Mada'in Salih: differenze tra le versioni
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{{F|siti archeologici|gennaio 2012}}
{{Sito archeologico
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|Immagine = Madain Saleh (6730361263).jpg
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'''Mada'in Salih''' ({{Arabo|مدائن صالح|
La maggior parte dei resti risale al regno dei [[Nabatei]] (I secolo d.C.). Il sito costituiva la città più meridionale del regno e la seconda più grande dopo [[Petra]] (l'odierna [[Giordania]]), la sua capitale.<ref>{{cita news |lingua=en |pubblicazione=BBC News |titolo=Saudi Arabia's silent desert city |nome=Marjory |cognome=Woodfield |data=24 febbraio 2022 |url=http://www.bbc.com/travel/story/20170418-saudi-arabias-silent-desert-city}}</ref> Si possono trovare anche tracce dell'occupazione [[lihyanita]] e romana prima e dopo il dominio nabateo. Il sito presenta più di 110 tombe nabatee ben conservate scavate in affioramenti di arenaria.<ref>{{cita web |titolo=Hegra Archaeological Site (al-Hijr / Madā ͐ in Ṣāliḥ) |lingua=en |sito=whc.unesco.org |url=https://whc.unesco.org/en/list/1293/ |accesso= 10 aprile 2025}}</ref>
Nel [[2008]], l'[[
== Posizione ==
Il sito si trova su una pianura ai piedi di un altopiano basaltico che forma una parte dei [[monti Hijaz]]. Sotto le parti occidentale e nord-occidentale del sito, la falda freatica può essere raggiunta a una profondità di 20 metri.<ref name=whs/> L'ambiente è notevole per il suo paesaggio desertico, segnato da affioramenti di arenaria di varie dimensioni e altezze.<ref name=hidden>{{cita web |cognome= Hizon |nome= Danny |titolo= Madain Salih: Arabia's Hidden Treasure – Saudi Arabia |url= http://www.bootsnall.com/articles/06-11/madain-Salih-arabias-hidden-treasure-madain-Salih-saudi-arabia.html |accesso= 17 settembre 2009|sito=bootsnall.com |lingua=en}}</ref>
Istakhri, autore di viaggi del X secolo e geografo islamico, ha scritto nelle sue ''Rotte dei Regni'' (مسالك الممالك):<ref name=town>{{Cita web |titolo= Mada'in Salih, a Nabataean town in north west Arabia: analysis and interpretation of the excavation 1986–1990 |url= https://www.researchgate.net/publication/299451129|lingua=en}}</ref>
{{citazione|Al-Hijr è un piccolo villaggio. Appartiene a Wadi al Gura e si trova a un giorno di viaggio all'interno delle montagne. Era la patria dei Thamudiani. Ho visto quelle montagne e le loro incisioni. Le loro case sono simili alle nostre, ma sono scavate nelle montagne, che sono chiamate montagne Ithlib. Sembra che siano un raggio d'azione continuo, ma sono separati e hanno dune di sabbia intorno. Si può raggiungere la cima delle montagne, ma questo è estremamente faticoso. Il pozzo dei Thamudiani, menzionato nel Sacro Corano, si trova in mezzo alle montagne.}}
Il sito archeologico si trova in un ambiente arido. Il clima secco, la mancanza di reinsediamenti dopo l'abbandono del sito e le credenze locali prevalenti sulla località hanno portato allo straordinario stato di conservazione di Al-Hijr,<ref name=whs>{{cita web |titolo= ICOMOS Evaluation of Al-Hijr Archaeological Site (Madâin Sâlih) World Heritage Nomination |sito=UNESCO World Heritage Centre |lingua=en |accesso=16 settembre 2009 |url= https://whc.unesco.org/archive/advisory_body_evaluation/1293.pdf}}</ref>
fornendo un quadro completo dello stile di vita nabateo. Pensato per segnare l'estensione meridionale del regno nabateo,<ref name=expansion>{{cita web |url=http://www.madainSalih.net/Expansion_of..html|titolo=History: Expansion of the Nabataeans|pubblicazione=Historical Madain Salih|lingua=en |urlmorto=sì}}</ref> l'agricoltura dell'oasi di Al-Hijr e i pozzi esistenti mostrano i necessari adattamenti fatti dai Nabatei in un dato ambiente: il suo insediamento marcatamente distinto è il secondo più grande tra i regni nabatei, completando quello del più famoso sito archeologico di Petra in Giordania.<ref name=whs/> La posizione del sito al crocevia del commercio e le varie lingue, scritture e stili artistici riflessi nelle facciate delle sue tombe monumentali lo distinguono ulteriormente dagli altri siti archeologici. Si è guadagnata il soprannome di "Capitale dei Monumenti" tra i 4.000 siti archeologici dell'Arabia Saudita.<ref name=digging>{{cita web |cognome= Abu-Nasr |nome= Donna |titolo= Digging up the Saudi past: Some would rather not |data= 30 agosto 2009 |pubblicazione=U.S. News |lingua=en |accesso=7 aprile 2014 |url= https://www.usnews.com/science/articles/2009/08/31/digging-up-the-saudi-past-some-would-rather-not}}</ref><ref name=madain>{{cita web |titolo=History: Madain Salih |pubblicazione=Historical Madain Salih |lingua=en |url=http://www.madainSalih.net/HISTORY.html |urlmorto=sì}}</ref>
