Utente:Marica Massaro/Sandbox: differenze tra le versioni

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= WIP =
= [[Storia della Marsica]] =
* Giulio Borghese
{{torna a|Marsica}}
* Anna Maria Torlonia
La '''storia della [[Marsica]]''' spazia dal [[Paleolitico inferiore]] fino ai nostri giorni<ref name="comune">{{cita web|url=http://www.comune.avezzano.aq.it/index.php?id_sezione=3918|titolo=
* Caruscino
Dal paleolitico all'età del bronzo|autore=Giuseppe Grossi|editore=Comune di Avezzano|accesso=11 marzo 2017}}</ref>.
* Nec sine marsis, nec contra marsos triumphari posse
....
* Monte Avezzano
 
* Palazzo Botticelli
== Origini del nome ==
* Palazzo Coletti
[[Etnico (onomastica)|Demonimo]] Marsicus<ref>{{cita|Cianciusi, 1988|p. 85.}}</ref> [[Marsi]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/marsi/|titolo=Marsi|editore=Treccani|accesso=15 aprile 2017}}</ref>...
* Grotta Continenza
 
* Eremo della Madonna del Romitorio
== Preistoria ==
* Chiesa della Madonna del Passo
[[File:Latium -5th Century map-en.svg|thumb|Ricostruzione di una mappa del V secolo a.C.]]
* Chiesa di San Giuseppe (Aielli)
[[File:Fucinus Lacus.jpg|thumb|Mappa in cui viene ipotizzata la Marsica antica]]
 
Nell'area [[Piano sub-montano|submontana]] che circonda l'ex bacino lacustre del [[Fucino]], in [[Abruzzo]], presso le ghiaie di San Veneziano e la località Le Mole, nei pressi della contemporanea [[Avezzano]], nell'area della città-santuario di [[Lucus Angitiae]] alle porte della contemporanea [[Luco dei Marsi]], a sud di [[Venere dei Marsi]] e in altri siti del territorio come [[Collelongo]], [[Lecce nei Marsi]], [[Oricola]], [[Pescina]], sul monte Marsicano ad [[Opi (Italia)|Opi]] e nella [[valle Roveto]] sono emersi manufatti [[Industria litica|litici]] risalenti al [[paleolitico inferiore]], [[paleolitico medio]] e in particolare al periodo [[musteriano]]<ref>{{cita|Aversa, 2014|pp. 129-144.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/la-valle-roveto/|titolo=La Valle Roveto|editore=Terre Marsicane|data=18 ottobre 2011|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://turismopescasseroli.it/it/puntointeresse15/|titolo=I Colli|editore=Comune di Pescasseroli|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.academia.edu/5084221/Manufatti_del_Paleolitico_medio_provenienti_dal_bacino_del_Fucino|titolo=Manufatti del Paleolitico medio provenienti dal bacino del Fucino|autore=Umberto Irti|autore2=Marco Serradimigni|autore3=Marco Usala|editore=Academia.edu|data=2011|accesso=11 marzo 2017}}</ref>.
 
L'aumento del livello del lago Fucino che si è registrato a cominciare da circa 30.000 anni fa e il successivo abbassamento del livello lacustre avvenuto circa 18.000 anni fa modificarono le abitudini e i comportamenti umani segnando i periodi in cui le popolazioni vissero nelle grotte durante i periodi estivi e in seguito stanziando più a valle grazie alle condizioni climatiche più favorevoli e alla possibilità di occupare i terrazzamenti fucensi praticando la caccia<ref name="comune"/><ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/forme-e-depositi-nella-piana-del-fucino/|titolo=Forme e depositi nella piana del Fucino|autore=Carlo Giraudi|editore=Terre Marsicane|data=21 gennaio 2015|accesso=15 marzo 2017}}</ref>. 18.000 anni fa le popolazioni [[Montebello di Bertona|bertoniane]] provenienti dalla costa [[Abruzzo|abruzzese]] e appartenenti alla razza di [[Uomo di Cro-Magnon|Cro-Magnon]] si stabilirono nel territorio occupando grotte e ripari rocciosi posizionati non distanti dal corso di fiumi e torrenti oppure in prossimità del lago<ref name="archippe">{{cita web|url=https://www.quellidiarchippe.com/il-territorio/pre-protostoria-e-protostoria-nel-territorio-di-ortucchio/|titolo=Pre-protostoria e protostoria nel territorio di Ortucchio|editore=Quelli di Archippe|accesso=23 marzo 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.confinelive.it/un-gioiello-del-territorio-tesori-di-carsoli/|titolo=Un gioiello del territorio – tesori di Carsoli|autore=Ivan Cicchetti|editore=Confinelive.it|accesso=23 marzo 2017}}</ref>. Tra i 4.400 e i 3.000 anni fa vennero realizzati numerosi insediamenti intorno al bacino del Fucino e nelle aree circostanti della Marsica retti dai primi capi-guerrieri e in cui si praticarono principalmente l'agricoltura, la pastorizia, la caccia e la pesca<ref name="comune"/>.
 
