|nome = San Francesco d'Assisi
|sesso = M
|immagine = Luca_Giordano_Luca Giordano -_San_Francisco_de_Asis San Francisco de Asis.jpg
|didascalia = ''San Francesco d'Assisi'', opera di [[Luca Giordano]], XVII secolo
|dimensione immagine = 250 px
|note = Fondatore dell'Ordine francescano
|didascalia = ''San Francesco d'Assisi'', opera di [[Luca Giordano]], XVII sec.
|nato = [[Assisi]], 1181/1182
|note = Religioso, Patrono d'Italia
|natomorto = [[Assisi]], [[263 settembre]]ottobre [[1181]] o [[1182]]1226
|venerato da = Chiesa cattolica, Comunione anglicana<ref>{{Cita web|url=http://www.vocazionefrancescana.org/2011/12/frati-anglicani-ritornano-nella-chiesa.html|titolo=Frati anglicani ritornano nella Chiesa Cattolica e nell’Ordine Francescano|data=11 dicembre 2011|accesso=2 febbraio 2022}}</ref>
|morto = [[Assisi]], [[4 ottobre]] [[1226]]
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione =
|canonizzazione = [[Assisi]], [[16 luglio]] [[1228]], da [[papa Gregorio IX]]
|santuario principale = [[Basilica di San Francesco]], [[Assisi]]
|ricorrenza = [[4 ottobre]], [[e 17 settembre]] (le stigmate)
|attributi = LupoCrocifisso, uccelliteschio, stigmate, saio, animali, e croce a [[Crux commissa|Tau]]
|patrono di = [[Italia]], [[Umbria]], animali, poeti, commercianti, [[Ordine dei frati minori cappuccini]], [[Lupetti]]/[[Coccinelle (scout)|Coccinelle]], ed ecologisti
}}
{{citazione|Altissimu, onnipotente, bon Signore<br />tue so' le laudi, la gloria, l'honore et onne benedictione|Incipit del ''[[Cantico delle creature]]''}}
{{Bio
|Titolo =
|Nome = Francesco d'Assisi
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Giovanni di Pietro di Bernardone'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Assisi
|GiornoMeseNascita = 26 settembre
|AnnoNascita = 1181 o /1182
|NoteNascita = <ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-francesco-d-assisi/|titolo=Francésco d'Assisi, santo|accesso=6 ottobre 2019}}</ref><ref>{{Google books|id=MOy3BQAAQBAJ|titolo=Il sogno memorabile di Francesco d’Assisi|autore=Umberto Barcaro|editore=[[FrancoAngeli]]|anno=2014|copertina =|pagina = 15|romano =|evidenzia =}}</ref><ref>{{Google books|id=2dkE_zPJLl0C|titolo=Testi mariani del secondo millennio|volume= 8|autore=Ferdinando Castelli|editore=[[Città Nuova Editrice]]|anno=2002|copertina =|pagina = 48|romano =|evidenzia =}}</ref>
|NoteNascita = <ref>Secondo Fonti Francescane, Edizioni francescane 1987 Editio minor, pg. XVII, nasce nel 1181, in estate o autunno.</ref>
|LuogoMorte = Assisi
|GiornoMeseMorte = 43 ottobre
|AnnoMorte = 1226
|NoteMorte = <ref group=N>morìMorì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre cfr.{{cita testo|nome=Chiara |cognome=Frugoni|titolo=Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2015|p=4|ISBN=978-88-06-22098-3}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-francesco-d-assisi/|titolo=Francésco d'Assisi, santo|accesso=24 maggio 2017}}</ref>
|Epoca = 1100
|Epoca2 = 1200
|Attività = religioso
|Attività2 = poetamistico
|Attività3= poeta
|Nazionalità = italiano
|Epoca2 = 1200
}}
[[Diacono]]<ref>[http://www.assisiofm.it/francesco-d-assisi-diacono-a-greccio-74048-1.html ''Francesco d’Assisi diacono a Greccio'']</ref> e fondatore dell'[[Ordine francescano|Ordine dei Francescani]], fu proclamato [[santo]] da [[Papa Gregorio IX]] nel 1228. Ispirato a condurre una vita cristiana di povertà, divenne un mendicante e un predicatore itinerante. È comunemente raffigurato con un saio marrone e una corda legata in vita, con tre nodi che simboleggiano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
Una delle figure più venerate della Cristianità, Francesco fu dichiarato, assieme a [[Caterina da Siena|santa Caterina da Siena]], [[Santo patrono|patrono]] d'Italia il 18 giugno 1939 da [[Papa Pio XII]]: il 4 ottobre ne viene celebrata la [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica]] in tutta la Chiesa Cattolica (festa in Italia; solennità per la [[Famiglia francescana]]). La festa della sua stigmatizzazione ricorre il 17 settembre.<ref>{{Cita web|url=https://www.holyart.it/blog/santi-e-beati/le-stimmate-di-san-francesco-uneredita-damore-lunga-ottocento-anni/#:~:text=Il%2017%20settembre%20cade%20l,ancora%20oggi%20celebriamo%20questo%20evento&text=Il%2017%20settembre%202024%20la,la%20storia%20della%20spiritualit%C3%A0%20cristiana.|titolo=Le Stimmate di San Francesco: un'eredità d'amore lunga ottocento anni|autore=Redazione|sito=Holyblog|data=16 settembre 2024|lingua=it|accesso=22 settembre 2024}}</ref>
[[File:San Francesco.jpg|thumb|Presunto ritratto di San Francesco realizzato da [[Cimabue]] nella [[Basilica di San Francesco di Assisi]]]]
Nel 1219, Francesco si recò in Egitto nel tentativo di convertire il sultano [[Al-Kamil]] e porre fine al conflitto della [[Quinta Crociata]]. Nel 1223, egli organizzò il primo presepe vivente come parte della celebrazione annuale del Natale a Greccio. Secondo la tradizione cristiana, Francesco ricevette le stimmate durante l'apparizione di un [[Serafino|angelo serafino]] in un'estasi religiosa nel 1224.
