Ercolano (comune): differenze tra le versioni

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{{NN|Campania|giugno 2022|Vedi anche [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]]}}
{{F|centri abitati della Campania|maggio 2014}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Ercolano
|Panorama=Ercolano main= streetVillaCamp.jpg
|Didascalia = Villa Campolieto, Ercolano
|Bandiera = Ercolano-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Ercolano-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Napoli
|Amministratore locale =Ciro BuonajutoDario Caputo
|Partito = [[Commissario Prefettizio|Commissario]]
|Partito=[[Federazione dei Verdi]], [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Sinistra Ecologia Libertà]], [[Partito Socialista Italiano]], [[Lista civica|Rinnovare Ercolano]], [[Lista civica|Italia dei Valori]], [[Lista civica|Centro Democratico]]
|Data elezione =1 22-67-20152025
|Data istituzionerielezione =
|Data istituzione =
|Altitudine=
|Altitudine =
|Superficie=19.89
|Sottodivisioni = [[San Vito del Vesuvio]]
|Note superficie=
|Divisioni confinanti = [[Boscotrecase]], [[Massa di Somma]], [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]], [[Pollena Trocchia]], [[Portici]], [[San Giorgio a Cremano]], [[San Sebastiano al Vesuvio]], [[Sant'Anastasia (Italia)|Sant'Anastasia]], [[Somma Vesuviana]], [[Torre del Greco]], [[Trecase]]
|Abitanti=53320
|Zona sismica = 2
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2016gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2016.
|Gradi giorno = 969
|Aggiornamento abitanti=31-8-2016
|Nome abitanti = ercolanesi o resinesi
|Sottodivisioni= [[San Vito del Vesuvio]]
|Patrono = [[san Gennaro]]
|Divisioni confinanti=[[Boscotrecase]], [[Massa di Somma]], [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]], [[Pollena Trocchia]], [[Portici]], [[San Giorgio a Cremano]], [[San Sebastiano al Vesuvio]], [[Sant'Anastasia (Italia)|Sant'Anastasia]], [[Somma Vesuviana]], [[Torre del Greco]], [[Trecase]]
|Festivo = 19 settembre
|Zona sismica=2
|PIL =
|Gradi giorno=
|PIL procapite =
|Nome abitanti=ercolanesi
|Mappa = Map of comune of Ercolano (Metropolitan City of Naples, region Campania, Italy).svg
|Patrono=[[Madonna Assunta]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Ercolano nella [[città metropolitana di Napoli]]
|Festivo=15 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Ercolano (Metropolitan City of Naples, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Ercolano nella [[città metropolitana di Napoli]]
|Diffusività=
}}
'''Ercolano''' (''Resìna'' fino al [[1969]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]].
 
È nota per gli scavi archeologici della città [[antica Roma|romana]], fondata secondo la leggenda da [[Ercole]] e distrutta dall'[[eruzione del Vesuvio del 79]]; insieme a quelli di [[Pompei (città antica)|Pompei]] e [[Oplontis]], gli scavi di Ercolano fanno parte del [[Lista dei patrimoni dell'umanità|patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
'''Ercolano''' (fino al [[1969]] '''Resìna''') è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:53320}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]].
 
Il tratto del Corso Resina che dagli Scavi archeologici arriva fino a [[Torre del Greco]] è chiamato [[Miglio d'oro]] per le [[Ville vesuviane del Miglio d'oro|ville vesuviane]] del [[XVIII secolo]] allineate ai suoi lati.
Ercolano è famosa nel mondo per gli [[Scavi archeologici di Ercolano|scavi archeologici]] della città [[antica Roma|romana]] fondata, secondo la leggenda, da [[Ercole]] e distrutta dall'[[eruzione del Vesuvio del 79]]; insieme a quelli di [[Pompei]] e [[Oplontis]], fanno parte dei [[Lista dei patrimoni dell'umanità|patrimoni dell'umanità dell'UNESCO]].
 
Da Ercolano parte la strada che conduce al ''Gran Cono'' del [[Vesuvio]] per la visita al [[cratere vulcanico|cratere]].<ref>{{Cita web |url=https://www.parconazionaledelvesuvio.it/visita-il-parco/i-sentieri-del-vesuvio/il-gran-cono/ |titolo=Il Gran Cono del Vesuvio |sito=Parco Nazionale del Vesuvio |accesso=10 maggio 2025}}</ref>
Il tratto del Corso Resina che dagli Scavi archeologici arriva fino a [[Torre del Greco]] è chiamato [[Miglio d'oro|Miglio d'Oro]] per le splendide ville del [[XVIII secolo]] allineate ai suoi lati.
 
Da Ercolano parte la strada che conduce al Gran Cono del Vesuvio per la visita al [[cratere vulcanico|cratere]].
 
== Storia ==
=== Ercolano antica ===
{{vedi anche|Ercolano (città antica)}}
Secondo la leggenda narrata da [[Dionigi di Alicarnasso]], Ercolano fu fondata da Ercole, di ritorno dall'[[Penisola iberica|Iberia]], nel 1243 a.C.
Secondo la leggenda narrata da [[Dionigi di Alicarnasso]], Ercolano venne fondata da [[Ercole]] nel 1243 a.C., di ritorno dall'[[Penisola iberica|Iberia]] mentre storicamente fu fondata o dagli [[Osci]] nel XII secolo a.C.<ref name="Campania">{{Cita web|url=http://www.cir.campania.beniculturali.it/luoghi-della-cultura/ercolano-scavi|titolo=Storia degli scavi archeologici di Ercolano|sito=C.I.R. Campania Beni Culturali|accesso=18 gennaio 2014}}</ref>, come sostenuto da [[Strabone]], o dagli [[Etruschi]] tra il X ed l'VIII secolo a.C.<ref>{{Cita|Touring Club Italiano|p. 485}}.</ref>. Conquistata dai [[Greci]] nel 479 a.C., che le diedero l'impianto proposto da [[Ippodamo|Ippodamo da Mileto]], passò successivamente prima sotto il dominio dei [[Sanniti]] e poi sotto quello dei Romani, nell'89 a.C., a seguito della guerra sociale<ref name="pag260">{{Cita|De Vos|p. 260|De Vos, 1982}}.</ref>, diventando un [[municipio (storia romana)|municipio]]<ref name="Campania"/>. La città divenne quindi un luogo residenziale per l'aristocrazia romana e visse il suo periodo di massimo splendore graze al [[tribuno]] [[Marco Nonio Balbo]], il quale l'abbellì fecendo costruire nuovi edifici<ref name="pag260"/>, come la [[Basilica (Ercolano)|Basilica]], e restaurando altri: nello stesso periodo furono costruiti anche due complessi termali e il [[Teatro romano di Ercolano|Teatro]]. In seguito fu gravemente danneggiata dal [[terremoto di Pompei del 62]] e poi completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici alta dai dieci<ref>{{Cita|Maiuri, 1998|p. 230|Maiuri, 1998}}.</ref> ai venticinque metri<ref name="touring486">{{Cita|Touring Club Italiano|p. 486}}.</ref> a seguito dell'eruzione del [[Vesuvio]] del 79<ref name="Campania"/>: tale strato, col passare degli anni, si solidificò, formando un piano di roccia chiamato pappamonte, simile al tufo ma più tenero, che protesse i resti della città<ref name="pag261">{{Cita|De Vos|p. 261|De Vos, 1982}}.</ref>.
 
In base a dati storiografici, invece, la città potrebbe esser stata fondata dagli [[Osci]] nel XII secolo a.C.<ref name="Campania">{{Cita web|url=http://www.cir.campania.beniculturali.it/luoghi-della-cultura/ercolano-scavi|titolo=Storia degli scavi archeologici di Ercolano|sito=C.I.R. Campania Beni Culturali|accesso=18 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131015005640/http://www.cir.campania.beniculturali.it/luoghi-della-cultura/ercolano-scavi/}}</ref>, come sostenuto da [[Strabone]], o dagli [[Etruschi]] tra il X e l'VIII secolo a.C.<ref>{{Cita|Touring Club Italiano|p. 485}}.</ref>
 
Conquistata nel 479 a.C. dai [[Greci]], che le diedero l'impianto urbanistico proposto da [[Ippodamo|Ippodamo da Mileto]], passò successivamente sotto il dominio dei [[Sanniti]]. A seguito della guerra sociale<ref name="pag260">{{Cita|De Vos, 1982|p. 260}}.</ref>, nell'89 a.C. fu conquistata dai Romani, diventando un [[municipio (storia romana)|municipio]].<ref name="Campania" /> La città divenne quindi un luogo residenziale per l'aristocrazia romana e visse il suo periodo di massimo splendore grazie al [[tribuno]] [[Marco Nonio Balbo]], il quale l'abbellì facendo costruire nuovi edifici<ref name="pag260" /> e restaurandone altri: nello stesso periodo furono costruiti la [[Basilica (Ercolano)|basilica]], due complessi termali e il [[Teatro romano di Ercolano|teatro]]. In seguito fu dapprima gravemente danneggiata dal [[terremoto di Pompei del 62|terremoto di Pompei del 62 a.C.]], poi completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici alta dai dieci<ref>{{Cita|Maiuri, 1998|p. 230}}.</ref> ai venticinque metri<ref name="touring486">{{Cita|Touring Club Italiano|p. 486}}.</ref> a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 79<ref name="Campania" />: tale strato, col passare degli anni, si solidificò, formando un piano di roccia chiamato pappamonte, simile al tufo ma più tenero, che protesse i resti della città.<ref name="pag261">{{Cita|De Vos, 1982|p. 261}}.</ref>
 
=== La nascita di Resina ===
Dopo la terribile l'eruzione del 79 d.C., la vita riprese lentamente sull'area colpita e già nel 121 d.C. si ha notizia della riattivazione dell'antica via litoranea che da [[Napoli]] conduceva a [[Nuceria Alfaterna|Nocera]]. Nella [[basilica di Santa Maria a Pugliano]] sono custoditi due sarcofagi paleocristiani risalenti al II e al IV-V secolo d.C., a testimonianza dell'esistenza di comunità abitate sul sito dell'antica Ercolano. Purtroppo nonNon si hanno purtroppo notizie certe del periodo compreso tra la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e l'anno Mille.: Sicuramentecertamente l'area vesuviana fu esposta allea numerose guerre tra i popoli che invasero l'[[Impero romano d'Occidente|impero]], a cominciare dalla [[guerra greco-gotica]] e ada quella tra il Ducato di Napoli, formalmente dipendente da [[Bisanzio]], e il [[Principato di Capua|Ducato di Capua]], istituito dai [[Longobardi]]. AddiritturaÈ èinfatti certa una presenza saracena sul finire del IX secolo. Nel X secolo si hanno i primi riferimenti a un casale di Resina o Risina (… de alio latere est ribum de Risina… ; … de alio capite parte meridiana est resina …, ecc.)<ref>Bartolomeo Capasso, Monumenta ad Neapolitani Ducatus Historiam pertinentia, Napoli 1885</ref>.
 
Risalgono invece al X secolo i primi riferimenti a un casale di Resina o Risina ("''de alio latere est ribum de Risina [...] de alio capite parte meridiana est Risina''").<ref>Bartolomeo Capasso, Monumenta ad Neapolitani Ducatus Historiam pertinentia, Napoli 1885.</ref> L'origine del nome è alquanto controversa: alcuni studiosi l'attribuiscono alla corruzione del nome '''[[Rectina''']], patrizia romana che possedeva una villa ad Ercolano e che chiese soccorso a [[Plinio il Vecchio]] in occasione dell'eruzione del 79 d.C., come è riportato nella celebre lettera di [[Plinio il Giovane]] allo storico [[Tacito]]; altri fanno discendere il nome da “retincula”, ossia le reti utilizzate dai pescatori di Ercolano, o dalla resina degli alberi dei boschi cresciuti sulle antiche lave, o dal nome del fiume che scorreva ai margini didella Ercolanocittà. Infine c'è chechi romanticamente vede in "Resìna" l'anagramma di "sirena", vistoconsiderando che una sirena è statostata il simbolo del casale e del Comune fino al 1969.
 
