Trattato navale di Washington: differenze tra le versioni

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{{Trattato
{{Infobox trattato
|Nome = Trattato navale di Washington
|Immagine = The Conference on Limitation of Armaments, Washington, D.C..jpg
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|Tipo = multilaterale
|Contesto =
|Data firma = 6 febbraio [[1922]]
|Luogo =
|Data efficacia =
|Condizioni di ratifica =
|Data scadenza = 31 dicembre 1936
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|Parti = {{USA 1912-1959}}<br />{{GBR Impero}}<br />{{Bandiera|JPNFRA 1870-1940}} [[Impero giapponese|Giappone]]<br />{{Bandiera|FRAJPN 1868-1945}}[[Francia]]<br />{{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regno d'Italia]]
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|Lingua = inglese
|Depositario = Stati Uniti d'America
|Lingue Lingua2= inglese, francese
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}}
Il '''Trattatotrattato navale di Washington''' fu un [[Trattato internazionale|trattato]] stipulato dalle cinque principali potenze vincitrici della [[prima guerra mondiale]], mediante il quale esse concordarono di prevenire una [[corsa agli armamenti]] limitando le costruzioni navali.
 
Il trattato limitò lail costruzione[[tonnellaggio]] totale (e quindi il numero) di [[nave da battaglia|navi da battaglia]], [[incrociatore da battaglia|incrociatori da battaglia]] e [[portaerei]] dei firmatari., Ilfermando numerole nuove costruzioni e disponendo la radiazione di molte vecchie unità. diPer tutte altrele categorie comevennero posti limiti sulle caratteristiche delle nuove costruzioni, ma per le unità minori (in particolare [[incrociatore|incrociatori]], [[cacciatorpediniere]] e [[sottomarino|sottomarini]]) non fuci limitatofurono dallimiti trattato,quantitativi. maIl illimite loroche dislocamentopiù complessivoavrebbe influenzato le future costruzioni fu limitatoil atetto unal [[dislocamento]] standard degli incrociatori, posto a 10.000 [[Ton (unità di {{Convertimisura)|long ton]] (10.000160 [[Tonnellata|LT|||lk=on|sigfig=4}}t]]).
 
== Contesto storico ==
Al termine della prima guerra mondiale l'Impero Britannicobritannico disponeva della più grande e potente marina militare, seguita da quella degli Stati Uniti e quindi, più a distanza, dal Giappone. Le tre nazioni erano state alleate durante la prima guerra mondiale, ma si prospettava una corsa agli armamenti fra di loro<ref name="Cita|cita-Marriott -2005|p. 5-p5">{{Cita|Marriott 2005|p. 5}}.</ref>. Questa fu iniziata dagli Stati Uniti, quando l'amministrazione del presidente [[Thomas Woodrow Wilson|Woodrow Wilson]] annunciò i piani per un'espansione della ''[[United States Navy|U.S. Navy]]'' che prevedeva la costruzione di 50 navi da battaglia moderne nel periodo dal 1916 al 1919<ref>{{Cita|Potter 1981|p. 22}}.</ref>.
 
Il parlamento giapponese rispose autorizzando la costruzione delle navi da battaglia che avrebbero permesso alla [[Marina imperiale giapponese]] di raggiungere l'obbiettivoobiettivo del suo programma per una [["flotta otto-otto]]", composta da otto navi da battaglia moderne e otto incrociatori da battaglia. A questo fine il Giappone iniziò la costruzione di quattro navi da battaglia e quattro incrociatori da battaglia, tutti più grandi e potenti delle navi precedenti<ref>{{Cita|Evans e Peattie 1997|p 174}}.</ref>. Il governo britannico programmò nel 1921 la costruzione di quattro navi da battaglia e quattro incrociatori da battaglia, con altre quattro navi da battaglia che avrebbero dovuto seguire nel 1922<ref>{{Cita|Marriott 2005|p. 9}}.</ref>.
 
L'opinione pubblica statunitense era fortemente contraria a questa nuova corsa agli armamenti. Il [[Congresso degli Stati Uniti]] disapprovava il piano di espansione navale di Wilson del 1919 e durante la campagna delle elezioni presidenziali del 1920 i politici statunitensi tornarono alla politica isolazionista antecedente la prima guerra mondiale, con poco interesse per una continua espansione navale<ref>{{Cita|Potter 1981|p. 233}}.</ref>. Il Regno Unito poteva difficilmente permettersi ildi riprendere dellala costruzione di navi da battaglia, dato il costo esorbitante delle costruzioni navali<ref>{{Cita|Kennedy 1983|P. 274}}.</ref>.
 
Alla fine del 1921 il governo statunitense venne a sapere che quello britannico stava programmando una conferenza per discutere la situazione strategica nel Pacifico e nell'Estremo Oriente. Per prevenire la conferenza e soddisfare la pressione domesticainterna per una conferenza globale sul disarmo, l'amministrazione [[Warren G.Gamaliel Harding|Harding]] convocò la [[Conferenzaconferenza navale di Washington]] nel novembre 1921<ref>{{Cita|Marriott 2005|p. 10}}.</ref>.
 
