Blade Runner: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{Film
|titoloitalianotitolo = Blade Runner
|lingua originale = en
|titolooriginale = Blade Runner
|immagine = Blade Runner (1982) - Rick Deckard.png
|linguaoriginale = inglese
|didascalia = Rick Deckard ([[Harrison Ford]]) in una scena del film
|immagine = Blade runner deckard.png
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|didascalia = Rick Deckard ([[Harrison Ford]]) in una scena del film.
|anno uscita = 1982
|paese = [[USA]]
|durata = 117 min <small>(versione cinematografica)</small><br />116 min <small>(''director's cut'')</small><br />118 min <small>(''The Final Cut'')</small>
|annouscita = [[1982]]
|durata = 117 min <small> (''International Cut'', 1982) </small><br />116 min <small>(''Director's Cut'', 1992)</small><br />117 min <small>(''The Final Cut'', 2007)</small>
|tipocolore = colore
|tipoaudio = sonoro
|ratio = 2,35:1
|genere = Fantascienza
|genere 2 = thriller
|genere2 = Noir
|genere 3 = drammatico
|genere3 = Thriller
|genere 4 = noir
|produttore = [[Michael Deeley]]
|produttore esecutivo = Hampton Fancher, [[Brian Kelly (attore)|Brian Kelly]], [[Jerry Perenchio]], [[Bud Yorkin]]
|casaproduzione = [[The Ladd Company]], [[Run Run Shaw|Sir Run Run Shaw]], [[Tandem Productions]]
|casa produzione = [[The Ladd Company]], [[Run Run Shaw|Shaw Brothers]], [[Tandem Productions]]
|distribuzioneitalia = [[Warner Bros.]]
|casa distribuzione italiana = [[Warner Bros. Entertainment Italia]]
|regista = [[Ridley Scott]]
|soggetto = dal romanzo ''[[Il cacciatore di androidi]]'' di [[Philip K. Dick]]
|sceneggiatore = [[Hampton Fancher]], [[David Webb Peoples]]
|attori =
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* [[Sean Young]]: Rachael
* [[Daryl Hannah]]: Pris
* [[Brion James]]: Leon Kowalski
* [[Joanna Cassidy]]: Zhora Salome
* [[Edward James Olmos]]: Gaff
* [[M. Emmet Walsh]]: cap. Harry Bryant
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* [[Hy Pyke]]: Taffey Lewis
* [[Ben Astar]]: Abdul Ben Hassan
|doppiatori italiani =
|doppiatoriitaliani=
* [[Michele Gammino]]: Rick Deckard
* [[Sandro Iovino]]: Roy Batty
* [[Emanuela Rossi]]: Rachael
* [[Micaela Esdra]]: Pris
* [[Sergio Fiorentini]]: Leon Kowalski
* [[Maria Pia Di Meo]]: Zhora Salome
* [[Piero Tiberi]]: Gaff
* [[Renato Mori]]: cap. Harry Bryant
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* [[Luciano De Ambrosis]]: Taffey Lewis
* [[Mario Milita]]: Abdul Ben Hassan
'''Director's cut (1992)'''
* [[Paolo Buglioni]]: Leon Kowalski
* [[Marco Mete]]: Gaff
* [[Oliviero Dinelli]]: dott. Eldon Tyrell
'''The Final Cut (2007)'''
* [[Fabrizio Pucci]]: Roy Batty
* [[Franco Zucca]]: cap. Harry Bryant
|fotografo = [[Jordan Cronenweth]]
|montatore = [[Terry Rawlings]] (sup.), [[Marsha Nakashima]]
|effettispecialieffetti speciali = [[Douglas Trumbull]], [[Richard Yuricich]], [[David Dryer]], [[Terry Frazee]]
|musicista = [[Vangelis]]
|scenografo = [[JordanLawrence CronenwethG. Paull]], [[David L. Snyder]], [[Linda DeScenna]]
|costumista = [[Michael Kaplan]], [[Charles Knode]]
|premi =
|truccatore = [[Marvin Westmore]]
}}
'''''Blade Runner''''' è un [[film di fantascienza]] del 1982, diretto da [[Ridley Scott]] e interpretato da [[Harrison Ford]], [[Rutger Hauer]], [[Sean Young]], [[Edward James Olmos]] e [[Daryl Hannah]]. La sceneggiatura, scritta da [[Hampton Fancher]] e [[David Webb Peoples]], è liberamente ispirata al romanzo del 1968 ''[[Il cacciatore di androidi]]'' (''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') di [[Philip K. Dick]].
 
'''''Blade Runner''''' è un [[film]] del [[1982]] diretto da [[Ridley Scott]].
Il lungometraggio è ambientato nel 2019 in una [[Los Angeles]] [[Distopia|distopica]], dove [[replicanti]] dalle stesse sembianze dell'uomo vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle [[Colonizzazione dello spazio|colonie extra-terrestri]]. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono cacciati e "ritirati dal servizio", cioè eliminati fisicamente, da agenti speciali chiamati "Blade Runner". La trama ruota attorno ad un gruppo di androidi recentemente evasi e nascostisi a Los Angeles e al poliziotto Rick Deckard, ormai fuori servizio, che accetta un'ultima missione per dare loro la caccia.
 
È un'opera di [[fantascienza]] basata su una [[sceneggiatura]] scritta da [[Hampton Fancher]] e [[David Webb Peoples]], liberamente ispirata al romanzo ''[[Il cacciatore di androidi]]'' (''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') di [[Philip K. Dick]] del 1968.
Del film sono state distribuite sette versioni differenti, in base alle scelte, spesso controverse, dei diversi responsabili. Una versione ''[[director's cut]]'' piuttosto raffazzonata è stata pubblicata nel 1992 e messa in commercio in [[DVD]] nel 1997. Nel 2007, in occasione del 25º anniversario dell'uscita della pellicola, la [[Warner Bros.]] ha pubblicato ''The Final Cut'', una versione digitalmente rimasterizzata e l'unica su cui Scott ha avuto totale libertà artistica<ref name="Sammon353">{{cita|Sammon|pp. 353, 365}}</ref>. Questa edizione è stata proiettata in un ristretto numero di sale e successivamente distribuita in DVD, [[HD DVD]] e [[Blu-ray Disc|Blu-ray]]<ref>{{cita web|url=http://www.thedigitalbits.com/site_archive/reviewshd/bladerunnerfinalallver01.html|titolo=Blade Runner: The Final Cut|editore=thedigitalbits.com|data=26 luglio 2007|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
In una [[Los Angeles]] [[Distopia|distopica]] del 2019, Rick Deckard ([[Harrison Ford]]), un ex "''blade runner''", viene richiamato in servizio per ritirare quattro [[replicanti]] fuggiti da una colonia extraterrestre. I replicanti, guidati da Roy Batty ([[Rutger Hauer]]), cercano di prolungare la loro breve durata di vita. Durante la sua missione, Deckard si confronta con dilemmi morali sull'umanità delle intelligenze artificiali e si innamora di Rachael ([[Sean Young]]), una replicante con ricordi innestati.<ref>{{cita libro|cognome=Sammon|nome=Paul M.|titolo=Future Noir: The Making of Blade Runner|editore=HarperPrism|anno=1996|lingua=en}}</ref>
''Blade Runner'' ha inizialmente polarizzato la critica: alcuni erano insoddisfatti del ritmo, mentre altri ne avevano apprezzato la complessità tematica. Il lungometraggio ha incassato poco in Nord America durante la sua prima distribuzione cinematografica, ma da allora è assurto a [[film di culto]]<ref>{{cita|Sammon|pp. xvi–xviii}}</ref>. È stato lodato per il suo design [[retrofuturismo|retrofuturista]]<ref>{{cita|Bukatman|p. 21}}</ref><ref>{{cita|Sammon|p. 79}}</ref> e rimane uno dei migliori esempi del genere [[neo-noir]]<ref>{{cita web|url=http://www.kentuckypress.com/live/title_detail.php?titleid=1113#.VBmUXxbud-w|titolo=The Philosophy of Neo-Noir|editore=University Press of Kentucky|autore=Mark T. Conard|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Ha inoltre avuto il merito di portare l'opera di Philip K. Dick all'attenzione di [[Hollywood]]<ref>{{cita|Bukatman|p. 41}}</ref>, e Ridley Scott lo considera "probabilmente" il suo film più completo e personale<ref>{{cita web|url=http://archive.wired.com/entertainment/hollywood/magazine/15-10/ff_bladerunner_full?currentPage=all|titolo=Read the Full Transcript of Wired's Interview with Ridley Scott|editore=[[Wired]]|autore=Ted Greenwald|data=26 settembre 2007|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref name="Barber">{{cita web|url=http://www.theguardian.com/film/2002/jan/06/features.awardsandprizes|titolo=Ridley Scott: 'talking to actors was tricky - I had no idea where they were coming from'|editore=[[The Guardian]]|autore=Lynn Barber|data=6 gennaio 2002|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Del film sono state realizzate sette versioni differenti, frutto di scelte editoriali talvolta controverse da parte dei vari responsabili. Nel 1992 è stata pubblicata una versione ''[[Versione del regista|director's cut]]'', successivamente distribuita in formato [[DVD]] nel 1997. In occasione del 25º anniversario dell'uscita, nel 2007 [[Warner Bros.]] ha pubblicato ''The Final Cut'', edizione digitalmente [[Rimasterizzazione|rimasterizzata]] e unica versione sulla quale Scott ha esercitato pieno controllo artistico. L'edizione è stata proiettata in un numero limitato di sale cinematografiche e successivamente distribuita nei formati DVD, [[HD DVD]] e [[Blu-ray Disc|Blu-ray]].<ref>{{cita web|url=http://www.thedigitalbits.com/site_archive/reviewshd/bladerunnerfinalallver01.html|titolo=Blade Runner: The Final Cut|data=26 luglio 2007|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
''Blade Runner'' è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre<ref name="afitop10">{{cita web|url=http://www.afi.com/10top10/category.aspx?cat=7|titolo=AFI's 10 Top 10 – Top 10 Sci-fi|editore=[[American Film Institute]]|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>. Nel 1993 è stato scelto per essere conservato nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America]]<ref name="nfr">{{cita web|url=http://www.loc.gov/today/pr/1993/93-163.html|titolo=Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry|editore=[[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]]|data=14 dicembre 1993|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e nel 2007 l'[[American Film Institute]] lo ha posizionato al 97º posto nella classifica ''[[AFI's 100 Years... 100 Movies]]''<ref name="afi100">{{cita web|url=http://www.afi.com/100years/movies10.aspx|titolo=AFI's 100 Years ... 100 Movies – 10th Anniversary Edition|editore=[[American Film Institute]]|data=20 giugno 2007|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
''Blade Runner'' è un [[film di culto]] che, nonostante il modesto successo iniziale in [[America del Nord|Nord America]], è stato successivamente riconosciuto per la sua complessità tematica e l'estetica [[retrofuturismo|retrofuturista]].<ref>{{cita|Sammon|pp. xvi–xviii}}.</ref><ref>{{cita|Bukatman|p. 21}}.</ref> È ritenuto uno dei massimi esempi del [[neo-noir]]<ref>{{cita web|url=http://www.kentuckypress.com/live/title_detail.php?titleid=1113#.VBmUXxbud-w|titolo=The Philosophy of Neo-Noir|editore=University Press of Kentucky|autore=Mark T. Conard|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e uno dei più apprezzati del genere della [[fantascienza]].<ref name="afitop10">{{cita web|url=http://www.afi.com/10top10/category.aspx?cat=7|titolo=AFI's 10 Top 10 – Top 10 Sci-fi|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref> Dal 1993 è conservato nel [[National Film Registry]].<ref name="nfr">{{cita web|url=https://www.loc.gov/today/pr/1993/93-163.html|titolo=Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry|data=14 dicembre 1993|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
== Trama<ref>La trama di seguito presentata è riferita alla versione ''Director's Cut''. Nelle versioni presentate nel 1982 c'era anche la voce narrante di Harrison Ford fuori campo, che è stata eliminata nel ''Director's Cut''.</ref> ==
Il film è ambientato in una Los Angeles [[distopia|distopica]] dell'anno 2019. La tecnologia ha permesso la creazione di esseri robotici simili agli umani, detti "replicanti", utilizzati come schiavi, dotati di capacità intellettuali e forza fisica estremamente superiori agli uomini, ma con una longevità limitata a 4 anni.
Sei replicanti del modello più evoluto (tre femmine e tre maschi), capitanati da Roy Batty, sono fuggiti dalle [[colonizzazione dello spazio|colonie extramondo]] e, giunti furtivamente a [[Los Angeles]], hanno cercato di introdursi nella Tyrell Corporation, l'azienda dove erano stati creati. Due di loro (un maschio e una femmina) sono finiti in un campo elettrico rimanendo folgorati<ref>Nelle versioni del film uscite nel 1982 solo un replicante era finito nel campo elettrico avendo la sceneggiatura inizialmente previsto una quinta replicante, Mary, che sarebbe dovuta morire di ''morte naturale'' nel prosieguo del film. In seguito fu deciso di eliminare il personaggio di Mary, ma la frase sul campo elettrico non fu cambiata, creando un'incongruenza che fu risolta soltanto nel ''Director's Cut'' (1992).</ref>, mentre gli altri quattro sono fuggiti. Uno di questi, Leon, è stato individuato tra i candidati in cerca di lavoro alla Tyrell, ma è riuscito a scappare sparando all'agente Holden, che lo stava sottoponendo a un test per il riconoscimento dei replicanti.
 
Il film ha avuto un sequel nel 2017, ''[[Blade Runner 2049]]'', diretto da [[Denis Villeneuve]].
Il cacciatore di taglie Rick Deckard, già agente dell'unità speciale ''Blade Runner'', viene forzatamente richiamato in servizio dal capitano Bryant per "ritirare", ossia uccidere, i quattro replicanti. Deckard, accompagnato nei suoi spostamenti dal collega Gaff, si reca nell'ufficio del fondatore della Tyrell per provare il test su un replicante modello ''Nexus 6'' ed è invitato a provare il test prima sulla segretaria Rachael, che si rivela essere non umana. Anch'essa è un replicante prodotto dalla Corporation.
 
== Trama ==
Deckard ispeziona l'appartamento di Leon, trovandovi una [[squama]] e una serie di [[fotografie]]. Parallelamente, Leon e Roy Batty visitano Hannibal Chew, un progettista [[gene]]tico di occhi che lavora per la Tyrell Corporation, che, minacciato, suggerisce loro di rivolgersi a J. F. Sebastian, genetista e amico del dott. Tyrell.
''La trama riportata è riferita alle versioni ''Director's cut'' del 1992 e ''Final Cut'' del 2007, entrambe avallate da Ridley Scott. Nella versione originale del 1982 era presente la voce narrante fuori campo di Harrison Ford, eliminata in quelle successive, che presentano anche l'aggiunta di alcune sequenze e un diverso finale.''
Tornando a casa, Deckard viene raggiunto da Rachael, che vuole sapere se è una replicante o un'umana. Deckard le rivela la verità e, di fronte ai suoi dubbi, le racconta i suoi presunti ricordi d'infanzia dimostrandole che in realtà sono innesti mentali. Rachael, disperata, fugge. Nel frattempo la replicante Pris, compagna di Roy Batty, ottiene la fiducia di J. F. Sebastian e l'ospitalità nel suo appartamento.
 
In una Los Angeles [[distopia|distopica]] dell'anno 2019, la tecnologia ha permesso la creazione di [[Androide|androidi]] sintetici del tutto simili agli esseri umani, detti "replicanti", utilizzati per svolgere i lavori più umili e faticosi, dotati di capacità intellettuali e forza fisica superiori agli uomini, ma con una longevità limitata a quattro anni.
Deckard sogna ad occhi aperti un [[unicorno]]<ref>La scena del sogno è stata aggiunta nel ''Director's Cut''.</ref>. Risvegliatosi, esamina una delle foto trovate e riesce ad associare la squama alla replicante Zhora. Indagando scopre che si tratta di una squama di [[serpente]] artificiale, utilizzato in uno spettacolo da una [[spogliarellista]]. Deckard si reca nel locale dove lavora Zhora, e con una scusa la segue nel camerino. Zhora capisce le sue intenzioni e fugge per strada, ma Deckard la raggiunge e riesce a spararle, ritirandola.
Sei replicanti del modello più evoluto (tre femmine e tre maschi), capitanati da Roy Batty, sono fuggiti dalle [[colonizzazione dello spazio|colonie extramondo]], dove lavoravano, e, giunti furtivamente a [[Los Angeles]], hanno cercato di introdursi nella Tyrell Corporation, l'azienda dove erano stati creati, allo scopo di far togliere il limite di durata delle loro vite. Due di loro (un maschio e una femmina) sono finiti in un [[campo elettrico]] rimanendo [[Folgorazione|folgorati]],<ref group="N">Nelle versioni del film uscite nel 1982 solo un replicante era finito nel campo elettrico avendo la sceneggiatura inizialmente previsto una quinta replicante, Mary, che sarebbe dovuta morire di ''morte naturale'' nel prosieguo del film. In seguito fu deciso di eliminare il personaggio di Mary, ma la frase sul campo elettrico non fu cambiata, creando un'incongruenza che fu risolta soltanto nella ''director's cut'' (1992).</ref> mentre Roy Batty e gli altri tre sono fuggiti. Uno di loro, Leon, è stato individuato tra i candidati in cerca di lavoro alla Tyrell, ma è riuscito a scappare sparando all'agente Holden, che lo stava sottoponendo a un test per il riconoscimento dei replicanti.
 
Il cacciatore di taglie Rick Deckard, già agente dell'unità speciale ''Blade Runner'', viene forzatamente richiamato in servizio dal capitano Bryant per "ritirare", ossia uccidere, i quattro replicanti. Deckard, accompagnato nei suoi spostamenti dal collega Gaff, con cui non è in buoni rapporti, si reca nell'ufficio del fondatore della Tyrell per eseguire il test su un replicante modello ''Nexus 6'' ed è invitato a farlo sulla segretaria Rachael, che si rivela essere non umana: anch'essa è un replicante prodotto dalla Tyrell, ma lei stessa ignora per prima questo fatto.
Bryant informa Deckard che dovrà ritirare anche Rachael, che è scomparsa dalla Tyrell. Quando Bryant e Gaff si allontanano, Deckard vede Rachael e cerca di raggiungerla, ma viene affrontato da Leon, che ha assistito al ritiro di Zhora e cerca di ucciderlo, Rachael interviene, uccidendo Leon. Deckard decide di risparmiare Rachael, nascondendola a casa sua, dove i due s'innamorano.
 
Deckard ispeziona l'appartamento di Leon, trovandovi una [[squama]] e una serie di [[Fotografia|fotografie]]. Nel frattempo Leon e Roy Batty visitano Hannibal Chew, un progettista [[gene]]tico di occhi che lavora per la Tyrell Corporation e che, minacciato, suggerisce loro di rivolgersi a J. F. Sebastian, genetista e amico del dottor Eldon Tyrell, fondatore e direttore dell'azienda.
Roy Batty, raggiunta Pris, la informa che sono rimasti vivi solo loro due. I due convincono J. F. Sebastian ad accompagnare Roy Batty dal dott. Tyrell per chiedergli se esiste un modo per posticipare la loro imminente "data di termine"<ref>Roy Batty suggerisce a J. F. Sebastian le mosse per vincere la partita a scacchi, che sta giocando con il dott. Tyrell, il quale, sorpreso dall'abile mossa di J. F. Sebastian, lo fa salire nel suo appartamento per discuterne. Le mosse utilizzate da J. F. Sebastian sono le stesse che consentirono ad [[Adolf Anderssen]] di vincere nel [[1851]] ''la partita immortale'' contro Kieseritzki. Un'animazione della partita di Anderssen si può trovare [http://www.100torri.com/partiteani.htm qui].</ref>. Tyrell gli dice che non è possibile, e per tutta risposta Roy Batty uccide sia il dott. Tyrell, cavandogli gli occhi con i pollici, che J. F. Sebastian.
Tornando a casa, Deckard viene raggiunto da Rachael che vuole sapere se è una replicante o un'umana. Deckard le rivela la verità e, di fronte ai suoi dubbi, le racconta i suoi presunti ricordi d'infanzia dimostrandole che in realtà le sono stati innestati artificialmente nella mente. Rachael, disperata, fugge. Nel frattempo la replicante Pris, compagna di Roy Batty, ottiene la fiducia di J. F. Sebastian e l'ospitalità nel suo appartamento.
 
Deckard sogna a occhi aperti un [[unicorno]].<ref group="N">La scena del sogno è stata aggiunta nella ''director's cut''.</ref> Risvegliatosi, esamina una delle foto trovate e riesce a capire che la squama trovata è da ricondurre alla replicante Zhora Salome. Indagando scopre che si tratta di una squama di serpente artificiale, utilizzato in uno spettacolo da Zhora in veste di [[Spogliarello|spogliarellista]]. Deckard si reca nel locale dove lavora Zhora, e con una scusa la segue nel camerino. Zhora capisce le sue intenzioni e fugge per strada, ma Deckard la raggiunge e riesce a spararle, uccidendola.
Deckard, informato del duplice omicidio, si reca nell'appartamento di J. F. Sebastian, pensando di trovarvi i due replicanti rimasti. Al suo arrivo viene attaccato da Pris, ma riesce a ritirarla sparandole. Poco dopo giunge Roy Batty che, vista Pris priva di vita, decide di dedicare i suoi ultimi istanti di vita alla vendetta<ref>Roy Batty si conficca un chiodo nella mano perché sente che la sua esistenza sta finendo e in questo modo cerca di prolungare la sua vita (il dolore lo fa sentire "vivo") di quel poco che gli basti per vendicarsi della morte di Pris.</ref>. Nel tentativo di sfuggire a Roy, Deckard salta da un tetto a un altro finendo aggrappato ad una trave, sospeso nel vuoto. Roy lo raggiunge e, invece di ucciderlo, lo trae in salvo. Dopo un breve [[monologo]] («[[Ho visto cose che voi umani|Io ne ho viste cose...]]»<ref>La traduzione [[Lingua italiana|italiana]] non è del tutto corretta, perché nell'originale dice ''«I've seen things you people wouldn't believe»''. In [[Lingua inglese|inglese]] ''«you people»'' non significa «voi umani», ma è normalmente utilizzato per descrivere un gruppo di persone al quale non si appartiene (diversa razza, abitudini...), ed è considerato sostanzialmente dispregiativo.</ref>), Roy Batty muore di fronte all'impietrito Deckard.
 