Durante la seconda metà del III millennio a.C. si sviluppò la cosiddetta [[cultura di Ortucchio]] che tra il 2.500 e il 2.290 a.C. si estese ai bordi dell'alveo del Fucino<ref>{{cita web|url=http://www.academia.edu/6151591/Carboni_G_Anzidei_A.P._2013_-_Leneolitico_recente_e_finale_nel_Lazio_centro-meridionale_una_puntualizzazione_sullo_sviluppo_e_la_durata_di_alcuni_aspetti_culturali_sulla_base_delle_pi%C3%B9_recenti_datazioni_radiometriche_pp._98-118|titolo=L'Eneolitico recente e finale nel Lazio centro-meridionale: una puntualizzazione sullo sviluppo e la durata di alcuni aspetti culturali sulla base delle più recenti datazioni radiometriche|autore=Giovanni Carboni|autore2=Anna Paola Anzidei|editore=Academia.edu|data=25 giugno 2013|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref name="archippe"/>.
 
In particolare i [[Marsi]] in seguito ai riti sacri della [[Primavera sacra|primavera italica]] si staccarono dall'originario gruppo [[Osco-umbri|sabellico]]<ref>{{cita|Devoto, 1931|p. 127.}}</ref> per stabilirsi intorno al lago Fucino già nel corso del I millennio a.C.
Durante il V secolo a.C. in seguito all'istituzione delle confederazioni italiche i popoli di origine [[Indoeuropei|indoeuropea]] Marsi ed [[Equi]] formarono nuove colonie occupando rispettivamente i territori situati intorno al lago e a nord-ovest il contemporaneo territorio marsicano posto al confine con il [[Cicolano]] a nord e con l'alta [[valle dell'Aniene]] ad ovest. A sud della [[valle Roveto]] si stanziarono invece i [[Volsci]] (o Volosci) popolo [[Sabini|safino]] di originaria provenienza fucense<ref name="safini">{{cita web|url=http://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3919_safini-marsi-ed-equi.html|titolo=Safini, Marsi ed Equi|autore=Giuseppe Grossi|editore=Comune di Avezzano|accesso=21 marzo 2017}}</ref><ref>{{cita|Grossi, 2002|p. 13.}}</ref>.
 
== Età romana ==
[[File:Tabula Peutingeriana ROMA.JPG|thumb|La Marsica a destra di [[Roma (città antica)|Roma]] nella [[Tavola Peutingeriana]]]]
[[File:Italic people cat.png|thumb|[[Italici|Popoli italici]] del centro Italia]]
[[File:Denarius-Marsic Federation-Syd 627-1-.jpg|thumb|Monetazione della confederazione [[Marsi|marsa]] durante la [[guerra sociale]] (''Víteliú'' e il soldato elmato - 89 a.C.)]]
 