[[Diacono]] e fondatore dell'[[ordine francescano|ordine]] che da lui poi prese il nome, è venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]]. Il 4 ottobre ne viene celebrata la [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica]] in tutta la Chiesa cattolica (''festa'' in Italia; ''solennità'' per la [[Famiglia francescana]]). È stato proclamato, assieme a [[Caterina da Siena|santa Caterina da Siena]], [[patrono]] principale d'[[Italia]] il 18 giugno [[1939]] da [[papa Pio XII]].
Francesco è associato al patronato degli animali e dell'ambiente. Divenne consuetudine per le chiese tenere cerimonie di benedizione degli animali in occasione della sua festa, il 4 ottobre, che divenne la Giornata mondiale degli animali. Francesco era noto per la sua devozione all'Eucaristia. In suo onore, gli Spagnoli fondarono la [[Missione San Francisco de Asís]], da cui poi si sviluppò il sito che Washington Allon Bartlett rinominò e divenne la città di [[San Francisco]].
Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua tomba è meta di [[Pellegrinaggio cristiano|pellegrinaggio]] per centinaia di migliaia di devoti, pellegrini e ammiratori ogni anno. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di [[pace]], soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da [[papa Giovanni Paolo II]] nel [[1986]] e nel [[2002]], da [[papa Benedetto XVI]] nel [[2011]] e da [[Papa Francesco]] nel [[2016]]. San Francesco d'Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo.
Profondamente [[Ascetismo|ascetico]], era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al ''[[Cantico delle creature]]'', è riconosciuto come uno degli iniziatori della [[Storia della letteratura italiana|tradizione letteraria italiana.]]<ref group=N>"I primi testi in italiano che si segnalano per le loro qualità letterarie appartengono al XIII secolo: il ''Cantico di Frate Sole'' di san Francesco, scritto nel 1224 circa, e la lirica d'amore della [[Scuola siciliana]] che fiorisce alla corte di [[Federico II di Svevia]] (morto nel 1250)", in "''Dal latino al volgare"'', Guglielmino-Grosser, "''Il sistema letterario. Duecento e Trecento"'', Principato, 1987, pagp. 71.</ref>Le sue ossa sono conservate nella [[Basilica di San Francesco|Basilica Papale di San Francesco d'Assisi]].
Il [[cardinale]] argentino [[Papa Francesco|Jorge Mario Bergoglio]], eletto [[papa]] nel [[conclaveConclave del 2013]], haassunse, assuntoprimo caso nella [[storia della Chiesa]], il [[nome pontificale]] di ''Francesco'' inper onorela delsua santopreoccupazione diper Assisi,i primo nella [[storia della chiesa]]poveri.<ref>Video della dichiarazione {{cita news|url=http://www.repubblica.it/speciali/esteri/conclave-papa-elezioni2013/2013/03/16/news/papa_francesco_in_visita_a_ratzinger_oggi_incontra_i_giornalisti-54669361/?ref=HRER3-1|titolo=Papa: «Come vorrei una Chiesa povera» E spiega perché ha scelto il nome Francesco (con video)|pubblicazione=[[Repubblica]]|data=16 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130316_rappresentanti-media_it.html|titolo=Discorso di Papa Francesco nell'udienza ai rappresentanti dei media|editore=vatican.va|data=16 marzo 2013}}</ref> La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di [[pace]], ospitando i [[Incontro interreligioso di Assisi|quattro grandi incontri]] [[Ecumenismo|ecumenici]] tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da [[Papa Giovanni Paolo II]] nel 1986 e nel 2002, da [[Papa Benedetto XVI]] nel 2011 e da papa Francesco nel 2016; anche la [[Marcia per la pace Perugia-Assisi]] è un riflesso e simbolo di questa eredità.
== Biografia ==
=== L'infanzia ===
[[File:San Francesco.jpg|thumb|sinistra|[[Cimabue]], presunto ritratto di San Francesco, [[Assisi]], [[Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|Basilica inferiore]]]]
Francesco, che aveva almeno un fratello di nome Angelo,<ref>Roberto Rusconi, ''Dizionario Biografico degli Italiani'' - Volume 49 (1997), alla voce "FRANCESCO d'Assisi, santo".</ref> nacque nel [[1182]]<ref>Secondo Fonti Francescane p. XVII, Ed, Francescane Editio minor, 1987 la nascita potrebbe però datarsi all'estate o all'autunno 1181</ref> da [[Pietro di Bernardone]] e dalla nobile [[Giovanna Pica]], in una famiglia della borghesia emergente della città di [[Assisi]], che, grazie all'attività di commercio di stoffe, aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome di [[Giovanni (nome)|Giovanni]] (dal nome di [[Giovanni Battista]]) nella [[cattedrale di San Rufino|chiesa]] costruita in onore del patrono della città, il [[Rufino di Assisi|vescovo e martire Rufino]], [[cattedrale]] dal [[1036]]. Tuttavia il padre decise di cambiargli il nome in [[Francesco (nome)|Francesco]], insolito per quel tempo, in onore della [[Francia medievale|Francia]] che aveva fatto la sua [[fortuna]].