Studi non recenti hanno fornito una diversa interpretazione della prima lettera di Plinio il Giovane, identificando ''Retinae Classiarii'' nella località portuale di Ercolano, luogo in cui stanziavano i [[Classiarius]], personale addetto alle manovre delle navi e veri mandatari della richiesta di aiuto a Plinio il Vecchio.
Nell'XI secolo è attestata la presenza di un oratorio dedicato alla Vergine sulla collina denominata '''Pugliano''', il cui nome deriva probabilmente da ''praedium pollianum'', un podere suburbano di Ercolano appartenuto ad un tale Pollio<ref>Raffaele Oliviero, Santa Maria a Pugliano Guida storica e artistica, pagg. 16-17 Edizioni Pro Ercolano, Ercolano, 1983</ref>.
 
Nell'XI secolo è attestata la presenza di un oratorio dedicato alla Vergine sulla collina denominata Pugliano, il cui nome deriva probabilmente da ''praedium pollianum'', un podere suburbano di Ercolano appartenuto ad un tale Pollio.<ref>{{cita libro|autore= Raffaele Oliviero |titolo= Santa Maria a Pugliano Guida storica e artistica |pp= 16-17 |editore= Edizioni Pro Ercolano |città= Ercolano |anno= 1983 }}</ref>
 
=== Il periodo feudale ===
[[File:Ercolano Basilica di Santa Maria a Pugliano.JPG|thumb|Ercolano: la Basilica di Santa Maria a Pugliano]]
Nel 1418 la regina di Napoli [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II d'Angiò]] cedette le università di [[Torre del Greco]], Resina, [[Portici]] e Cremano primadapprima al Gran Siniscalco del regno e suo favorito [[Sergianni Caracciolo]] e, dopo qualche anno,poi ad Antonio Carafa. Il diritto feudale dei Carafa sulla castellania di [[Torre del Greco]] fu mantenuto anche da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] che, anzi, la elevò a Capitania nel 1454, benché concessa in buegenseaticoburgensatico, ossia priva di vincoli feudali.
 
Le attività principali dei resinesi erano l'agricoltura, la pesca ed è attestato l'utilizzo di barche coralline resinesi insieme a quelle di Torre del Greco.<ref>{{cita libro|autore= Antonio Formicola, |titolo= Il porto borbonico del Granatello, |città= Napoli, |anno= 1984, pagg.|pp= 19-20 }}</ref> Era anche diffusa l'attività di lavorazione della pietra lavica, tanto che nel [[1618]] fu concessa la formazione di una corporazione dei marmolarimarmorari.
 
Nel Cinquecento il culto della Madonna Assunta, la cui festività ricorre il 15 agosto, venerata nella Chiesa di [[Basilicachiesa di Santa Maria a Pugliano|Santa Maria a Pugliano]], era tale da far affluire a Resina numerosi pellegrini da tutte le contrade vesuviane. eAl dal [[1574]] si harisale la prima citazione della chiesa come [[basilica pontificia]], pontificia. Sicuramentementre nel [[1576]] fu eretta a parrocchia con una giurisdizione spirituale che comprendeva il territorio tra il Vesuvio e il mare, tra [[Torre del Greco]] e [[San Giovanni a Teduccio]]. SoloNel nel [[1627]] i cittadini di [[Portici]] chiesero ed ottennero dal cardinale di Napoli il distacco della loro comunità dalla parrocchia di Santa Maria a Pugliano e per la prima volta si definirono i confini tra i due casali.
 
Ai primi del Seicento risalgono anche la Chiesachiesa di Santa Maria della Consolazione, costruita dai padri Eremitiani Scalzi di Sant'Agostino, e una cappella dedicata a Santa Caterina.
 
=== L'eruzione del 1631 e il Riscatto Baronale del 1699 ===
Nel 1631 il Vesuvio si risvegliò dopo un lunghissimo periodo di quiete e devastò il territorio circostante, mietendo {{formatnum:4000}} vittime e provocando ingenti danni. Il territorio di Resìna fu invaso da almeno due colate laviche che si separarono alle spalle del santuario di Pugliano: una andò a riempire il vallone a ovest dell'abitato, area in cui scorreva l'antico fiume, e l'altra invase i campi a oriente fino al mare. I danni e le vittime non furono tuttavia numerosi come nelle vicine Portici e Torre del Greco: l'evento fu sfruttato per l'espansione occidentale dell'abitato con la costruzione di una più larga e comoda via, l'attuale via Pugliano, che saliva alla basilica di Santa Maria a Pugliano.
 
La [[peste del 1656]] colpì Resina mietendo oltre 400 vittime. Alcune famiglie si rifugiarono sulle colline sotto il cratere nel tentativo di respirare aria più salubre e scampare al flagello: in segno di riconoscimento decisero di erigere in quel luogo una cappella dedicata al Salvatore.
Nel [[1631]] il Vesuvio si risvegliò dopo un lunghissimo periodo di quiete e devastò il territorio circostante con ingentissimi danni e mietendo 4.000 vittime. Il territorio di Resìna fu invaso da almeno due colate laviche che si separarono alle spalle del santuario di Pugliano: una andò a riempire il vallone a ovest dell'abitato dove scorreva l'antico fiume e l'altra invase i campi a oriente fino al mare. I danni e le vittime non furono così numerosi come nelle vicine [[Portici]] e [[Torre del Greco]], anzi, l'evento fu sfruttato per l'espansione occidentale dell'abitato con la costruzione di una più larga e comoda via, l'attuale via Pugliano, che saliva alla basilica di Santa Maria a Pugliano.
 
Nel [[1656]] Resina fu colpita dalla peste bubbonica che mieté oltre 400 vittime. Alcune famiglie si rifugiarono sulle colline sotto il cratere dove grazie all'aria più salubre scamparono al flagello; in segno di riconoscimento decisero di erigere in quel luogo una cappella dedicata al Salvatore.
 
Nonostante il giogo feudale non fosse eccessivamente oppressivo, i resinesi presero coscienza della necessità di liberarsi dalla condizione feudaledispotica e, insiemeal aipari di torresi e ai porticesi, chiesero di esercitare lo ''ius praelationis'' per riscattare il feudo che in quegli anni era al centro di dispute finanziarie tra gli eredi dei Carafa e il Demanio. Dopo undue tentativovani fattotentativi nelrisalenti al [[1696]] e un successivo nelal dicembre del [[1698]], il Presidente della [[Regia Camera della Sommaria|Regia Camera della Summaria]], Don Michele Vargas Macciucca, il 18 maggio [[1699]] decretò che [[Torre del Greco]], Resina, [[Portici]] e Cremano (quest'ultimaarea oggi appartenenteannessa al territorio di Portici e, da non confondere con la vicina [[San Giorgio a Cremano]]) fossero sciolte dal vincolo feudale dietro il pagamento ai proprietari di una somma pari a 106.000{{formatnum:106000}} ducati più altri 2.500{{formatnum:2500}} di spese accessorie. La spesa fu ripartita tra i casali in base alla loro importanzarilevanza in termini demografici, economici e territoriali, secondo i calcoli eseguiti dai tavolari di corte; cosicché: i cittadini di Resina contribuirono per un terzo della somma, ossia 35.333{{formatnum:35333}} ducati per la prelazione e ulteriori 833 per le spese accessorie, (contro i quasi 57.000{{formatnum:57000}} ducati versati da Torre del Greco e i 15.400{{formatnum:15400}} da Portici).
 
Il riscatto baronale di Resina (Ercolano), Torre del Greco e Portici resta una delle pagine più memorabili della storia delle tre città vesuviane.
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=== La scoperta di Ercolano e la nascita del Miglio d'Oro ===
[[File:Ercolano L'antico ingresso al Teatro Sotterraneo orizzontale.JPG|thumb|L'ingresso al Teatro sotterraneo dell'antica Ercolano]]
Nel 1709 [[1709]]Emanuele Maurizio d'Elbeuf|Emanuele Maurizio di Lorena]], Principeprincipe d'Elbeuf, mentredurante stavai costruendolavori ilper la costruzione del suo palazzo presso il litorale di [[Portici]], venne a sapere che un contadino, tale Ambrogio Nocerino, detto Enzechetta, nello scavare un pozzo in un podere alle spalle del convento degli agostiniani di Resina si imbattéera imbattuto in marmi e colonne antiche. DeciseIl principe decise quindi di comprare il fondo e nel [[1711]] avviò degli scavi attraverso pozzi e cunicoli che raggiunsero l'antico Teatroteatro di Ercolano, da cui estrasse statue, marmi e colonne che tenne per sé o inviò in dono pressoad amici, parenti e regnanti europei.
 
GrazieIn avirtù luidi tali scoperte, il re [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] decise di acquistare a sua volta il fondo e avviare scavi sistematici. mentre inIn Europa si diffuse a macchia d'olio la fama dell'antica Ercolano, che influenzò enormemente la cultura dell'epoca, dando impulso al movimento culturale che fu chiamatodel [[Neoclassicismo]] e alla moda dell'aristocrazia inglese di svolgere il [[Grand Tour]] attraverso l'Europail vecchio continente, fino all'Italia e alla Grecia.
 
[[File:Ercolano A view of the Golden Mile.JPG|thumb|Un tratto del Miglio d'Oro]]
Il successo dei ritrovamenti spinse il resovrano a costruire nel [[1740]] un palazzo reale nelle vicinanze degli scavi di Resina, entro i confini del casale di [[Portici]]. Nella residenza, che da quel momento assunse il titolo di [[Reggia di Portici|Real Villa di Portici]]. Nella nuova reggia estiva, raccolse i ritrovamenti ercolanesi realizzando in un'ala del palazzo l'Herculanense Museum che apriva per lo stupore e la meraviglia dei suoi ospiti.
 
Le collezioni si arricchirono ancora di più a partire dal [[1750]], periodo in cui quandoebbe cominciòavvio l'esplorazione della grandiosa villa suburbana appartenuta alla famiglia dei Pisoni, nella quale fu rinvenuta una gran quantità di bellissime statue in bronzo e in marmo, cometra cui i due Lottatori (o Corridori) e il Mercurio Dormiente. Ma ancoraAncora più straordinario fu il ritrovamento, neldatato [[1752]], dei papiri carbonizzati all'interno della biblioteca della villa, che da quel momento divenne nota in tutto il mondo come [[Villa dei Papiri]].<ref>Il Paul Getty Museum di Malibu in California, è stato realizzato riproducendo la pianta della villa dei Papiri realizzata de [[Karl Weber]] del [[1751]].</ref>. Essi furono meticolosamente srotolati grazie adattraverso una macchina appositamente inventata in quegli annirealizzata da Padre Antonio Piaggio e rivelarono opere del filosofo epicureo [[Filodemo]] da Gadara.
 
Con l'arrivo deidella realifamiglia reale a Portici tutta, l'aristocrazia della capitale scelse di realizzare sontuose dimore estive lungo la Via Regia delle Calabrie e nelle campagne circostanti, tra [[Barra (Napoli)|Barra]], oggi quartiere orientale di [[Napoli]], e [[Torre del Greco]]. MaIn soprattuttoparticolare, tra Villa de Bisogno a Resina e [[Palazzo Vallelonga]] a [[Torre del Greco]], la quantità e la qualità degli edifici erafu tale cheda indurre a ribattezzare quel tratto di strada fuin denominato il [[Miglio d'oro|Miglio d'Oro]].
 
Tra le residenze più prestigiose si annoverano [[Villa Campolieto]], progettata da [[Luigi Vanvitelli]], [[Villa Aprile|Villa Riario Sforza, nota anche come [[Villa Aprile]], e [[Villa Favorita (Ercolano)|Villa Favorita]]. Quest'ultima, realizzata su progetto di [[Ferdinando Fuga]], chiamatafu così denominata perché preferitarisultò dallatra le preferite della regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina d'Asburgo]] al punto che: [[Ferdinando IVI didelle Due NapoliSicilie|Ferdinando IV]] l'la acquistò nel 1792, conferendole la denominazione di Real villa della Favorita, etitolo ancheonorifico Resinaesteso acquisìanche ila titolo di Real VillaResina.
 
