guerra: la Confraternita dei Crociati (composta da artigiani)
*''Torre San Mercurio (o Torre di vico Carnaio)'':
torre fortificata, restaurata nel XV secolo, posta presso l'ex chiesa di [[San Mercurio]]. Torre cilindrica a tre piani, con tre finestre, oggi divenuta abitazione. Ha la sommità coperta da tegole.
*''Porta Santa Cristina (Porta Mancina')''
: porta del XV secolo, modificata nei secoli successivi. Ha alla base due grandi bastioni che fortificano l'arco urbico, e al fianco una torre semicircolare, a tre livelli. Oggi essa è diventata residenza civile, ma ha mantenuto il suo aspetto originario.
*''Torre dei Petitti e Torre dei Presutti''
: costruite nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]]. Oggi sono residenze civili, ma hanno conservato la loro struttura originale a base a scarpa, con pianta circolare, suddivisa in massimo tre settori.
*''Porta Sant'Antonio (Porta della chiaia) e Torre Pettini''
: sono un complesso fortificato, eretto nel 1456. La porta è un semplice arco a tutto sesto, situata presso la chiesa di [[Sant'Antonio Abate]]. Più a destra vi è la torre, collegata ad una residenza civile, un tempo parte delle mura fortificate. La Torre ha pianta circolare con base a scarpa.
*''Porta San Paolo (Porta di Rosa) e Torre dei Ferrante''
: costituiscono un unico complesso difensivo, vicino
*''Porta Santa Maria della Croce'' - non più esistente; costruita nel XIV secolo da Nicola Monforte
*''Porta San Nicola (Porta Nuova)''
:porta costruita nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]]. Ha aspetto di un arco cittadino con cornice in pietra, e archivolto con stemma della famiglia nobile della città.
*''Torre dell'abate Ginetti''
:ha struttura di conci irregolari con base a scarpa. Fu costruita nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]], e si trova in via San Lorenzo.
*''Porta San Leonardo (Porta della piazza - Porta del borgo)'' - non più esistente
=== Architetture religiose ===
[[File:Cattedrale_campobasso.jpg|thumb|
[[File:San_Bartolomeo_Campobasso.JPG|thumb
[[File:Cbmadonnamonti.jpg|thumb
* ''[[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale della Santissima Trinità]]'': Nel [[1504]], su incoraggiamento del feudatario [[Andrea di Capua]], fu edificata al di fuori della cinta muraria la chiesa della Santissima Trinità. Fin da subito in questa chiesa ebbe sede la grande confraternita della Trinità, soppressa solo con le leggi napoleoniche nel [[1809]] e divenuta celebre per le sanguinose lotte con quella dei Crociati per l'egemonia sulla città. Distrutta dal terremoto del [[1805]], fu ricostruita su progetto dell'architetto [[Bernardino Musenga]]. Fu riaperta al culto nel [[1829]] diventando parrocchia e sede del capitolo collegiale. Nel [[1860]] fu chiusa al culto e utilizzata dalle truppe regolari quale caserma. Nel [[1900]] fu riaperta ai fedeli, diventando cattedrale nel [[1927]]. Con lo spostamento della sede vescovile da Bojano a Campobasso l'edificio fu oggetto di ulteriori lavori. Su progetto dell'architetto [[Tullio Passarelli]] e dell'ingegnere Vittorio Tiberio si provvide, tra il [[1927]] e il [[1933]], all'innalzamento della navata centrale e alla costruzione dell'abside, quest'ultima contenente un affresco di buon livello di Romeo Musa raffigurante la Pentecoste e altri ad opera di Amedeo Trivisonno. Recentemente però, una ricerca pubblicata da due giovani studiosi ha ricostruito l'aspetto baroccamente sfarzoso della chiesa ante 1805 e, inoltre, ha portato alla ribalta il fatto che dal 1573 nella chiesa aveva sede un'altra grande confraternita cittadina: quella del Santissimo Rosario<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Libero Cutrone, Gioele Di Renzo|anno=2020|titolo=CAMPOBASSO 1573: La nuova confraternita del Santissimo Rosario|rivista=|volume=|numero=|url=https://www.academia.edu/42654748/CAMPOBASSO_1573_La_nuova_confraternita_del_Santissimo_Rosario}}</ref>.
* ''[[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Campobasso)|Chiesa di Sant'Antonio Abate]]'': La chiesa di Sant'Antonio Abate fu edificata nel [[1572]] sopra i resti di una preesistente chiesa di modeste dimensioni. È il monumento più rappresentativo dell'arte [[barocco|barocca]] a Campobasso. L'interno è ad una navata con un magnifico altare maggiore realizzato in marmo nel [[1748]]. Sulle pareti laterali vi sono quattro altari intagliati in legno e rivestiti di oro zecchino. Nella chiesa sono presenti pregevoli dipinti di Guarino da Solofra come la tela di [[san Benedetto]] del [[1643]] e alcune altre opere di piccolo formato che si trovano sull'altare dedicato a [[sant'Antonio Abate]]. Numerosi i dipinti sulle pareti del presbiterio di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo, tra cui quelli del pittore molisano [[Michele Scaroina]].
* ''Chiesa di Sant'Antonio di Padova'': chiesa moderna degli anni '60. Ha struttura che rispetta abbastanza i canoni classici di una chiesa: pianta rettangolare a navata unica, e campanile turrito. La facciata è scandita da due ordini di sette finestre snelle rettangolari, con al centro di essa un rilievo di Sant'Antonio. L'accesso ha un portico. L'interno ha due colonnati laterali e un'abside semicircolare, con raggi sulla sommità.