[[File:Nascita S Francesco.jpg|thumb|Casa natale di Francesco d'Assisi]]
Francesco, per quanto ne sappiamo,<ref>{{Treccani|santo-francesco-d-assisi_(Dizionario-Biografico)|Francesco d'Assisi, santo|autore=[[Roberto Rusconi]]|volume=49|anno=1997}}</ref> nacque nel 1182 <ref group=N>Secondo Fonti Francescane p. XVII, Ed, Francescane Editio minor, 1987 la nascita potrebbe però datarsi all'estate o all'autunno 1181</ref> da [[Pietro di Bernardone]] e, secondo testimonianze molto tardive, dalla nobile provenzale Madonna Pica de Bourlemont<ref group=N>Che la madre di Francesco si chiamasse Pica è solo nel manoscritto Ottoboniano 522 della Biblioteca Vaticana, probabile opera di alcuni frati minori, redatta verso la fine del secolo XIII e inizio del secolo XIV; cfr. ''Fonti Francescane'', n. 2686.</ref>, in una famiglia della borghesia emergente della città di [[Assisi]] che, grazie all'attività di commercio di stoffe, aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome di [[Giovanni (nome)|Giovanni]] (dal nome di [[Giovanni Battista]]) nella [[Cattedrale di San Rufino|chiesa]] costruita in onore del patrono della città, il [[Rufino di Assisi|vescovo e martire Rufino]], [[cattedrale]] dal 1036. Il padre, tuttavia, decise di cambiargli il nome in [[Francesco (nome)|Francesco]], insolito per quel tempo, probabilmente in onore della [[Francia medievale|Francia]] che aveva fatto la sua [[fortuna]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 46-47}}.</ref>Inoltre, sembra che Francesco sia stato figlio unico.
La sua casa, situata al centro della città, era provvista di un [[fondaco]], utilizzato come negozio e magazzino per lo stoccaggio e l'esposizione di quelledelle stoffe che il mercante si procurava con i suoi frequenti viaggi in [[Provenza]]. Il padre Pietro vendeva la sua pregiata merce in tutto il territorio del [[Ducato di Spoleto]] indi cui, all'epoca, rientravafaceva parte anche la città di Assisi. Le varie [[agiografia|agiografie]] del santo<ref>Alcune tra le principali agiografie scritte nel primo secolo dopo la morte di Francesco:
Le varie [[agiografia|agiografie]] del santo<ref>Alcune tra le principali agiografie scritte nel primo secolo dopo la morte di Francesco:
* [[Tommaso da Celano]]: ''Vita Prima'', ''Vita seconda'' e ''Trattato dei miracoli'';
* [[Bonaventura da Bagnoregio]]: ''Leggenda maggiore'';
* ''[[Compilatio assisiensis|Leggenda perugina]]'' (anonimo);
* ''Leggenda dei tre compagni'';
* ''Fioretti di San Francesco''.
</ref> non parlano molto della sua infanzia e della sua giovinezza: è comunque ragionevole ritenere che egli fosse stato indirizzato dal padre a prendere il suo posto negli affari della famiglia. Dopo aver frequentato la scuola presso i canonici della cattedrale, nella [[chiesa di San Giorgio (Assisi)|chiesa di San Giorgio]] (dove, a partire dal 1257, venne costruita l'attuale [[basilica di Santa Chiara]]), a quattordici anni Francesco si dedicò a pieno titolo all'attività del commercio. Egli trascorreva la sua giovinezza tra le liete brigate degli [[Aristocrazia|aristocratici]] assisani e la cura degli affari paterni, riguardanti l'attività di commercio dei tessuti.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 28, 34, 44}}.</ref>
Dopo la scuola presso i canonici della cattedrale, che si teneva nella [[chiesa di San Giorgio (Assisi)|chiesa di San Giorgio]] (dove, a partire dal [[1257]], venne costruita l'attuale [[basilica di Santa Chiara]]), a 14 anni Francesco si dedicò a pieno titolo all'attività del commercio. Egli trascorreva la sua giovinezza tra le liete brigate degli [[aristocratici]] assisani e la cura degli affari paterni riguardo all'attività del commercio dei tessuti.
=== La guerra ===
SiPare hasi abbia memoria di una guerra che nel 1202 contrappose [[1154Assisi]] contrappose Assisi a [[Perugia]].: Tratra le due città esisteva una rivalità irriducibile, che si protrasse per secoli. L'odio aumentò a causa dell'alleanza di Perugia con i [[guelfi e ghibellini|guelfi]], mentre Assisi parteggiò per la fazione [[guelfi edei ghibellini|ghibellina]]. Non fu una scelta felice quella degli assisani, in quanto nel 1202 [[1202]]Battaglia di Collestrada|subirono una sconfitta e una cospicua perdita di uomini a [[Collestrada]], vicino a Perugia. Tra i giovani che parteciparono al conflitto, venne catturato e rinchiuso in carcere anchepure Francesco. L'esperienzaCaduto dellagravemente guerramalato edopo dellala prigioniasua loliberazione, sconvolsetenta anuovamente talla puntocarriera dadelle indurloarmi, ama unsulla totalevia ripensamentodi dellaraggiungere suain vita:Puglia dale truppe di [[Gualtieri III di Brienne|Gualtieri di Brienne]], si ferma a Spoleto e torna indietro. Da lì iniziòebbe inizio un cammino di [[conversione (teologia cristiana)|conversione]], che col tempo lo portò «a vivere nella gioia di poter custodire [[Gesù|Gesù Cristo]] nell'intimità del cuore».<ref>[[Tommaso da Celano]], ''Vita prima di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. III, FF 328</ref>
Francesco, gravemente malato, dopo un anno di prigionia ottenne la libertà dietro il pagamento di un riscatto, a cui provvide il padre. Tornato a casa, recuperò gradatamente la salute passandotrascorrendo moltemolto oretempo tra inei possedimenti del padre. Secondo [[Tommaso da Celano]] furono questi luoghi appartati che contribuirono a risvegliare in lui un assoluto e totale amore per la [[natura]], che vedeva come opera mirabile di [[Dio]].<ref>Tommaso da Celano, ''Vita Prima di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. II; FF 323</ref>
=== La conversione ===
Da un punto di vista storico le circostanze della conversione di Francesco non sono state chiarite e si hanno notizie in merito solo attraverso le [[agiografie]] e il testamento del Santo. Sembra che la sua volontà frustrata di farsi cavaliere e di partire per la crociata abbia avuto un ruolo importante, ma anche e soprattutto un crescente senso di compassione che gli ispiravano i deboli, gli ammalati e gli emarginati: questa compassione si sarebbe trasformata poi in una vera e propria "''febbre d'amore''" verso Dio e il prossimo.