== Il trattato ==
Fu negoziato nel corso della [[Conferenzaconferenza navale di Washington]] tenuta a [[Washington D.C.]] dal novembre 1921 al febbraio 1922 e firmato dai rappresentanti degli [[Stati Uniti d'America]], [[Impero britannico]], [[Giappone]], [[Francia]] e [[Regno d'Italia]] a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], il 6 febbraio [[1922]]. Il [[Senato degli Stati Uniti]] consigliò la sua ratifica il 29 marzo [[1922]]; il [[presidente degli Stati Uniti]] lo ratificò il 9 giugno [[1923]]; le ratifiche vennero depositate presso il Governo degli Stati Uniti il 17 agosto [[1923]] e proclamate il 21 agosto [[1923]].
 
I termini del trattato vennero modificati dal [[Trattatotrattato navale di Londra]] del [[1930]] e dal [[Secondosecondo trattato navale di Londra]] del [[1936]]. Per la metà degli anni trenta il Giappone e l'Italia rinunciarononon ottemperarono ai trattati, rendendo la limitazione degli armamenti navali una posizione sempre più insostenibile daglida parte degli altri firmatari. Le costruzioni navali della Germania erano invece controllate dal [[Trattato di Versailles (1919)|Trattatotrattato di Versailles]], il trattato di pace che poseaveva posto fine alla prima guerra mondiale, modificate però dall'[[accordo navale anglo-tedesco]] nel 1935.
 
== Negoziati ==
La prima sessione plenaria della conferenza fu tenuta il 21 novembre 1921, il [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|segretario di stato]] [[Charles Evans Hughes]] presentò le proposte degli Stati Uniti. Hughes iniziò drammaticamente con la risoluzione: «La via per il disarmo, è di disarmare»<ref>«The way to disarm, is to disarm» in {{Cita| Jones 1981 | p.&nbsp;119}}</ref> L'ambizioso slogan ricevette un sostegno entusiastico da parte dell'opinione pubblica e probabilmente abbreviò la conferenza aiutando ad assicurare l'adozione delle proposte degli Stati Uniti. Successivamente proposte quanto segue:
{{citazione|La via per il disarmo, è di disarmare|{{Cita| Jones 1981 | p.&nbsp;119}}|''The way to disarm, is to disarm''|lingua=en}}
* Una pausa di dieci anni, una "vacanza", nella costruzione di ''capital ship'' (navi e incrociatori da battaglia), inclusa l'immediata sospensione della loro costruzione.
* La rottamazione di quelle esistenti o programmate in modo tale a dare un rapporto di 5:5:3:1.75:1.75 nel dislocamento tra le flotte degli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Francia e Italia.
* Limiti sia sul dislocamento delle ''capital ship'' e sul dislocamento di vascelli secondari in rapporto 5:5:3.
 
L'ambizioso slogan ricevette un sostegno entusiastico da parte dell'opinione pubblica e probabilmente abbreviò la conferenza aiutando ad assicurare l'adozione delle proposte degli Stati Uniti. Successivamente propose quanto segue:
=== Capital ship ===
* Una pausa di dieci anni, una "vacanza", nella costruzione di ''capital ship'' (navi e incrociatori da battaglia), inclusa l'immediata sospensione della loro costruzione.
* La rottamazione di quelle esistenti o programmate, in modo tale adi dare un rapporto di 5:5:3:1.,75:1.,75 nel dislocamento tra le flotte, deglirispettivamente, di Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Francia e Italia.
* Limiti sia sul dislocamento delle ''capital ship'' eche sul dislocamento di vascelli secondari in rapporto 5:5:3.
=== ''Capital ship'' ===
[[File:Scrapping Battleships 1923.jpg|thumb|Rottamazione dei cannoni di navi da battaglia nel [[Philadelphia Naval Shipyard]] nel dicembre 1923. Sullo sfondo la [[USS South Carolina (BB-26)|USS ''South Carolina'']] in corso di smantellamento]]
La proposte riguardanti le ''capital ship''<ref>Letteralmente "navi capitali" vedi {{Cita libro|titolo=Dizionario militare\|editore=Zanichelli|autore=Riccardo Busetto|ISBN=978-88-08-08937-3|anno=2004|p=178}} Definite nel trattato come vascelli da guerra, diversi da una portaerei e con dislocamento maggiore di {{Converti|10000|LT|sigfig=4}}</ref> furono largamente accettate dalla delegazione britannica, sebbene convi fossero controversie nell'opinione pubblica. Non sarebbe più stato possibile per il Regno Unito mantenere simultaneamente flotte adeguate nel mare del Nord, Mediterraneo ed Estremo Oriente. La ''[[Royal Navy]]'' ne fu oltraggiata, ma comunque ci furono forti pressioni sul Regno Unito perché accettasse. Il rischio di una guerra con gli Stati Uniti era sempre più considerato come semplicemente teorico, c'erano poche differenze nelle politiche delle due nazioni e in nessuna delle due l'incremento delle spese navali era popolare. Inoltre il Regno Unito stava implementando drastichedrastici tagli alle spese a causa della crisi economica causata dalla fine della guerra.<ref>{{Cita|Kennedy 1983|ppp. 275-276}}.</ref>.
 
La delegazione giapponese era divisa. La dottrina navale giapponese richiedeva il mantenimento di una flotta pari al 70% di quella degli Stati Uniti, ritenuta il minimo necessario per sconfiggerli in un'ipotetica guerra (i giapponesi teorizzavano due scontri separati, prima contro la flotta del Pacifico, quindi contro la flotta Atlantica e calcolavano che un rapporto 7:5 nella prima battaglia avrebbe lasciato un margine di vittoria sufficiente a vincere il secondo scontro), per cui un rapporto 5:3, pari al 60%, era inaccettabile. Comunque il direttore della delegazione, [[Katō Tomosaburō]], preferì accettare un rapporto del 60% contro la prospettiva di una corsa agli armamenti contro gli Stati Uniti, dato che questa sarebbe stata vinta dagli Stati Uniti, grazie alla loro maggior potenza industriale e avrebbe potuto essere la causa di un crisi economica in Giappone.
 