[[File:Campobasso Campanile S. Bartolomeo.jpg|thumb|Scorcio del campanile di San Bartolomeo e della Torre Terzano (a sinistra).|alt=]]
* ''[[Chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|Chiesa di San Bartolomeo]]'': La chiesa risale alla metà del [[XIII secolo|XIII sec.]] e presenta una facciata a coronamento orizzontale, la cui parte centrale è rialzata rispetto a quelle laterali. Lo pseudo-protiro che adorna il portale è l'elemento più evidente della facciata e presenta due arcate cieche divise da due colonne addossate alla parete. Di ispirazione pugliese, il [[protiro]] è molto schiacciato, quasi fosse non più che un altorilievo; all'interno del protiro è presente una lunetta suddivisa in due sezioni: la prima raffigura il [[Cristo]] Redentore benedicente "alla greca", l'altra è a sua volta divisa in otto figure trapezoidali che circondano i simboli dei [[quattro evangelisti]] e su ognuno dei quali vi è un [[dottore della Chiesa]] d'Oriente e Occidente contrapposti a due a due. Particolare è la mano rappresentata sulle teste di tali dottori a rappresentare l'[[Onnipotente]]. L'interno della chiesa, come lascia intuire la stessa facciata, è diviso in tre [[navata|navate]] da file di colonne prive di base e con capitelli geometrici unite tra loro da [[arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]].
* ''[[Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Campobasso)|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù]]'': ricostruita del tutto dopo un incendio divampato nel 1922, è edificata praticamente sull'antica chiesa della Pace, dedicata all'Annunziata e costruita a fine Cinquecento come segno tangibile della riappacificazione fra le due confraternite nemiche della città, ossia i Crociati e i Trinitari. Possiede un busto settecentesco di Sant'Anna, unica statua che fu salvata dall'incendio del 1922.
* ''[[Chiesa di San
* ''[[Chiesa di San Giovannello (Campobasso)|Chiesa di San Giovannello]]'': L'unica informazione circa la datazione della chiesa è fornita dall'architrave che sovrasta il portale d'accesso, che riporta la data 1551, una croce e due figure in adorazione. Testimonianze antiche ci informano che nel 1764 la collina fu adibita a luogo di sepoltura, in vista di una possibile epidemia all'interno della città. Nel passare dei secoli la chiesa è stata sottoposta a più dipendenze: sull'architrave della facciata vi è inserito il simbolo della chiesa di Santa Maria della Croce datato 1846; successivamente fece parte della parrocchia della chiesa di San Leonardo e di San Giorgio
* ''[[Chiesa di San Giuseppe Artigiano (Campobasso)|Chiesa di San Giuseppe Artigiano]]'': La parrocchia fu istituita l'8 dicembre 1969 per decreto di mons. Alberto Carinci, vescovo di Campobasso. Progettata dall'ingegner Enrico Mandolesi fu iniziata nel 1972 e terminata nel 1974. L'ingresso ha una scala in travertino di Tivoli e le porte d'ingresso in vetro sono protette da cancellate in ferro composte da robusti chiodi piramidali a ricordo dei chiodi della crocifissione di Cristo.
* ''[[Chiesa di San Leonardo (Campobasso)|Chiesa di San Leonardo]]'': Le componenti strutturali della chiesa sono della fine del sec. XIV: il portale, di ispirazione gotica, ha scarsa strombatura e si compone di stipiti, pilastri e colonnine lisce: gli archi, con modanatura centrale a spirale, racchiudono nella lunetta l'agnello crucifero. Romanica è la monofora, sulla sinistra del portale, delineata da intrecci di rami e motivi floreali.
* ''[[Chiesa di Santa Maria della Croce (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria della Croce]]'': Sorta nel periodo
* ''[[Chiesa di Santa Maria De Foras|Chiesa di Santa Maria de Foras]]'': Abbiamo notizie della chiesa e del convento nel XIV secolo a proposito del terremoto del 1348 e degli spostamenti di alcuni abati. La chiesa attuale, rifatta completamente negli anni 1969-1970, è delle stesse proporzioni di quella antecedente, stessa anche la campana fusa ad Agnone nel 1822. Internamente sono visibili le statue dell'Assunta e di San Rocco entrambe opere di Paolo Saverio Di Zinno ed il San Cristoforo di Emilio Labbate del 1890.
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (22).jpg|thumb|
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (30).jpg|thumb
* ''[[Chiesa di Santa Maria della Libera (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria della Libera]]'': La chiesa
* ''[[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria di Loreto]]'': si trova in contrada Santo Stefano: L'attuale chiesa di S. Maria di Loreto fu costruita nel 1890 e completata nel 1922. Andava a sostituire la precedente, costruita nel XVIII secolo e distrutta a seguito della frana del 1902. In essa sono contenuti un quadro di autore ignoto raffigurante la Vergine Addolorata e le statue della Madonna Addolorata, di S. Stefano e di S. Lucia più un crocifisso del XV secolo.
* ''[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]] - Santa Maria del Monte'': si trova presso il Castello Monforte. La chiesa di Santa Maria Maggiore, prospiciente il castello Monforte, è l'antica Santa Maria del Monte. La prima notizia sicura della sua esistenza risale al 1354. Era sorta infatti come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibita anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie. Nel 1905 la chiesa venne affidata ai Padri Cappuccini che ancora oggi la custodiscono. L'intero edificio di culto è stato restaurato; la facciata ha un paramento murario in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente. All'interno ha un pregevole altare in marmi policromi. Particolarmente interessante è la statua della SS. Vergine del 1334, devotamente venerata.