{{citazione|''Alto e Glorioso Dio,<br /> illumina le tenebre del cuore mio...''|Preghiera di san Francesco davanti al [[Crocifisso di San Damiano]]}}
Da un punto di vista storico le circostanze della conversione di san Francesco non sono state chiarite e si hanno notizie solo attraverso le [[agiografie]] e il testamento del Santo. Sembra che un ruolo importante lo abbia avuto la sua volontà frustrata di farsi cavaliere e di partire per la crociata, ma soprattutto un crescente senso di compassione che gli ispiravano i deboli, i lebbrosi, i reietti, gli ammalati, gli emarginati: questa compassione si sarebbe trasformata poi in una vera e propria "febbre d'amore" verso il prossimo.
[[File:Giotto - Legend of St Francis - -03- - Dream of the Palace.jpg|thumb|[[Giotto]]. ''[[Sogno delle armi]]''. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Attorno al 1203-1204, Francesco pianificò di partecipare alla [[quarta crociata]] e quindi provò a raggiungere a [[Lecce]] la [[cortigiano|corte]] di [[Gualtieri III di Brienne]], per poi muovere con gli altri [[cavalleria medievale|cavalieri]] alla volta di [[Gerusalemme]]. Partecipare come cavaliere a una crociata era a quel tempo considerato uno dei massimi onori per i cristiani d'Occidente. Tuttavia, giunto a [[Spoleto]], si ammalò nuovamente; passò la notte nella [[Chiesa di San Sabino (Spoleto)|chiesa di San Sabino]] e qui ebbe un profondo ravvedimento.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 69-71}}.</ref> Avrebbe raccontato in seguito di essere stato persuaso da due [[rivelazione privata|rivelazioni]] notturne<ref>Tommaso da Celano: ''Vita Seconda di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. II, FF 586-587</ref>: nella prima egli scorse un castello pieno d'armi e udì una voce promettergli che tutto quello sarebbe stato suo. Nella seconda sentì nuovamente la stessa voce chiedergli se gli fosse stato «più utile seguire il servo o il padrone?» alla risposta: «Il padrone», la voce rispose:
[[File:Giotto - Legend of St Francis - -03- - Dream of the Palace.jpg|thumb|[[Giotto]], ''[[Sogno delle armi]]'', [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Nel [[1203]]-[[1204]] Francesco pensò di partecipare alla [[quarta crociata|Crociata]] e quindi provò a raggiungere a [[Lecce]] la [[cortigiano|corte]] di [[Gualtieri III di Brienne]], per poi muovere con gli altri [[cavalleria medievale|cavalieri]] alla volta di [[Gerusalemme]]. Partecipare come cavaliere ad una crociata era a quel tempo considerato uno dei massimi onori per i cristiani d'Occidente.
Tuttavia, giunto a [[Spoleto]], si ammalò nuovamente ed ebbe un profondo ravvedimento. Avrebbe raccontato in seguito di essere stato persuaso da due [[rivelazione privata|rivelazioni]] notturne:<ref>Tommaso da Celano: ''Vita Seconda di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. II, FF 586-587</ref> nella prima egli scorse un castello pieno d'armi ed udì una voce promettergli che tutto quello sarebbe stato suo. Nella seconda sentì nuovamente la stessa voce chiedergli se gli fosse stato «più utile seguire il servo o il padrone»: alla risposta: «Il padrone», la voce rispose:
{{citazione|Allora perché hai abbandonato il padrone, per seguire il servo?}}
Francesco rinunciò al proprio progetto e tornò ad Assisi. Da allora egli non fu più lo stesso uomo. Si ritirava molto spesso in luoghi solitari a pregare.
Francesco rinunciò al proprio progetto e tornò ad Assisi; da allora egli non fu più lo stesso uomo. Si ritirava molto spesso in luoghi solitari a pregare. Un giorno a [[Roma]], dove venne mandato dal padre a vendere una partita di merce, non solo distribuì il denaro ricavato ai poveri, ma scambiò le sue vesti con un mendicante e si mise a chiedere l'elemosina davanti alla porta di [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 76-77}}.</ref>
[[File:Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_2._St_Francis_Giving_his_Mantle_to_a_Poor_Man_-_WGA09119.jpg|thumb|left|[[Giotto]], ''[[San Francesco dona il mantello a un povero]]'', [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
[[File:Giotto di Bondone - Legend of St Francis - 2. St Francis Giving his Mantle to a Poor Man - WGA09119.jpg|thumb|left|[[Giotto]]. ''[[San Francesco dona il mantello a un povero]]''. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Anche il suo atteggiamento nei confronti delle altre persone mutò radicalmente: un giorno incontrò un [[lebbra|lebbroso]] e, oltre a dargli l'elemosina, lo abbracciò e lo baciò. Come racconterà lo stesso Francesco, prima di quel giorno non poteva sopportare nemmeno la vista di un lebbroso: dopo questo episodio, scrisse che {{citazione|ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d'anima e di corpo|dal ''[[Testamento (San Francesco)|Testamento]]'' di san Francesco, 1226}}
Pure il suo atteggiamento nei confronti delle altre persone mutò radicalmente: un giorno incontrò un [[lebbra|lebbroso]] e, oltre a dargli l'elemosina, lo abbracciò e lo baciò.<ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 78}}.</ref> Come racconterà lo stesso Francesco, prima di quel giorno non poteva sopportare nemmeno la vista di un lebbroso: dopo questo episodio, scrisse che {{citazione|ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d'anima e di corpo|dal ''[[Testamento (San Francesco)|Testamento]]'' di san Francesco, 1226}}
[[File:Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_4._Miracle_of_the_Crucifix_-_WGA09122.jpg|thumb|[[Giotto]], ''[[Preghiera in San Damiano|Miracolo del Crocifisso a San Damiano]]'', [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Ma è nel [[1205]] che avvenne l'episodio più importante della sua conversione: mentre pregava nella [[chiesa di San Damiano (Assisi)|chiesa di San Damiano]], raccontò di aver sentito parlare il [[Crocifisso]], che per tre volte gli disse: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».