Le prime battaglie degli [[Roma e le guerre con Equi e Volsci|Equi e dei Volsci]] contro [[Roma (città antica)|Roma]] si ebbero nell'alta [[valle del Liri]] a cominciare dal VI-V secolo a.C nel tentativo vano di arginare l'espansione della [[Repubblica romana]] verso le aree interne<ref name="safini"/><ref name="Grossi0">{{cita|Grossi, 2002|p. 14.}}</ref>. I romani riuscirono a penetrare le fortificazioni dell'alta [[valle del Liri]] e si scontrarono già dal 308 a.C. con le tribù dei [[Marsi]], dei [[Peligni]] e dei [[Pentri]] stanziate a sud del territorio [[Fucino|fucense]]. La città volsca di Sora svolse un ruolo strategico importante in quel settore tanto da essere conquistata e persa più volte dai romani che nel 303 a.C. decisero di fondarvi una delle più imponenti colonie latine con circa {{formatnum:4000}} coloni<ref name="Grossi0"/>. Altre rilevanti vie di comunicazione verso le regioni dell'entroterra vennero presidiate dall'esercito romano nel territorio degli Equi in cui di fatto vennero fondate la colonia di [[Carsioli]] nel 304 a.C e quella di [[Alba Fucens]] tra il 303 e il 304 a.C.<ref>'[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], X, 1</ref><ref>{{cita|Campanelli, 2001|pp. 141-144.}}</ref>. Equi e Marsi contrastarono più volte l'occupazione romana cercando di difendere il proprio territorio<ref>{{cita|Grossi, 2002|p. 19.}}</ref>.
 
Alba Fucens inizialmente fu popolata da {{formatnum:6000}} coloni che edificarono, negli anni immediatamente successivi al proprio stanziamento, una prima cinta muraria. A Carsioli l'insediamento coloniale si avrà soltanto nel 298 a.C. con {{formatnum:4000}} coloni romani fatti arrivare dal dittatore [[Marco Valerio Massimo Potito|Marco Valerio Massimo]] che obbligò le popolazioni italiche al rispetto del [[Socii e foederati|trattato di alleanza]] denominato ''foedus''. Insieme al censore [[Gaio Giunio Bubulco Bruto|Caio Giunio Bubulco]] fece avviare la costruzione della [[Via Tiburtina Valeria|via Valeria]] che collegherà [[Tivoli|Tibur]] ai territori di Carsioli, Alba Fucens e [[Corfinium]]. Da questo momento ebbe inizio il graduale processo di [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]] dei popoli italici.
 
Nel 295 a.C. i Marsi appoggiarono Roma in qualità di "foederati" insieme ai [[Socii e foederati|socii italici]] contro [[Etruschi]], [[Senoni|Galli Senoni]], [[Sanniti]] ed [[Umbri]] che vennero sconfitti nella [[Battaglia del Sentino|battaglia delle nazioni]] combattuta a [[Parco archeologico di Sentinum|Sentinum]], presso la contemporanea [[Sassoferrato]] nella [[Marche]]. Riconducibile alla [[terza guerra sannitica]] è l'[[Iscrizione di Caso Cantovios|iscrizione di Caso Cantovios]], una lamina di bronzo con l'iscrizione in [[Lingua marsa|lingua marso]]-[[Lingua latina|latina]] che insieme all'epigrafe del [[bronzo di Antino]] rappresenta una della principali fonti di conoscenza dell'[[Lingua estinta|estinta]] [[lingua marsa]]<ref>{{cita|Campanelli, 2001|p. 55.}}</ref>.I marsi saranno alleati dell'esercito romano in cui figureranno sempre presenti proprie [[coorte|coorti]] nelle diverse battaglie che si susseguirono, come le [[guerre pirriche]] e la [[seconda guerra punica]] che si concluse con la [[battaglia di Zama]] del 202 a.C.<ref>{{cita|Santellocco, 2004|pp. 16-22.}}</ref>
 
Nonostante la fedeltà dimostrata a Roma ai marsi venne più volte negata la [[cittadinanza romana]] che garantiva l'effettiva integrazione nella vita sociale, politica e culturale dell'[[antica Roma]] attraverso la presenza di propri rappresentanti nel [[Senato romano|Senato]]. Quando l'[[Assemblee romane|assemblea]], con [[Lucio Porcio Catone|Catone]] in capo, negò la cittadinanza ai marsi e agli altri popoli italici, dopo molti anni di alleanze militari ebbe inizio la [[guerra sociale]], detta anche "guerra Marsica" dal nome dei popoli italici che la guidarono. Si trattò di una tra le più cruente guerre dell'antichità durante la quale i ribelli marsi uccisero Catone nella [[battaglia del lago del Fucino]] e guidati dal valoroso [[Quinto Poppedio Silone]] seminarono devastazione nelle città romane causando gravi perdite all'esercito della [[Repubblica romana]]. Nell'88 a.C. i romani concessero la tanto agognata cittadinanza ai popoli italici.
 
