Letteratura vittoriana: differenze tra le versioni

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{{torna a|Letteratura inglese|Inghilterra vittoriana}}
{{torna a|Letteratura inglese|Età vittoriana}}
[[Immagine:Queen Victoria bw.jpg|thumb|La [[Regina Vittoria]] in una foto in bianco e nero]]
[[File:Queen Victoria bw.jpg|thumb|La [[Regina Vittoria]] in una foto in bianco e nero]]
La '''letteratura vittoriana''' è la [[letteratura britannica]] nel periodo di regno della [[regina Vittoria]] (1837-1901).
 
La '''letteratura vittoriana''' è laNel [[letteratura]]Regno delUnito periododi compresoGran nelBretagna regno della [[Vittoria dele Irlanda|Regno Unito|Regina Vittoria]], ([[1837]]-[[1901]]). L'epoca delll'[[Inghilterraetà vittoriana]] fu caratterizzata nella sua prima metà (fino al [[1860]] circa) dalla [[rivoluzione industriale]], e nella seconda (pressappoco fino al [[1900]]) dall'espansione [[colonialismoImpero britannico|espansione coloniale]] [[Inghilterra|inglese]], frutto degli investimenti nel settore mercantile dei [[capitalismo|capitali]] accumulati dall'attività [[manifattura|manifatturiera]] tessile.
 
==Panorama dell'era vittoriana==
===La prima metà===
[[File:Alfred Lord Tennyson 1869.jpg|thumb|[[Alfred Tennyson]], [[Poeta Laureato]]]]
Se l'[[Inghilterra vittoriana|età vittoriana]] è stata esaltata per le sue grandi innovazioni [[scienza|scientifiche]] e [[tecnologia|tecnologiche]] quali la [[ferrovia]], la propulsione ad [[elica]], l'[[illuminazione a gas]] e il [[telegrafo]] ([[1844]]), la maggior parte della critica posteriore e attuale ha ravvisato in essa, a torto o a ragione, una mancanza di profondità [[arte|artistica]] e di impegno [[società (sociologia)|sociale]] tra gli intellettuali, accusati spesso di conformismo e superficialità: i critici più severi hanno fatto nomi significativi quali [[Charles Dickens]], [[William Makepeace Thackeray]] ([[1811]]-[[1863]]), [[Anthony Trollope]] ([[1815]]-[[1888]]) e, [[Benjamin Disraeli]] e [[Robert Louis Stevenson]].
 
===La seconda metà===
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==Dati storico-sociali==
===Fine di un'epoca===
La fine del [[romanticismo]] etico (1798-1832), immerso nella freschezza della [[natura]] e alimentato dai desideri libertari della [[Rivoluzione Francesefrancese]], subisce un brusco arresto quando i maggiori capofila del movimento (come [[Percy Bysshe Shelley]], [[George Byron]], [[John Keats]]) muoiono nella prima giovinezza: fa quindi il suo ingresso la [[Rivoluzione Industriale]], fonte di ricchezza per il paese ma anche di forti ingiustizie sociali ed economiche a cui il [[First Reform Bill]] ([[1832]]) e i successivi cercano di fare fronte. Nei primi anni dell'[[Ottocento]], non a caso, cambia il significato di [[arte]] e [[cultura]]. Se la prima era sinonimo di mestiere e il pittore era considerato un artigiano, ''culture'' (it. coltura agricola) assume anche il significato di attività intellettuale. La comparsa dell'industria (non più intesa come artigianato) determina dunque una separazione tra intelletto e materia: ciò che è meccanico non è più considerato creativo e per arte si intende solo l'attività dell'intellettuale. Il romanticismo si contrappone ideologicamente a tutto ciò che vuol dire produzione di massa, ed è proprio ora che nascono i concetti di ''originale'' e di ''genio'' così come li intendiamo oggi: in un certo senso questo accade in quanto il letterato si identifica in quanto ''diverso'' dalla propria società, la società dei consumi dalla quale si sente isolato ma da cui dipende economicamente.
 