Bryant informa Deckard che dovrà ritirare anche Rachael, che è scomparsa dalla Tyrell. Quando Bryant e Gaff si allontanano, Deckard vede Rachael e cerca di raggiungerla, ma viene affrontato da Leon, che ha assistito all'uccisione di Zhora e cerca di ucciderlo: dopo una brutale lotta, sembra che Deckard stia per essere sopraffatto, ma inaspettatamente Rachael arriva e interviene in tempo, uccidendo Leon con la pistola di Deckard. Deckard decide di risparmiare Rachael, nascondendola a casa sua, dove i due s'innamorano.
<!-- NOTA BENE: Per favore non modificare la citazione senza avere prima ascoltato attentamente il doppiaggio italiano del film, che recita esattamente "IO NE HO VISTE COSE (...)" -->
{{citazione|Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.|Le ultime parole di Roy Batty|I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gate. All those moments will be lost in time, like tears...in...rain. Time to die.|lingua=en}}
 
Roy Batty, raggiunta Pris, la informa che sono rimasti vivi solo loro due. Insieme, convincono J. F. Sebastian ad accompagnare Roy Batty dal dottor Tyrell per chiedergli se esiste un modo per ritardare la loro imminente "data di termine".<ref group=N>Roy Batty suggerisce a J. F. Sebastian le mosse per vincere la partita a scacchi, che sta giocando con il dott. Tyrell il quale, sorpreso dall'abile mossa di J. F. Sebastian, lo fa salire nel suo appartamento per discuterne. Le mosse utilizzate da J. F. Sebastian sono le stesse che consentirono ad [[Adolf Anderssen]] di vincere nel [[1851]] ''la partita immortale'' contro Kieseritzki. Un'animazione della partita di Anderssen si può trovare [http://www.100torri.com/partiteani.htm qui].</ref> Tyrell dice che non è possibile e per tutta risposta Roy Batty uccide sia il dottor Tyrell, cavandogli gli occhi con i pollici, sia J. F. Sebastian.
Poco dopo arriva Gaff che si complimenta con Deckard per il lavoro svolto, aggiungendo «Peccato però che lei non vivrà!... Sempre che questo sia vivere», riferendosi a Rachael.
Deckard corre a casa per salvare Rachael, e mentre fuggono dall'appartamento Rachael schiaccia col tacco della scarpa un piccolo [[origami]] per terra, a forma di [[unicorno]], insinuando il dubbio che anche Deckard sia un replicante.<ref>In precedenza Gaff aveva lasciato nell'ufficio di Bryant l'origami di una [[gallina]] e nell'appartamento di Leon l'origami di un uomo con un'[[erezione]]. Secondo alcuni la gallina simboleggia la paura di Deckard di andare a caccia dei replicanti; l'uomo con l'erezione simboleggia la nascente attrazione di Deckard per Rachael. L'unicorno rappresenterebbe qui invece i sogni di Deckard. Si veda anche [http://www.blade-runner.it/ blade-runner.it]. Diversamente nella versione del 1982 era stato inserito un lieto fine in cui si vedono Deckard e Rachael volare sopra un paesaggio idilliaco, mentre la voce fuori campo racconta che Gaff aveva concesso a Deckard di fuggire con la sua amata e che questa era speciale e non aveva una data di termine. Questo finale è stato eliminato nel ''Director's Cut'', che termina con le porte dell'ascensore che si chiudono dietro alle figure di Deckard e Rachael in fuga.</ref>
 
Deckard, informato del duplice omicidio, si reca nell'appartamento di J. F. Sebastian, pensando di trovarvi i due replicanti rimasti. Al suo arrivo viene attaccato da Pris, ma riesce a sopraffarla sparandole. Poco dopo giunge Roy Batty che, vedendo Pris priva di vita, decide di dedicare i suoi ultimi istanti di vita alla vendetta.<ref group=N>Roy Batty si conficca un chiodo nella mano perché sente che la sua esistenza sta finendo e in questo modo cerca di prolungare la sua vita (il dolore lo fa sentire "vivo") di quel poco che gli basti per vendicarsi della morte di Pris.</ref> Nel tentativo di sfuggire a Roy, Deckard salta da un tetto a un altro finendo aggrappato a una trave, sospeso nel vuoto. Quando Roy lo raggiunge, invece di ucciderlo, lo trae in salvo. Dopo un breve [[monologo]] («[[Ho visto cose che voi umani|Io ne ho viste cose...]]»), Roy Batty muore di fronte all'impietrito Deckard.
== Ambientazione ==
Il film è interamente ambientato a [[Los Angeles]], nel novembre del 2019. Il pianeta Terra, a causa dell'inquinamento e del sovraffollamento, è diventato invivibile. Chi può si trasferisce nelle colonie extramondo, mentre sulla Terra rimangono coloro che sono stati scartati, perché malati, alla visita medica preliminare al trasferimento nello spazio (come J. F. Sebastian, affetto da invecchiamento precoce), o coloro che non possono permettersi il viaggio. La vita animale e vegetale è pressoché scomparsa: quasi tutti gli animali in circolazione sono sintetici, ed è proibito uccidere quelli veri sopravvissuti.
 
<!-- NOTA BENE: Per favore non modificare la citazione senza avere prima ascoltato attentamente il doppiaggio italiano del film, che recita esattamente "IO NE HO VISTE COSE (...)" -->
La città di Los Angeles è perennemente avvolta dalla nebbia prodotta dall'inquinamento, che offusca il Sole e produce una pioggia continua. Le strade, rese luride dalla pioggia, sono piene di veicoli e di persone di ogni etnia, anche se è nettamente predominante la componente asiatica.<ref>Il film è ambientato nella [[Chinatown (Los Angeles)|Chinatown losangelina]] in omaggio al film ''[[Chinatown (film)|Chinatown]]'' di [[Roman Polanski]].</ref> In città si parla il ''Cityspeak'', uno [[slang]] [[Multilinguismo|plurilinguistico]] e [[Società multietnica|multietnico]].<ref>Il ''Cityspeak'' fu sviluppato da [[Edward James Olmos]] per il personaggio di Gaff. Quando Gaff si rivolge a Deckard mentre sta mangiando al chiostro orientale, lo fa parzialmente in [[Lingua ungherese|ungherese]]. Prima gli dice: "Azonnal kövessen engem", che significa "Seguimi immediatamente" e "Lófasz" (letteralmente "pene di cavallo"). Poi continua dicendo "Nehogy mar, te vagy a Blade Runner" che significa "Nessuna alternativa, sei tu il Blade Runner".</ref>
{{citazione|Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi "B" balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.|Le ultime parole di Roy Batty|I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gate. All those moments will be lost in time, like tears...in...rain. Time to die.|lingua=en}}
 
Poco dopo arriva Gaff che si complimenta con Deckard per il lavoro svolto, aggiungendo prima di andare via «Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere...», riferendosi a Rachael. Deckard corre a casa per salvare Rachael, e mentre fuggono dall'appartamento, Rachael urta con il tacco della scarpa un piccolo [[origami]] per terra, a forma di [[unicorno]], ultimo di una serie di origami che Gaff aveva creato, mostrando che il collega di Deckard era già stato lì e insinuando il dubbio che anche lo stesso Deckard sia un replicante con ricordi innestati.<ref group=N>In precedenza Gaff aveva lasciato nell'ufficio di Bryant l'origami di una [[gallina]], e nell'appartamento di Leon l'origami di un uomo con un'[[erezione]]: secondo alcuni, la gallina simboleggia la paura di Deckard di andare a caccia dei replicanti, mentre l'uomo con l'erezione simboleggia la nascente attrazione di Deckard per Rachael; l'unicorno invece rappresenterebbe qui i sogni di Deckard.</ref><ref group=N>Nella versione del 1982 era stato inserito un [[lieto fine]] che mostra Deckard e Rachael, all'interno di uno ''spinner'', volare sopra un paesaggio idilliaco, mentre la voce fuori campo racconta che Gaff aveva concesso a Deckard di fuggire con la sua amata e che questa era un modello di replicante speciale, non avendo una data di termine. Questo finale è stato eliminato nel ''Director's Cut'', che termina con le porte dell'ascensore che si chiudono dietro alle figure di Deckard e Rachael in fuga.</ref>
I moderni grattacieli e le industrie sorgono accanto ai palazzi più antichi, per lo più fatiscenti e adattati alle "nuove tecnologie" facendo passare le tubazioni sulle facciate esterne. L'assenza totale del ''bello'' contribuisce a trasmettere allo spettatore la sensazione di claustrofobia.
 
=== IProduzione replicanti ===
=== Ideazione e sceneggiatura ===
I replicanti sono [[androide|androidi]] [[Organismo vivente|organici]] creati dalla Tyrell Corporation con avanzate tecniche di [[ingegneria genetica]]. I replicanti protagonisti del film appartengono alla serie Nexus 6; sono stati progettati per essere il più possibile simili agli umani (lo slogan della Tyrell è ''più umano dell'umano''), sono superiori all'uomo in quanto a capacità fisiche e hanno un'intelligenza pari a quella degli ingegneri genetici che li hanno creati. Gli ingegneri della Tyrell ipotizzarono che i Nexus 6 potessero nel tempo sviluppare emozioni proprie (rabbia, amore, paura, sospetto...) e li dotarono di un dispositivo limitante di 4 anni di vita<ref>In realtà Roy Batty al momento della morte ha 3 anni e 10 mesi (la sua data di immissione è 8 gennaio 2016), il che vuol dire che non esiste un vero e proprio dispositivo, ma piuttosto un deperimento dei tessuti, come spiegato nel dialogo tra Roy Batty ed il dott. Tyrell.</ref>.
L'industria del cinema si interessò all'adattamento del [[romanzo]] di [[Philip K. Dick]] ''[[Il cacciatore di androidi]]'' (''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') già dal momento della sua pubblicazione nel 1968. Il regista [[Martin Scorsese]] era interessato a filmare un adattamento dell'opera, ma non ne acquisì mai i [[Diritto d'autore|diritti]].<ref>{{cita|Bukatman|p. 13}}.</ref><ref name="Sammon23">{{cita|Sammon|p. 23}}.</ref> Il [[Produttore cinematografico|produttore]] [[Herb Jaffe]] acquisì invece i diritti all'inizio degli anni 1970, ma la sceneggiatura scritta da suo figlio Robert dispiacque fortemente a Dick:
{{citazione|La sceneggiatura di Jaffe era fatta malissimo ... Robert volò fino a Santa Ana per parlarmi del progetto. E la prima cosa che gli dissi quando scese dall'aereo era, 'Devo picchiarti qui all'aeroporto oppure quando arriveremo al mio appartamento?'|Philp K. Dick<ref name="Sammon23"/>|Jaffe's screenplay was so terribly done&nbsp;... Robert flew down to Santa Ana to speak with me about the project. And the first thing I said to him when he got off the plane was, 'Shall I beat you up here at the airport, or shall I beat you up back at my apartment?'|lingua=en}}
[[File:Philip K Dick in early 1960s (photo by Arthur Knight) 02.jpg|thumb|upright|left|Lo scrittore [[Philip K. Dick]], autore del libro ''[[Il cacciatore di androidi]]'' da cui è stato tratto ''Blade Runner'']]
 
Nel 1977 seguì la sceneggiatura dell'attore [[Hampton Fancher]].<ref>{{cita|Sammon|pp. 23-30}}.</ref> Egli scrisse una prima bozza per un film a basso budget, denominato ''Mechanismo''. Lo ''script'' prevedeva che il film fosse ricco di dialoghi, quasi interamente ambientato in interni e che alla fine Rachael si suicidasse. A Dick non piacque molto perché il suo romanzo veniva svuotato dei suoi più profondi significati esistenziali e suggerì di introdurre una voce narrante [[Fuori campo (cinema)|fuori campo]].<ref name="sceneggiatura">{{en}} ''Incept Date–1980: Screenwriting and Dealmaking'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref> Fancher sottopose il suo lavoro al parere di [[Michael Deeley]], il quale si interessò alla bozza e contattò [[Ridley Scott]] come possibile regista. Scott inizialmente rifiutò la proposta perché impegnato con la [[pre-produzione]] di ''[[Dune (film 1984)|Dune]]'' ma, esasperato dalla lentezza del progetto e desideroso di lavorare a una produzione più dinamica per distrarre la mente dalla recente scomparsa del fratello maggiore, si svincolò dall'impegno precedente.<ref>{{cita|Sammon|pp. 43-49}}.</ref>
I replicanti erano impiegati principalmente nelle colonie extramondo sia per svolgere i lavori più faticosi e pericolosi, sia come "articolo di piacere" per i soldati di stanza nelle colonie militari. In seguito a una rivolta, i replicanti furono banditi dalla Terra e fu assegnato alla squadra speciale ''Blade Runner'' il compito di "ritirare" (vale a dire eliminare) i replicanti presenti sul pianeta.
 
Il 21 febbraio 1980 Scott aderì al progetto di quello che allora era chiamato con il titolo di lavoro ''Dangerous Days'', a condizione di poter effettuare delle modifiche alla sceneggiatura di Fancher, fortemente incentrata su questioni ecologiche.<ref name="Sammon49-63">{{cita|Sammon|pp. 49-63}}.</ref> Il regista cominciò quindi a immaginare un [[film noir]] con un'ambientazione urbana. Egli scelse inoltre il termine "replicante" perché la parola "androide", utilizzata nel libro, era inflazionata agli inizi degli anni 1980. Similmente al romanzo, i droidi dovevano inizialmente essere composti anche da parti metalliche che ne rivelavano, al momento della morte, la loro natura non umana<ref name="sceneggiatura"/>. Il regista riuscì inoltre a ottenere un innalzamento del finanziamento di [[Filmways]] da 13 a 15 milioni di dollari. Il progetto venne ribattezzato ''Blade Runner'', nome apprezzato da Scott e derivato dal romanzo ''[[Medicorriere]]'' (''The Bladerunner'') di [[Alan E. Nourse]] del 1974<ref group="N">Alcune edizioni del romanzo di Nourse presentano il titolo spezzato in due parole ''Blade Runner''.</ref><ref name="Sammon49-63"/>. Successivamente venne coinvolto [[David Webb Peoples]] per riscrivere il soggetto. Nella versione di Fancher, Roy Batty veniva ucciso, mentre Peoples lo fece morire di "vecchiaia" e scrisse il famoso monologo «[[Ho visto cose che voi umani|Io ne ho viste cose...]]». L'attore [[Rutger Hauer]] modificò poi il monologo introducendo la parte sulle lacrime nella pioggia e contribuì a scrivere molte delle battute del suo personaggio<ref name="sceneggiatura"/>. Insoddisfatto dalle modifiche effettuate allo ''script'' Fancher abbandonò il progetto il 21 dicembre 1980, sebbene in seguito fosse ritornato per contribuire a delle riscritture supplementari<ref name="Sammon49-63"/>.
Per distinguere un replicante da un umano, il soggetto è sottoposto a un test per la valutazione degli stati emotivi denominato Voigt-Kampff. Esso consiste in un interrogatorio condotto con un oculare puntato sull'occhio; il replicante, di fronte alle domande pensate per suscitare una forte reazione emotiva, tradisce la sua natura con improvvise dilatazioni e contrazioni della pupilla, essendo incapace di controllare le emozioni a causa della mancanza delle esperienze di vita vissuta che caratterizzano ogni essere umano. Per la riuscita del test, inoltre, sono fondamentali i tempi di reazione delle risposte.
[[File:Ridley Scott by Gage Skidmore.jpg|thumb|upright|Il regista [[Ridley Scott]]]]
 
Con più di 2,5 milioni di dollari investiti nella pre-produzione, la Filmways fece improvvisamente marcia indietro con la copertura finanziaria a causa di difficoltà economiche, e abbandonò l'impresa a ridosso della data d'inizio delle riprese.<ref>{{cita|Sammon|p. 49}}.</ref> Nel giro di dieci giorni Deeley riuscì ad assicurare un finanziamento di 21,5 milioni di dollari attraverso un accordo a tre tra [[The Ladd Company]] (tramite la [[Warner Bros.]]), il produttore di [[Hong Kong]], [[Run Run Shaw|Sir Run Run Shaw]] e la [[Tandem Productions]].<ref>{{cita|Bukatman|pp. 18-19}}.</ref><ref>{{cita|Sammon|pp. 64-67}}.</ref> Dick si preoccupò che nessuno lo avesse informato della produzione del film, il che non fece che aumentare la sua sfiducia nei confronti di [[Hollywood]].<ref>{{cita|Sammon|pp. 63-64}}.</ref> Dopo che lo scrittore ebbe criticato una prima versione della sceneggiatura di Hampton Fancher in un articolo per la rivista ''Select TV Guide'', lo studio inviò a Dick la riscrittura di David Peoples.<ref>{{cita|Sammon|pp. 67-69}}.</ref> L'autore fu compiaciuto della sceneggiatura riscritta e di un provino degli effetti speciali di una ventina di minuti che fu preparata per lui quando fu invitato allo studio. Dopo la visione del filmato, Dick rivelò entusiasta a Scott che il mondo creato per il film assomigliava esattamente a quello che lui aveva immaginato.<ref name="Sammon284">{{cita|Sammon|p. 284}}.</ref> Dick però non vide mai la versione finale del film, in quanto venne a mancare il 2 marzo 1982, appena dopo l'ultimazione della pellicola; proprio per questo motivo il film è dedicato a lui.
Nello svolgimento della trama, alcuni indizi suggeriscono che anche Deckard sia un replicante; tale interpretazione fu confermata da [[Ridley Scott]] nel 2000 quando dichiarò «Blade Runner, anche Ford era un replicante»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/11/Blade_Runner_anche_Ford_era_co_0_0007114385.shtml «Blade Runner, anche Ford era un replicante»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Tra gli indizi più significativi c'è il sogno dell'unicorno: quando Gaff realizza un [[origami]] con le fattezze dell'animale mitologico, dimostra di conoscere il sogno che, di conseguenza, non può essere il prodotto della mente di Deckart, ma il risultato di un innesto artificiale.
 
==== ProduzioneAmbientazione ====
La vicenda si svolge a [[Los Angeles]] nel novembre del 2019, quindi in un lontano futuro rispetto al 1982 in cui venne realizzata la pellicola. Il pianeta [[Terra]], a causa dell'[[inquinamento]] e del sovraffollamento, è diventato invivibile e chi può si trasferisce nelle colonie extramondo, mentre sulla Terra rimangono coloro che sono stati scartati, perché malati, alla [[visita medica]] preliminare al trasferimento nello spazio (come J. F. Sebastian, affetto da [[Progeria|invecchiamento precoce]]), o coloro che non possono permettersi il viaggio. La vita [[Animalia|animale]] e [[Plantae|vegetale]] è pressoché scomparsa: quasi tutti gli animali e le piante in circolazione sono sintetici ed è proibito uccidere quei pochi reali che sono sopravvissuti.
=== Genesi dell'opera e sceneggiatura ===
[[File:Philip k dick drawing.jpg|thumb|upright=0.9|Ritratto dello scrittore [[Philip K. Dick]], autore del libro ''[[Il cacciatore di androidi]]'' (''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') da cui è stato tratto il film]]
 
La città è perennemente avvolta dalla [[nebbia]] prodotta dall'inquinamento, che offusca il [[Sole]] e produce una [[pioggia]] continua. Le [[Strada|strade]], rese luride dalla pioggia, sono piene di veicoli e di persone di ogni etnia, anche se è nettamente predominante la componente asiatica.<ref group=N>Il film è ambientato nella [[Chinatown (Los Angeles)|Chinatown losangelina]] in omaggio al film ''[[Chinatown (film)|Chinatown]]'' di [[Roman Polański]].</ref> In città si parla il ''Cityspeak'', uno [[slang]] [[Multilinguismo|plurilinguistico]] e [[Società multietnica|multietnico]].<ref group=N>Il ''Cityspeak'' fu sviluppato da [[Edward James Olmos]] per il personaggio di Gaff. Quando Gaff si rivolge a Deckard mentre sta mangiando al chiostro orientale, lo fa parzialmente in [[Lingua ungherese|ungherese]]. Prima gli dice: «Azonnal kövessen engem», che significa "Seguimi immediatamente", e «Lófasz» (letteralmente ‘pene di cavallo’). Poi continua dicendo «Nehogy mar, te vagy a Blade Runner» che significa "Nessuna alternativa, sei tu il Blade Runner". Nella versione cinematografica del 1982, che presenta una voce narrante, il termine viene esplicitato da essa: l'adattamento italiano dell'epoca aveva tradotto il nome ''Cityspeak'' come "Parlata cittadina". Nelle successive ''director's cut'' (1992) e ''Final Cut'' (2007), prive di voce narrante, il termine ''Cityspeak'' non viene più esplicitato così come nei relativi nuovi adattamenti italiani.</ref>
L'industria del cinema si interessò all'adattamento del romanzo di [[Philip K. Dick]] ''[[Il cacciatore di androidi]]'' (''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') già dal momento della sua pubblicazione nel 1968. Il regista [[Martin Scorsese]] era interessato a filmare un adattamento dell'opera, ma non ne acquisì mai i diritti<ref>{{cita|Bukatman|p. 13}}</ref><ref name="Sammon23">{{cita|Sammon|p. 23}}</ref>. Il [[Produttore cinematografico|produttore]] [[Herb Jaffe]] acquisì invece i diritti all'inizio degli anni 1970, ma la sceneggiatura scritta da suo figlio Robert dispiacque fortemente a Dick:
 
{{citazione|La sceneggiatura di Jaffe era fatta malissimo ... Robert volò fino a Santa Ana per parlarmi del progetto. E la prima cosa che gli dissi quando scese dall'aereo era, 'Devo picchiarti qui all'aeroporto oppure quando arriveremo al mio appartamento?'|Philp K. Dick<ref name="Sammon23"/>|Jaffe's screenplay was so terribly done&nbsp;... Robert flew down to Santa Ana to speak with me about the project. And the first thing I said to him when he got off the plane was, 'Shall I beat you up here at the airport, or shall I beat you up back at my apartment?'|lingua=en}}
I moderni [[Grattacielo|grattacieli]] e le [[Industria|industrie]] sorgono accanto ai palazzi più antichi, per lo più fatiscenti e adattati alle "nuove tecnologie" facendo passare le tubazioni sulle facciate esterne. L'oggettiva assenza totale di elementi che possano essere definiti "belli" contribuisce a trasmettere allo spettatore la sensazione di [[claustrofobia]].
 
==== I replicanti ====
Nel 1977 seguì la sceneggiatura dell'attore [[Hampton Fancher]]<ref>{{cita|Sammon|pp. 23-30}}</ref>. Egli scrisse una prima bozza per un film a basso budget, denominato ''Mechanismo''. Lo ''script'' prevedeva che il film fosse ricco di dialoghi, quasi interamente ambientato in interni e che alla fine Rachael si suicidasse. A Dick non piacque molto perché il suo romanzo veniva svuotato dei suoi più profondi significati esistenziali e suggerì di introdurre una voce narrante fuori campo<ref name="sceneggiatura">{{en}} ''Incept Date – 1980: Screenwriting and Dealmaking'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>. Fancher sottopose il suo lavoro al parere di [[Michael Deeley]], il quale si interessò alla bozza e contattò [[Ridley Scott]] come possibile regista. Scott inizialmente rifiutò la proposta perché impegnato con la [[pre-produzione]] di ''[[Dune (film)|Dune]]'' ma, esasperato dalla lentezza del progetto e desideroso di lavorare ad una produzione più dinamica per distrarre la mente dalla recente scomparsa del fratello maggiore, si svincolò dall'impegno precedente<ref>{{cita|Sammon|pp. 43-49}}</ref>.
I replicanti sono [[androide|androidi]] [[Organismo vivente|organici]] creati dalla società Tyrell Corporation con avanzate tecniche di [[ingegneria genetica]]. I replicanti protagonisti del film appartengono alla serie Nexus 6; sono stati progettati per essere il più possibile simili agli umani (lo slogan della Tyrell è "più umano dell'umano"), sono superiori all'uomo in quanto a capacità fisiche e hanno un'intelligenza pari a quella degli ingegneri genetici che li hanno creati. Gli ingegneri della Tyrell ipotizzarono che i Nexus 6 potessero nel tempo sviluppare [[Emozione|emozioni]] proprie (rabbia, amore, paura, sospetto, ecc.) e per questo li dotarono di una vita limitata, della durata di circa quattro anni.<ref group=N>In realtà Roy Batty al momento della morte ha 3 anni e 10 mesi (la sua data di immissione è 8 gennaio 2016), il che vuol dire che non esiste un vero e proprio dispositivo che ne determina la morte, ma piuttosto un deperimento dei tessuti, come spiegato nel dialogo tra Roy Batty e il dott. Tyrell.</ref> Per garantire una maggiore stabilità mentale, ai replicanti venivano innestati artificialmente dei [[Ricordo|ricordi]] di infanzia, relativi a situazioni che ovviamente non avevano mai vissuto.
 
I replicanti sono impiegati principalmente nelle colonie extramondo sia per svolgere i [[Lavoro|lavori]] più faticosi e pericolosi e come "articolo di piacere" per i soldati di stanza nelle colonie militari. In seguito a una rivolta, i replicanti furono banditi dalla Terra e fu assegnato alla squadra speciale ''Blade Runner'' il compito di "ritirare", cioè eliminare fisicamente, i replicanti rimasti sul pianeta.
[[File:Ridley Scott by Gage Skidmore.jpg|thumb|upright=0.9|left|[[Ridley Scott]], il regista del film]]
 
Per comprendere se un soggetto è umano o è un replicante, lo si sottopone a un test denominato "Voight-Kampff". Esso consiste in un interrogatorio condotto con un oculare puntato sull'occhio, in cui vengono poste domande pensate per suscitare forti reazioni emotive; in questo modo i replicanti tradiscono la loro natura con improvvise dilatazioni e contrazioni della [[pupilla]], essendo incapaci di controllare le emozioni in quanto privi di esperienze di vita vissuta, che invece caratterizzano ogni essere umano. Per la riuscita del test, inoltre, sono fondamentali i [[Riflesso nervoso|tempi di reazione]] alle domande.
Il 21 febbraio 1980 Scott aderì al progetto di quello che allora era chiamato con il titolo di lavoro ''Dangerous Days'', a condizione di poter effettuare delle modifiche alla sceneggiatura di Fancher, fortemente incentrata su questioni ecologiche<ref name="Sammon49-63">{{cita|Sammon|pp. 49-63}}</ref>. Il regista cominciò quindi ad immaginare un film [[noir]] con un'ambientazione urbana. Egli scelse inoltre il termine "replicante" perché la parola "androide", utilizzata nel libro, era inflazionata agli inizi degli anni 1980. Similmente al romanzo, i droidi dovevano inizialmente essere composti anche da parti metalliche che ne rivelavano, al momento della morte, la loro natura non umana<ref name="sceneggiatura"/>. Il regista riuscì inoltre ad ottenere un innalzamento del finanziamento di [[Filmways]] da 13 a 15 milioni di dollari. Il progetto venne ribattezzato ''Blade Runner'', nome apprezzato da Scott e derivato dal romanzo ''[[Medicorriere]]'' (''The Bladerunner'') di [[Alan E. Nourse]] del 1974<ref group="N">Alcune edizioni del romanzo di Nourse presentano il titolo spezzato in due parole ''Blade Runner''.</ref><ref name="Sammon49-63"/>. Successivamente venne coinvolto [[David Webb Peoples]] per riscrivere il soggetto. Nella versione di Fancher, Roy Batty veniva ucciso, mentre Peoples lo fece morire di "vecchiaia" e scrisse il famoso monologo «[[Ho visto cose che voi umani|Io ne ho viste cose...]]». L'attore [[Rutger Hauer]] modificò poi il monologo introducendo la parte sulle lacrime nella pioggia e contribuì a scrivere molte delle battute del suo personaggio<ref name="sceneggiatura"/>. Insoddisfatto dalle modifiche effettuate allo ''script'' Fancher abbandonò il progetto il 21 dicembre 1980, sebbene in seguito ritornò per contribuire a delle riscritture supplementari<ref name="Sammon49-63"/>.
 
