Felice Momigliano: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 7 aprile
|AnnoMorte = 1924
|NoteMorte = <ref>Questo è il giorno indicato nel ''Dizionario biografico degli italiani'' (Collegamenti esterni). Altre fonti (es. Attilio Iannello, sempre in Collegamenti esterni), indicano il 6 aprile.</ref>
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
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}}
 
== Biografia ==
[[File:Arnaldo Momigliano 2.jpg|thumb|upright=0.5|[[Arnaldo Momigliano]]]]
[[File:Turati.jpg|thumb|upright=0.5|[[Filippo Turati]]]]
[[File:Giuseppemazzini.jpg|thumb|upright=0.5|[[Giuseppe Mazzini]]]]
Felice Momigliano nasce nel 1866 a Mondovì ([[provincia di Cuneo]]) in una famiglia di religione [[Ebraismo|ebraica]], ben integrata e partecipe dei valori del [[Unità d'Italia|nascente stato unitario]]<ref name="Diz_Biografico">Fonte: [[Alessandra Tarquini]], ''Dizionario Biografico degli Italiani'', riferimenti e link in Collegamenti esterni.</ref>,. ilIl padre Salomone aveva preso parte alla [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra d'indipendenza]] e si era distinto nella [[Battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara]]<ref name="Hassine">Fonte: Juliette Hassine, Jacques Misan-Montefiore, Sandra Debenedetti Stow (a cura di), ''Appartenenza e differenza: ebrei d'Italia e letteratura'', capitolo ''Storicismo, storia della storiografia ed ebraismo in Arnoldo Momigliano'' di Giorgio Fubini, pp. 42-61, Firenze, Casa editrice Giuntina, 1988, pp. 42-61. ISBN 88-8057-070-6.</ref>. CuginoZio per parte materna dello scrittore e divulgatore scientifico [[Rinaldo De Benedetti]]<ref>Rinaldo De Benedetti, ''Memorie di Didimo'', Milano, Libri Scheiwiller, 2008, capitolo ''Felice'', pp. 69-72.</ref> (noto anche con lo pseudonimo di ''Didimo''), e cugino dello storico e docente [[Arnaldo Momigliano]]<ref name="Diz_Biografico"/>, divenutoFelice, divenuto sin da bambino, orfano della madre, Felice vive con la nonna materna e il padre<ref name="Diz_Biografico"/>. Dopo la maturità liceale, nel 1885 si iscrive all'[[Università di Torino]] e nel 1887 frequenta per un solo anno la [[Scuola Normale Superiore di Pisa]]. Nel 1889 si laurea in [[Letteratura|Lettere]] e due anni più tardi, nel 1891, nello stesso ateneo piemontese, in [[Filosofia]]<ref name="Diz_Biografico"/>. Dopo la laurea insegna in numerosi licei italiani tra cui quelli di [[Prato (Italia)|Prato]], [[Genova]], [[Ivrea]], [[Voghera]], [[Vigevano]], [[Udine]] e al [[Liceo classico Vincenzo Gioberti|liceo Gioberti]] di [[Torino]]<ref name="Diz_Biografico"/>.
 
Nel 1893 a Mondovì fonda il primo circolo operaio cittadino e l'anno successivo entra nel comitato direttivo monregalese del [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]]<ref name="Diz_Biografico"/>. Il suo impegno politico non sfugge al controllo della polizia dei governi [[Francesco Crispi|Crispi]]: giudicato un sovversivo, pericoloso per l'ordine pubblico, viene inviato per un mese al confino di [[Sanremo]] e poi ancora, nel 1895, coattivamente trasferito a [[Tempio Pausania]] in [[Sardegna]]<ref name="Diz_Biografico"/>.
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Trasferito come insegnante di filosofia a [[Udine]] nel 1900, nel 1902 riceve l'incarico di dirigere l'archivio e la locale [[Biblioteca civica Vincenzo Joppi|biblioteca]]. In questa città tiene alcune conferenze sui maggiori protagonisti del [[Risorgimento italiano|Risorgimento nazionale]] e, consolidato il suo orientamento [[Repubblicanesimo|repubblicano]], inizia lo studio del pensiero [[Giuseppe Mazzini|mazziniano]]<ref name="Diz_Biografico"/>.
 