[[File:Giotto di Bondone - Legend of St Francis - 4. Miracle of the Crucifix - WGA09122.jpg|thumb|[[Giotto]]. ''[[Preghiera in San Damiano|Miracolo del Crocifisso a San Damiano]]''. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Dopo quell'episodio, le "stranezze" del giovane si fecero ancora più frequenti: Francesco fece incetta di stoffe nel negozio del padre e andò a [[Foligno]] a venderle, vendette anche il cavallo, tornò a casa a piedi e offrì il denaro ricavato al sacerdote di San Damiano perché riparasse quella chiesetta, quest'ultimo, conoscendo il padre e temendo la sua ira, rifiutò il denaro. Pietro Bernardone diventò furente; molti ad Assisi furono solidali con quel padre che vedeva tradite le proprie aspettative: Francesco nella sua eccessiva generosità poteva essere interpretato come uno che dava sintomi di squilibrio mentale e così sicuramente lo intese il padre.
Ma è nel 1205 che avvenne l'episodio più significativo della sua conversione: mentre pregava nella [[chiesa di San Damiano (Assisi)|chiesa di San Damiano]], raccontò di aver sentito parlare il [[Crocifisso]], che per tre volte gli disse: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 85-86}}.</ref>
Dopo quell'episodio seguirono una serie di azioni: fece incetta di stoffe nel negozio del padre e le vendette a [[Foligno]] assieme al suo cavallo; tornò a casa a piedi e offrì il denaro ricavato al sacerdote di San Damiano affinché riparasse quella piccola chiesa in rovina; costui, conoscendo il padre e temendo la sua ira, rifiutò la generosa offerta. [[Pietro di Bernardone]], forte della solidarietà della comunità d'Assisi, riteneva tradite non solo le sue aspettative di padre, ma giudicava il figlio, per la sua eccessiva generosità, in preda a uno squilibrio mentale.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 86-87}}.</ref>
=== Il processo davanti al vescovo ===
[[File:Giotto - Legend of St Francis - -05- - Renunciation of Wordly Goods.jpg|thumb|left|[[Giotto]],. ''[[San Francesco rinuncia ai beni terreni]]'',. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Il padre cercò, all'inizio, di allontanare Francesco per nasconderlo alla gente. Poi, vista la sua incapacità di fronte all'irriducibile "testardaggine" del figlio, decise di denunciarlo ai [[Console (storia medievale)|consoli]] per farlo arrestare, non tanto per il danno poco oneroso subito, quanto piuttosto per la segreta speranza che, sotto la pressione della punizione della [[esilio|condanna]] dalla città, il ragazzo cambiasse [[atteggiamento]].
Inizialmente Pietro di Bernardone cercò di allontanare Francesco per nasconderlo ai pettegolezzi della gente, ma poi, di fronte all'irriducibile "testardaggine" del figlio nel non mutare il suo comportamento, decise di denunciarlo ai [[Console (storia medievale)|consoli]] per farlo arrestare, non tanto per il danno patrimoniale subito quanto piuttosto per la segreta speranza che, sotto la pressione della punizione e della [[esilio|condanna]] dalla città, il ragazzo avrebbe cambiato [[atteggiamento]].
Il giovane, però, si [[Impugnazione|appellò]] a un'altra autorità: fece ricorso al vescovo. Il processo si svolse così nel mese di gennaio (o febbraio) del [[1206]], nel Palazzo Vescovile; «tutta Assisi»<ref>[[Bonaventura da Bagnoregio]], ''Leggenda maggiore'', cap. II</ref> fu presente al giudizio.
Il giovane, però, si [[Impugnazione|appellò]] a un'altra autorità: fece ricorso al vescovo. Il processo si svolse così nel mese di gennaio (o febbraio) del 1206, nel Palazzo Vescovile; «tutta Assisi» fu presente al giudizio.<ref name=cardini93-94>{{cita|Cardini, 1989|pp. 93-94}}.</ref><ref>[[Bonaventura da Bagnoregio]], ''Leggenda maggiore'', cap. II</ref>
Francesco, non appena il padre ebbe finito di parlare, {{Citazione|non sopportò indugi o esitazioni, non aspettò né fece parole; ma immediatamente, depose tutti i vestiti e li restituì al padre [...] e si denudò totalmente davanti a tutti dicendo al padre: "Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d'ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro che sei nei cieli, perché in lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza".}}
Francesco diede così inizio a un nuovo percorso di vita. Il vescovo Guido lo coprì pudicamente agli sguardi della folla (pur non comprendendo a pieno quel gesto plateale). Con quest'atto di manifesta protezione si volle leggere l'accoglienza di Francesco nella [[Chiesa cattolica|Chiesa]].