Al cessare delle ostilità i marsi furono iscritti nella valorosa [[gens Sergia]]<ref>{{cita|Zazzara, 2012|p. 43.}}</ref> ad eccezione dei [[Albe (Massa d'Albe)|Marsi albensi]] ed [[Lucus Angitiae|anxantini]] che risultarono appartenenti alla [[gens Fabia]]<ref>{{cita|Santellocco, 2004|p. 34.}}</ref>. Al contempo si verificò l'abbandono di quasi tutti gli [[Oppidum|ocres]] fortificati e la nascita del sistema municipale con i primi "[[Vicus|vici]]" e "[[Podere|fundi]]"<ref>{{cita|Grossi, 2002|p. 23.}}</ref>.
Risale all'[[Impero romano|epoca imperiale]] la realizzazione dei primi [[tratturi]], antiche arterie montane che collegarono la Marsica alle regioni del [[Sannio]] e della [[Daunia]] passando attraverso importanti [[Municipio (storia romana)|municipi romani]] situati a sud del contemporaneo territorio abruzzese<ref>{{cita web|url=http://movio.beniculturali.it/pm-mol/moliseinmostra/it/50/viabilit-antica-e-transumanza|titolo=Viabilità antica e transumanza|editore=Movio.beniculturali.it|accesso=23 marzo 2017}}</ref>.
 
=== I cunicoli di Claudio ===
{{vedi anche|Cunicoli di Claudio}}
L'imperatore [[Claudio]] nel 41 d.C. da inizio ai lavori di bonifica del lago [[Fucino]], un'ardita opera di ingegneria idraulica volta a bonificare l'area fucense per favorire le produzioni agricole. Vi lavorarono per undici anni circa {{formatnum:30000}} uomini, tra schiavi e maestranze. Tra il I e il II secolo le opere di manutenzione furono portate avanti dagli imperatori [[Traiano]] ed [[Adriano]].
Il prosciugamento del bacino fucense garantì benessere soprattutto ai municipi di [[Alba Fucens]], [[Lucus Angitiae|Anxa]] e [[Marruvio|Marruvium]]<ref name="Grossi1">{{cita|Grossi, 2002|p. 24.}}</ref>.
 
Con la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'impero romano]] e la conseguente assenza di opere di manutenzione il lago tornò ai livelli originari a seguito dell'ostruzione dell'emissario artificiale avvenuta in modo irrimediabile agli inizi del VI secolo<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti264&tom=64|titolo=Cunicoli di Claudio|editore=Regione Abruzzo|accesso=8 maggio 2017}}</ref>.
 
== Medioevo ==
=== Tarda antichità ===
[[File:Villa romana avezzano a.jpg|thumb|[[Villa romana di Avezzano]]]]
 
Nei nuovi municipi marsi si stabilì la classe dirigente composta da coloro che sopravvissero alla guerra sociale mentre vennero edificate ed ampliate intorno al lago Fucino le ville rustiche di epoca imperiale come quelle di [[Avezzano]], [[Opi (Italia)|Opi]], [[San Potito (Ovindoli)|San Potito]] e [[San Pelino (Avezzano)|San Pelino]] in cui si sviluppò una fiorente attività di tipo agro-pastorale con la coltivazione del pistacchio, del fico e l'abbondante presenza di frutteti e vigne. Questa tipologia di coltivazioni fu resa possibile in primis grazie alle condizioni climatiche miti favorite per via della presenza del lago<ref name="Grossi1"/>. Tra le attestazioni epigrafiche meglio conservate risultano i [[Podere|fundi]] ''Favillenianus'' di [[Celano]] e ''Tironianus'' di [[Pescina]]<ref name="Grossi1"/>.
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] gli [[equi|equicoli]] [[Carsoli|carseolani]] si congiungeranno in modo graduale al resto della Marsica<ref>{{cita|Santellocco, 2004|p. 37.}}</ref>.
 