Nel [[1788]] il sacerdote Benedetto Cozzolino fondò in via Trentola, presso la sua abitazione, la prima scuola per sordomutinon udenti del Regno di Napoli, seconda in Italia solo a quella di Roma.
 
=== Dalla Repubblica Partenopea al Regno di Gioacchino Murat ===
 
[[File:Ercolano il mercato di Pugliano e il Crocifisso del 1799.jpg|thumb|Il Crocifisso del 1799 in via Pugliano]]
Il 14 giugno del [[1799]], negli ultimi giorni della [[Repubblica Partenopea]], tra la Favorita e il Granatello di [[Portici]] si combatté forse l'ultima battaglia tra l'[[Esercito della Santa Fede in Nostro Signore Gesù Cristo|armataesercito della Santa Fede]] e i giacobini repubblicani. con laAlla vittoria deidell'armata primi. Lungo via Pugliano fucristiana abbattutoconseguì l'abbattimento dell'albero della libertà, impiantatopiantato dai repubblicani ein alvia suoPugliano, postoe fula erettocostruzione di un crocifisso in sua vece. Ristabilita la monarchia borbonica, solo nel 1802 Ferdinando IV decise di lasciare [[Palermo]] e fare ritorno a Napoli e: il 27 giugno sbarcò all'approdo della Favorita. Durante il periodo francese, tra il [[1806]] e il [[1815]], il re [[Gioacchino Murat]] frequentòorganizzò moltofrequenti ricevimenti a Villa Favorita,. eIl sotto il suo regno il tattotratto della strada regia per ledelle Calabrie, che fino ad allora deviava verso via Dogana, fu rettificatainoltre comportandorettificato: i lavori comportarono lo scavalcamento di via Mare e la demolizione della vecchia chiesa di Santa Caterina che fu, ricostruita a poca distanza lungo il nuovo tratto.
 
=== Ottocento e primo Novecento ===
ConI il ritorno dei Borboni fuBorbone datodiedero nuovo impulso all'industria e alla tecnica. Nel [[1839]] fu inaugurata la prima ferrovialinea ferroviaria italiana, dache collegava Napoli a Portici, eprolungata nei due anni seguenti fu prolungata in direzione di [[Castellammare di Stabia]]. attraversandoI illavori, territorioche diinteressarono Resinal'area lungocostiera tuttodi ilResina, trattoprivarono di costa,la privandolacittà del litorale sabbioso. Nella seconda metà dell'Ottocento sorsero diversi opifici industriali, tra cui alcune concerie e una fabbrica di vetro. Nonostante i primi insediamenti manifatturieri, Resìna mantenne un l'aspetto di paese agricolo, celebrato per la salubrità del clima;: nel 1804 [[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiniani]] nella [[1804]] avevadescrisse così descritto il luogo: “Vi si respira un'aria sanissima. Il terreno produce frutta squisitissimesquisitissima, ottimi vini, e il mare da ricca pesca de eccellente sapore. Vi si veggono grandiosi ed eleganti casini… concasini…con de' loro rispettivi giardini, o ville, formate con sopraffino gusto di disegno, adornate di vaghe fontane, peschiere, statue ed altri ornamenti da renderle mirabili agli occhi degl'intendenti… Lodaintendenti…Loda per quanto voglia Orazio la sua Baia, e sino a non esservi luogo simile nel mondo, ch'io dirò esser tale appunto la nostra Resina.”<ref>{{cita libro|autore= Lorenzo Giustiniani, |titolo= Dizionario geogaficogeografico-ragionato del Regno di Napoli, |volume= tomo VII, |città= Napoli, |anno=1804, pag.|p= 371}}</ref>
 
Nel [[1845]] fu inaugurato il Real [[Osservatorio Vesuviano]], primo osservatorio vulcanologico nelal mondo. Nel [[1863]] il pittore resinese [[Marco De Gregorio]] fondò la [[Scuola di Resìna]]., Nelmentre [[1865]]due anni dopo il re [[Vittorio Emanuele II]] inauguròdiede avvio ia nuovi scavi a cielo aperto.
 
Nel [[1880]] fuentrò in inauguratafunzione la [[Funicolare vesuviana|Funicolare del Vesuvio]], che ispirò la celebre canzone ''[[Funiculì funiculà]]'' divenuta celebre in tutto il mondo. Nel [[1895]] afu Resina fuinvece inaugurato l'Acquedotto Vesuviano, che traeva le acque dal [[fiume Serino]] e le forniva ai comuni vesuviani.
 
Negli anni traTra la seconda metà dell'Ottocento e la [[Primaprima guerra mondiale]], Resìna fu luogo di residenza e di villeggiatura non solo dell'aristocrazia ma anchee della borghesia napoletana, che realizzò numerose residenze sia accanto a quelle storiche del Miglio d'Oro, come Villa Battista, in l'elegante stile [[libertyVilla Battista]], siae lungo la via che da Pugliano saliva verso San Vito (oggi via Giuseppe Semmola).
 
Tra gli ospiti e i cittadini illustri diche questofrequentarono la città in quel periodo, si citano:annoverano [[Arnaldo Cantani]], medico e scienziato di fama internazionale;, Vincenzo Semmola, avvocato e studioso dei vigneti vesuviani, e [[Gabriele D'Annunzio]], che tra il 1892 e il 1893 fu ospite in villa D'Amelio, in dovecui trovò ispirazione per le sue opere delrisalenti al periodo napoletano e dove visse la travagliata storia d'amore con Maria Gravina; [[Vincenzo Semmola]], avvocato e studioso dei vigneti vesuviani; l'8 gennaio del [[1887]] nacque Adriano Tilgher, filosofo e critico letterario, tra i massimi studiosi di [[Luigi Pirandello]]; il 13 giugno del [[1889]] nacque in villa Faraone [[Amadeo Bordiga]], fondatore del [[Partito Comunista d'Italia]] con [[Antonio Gramsci]]. Tra il [[1879]] e il [[1885]] in [[Villa Favorita (Ercolano)|Villa Favorita]] risiedé [[Ismail Pascià]], [[Kedivé]] d'[[Egitto]], noto nel mondo per aver inaugurato il [[Canale di Suez]], venuto in esilio in Italia e sistemato a Resìna dal governo italiano. [[Antonio Salandra]], politico e Primo Ministro del Regno d'Italia e il conte [[Carlo Sforza]], diplomatico italiano e Ministro degli Esteri, furono tra gli ospiti abituali di Villa Aprile. A tali personaggi si aggiungono i numerosi e illustri visitatori provenienti dal resto d'Italia e del mondo per ammirare le meraviglie di Ercolano, il suo teatro sotterraneo e per ascendere al cono del [[Vesuvio]].
 
L'8 gennaio 1887, inoltre la città diede i natali ad [[Adriano Tilgher (filosofo)|Adriano Tilgher]], filosofo e critico letterario, tra i massimi studiosi di [[Luigi Pirandello]]. Due anni dopo, il 13 giugno 1889, nacque in villa Faraone [[Amadeo Bordiga]], fondatore del [[Partito Comunista d'Italia]] con [[Antonio Gramsci]]. Tra il 1879 e il 1885, Villa Favorita ospitò [[Ismail Pascià]], [[Kedivè]] d'[[Egitto]], noto per aver inaugurato il [[Canale di Suez]] ed esiliato in Italia: il governo scelse per lui la storica residenza ercolanese. [[Antonio Salandra]], politico e Primo Ministro del Regno d'Italia, e il conte [[Carlo Sforza]], diplomatico italiano e Ministro degli Esteri, furono inoltre tra gli ospiti abituali di Villa Aprile. A tali personalità si aggiungono i numerosi e celebri visitatori, giunti in città per ammirare le meraviglie di Ercolano, il suo teatro sotterraneo e per ascendere al cono del Vesuvio.
Nel [[1904]] entrò in funzione il ramo della [[ferrovia Circumvesuviana]] che da Napoli conduceva a Torre Annunziata e a Poggiomarino. La ferrovia tagliava il parco superiore della Reggia di [[Portici]], sbucava in piazza Pugliano ed aveva la fermata subito dopo la piazza. Dopo la terribile [[Eruzione del Vesuvio del 1906|eruzione del 1906]] le pendici del [[Vesuvio]] furono ricoperte da una spessa coltre di cenere che durante le piogge intense discendeva a valle in forma fangosa.
 
Nel 1904 entrò in funzione anche il ramo della [[ferrovia Circumvesuviana]], che da Napoli conduceva a Torre Annunziata e a Poggiomarino: la linea tagliava il parco superiore della Reggia di Portici fino a raggiungere piazza Pugliano, nei cui pressi era posizionata la fermata cittadina. Dopo la terribile [[Eruzione del Vesuvio del 1906|eruzione del 1906]] le pendici del Vesuvio furono ricoperte da una spessa coltre di cenere, che durante le piogge intense discendeva a valle in forma fangosa.
Nel [[1911]] [[Giuseppe Mercalli]] fu nominato Direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Il 21 settembre dello stesso anno, a seguito di un violento nubifragio che si abbatté sulla zona vesuviana, un'enorme colata di fango si riversò sul centro cittadino invadendo via Trentola fino al primo piano degli edifici causando numerosi morti. In seguito, durante il periodo fascista, furono realizzati degli alvei protetti per incanalare le acque piovane facendole defluire verso il mare.
 
Nel 1911 [[Giuseppe Mercalli]] fu nominato Direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Il 21 settembre dello stesso anno, a seguito di un violento nubifragio che si abbatté sulla zona vesuviana, un'enorme colata di fango si riversò sul centro cittadino, invadendo via Trentola fino al primo piano degli edifici e causando numerosi morti. In seguito, durante il periodo fascista, furono realizzati degli alvei protetti per incanalare le acque piovane e farle defluire verso il mare.
Nel [[1927]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugurò il nuovo ingresso degli Scavi di Ercolano sul Corso Ercolano e furono avviati i lavori per la costruzione di via IV Novembre che collegava il nuovo ingresso alle stazioni della ferrovia Circumvesuviana e della Funicolare del Vesuvio a piazza Pugliano.
 
Nel 1927 il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugurò il nuovo ingresso degli Scavi sul corso Ercolano: furono contestualmente avviati i lavori per la costruzione di via IV novembre, che avrebbe collegato la nuova porta d'accesso all'area archeologica alle stazioni della ferrovia Circumvesuviana e della Funicolare del Vesuvio. Nel 1930 fu infine inaugurata l'autostrada Napoli-[[Pompei (comune)|Pompei]] ed aperto il casello di Resina.
Nel [[1930]] fu inaugurata l'autostrada [[Napoli]]-[[Pompei]] e fu aperto il casello di Resina.
 
=== Dal dopoguerra ad oggi ===
[[File:Ercolano il mercato di Pugliano e-la basilica sullo sfondo.jpg|thumb|Il mercato di Pugliano (o di Resina) con la Basilica di Santa Maria a Pugliano sullo sfondo]]
Nel [[secondo dopoguerra]], in via Pugliano, si sviluppò il mercato dell’abbigliamento usato, noto come il ''mercato delle pezze'' di Resìna, che tra gli anni Sessanta e Settanta acquisì notorietà a livello nazionale e internazionale.<ref>{{Cita web |url=https://ercolano.cultura.gov.it/pugliano-mercato-resina/ |titolo=Pugliano e il Mercato di Resina |sito=Parco Archeologico di Ercolano |accesso=10 maggio 2025}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://ilmanifesto.it/ercolano-il-mercato-delle-pezze |titolo=Ercolano, il mercato delle pezze |sito=Il Manifesto |data=novembre 2024 |accesso=10 maggio 2025}}</ref>
Negli anni dell'immediato dopoguerra nacque in via Pugliano il mercato dei panni usati, conosciuto anche come mercato di Resìna, che raggiunse notorietà nazionale e internazionale negli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
 
Come tutta la fascia costiera vesuviana, Resina fu interessata da una massiccia espansione urbanistica, con la nascita di nuovi quartieri residenziali e l'ampliamento del tessuto edilizio esistente,<ref>{{Cita libro |autore1=Anna Paola Amante | autore2= Giuseppe De Simone |titolo=Il Miglio d’Oro e le Ville Vesuviane di Ercolano. Evoluzione e sviluppo urbano e socio-politico di una contrada vesuviana chiamata Resina |anno=2002 |p=134 |editore=Periodici l'Accademia |città=Napoli}}</ref> nonostante i rischi derivanti dall'attività del [[Vesuvio]] che, pur trovandosi in uno stato dormiente dopo l'ultima eruzione del [[1944]], resta un vulcano attivo.
 