Francesco, non appena il padre ebbe finito di parlare, {{Citazione|non sopportò indugi o esitazioni, non aspettò né fece parole; ma immediatamente, depose tutti i vestiti e li restituì al padre [...] e si denudò totalmente davanti a tutti dicendo al padre: "Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d'ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro che sei nei cieli, perché in lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza".<ref name=cardini93-94/>}}
Francesco dava così inizio a un nuovo percorso di vita e il vescovo Guido, che lo coprì pudicamente agli sguardi della folla, manifestava simbolicamente la protezione e l'accoglienza di Francesco nella [[Chiesa cattolica|Chiesa]].<ref name=cardini93-94/>
=== Il soggiorno a Gubbio ===
Da uomo nuovo Francesco cominciò il suo viaggio: nell'[[inverno]] [[1206]] partì per [[Gubbio]], dove il giovane aveva da sempre diversi amici, tra cui [[Federico Spadalonga]], cheil quale aveva condiviso con Francesco anche la prigionia nelle carceri di Perugia;. Federico lo accolse benevolmente nella sua casa (laddove oggi sorge una chiesa dedicata a San Francesco), lo sfamò e, a quanto pare, fu qui che Francesco si vestì del [[saio]], rifiutando vestiti ben più lussuosi offerti dall'amico.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 104-105}}.</ref>
Ospite degli Spadalonga, Francesco, «amante di ogni forma di [[umiltà]], si trasferì dopo pochi mesi presso i [[lebbra|lebbrosi]] restando con loro e servendo a loro tutti con somma cura.». Si trattava del [[lebbrosario di Gubbio]], che era intitolato a [[Lazzaro di Betania|san Lazzaro di Betania]]. Nel suo ''[[Testamento (San Francesco)|Testamento]]'' Francesco disse chiaramente che la vera svolta verso la piena conversione ebbe inizio per lui a Gubbio, quando si era accostato a queste persone bisognose. Francesco non vi ebbe mai una fissa dimora, ma era solito predicare nelle campagne tra il comune umbro e [[Assisi]].
Proprio nel contado eugubino, laddove sorgeva la chiesetta di [https://www.iluoghidelsilenzio.it/chiesa-della-vittorina-gubbio/ Santa Maria della Vittoria], detta ''della Vittorina'', e l'omonimo parco, Francesco ammansì il famoso ''lupo di Gubbio''. Sette anni dopo la conversione di Francesco (nel 1213), il beato Villano, Vescovo di Gubbio, già [[Benedettino|abate benedettino]] dell'[[Basilica di San Pietro (Perugia)|abbazia di San Pietro]], concesse ai [[frate|frati]] di stabilire una loro sede nel comune.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 108-111}}.</ref>
Nel suo ''[[Testamento (San Francesco)|Testamento]]'' Francesco disse chiaramente che la vera svolta verso la piena conversione ebbe inizio per lui a [[Gubbio]], quando si era accostato a queste persone bisognose. Francesco non vi ebbe mai una fissa dimora ma era solito predicare nelle campagne tra [[Gubbio]] e [[Assisi]].
Proprio nel contado eugubino, laddove sorgeva la chiesetta di [[Gubbio#Chiesa di Santa Maria della Vittoria .28o della Vittorina.29|Santa Maria della Vittoria]], detta ''della Vittorina'', e l'omonimo parco, San Francesco ammansì il famoso ''lupo di [[Gubbio]]''. Sette anni dopo la conversione di Francesco, (nel [[1213]]) il [[beato Villano]], Vescovo di [[Gubbio]], già [[Benedettino|abate benedettino]] dell'[[Basilica di San Pietro (Perugia)|abbazia di San Pietro]], concesse ai [[frate|frati]] di stabilire una loro sede nel comune di [[Gubbio]].
=== I primi compagni e la predicazione ===
[[File:PorziuncolaPortiuncula on the Feast of the Pardon.jpg|thumb|[[Porziuncola]]]]
Arrivata l'estate e placatosi lo [[scandalo]] sollevato dalla rinuncia deiai beni paterni, Francesco ritornò ad Assisi. Per un certo periodo se ne stette solo, impegnato a riparare alcune chiese in rovina, come quella di San Pietro (al tempo, fuori ledalle mura), la ''[[Porziuncola]]'' a [[Basilica di Santa Maria degli Angeli|Santa Maria degli Angeli]] e [[Chiesa di San Damiano (Assisi)|San Damiano]].
I primi anni della [[conversione (teologia cristiana)|conversione]] furono caratterizzati dalla preghiera, dal servizio ai [[lebbra|lebbrosi]], dal lavoro manuale e dall'[[elemosina]]. Francesco scelse di vivere nella povertà volontaria e, ispirandosi all'esempio di Cristo, lanciandolanciò un messaggio di segno opposto allaa quello della società duecentesca, dalle facili ricchezze. Francesco rinunciò alle attrattive mondane, vivendo gioiosamente come un "ignorante", un "pazzo" ovvero un "[[giullare]]", dimostrando come la sua obiezione ai valori egemoni nelladella società secolare di allora potesse generare una perfetta letizia. In questo senso il suo esempio aveva un che di sovversivo rispetto alla mentalità del tempo.<ref group=N>[[Dante Alighieri]] nel canto XI del [[Paradiso (Divina Commedia)]] scrive che Francesco andò contro il padre ("in guerra del padre corse", vv. 57-58) per seguire la Povertà ("a cui, come alla morte, la porta del piacer nessun disserra", vv. 59-60) e poi fu sempre unito ada essa: "Ma perch'io non proceda troppo chiuso,/ Francesco e Povertà per questi amanti / prendi oramai nel mio parlar diffuso" (vv. 73-75).</ref>
Il 24 febbraio [[1208]], giorno di [[Mattia apostolo|san Mattia]], dopo aver ascoltato ilun passo del [[Vangelo secondo Matteo]] nella chiesetta Porziuncola, nella campagna di Assisi, Francesco sentì fermamente di dover portare la Parola di Dio per le strade del mondo.<ref>Tommaso da Celano, ''Vita Prima di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. IX; FF 356</ref> IniziòIncominciò così la sua [[Omiletica|predicazione]], dapprima nei dintorni di Assisi. Ben presto altre persone si aggregarono a lui e, con le prime adesioni, si formò il primo nucleo della comunità di frati. Il primo di essi fu [[Bernardo di Quintavalle]], suo amico d'infanzia. Tra gli altri si ricordano [[Senso III di Giotto Sensi de Perusio|Senso III di Giotto Sensi]], [[Pietro Cattani]], [[Filippo Longo di Atri]], frate [[Egidio d'Assisi|Egidio]], [[frate Leone]], frate [[Masseo di Assisi|Masseo]], frate [[Elia da Cortona]], e [[Ginepro (frate)|frate Ginepro]]. Insieme aicon i suoi compagni, Francesco iniziòcominciò a portare le sue predicazioni fuori dall'Umbria.
