Stratigrafia sequenziale: differenze tra le versioni

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[[File:DEPOSITIONAL SEQUENCE CLASSIC.png|thumb|right|600x600px|Modello generale (non in scala) che illustra le geometrie dei corpi sedimentari in corrispondenza di un margine continentale in relazione a cicli [[Eustatismo|eustatici]]. Una sequenza deposizionale è delimitata da due superfici stratigrafiche di [[Discordanza angolare|unconformity]] definiti ''sequence boundary'' (SB-1 e SB-2) dovuti a importanti eventi di abbassamento del livello marino.]]
{{F|geologia|agosto 2009}}
La '''stratigrafia sequenziale''' è un'importante materia di sintesi per tutta quella che è la [[geologia]] del [[sedimento|sedimentario]], perché spiega l'evoluzione e l'architettura dei [[bacino (geografia)|bacini]] sedimentari basandosi essenzialmente sulle variazioni relative del [[livello marino]] e sullasugli tettonicaeventi tettonici che questi hanno subito nel corso del tempo [[geologia|geologico]].<br />Ha quindi il pregio di trattare i bacini sedimentari come sistemi dinamici e dal punto di vista della loro genesi.
Ha quindi il pregio d'intendere i bacini come fossero sistemi dinamici.
 
==Origine e sviluppo dell'approccio sequenziale==
Si sviluppa a partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]] con la scuola di P. Vail (''et alii'') nell'ambito delle ricerche [[petrolio|petrolifere]]; è pertanto una materia relativamente nuova e rappresenta l'ultima grande svolta della [[stratigrafia (geologia)|stratigrafia]].
Questa disciplina si è sviluppata a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]]-[[anni 1980|ottanta]] del [[XX secolo]], prendendo le mosse da indagini geologiche stratigrafiche maturate nell'ambito delle ricerche [[petrolio|petrolifere]] della [[Industria petrolifera|compagnia]] [[Exxon]] (una delle cosiddette "[[Sette sorelle (compagnie petrolifere)|sette sorelle]]") e basate su una mole di dati di sottosuolo: [[Estrazione degli idrocarburi|pozzi per idrocarburi]] ([[logging|log]], [[Carotaggio|carotaggi]], dati [[Biostratigrafia|biostratigrafici]] e [[Paleoambiente|paleoambientali]]), e soprattutto registrazioni digitali della [[sismica a riflessione]], oltre che su dati di [[Affioramento roccioso|affioramento]]<ref>{{cita|Posamentier e Vail (1988)|}}.</ref><ref>{{cita|Embry (2009)|pp. 6–9}}.</ref>.
 
La stratigrafia sequenziale divide le successioni stratigrafiche di un bacino in ''sequenze deposizionali'', utilizzando principalmente le superfici di [[Discordanza angolare|discordanza]] (''unconformity'') per l'individuazione di ciascuna sequenza. All'interno delle singole sequenze vengono riconosciute a loro volta diverse unità stratigrafiche di rango inferiore, dette ''system tract'', in base alle geometrie dei corpi sedimentari i cui caratteri deposizionali di [[progradazione]] e [[Retrogradazione (geologia)|retrogradazione]] sono messi in relazione rispettivamente con fasi di decremento ([[Regressione marina|regressione]]) e incremento ([[Trasgressione marina|trasgressione]]) del livello marino<ref name="Embry_2009">{{cita|Embry (2009)|p. 9}}.</ref><ref>Per quanto esposto, la terminologia relativa a questa disciplina è essenzialmente in lingua inglese e la maggior parte dei termini tecnici non ha un corrispettivo in lingua italiana: gli autori italiani li utilizzano normalmente in Inglese anche in [[Pubblicazione scientifica|articoli scientifici]] redatti in Italiano (oppure in qualche caso vengono "coniati" anglicismi chiaramente modellati sul termine inglese, decisamente inaccettabili sul piano linguistico). Perciò è inevitabile in questa sede utilizzare i termini originali, anche allo scopo di consentire al lettore una maggiore accessibilità alla letteratura scientifico-tecnica relativa per eventuali approfondimenti.</ref>.
La stratigrafia sequenziale divide le successioni bacinali in ''sequenze'', utilizzando principalmente le superfici di discontinuità degli strati.
 
La stratigrafia sequenziale si è sviluppata inizialmente con lo studio dei [[Rocce sedimentarie clastiche|sedimenti silicoclastici]], su [[Margine continentale|margini continentali]] di tipo [[Tettonica delle placche|passivo]]. Nei decenni successivi, questa disciplina è stata estesa a contesti [[Geologia strutturale|strutturali]] più complessi, con [[tettonica]] di tipo compressionale, e a sedimenti [[Roccia carbonatica|carbonatici]] e misti.
Inizialmente: studia solamente gli ambienti bacinali [[silicio|silicoclastici]].<br />
Successivamente: si spinge anche verso quelli di tipo carbonatico e quelli di ambiente continentale.
 