Due anni dopo la delibera del Consiglio Comunale, il [[Presidente della repubblica]] [[Giuseppe Saragat|Saragat]], con decreto n. 40 del 12 febbraio 1969, dispose il cambiamento della denominazione da Resina a Ercolano. Quasi simultaneamente, anche il corso principale della città fu rinominato, passando da Corso Ercolano a Corso Resina.<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/eli/id/1969/03/15/069U0040/ORIGINAL|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1969, n. 40 - Normattiva|editore=Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.|accesso=28 settembre 2023}}</ref>
Il 12 febbraio del [[1969]], a due anni dalla delibera del Consiglio Comunale, il Presidente della Repubblica decretò il '''cambio di toponimo da Resina ad Ercolano'''. Quasi contestualmente, fu cambiata la denominazione del corso principale della città da Corso Ercolano in Corso Resina.
 
Gli anni recenti della moderna Ercolanocittà sono stati caratterizzati da ombreluci e luciombre: da un lato vila ècrisi statadel unasettore forte crisi industriale chesecondario ha portatocausato allala chiusura delle principali attività industriali presenti (concerie, industrie meccaniche), con conseguenteripercussioni crisi economicaeconomiche e socialesociali, etra diffusionecui dellal'aumento di episodi di microcriminalità; dall'altro lato, sono nate numerose attività cheed associazioni hanno spinto verso laalla riqualificazione del territorio, aalla partirevalorizzazione daldel patrimonio delle [[ville vesuviane del Miglio d'Oro,oro]] pered unal rilancio in chiave turistica e culturale.<ref>{{Cita libro |cognome=Bottone |nome=Giuseppe |coautori=Gaetano Borrelli, Iole Nocerino, Nicola Buonocunto, Biagio Naviglio |titolo=Resina, cuore di Ercolano |editore=La Caravella Editrice |anno=2024 |isbn=9788868275235}}</ref>
 
Nel 1971, fu sancita l'istituzione dell{{'}}''Ente per le Ville Vesuviane'' dalla Legge 29 luglio 1971, n. 578, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 201 del 31 luglio 1971. Questa legge ha istituito un consorzio tra lo [[Italia|stato italiano]], la [[Regione Campania]], la [[Provincia di Napoli]] e i Comuni di Napoli, Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, [[Torre Annunziata]] e Torre del Greco, con l'obiettivo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle ville vesuviane del XVIII secolo.<ref>{{Cita web |url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn%3Anir%3Astato%3Alegge%3A1971%3B578 |titolo=Legge 29 luglio 1971, n. 578 |sito=Normattiva |data=1971 |accesso=10 maggio 2025}}</ref> Nel 1984, la sede operativa dell'Ente è stata trasferita a Villa Campolieto, una delle ville vesuviane di maggiore valore storico e architettonico. Successivamente, l'ente ha assunto la forma giuridica di [[fondazione]], continuando a perseguire gli scopi previsti dalla legge istitutiva.
Nel [[1971]] è stato istituito l'Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione, la cui sede operativa dal [[1984]] è nella restaurata [[Villa Campolieto]].
 
[[File:Ercolano il Museo Archeologico Virtuale.JPG|thumb|Il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano]]
NelAl [[1995]] èrisale istituitola lcreazione dell'Ente [[Parco Nazionale del Vesuvio]], ednel Ercolanocui èterritorio traricade iparte 13del Comunicomune dell'areadi del ParcoErcolano. Lungo la strada che sale al cratere del [[Vesuvio]], nel [[2005]] è stato realizzato ilun museo all'aperto di arte contemporanea, [[''Creator Vesevo]]'', formatocostituito da dieci sculture in pietra lavica di altrettanti artisti di fama mondiale.<ref>{{Cita web |url=https://www.vesuvioinrete.it/vesuvioinrete/creator-vesevo/ |titolo=Creator Vesevo |sito=Vesuvioinrete.it |accesso=10 maggio 2025}}</ref> Nel 1997 gli Scavi di Ercolano sono stati dichiarati [[Patrimonio dell'Umanità]] dell'UNESCO,<ref>{{Cita web |url=https://whc.unesco.org/en/list/829/ |titolo=Archaeological Areas of Pompei, Herculaneum and Torre Annunziata |sito=UNESCO World Heritage Centre |accesso=10 maggio 2025 |lingua=en}}</ref> mentre il Vesuvio e il Miglio d'Oro sono stati inseriti nella rete mondiale di [[Riserva della biosfera|riserve della biosfera]] nell'ambito del programma MAB (''Man and Biosphere'').<ref>{{Cita web |url=https://www.parconazionaledelvesuvio.it/area-protetta/riserva-mab-unesco/ |titolo=Riserva MAB UNESCO |sito=Parco Nazionale del Vesuvio |accesso=10 maggio 2025}}</ref>
 
Infine, il 9 luglio 2008 è stato inaugurato il [[Museo archeologico virtuale|Museo archeologico virtuale (MAV)]], nell'edificio restaurato dell'ex mercato coperto comunale.<ref>{{Cita web |url=https://www.museomav.it/fondazione/ |titolo=Fondazione CIVES – Chi siamo |sito=Fondazione CIVES – MAV |accesso=10 maggio 2025}}</ref>
Nel [[1997]] gli Scavi di Ercolano sono inclusi nella Lista del [[Patrimonio dell'Umanità]] dell'[[Unesco]] e Il Vesuvio e il Miglio d'Oro sono stati inseriti nella rete mondiale di [[Riserva della biosfera|riserve della biosfera]] nell'ambito del programma Unesco MAB (''Man and Biosphere''). Tra il [[1997]] e il [[2012]] Villa Ruggiero è sede di società di sviluppo territoriale dell'area della costa vesuviana: il Patto Territoriale del miglio d'Oro e Tess Costa del Vesuvio.
 
== Simboli ==
Nel [[2005]] è stato inaugurato il MAV, il Museo Archeologico Virtuale, nell'edificio restaurato dell'ex mercato coperto comunale ed ex scuola Media Iaccarino.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 aprile 1999.<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6892 |
titolo= Ercolano, decreto 1999-04-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|D’azzurro, all’effigie di [[Ercole Farnese]] d'argento, con la [[spoglia]] del leone d’oro. Ornamenti esteriori da Città.}}
 
Il gonfalone è un drappo di [[bianco]].
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di cittàCittà Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
|data = 25 ottobre 1999<ref>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?7011 |
| data = [[25 ottobre]] [[1999]]
titolo= Ercolano, decreto 1999-10-25 DPR, concessione di titolo di città |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>}}
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Basilica di Santa Maria a Pugliano ====
{{Vedivedi anche|Basilica di Santa Maria a Pugliano }}
Sita nell'omonima piazza, è la principale chiesa madre di Ercolano, nonché la più antica della città e dell'intera area vesuviana. È diDi notevole pregio storico e artistico., Èè basilica pontificia dal [[1574]].
 
==== Chiesa di Santa Maria della Consolazione ====
Nota anche come [[chiesa di Sant'Agostino]], è il secondo luogo di culto più antico della città dopo la Basilica di Santa Maria a Pugliano.
Nel [[1613]], il ricco napoletano Scipione de Curtis donò la sua proprietà sul suolo di Resina ai padri [[Agostiniani Scalzi]] ai quali era legato, con l'obbligo di costruirvi una chiesa e un convento per dodici frati. MaLa lapiccola chiesettachiesa edificata dai frati si dimostrò tuttavia insufficiente a contenere i fedeli, e così giàquindi nel [[1623]] si decise di edificarne una più ampia e capiente. I lavori furono interrotti a causa dell'eruzione del [[1631]] in quantopoiché una colata lavica lambì propriola questa parteporzione del territorio dicittadino Resinainteressato dalla costruzione, ma ripresero velocemente e furono conclusi alla fine del [[1650]] erano già conclusi.
La chiesa divenne un punto di riferimento e di devozione, soprattuttoin particolar modo per la nobiltàl'aristocrazia del vice regno di Napoli che risiedeva stabilmente o per la villeggiatura a Resina o nella vicina [[Portici]].
 
La facciata, rifatta nella metà dell'Ottocento, è dominata da tre ampie arcate sormontate da un loggione con altrettanti finestroni a sua volta sormontato da un timpano triangolare.
La facciata, modificata nella prima metà dell'Ottocento, è dominata da tre ampie arcate sormontate da un loggione con altrettanti finestroni, a sua volta sormontato da un timpano triangolare.
 
==== Chiesa di Santa Caterina ====
La chiesa parrocchiale di Santa Caterina fu costruitaedificata tra il 1822 e il 1827 sul nuovo tratto della via regia delle Calabrie realizzato sottodurante il regno di [[Gioacchino Murat]]. Per realizzarecostruire la nuova strada fu abbattuto ilun preesistente, piccolo edificio religioso di fine Cinquecento, già dedicato alla Santa senese e, che per pochi anni a inizio Settecento svolseaveva anchesvolto le funzioni di chiesa parrocchiale, e come tale è indicataindicato sulla Mappamappa del Duca di Noja del [[1775]].Oggi la

La chiesa appare molto semplice,è in stile neoclassico.
 
==== Chiesa di Santa Maria del Pilar ====
La chiesa di Santa Maria del Pilar fu costruita nel [[1748]] dall'avvocato Sorge come cappella gentilizia del palazzo di famiglia, sito sul lato opposto della via Regia delle Calabrie. PiccolaDalle didimensioni dimensionicontenute, è un bell'esempio di rococò napoletano.
La chiesa è curiosamente chiamata Cappella ‘ddo'''ddo' sorece'' (del topo, in napoletano) per via della deformazione popolare del cognome Sorge. È parrocchia dal 1930.
 
==== Arciconfraternita della SS. Trinità ====
La chiesa della Reale Arciconfraternita della SS. Trinità fu edificata accanto alla basilica di Santa Maria a Pugliano tra il [[1830]] e il [[1843]]. La fondazione della [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] risale alla prima metà del Seicento, con sede all'interno della chiesa parrocchiale, risale alla prima metà del Seicento. Tra il [[1703]] e il [[1707]] fu costruito un oratorio autonomo accanto alla chiesa con accesso dal transetto didella questa.chiesa stessa.

La facciata e gli interni sono in stile neoclassico. Nonostante la costruzione siarisalga dellall'Ottocento, essal'Arciconfraternita conserva al suo interno opere del secolo precedente, tra cui la tela dell'altare e il Coro dei Confratelli in legno intarsiato.
 
==== Chiesa del Santissimo Redentore ====
Costruita dopo il terremoto del 1980 su un suolo donato alla parrocchia dalle sorelle Ida e Venerina Crippa nel 1981, la Chiesa del Santissimo Redentore fu inaugurata il 25 novembre 1989 dal cardinale [[Michele Giordano]].<ref>{{cita libro |curatore = Comunità del Redentore di Ercolano |titolo = La Casa di Dio tra le case degli uomini |città = Ercolano |editore = tipografia Grafica Vesuviana |anno = 1995 }}</ref>
 
La chiesa si presenta circolare e tendente verso l'alto con un tetto che si avvolge attorno all'elemento centrale a forma di chiocciola. Il complesso, costruito su più piani, risulta costituito da un'ampia aula liturgica e da un'altrettanto ampia aula sottostante, dalla sagrestia, dall'ufficio parrocchiale, dalle aule per la catechesi e dalla casa canonica.
 