Nello svolgimento della trama, alcuni indizi suggeriscono che anche Deckard sia un replicante; tale interpretazione, molto dibattuta tra i fan, fu confermata da [[Ridley Scott]] nel 2000, quando dichiarò che «anche Ford era un replicante».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/11/Blade_Runner_anche_Ford_era_co_0_0007114385.shtml «Blade Runner, anche Ford era un replicante»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tra gli indizi più significativi c'è quello relativo al fatto che, dopo che Deckard ha sognato un unicorno, Gaff realizza un [[origami]] con le fattezze dell'animale [[Mitologia|mitologico]]: ciò mostra come tale immagine non sia un prodotto della mente di Deckard ma il risultato di un innesto artificiale.
Con più di 2,5 milioni di dollari investiti nella pre-produzione, la Filmways fece improvvisamente marcia indietro con la copertura finanziaria a causa di difficoltà economiche, e abbandonò l'impresa a ridosso della data d'inizio delle riprese<ref>{{cita|Sammon|p. 49}}</ref>. Nel giro di dieci giorni Deeley riuscì ad assicurare un finanziamento di 21,5 milioni di dollari attraverso un accordo a tre tra [[The Ladd Company]] (tramite la [[Warner Bros.]]), il produttore di [[Hong Kong]], [[Run Run Shaw|Sir Run Run Shaw]] e la [[Tandem Productions]]<ref>{{cita|Bukatman|pp. 18-19}}</ref><ref>{{cita|Sammon|pp. 64-67}}</ref>. Philip K. Dick si preoccupò che nessuno lo avesse informato della produzione del film, il che non fece che aumentare la sua sfiducia nei confronti di [[Hollywood]]<ref>{{cita|Sammon|pp. 63-64}}</ref>. Dopo che Dick ebbe criticato una prima versione della sceneggiatura di Hampton Fancher in un articolo scritto per la rivista ''Select TV Guide'', lo studio inviò a Dick la riscrittura di David Peoples<ref>{{cita|Sammon|pp. 67-69}}</ref>. L'autore fu compiaciuto della sceneggiatura riscritta e di un provino degli effetti speciali di una ventina di minuti che fu preparata per lui quando fu invitato allo studio. Dopo la visione del filmato, Dick rivelò entusiasta a Ridley Scott che il mondo creato per il film assomigliava esattamente a quello che lui aveva immaginato<ref name="Sammon284">{{cita|Sammon|p. 284}}</ref>. Philip K. Dick però non vide mai la versione finale del film, in quanto venne a mancare il 2 marzo 1982, appena dopo l'ultimazione della pellicola; proprio per questo motivo il film è dedicato a lui.
 
=== Cast ===
Il casting del film si rivelò problematico, specialmente per il ruolo di Rick Deckard. Lo sceneggiatore Hampton Fancher s'immaginava [[Robert Mitchum]] nel ruolo di Deckard e scrisse i dialoghi del personaggio con lui in mente.<ref name="cast">{{en}} ''Blush Response: Assembling the Cast'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref> Il regista Ridley Scott e i produttori passarono mesi in riunioni e discussioni con [[Dustin Hoffman]], il quale infine se ne andò a causa di punti di vista divergenti sul personaggio. Furono presi in considerazione numerosi altri attori per il ruolo principale, tra cui [[Gene Hackman]], [[Sean Connery]], [[Jack Nicholson]], [[Paul Newman]], [[Clint Eastwood]], [[Tommy Lee Jones]], [[Arnold Schwarzenegger]], [[Al Pacino]] e [[Burt Reynolds]]<ref name="cast"/>. Fu infine scelto [[Harrison Ford]] a causa di numerosi fattori, tra cui la sua parte nei film di ''[[Guerre stellari]]'', il suo interesse per la storia di ''Blade Runner'' e le discussioni con [[Steven Spielberg]], che all'epoca stava completando ''[[I predatori dell'arca perduta]]'' e aveva elogiato molto il lavoro svolto dall'attore nel film<ref name="cast"/>. Dopo i successi dei suoi film precedenti Ford era alla ricerca di un ruolo più drammatico.<ref name="incubo">{{cita web|url=http://www.moono.com/news/news05091.html|titolo=Ford: "'Blade Runner' Was a Nightmare"|data=5 luglio 2007|accesso=19 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120224041915/http://www.moono.com/news/news05091.html|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Harrison Fords Jules Verne Award (cropped).JPG|thumb|upright=0.9|L'attore [[Harrison Ford]], che presta il volto all'ex poliziotto e ''blade runner'' Rick Deckard]]
[[File:Rutger Hauer (2018).jpg|thumb|upright|L'attore [[Rutger Hauer]], interprete del replicante Roy Batty]]
 
Nel 1992 Ford ammise che «''Blade Runner'' non è uno dei miei film preferiti. Non mi sono trovato con Ridley».<ref name="cita-Sammon-p211">{{cita|Sammon|p. 211}}.</ref> Nel 2006 a Scott fu chiesto chi fosse stata la maggior spina nel fianco con cui avesse mai lavorato. Egli rispose che era stato Ford: «Quando abbiamo lavorato insieme era il mio primo film ed ero l'ultimo arrivato. Ma abbiamo fatto un buon film».<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/films/callingtheshots/ridley_scott.shtml|titolo=Getting Direct With Directors… - Ridley Scott|autore=Rob Carnevale|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref> Ford dichiarò nel 2000 che lui e Scott avevano avuto un approccio negativo, ormai superato, e ammise di essere un ammiratore del lavoro del regista.<ref>{{cita news|titolo=And beneath lies, the truth|pubblicazione=Empire|data=novembre 2000|autore=Colin Kennedy|numero=137|p=76|lingua=en}}</ref> Nel 2006 Ford, facendo una riflessione sulla produzione del film, disse: «Ciò che ricordo più di ogni altra cosa quando vedo ''Blade Runner'' non sono le 50 notti di riprese sotto la pioggia, ma la voce fuori campo [...] Ero ancora obbligato a lavorare per quei pagliacci che continuavano a inserire una brutta voce fuori campo dopo l'altra».<ref>{{cita news|titolo=In Conversation with Harrison Ford|pubblicazione=Empire|data=aprile 2006|numero=202|p=140|lingua=en}}</ref>
Il casting del film si rivelò problematico, specialmente per il ruolo di Rick Deckard. Lo sceneggiatore Hampton Fancher s'immaginava [[Robert Mitchum]] nel ruolo di Deckard e scrisse i dialoghi del personaggio con lui in mente<ref name="cast">{{en}} ''Blush Response: Assembling the Cast'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>. Il regista Ridley Scott e i produttori passarono mesi in riunioni e discussioni con [[Dustin Hoffman]], il quale infine se ne andò a causa di punti di vista divergenti sul personaggio. Furono presi in considerazione numerosi altri attori per il ruolo principale, tra cui [[Gene Hackman]], [[Sean Connery]], [[Jack Nicholson]], [[Paul Newman]], [[Clint Eastwood]], [[Tommy Lee Jones]], [[Arnold Schwarzenegger]], [[Al Pacino]] e [[Burt Reynolds]]<ref name="cast"/>. Fu infine scelto [[Harrison Ford]] a causa di numerosi fattori, tra cui la sua parte nei film di ''[[Guerre stellari]]'', il suo interesse per la storia di ''Blade Runner'' e le discussioni con [[Steven Spielberg]], che all'epoca stava completando ''[[I predatori dell'Arca perduta]]'' ed aveva elogiato moltissimo il lavoro svolto dall'attore nel film<ref name="cast"/>. Dopo i successi dei suoi film precedenti Ford era alla ricerca di un ruolo più drammatico<ref name="incubo">{{cita web|url=http://www.moono.com/news/news05091.html|titolo=Ford: "'Blade Runner' Was a Nightmare"|editore=moono.com|data=5 luglio 2007|accesso=19 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20120224041915/http://www.moono.com/news/news05091.html|dataarchivio=24 febbraio 2012}}</ref>.
 
Molto più semplice si dimostrò invece la scelta dell'attore [[Paesi Bassi|olandese]] [[Rutger Hauer]] nel ruolo di Roy Batty, il leader dei replicanti.<ref>{{cita web|url=http://www.rogerebert.com/reviews/blade-runner-directors-cut-1992|titolo=Blade Runner: Director's Cut|autore=Roger Ebert|data=11 settembre 1992|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref> Scott lo scritturò senza averlo mai incontrato prima e basandosi solamente sulle sue performance in tre film di [[Paul Verhoeven]]: ''[[Keetje Tippel]]'', ''[[Soldato d'Orange]]'' e ''[[Fiore di carne]]''<ref name="cast"/>. Philip K. Dick stesso approvò la scelta, descrivendo Hauer come «il perfetto Roy Batty. Freddo, [[Razza ariana|ariano]] e senza difetti»<ref name="Sammon284"/>. Dei molti film girati da Hauer ''Blade Runner'' rimase il suo preferito. Come ha avuto modo di affermare nel 2001: «''Blade Runner'' non ha bisogno di spiegazioni. Semplicemente [è]. [...] Non esiste niente di simile. Essere parte di un vero capolavoro che ha cambiato il modo di pensare del mondo. È magnifico».<ref>{{cita web|url=http://www.rutgerhauer.org/chatroom/transcript05.php|titolo=Live Chat - February 7, 2001|autore=Rutger Hauer|accesso=19 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://www.webcitation.org/64vvDgTrd?url=http://www.rutgerhauer.org/chatroom/transcript05.php |dataarchivio=24 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1992 Ford ammise che «''Blade Runner'' non è uno dei miei film preferiti. Non mi sono trovato con Ridley»<ref name="cita|Sammon|p. 211">{{cita|Sammon|p. 211}}</ref>. Nel 2006 a Ridley Scott fu chiesto chi fosse stata la maggior spina nel fianco con cui avesse mai lavorato. Egli rispose che era stato Harrison Ford: «Quando abbiamo lavorato insieme era il mio primo film ed ero l'ultimo arrivato. Ma abbiamo fatto un buon film»<ref>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/films/callingtheshots/ridley_scott.shtml|titolo=Getting Direct With Directors… - Ridley Scott|editore=[[BBC]]|autore=Rob Carnevale|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Ford dichiarò nel 2000 che lui e Scott avevano avuto un approccio negativo, ormai superato, e ammise di essere un ammiratore del lavoro del regista<ref>{{cita pubblicazione|titolo=And beneath lies, the truth|rivista=[[Empire (rivista)|Empire]]|data=novembre 2000|autore=Colin Kennedy|numero=137|pagina=76|lingua=en}}</ref>. Nel 2006 Ford, facendo una riflessione sulla produzione del film, disse: «Ciò che ricordo più di ogni altra cosa quando vedo ''Blade Runner'' non sono le 50 notti di riprese sotto la pioggia, ma la voce fuori campo... Ero ancora obbligato a lavorare per quei pagliacci che continuavano a inserire una brutta voce fuori campo dopo l'altra»<ref>{{cita pubblicazione|titolo=In Conversation with Harrison Ford|rivista=[[Empire (rivista)|Empire]]|data=aprile 2006|numero=202|pagina=140|lingua=en}}</ref>.
 
Molte attrici poco conosciute si presentarono ai provini per i ruoli di Rachael e di Pris. Dopo una serie di audizioni in cui [[Morgan Paull]] interpretava il ruolo di Deckard, venne scelta [[Sean Young]] come volto di Rachael. Paull fu scritturato come Holden, il bounty killer collega di Deckard, sulla base dei risultati convincenti delle sue interpretazioni durante i provini<ref name="cast"/>. [[Daryl Hannah]] superò invece la concorrenza di [[Stacey Nelkin]] e [[Monique van de Ven]] per l'interpretazione del personaggio di Pris. Nelkin si vide comunque assegnare il ruolo di Mary, la quinta replicante. Tuttavia, a causa di un lungo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, le scene in cui doveva comparire Mary non furono sviluppate e si decise di eliminare il personaggio<ref name="cast"/>. [[Joanna Cassidy]] fu scelta per il ruolo di Zhora anche perché riusciva a sentirsi a suo agio con un serpente intorno al collo. Infatti il pitone birmano che si vede nella scena all'interno del camerino era il suo animale domestico<ref name="cast"/>. [[Edward James Olmos]] interpreta Gaff. Olmos utilizzò il suo variegato background etnico e una serie di ricerche personali per creare il ''Cityspeak'', la lingua fittizia che gli abitanti di Los Angeles utilizzano nel film e parzialmente ispirata all'[[lingua ungherese|ungherese]].<ref>{{cita|Sammon|pp. 115-116}}.</ref> [[Joe Turkel]] presta il volto al dottor Eldon Tyrell, un magnate che ha costruito un impero commerciale sfruttando la produzione di androidi geneticamente modificati. [[William Sanderson]] fu scelto per il ruolo di J. F. Sebastian, un uomo geniale che prova compassione per i replicanti ma afflitto da una grave malattia,<ref>{{cita|Sammon|p. 170}}.</ref><ref>{{cita|Bukatman|p. 72}}.</ref> dopo che per la parte venne preso in considerazione anche [[Joe Pantoliano]].<ref>{{cita web|url=http://media.bladezone.com/contents/film/interviews/bill-sanderson|titolo=A Chat With William Sanderson|autore=Aaron Brinkley|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
[[File:RutgerHauerEscapeFromSobiborPublicDomain1.jpg|thumb|left|L'attore [[Rutger Hauer]], interprete del replicante Roy Batty]]
 
=== Riprese ===
Molto più semplice si dimostrò invece la scelta dell'attore [[Paesi Bassi|olandese]] [[Rutger Hauer]] nel ruolo di Roy Batty, il leader dei replicanti<ref>{{cita web|url=http://www.rogerebert.com/reviews/blade-runner-directors-cut-1992|titolo=Blade Runner: Director's Cut|editore=rogerebert.com|autore=[[Roger Ebert]]|data=11 settembre 1992|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Scott lo scritturò senza averlo mai incontrato prima e basandosi solamente sulle sue performance in tre film di [[Paul Verhoeven]]: ''[[Keetje Tippel]]'', ''[[Soldato d'Orange]]'' e ''[[Fiore di carne]]''<ref name="cast"/>. Philip K. Dick stesso approvò la scelta, descrivendo Hauer come «il perfetto Roy Batty. Freddo, [[Razza ariana|ariano]] e senza difetti»<ref name="Sammon284"/>. Dei molti film girati da Hauer ''Blade Runner'' rimane il suo preferito. Come ha avuto modo di affermare nel 2001: «''Blade Runner'' non ha bisogno di spiegazioni. Semplicemente [è]. [...] Non esiste niente di simile. Essere parte di un vero capolavoro che ha cambiato il modo di pensare del mondo. È magnifico»<ref>{{cita web|url=http://www.rutgerhauer.org/chatroom/transcript05.php|titolo=Live Chat - February 7, 2001|editore=rutgerhauer.org|autore=[[Rutger Hauer]]|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
[[File:Bradbury Atrium.jpg|thumb|left|L'atrio del [[Bradbury (California)|Bradbury]] Hotel di [[Los Angeles]], utilizzato come ''[[___location]]'' per l'appartamento di J. F. Sebastian]]
 
Le riprese di ''Blade Runner'' iniziarono il 9 marzo 1981 e durarono quattro mesi.<ref>{{cita|Sammon|p. 98}}.</ref> Si svolsero negli studi di [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], dove vennero ricreate le strade di una [[Los Angeles]] futuristica.<ref>{{cita web|url=http://www.cinemalefrance.com/fiches/bladerunner.pdf|titolo=Blade Runner de Ridley Scott|formato=PDF|autore=Jean Tulard|accesso=20 settembre 2014|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140112091421/http://www.cinemalefrance.com/fiches/bladerunner.pdf}}</ref> Come ''___location'' ulteriori vennero utilizzati il [[Bradbury Building]], per l'appartamento di J. F. Sebastian, e la [[Union Station (Los Angeles)|Union Station]] di Los Angeles, trasformata nell'interno del palazzo di polizia.<ref>{{cita web|url=http://www.movie-locations.com/movies/b/bladerun.html#.VB14gBbud-w|titolo=Blade Runner film locations|accesso=20 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006082138/http://www.movie-locations.com/movies/b/bladerun.html#.VB14gBbud-w|urlmorto=sì}}</ref> L'ufficio del capitano Bryant, costruito appositamente per il film, è stato utilizzato per decenni fino a oggi come ufficio della stazione ferroviaria.<ref>{{cita web|url=http://www.postcardcult.com/articolo.asp?id=7158&sezione=44|titolo=Settima arte (17): 'Blade runner' di Ridley Scott (1982)|data=23 marzo 2014|accesso=1º febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150121090328/http://www.postcardcult.com/articolo.asp?id=7158&sezione=44#|urlmorto=sì}}</ref> L'interno dell'appartamento di Deckard è ispirato alla [[Ennis House]] costruita dall'architetto [[Frank Lloyd Wright]], in particolare nei blocchi di cemento che compongono le pareti.<ref name="scenografia">{{en}} ''A Good Start: Designing the Future'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>
Molte attrici poco conosciute si presentarono ai provini per i ruoli di Rachel e di Pris. Dopo una serie di audizioni in cui [[Morgan Paull]] interpretava il ruolo di Deckard, venne scelta [[Sean Young]] come volto di Rachel. Paull fu scritturato come Holden, il bounty killer collega di Deckard, sulla base dei risultati convincenti delle sue interpretazioni durante i provini<ref name="cast"/>. [[Daryl Hannah]] superò invece la concorrenza di [[Stacey Nelkin]] e [[Monique van de Ven]] per l'interpretazione del personaggio di Pris. Nelkin si vide comunque assegnare il ruolo di Mary, la quinta replicante. Tuttavia, a causa di un lungo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, le scene in cui doveva comparire Mary non furono sviluppate e si decise di eliminare il personaggio<ref name="cast"/>. [[Joanna Cassidy]] fu scelta per il ruolo di Zhora anche perché riusciva a sentirsi a suo agio con un serpente intorno al collo. Infatti il pitone birmano che si vede nella scena all'interno del camerino era il suo animale domestico<ref name="cast"/>. [[Edward James Olmos]] interpreta Gaff. Olmos utilizzò il suo variegato background etnico e una serie di ricerche personali per creare il ''cityspeak'', la lingua fittizia che gli abitanti di Los Angeles utilizzano nel film e parzialmente ispirata all'[[lingua ungherese|ungherese]]<ref>{{cita|Sammon|pp. 115–116}}</ref>. [[Joe Turkel]] presta il volto al dottor Eldon Tyrell, un magnate che ha costruito un impero commerciale sfruttando la produzione di androidi geneticamente modificati. [[William Sanderson]] fu scelto per il ruolo di J. F. Sebastian, un uomo geniale che prova compassione per i replicanti ma afflitto da una grave malattia<ref>{{cita|Sammon|p. 170}}</ref><ref>{{cita|Bukatman|p. 72}}</ref>, dopo che per la parte venne preso in considerazione anche [[Joe Pantoliano]]<ref>{{cita web|url=http://media.bladezone.com/contents/film/interviews/bill-sanderson|titolo=A Chat With William Sanderson|editore=bladezone.com|autore=Aaron Brinkley|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Durante le riprese Scott ebbe numerose frizioni con Harrison Ford<ref name="cita-Sammon-p211"/>. L'attore lamentava una mancanza d'attenzione e di indicazioni su come caratterizzare il suo personaggio, mentre Scott pensava che Ford fosse abbastanza professionalmente preparato da non avere bisogno di suggerimenti e preferì dedicarsi alle attrici Sean Young e Daryl Hannah, al loro primo ruolo importante. Le condizioni ambientali delle riprese, spesso di notte e sotto una pioggia artificiale, non aiutarono a risollevare l'umore di Ford, che conserva un cattivo ricordo della lavorazione del film<ref name="sceneggiatura"/>.
=== Riprese e ___location ===
[[File:Bradbury Hotel.jpg|thumb|upright=1.4|L'interno del Bradbury Hotel di [[Los Angeles]], utilizzato come [[___location]] per l'appartamento di J. F. Sebastian.]]
 
Per alcune scene vennero impiegate delle controfigure; ad esempio quando Zhora si schianta contro alcune vetrine mentre Deckard le spara, o quando Pris attacca Deckard eseguendo capriole e salti mortali. Per quest'ultima scena era stata ingaggiata come controfigura una ginnasta professionista, ma Scott le fece rigirare talmente tante volte la scena da renderla esausta. La sequenza finale che si vede nel film è stata girata quindi con un ginnasta uomo. In una delle scene finali, quando Deckard e Batty saltano da un tetto all'altro, Ford è sostituito da una controfigura, mentre fu lo stesso Rutger Hauer a eseguire il salto, reso meno rischioso modificando la scenografia, avvicinando cioè i due palazzi montati su sostegni mobili.<ref name="riprese">{{en}} ''Living in Fear: Tension on the Set'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>
Le riprese di ''Blade Runner'' iniziarono il 9 marzo 1981 e durarono quattro mesi<ref>{{cita|Sammon|p. 98}}</ref>. Si svolsero negli studi di [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], dove vennero ricreate le strade di una [[Los Angeles]] futuristica<ref>{{cita web|url=http://www.cinemalefrance.com/fiches/bladerunner.pdf|titolo=Blade Runner de Ridley Scott|editore=cinemalefrance.com|tipo=pdf|autore=Jean Tulard|accesso=20 settembre 2014|lingua=fr}}</ref>. Come ___location ulteriori vennero utilizzati il Bradbury Building, per l'appartamento di J. F. Sebastian, e la [[Union Station (Los Angeles)|Union Station]] di Los Angeles, trasformata nell'interno del palazzo di polizia<ref>{{cita web|url=http://www.movie-locations.com/movies/b/bladerun.html#.VB14gBbud-w|titolo=Blade Runner film locations|editore=movie-locations.com|accesso=20 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. L'ufficio del capitano Bryant, costruito appositamente per il film, è stato utilizzato per decenni fino ad oggi come ufficio della stazione ferroviaria<ref>{{cita web|url=http://www.postcardcult.com/articolo.asp?id=7158&sezione=44|titolo=Settima arte (17): 'Blade runner' di Ridley Scott (1982)|editore=postcardcult.com|data=23 marzo 2014|accesso=1º febbraio 2015}}</ref>. L'interno dell'appartamento di Deckard è ispirato alla [[Ennis House]] costruita dall'architetto [[Frank Lloyd Wright]], in particolare i blocchi di cemento che compongono le pareti<ref name="scenografia">{{en}} ''A Good Start: Designing the Future'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>.
[[File:Ennis House front view 2005.jpg|thumb|La [[Ennis House]] di [[Frank Lloyd Wright]], il cui design ha ispirato gli interni dell'appartamento di Deckard]]
 
Scott incontrò delle difficoltà anche con il team di produzione, essenzialmente statunitense, che non era abituato ai suoi metodi di lavoro e alla sua tendenza a supervisionare totalmente la [[direttore artistico|direzione artistica]]. Svariati membri della squadra diedero le dimissioni durante il periodo di riprese. La tensione raggiunse il suo apice quando Scott dichiarò in un'intervista per un giornale britannico che avrebbe preferito lavorare con un team inglese. In segno di protesta il personale del film preparò delle magliette con scritto ''Yes Gouv, My Ass!'' (lett. "Sì Governatore, col cavolo!") e le indossò durante il lavoro. Informato del piano, Scott arrivò lo stesso giorno con un cappello da ammiraglio britannico con scritto ''Gouv'', oltre a una maglietta con la scritta ''Xenophobia Sucks'' (lett. "La xenofobia fa schifo"). Questo gesto d'ironia contribuì ad allentare la tensione generale<ref name="sceneggiatura"/>.
Durante le riprese Scott ebbe numerose frizioni con Harrison Ford<ref name="cita|Sammon|p. 211"/>. L'attore lamentava una mancanza d'attenzione e di indicazioni su come caratterizzare il suo personaggio, mentre Scott pensava che Ford fosse abbastanza rutinato da non avere bisogno di suggerimenti e preferì dedicarsi alle attrici Sean Young e Daryl Hannah, al loro primo ruolo importante. Le condizioni ambientali delle riprese, spesso di notte e sotto una pioggia artificiale, non aiutarono a risollevare l'umore di Ford, che conserva un cattivo ricordo della lavorazione del film<ref name="sceneggiatura"/>.
 