Il presidente del ''Naval Staff College'', [[Katō Kanji]], che agiva come consigliere navale alla delegazione e rappresentava l'influente scuola di pensiero della "''big navy"'' si oppose fortemente alla proposta. Questa scuola di pensiero sosteneva che, in caso di guerra, gli Stati Uniti sarebbero stati capacecapaci di costruire molte più navi da guerra, grazie alla loro potenza industriale e perciò il Giappone doveva essere il più possibile preparato per l'inevitabile conflitto contro gli Stati Uniti. Katō Tomosaburō riuscì infine a convincere l'alto comando giapponese ad accettare le proposte di Hughes, ma i risultati del trattato furono causa di controversie nella marina giapponese negli anni futuri<ref>{{Cita|Evans e Peattie 1997|ppp. 193-196}}.</ref>.
 
La delegazione francese inizialmente rispose infuriata all'idea di ridurre il dislocamento totale delle loro ''capital ship'' a {{Converti|175000|LT|sigfig=4}} e richieserorichiese un limite di {{Converti|350000|LT|sigfig=4}}, lievemente superiore a quello del Giappone. Infine le concessioni riguardanti incrociatori e sottomarini convinsero la Francia ad accettare i limiti sulle ''capital ship''<ref>{{Cita|Marriott 2005|p. 197}}.</ref>.
 
Vi furono anche molte discussioni riguardoriguardanti l'inclusione o esclusione di navi individuali. In particolare la delegazione giapponese era ansiosa di mantenere la loro nuova nave da battaglia ''[[Mutsu (nave da battaglia)|Mutsu]]'', che era stata finanziata con donazioni pubblicheprivate, incluse quelle provenienti da scolaresche<ref>{{Cita|Evans e Peattie 1997|p. 197}}.</ref>. In conseguenza di ciò fu permesso agli Stati Uniti e al Regno Unito di costruirepossedere tre navi equivalentipost-Jutland: tre Maryland per i primi (demolendo la Washington) ; l'Hood e le due future Nelson per il secondo.
 
=== Incrociatori e cacciatorpediniere ===
Il segretario Hughes propose di limitare l'armamentoil tonnellaggio globale delle navi secondarie (incrociatori e cacciatorpediniere) nella stessa proporzione delle ''capital ship''s. Comunque questo era inaccettabile, sia per i francesi che per i britannici. La controproposta britannica, per cui il Regno Unito avrebbe avuto diritto a {{Converti|450000|LT|sigfig=4}} di incrociatori in virtù del loro impegno mondiale, ma che gli Stati Uniti e il Giappone avrebbero avuto a disposizione rispettivamente solo {{Converti|300000|LT|sigfig=4}} e {{Converti|250000|LT|sigfig=4}}, fu ugualmente contestata. Perciò l'idea di limitare il numero totale o il dislocamento totale degli incrociatori fu rifiutata completamente<ref>{{Cita|Marriott 2005|p. 11}}.</ref>.
 
I britannici proposero in alternativa un limite qualitativo sulle future costruzioni di incrociatori. Il limite proposto di un dislocamento di {{Converti|10000010000|LT|sigfig=4}} e di un calibro massimo dei cannoni di {{M|8|-|ul=pollice}} fu pensato per permettere al Regno Unito di mantenere la [[classe Hawkins]] di incrociatori, al momento in corso di costruzione. Questo coincideva con i requisiti degli Stati Uniti per gli incrociatori destinati a operazioni nel Pacifico e con i piani giapponesi per la [[classe Furutaka]]. Così il suggerimento fu adottato con poche discussioni<ref name="Cita|cita-Marriott -2005|p. 5-p5"/>.
 
=== Sottomarini ===
Una delle principali richieste britanniche durante i negoziati fu l'abolizione completa dei sottomarini. Comunque questo fu impossibile, in particolare per l'opposizione francese, che proposero un limite di {{M|90 000|-|ul=long ton}} ({{M|91 440|-|ul=t}})<ref>{{Cita|Marriott 2005|pp. 10-11}}.</ref> e la conferenza terminò senza accordi o restrizioni sui sottomarini.
 
=== Basi nell'oceano Pacifico ===
L'articolo XIX del trattato proibì anche al Regno Unito, al Giappone e agli Stati Uniti di costruire fortificazioni o basi navali nell'oceano Pacifico. Questa fu una vittoria significativa per il Giappone, dato che delle basi fortificate statunitensi o britanniche sarebbero state un serio problema per le loro forze nel caso di una guerra futura. Questa clausola del trattato garantì essenzialmente che il Giappone fufosse la potenza dominante nel [[Pacifico occidentale]] e fu cruciale nell'ottenere l'accettazione giapponese sul limite delle ''capital ship'' in costruzione<ref>{{Cita|Evans e Peattie 1997|p. 199}}.</ref>.
 