L'interno della chiesa si presenta semicircolare, l'elemento centrale fa da sostegno al tetto e da abside all'altare mensa in un ampio presbiterio. La pianta semicircolare dell'aula liturgica trova i suoi motivi ispiratori nei temi della partecipazione, della coralità e della comunione.
 
Il pavimento in marmo policromo sottolinea questi temi attraverso linee colorate: dall'ambone parte una linea rossa, che indica la martyria della Parola, mentre dal battistero una linea blu simboleggia l'acqua del battesimo. Entrambe confluiscono in un quadrato centrale che rappresenta il popolo di Dio chiamato a celebrare l'Eucaristia, rappresentata da una linea nera che collega l'ingresso alla base dell'altare.
 
L'altare rappresenta una roccia spezzata su cui poggia una mensa di marmo con fregi policromi. L'esterno della chiesa è completato da un'ampia scala che si inserisce nella struttura circolare dell'edificio.
 
==== Chiesa del Salvatore ====
La piccola chiesa del Salvatore fu costruita all'indomani della peste del 1656 come ex voto da parte dei resinesi che salirono sul colle del monte Somma per godere dell'aria salubre e sfuggire al contagio. Da allora il colle vennefu chiamato colleribattezzato "del Salvatore". Il luogo si trovava lungo l'originario sentiero utilizzato per l'ascesa al cratere del [[Vesuvio]]. A maggio era meta di una processione del busto di San Gennaro che partiva dalla Basilicabasilica di Santa Maria a Pugliano e si snodava tra le strade campestri che ascendevano al colle. PressoNei lapressi della chiesa, nel [[1845]] fu costruito l'[[Osservatorio Vesuviano]] e, tra il [[1902]] e il 1903, furono realizzati da [[1903Thomas Cook]] l'hotel Eremo e la ferrovia per il Vesuvio, entrambi realizzati da [[Thamas Cook]].
 
==== Chiesa di San Vito ====
La chiesa di San Vito fu realizzata nel [[1747]] sulla roccia lavica nelle campagne dell'omonima frazione collinare di Ercolano. Nel [[1845]] fu raggiunta dalla via pubblica, costruita per agevolare l'ascesa al cratere del [[Vesuvio]]. La facciata e gli interni sono in stile rococò.
 
=== Architetture civili ===
==== Ville del Miglio d'Oro ====
[[File:Ercolano il Miglio d'Oro Villa Battista (in primo piano) e la Villa Favorita con il parco veduta da Villa Ruggiero.jpg|thumb|Una veduta parziale del Miglio d'Oro da Villa Ruggiero: in primo piano Villa Battista e, dietro, Villa Favorita con il suo parco. Sullo sfondo, l'isola di Capri]]
Corso Resina, il corso principale della cittàstrada che collega Ercolano a Napoli, nel tratto che va daglidal ScaviParco di Ercolanoarcheologico al confine con [[Torre del Greco]], è anche denominato [[Miglio d'Oro]], per la presenza di alcune tra le più belle e sfarzose ville vesuviane del XVIII secolo, costruite o abbellite da famosicelebri architetti come [[Luigi Vanvitelli]] oe [[Ferdinando Fuga]]. Tra le più fastose residenze vi sono [[Villa Aprile]] (oggi sede del lussuoso Miglio d'Oro Park Hotel), [[Villa Favorita (Ercolano)|Villa Favorita]], [[Villa Campolieto]], e [[Villa Ruggiero]], sedi di eventi culturali, spettacoli e concerti. Villa Campolieto, Villa Ruggiero e il [[Villa Favorita (Ercolano)#Il Parco sul Mare della Villa Favorita|Parco sul mare della Villa Favorita]], di proprietà della [[Fondazione Ente Ville Vesuviane|Fondazione Ente per le Ville Vesuviane]], sono aperte al pubblico. All'interno di Villa Ruggiero è anche ospitata la biblioteca civica, intitolata a Giovanni Buonajuto.<ref>{{Cita web|url=https://comune.ercolano.na.it/luoghi/biblioteca-civica-g-buonajuto/|titolo=Biblioteca Civica “G.Buonajuto”|sito=Città di Ercolano|data=7 ottobre 2022|accesso=2 dicembre 2023}}</ref>
 
Nel [[1997]] l'area del Miglio d'Oro, insieme al complesso Somma-Vesuvio, è stata inserita nella rete mondiale di [[Riserva della biosfera|riserve della biosfera]] nell'ambito del programma UnescoUNESCO MAB (Man and Biosphere).
 
Negli ultimi anni la definizione precisa di Miglio d'Oro è sfumata poiché, in quanto per finalità di promozione turistica e di sviluppo territoriale dei paesi vicini, il concetto di Miglio d'Oro è statostata erroneamente estesoestesa anche ai comuni di Portici e di San Giorgio a Cremano. Sul territorio dei quattro Comuni cosiddetticomuni "del Miglio d'Oro", oltre che su quello dei quartieri napoletani di Barra e San Giovanni a Teduccio, insistono le 121 ville vesuviane del XVIII secolo censite dall'Ente Ville Vesuviane.
 
<gallery>
File:Ercolano villa Campolieto 010319 15.JPG|[[Villa Campolieto]]
File:Ercolano villa Campolieto 010319 23.JPG|Affresco di Villa Campolieto
File:Ercolano il Miglio d'Oro Villa Reale della Favorita.JPG|La facciata della [[Villa Favorita (Ercolano)|Real Villa della Favorita]] sul Miglio d'Oro a Ercolano
File:Ercolano il Miglio d'Oro Villa Durante.jpg| La facciata di [[Villa Durante]] sul Miglio d'Oro a Ercolano
File:Villa Aprile.JPG| La facciata di Villa Aprile, già Riario Sforza, sul Miglio d'Oro a Ercolano
</gallery>
 
==== Museo MAV ====
Il [[Museo archeologico virtuale]], sito in via IV Novembre nella struttura recuperata dell'ex mercato comunale di inizio XX secolo ed ex scuola, arricchisce la visita agli Scavi archeologici con originali esposizioni sull'antica città, gli usi, i costumi e le tradizioni e la tragica eruzione del 79 d.C.
 
=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Scavi archeologici di Ercolano}}
==== Scavi archeologici di Ercolano ====
[[File:ErcolanoEntrada ingressoa deglilas Scaviexcavaciones orizzontalede Herculano.JPGjpg|thumb|Ingresso degli Scavi Archeologici di Ercolano dal centro della città]]
Gli scavi archeologici di Ercolano sono meta fissa di circa 350.000 di{{formatnum:350000}} turisti l'anno: nel 20142022 hanno registrato 351.068{{formatnum:437033}} presenze, risultando il quattordicesimotredicesimo monumento più visitato d'Italia, con un introito lordo totale di 1{{formatnum:3684337.870.809,5040}} Euroeuro.<ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, {{cita web|url=http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202014/MUSEI_TAVOLA8_2014Visitatori_e_introiti_musei_22.pdfhtm|titolo=Visitatori e introiti dei musei|accessodata=1427 novembredicembre 20152023|formato=pdf}}.</ref>. Nel 20152023 sono stati {{formatnum:563165}} i visitatori che hanno raggiuntovarcato la cifrasoglia recordd'ingresso del sito, il numero di 410accessi più alto nella storia del Parco archeologico.069<ref>{{Citacita web|nome = Netribe|cognome = srl|url = httphttps://wwwercolano.pompeiisitesbeniculturali.orgit/il-numero-di-accessi-piu-alto-di-sempre-nel-2023-per-il-parco-di-ercolano-si-annuncia-un-2024-tra-eventi-e-territorio/Sezione.jsp?idSezione=9|titolo =Il Datinumero Visitatoridi -accessi Soprintendenzapiù Specialealto perdi isempre Beninel Archeologici2023 diper Pompei,il ErcolanoParco edi StabiaErcolano|accesso data=26 2016-01-10|sitogennaio = www.pompeiisites.org2024}}</ref>.
 
Da pochi anni è stato realizzato ilun nuovo accesso agli scavi, con un'ampia areazona adiacente che comprende un parcheggio a raso e interrato, un'area a verde attrezzato econ punti di ristoro e vendita di souvenirs. Oltre all'area archeologica, inè alcunevisitabile occasioniil opportunamente pubblicizzate sul sito"Padiglione della Soprintendenzabarca", Archeologica dinel Pompeiquale è visitabilecustodita ilun'imbarcazione padiglioned'epoca dellaromana barcariportata dialla Ercolano,luce nel ritrovata1982 sull'antico litorale della città.
 
DalDa civico in Corsocorso Resina n. 123 è possibile anche discendere al [[Teatro romano di Ercolano]];: l'accesso è consentito esclusivamente per finalità scientifiche e di studio, previa autorizzazione della Direzionedirezione deglidel ScaviParco archeologico, e dal 2022, in via sperimentale, per visite guidate in un affascinante percorso sotterraneo.<ref>{{Cita web|url=https://www.napolidavivere.it/2022/04/29/visite-al-teatro-antico-di-ercolano-con-uno-straordinario-percorso-sotterraneo/|titolo=Visite al Teatro Antico di Ercolano econ solouno quandostraordinario lepercorso condizionisotterraneo|autore=Staff|sito=Napoli delda sottosuoloVivere|data=29 loaprile permettono.2022|accesso=2 dicembre 2023}}</ref>
 
==== AreeParco naturalinazionale del Vesuvio ====
==== Parco Nazionale del Vesuvio ====
[[File:Ercolano Il cratere del Vesuvio.JPG|thumb|Il cratere del Vesuvio]]
Ercolano è uno dei tredici Comunicomuni ricadenti nell'area del [[Parco Nazionale,nazionale ildel più piccolo d'ItaliaVesuvio]], ma uno dei più importantipiccoli al mondo per essere situato sul più celebre vulcano del pianetad'Italia. La via di accesso al cratere sale da via San Vito o da via Vesuvio e prosegue per via Osservatorio (12&nbsp;km dal centro di Ercolano).
 
Nel [[1997]] il complesso vulcanico Somma-Vesuvio è stato inserito, insieme all'area del Miglio d'Oro, nella rete mondiale di [[Riserva della biosfera|riserve della biosfera]] nell'ambito del [[Programma sull'uomo e la biosfera|programma UnescoMAB dell'UNESCO]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unesco.it/it/italianellunesco/detail/186|titolo=MAB (Man{{!}} andUnesco Biosphere).Italia|accesso=3 dicembre 2023}}</ref>
 
Lungo la strada è situatosituata illa museomostra di arte contemporaneapermanente all'aperto "Creator Vesevo", che raccoglie dieci sculture in pietra lavica realizzate da altrettanti artisti italianieuropei.<ref>{{Cita edweb|url=https://comune.ercolano.na.it/luoghi/creator-vesevo/|titolo=Creator esteriVesevo|sito=Città di famaErcolano|data=7 mondiale.ottobre Sono2022|accesso=3 visitabilidicembre anche i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio e il museo dell'[[Osservatorio Vesuviano]].2023}}</ref>
 
Sono visitabili anche i sentieri del Parco nazionale del Vesuvio e il museo dell'Osservatorio Vesuviano.
 
=== Altro ===
==== Mercato di Pugliano ====
[[File:Mercato di Resina 1951.jpg|thumb|Il mercato di Pugliano (o di Resina) nel 1951]]
Il [[mercato di Pugliano]], anche noto come mercato di Resina o semplicemente Resina, si tiene lungo via Pugliano ed è specializzato nella vendita di abiti usati (localmente chiamati 'pezze'), vintage, pellami e accessori di abbigliamento. Nacque all'indomani dell'arrivo delle truppe alleate a Napoli e fiorì soprattutto negli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
Il mercato di Pugliano, anche noto come mercato di Resina (dal vecchio nome della città) si teneva lungo via Pugliano ed era specializzato nella vendita di abiti usati (localmente chiamati ''pezze''), vintage, pellami e accessori di abbigliamento. Nacque all'indomani dell'arrivo delle truppe alleate a Napoli come spaccio di divise militari lasciate dagli americani.
==== Approdo borbonico della Favorita ====
L'approdo della Favorita è parte del complesso monumentale della Villa Reale della Favorita del quale costituiva l'accesso dal mare. Ancora oggi rappresenta l'unico approdo marittimo della città, utilizzato in estate come fermata del servizio di collegamento pubblico marittimo Metro del Mare. Non offre alcun tipo di servizio e assistenza di ormeggio.
 