Per alcune scene vennero impiegate delle controfigure; ad esempio quando Zhora si schianta contro alcune vetrine mentre Deckard le spara, o quando Pris attacca Deckard eseguendo capriole e salti mortali. Per quest'ultima scena era stata ingaggiata come controfigura una ginnasta professionista, ma Scott le fece rigirare talmente tante volte la scena da renderla esausta. La sequenza finale che si vede nel film è stata girata quindi con un ginnasta uomo. In una delle scene finali, quando Deckard e Batty saltano da un tetto all'altro, Harrison Ford è interpretato da una controfigura, mentre fu lo stesso Rutger Hauer ad eseguire il salto, reso meno rischioso modificando la scenografia, avvicinando cioè i due palazzi montati su sostegni mobili<ref name="riprese">{{en}} ''Living in Fear: Tension on the Set'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>.
 
[[File:Ennis House front view 2005.jpg|thumb|left|La [[Ennis House]] di [[Frank Lloyd Wright]], il cui design ha ispirato gli interni dell'appartamento di Deckard]]
Scott incontrò delle difficoltà anche con il team di produzione, essenzialmente statunitense, che non era abituato ai suoi metodi di lavoro e alla sua tendenza a supervisionare totalmente la [[direttore artistico|direzione artistica]]. Svariati membri della squadra diedero le dimissioni durante il periodo di riprese. La tensione raggiunse il suo apice quando Scott dichiarò in un'intervista per un giornale britannico che avrebbe preferito lavorare con un team inglese. In segno di protesta il personale del film preparò delle magliette con scritto ''Yes Gouv, My Ass!'' (lett. "Si governatore, il mio culo!") e le indossò durante il lavoro. Informato del piano, Scott arrivò lo stesso giorno con un cappello da ammiraglio britannico con scritto ''Gouv'', oltre ad una maglietta con la scritta ''Xenophobia Sucks'' (lett. "La xenofobia fa schifo"). Questo gesto d'ironia contribuì ad allentare la tensione generale<ref name="sceneggiatura"/>.
 
Il perfezionismo di Scott gli causò inoltre dei problemi con la produzione, preoccupata del ritardo accumulato dal film. Le riprese si conclusero in modo affrettato, perché i responsabili avevano fissato una data limite, al di là della quale avrebbero ritirato i propri fondi. L'ultimo giorno di riprese si svolse quindi sotto una grande pressione<ref name="sceneggiatura"/>.
 
Il monologo finale di Roy Batty fu l'ultima scena ada essere girata. In origine era pensato essere più lungo e le ultime due frasi non erano presenti. Fu Hauer a persuadere Scott a tagliare la parte iniziale, considerando che un personaggio in punto di morte non avrebbe avuto il tempo di fare un lungo discorso; improvvisò inoltre il finale del monologo.<ref>{{cita web|url=httphttps://www.theguardian.com/film/2000/feb/06/top-10-film-moments-usual-suspects-psycho|titolo=The top 10 film moments|editore=[[The Guardian]]|data=6 febbraio 2000|accesso=20 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
=== Design e scenografia ===
{{citazione|La mia prima reazione alla lettura della sceneggiatura è stata che sembrava all'apparenza un altro script futuristico, e pensai che ne avevo appena girato uno e volevo cambiare aria. Ma pensandoci meglio trovai che non era ''veramente'' futuristico. È ambientato 40 anni nel futuro, ma potrebbe accadere in qualsiasi epoca. E così cominciai ad immaginarmelo collocato nel passato – per quanto riguarda l'aspetto – e quello che stiamo veramente facendo è un film vecchio di 40 anni collocato 40 anni nel futuro.|Ridley Scott<ref>{{cita web|url=http://www.americancinemapapers.com/files/bladerunner.htm|titolo=Blade Runner: Ridley Scott Interviewed|editore=americancinemapapers.com|autore=Harlan Kennedy|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>|My initial reaction on reading the script was that it seemed on the surface another futuristic script, and I figured I'd just done that and I ought to change gear. But when I thought about it more, I thought it's not really futuristic. It's set 40-years on, but it could take place in any time slot. And so I started to backdate it in my head – as far as the look and feel are concerned – and what we're really doing is a 40-year-old film set 40 years in the future.|lingua=en}}
 
[[File:Hong Kong Skyline Restitch - Dec 2007.jpg|thumb|upright=1.4|Lo skyline di [[Hong Kong]] servì da ispirazione per l'aspetto della [[Los Angeles]] del 2019]]
 
=== Scenografia ===
Scott citò la rivista francese di fumetto di fantascienza ''[[Métal Hurlant]]'', a cui contribuiva tra gli altri l'artista [[Jean Giraud|Moebius]], e il dipinto ''[[Nighthawks]]'' di [[Edward Hopper]], come fonti stilistiche per l'atmosfera [[Retrofuturismo|retrofuturista]] del film. Scott affermò in seguito: «agitavo costantemente sotto il naso del team di produzione una riproduzione del dipinto per illustrare l'aspetto e l'atmosfera che ricercavo»<ref>{{cita|Sammon|p. 74}}</ref>. Il regista s'ispirò inoltre al panorama di «[[Hong Kong]] in una giornata particolarmente brutta»<ref>{{cita libro|autore=Nigel Wheale|titolo=The Postmodern Arts: An Introductory Reader|editore=Routledge|anno=1995|pagina=107|isbn=0-415-07776-1|lingua=en|url=http://books.google.com/books?id=8dGfKmubQIgC&pg=PA107&sig=-YDIF7d_p3omdApwk7sVM3dDFs4}}</ref> e al paesaggio industriale della sua città natale, [[South Shields]], nell'Inghilterra nord-orientale<ref>{{cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/film/3602948/Director-Maximus.html|titolo=Director Maximus|editore=[[The Telegraph]]|autore=Mark Monahan|data=20 settembre 2003|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Come [[concept artist]] venne scritturato [[Syd Mead]], anch'esso profondamente influenzato da ''Métal Hurlant''<ref>{{cita|Sammon|p. 53}}</ref>. A Moebius fu offerta l'opportunità di assistere nella fase di pre-produzione, ma egli rifiutò per poter lavorare ad un altro progetto, una decisione di cui in seguito si pentì<ref>{{cita libro|autore=[[Jean Giraud]]|titolo=The Long Tomorrow & Other SF Stories|editore=Marvel|anno=1988|isbn=0-87135-281-8|lingua=en}}</ref>. ''Blade Runner'' presenta inoltre numerose e marcate somiglianze con ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' di [[Fritz Lang]], tra cui un ambiente urbano sviluppato in verticale, con torri immense, traffico intenso, schermi di segnalazione e l'opposizione tra i dirigenti, che vivono in appartamenti elevati e il resto della popolazione, ammassata in quartieri poveri e inquinati<ref>{{cita web|url=http://www.educiné.org/educine/Metropolis/Entrees/2011/5/1_De_Metropolis_a_Blade_runner.html|titolo=De Metropolis à Blade Runner: la ville du futur à l'écran ou l'avenir d'une utopie|editore=educiné.org|accesso=20 settembre 2014|lingua=fr}}</ref>. Il [[supervisore agli effetti speciali]] David Dryer utilizzò inoltre dei fotogrammi tratti da ''Metropolis'' per allineare le riprese delle miniature degli edifici in ''Blade Runner''<ref>{{cita|Sammon|p. 111}}</ref><ref>{{cita|Bukatman|pp. 61-63}}</ref>.
{{citazione|La mia prima reazione alla lettura della sceneggiatura è stata che sembrava all'apparenza un altro script futuristico, e pensai che ne avevo appena girato uno e volevo cambiare aria. Ma pensandoci meglio trovai che non era ''veramente'' futuristico. È ambientato 40 anni nel futuro, ma potrebbe accadere in qualsiasi epoca. E così cominciai a immaginarmelo collocato nel passato – per quanto riguarda l'aspetto – e quello che stiamo veramente facendo è un film vecchio di 40 anni collocato 40 anni nel futuro.|Ridley Scott<ref>{{cita web|url=http://www.americancinemapapers.com/files/bladerunner.htm|titolo=Blade Runner: Ridley Scott Interviewed|autore=Harlan Kennedy|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>|My initial reaction on reading the script was that it seemed on the surface another futuristic script, and I figured I'd just done that and I ought to change gear. But when I thought about it more, I thought it's not really futuristic. It's set 40-years on, but it could take place in any time slot. And so I started to backdate it in my head – as far as the look and feel are concerned – and what we're really doing is a 40-year-old film set 40 years in the future.|lingua=en}}
[[File:Hong Kong Skyline Restitch - Dec 2007.jpg|thumb|left|Lo skyline di [[Hong Kong]] servì da ispirazione per l'aspetto della [[Los Angeles]] del 2019]]
 
Scott citò la rivista francese di fumetto di fantascienza ''[[Métal Hurlant]]'', a cui contribuiva tra gli altri l'artista [[Jean Giraud|Moebius]], e il dipinto ''[[Nighthawks (dipinto)|Nighthawks]]'' di [[Edward Hopper]], come fonti stilistiche per l'atmosfera [[Retrofuturismo|retrofuturista]] del film. Scott affermò in seguito: «agitavo costantemente sotto il naso del ''team'' di produzione una riproduzione del dipinto per illustrare l'aspetto e l'atmosfera che ricercavo».<ref>{{cita|Sammon|p. 74}}.</ref> Il regista s'ispirò inoltre al panorama di «[[Hong Kong]] in una giornata particolarmente brutta»<ref>{{cita libro|autore=Nigel Wheale|titolo=The Postmodern Arts: An Introductory Reader|editore=Routledge|anno=1995|p=107|isbn=0-415-07776-1|lingua=en|url=http://books.google.com/books?id=8dGfKmubQIgC&pg=PA107&sig=-YDIF7d_p3omdApwk7sVM3dDFs4}}</ref> e al paesaggio industriale della sua città natale, [[South Shields]], nell'Inghilterra nord-orientale.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/film/3602948/Director-Maximus.html|titolo=Director Maximus|autore=Mark Monahan|data=20 settembre 2003|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref> Come ''[[concept artist]]'' venne scritturato [[Syd Mead]], anch'esso profondamente influenzato da ''Métal Hurlant''.<ref>{{cita|Sammon|p. 53}}.</ref> A Moebius fu offerta l'opportunità di assistere nella fase di pre-produzione, ma egli rifiutò per poter lavorare a un altro progetto, una decisione di cui in seguito si pentì.<ref>{{cita libro|autore=Jean Giraud|titolo=The Long Tomorrow & Other SF Stories|editore=Marvel|anno=1988|isbn=0-87135-281-8|lingua=en}}</ref> ''Blade Runner'' presenta inoltre numerose e marcate somiglianze con ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' di [[Fritz Lang]], tra cui un ambiente urbano sviluppato in verticale, con torri immense, traffico intenso, schermi di segnalazione e la contrapposizione tra i dirigenti, che vivono in appartamenti elevati e il resto della popolazione, ammassata in quartieri poveri e inquinati:<ref>{{cita web|url=http://www.educiné.org/educine/Metropolis/Entrees/2011/5/1_De_Metropolis_a_Blade_runner.html|titolo=De Metropolis à Blade Runner: la ville du futur à l'écran ou l'avenir d'une utopie|lingua=fr|accesso=7 febbraio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20140920081540/http://www.xn--educin-gva.org/educine/Metropolis/Entrees/2011/5/1_De_Metropolis_a_Blade_runner.html|dataarchivio=20 settembre 2014}}</ref> il [[supervisore agli effetti speciali]] David Dryer utilizzò dei fotogrammi tratti da ''Metropolis'' per allineare le riprese delle miniature degli edifici in ''Blade Runner''.<ref>{{cita|Sammon|p. 111}}.</ref><ref>{{cita|Bukatman|pp. 61-63}}.</ref> La critica d'arte osservò infine un debito inconscio verso l'opera [[Futurismo|futurista]] di [[Antonio Sant'Elia]], già ispiratrice indiretta per le atmosfere di ''Metropolis''.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=https://www.irishartsreview.com/green-energy/?showall=1|titolo=Green energy|rivista=Irish Arts Review|volume=30|numero=2|anno=2013}}</ref>
Lawrence G. Paull, in qualità di scenografo e David Snyder, come direttore artistico, realizzarono gli schizzi di Scott e Mead. [[Douglas Trumbull]], già impiegato in film del calibro di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'' e ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'', e Richard Yuricich supervisionarono gli [[effetti speciali]] della pellicola. Scott e Trumbull si conoscevano da anni ma non avevano mai avuto occasione di collaborare prima. Il regista gli affidò il compito di elaborare le miniature per la panoramica del paesaggio industriale e per la piramide della Tyrell Corporation, viste ad inizio film, oltre alla riproduzione a grandezza naturale della cabina di pilotaggio delle navi che sorvolano la città<ref>{{cita web|url=http://www.allocine.fr/film/fichefilm-1975/secrets-tournage/|titolo=Anecdotes, potins, actus, voire secrets inavouables autour de "Blade Runner" et de son tournage!|editore=[[AlloCiné]]|accesso=20 settembre 2014|lingua=fr}}</ref>. ''Blade Runner'' è uno degli ultimi film di fantascienza che non utilizza effetti speciali creati al computer. La scena iniziale, in cui si vede una panoramica della città, è in realtà la ripresa di un modellino a [[prospettiva forzata]] profondo solo 4,5 metri e formato da sagome di palazzi riprodotti in serie. Le esplosioni di gas sono vere: vennero registrate e poi proiettate sul modellino una alla volta, cosicché la scena iniziale è in realtà la sovrapposizione di moltissime riprese<ref name="effetti">{{en}} ''Beyond the Window: Visual Effects'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>. Le riprese esterne vennero modificate in [[post produzione]] con la tecnica della pittura dei mascherini. Anche le scene girate nell'ufficio del dottor Tyrell furono cambiate nella parte superiore, perché non era possibile ricreare sul set in modo credibile gli effetti di luce che il sole avrebbe dovuto produrre<ref name="effetti"/>.
[[File:Blade Runner Deckard's sedan.jpg|thumb|Lo ''spinner'' usato da Deckard nel film, qui esposto nel 2019 al [[Petersen Automotive Museum]]]]
 
Lawrence G. Paull, in qualità di scenografo e David Snyder, come direttore artistico, realizzarono gli schizzi di Scott e Mead. [[Douglas Trumbull]], già impiegato in film come ''[[2001: Odissea nello spazio]]'' e ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'', e Richard Yuricich supervisionarono gli [[effetti speciali]] della pellicola. Scott e Trumbull si conoscevano da anni ma non avevano mai avuto occasione di collaborare prima. Il regista gli affidò il compito di elaborare le miniature per la panoramica del paesaggio industriale e per la piramide della Tyrell Corporation, viste a inizio film, oltre alla riproduzione a grandezza naturale della cabina di pilotaggio delle navi che sorvolano la città.<ref>{{cita web|url=http://www.allocine.fr/film/fichefilm-1975/secrets-tournage/|titolo=Anecdotes, potins, actus, voire secrets inavouables autour de "Blade Runner" et de son tournage!|accesso=20 settembre 2014|lingua=fr}}</ref> ''Blade Runner'' è uno degli ultimi film di fantascienza che non utilizza effetti speciali creati al computer. La scena iniziale, in cui si vede una panoramica della città, è in realtà la ripresa di un modellino a [[prospettiva forzata]] profondo solo 4,5 metri e formato da sagome di palazzi riprodotti in serie. Le esplosioni di gas sono vere: vennero registrate e poi proiettate sul modellino una alla volta, cosicché la scena iniziale è in realtà la sovrapposizione di molte riprese.<ref name="effetti">{{en}} ''Beyond the Window: Visual Effects'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref> Le riprese esterne vennero modificate in [[post-produzione]] con la tecnica della pittura dei mascherini. Anche le scene girate nell'ufficio del dottor Tyrell furono cambiate nella parte superiore, perché non era possibile ricreare sul set in modo credibile gli effetti di luce che il sole avrebbe dovuto produrre<ref name="effetti"/>.
[[File:Blade Runner Police Car (4957139342).jpg|thumb|upright=1.1|left|Uno degli ''spinner'' utilizzati nel film esposto all'American Police Hall of Fame & Museum]]
 
L'unica scenografia costruita per il film fu il set della strada: vennero utilizzati alcuni palazzi a due piani, montando sulle facciate i tubi dell'aria condizionata per dare l'impressione che fossero palazzi antichi adattati alle nuove tecnologie. Per ovviare al fatto che i palazzi del set erano bassi, mentre la città era formata da grattacieli, si decise di girare le riprese esterne di notte e di creare un'atmosfera densa di fumo a causa dell'inquinamento<ref name="scenografia"/>.
[[File:Smell Fear (3043373242).jpg|thumb|left|Disegno del [[macchina della verità|poligrafo]] Voight-Kampff]]
 
Per evocare i progressi tecnologici del futuro, furono introdotte nel film delle vetture volanti chiamate ''spinner'', utilizzate dalla polizia per sorvegliare la popolazione e svolgere mansioni di pattugliamento.<ref>{{cita|Sammon|pp. 79–8079-80}}.</ref>. Uno ''spinner'' può essere guidato come un veicolo tradizionale terrestre e decollare verticalmente come un velivolo [[VTOL]]. Per decollare e volare, uno ''spinner'' utilizza tre propulsori differenti: un [[motore a combustione interna]], un [[motore a reazione]] e l'[[antigravità]].<ref>{{cita web|url=http://www.screenjunkies.com/movies/movie-news/the-top-40-cars-from-feature-films-30-26/|titolo=The Top 40 Cars from Feature Films|editore=screenjunkies.com|data=30 marzo 2010|accesso=20 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. I disegni concettuali di Mead vennero usati da Gene Winfield per realizzare 25 modelli funzionanti,<ref name="Willoughby">{{cita web|url=http://media.bladezone.com/contents/film/interviews/gene-winfield/|titolo=Deconstructing the spinner|editore=bladezone.com|autore=Gary Willoughby|accesso=20 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, assemblati da una squadra di 50 persone in poco più di cinque mesi di tempo<ref name="sceneggiatura"/>.
 
La macchina Voight-Kampff<ref group="N">Il dispositivo è presente anche nel libro ''Il cacciatore di androidi'', dove dov'è scrittoriportato come «Voigt-Kampff».</ref> è un [[macchina della verità|poligrafo]] utilizzato dai ''blade runner'' per osservare le [[fisiologia|reazioni fisiologiche]] di un individuo e determinare se si tratta di un replicante. Il dispositivo misura diversi paramentriparametri, come la respirazione, la frequenza cardiaca, la dilatazione della pupilla e l'arrossamento involontario in risposta a domande emozionalmente provocatorie.<ref>{{cita|Sammon|pp. 106-107}}.</ref>. Nel film i replicanti Leon e Rachael sono sottoposti al test e Deckard rivela a Tyrell che in genere ci vogliono 20 o 30 domande per individuare un replicante; in contrasto con quanto affermato nel libro, dove ne bastano "sei o sette" per raggiungere lo scopo.
 
=== Montaggio ===
Il ''budget'' preventivato venne superato di oltre il 10%; [[Bud Yorkin]] e [[Jerry Perenchio]] fecero allora leva su una clausola del contratto che permetteva loro in questo caso di licenziare il regista e Scott mantenne il posto solo grazie all'intervento di [[Alan Ladd, Jr.]], presidente della [[The Ladd Company]].<ref name="montaggio">{{en}} ''In Need of Magic: Post-Production Problems'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>. Il [[montaggio]] del film si svolse in Inghilterra nell'estate del 1981. Numerose scene dovettero essere tagliate affinché la durata della pellicola non superasse le due ore, come richiesto dalla produzione. Furono così eliminate le sequenze in cui Deckard visita Holden in ospedale e quella in cui sogna un unicorno, mentre altre vennero pesantemente tagliate, principalmente quelle girate nell'appartamento di Deckard in cui compare anche Rachael<ref name="montaggio"/>.
 
Dopo alcune anteprime e screening in cui i produttori non compresero numerosi elementi del film, e le reazioni del pubblico furono sostanzialmente negative, si decise di inserire una voce narrante fuori campo per facilitare la comprensione di alcuni aspetti della storia. Al regista non piacque l'idea della voce fuori campo e non partecipò alla stesura finale dei testi. Venne inoltre modificatorichiesto di modificare il finale per renderlorendere il film piùmeno lietocupo, utilizzandoquindi allovennero scopogirate delle scene giratecon Deckard e Rachael in auto su una strada immersi in un bosco. Scott pensò di fare delle riprese da elicottero per dare un'idea migliore dell'unica scena in cui compare la natura, ma ci sarebbe voluto troppo tempo e troppo denaro, quindi pensò di chiedere a [[Stanley Kubrick]] di utilizzare delle scene girate per l'inizio di ''[[Shining (film)|Shining]]'', esapendo poiche Kubrick sicuramente avrebbe avuto a disposizione settimane di riprese da elicottero scartate, e infatti così fu<ref name="montaggio"/>. Harrison Ford non gradì le modifiche effettuate ma fu costretto dalla produzione a registrare le battute per la voce narrante:
{{citazione|Quando iniziammo le riprese avevamo raggiunto un tacito accordo che la versione del film che preferivamo era quella senza voce fuori campo. Era un c***o di incubo. Pensavo che il film funzionasse senza narrazione. Ma ora ero impelagato con le registrazioni di quella narrazione. Ed ero obbligato a fare la voce fuori campo per delle persone che non rappresentavano gli interessi del regista.|Harrison Ford<ref name="incubo"/>|When we started shooting it had been tacitly agreed that the version of the film that we had agreed upon was the version without voiceover narration. It was a f**king <nowiki>[</nowiki>[[sic]]<nowiki>]</nowiki> nightmare. I thought that the film had worked without the narration. But now I was stuck re-creating that narration. And I was obliged to do the voiceovers for people that did not represent the director's interests.|lingua=en}}
 
== Colonna sonora ==
{{vedi anche|Blade Runner (colonna sonora)}}
La colonna sonora di ''Blade Runner'' è stata composta da [[Vangelis]], fresco vincitore dell'[[Oscar alla migliore colonna sonora]] per il suo lavoro su ''[[Momenti di gloria]]'' nel 1981.<ref>{{cita web|url=http://www.nemostudios.co.uk/bladerunner/index.htm|titolo=Vangelis’ film score for Blade Runner|editore=nemostudios.co.uk|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. La composizione alterna melodie [[musica classica|classiche]] a suoni futuristici creati al [[sintetizzatore]], per riflettere lo stile noir e retròrétro voluto da Ridley Scott per il suo film.<ref>{{cita|Sammon|pp. 271-274}}.</ref>. Scott si è anche servito del compositore e pianista Peter Skellern per alcuni arrangiamenti, di [[Demis Roussos]], che canta il brano introduttivo ''Tales of the Future'', e di Don Percival, che interpreta invece ''One More Kiss, Dear''.<ref name="Sammon419-423">{{cita|Sammon|pp. 419-423}}.</ref>. Il sassofonista [[jazz]] [[Dick Morrissey]],<ref group="N">Nei titoli di coda del film il suo nome viene erroneamente scritto "Morrisey".</ref>, collaboratore di lunga data di Vangelis, esegue l'assolo di ''Love Theme''. Un complesso tradizionale giapponese e il suonatore di arpa Gail Laughton hanno contribuito anch'essi alla colonna sonora con un brano ciascuno.<ref>{{cita|Sammon|ppp. 424}}.</ref>.
 
Nonostante la buona accoglienza di pubblico e critica, le ''nomination'' nel 1983 per un [[British Academy of Film and Television Arts|BAFTA]] e un [[Premio Golden Globe|Golden Globe]] come miglior colonna sonora e l'annuncio della pubblicazione di un album da parte della Polydor Records nei titoli di coda del film, la colonna sonora ufficiale non venne pubblicata che dieci anni più tardi<ref name="Sammon419-423"/>. Per colmare questa lacuna la New American Orchestra ne registrò nel 1982 una versione orchestrale. Alcuni brani vennero pubblicati nel 1989 nella raccolta ''Vangelis: Themes'', ma fu solo nel 1992, con l'uscita dell'edizione ''director's cut'', che la colonna sonora completa trovò la sua pubblicazione in un album ufficiale<ref name="Sammon419-423"/>. Questo ritardo incoraggiò inoltre la circolazione di numerose [[Bootleg|registrazioni pirata]]<ref name="Sammon419-423"/>.
 
