L'Histoire d'un Pierrot: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano = L'Histoire d'un Pierrot
|immagine = Histoirepierrot bertini.jpg
|didascalia = Francesca Bertini veste i panni di Pierrot <br>nel film di Negroni del 1914
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|paese = [[Italia]]
|titolo alfabetico = Histoire d'un Pierrot, l'
|anno uscita = [[1914]]
|durata = 1200 m. (circa 50 min.)
|tipo colore = B/N
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}}
 
'''''L'Histoire d'un Pierrot''''' è un film muto prodotto nel 1914 dalla romana ''"Italica Ars", realizzato negli stabilimenti romani della "Celio Film''," - una consociata della "Cines" - e diretto dal regista Baldassarre Negroni.
 
==Trama==
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Passano sei anni: Pierrot, rovinato ed in miseria, è tornato nella sua città, dove ora si trova ridotto a chiedere la carità per strada, ma tutti lo evitano. Solo Pochinet, che adesso gestisce un'osteria, gli è ancora amico e si adopera affinché egli possa ritornare con la moglie e rivedere il figlio che non ha mai conosciuto. Ma Louisette, che ha dovuto crescere da sola il bambino con difficoltà, non vuole più saperne di lui. Pochinet insiste e si rivolge al bambino spiegandogli chi è Pierrot. Sarà il bimbo a condurre per mano il pentito Pierrot sino a Louisette, che a quel punto lo perdonerà e lo accoglierà di nuovo in casa.
[[File:Histoirepierrot ghione+bertini.jpg|thumb|left|Amedeo Ciaffi e Francesca Bertini con il costume di Pierrot in una inquadratura del film di Negroni]][[File:Histoirepierrot ballo.jpg|thumb|left|upright=1.2|left|Scena della festa danzante]]
==Produzione==
''L'Histoire d'un Pierrot'', titolo francese di un film tutto italiano, è tratto da una pantomima di Fernand Beissier, che era stata musicata da [[Mario Pasquale Costa|Mario Costa]], che l'aveva rappresentata per la prima volta il 2 gennaio 1893<ref name=vita>Eliseo Demitry, ''Vita cinematografica'', n 12 del 20 marzo 1914.</ref>. Si trattò di «uno dei primissimi tentativi di sonoro ai tempi del muto» in quanto il film veniva distribuito con uno spartito per pianoforte nel quale era indicato un sincronismo tra azione sullo schermo ed accompagnamento musicale<ref name=biane>Umberto Barbaro, articolo sul film in ''Bianco e nero'', n. 1, gennaio 1937.</ref>. Per la sua realizzazione si costituì appositamente la ''Italica Ars'' che ne affidò la produzione alla ''[[Celio Film]]''<ref name=prolo>Prolo, cit. in bibliografia, p.58 e 108.</ref>, società romana fondata nel 1912 da Negroni con altri soci, che ne curò anche la distribuzione. L' anno di produzione è il 1914 quando la ''Celio'' era già stata rilevata dalla ''[[Cines]]'', diventandone una filiale<ref>Bernardini, cit. in bibliografia, p.179</ref>. A causa di divergenze sorte in seno alla "Italica Ars" subito dopo la conclusione del film, la ''Histoire'' restò l'unico prodotto dell'azienda<ref>Cfr. ''Le imprese di produzione....'', cit. in bibliografia, p.181.</ref>.
 
Il film venne presentato a Roma in una "prima" svoltasi al teatro "Apollo" il 12 marzo 1914 con cui tale impianto diventò stabilmente una sala cinematografica<ref name=prolo/>. Successivamente fu distribuita a Milano, a Torino (21 marzo) ed in altre città, diventando una delle pellicole di maggior successo dell'anno 1914<ref>Bernardini, cit. in bibliografia, p.157.</ref>, anche se poi scomparve dalla circolazione quasi immediatamente dopo le prime visioni<ref>Martinelli, op. cit. in bibliografia.</ref>. Per lungo tempo il film fu ritenuto perduto, ma dopo decenni di oblio e di irreperibilità, una copia fu ritrovata e messa a disposizione da [[Goffredo Lombardo]], proprietario della società produttrice "[[Titanus]]" e figlio di [[Leda Gys]], una delle attrici che avevano interpretato il film<ref name=immagine>Articolo di Claudio Camerini in ''[[Immagine. Note di Storia del Cinema]]''., citprima serie, n.7, gennaio - inmarzo bibliografia1984.</ref>. Una seconda copia è conservata presso la [[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]] a [[Washington]]<ref name=brunetta>Brunetta, cit. in bibliografia, p.24.</ref>
 
''L'Histoire d'un Pierrot'' rientrava nella prolifica serie di film dedicata alla [[Pierrot|"maschera"]]. A partire dal 1906, infatti, diverse case produttrici avevano realizzato pellicole con quel personaggio: due volte la "[[Cines]]" nel 1906 e nel 1908 (anno in cui anche la "Ambrosio" aveva prodotto un ''Buonasera Pierrot'') , la "Pineschi" nel 1907, e la "Vesuvio" nel 1909 con un ''Cuore di Pierrot''<ref name=immagine/>». Negli anni successivi altre due attrici, porteranno sugli schermi la figura della maschera triste in una specie di confronto a distanza tra "dive",: nel 1915 [[Stacia Napierkowska]] neldurante 1915il suo soggiorno italiano, ma il confronto sarà a favore della Bertini<ref>Cfr. Henri Bousquet e Vittorio Martinelli, ''La bella Stasià'' in ''Immagine. Note di Storia del Cinema'', seconda serie, n.8, primavera estate 1988.</ref>; nel 1917 sarà [[Diana Karenne]] nelad 1917interpretare un ''Pierrot'', porterannodi sullocui schermofu laanche figuraproduttrice dellae mascheraregista, ma anche in unaquesto sortacaso disenza emulazioneprevalere enel volontàraffronto<ref>Aldo Bernardini, ''Diana Karenne'', in ''Immagine. Note di confrontostoria condel lcinema'attrice', seconda serie, n.13, autunno italiana1991.</ref>.
 