Fiorì a partire dagli anni '60 del secolo scorso con la vendita di vestiti usati, esposti direttamente sul suolo dopo aver aperto le balle nelle quali erano stipati. Trattandosi di abiti usati, non era raro trovare all'interno delle tasche di cappotti e pantaloni oggetti appartenenti ai vecchi proprietari, come orologi o monete: per questo motivo, all'apertura delle balle, le bancarelle venivano letteralmente prese d'assalto al fine di trovare abiti che contenessero piccoli tesori.
== Cultura ==
 
Dato il posizionamento lungo la strada principale del centro antico, perse notorietà dopo il terremoto del 1980 che causò ingenti danni agli edifici cittadini. Dopo numerosi interventi ha tuttavia riacquistato popolarità, soprattutto per il ritorno di moda degli abiti vintage: non è infatti raro trovarvi capi originali d'epoca. Proprio per questa caratteristica è stato anche utilizzato da registi di cinema e teatro per l'acquisto di abiti di scena. Non mancano iniziative per rendere vivace il rione e rilanciare il mercato, come ad esempio l'organizzazione di "notti bianche".
Sin dai tempi dell'antica Ercolano il territorio ha visto la presenza di artisti e letterali di fama internazionale: la Villa dei Pisoni, ad esempio, era un centro internazionale di studi filosofici epicurei. Nella metà del ‘400 [[Antonio Beccadelli]], detto il [[Panormita]], edificò una villa sul litorale di Resina che chiamò Plinianum presso la quale si riunivano gli esponenti del ''Porticus Antonianum'' (in seguito chiamato [[Accademia Pontaniana]], da [[Giovanni Pontano]]). La scoperta dell'antica città sepolta e l'avvio degli scavi fecero affluire a Resina scrittori e artisti da tutta Europa e gli Scavi divennero meta obbligata del [[Grand Tour]].
 
A questo mercato è dedicata una puntata della serie "Diario di un cronista" di [[Sergio Zavoli]] del 1963, dal titolo "La tratta degli stracci".<ref>{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2020/08/Diario-di-un-cronista--La-tratta-degli-stracci-d6f67402-84ca-4852-a4ed-4598f0f2d049.html|titolo=Diario di un cronista - La tratta degli stracci - Video|sito=RaiPlay|accesso=6 giugno 2023}}</ref>
Con la costruzione della reggia di Portici e le ville del Miglio d'Oro la città fu meta dei principali architetti, pittori e scultori del Regno e molte ville divennero importanti e frequentati salotti culturali.
 
==== Approdo borbonico della Favorita ====
Nel [[1863]] il pittore resinese [[Marco De Gregorio]] fondò la Scuola di Resina, un movimento pittorico che rompeva con la tradizione accademica avvicinandosi a quello dei macchiaioli ed ebbe come massimi rappresentanti, oltre al De Gregorio, [[Adriano Cecioni]], [[Giuseppe De Nittis]], [[Federico Rossano]], [[Eduardo Dalbono]], [[Nicola Palizzi]] e [[Antonino Leto]].
L'approdo della Favorita è parte del complesso monumentale della Real Villa della Favorita, del quale costituiva l'accesso al mare. Ancora oggi rappresenta l'unico approdo marittimo della città, utilizzato dal 2001 al 2011 come fermata del servizio di collegamento marittimo [[Metrò del Mare]]. Non offre attualmente alcun tipo di servizio e assistenza di ormeggio.
 
== Società ==
Tra il [[1892]] e il [[1893]] [[Gabriele D'Annunzio]] fu ospite a villa D'Amelio a Resina dove trovò ispirazione per i suoi lavori letterari.
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ercolano}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 537 persone, pari all'1,18% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
=== Religione ===
Con l'istituzione dell'Ente per le Ville Vesuviane e il conseguente acquisto e recupero di [[Villa Campolieto]], la città di Ercolano ospitò eventi internazionali come la mostra internazionale d'arte contemporanea Terrae Motus, del [[1987]] voluta da Lucio Amelio all'indomani del sisma del [[1980]]. Villa Campolieto ospita ogni estate il Festival delle Ville Vesuviane ed è sede della scuola superiore di studi manageriali Stoà.
La [[religione]] più praticata è il [[cristianesimo]] di rito [[cattolico romano]].
 
=== Tradizioni e folclore ===
La mostra permanente di sculture in pietra lavica Creator Vesevo lungo la strada che sale al cratere del [[Vesuvio]] è una delle più originali installazioni all'aperto in Italia.
Originariamente era venerata la Madonna di Ampellone, o Madonna delle Viti (''ampelon'' in greco significa vigna), così chiamata per i vigneti che circondavano la collina di Pugliano; alcuni studiosi ipotizzano che il toponimo Pugliano possa derivare proprio dalla deformazione della parola Ampellone. Nel Trecento era già diffuso il culto della [[Madonna delle Grazie]], la cui statua fu realizzata nell'ambito della diffusione del gusto francese presso la corte angioina di Napoli. Benché si tratti evidentemente di una Madonna delle Grazie, in quanto raffigurata seduta in trono mentre allatta il [[Bambino Gesù]], la Madonna di Pugliano è venerata anche come [[Madonna Assunta]] e la festa patronale è celebrata proprio il 15 agosto, giorno dell'Assunta. In realtà la confusione è solo apparente in quanto la festività di metà agosto era tra quelle più antiche dedicate alla Vergine, come l'8 settembre, anche prima di essere dedicata all'Assunzione (infatti presso ortodossi e armeni nella stessa data si festeggia la Vergine Dormiente). Anche tra i giorni in cui i pontefici romani concessero l'indulgenza plenaria vi era il 15 agosto.
 
Il culto di [[san Gennaro]], co-patrono di Ercolano, risale con tutta probabilità all'eruzione del 1631, quando Resìna fu risparmiata dalla lava. Da allora il busto ligneo del santo è stato portato in processione in occasione delle eruzioni fino a raggiungere il fronte della colata lavica. In molte residenze è scolpito un busto o un bassorilievo del Santo rivolto verso il Vesuvio a protezione dell'edificio dalla furia del vulcano.
In villa Ruggiero su via A. Rossi ha sede la biblioteca comunale G. Buonajuto.
 
Storia, personaggi, simbologia, ritualità, fede e devozione connessi al culto della "Bruna Puglianella" sono stati raccolti da [[Giovanni D'Angelo]] nella [[Lauda (musica)|lauda]] in prosa e musica: ''{{'}}A Maronna 'e mmi'ez' austo''.
== Persone legate a Ercolano ==
Gli Scavi di Ercolano e il Vesuvio sono stati visitati nel corso dei secoli da innumerevoli illustri personaggi: scienziati, artisti, letterati, statisti e sovrani provenienti da ogni parte del mondo. L'elenco che segue, invece, menziona soltanto personaggi illustri, o quanto meno noti in uno specifico ambito, nati a Resina/Ercolano o che per qualsiasi altro motivo sono legati alla città:
 
== Cultura ==
* [[Alfonso Negro]] (Brooklyn, 5 luglio 1915 – Firenze, 7 novembre 1984), calciatore e medico, olimpionico a [[Berlino 1936]], mecenate del calcio locale;
Sin dai tempi dell'antica Ercolano il territorio ha visto la presenza di illustri artisti e letterati: la Villa dei Pisoni, ad esempio, era un importante centro di studi filosofici epicurei. Alla metà del ‘400 [[Antonio Beccadelli]], detto il [[Panormita]], edificò una villa sul litorale di Resina che chiamò ''Plinianum'', presso la quale si riunivano gli esponenti del ''Porticus Antonianum'' (in seguito chiamato [[Accademia Pontaniana]], da [[Giovanni Pontano]]). La scoperta dell'antica città sepolta e l'avvio degli scavi fecero affluire a Resina scrittori e artisti da tutta Europa e gli Scavi divennero tappa ricorrente del Grand Tour.
* [[Dante Iovino]] (Resìna 1912 - Milano 1961), Colonnello dell'Arma dei Carabinieri, Medaglia d'Oro al V.M.;
* [[Gennaro Niglio]] (Resìna, 1949 - Caltanissetta 2004), Generale dell'Arma dei Carabinieri, Medaglia d'Argento al V.M.;
* [[Antonio Beccadelli]] detto il [[Panormita]] (Palermo, 1394 - Napoli, 19 gennaio 1471), poeta, scrittore, storico e umanista italiano, fondatore dell'Accademia Antoniana ([[Accademia Pontaniana]]);
* [[Gabriele D'Annunzio]] (Pescara, 12 marzo 1863 - Gardone Riviera, 1º marzo 1938), scrittore, poeta, drammaturgo, militare e politico italiano;
* [[Amadeo Bordiga]] (Resina, 13 giugno 1889 – Formia, 23 luglio 1970), politico, rivoluzionario comunista italiano, tra i fondatori del [[Partito Comunista d'Italia]];
* [[Adriano Tilgher (filosofo)|Adriano Tilgher]] (Resina, 8 gennaio 1877 - Roma, 3 novembre 1941), filosofo e saggista italiano;
* [[Benedetto Cozzolino]] (Resina, 16 febbraio 1757 - Napoli, 19 marzo 1839), sacerdote, fondatore della scuola per sordomuti del [[Regno delle Due Sicilie]];
* [[Johann Joachim Winckelmann]] (Stendal, 9 dicembre 1717 - Trieste, 8 giugno 1768), storico dell'arte tedesco, padre dell'archeologia moderna, divulgatore in Europa delle meraviglie degli scavi di Ercolano;
* [[Papa Pio IX]], in visita agli scavi di Ercolano e alla Basilica di Santa Maria a Pugliano durante il suo esilio a [[Portici]] nel [[1849]];
* Monsignor [[Achille Ratti]], poi [[Papa Pio XI]], asceso al cratere del [[Vesuvio]] la notte del 31 dicembre [[1899]];
* [[Antonio Salandra]] (Troia (FG), 13 agosto 1853 - Roma, 9 dicembre 1931), politico italiano, Primo Ministro del [[Regno d'Italia]] dal [[1914]] al [[1916]], ospite abituale in [[Villa Aprile]];
* [[Carlo Sforza]] (Lucca, 23 settembre 1872 - Roma, 4 settembre 1952), diplomatico, Ministro degli Esteri, ospite abituale in [[Villa Aprile]];
* [[Macedonio Melloni]] (Parma, 11 aprile 1798 - Portici, 11 agosto 1854), fisico e patriota italiano, primo direttore dell'[[Osservatorio Vesuviano]];
* [[Giuseppe Mercalli]] (Milano, 21 maggio 1850 - Napoli 20 marzo 1914), geologo, vulcanologo e sismologo, direttore dell'[[Osservatorio Vesuviano]] e inventore della scala di misurazione sismica che porta il suo nome;
* [[Arnaldo Cantani]] (Hainsback, 15 febbraio 1837 - Napoli, 30 aprile 1893), medico, scienziato e Senatore del [[Regno d'Italia]];
* [[Vincenzo Semmola]] (Pomigliano d'Arco, 1794 - Napoli, 1886), avvocato, saggista, esperto di vigneti vesuviani;
* [[Giuseppe Semmola]] (Napoli, 19 aprile 1853 - 10 agosto 1920), giurista, deputato del [[Regno d'Italia]];
* [[Marco De Gregorio]] (Resina, 12 marzo 1829 - 16 febbraio 1876), pittore, fondatore della [[Scuola di Resina]];
* [[Isma'il Pascià]] (Il Cairo, 31 dicembre 1830 - Istanbul, 2 marzo 1895), Kedivè d'Egitto, realizzatore del [[Canale di Suez]] e ospite in Villa Favorita dal [[1879]] al [[1885]] durante il suo esilio in Italia;
* [[Gustavo VI Adolfo di Svezia]], Re di Svezia dal [[1950]] al [[1953]], appassionato di archeologia, frequentatore abituale degli Scavi di Ercolano, ospite in Villa Maiuri;
* [[Alfonso Marquez]] (Resina, 1927 - Portici, 1997), pittore;
* [[Mario Forgione]] (Napoli, 13 ottobre 1933 - 12 aprile 1999), giornalista e scrittore;
* [[Antonio Ciano]], pluricampione di judo;
* [[Antonio Langella]], calciatore;
* [[Ciro Pezzella]], calciatore;
* [[Giuseppe Zeno]], attore;
* [[Salvatore Matrecano]], allenatore di calcio ed ex calciatore;
* [[Valeria Pirone]], attaccante della [[Nazionale di calcio femminile dell'Italia|Nazionale Italiana]] di calcio femminile;
* [[Antonio Madonna]] (Resina 1856 - 1951), commerciante e realizzatore del mercato ortofrutticolo.
*Cuciniello luciano (Resina 1945 - Ercolano 1985) consigliere comunale e provinciale del PCI
 