===Restaurazione e riforme===
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===Il vapore===
[[ImmagineFile:Steam engine in action.gif|thumb|upright=1.4|Funzionamento del motore al vapore]]
 
I [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] delle [[Motore a vapore|macchine a vapore]] consentono il miracolo tecnologico ed economico del secolo: il primo [[ferrovia|tratto ferroviario]] sperimentale viene inaugurato nel 1825 da Stephenson, mentre i [[nave a vapore|battelli a vapore]], a cui lo [[statunitense]] [[Robert Fulton|Fulton]] aggiunge la propulsione ad [[elica]] nel [[1838]], velocizzano rapidamente trasporti e produzione.
 
<!--[[ImmagineFile:Dore_London.JPG|thumb|400px|Veduta dal treno della Londra industriale del 1870 in un'incisione di Gustave Doré]]-->[[ImmagineFile:GWR broad gauge locomotives.jpg|thumb|upright=1.4|Una locomotiva della Great Western Railway, fotografata nel 1892 poco dopo il suo ultimo viaggio]]
 
===Divisioni di classe===
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===L'Oxford Movement===
{{vedi anche|Movimento di Oxford}}
A fianco della [[chiesa (istituzionecomunità)|chiesa]] ufficiale si diffondono però numerose confessioni [[Vangelo|evangeliche]] alternative e crescono quelle non-conformiste come i [[quaccheri]] e i [[chiesa metodista|metodisti]]: il disagio di questa crisi spirituale e la secolarizzazione della società spacca la stessa [[comunità]] ecclesiale dall'interno determinando la nascita verso la metà del secolo dell'[[Movimento di Oxford|Oxford Movement]]. Predicando il ritorno nostalgico al [[cattolicesimo]] [[medioevo|medievale]] esso produce in effetti la defezione di una piccola ma influente élite del clero [[Chiesa anglicana|anglicano]] verso il cattolicesimo romano o il ripiegamento su posizioni ad esso vicine (destando grande scandalo nell'alta e media [[borghesia]]).
 
===I preraffaelliti===
{{vedi anche|pittura vittoriana}}
Nel campo dell'[[arte]], questo desiderio di ritorno al passato è animato da nostalgie [[romanticismo|romantiche]]: si fanno strada i [[Preraffaelliti]] che vagheggiano un ritorno al medioevo trasfigurato in tele che ritraggono i personaggi mitici dei racconti di [[Thomas Malory|Malory]] (il [[Materia di Britannia|ciclo arturiano]]). [[ImmagineFile:William Morris 001.jpg|thumb|left|Dal ciclo di Malory: la [[Ginevra (ciclo arturiano)|Regina Ginevra]] in una raffigurazione di [[William Morris]]]]
In [[architettura]] il loro gusto pende decisamente verso il [[gotico]]: [[John Ruskin]] ([[1819]]-[[1900]]), considerato l'ispiratore del gruppo (il cui capofila fu però [[Dante Gabriel Rossetti]]), scrive [[Le pietre di Venezia]] (''Stones of Venice''), ove sottolinea l'importanza di una pianificazione urbana in armonia con la natura e la tradizione e soprattutto concepita a misura d'uomo.[[ImmagineFile:Sir John Everett Millais 003.jpg|thumb|upright=1.8|Sir [[John Everett Millais]], ''Ophelia'' (dall'''[[Amleto]]'' di [[William Shakespeare|Shakespeare]])]]
 
===L'utilitarismo===
{{vedi anche|utilitarismo}}
[[John Stuart Mill]] e [[Jeremy Bentham]] sono al contrario i maggior sostenitori dell'utilitarismo assieme a [[Thomas Robert Malthus]], [[matematica|matematico]] che studia le [[Curva (matematica)|curve]] [[demografia|demografiche]]: questi propone la [[pianificazione delle nascite]] allo scopo di garantire il benessere sociale e l'ordine [[politica|politico]]. Si diffonde l'idea che utilità sia sinonimo di benessere e il benessere coincida con il bene: l'uomo medio vittoriano è un inguaribile ottimista, convinto che la tecnologia sia in grado di risolvere tutti i problemi umani, materiali e [[spiritoSpirito (filosofia)|spirituali]]. L'orgoglio nazionale inglese raggiunge le sue massime vette con la conquista dell'[[India]] ma il primato coloniale è, non per caso, il prodotto delle conquiste scientifiche del secolo.
 