Lo sviluppo di questa disciplina ha rappresentato un vero e proprio "[[spartiacque]]" nell'approccio allo studio della [[stratigrafia (geologia)|stratigrafia]], che ha influenzato fortemente tutti i successivi sviluppi in questo campo, costituendo una cesura netta rispetto agli studi tradizionali che privilegiavano un approccio [[Formazione (stratigrafia)|formazionale]]. Una sequenza deposizionale è definita infatti da un punto di vista genetico (variazioni del livello marino, subsidenza, tettonica) e non [[Litostratigrafia|litostratigrafico]], e può comprendere diverse formazioni geologiche sia verticalmente che lateralmente (anche nell'ambito dei singoli ''system tract''). L'[[Stratigrafia (geologia)|unità stratigrafica]] corrispondente alla sequenza deposizionale, delimitata da due ''unconformity'', si definisce [[sintema]], il sintema può essere definito a varie scale ed eventualmente, se necessario, gerarchizzato (subsintemi, di ordine inferiore, e supersintemi, di ordine superiore). {{vedi anche|Sintema}}
==Campi di studio==
Sono due i campi di studio principale:
 
==Concetti fondamentali e nomenclatura==
*riconoscimento delle sequenze che compongono una successione di bacino e il conseguente riconoscimento del loro significato regionale circa l'evoluzione stessa di quel territorio (''“sequence stratigraphic model”'');
[[File:RV Rafael cruise 08034 line 4.gif|thumb|right|340x340px|Esempio di sezione sismica che mostra lo sviluppo di due unconformity. In alcuni casi le superfici sono mascherate da fenomeni di ''gas chimney'' (zone con segnale sismico fortemente disturbato dalla risalita di [[Gas naturale|gas]] dal sottosuolo).]]
*riconoscimento delle sequenze come conseguenza delle variazioni eustatiche, per offrire un'indicazione cronostratigrafica all'interno del quadro generale delle variazioni eustatiche stesse (''“sequence sea-level model”'').<ref name="hamp">Hampson, G.J., Davies, S. J., Elliott, T., Flint, S. S. & Stollhofen, H., 1999. ''Incised valley fill sandstone bodies in Upper Carboniferous fluvio-deltaic strata: recognition and reservoir characterisation of Southern North Sea analogues''. In: ''Petroleum Geology of NW Europe: Proceedings of the 5th Conference''. (Edited by Fleet, A.J. & Boldy, S.A.R.). The Geological Society, London. 771-788.</ref>
[[File:Map and regional seismic sections showing ___location of Nadir Crater.jpg|thumb|right|400x400px|Sezioni sismiche che mostrano l'assetto stratigrafico del margine continentale africano occidentale ([[Guinea-Bissau|Guinea Bissau]]); sono evidenziate in colori diversi le principali sequenze deposizionali e sono riportati diversi sequence boundary, che definiscono anche sequenze di ordine minore.]]
===Limiti di sequenza (''sequence boundary'')===
Sono le superfici maggiormente significative: si tratta di [[Discordanza angolare|discordanze angolari]] di tipo [[Erosione|erosivo]] presenti sul margine del bacino che verso il centro del bacino sono correlabili a superfici geometricamente concordanti (''correlative conformity''). Queste superfici si formano per una brusca caduta del livello del mare che lascia esposta all'erosione subaerea gran parte della [[piattaforma continentale]]. Questi limiti di sequenza sono generalmente caratterizzati da [[lacuna stratigrafica|lacune stratigrafiche]] più o meno accentuate. Una sequenza deposizionale è compresa tra due ''sequence boundary''<ref name="Embry_2009" /><ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|pp. 183–184}}.</ref>.
 
===Unità di ''System tract''===
==Fattori delle successioni bacinali==
Un ''system tract'' è una unità stratigrafica (corrispondente a un corpo roccioso tridimensionale e a una associazione di [[facies]]) che collega tra loro i diversi sistemi deposizionali presenti nell'ambito di un tratto di sequenza con caratteristiche genetiche omogenee: ad esempio progradazione dei sistemi deposizionali costieri e regressione marina, oppure retrogradazione dei sistemi deposizionali e trasgressione marina. Il tipo di ''system tract'' viene assegnato in base alla posizione entro la sequenza, alle geometrie degli strati che lo compongono, ai tipi di superfici che lo racchiudono e alle evidenze geologiche di variazione del livello del mare<ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|p. 184}}.</ref>.
L'organizzazione delle successioni bacinali in sequenze è regolata da 4 fattori:
 
In successione, a partire da un sequence boundary abbiamo<ref>{{cita|Embry (2009)|pp. 9–10}}.</ref><ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|pp. 185–186}}.</ref>:
# [[Eustatismo]]
# [[tettonica a zolle|Tettonica]]
# Apporto [[sedimento|sedimentario]]
# [[Clima]]
 
