Archaea: differenze tra le versioni
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{{F|microbiologia|settembre 2018}}
{{Tassobox
|nome=
|intervallo = {{Intervallo geologico|650|0|[[Paleoarcheano]] (3500 Ma) - [[Olocene|recente]]}}
|statocons=
|immagine=
|didascalia= [[Halobacterium]]
<!-- Classificazione delle monere archeobatteriche -->
|dominio= [[Prokaryota]]
|regno= '''Archaea'''
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* [[Thaumarchaeota]]
}}
Gli '''
Nonostante non sia del tutto sicura la [[filogenesi]] del gruppo, gli archei sono quindi (insieme agli [[Eukaryota|eucarioti]] e agli [[Bacteria|eubatteri]]) uno dei tre fondamentali gruppi degli esseri viventi nella classificazione di [[Carl Woese|Woese]]. Tesi recenti propongono di considerare Archei ed Eucarioti un unico regno, contrapposto ai Batteri, in quanto all'origine degli eucarioti vi sarebbe l'[[endosimbiosi]] [[mitocondrio|mitocondriale]].<ref name="Williams">Williams AT(2013). ''An archaeal origin of eukaryotes supports only two primary domains of life''. Nature 504, 231–236. doi:10.1038/nature12779 [https://www.nature.com/nature/journal/v504/n7479/full/nature12779.html]</ref>.
== Storia ==
Nel [[1977]], [[Carl Woese]] e
In seguito, [[Thomas Cavalier-Smith]] propose (tra il [[2002]] e il [[2004]]) una classificazione alternativa<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Cavalier-Smith
Successivamente e negli anni più recenti, alla luce di nuove analisi di genomi e proteomi, è stata aumentata l'importanza della distinzione tra
== Evoluzione e classificazione ==
La filogenesi e la relazione evolutiva tra
L'ipotesi principale è l'[[endosimbiosi]], cioè che l'antenato degli eucarioti si sia discostato anticipatamente
[[Trascrizione (biologia)|Trascrizione]] e [[Sintesi proteica|traduzione]]
In base all'[[analisi del DNA]], gli
== Habitat ==
Sebbene siano presenti in ambienti più ospitali, come il [[plancton]], gli archei sono gli
== Caratteristiche degli
Pur mantenendo le caratteristiche
La parete cellulare degli archei è composta da [[proteine]], [[polisaccaridi]] o molecole di [[pseudopeptidoglicano]], che al posto dell'[[acido muramico]] contengono [[acido talosaminuronico]], mentre mancano i [[D-aminoacidi]] caratteristici dei batteri.
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La maggioranza dei glicerol-tetra-eteri contengono ad una estremità uno o più residui glucidici legati al glicerolo (di solito l'estremità extracellulare) e all'altra estremità un [[gruppo fosfato]] [[Esterificazione|esterificato]] a un'altra molecola di glicerolo (di solito l'estremità citoplasmatica).
Due specie di archei (''M. jannaschii'' e ''Methanococcus igneus'') contengono nella loro membrana archeoli macrociclici o glicerol-di-eteri ciclici, in cui un'unica catena isoprenoide (C
La maggioranza degli archei che vivono in condizioni di stress ambientale moderato hanno membrane cellulari formate da glicerol-di-eteri (Archeobatteri [[Batteri metanogeni|metanogeni]] e [[alofili]]), mentre quelli che sono esposti alle condizioni più estreme presentano di preferenza glicerol-tetra-eteri ([[termofili]] e [[Organismo acidofilo|acidofili]]). Negli
A differenza dei diacil-fosfogliceridi, che alle alte temperature divengono notevolmente permeabili all'acqua e ai [[protone|protoni]], i lipidi degli
La rigidità della membrana degli archei è dovuta ad un minor grado di movimento delle catene idrocarboniose dei lipidi, che è conseguenza della [[Saturazione (chimica organica)|saturazione]] delle catene isoprenoidi e della presenza di legami etere invece che estere (= minor volume delle teste, vedi voci [[fosfolipidi]] e [[membrana cellulare]]-[[fluidità]]) e dell'eventuale formazione di anelli ciclopentanici.
Dal momento che la massima mobilità delle catene idrocarboniose si ha al centro dei doppi strati lipidici (ovvero in corrispondenza delle estremità terminali delle catene idrocarboniose), le membrane costituite da un solo monostrato di glicerol-tetra-eteri sono in assoluto le più rigide, in quanto entrambe le estremità delle catene idrocarboniose degli isoprenoidi sono fissate al glicerolo, che ne limita i movimenti.
Anche la presenza di anelli ciclopentanici, a causa del loro notevole [[ingombro sterico]], riduce notevolmente la mobilità delle catene isoprenoidi, con un effetto simile a quello prodotto dal [[colesterolo]] nelle membrane eucariote (vedi voce [[fosfolipidi]]). Per questo alcuni termofili possono controllare la [[fluidità]] della propria membrana, variando il numero degli anelli ciclopentanici da 1 a 8 nelle catene lipidiche.
Per le stesse ragioni di stabilità, la membrana cellulare degli eubatteri termofili, che come gli Archei possono popolare ambienti ad alte temperature (>{{M|60
== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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