Nel 2007, in occasione dell'uscita della versione ''final cut'', è stato pubblicato un cofanetto di tre CD con musiche del film, intitolato ''Blade Runner Trilogy''. Il primo disco è una riedizione dell'album del 1994, il secondo contiene una selezione di musica composta per il lungometraggio ma non utilizzata nel montaggio finale, mentre il terzo CD costituisce un album inedito di Vangelis a celebrazione del 25º anniversario del film.<ref>{{cita web|url=http://pitchfork.com/reviews/albums/11110-blade-runner-trilogy-25th-anniversary/|titolo=Blade Runner Trilogy: 25th Anniversary|editore=[[Pitchfork Media]]|autore=Mike Orme|data=7 febbraio 2008|accesso=19 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
== Distribuzione ==
=== Versioni ===
Esistono settediverse versioni differenti di ''Blade Runner''.<ref>{{cita web|url=http://cinema.jeuxactu.com/dossier-dvd-blade-runner-comparatif-des-versions-525.htm|titolo=Blade Runner: Comparatif des versions|editore=jeuxactu.com|autore=Elodie Leroy|data=26 novembre 2007|accesso=21 settembre 2014|lingua=fr}}</ref>. La versione di lavoro originale (''Workprint Version'') venne proiettata durante degli screening selezionati a [[Denver]] e [[Dallas]] nel marzo 1982. L'accoglienza sostanzialmente negativa da parte del pubblico presente portò ada introdurre delle modifiche alla pellicola, come l'aggiunta di un lieto fine e di una voce narrante fuori campo.<ref name="Kaplan">{{cita web|url=httphttps://www.nytimes.com/2007/09/30/movies/30kapl.html?_r=0|titolo=A Cult Classic Restored, Again|editore=[[The New York Times]]|autore=Fred Kaplan|data=30 settembre 2007|accesso=21 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref>{{cita|Sammon|p. 289}}.</ref>. La ''Workprint Version'' venne proiettata senza l'approvazione di Ridley Scott al Los Angeles Fairfax Theater nel maggio 1990, ada un evento della [[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]] nell'aprile 1991, e a settembre e ottobre 1991 al Los Angeles NuArt Theater e al [[Castro Theatre|San Francisco Castro Theater]].<ref>{{cita|Bukatman|pp. 36–3736-37}}.</ref><ref>{{cita|Sammon|pp. 334–340334-340}}.</ref>. Una seconda versione è stata presentata unicamente a San Diego nel maggio 1982 (''San Diego Sneak Preview''). A eccezione di tre brevi scene supplementari essa è identica alla versione cinematografica statunitense.<ref name="Sammon309">{{cita|Sammon|ppp. 309}}.</ref>.
 
La versione cinematografica statunitense, contenente le modifiche successive alla ''Workprint Version'' e conosciuta come ''Domestic Cut'', uscì nel giugno 1982.<ref name="Sammon309"/>. NelleLa versione internazionale, invece, proiettata nelle sale del resto del mondo venne proiettato invece l<nowiki>'</nowiki>''International Cut''. Questa versione, include alcune scene piuttosto violente e assenti nella versione nord americanastatunitense, come quella in cui Roy preme i pollici negli occhi del dottor Tyrell o quella in cui si conficca un chiodo nel palmo della mano durante l'inseguimento a Deckard.<ref>{{cita|Sammon|pp. 326-329}}.</ref>. Nel 1986 uscì negli Stati Uniti una quintaun’ulteriore versione, pesantemente tagliata per rispondere alle esigenze di una trasmissione televisiva.<ref>{{cita|Sammon|pp. 407-408, 432}}.</ref>.
 
La prima modifica sostanziale al film risale alalla ''Directordirector's Cutcut'' del 1992, una [[versione del regista]] rieditata sotto la supervisione di Michael Arick e più fedele alla prima versione di lavoro della pellicola. Venne rimossa la voce narrante fuori campo così come il lieto fine della fuga di Deckard e Rachael, inoltre venne inserita la scena in cui Deckard sogna un unicorno.<ref name="Sammon353"/>{{cita|Sammon|pp. 353, 365}}.</ref> Quest'ultima, congiunta alla sequenza finale in cui Rachael colpisce con la scarpa l'origami in foggia di liocornounicorno, insinuanoinsinua il dubbio, assente nelle altre versioni, che lo stesso Deckard possa essere un replicante. Secondo questa interpretazione, Gaff, il collega di Deckard che lascia l'origami nel suo appartamento, sarebbe a conoscenza dei sogni di Deckard, portando alla conclusione che i ricordi dell'uomo siano artificiali come quelli degli altri replicanti; ipotesi tra l'altro avvalorata dallo stesso Scott.<ref>{{cita webnews|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/11/Blade_Runner_anche_Ford_era_co_0_0007114385.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*20141006121722/http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/11/Blade_Runner_anche_Ford_era_co_0_0007114385.shtml|titolo=«Blade Runner, anche Ford era un replicante»|editorepubblicazione=[[Il Corriere della Sera]]|autore=Maurizio Porro, |autore2=Tullio Kezich|data=11 luglio 2000|accesso=21 settembre 2014|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://observationdeck.io9.com/that-pesky-blade-runner-unicorn-was-indeed-proof-all-al-1523761100|titolo=Ridley Scott confirmed Deckard was a replicant in 1982|editore=io9.com|data=15 febbraio 2014|accesso=21 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140708170731/http://observationdeck.io9.com/that-pesky-blade-runner-unicorn-was-indeed-proof-all-al-1523761100|urlmorto=sì}}</ref>.
 
{{citazione|Avevo diretto una breve sequenza onirica in Inghilterra durante la post produzione di ''Blade Runner'' di un unicorno che corre per i boschi. Quella ripresa implicava specificatamentespecificamente che a Deckard, volendo io suggerire che fosse un replicante egli stesso, quell'immagine era stata impiantata dalla Tyrell Corporation. Ma ero stato costretto a toglierla. Così ununa ''director's cut'' mi sembrava una perfetta opportunità per reintrodurla, insieme ad altri momenti che pure erano stati tagliati.|Ridley Scott<ref>{{citaCita pubblicazionenews|autore=Paul Sammon|titolo=Fear of a bleak planet|rivistapubblicazione=Neon Magazine|data=26 settembre 2010|pp=100-105|lingua=en|url=httphttps://neonmagazinescans.wordpress.com/2010/09/26/flashback-1982-alien/|accesso=26 settembre 2014}}</ref>|I'd directed a small dream sequence in England during ''Blade Runner'' post-production period of a unicorn running through a woods. That shot specifically implied that Deckard, whom I wanted to suggest was a replicant himself, had been implanted with this mage by the Tyrell Corporation. But I was forced to take it out. So a director's cut seemed the perfect opportunity to reinstate that, as well as other moments that had also been cut.|lingua=en}}
 
Nelle versioni precedenti si affermava che sei replicanti erano fuggiti dalle colonie extramondo e che uno di loro era stato catturato durante la loro prima vista alla Tyrell Corporation, mentre poi di fatto i replicanti rimasti erano quattro. Questo perché la sceneggiatura aveva inizialmente previsto una quinta replicante, Mary, che sarebbe dovuta morire di "morte naturale" nel prosieguo del film. In seguito si decise di eliminare il personaggio di Mary, ma la frase sul campo elettrico non fu cambiata, creando un'incongruenza che fu eliminata soltanto nelnella ''Directordirector's Cutcut''.
 
IlL'edizione ''The Final Cut'', uscitouscita al cinema nel 2007, è consideratoconsiderata la versione definitiva della pellicola e l'unica in cui a Scott è stata concessa totale libertà artistica.<ref name="Sammon353"/>. Rispetto alalla ''Directordirector's Cutcut'', essa presenta delle modifiche estetiche minori, tra cui piani di transizione, sfondi migliorati e voci ri-sincronizzate. Inoltre l'immagine e il suono sono stati restaurati digitalmente e rimasterizzati.<ref name="Kaplan"/><ref>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2078178|titolo=Il ritorno di Blade Runner|editore=punto-informatico.it|data=27 ottobre 2000|accesso=21 settembre 2014|dataarchivio=15 ottobre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071015191310/http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2078178|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Data di uscita ===
Le date di uscita cinematografiche internazionali del film, suddivise per versione, sono state:<ref>{{citaCita web|url=httphttps://www.imdbboxofficemojo.itcom/titlemovies/tt0083658/releaseinfo?id=bladerunner.htm|titolo=Blade Runner (1982) - Release Info|editore=[[Internet Movie Database]]|accesso=214 settembremaggio 20142025|lingua=en}}</ref>:
 
==== Versione cinematografica statunitense e internazionale ====
==== ''Domestic'' e ''International Cut'' ====
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* [[Italia]]: ''Blade Runner'', giugno 1982 ([[Fantafestival]]), settembre 1982 ([[Mostra internazionale d'arte cinematografica]]), 14 ottobre 1982
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* [[Hong Kong]]: ''Blade Runner'', 22 dicembre 1982
* [[Norvegia]]: ''Blade Runner'', 28 gennaio 1983
* [[Portogallo]]: ''Blade Runner - Perigo Iminente'', febbraio 1983 ([[Festival internazionale del Cinemacinema di Porto]]), 25 febbraio 1983
* [[Colombia]]: ''Blade Runner'', 16 marzo 1983
* [[Filippine]]: ''Blade Runner'', 26 maggio 1984 ([[Davao]])
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==== ''Director's Cutcut'' ====
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* [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]: ''Blade Runner: The Director's Cut'', 11 settembre 1992
* [[Giappone]]: ''Blade Runner: The Director's Cut'', 10 ottobre 1992
* [[Italia]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', novembre 1992 ([[Torino film festival]]), maggio 1993
* [[Finlandia]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 20 novembre 1992
* [[Regno Unito]]: ''Blade Runner: The Director's Cut'', 27 novembre 1992
* [[Svezia]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 4 dicembre 1992
* [[Spagna]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 29 dicembre 1992
* [[Norvegia]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 14 gennaio 1993
* [[Portogallo]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', febbraio 1993 (Festival internazionale del Cinemacinema di Porto)
* [[Argentina]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 18 febbraio 1993
* [[Paesi Bassi]]: ''Blade Runner: Director's Cut'', 8 aprile 1993 ([[Amsterdam]])
* [[Corea del Sud]]: ''Blade Runner: The Director's Cut'', 8 maggio 1993
* [[Australia]]: ''Blade Runner: The Director's Cut'', 22 luglio 1993
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=== Divieti ===
Il film fu distribuito con il [[visto censura]] "divieto di visione ai minori di 17 anni non accompagnati" negli Stati Uniti per violenza e brevi scene di nudo. Nel resto del mondo ha ricevuto valutazioni generalmente più basse e varie: film per tutti in Italia, 12 in Francia, 13 in Spagna, 14 in Brasile e Cile, 15 in Australia, Danimarca, Svezia e Irlanda, 16 in Finlandia, Argentina, Norvegia, Nuova Zelanda, Singapore e Islanda, 18 in Corea del Sud. Nel Regno Unito il film ha ricevuto nella prima edizione un visto censura "divieto ai minori di 14 anni", poi alzato ai minori di 15 anni per le riedizioni successive; nella prima uscita in Germania dell'Est, invece, il film era consigliato a maggiori di 16 anni, per poi scendere a maggiori di 12 anni nelle uscite seguenti.<ref>{{citaCita web|url=httphttps://www.imdbboxofficemojo.com/titlemovies/tt0083658/parentalguide?id=bladerunner.htm|titolo=Parents Guide for Blade Runner (1982)|editore=[[Internet Movie Database]]|accesso=4 ottobremaggio 20142025|lingua=en}}</ref>.
 
=== Edizioni home video ===
La prima versione cinematografica del film uscì in [[VHS]] e [[Betamax]] nel 1983, poi in formato [[Laserdisc]] nel 1987.<ref>{{cita|Sammon|ppp. 326}}.</ref>. IlLa ''Directordirector's Cutcut'' uscì in VHS e Laserdisc nel 1993. Nel marzo 1997 fu la volta dell'edizione [[DVD-Video|DVD]], di qualità assai mediocre, perché, a causa della popolarità della pellicola, il film fu uno dei primi ada essere pubblicato in tale formato.<ref>{{cita web|url=http://www.thedigitalbits.com/site_archive/reviewshd/bladerunnerfinalallver01.html|titolo=Blade Runner: The Final Cut - All Versions|editore=thedigitalbits.com|autore=Bill Hunt|data=8 dicembre 2007|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. La versioneL'edizione ''The Final Cut'' venne pubblicata in DVD, [[HD DVD]] e [[Blu-ray Disc]] il 18 dicembre 2007, in versione disco singolo, due dischi e in cofanetto.<ref name="allmovie">{{cita web|url=http://www.allmovie.com/movie/blade-runner-v5994/releases|titolo=Blade Runner (1982) - Releases|editore=[[Allmovie]]|accesso=2 ottobre 2014|lingua=en}}</ref>. Il cofanetto è stato venduto in due versioni, da quattro o da cinque dischi, contenenti tutte le versioni del film, tre commenti audio al lungometraggio uno di Ridley Scott, uno dei produttori e degli scenografi e l'ultimo della squadra degli effetti speciali il documentario ''[[making of]]'' del film, ''Dangerous Days'', della durata di più di tre ore e mezzo e altri extra.<ref name="allmovie"/><ref>{{cita web|url=http://www.dvdbeaver.com/film/DVDReviews24/bladerunner.htm|titolo=Blade Runner|editore=dvdbeaver.com|accesso=2 ottobre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
== Accoglienza ==
=== Incassi ===
''Blade Runner'' debuttò al cinema in 1. 295 sale il 25 giugno 1982. La data venne scelta dal produttore [[Alan Ladd, Jr.]], che la considerava il suo "giorno fortunato" dal momento che i suoi due film di maggior successo, ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]'' e ''[[Alien]]'', erano usciti in date simili il 25 maggio del 1977 e del 1979 rispettivamente.<ref>{{cita|Sammon|p. 309}}<name="Sammon309"/ref>. L'incasso del primo fine settimana di proiezione fu un deludente 6,15 milioni di [[Dollaro statunitense|dollari]].<ref name="Bukatman34">{{cita|Bukatman|p. 34}}.</ref><ref name="mojo">{{cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/movies/?id=bladerunner.htm|titolo=Blade Runner|editore=[[Box Office Mojo]]|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Nonostante questo risultato collocasse la pellicola al secondo posto nella lista dei film con maggiore incasso in quel weekend, venne superato nelle settimane successive da altri film di fantascienza come ''[[La cosa (film 1982)|La cosa]]'', ''[[Star Trek II - L'ira di Khan]]'' ed ''[[E.T. l'extra-terrestre]]'', un film di fantascienza "rassicurante", diametralmente opposto alla distopia rappresentata in ''Blade Runner''.<ref name="botteghino">{{en}} ''To Hades and Back: Release and Resurrection'', parte di ''Dangerous Days: Making Blade Runner'' contenuto all'interno dell'edizione ''The Final Cut'' del DVD, [[Warner Home Video]], 2007.</ref>. L'uscita contemporanea di queste pellicole e il fatto che il pubblico appassionato di fantascienza si fosse ormai abituato allo stile di ''Guerre stellari'', costituirono le principali ragioni di questo deludente risultato al botteghino.<ref name="botteghino"/><ref>{{cita|Sammon|pp. 316–317316-317}}.</ref>.
 
A fronte di un [[budget]] stimato in circa 28 milioni di dollari,<ref>{{cita web|url=http://www.the-numbers.com/movie/Blade-Runner#tab=summary|titolo=Blade Runner|editore=the-numbers.com|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, ''Blade Runner'' ottenne un incasso totale in patria di circa 27,5 milioni. In seguito, l'uscita della versione ''Directordirector's Cutcut'' che incassò circa 3,75 milioni, seguita daldalla ''Final Cut'' del 2007 che generò 1,5 milioni di introiti, portarono l'incasso totale del film negli Stati Uniti alla cifra di circa 32,8008 milioni di dollari<ref name="Bukatman34"/><ref name="mojo"/>. Nonostante l'esito deludente in Nord America, il pubblico internazionale accolse positivamente la pellicola, con frequenti riproiezioni nei cinema di tutto il mondo che la resero un [[film di culto]].<ref name="cita|-Sammon|pp. 318-pp318-329">{{cita|Sammon|pp. 318-329}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://lumiere.obs.coe.int/web/film_info/?id=1069|titolo=Blade Runner|editore=lumiere.obs.coe.int|accesso=25 settembre 2014|lingua=fr}}</ref>.
 
=== Critica ===
Il film polarizzò la critica al momento della sua uscita: alcuni ebbero l'impressione che la sostanza fosse stata sacrificata alla forma e agli effetti speciali<ref>{{cita webnews|url=httphttps://www.nytimes.com/1982/07/04/movies/special-effects-are-revolutionizing-film.html|titolo=Special Effects Are Revolutionizing Film|editorepubblicazione=[[The New York Times]]|autore=John Culhane|data=4 luglio 1982|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e giudicarono che il lungometraggio non si presentava propriamente di azione e di avventura come era stato suggerito dalla campagna pubblicitaria;<ref>{{cita web|url=http://moviemezzanine.com/history-of-film-ridley-scotts-blade-runner/|titolo=History of Film: Ridley Scott’s ‘Blade Runner’|editore=moviemezzanine.com|autore= James Blake Ewing|data=19 agosto 1913|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>; altri invece lo lodarono per via della sua complessità e affermarono che avrebbe retto alla prova del tempo.<ref>{{cita|Sammon|pp. 313-315}}.</ref>. Negli Stati Uniti una critica diffusa fu il ritmo eccessivamente lento, che sminuiva gli altri suoi punti di forza;<ref>{{cita web|url=http://www.deseretnews.com/article/700000200/Blade-Runner.html|titolo=Film review: Blade Runner|autore=Chris Hicks|data=16 settembre 1992|accesso=25 settembre 2014|lingua=en|dataarchivio=7 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407001657/http://www.deseretnews.com/article/700000200/Blade-Runner.html|urlmorto=sì}}</ref> Sheila Benson del ''[[Los Angeles Times]]'' lo soprannominò infatti "Blade Crawler".<ref group="N">Gioco di parole sul titolo originale, in cui ''Runner'' significa "corridore", qui sostituito da ''Crawler'', ovvero "colui che striscia".</ref><ref>{{cita web|url=http://articles.latimes.com/2010/jan/24/entertainment/la-ca-philip-k-dick24-2010jan24/3|titolo=Philip K. Dick: A 'plastic' paradox|autore=Scott Timberg|data=24 gennaio 2010|accesso=25 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141109024638/http://articles.latimes.com/2010/jan/24/entertainment/la-ca-philip-k-dick24-2010jan24/3|urlmorto=sì}}</ref> Pat Berman del ''The State'' lo descrisse invece come "pornografia fantascientifica".<ref>{{cita|Sammon|p. 314}}.</ref> Di contro [[Pauline Kael]] esaltò le scenografie "straordinarie" della megalopoli e affermò che ''Blade Runner'' «possiede il suo stile unico, è un film di fantascienza visionario che ha il suo stile proprio non può essere ignorato&nbsp;– ha il suo posto nella storia del cinema».<ref>{{cita libro|autore=Pauline Kael|titolo=Taking It All In|url=https://archive.org/details/takingitallin00kaelrich|anno=1984|editore=Holt, Rinehart and Winston|isbn=0-03-069361-6|pp=[https://archive.org/details/takingitallin00kaelrich/page/360 360]–365|lingua=en}}</ref> In Francia, Philippe Manœuvre di ''[[Métal Hurlant]]'' è uno dei critici più accaniti della pellicola, affermando che Dick si starebbe rivoltando nella tomba alla vista dell'adattamento.<ref>{{cita news|autore=Philippe Manœuvre|titolo=Blade Runner|pubblicazione=Métal Hurlant|numero=79|data=1º settembre 1982|lingua=fr}}</ref> La voce narrante generò critiche miste, mentre il lieto fine venne perlopiù percepito in modo negativo; il settimanale tedesco ''[[Der Spiegel]]'' scrisse che l'happy ending del film era una «fraintesa concessione ai riti del cinema»<ref>{{cita news|titolo=Blade Runner|pubblicazione=Der Spiegel|numero=43|anno=1982|p=286|lingua=de}}</ref> e David Pirie della rivista ''Time Out'' aggiunse: «la narrazione dell'eroe e il finale danno l'impressione di provenire da un altro film».<ref>{{cita news|autore=David Pirie|titolo=Blade Runner|pubblicazione=Time Out|lingua=en}}</ref>
Film review: Blade Runner|editore=deseretnews.com|autore=Chris Hicks|data=16 settembre 1992|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>; Sheila Benson del ''[[Los Angeles Times]]'' lo soprannominò infatti "Blade Crawler"<ref group="N">Gioco di parole sul titolo originale, in cui ''Runner'' significa "corridore", qui sostituito da ''Crawler'', ovvero "colui che striscia".</ref><ref>{{cita web|url=http://articles.latimes.com/2010/jan/24/entertainment/la-ca-philip-k-dick24-2010jan24/3|titolo=Philip K. Dick: A 'plastic' paradox|editore=[[Los Angeles Times]]|autore=Scott Timberg|data=24 gennaio 2010|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Pat Berman del ''The State'' lo descrisse invece come "pornografia fantascientifica"<ref>{{cita|Sammon|p. 314}}</ref>. Di contro [[Pauline Kael]] esaltò le scenografie "straordinarie" della megalopoli e affermò che ''Blade Runner'' «possiede il suo stile unico, e un film di fantascienza visionario che ha il suo stile proprio non può essere ignorato – ha il suo posto nella storia del cinema»<ref>{{cita libro|autore=Pauline Kael|titolo=Taking It All In|anno=1984|editore=Holt, Rinehart and Winston|isbn=0-03-069361-6|pagine=360–365|lingua=en}}</ref>. In Francia, Philippe Manœuvre di ''[[Métal Hurlant]]'' è uno dei critici più accaniti della pellicola, affermando che Dick si starebbe rivoltando nella tomba alla vista dell'adattamento<ref>{{cita pubblicazione|autore=Philippe Manœuvre|titolo=Blade Runner|rivista=[[Métal Hurlant]]|numero=79|data=1º settembre 1982|lingua=fr}}</ref>. La voce narrante generò critiche miste, mentre il lieto fine venne perlopiù percepito in modo negativo; il settimanale tedesco ''[[Der Spiegel]]'' scrisse che l'happy ending del film era una «fraintesa concessione ai riti del cinema»<ref>{{cita pubblicazione|autore=|titolo=Blade Runner|rivista=[[Der Spiegel]]|numero=43|anno=1982|pagina=286|lingua=de}}</ref> e David Pirie della rivista ''Time Out'' aggiunse: «la narrazione dell'eroe e il finale danno l'impressione di provenire da un altro film»<ref>{{cita pubblicazione|autore=David Pirie|titolo=Blade Runner|rivista=Time Out|lingua=en}}</ref>.
 