== Termini ==
{| class="wikitable" style="float:right;text-align:center;"
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! Stati!! ''Capital ship''!! Portaerei
|-
| Impero Britannico || {{Converti|525000|LT|sigfig=4}}) || {{Converti|135000|LT|sigfig=4}}
|-
| Stati Uniti || {{Converti|525000|LT|sigfig=4}} || {{Converti|135000|LT|sigfig=4}}
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|}
 
I limiti di dislocamento totale,<ref>Il dislocamento nel trattato era espresso in [[Ton (unità di misura)|tonnellate lunghe]] pari a {{Converti|1|LT|kg|sigfig=4|disp=out}}, eccetto dove eradov'erano specificate "tonnellate metriche",: «''The word "ton" in the... Treaty, except in the expression "metric tons", shall be understood to mean the ton of 2240 pounds (1016 kilos)»..''</ref> definiti dagli articoli IV e VII, davano un rapporto di forza pari a circa 5:5:3:1.7567:1.7567 tra Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Italia e Francia. Venne introdotto il concetto di dislocamento standard, definito nel trattato come al netto del carburante e dell'acqua delle caldaie, ma non delle munizioni, perché la Gran Bretagna argomentò che le sue attività globali richiedevano un consumo di carburante maggiore di quello delle altre nazioni e che non avrebbero dovuto essere penalizzate.
 
Furono imposti i seguenti limiti:
* ''Capitalcapital ship'' (navi e incrociatori da battaglia): il dislocamento standard è limitato a {{Converti|35000|LT|sigfig=4}} con il divieto di montare cannoni di calibro superiore a {{Converti|16|pollice|mm}}<ref>Articoli V e VI del trattato</ref>.
* Portaerei: il dislocamento standard è limitato a {{Converti|27000|LT|sigfig=4}} con il divieto di installare più di 10 cannoni pesanti, di calibro massimo di {{Converti|8|pollice|mm}}. Comunque ad ogni nazione firmataria fu concesso di convertire gli scafi di due navi esistenti in portaerei, con un dislocamento massimo di {{Converti|33000|LT|sigfig=4}} ognuna. (articoli IX e X). Ai fini del trattato una portaerei fu definita come una nave da guerra del dislocamento superiore a {{Converti|10000|LT|sigfig=4}} costruita esclusivamente per il lancio e l'atterraggio di aerei. Portaerei più leggere di {{Converti|10000|LT|sigfig=4}} non rientravano nel conteggio del limite di dislocamento<ref>Articolo XX del trattato, parte 4</ref>. Comunque tutte le portaerei già in servizio o costruzione (cioè la [[HMS Argus (I49)|HMS ''Argus'']], ''[[HMS Furious (47)|Furious]]'' e ''[[Hōshō]]'') furono dichiarate "sperimentali" e non conteggiate (articolo VIII).
* Tutte le altre navi da guerra furono limitate a un dislocamento massimo di {{Converti|10000|LT|sigfig=4}} con cannoni del calibro massimo di {{Converti|8|pollice|mm}}<ref>Articoli XI e XII del trattato</ref>.
 
Il trattato dettaglia nel Capitolo II quali navi individuali potevano essere conservate da ogni marina, incluso il permesso per gli Stati Uniti di completare altre due navi della [[classe West Virginia]] e per il Regno Unito di completarecostruire due nuove navi in accordo con i limiti del trattato. Il Capitolo II, parte 2, dettaglia cosa si deve fare per rendere una nave inutilizzabile per l'uso militare, oltre ad affondarla o rottamarla, un numero limitato di navi può essere convertito in navi bersaglio o da addestramento, purché l'armamento, la corazzatura e altre parti essenziali per il combattimento fossero state rimosse; alcune potevano essere convertite in portaerei.
 
Parte 3, sezione II del trattato specifica le navi da rottamare per soddisfare i termini del trattato e quando le navi rimanenti potevano essere rimpiazzate. Complessivamente gli Stati Uniti dovettero rottamare 30 ''capital ship'' esistenti o pianificate, il Regno Unito 23 e il Giappone 17.
 
Per quanto riguarda le fortificazioni e le basi navali, gli Stati Uniti, l'Impero Britannico e il Giappone convennero di mantenere lo ''status quo'' del momento della firma. Nessuna nuova fortificazione o base navale poteva essere stabilita e quelle esistenti e le loro difese non potevano essere migliorate nei territori e possedimenti specificati. In generale le aree specificate permettevano la costruzione sulle coste del terreno principale della nazione, ma non sulle isole più piccole. Per esempio gli Stati Uniti potevano costruire sulle coste delle [[Hawaii]] e dell'[[Alaska]], ma non sulle [[Isole Aleutine]]. Le varie marine dell'Impero Britannico — che sotto il trattato venivano considerate come un'unica entità — furono trattate similarmente e gli impianti della [[Royal Australian Navy]] (che aveva dovuto rinunciare all'[[incrociatore da battaglia]] [[HMAS Australia (1911)|HMAS ''Australia'']]) e la ''[[Royal New Zealand Navy]]'' potevano potenziare le basi dei loro rispettivi territori, ma non la base di [[Hong Kong]]. Il Giappone poteva costruire sulle isole patrie ma non a [[Taiwan|Formosa]].
 
== Effetti ==
[[File:Battleship building scatter graph 1905 onwards.png|thumb|Gli effetti del trattato furono di arrestare la tendenza all'aumento delle dimensioni delle navi di battaglia e di arrestare la costruzione di nuove navi per più di una decade.]]
Il trattato di Washington segnò la fine di un lungo periodo di aumento delle costruzioni di navi da battaglia. Molte navi in costruzione furono rottamate o convertite in portaerei. I limiti del trattato furono rispettati e quindi estesi dalla [[Trattato navale di Londra|conferenza navale di Londra]] del 1930. Non fu fino a metà degli anni trenta che le marine ricominciarono a costruire navi da battaglia, di potere e dimensioni aumentati. Il [[secondo trattato navale di Londra]] del 1936 cercò di estendere la validità del trattato di Washington fino al 1942, ma la non partecipazione del Giappone e dell'Italia lol'avrebbe resereso ininefficace grananche partesenza inefficaceil precipitare degli eventi bellici.
 