L'[[Storia d'Italia|Italia antica]] divisa in undici regioni dall'imperatore [[Augusto]] vide la Marsica interamente assegnata alla [[Regio IV Samnium|Samnium Regio]]. Al tramonto dell'impero romano vennero abolite le [[Regioni dell'Italia augustea|regioni augustee]] ed istituite 17 nuove province dell'Urbica Dioecesis, tra queste la provincia Valeria in cui la Marsica fu inclusa insieme alle città di [[Amiternum|Amiterno]], [[Bagno (L'Aquila)|Furconia]], [[Tivoli]] e [[Rieti]]. Il territorio fu invaso e saccheggiato dalle orde di eserciti stranieri, in primis quello di [[Alarico I|Alarico]], re dei [[Visigoti]] nei primi anni del V secolo. Nella prima metà del VI secolo la regione fu conquistata dai [[Impero bizantino|bizantini]] guidati dal comandante [[Giovanni (magister militum)|Giovanni]] che si stabilì ad [[Alba Fucens]] nell'inverno del 537 con oltre mille uomini per volere di [[Belisario]] e dell'imperatore [[Giustiniano I]]<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/il-periodo-municipale/|titolo=Il periodo municipale|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|data=18 ottobre 2011|accesso=13 maggio 2017}}</ref> impegnati a respingere l'assedio [[Roma|romano]] dei [[Goti]] che tra il 543 e il 548 lasciarono ampie devastazioni anche nel territorio marsicano durante le [[Invasioni barbariche del V secolo|irruzioni]]<ref name="Santellocco1">{{cita|Santellocco, 2004|p. 48.}}</ref>.
 
Denominata ''Marsia'' nell'ordinamento ecclesiale la nuova provincia fu espugnata dai [[Longobardi]] guidati da [[Faroaldo I]] passando stabilmente sotto il [[ducato di Spoleto]] dal 591 sotto il dominio di [[Ariulfo]]. Dotata di Gastaldia dei Marsi, una delle dieci circoscrizioni amministrative del ducato la cui sede era dislocata con ogni probabilità nella civitas marsicana (la contemporanea [[San Benedetto dei Marsi]], sede della [[Diocesi di Avezzano|diocesi dei Marsi]]<ref>{{cita|Grossi, 2002|p. 25.}}</ref>), risultò tuttavia dotata di una certa autonomia territoriale<ref name="Santellocco1"/>. Il gastaldo marsicana fu protagonista delle vicende del ducato longobardo prima osteggiando il ribelle [[Trasamondo II]] e successivamente appoggiandolo nella speranza resa vana dalla riconquista spoletina di [[Ilderico di Spoleto|Ilderico]] di allargare i possedimenti nei territori circostanti<ref>{{cita|Santellocco, 2004|p. 50.}}</ref>.
 
=== Alto Medioevo ===
[[File:San Benedetto dei Marsi portale Santa Sabina.jpg|thumb|Facciata dell'ex [[Chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|cattedrale di Santa Sabina]]]]
 
Con la caduta del [[Regno dei Longobardi]] avvenuta nel 774 ad opera dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] che donò la provincia Valeria e tutto il ducato allo [[Stato Pontificio]] si instaurò una certa stabilità politico-amministrativa nel territorio grazie ad alcune concessioni e alle donazioni ai conventi e in particolare ai monasteri presenti nel territorio che proseguirono l'opera di [[cristianizzazione]] di parte della popolazione locale.
 
L'[[alto medioevo]] tuttavia a cominciare dal IX secolo fu segnato dalle invasioni barbariche dei [[saraceni]], dei [[normanni]] e degli [[Magiari|ungari]] che toccarono quasi per intero il territorio lungo l'asse dell'antica [[via Tiburtina Valeria]]. Vennero così parzialmente abbandonati i [[Podere|poderi]] situati a valle, in particolare quelli situati sulle rive del lago Fucino, ed edificati i primi [[Incastellamento|incastellamenti]] con i contadini che minacciati e depredati dagli eserciti stranieri decisero di vivere insieme in centri fortificati posizionati in alture strategiche capaci di svolgere un ruolo di controllo e di difesa del territorio<ref>{{cita|Santellocco, 2004|pp. 50-52.}}</ref>.
 