Le critiche sono diventate molto più positive con il passare del tempo e a partire dall'uscita della versione ''Directordirector's Cutcut''. [[Roger Ebert]] gli assegnò tre stelle su quattro, lo elogiò per essere divenuto «uno dei riferimenti visuali del cinema moderno», ma trovò la storia banale e troppo debole. Nonostante fosse soddisfatto dalle buone interpretazioni di Harrison Ford, Sean Young e Rutger Hauer, valutava il film "poco convincente" nella presentazione delle relazioni umane, soprattutto per quanto riguarda la storia d'amore tra Deckard e Rachael.<ref>{{cita web|url=http://www.rogerebert.com/reviews/blade-runner-directors-cut-1992|titolo=Blade Runner: Director's Cut|editore=rogerebert.com|autore=[[Roger Ebert]]|data=11 settembre 1992|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Nel 2007, dopo l'uscita deldella ''Final Cut'', Ebert cambiò la sua opinione iniziale e aggiunse il film alla sua lista dei Great Movies: «Ho avuto la conferma», spiegò, «che i miei passati problemi con ''Blade Runner'' rappresentano un fallimento del mio gusto e immaginazione, ma se il film era perfetto, perché Sir Ridley ha continuato ad armeggiarci [così a lungo]?».<ref>{{cita web|url=http://www.rogerebert.com/reviews/great-movie-blade-runner-the-final-cut-1982|titolo=Blade Runner: The Final Cut|editore=rogerebert.com|autore=[[Roger Ebert]]|data=3 novembre 2007|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Desson Howe del ''[[The Washington Post|Washington Post]]'' lo definisce «formidabile a tutti i livelli: la storia basata sulla ricerca inutile dell'immortalità, la messa in atto fenomenale di Ridley Scott, gli incredibili scenari futuristi e le interpretazioni commoventi, soprattutto quella di Rutger Hauer».<ref>{{cita webnews|url=httphttps://www.washingtonpost.com/wp-srv/style/longterm/movies/videos/bladerunnerrhowe_a0af01.htm|titolo=‘Blade Runner’|editorepubblicazione=[[The Washington Post]]|autore=Desson Howe|data=11 settembre 1992|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. ''[[Entertainment Weekly]]'' gli assegna la valutazione A-,<ref>{{cita webnews|url=http://www.ew.com/ew/article/0,,311946,00.html|titolo=Blade Runner (1992)|editorepubblicazione=[[Entertainment Weekly]]|autore=Owen Gleiberman|data=2 ottobre 1992|accesso=25 settembre 2014|lingua=en|dataarchivio=2 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130502122239/http://www.ew.com/ew/article/0,,311946,00.html|urlmorto=sì}}</ref>, mentre Adam Smith della rivista ''[[Empire (rivistaperiodico)|Empire]]'' lo gratifica con il voto massimo di cinque stelle su cinque, definendolo un "autentico capolavoro" che ha beneficiato, nella sua versione ''Final Cut'', di una restaurazione della qualità dell'immagine "quasi miracolosa".<ref>{{cita web|url=http://www.empireonline.com/reviews/reviewcomplete.asp?DVDID=117754|titolo=Empire's Blade Runner: The Final Cut|editore=[[Empire (rivista)|Empire]]|autore=Adam Smith|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Il sito di recensioni [[Rotten Tomatoes]] attesta una percentuale di gradimento del 91dell'89%, con una media voto di 8.45/10 basata sulle valutazioni di 96127 critici. La descrizione generale recita: «Frainteso quando venne trasmesso per la prima volta nei cinema, l'influenza del misterioso, neo-noir ''Blade Runner'' di Ridley Scott è cresciuta nel tempo. Un capolavoro di fantascienza visivamente straordinario e dolorosamente umano».<ref>{{cita web|url=httphttps://www.rottentomatoes.com/m/blade_runner/|titolo=Blade Runner (1982)|editore=[[Rotten Tomatoes]]|accesso=256 settembregennaio 20142023|lingua=en}}</ref>. Su [[Metacritic]] il film detiene una valutazione di 88/100, sintetizzata con "plauso universale", basato sui commenti di 10 revisori professionisti.<ref>{{cita web|url=http://www.metacritic.com/movie/blade-runner|titolo=Blade Runner|editore=[[Metacritic]]|accesso=25 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
=== Temi trattati e analisi ===
Nonostante ''Blade Runner'' si presenti apparentemente come un film d'azione, esso opera a diversi livelli drammatici e narrativi. Deve molto alle convenzioni del genere [[noir]]: l'[[antieroe]] taciturno, solitario e dalla dubbia moralità, che preferisce prendere le distanze dalla società piuttosto che integrarvisi; la narrazione fuori campo del protagonista; la ''[[femme fatale]]'' seducente ma problematica.<ref name="Barlow">{{cita|Brooker|Aaron Barlow, ''Reel Toads and Imaginary Cities: Philip K. Dick, Blade Runner and the Contemporary Science Fiction Movie'', |pp. 43-58}}.</ref><ref>{{cita|Brooker|Deborah Jermyn, ''The Rachel Papers: In Search of ''Blade Runner''s Femme Fatale'', |pp. 159-172}}.</ref>. L'ambientazione stessa risente di questa corrente, visibile nella pioggia incessante e nell'atmosfera scura, ombrosa e opprimente.<ref>{{cita|Burdeau|p. 16}}.</ref>. Inoltre, sebbene la storia del romanzo si svolga a [[San Francisco]], l'azione del film viene spostata a Los Angeles, città mitica e ricorrente del noir, in cui sono ambientati ad esempio i romanzi di [[Raymond Chandler]] e [[James Ellroy]]. La mescolanza di elementi futuristici e degli anni 1940, o di altre epoche, così come il lavoro di Scott sulle luci, hanno condotto i critici a qualificare lo stile del film come [[retrofuturismo|retrofuturistico]].<ref>{{cita|Burdeau|pp. 12-13}}.</ref>.
[[File:Eye iris.jpg|thumb|L'immagine dell'occhio ricorre frequentemente nella pellicola: nella sequenza iniziale le luci e le esplosioni della città si rispecchiano nell'iride di un lavoratore della Tyrell Corporation, i replicanti fanno visita al progettista degli occhi dei Nexus 6, il test Voight-Kampff usato per distinguere i replicanti degli umani si effettua con un oculare puntato sull'occhio e Roy Batty conficca i pollici nei bulbi oculari del dottor Tyrell.<ref name="Bukatman9-11">{{cita|Bukatman|pp. 9-11}}.</ref><ref name="Saini">{{cita web|url=http://www.scribble.com/uwi/br/tinku/|titolo=Eye disbelieve|autore=Tinku Saini|data=11 febbraio 1996|accesso=30 settembre 2014|lingua=en}}</ref>]]
 
Una sensazione di [[paranoia]] pervade la pellicola: le corporazioni prosperano opprimendo la popolazione, la polizia è onnipresente e i megaschermi della pubblicità spuntano a ogni angolo della strada.<ref name="Leaver">{{cita web|url=http://project.cyberpunk.ru/idb/post-humanism_and_ecocide.html|titolo=Post-Humanism and Ecocide in William Gibson's Neuromancer and Ridley Scott's Blade Runner|autore=Tama Leaver|anno=1997|accesso=26 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130703104841/http://project.cyberpunk.ru/idb/post-humanism_and_ecocide.html|urlmorto=sì}}</ref> Ridley Scott ha descritto il film come «estremamente ''dark'', sia letteralmente che metaforicamente, con una strana vena masochistica»; una spiegazione di ciò potrebbe essere la volontà del regista di "esplorare il dolore" sulla scia della morte del fratello, come affermò lo stesso Scott nel 2002 in un'intervista a ''[[The Observer]]''<ref name="Barber">{{cita web|url=https://www.theguardian.com/film/2002/jan/06/features.awardsandprizes|titolo=Ridley Scott: 'talking to actors was tricky - I had no idea where they were coming from'|autore=Lynn Barber|data=6 gennaio 2002|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Le conseguenze dell'uomo sull'ambiente sono visibili su scala planetaria, con la totale assenza di vita naturale, animali artificiali che sostituiscono i loro estinti predecessori, sovraffollamento e, nelle città maggiori come Los Angeles, una coltre di fumo e smog che impedisce ai raggi solari di raggiungere il suolo. Questo ambiente oppressivo e ostile giustifica la migrazione di molti umani verso le colonie extramondo, più volte menzionate nel film.<ref name="Leaver"/> Il tema [[distopia|distopico]] affrontato in ''Blade Runner'' è uno dei primi esempi di concetti [[cyberpunk]] esportati nel cinema. Gli occhi sono un motivo ricorrente e simboleggiano la capacità di cogliere la realtà, mettendo in dubbio l'abilità dell'uomo di percepirla o di ricordarla con precisione.<ref name="Bukatman9-11"/><ref name="Saini"/> Allo stesso modo, l'ossessione che i replicanti hanno per le fotografie costituisce il tentativo di aggrapparsi a una memoria affettiva, che però in realtà è stata loro impiantata da altri.<ref>{{cita|Burdeau|p. 19}}.</ref>
[[File:Eye iris.jpg|thumb|L'immagine dell'occhio ricorre frequentemente nella pellicola: nella sequenza iniziale le luci e le esplosioni della città si rispecchiano nell'iride di un lavoratore della Tyrell Corporation, i replicanti fanno visita al progettista degli occhi dei Nexus 6 e Roy Batty conficca i pollici nei bulbi oculari del dottor Tyrell<ref name="Bukatman9-11">{{cita|Bukatman|pp. 9-11}}</ref><ref name="Saini">{{cita web|url=http://www.scribble.com/uwi/br/tinku/|titolo=Eye disbelieve|editore=scribble.com|autore=Tinku Saini|data=11 febbraio 1996|accesso=30 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.]]
 
Il fatto che i personaggi femminili principali tendano a presentare la donna come un oggetto – Pris è un modello di androide "da piacere", Zhora è una danzatrice erotica, mentre Rachael soccombe senza troppa insistenza alle ''avance'' di Deckard – e che Pris e Zhora, anche se donne forti e indipendenti, siano i soli replicanti uccisi direttamente da Deckard, mentre le loro controparti maschili muoiano in circostanze diverse, hanno generato delle accuse di [[misoginia]]. Simon H. Scott, tuttavia, afferma che la figura della donna in ''Blade Runner'' vada letta alla luce della cornice [[postmodernismo|postmodernista]] in cui si colloca il film; non quindi come un simbolo di misoginia, quanto come una rappresentazione degli [[stereotipo|stereotipi]] della società contemporanea.<ref>{{cita web|url=http://scribble.com/uwi/br/br-misog.html|titolo=Is Blade Runner a Misogynist Text?|autore=Simon H. Scott|accesso=30 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
Una sensazione di [[paranoia]] pervade la pellicola: le corporazioni prosperano opprimendo la popolazione, la polizia è onnipresente e i megaschermi della pubblicità spuntano ad ogni angolo della strada<ref name="Leaver">{{cita web|url=http://project.cyberpunk.ru/idb/post-humanism_and_ecocide.html|titolo=Post-Humanism and Ecocide in William Gibson's Neuromancer and Ridley Scott's Blade Runner|editore=project.cyberpunk.ru|autore=Tama Leaver|anno=1997|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Ridley Scott ha descritto il film come «estremamente ''dark'', sia letteralmente che metaforicamente, con una strana vena masochistica»; una spiegazione di ciò potrebbe essere la volontà del regista di "esplorare il dolore" sulla scia della morte del fratello, come affermò lo stesso Scott nel 2002 in un'intervista a ''[[The Observer]]''<ref name="Barber"/>. Le conseguenze dell'uomo sull'ambiente sono visibili su scala planetaria, con la totale assenza di vita naturale, animali artificiali che sostituiscono i loro estinti predecessori, sovraffollamento e, nelle città maggiori come Los Angeles, una coltre di fumo e smog che impedisce ai raggi solari di raggiungere il suolo. Questo ambiente oppressivo e ostile giustifica la migrazione di molti umani verso le colonie extramondo, più volte menzionate nel film<ref name="Leaver"/>. Il tema [[distopia|distopico]] affrontato in ''Blade Runner'' è uno dei primi esempi di concetti [[cyberpunk]] esportati nel cinema. Gli occhi sono un motivo ricorrente e simboleggiano la capacità di cogliere la realtà, mettendo in dubbio l'abilità dell'uomo di percepirla o di ricordarla con precisione<ref name="Bukatman9-11"/><ref name="Saini"/>. Allo stesso modo, l'ossessione che i replicanti hanno per le fotografie costituisce il tentativo di aggrapparsi ad una memoria affettiva, che però in realtà è stata loro impiantata da altri<ref>{{cita|Burdeau|p. 19}}</ref>.
 
Il film presenta numerosi riferimenti e [[allegoria|allegorie]] religiose. I replicanti dalle capacità sovrumane sono creati dal dottor Tyrell (Dio) e il loro ritorno dalle colonie extramondo (paradiso) ne fa degli [[Angelo caduto|angeli caduti]]; il ribelle Roy Batty presenta infatti numerose similitudini con [[Lucifero]], che diventano evidenti quando cita, variandolo, un estratto dell'opera di [[William Blake]] ''[[America a Prophecy]]'': ''Fiery the angels fell...'' (lett. "Fieramente caddero gli angeli") al posto di ''Fiery the angels rose...'' (lett. "Fieramente si alzarono gli angeli").<ref>{{cita pubblicazione|autore=Christiane Gerblinger|titolo='Fiery The Angels Fell': America, regeneration, and Ridley Scott's "Blade Runner"|rivista=Australasian Journal of American Studies|volume=21|numero=1|data=luglio 2002|pp=19-30|lingua=en}}</ref> D'altronde, nel finale del film, Batty si perfora il palmo della mano con un chiodo, richiamando la figura di [[Gesù]], e la colomba, simbolo cristiano dello [[spirito santo]], che prende il volo dalle sue mani, sembra portare il suo spirito in cielo.<ref name="Alessio">{{cita|Brooker|Dominic Alessio, ''Redemption, 'Race', Religion, Reality and the Far Right: Science Fiction Film Adaptations of Philip K. Dick''|pp. 59-76}}.</ref> L'ambientazione stessa, con la pioggia incessante, le esplosioni, i fuochi, sembra richiamare scenari [[Apocalisse|apocalittici]] e il [[diluvio universale]].<ref>{{cita|Brooker|Judith Kerman, ''Post-Millennium Blade Runner''|pp. 31-39}}.</ref>
Il fatto che i personaggi femminili principali tendano a presentare la donna come un oggetto — Pris è un modello di androide "da piacere", Zhora è una danzatrice erotica, mentre Rachael soccombe senza troppa insistenza alle ''avance'' di Deckard — e che Pris e Zhora, anche se donne forti ed indipendenti, siano i soli replicanti uccisi direttamente da Deckard, mentre le loro controparti maschili muoiano in circostanze diverse, hanno generato delle accuse di [[misoginia]]. Simon H. Scott, tuttavia, afferma che la figura della donna in ''Blade Runner'' vada letta alla luce della cornice [[postmodernismo|postmodernista]] in cui si colloca il film; non quindi come un simbolo di misoginia, quanto come una rappresentazione degli [[stereotipo|stereotipi]] della società contemporanea<ref>{{cita web|url=http://scribble.com/uwi/br/br-misog.html|titolo=Is Blade Runner a Misogynist Text?|editore=scribble.com|autore=Simon H. Scott|accesso=30 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
''Blade Runner'' si interroga sulle possibilità offerte dall'[[eugenetica]] e dalla [[clonazione]] nella creazione di replicanti e sulle implicazioni [[morale|morali]], [[etica|etiche]] e religiose derivanti. In questo senso si presenta come un racconto morale assimilabile a ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo|Frankenstein]]'' di [[Mary Shelley]].<ref name="Alessio"/><ref>{{cita pubblicazione|autore=Mary Jenkins|titolo=The Dystopian World of Blade Runner: An Ecofeminist Perspective|rivista=The Trumpeter|volume=14|numero=4|anno=1997|issn=0832-6193|url=http://trumpeter.athabascau.ca/index.php/trumpet/article/view/172/210|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref> Da questo punto di vista, uno dei temi centrali del lungometraggio è la questione di che cosa sia e cosa significhi "[[Humanitas|umanità]]".<ref>{{cita|Brooker|Deborah Jermyn, ''The Rachel Papers: In Search of Blade Runners Femme Fatale''|pp. 159-172}}.</ref> Anche se la differenza tra replicanti e umani è fondata essenzialmente sulla mancanza d'[[empatia]] nei primi, gli androidi sono presentati come degli esseri capaci di compassione – Batty arriva a salvare la vita a Deckard – e di preoccuparsi gli uni degli altri. Il ribaltamento di prospettiva è completato dal fatto che le figure umane sono invece fredde, distanti ed egoiste, mentre la folla nelle strade è anonima e impersonale.<ref>{{cita|Kerman|pp. 79-83, 111}}.</ref> La questione se Deckard sia un umano o un replicante è stata dibattuta fin dall'uscita del film.<ref>{{cita|Bukatman|pp. 80-83}}.</ref> I produttori e Harrison Ford volevano che Deckard fosse umano, mentre Hampton Fancher preferiva mantenere una certa ambiguità;<ref>{{cita|Sammon|p. 362}}.</ref> Scott, invece, ha confermato che nella sua visione Deckard è un replicante<ref name="Kaplan"/>. La sequenza onirica dell'unicorno, inserita dalla versione ''director's cut'', insieme all'origami lasciato da Gaff, è considerata da molti una prova del fatto che Deckard sia un replicante, poiché Gaff avrebbe avuto accesso ai ricordi artificiali del ''Blade Runner''.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/825641.stm|titolo=Blade Runner riddle solved|data=9 luglio 2000|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref> Questa interpretazione è messa in dubbio da alcuni, che affermano che la mancanza di una risposta definitiva è cruciale per cogliere il messaggio centrale del film.<ref>{{cita|Bukatman|p. 83}}.</ref> Questa voluta ambiguità, incertezza e ricchezza testuale permette agli spettatori di interpretare il film secondo il loro gusto personale.<ref>{{cita|Brooker|Matt Hills, ''Academic Textual Poachers: Blade Runner as Cult Canonical Film''|pp. 124-141}}.</ref>
Il film presenta numerosi riferimenti e [[allegoria|allegorie]] religiose. I replicanti dalle capacità sovrumane sono creati dal dottor Tyrell (Dio) e il loro ritorno dalle colonie extramondo (paradiso) ne fa degli [[Angelo caduto|angeli caduti]]; Roy Batty presenta infatti numerose similitudini con [[Lucifero]], che diventano evidenti quando cita, variandolo, un estratto dell'opera di [[William Blake]] ''[[America a Prophecy]]'': ''Fiery the angels fell...'' (lett. "Fieramente caddero gli angeli") al posto di ''Fiery the angels rose...'' (lett. "Fieramente si alzarono gli angeli")<ref>{{cita pubblicazione|autore=Christiane Gerblinger|titolo='Fiery The Angels Fell': America, regeneration, and Ridley Scott's "Blade Runner"|rivista=Australasian Journal of American Studies|volume=21|numero=1|data=luglio 2002|pp=19-30|lingua=en}}</ref>. D'altronde, nel finale del film, Batty si perfora il palmo della mano con un chiodo, richiamando la figura di [[Gesù|Gesù di Nazaret]], e la colomba, simbolo cristiano dello [[spirito santo]], che prende il volo dalle sue mani, sembra portare il suo spirito in cielo<ref name="Alessio">{{cita|Brooker|Dominic Alessio, ''Redemption, 'Race', Religion, Reality and the Far Right: Science Fiction Film Adaptations of Philip K. Dick'', pp. 59-76}}</ref>. L'ambientazione stessa, con la pioggia incessante, le esplosioni, i fuochi, sembra richiamare scenari [[Apocalisse|apocalittici]] e il [[diluvio universale]]<ref>{{cita|Brooker|Judith Kerman, ''Post-Millennium Blade Runner'', pp. 31-39}}</ref>.
 
''Blade Runner'' si interroga sulle possibilità offerte dall'[[eugenetica]] e dalla [[clonazione]] nella creazione di replicanti e sulle implicazioni [[morale|morali]], [[etica|etiche]] e religiose derivanti. In questo senso si presenta come un racconto morale assimilabile a ''[[Frankenstein]]'' di [[Mary Shelley]]<ref name="Alessio"/><ref>{{cita pubblicazione|autore=Mary Jenkins|titolo=The Dystopian World of Blade Runner: An Ecofeminist Perspective|rivista=The Trumpeter|volume=14|numero=4|anno=1997|issn=0832-6193|url=http://trumpeter.athabascau.ca/index.php/trumpet/article/view/172/210|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>. Da questo punto di vista, uno dei temi centrali del lungometraggio è la questione di che cosa sia e cosa significhi "[[Humanitas|umanità]]"<ref>{{cita|Brooker|Deborah Jermyn, ''The Rachel Papers: In Search of Blade Runners Femme Fatale'', pp. 159-172}}</ref>. Anche se la differenza tra replicanti e umani è fondata essenzialmente sulla mancanza d'[[empatia]] nei primi, gli androidi sono presentati come degli esseri capaci di compassione — Batty arriva a salvare la vita a Deckard — e di preoccuparsi gli uni degli altri. Il ribaltamento di prospettiva è completato dal fatto che le figure umane sono invece fredde, distanti ed egoiste, mentre la folla nelle strade è anonima e impersonale<ref>{{cita|Kerman|pp. 79-83, 111}}</ref>. La questione se Deckard sia un umano o un replicante è stata dibattuta fin dall'uscita del film<ref>{{cita|Bukatman|pp. 80-83}}</ref>. I produttori e Harrison Ford volevano che Deckard fosse umano, mentre Hampton Fancher preferiva mantenere una certa ambiguità<ref>{{cita|Sammon|p. 362}}</ref>; Ridley Scott, invece, ha confermato che nella sua visione Deckard è un replicante<ref name="Kaplan"/>. La sequenza onirica dell'unicorno, inserita dalla versione ''Director's Cut'', insieme all'origami lasciato da Gaff in forma di liocorno, è considerata da molti una prova del fatto che Deckard sia un replicante, poiché Gaff avrebbe avuto accesso ai ricordi artificiali del ''Blade Runner''<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/825641.stm|titolo=Blade Runner riddle solved|editore=[[BBC]]|data=9 luglio 2000|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>. Questa interpretazione è messa in dubbio da alcuni, che affermano che la mancanza di una risposta definitiva è cruciale per cogliere il messaggio centrale del film<ref>{{cita|Bukatman|p. 83}}</ref>. Questa voluta ambiguità, incertezza e ricchezza testuale, permette agli spettatori di interpretare il film secondo il loro gusto personale<ref>{{cita|Brooker|Matt Hills, ''Academic Textual Poachers: Blade Runner as Cult Canonical Film'', pp. 124-141}}</ref>.
 
== Riconoscimenti ==
''Blade Runner'' ha vinto o è stato candidato ai seguenti riconoscimenti:<ref>{{citaCita web|url=httphttps://www.imdbboxofficemojo.com/titlemovies/tt0083658/awards?id=bladerunner.htm|titolo=Blade Runner (1982) - Awards|editore=[[Internet Movie Database]]|accesso=264 settembremaggio 20142025|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=httphttps://www.nytimes.com/movies/movie/5994/Blade-Runner/awards|titolo=Blade Runner (1982)|editore=[[The New York Times]]|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>:
 
* [[Premi Oscar 1983|1983]] - [[Premio Oscar]]<ref>{{cita web|url=http://awardsdatabase.oscars.org/ampas_awards/DisplayMain.jsp?curTime=1411669528990|titolo=Academy Awards Database - Blade Runner|accesso=26 settembre 2014|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref>
{{Colonne}}
** Candidatura per la [[Oscar alla migliore scenografia|migliore scenografia]] a Lawrence G. Paull, [[David L. Snyder]] e [[Linda DeScenna]]<ref name=”AOAPAeS”>{{Cita web|url=http://www.oscars.org/awards/academyawards/legacy/ceremony/55th-winners.html|titolo=The 55th Academy Awards (1983) Nominees and Winners |accesso=17 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131224024032/http://www.oscars.org/awards/academyawards/legacy/ceremony/55th-winners.html|dataarchivio=24 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
* 1982 - British Society of Cinematographers
** Candidatura per i [[Oscar ai migliori effetti speciali|migliori effetti speciali]] a Douglas Trumbull, Richard Yuricich e David Dryer<ref name=”AOAPAeS”/>
** Candidatura per la migliore fotografia a [[Jordan Cronenweth]]
* [[Golden Globe 1983|1983]] - [[Golden Globe]]<ref>{{cita web|url=http://www.goldenglobes.com/vangelis-papathanassiou|titolo=Vangelis Papathanassiou|accesso=26 settembre 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150706092646/http://www.goldenglobes.com/vangelis-papathanassiou}}</ref>
* 1982 - [[Los Angeles Film Critics Association Award]]
** Candidatura per la [[Golden Globe per la migliore colonna sonora originale|miglior colonna sonora]] a Vangelis
** Migliore fotografia a Jordan Cronenweth
* [[Premi BAFTA 1983|1983]] - [[British Academy Film Awards|Premio BAFTA]]<ref>{{cita web|url=http://awards.bafta.org/keyword-search?keywords=Blade+Runner|titolo=BAFTA Awards for Blade Runner|editore=awards.bafta.org|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
** [[BAFTA alla migliore fotografia|Migliore fotografia]] a Jordan Cronenweth
** [[BAFTA ai migliori costumi|Migliori costumi]] a [[Charles Knode]] e [[Michael Kaplan]]
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** Candidatura per la [[BAFTA alla migliore colonna sonora|migliore colonna sonora]] a [[Vangelis]]
** Candidatura per i [[BAFTA ai migliori effetti speciali|migliori effetti speciali]] a [[Douglas Trumbull]], [[Richard Yuricich]] e [[David Dryer]]
* 1982 - [[Los Angeles Film Critics Association Award|LAFC Award]]
* 1983 - [[Premio Hugo]]<ref>{{cita web|url=http://www.locusmag.com/SFAwards/Db/Hugo1983.html|titolo=1983 Hugo Awards|editore=[[Locus (rivista)|Locus]]|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
** Migliore fotografia a Jordan Cronenweth
* 1982 - British Society of Cinematographers
** Candidatura per la migliore fotografia a [[Jordan Cronenweth]]
* 1983 - [[Premio Hugo]]<ref>{{cita web|url=http://www.locusmag.com/SFAwards/Db/Hugo1983.html|titolo=1983 Hugo Awards|accesso=26 settembre 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017053049/http://www.locusmag.com/SFAwards/Db/Hugo1983.html}}</ref>
** Migliore rappresentazione drammatica
 