Gli effetti sulla costruzione di incrociatori furono meno fortunati. MentrePoiché il trattato non limitava il tonnellaggio globale ma imponeva un limite di {{Converti|10000|LT|sigfig=4}} al dislocamento e di {{Converti|8|pollice| pollici (203&nbsp;mm}}) al calibro dei cannoni di un incrociatore, l'effetto fu che queste divennero le dimensioni minime di ogni incrociatore che una marina fosse disposta a costruire. Il trattato diede il via alla corsa alla costruzione di incrociatori da {{M|10 000|-|ul=long ton}} armati di cannoni da {{M|8|-|ul=pollice}} che furono una nuova causa di preoccupazione<ref>{{Cita|Marriott|2005|p 3}}.</ref>. I successivi trattati navali cercarono di indirizzarerisolvere questo problema limitando il dislocamento di incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini.
 
I termini non ufficiali del trattato inclusero la fine dell'[[Alleanza anglo-giapponese]]. La cancellazione di questa alleanza da parte del Regno Unito non era parte ufficiale del trattato di Washington, ma la delegazione statunitense rese chiaro che non avrebbero accettato i termini del trattato a meno che il Regno Unito non terminasse la sua alleanza con i giapponesi<ref>{{Cita|howarthHowarth 1983|p. 167}}.</ref>.
 
Per le nuove navi da battaglia, le immediate conseguenze furono
In [[Europa]] il Trattato cambiò i piani di costruzione della maggior parte delle nazioni firmatarie. Il Regno Unito rinunciò alle nuove classi previste di navi da battaglia [[Classe N3 (nave da battaglia)|N3]] e incrociatori da battaglia [[Classe G3 (incrociatore)|G3]]. Praticamente tutte le forze costruirono nuovi progetti della nuova classe "[[incrociatore pesante]]", ma allo stesso tempo vennero costruite poche nuove navi da battaglia, vennero invece iniziate conversioni estese alle navi da battaglia e incrociatori da battaglia esistenti con il risultato che le flotte della [[seconda guerra mondiale]] consistevano principalmente di navi impostate prima della [[prima guerra mondiale]]. Gli Stati Uniti non costruirono alcuna nuova nave da battaglia fino al varo della ''[[USS North Carolina (BB-55)|North Carolina]]'' nell'ottobre [[1937]] — un intervallo di quasi 20 anni.
 
* Gli Stati Uniti rinunciarono alla [[USS Washington (BB-47)|''Washington'']] della [[classe Colorado]], ai 6 [[Classe Lexington (incrociatore)|classe Lexington]] e alle [[Classe South Dakota (nave da battaglia 1920)|classe South Dakota]], completando solo tre Colorado. La prossima unità sarebbe stata la ''[[USS North Carolina (BB-55)|North Carolina]]'' varata nell'ottobre [[1937]], dopo un intervallo di quasi 20 anni.
Furono fatti diversi esperimenti per costruire nuovi progetti di navi da battaglia entro le limitazioni del Trattato. Il bisogno di incrementare la corazzatura e la potenza di fuoco mantenendo il peso entro le limitazioni imposte portarono allo sviluppo di nuovi progetti sperimentali, come la [[classe Nelson (nave da battaglia 1925)|classe ''Nelson'']] britannica (basata in parte sulle progettate G3) e la nave da battaglia francese ''[[Classe Richelieu|Richelieu]]''.
* Il Regno Unito rinunciò alle nuove classi previste di navi da battaglia [[Classe N3 (nave da battaglia)|N3]] e incrociatori da battaglia [[Classe G3 (incrociatore)|G3]] e fu autorizzata a costruire le due [[Classe Nelson (nave da battaglia 1925)|classe Nelson]].
* Il Giappone completò solo le due [[classe Nagato]] del programma 8-8.
* La Francia cancellò la [[classe Normandie]], completando solo la [[Béarn (portaerei)|''Béarn'']] come portaerei.
* L'Italia cancellò le [[classe Francesco Caracciolo]].
 
Il blocco sulla costruzione di nuove navi e incrociatori da battaglia fece iniziare molte e importanti modifiche, in alcuni casi vere ricostruzioni, sulle unità esistenti con il risultato che le flotte della [[seconda guerra mondiale]] consistevano principalmente di navi impostate prima della [[prima guerra mondiale]].
In generale l'efficacia di una nave è legata alla velocità, corazzatura ed armamento. Il peso è rilevante alla lunghezza della nave, che permette velocità maggiori. Ogni nazione usò un approcciò differente per aggirare il trattato. Gli USA usarono caldaie migliori per ottenere velocità maggiori in navi più piccole. La Gran Bretagna progettò navi a cui poteva aggiungere corazzatura dopo l'inizio di una guerra e nel caso della ''[[HMS Rodney (29)|Rodney]]'' e della ''[[HMS Nelson (28)|Nelson]]'' usò "serbatoi di carburante" riempiti d'acqua come corazzatura. L'Italia semplicemente mentì sul tonnellaggio delle sue navi. L'[[Impero giapponese]] si ritirò dal trattato nel [[1936]] e continuò il programma di costruzioni precedentemente iniziato, incluso il piazzare cannoni da {{Converti|18,1|pollice|mm}}) sulle corazzate [[classe Yamato]].
 
