Suicidio: differenze tra le versioni
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{{disclaimer|pericolo}}
{{Malattia
|Nome = Suicidio
|Immagine = Edouard Manet 059.jpg |
|Eziologia = [[sovrappopolazione]], [[stress]], [[depressione esistenziale]] e [[frustrazione]]
}}
Il '''suicidio''' (dal [[lingua latina|latino]] ''sui caedere'', "uccidere sé stessi") è l'atto con il quale una persona si procura deliberatamente la [[morte]].<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/suicidio/|titolo=suicìdio|accesso=6 maggio 2019}}</ref>
Il suicidio è il gesto [[Autolesionismo|autolesionistico]] più estremo, tipico in condizioni di grave [[Disagio personale|disagio]] o malessere [[Psiche|psichico]], in particolare in persone affette da grave [[Disturbo depressivo|depressione]] e/o [[Disturbo mentale|disturbi mentali]] di tipo [[Psicosi|psicotico]].<ref>{{cita web|url=http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez15/1901658.html|sito=msd italia.it|accesso=19 ottobre 2015|titolo=Manuale MSD - Disturbi psichiatrici|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151016161812/http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez15/1901658.html|urlmorto=sì}}</ref> Esso può essere determinato anche da cause o motivazioni strettamente personali, ovvero eventi quali particolari situazioni esistenziali sfavorevoli, gravi condizioni [[Economia|economiche]] e [[società (sociologia)|sociali]], abusi fisici e psichici, [[Delusione|delusioni]] [[Amore|amorose]], condizioni di [[salute]] o di non accettazione del proprio corpo, [[molestia|molestie]] familiari e non, derisioni, [[bullismo]] e [[cyberbullismo]].
Dal punto di vista medico-psicologico numerosi dati di letteratura indicano che è sicuramente possibile prevenire il suicidio nella [[popolazione]] generale, riducendo drasticamente il numero di morti, attraverso opportune campagne di informazione e mediante programmi e centri di aiuto e assistenza.<ref>{{cita web|url=http://www.prevenireilsuicidio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=155|titolo=Fattori di rischio|autore=Servizio per la prevenzione del suicidio|accesso=19 ottobre 2015|dataarchivio=30 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160130151102/http://www.prevenireilsuicidio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=155|urlmorto=sì}}</ref> [[Sociologia|Sociologicamente]] il suicidio è stato analizzato in modo approfondito dal sociologo [[Francia|francese]] [[Émile Durkheim]], che ha individuato quattro tipi di suicidio collegati ai gradi d'integrazione e regolamentazione sociale: [[Egoismo|egoistico]], [[Altruismo|altruistico]], [[Fatalismo|fatalista]] e [[Anomia|anomico]].<ref>{{cita libro|autore=Émile Durkheim|titolo=Il suicidio-L'educazione morale|p=238|url=https://books.google.it/books?id=KVeN08U77m8C&pg=PA238&dq=Durkheim+%C3%89mile++suicidio+anomico&cd=1#v=onepage&q&f=true|isbn=978-88-02-07953-0|editore=UTET|anno=2008}}</ref>
Nella genesi del suicidio gioca un ruolo importante la componente emulativa: è noto già dall'Ottocento il cosiddetto [[effetto Werther]], l'incremento di suicidi seguito alla pubblicazione del romanzo ''[[I dolori del giovane Werther]]'' dello scrittore [[Germania|tedesco]] [[Goethe]].<ref name="ISTAT 68812" /><ref name="D. Cipolloni" /> Per questa ragione l'[[Organizzazione mondiale della sanità]] ha diramato delle linee guida per dirigere il comportamento degli operatori dell'informazione e dei [[mezzi di comunicazione di massa]], ai quali è affidata la richiesta di un comportamento responsabile.<ref name="ISTAT 68812">{{cita web|url=http://www.istat.it/it/archivio/68812|titolo=''I suicidi in Italia'' (periodo di riferimento: 1993-2009)data=8 agosto 2012|autore=[[ISTAT]]|accesso=25 ottobre 2015}}</ref> L'opposto dell'effetto Werther è l'[[effetto Papageno]] in cui la componente emulativa salva le persone dal suicidio poiché la notizia di una persona che rinuncia a uccidersi provoca un'emulazione positiva che porta a scegliere la [[vita]] invece che il suicidio.
== Definizione ==
Il suicidio è un atto volontario con il quale ci si priva della propria vita.<ref>{{cita libro|titolo=Stedman's medical dictionary|url=https://archive.org/details/stedmansmedicald00sted_3|anno=2006|editore=Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia|edizione=28|ISBN=978-0-7817-3390-8}}</ref> Il [[Tentativo di suicidio|tentato suicidio]] o un comportamento suicida non fatale, tale che il desiderio di terminare la propria vita non si traduca nella morte, è considerato [[autolesionismo]].<ref name="Krug2002">{{cita libro|cognome=Krug|nome=Etienne|titolo=World Report on Violence and Health (Vol. 1)|anno=2002|editore=World Health Organization|città=Ginevra|p=185|url=http://books.google.ca/books?id=db9OHpk-TksC&pg=PA185|ISBN=978-92-4-154561-7}}</ref> Viene definito invece [[suicidio assistito]] quando un individuo, offrendo la propria consulenza o il mezzo per suicidarsi, aiuta un altro a morire.<ref name="Gullota2002">{{cita libro|cognome=Gullota|nome=Thomas P.|titolo=The encyclopedia of primary prevention and health promotion|anno=2002|editore=Kluwer Academic/Plenum|città=New York|p=1112|url=http://books.google.ca/books?id=Elx37xzO0bsC&pg=PA1112|coautori=Bloom, Martin|ISBN=978-0-306-47296-1}}</ref> Diversamente, nell'[[eutanasia]] si assume un ruolo diretto e attivo nel determinare la morte di un individuo.<ref name="Gullota2002" /> Per "ideazione suicidaria" si intende il desiderio di mettere fine alla propria vita.<ref name="Krug2002" />
Vi sono poi altre particolari forme di suicidio oltre a quello "semplice", esiste per esempio il ''suicidio collettivo'' o di ''massa'' e il ''suicidio allargato''; in quest'ultimo caso si tratta dell'uccisione dei familiari (spesso dei figli, per opera del padre o della madre), per non lasciare questi sopravvivere soli e senza sostegno; a questo atto segue il suicidio (attuato o tentato) del soggetto<ref>Ugo Fornari, ''Trattato di psichiatria forense'', Utet Giuridica, 2015, pp. 542-543</ref>.
== Epidemiologia ==
{{vedi anche|Epidemiologia del suicidio|Stati per tasso di suicidio}}
[[File:Self-inflicted injuries world map - Death - WHO2004.svg|thumb|Numero di suicidi ogni
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Si calcola che circa tra lo 0,5% e l'1,4% delle persone [[
=== Sesso ===
{{vedi anche|Differenze di genere nel suicidio}}
{{doppia immagine|left|Suicide world map - 2009 Male.svg|250|Suicide world map - 2009 Female,2.svg|250|Tasso di suicidi ogni {{formatnum:100000}} maschi (a sinistra) e ogni {{formatnum:100000}} femmine (a destra) (dati 1978-2008)}}
[[File:Male and Female Suicides from 1950 to 2022 in Europe.svg|sinistra|riquadrato|Tasso di suicidi ogni 100 000 uomini e donne in Europa (dati dal 1950-2022)]]
Nel mondo occidentale i suicidi maschili sono da tre a quattro volte più frequenti che nelle femmine, anche se queste ultime hanno un numero quattro volte superiore per i tentativi mancati<ref name="Var2012" /><ref name="EB2011" />; ciò è stato attribuito al fatto che i maschi utilizzano mezzi sicuramente più letali per togliersi la vita.<ref name="Sue2012">{{cita libro|cognome=Sue|nome=David Sue, Derald Wing Sue, Diane Sue, Stanley|titolo=Understanding abnormal behavior|editore=Wadsworth/Cengage Learning|città=Belmont, CA|p=255|url=http://books.google.ca/books?id=mTs--Kt-9a0C&pg=PA255|edizione=Tenth ed., [student ed.]|lingua=en|isbn=978-1-111-83459-3}}</ref> Questa differenza è ancora più marcata negli individui maschili di età superiore ai 65 anni, che si tolgono la vita dieci volte di più rispetto alle femmine.<ref name="Sue2012" /> La Cina ha invece uno dei più alti tassi di suicidio femminile ed è l'unico Paese in cui la percentuale si rovescia (rapporto di 0,9).<ref name="Var2012" /><ref name="China2009">{{cita pubblicazione|cognome=Weiyuan|nome=C|titolo=Women and suicide in rural China.|rivista=Bulletin of the World Health Organization|data=2009 Dec|volume=87|numero=12|pp=888-9|pmid=20454475|doi=10.2471/BLT.09.011209|pmc=2789367}}</ref> I tassi di suicidio nella zona del Mediterraneo orientale sono quasi equivalenti tra i generi.<ref name="Var2012" /> Per le donne il più alto tasso di suicidi si riscontra in [[Suicidio in Corea del Sud|Corea del Sud]] con 22 casi per {{formatnum:100000}}, con alti tassi nel sud-est asiatico e nel Pacifico occidentale.<ref name="Var2012" />
I dati sul sesso degli autori indicano come il suicidio, in particolare il [[suicidio maschile]], sia una tematica di genere.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/22/suicidi-genere/237818/|titolo=Blog {{!}} Suicidi di genere|sito=Il Fatto Quotidiano|data=22 maggio 2012|lingua=it|accesso=13 giugno 2021}}</ref> In particolare i movimenti per i diritti degli uomini sottolineano come questi siano in contraddizione con la teoria dell'oppressione femminile nella società.<ref name="Blais20120101">{{Cita pubblicazione|nome=Melissa|cognome=Blais|data=1º gennaio 2012|titolo=Masculinism and the Antifeminist Countermovement|rivista=Social Movement Studies|volume=11|numero=1|pp=21-39|accesso=6 maggio 2019|doi=10.1080/14742837.2012.640532|url=https://doi.org/10.1080/14742837.2012.640532|nome2=Francis|cognome2=Dupuis-Déri}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bcmj.org/articles/silent-epidemic-male-suicide|titolo=The silent epidemic of male suicide {{!}} British Columbia Medical Journal|accesso=6 maggio 2019}}</ref>
=== Età ===
In molti Paesi il tasso di suicidio appare più alto nella mezza età<ref name="Pit2012">{{cita pubblicazione|cognome=Pitman|nome=A|coautori=Krysinska, K; Osborn, D; King, M|titolo=Suicide in young men.|rivista=Lancet|data=23 giugno 2012|volume=379|numero=9834|pp=2383-92|pmid=22726519|doi=10.1016/S0140-6736(12)60731-4}}</ref> o negli anziani.<ref name="Yip2012">{{cita pubblicazione|cognome=Yip|nome=PS|etal=si|titolo=Means restriction for suicide prevention.|rivista=Lancet|data=23 giugno 2012|volume=379|numero=9834|pp=2393-9|pmid=22726520|doi=10.1016/S0140-6736(12)60521-2}}</ref> Il numero assoluto di suicidi è però più alto nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, forse per la presenza di un numero maggiore di individui.<ref name="Var2012" /> Negli Stati Uniti risulta più frequente negli uomini caucasici ultraottantenni, anche se i più giovani lo tentano più frequentemente.<ref name="EB2011" /> Il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti<ref name="Hawton2012">{{cita pubblicazione|cognome=Hawton|nome=K|coautori=Saunders, KE; O'Connor, RC|titolo=Self-harm and suicide in adolescents.|rivista=Lancet|data=23 giugno 2012|volume=379|numero=9834|pp=2373-82|pmid=22726518|doi=10.1016/S0140-6736(12)60322-5}}</ref> e nei giovani maschi viene solo dopo la morte accidentale.<ref name="Pit2012" /> Per questi ultimi rappresenta circa il 30% delle cause di [[mortalità]].<ref name="Pit2012" /> I tassi riscontrabili nei Paesi in via di sviluppo sono simili, ma la percentuale di decessi complessivi si abbassa per via dell'alto numero di morti per altri traumi.<ref name="Pit2012" /> Nel sud-est asiatico, a differenza di altre aree del mondo, i decessi per suicidio si verificano più frequentemente nelle giovani donne rispetto alle anziane.<ref name="Var2012" />
=== Religione ===
Alcuni studiosi ipotizzano una correlazione tra le credenze religiose prevalenti in una certa area geografica e il tasso di suicidio sulla stessa area.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Frank|cognome=van Tubergen|nome2=Manfred|cognome2=te Grotenhuis|nome3=Wout|cognome3=Ultee|data=2005-11|titolo=Denomination, Religious Context, and Suicide: Neo‐Durkheimian Multilevel Explanations Tested with Individual and Contextual Data|rivista=American Journal of Sociology|volume=111|numero=3|pp=797-823|lingua=en|accesso=29 ottobre 2024|doi=10.1086/497307|url=http://www.journals.uchicago.edu/doi/10.1086/497307}}</ref> In particolare, nel saggio ''[[Il suicidio. Studio di sociologia]]'' di [[Émile Durkheim]] si rileva empiricamente una correlazione inversa tra tasso di suicidio e appartenenza ad un'area non secolarizzata (indipendentemente dell'appartenenza religiosa dei singoli individui). La spiegazione ipotizzata alla base del fenomeno è nella somma tra l'effetto della rete di solidarietà e la proibizione del suicidio di molte confessioni religiose.