* ''[[Chiesa di Maria Mater Ecclesiae]]'': Il fabbricato per l'abitazione dei religiosi e per le opere sociali ebbe inizio nel 1975. La cura venne affidata ai Padri Marianisti che avevano avuto l'incarico, già dal 1965, di interessarsi del rione Vazzieri nel quale non vi era nessun edificio di culto. Il luogo di culto ha forma semicircolare ed ha al centro il fonte battesimale.
* ''[[Chiesa di San Paolo (Campobasso)|Chiesa di San Paolo]]'': La prima chiesa di san Paolo, ancor oggi esistente, risale al XVII secolo ed è situata alla fine di viale del Castello. Costruito in una sola navata servì, inizialmente, ad officiarvi messa per quegli abitanti che si erano stabiliti appena fuori
* ''
* ''[[Chiesa e convento di San Giovanni del Gelsi]]'': chiesa del XII secolo, restaurata nel 1415, che venne data in affidamento al Beato Giovanni da Stroncone, divenendo uno dei centri conventuali più noti del Molise. Dopo la chiusura per volere di Murat, venne restituito alla comunità dei frati nel 1892, a poi chiuso nuovamente. Nel '900 è stato riaperto e restaurato. Ha facciata barocca con architrave classica, ed edificio rettangolare del convento, con portico e chiostro interno. All'interno della chiesa lo stile liberty è molto forte, poiché è stata restaurata nel primo '900, essendo in cattivo stato di conservazione.
* ''Ex chiesa di San Mercurio'':
=== Sotterranei ===
Gli [[ipogeo|ipogei]], ricavati nei secoli dall'opera dell'uomo, rappresentano una realtà nascosta del borgo antico. Gran parte della pietra fu estratta per poter costruire i palazzi per cui si possono immaginare i volumi esistenti nel sottosuolo. A seguito del catastrofico [[terremoto del 1456]], il conte [[Cola di Monforte]] progettò la nuova città, con un assetto difensivo, dotandola di doppia [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]], interrotta dalle porte che davano accesso al borgo. Utilizzò i vuoti esistenti collegandoli tra loro e rendendoli funzionali a una logica militare. Una ragnatela di cunicoli, una sorta di “rete” in tempi medievali che consentiva la comunicazione rapida da più punti. Tra i sotterranei fotografati, ci sono alcuni tratti dell'antico camminamento che permetteva alle guarnigioni di spostarsi velocemente da una torre all'altra e dalle mura di cinta alla parte alta del colle. Su questa attendibile ipotesi l'Associazione "Centro Storico" orienta le ricerche con l'obiettivo di ripercorrere il leggendario passaggio che permetteva l'estrema fuga in caso di prolungati assedi.
Nel corso dei secoli i sotterranei hanno subito diverse destinazioni: verso la fine del [[XV secolo]], con l'ampliamento del borgo e l'istituzione della dogana per l'editto di Ferrante d'Aragona, furono aperti i [[fondaco|fondaci]] della farina, del sale, delle carni.
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] furono utilizzati dalla popolazione come rifugi antiaerei.
Negli anni Sessanta alcuni furono adibiti a discoteche e luoghi di incontro per giovani, grazie all'ampiezza degli spazi e al loro naturale isolamento acustico.
Successivamente furono del tutto abbandonati e non più utilizzati, diventando in molti casi autentiche discariche di materiale edile a seguito delle ristrutturazioni degli edifici della superficie. Attualmente sono molto ricercati per renderli fruibili come pub e ristoranti.
=== Aree naturali ===
Queste sono le principali aree verdi della città:
* Bosco Faiete
* Giardino del [[convitto nazionale Mario Pagano]]
* Piazza Bernardino Musenga (Villa dei Cannoni)
* Parco Alessandro Manzoni
* Parco Eduardo De Filippo
* Parco Giuseppe Ungaretti
* Parco della Memoria
* Parco della Musica Giuseppe Manente
* Parco della Via Matris
* Parco
* Pineta di San Giovannello
====
[[File:Campobasso villa comunale.jpg|thumb|Scorcio a Villa de Capoa]]
[[File:Villa de Capoa, Campobasso.JPG|left|thumb|Sentieri a Villa de Capoa]]
La settecentesca
Il parco, adiacente all'ex convento di Santa Maria delle Grazie, fu fatto costruire nel Cinquecento da [[Andrea
Il giardino è all'italiana, ricopre un'area di quasi
Le specie vegetali presenti sono varie e degne di attenzione: alte sequoie, possenti cedri del Libano, eleganti [[Cupressus|cipressi]], abeti rossi, profumati [[tilia|tigli]] continuano ad avere una funzione non solo ornamentale: sono la testimonianza della cultura, del gusto e dell'arte di coloro che tanti anni fa hanno realizzato questo gioiello.