Nel IX secolo, con ogni probabilità tra l'859 e l'860, venne istituita la contea dei Marsi<ref>{{cita|Grossi, 2002|p. 26.}}</ref> a capo della quale si troveranno i [[conti dei Marsi]] della famiglia Berardi. Nel 926 divenne conte dei Marsi, Berardo detto "Il Francisco" che mantenne autonomo il territorio per oltre due secoli<ref>{{cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/berardi-il-dominio-di-una-famiglia-per-pi%C3%B9-di-due-secoli-1.1175945?utm_medium=migrazione|titolo=Berardi, il dominio di una famiglia per più di due secoli|autore=Nino Motta|editore=Il Centro|data=24 febbraio 2013|accesso=15 maggio 2017}}</ref>. Nella civitas marsicana di [[Marruvium]] verrà ristabilita la sede dell'antica [[diocesi dei Marsi]], fino a quel momento vacante a causa delle invasioni sanguinarie che caratterizzarono i decenni precedenti. La [[Chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|chiesa di Santa Sabina]] fu elevata a cattedrale e divenne sede vescovile nel 1057. Con la [[Bolla pontificia|bolla palale]] di [[Papa Stefano IX|Stefano IX]] datata 9 dicembre dello stesso anno che ne segnò i confini la diocesi marsicana raggiunse la sua definitiva dimensione<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_stefano_ix.htm|titolo=Bolla di papa Stefano IX|editore=Pereto.Info|data=2001|accesso=15 maggio 2017}}</ref>.
 
=== Pieno Medioevo ===
[[File:Italy from the Alps to Mount Etna (1877) (14796833783).jpg|thumb|Illustrazione del campo di battaglia dei [[piani Palentini]] nel 1268]]
 
Tra l'XI e il XII secolo vennero nuovamente abbandonate le pianure ed ampliati i centri fortificati per scopi difensivi in seguito alle invasioni normanne le cui incursioni avvennero attraverso la [[valle di Comino]] e l'alta [[valle del Liri]]<ref>{{cita web|url=http://www.celano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24|titolo=L'età medievale|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|accesso=15 maggio 2017}}</ref>. Con la nascita del [[Regno di Sicilia]] il territorio fu diviso in due contee distinte, quella di [[Albe (Massa d'Albe)|Albe]] e quella di [[Contea di Celano|Celano]] con le aree di [[Carsoli]] e della [[valle di Nerfa]] sotto il controllo di altre nobili famiglie<ref>{{cita|Grossi, 2002|pp. 26-27.}}</ref>. Da questo momento in poi vennero confermati i confini diocesani grazie alle bolle papali di [[Papa Pasquale II|Pasquale II]]<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_pasquale_ii.htm|titolo=Bolla di papa Pasquale II|editore=Pereto.Info|data=2001|accesso=15 maggio 2017}}</ref> e [[Papa Clemente III|Clemente III]]<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|titolo=Bolla di papa Clemente III|editore=Pereto.Info|data=2001|accesso=15 maggio 2017}}</ref> mentre la [[valle Roveto]] da [[Balsorano]] a [[Pescocanale]] risultò già da tempo inserita nel territorio diocesano di [[Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo|Sora]]<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/lalto-medioevo-nella-valle-roveto/|titolo=L'Alto Medioevo nella valle Roveto|editore=Terre Marsicane|data=18 ottobre 2011|accesso=15 maggio 2017}}</ref>.
 
L'indipendenza politica-amministrativa della contea dei Marsi terminò nel 1143 allorquando i normanni la assoggettarono. I conti marsicani risutarono ulteriormente indeboliti con la salita al trono di [[Enrico VI di Svevia]], mentre [[Federico II di Svevia]] tentò di ripristinare l'[[Incile del Fucino|emissario romano]] e i [[cunicoli di Claudio]] per bonificare le terre del [[Fucino]]<ref name="Grossi2">{{cita|Grossi, 2002|p. 27.}}</ref>.
 