=== Rapporto tra suicidi e crisi economica in Europa ===
Secondo un articolo della giornalista freelance Daniela Cipolloni, contrariamente alle notizie diffuse dagli organi di informazione, la [[grande recessione|crisi economica iniziata nel 2008]] non avrebbe prodotto un netto e chiaro incremento nel tasso di suicidi:<ref name="D. Cipolloni" /> questi eventi in [[Italia]], secondo dati [[ISTAT]], sono stati in numero di 150 nel 2008, passando a 198 nel 2009 (con un aumento del 24,8%) e scendendo a 187 nel 2010 (con un calo del 6%).<ref name="D. Cipolloni" /> Il rapporto tra crisi economica e suicidio sarebbe inoltre smentito dal fatto che Paesi europei come la [[Germania]] e la [[Finlandia]], in cui la crisi è meno grave, registrano tassi tra i più alti di suicidio, mentre la [[Grecia]], in assoluto il Paese [[Crisi economica della Grecia|colpito in maniera più grave dalla crisi]], esibisce i tassi di suicidio più bassi d'Europa.<ref name="D. Cipolloni">{{cita web|autore=Daniela Cipolloni|url=http://daily.wired.it/news/scienza/2012/05/09/tasso-suicidi-italia-crisi-75241.html|titolo=I suicidi non sono aumentati per la crisi|editore=Wired|data=9 maggio 2012}}</ref>
Peraltro, dato il ruolo importante della componente emulativa nel determinare decisioni di suicidio<ref name="ISTAT 68812" /><ref name="D. Cipolloni" /> (per esempio è noto dall'Ottocento il cosiddetto [[effetto Werther]]), l'insistere da parte dei [[mezzi di comunicazione di massa]] su notizie di suicidi dovuti in apparenza a cause economiche può avere l'effetto di incentivare la scelta di persone che si trovino in situazioni analoghe di difficoltà.<ref name="D. Cipolloni" />
Da un'estesa analisi italiana condotta sui dati clinici ospedalieri relativi a tutte le visite al Pronto Soccorso (PS) di bambini e adolescenti (età compresa tra 0 e 17 anni) avvenute, tra il 1 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2021, in nove ospedali: Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Roma (2 ospedali), Sassari, Trieste e Torino con un bacino di utenza complessivo di 7 milioni di persone è emerso il collegamento tra suicidi dei ragazzi e bullismo, stress scolastico e post Covid.<ref>{{Cita news|autore=https://www.ilsole24ore.com/art/ansia-e-suicidi-boom-giovani-pronto-soccorso-il-covid-AFfdhBFD|titolo=Ansia e suicidi, boom giovani in pronto soccorso dopo il Covid|pubblicazione=Il sole 24 ore|data=5 agosto}}</ref>
== Fattori di rischio ==
[[File:Suicide cases from 16 American states (2008).png|thumb|upright=1.4|Le circostanze scatenanti per il suicidio relativamente a sedici Stati americani nel 2008<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Karch|nome=DL|coautori=Logan, J; Patel, N; Centers for Disease Control and Prevention, (CDC)|titolo=Surveillance for violent deaths—National Violent Death Reporting System, 16 states, 2008.|rivista=Morbidity and mortality weekly report. Surveillance summaries (Washington, D.C. : 2002)|data=26 agosto 2011|volume=60|numero=10|pp=1-49|pmid=21866088}}</ref>]]
I fattori che possono influenzare il rischio di suicidio comprendono i disturbi psicologici, l'[[abuso di droga]], gli stati psicologici alterati, alcune situazioni culturali, familiari e sociali, e talora la [[genetica]].<ref name="Hawton2012" /> [[Malattie mentali]] e abuso di sostanze spesso coesistono.<ref name="Drug2011" /> Altri fattori di rischio includono l'avere già tentato un suicidio,<ref name="EB2011" /> la pronta disponibilità di un mezzo per commettere l'atto, e infatti il tasso dei suicidi è maggiore nelle famiglie con armi da fuoco che in quelle prive,<ref name="Miller 393–408">{{cita pubblicazione|cognome=Miller|nome=M|coautori=Azrael, D; Barber, C|titolo=Suicide mortality in the United States: the importance of attending to method in understanding population-level disparities in the burden of suicide.|rivista=Annual review of public health|data=2012 Apr|volume=33|pp=393-408|pmid=22224886|doi=10.1146/annurev-publhealth-031811-124636}}</ref> una storia familiare di suicidio, o la presenza di lesioni cerebrali traumatiche.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Simpson|nome=G|coautori=Tate, R|titolo=Suicidality in people surviving a traumatic brain injury: prevalence, risk factors and implications for clinical management.|rivista=Brain injury : [BI]|data=2007 Dec|volume=21|numero=13–14|pp=1335-51|pmid=18066936|doi=10.1080/02699050701785542}}</ref>
I fattori socio-economici, come la [[disoccupazione]], la [[povertà]], la [[detenzione]], essere [[senzatetto]] e la [[discriminazione]] possono scatenare pensieri suicidi.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Qin P, Agerbo E, Mortensen PB|titolo=Suicide risk in relation to socioeconomic, demographic, psychiatric, and familial factors: a national register-based study of all suicides in Denmark, 1981–1997|url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-psychiatry_2003-04_160_4/page/765|rivista=Am J Psychiatry|volume=160|numero=4|pp=765-72|anno=2003|mese=aprile|pmid=12668367|doi=10.1176/appi.ajp.160.4.765}}</ref> Tra il 15 e il 40% delle persone che si tolgono la vita lasciano un biglietto d'addio.<ref>{{cita libro|cognome=Gilliland|nome=Richard K. James, Burl E.|titolo=Crisis intervention strategies|editore=Brooks/Cole|città=Belmont, CA|p=215|url=http://books.google.ca/books?id=E2sKf-sexZwC&pg=PA215|edizione=7|isbn=978-1-111-18677-7}}</ref> Secondo uno studio la genetica condizionerebbe tra il 38% e il 55% dei comportamenti suicidari.<ref name="Brent2008">{{cita pubblicazione|cognome=Brent|nome=DA|coautori=Melhem, N|titolo=Familial transmission of suicidal behavior.|rivista=The Psychiatric clinics of North America|data=2008 Jun|volume=31|numero=2|pp=157-77|pmid=18439442|doi=10.1016/j.psc.2008.02.001|pmc=2440417}}</ref> I [[veterano di guerra|veterani]] hanno un elevato rischio di suicidio dovuto in parte a più alti tassi di malattie mentali e problemi di salute fisici legati all'esperienza subita.<ref name="Martyr2009">{{cita pubblicazione|cognome=Rozanov|nome=V|coautori=Carli, V|titolo=Suicide among war veterans.|rivista=International journal of environmental research and public health|data=2012 Jul|volume=9|numero=7|pp=2504-19|pmid=22851956|doi=10.3390/ijerph9072504|pmc=3407917}}</ref>
Il suicidio è meno frequente nelle società che dispongono di una forma di [[coesione sociale|coesione]]<ref>{{Cita libro|nome1= Burl |cognome1= Gilliland |nome2= Richard |cognome2= James |titolo=Crisis intervention strategies|editore=Brooks/Cole|città=Belmont, CA|isbn=978-1-111-18677-7|p=215|url=https://books.google.com/books?id=E2sKf-sexZwC&pg=PA215|edizione=7th|data=8 maggio 2012|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151003151518/https://books.google.com/books?id=E2sKf-sexZwC&pg=PA215}}</ref>, che garantisce una rete famigliare, locale e statale di assistenza e protezione.
=== Uso di sostanze ===
[[File:The Drunkard's Progress 1846.jpg|thumb|upright=1.4|left|''La carriera di un ubriacone'' (1846), che stabilisce un collegamento tra [[alcolismo]] e suicidio]]
L'abuso di sostanze è il secondo fattore di rischio più comune per il suicidio dopo la depressione maggiore e disturbo bipolare.<ref>{{cita libro|cognome=Perrotto|nome=Jerome D. Levin, Joseph Culkin, Richard S.|titolo=Introduction to chemical dependency counseling|anno=2001|editore=Jason Aronson|città=Northvale, N.J.|pp=150-152|url=http://books.google.com/?id=felzn3Ntd-cC&pg=RA1-PA151|isbn=978-0-7657-0289-0}}</ref> Sia l'abuso cronico di sostanze, così come intossicazione acuta sono associate.<ref name="Drug2011" /><ref name="Fadem2004" /> In combinazione con il dolore personale, come il lutto, il rischio è ulteriormente aumentato.<ref name="Fadem2004">{{cita libro|cognome=Fadem|nome=Barbara|titolo=Behavioral science in medicine|url=https://archive.org/details/behavioralscienc00fade_0|anno=2004|editore=Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia|p=[https://archive.org/details/behavioralscienc00fade_0/page/217 217]|isbn=978-0-7817-3669-5}}</ref> Inoltre l'abuso di sostanze è talora associato a disturbi di salute mentale.<ref name="Drug2011">{{cita pubblicazione|cognome=Vijayakumar|nome=L|coautori=Kumar, MS; Vijayakumar, V|titolo=Substance use and suicide.|rivista=Current opinion in psychiatry|data=2011 maggio|volume=24|numero=3|pp=197-202|pmid=21430536|doi=10.1097/YCO.0b013e3283459242}}</ref>
La maggior parte delle persone sono sotto l'effetto di droghe sedativo-ipnotiche (per esempio [[Bevanda alcolica|alcol]] o [[benzodiazepine]]) quando commettono suicidio.<ref name="Youssef2008">{{cita pubblicazione|autore=Youssef NA, Rich CL|titolo=Does acute treatment with sedatives/hypnotics for anxiety in depressed patients affect suicide risk? A literature review|rivista=Ann Clin Psychiatry|volume=20|numero=3|pp=157-69|anno=2008|pmid=18633742|doi=10.1080/10401230802177698}}</ref> Una situazione di [[alcolismo]] è presente tra il 15% e il 61% dei casi.<ref name="Drug2011" /> I Paesi che hanno tassi più elevati di consumo di alcol e una maggiore densità di rivendite di alcolici, in genere hanno anche alti tassi di suicidio.<ref name="Drug2011" /><ref name="ETOH2006" /> Tra il 2,2% e il 3,4% di coloro che sono stati trattati per l'alcolismo ricorrono al suicidio.<ref name="ETOH2006">{{cita pubblicazione|cognome=Sher|nome=L|titolo=Alcohol consumption and suicide.|rivista=QJM : monthly journal of the Association of Physicians|data=2006 Jan|volume=99|numero=1|pp=57-61|pmid=16287907|doi=10.1093/qjmed/hci146}}</ref> Gli alcolisti che tentano il suicidio sono di solito di sesso maschile, anziani e hanno già tentato il suicidio in passato.<ref name="Drug2011" /> Tra il 3% e il 35% dei decessi tra coloro che usano [[eroina]] sono dovuti al suicidio (un valore circa 14 volte superiore rispetto a quelli che non ne fanno uso).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Darke S|titolo=Suicide among heroin users: rates, risk factors and methods|rivista=Addiction|volume=97|numero=11|pp=1383-94|anno=2002|mese=novembre|pmid=12410779|doi=10.1046/j.1360-0443.2002.00214.x|url=http://onlinelibrary.wiley.com/resolve/openurl?genre=article&sid=nlm:pubmed&issn=0965-2140&date=2002&volume=97&issue=11&spage=1383}}</ref>
Anche l'abuso di [[cocaina]] e [[Metanfetamina|metanfetamine]] ha un'alta correlazione con il suicidio.<ref name="Drug2011" /><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Darke|nome=S|coautori=Kaye, S; McKetin, R; Duflou, J|titolo=Major physical and psychological harms of methamphetamine use.|rivista=Drug and alcohol review|data=2008 maggio|volume=27|numero=3|pp=253-62|pmid=18368606|doi=10.1080/09595230801923702}}</ref><ref name="books.google.ca">{{Cita libro|cognome=Jr|nome=Frank J. Ayd,|titolo=Lexicon of psychiatry, neurology, and the neurosciences|anno=2000|editore=Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia [u.a.]|p=256|url=http://books.google.ca/books?id=ea_QVG2BFy8C&q=256|edizione=2nd ed.|isbn=978-0-7817-2468-5}}</ref> In coloro che usano la cocaina il rischio è maggiore durante la fase di abbandono.<ref name="books.google.ca" /> Il [[Tabagismo|fumo di sigarette]] è stato associato al rischio di suicidio<ref name="Hughes2008">{{cita pubblicazione|cognome=Hughes|nome=JR|titolo=Smoking and suicide: a brief overview.|rivista=Drug and alcohol dependence|data=1º dicembre 2008|volume=98|numero=3|pp=169-78|pmid=18676099|doi=10.1016/j.drugalcdep.2008.06.003}}</ref>: vi sono scarse prove sul perché esista questa associazione, ma è stato ipotizzato che possano emergere problemi di depressione e/o alterazione dell'umore in correlazione agli effetti del tabacco sul sistema nervoso.<ref name="Hughes2008" /> Tuttavia la [[cannabis]] non sembra aumentare il rischio in modo indipendente.<ref name="Drug2011" />
=== Il problema del gioco d'azzardo ===
Il [[gioco d'azzardo patologico|problema del gioco d'azzardo]] è associato ad aumento dell'ideazione suicidaria e dei tentativi, rispetto alla popolazione generale.<ref>{{cita libro|nome=Stefano|cognome=Pallanti|nome2=Nicolò Baldini|cognome2=Rossi|nome3=Eric|cognome3=Hollander|capitolo=11 Pathological Gambling|curatore=Hollander Eric|titolo=Clinical manual of impulse-control disorders|url=http://books.google.com/books?id=u2wVP8KJJtcC&pg=PA253|anno=2006|editore=American Psychiatric Pub|p=253|isbn=978-1-58562-136-1}}</ref> Tra il 12% e il 24% dei giocatori d'azzardo patologici tentano il suicidio.<ref name="Oliv2008" /> Tra i coniugi dei giocatori d'azzardo il tasso di suicidi è tre volte superiore a quella della popolazione generale.<ref name="Oliv2008">{{cita pubblicazione|cognome=Oliveira|nome=MP|coautori=Silveira, DX; Silva, MT|titolo=[Pathological gambling and its consequences for public health].|rivista=Revista de saude publica|data=2008 Jun|volume=42|numero=3|pp=542-9|pmid=18461253}}</ref> Altri fattori che aumentano il rischio dei giocatori comprendono la malattia mentale, l'alcolismo e la [[tossicodipendenza]].<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Hansen|nome=M|coautori=Rossow, I|titolo=[Gambling and suicidal behaviour].|rivista=Tidsskrift for den Norske laegeforening : tidsskrift for praktisk medicin, ny raekke|data=17 gennaio 2008|volume=128|numero=2|pp=174-6|pmid=18202728}}</ref>
=== Condizioni mediche ===
Esiste un'associazione tra suicidio e problemi di salute fisica tra cui:<ref name="Tint2010">{{cita libro|autore=Tintinalli, Judith E.|titolo=Emergency Medicine: A Comprehensive Study Guide (Emergency Medicine (Tintinalli))|anno=2010|editore=McGraw-Hill Companies|città=New York|pp=1940-1946|isbn=0-07-148480-9}}</ref> il [[dolore cronico]],<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Manthorpe|nome=J|coautori=Iliffe, S|titolo=Suicide in later life: public health and practitioner perspectives.|rivista=International journal of geriatric psychiatry|data=2010 Dec|volume=25|numero=12|pp=1230-8|pmid=20104515|doi=10.1002/gps.2473}}</ref> danno cerebrale traumatico,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Simpson GK, Tate RL|titolo=Preventing suicide after traumatic brain injury: implications for general practice|rivista=Med. J. Aust.|volume=187|numero=4|pp=229-32|anno=2007|mese=agosto|pmid=17708726|url=http://www.mja.com.au/public/issues/187_04_200807/sim11240_fm.html}}</ref> [[neoplasia|cancro]],<ref name="Ang2012">{{cita pubblicazione|cognome=Anguiano|nome=L|coautori=Mayer, DK; Piven, ML; Rosenstein, D|titolo=A literature review of suicide in cancer patients.|rivista=Cancer nursing|data=2012 Jul–Aug|volume=35|numero=4|pp=E14-26|pmid=21946906|doi=10.1097/NCC.0b013e31822fc76c}}</ref> pazienti sottoposti a [[emodialisi]], affetti da [[HIV]], da [[lupus eritematoso sistemico]] e altre condizioni mediche debilitanti.<ref name="Tint2010" /> La diagnosi di cancro raddoppia approssimativamente il conseguente rischio di suicidio.<ref name="Ang2012" /> La [[prevalenza (medicina)|prevalenza]] di una maggiore tendenza al suicidio persisteva anche dopo la cura per la malattia depressiva e per l'abuso di alcol. Nelle persone con più di una condizione medica il rischio era particolarmente elevato e in [[Giappone]] i problemi di salute sono elencati come la giustificazione primaria per il suicidio.<ref>{{cita libro|cognome=Yip|nome=Paul S.F.|titolo=Suicide in Asia : causes and prevention|anno=2008|editore=Hong Kong University Press|città=Hong Kong|p=11|url=http://books.google.ca/books?id=HuHQbtlyM40C&pg=PA11|isbn=978-962-209-943-2}}</ref>