'''Lowstand system tract (LST).''' Corrispondente alla fase di abbassamento più deciso del livello del mare. In questo tratto la piattaforma continentale viene esposta in condizioni subaeree e sottoposta ad erosione rapida da parte degli agenti atmosferici e dei fiumi; si ha quindi un ''sequence boundary'' (''SB'') di tipo 1. I sedimenti erosi si accumulano inizialmente come [[torbiditi|depositi torbiditici]] al piede della scarpata continentale (''basin floor fan''), seguito da sistemi deposti da flussi meno grossolani (sistemi torbiditici canalizzati tipo ''channel-levee''<ref>Canale-argine (argine naturale).</ref>). Con il rallentamento della caduta del livello marino e la fase di stazionamento basso dello stesso (''lowstand'') riescono ad instaurarsi sistemi costieri ([[Delta fluviale|deltaici]] e di [[spiaggia]]) al [[margine continentale]] (''shelf edge'') formando un cuneo di sedimenti [[Progradazione|progradanti]] (''lowstand wedge system tract''). Se la caduta del livello marino è meno accentuata e non arriva a interessare il margine della piattaforma abbiamo un ''sequence boundary'' di tipo 2, in cui le superfici erosive sono limitate alla parte più interna della piattaforma; in questo caso i sedimenti costieri tendono a progradare rapidamente al margine della piattaforma in uno ''shelf margin wedge system tract''.<br>
Le prime due controllano principalmente quello che si definisce lo spazio di accomodamento, ossia lo spazio a disposizione per il potenziale accumulo dei [[sedimento|sedimenti]], mentre le ultime due si uniscono alle precedenti per impostare il modo in cui viene colmato lo spazio di accomodamento.
'''Transgressive system tract (TST).''' Il livello del mare tende a risalire ([[trasgressione marina]]) e i sistemi costieri ([[Delta fluviale|deltizi]] e di [[spiaggia]]) tendono a retrogradare in posizione sempre più interna al margine continentale, perché l'apporto di sedimenti non riesce a compensare l'incremento del livello marino. Questo sistema si sviluppa al di sopra di una superficie definita ''transgressive surface'' (''TS''), che segna l'instaurarsi di condizioni marine franche su facies costiere e continentali ed è in generale caratterizzata da rimaneggiamento dei sedimenti conseguente all'avanzamento del mare verso terra. Questo system tract è delimitato in alto da un'altra superficie denominata ''maximum flooding surface'' (''mfs'' ovvero superficie di "massimo annegamento"), che riflette la massima estensione verso terra delle condizioni marine, anche dal punto di vista biologico (nel record fossilifero). Anche questa superficie è caratterizzata da una lacuna stratigrafica sempre più marcata procedendo verso terra, dove i termini trasgressivi ricoprono depositi sempre più antichi, troncati dalla ''unconformity'' subaerea generata dalla precedente fase di ''LST''<ref>{{cita|Haq et al. (1987)|p.1157; Fig.1}}.</ref>.<br>
'''Highstand system tract (HST)'''. Quando la risalita del livello marino rallenta fino allo stazionamento alto (''highstand''), lo spazio disponibile per la sedimentazione (''accomodation space'') è praticamente costante e l'apporto di sedimenti porta i sistemi costieri di nuovo a progradare verso bacino, con configurazioni geometriche di tipo [[Sigma|sigmoidale]]. Nell'ambito di questo sistema si assiste generalmente a una diminuzione graduale dell'influenza marina nel record [[Biostratigrafia|biostratigrafico]] a favore di forme fossili continentali e di ambienti di transizione.
 
Secondo i principi della stratigrafia sequenziale, il record sedimentario è costituito dalla sovrapposizione e parziale giustapposizione di sequenze deposizionali che hanno la loro espressione più evidente ai margini dei bacini, ove sono visibili le unconformity che le definiscono e racchiudono e le sequenze stesse appaiono in forma di cunei di spessore significativo, mentre tendono ad assottigliarsi e sovrapporsi in conformità geometrica nelle parti depocentrali<ref>Il depocentro di un bacino sedimentario corrisponde alla parte centrale e più profonda di quest'ultimo.</ref> dei bacini stessi.
[[File:DEPOSITIONAL SEQUENCE REVIEW.png|thumb|left|600x600px|Modello generale di Stratigrafia Sequenziale dopo la revisione di Hunt e Tucker (1992); Nummedal et al. (1993)<ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|p.185, e bibliografia}}.</ref>, che mostra il ''system tract'' addizionale denominato FRST o FSST (spiegazione nel testo) comprendente i sistemi deposizionali attivi durante il periodo di abbassamento del [[livello di base]].]]
Il modello Exxon di stratigrafia sequenziale è stato revisionato variamente nei decenni successivi alla sua prima formulazione, pur mantenendo i suoi tratti fondamentali. In particolare, le critiche si sono focalizzate sulla corretta collocazione della superficie di unconformity dei ''sequence boundary''.
 
È stato notato infatti che negli esempi su cui si basa il modello classico Exxon, questa superficie corre al di sopra dei primi livelli depostisi sui fianchi del bacino durante la caduta del livello del mare, mentre verso bacino è posta sotto i sedimenti [[torbiditi]]ci. In realtà però, nella fase iniziale del tratto di ''HST'', la caduta del livello marino non è propriamente "istantanea" ma avviene con una certa gradualità, quindi si può avere deposizione di sistemi costieri e di piattaforma continentale durante l'abbassamento progressivo del [[livello di base]], mentre già si ha sedimentazione [[torbiditi]]ca alla base della scarpata continentale. I sistemi costieri deposti durante la prima fase di abbassamento del livello del mare sono delimitati verso l'alto da una superficie di ''unconformity'' (determinata dalla progressiva esposizione subaerea in conseguenza dell'abbassamento del livello marino), che però non è isocrona ma risulta sempre più recente procedendo verso bacino, e soprattutto non corrisponde verso bacino all'inizio della sedimentazione torbiditica. Quindi la superficie originariamente interpretata come ''sequence boundary'' nel modello classico non è in realtà continua e univoca ma è espressione di due eventi distinti<ref>{{cita|Embry (2009)|pp. 10–11}}.</ref>.
 