Tutte le cinque marine svilupparono progetti del nuovo tipo "[[incrociatore pesante]]" e li costruirono in molte unità.
Poche nazioni europee erano interessate ad operazioni militari distanti dal proprio territorio e pertanto non c'era molto interesse nella costruzione di portaerei. Germania, Francia ed Italia non si preoccuparono di esse fino all'incombere della seconda guerra mondiale, a quel punto tutte iniziarono a costruirne un piccolo numero. Alla [[Royal Navy]], incaricata di operazioni a lungo raggio in tutto il mondo, chiaramente ne occorrevano e quindi ne continuò la costruzione. Tra il [[1920]] (prima del trattato) e l'inizio della seconda guerra mondiale la Gran Bretagna costruì sei nuove portaerei di varie classi. Gli USA possedevano sei portaerei all'inizio della guerra, escludendo la vecchia&nbsp;CV-1, ''[[USS Langley (CV-1)|Langley]]'', dato che era stato convertita in una [[nave appoggio idrovolanti]] (AV-3) nel [[1936]] per permettere il completamento della ''[[USS Wasp (CV-7)|Wasp]]''. Al termine del trattato gli Stati Uniti impostarono sei nuove portaerei, a partire dalla [[USS Hornet (CV-8)|''Hornet'' (CV-8)]] (della vecchia [[Classe Yorktown (portaerei)|classe Yorktown]]) e dalle nuove portaerei [[Classe Essex (portaerei)|classe Essex]]. Per conformarsi al Trattato il Giappone convertì in portaerei le navi da battaglia ''[[Shinano (portaerei)|Shinano]]'', ''[[Kaga (portaerei)|Kaga]]'' e l'incrociatore da battaglia ''[[Akagi (portaerei)|Akagi]]'' che erano in fase di costruzione. Queste conversioni fornirono una grande esperienza che fu di grande aiuto nella costruzione delle future classi di portaerei. All'inizio della guerra, il Giappone possedeva 10 portaerei.
 
Furono fatti diversi esperimenti per costruire nuovi progetti di navi da battaglia entro le limitazioni del Trattatotrattato. Il bisogno di incrementare la corazzatura e la potenza di fuoco mantenendo il peso entro le limitazioni imposte portarono allo sviluppo di nuovi progetti sperimentali, come la [[classe Nelson (nave da battaglia 1925)|classe ''Nelson'']] britannica (basata in parte sulle progettate G3) e lale naveclassi dafrancesi battaglia''[[Classe franceseDunkerque|Dunkerque]]'' e ''[[Classe Richelieu|e Richelieu]]''.
 
In generale l'efficacia di una nave è legata allaa velocità, corazzatura ede armamento. Il peso è rilevante alla lunghezza della nave, che permette velocità maggiori. Ogni nazione usò un approcciò differente per aggirare il trattato. Gli USA usarono caldaie migliori per ottenere velocità maggiori in navi più piccole. La Gran Bretagna progettò navi a cui poteva aggiungere corazzatura dopo l'inizio di una guerra e nel caso della ''[[HMS Rodney (29)|Rodney]]'' e della ''[[HMS Nelson (28)|Nelson]]'' usò "serbatoi di carburante" riempiti d'acqua come corazzatura. L'Italia semplicemente mentì sul tonnellaggio delle sue navi. L'[[Impero giapponese]] si ritirò dal trattato nel [[1936]] e continuò il programma di costruzioni precedentemente iniziato, incluso ill'armare piazzarecon cannoni da {{Converti|18,1|pollice|mm}}) sullele corazzate [[classe Yamato]].
 
Poche nazioni europee erano interessate ad operazioni militari distanti dal proprio territorio e pertanto non c'era molto interesse nella costruzione di portaerei. Germania, Francia ede Italia non si preoccuparono di esse fino all'incombere della seconda guerra mondiale, a quel punto tutte iniziarono a costruirne un piccolo numero. Alla ''[[Royal Navy]]'', incaricata di operazioni a lungo raggio in tutto il mondo, chiaramente ne occorrevano e quindi ne continuò la costruzione. Tra il [[1920]] (prima del trattato) e l'inizio della seconda guerra mondiale la Gran Bretagna costruì sei nuove portaerei di varie classi. Gli USA possedevano sei portaerei all'inizio della guerra, escludendo la vecchia&nbsp; CV-1, ''[[USS Langley (CV-1)|Langley]]'', dato che era stato convertita in una [[nave appoggio idrovolanti]] (AV-3) nel [[1936]] per permettere il completamento della ''[[USS Wasp (CV-7)|Wasp]]''. Al termine del trattato gli Stati Uniti impostarono sei nuove portaerei, a partire dalla [[USS Hornet (CV-8)|''Hornet'' (CV-8)]] (della vecchia [[Classe Yorktown (portaerei)|classe Yorktown]]) e dalle nuove portaerei [[Classe Essex (portaerei)|classe Essex]]. Per conformarsi al Trattatotrattato il Giappone convertìiniziò a convertire in portaerei lei navidue incrociatori da battaglia ''[[ShinanoAkagi (portaerei)|ShinanoAkagi]]'', ed ''[[Kaga (portaerei)|Kaga]]Amagi'', eche l'incrociatoreerano in fase di costruzione. Il secondo fu irreparabilmente danneggiato dal terremoto del 1923, sicché la nave da battaglia ''[[AkagiKaga (portaerei)|AkagiKaga]]'', cheessa eranopure in fasecostruzione, difu costruzioneconvertita al suo posto. Queste conversioni fornirono una grande esperienza che fu di grande aiuto nella costruzione delle future classi di portaerei. All'inizio della guerra, il Giappone possedeva 10 portaerei.
 