I disturbi del sonno come l'[[insonnia]]<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Ribeiro|nome=JD|titolo=Sleep problems outperform depression and hopelessness as cross-sectional and longitudinal predictors of suicidal ideation and behavior in young adults in the military.|rivista=Journal of Affective Disorders|data=2012 Feb|volume=136|numero=3|pp=743-50|pmid=22032872|doi=10.1016/j.jad.2011.09.049}}</ref> e l'[[apnea del sonno]] sono fattori di rischio per la depressione e il suicidio. In alcuni casi i disturbi del sonno possono essere un fattore di rischio indipendente di depressione.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Bernert|nome=RA|titolo=Suicidality and sleep disturbances.|rivista=Sleep|data=2005 Sep|volume=28|numero=9|pp=1135-41|pmid=16268383}}</ref> Un certo numero di altre condizioni mediche possono presentare sintomi simili ai disturbi dell'umore, tra cui: [[ipotiroidismo]], [[malattia di Alzheimer]], [[Tumore cerebrale|tumori cerebrali]], lupus eritematoso sistemico e gli effetti negativi di un numero di farmaci (come i [[beta-bloccanti]] e gli [[steroidi]]).<ref name="EB2011" />
==== I disturbi mentali ====
Disturbi mentali sono spesso presenti al momento del suicidio con stime, a seconda dei dati raccolti, che vanno dal 27%<ref name="University of Manchester Centre for Mental Health and Risk">{{cita web|url=http://www.manchester.gov.uk/download/meetings/id/18593/5_prevention_of_suicide_in_manchester&usg=AFQjCNEDbrmL6nEj6ayn-dRdGxK_-F4SlA&sig2=RWLzwaIT91N3BtKzR9XM6A&bvm=bv.137904068,d.d2s|titolo=The National Confidential Inquiry into Suicide and Homicide by People with Mental Illness|cognome=University of Manchester Centre for Mental Health and Risk|lingua=en|accesso=5 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161106061500/http://www.manchester.gov.uk/download/meetings/id/18593/5_prevention_of_suicide_in_manchester%26usg%3DAFQjCNEDbrmL6nEj6ayn-dRdGxK_-F4SlA%26sig2%3DRWLzwaIT91N3BtKzR9XM6A%26bvm%3Dbv.137904068%2Cd.d2s|urlmorto=sì}}</ref> a oltre il 90%.<ref name="EB2011" /> Tra coloro che sono stati ammessi in un'unità psichiatrica, il rischio di suicidio è di circa l'8,6%.<ref name="EB2011" /> La metà di tutte le persone che muoiono per suicidio può soffrire di [[Disturbo depressivo|disturbo depressivo maggiore]] o uno di altri disturbi dell'umore, come per esempio il [[disturbo bipolare]] che aumenta il rischio di suicidio di 20 volte rispetto a chi non ne soffre.<ref name="Che2012">{{cita libro|nome=Stan Kutcher, Sonia|cognome=Chehil|titolo=Suicide Risk Management A Manual for Health Professionals.|url=http://books.google.ca/books?id=fV8_1u0c7l0C&pg=PA31|edizione=2|anno=2012|editore=John Wiley & Sons|città=Chicester|pp=30-33|isbn=978-1-119-95311-1}}</ref> Altre condizioni aggravanti comprendono la [[schizofrenia]] (14%), [[Disturbo di personalità|disturbi di personalità]] (14%)<ref name="Che2012" /> e il [[disturbo post traumatico da stress]].<ref name="EB2011" /> Circa il 5% delle persone affette da schizofrenia muoiono di suicidio.<ref name="Lancet09">{{cita pubblicazione|autore=Van Os J., Kapur S.|anno=2009|mese=agosto|titolo=Schizophrenia|rivista=Lancet|volume=374|numero=9690|pp=635-45|accesso=28 agosto 2013|doi=10.1016/S0140-6736(09)60995-8|url=http://xa.yimg.com/kq/groups/19525360/611943554/name/Schizophrenia+-+The+Lancet.pdf|pmid=19700006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303223217/http://xa.yimg.com/kq/groups/19525360/611943554/name/Schizophrenia%2B-%2BThe%2BLancet.pdf|urlmorto=sì}}</ref> I [[disturbi alimentari]] sono un'altra condizione di rischio elevato.<ref name="Tint2010" />
Una storia di precedenti tentativi di suicidio è il più grande fattore predittivo di un ulteriore tentativo.<ref name="EB2011" /> Circa il 20% dei suicidi ha avuto un precedente tentativo e, fra coloro che hanno tentato il suicidio, l'1% lo realizza entro un anno<ref name="EB2011" /> e più del 5% entro dieci anni. Mentre gli atti di [[autolesionismo]] non sono visti come tentativi di suicidio, anche se la presenza di un comportamento autolesionistico è correlato a un aumento del rischio di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Whitlock J., Knox KL|anno=2007|mese=luglio|titolo=The relationship between self-injurious behavior and suicide in a young adult population|rivista=Arch Pediatr Adolesc Med|volume=161|numero=7|pp=634-40|doi=10.1001/archpedi.161.7.634|pmid=17606825}}</ref>
In circa l'80% dei suicidi completati l'individuo ha visto un medico entro l'anno precedente alla sua morte,<ref name="Pir1998">{{cita pubblicazione|nome=J|cognome=Pirkis|coautori=Burgess, P|data=1998 Dec|titolo=Suicide and recency of health care contacts. A systematic review.|rivista=The British journal of psychiatry : the journal of mental science|volume=173|pp=462-74|pmid=9926074}}</ref> e tra questi il 45% entro il mese precedente.<ref>{{cita pubblicazione|nome=JB|cognome=Luoma|coautori=Martin, CE; Pearson, JL|data=2002 Jun|titolo=Contact with mental health and primary care providers before suicide: a review of the evidence.|rivista=The American Journal of Psychiatry|volume=159|numero=6|pp=909-16|pmid=12042175}}</ref>
=== Stati psicosociali ===
Un certo numero di stati psicologici aumentano il rischio di suicidio, tra cui disperazione, perdita di piacere nella vita, depressione e una progressiva impotenza. Una scarsa capacità di risolvere problemi, la perdita della capacità e lo scarso controllo degli impulsi possono anch'essi svolgere un ruolo.<ref name="Che2012" /><ref name="Joiner2005">{{cita pubblicazione|cognome=Joiner TE|nome=Jr|coautori=Brown, JS; Wingate, LR|titolo=The psychology and neurobiology of suicidal behavior.|url=https://archive.org/details/sim_annual-review-of-psychology_2005_56/page/287|rivista=Annual review of psychology|anno=2005|volume=56|pp=287-314|pmid=15709937|doi=10.1146/annurev.psych.56.091103.070320}}</ref> Negli anziani la percezione di essere un peso per gli altri è importante.<ref name="Van2011">{{cita pubblicazione|cognome=Van Orden|nome=K|coautori=Conwell, Y|titolo=Suicides in late life.|rivista=Current psychiatry reports|data=2011 Jun|volume=13|numero=3|pp=234-41|pmid=21369952|doi=10.1007/s11920-011-0193-3|pmc=3085020}}</ref>
Alcuni possono togliersi la vita per sfuggire al [[bullismo]] o ai pregiudizi.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/03/18/silvia-suicida-quindici-anni-per-brutti-voti.html|titolo=Silvia, suicida a quindici anni per i brutti voti sulla pagella|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=18 marzo 1987|p=14}}</ref><ref name="Cox2012">{{cita pubblicazione|cognome=Cox|nome=William T. L.|cognome2=Abramson|nome2=Lyn Y.|cognome3=Devine|nome3=Patricia G.|cognome4=Hollon|nome4=Steven D.|anno=2012|titolo=Stereotypes, Prejudice, and Depression: The Integrated Perspective|rivista=Perspectives on Psychological Science|volume=7|numero=5|pp=427-449|doi=10.1177/1745691612455204|url=http://pps.sagepub.com/content/7/5/427.abstract|accesso=28 agosto 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121020230619/http://pps.sagepub.com/content/7/5/427.abstract|urlmorto=sì}}</ref> Una storia di [[abuso sessuale]] infantile e un periodo trascorso in affidamento possono essere anch'essi fattori di rischio:<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Wegman|nome=HL|coautori=Stetler, C|titolo=A meta-analytic review of the effects of childhood abuse on medical outcomes in adulthood.|rivista=Psychosomatic Medicine|data=2009 Oct|volume=71|numero=8|pp=805-12|pmid=19779142|doi=10.1097/PSY.0b013e3181bb2b46}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Oswald|nome=SH|coautori=Heil, K; Goldbeck, L|titolo=History of maltreatment and mental health problems in foster children: a review of the literature.|rivista=Journal of pediatric psychology|data=2010 Jun|volume=35|numero=5|pp=462-72|pmid=20007747|doi=10.1093/jpepsy/jsp114}}</ref> si ritiene che l'abuso sessuale possa contribuire a circa il 20% del rischio complessivo.<ref name="Brent2008" />
La [[povertà]] è associata con il rischio di suicidio.<ref name="Stark2011">{{cita pubblicazione|cognome=Stark|nome=CR|coautori=Riordan, V; O'Connor, R|titolo=A conceptual model of suicide in rural areas.|rivista=Rural and remote health|anno=2011|volume=11|numero=2|p=1622|pmid=21702640}}</ref> L'aumento della povertà relativa rispetto alla media della società in cui si vive aumenta il rischio di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Daly|nome=Mary|titolo=Relative Status and Well-Being: Evidence from U.S. Suicide Deaths|rivista=Federal Reserve Bank of San Francisco Working Paper Series|data=Sept 2012|url=http://www.frbsf.org/publications/economics/papers/2012/wp12-16bk.pdf}}</ref> Oltre {{formatnum:200000}} contadini in [[India]] si sono tolti la vita dal 1997 al 2010, in parte a causa di problemi di debito.<ref>{{cita news|cognome=Lerner|nome=George|titolo=Activist: Farmer suicides in India linked to debt, globalization|url=http://articles.cnn.com/2010-01-05/world/india.farmer.suicides_1_farmer-suicides-andhra-pradesh-vandana-shiva?_s=PM:WORLD|accesso=13 febbraio 2013|pubblicazione=CNN World|data=Jan 5,2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116020225/http://articles.cnn.com/2010-01-05/world/india.farmer.suicides_1_farmer-suicides-andhra-pradesh-vandana-shiva?_s=PM%3AWORLD|urlmorto=sì}}</ref> In [[Cina]] il suicidio è tre volte più probabile nelle regioni rurali rispetto a quelle urbane, in parte a causa delle difficoltà finanziarie in queste zone del Paese.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Law|nome=S|coautori=Liu, P|titolo=Suicide in China: unique demographic patterns and relationship to depressive disorder.|rivista=Current psychiatry reports|data=2008 Feb|volume=10|numero=1|pp=80-6|pmid=18269899}}</ref>
=== Media ===
I [[mass media|mezzi di comunicazione]], compreso [[internet]], possono giocare un ruolo importante nei casi di suicidio.<ref name="Hawton2012" /> Il modo in cui il suicidio viene presentato può avere un effetto negativo, glorificandolo e romanticizzandolo con un grande impatto emotivo e mediatico.<ref name="Boh2012">{{cita pubblicazione|cognome=Bohanna|nome=I|coautori=Wang, X|titolo=Media guidelines for the responsible reporting of suicide: a review of effectiveness.|rivista=Crisis|anno=2012|volume=33|numero=4|pp=190-8|pmid=22713977|doi=10.1027/0227-5910/a000137}}</ref>
Questo contagio di suicidio è noto come [[effetto Werther]], dal nome del protagonista de ''[[I dolori del giovane Werther]]'', di [[Goethe]], che appunto finisce con l'uccidersi.<ref name="Sia2012" /> Questo rischio è maggiore negli adolescenti che possono idealizzare la morte.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Stack S|titolo=Suicide in the media: a quantitative review of studies based on non-fictional stories|url=https://archive.org/details/sim_suicide-life-threatening-behavior_2005-04_35_2/page/121|rivista=Suicide Life Threat Behav|volume=35|numero=2|pp=121-33|anno=2005|mese=aprile|pmid=15843330|doi=10.1521/suli.35.2.121.62877}}</ref> Sembra che mentre le notizie dei media abbiano un effetto significativo, quello dei mezzi di intrattenimento sia equivoco.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Pirkis J|titolo=Suicide and the media|rivista=Psychiatry|volume=8|numero=7|pp=269-271|data=luglio 2009|doi=10.1016/j.mppsy.2009.04.009}}</ref> L'opposto dell'effetto Werther è l'[[effetto Papageno]], la cui presenza di efficaci meccanismi di adattamento può avere un effetto protettivo. Il termine si basa su un personaggio dell'opera di [[Wolfgang Amadeus Mozart]] ''[[Il flauto magico]]'', che temendo la perdita di una persona cara sta per togliersi la vita, ma l'aiuto degli amici lo fa desistere dall'uccidersi.<ref name="Sia2012">{{cita pubblicazione|cognome=Sisask|nome=M|coautori=Värnik, A|titolo=Media roles in suicide prevention: a systematic review.|rivista=International journal of environmental research and public health|data=2012 Jan|volume=9|numero=1|pp=123-38|pmid=22470283|doi=10.3390/ijerph9010123|pmc=3315075}}</ref>
=== Razionalità ===
Il suicidio razionale è il motivato abbandono della propria vita.<ref name="Loue2008">{{cita libro|cognome=Loue|nome=Sana|titolo=Encyclopedia of aging and public health : with 19 tables|anno=2008|editore=Springer|città=New York, NY|p=696|url=http://books.google.ca/books?id=rTMrB0AutLwC&pg=PA696|isbn=978-0-387-33753-1}}</ref> L'atto di perdere la vita per il bene degli altri è noto come suicidio altruistico.<ref name="Moody2010">{{cita libro|cognome=Moody|nome=Harry R.|titolo=Aging : concepts and controversies|anno=2010|editore=Pine Forge Press|città=Los Angeles|p=158|url=http://books.google.ca/books?id=qj8GS77QAgwC&pg=PA158|edizione=6th ed.|isbn=978-1-4129-6966-6}}</ref> Un esempio di questo è quando un anziano termina la propria vita per lasciare una maggiore quantità di cibo per i più giovani della comunità.<ref name="Moody2010" /> In alcune culture [[Eschimese|eschimesi]] questo è visto come un atto di rispetto, di coraggio e di saggezza.<ref name="Hales2012" />