Per questo è stata suggerita l'istituzione di un nuovo ''system tract'', denominato '''''FRST''''' ('''''forced regression system tract''''') oppure '''''FSST''''' ('''''falling stage system tract'''''), collocato tra la fase tarda del sistema di ''HST'' e il ''LST'' (in senso Exxon)<ref>{{cita|Embry (2009)|p.11, Fig.3.3; p.12, Fig.3.4}}.</ref><ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|p. 185}}.</ref>. Durante la "regressione forzata", in conseguenza dell'abbassamento del livello marino la linea di costa si sposta verso l'esterno e a quote sempre inferiori sulla piattaforma, e i prismi di sedimenti costieri progradanti che si formano di volta in volta assumono l'aspetto di gradini digradanti a quota sempre più bassa (''downstepping'')<ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|p.189, Fig.17}}.</ref><ref>La regressione in questo caso è definita "forzata" perché la linea di costa è appunto forzata a migrare verso bacino per l'abbassamento del livello del mare, indipendentemente dal regime degli apporti sedimentari.</ref>.
[[File:COASTAL TRANSGRESSION-REGRESSION.png|thumb|right|580x580px|<small>Schema generale (non in scala) che illustra la migrazione delle facies deposizionali in fasi trasgressive e regressive del livello del mare entro una sequenza stratigrafica costiera ideale di sottosuolo. Sono rappresentate le mappe di facies relative alle unità deposizionali corrispondenti ai tempi T3, T5 e T7. Al tempo T3 abbiamo il massimo della trasgressione marina (tardo ''TST''), le facies marine costiere sono nella posizione più interna verso il continente; la superficie superiore di questa unità è una superficie di ''mfs''. Al tempo T5 siamo in una fase regressiva in cui le facies di spiaggia (e la linea di costa) si sono spostate verso mare: siamo in un ''HST''. Le unità corrispondenti ai tempi T7-T8 si depongono sulla costa durante un brusco abbassamento del livello marino (regressione forzata) e corrispondono verso terra ad una superficie di erosione (''unconformity'' subaerea); verso terra durante questo tempo avremo prevalentemente non-deposizione, ad eccezione di valli incise da corsi d'acqua in cui possono accumularsi sedimenti fluviali e deltaici. Il canale inciso al di sopra della superficie di erosione apparterrà alle unità-tempo T7-T8, anche se lateralmente risulta contiguo alle facies di spiaggia dell'unità T6. Alla base dell'unità T7 abbiamo la superficie basale di regressione forzata (''BSFR''), corrispondente ad un ''sequence boundary''.</small>]]
 
La progradazione di ciascuno di questi nuovi segmenti verso mare (seguendo il trend di caduta del livello marino) determina verso terra una superficie erosiva (''unconformity'') per l'esposizione subaerea dei tratti precedenti. Quindi tutto il sistema FRST nel suo complesso è delimitato verso l'alto nel suo tratto prossimale da un{{'}}''unconformity'' subaerea che "ringiovanisce" procedendo verso bacino e passa entro le facies marine ad una superficie di ''correlative conformity''. Questo nuovo sistema è delimitato alla base da una superficie isocrona che segna l'inizio della regressione (''BSFR'' ovvero ''basal surface of forced regression''), che non è propriamente una ''unconformity'' ma che costituirebbe in realtà il vero e proprio ''sequence boundary'', il quale verso bacino corre comunque al di sotto dei sistemi torbiditici. L'unconformity subaerea che delimita a tetto i sistemi ''FRST'' passa verso bacino a una ''correlative conformity'' che sovrasta i sistemi torbiditici<ref>{{cita|Embry (2009)|pp. 10–12}}.</ref><ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|p.209, Fig.33; p.230, Fig.49}}.</ref>.
 
===Parasequenze===
La parasequenza è l'unità stratigrafica elementare della stratigrafia sequenziale: le parasequenze sono i "mattoni" che compongono i vari tratti delle sequenze deposizionali. Una parasequenza è una successione di strati concordanti e relazionati geneticamente, delimitati alla base e alla sommità da due superfici trasgressive (''flooding surface'')<ref>Che non vanno confuse con la ''mfs'' (''maximum flooding surface''). Si tratta di superfici di "annegamento" relativo rispetto al contesto specifico della successione in cui osi trovano (ad esempio un passaggio verticale da sedimenti di spiaggia o retrospiaggia a sedimenti [[Piano circalitorale|circalitorali]]).</ref><ref>{{cita|Van Wagoner et al. (1988)|p. 39}}.</ref><ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|pp. 186–188}}.</ref>.
 
Si tratta generalmente di unità cicliche che consistono in cicli asimmetrici, i quali riflettono un ambiente di sedimentazione relativamente più profondo alla base e gradualmente sempre meno profondo verso l'alto (''shallowing upward''), passando quindi rapidamente alla base del ciclo successivo che segna un nuovo approfondimento relativo ("annegamento"). Questa ciclicità si esplicita nell'ambito di una singola parasequenza con una successione e sovrapposizione di litotipi aventi una polarità ben precisa. Ad esempio, in sedimenti silicoclastici la parasequenza inizia con litotipi relativamente più fini (argille, silt), deposti in condizioni di maggiore profondità e bassa energia, e termina con litotipi sabbiosi o conglomeratici, espressione di scarsa profondità e più elevata energia del mezzo. Questa ciclicità trova l'espressione più tipica nei sedimenti costieri (di spiaggia e deltaici), dove le parasequenze corrispondono sostanzialmente a singoli corpi sedimentari progradanti<ref>{{cita|Embry (2009)|pp. 57–60}}.</ref>. Come già accennato, le variazioni del livello del mare (sia che si tratti di innalzamento che di abbassamento) avvengono generalmente in modo non continuo ma per "step" successivi tra i quali il livello si mantiene stabile oppure si alza o abbassa leggermente (con ciclicità a breve termine) e i corpi sedimentari costieri hanno il tempo di formarsi e progradare verso bacino. Le parasequenze sono quindi sempre [[Regressione marina|regressive]]. Generalmente, gli spessori delle parasequenze possono variare da alcuni metri a poche decine di metri<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 362–364}}.</ref>.
 