All'interno del parco è presente un complesso sportivo per praticare tennis, con diversi campi coperti e scoperti, in cui dal 2002 al 2012, ogni anno, veniva organizzato il torneo internazionale femminile di tennis del circuito ITF Women's Tour nominato "Regione Molise" il cui premio in palio è oscillato tra i
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti a Campobasso al
Le nazionalità più numerose erano:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=24 luglio 2025}}</ref>
{| class="wikitable sortable"
! Nazionalità !! al 31.12.[[2019]]<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R14&Pro=P070&Com=6&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2018 - Campobasso|accesso=10 aprile 2020}}</ref> !! al 31.12.[[2023]]<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=24 luglio 2025}}</ref>
|-
| [[Romania]] || 630 || 447
|-
| [[Ucraina]] || 138 || 163
|-
| [[Nigeria]] || 135 || 159
|-
| [[Marocco]] || 92 || 98
|-
| [[Pakistan]] || 97 || 117
|-
| [[Bangladesh]] || || 194
|-
| [[Venezuela]] || || 69
|-
| [[Cina]] || || 61
|-
| [[Albania]] || || 54
|-
| [[Tunisia]] || || 53
|}
=== Qualità della vita ===
Il rapporto di [[ecosistema urbano]] di [[Legambiente]] relativo all'anno 2018 colloca il comune al 77º posto tra le 104 città italiane capoluogo di provincia<ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecosistema-urbano-2018-il-rapporto-di-legambiente-sulle-performance-ambientali-|titolo=Ecosistema urbano 2018|sito=Legambiente|accesso=23 gennaio 2019}}</ref>.
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
*
* Biblioteca dell'Archivio di Stato di Campobasso<ref>{{Cita web|url=http://www.ascampobasso.beniculturali.it/|titolo=Home - Archivio di Stato di Campobasso
* BiblioMediaTeca comunale
* Biblioteca comunale Giovanni Antonio Colozza
* Biblioteca comunale Sacro Cuore di Gesù
* Biblioteca comunale Campobasso Nord
* Biblioteca del [[Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi]]
* [[Università degli Studi del Molise]]
** Biblioteca centrale d'Ateneo
** [[Centro di documentazione europea]]
** Centro di cultura del Molise
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=== Università ===
* [[Università degli
* International Studies College SSML
* [[Conservatorio Lorenzo Perosi]]
=== Formazione militare ===
Riga 407 ⟶ 391:
** [[Scuola allievi carabinieri]]
* [[Polizia di Stato]]
**
=== Musei ===
* [[Museo sannitico
* [[Museo dei
* [[Museo internazionale del presepio in miniatura Guido Colitti]]
* [[Museo Palazzo Pistilli]]<ref>{{cita web|url=http://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=5212&nome=palazzo-pistilli|titolo=Polo museale del Molise – Musei: Palazzo Pistilli|accesso=18 aprile 2018}}</ref>
* Museo della scuola e dell'educazione popolare<ref>{{cita web|url=https://www.unimol.it/ricerca/centri/ce-s-i-s/museo-della-scuola/|titolo=Museo della scuola e dell'educazione popolare|accesso=18 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180419120731/https://www.unimol.it/ricerca/centri/ce-s-i-s/museo-della-scuola/|dataarchivio=19 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>
* ARATRO Centro di arte contemporanea<ref>{{cita web|url=http://dipscienzeumanistiche.unimol.it/aratro/|titolo=ARATRO Centro di arte contemporanea|accesso=18 aprile 2018}}</ref>
*Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea<ref>{{Cita web|url=https://quotidianomolise.com/inaugurata-alla-casa-della-scuola-la-galleria-civica-con-le-opere-di-antonio-pettinicchi/|titolo=Inaugurata alla Casa della Scuola la Galleria Civica con le opere di Antonio Pettinicchi|sito=quotidianomolise.com|data=2019-05-21|lingua=it-IT|accesso=2020-03-20}}</ref>
*Museo delle Vestimenta<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianomolise.com/articolo/nasce-a-campobasso-il-museo-delle-vestimenta-un-viaggio-nellidentit-del-molise|titolo=Nasce a Campobasso il Museo delle Vestimenta: un viaggio nell’identità del Molise}}</ref>
*Museo erbario del Molise<ref>{{Cita web|url=https://dipbioter.unimol.it/ricerca/musei-e-collezioni/museo-dellerbario/|titolo=Museo dell'erbario}}</ref>
*Museo e collezione didattica di Zoologia<ref>{{Cita web|url=https://dipbioter.unimol.it/ricerca/musei-e-collezioni/museo-e-collezione-didattica-di-zoologia/|titolo=Museo e collezione didattica di Zoologia}}</ref>
*Museo delle Scienze Naturali del Molise
*Museo Didattico delle Scienze Agrarie<ref>{{Cita web|url=http://www.sipse.eu/2018/05/21/unimol-presentazione-del-progetto-museunimol-campobasso/|titolo=Unimol: presentazione del progetto Museunimol a Campobasso}}</ref>
=== Centri culturali ===
* [[Palazzo dell'ex GIL (Campobasso)|Palazzo dell'ex GIL]]
** Palazzo ex [[ONMI]], diventato ''Sala Alphaville''
=== Media ===
==== Stampa ====
*
*
*
* [[Agenzia giornalistica Italia|AGI]]
==== Radio ====
* Radio Orizzonte Molise
* Radio Hollywood
* [[Radio Luna Network]]
* Radio Valentina
* Radio Tau, antesignana di [[Padre Pio TV]].