Un [[attacco suicida]] è un atto politico in cui un attaccante perpetra la violenza contro gli altri sapendo che ciò provocherà la propria morte.<ref>{{cita libro|autore=Tarek Sobh,|titolo=Innovations and advances in computer sciences and engineering|anno=2010|editore=Springer Verlag|città=Dordrecht|p=503|url=http://books.google.ca/books?id=B-Zf1sQZapMC&pg=PA503|edizione=Online-Ausg.|isbn=978-90-481-3658-2}}</ref> Alcuni attentatori suicidi sono motivati dal desiderio di essere considerati dei [[martire|martiri]].<ref name="Martyr2009" /> Le missioni [[kamikaze]] sono state effettuate come un dovere per una causa superiore o come un obbligo morale.<ref name="Hales2012">{{cita libro|cognome=Hales|nome=Robert I. Simon|titolo=The American Psychiatric Publishing textbook of suicide assessment and management|editore=American Psychiatric Pub.|città=Washington, DC|p=714|url=http://books.google.ca/books?id=H8tigTjBCRkC&pg=PA714|edizione=2nd ed.|isbn=978-1-58562-414-0}}</ref> L'omicidio-suicidio è un atto in cui a un [[omicidio]] segue il suicidio del colpevole entro una settimana dall'atto.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Eliason|nome=S|titolo=Murder-suicide: a review of the recent literature.|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-the-american-academy-of-psychiatry-and-the-law_2009_37_3/page/371|rivista=The journal of the American Academy of Psychiatry and the Law|anno=2009|volume=37|numero=3|pp=371-6|pmid=19767502}}</ref> Tra il gennaio e il dicembre [[2003]] in [[Italia]] i casi di suicidio a opera dell'autore del delitto erano stati 42, di cui 38 commessi da uomini e quattro da donne. Solo in uno dei casi l'omicidio-suicidio era concordato da entrambe le parti.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Eurispes|anno=2004|mese=novembre|titolo=5º Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza, pag.713}}</ref> I suicidi di massa sono spesso eseguiti sotto la pressione sociale in cui i membri rinunciano alla propria autonomia per seguire un ''leader''.<ref>{{cita libro|cognome=Smith|nome=William Kornblum in collaboration with Carolyn D.|titolo=Sociology in a changing world|editore=Wadsworth Cengage Learning|città=Belmont, CA|p=27|url=http://books.google.ca/books?id=DtKcG6qoY5AC&pg=PT51|edizione=9e [9th ed].|isbn=978-1-111-30157-6}}</ref> Un suicidio di massa può avvenire con un minimo di due persone, spesso definito come un patto suicida.<ref>{{cita libro|cognome=Campbell|nome=Robert Jean|titolo=Campbell's psychiatric dictionary|anno=2004|editore=Oxford University Press|città=Oxford|p=636|url=http://books.google.ca/books?id=Vrlsos_O13UC&pg=PA636|edizione=8|isbn=978-0-19-515221-0}}</ref>
Come attenuante alle situazioni in cui continuare a vivere sarebbe intollerabile, alcune persone usano il suicidio come una via di fuga.<ref>{{cita libro|cognome=Veatch|nome=Robert M.|titolo=Medical ethics|anno=1997|editore=Jones and Bartlett|città=Sudbury, Mass. [u.a.]|p=292|url=http://books.google.ca/books?id=UCOT4sj-DwUC&pg=PA292|edizione=2. ed.|isbn=978-0-86720-974-7}}</ref> È noto che alcuni detenuti nei [[Campo di concentramento|campi di concentramento]] [[Nazismo|nazisti]] si sono deliberatamente uccisi toccando le recinzioni elettrificate.<ref>{{cita libro|cognome=Gutman|nome=Yisrael|titolo=Anatomy of the Auschwitz death camp|anno=1998|editore=Publ. in association with the United States Holocaust Memorial Museum, Washington, D.C. by Indiana University Press|città=Bloomington|p=400|edizione=1|coautori= Michael Berenbaum,|isbn=978-0-253-20884-2}}</ref>
== Metodi ==
[[File:Suicidio wiki.png|thumb|Tasso di fatalità per metodo di suicidio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]]]
Il metodo principale utilizzato per suicidarsi varia da Paese a Paese, ma i più frequenti nelle diverse regioni sono l'[[
Il 30% dei suicidi a livello mondiale avviene mediante l'assunzione di pesticidi. Tuttavia l'utilizzo di questo metodo varia geograficamente
Il [[tasso di mortalità]] varia a seconda del metodo utilizzato: per le armi da fuoco vi è una mortalità dell'80-90%, l'annegamento tra il 65 e l'80%, l'
Negli Stati Uniti il 57% dei suicidi
== Fisiopatologia ==
Non è nota alcuna [[fisiopatologia]] sottostante univoca per il suicidio o la depressione.<ref name="EB2011" /> Tuttavia si ritiene che sia il risultato di più fattori comportamentali, socio-ambientali e psicologici.<ref name="Yip2012" />
Bassi livelli del [[fattore neurotrofico cerebrale]] (BDNF) sono direttamente correlati con il suicidio<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Pjevac|nome=M|autore2=Pregelj, P|titolo=Neurobiology of suicidal behaviour|rivista=Psychiatria Danubina|data=ottobre 2012|volume=24 Suppl 3|pp=S336–41|pmid=23114813}}</ref> e indirettamente attraverso il loro ruolo nella depressione maggiore, nel disturbo da stress post-traumatico, nella schizofrenia e nel [[disturbo ossessivo-compulsivo]].<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Sher|nome=L|titolo=The role of brain-derived neurotrophic factor in the pathophysiology of adolescent suicidal behavior|rivista=International journal of adolescent medicine and health|anno=2011|volume=23|numero=3|pp=181-5|pmid=22191181|doi=10.1515/ijamh.2011.041}}</ref> Studi ''[[Autopsia|post-mortem]]'' hanno trovato una riduzione dei livelli di BDNF nell'[[Ippocampo (anatomia)|ippocampo]] e nella [[corteccia prefrontale]], sia nei suicidi con condizioni psicologiche sia in quelli senza.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Sher|nome=L|titolo=Brain-derived neurotrophic factor and suicidal behavior|rivista=QJM : monthly journal of the Association of Physicians|data=maggio 2011|volume=104|numero=5|pp=455-8|pmid=21051476|doi=10.1093/qjmed/hcq207}}</ref> Si ritiene che la [[serotonina]], un [[neurotrasmettitore]] del cervello, sia particolarmente scarso in coloro che muoiono per suicidio. Questa convinzione è in parte basata sulle prove di un aumento dei livelli dei recettori 5-HT<sub>2A</sub> dopo la morte.<ref name="Dwi2012">{{cita libro|cognome=Dwivedi|nome=Yogesh|titolo=The neurobiological basis of suicide|anno=2012|editore=Taylor & Francis/CRC Press|città=Boca Raton, FL|isbn=978-1-4398-3881-5|p=166|url=https://books.google.com/books?id=5hcOf_SM-U0C&pg=PA166}}</ref> Altre prove comprendono livelli ridotti di un prodotto di degradazione della serotonina, l'[[acido 5-idrossiindolacetico]], nel [[liquido cerebrospinale]].<ref>{{cita libro|cognome=Stein|nome=edited by George|titolo=Seminars in general adult psychiatry|anno=2007|editore=Gaskell|città=London|isbn=978-1-904671-44-2|p=145|url=https://books.google.com/books?id=6PGzHFuS1xkC&pg=PA145|edizione=2|autore2=Wilkinson, Greg }}</ref> Una prova diretta è tuttavia difficile da raccogliere.<ref name="Dwi2012" /> L'[[epigenetica]], lo studio delle variazioni dell'[[espressione genica]] in risposta ai fattori ambientali che non alterano il [[DNA]], è anch'essa ritenuta utile per svolgere un ruolo nel rischio di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Autry|nome=AE|autore2=Monteggia, LM |titolo=Epigenetics in suicide and depression|rivista=Biological Psychiatry|data=1º novembre 2009|volume=66|numero=9|pp=812-3|pmid=19833253|doi=10.1016/j.biopsych.2009.08.033|pmc=2770810}}</ref>
== Prevenzione ==
[[File:suicidemessageggb01252006.JPG|thumb|Come iniziativa a prevenzione del suicidio, questo cartello promuove un telefono dedicato, posto sul [[Golden Gate Bridge]], che mette in comunicazione con una linea di aiuto]]
La prevenzione del suicidio è un termine usato per gli sforzi collettivi al fine di ridurre l'incidenza del suicidio attraverso misure preventive. Ridurre l'accesso a determinati metodi, come le armi da fuoco o i veleni, può ridurre il rischio.<ref name="WHO2012" /><ref name="Yip2012" /> Altre misure possono comprendere l'installazione di barriere sui ponti e sulle piattaforme della [[metropolitana]].<ref name="Yip2012" /><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Cox|nome=GR|autore2=Owens, C|autore3=Robinson, J|autore4=Nicholas, A|autore5=Lockley, A|autore6=Williamson, M|autore7=Cheung, YT|autore8= Pirkis, J|titolo=Interventions to reduce suicides at suicide hotspots: a systematic review|rivista=BMC Public Health|data=9 marzo 2013|volume=13|p=214|pmid=23496989|doi=10.1186/1471-2458-13-214|pmc=3606606}}</ref> Il trattamento della [[tossicodipendenza]], dell'[[alcolismo]], della depressione e di coloro che hanno tentato il suicidio in passato può anche essere efficace.<ref name="WHO2012" /> Nonostante le linee telefoniche di aiuto siano comuni, non vi sono prove per sostenere o confutare la loro efficacia.<ref name="Sak2011">{{cita pubblicazione|cognome=Sakinofsky|nome=I|titolo=The current evidence base for the clinical care of suicidal patients: strengths and weaknesses|rivista=Canadian Journal of Psychiatry|data=
Nel 2003 l'[[Organizzazione mondiale della sanità]] ha istituito la [[Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio]], che si tiene ogni anno il [[10 settembre]].<ref>{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111006083330/http://www.suicidology.org/c/document_library/get_file?folderId=236&name=DLFE-368.pdf|urlmorto=sì|url=http://www.suicidology.org/c/document_library/get_file?folderId=236&name=DLFE-368.pdf|titolo=“Changing the Legacy of Suicide”|data=10 settembre 2011|lingua=en|accesso=9 settembre 2020}}</ref>
Il noto regista dell'horror [[Dario Argento]], dopo le riprese del film ''[[Suspiria]]'', come ha raccontato nella sua autobiografia e in alcune interviste, ebbe la tentazione di suicidarsi, che seppe fronteggiare grazie al consiglio di un amico medico:
{{Citazione|Mi ha fermato il consiglio di un dottore mio amico. Io stavo in un albergo e avevo una grande finestra, stava in via Veneto, al sesto piano, quindi sarei morto sicuramente se mi fossi buttato. E lui mi ha detto: fai mettere davanti alla finestra dai facchini l'armadio, il tavolo, la poltrona e fai una barricata davanti alla finestra, perché l'istinto di suicidarsi è breve, non dura tanto, se tu cominci a dire 'mi voglio suicidare' e cominci a levare la poltrona, il tavolo, l'armadio, poi ti è passata la voglia.<ref>{{Cita testo|voce=Dario Argento|titolo=Dario Argento: "Dopo 'Suspiria' lottai contro l'istinto suicida e non ho mai capito perché|url=http://www.perizona.it/gallery/2019/02/11/dario-argento-dopo-suspiria-lottai-contro-listinto-suicida-non-mai-capito-perche_709673/}}</ref>}}
=== Screening ===
Vi sono pochi dati sugli effetti dello ''[[screening]]'' della popolazione generale sul tasso di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Williams|nome=SB|autore2=O'Connor, EA |autore3=Eder, M |autore4= Whitlock, EP |titolo=Screening for child and adolescent depression in primary care settings: a systematic evidence review for the US Preventive Services Task Force|rivista=Pediatrics|data=aprile 2009|volume=123|numero=4|pp=e716–35|pmid=19336361|doi=10.1542/peds.2008-2415}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=LeFevre|nome=ML|coautori=U.S. Preventive Services Task, Force|titolo=Screening for suicide risk in adolescents, adults, and older adults in primary care: u.s. Preventive services task force recommendation statement.|rivista=Annals of Internal Medicine|data=20 maggio 2014|volume=160|numero=10|pp=719-26|pmid=24842417|doi=10.7326/M14-0589}}</ref> Poiché vi è un'alta probabilità che vengano trovate positive, attraverso questi strumenti, persone che non sono a rischio di suicidio, vi sono preoccupazioni che lo ''screening'' possa aumentare in modo significativo l'utilizzo delle cure per la salute mentale.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Horowitz|nome=LM|autore2=Ballard, ED |autore3=Pao, M |titolo=Suicide screening in schools, primary care and emergency departments|rivista=Current Opinion in Pediatrics|data=ottobre 2009|volume=21|numero=5|pp=620-7|pmid=19617829|doi=10.1097/MOP.0b013e3283307a89|pmc=2879582}}</ref> Si consiglia comunque di valutare coloro che sono ad alto rischio.<ref name="EB2011" />
=== Malattia mentale ===
In coloro che presentano problemi di salute mentale una serie di trattamenti possono ridurre il rischio di suicidio. Coloro che sono ad alto rischio suicidiario possono essere sottoposti a cure psicologiche volontarie o obbligatorie.<ref name="EB2011" /> Gli oggetti che possono essere utilizzati per danneggiare sé stessi vengono in genere rimossi.<ref name="Tint2010" /> Alcuni clinici convincono i pazienti a firmare contratti di prevenzione del suicidio in cui essi si impegnano a non danneggiare sé stessi se non sottoposti a ospedalizzazione obbligatoria; tuttavia non vi sono prove di un effetto significativo di questa pratica.<ref name="EB2011" /> Se una persona è a basso rischio il trattamento ambulatoriale in un centro di salute mentale può essere utile.<ref name="EB2011" /> Non vi sono prove che un ricovero a breve termine possa essere più efficace di una comunità assistenziale per migliorare i risultati nei pazienti con [[disturbo borderline di personalità]] che sono cronicamente a rischio di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Paris|nome=J|titolo=Is hospitalization useful for suicidal patients with borderline personality disorder?|rivista=Journal of personality disorders|data=giugno 2004|volume=18|numero=3|pp=240-7|pmid=15237044|doi=10.1521/pedi.18.3.240.35443}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Goodman|nome=M|autore2=Roiff, T |autore3=Oakes, AH |autore4= Paris, J |titolo=Suicidal risk and management in borderline personality disorder|rivista=Current psychiatry reports|data=febbraio 2012|volume=14|numero=1|pp=79-85|pmid=22113831|doi=10.1007/s11920-011-0249-4}}</ref>
Vi sono prove sperimentali che la [[psicoterapia]], in particolare la terapia comportamentale dialettica, possa ridurre il rischio di suicidio negli adolescenti<ref name="Can2010">{{cita pubblicazione|cognome=Canadian Agency for Drugs and Technologies in Health|nome=(CADTH)|titolo=Dialectical behaviour therapy in adolescents for suicide prevention: systematic review of clinical-effectiveness|rivista=CADTH technology overviews|anno=2010|volume=1|numero=1|pp=e0104|pmid=22977392|pmc=3411135}}</ref>, così come in quelli con il disturbo borderline di personalità.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Stoffers|nome=JM|autore2=Völlm, BA|autore3=Rücker, G|autore4=Timmer, A|autore5=Huband, N|autore6= Lieb, K|titolo=Psychological therapies for people with borderline personality disorder|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=Aug 15, 2012|volume=8|pp=CD005652|pmid=22895952|doi=10.1002/14651858.CD005652.pub2}}</ref> Può anche essere utile nel ridurre i tentativi di suicidio negli adulti ad alto rischio.<ref>{{cita pubblicazione|autore1=Elizabeth O'Connor|autore2=Bradley N. Gaynes|autore3=Brittany U. Burda|autore4=Clara Soh|autore5= Evelyn P. Whitlock|titolo=Screening for and Treatment of Suicide Risk Relevant to Primary Care: A Systematic Review for the U.S. Preventive Services Task Force|rivista=Annals of Internal Medicine|data=aprile 2013|url=http://annals.org/article.aspx?articleid=1681063|doi=10.7326/0003-4819-158-10-201305210-00642|volume=158|numero=10|pp=741-54|pmid=23609101}}</ref> Tuttavia le prove non hanno trovato una diminuzione dei suicidi portati a termine.<ref name="Can2010" />