=== L'approvazione del Papa ===
[[File:Giotto_di_Bondone_Giotto di Bondone -_Legend_of_St_Francis_ Legend of St Francis -_7 7._Confirmation_of_the_Rule_ Confirmation of the Rule -_WGA09128 WGA09128.jpg|left|thumb|[[Giotto]],. ''[[Innocenzo III conferma la Regola francescana]]'',. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Nel [[1209]], quando Francesco ebbe raccolto intorno a sé dodici compagni, si recò a [[Roma]] per ottenere l'autorizzazione della regola di vita, per sé e per i suoi frati, da parte di [[papa Innocenzo III]]. Dopo alcune esitazioni iniziali,<ref>Gli agiografi riportano inoltre un [[rivelazione personale|sogno]] avuto dallo stesso Papa quella notte: egli vide la [[Basilica di San Giovanni in Laterano]] che stava per crollare, ed un uomo piccolo, povero e spregevole che la sosteneva sulle sue spalle. Questo sogno, insieme ad altri segni, convinse il Papa concedere un assenso alla regola</ref> il Pontefice concesse a Francesco la propria approvazione orale per il suo ''«Ordo fratum minorum»'': a differenza degli altri ordini [[Pauperismo medievale|pauperistici]], Francesco non contestava l'autorità della Chiesa, la considerava come "madre" e le offriva sincera obbedienza. Francesco era la personalità ideale per Innocenzo, che poteva finalmente incanalare le inquietudini e il bisogno di partecipazione dei ceti più umili nel seno della Chiesa, senza porsi come antagonista ad essa scivolando nell'[[eresia]].
Nel 1209, o secondo altri storici l'anno successivo, quando Francesco ebbe raccolto intorno a sé dodici compagni, si recò a [[Roma]] per ottenere l'autorizzazione della regola di vita, per sé e per i suoi frati, da parte di [[papa Innocenzo III]]. Dopo alcune esitazioni iniziali,<ref group="N">Gli agiografi riportano inoltre un [[Rivelazione personale|sogno]] avuto dallo stesso Papa quella notte: egli vide la [[Basilica di San Giovanni in Laterano]] che stava per crollare, e un uomo piccolo, povero e spregevole che la sosteneva sulle sue spalle. Questo sogno, insieme ad altri segni, convinse il Papa a concedere un assenso alla regola. In {{cita|Cardini, 1989|p. 117}}.</ref> il Pontefice concesse a Francesco la propria approvazione orale per il suo ''«Ordo fratrum minorum»'':<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 115, 125-126}}.</ref> a differenza degli altri ordini [[Pauperismo medievale|pauperistici]], Francesco non contestava l'autorità della Chiesa, ma la considerava come "madre" e le offriva sincera obbedienza. Francesco era la personalità necessaria, che poteva finalmente incanalare le inquietudini e il bisogno di partecipazione dei ceti più umili all'interno della Chiesa, senza porsi come antagonista a essa, quindi senza scivolare nella deriva dell'[[eresia]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 138-139}}.</ref>
Del testo presentato al Papa non è rimasta traccia. Gli studiosi pensano, tuttavia, che esso consistesse principalmente in brani tratti dal Vangelo, che col passare degli anni, insieme ad alcune aggiunte, confluirono a formare la «Regola non bollata», che Francesco scrisse alla [[Porziuncola]] nel [[1221]].
Del testo presentato al Papa non è rimasta traccia. Gli studiosi pensano, tuttavia, che esso consistesse principalmente in brani tratti dal Vangelo che, col passare degli anni, insieme con alcune aggiunte, confluirono nella «[[Regola di san Francesco|Regola non bollata]]», che Francesco scrisse alla [[Porziuncola]] nel 1221.<ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 209}}.</ref>
=== Fondazione dei primi Conventi ===
Di ritorno da Roma, i frati si installarono in un "tugurio" presso [[Rivotorto]], sulla strada verso [[Foligno]], luogo scelto perché vicino ada un ospedale di lebbrosi. Tale posto, tuttavia, era umido e malsano, e i frati dovettero abbandonarlo l'anno successivo, stabilendosi presso la piccola badia di [[basilica di Santa Maria degli Angeli|Santa Maria degli Angeli]], sulla pianura del [[Tescio]], in località [[Porziuncola]]. Abbandonata in mezzo ala un bosco di [[Quercus cerris|cerri]], la badia venne concessa a Francesco e ai suoi frati dall'Abate didella [[chiesa di San Benedetto del Subasio|San Benedetto del Subasio.]]<ref group=N>Questa chiesetta diventerà in seguito la chiesa madre dell'Ordine francescano. In {{cita web|url=http://www.inassisi.com/santa_maria_degli_angeli_it.html|editore=Inassisi|titolo=Santa Maria degli Angeli|accesso=26 agosto 2021}}</ref><ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 146-147}}.</ref>
=== Vocazione di Chiara e fondazione dell'Ordine femminile ===
Questa nuova «forma di vita» attirò anche le donne: la prima fu [[Chiara d'Assisi|Chiara Scifi]], figlia del nobile assisiate Favarone di Offreduccio degli Scifi. Fuggita dalla casa paterna la notte della [[Domenica delle Palme]] del 28 marzo del [[1211]] (o del 18 marzo del [[1212]]), giunse il 29 marzo [[1211]] (o il 19 marzo [[1212]]) a [[Santa Maria degli Angeli]], dove chiese a Francesco di poter entrare a far parte del suo ordine, e dove all'alba ricevette l'[[abito religioso]] dal santo. Francesco la sistemò per un po' di tempo prima presso il monastero benedettino di [[Bastia Umbra]], poi in quello di Assisi. In seguito, quando altre ragazze (fra cui anche la sorella di Chiara, [[Agnese d'Assisi|Agnese]]) seguirono il suo esempio, presero dimora nella [[chiesettaChiesa di San Damiano (Assisi)|chiesa di San Damiano]] e diedero inizio a quello che in futuro sarannosarebbero state le [[monache clarisse|clarisse]], intra cuile quali si distinguerannodistinsero sante come [[Caterina da Bologna]], [[Camilla Battista da Varano]], e [[Eustochia Calafato]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 144-145, 150-152, 154-155}}.</ref>
Negli stessi anni diede vita al [[convento di Montecasale]], dove insediò una piccola comunità di seguaci e dove ripetutamente faràavrebbe fatto poi sosta nei suoi viaggi.