La sovrapposizione delle parasequenze in posizione più o meno avanzata verso bacino (''stacking pattern'' nella terminologia inglese) dà luogo ai sequenze di [[progradazione]], [[aggradazione]] e [[Retrogradazione (geologia)|retrogradazione]], che dipendono dal rapporto tra lo spazio disponibile per la sedimentazione (''accomodation space''), cioè lo spazio tra il fondale e il livello marino (che costituisce anche il [[livello di base]] al di sopra del quale si ha erosione prevalente) e l'apporto di sedimenti (''sediment supply''). Se l'incremento di ''accomodation'' eccede l'accumulo di sedimenti siamo in una fase trasgressiva, e si avrà retrogradazione. Se l'apporto di sedimenti eccede l'incremento di ''accomodation'' siamo in una fase regressiva e quindi si avrà progradazione. Se infine si ha sostanziale equilibrio tra i due fattori si avrà [[aggradazione]]: in questo caso la paleo-linea di costa e distribuzione areale e verticale delle [[facies]] entro le parasequenze non varierà significativamente lungo la verticale<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 364–365}}.</ref>.
 
Il riconoscimento e l'interpretazione delle parasequenze e della loro evoluzione verticale e laterale, sia in affioramento che nel sottosuolo, è fondamentale per la definizione di sequenze trasgressive e regressive e quindi per l'interpretazione dei ''system tract'' e delle sequenze deposizionali. Lo studio delle parasequenze viene portato avanti in affioramento con i criteri del [[Rilevamento geologico tecnico|rilevamento geologico]] e dell'analisi [[Sedimentologia|sedimentologica]] di terreno. Nel sottosuolo, le parasequenze vengono studiate soprattutto utilizzando i dati di pozzo ([[logging|log]] e [[Carotaggio|carote]]), che hanno risoluzione verticale adeguata allo spessore di queste unità, in sinergia con l'interpretazione della [[Sismica a riflessione|sismica]] che, pur avedo risoluzione decisamente più bassa (dell'ordine delle decine di metri) permette di correlare di pozzo in pozzo gli eventi corrispondenti a parasequenze o gruppi di parasequenze e seguirne lo sviluppo lateralmente e verticalmente nell'area di interesse<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 369–373}}.</ref>.
 
<gallery mode="packed" heights="280px">
File:Parasequence Architecture.jpg|Rappresentazione schematica delle configurazioni più comuni che interessano gruppi di parasequenze (progradazionale, aggradazionale, retrogradazionale). A=''accomodation'' (spazio disponibile per i sedimenti); S=''sediment supply'' (apporto di sedimenti).
File:Clastic Parasquences.jpg|Esempi di parasequenze in successioni silicoclastiche. A sinistra abbiamo una parasequenza costiera, con alla base sedimenti marini di piattaforma continentale e a tetto sedimenti di [[spiaggia]]; a destra una sequenza di [[Delta fluviale|delta]], con alla base facies di baia interdistributaria, seguiti da depositi di fronte deltizia e infine di canale fluviale e piana deltizia/[[Pianura alluvionale|alluvionale]].
File:Carbonate Parasequence Architecture.jpg|Esempi di parasequenze in successioni carbonatiche. A sinistra una parasequenza marino-marginale che ha alla base sedimenti di piattaforma esterna, seguiti verso l'alto da sedimenti depostisi in condizioni di più alta energia (spiaggia); a destra una parasequenza di ambiente protetto (da retrospiaggia a laguna interna, a sedimenti [[Piana di marea|intertidali]]).
</gallery>
 
==Fattori genetici delle sequenze deposizionali==
Riepilogando, l'organizzazione delle successioni bacinali in sequenze è regolata da tre fattori<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 349–350}}.</ref>:
 
# [[eustatismo]]
# sollevamento [[Tettonica|tettonico]]/[[subsidenza]]
# apporto di [[sedimento|sedimenti]]
 
L'interazione tra questi tre fattori controlla lo spazio di accomodamento (''accomodation space''), ossia lo spazio a disposizione per il potenziale accumulo dei [[sedimento|sedimenti]] (''sediment supply''), e le modalità in cui viene colmato questo spazio<ref>{{cita|Catuneanu et al. (2011)|pp. 177–178}}.</ref>.
 
Le variazioni eustatiche sono in generale in stretta relazione con il [[clima]]<ref name="Nichols_2009">{{cita|Nichols (2009)|pp. 373–376}}.</ref>:
* generalmente, durante le fasi climatiche "fredde" si hanno sequenze prevalentemente regressive, per la diminuzione del livello del mare in conseguenza dell'aumento di volume dei ghiacciai continentali e delle [[Banchisa|banchise]].
* durante le fasi climatiche "calde" si ha viceversa un aumento del livello degli oceani per lo scioglimento dei ghiacci marini e continentali e quindi sequenze prevalentemente trasgressive.
 
Questo meccanismo, definito glacioeustatico (''glacioeustasy''), è in grado di spiegare variazioni del livello marino ad alta frequenza in periodi della storia della Terra (come il [[Pleistocene]] e l'[[Olocene]]) in cui si sono avute alternanze tra fasi glaciali con accumulo significativo di ghiacci ai poli e fasi con clima più caldo con scioglimento parziale delle calotte glaciali: i volumi di acqua coinvolti sono in grado di causare innalzamenti e abbassamenti globali dell'ordine del centinaio di metri e più; inoltre, mentre la durata delle fasi glaciali e interglaciali è dell'ordine di decine e centinaia di migliaia di anni, le variazioni eustatiche che le separano sembrano richiedere intervalli di tempo piuttosto limitati, dell'ordine di poche migliaia di anni<ref name="Nichols_2009" />.
 