I francesi non furono contenti del trattato. Avevano argomentato che avrebbero dovuto avere una flotta maggiore di quella italiana, dato che la Francia ne doveva mantenere una sia nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] che nel [[Mar Mediterraneo]], mentre l'Italia doveva preoccuparsi del solo Mediterraneo. Il trattato ovviamente implicava che la flotta mediterranea italiana sarebbe stata più potente di quella francese. Nonostante ciò la Francia, parzialmente rassicurata dalla sua alleanza con il Regno Unito, firmò il trattato.
 
Gli effetti del Trattatotrattato sugli Stati Uniti non avrebbero potuto essere più differenti. Il Trattatotrattato, accoppiato con l'[[attacco adi Pearl Harbor]] del 7 dicembre [[1941]], fu una delle cause principali della conversione della Marina degli Stati Uniti da una flotta basata su navi da battaglia ad una basata su portaerei.
 
Alla ratifica del trattato gli Stati Uniti si trovarono oltre al limite di navi capitali permesso e dovettero decommissionare o disarmare diversi vecchi vascelli in modo da soddisfarlo. Comunque la sola portaerei della flotta USA prima della firma del Trattatotrattato era la [[USS Langley (CV-1)|USS ''Langley'']] di {{Converti|11700|LT|sigfig=4}}, una carboniera convertita. Non solo le portaerei avevano limitazioni separate, ma come vascello sperimentale la ''Langley'' non contava contro le restrizioni di dislocamento. Perciò la Marina USA ebbe via libera nel costruire porterei.
 
Negli [[anni 1920|anni venti]] il Dipartimento della Marina aveva una bassascarsa opinione del concetto di [[Aviazione di marina|aviazione navale]], nonostante il successo di [[Billy Mitchell]] del [[1921]] di usare un bombardiere dell'esercito per affondare la nave da battaglia tedesca catturata ''[[USS Ostfriesland|Ostfriesland]]'' (o forse proprio a causa di esso). Comunque, per soddisfare il Trattatotrattato, avrebbe dovuto liberarsi dei due incrociatori da battaglia in corso di costruzione della [[Classe Lexington (incrociatore)|classe Lexington]], la [[USS Lexington (CV-2)|''Lexington'' (CC-1)]] e la [[USS Saratoga (CV-3)|''Saratoga'' (CC-3)]] ({{Converti|43500|LT|t}}). Furono quindi convertiti nelle portaerei ''Lexington'' (CV-2) e ''Saratoga'' (CV-3)], del dislocamento di {{Converti|33000|LT|sigfig=4}}, sebbene questa scelta fufosse stata preferita allo smantellamento solo di stretta misura. Furono comunque armatiarmate con otto cannoni da 8 pollici, il massimo concesso dal trattato per portaerei del dislocamento maggiore di {{Converti|27000|LT|sigfig=4}}. Furono inoltre sottoposte a miracoli di "contabilità creativa" nel calcolo del loro dislocamento, che era più vicino alle {{Converti|40000|LT|sigfig=4}} al momento dell'entrata in servizio. Una piccola assicurazione nel caso che si fossero rivelati un fallimento come portaerei.
 
Nel [[1931]] gli Stati Uniti erano ancora al di sotto al limite sulle portaerei imposto dal Trattatotrattato. La [[USS Ranger (CV-4)|USS ''Ranger'' (CV-4)]] di {{Converti|14500|LT|sigfig=4}} fu la prima porterei USA ad essere progettata come tale — nessun'altra classe di navi capitali poteva essere costruita — quindi la Marina iniziò ada incorporare le lezioni delle prime quattro portaerei nel progetto di altre due. Nel [[1933]], il Congresso passò il pacchetto legislativo del "''[[New Deal]]"'', proposto da [[Franklin Delano Roosevelt|Franklin Roosevelt]], che includeva quasi 40 milioni di dollari per due nuove portaerei: la [[USS Yorktown (CV-5)|''Yorktown'' (CV-5)]] ({{Converti|19800|LT|sigfig=4}}) e la [[USS Enterprise (CV-6)|''Enterprise'' (CV-6)]] ({{Converti|19800|LT|sigfig=4}}). Ancora limitati dal vincolo di {{Converti|135000|LT|sigfig=4}}, fu iniziata la costruzione della chiglia dell'ultima portaerei USA antecedente la guerra, la [[USS Wasp (CV-7)|''Wasp'' (CV-7)]] ({{Converti|14700|LT|sigfig=4}}), il 1º aprile [[1936]]. La flotta di portaerei americana ora totalizzava {{Converti|135000|LT|sigfig=4}}) e rimase a questo livello fino a che il trattato non venne terminato dal Giappone nel [[1936]].
 
== Denuncia giapponese ==
[[File:Japanese denonciation of the Washington Treaty 29 December 1934.jpg|thumb|Denuncia giapponese del trattato navale di Washington, 29 dicembre 1934]]
Il trattato navale ebbe un profondo effetto sui giapponesi. Grazie alla superiore potenza industriale statunitense o britannica, una lunga guerra sarebbe probabilmente terminata in una sconfitta giapponese. Perciò ottenere la parità sul livello strategico non era economicamente possibile.
 