Con la costruzione della reggia di Portici e delle ville del Miglio d'Oro la città fu meta dei principali architetti, pittori e scultori del Regno e molte ville divennero frequentati salotti culturali.
== Economia ==
Le attività storiche praticate a Resina sono state l'agricoltura, la pesca, l'estrazione e la lavorazione della pietra lavica, la carpenteria edile e il commercio al minuto. L'agricoltura era diffusa su tutto il territorio fino alle pendici del Vesuvio e godeva di una particolare condizione sia di clima mite che di fertilità dei suoli di tipo vulcanico che hanno reso le produzioni vesuviane sempre eccellenti. La pesca era praticata lungo il litorale e nel mar Tirreno e fiorente era la pesca del corallo come nella vicina [[Torre del Greco]].
 
Nel 1863 il pittore Marco De Gregorio fu tra i fondatori della Scuola di Resina, un movimento pittorico che rompeva con la tradizione accademica, avvicinandosi a quello dei [[macchiaioli]], e che ebbe come massimi rappresentanti, oltre al De Gregorio, [[Adriano Cecioni]], [[Giuseppe De Nittis]], [[Federico Rossano]], [[Eduardo Dalbono]], [[Nicola Palizzi]] e [[Antonino Leto]].
Dal secondo dopoguerra si svilupparono il comparto tessile, soprattutto intorno alle attività del mercato di Pugliano&nbsp;– commercio, selezione, confezioni&nbsp;– e il florovivaismo, praticato sui terreni costieri, adatti alla coltivazione di fiori e sementi. L'espansione delle attività legate al commercio e al trattamento degli abiti usati e dei pellami è entrata in contrasto con i piani paesistici di tutela ambientale e molte aziende ercolanesi si sono trasferite in altre località della provincia di Napoli e della Campania non soggette a vincoli stringenti. Allo stesso modo hanno chiuso le concerie e tutti i grandi opifici presenti sulla costa. Il comparto florovivaistico, che si è sviluppato lungo tutto il litorale a sud di Napoli, ha in Ercolano uno dei centri di maggiore produzione. La realizzazione del mercato dei fiori su via Benedetto Cozzolino ha dato linfa e impulso al settore; ogni anno ospita la fiera internazionale Flora dedicata al fiore reciso.
 
Nel 1892 Gabriele D'Annunzio fu ospite a villa Isabella, in cui trovò ispirazione per alcuni lavori letterari.<ref>{{Cita libro|titolo=Virgilio Catalano, "D'Annunzio e la realtà quotidiana" estratto da "Luce serafica", anno XLI, novembre 1968}}</ref>
Il turismo, pur comprendendo diverse strutture ricettive, non ha mai costituito una voce importante del PIL cittadino né sono identificabili le caratteristiche di un distretto turistico locale in quanto gli Scavi e il Vesuvio, nonostante i numeri, sono meta soprattutto di turismo escursionistico dal capoluogo a [[Sorrento]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
 
Con l'istituzione dell'Ente per le Ville Vesuviane e il conseguente acquisto e recupero di Villa Campolieto, la città di Ercolano ospitò eventi internazionali come la mostra d'arte contemporanea Terrae Motus del 1984, voluta dal gallerista napoletano [[Lucio Amelio]] all'indomani del sisma del 1980. Villa Campolieto ospita ogni estate il "Festival delle Ville Vesuviane" ed è sede dell'Istituto di studi manageriali e di gestione d'impresa "Stoà".
{{Demografia/Ercolano}}
 
La mostra permanente di sculture in pietra lavica "Creator Vesevo", lungo la strada che sale al cratere del Vesuvio, è considerata una delle più originali installazioni all'aperto in Italia.
== Sport ==
 
===Biblioteche===
La tradizione sportiva di Ercolano è stata per diversi anni focalizzata attraverso le tre squadre cittadine dell'[[Associazione Calcio Ercolano 1924]], per quanto riguarda il [[Calcio (sport)|calcio]], lo Sporting Club Ercolano per quanto riguarda il [[basket]] e l'Ercolano Volley nella [[pallavolo]] femminile.
In Villa Ruggiero, su via Alessandro Rossi, ha sede la biblioteca civica "Giovanni Buonajuto", istituita nel 1957 e originariamente ubicata all'interno del [[Palazzo Municipale (Ercolano)|Palazzo municipale]].
 
=== Musei ===
La squadra di calcio cittadina, l'[[Associazione Calcio Ercolano 1924]], ha militato per molti anni in [[Serie C]], fornendo anche giocatori alle squadre più blasonate; lo [[stadio "Raffaele Solaro"]] ha visto giocare contro la formazione locale squadre come il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]], il [[Calcio Catania|Catania]] e la [[Reggina Calcio|Reggina]], squadre che militano o hanno militato anche in [[Serie A]].
* Museo archeologico virtuale, sito in via IV novembre ed allestito nella struttura dell'ex mercato comunale di inizio Novecento, arricchisce la visita agli Scavi archeologici con originali esposizioni sull'antica città romana, gli usi, i costumi, le tradizioni e la tragica eruzione del 79 d.C.
* [[Museo vulcanologico dell'Osservatorio Vesuviano]]
 
== Economia ==
Il [[basket]] è presente ad Ercolano dal 1980, quando fu fondato lo Sporting Club Ercolano, di stanza stabile nel campionato regionale di serie D maschile.
Le attività storicamente praticate a Resina sono state l'agricoltura, la pesca, l'estrazione e la lavorazione della pietra lavica, la carpenteria edile e il commercio al minuto. L'agricoltura era diffusa su tutto il territorio, fino alle pendici del Vesuvio, beneficiando del clima mite e della fertilità dei suoli di tipo vulcanico che hanno reso eccellenti le produzioni vesuviane. La pesca era praticata lungo il litorale e nel mar Tirreno; fiorente era l'estrazione del corallo, come nella vicina Torre del Greco.
 
Dal secondo dopoguerra si svilupparono il comparto tessile, con particolare riferimento alle attività del mercato di Pugliano, e il florovivaismo, praticato sui terreni costieri adatti alla coltivazione di fiori e sementi.
Forte è anche la tradizione della [[pallavolo]] femminile, dove la compagine ercolanese ha giocato per diversi anni in Serie B, sforando l'arrivo in Serie A.
 
L'espansione delle attività legate al commercio e al trattamento di abiti usati e pellami è tuttavia entrata in contrasto con i piani di tutela ambientale. Diverse aziende ercolanesi hanno trasferito le proprie sedi in altre località campane, mentre hanno definitivamente abbassato le saracinesche le concerie e gli opifici presenti sulla costa.
Pochi, invece, i campioni sportivi d'origine ercolanese, anche a causa della mancanza di strutture sportive degne di tale nome. Nel calcio [[Valeria Pirone]], [[Salvatore Matrecano]], [[Antonio Langella]], [[Ciro Pezzella]] fanno eccezione.
 
Il comparto florovivaistico, che si è sviluppato lungo l'intero litorale a sud di Napoli, ha ancora in Ercolano uno dei centri di maggiore produzione. La realizzazione del mercato dei fiori su via Benedetto Cozzolino, che annualmente ospita la fiera internazionale "Flora", ha dato linfa e impulso al settore.
Il [[Giro d'Italia]] per quattro volte ha fatto tappa ad Ercolano:
 
=== Turismo ===
* Nel [[Giro d'Italia 1959|1959]]: tappa a cronometro individuale Ercolano - [[Vesuvio]] con vincitore il lussemburghese [[Charly Gaul]], poi vincitore del Giro
Il turismo è incentrato prevalentemente sul [[Scavi archeologici di Ercolano|parco archeologico]]. In seguito all'ampliamento del 2014, i flussi turistici sono stati in continuo aumento, crescita interrotta nel 2020 a causa della [[Pandemia di COVID-19 in Italia|pandemia]].
* Nel [[Giro d'Italia 1990|1990]]: arrivo tappa [[Sala Consilina]] - Vesuvio con vincitore lo spagnolo [[Eduardo Chozas]]
 
* Nel [[Giro d'Italia 1990|1990]]: partenza tappa Ercolano - [[Nola]] con vincitore l'italiano [[Stefano Allocchio (ciclista)|Stefano Allocchio]]
Nel 2021 l'afflusso di turisti ha fatto registrare un nuovo incremento, anche per effetto di investimenti, progetti e iniziative culturali, tra cui mostre, il restauro di sei [[domus]] e la musealizzazione dell'imbarcazione romana.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/notizie/bellezza/2021/01/15/ercolano-riapre-e-si-prepara-a-nuove-scoperte_48146d5c-b835-46b2-9c75-96d6219990bc.html|titolo=Ercolano riaperto e si prepara a nuove scoperte - ViaggiArt|sito=ANSA.it|data=15 gennaio 2021|accesso=1º maggio 2022}}</ref>
* Nel [[Giro d'Italia 2009|2009]]: arrivo tappa [[Avellino]] - Vesuvio con vincitore lo spagnolo [[Carlos Sastre]]
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La città è servita dai caselli di ''"Ercolano-Portici''" eed ''"Ercolano Scavi'' lungo" ldell'[[Autostrada A3 (Italia)|autostrada A3]] Napoli-Reggio Calabria ed è attraversata dal percorso delladalla [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|strada statale 18]] che, sul territorio ivicomunale, prende il nome di corso Resina.
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Portici-Ercolano]], sita nel comune di Portici, si trova lungo la [[ferrovia Napoli-Salerno]];. inaugurataInaugurata il 3 ottobre [[1839]] alla presenza del re [[Ferdinando II di Borbone]], rappresentò allora il capolinea della [[Ferrovia Napoli-Portici|Napoli-Portici]], prima linea ferroviaria costruita in Italia.<ref>{{Cita Trasformatoweb|url=https://www.fondazionefs.it/content/fondazionefs/it/focus-tematici/2021/3/17/le-ferrovie-nell-unita-d-italia---cronologia-storica-1839-1861.html|titolo=Le nelferrovie temponell’Unità ind’Italia. sempliceCronologia fermata,storica l'impianto è servito da treni regionali svolti da [[Trenitalia]].1839-1861}}</ref>
 
Ercolano è servita anche alledalle linee della [[ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino|Napoli-Pompei-Poggiomarino]] e Napoli-Sorrento della rete ferroviaria secondaria Circumvesuviana EAV con la fermata principale di(fermate [[Stazione di Ercolano Scavi|Ercolano Scavi]] e quella secondaria died [[Stazione di Ercolano Miglio d'Oro|Ercolano Miglio d'Oro]]) e Napoli-Sorrento (Ercolano Scavi) della rete ferroviaria Circumvesuviana [[Ente Autonomo Volturno|EAV]]. ILe trenicorse hanno una frequenza media di circa 20 minuti;, mentre i tempi medi di percorrenza sono i seguenti: 15 minuti da/per Napoli (dieci minuti con treno Direttissimo - DD -), 20 minuti da/per Pompei, 50 minuti da/per Sorrento.
 