==== Televisione ====
Riga 443 ⟶ 433:
* [[TVI Molise]]
* [[TLT Molise]]
* [[TRSP]]
=== Teatri ===
* [[Teatro Savoia]]
===
{{C|Sezione priva di fonti, contiene descrizioni dettagliate di manifestazioni ed eventi minori di dubbia enciclopedicità. Le tradizioni sarebbero da collocare nella sezione [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Tradizioni e folclore|"Tradizioni e folclore"]] sostenute da fonti terze autorevoli. Da rivedere come richiesto da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].|Eventi|aprile 2018}}
[[File:Campobasso
[[File:Campobasso - Processione della Madonna dei Monti.jpg|thumb|upright|La processione della Madonna dei Monti]]
====
Ogni anno, nella domenica del [[Corpus Domini]], nelle vie della città sfilano i ''"Misteri"'', strutture in una lega ferrea flessibile e resistente create dal campobassano [[Paolo Saverio di Zinno]] nel [[XVIII secolo]]. Si presentano come dei carri allegorici su cui sono esposti i misteri della [[Bibbia]]. I "Misteri" sono anche nominati quadri viventi, infatti bambini, anziani e adulti, si trasformano in santi, angeli e demoni ancorati alle strutture in acciaio e legno appositamente rivestite offrendo una visione surreale e generando l'impressione che i personaggi aleggino nell'aria. Le strutture sono portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano al ritmo scandito dal ''capo mistero'' e cadenzato dalla banda musicale che propone una marcia tratta dal Mosè di Rossini. La sfilata è composta, nell'ordine, dalle seguenti raffigurazioni:
* ''[[Isidoro l'Agricoltore|Sant'Isidoro]];''
* ''[[Crispino e Crispiniano|San Crispino]];''
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* ''[[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]];''
* ''[[Immacolata Concezione]];''
* ''
* ''[[San Rocco]];''
* ''[[Assunzione di Maria|L'Assunta]];''
Riga 471 ⟶ 458:
* ''[[San Nicola di Bari|San Nicola]];''
* ''[[Sacro Cuore di Gesù|Santissimo Cuore di Gesù]].''
Alla fine della manifestazione, dal palazzo comunale l'arcivescovo metropolita di [[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|Campobasso-Bojano]]
Nel Medioevo i Misteri si allestivano e si disfacevano anno per anno, variando di forme e di costumi, con il patrocinio di congregazioni religiose laiche che sostenevano le spese di allestimento.
Le rappresentazioni avvenivano su palchi fissi o mobili con scenografie elementari, i copioni erano in linguaggio popolare e gli argomenti rispettavano la vita e la fantasia delle platee di fedeli a cui si rivolgevano.
In quelle forme di rappresentazioni possiamo trovare forme di teatro greco o romano e nel Quattrocento si cerca di canonizzare le rappresentazioni dei Misteri creando regole per non cadere nel goffo e nel profano.
La trasformazione di quadri viventi in quadri stabili non indecorosi o goffi, lontani da forme di irreligiosità, si verifica a Campobasso negli
In origine i Misteri erano ventiquattro conservati nelle tre chiese che provvedevano all'organizzazione della processione del Corpus Domini. Sei di essi non ressero alla prova che il Di Zinno, autore degli stessi, fece con i modelli di cera da lui creati prima di poggiarci le persone, altri sei invece furono distrutti dal [[terremoto del Molise del 1805|terremoto del 26 luglio 1805]], mentre il Santissimo
==== Il Venerdì Santo ====
L'origine della processione del venerdì Santo a Campobasso risale probabilmente alle sacre rappresentazioni del [[XIII secolo]]. La notizia storica più sicura risale al [[1626]] quando in un "istrumento di concordia tra i Crociati e i Trinitari" si accenna a tale manifestazione.
Nella chiesa di Santa Maria della Croce vengono custodite le statue dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] e del Cristo morto. Tutta la cittadinanza si ritrova in questa chiesa nelle sere del [[settenario]], raccolta in silenzio mentre viene cantato l'inno che viene chiamato dai campobassani "''lo zuchetezù''", una specie di "botta e risposta", che il suo compositore chiamò: "''Oh di Gerico beata''".
La processione del venerdì Santo si colloca all'interno delle manifestazioni processionali legate alla passione.
Il corteo solitamente inizia alle ore 17
==== Crociati e Trinitari ====
==== Altri eventi ====
* Il 31 maggio, in occasione della ''Festività della Madonna dei Monti'', si realizza, lungo le strette vie del borgo antico, un'[[infiorata]] con la quale si illustrano scene sacre e simboliche.
* [[Crociati e Trinitari]]. Ogni anno si svolge un corteo in costumi d'epoca per rievocare
* Dal [[1996]] il capoluogo molisano ospita la Mostra d'Arte Contemporanea internazionale "Fuoriluogo", promossa dall'[[Provincia di Campobasso|Amministrazione Provinciale di Campobasso]] e dall'Associazione Culturale Limiti-Inchiusi Arte Contemporanea.
* Dal [[2002]] la città ospita un Festival Internazionale del cinema, ideato
* Nel [[2007]] è stata realizzata dopo anni di assenza ''Moliseinfiera'', la maggiore rassegna espositiva della regione e nel [[2008]] è stata presentata la prima edizione di ''Piacere Molise'', la prima fiera enogastronomica della regione.