== Storia ==
In tempi antichi la città era abitata da [[Thamudeni]] e [[Nabatei]], ed era conosciuta con il nome di '''Hegra'''. Fu occupata da legionari romani durante l'espansione di [[Traiano]] nel
Alcune delle iscrizioni rinvenute in questo luogo sono state datate al [[I millennio a.C.]] Tutti gli altri elementi [[architettura]]li risalgono invece al periodo dei [[Thamudeni]] e dei [[Nabatei]], tra il [[II secolo a.C.]] ed i [[II secolo|II secolo d.C.]].<ref name="World Heritage">
{{citazione
Recentemente sono state scoperte evidenze dell'occupazione romana ai tempi di Traiano e forse di Adriano: l'area montuosa di Hijaz nell'Arabia nordoccidentale probabilmente era parzialmente fertile e fece parte della provincia romana dell'''Arabia Petrea'' con capitale [[Petra (Giordania)|Petra]]<ref>[http://www.saudiaramcoworld.com/issue/200103/well.of.good.fortune.htm Romani a Madain Salih]</ref>▼
|Tra il caldo e la foschia, in due ore di marcia sulla friabile piana sabbiosa raggiungemmo Medain Salih, secondo ''markaz'' o stazione di riposo sul percorso, a metà del lungo viaggio per la Mecca. L'arrivo della carovana fu accolto da molti colpi dei pezzi da campo, dopo di che smontammo al nostro accampamento di tende bianche, piantate un po' prima della ''qalaa''
|[[Charles Montagu Doughty]]<ref>{{cita libro | nome=Charles M. | cognome=Doughty | titolo=Arabia Deserta | anno=2003 | editore=Guanda | città=Milano | p=60|traduttore=Mario Biondi}}</ref>}}
▲Recentemente sono state scoperte evidenze dell'occupazione romana ai tempi di Traiano e forse di Adriano: l'area montuosa di Hijaz nell'Arabia nordoccidentale probabilmente era parzialmente fertile e fece parte della provincia romana dell'''Arabia Petrea'' con capitale [[Petra (Giordania)|Petra]].<ref>
▲Nel [[2008]], l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] ha iscritto Mada'in Salih tra i [[patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]], rendendolo il primo patrimonio riconosciuto dell'Arabia Saudita.<ref name="Official announcement as World Heritage Site">[http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=42986&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html Annuncio ufficiale dell'iscrizione del patrimonio]</ref>
==
All'interno della società araba,
{|class="wikitable"
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!Sura!!Lingua originale!!Traduzione in italiano
|-
|15:80 || Wa laqad kadhdhaba aṣḥābu al-
|''E anche quelli di al-
|-
|15:81 || Wa ataynāhum ayātinā fa-kanū
|''e portammo i Nostri Segni e non li hanno guardati''
|-
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|''ma li sorprese il Grido, allo spuntar dell'aurora!''
|-
|15:84 || Fa-mā aghnā
|''E non servirono l'opere loro, a nulla.''
|-
|colspan=3 align=center|traduzione di [[Alessandro Bausani]]<ref>{{cita libro|traduttore=Alessandro Bausani
|}
A causa di questi versetti, molti sauditi sconsigliano in buona fede, a musulmani e non, di intraprendere pellegrinaggi verso questo luogo, nonostante lo stesso governo cerchi di incoraggiarne il turismo.<ref>[http://www.saudi-us-relations.org/articles/2005/ioi/050615-sultan-tourists.html Incoraggiamento ufficiale al turismo da parte del governo]. {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080719081955/http://www.saudi-us-relations.org/articles/2005/ioi/050615-sultan-tourists.html |date=19 luglio 2008 }}</ref>
== Turismo ==
Per poterla visitare è necessario un visto turistico, solitamente rilasciato a gruppi organizzati.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|lingua=en|http://whc.unesco.org/en/list/1293|Scheda UNESCO|cid=UNESCO}}
* {{cita web |url=http://nabataea.net/medain.html |
* {{Cita video |url=https://www.bbc.com/reel/video/p08qzrxc/the-mysterious-petra-of-saudi-arabia |titolo=The little-known Petra of Saudi Arabia |editore=BBC |lingua=en}}
{{Corano}}
{{Patrimoni Unesco|Arabia Saudita}}
{{Controllo di autorità}}
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