Nella Marsica [[Francesco d'Assisi]] diffuse il suo [[Ordine dei Frati Minori]]. La sua prima presenza nel territorio risulterebbe nell'inverno tra il 1215 e il 1216, quando soggiornò a [[San Benedetto dei Marsi]] dove, nella località denominata Luogo dormì, insieme con i poveri, nei pressi dell'anfiteatro romano. Un successivo viaggio nella Marsica, a [[Pescina]], [[Celano]] e San Benedetto dei Marsi, ci sarebbe stato con ogni probabilità, tra il 1219 ed il 1222. Fu nella seconda metà del Duecento che si diffusero i primi conventi francescani a Celano e [[Tagliacozzo]] che si affiancarono agli antichi monasteri [[Ordine di San Benedetto|benedettini]]<ref name="Grossi2"/>. Nel 1233 incluso tra i ducati di [[Ducato di Spoleto|Spoleto]] e [[Ducato di Benevento|Benevento]] venne istituito il [[Giustizierato d'Abruzzo]] che incluse anche il territorio marsicano.
 
Il 23 agosto del 1268 i [[piani Palentini]] furono teatro della [[battaglia di Tagliacozzo]] tra [[Corradino di Svevia]] e [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] che segnò la caduta definitiva degli [[Hohenstaufen|svevi]] e l'avvento al potere degli [[angioini]]<ref>{{cita web|url=http://www.tagliacozzo.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=23|titolo=La battaglia di Tagliacozzo|autore=Angelo Melchiorre|editore=Terre Marsicane|accesso=15 maggio 2017}}</ref> che distrussero i centri in cui abitanti parteggiarono per Corradino offrendo supporto logistico ai suoi uomini, il borgo di [[Albe (Massa d'Albe)|Albe]] e l'[[incastellamento]] di Pietraquaria sul [[Riserva naturale guidata Monte Salviano|monte Salviano]]<ref>{{cita|Campanelli, 2001|p. 315.}}</ref>. Da questo momento si insediarono nel territorio, presso l'[[abbazia di Santa Maria della Vittoria]] a [[Scurcola Marsicana]] i monaci [[Ordine cistercense|cistercensi]]. Il 5 ottobre del 1273 Carlo I d'Angiò, con il diploma di Alife, suddivise il territorio abruzzese in due unità amministrative: ''Aprutium ultra [[Aterno-Pescara|flumen Piscariae]]'' e ''Aprutium citra flumen Piscariae'', ovvero [[Abruzzo Ultra]] a nord a cui la Marsica fece parte ed [[Abruzzo Citra]] a sud<ref>{{cita web|url=http://www.ilcentro.it/abruzzo/nel-regno-delle-due-sicilie-1.656279?utm_medium=migrazione|titolo=Nel Regno delle Due Sicilie|editore=Il Centro|data=19 febbraio 2011|accesso=15 maggio 2017}}</ref>.
 
=== Basso Medioevo ===
[[File:Celano's castle.jpg|thumb|[[Castello Piccolomini (Celano)|Castello Piccolomini di Celano]]]]
 
Il ramo dei Berardi di Celano si estinse nella linea maschile con Nicola nel 1418 e con [[Jacovella da Celano|Jacovella]] e il figlio Ruggero (detto Roggerone, Ruggierone o Ruggerotto) avuto da [[Leonello Acclozamora]] nella seconda metà dello stesso secolo. Governarono, con alterne vicende la [[contea di Celano]], per diversi secoli dal XII alla seconda metà del XV secolo<ref>{{cita|Rubeo, 2015|Schema genealogico dei conti di Celano}}</ref>.
 
In questo ampio arco di tempo vennero realizzate numerose opere pubbliche e rinforzati i centri fortificati di [[Aielli]], [[Collarmele]], [[Rovere (Rocca di Mezzo)|Rovere]], [[Santa Jona]], [[Sperone (Gioia dei Marsi)|Sperone]]<ref>{{cita|Santellocco, 2004|p. 64.}}</ref>. Con l'esilio di Ruggero Acclozamora da [[Celano]] successivo all'ascesa al trono di [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando d'Aragona]] la contea venne assegnata nel 1463 da papa [[Papa Pio II|Pio II]] al nipote Antonio [[Todeschini Piccolomini]] nell'anno in cui la cittadella venne saccheggiata dagli [[angioini]] guidati dal condottiero [[Jacopo Piccinino]] impegnato invano a contrastare gli [[Corona d'Aragona|aragonesi]]<ref>{{cita|Santellocco, 2004|p. 65.}}</ref>.
...
 