Il tasso di subsidenza e la tettonica a loro volta possono giocare un ruolo importante a scala locale interferendo e sovrapponendosi con i cicli climatici in varia misura; un sollevamento di origine tettonica del territorio (come ad esempio una fase [[Orogenesi|orogenica]] su un [[margine continentale]] attivo) potrebbe dare origine localmente a una sequenza regressiva anche se si ha contemporaneamente su scala globale un evento di trasgressione marina; viceversa uno sprofondamento tettonico (come ad esempio durante la formazione di un [[rift]]) potrebbe originare una sequenza costiera trasgressiva indipendentemente dai cicli eustatici globali<ref>{{cita|Nichols (2009)|p. 373}}.</ref>.
 
Un ulteriore meccanismo di origine tettonica suggerito per le variazioni eustatiche a scala globale (tettono-eustatismo o ''tectono-eustasy'') è di origine [[geodinamica]] ed è connesso alla [[tettonica delle placche]] e alle variazioni fisiografiche e di [[Volume|capacità]] degli oceani in risposta ai movimenti delle placche tettoniche (convergenza, divergenza, apertura e chiusura di bacini oceanici, attività delle [[Dorsale oceanica|dorsali oceaniche]] e delle zone di [[subduzione]]...). Ad esempio un periodo di frammentazione (''breakup'') continentale con forte espansione delle dorsali oceaniche causerà la messa in posto di grandi quantità di nuova crosta oceanica "calda" e l'aumento di volume delle dorsali stesse, che indurrebbe una diminuzione di capacità dei bacini oceanici e di conseguenza l'aumento del livello marino sui margini continentali con fasi trasgressive generalizzate; viceversa in un periodo di accrezione continentale con formazione di supercontinenti si avrebbe una riduzione di attività delle dorsali e quindi aumento della capacità degli oceani con abbassamento del livello marino e fasi regressive. Questo tipo di meccanismo sarebbe in grado di causare variazioni dell'ordine di oltre un centinaio di metri, che però richiederebbero (a causa dei tempi in gioco nel movimento delle placche tettoniche) tempi molto più lunghi rispetto alle fasi climatiche (milioni-decine di milioni di anni)<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 376–377}}.</ref>.
 
La [[Tettonica delle placche|tettonica]] e il clima hanno un ruolo importante nella regolazione degli apporti sedimentari: le aree soggette a sollevamento tettonico (come gli [[Orogenesi|orogeni]] recenti) in ambiente subaereo, subiscono un incremento notevole nel tasso di erosione, fornendo nuovi sedimenti clastici<ref>{{cita|Nichols (2009)|p. 88}}.</ref> ai corsi d'acqua che li rimaneggiano e ridistribuiscono nelle aree costiere (arrivando fino alle [[Piana abissale|piane abissali]] nel caso dei sedimenti torbiditici). L'erosione chimica è ulteriormente accentuata in climi caldo-umidi e tropicali<ref>{{cita|Nichols (2009)|p. 96}}.</ref>. Le fasi climatiche umide con aumento della piovosità, in generale, portano ad un incremento dell'erosione sulle aree continentali<ref>{{cita|Nichols (2009)|p. 97}}.</ref> e conseguentemente degli apporti sedimentari alle aree alluvionali costiere e ai sistemi costieri stessi (deltizi e di spiaggia).
[[File:Phanerozoic Sea Level.png|thumb|right|320x320px|Curva (in blu) delle variazioni del livello marino rispetto all'attuale secondo Exxon, a partire dal [[Cambriano]] fino all'attuale.]]
 
==Sequenze deposizionali e variazioni del livello marino==
Il significato genetico delle sequenze deposizionali, strettamente connesso alle variazioni del livello marino, offre in principio la possibilità di determinare qualitativamente e quantitativamente le fluttuazioni del livello del mare a partire dal record sedimentario e fossilifero e dalle geometrie stratali evidenziate dallo studio della stratigrafia sequenziale su [[Sismica a riflessione|rilievi sismici]]<ref>{{cita|Vail et al. (1977)}}.</ref>. È quanto è stato tentato a partire dagli [[anni 1970]]-[[anni 1980|1980]] del [[XX secolo|secolo scorso]], sempre in ambito [[Exxon]]<ref>{{cita|Haq et al. (1987)}}.</ref>, basandosi inizialmente sulla posizione delle superfici di ''SB'', ''TS'' e ''mfs'' e sulla variazione di estensione verso terra delle terminazioni dei sedimenti costieri (''coastal onlap''<ref>[[File:Offlap & onlap EN.svg|thumb|190x190px|Schema esemplificativo di terminazioni di strato a ''onlap'' e ''offlap''.]]Il termine ''onlap'' definisce un fenomeno geologico per cui strati di terreno (o di roccia) terminano contro una superficie di erosione tagliata in terreni più antichi in posizione sempre più interna, assumendo una forma a cuneo. È un fenomeno comune quando sedimenti più recenti colmano depressioni come canali o bacini preesistenti; nell'ambito della stratigrafia sequenziale si riferisce soprattutto alla fase trasgressiva (''TST'') in cui i sedimenti "rimontano" sui depositi preesistenti con terminazioni a cuneo in posizione sempre più interna fino alla ''mfs''. Nelle fasi regressive forzate si hanno invece terminazioni a ''offlap'', in cui strati più giovani terminano a cuneo contro depositi più antichi in posizione sempre più esterna e più bassa. Questa terminologia è normalmente utilizzata in Inglese, anche in ambito geologico italiano.</ref>) nell'ambito delle singole sequenze deposizionali, individuate soprattutto mediante la sismica e con il controllo [[Biostratigrafia|biostratigrafico]] dei pozzi disponibili. La variazione relativa del livello del mare, ad esempio un innalzamento relativo, è misurabile in base alla variazione di quota dei sedimenti costieri, dalla posizione più bassa ed esterna (raggiunta durante le fasi di ''LST''-''FRST'') alla posizione più alta e interna (raggiunta nella fase di "''late''" ''TST''-"''early''" ''HST'') entro una determinata sequenza deposizionale; al contrario un abbassamento relativo del livello marino è misurabile dai depositi costieri più interni (''"late"'' TST-''"early"'' ''HST'') di una determinata sequenza fino ai depositi costieri di ''LST'' (''FRST'') della sequenza successiva<ref>{{cita|Vail et al. (1977)|pp. 65–72}}.</ref><ref>{{cita|Haq et al. (1987)|p. 1160}}.</ref>. Successivamente, questa metodologia è stata integrata con dati di [[Affioramento roccioso|affioramento]] e datazioni di ordine [[Cronostratigrafia|cronostratigrafico]] e [[Magnetostratigrafia|magnetostratigrafico]].
 