==La letteratura e il letterato vittoriano==
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[[File:Harriet Beecher Stowe by Francis Holl.JPG|thumb|[[Harriet Beecher Stowe]], che scrisse dell'Inghilterra vittoriana al di fuori del paese]]
 
Periodo che vede da un lato prosperità e progresso (con l'invenzione del telefono, del telegrafo, delle fotografie ecc.), dall'altro grave povertà, disagi e profonda ingiustizia, per le classi più disagiate, creando un binomio tra conformismo etico, filantropia, moralismo e corruzione, ricerca di denaro, avidità e che separava la vita privata dal più generale comportamento pubblico.<br />
Dato anche il carattere di transizione dell'età vittoriana, per molti critici è un ponte tra Romanticismo etico e modernismo. Oltre alle opere di Dickens, dobbiamo accennare a romanzieri quali [[Benjamin Disraeli|Disraeli]], [[William Makepeace Thackeray|Thackeray]], le [[sorelle Brontë]], e [[Anthony Trollope|Trollope]] per l'influsso del [[Naturalismo (letteratura)|naturalismo]] e del [[positivismo]]: quest'ultimo fu autore di bozzetti realistici ma non privi di satira di personaggi del [[sacerdozio|clero]] anglicano. In ogni caso, proprio per il fatto di essere un periodo affascinato dalla scienza, la [[poesia]] ricopre un ruolo minore. Anche la prosa satirica sembra rinunciare alla verve mordace e trasgressiva che l'[[anarchia]] romantica aveva ereditato dai romanzieri settecenteschi ([[Jonathan Swift]], [[Henry Fielding]], [[Daniel Defoe]]).
 
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===La censura letteraria===
Le trame dei [[romanzo|romanzi]] sono per lo più a lieto fine e comunque esplicitamente edificanti. In quell'epoca apparve perfino un rifacimento delle opere di [[William Shakespeare|Shakespeare]], epurato delle scene di [[erotismo]] e [[violenza]] quali si possono leggere anche in [[Romeo e Giulietta]]: opportunamente riviste le opere diventarono favole piacevoli da leggere anche ai bambini. Tacciono così anche gli antichi e pure modernissimi [[Età elisabettiana|elisabettiani]] che avevano ispirato fino a pochi anni prima tanta [[letteratura]] e [[poesia]] deldei primi “anni ruggenti” del movimento romantico.
 
===Tabù vittoriani===
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===Significato del compromesso vittoriano===
Il compromesso vittoriano sarebbe emerso così da un tacito patto tra classi alte e basse: un minimo contributo verso gli indigenti in cambio del loro appoggio all'establishmentistituzione che continuerà così a conservare molti degli antichi privilegi di casta. Non mancano però risvolti positivi: il [[volontariato]] femminile si diffonde a macchia d'olio e con questo molte professioni, alcune delle quali considerate fino a quel tempo appannaggio del “sesso forte”. Esse diventano istitutrici, infermiere, ma anche professori e dottori: [[Florence Nightingale]] fu la prima donna medico (1858), e la voglia di [[emancipazione]] economica e intellettuale è già rivelata da eroine del calibro di [[Charlotte Brontë]] e nelle androgine figure femminili di Trollope - più intelligenti che belle - ritratte finalmente secondo il punto di vista femminile della donna emancipata che rifiuta di fare da sfondo, ma desidera un ruolo di primo piano nella società. [[George Eliot]] ([[1819]]-[[1880]]), alias Mary Ann Evans scrive sotto pseudonimo maschile perché non vuole che le sue opere vengano giudicate in quanto opera di una donna, e ha un successo senza precedenti (si pensi ad opere come The ''Mill on the Floss'').
 