=== Mobilità urbana ===
La città è servita da diversetre linee extraurbanesuburbane deldell'[[Azienda trasportoNapoletana pubblico della città di [[NapoliMobilità|ANM]] ANM: 157 (Napoli - Ercolano), 3 (Portici - Ercolano), 5 (Portici stazione FS - Ercolano Vesuvio), 176 (Portici Stazione FS - Ercolano San Vito), e 177 (Portici Stazione FS - Ercolano - San Sebastiano al Vesuvio).<ref>{{Cita web|url=https://www.anm.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1309&Itemid=262|titolo=Linee suburbane. Orari e percorsi delle linee di superficie}}</ref>
 
È inoltre attivo un servizio di taxi collettivo con stazionamento nel piazzale della stazione Ercolano Scavi e corse urbane, verso il Vesuvio e Portici.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|20 novembre [[1995]]|16 aprile [[2000]]|[[Luisa Bossa]]|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e dal 1998 [[Democratici di Sinistra|DS]], eletta con PDS-[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]-[[Rifondazione Comunista|PRC]]-[[Patto dei Democratici]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|17 20 novembreaprile [[19952000]] | 5 aprile [[2005]] |[[Luisa Bossa]] |DS, eletta con DS-PPI-[[PartitoRinnovamento Democratico della SinistraItaliano|PDSRI/Dini]]/-PRC-[[Socialisti Democratici di SinistraItaliani|DSSDI]] | Sindaco |}}
{{ComuniAmminPrec|5 aprile [[2005]]|30 marzo [[2010]]|Gaetano Daniele|DS e dal 2007 [[Partito Democratico (Italia)|PD]], eletto con [[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]]-DS-[[Popolari UDEUR|UDEUR]]-SDI-PRC-[[Federazione dei Verdi|FdV]]-[[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]]-[[Italia dei Valori|IdV]]|Sindaco|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|30 marzo [[2010]]|1º giugno [[2015]]|Vincenzo Strazzullo|PD, eletto con PD-[[Alleanza per l'Italia|ApI]]-IdV-[[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]-[[Unione di Centro (2002)|UdC]]-[[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|1 5 aprilegiugno [[20052015]] |21 30 marzosettembre [[20102020]]|Ciro Bonajuto|PD Danielee Gaetanodal 2019 [[Italia Viva|IV]], eletto con PD-[[PartitoCentro Democratico (Italia)|PDCD]] -FdV-SEL| Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|21 settembre [[2020]]|21 luglio [[2025]]|Ciro Bonajuto|IV, eletto con PD-IV-[[Alternativa Popolare|AP]]-Lista civica-[[Frammentazione della Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|}}
|}}
{{ComuniAmminPrec|22 luglio [[2025]]|''in carica''|Dario Caputo||[[Commissario Prefettizio|Commissario]]|}}
{{ComuniAmminPrec
| 30 marzo [[2010]] | 1º giugno [[2015]] | Vincenzo Strazzullo | PD | Sindaco
|}}
{{ComuniAmminPrec
| 1º giugno [[2015]] | ''in carica'' | Ciro Bonajuto | PD | Sindaco
|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Il comune di Ercolano è gemellato con due città:
 
*{{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Pompano Beach}}<ref>{{Cita web|url=https://comune.ercolano.na.it/ercolano-e-pompano-beach-gemellaggio-nel-segno-della-crescita-economica-e-del-turismo/|titolo=Ercolano e Pompano Beach: gemellaggio nel segno della crescita economica e del turismo|data=2 ottobre 2023}}</ref> dal 2023;
*{{Gemellaggio|Giordania|Umm Qais}}<ref>{{Cita web|url=https://comune.ercolano.na.it/gemellaggio-tra-ercolano-e-gadara-unalleanza-sulle-orme-del-filosofo-filodemo/#:~:text=Arte%20e%20Cultura-,Gemellaggio%20tra%20Ercolano%20e%20G%C3%A0dara%3A%20un'alleanza,sulle%20orme%20del%20filosofo%20Filodemo&text=Un%20gemellaggio%20sulle%20orme%20del,della%20cultura%20e%20dell'archeologia.|titolo=Gemellaggio tra Ercolano e Gàdara: un’alleanza sulle orme del filosofo Filodemo|data=10 ottobre 2024}}</ref> dal 2024.
 
== Sport ==
La tradizione sportiva ercolanese è stata lungamente ancorata a tre squadre cittadine: l'[[Atletico Vesuvio Ercolanese 1924|Ercolanese]] ([[Calcio (sport)|calcio]]), lo Sporting Club Ercolano ([[basket]]) e l'Ercolano Volley ([[pallavolo]]).
 
La squadra di calcio cittadina, l'Ercolanese, ha militato in [[Serie C]] dal 1981 al 1988.
 
Il basket è presente ad Ercolano dal 1980, anno in cui fu fondato lo Sporting Club, di stanza stabile nel campionato regionale di serie D maschile.
 
Forte è anche la tradizione della pallavolo femminile, sport nel quale la compagine ercolanese ha disputato numerosi campionati di Serie B, sfiorando l'approdo in Serie A.
 
Pochi, invece, i campioni sportivi d'origine ercolanese, anche a causa della carenza di strutture sportive, degne di tale nome, sul territorio comunale. Nel calcio, [[Salvatore Matrecano]], [[Antonio Langella]] e [[Ciro Pezzella]], nel [[judo]] [[Antonio Ciano]].
 
Il [[Giro d'Italia]] per quattro volte ha fatto tappa ad Ercolano:
 
* Nel [[Giro d'Italia 1959|1959]]: tappa a cronometro individuale Ercolano - Vesuvio con vincitore il lussemburghese [[Charly Gaul]], poi trionfatore del Giro;
* Nel [[Giro d'Italia 1990|1990]]: arrivo tappa [[Sala Consilina]] - Vesuvio con vincitore lo spagnolo [[Eduardo Chozas]];
* Nel 1990: partenza tappa Ercolano - [[Nola]] con vincitore l'italiano [[Stefano Allocchio (ciclista)|Stefano Allocchio]];
* Nel [[Giro d'Italia 2009|2009]]: arrivo tappa [[Avellino]] - Vesuvio con vincitore lo spagnolo [[Carlos Sastre]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Mario Carotenuto, ''Ercolano attraverso i secoli'', Napoli, 1980.
 
* Mario Carotenuto, ''Da Resina ad Ercolano'', Napoli, 1983.
* C. Celano, '' Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i signori forestieri'' Volume IV, Napoli, 1692
* Mario Carotenuto, ''Ercolano e la sua storia'', Napoli, 1984.
* {{Bibliografia|De Vos, 1982|Arnold De Vos; Mariette De Vos, ''Pompei, Ercolano, Stabia'', Roma, Editori Laterza, 1982. {{NoISBN}}}}
* C. Celano, '' Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i signori forestieri'', volume IV, Napoli, 1692.
* {{Bibliografia|Maiuri, 1998|Amedeo Maiuri; ''Pompei ed Ercolano: fra case e abitanti'', Milano, Giunti Editore, 1998. ISBN 88-09-21395-5}}
* Giovanni D'Angelo, ''Resina da Castellania a Baronia'', Libreria S. Ciro, 1999.
* {{cita libro|autore1=Arnold De Vos|autore2=Mariette De Vos|titolo=Pompei, Ercolano, Stabia|città=Roma|editore=Editori Laterza|anno=1982|cid=De Vos, 1982}}
* Mario Carotenuto, ''Ercolano attraverso i secoli'', Napoli 1980
* Mario[[Salvatore CarotenutoDi Giacomo]], ''DaNuova Resinaguida addi Napoli, Pompei, Ercolano, Stabia, Campi Flegrei, Caserta etc.'', Napoli, 19831923.
* MarioM. CarotenutoGaudio, ''Ercolano e lail suaVesuvio. storiaLuoghi, tradizioni, vicende'', NapoliAssessorato ai Beni Culturali, Ercolano, 19841990.
* Antonio Irlanda, ''Noi, oratoriani di Resina'', Ercolano, 2002.
* [[Salvatore Di Giacomo]], ''Nuova guida di Napoli, Pompei, Ercolano, Stabia, Campi Flegrei, Caserta etc.'', Napoli 1923
* {{cita libro|autore=Amedeo Maiuri|titolo=Pompei ed Ercolano: fra case e abitanti|città=Milano|editore=Giunti Editore|anno=1998|ISBN=88-09-21395-5|cid=Maiuri, 1998}}
* {{cita web|http://www.lalimonaia.pisa.it/news/ercolano.doc.htm|CNR, Bologna, 2000}}
* AntonioC. IrlandaParisi, ''Noi,Monastero oratorianie chiesa di Santa Maria della Consolazione in Resina'', Arti Grafiche San Giorgio, Ercolano, 20021993.
* {{cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Napoli e dintorni|città=Milano|editore=[[Touring Club Italiano|Touring Club Editore]]|anno=2008|ISBN=978-88-365-3893-5|cid=Touring Club Italiano}}
* M. Gaudio, ''Ercolano e il Vesuvio. Luoghi, tradizioni, vicende'', Assessorato ai Beni Culturali, Ercolano, 1990
* Aniello De Rosa, La riscoperta di Ercolano da antiquaria a politica culturale dei Borbone per la gloria del Re, Valtrend Editore, Napoli, 2023
* C. Parisi, ''Monastero e chiesa di Santa Maria della Consolazione in Resina'', Arti Grafiche San Giorgio, Ercolano, 1993
* {{Bibliografia|Touring Club Italiano|Touring Club Italiano, ''Guida d'Italia - Napoli e dintorni'', Milano, [[Touring Club Italiano|Touring Club Editore]], 2008. ISBN 978-88-365-3893-5}}
 
== Voci correlate ==
 
* [[Data dell'eruzione del Vesuvio del 79]]
* [[Scavi archeologici di Ercolano]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{interprogetto|commons=Category:Ercolano}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
* {{cita web | url= http://www.ercolano.unina.it | titolo= Gli scavi archeologici di Ercolano}}
* {{cita web | url= http://www.museomav.com/ | titolo= Sito ufficiale del Museo Archeologico Virtuale}}
* {{cita web | url = http://www.vesuviopark.it/ | titolo = Ente Parco Nazionale del Vesuvio | accesso = 30 gennaio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20040520104652/http://vesuviopark.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url= http://www.ov.ingv.it/ | titolo= Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Vesuviano}}
* {{cita web | url= http://www.villevesuviane.net/ | titolo= Fondazione Ente Ville Vesuviane}}
* {{cita web | url= http://www.vesuviolive.it/ercolano/ | titolo= Ercolano, approfondimento di Vesuviolive.it}}
* {{cita web | url = http://www.vesuviolive.it/cultura/15568-le-ville-vesuviane-dal-xvi-secolo-ai-giorni-nostri/ | titolo = Ville Vesuviane su Vesuviolive.it | accesso = 18 maggio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140517225129/http://www.vesuviolive.it/cultura/15568-le-ville-vesuviane-dal-xvi-secolo-ai-giorni-nostri/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://www.mercatodiresina.it/ | titolo = Sito dei commercianti del mercato | accesso = 28 novembre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120610005249/http://www.mercatodiresina.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=adN9kQI1Uyg/|titolo=Documentario storico sul mercato}}
* {{cita web |url=http://www.lalimonaia.pisa.it/news/ercolano.doc.htm |titolo=CNR, Bologna, 2000 |accesso=16 settembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090404055209/http://www.lalimonaia.pisa.it/news/ercolano.doc.htm |urlmorto=sì}}
* Accademia Ercolanese, su accademiaercolanese.it
 
{{Scavi archeologici di Ercolano}}
{{Parco Nazionale del Vesuvio}}
{{CittàComuni della città metropolitana di Napoli}}
{{Archeologia vesuviana}}
{{Zona rossa del Vesuvio}}
 
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