Ottenuta la libera docenza all'Università di Torino, nel 1914 inizia l'insegnamento di [[psicologia]], [[logica]] e [[morale]] all'Istituto Superiore di Magistero di Roma<ref>Gli Istituti Superiori Femminili di Magistero, con sede a Roma e Firenze, furono creati con la legge del 25 giugno 1882, n. 896. La [[riforma Gentile]] successivamente ne modificò struttura e funzioni: fu eliminato l'attributo "femminile" e gli fu riconosciuto un grado universitario. Vedi: [http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=28342 Università degli studi di Firenze. Facoltà di magistero, in SIUSA Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche.]</ref>. L'esperienza non è del tutto positiva: il Magistero non gli appare in grado di fornire una preparazione adeguata ai futuri insegnanti <ref name="Diz_Biografico"/>. Nella capitale, nel [[primo dopoguerra]], sarà poi nominato, grazie alla sua fama di studioso del patriota [[Genova|genovese]], rettore dell'[[Università mazziniana]]<ref>''Appartenenza e differenza: ebrei d'Italia e letteratura'', a cura di Juliette Hassine, Jacques Misan-Montefiore, Sandra Debenedetti Stow, Firenze, Giuntina, 1998, p. 47, ISBN 88-8057-070-6.</ref><ref>L'Università mazziniana fu fondata a Roma il 22 giugno 1920 su iniziativa del Partito mazziniano e di alcune personalità quali [[Francesco Penna Mormina]], [[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]], [[Ettore Ferrari]] e altri. Vedi: Giovanni Schininà, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-mormina-penna_res-547fb0ea-a2b9-11e2-9d1b-00271042e8d9_(Dizionario_BiograficoDizionario-Biografico)/ MORMINA PENNA, Francesco]» in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.</ref>.
 
Nel 1914, dopo l'[[attentato di Sarajevo]], all'approssimarsi della [[prima guerra mondiale]], Momigliano manifesta il suo orientamento favorevole all'[[Interventismo|intervento]] dell'Italia nel conflitto<ref name="Diz_Biografico"/>. Considera l'intervento una prosecuzione delle battaglie risorgimentali e vede, inoltre, nella partecipazione degli ebrei alle rispettive guerre nazionali un modo ''«per tagliare le ali all'uccellaccio dell'antisemitismo»''<ref name="Diz_Biografico"/><ref>Vedi: Alberto Cavaglion, ''[[#Bibliografia|op. cit.]]'', p. 173.</ref>.<br />
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==Momigliano e l'ebraismo==
[[File:Antica sinagoga di livorno.jpg|thumb|left|upright=1.2|[[Sinagoga vecchia di Livorno|La vecchia sinagoga di Livorno]]. L'edificio, devastato dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]], fu poi demolito]]
{{Doppia immagine verticale|right|Alfred Loisy.jpg|George Tyrrell (1861-1909).jpg|110|[[Alfred Loisy]]|[[George Tyrrell]]}}
Felice, nipote di Marco Momigliano, rabbino capo di Bologna<ref name="Diz_Biografico"/>, riceve un'educazione conforme ai valori religiosi famigliari, ma integrata, sin dai primi anni, con lo studio di materie quali letteratura storia e filosofia<ref name="Diz_Biografico"/>. Anche la sua adesione al movimento socialista avviene senza aderire a concezioni puramente materialistiche ma cercando di coniugare le nuove aspirazioni sociali con tradizioni nazionali e valori etici quali quelli presenti nel pensiero ebraico<ref name="Diz_Biografico"/>.
 
[[File:Alfred Loisy.jpg|upright=0.5|thumb|[[Alfred Loisy]]]]
Coerentemente con queste idee, collabora con ''Coenobium'', una rivista di [[Lugano]], fondata da [[Enrico Bignami]] e [[Arcangelo Ghisleri]] che intende promuovere una politica fondata su principi etici<ref name="Diz_Biografico"/>, e che ospita gli scritti di alcuni tra i maggiori esponenti del [[Modernismo teologico|modernismo cattolico]] quali [[Alfred Loisy]] e [[George Tyrrell]]<ref>Laura Demofonti, ''La riforma nell'Italia del primo Novecento. Gruppi e riviste di ispirazione evangelica'', Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2003, ISBN 88-8498-153-0, p. 73 ([http://books.google.it/books?id=CPqtZrRa4MsC&pg=PA73&dq=coenobium+rivista+Momigliano&hl=it&sa=X&ei=0dTwU9qmPIGk4gT37IFw&ved=0CCsQ6AEwAg#v=onepage&q=coenobium%20rivista%20Momigliano&f=false Google Libri]).</ref>.
 