===Il neogotico e l'orrore domestico===
[[ImmagineFile:Edgar Allan Poe 1848.jpg|thumb|upright=0.7|[[Edgar Allan Poe]], pioniere del thriller e del giallo]]
 
Per quanto spesso di superficie, il romanticismo vittoriano vede il passaggio dal [[gotico]] settecentesco in cui risaltano il [[soprannaturale]] e l'[[orrore]] fisico al gotico moderno in cui l'orrore è più psicologico che reale: allontanatosi dai [[castello|castelli]] medievali esso incarna infatti le nevrosi dell'età industriale e il disorientamento della civiltà moderna. [[Edgar Allan Poe]] è un pioniere in questo senso, ma si spinge ancora più avanti sviluppando il thriller e quindi il romanzo poliziesco, genere destinati a fare tanta fortuna con [[Arthur Conan Doyle]].
 
===Il Crystal Palace (1851)===
[[Immagine:Delamotte-Crystal.png|thumb|Il [[Crystal Palace (Londra)|Crystal Palace]] dall'interno (1851)]]
 
{{Vedi anche|Crystal Palace (palazzo)}}
[[File:Delamotte-Crystal.png|thumb|Il [[Crystal Palace (palazzo)|Crystal Palace]] dall'interno (1851)]]
 
L'uomo vittoriano dall'apparenza rassicurante e paternalista, padre ideale di famiglia, soldato eroico in tanti bozzetti di genere ma in fondo turbato da incertezze e inquietudini. Disorientamento comprensibile, proprio nel momento in cui per la prima volta, la scienza sembra scardinare l'esistenza di una presenza [[provvidenza|provvidenziale]] nel mondo.
 
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La seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] si alimenta prevalentemente dei frutti delle conquiste coloniali, il cui aspetto brutale è denunciato da un lupo di mare [[Polonia|polacco]] naturalizzato inglese, [[Joseph Conrad]] in romanzi come ''[[Cuore di tenebra]]'', ambientato nel cuore dell'[[Africa]] nera: emblematica è la fine di Kurtz, il mercante-armatore senza scrupoli che scompare misteriosamente nella [[giungla]] per essere "conquistato" egli stesso dal suo fascino, diventando un feroce uomo tribale. Altri personaggi nei romanzi di Conrad subiscono altrettanto drammatiche trasformazioni o periscono durante le loro esplorazioni: il contatto con la natura esotica che il palazzo di vetro vittoriano aveva vanamente creduto di addomesticare e "contenere" si dimostra invece fatale per l'uomo bianco.
 
La reazione antivittoriana, come sono definiti gli ultimi anni dell'epoca, vede una progressiva distruzione del mito delle ''magnifiche sorti e progressive'' con il salto dell'uomo moderno in un buio di incertezze da cui emergono i fantasmi repressi dell'[[inconscio]]. Più prosaicoprosaica ma non meno significativa è l'opera di [[Thomas Hardy]] ([[1840]]-[[1928]]), che racconta con amarezza la storia di una povera ragazza sedotta e abbandonata (''Tess dei d'Urbervilles''): nel narratore non si smorza la critica feroce verso una società dalla doppia faccia, fatta di due pesi e due misure per ceti sociali diversi. Non vi è alcuna consolazione alla fine della storia.
 
Tess, una giovane ragazza innamoratasi perdutamente di un uomo è sedotta e abbandonata, diventando così lei paria della società, e il suo destino di capro espiatorio si realizza appieno solo alla fine, quando viene impiccata per avere ucciso il suo seduttore: non vi è più la fiducia che l'uomo sia artefice del proprio destino, ma solo vittima, e il romanzo è una tragedia dai toni cupi in cui si coglie l'eco degli antichi drammi greci.
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{{vedi anche|evoluzionismo}}
L'''[[Origine delle specie]]'' di [[Charles Darwin]] ([[1859]]) mette ulteriormente in crisi le certezze vittoriane facendo leva proprio sulla scienza, fino ad allora considerata punto di forza di quella civiltà. Fondatore della teoria dell'[[evoluzione|evoluzionismo]] per [[selezione naturale]], egli sostenne, sulla base di osservazioni su [[flora]] e [[fauna]] da lui effettuate durante un viaggio intorno al mondo, come l'uomo fosse disceso dai [[primates|primati]], e trovò nello scrittore [[Thomas Henry Huxley]] ([[1825]]-[[1895]]) il suo maggiore divulgatore. Pur non intendendo dire che gli antenati diretti del genere umano fossero le [[scimmia|scimmie]], il modo semplicistico con cui vennero divulgate le sue scoperte determinò allarmismi e indignazione.
[[ImmagineFile:Editorial cartoon depicting Charles Darwin as an ape (1871).jpg|thumb|Caricatura di [[Charles Darwin|Darwin]], teorico dell'evoluzionismo ritratto qui come una scimmia]]
 