Vi è un dibattito circa i benefici e i danni derivanti dalla somministrazione di [[antidepressivi]].<ref name="Hawton2012" /> Nei giovani gli antidepressivi più recenti, come gli [[inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina]], sembrano aumentare il rischio di suicidio dal 25 per 1000 al 40 per 1000.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Hetrick|nome=SE|autore2=McKenzie, JE|autore3=Cox, GR|autore4=Simmons, MB|autore5= Merry, SN|titolo=Newer generation antidepressants for depressive disorders in children and adolescents|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=14 novembre 2012|volume=11|pp=CD004851|pmid=23152227|doi=10.1002/14651858.CD004851.pub3}}</ref> Tuttavia nelle persone anziane sembra che possano diminuire il rischio.<ref name="EB2011" /> L'assunzione di [[litio]] appare efficace nel ridurre il rischio nei pazienti con disturbo bipolare e con la depressione unipolare a quasi gli stessi livelli della popolazione generale.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Baldessarini|nome=RJ|autore2=Tondo, L|autore3=Hennen, J|titolo=Lithium treatment and suicide risk in major affective disorders: update and new findings|rivista=The Journal of Clinical Psychiatry|anno=2003|volume=64 Suppl 5|pp=44-52|pmid=12720484}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Cipriani|nome=A.|autore2=Hawton, K.|autore3=Stockton, S.|autore4=Geddes, J. R.|titolo=Lithium in the prevention of suicide in mood disorders: updated systematic review and meta-analysis|rivista=BMJ|data=27 giugno 2013|volume=346|numero=jun27 4|pp=f3646–f3646|doi=10.1136/bmj.f3646|pmid=23814104}}</ref> La [[clozapina]] può diminuire i pensieri suicidari in alcune persone con la schizofrenia.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Wagstaff|nome1=A|cognome2=Perry|nome2=C|titolo=Clozapine: in prevention of suicide in patients with schizophrenia or schizoaffective disorder.|rivista=CNS Drugs|data=2003|volume=17|numero=4|pp=273–80; discussion 281–3|pmid=12665398|doi=10.2165/00023210-200317040-00004}}</ref>
=== Riduzione delle opportunità ===
[[File:Anti-suicide barriers on Hownsgill Viaduct - geograph.org.uk - 3844521.jpg|thumb|Ponte con barriere anti-suicidio]]
Oltre al tentativo di intervenire sulle motivazioni e i disagi che spingono gli individui al suicidio, possono essere intraprese delle iniziative per ridurre l'accesso ai più comuni metodi di suicidio, come l'installazione di barriere sui ponti e sulle piattaforme delle [[metropolitane]] più interessati dal fenomeno (come il [[Golden Gate Bridge]] di [[San Francisco]]<ref>[https://www.rainews.it/photogallery/2023/11/usa-golden-gate-bridge-finalmente-arrivano-le-reti-anti-suicidio-0ad759a6-c00c-4d8f-80c1-ebc2b464c0f0.html Usa. Golden Gate Bridge, finalmente arrivano le reti anti-suicidio]</ref> o il ponte di Avise in [[Valle d'Aosta]]<ref>[https://www.aostaoggi.it/dai-comuni/23247-installate-le-barriere-anti-suicidio-sul-ponte-di-avise Installate le barriere anti-suicidio sul ponte di Avise]</ref>), anche se gli studi condotti per analizzare l'impatto sul numero totale di suicidi commessi nella zona dove questo tipo di misure sono state adottate sono giunti a risultati contrastanti. In ogni caso molti tentativi di suicidio sono la conseguenza di crisi acute di breve periodo, cosa che rende verosimile la possibilità di ridurne il rischio mediante un adeguato controllo da parte dei privati e delle autorità degli oggetti più potenzialmente letali, come [[armi da fuoco]], [[veleni]], [[pesticidi]] e [[farmaci]], anche perché nel contesto degli Stati Uniti è chiara la correlazione tra la probabilità di morte per suicidio e la disponibilità di [[armi da fuoco]].<ref>{{cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3606606/|titolo=Interventions to reduce suicides at suicide hotspots: a systematic review|lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sprc.org/comprehensive-approach/reduce-means|titolo=Reduce Access to Means of Suicide|editore=Suicide Prevention Resource Center|lingua=en|accesso=17 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190516063836/http://www.sprc.org/comprehensive-approach/reduce-means|urlmorto=sì}}</ref>
Tra i casi più noti di riduzione delle morti per suicidio dovuta alla riduzione delle opportunità di commetterlo si può ricordare la sostituzione nel Regno Unito del [[gas illuminante]] con il [[gas naturale]] a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]], che, secondo una stima, avrebbe risparmiato tra le seimila e settemila vite.<ref>{{cita web|url=https://www.hsph.harvard.edu/means-matter/means-matter/saves-lives/|titolo=Means Reduction Saves Lives|editore=Harvard T.H. Chan School of Public Health |lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.hsph.harvard.edu/means-matter/means-matter/risk/ |titolo=Firearm Access is a Risk Factor for Suicide|editore=Harvard T.H. Chan School of Public Health |lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref> In [[Giappone]], dove si registra uno dei tassi di suicidio più elevati del mondo industrializzato, i gestori del [[trasporto ferroviario]] hanno cercato delle soluzioni per i frequenti suicidi (che tra l'altro causano ritardi e disservizi), come le [[porte di banchina]], gli impianti di [[videosorveglianza]] e alcuni metodi di dissuasione psicologica.<ref>{{cita web|url=http://www.who.int/mental_health/suicide-prevention/japan_story/en/|titolo=Japan turning a corner in suicide prevention|editore=[[Organizzazione mondiale della sanità]]|lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref><ref>{{cita news|autore=Howard W. French|url=https://www.nytimes.com/2000/06/06/world/kunitachi-city-journal-japanese-trains-try-to-shed-a-gruesome-appeal.html|titolo=Kunitachi City Journal; Japanese Trains Try to Shed a Gruesome Appeal|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=6 giugno 2000|lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref>
Nelle [[prigione|carceri]] e nei luoghi di cura per persone affette da [[disturbi mentali]] il rischio di comportamenti suicidari è elevato ed è spesso gestito mediante specifici accorgimenti con cui si cerca di rendere più difficile portare a termine un atto di disperazione (soprattutto da parte dei soggetti più a rischio), tra cui la sorveglianza continua, la rimozione di possibili [[arma impropria|armi improprie]] (oggetti taglienti, vetro, lacci, farmaci, e così via), addestramento del personale, costruzione di celle "anti-suicidio" (dove non sia possibile trovare punti da cui potersi impiccare), uso di sistemi di contenzione per individui in crisi, allarmi, serrature, ringhiere e infissi di sicurezza.<ref>{{cita news|autore=Michael Nedelman|url=https://edition.cnn.com/2017/04/19/health/suicide-watch-prevention/index.html|titolo=How prisons keep their suicidal inmates on watch|pubblicazione=[[CNN]]|data=20 aprile 2017|lingua=en|accesso=17 luglio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.psychiatryonline.it/sites/default/files/Protocollo%20Suicidio%2017%20ottobre%202013%20_2_.pdf|titolo=Prevenzione del suicidio nei Centri di Salute Mentale, Pronto Soccorso ed SPDC|editore=psychiatryonline|accesso=17 luglio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.who.int/mental_health/resources/resource_jails_prisons_italian.pdf|titolo=La prevenzione del suicidio nelle carceri|editore=[[Organizzazione mondiale della sanità]]|accesso=17 luglio 2017}}</ref>
===Condizionamento ambientale===
Alcune soluzioni prevedono interventi che non richiedono l'installazione di strutture estese o complesse, come nel caso delle luci blu nelle ferrovie giapponesi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tetsuya Matsubayashi|autore2=Yasuyuki Sawada|autore3=Michiko Ueda|rivista =journal of affective disorders|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0165032712005873|titolo=Does the installation of blue lights on train platforms prevent suicide? A before-and-after observational study from Japan|data=maggio 2013|accesso=15 aprile 2024|lingua=en|formato=HTML|pp =385-388|doi=10.1016/j.jad.2012.08.018}}</ref>, anche se la loro efficacia risulta relativamente limitata<ref>{{Cita web|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24074716/|titolo=Reconsidering the effects of blue-light installation for prevention of railway suicides|accesso=15 aprile 2024}}</ref>, s'ipotizza che tali luci hanno un effetto calmante e positivo sull'umore.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Stephen Westland|autore2=Qianqian Pan|autore3=SooJin Lee|rivista =coloration technology|url=https://stephenwestland.co.uk/pdf/westland_pan_lee_CT_2017.pdf|titolo=A review of the effects of colour and light on non-image function in humans|data=19 marzo 2017|accesso=15 aprile 2024|lingua=en|formato=PDF|pp =349-361|doi =10.1111/cote.12289}}</ref>
=== Linee guida sulla diffusione delle notizie ===
{{L|antropologia|arg2=editoria|gennaio 2024}}
Per arginare il problema dell'[[effetto Werther]] e incentivare l'effetto Papageno, oltre ai modi per chiedere aiuto da parte di chi ha istinti suicidi come parlarne con un familiare, un amico, uno psicologo oppure chiamare il [[Numero unico di emergenza 112|112]] o il [[Telefono amico|Telefono Amico]], l'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]] cura un manuale che consiglia ai [[Mezzo di comunicazione di massa|media]] come diffondere la notizia di un suicidio. Esso viene aggiornato periodicamente, l'ultima volta nel 2017 e si intitola "Preventing suicide: a resource for media professionals", cioè “Prevenire il suicidio: una guida per i professionisti dei media”. Le principali linee guida sono:
* spiegare a lettori, ascoltatori e telespettatori le notizie riguardo a un suicidio di cui si parla dando anche delle informazioni sulla prevenzione del suicidio;
* non diffondere pregiudizi e leggende metropolitane sui suicidi e non descrivere certi luoghi come posti in cui è comune che le persone si uccidano, né dare molti dettagli sul luogo in cui una persona si è suicidata, specialmente se famosa;
* scrivere degli articoli su come si possono affrontare i pensieri suicidi e come si può chiedere aiuto;
* non dare eccessivo spazio e importanza alle notizie che riguardano i suicidi;
* non usare titoli sensazionalistici quando si parla di un suicidio e non usare l’espressione “suicidio” nel titolo;
* non normalizzare o romanticizzare il suicidio quando lo si descrive, non presentarlo come un’alternativa a un problema;
* non riportare in modo esplicito il modo in cui una persona si è suicidata;
* non diffondere foto o video che mostrano il corpo della persona che si è suicidata e non fornire link ai profili social della persona in questione;
* fare particolare attenzione quando si parla del suicidio di una persona famosa;
* fare particolare attenzione se si decide di intervistare una persona che conosceva la persona morta o che ne era parente perché queste persone possono essere a rischio di farsi del male a loro volta.<ref>{{Cita web|url=http://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/258814/WHO-MSD-MER-17.5-eng.pdf?sequence=1|titolo=La Prevenzione del Suicidio - World Health Organization}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2018/06/09/giornali-notizie-suicidi/|titolo=Come i giornali devono parlare dei suicidi|sito=Il Post|data=9 giugno 2018|accesso=7 agosto 2020}}</ref>
== Società e cultura ==
=== Legge ===
{{vedi anche|Istigazione o aiuto al suicidio}}
[[File:Wakisashi-sepukku-p1000699.jpg|thumb|Un ''[[tantō]]'', un coltello preparato per il ''seppuku'']]
Nella maggior parte dei Paesi occidentali il suicidio non è più considerato un [[reato]],<ref>{{cita libro|cognome=White|nome=Tony|titolo=Working with suicidal individuals: a guide to providing understanding, assessment and support|anno=2010|editore=Jessica Kingsley Publishers|città=Londra|p=12|url=http://books.google.ca/books?id=p_ZvK-DBYfIC&pg=PT12|isbn=978-1-84905-115-6}}</ref> tuttavia lo era in molti Paesi europei dal [[Medioevo]] fino almeno al [[XIX secolo]].<ref>{{cita libro|cognome=Paperno|nome=Irina|titolo=Suicide as a cultural institution in Dostoevsky's Russia|anno=1997|editore=Cornell university press|città=Ithaca|p=60|url=http://books.google.ca/books?id=m3pqf8f-6bMC&pg=PA60|isbn=978-0-8014-8425-4}}</ref> Molti Paesi [[islam]]ici lo considerano tuttora un reato.<ref name="Islam2006" />
In [[Australia]] il suicidio non è un reato,<ref>{{cita libro|autore=David Lanham|titolo=Criminal laws in Australia|anno=2006|editore=The Federation Press|città=Annandale, N.S.W.|
La legge [[Canada|canadese]] consente esplicitamente a chiunque di utilizzare "la forza che possa ragionevolmente essere necessaria" per evitare che un individuo si suicidi.<ref>{{cita libro|nome=Michael Costa, Mark|cognome=Duffy|titolo=Labor, prosperity and the nineties : beyond the bonsai economy|url=http://books.google.ca/books?id=TqZqTHwvCH8C&pg=PA315|edizione=2nd ed.|anno=1991|editore=Federation Press|città=Sydney|p=315|isbn=978-1-86287-060-4}}</ref>
Nessun Paese [[Europa|europeo]] attualmente considera il suicidio o il tentato suicidio un crimine.<ref name="McL2007" /> L'[[Inghilterra]] e il [[Galles]] lo hanno depenalizzato tramite il ''Suicide Act'' del 1961 e la [[Repubblica d'Irlanda]] nel 1993.<ref name=McL2007>{{Cita libro|cognome=McLaughlin|nome=Columba|titolo=Suicide-related behaviour understanding, caring and therapeutic responses|anno=2007|editore=John Wiley & Sons|città=Chichester, England|isbn=978-0-470-51241-8|p=24|url=https://books.google.com/books?id=I2FJRbekdC8C&pg=PA24}}</ref>
In [[Italia]] il suicidio non è previsto come reato, tuttavia il [[Codice penale italiano|codice penale]] con l'articolo 580 punisce quei comportamenti che lo incoraggiano o lo agevolano come l'[[Istigazione o aiuto al suicidio|istigazione o l'aiuto al suicidio]].