==Accoglienza==
'''Giudizi contemporanei'''. Dagli articoli del tempo oggi disponibili si può constatare che i giudizi non furono entusiastiin prevalenza tiepidi. Infatti sul ''Maggese cinematografico'' (periodico edito a [[Torino]], città in cui il film era stato presentato al [[Teatro Vittorio Alfieri (Torino)|teatro Alfieri]]) in un articolo di Enrico Bernsten pubblicato il 25 marzo 1914, pur descrivendo un «felicissimo esordio della nuova stagione cinematografica del teatro« . venne osservato che «''L'Histoire'' si regge principalmente per merito dei motivi melodici, ma a parer mio finisce per generare stanchezza per una certa monotonia d'ambiente». Relativamente alla prima torinese, avvenuta al [[Teatro Vittorio Alfieri (Torino)|teatro Alfieri]], che era stato appena acquistato e restaurato dalla "Cines"), fu invece positivo il commento di un altro periodico secondo il quale «la film si annunzia meravigliosa sin dai primi quadri in cui v'è un'armonia di luci e una grazia d'azione ch'è un incanto<ref name=vita/>».
[[File:Histoirepierrot ledagys.jpg|thumb|Leda Gys interpreta Louisette]]
AnalogamenteIn sullaun milanesealtro ''Illustrazionegiudizio cinematografica''poco (articolo di Alfredo Centofanti pubblicato il 20 gennaio 1914 come corrispondenza da Roma)convinto si scrisse di «successo legato strettamente all'abilità musicale di Mario Costa, perché anche se nel film la forma è corretta, i quadri non peccano di soverchia originalità: il conte Negroni e Ricci non hanno fatto troppi sforzi di fantasia<ref>Alfredo Centofanti, corrispondenza da Roma, ''L'Illustrazione cinematografica'', n 3, 20 gennaio 1914.</ref>».
 
'''Commenti retrospettivi'''. Rievocandolo con una analisi retrospettiva circa 25 anni dopo, [[Umberto Barbaro]] ha definito ''L'Histoire d'un Pierrot'' «un film che, senza essere un'opera d'arte, documenta inoppugnabilmente non solo la maturità tecnica, ma anche l'aspirazione alla qualità, l'intelligenza, la tenacia e lo spirito di collaborazione che animò i primi artefici del cinema in Italia<ref name=biane/>». Invece Brunetta considera il film come il prodotto di una «visione non cinematografica, con un punto di vista statico e frontale che non muta né angolatura, né posizione e non si produce in alcun movimento<ref name=brunetta/>».
 
Ancora più recentemente, Camerini sottolinea come «l'eccezionalità della ''Histoire'' va rintracciata nell'insolita prova di un'attrice, Francesca Bertini, che accetta di rendersi irriconoscibile sotto il costume ed il trucco, alterando le fattezze ed il portamento che ne avevano accompagnato e sostenuto il successo divistico.<ref name=immagine/>»
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==Bibliografia==
* Aldo Bernardini, ''Cinema muto italiano'' vol. IIIº ''Arte, divismo, mercato 1910 - 1914''. Roma - Bari, Laterza, 1982, {{NoISBN}}
* ''Bianco e nero'', n. 1, gennaio 1937.
* Aldo Bernardini, ''Le imprese di produzione del cinema muto italiano'', Bologna, Persiani, 2015, ISBN 978-88-98874-23-1.
* Gianpiero Brunetta, ''Storia del cinema italiano'' -vol.Iº il''Il cinema muto (1895 . 1929)'', Roma, Editori Riuniti, 2ª ed. 1993, ISBN 88-359-3723-X
* Vittorio Martinelli, ''Il cinema muto italiano. AnnoI film degli anni d'oro - 1914'' (2 vol.)., Roma, ERI e Edizioni Bianco e nero, 1993, {{NoISBN}}ISBN 88-397-0827-8
* Maria Adriana Prolo, ''Storia del cinema muto italiano'', Milano, Il Poligono, 1951, {{NoISBN}}
 
* Vittorio Martinelli, ''Il cinema muto italiano. Anno 1914'' (2 vol.). Roma, ERI e Edizioni Bianco e nero, 1993, {{NoISBN}}
== Altri progetti ==
* Aldo Bernardini, ''Cinema muto italiano. Arte, divismo, mercato 1910 - 1914''. Roma - Bari, Laterza, 1982, {{NoISBN}}
{{interprogetto}}
* ''Immagine. Note di storia del cinema'', n. 7, gennaio - marzo 1984.
 
* Gianpiero Brunetta, ''Storia del cinema italiano - il cinema muto (1895 . 1929)'', Roma, Editori Riuniti, 2ª ed. 1993, ISBN 88-359-3723-X
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film basati su opere teatrali]]
[[Categoria:Film diretti da Baldassarre Negroni]]