Al dì là di ogni equivoco, la vicinanza genetica con gli scimpanzé disturbava (e disturba) non pochi: l'uomo è dunque un animale? E se sì, può ricadere nei suoi primitivi istinti bestiali? Le stime dei [[geologia|geologi]] contraddicevano anche i calcoli dei [[teologia|teologi]] basate sulla genealogia di [[Adamo]]: in base a questi calcoli il mondo iniziava circa 4000 anni fa. Ma quando la cifra (secondo le stime conservative di allora) risultò moltiplicata di parecchie decine di migliaia, l'effetto fu scioccante.
 
[[Robert Louis Stevenson|Stevenson]], appassionato lettore di [[Charles Dickens|Dickens]] e dei suoi ''[[Libri di Natale]]'' (''The Christmas Books'') scriverà in questa temperie ''[[Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde]]'', moderno ''[[LetteraturaGiallo gialla(genere)#Thriller|thriller]]'' [[fantascienza|fantascientifico]] in cui un tranquillo e bonario dottore, bevendo una pozione da lui creata, riesce a regredire a uno stato preumano: l'ominide, Mr. Hyde, libera i suoi feroci istinti bestiali al tramonto per tornare ad essere Jekyll di giorno. Ma Jekyll e Hyde sono la stessa persona, l'uno sente in sé la presenza dell'altro e vorrebbe liberarsene. Jekyll è tormentato dagli omicidi di Hyde di cui si sente responsabile, Hyde si sente imprigionato nel vecchio corpo del dottore e desidera la libertà: è la dissociazione dell'io, la perdita di identità dell'uomo, animale e persona, inconscio e ragione, pulsione e intelletto divisi e in conflitto tra loro.
 
Anche [[Herbert George Wells]] ([[1866]]-[[1946]]) scrive racconti di [[fantascienza]] in cui, come in Stevenson, si concretizzano i timori regressivi dei vittoriani: in ''[[La macchina del tempo (romanzo)|La macchina del tempo]]'' (''The Time Machine''), per esempio, ci si chiede se la specie umana possa regredire, estinguersi o ricadere allo stato bruto sotto l'effetto della selezione naturale. Costruita una [[macchina del tempo]], la leva dei comandi si incastra accidentalmente sull'800.000 d.C., sbalzando il suo costruttore quasi un milione di anni nel [[futuro]].
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===L'estetismo e il decadentismo===
[[Immagine:Oscar Wilde.jpeg|thumb|upright=0.7|[[Oscar Wilde]]]]
 
{{vedi anche|estetismo|decadentismo}}
[[File:Oscar Wilde by Sarony 1882 01.jpg|thumb|upright=0.7|[[Oscar Wilde]]]]
 
Il [[decadentismo]] e l'[[estetismo]] trovano un eloquente interprete in [[Oscar Wilde]] ([[1854]]-[[1900]]), autore del celeberrimo romanzo ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'', continuatore delle teorie pre-estetistiche di [[John Keats]] e strenuo difensore del principio dell'"Arte per l'Arte!" (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''Art for Art's sake!''), non più asservita alla [[morale]] o alle ideologie. L'arte ha valore anche soltanto perché è bella e dà piacere alla vista, prescindendo dal soggetto ritratto. A questo distacco dai codici sociali e morali fa da contraltare la [[psicoanalisi]], che cerca di esorcizzare i nuovi [[fantasma|fantasmi]] dell'era moderna: desideri inconfessabili e paure represse vengono finalmente alla luce sul lettino dello [[psicoanalisi|psicoanalista]].
 