== Età moderna ==
...
 
== Età contemporanea ==
=== L'Ottocento ===
...
=== Il Novecento ===
...
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Geomitologia applicata. La Piana del Cavaliere|autore=Mario Aversa|editore=ISPRA|città=Roma|anno=2014|SBN=IT\ICCU\GEA\0126502|cid=Aversa, 2014}}
* {{cita libro|titolo=Il tesoro del lago: l'archeologia del Fucino e la Collezione Torlonia|autore=Adele Campanelli et al.|editore=[[Carsa Edizioni]]|città=Pescara|anno=2001|SBN=IT\ICCU\UMC\0099815|cid=Campanelli, 2001}}
* {{cita libro|titolo=Profili di archeologia marsicana|autore=Walter Cianciusi|autore2=Umberto Irti|autore3=Giuseppe Grossi|editore=Ars Grafica Vivarelli|città=Pratola Peligna|anno=1980|SBN=IT\ICCU\SBL\0634649|cid=Cianciusi, Irti, Grossi, 1980}}
* {{cita libro|titolo=Profilo di storia linguistica della Marsica|autore=Walter Cianciusi|editore=[[Banca Popolare della Marsica]]|città=Avezzano|anno=1988|SBN=IT\ICCU\AQ1\0054658|cid=Cianciusi, 1988}}
* {{cita libro|titolo=Gli antichi italici|autore=Giacomo Devoto|editore=Vallecchi|città=Firenze|anno=1931|SBN=IT\ICCU\CUB\0239545|cid=Devoto, 1931}}
* {{cita libro|titolo=Marsica: guida storico-archeologica|autore=Giuseppe Grossi|editore=Aleph|città=Luco dei Marsi|anno=2002|SBN=IT\ICCU\RMS\1890083|cid=Grossi, 2002}}
*{{cita libro|autore=Veneranda Rubeo|titolo=Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del quattrocento|città=Avezzano-Cerchio|anno=2015|editore=Kirke|SBN=IT\ICCU\BVE\0693747|cid=Rubeo, 2015}}
* {{cita libro|titolo=Marsi: storia e leggenda|autore=Attilio Francesco Santellocco|editore=Touta Marsa|città=Luco dei Marsi|anno=2004|SBN=IT\ICCU\AQ1\0071275|cid=Santellocco, 2004}}
* {{cita libro|titolo=Marsi|autore=Franco Francesco Zazzara, Emilio Cerasani|editore=Albatros|città=Roma|anno=2012|SBN=IT\ICCU\AQ1\0120959|cid=Zazzara, 2012}}
 
== Voci correlate ==
* [[Storia dell'Abruzzo]]
* [[Marsi]]
* [[Conti dei Marsi]]
* [[Storia di Avezzano]]
 
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== WIP 2017 ==
*[[Marsica nella letteratura]]
*[[Marsica nel cinema]]
*[[Bibliografia sulla Marsica]]
**[[Cucina marsicana]]
**[[Palazzo Ducale (Tagliacozzo)]]
**[[Museo Ignazio Silone]]
**[[Palazzo Botticelli]]
**[[Museo civico archeologico di Collelongo]]
**[[Teatro Talia (Tagliacozzo)]]
**[[Teatro San Francesco]]
**[[Eremo di Santa Maria della Ritornata]]
**[[Grotta Sant'Angelo (Balsorano)|Grotta Sant'Angelo]]
**[[Rifugio Coppo dell'Orso]]
**[[Altopiano della Renga]]
**[[Aulo Virgio Marso]]
**[[Panoz Avezzano]]
 
=== Wikiviaggi 2017 ===
* Rocca di Mezzo (Festa del Narciso)
* Lecce Vecchio
* Tagliacozzo
* Ruderi dei castelli di Pagliara, San Donato e Tremonti
* Emissario di Borgo Incile (Avezzano)
* Ruderi del castello di San Potito
* Madonna della Pellegrina a Trasacco
* Colle Lucciano a Magliano de' Marsi
* Ruderi di Castel Mancino a Pescasseroli
* Meta e Morrea
* Oricola
* Valle di Amplero