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* 1983 - [[London Critics Circle Film Awards]]
** Special Achievement Award a Lawrence G. Paull, Douglas Trumbull e [[Syd Mead]]
* [[Golden Globe 1983|1983]] - [[Premio Golden Globe]]<ref>{{cita web|url=http://www.goldenglobes.com/vangelis-papathanassiou|titolo=Vangelis Papathanassiou|editore=goldenglobes.com|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
** Candidatura per la [[Golden Globe per la migliore colonna sonora originale|miglior colonna sonora]] a Vangelis
* [[Premi Oscar 1983|1983]] - [[Premio Oscar]]<ref>{{cita web|url=http://awardsdatabase.oscars.org/ampas_awards/DisplayMain.jsp?curTime=1411669528990|titolo=Academy Awards Database - Blade Runner|editore=[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]]|accesso=26 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
** Candidatura per la [[Oscar alla migliore scenografia|migliore scenografia]] a Lawrence G. Paull, [[David L. Snyder]] e [[Linda DeScenna]]
** Candidatura per i [[Oscar ai migliori effetti speciali|migliori effetti speciali]] a Douglas Trumbull, Richard Yuricich e David Dryer
* 1983 - [[Saturn Award]]
** Candidatura per il [[Saturn Award per il miglior film di fantascienza|miglior film di fantascienza]]
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** Candidatura per il [[Saturn Award per il miglior attore non protagonista (film)|miglior attore non protagonista]] a [[Rutger Hauer]]
** Candidatura per i [[Saturn Award per i migliori effetti speciali|migliori effetti speciali]] a Douglas Trumbull e Richard Yuricich
* 1983 - [[Festival internazionale del Cinemacinema di Porto]]
** Candidatura al Premio internazionale del film fantastico al miglior film a [[Ridley Scott]]
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== AltriInfluenza mediaculturale ==
[[File:Replicants.jpg|thumb|Da sinistra: ''[[cosplay]]er'' nei panni dei replicanti Rachael, Roy Batty e Zhora Salome al [[San Diego Comic-Con International]] del 2007]]
=== Romanzi e fumetti ===
Philip K. Dick rifiutò un'offerta di 400.000 $ per scrivere una [[trasposizione letteraria]] del film:
{{Citazione|Mi dissero che la trasposizione letteraria scadente avrebbe dovuto essere mirata a un pubblico di dodicenni [...] sarebbe stata probabilmente disastrosa per me a livello artistico. [...] L'insistenza da parte mia nel riproporre il romanzo originale e non fare la trasposizione: erano semplicemente furiosi. Infine riconobbero che c'era una ragione legittima per ripubblicare il romanzo, anche se sarebbe costato loro dei soldi. Fu una vittoria non solo di obblighi contrattuali ma anche di principi teoretici.|Philip K. Dick<ref>{{cita web|url=http://www.philipkdickfans.com/literary-criticism/frank-views-archive/philip-k-dicks-final-interview/|titolo=A final interview with science fiction's boldest visionary, who talks candidly about Blade Runner, inner voices and the temptations of Hollywood|editore=philipkdickfans.com|autore=John Boonstra|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>|[I was] told the cheapo novelization would have to appeal to the twelve-year-old audience [...] [it] would have probably been disastrous to me artistically. [...] That insistence on my part of bringing out the original novel and not doing the novelization – they were just furious. They finally recognized that there was a legitimate reason for reissuing the novel, even though it cost them money. It was a victory not just of contractual obligations but of theoretical principles.|lingua=en}}
Tuttavia una versione letteraria del film, intitolata ''Blade Runner: a Story of the Future'' fu scritta da [[Les Martin]] e rilasciata nel 1982. ''Il cacciatore di androidi'' venne infine ristampato nel 1987 come ''[[tie-in]]'' al film, con la locandina della pellicola come copertina e il titolo originale tra parentesi sotto al titolo ''Blade Runner''<ref>{{cita web|url=http://www.randomhouse.com/book/40612/blade-runner-movie-tie-in-edition-by-philip-k-dick|titolo=Blade Runner (Movie-Tie-In Edition)|editore=[[Random House]]|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. La [[Marvel Comics]] ha pubblicato nel settembre 1982 un adattamento a fumetti del film intitolato ''A Marvel Comics Super Special: Blade Runner'', sceneggiato da [[Archie Goodwin (fumettista)|Archie Goodwin]].
 
Un amico di Dick, [[K. W. Jeter]], scrisse tre romanzi ufficialmente autorizzati come seguito della storia di Deckard, cercando di risolvere le differenze tra il film e il libro originale. I tre volumi sono:
*''Blade Runner 2'' (''Blade Runner 2: The Edge of Human'', 1995), traduzione di Sergio Mancini, I Romanzi Sonzogno, Sonzogno, 1997, ISBN 8845409686<ref>{{Catalogo SF|opera=1041167|nome=Blade Runner 2}}</ref>
*''Blade Runner. La notte dei replicanti'' (''Blade Runner 3: Replicant Night'', 1996), traduzione di [[Gianni Montanari]], Il Libro d'Oro 94, Fanucci Editore, 1997, ISBN 8834705572<ref>{{Catalogo SF|opera=1041166|nome=Blade Runner. La notte dei replicanti}}</ref>
*''Blade Runner 4: Eye and Talon'', 2000<ref>{{cita|Brooker|Christy Gray, ''Originals and Copies: The Fans of Philip K. Dick, Blade Runner and K. W. Jeter''|pp. 142-156}}</ref>.
 
=== Videogiochi ===
Esistono due [[videogioco d'avventura|videogiochi d'avventura]] basati sul film, entrambi intitolati ''Blade Runner''. Il primo, sviluppato da CRL Group nel 1985 per [[Commodore 64]], [[Sinclair ZX Spectrum]] e [[Amstrad CPC]], presentava delle musiche ispirate a Vangelis. Il [[Blade Runner (videogioco 1997)|secondo]] venne prodotto da [[Westwood Studios]] e pubblicato nel 1997 per [[PC]]<ref>{{cita web|url=http://www.brmovie.com/BR_Game_MW01.htm|titolo=The Blade Runner Game|editore=brmovie.com|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080714055512/http://www.brmovie.com/BR_Game_MW01.htm|data=14 luglio 2008|dataarchivio=14 luglio 2008}}</ref>. Il gioco riprende in modo fedele gli scenari e l'atmosfera del film, ma introduce nuovi personaggi. Il protagonista della vicenda è Ray McCoy, Blade Runner principiante che deve indagare sull'uccisione di alcuni animali ad opera di due replicanti presso la Runciter Animals. Rick Deckard è uno dei colleghi di McCoy, ma non compare mai. Il gioco, dotato di una sorta di generatore casuale di eventi, prevede sei diversi finali, compreso il lieto fine delle versioni ''Domestic'' e ''International's Cut''. I doppiatori dei personaggi principali del videogioco sono gli stessi del film<ref name="Atkins">{{cita|Brooker|Barry Atkins, ''Replicating the Blade Runner'', pp. 79-91}}</ref><ref name="Tosca">{{cita|Brooker|Susana P. Tosca, ''Implanted Memories, or the Illusion of Free Action'', pp. 92-107}}</ref>.
 
Anche se inizialmente non ebbe successo nel Nord America, ''Blade Runner'' raggiunse una buona popolarità a livello internazionale e si guadagnò rapidamente uno status di [[film di culto]]<ref name="cita-Sammon-pp318-329"/>. A distanza di anni dalla sua uscita, ''Blade Runner'' si mantiene un film ancora molto attuale ed è considerato uno dei migliori esempi di [[cinema di fantascienza]] di tutti i tempi.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/life/news/page/0,12983,1290764,00.html|titolo=Our expert panel votes for the top 10 sci-fi films|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref> Nel 1993 è stato scelto per essere conservato nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America]], in virtù della sua importanza culturale, storica ed estetica, ed è frequentemente utilizzato in lezioni universitarie.<ref name="nfr"/><ref>{{cita web|url=http://www.nysun.com/arts/arent-we-all-just-replicants-on-the-inside/63805/|titolo=Aren't We All Just Replicants on the Inside?|autore=Nicolas Rapold|data=2 ottobre 2007|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|dataarchivio=6 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006104528/http://www.nysun.com/arts/arent-we-all-just-replicants-on-the-inside/63805/|urlmorto=sì}}</ref> È stato eletto il miglior film di fantascienza in un sondaggio condotto nel 2004 tra 60 eminenti scienziati di tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/3600802.stm|titolo=Blade Runner tops scientist poll|data=26 agosto 2004|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref> Nel 2007 l'[[American Film Institute]] lo ha posizionato al 97º posto nella classifica [[AFI's 100 Years... 100 Movies]]<ref>{{cita web|url=http://www.afi.com/10top10/moviedetail.aspx?id=14|titolo=AFI: 10 Top 10 - Blade Runner|accesso=17 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006124948/http://www.afi.com/10top10/moviedetail.aspx?id=14|urlmorto=sì}}</ref> e l'anno successivo accede al sesto posto nella lista dei 10 migliori film di fantascienza.<ref>{{cita web|url=https://www.afi.com/afis-10-top-10/|titolo=Top 10 Sci-Fi|lingua=en|accesso=8 settembre 2019}}</ref> È stato nominato il secondo film visivamente più influente di tutti i tempi dalla [[Visual Effects Society]], dietro a ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.prnewswire.com/news-releases/the-visual-effects-society-unveils-50-most-influential-visual-effects-films-of-all-time-58100072.html|titolo=The Visual Effects Society Unveils '50 Most Influential Visual Effects Films of All Time'|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161203060150/http://www.prnewswire.com/news-releases/the-visual-effects-society-unveils-50-most-influential-visual-effects-films-of-all-time-58100072.html|urlmorto=sì}}</ref>
== Eredità culturale ==
[[File:Replicants.jpg|thumb|left|''[[Cosplay]]er'' vestiti come i replicanti nel film]]
 
La pellicola costituisce uno dei punti di riferimento del genere [[cyberpunk]].<ref name="Bukatman9-11"/> Il suo stile dark e il design futuristico fissarono lo standard di molte opere di fantascienza a venire, tra cui film, [[anime]], videogiochi e programmi televisivi<ref name="Barlow"/>. [[Ronald D. Moore]] e [[David Eick]], i produttori di ''[[Battlestar Galactica (serie televisiva)|Battlestar Galactica]]'', hanno citato ''Blade Runner'' come una delle maggiori influenze per la loro serie televisiva<ref>{{cita web|url=http://www.concurringopinions.com/archives/2008/03/battlestar_gala_5.html|titolo=Battlestar Galactica Interview Transcript (Parts II and III)|autore=Daniel Solove|data=2 marzo 2008|accesso=22 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://www.webcitation.org/62AHFphB9?url=http://www.concurringopinions.com/archives/2008/03/battlestar_gala_5.html|dataarchivio=3 ottobre 2011|urlmorto=sì}}</ref> e l'ambientazione della serie a fumetti ''[[Nathan Never]]'' è fortemente ispirata alla pellicola.<ref>{{cita web|url=http://www.ubcfumetti.com/nn/135_r.htm|titolo=Quando Nathan sognava Blade Runner|autore=Pierfilippo Dionisio|accesso=11 ottobre 2014}}</ref> ''Blade Runner'' viene considerato inoltre una importante fonte di ispirazione per la storia e lo stile della serie di film ''[[Ghost in the Shell]]'', a sua volta un caposaldo del genere noir-futuristico.<ref>{{cita web|url=http://www.fpsmagazine.com/review/040916innocence.php|titolo=Ghost in the Shell 2: Innocence|autore=Jim Omura|data=16 settembre 2004|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/film/2009/oct/19/hollywood-ghost-in-the-shell|titolo=Hollywood is haunted by Ghost in the Shell|autore=Steve Rose|data=19 ottobre 2009|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
Anche se inizialmente non ebbe successo nel Nord America, ''Blade Runner'' raggiunse una buona popolarità a livello internazionale e si guadagnò rapidamente uno status di [[film di culto]]<ref name="cita|Sammon|pp. 318-329"/>. A distanza di anni dalla sua uscita, ''Blade Runner'' si mantiene un film ancora molto attuale ed è considerato uno dei migliori esempi di [[cinema di fantascienza]] di tutti i tempi<ref>{{cita web|url=http://www.theguardian.com/life/news/page/0,12983,1290764,00.html|titolo=Our expert panel votes for the top 10 sci-fi films|editore=[[The Guardian]]|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Nel 1993 è stato scelto per essere conservato nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America]], in virtù della sua importanza culturale, storica ed estetica, ed è frequentemente utilizzato in lezioni universitarie<ref name="nfr"/><ref>{{cita web|url=http://www.nysun.com/arts/arent-we-all-just-replicants-on-the-inside/63805/|titolo=Aren't We All Just Replicants on the Inside?|editore=The New York Sun|autore=Nicolas Rapold|data=2 ottobre 2007|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. È stato eletto il miglior film di fantascienza in un sondaggio condotto nel 2004 tra 60 eminenti scienziati di tutto il mondo<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/3600802.stm|titolo=Blade Runner tops scientist poll|editore=[[BBC]]|data=26 agosto 2004|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Nel 2007 l'[[American Film Institute]] lo ha posizionato al 97º posto nella classifica [[AFI's 100 Years... 100 Movies]]<ref>{{cita web|url=http://www.afi.com/10top10/moviedetail.aspx?id=14|titolo=AFI: 10 Top 10 - Blade Runner|editore=[[American Film Institute]]|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e l'anno successivo accede al sesto posto nella lista dei 10 migliori film di fantascienza<ref>{{cita web|url=http://www.afi.com/10top10/category.aspx?cat=7|titolo=Top 10 Sci-Fi|editore=[[American Film Institute]]|accesso=17 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. È stato nominato il secondo film visivamente più influente di tutti i tempi dalla [[Visual Effects Society]], dietro a ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]''<ref>{{cita web|url=http://www.prnewswire.com/news-releases/the-visual-effects-society-unveils-50-most-influential-visual-effects-films-of-all-time-58100072.html|titolo=The Visual Effects Society Unveils '50 Most Influential Visual Effects Films of All Time'|editore=prnewswire.com|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Tra i film di fantascienza o fantastici direttamente ispirati a ''Blade Runner'' vi sono ''[[Terminator (film)|Terminator]]'' (1984), ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' (1985), ''[[Allucinazione perversa]]'' (1990), ''[[Terminator 2 - Il giorno del giudizio]]'' (1991), ''[[Il quinto elemento]]'' (1997), ''[[Dark City]]'' (1998) e ''[[Inception]]'' (2010).<ref>{{cita web|url=http://lci.tf1.fr/cinema/news/cine-club-14-blade-runner-de-ridley-scott-7622272.html|titolo=Ciné-Club 14: "Blade Runner", de Ridley Scott|autore=Romain Le Vern|data=4 novembre 2012|accesso=22 settembre 2014|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006132616/http://lci.tf1.fr/cinema/news/cine-club-14-blade-runner-de-ridley-scott-7622272.html}}</ref><ref>{{cita|Burdeau|pp. 22-23}}.</ref> La serie televisiva anime ''[[Bubblegum Crisis]]'' mostra forti influenze della pellicola.<ref>{{cita web|url=http://www.bleedingcool.com/2010/11/04/3d-live-action-bubblegum-crisis-movie-gets-a-direcor-and-a-start-date/|titolo=3D Live Action Bubblegum Crisis Movie Gets A Director And A Start Date|autore=Brendon Connelly|data=4 novembre 2010|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|dataarchivio=7 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407010840/http://www.bleedingcool.com/2010/11/04/3d-live-action-bubblegum-crisis-movie-gets-a-direcor-and-a-start-date/|urlmorto=sì}}</ref> Il lungometraggio ''[[Soldier (film)|Soldier]]'' (1998), scritto sempre da [[David Webb Peoples]], è ambientato nello stesso universo narrativo di ''Blade Runner'' e ne è considerato uno [[spin-off (mass media)|spin-off]]. La storia fa riferimento anche ai luoghi misteriosi citati da Roy Batty nel suo monologo finale: le "porte di Tannhäuser" e i "bastioni di Orione", dove il protagonista del film Todd ha combattuto due delle sue battaglie.<ref>{{cita news|titolo=Soldier|pubblicazione=Cinescape|data=settembre-ottobre 1998|lingua=en}}</ref> La serie televisiva ''[[Total Recall 2070]]'' era inizialmente pensata come uno spin-off del film ''[[Atto di forza]]'' (''Total Recall''), ma venne trasformato in un ibrido tra il lungometraggio e ''Blade Runner''.<ref>{{cita libro|autore=Brian J. Robb|titolo=Counterfeit Worlds: Philip K. Dick on Film|url=https://archive.org/details/counterfeitworld0000bria|editore=Titan Books|anno=2006|pp=[https://archive.org/details/counterfeitworld0000bria/page/200 200]-225|isbn=978-1-84023-968-3|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scifi.com/sfw/issue98/screen.html|titolo=Total Recall 2070 - A Total Recall spin-off that's an awful lot like Blade Runner|autore=John Platt|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080115153719/http://www.scifi.com/sfw/issue98/screen.html|urlmorto=sì}}</ref> Gli ''spinner'' sono in seguito apparsi in altri film fantascientifici come ''[[Ritorno al futuro - Parte II]]'' (1989) e ''[[Solar Crisis]]'' (1990).<ref name="Willoughby"/>
La pellicola costituisce uno dei punti di riferimento del genere [[cyberpunk]]<ref name="Bukatman9-11"/>. Il suo stile dark e il design futuristico fissarono lo standard di molte opere di fantascienza a venire, tra cui film, [[anime]], videogiochi e programmi televisivi<ref name="Barlow"/>. [[Ronald D. Moore]] e [[David Eick]], i produttori di ''[[Battlestar Galactica (serie televisiva)|Battlestar Galactica]]'', hanno citato ''Blade Runner'' come una delle maggiori influenze per la loro serie televisiva<ref>{{cita web|url=http://www.concurringopinions.com/archives/2008/03/battlestar_gala_5.html|titolo=Battlestar Galactica Interview Transcript (Parts II and III)|editore=concurringopinions.com|autore=Daniel Solove|data=2 marzo 2008|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e l'ambientazione della serie a fumetti ''[[Nathan Never]]'' è fortemente ispirata alla pellicola<ref>{{cita web|url=http://www.ubcfumetti.com/nn/135_r.htm|titolo=Quando Nathan sognava Blade Runner|editore=[[uBC Fumetti]]|autore=Pierfilippo Dionisio|accesso=11 ottobre 2014}}</ref>. ''Blade Runner'' viene considerato inoltre una importante fonte di ispirazione per la storia e lo stile della serie di film ''[[Ghost in the Shell]]'', a sua volta un caposaldo del genere noir-futuristico<ref>{{cita web|url=http://www.fpsmagazine.com/review/040916innocence.php|titolo=Ghost in the Shell 2: Innocence|editore=fpsmagazine.com|autore=Jim Omura|data=16 settembre 2004|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/film/2009/oct/19/hollywood-ghost-in-the-shell|titolo=Hollywood is haunted by Ghost in the Shell|editore=[[The Guardian]]|autore=Steve Rose|data=19 ottobre 2009|accesso=22 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
''Blade Runner'' ha influenzato numerosi [[Videogioco d'avventura|videogiochi d'avventura]] come ''Cypher'',<ref>{{cita web|url=https://www.theverge.com/2012/10/17/3513666/cypher-cyberpunk-text-adventure-art|titolo=Cyberpunk meets interactive fiction: the art of 'Cypher'|autore=Andrew Webster|data=17 ottobre 2012|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> ''Rise of the Dragon'',<ref>{{cita web|url=http://www.oldgames.sk/en/game/rise-of-the-dragon/|titolo=Rise of the Dragon|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref name="influenza">{{cita web|url=http://www.1up.com/do/feature?pager.offset=1&cId=3165122|titolo=Tracing Replicants - We examine Blade Runner's influence on games|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20120718134327/http://www.1up.com/do/feature?pager.offset=1&cId=3165122|urlmorto=sì}}</ref> ''[[Snatcher]]'',<ref name="influenza"/><ref>{{cita web|url=http://snatcher.awardspace.co.uk/|titolo=Blade Runner and Snatcher|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> ''[[Beneath a Steel Sky]]'',<ref>{{cita web|url=https://www.theverge.com/2012/2/19/2810418/classics-beneath-a-steel-sky-revolution-software|titolo=The Classics: 'Beneath a Steel Sky'|autore=Andrew Webster|data=19 febbraio 2012|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> ''[[Flashback: The Quest for Identity]]'',<ref name="influenza"/> il [[gioco di ruolo]] ''[[Shadowrun]]'',<ref name="influenza"/> lo [[sparatutto in prima persona]] ''[[Perfect Dark]]''<ref>{{cita web|url=http://www.edge-online.com/features/retrospective-perfect-dark/|titolo=Retrospective: Perfect Dark|data=9 gennaio 2009|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e la serie videoludica ''[[Syndicate (serie)|Syndicate]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.hardcoregaming101.net/syndicate/syndicate.htm|titolo=Syndicate|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|dataarchivio=1 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140101235954/http://www.hardcoregaming101.net/syndicate/syndicate.htm|urlmorto=sì}}</ref> [[Warren Spector]] ha definito il film una fonte d'ispirazione personale,<ref>{{cita web|url=https://archive.wired.com/wired/archive/14.04/gurus.html|titolo=Gaming Gurus|autore=Jeff Howe|data=aprile 2006|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> visibile soprattutto nello stile e nella storia della sua opera più rappresentativa, ''[[Deus Ex]]''. L'ambientazione del lungometraggio, caratterizzata da oscurità, luci al neon e foschia, è più semplice da [[rendering|renderizzare]] rispetto a scenari più complessi ed è diventata per questo una scelta piuttosto popolare tra gli sviluppatori di videogiochi.<ref name="Atkins">{{cita|Brooker|Barry Atkins, ''Replicating the Blade Runner''|pp. 79-91}}.</ref><ref name="Tosca">{{cita|Brooker|Susana P. Tosca, ''Implanted Memories, or the Illusion of Free Action''|pp. 92-107}}.</ref> ''Blade Runner'' è stato oggetto anche di alcune [[parodia|parodie]], come i fumetti ''Blade Bummer'', pubblicato sulla rivista ''Crazy Magazine'',<ref>{{cita web|url=http://media.bladezone.com/contents/publications/magazines/crazy|titolo=Crazy: Blade Runner Parody|autore=Gerry Kissell|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e ''Bad Rubber'' di Steve Gallacci,<ref>{{cita web|url=http://www.comics.org/issue/37533/#218913|titolo=Bad Rubber|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> o la miniserie del 2009 ''Red Dwarf: Back to Earth'', sequel della serie ''[[Red Dwarf]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.nme.com/blogs/nme-blogs/red-dwarf-back-to-earth-this-weekends-essential-viewing|titolo='Red Dwarf: Back To Earth' - This Weekend's Essential Viewing|data=9 aprile 2009|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
Tra i film di fantascienza o fantastici direttamente ispirati a ''Blade Runner'' vi sono ''[[Terminator (film)|Terminator]]'' (1984), ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' (1985), ''[[Allucinazione perversa]]'' (1990), ''[[Terminator 2 - Il giorno del giudizio]]'' (1991), ''[[Il quinto elemento]]'' (1997), ''[[Dark City]]'' (1998) e ''[[Inception]]'' (2010)<ref>{{cita web|url=http://lci.tf1.fr/cinema/news/cine-club-14-blade-runner-de-ridley-scott-7622272.html|titolo=Ciné-Club 14: "Blade Runner", de Ridley Scott|editore=tf1.fr|autore=Romain Le Vern|data=4 novembre 2012|accesso=22 settembre 2014|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita|Burdeau|pp. 22-23}}</ref>. La serie televisiva anime ''[[Bubblegum Crisis]]'' mostra forti influenze della pellicola<ref>{{cita web|url=http://www.bleedingcool.com/2010/11/04/3d-live-action-bubblegum-crisis-movie-gets-a-direcor-and-a-start-date/|titolo=3D Live Action Bubblegum Crisis Movie Gets A Director And A Start Date|editore=bleedingcool.com|autore=Brendon Connelly|data=4 novembre 2010|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. Il lungometraggio ''[[Soldier (film)|Soldier]]'' (1998), scritto sempre da [[David Webb Peoples]], è ambientato nello stesso universo narrativo di ''Blade Runner'' e ne è considerato uno [[spin-off (mass media)|spin-off]]. La storia fa riferimento anche ai luoghi misteriosi citati da Roy Batty nel suo monologo finale: le "porte di Tannhäuser" ed i "bastioni di Orione", dove il protagonista del film Todd ha combattuto due delle sue battaglie<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Soldier|rivista=Cinescape|data=settembre-ottobre 1998|lingua=en}}</ref>. La serie televisiva ''[[Total Recall 2070]]'' era inizialmente pensata come uno spin-off del film ''[[Atto di forza]]'' (''Total Recall''), ma venne trasformato in un ibrido tra il lungometraggio e ''Blade Runner''<ref>{{cita libro|autore=Brian J. Robb|titolo=Counterfeit Worlds: Philip K. Dick on Film|editore=Titan Books|anno=2006|pagine=200-225|isbn=978-1-84023-968-3|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scifi.com/sfw/issue98/screen.html|titolo= Total Recall 2070 - A Total Recall spin-off that's an awful lot like Blade Runner|editore=scifi.com|autore=John Platt|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080115153719/http://www.scifi.com/sfw/issue98/screen.html|dataarchivio=15 gennaio 2008}}</ref>. Gli ''spinner'' sono in seguito apparsi in altri film fantascientifici come ''[[Ritorno al futuro - Parte II]]'' (1989) e ''[[Solar Crisis]]'' (1990)<ref name="Willoughby"/>.
 