===La crisi del sogno nazionalistico===
{{vedi anche|nazionalismo}}
Conseguenze di questa crisi che coinvolge il [[Cristianesimo]] ma anche la società [[Laicità|laica]] si possono ravvisare nel tentativo di riaffermare la superiorità umana in senso nazionalistico e militare: il culto del [[Oltreuomo|superuomo]] di [[Thomas Carlyle]] ([[1795]]-[[1881]])<ref>[[Mario Praz]], ''La crisi dell'[[eroe]] nel romanzo vittoriano'', G. C. Sansoni, 1952.</ref> anticipa le teorie novecentesche di [[Friedrich Nietzsche]] e del drammaturgo [[Socialismo|socialista]] [[George Bernard Shaw]] ([[1856]]-[[1950]]), destinate ad essere strumentalizzate dal [[Fascismo]], dal [[Franchismo]] e dal [[Nazismo]].
 
===Crisi del mito scientifico: magia e spiritismo===
{{vedi anche|spiritismo}}
La temibile potenza del vapore perde impeto nel crepuscolo del secolo, dominato dal [[decadentismo]] in cui vibrano più dimesse le note di una poesia [[malinconia|malinconica]] su cui incombe un profondo senso di stanchezza: il mistero e l'ineffabile pervadono la poesia ma anche la vita, in cui oggetti, animali eventi non sono descritti per quello che sono ma per i significati arcani che racchiudono in sé che la scienza non può penetrare: lo [[spiritismo]] attira molte persone soprattutto a partire dagli anni '80. È in un'atmosfera dimessa che si spegne un secolo: l'Imperatrice muore appena un anno dopo ([[1901]]).
 
==Bibliografia utilizzata==
===Testi===
*Thomas Hardy, ''Tess dei d'Urbervilles''. Milano, Rizzoli, 1979.
*Sir Arthur Conan Doyle, ''The Best of Sherlock Holmes''. Hertfordshire, Wordsworth classics, 1998.
*R.L. Stevenson, ''Lo Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde''. Milano, Rizzoli, 1952.
*R.L. Stevenson, ''Dr. Jekyll and Mr. Hyde''. Harmondsworth, Penguin, 1979.
*Charlotte Bronte, Jane eyre. ''Harmondsworth'', Penguin, 1966.
*H.G. Wells, ''The Time Machine''. London, Everyman, 2001.
*E.A. Poe, ''Tales of Mystery and Imagination''. Hertfordshire, Wordsworth Classics, 1993
*E.A. Poe, ''Racconti''. Milano, Garzanti, 1972.
*A. Trollope, ''The Warden''. Harmondsworth, Penguin, 1984.
*J.H. Newman, ''Loss and Gain''. Oxford, Oxford University Press, 1986.
 