In [[India]] il suicidio è illegale e i familiari sopravvissuti possono dovere affrontare difficoltà di ordine giuridico.<ref>{{cita libro|cognome=Srivastava|nome=editors, Nitish Dogra, Sangeet|titolo=Climate change and disease dynamics in India|editore=The Energy and Resources Institute|città=New Delhi|p=256|url=http://books.google.ca/books?id=UGrUgX-nKTIC&pg=PA256|isbn=978-81-7993-412-8}}</ref>
In [[Germania]] l'eutanasia attiva è illegale e chiunque dei presenti durante la pratica può essere perseguito per il mancato aiuto.<ref>{{cita web|titolo=German politician Roger Kusch helped elderly woman to die|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article4251894.ece|autore=Times Online|lingua=en|data=2 luglio 2008|accesso=28 agosto 2013|dataarchivio=1 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100601051855/http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article4251894.ece|urlmorto=sì}}</ref>
La [[Svizzera]] ha legalizzato il [[suicidio assistito]] per i malati mentali cronici. L'alta corte di [[Losanna]], con una sentenza del 2006, ha concesso a un individuo anonimo con una lunga storia di problemi psicologici il diritto di porre fine alla propria vita.<ref name="pmid17649899">{{cita pubblicazione|autore=Appel, JM|titolo=A Suicide Right for the Mentally Ill? A Swiss Case Opens a New Debate|rivista=Hastings Center Report|volume=37|numero=3|pp=21-23|anno=2007|pmid=17649899|doi=10.1353/hcr.2007.0035|mese=maggio}}</ref>
Negli Stati Uniti il suicidio non è illegale, ma può essere associato a sanzioni per coloro che lo tentano.<ref name="McL2007" /> Il suicidio assistito è legale negli Stati dell'[[Oregon]]<ref>{{cita web|url=https://www.oregon.gov/oha/ph/ProviderPartnerResources/EvaluationResearch/DeathwithDignityAct/Pages/index.aspx|titolo=The Oregon Death with Dignity Act|editore=Oregon State Legislature}}</ref> e di [[Washington (stato)|Washington]].<ref>{{cita news|titolo=Chapter 70.245 RCW, The Washington death with dignity act|url=http://apps.leg.wa.gov/RCW/default.aspx?cite=70.245|pubblicazione=Washington State Legislature}}</ref>
=== Il suicidio nelle religioni ===
{{vedi anche|Suicidio e religioni}}
[[File:A Hindoo Widow Burning Herself with the Corpse of her Husband.jpg|thumb|left|Una vedova [[
La maggior parte delle religioni prevede forme di suicidio: in ''[[Il ramo d'oro]]'', un saggio scritto dall'antropologo [[James George Frazer]], pubblicato inizialmente nel 1890 e poi ripetutamente ampliato fino alla stesura definitiva del 1915, l'autore riferisce come il suicidio sia ubiquo e frequente, quando si preferisca la morte violenta al declino del corpo<ref>{{Cita libro|cognome=Frazer, J. G.|titolo=The Golden Bough : a Study in Magic and Religion.|url=http://worldcat.org/oclc/1084428217|accesso=24 maggio 2020|data=2016|editore=Palgrave Macmillan Limited|oclc=1084428217|isbn=978-1-349-00400-3}}</ref>.
Nella pratica buddhista del [[Sokushinbutsu]] il suicidio è normalmente accettato<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ichiro|cognome=Hori|data=1962-12|titolo=Self-Mummified Buddhas in Japan. An Aspect of the Shugen-Dô ("Mountain Asceticism") Sect|rivista=History of Religions|volume=1|numero=2|pp=222-242|accesso=24 maggio 2020|doi=10.1086/462445|url=http://dx.doi.org/10.1086/462445}}</ref>.
Nel paganesimo si ha una buona considerazione del suicidio<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Danielle|cognome=Gourevitch|data=2003|titolo=Reinventing Hippocrates (review)|rivista=Bulletin of the History of Medicine|volume=77|numero=2|pp=418-419|accesso=24 maggio 2020|doi=10.1353/bhm.2003.0065|url=http://dx.doi.org/10.1353/bhm.2003.0065}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=J. D|cognome=Papadimitriou|nome2=P.|cognome2=Skiadas|nome3=C. S|cognome3=Mavrantonis|data=1º gennaio 2007|titolo=Euthanasia and suicide in antiquity: viewpoint of the dramatists and philosophers|rivista=Journal of the Royal Society of Medicine|volume=100|numero=1|pp=25-28|accesso=24 maggio 2020|doi=10.1258/jrsm.100.1.25|url=http://dx.doi.org/10.1258/jrsm.100.1.25}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anton J. L.|cognome=van Hooff|data=11 settembre 2002|titolo=From Autothanasia to Suicide|accesso=24 maggio 2020|doi=10.4324/9780203032930|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203032930}}</ref>.
Nel Vudù è frequente la [[morte vudù]]<ref>{{Cita libro|cognome=Cannon, Walter B. (Walter Bradford), 1871-1945.|titolo="Voodoo" death|url=http://worldcat.org/oclc/44637257|accesso=24 maggio 2020|data=1942|editore=American Anthropologist|oclc=44637257}}</ref>. Nel [[Tamil (popolo)|Tamil]] è previsto il [[Vatakkiruttal]]<ref>{{Cita libro|titolo=Unifying Hinduism|url=http://dx.doi.org/10.7312/nich14986-011|accesso=24 maggio 2020|data=31 gennaio 2010|editore=Columbia University Press|isbn=978-0-231-52642-5}}</ref>
Nella maggior parte delle confessioni [[Cristianesimo|cristiane]] il suicidio è considerato un peccato. Ciò si basa in particolare su autorevoli scritti di pensatori, come [[Agostino d'Ippona]] e [[Tommaso d'Aquino]]. Tuttavia il suicidio non era considerato un peccato sotto il codice ''[[Corpus iuris civilis]]'' dell'imperatore [[bizantini|bizantino]] [[Giustiniano]].<ref>{{cita web|autore=Dr. Ronald Roth, D.Acu.|url=http://www.acu-cell.com/suicide.html|titolo=Suicide & Euthanasia – a Biblical Perspective|accesso=6 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418073913/http://acu-cell.com/suicide.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.clas.ufl.edu/users/nholland/suicide.htm|titolo=Norman N. Holland, Literary Suicides: A Question of Style|accesso=6 maggio 2009}}</ref> Nella dottrina [[Chiesa cattolica|cattolica]] la tesi si basa sul [[dieci comandamenti|comandamento]] "non uccidere" applicabile ai sensi della [[Cristiano (religione)#Nuova Alleanza|Nuova Alleanza]] da Gesù in [[Vangelo secondo Matteo|Matteo 19:18]], così come l'idea che la vita sia un dono dato da Dio, la quale non deve essere disprezzata e che il suicidio "è contro l'ordine naturale" e "interferisce con il piano di Dio per l'umanità".<ref>{{cita web|url=http://www.scborromeo.org/ccc/p3s2c2a5.htm#2280|titolo=Catechism of the Catholic Church – PART 3 SECTION 2 CHAPTER 2 ARTICLE 5|data=1º giugno 1941|accesso=6 maggio 2009}}</ref>
Tuttavia si ritiene che la malattia mentale o il timore grave della sofferenza diminuisca la responsabilità di chi lo attua.<ref>{{cita web|url=http://www.scborromeo.org/ccc/p3s2c2a5.htm#2282|titolo=Catechism of the Catholic Church – PART 3 SECTION 2 CHAPTER 2 ARTICLE 5|data=1º giugno 1941|accesso=6 maggio 2009}}</ref> Una controdeduzione è che il quinto comandamento è più esattamente tradotto come "non uccidere", non necessariamente applicato a sé e che Dio ha dato il [[libero arbitrio]] per l'uomo. Prendere la propria vita non violerebbe la legge di Dio e che un certo numero di suicidi, da parte dei seguaci di Dio, sono registrati nella Bibbia con nessuna terribile condanna.<ref>{{cita libro|titolo=The Bible Answer Book: Over 260 of the Most Frequently Asked Questions|autore=James Stuart Bell|editore=Sourcebooks, Inc.|anno=2010|isbn=978-1-4022-5558-8|lingua=en|p=193|url=https://books.google.it/books?id=yZnV_OeyVjEC&pg=PA193&dq=Suicide+in+bible&hl=it&sa=X&ved=0CDAQ6AEwAmoVChMI_NKfubfoxwIVCGkUCh27Egh5#v=onepage&q=Suicide%20in%20bible&f=false}}</ref>
L'[[ebraismo]] si concentra sull'importanza di valorizzare questa vita e pertanto il suicidio equivale a negare la bontà di Dio nel mondo. Nonostante questo, in circostanze estreme, quando non vi è altra scelta che uccidersi o essere uccisi o costretti a tradire la propria religione, gli ebrei si sono tolti la vita o individualmente o in suicidi di massa (vedi
Il suicidio non è consentito nell'[[Islam]],<ref name="Islam2006" /> malgrado anche per esso valga la considerazione già esposta per l'ebraismo. Nell'[[Induismo]] il suicidio è generalmente malvisto e viene considerato ugualmente peccaminoso come uccidere un altro individuo. Scritture indù affermano che chi si suicida entrerà a
=== Filosofia ===
Nella cultura greca e romana antiche il suicidio è una questione da sempre dibattuta.<ref>Emiliana Mangone, ''Negazione del Sé e ricerca di senso'', FrancoAngeli 2009, p.116</ref>
[[File:Marcus Porcius Cato.jpg|thumb|''[[Catone Uticense]] legge il [[Fedone]] prima di togliersi la vita''<ref>Jean-Baptiste Romand e François Rude, 1832-1835, [[Museo del Louvre]], [[Parigi]], [[Francia]].</ref>]]
Il tema del suicidio è stato infatti oggetto di domande lungo la [[storia della filosofia]] su cosa porta a compiere un gesto così estremo, se sia da considerare una scelta effettivamente razionale, che cosa lo renda un atto lecito o illecito dal punto di vista morale.<ref name="StanfordSuicide">{{cita web|url=http://plato.stanford.edu/entries/suicide/ |titolo=Suicide (Stanford Encyclopedia of Philosophy)|accesso=6 maggio 2009}}</ref>
Nei suoi risvolti morali il suicidio era legato in origine, presso le antiche [[religioni misteriche]], anche alla prospettiva della [[reincarnazione]], in vista di un'evoluzione spirituale come nel caso di [[Empedocle]].<ref>«Ci si potrebbe allora meravigliare di quella leggenda che parla di un filosofo, [[Empedocle]], gettatosi nel cratere di un [[Etna|vulcano]]? Quale può essere la causa di una simile decisione in un individuo che era stato iniziato ai misteri dell'universo? [...] Ciò che viene raccontato di quel filosofo esprime il proposito di comparire in una successiva incarnazione con speciali qualità spirituali» ([[Rudolf Steiner]], ''[http://media.liberaconoscenza.net/ebook/catastrofi_naturali/#p-58-anchor Naturkatastrophen als moralische Verantwortung]'', conferenza del 27 giugno 1924, Dornach, trad. it. di Mauro Vaccani, Archiati Verlag, pag. 61, 2006 ISBN 9783867726078). L'episodio del suicidio di Empedocle è riferito da [[Diogene Laerzio]], ''Vite'', VIII, 67-71.</ref>
Anche i [[scuola pitagorica|pitagorici]] si oppongono al suicidio poiché, essendo l'anima con la sua connessione al corpo divenuta impura, uccidendosi si impedisce ogni completa purificazione spirituale e, in più, si rompe colpevolmente l'armonia matematica che lega l'anima al corpo. [[Porfirio]] riferisce tuttavia che lo stesso Pitagora si sarebbe suicidato.<ref>Porfirio, ''Vita di Pitagora'', 57</ref> Secondo [[Olimpiodoro il Giovane]], la massima dei pitagorici con cui costoro miravano a favorire la vita era: "non aiutare a deporre, anzi aiuta a sostenere ciò che grava".<ref>Olimpiodoro, ''In Platonis Phaedonem'', pp. 8.22-9.9 Norvin, ''Aforismi pitagorici'', trad. it. ''Versi aurei'' di Pitagora, a cura di S. Fumagalli, p. 57, Mimesis, 1996.</ref>
Cicerone ribadisce le idee di [[Pitagora]], secondo il quale l'uomo appartiene alle divinità che decideranno del tempo della sua morte.