Nel 2012 un dispositivo per studiare la [[macchina di Anticitera]] ai [[raggi X]] è stata battezzata ''Bladerunner''.<ref>{{cita web|url=http://www.antikythera-mechanism.gr/project/overview|titolo=Project Overview|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110221204426/http://www.antikythera-mechanism.gr/project/overview|urlmorto=sì}}</ref>
''Blade Runner'' ha influenzato numerosi [[Videogioco d'avventura|videogiochi d'avventura]] come ''Cypher''<ref>{{cita web|url=http://www.theverge.com/2012/10/17/3513666/cypher-cyberpunk-text-adventure-art|titolo=Cyberpunk meets interactive fiction: the art of 'Cypher'|editore=theverge.com|autore=Andrew Webster|data=17 ottobre 2012|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, ''Rise of the Dragon''<ref>{{cita web|url=http://www.oldgames.sk/en/game/rise-of-the-dragon/|titolo=Rise of the Dragon|editore=oldgames.sk|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref><ref name="influenza">{{cita web|url=http://www.1up.com/do/feature?pager.offset=1&cId=3165122|titolo=Tracing Replicants - We examine Blade Runner's influence on games|editore=[[1UP.com]]|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/jNt2|dataarchivio=18 luglio 2012}}</ref>, ''[[Snatcher]]''<ref name="influenza"/><ref>{{cita web|url=http://snatcher.awardspace.co.uk/|titolo=Blade Runner and Snatcher|editore=snatcher.awardspace.co.uk|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, ''[[Beneath a Steel Sky]]''<ref>{{cita web|url=http://www.theverge.com/2012/2/19/2810418/classics-beneath-a-steel-sky-revolution-software|titolo=The Classics: 'Beneath a Steel Sky'|editore=theverge.com|autore=Andrew Webster|data=19 febbraio 2012|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, ''[[Flashback: The Quest for Identity]]''<ref name="influenza"/>, il [[gioco di ruolo]] ''[[Shadowrun]]''<ref name="influenza"/>, lo [[sparatutto in prima persona]] ''[[Perfect Dark]]''<ref>{{cita web|url=http://www.edge-online.com/features/retrospective-perfect-dark/|titolo=Retrospective: Perfect Dark|editore=[[Edge (rivista)|Edge]]|data=9 gennaio 2009|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> e la serie videoludica ''[[Syndicate (serie)|Syndicate]]''<ref>{{cita web|url=http://www.hardcoregaming101.net/syndicate/syndicate.htm|titolo=Syndicate|editore=hardcoregaming101.net|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>. [[Warren Spector]] ha definito il film una fonte d'ispirazione personale<ref>{{cita web|url=http://archive.wired.com/wired/archive/14.04/gurus.html|titolo=Gaming Gurus|editore=[[Wired]]|autore=Jeff Howe|data=aprile 2006|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, visibile soprattutto nello stile e nella storia della sua opera più rappresentativa, ''[[Deus Ex]]''. L'ambientazione del lungometraggio, caratterizzata da oscurità, luci al neon e foschia, è più semplice da [[rendering|renderizzare]] rispetto a scenari più complessi ed è diventata per questo una scelta piuttosto popolare tra gli sviluppatori di videogiochi<ref name="Atkins"/><ref name="Tosca"/>. ''Blade Runner'' è stato oggetto anche di alcune [[parodia|parodie]], come i fumetti ''Blade Bummer'', pubblicato sulla rivista ''Crazy Magazine''<ref>{{cita web|url=http://media.bladezone.com/contents/publications/magazines/crazy|titolo=Crazy: Blade Runner Parody|editore=bladezone.com|autore=Gerry Kissell|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, e ''Bad Rubber'' di Steve Gallacci<ref>{{cita web|url=http://www.comics.org/issue/37533/#218913|titolo=Bad Rubber|editore=comics.org|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>, o la miniserie del 2009 ''Red Dwarf: Back to Earth'', sequel della serie ''[[Red Dwarf]]''<ref>{{cita web|url=http://www.nme.com/blogs/nme-blogs/red-dwarf-back-to-earth-this-weekends-essential-viewing|titolo='Red Dwarf: Back To Earth' - This Weekend's Essential Viewing|editore=nme.com|data=9 aprile 2009|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
L'espressione «[[Ho visto cose che voi umani]]...», mutuata dal monologo finale di Roy Batty, dove viene pronunciata in modo leggermente diverso, è stata oggetto di innumerevoli citazioni e parodie ed è entrata nel linguaggio comune, dove è usata scherzosamente in senso analogo all'espressione «ne ho viste delle belle».<ref>{{cita web|url=http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/rutger-hauer-il-prigioniero-di-blade-runner/423309|titolo=Rutger Hauer, il prigioniero di "Blade Runner"|autore=Claudia Morgoglione|data=23 ottobre 2012|accesso=25 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141020114547/http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/rutger-hauer-il-prigioniero-di-blade-runner/423309}}</ref>
Nel 2012 un dispositivo per studiare la [[macchina di Anticitera]] ai [[raggi X]] è stata battezzata ''Bladerunner''<ref>{{cita web|url=http://www.antikythera-mechanism.gr/project/overview|titolo=Project Overview|editore=antikythera-mechanism.gr|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
Una [[leggenda metropolitana]], sorta negli anni, afferma che il film abbia agito come una sorta di "maledizione" per le aziende i cui loghi erano stati oggetto di ''[[product placement]]'' in alcune scene.<ref>{{cita|Sammon|p. 104}}.</ref> Tra le compagnie apparentemente colpite dalla maledizione vi furono [[Atari]], Bell System, Cuisinart, [[Pan American World Airways|Pan Am]] e [[The Coca-Cola Company]], che subirono delle notevoli battute di arresto o addirittura il fallimento nel decennio successivo all'uscita del film.<ref name="faqs.org">{{cita web|url=http://www.faqs.org/faqs/movies/bladerunner-faq/|titolo=BLADE RUNNER Frequently Asked Questions (FAQ)|autore=Murray Chapman|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>
L'espressione «[[Ho visto cose che voi umani]]...», mutuata dal monologo finale di Roy Batty, dove viene pronunciata in modo leggermente diverso, è stata oggetto di innumerevoli citazioni e parodie ed è entrata nel linguaggio comune, dove è usata scherzosamente in senso analogo all'espressione «ne ho viste delle belle»<ref>{{cita web|url=http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/rutger-hauer-il-prigioniero-di-blade-runner/423309|titolo=Rutger Hauer, il prigioniero di "Blade Runner"|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Claudia Morgoglione|data=23 ottobre 2012|accesso=25 settembre 2014}}</ref>.
 
L'allora illustratore ufficiale degli album del gruppo [[heavy metal]] [[Iron Maiden]], [[Derek Riggs]], trasse ispirazione dalle atmosfere del film per la creazione della ''cover art'' dell'album ''[[Somewhere in Time]]'' (1986).<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://derek.server311.com/riggsart/Pages/maiden.dir/06time01.html|titolo=Eddie in the 25th century... Wednesday... about tea time. He gets quite agressive when he hasn't eaten. Eddie shooting off his pistol again|data=2011-08-18|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110818022345/http://derek.server311.com/riggsart/Pages/maiden.dir/06time01.html}}</ref>
Una [[leggenda metropolitana]], sorta negli anni, afferma che il film abbia agito come una sorta di "maledizione" per le aziende i cui loghi erano stati oggetto di [[product placement]] in alcune scene<ref>{{cita|Sammon|p. 104}}</ref>. Tra le compagnie apparentemente colpite dalla maledizione vi furono [[Atari]], Bell System, Cuisinart, [[Pan American World Airways|Pan Am]] e [[The Coca-Cola Company]], che subirono delle notevoli battute di arresto o addirittura il fallimento nel decennio successivo all'uscita del film<ref name="faqs.org">{{cita web|url=http://www.faqs.org/faqs/movies/bladerunner-faq/|titolo=BLADE RUNNER Frequently Asked Questions (FAQ)|editore=faqs.org|autore=Murray Chapman|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
=== Classifiche ===
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* 2001 - 94º nei ''100 Best Films of the 20th Century'' del ''[[The Village Voice]]''<ref>{{cita web|url=http://www.filmsite.org/villvoice.html|titolo=100 Best Films of the 20th Century|editore=filmsite.org|autore=J. Hoberman|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2002 - 2º nei ''Top 100 Sci-fi Films of the Past 100 Years'' della Online Film Critics Society<ref>{{cita web|url=http://www.ofcs.org/ofcs-top-100-top-100-sci-fi-films/|titolo=OFCS Top 100: Top 100 Sci-Fi Films|editore=Online Film Critics Society|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2002 - 45º nei ''Sight & Sound Top Ten Poll 2002'' di ''[[Sight & Sound]]''<ref>{{cita web|url=http://old.bfi.org.uk/sightandsound/polls/topten/poll/critics-long.html|titolo=Sight & Sound Top Ten Poll 2002|editore=[[Sight & Sound]]|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160813112813/http://old.bfi.org.uk/sightandsound/polls/topten/poll/critics-long.html|urlmorto=sì}}</ref>
* 2003 - 9º in ''The Top 50 Cult Movies'' di ''[[Entertainment Weekly]]''<ref>{{cita web|url=http://www.filmsite.org/cultfilmsew.html|titolo=Top 50 Cult Movies by Entertainment Weekly|editore=filmsite.org|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2005 - 47º nei ''100 Greatest Movies of All Time'' di ''Total Film''<ref>{{cita web|url=http://www.totalfilm.com/news/who-is-the-greatest|titolo=Who is the greatest?|editore=Total Film|data=24 ottobre 2005|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2005 - ''"All-Time" 100 Movies'' del ''[[TIME]]''<ref>{{cita web|url=http://entertainment.time.com/2005/02/12/all-time-100-movies/slide/blade-runner-1982/|titolo=All-TIME 100 Movies - Blade Runner|editore=[[TIME]]|autore=Richard Corliss |accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2007 - 97º in ''[[AFI's 100 Years... 100 Movies]]'' dell'[[American Film Institute]]<ref name="afi100">{{cita web|url=http://www.afi.com/100years/movies10.aspx|titolo=AFI's 100 Years ... 100 Movies – 10th Anniversary Edition|data=20 giugno 2007|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2008 - 6º nei [[AFI's 10 Top 10|migliori dieci film di fantascienza]] dell'American Film Institute<ref name="afitop10"/>
* 2008 - 1º negli ''All-time favorite science fiction film'' del ''[[New Scientist]]''<ref>{{cita web|url=httphttps://www.newscientist.com/article/dn14805-new-scientists-favourite-scifi-film-.html#.VCw7Jxbud-w|titolo=New Scientist's favourite sci-fi film|editore=New Scientist|autore=Alison George|data=1º ottobre 2008|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2008 - 20º in ''The 500 Greatest Movies of All Time'' del ''[[Empire (rivistaperiodico)|Empire]]''<ref>{{cita web|url=http://www.empireonline.com/500/92.asp|titolo=Empire Features|editore=[[Empire (rivista)|Empire]]|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2010 - 1º nei ''Top 25 Sci-Fi Movies of All Time'' di ''[[IGN (sito web)|IGN]]''<ref>{{cita web|url=httphttps://uk.ign.com/articles/2010/09/14/top-25-sci-fi-movies-of-all-time?page=5|titolo=Top 25 Sci-Fi Movies of All Time|editore=[[IGN (sito web)|IGN]]|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2010 - ''100 Greatest Movies of All Time'' di ''Total Film''<ref>{{cita web|url=http://www.totalfilm.com/features/100-greatest-movies-of-all-time|titolo=100 Greatest Movies Of All Time|editore=Total Film|data=25 gennaio 2010|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
* 2012 - 69º nei ''Sight & Sound 2012 critics top 250 films''<ref>{{cita web|url=http://explore.bfi.org.uk/sightandsoundpolls/2012/critics/|titolo=Critics’ Top 250 Films|editore=Sight & Sound|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131026034922/http://explore.bfi.org.uk/sightandsoundpolls/2012/critics|urlmorto=sì}}</ref>
* 2012 - 67º nei ''Sight & Sound 2012 directors top 100 films''<ref>{{cita web|url=http://explore.bfi.org.uk/sightandsoundpolls/2012/directors/|titolo=Directors’ Top 100 Films|editore=Sight & Sound|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140418144845/http://explore.bfi.org.uk/sightandsoundpolls/2012/directors|urlmorto=sì}}</ref>
* 2014 - 11º in ''The 301 Greatest Movies Of All Time'' di ''Empire''<ref>{{cita web|url=http://www.empireonline.com/301/list.asp?page=28|titolo=The 301 Greatest Movies Of All Time|editore=[[Empire (rivista)|Empire]]|accesso=1º ottobre 2014|lingua=en}}</ref>
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== Altri media ==
=== Citazioni e riferimenti ===
=== Romanzi e fumetti ===
* Quando Gaff accompagna Deckard alla centrale col suo spinner, durante l'atterraggio nel monitor del [[cruscotto]] della vettura appare lo stesso identico schema visto sulla nave ''Nostromo'' durante la discesa sul pianeta ne ''[[Alien]]'' (sempre diretto dallo stesso [[Ridley Scott]] nel 1979), viene mostrata anche un'interfaccia rossa con la parola «PURGE», che appare su uno schermo quando Ripley prepara la scialuppa di salvataggio per abbandonare il ''Nostromo'' dopo avere attivato l'autodistruzione.
Philip K. Dick rifiutò un'offerta di 400.000 $ per scrivere una [[trasposizione letteraria]] del film:
* Le due mosse suggerite da Roy Batty a J. F. Sebastian per la partita a [[scacchi]] che quest'ultimo aveva in corso col dottor Tyrell («Regina in Alfiere sei, scacco» e «Alfiere in Re sette, scacco matto») sono le stesse due mosse conclusive della celebre partita tra [[Adolf Anderssen]] e [[Lionel Kieseritzky]], giocata a Londra nel 1851 e passata alla storia con l'appellativo de ''[[L'immortale (scacchi)|L'immortale]]''<ref name="faqs.org"/>.
{{Citazione|Mi dissero che la trasposizione letteraria scadente avrebbe dovuto essere mirata a un pubblico di dodicenni [...] sarebbe stata probabilmente disastrosa per me a livello artistico. [...] L'insistenza da parte mia nel riproporre il romanzo originale e non fare la trasposizione: erano semplicemente furiosi. Infine riconobbero che c'era una ragione legittima per ripubblicare il romanzo, anche se sarebbe costato loro dei soldi. Fu una vittoria non solo di obblighi contrattuali ma anche di principi teorici.|Philip K. Dick<ref>{{cita web|url=http://www.philipkdickfans.com/literary-criticism/frank-views-archive/philip-k-dicks-final-interview/|titolo=A final interview with science fiction's boldest visionary, who talks candidly about Blade Runner, inner voices and the temptations of Hollywood|autore=John Boonstra|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref>|[I was] told the cheapo novelization would have to appeal to the twelve-year-old audience [...] [it] would have probably been disastrous to me artistically. [...] That insistence on my part of bringing out the original novel and not doing the novelization – they were just furious. They finally recognized that there was a legitimate reason for reissuing the novel, even though it cost them money. It was a victory not just of contractual obligations but of theoretical principles.|lingua=en}}
* Nel fumetto [[Disney]] ''[[PK²]]'', esiste un droide della Tempolizia chiamato Tyrrel Duckard. Il suo nome è un riferimento al film, e nello specifico alla Tyrell Corporation e al protagonista, Rick Deckard<ref>{{cita web|url=http://www.ubcfumetti.com/monitor/0101b.htm|titolo=Pk - fine e nuovo inizio|editore=[[uBC Fumetti]]|autore=Pierfilippo Dionisio|accesso=2 ottobre 2014}}</ref>.
Tuttavia una versione letteraria del film, intitolata ''Blade Runner: a Story of the Future'' fu scritta da [[Les Martin]] e pubblicata nel 1982. ''Il cacciatore di androidi'' venne infine ristampato nel 1987 come ''[[tie-in]]'' al film, con la locandina della pellicola come copertina e il titolo originale tra parentesi sotto al titolo ''Blade Runner''.<ref>{{cita web|url=https://www.randomhouse.com/book/40612/blade-runner-movie-tie-in-edition-by-philip-k-dick|titolo=Blade Runner (Movie-Tie-In Edition)|editore=Random House|accesso=23 settembre 2014|lingua=en}}</ref> La [[Marvel Comics]] ha pubblicato nel settembre 1982 un adattamento a fumetti del film intitolato ''A Marvel Comics Super Special: Blade Runner'', sceneggiato da [[Archie Goodwin (fumettista)|Archie Goodwin]].
* La copertina, e in generale, l'artwork dell'album del 1986 ''[[Somewhere in Time]]'' del gruppo [[heavy metal]] [[Iron Maiden]] s'ispirano esplicitamente alla scenografia del film e, nella versione in vinile, la scritta sul cinema in basso a sinistra recita «Blade Runner»<ref>{{cita web|url=http://derek.server311.com/riggsart/Pages/maiden.dir/06time01.html|titolo=Copertina di Somewhere in Time|editore=derek.server311.com|accesso=11 ottobre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
* La serie a fumetti di ''[[Dylan Dog]]'' contiene diversi omaggi al film: il monologo finale di Roy Batty viene citato nell'albo n. 9 ''Alfa e Omega''; le torri industriali che rilasciano fiammate appaiono nel paesaggio post-apocalittico invaso dagli zombi nel n. 25 ''Morgana''; nel n. 39 ''Il Signore del Silenzio'', Lord Wells mostra a casa sua dei piccoli personaggi meccanici di sua creazione che sono molto simili ai giocattoli creati da Sebastian, uno di essi è quasi identico a Kaiser; una locandina del film appare nel n. 142 ''Anima nera''; nel finale del n. 60 ''Frankenstein!'', il mostro combatte ma poi aiuta Dylan a non cadere dalla torre dell'orologio del [[Big Ben]] in modo simile allo scontro finale tra Batty e Deckard, infine, come Batty, il mostro muore lasciando volare una colomba.
Un amico di Dick, [[K. W. Jeter]], scrisse tre romanzi ufficialmente autorizzati come seguito della storia di Deckard, cercando di risolvere le differenze tra il film e il libro originale. I tre volumi sono:
* I videogiochi della serie ''[[Fallout (serie)|Fallout]]'' contengono alcuni ''[[easter egg]]'' inerenti la pellicola: in ''[[Fallout: New Vegas|New Vegas]]'' appare la pistola usata da Deckard, mentre nel [[Fallout 4|quarto capitolo]], in cima al capanno di contenimento Mass Fusion, si possono trovare i corpi di un uomo e di un androide synth posizionati come Deckard e Batty nel finale del film.
* ''[[Blade Runner 2]]'' (''Blade Runner 2: The Edge of Human'', 1995), traduzione di Sergio Mancini, I Romanzi Sonzogno, Sonzogno, 1997, ISBN 8845409686<ref>{{Catalogo SF|1041167|nome=Blade Runner 2}}</ref>
* ''Blade Runner. La notte dei replicanti'' (''Blade Runner 3: Replicant Night'', 1996), traduzione di [[Gianni Montanari]], Il Libro d'Oro 94, Fanucci Editore, 1997, ISBN 8834705572<ref>{{Catalogo SF|1041166|nome=Blade Runner. La notte dei replicanti}}</ref>
* ''Blade Runner 4: Eye and Talon'', 2000<ref>{{cita|Brooker|Christy Gray, ''Originals and Copies: The Fans of Philip K. Dick, Blade Runner and K. W. Jeter''|pp. 142-156}}.</ref>
 
=== Videogiochi ===
Esistono due [[videogioco d'avventura|videogiochi d'avventura]] basati ufficialmente sul film:
* ''[[Blade Runner (videogioco 1985)|Blade Runner]]'', sviluppato da [[CRL Group]] nel 1985 per [[Commodore 64]], [[Sinclair ZX Spectrum]] e [[Amstrad CPC]], presenta delle musiche ispirate a Vangelis.
* ''[[Blade Runner (videogioco 1997)|Blade Runner]]'', prodotto da [[Westwood Studios]] e pubblicato nel 1997 per [[PC]].<ref>{{cita web|url=http://www.brmovie.com/BR_Game_MW01.htm|titolo=The Blade Runner Game|accesso=23 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080714055512/http://www.brmovie.com/BR_Game_MW01.htm|data=14 luglio 2008|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Anime ===
La [[Cartone animato|serie animata]] in computer grafica ''[[Blade Runner: Black Lotus]]'', che espande la storia dei primi due film, è stata distribuita su [[Adult Swim (Canada)|Adult Swim]] dal 14 novembre 2021.
 
== Sequel ==
{{vedi anche|Blade Runner 2049}}
 
Dopo varinumerosi tentativi infruttuosi susseguitisi nel corso degli anni, volti a dare un seguito alle vicende di ''Blade Runner'', nel 2017 è stato realizzato il  [[sequel]]  intitolato ''[[Blade Runner 2049]]'',. direttoLa da [[Denispellicola Villeneuve]]è estata prodottodiretta da Denis Villeneuve, con Ridley Scott, enel interpretatoruolo dadi produttore esecutivo. Il cast principale comprende [[Ryan Gosling]] nel ruolo dell{{'}}''agente K'' e Harrison Ford, questoche ultimoriprende nuovamenteil neisuo panniiconico personaggio di Rick Deckard. La sceneggiatura è stata scritta da [[Hampton Fancher]] e [[Michael Green (sceneggiatore)|Michael Green]], basandosi sui personaggi del romanzo di Philip K. Dick.<ref>{{Cita web |url=https://www.rottentomatoes.com/m/blade_runner_2049/cast-and-crew |titolo=Blade Runner 2049 – Cast and Crew |sito=Rotten Tomatoes |accesso=4 maggio 2025 |lingua=en}}</ref>
 
== Note ==
'''Esplicative'''
=== Annotazioni ===
<references group="N" />
 
'''Bibliografiche'''
=== Fonti ===
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Paul Sammon|titolo=Future Noir: The Making of Blade Runner|url=https://archive.org/details/futurenoirmakin00samm|editore=HarperCollins|anno=1996|isbn=0-06-105314-7|lingua=en|cid=Sammon}}
* {{cita libro|autore=Scott Bukatman|titolo=BFI Modern Classics: Blade Runner|url=https://archive.org/details/bladerunner0000buka|editore=British Film Institute|anno=1997|isbn=0-85170-623-1|lingua=en|cid=Bukatman}}
* {{cita libro|autore=Don Shay|titolo=Blade Runner : The Inside Story|url=https://archive.org/details/bladerunnerinsid0000shay|editore=Titan Books|anno=2000|isbn=1-84023-210-2|lingua=en|cid=Shay}}
* {{cita libro|autore=Will Brooker|titolo=The Blade Runner Experience|editore=Wallflower|anno=2005|isbn=1-904764-30-4|lingua=en|cid=Brooker}}
* {{cita web|url=http://lettres-histoire-geo.ac-amiens.fr/sites/lettres-histoire-geo.ac-amiens.fr/IMG/pdf/blade.pdf|titolo=Blade Runner: un film de Ridley Scott|tipoformato=pdfPDF|editore=Bibliothèque du Film|autore=Emmanuel Burdeau|anno=1999|lingua=fr|cid=Burdeau}}
 
== Voci correlate ==
* [[Androide]]
* [[Blade Runner 2049]]
* [[Il cacciatore di androidi]]
* [[Ho visto cose che voi umani]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Blade Runner|q|etichetta=''Blade Runner''}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://bladerunnerthemovie.warnerbros.com/|Sito ufficiale|lingua=en}}
* {{dopp|film|bladerunner}}
* {{fantafilm|1981/82-7}}
* {{Collegamenti cinema}}
 
{{Blade Runner}}
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[[Categoria:Film Warner Bros.]]
[[Categoria:Film dithriller fantascienzad'azione]]
[[Categoria:Film d'azione fantascientifici]]
[[Categoria:Film diretti da Ridley Scott]]
[[Categoria:Film basati su opere di narrativa]]
[[Categoria:Film basati su opere di Philip K. Dick]]
[[Categoria:Film ambientati a Los Angeles]]
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[[Categoria:Film distopici]]
[[Categoria:Film sull'intelligenza artificiale]]
[[Categoria:Film ambientati negli anni 2010]]
[[Categoria:Film girati in Inghilterra]]
[[Categoria:Film girati in California]]
[[Categoria:Film cyberpunk]]
[[Categoria:Film ambientati negli anni 2010]]
[[Categoria:Film basati su romanzi di autori statunitensi]]