Le critiche più importanti a questo approccio<ref>{{cita|Haq et al. (1987)|p. 1156}}.</ref> sono sul fatto che si basa soprattutto su dati di sottosuolo di natura sismica (quindi indiretti), e che questi dati per la maggior parte sono di natura privata (di proprietà di Exxon e di altre [[Industria petrolifera|compagnie petrolifere]]), non pubblicati nel dettaglio e quindi non soggetti ad un controllo indipendente da parte della comunità scientifica; inoltre, l'interpretazione delle variazioni dell'onlap costiero in termini di variazioni eustatiche (senza tenere in considerazione possibili variazioni locali di significato tettonico o dovute a variazioni nell'apporto di sedimenti) potrebbe portare ad una sovra-interpretazione di cicli eustatici.
 
==Applicazioni in campo industriale==
[[File:Vail Sequence.jpg|thumb|right|450x450px|Schema generale che mostra l'andamento delle riflessioni sismiche entro una sequenza deposizionale e le relative geometrie.]]
Come già riportato, la stratigrafia sequenziale è nata e si è sviluppata nell'ambito della [[ricerca petrolifera]]. Le superfici notevoli (''SB'', ''TS'', ''mfs'') che definiscono le sequenze deposizionali e le sotto-unità (''system tract'') che le compongono sono generalmente visibili e interpretabili sulla [[sismica a riflessione]], così come i rapporti geometrici che individuano i complessi progradanti e retrogradanti, in quanto questi orizzonti sono spesso caratterizzati da contrasti di [[impedenza acustica]] in conseguenza della sovrapposizione di litologie diverse, e corrispondono quindi a eventi e orizzonti sismici caratterizzabili e tracciabili. La detezione dei corpi sedimentari dipende dallo spessore dei corpi stessi e dalla [[Risoluzione (metrologia)|risoluzione]] dell'acquisizione sismica<ref>{{cita|Nichols (2009)|p. 369}}.</ref>.
 
Le terminazioni degli eventi sismici possono essere di quattro tipi fondamentali<ref>{{cita|Christie-Blick et al. (1990)|pp. 121–122; Fig.7.2}}.</ref>:
* ''truncation'' ("troncatura"): gli eventi che occorrono al di sotto di una ''unconformity'' risultano sovente troncati dalla stessa; si tratta di un tipico criterio di riconoscimento di un ''sequence boundary'';
* ''onlap'': gli eventi si "appoggiano" verso continente contro un evento più antico terminando a cuneo; questa configurazione è caratteristica di fasi trasgressive e di ''highstand'', in cui i sedimenti costieri e marini si depongono in posizione più interna, contro una superficie di ''unconformity'' (''SB'');
* ''downlap'': geometria che si ha quando eventi ad alto angolo terminano in basso tangenzialmente su una superficie ad angolo più basso; si tratta di una tipica geometria di [[progradazione]], che si riscontra nei sistemi di "''late''" ''LST'' e di ''HST''.
* ''toplap'': terminazione degli eventi tangenzialmente verso l'alto contro il limite superiore di una unità stratigrafica; anche questa è una tipica geometria progradazionale, che si sviluppa nel verso opposto al ''downlap''; ''toplap'' e ''downlap'' risultano associati in una geometria definita progradazione sigmoidale.
 
L'interpretazione degli eventi sismici in termini di stratigrafia sequenziale è definita stratigrafia sismica (''seismic stratigraphy''), e costituisce da alcuni decenni uno strumento di importanza fondamentale nella [[ricerca petrolifera]]. La stratigrafia sismica viene regolarmente applicata, congiuntamente alla [[sedimentologia]] e alla [[geologia strutturale]], nella fase esplorativa della ricerca petrolifera per la ricostruzione della storia geologica di una determinata area. Questa disciplina consente infatti l'individuazione di [[roccia serbatoio|reservoir]] e [[Roccia madre|rocce madri]] e di predire il loro sviluppo nel sottosuolo, oltre che di individuare la presenza di [[Trappola stratigrafica|trappole stratigrafiche]] e [[trappola strutturale|strutturali]]<ref>{{cita|Nichols (2009)|pp. 335–348}}.</ref>.
 