* [[Antonio abate|Sant'Antonio abate]]. Il 17 gennaio comincia ufficialmente il Carnevale. La festa ha il suo scenario obbligato nella chiesa e sul sagrato dedicata a Sant'
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
Pur non rivestendo il ruolo di enti amministrativi locali propriamente detti, sono nate delle associazioni di quartiere su tutto il territorio comunale. Tali associazioni, nate da aggregazioni di cittadini, si pongono a servizio dei quartieri da esse definiti come mediatori tra il cittadino e l'amministrazione comunale. Il territorio dunque risulta diviso nei seguenti quartieri: Centro Storico, Centro Murattiano, Campobasso Nord, San Giovanni, Vazzieri, Colle dell'Orso, Sant'Antonio Abate, Tappino. Le principali zone moderne e storiche all'interno del Comune sono:
[[File:Campobasso (23913124930).jpg|thumb|upright=1.5|Veduta del centro storico]]
*'''Centro storico''': il centro di Campobasso si divide in due nuclei storici: quello medievale che si arrampica sul monte del castello, e il nuovo centro di [[Gioacchino Murat]] fatto costruire dopo il 1805, detto appunto "Centro Murattiano", alle porte del borgo vecchio, le cui arterie principali sono corso Vittorio Emanuele II, viale Regina Elena, corso Francesco Bucci, corso Giuseppe Mazzini e le piazze Gabriele Pepe, Vittorio Emanuele II, Francesco d'Ovidio, della Vittoria e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (già Savoia).<br>In cima alla montagnola si erge il quattrocentesco [[castello Monforte]] con il santuario della Madonna del Monte (o Santa Maria Maggiore, frequentata anche da [[Padre Pio]]), e dalla fortezza partiva la cinta muraria, rifatta nella seconda metà del XV secolo voluta da Nicola dei Monforte, che abbracciava tutto il nucleo medievale, demolita dal [[terremoto del Molise del 1805|sisma del 1805]] e inglobata nelle case, dove è ancora è possibile vedere alcune porte di ingresso allineate con le torri (Porta Sant'Antonio a ovest, Porta San Nicola a sud-ovest, Porta Mancina a sud-est e Porta San Paolo a est). Dopo il [[terremoto del 1456]] il centro nevralgico della vita cittadina è divenuta la piazzetta con la [[chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]], a differenza della parte di sopra con la [[chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|chiesa di San Bartolomeo]] e l'ancora più periferica [[chiesa di San Giorgio (Campobasso)|chiesa romanica di San Giorgio]], usata come sepolcro dei cittadini e delle famiglie illustri. Diversi sono i palazzi rinascimentali e settecenteschi, come il [[Palazzo Japoce]], il Palazzo Angioino, il Palazzo Mazzarotta sede del [[museo sannitico di Campobasso]]. Scendendo sempre più in basso, in Piazza Gabriele Pepe, ingresso al cosiddetto "Centro Murattiano", si trovano il Teatro Savoia accanto l'ottocentesca [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale della Santissima Trinità]] e il Palazzo Magno. In Piazza Vittorio Emanuele si trovano diversi edifici progettati insieme ai principali decumani della città a scacchiera (Corso Vittorio Emanuele II, Corso Mazzini, Piazza Musenga, Corso Francesco Bucci, Piazza Pepe, via Vittorio Veneto e viale Garibaldi. In Piazza Vittorio Emanuele si affacciano il Palazzo San Giorgio (sede del Comune, ricavato dall'ex monastero dei Celestini), il Palazzo della Banca d'Italia, il Banco di Napoli e il Convitto Nazionale "Mario Pagano", mentre il corso Mazzini conduce alla strada antica per il cimitero, dove si trova la chiesa monastero di San Giovanni del Jelsi, e poi la parrocchia del Sacro Cuore, ricavata dal convento dei Cappuccini.
[[File:Campobasso Corso neve.jpg|thumb|Corso Vittorio Emanuele]]
*'''Sant'Antonio Abate''': piccolo sobborgo del centro storico, situato alla periferia ovest, alle pendici del monte del Castello, delimitato da via Sant'Antonio Abate e via Paolo Saverio di Zinno. Anticamente era la periferia occidentale di Campobasso, con la porta omonima di accesso alle mura, e la chiesetta di Sant'Antonio. Nell'Ottocento si sono costruite nuove case, che delimitano le attuali via Monforte e via Firenze, che tornando verso est, si ricollegano al centro Murattiano mediante il sagrato della Cattedrale.
*'''Vazzieri''': è un quartiere di recente costruzione, pensato in occasione dell'istituzione dell'[[Università degli Studi del Molise]], che vede il suo principale campus insistere nel quartiere. Sorge a sud, oltre la Tangenziale Est, con casello omonimo di uscita, è delimitato da viale Principe di Piemonte, viale Manzoni, via Pascoli e via Leopardi. Le parrocchie sono quelle di Sant'Antonio di Padova e di Santa Maria Mater Ecclesiae, erette tra gli anni '70 e '90, e in sostanza il quartiere è una piccola città a sé per le esigenze degli universitari.
* '''Campobasso Nord''': nato tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta con il progetto di Enrico Mandolesi per la nascita di una zona residenziale a nord della città, che verrà conosciuta come quartiere CEP. Si tratta di uno dei quartieri più popolosi della città, ricco di servizi e sede di diversi uffici amministrativi, tra i quali il consiglio regionale. Architettonicamente è rilevante l'area già menzionata del quartiere CEP, esempio all'avanguardia dell'edilizia popolare del tempo, caratterizzato dalla costruzione con faccia a vista, tipica dell'architettura del Mandolesi. Negli anni l'espansione è proseguita verso nord, ed oggi ingloba anche la zona commerciale e industriale a condivisa e al confine col comune di Ripalimosani, per cui ricadono a Campobasso Nord anche i centri commerciali, alcuni nuclei produttivi, e servizi.