{{Citazione|Perciò tu [...] e tutti i pii dovete trattenere ancor l’anima in prigionia del corpo, né potete emigrarvene dalla vita umana senza l'ordine di colui dal quale l'anima vi è stata data, per non sembrare d'avere disertato l'ufficio umano commessovi dal dio.|[http://online.scuola.zanichelli.it/candidisoles-files/testi/6393_Candidi-Soles_Cicerone_Testo-03.pdf Cicerone, ''De re publica: Somnium Scipionis'', 15]|Quare et tibi, [...] et piis omnibus retinendus animus est in custodia corporis, nec iniussu eius, a quo ille est vobis datus, ex hominum vita migrandum est, ne munus humanum adsignatum a deo defugisse videamini.|lingua=la}}
Tuttavia in alcune circostanze l'uomo può anticipare la fine della sua vita<ref>''De Senectute'', Milano, BUR Rizzoli, 1958, paragrafi 72-73.</ref>.
[[Platone]] nelle ''Leggi'' ritiene che occorra vietare la sepoltura pubblica del suicida salvo il caso che il suicidio sia avvenuto per evitare i dolori di una grave malattia, per sfuggire a una vita miserabile, o per sostituire a una condanna a morte un onorevole suicidio come è stato per [[Socrate]]:
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Nell'[[Atene (città antica)|antica Atene]] infatti a una persona che si toglieva la vita senza l'approvazione dello Stato veniva negato l'onore di una sepoltura normale: essa sarebbe stata sepolta da sola, alla periferia della città, senza una lapide o un segno distintivo.<ref>{{cita libro|cognome=Szasz|nome=Thomas|titolo=Fatal freedom : the ethics and politics of suicide|anno=1999|editore=Praeger|città=Westport, Conn.|
Nel ''Fedone'' Platone attenua il suo giudizio affermando che il suicidio deve essere evitato nella città ma che tale morte sia così desiderabile che il saggio non ne possa fare a meno:
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I saggi, sostengono gli [[epicureismo|epicurei]], devono ben ponderare se vale la pena continuare a vivere e se ritengono che non lo sia devono suicidarsi senza clamore «come se si uscisse da una stanza piena di fumo».
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[[Aristotele]] enumera i casi più frequenti di suicidio giudicandoli tutti come un atto di vigliaccheria di chi non ha il coraggio di affrontare la condizione disperata in cui si trova.
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Aristotele considera inoltre il suicidio un'ingiustizia, non tanto di per sé, ma nei confronti dello [[Polis|Stato]] che viene privato di un concittadino: il suicidio, aggiunge, compromette il benessere della [[polis]].<ref>[http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiHTML/Aristotele/EticaNicomachea/Etica%20Nicomachea.htm ''Etica'', V], 11, 1138a 4 - 1138b.</ref>
Lo [[stoicismo]] è invece uno degli esempi più noti di filosofia che accetta il suicidio e anzi, in determinate condizioni, lo descrive come un atto naturale. Avendo imparato che i [[Male|mali]] sono tali solo in apparenza, lo stoico può infatti accettare il suicidio come atto conclusivo del compito riservatogli dal [[destino]], purché sia una scelta deliberata e non dettata da un impulso momentaneo: deve essere cioè un atto razionalmente giustificato.{{
Gli [[stoicismo|stoici]] considerano la vita degna di essere vissuta se guidata dalla ragione per cui [[Antistene]] sostiene che chi è dissennato farebbe bene a impiccarsi: giudizio confermato dal suo discepolo [[Diogene di Sinope|Diogene]], il quale
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Tra gli stoici che scelsero il suicidio vi furono, oltre allo stesso Seneca, il fondatore della scuola [[Zenone di Cizio]] del quale così [[Diogene Laerzio]] racconta la morte:
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Agli stoici si oppose [[Plotino]], che nel III secolo d.C. scrisse un trattato riguardante il suicidio.<ref name="Enneadi">''[[Enneadi]]'', I, 9, 16.</ref> Poiché la vita per il filosofo è un percorso evolutivo, che permette di elevarsi attraverso la legge che regola il ciclo delle [[Reincarnazione|reincarnazioni]], è necessario seguire il suo corso naturale: «E se il rango che ciascuno avrà lassù corrisponde alla sua condizione al momento della [[morte]], non bisogna suicidarsi finché c'è la possibilità di progredire».<ref name="Enneadi" /> La vita stessa, in quanto espressione dell'[[anima]] che illumina una natura inferiore, è concepita infatti come portatrice di una «presenza divina», quale prodotto ultimo della [[Processione (teologia)|processione]] da [[Dio]]: «Non ti toglierai la vita, affinché l'anima non se ne vada».<ref name="Enneadi" /> Il suicidio provoca, secondo questa impostazione, un danno all'anima che viene cacciata a forza e in maniera innaturale: non esiste per Plotino il suicidio razionale, poiché la violenza al proprio corpo è sempre accompagnata da «angoscia, dolore o ira».<ref name="Enneadi" />
Una ferma condanna del suicidio si ebbe in epoca [[Cristianesimo|cristiana]] da parte di filosofi come
[[File:Immanuel Kant
In età [[Illuminismo|illuminista]] si opposero al suicidio [[Immanuel Kant]]<ref>Kant, Immanuel
Altri pensatori hanno considerato il suicidio come una questione legittima di scelta personale. I sostenitori di questa posizione sostengono che nessuno dovrebbe essere costretto a subire contro la propria volontà, in particolare da condizioni come una malattia incurabile, una malattia mentale e la vecchiaia, che non hanno alcuna possibilità di miglioramento. Essi rifiutano la convinzione che il suicidio sia sempre irrazionale, sostenendo invece che possa essere l'ultima risorsa valida per quelli che sperimentano un dolore prolungato.<ref name="Raymond Whiting pp. 13">{{cita libro|titolo=A Natural Right to Die: Twenty-three Centuries of Debate|url=https://archive.org/details/naturalrighttodi0000whit|autore=Raymond Whiting|editore=Greenwood Publishing Group|anno=2002|
Secondo [[Arthur Schopenhauer]] l'obiettivo per liberarsi dal dolore dell'esistenza è superare la volontà di vivere, ma non attraverso il suicidio, che non è una soluzione, ma una delle massime manifestazioni della volontà di vivere. Schopenhauer sostiene che proprio perché si ama troppo la vita e non la si vuole vivere in una condizione sgradevole ci si libera con il suicidio.
{{citazione|Il suicida vuole la vita ed è solo malcontento delle condizioni che gli sono toccate.|Arthur Schopenhauer, ''[[Il mondo come volontà e rappresentazione]]'', paragrafo 69, 1818}}
Nell'introduzione a ''[[Il mondo come volontà e rappresentazione]]''<ref>{{Cita libro|autore=Arthur Schopenhauer|traduttore=[[Sossio Giametta]]|titolo=Il mondo come volontà e rappresentazione|collana=Il pensiero occidentale|annooriginale=1819|data=4 ottobre 2006|editore=Bompiani|p=LXII|capitolo=Il mondo di Schopenhauer. Verità ed errori|isbn=9788845257100}}</ref> [[Sossio Giametta]] cita il seguente passaggio dall'[[Ethica]] di [[Baruch Spinoza|Spinoza]]:<ref>{{Cita libro|autore=B. Spinoza|titolo=Etica|p=233}}</ref>
{{Citazione|Nessuno trascura di ricercare il proprio utile, ossia di conservare il proprio essere, se non vinto da cause esterne e contrarie alla sua natura. Dico che nessuno respinge gli alimenti o si uccide per necessità della sua natura, ma solo se costretto da cause esterne.}}
Poi il filosofo italiano aggiunge di proprio pugno:
{{Citazione|Dunque nel caso della rinuncia alla volontà di vivere o del suicidio si tratta di costrizione, di impotenza e non di libertà. L'uomo è veramente libero solo quando segue la sua necessità interiore, e questa è sempre positiva, affermatrice.}}
[[Emil Cioran]], in qualche modo ricollegandosi al pensiero di [[Martin Heidegger]], intende il costante riferimento alla morte come indispensabile alla fondazione della morale soggettiva; caratteristica è quindi la sua posizione sul suicidio, senza il pensiero del quale, dice esplicitamente, non sarei riuscito a sopravvivere. Il suicidio è interpretato così non come gesto effettivo, ma come possibilità estrema che, in quanto mantenuta nella sua possibilità e non attuata, rende possibile ogni altra azione.<ref>{{cita web|url=https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:gfxjyaUjo0AJ:www.apss.tn.it/public/Allegati/DOC_632603_0.doc+&hl=en&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESgs-ZTjrSgyNMAebuM9ARtjgDoYhzwoMKEDW4XoeDnrvr1njYvGzTx-NsfwzBMY9trGTWjaVO_jKMawwrLuk-7Kj-3bpX-RkVZhxtFHr4PeE_5qqcFYxNPJaZR_1sNmSHkw5-aO&sig=AHIEtbQ08yYZWqD7H8dvhq3XKa2UiNb8Vw|autore=Roberto Garaventa|accesso=6 settembre 2013|titolo=Breve storia del suicidio}}</ref>
Una presa di posizione forte è quella di coloro che sostengono che le persone dovrebbero
=== Esaltazione del suicidio ===
In molte culture e sottoculture si è assistito a una esaltazione del suicidio: durante la [[seconda guerra mondiale]] l'[[Dai-Nippon Teikoku Rikugun|esercito giapponese]] ha incoraggiato e glorificato le azioni dei kamikaze, che erano attacchi suicidi da parte di aviatori militari dell'[[Impero del Giappone]] contro le navi da guerra [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleate]] nelle fasi finali della [[Guerra del Pacifico (1941-1945)|campagna del Pacifico]]. La società giapponese è stata descritta nel suo complesso come "tollerante" verso il suicidio.<ref name="ozawa-desilva">{{cita pubblicazione|cognome=Ozawa-de Silva|nome=C|titolo=Too lonely to die alone: internet suicide pacts and existential suffering in Japan.|rivista=Culture, medicine and psychiatry|data=2008 Dec|volume=32|numero=4|pp=516-51|pmid=18800195|doi=10.1007/s11013-008-9108-0}}</ref>
Su [[internet]] si trovano molte pagine dedicate a incoraggiare o facilitare i tentativi di suicidio e vi è una certa preoccupazione che tali siti possano spingere soggetti predisposti a compiere tale atto. Sono capitati casi di individui che hanno stretto patti suicidi online, sia con preesistenti amici sia con persone conosciute nelle chat o nei forum. Tuttavia internet può anche aiutare a prevenire il suicidio, fornendo una possibilità di socializzazione per coloro che si sentono isolati.<ref name="Miller2011">{{cita pubblicazione|cognome=Durkee|nome=T|coautori=Hadlaczky, G; Westerlund, M; Carli, V|titolo=Internet pathways in suicidality: a review of the evidence.|rivista=International journal of environmental research and public health|data=2011 Oct|volume=8|numero=10|pp=3938-52|pmid=22073021|doi=10.3390/ijerph8103938|pmc=3210590}}</ref>
=== Luoghi ===
Alcuni luoghi particolari sono diventati tristemente noti per gli alti livelli di tentativi di suicidio.<ref name="Robinson2012" /> Fra questi vi sono il [[Golden Gate Bridge]] di [[San Francisco]], la [[Aokigahara|foresta Aokigahara]] giapponese,<ref>{{cita libro|cognome=Robinson|nome=ed. by Peter|titolo=Research themes for tourism|anno=2010|editore=CABI|città=Oxfordshire [etc.]|isbn=978-1-84593-684-6|p=172|url=http://books.google.ca/books?id=219aFMSRPqgC&pg=PA172|coautori=Heitmann, Sine; Dieke, Peter}}</ref> la [[Beachy Head]] in [[Inghilterra]],<ref name="Robinson2012">{{cita libro|cognome=Robinson|nome=edited by David Picard, Mike|titolo=Emotion in motion : tourism, affect and transformation|editore=Ashgate|città=Farnham, Surrey|isbn=978-1-4094-2133-7|p=176|url=http://books.google.ca/books?id=PjuY_4Vy_UUC&pg=PT176}}</ref> il [[Prince Edward Viaduct]] di [[Toronto]]<ref name="Dennis2008">{{cita libro|cognome=Dennis|nome=Richard|titolo=Cities in modernity : representations and productions of metropolitan space, 1840 – 1930|anno=2008|editore=Cambridge Univ. Press|città=Cambridge [u.a.]|isbn=978-0-521-46841-1|p=20|url=http://books.google.ca/books?id=Gq9_uNNkmKUC&pg=PA20|edizione=Repr.}}</ref> e il [[Ponte di Nanchino]] in [[Cina]].<ref>{{cita pubblicazione|rivista=GQ|titolo=The Suicide Catcher|url=https://www.gq.com/news-politics/big-issues/201005/suicide-catchers-nanjing-bridge-yangtze-river-mr-chen|accesso=29 luglio 2012|autore=Michael Paterniti|data=maggio 2010}}</ref>
=== Casi a risonanza pubblica ===
Un famoso esempio di suicidio di massa è accaduto nel 1978 ed è ricordato come [[Jonestown (Guyana)|eccidio di Jonestown]]: 918 membri del [[Tempio del popolo]], un culto statunitense guidato da [[Jim Jones]], si tolsero la vita avvelenandosi con [[cianuro]].<ref>''Hall 1987'', pagina 282.</ref><ref name="tape">{{cita web|url=http://jonestown.sdsu.edu/|accesso=4 novembre 2016|titolo=Alternative Considerations of Jonestown and Peoples Temple|editore=San Diego State University|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://jonestown.sdsu.edu/AboutJonestown/Tapes/Tapes/DeathTape/death.html|titolo=The "Death Tape"|accesso=24 gennaio 2011|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110501062309/http://www.webcitation.org/5vybbZjSY|urlmorto=sì|dataarchivio=1 maggio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/18/newsid_2540000/2540209.stm|titolo=Mass Suicide Leaves 900 Dead|accesso=9 novembre 2011|lingua=en}}</ref> Oltre {{formatnum:10000}} civili giapponesi si sono suicidati negli ultimi giorni della [[battaglia di Saipan]], avvenuta nel 1944.<ref>{{cita libro|autore=John Toland|titolo=The Rising Sun: The Decline and Fall of the Japanese Empire 1936–1945|url=https://archive.org/details/risingsundecli00tola|editore=Random House|anno=1970|p=519|lingua=en}}</ref>
Nel 1981 gli [[Sciopero della fame|scioperi della fame]], guidati da [[Bobby Sands]], hanno provocato dieci morti.<ref name="Philosophy59OKeeffe">{{Cita web|url=https://www.jstor.org/pss/3750951|titolo= Suicide and Self-Starvation}}, Terence M. O'Keeffe, ''Philosophy'', volume 59, numero 229 (luglio 1984), pagine 349–363.</ref> Durante la seconda guerra mondiale [[Erwin Rommel]] è stato trovato morto suicida; colpevole di avere partecipato all'[[attentato a Hitler del 20 luglio 1944]], fu minacciato di un processo pubblico, dell'esecuzione e di rappresaglie sulla sua famiglia, a meno che non si fosse tolto la vita.<ref>{{cita libro|cognome=Watson|nome=Bruce|titolo=Exit Rommel: The Tunisian Campaign, 1942–43|url=https://archive.org/details/exitrommeltunisi0000wats|editore=Stackpole Books|anno=2007|p=[https://archive.org/details/exitrommeltunisi0000wats/page/n183 170]|isbn=978-0-8117-3381-6}}</ref>
Anche nei casi di crollo di un regime politico si sono verificati suicidi di dirigenti, la cui vita o carriera era inestricabilmente legata al periodo storico traumaticamente conclusosi con un fallimento: fu il caso nel 1943 di [[Manlio Morgagni]] e nel 1991 di [[Boris Pugo]].