{{vedi anche|Estrazione degli idrocarburi#L'esplorazione petrolifera}}
 
==Note==
{{Note strette}}
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{Cita rivista|autore1= Catuneanu O.|autore2=Galloway W.E. |autore3=Kendall C.G.St.C. |autore4=Miall A.D. |autore5=Posamentier H.W. |autore6=Strasser A. |autore7=Tucker M.E. |titolo=Sequence Stratigraphy: Methodology and Nomenclature|anno=2011|rivista=Newsletters on Stratigraphy, Vol. 44/3, 173–245|città= Stuttgart|cid=Catuneanu et al. (2011)|lingua=en}}
*{{Cita libro|cognome=Coe|nome=Angela L.|titolo=The Sedimentary Record of Sea-Level Change|anno=2002|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge, New York|isbn=0-521-53842-4|pp=57–98}}
*{{Cita libro|autore1=Coe A.L.|titolo=The Sedimentary Record of Sea-Level Change|anno=2002|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge, New York|isbn=0-521-53842-4|pp=57–98|lingua=en}}
* Octavian Catuneanu: ''Principles of Sequence Stratigraphy.'' Elsevier, Amsterdam u. a. 2006, ISBN 0-444-51568-2.
*{{Cita libro|nome= Embry A.F.|titolo=Practical Sequence Stratigraphy|anno=2009|editore=Canadian Society of Petroleum Geologists|p= 79|cid=Embry (2009)|lingua=en}}
*{{Cita rivista|autore1=Haq B.U.|autore2=Hardenbol J.|autore3=Vail P.R.|titolo=Chronology of Fluctuating Sea Levels Since the Triassic|rivista=Science, Vol. 235, No. 4793, pp. 1156-1167|anno=1987|cid=Haq et al. (1987)|lingua=en}}
*{{Cita rivista|autore1= Hunt D.|autore2= Tucker M.|anno=1992|titolo= Stranded parasequences and the forced regressive wedge systems tract: deposition during base-level fall|rivista=Sedimentary Geology, v. 81, p. 1-9|cid=Hunt e Tucker (1992)|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= Nichols G.|titolo= Sedimentology and stratigraphy - 2nd ed.|anno= 2009|url=https://www.academia.edu/9552581/Sedimentology_and_Stratigraphy|editore= Wiley-Blackwell|città= Oxford, UK|lingua=en|cid=Nichols (2009)}}
*{{Cita libro|autore1= Nummedal D.|autore2= Riley G.|autore3=Templet P.|anno= 1993|titolo= High resolution sequence architecture: a chronostratigraphic model based on equilibrium profile studies. In: Sequence stratigraphy and facies association. International Association of Sedimentologists Special Publication 18, p. 55-68|curatore= Posamentier H., Summerhayes C., Haq B. e Allen G.|cid=Nummedal et al. (1993)|lingua=en}}
*{{Cita rivista|autore1= Posamentier H.|autore2=Vail P. |titolo=Eustatic controls on clastic deposition. II - sequence and systems tract models|anno=1988|editore=SEPM|rivista=SEPM Special Publication 42, p. 125-154|curatore= Wilgus C., Hastings B.S., Kendall C.G. , Posamentier H.W., Ross C.A. e Van Wagoner J.C.|cid=Posamentier e Vail (1988)|lingua=en}}
*{{Cita libro|autore1=Christie-Blick N.|autore2=Mountain G.S.|autore3=Miller K.G. |titolo=Sea-Level Change - 7. Seismic Stratigraphic record of Sea-Level Change, pp.116-140 |anno=1990|curatore=National Research Council|editore=The National Academies Press |città=Washington, DC |p=234|cid=Christie-Blick et al. (1990)|lingua=en}}
*{{Cita libro|autore1=Vail P.R.|autore2=Mitchum R.M.|autore3=Thompson S. |titolo=Seismic Stratigraphy and Global Changes of Sea Level: Part 3. Relative Changes of Sea Level from Coastal Onlap: Section 2. Application of Seismic Reflection Configuration to Stratigrapic Interpretation. In: AAPG Memoir 26, pp. 63-81 |anno=1977|cid=Vail et al. (1977)|lingua=en}}
*{{Cita rivista|autore1= Van Wagoner J.C.|autore2=Posamentier H.W.|autore3=Mitchum R.M.|autore4=Vail P.R.|autore5=Sarg J. F.|autore6= Loutit T. S. |autore7=Hardenbol J. |titolo=An overview of the fundamentals of sequence stratigraphy and key definitions. In: Sea level changes: an integrated approach.|anno=1988|editore=SEPM|rivista=SEPM Special Publication 42, p. 39-46|curatore= Wilgus C., Hastings B.S., Kendall C.G. , Posamentier H.W., Ross C.A. e Van Wagoner J.C.|cid=Van Wagoner et al. (1988)|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
* [[Stratigrafia (geologia)|Stratigrafia]]
* [[Progradazione]]
* [[Retrogradazione (geologia)]]
* [[Aggradazione]]
* [[Eustatismo]]
* [[Sequenza cratonica]]
* [[Ciclostratigrafia]]
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web | 1 = http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/fig11-4.htm | 2 = A chart of sea level for the past 140,000 years | accesso = 8 dicembre 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20020320212113/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/fig11-4.htm | dataarchivio = 20 marzo 2002 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://strata.geol.sc.edu/seqstrat.html | 2 = USC's Sequence Stratigraphy Web | accesso = 8 dicembre 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060901074331/http://strata.geol.sc.edu/seqstrat.html | dataarchivio = 1º settembre 2006 | urlmorto = sì }}
* [http://www.uga.edu/~strata/sequence/index.html An Online Guide to Sequence Stratigraphy] by the University of Georgia's Stratigraphy Lab.
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|scienze della Terra}}
{{portale|Geofisica|Geologia|scienze della Terra}}
 
[[Categoria:Stratigrafia]]