Nel 1912 interviene, senza successo, per introdurre nel libro di preghiere della [[Preghiera ebraica|liturgia israelitica]] elementi di universalismo che superassero l'[[etnocentrismo]] tradizionale<ref name="Diz_Biografico"/>.
 
Un altro episodio che testimonia il modernismo ebraico di Momigliano si ebbe, nello stesso anno, quando prendeprese posizione contro il tradizionalismo ortodosso, in un caso che aveva sollevato l'interesse della comunità ebraica nazionale: il rifiuto di un rabbino di [[Livorno]] di celebrare il matrimonio religioso di una ragazza, con avi illegittimi, con un giovane correligionario di discendenza legittima. Il tribunale civile della città toscana, alla quale la ragazza si era rivolta, non accolse il ricorso, ritenendo conforme alla legge l'impedimento sollevato dal rabbino<ref name="Diz_Biografico"/>.
 
==Il ''necrologio'' di padre Gemelli==
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{{Citazione|''Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il Rettore dell'Università Mazziniana. Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo''.}}
 
L'intervento del Gemelli creò sconcerto e non solo tra i suoi lettori, tanto che l'autore, quattro mesi dopo, nella medesima rivista,<ref>''Vita e pensiero'', X, 12 (1924), p. 723.</ref> riconobbe il suo errore, e volle precisare che il suo scritto:<ref name="Calimani"/>
{{Citazione|''non fu ispirato da odio antisemitico [...] ogni giorno, come deve fare ogni buon cristiano, prego per la conversione degli ebrei''.}}
 
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* ''Un secolo di filosofia nel regno di Napoli'', Roma, Cooperativa Poligrafica Editrice, 1904.
* ''Giuseppe Mazzini e le idealità moderne'', Milano, Libreria editrice lombarda, 1905.
*''L'Epistolario di un Apostolo,'' in ''Nuova Antologia,'' 1 Giugno 1905'', Estratto''
* ''L'arte nella mente di Giuseppe Mazzini. Conferenza tenuta il 18 giugno 1905 nell'aula magna dell'Università di Genova'', Genova, Libreria Nuova Federico Chiesa, 1906.
* ''Il maestro del positivismo italiano: Roberto Ardigò'', Roma, Nuova Antologia, 1907.
* ''Paolo Veneto e le correnti del pensiero religioso e filosofico nel suo tempo. Contributo alla storia della filosofia del secolo XV'', Torino, Fratelli Bocca, 1907.
* ''L' insegnamento della filosofia e la scuola di cultura umana'', Lugano, Casa Editrice del "Coenobium", 1908.
* ''La pace e la questione sociale. Saggi di etica sociale'', Udine, Tip. sociale editrice, 1908.
*''Giuseppe Mazzini e la letteratura tedesca'', in ''Rivista di Letteratura Tedesca'', Firenze 1908, ''Estratto.''
* ''Leone Tolstoi'', Modena, Formiggini, 1911.
* ''Giuseppe Mazzini e la guerra europea'', Milano, Società editoriale italiana, 1916.
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* [[Agostino Gemelli]], ''Il suicidio di Felice Momigliano'', in «Vita e pensiero», X, XV, 1925.
* [[Alberto Cavaglion]], ''Felice Momigliano (1866-1924). Una biografia'', Bologna, Il Mulino, 1988. ISBN 88-15-01905-7.
* [[Rinaldo De Benedetti]], ''Memorie di Didimo'', Libri Scheiwiller, Milano 2008, capitolo "Felice", p.&nbsp;69.
 
==Voci correlate==
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* [[Modernismo teologico]]
 
== Altri progetti ==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
* Alessandra Tarquini, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/felice-momigliano_(Dizionario-Biografico)/ MOMIGLIANO, Felice]» in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 75, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011. <small>URL acceduto il 3 agosto 2014.</small>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Attilio Ianniello, ''[http://www.margutte.com/?p=5352 Felice Momigliano, tra profetismo e socialismo mazziniano]'' in "Margutte. Non-rivista online di letteratura e altro". <small>URL acceduto il 3 agosto 2014.</small>
* ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1168_01_1924_0085_0003_17218225/anews,true/ Il suicidio del prof. F. Momigliano a Roma]'' articolo del quotidiano ''La Stampa'', 8 aprile 1924, p.&nbsp;3. Archivio storico. <small>URL acceduto l'8 agosto 2014.</small>
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[[Categoria:Ebrei italiani]]
[[Categoria:StoriciMorti suicidiper suicidio]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]