Il suicidio come atto di protesta estrema nonviolenta venne alla ribalta nel 1963, quando alcuni monaci buddhisti si diedero pubblicamente alle fiamme per protestare contro le discriminazioni anti-buddiste del regime del [[Vietnam del Sud]].<ref>Stanley Karnow, ''Storia della guerra del Vietnam'', Rizzoli editore, Milano, 1989 ISBN 88-17-11506-1, pagine 159-160.</ref> Analogo fu il gesto dimostrativo di [[Jan Palach]], compiuto a [[Praga]] in piazza San Venceslao dopo l'invasione della [[Cecoslovacchia]] da parte del [[patto di Varsavia]] nell'agosto del 1968, durante la cosiddetta [[primavera di Praga]].<ref name="Geninazzi">Luigi Geninazzi, "Sul rogo della libertà", ''[[Avvenire]]'', 4 gennaio 2009.</ref>
Nel 1998 [[Alfredo Ormando]] si diede fuoco in [[Piazza San Pietro]] a [[Roma]] per protestare contro l'atteggiamento della [[Chiesa cattolica]] nei [[omofobia|confronti degli omosessuali]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/rubriche/accadde_oggi/13_gennaio_1998_scrittore_gay_alfredo_ormando_fuoco_san_pietro_protesta_chiesa-799080.html|titolo=Lo scrittore gay Alfredo Ormando si dà fuoco a San Pietro per protesta contro la Chiesa|autore=Enrico Gregori|accesso=4 novembre 2016|editore=Il Messaggero}}</ref>
=== Il suicidio nelle arti ===
==== Letteratura ====
[[File:Auflag2.jpg|thumb|Frontespizio de ''[[I dolori del giovane Werther]]'' di [[Johann Wolfgang Goethe]]]]
Il suicidio ha sempre affascinato gli [[Scrittore|scrittori]] e gli [[
Qualche esempio classico della trattazione del suicidio in letteratura può essere la tragica conclusione di ''[[Romeo e Giulietta]]'' (
Capolavori della [[letteratura russa]], quali ''[[I demoni]]'' (
Nella letteratura del [[XX secolo]] possiamo citare ''[[La signorina Else]]'' di [[Arthur Schnitzler]] ([[1924]]), ''[[Fuoco fatuo]]'' di [[Pierre Drieu La Rochelle]] (1931), ''[[L'airone]]'' di [[Giorgio Bassani]] ([[1968]]), ''[[Post Mortem (racconto)|Post Mortem]]'' di [[Albert Caraco]] (
[[File:Leonard Cohen 2187-edited.jpg|thumb|left|Il [[cantautore]] [[Leonard Cohen]] ha trattato spesso il tema del suicidio nelle sue canzoni]]
==== Musica ====
Il gesto disperato e insieme eroico del suicidio è stato spesso drammatizzato, in chiave per lo più [[sublime]], nel [[Opera lirica|teatro d'opera]]. È celebre l'[[
Nella musica leggera contemporanea sul suicidio è
''Ti regalerò una rosa'' di [[Simone Cristicchi]] parla invece di un uomo internato in un [[manicomio]] per molti anni, che alla fine si suicida "volando" dal tetto. Dello stesso autore, ''Legato a te'', ispirato alla vicenda reale del [[suicidio assistito]] di [[Piergiorgio Welby]]. ''[[La locomotiva]]'' di [[Francesco Guccini]] racconta, in maniera romanzata, la vera storia del tentativo fallito di suicidio del giovane [[ferroviere]] [[anarchico]] [[Pietro Rigosi]] nel
In ''Guardati indietro'' di [[Umberto Tozzi]] l'aspirante suicida ascolta la sua coscienza e decide di rinunciare a compiere l'estremo gesto, così come accade anche al protagonista di ''Meraviglioso'' di [[Domenico Modugno]]. Sempre Modugno parla di un suicidio riuscito in ''
Lo stesso tema è stato affrontato più volte nel [[rock]], nel [[grunge]] (
Il gruppo statunitense [[System of a Down]] affronta questo tema nel suo singolo ''[[Chop Suey!]]''. Anche il gruppo [[Five Finger Death Punch]] ha prodotto una canzone al riguardo, ossia ''Coming Down''.
== Nel mondo animale ==
Stando alle ricerche del [[CICAP]], la letteratura scientifica non reperta evidenze su casistiche di suicidio nel [[Animalia|mondo animale]], se non [[Aneddoto|aneddotiche]] e per lo più indirette.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=279232|titolo=Animali suicidi: realtà o leggenda?
Un'intervista al dottor Antonio Preti}}</ref>
Le descrizioni più suggestive di atti con significato suicidario tra gli animali riguardano azioni [[Autolesionismo|autolesive]] poste in essere da animali tenuti in [[Cattività (animali)|cattività]], che talora iniziano azioni violente che esitano nella loro morte. Secondo l’interpretazione più condivisa, tali azioni autolesive sono tentativi “ciechi” di liberarsi, con l’animale che si lancia ripetutamente contro i muri o le palizzate che lo tengono prigioniero o che si avvolge tra le catene che lo imprigionano, morendo per [[asfissia]].<ref name=":0" />
Una credenza abbastanza diffusa sostiene che i [[lemmini]] compiano periodicamente suicidi di massa per contrastare la [[sovrappopolazione]], ma si tratta in realtà di una [[fake news|falsità]] diffusa da un documentario del 1958, in cui le scene del suicidio dei lemmini furono costruite ad arte.<ref>{{en}}[http://www.adfg.alaska.gov/index.cfm?adfg=wildlifenews.view_article&articles_id=56&issue_id=6 Lemming Suicide Myth Disney Film Faked Bogus Behavior]</ref>
In conclusione, non esistono casi documentati di animali che si uccidono o casi che superino obiezioni di [[antropomorfismo]]. L'[[homo sapiens]] resta l'unico animale che lo fa.<ref name=":0" />
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Ayd Jr.|nome=Frank J..|titolo=Lexicon of psychiatry, neurology, and the neurosciences|url=https://archive.org/details/lexiconofpsychia0000aydf_y1q8|anno=2000|editore=Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia [u.a.]|edizione=2|isbn=978-0-7817-2468-5|lingua=en}}
* {{cita libro|
* {{cita libro|cognome=Campbell|nome=Robert Jean|titolo=Campbell's psychiatric dictionary|url=https://archive.org/details/campbellspsychia08edcamp|anno=2004|editore=Oxford University Press|città=Oxford|edizione=8th ed.|isbn=978-0-19-515221-0|lingua=en}}
* {{cita libro|autore =Sonia Chehil|autore2=Stan Kutcher|titolo=Suicide Risk Management. A Manual for Health Professionals|url =https://archive.org/details/suicideriskmanag0000cheh|editore=John Wiley & Sons|città=Chicester|isbn=978-1-119-95311-1|anno=2012|edizione=2nd ed.|lingua=en}}
* {{cita libro|curatore=Diego de Leo|titolo=Suicide and euthanasia in older adults: a transcultural journey|url=https://archive.org/details/suicideeuthanasi0000unse|anno=2001|editore=Hogrefe & Huber|città=Toronto|isbn=978-0-88937-251-1|lingua=en}}
* {{cita libro|autore =Sussie Eshun|autore2 = Regan A.R Gurung|titolo=Culture and mental health sociocultural influences, theory, and practice|anno=2009|editore=Wiley-Blackwell|città=Chichester, U.K.|lingua=en|isbn=978-1-4443-0581-4}}
* {{cita libro|nome=Thomas P.|cognome=Gullota|titolo=The encyclopedia of primary prevention and health promotion|anno=2002|editore=Kluwer Academic/Plenum|città=New York|lingua=en|coautori=Bloom, Martin|isbn=978-0-306-47296-1}}
* {{cita libro|
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|
* {{cita libro|cognome=Loue|nome=Sana|titolo=Encyclopedia of aging and public health : with 19 tables|anno=2008|editore=Springer|città=New York, NY|isbn=978-0-387-33753-1|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Maris|
* {{cita libro||autore=[[Realino Marra]]|titolo =Suicidio, diritto e anomia. Immagini della morte volontaria nella civiltà occidentale|città =Napoli|editore =Edizioni Scientifiche Italiane|anno =1987}}
* {{cita libro|cognome=McDougall|nome=Tim|titolo=Helping children and young people who self-harm : an introduction to self-harming and suicidal behaviours for health professionals|url=https://archive.org/details/helpingchildreny0000mcdo|anno=2010|editore=Routledge|città=Abingdon, Oxon|isbn=978-0-415-49913-2|coautori=Armstrong, Marie; Trainor, Gemma|lingua=en}}
* {{cita libro|
* {{cita libro|cognome=Miller|nome=David|titolo=Child and Adolescent Suicidal Behavior: School-Based Prevention, Assessment, and Intervention|anno=2011|isbn=978-1-60623-997-1|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Massimiliano Nuzzolo|titolo=
* {{cita libro|curatore=Rory C. O'Connor.|titolo=International Handbook of Suicide Prevention: Research, Policy and Practice|data=1º giugno 2011|editore=John Wiley and Sons|isbn=978-1-119-99856-3|lingua=en}}
* {{cita libro|nome=Stefano|cognome=Pallanti|nome2=Nicolò Baldini|cognome2=Rossi|nome3=Eric|cognome3=Hollander|capitolo=11. Pathological Gambling|curatore=Hollander Eric|titolo=Clinical manual of impulse-control disorders|anno=2006|editore=American Psychiatric Pub|isbn=978-1-58562-136-1|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Paperno|nome=Irina|titolo=Suicide as a cultural institution in Dostoevsky's Russia|url=https://archive.org/details/suicideascultura00pape_0|anno=1997|editore=Cornell university press|città=Ithaca|isbn=978-0-8014-8425-4|lingua=en}}
* {{cita libro|curatore=W.S.F. Pickering|titolo=Durkheim's Suicide : a century of research and debate|anno=2000|editore=Routledge|città=Londra [u.a.]|lingua=en|isbn=978-0-415-20582-5}}
* {{cita libro|cognome=|curatore=Robert I. Simon|curatore2 =Robert E. Hales|titolo=The American Psychiatric Publishing textbook of suicide assessment and management|edizione=2nd ed.|anno=|editore=American Psychiatric Pub.|città=Washington, DC|lingua=en|isbn=978-1-58562-414-0}}
* {{cita libro|cognome=Szasz|nome=Thomas|titolo=Fatal freedom : the ethics and politics of suicide|url=https://archive.org/details/fatalfreedomethi00szas|anno=1999|editore=Praeger|città=Westport, Conn.|isbn=978-0-275-96646-1|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=White|nome=Tony|titolo=Working with suicidal individuals : a guide to providing understanding, assessment and support|anno=2010|editore=Jessica Kingsley Publishers|città=Londra|isbn=978-1-84905-115-6|lingua=en}}
* {{cita libro|curatore=Paul S.F.Yip|titolo=Suicide in Asia : causes and prevention|url=https://books.google.it/books?id=SUnqAQAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Suicide+in+Asia+:+causes+and+prevention&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiiy5fv-tXPAhUBDcAKHaYcABEQ6AEIHjAA#v=onepage&q=Suicide%20in%20Asia%20%3A%20causes%20and%20prevention&f=false|dataoriginale=1º settembre 2008|editore=Hong Kong University Press|città=Hong Kong|lingua=en|p=176|isbn=978-962-209-943-2}}
== Voci correlate ==
* [[Effetto Papageno]]
* [[Effetto Werther]]
* [[Eutanasia]]
* [[Jigai]]
* [[Lettera di addio]]
* [[
* [[
* [[
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|suicide|Suicide|Michaerl Cholbi}}
* {{cita web|url=http://www.epicentro.iss.it/ben/2008/ottobre/1.asp|titolo=Confronto di fonti informative per la sorveglianza dei suicidi e dei tentati suicidi in Italia}}
* {{cita web|url=http://www.prevenireilsuicidio.it|titolo=Servizio per la Prevenzione del Suicidio}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|antropologia|medicina|psicologia|religioni|sociologia}}
[[Categoria:Suicidio| ]]
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