Molti giapponesi consideravano il rapporto 5:5:3 della potenza marina un'altra maniera di essere snobbati dall'Occidente. Ciò contribuì ad alimentare discussioni negli alti ranghi dalla marina giapponese, tra gli ufficiali della "[[fazione del trattato]]" e quelli che si opponevano ad essa, che erano anche alleati con gli ultranazionalisti dell'[[Dai-Nippon Teikoku Rikugun|esercito giapponese]] e di altre parti del governo giapponese. Per gli opponentioppositori aldel trattato, questo era uno dei fattori che contribuì al deterioramento delle relazioni tra i governi degli Stati Uniti e del Giappone. L'ingiustizia percepita fu la causa della non partecipazione al [[Secondo trattato navale di Londra]] nel 1936. [[Isoroku Yamamoto]], che più tardi progettò l'[[attacco di Pearl Harbor]], sostenne che il Giappone avrebbe dovuto rimanere nel trattato e fu pertanto considerato da molti come un membro della fazione del trattato. La sua opinione era comunque più complessa, poiché durante il suo servizio presso l'ambasciata giapponese aveva avuto modo di visitare molte fabbriche, ed era convinto che gli Stati Uniti avrebbero potuto sorpassare la produzione industriale giapponese di un fattore molto maggiore del rapporto 5:3<ref>Yamamoto commentò dopo la firma del trattato «Chiunque abbia visto le fabbriche automatiche in Detroit e i campi di petrolio in Texas, sa che al Giappone manca la potenza industriale per una corsa agli armamenti contro l'America» e più tardi aggiunse «Il rapporto funziona molto bene per il Giappone — è un trattato che limita gli altri firmatari», vedi {{Cita|Howarth 1983|p. 152}}</ref>. Pensava che per equilibrare le probabilità del Giappone servivanoservissero metodi diversi, il che può aver contribuito al suo sostegno di un piano per l'attacco di Pearl Harbor. Comunque mancava di una sufficiente influenza presso il quartier generale della Marina o presso il governo.
 
Il 29 dicembre 1934 il governo giapponese comunicò formalmente che intendeva ritirarsi dal trattato. Le sue clausole rimasero in vigore fino alla fine del 1936 e non furono rinnovate. Il Giappone in effetti ignorò il trattato nel 1936.
 
== Influenza della crittoanalisi sul trattato ==
La ''[[Black Chamber]]'' (il servizio [[Crittoanalisi|crittoanalitico]] dei servizi segreti statunitensi), al comando di [[Herbert Yardley]], spiò le comunicazioni delle delegazioni con i loro governi. In particolare i codici giapponesi furono completamente penetrati e gli statunitensi furono in grado di conoscere quale sarebbe stato l'accordo minimo che la delegazione giapponese avrebbe accettato, invece di rifiutare la firma del trattato<ref>{{Cita libro|autore=S. Budiansky|titolo=La guerra dei codici|dataoriginale=2002|editore=Garzanti|p=49}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro | cognome1 = Evans | nome1 = David | cognome2 = Peattie | nome2 = Mark | titolo= Kaigun: Strategy, Tactics and Technology in the Imperial Japanese Navy, 1887-1941 | editore= Naval Institute Press | città = Annapolis | anno = 1997 | ISBN = 0-87021-192-7|cid=Evans e Peattie 1997}}
* {{Cita libro | cognome = Kennedy | nome = Paul | titolo= The Rise and Fall of British Naval Mastery | url = https://archive.org/details/risefallofbritis0000kenn_y0c9 | editore= Macmillan | città = London | anno = 1983 | ISBN = 0-333-35094-4| cid=Kennedy 1983}}
* {{Cita libro | cognome = Marriott | nome = Leo | titolo= Treaty Cruisers: The First International Warship Building Competition | editore= Pen & Sword | città = Barnsley | anno = 2005 | ISBN = 1-84415-188-3 |cid= Marriott 2005}}
* {{Cita libro | curatore-cognome = Potter | curatore-nome = E. | titolo= Sea Power: A Naval History | url = https://archive.org/details/seapowernavalhis0000unse | edizione = 2 | editore= Naval Institute Press | città = Annapolis | anno = 1981 | ISBN = 0-87021-607-4|cid= Potter 1981}}
* {{Cita libro | cognome = Jones | nome = Howard | titolo= Crucible of power: a history of US foreign relations since 1897 | url = https://archive.org/details/crucibleofpower00jone | editore= Rowman & Littlefield | anno = 2001 | ISBN = 0-8420-2918-4|cid=Jones 1981}}
* {{Cita libro | cognome = Howarth | nome = Stephen | titolo= The Fighting Ships of the Rising Sun | url = https://archive.org/details/fightingshipsofr0000howa | editore= Atheneum | anno = 1983 | ISBN = 0-689-11402-8|cid=Howarth 1983}}
* A. Vagnini (a cura di), ''Politica estera e questioni navali. L'Italia e la Conferenza di Washington'', Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 2020, ISBN 978-88-99642-29-7.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.ibiblio.org/pha/pre-war/1922/nav_lim.html|Il testo del Trattatotrattato di Washington|lingua=en}}
 
{{Portale|diritto|guerra|politica|Storia}}
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[[Categoria:Trattati del Regno Unito|Washington]]
[[Categoria:Storia della Royal Navy]]
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