*'''San Giovanni''': confinante ad ovest con Vazzieri, deve il nome alla chiesa di San Giovanni dei Gelsi, che sorge all'ingresso del grandecimitero comunale. L'area sino agli anni '70 è rimasta inedificata e il quartiere che vi sorge, raggiungibile facilmente dalla strada statale con omonimo casello, non ha una conformazione urbanistica ben precisa, ma si sviluppa a nord dell'antico convento e intorno alle arterie principali di via San Giovanni e via Puglia. Il quartiere è ospita diversi uffici amministrativi, tra i quali il Centro per l'Impiego, il Tribunale Amministrativo Regionale, il Centro smistamento di [[Poste italiane|Poste Italiane]], campi sportivi e palestre oltre il Terminal Bus di Piazza San Pio da Pietrelcina.
*'''San Nicola delle Fratte''': sorge a nord del monte del castello, confinante con la zona di Campobasso Nord. La parrocchia è la Chiesa Cristiana Battista, non si rilevano interessanti forme architettoniche dato che è un quartiere ancora in via di espansione, solitamente residenziale.
*'''Nuova Comunità''': attraversato dalla Strada provinciale 57 di Mirabello Sannitico, e dalla Provinciale per Ferrazzano, il quartiere è di recente fondazione, costruito negli anni '90. Sorge a sud di Vazzieri, ed è provvisto di moderne infrastrutture come palestre e plessi scolastici oltre a parchi pubblici, come il "Giuseppe Ungaretti" e l'"Alessandro Manzoni".
=== Frazioni ===
L'unica frazione della città è [[Santo Stefano (Campobasso)|Santo Stefano]], [[exclave]] circondata da [[Ripalimosani]] (di cui faceva parte in passato), [[Castropignano]] e [[Oratino]].
== Economia ==
L'economia della città si basa principalmente sul commercio e sulla lavorazione dei prodotti alimentari (oleifici, distillerie, pastifici);
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
I collegamenti stradali extraurbani sono caratterizzati dalle seguenti [[Strade statali in Italia|strade statali]]:
* [[Strada statale 87 Sannitica|SS 87 Sannitica]] (verso [[Isernia]], [[Roma]], [[Napoli]]
* [[Strada statale 645 Fondo Valle del Tappino|SS 645 Fondovalle del Tappino]] (verso [[Foggia]]);
* [[Strada statale 647 Fondo Valle del Biferno|SS 647 Fondovalle del Biferno dir/B]] (dalla zona industriale alla SS647 verso [[Termoli]] e il Nord Italia).
La città è servita da una [[tangenziale]] divisa in:
* [[Strada statale 710 Tangenziale Est di Campobasso|SS 710 Tangenziale Est di Campobasso]], conosciuta anche come ''Variante alla SS 87'' che taglia la città a sud-est attraversandola tramite dei viadotti e una galleria (''Vazzieri-San Vito'') partendo dalla località San Vito e giungendo all'innesto col raccordo ''Ingotte'' passando per i quartieri Vazzieri, San Giovanni, Colle dell'Orso, Campobasso Nord e la Zona Industriale.
* [[Strada statale 711 Tangenziale Ovest di Campobasso|SS 711 Tangenziale Ovest di Campobasso]], che parte dalla località San Vito con i raccordi per la Tangenziale Est e la SS 645, per collegarsi alla [[Strada
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Campobasso]] è situata nel centro della città, in piazza [[Vincenzo Cuoco]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.lestradeferrate.it/mono21/21campobasso.htm|titolo=Lestradeferrate.it - Stazione di
L'esercizio commerciale è operato da [[Trenitalia]] con [[Treno regionale (Italia)|treni regionali]] da e per [[Caserta]], [[Isernia]], [[Napoli]], [[Roma]] e [[Stazione di Termoli|Termoli]]; a seguito della sospensione del servizio ferroviario sulla linea Benevento-[[Stazione di Bosco Redole|Bosco Redole]] nel [[2013]], i servizi lungo tale direttrice sono effettuati da autobus sostitutivi. In città sono presenti anche le fermate [[Stazione di San Michele (Campobasso)|San Michele]] e [[Stazione di Duca d'Aosta|Duca d'Aosta]], costruite nell'ambito del progetto noto come "''[[metropolitana leggera Matrice-Campobasso-Bojano]]"''<ref>{{Cita web |url=http://www.trail.unioncamere.it/scheda_intervento.asp?id=113 |titolo=TRAIL - Portale nazionale delle infrastrutture di trasporto e logistica del sistema camerale<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 febbraio 2014 |dataarchivio=5 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140305070707/http://www.trail.unioncamere.it/scheda_intervento.asp?id=113 |urlmorto=sì }}</ref>, la cui attivazione non è ancora stata effettuata data la concomitanza dei lavori di elettrificazione in corso sulla tratta Campobasso - [[Stazione di Roccaravindola|Roccaravindola]]. Nel territorio comunale è presente inoltre la [[stazione di Ripalimosani]], soppressa nel [[2001]]<ref>''Impianti FS'', in "I Treni" n. 234 (febbraio 2002), p. 5-6.</ref>, lungo la linea [[Ferrovia Termoli-Campobasso|Campobasso-Termoli]].
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Campobasso vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da SATI (che dal 21 luglio 2024 ha sostituto la [[SEAC]] come gestore del servizio urbano) e [[Azienda Trasporti Molisana|ATM]].