===Critica===
*Walter Allen, ''The English Novel''. Harmondsworth, Penguin, 1954.
*Chris Baldick, ''In Frankenstein's Shadow. Myth, Monstrosity, and Nineteenth-Century Writing''. Oxford and New York, Oxford University Press/Clarendon Press, 1990.
*Mirella Billi, ''Il gotico inglese''. Bologna, Il Mulino, 1986.
*Jerome H. Buckley, ''The Victorian Temper''. London, Frank Cass, 1966.
*Anthony Burgess, ''English Literature''. Burnt Mills, Longman, 1958.
*Mariaconcetta Costantini, ''Poesia e sovversione. Christina Rossetti, Gerard Manley Hopkins''. Pescara, Edizioni Campus, 2000.
*Walter H. Houghton, ''The Victorian Frame of Mind 1830-1870''. New Haven and London, Yale University Press, 1957.
*Renzo D'Agnillo, ''The Poetry of Matthew Arnold''. Roma, Aracne, 2005.
*De Logu, Pietro, ''La narrativa di George Eliot'', Adriatica, Bari, 1969.
*De Logu, Pietro, ''La poetica e la poesia di Matthew Arnold'', Di Stefano, Genova, 1961.
*De Logu, Pietro, ''Poesia vittoriana'', ESI, Napoli, 1964.
*Robert Douglas-Fairhurst, ''Victorian Afterlives. The Shaping of Influence in Nineteenth-Century Literature''. Oxford, Oxford University Press, 2002.
*Francesco Marroni, ''Disarmonie vittoriane. Rivisitazioni del canone della narrativa inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2002.
*Francesco Marroni, ''Miti e mondi vittoriani. La cultura inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2004.
*Francesco Marroni, ''Spettri senza nome. Modelli epistemici e narrativa vittoriana''. Roma, Carocci, 2007.
*Michela Marroni, ''John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia''. Roma, Aracne, 2007.
*Franco Marucci, ''Il Vittorianesimo''. Bologna, Il Mulino, 1991.
*Paola Partenza, "Alfred Tennyson e la poesia del dubbio". Bari, Adriatica, 2002, 2012.
*Mario Praz. ''Storia della letteratura inglese''. Firenze, Sansoni, 1979.
*Marcella Romeo, ''Ologrammi e stereotipi coloniali nell'opera di Harriet Martineau''. Pescara, [[Edizioni Tracce]], 2006.
*Eleonora Sasso, ''William Morris tra utopia e medievalismo''. Roma, Aracne, 2007.
*Emma Sdegno, ''Saggi su Ruskin''. Venezia, Cafoscarina, 2004.
* Miriam Sette, ''George Eliot: il corpo della passione. Aspetti della corporeità nella narrativa dell'ultima fase'',Pescara, Campus, 2004.
*Anna Enrichetta Soccio, ''George Meredith: romanzo e sperimentazione''. Pescara, Edizioni Campus, 2001.
*Saverio Tomaiuolo, ''Tennyson e il senso del narrare''. Pescara, Edizioni Tracce, 2003.
*Raymond Williams, ''Culture and Society''. Harmondsworth, Penguin, 1958.
*Raymond Williams, ''The English Novel from Dickens to Lawrence''. London, Chatto and Windus, 1971.
*Raymond Williams, ''The Country and the City''. London, Chatto and Windus, 1973.
 
==Voci correlate==
;Letteratura
*[[Età vittoriana]]
*[[Romanticismo]]
 
;Scrittori vittoriani
{{MultiColColonne}}
*[[Sorelle Brontë]]
*[[Robert Browning]]
Riga 193 ⟶ 147:
*[[Alfred Douglas]]
*[[Arthur Conan Doyle]]
{{Colonne spezza}}
*[[George Eliot]]
{{ColBreak}}
*[[Elizabeth Gaskell]]
*[[George Gissing]]
*[[Lionel Johnson]]
*[[Thomas Hardy]]
*[[William Ernest Henley]]
*[[Alfred Edward Housman]]
*[[William Henry Giles Kingston]]
*[[Rudyard Kipling]]
*[[Constance Lloyd|Constance Lloyd Wilde]]
*[[Walter Pater]]
*[[Edgar Allan Poe]]
*[[Robert Ross]]
{{Colonne spezza}}
*[[Dante Gabriel Rossetti]]
*[[John Ruskin]]
{{ColBreak}}
*[[George Bernard Shaw]]
*[[Robert Sherard]]
*[[Elizabeth Siddal]]
*[[Robert Louis Stevenson]]
*[[Algernon Swinburne]]
*[[Alfred Tennyson]]
*[[William Makepeace Thackeray]]
Riga 216 ⟶ 175:
*[[Oscar Wilde]]
*[[William Butler Yeats]]
{{EndMultiColColonne fine}}
 
;Panorama culturale
Riga 225 ⟶ 184:
*[[Utilitarismo]]
 
==Note==
==Collegamenti esterni==
<references/>
*[http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2004/eventi/2004_10_01_mulino_flossa/index.cfm ''Il mulino sulla Floss'' di George Eliot, riduzione radiofonica di Radio 3 Rai] (Il Terzo Anello - Ad alta voce): 21 puntate, formato .ram
 
==Bibliografia==
===Testi===
*[[Thomas Hardy]], ''Tess dei d'Urbervilles''. Milano, Rizzoli, 1979.
*Sir [[Arthur Conan Doyle]], ''The Best of Sherlock Holmes''. Hertfordshire, Wordsworth classics, 1998.
*R.L. Stevenson, ''Lo Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde''. Milano, Rizzoli, 1952.
*R.L. Stevenson, ''Dr. Jekyll and Mr. Hyde''. Harmondsworth, Penguin, 1979.
*[[Charlotte Brontë]], ''Jane Eyre''. ''Harmondsworth'', Penguin, 1966.
*H.G. Wells, ''The Time Machine''. London, Everyman, 2001.
*E.A. Poe, ''Tales of Mystery and Imagination''. Hertfordshire, Wordsworth Classics, 1993
*E.A. Poe, ''Racconti''. Milano, Garzanti, 1972.
*A. Trollope, ''The Warden''. Harmondsworth, Penguin, 1984.
*J.H. Newman, ''Loss and Gain''. Oxford, Oxford University Press, 1986.
 