== Amministrazione ==
{{per approfondire|Sindaci di Campobasso}}
===
*
=== Gemellaggi ===
Campobasso è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Russia|Vladimir (Oblast' di Vladimir)}}<ref>[http://www.vladimir-russia.info/city_info/sister_cities.htm Città gemelle di Vladimir] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090105224213/http://www.vladimir-russia.info/city_info/sister_cities.htm |data=5 gennaio 2009 }}</ref>
*{{Bandiera|CAN}} [[Ottawa]]<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/campobasso/|titolo=Città di Campobasso (CB)|accesso=13 agosto 2018|dataarchivio=13 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180813182611/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/campobasso/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bosnia Erzegovina|Banja Luka}}<ref>{{cita web|url=http://www.banjaluka.rs.ba/front/category/64/|titolo=
* {{gemellaggio|Italia|Viterbo}}
* {{gemellaggio|Italia|Vastogirardi}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.vastogirardi.is.it/file_caricati/n._5-2011_gemellaggio_CB.pdf|titolo=
* {{gemellaggio|Albania|Alessio (Albania)}}
* {{gemellaggio|Brasile|Itatiba}}<ref>{{cita web|url=https://www.molisenetwork.net/2025/05/22/gemellaggio-campobasso-itatiba/|titolo=Gemellaggio tra la città di Campobasso e quella brasiliana di Itatiba: un ponte tra culture e tradizioni che hanno radici comuni}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.quotidianomolise.com/articolo/campobasso-e-itatiba-gemellaggio-che-unisce-cuori-storie-e-futuro-tra-molise-e-brasile|titolo=Campobasso e Itatiba, gemellaggio che unisce cuori, storie e futuro tra Molise e Brasile}}</ref>
== Sport ==
{{C|Sezione povera di fonti e ricca di informazioni non enciclopediche o non previste da [[Wikipedia:Modello di voce/
=== Principali Impianti sportivi pubblici ===
* [[Stadio
* Stadio Vecchio Romagnoli
* Antistadio Selvapiana Toti - Rauso
* Nuovo Antistadio Selvapiana
* Campo di [[atletica leggera]] Nicola Palladino
* Campo da [[Calcio (sport)|calcio]] [[Luigi Sturzo|Don Luigi Sturzo]]
* La Molisana Arena
* PalaVazzieri
* Palaunimol
Riga 581 ⟶ 567:
* ''Podistica Avis Campobasso''
* ''SC Promosport''
*
====
Ogni anno si svolge la [[mezza maratona]] ''[[Tappino-Altilia]]'', che parte dalla località Tappino, a Campobasso, e si conclude nel comune di [[Sepino]] presso il sito archeologico sannita-romano di [[Saepinum]], alle propaggini del Massiccio del [[Matese]]. Dal 2002, in considerazione delle sue caratteristiche peculiari, la ''Tappino-Altilia'' è stata inserita dal [[Ministero dei
===
'''Calcio a 11'''
* [[Campobasso
*
*
'''Calcio a 5'''
* ''Planet Campobasso'' - Stagione 2007/2008 Campionato Nazionale maschile di Serie B
* ''Five Campobasso'' - Stagione 2011/2012 Campionato Nazionale maschile di Serie B girone D.
* ''Polisportiva Chaminade 1999'' - Prima Squadra (C1 regionale) - Under 21 Nazionale - Juniores Regionale - Allievi regionali - Giovanissimi regionali - Pulcini.
* ''Circolo la Nebbia Cus Molise'' - Stagione 2019/2020 Campionato Nazionale Serie A2 girone C
===
Per 12 volte Campobasso è stata sede di arrivo di una tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1913]], l'ultima nel [[1989]].
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* [[Giro d'Italia 1989|1989]] 6ª tappa [[Potenza (Italia)|Potenza]]-Campobasso, vinta da [[Stefan Joho]]
===
* ''
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* ''Hammers Rugby Campobasso'', dall'autunno 2017 unica squadra ovale del capoluogo, è attiva in vari settori - stagione 2021/2022 campionato di Serie C1 rugby maschile
===
Dal [[2002]] al [[2012]] nel mese di giugno la città ha ospitato il Torneo Internazionale Regione Molise di tennis, su terra battuta e facente parte dell'[[Federazione Internazionale Tennis|ITF]] Women's Circuit:
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* 2002 - Vincitore Natalia Gussoni
===
* ''A.P.D Galassport Campobasso'' ([[Spada (sport)|spada]], [[Sciabola (sport)|sciabola]] e [[fioretto]])
===
Campobasso, insieme alle altre due sedi dell'[[Università del Molise]], [[Isernia]] e [[Termoli]], ha ospitato i Campionati Nazionali Universitari 2010, tra il 21 e il 29 maggio.
Questi i numeri dell'evento:
* [[Centro Universitario Sportivo Italiano|CUS]] aderenti: 49;
*
* Discipline sportive: 20-22;
* Trasporti: circa {{formatnum:1000}} transfer (con 4 bus da 50 posti, 20 minibus, 30 autovetture e 30 scooter);
* Copertura sanitaria: 20 medici sui diversi campi di gara distribuiti nelle tre sedi;
* Premiazioni: 300 coppe, oltre 500 medaglie d'oro e d'argento, oltre 700 medaglie di bronzo;
* Operatori: circa 500 persone.
In occasione dello svolgersi di tale manifestazione, è stato inaugurato nel campus di Vazzieri
=== Automobilismo ===
La città ospita dal 1994 la gara di slalom "Città di Campobasso", che è stata fino al 2020 la competizione da più tempo presente nel [[Campionato Italiano Slalom]]. Esso è stato vinto in cinque occasioni dal campobassano originario di [[Cercemaggiore]] Fabio Emanuele, a sua volta vincitore per sei volte del CIS.
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Campobasso| ]]
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