===Critica===
*Walter Allen, ''The English Novel''. Harmondsworth, Penguin, 1954.
*Chris Baldick, ''In Frankenstein's Shadow. Myth, Monstrosity, and Nineteenth-Century Writing''. Oxford and New York, Oxford University Press/Clarendon Press, 1990.
*Mirella Billi, ''Il gotico inglese''. Bologna, Il Mulino, 1986.
*Jerome H. Buckley, ''The Victorian Temper''. London, Frank Cass, 1966.
*[[Anthony Burgess]], ''English Literature''. Burnt Mills, Longman, 1958.
*Mariaconcetta Costantini, ''Poesia e sovversione. Christina Rossetti, Gerard Manley Hopkins''. Pescara, Edizioni Campus, 2000.
*Walter H. Houghton, ''The Victorian Frame of Mind 1830-1870''. New Haven and London, Yale University Press, 1957.
*Renzo D'Agnillo, ''The Poetry of Matthew Arnold''. Roma, Aracne, 2005.
*De Logu, Pietro, ''La narrativa di George Eliot'', Adriatica, Bari, 1969.
*De Logu, Pietro, ''La poetica e la poesia di Matthew Arnold'', Di Stefano, Genova, 1961.
*De Logu, Pietro, ''Poesia vittoriana'', ESI, Napoli, 1964.
*Robert Douglas-Fairhurst, ''Victorian Afterlives. The Shaping of Influence in Nineteenth-Century Literature''. Oxford, Oxford University Press, 2002.
*Francesco Marroni, ''Disarmonie vittoriane. Rivisitazioni del canone della narrativa inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2002.
*Francesco Marroni, ''Miti e mondi vittoriani. La cultura inglese dell'Ottocento''. Roma, Carocci, 2004.
*Francesco Marroni, ''Spettri senza nome. Modelli epistemici e narrativa vittoriana''. Roma, Carocci, 2007.
*Michela Marroni, ''John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia''. Roma, Aracne, 2007.
*Franco Marucci, ''Il Vittorianesimo''. Bologna, Il Mulino, 1991.
*Paola Partenza, ''Alfred Tennyson e la poesia del dubbio''. Bari, Adriatica, 2002, 2012.
*[[Mario Praz]]. ''Storia della letteratura inglese''. Firenze, Sansoni, 1979.
*Marcella Romeo, ''Ologrammi e stereotipi coloniali nell'opera di Harriet Martineau''. Pescara, [[Edizioni Tracce]], 2006.
*Eleonora Sasso, ''William Morris tra utopia e medievalismo''. Roma, Aracne, 2007.
*Emma Sdegno, ''Saggi su Ruskin''. Venezia, Cafoscarina, 2004.
* Miriam Sette, ''George Eliot: il corpo della passione. Aspetti della corporeità nella narrativa dell'ultima fase'',Pescara, Campus, 2004.
*Anna Enrichetta Soccio, ''George Meredith: romanzo e sperimentazione''. Pescara, Edizioni Campus, 2001.
*Saverio Tomaiuolo, ''Tennyson e il senso del narrare''. Pescara, Edizioni Tracce, 2003.
*Raymond Williams, ''Culture and Society''. Harmondsworth, Penguin, 1958.
*Raymond Williams, ''The English Novel from Dickens to Lawrence''. London, Chatto and Windus, 1971.
*Raymond Williams, ''The Country and the City''. London, Chatto and Windus, 1973.
 
==Voci correlate==
;Letteratura
*[[Età vittoriana]]
*[[Romanticismo]]
 
{{Letteratura inglese}}
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[[Categoria:Età vittoriana]]