=== Confronto con il catarismo ===
Ben viva era all'epoca la vicenda dei [[catarismo|catari]],considerati dichiarati eretici dalla chiesaChiesa cattolica, chei quali predicavano un dualismo Bene/Male portato alle estreme conseguenze. Essi avevano avuto numerosi focolai nella vicina Toscana e si erano ridotti alla clandestinità dopo la sanguinosa [[crociata albigese]] del [[1209]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 129-130}}.</ref> Francesco avrebbe potuto essere scambiato per un cataro per la sua povertà e la predicazione ai ceti subalterni. Ma Francesco e i suoi seguaci si distinguevano in molteplici aspetti: innanzitutto essi non mettevano in dubbio la gerarchia della Chiesa. Francesco stesso infatti insisteva sulla necessità che si amassero e si rispettassero i sacerdoti.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 137-138}}.</ref> Portato una volta davanti a un prete che viveva notoriamente in peccato, forse affinché cadesse in contraddizione (se egli non lo avesse denunziato si sarebbe potuto dire che era suo complice, se egli lo avesse fatto si sarebbe detto che Francesco non rispettava la gerarchia), Francesco si limitò a baciare le mani di quel sacerdote, "che toccano il corpo di Gesù Cristo".<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 141-142}}.</ref> Infine la differenza tra l'avversione al "mondo della Materia" (il creatoCreato) dei catari e l'amore per tutte le manifestazioni di vita di Francesco non poteva essere più stridente. Lo stesso ''[[Cantico delle creature]]'' può essere letto come un perfetto trattato di teologia anti-catara.,<ref>[[Franco {{cita|Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia2006|p. medievale'',277}}.</ref> Firenzenonostante sia difficile da dimostrare quanto Francesco, [[Lesospettoso Monnier]]della sapienza dei Universitàlibri, 2006.possa ISBNaver 88-00-20474-0conosciuto pag.la 277dottrina catara.</ref>Franco InCardini. tal''Francesco casod'Assisi''. ilMondadori, 1989.</ref>
Uno dei valorevalori da attribuire alla preposizione "[[Cantico delle creature#Analisi|per]]" sarebbe quello di "complemento d'agente" (''Laudato sii mi' Signore per (da) tutte le creature''). Comunque il
Il suo amore per la natura e gli animali (come la leggendaria ''predica agli uccelli'' in località Piandarca sulla strada che da [[Cannara]] si dirige a [[Bevagna]]) erano superati solo dall'amore verso gli esseri umani: la pace interiore per Francesco non era una semplice serenità, che implicava capacità di amore e di perdono, ma una naturale gioia di vivere:
{{citazione|La sua carità si estendeva, con cuore di fratello, non solo agli uomini provati dal bisogno, ma anche agli animali senza favella, ai rettili, agli uccelli, a tutte le creature sensibili e insensibili. Aveva però una tenerezza particolare per gli agnelli, perché nella Scrittura [[Gesù Cristo]] è paragonato, spesso e a ragione, per la sua umiltà al mansueto agnello. Per lo stesso motivo, il suo amore e la sua simpatia si volgevano in modo particolare a tutte quelle cose che potevano meglio raffigurare o riflettere l'immagine di Dio|[[Tommaso da Celano]], ''Vita prima'' 77, in ''FF'' 455<ref>Citato in Natalino Valentini, ''Cristianesimo e bellezza'', Paoline, 2002, [http://books.google.it/books?id=-T_xItRyxpIC&pg=PA37 p. 37]. ISBN 88-315-2373-2</ref>}}
=== Crescita dell'ordine e viaggio in Egitto ===
[[File:Benozzo Gozzoli - Scenes from the Life of St Francis (Scene 10, north wall) - WGA10241.jpg|thumb|[[Montefalco]], Complesso museale di San Francesco, [[Benozzo Gozzoli]],. ''Francesco d'Assisi e il sultano [[Al-Malik al-Kamil|Al-Kamil]]''. [[Montefalco]], [[Complesso museale di San Francesco (Montefalco)|complesso museale di San Francesco]], scena 10 del ciclo di affreschi sulla vita del Santo]]
Col tempo, la fama di Francesco crebbe enormemente e crebbe notevolmente anche la schiera dei [[Ordine dei frati minori|frati francescani]]. Nel [[1217]], Francescoil poverello di Assisi presiedette il primo dei [[Capitolo (cristianesimo)|capitoli]] generali dell'Ordine, che si tenne alla Porziuncola: questi sorsero con l'esigenza di impostare la vita [[comunità|comunitaria]], di organizzare l'attività di preghiera, di rinsaldare l'unità interna ed esterna, di decidere nuove [[missionario|missioni]], e si tenevano ogni due anni. Con il primo fu organizzata la grande espansione dell'ordine in [[Italia]] e furono inviate missioni in [[Germania]], [[Francia]] e [[Spagna]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 175}}.</ref>
Nel 1219 si recò verosimilmente ad [[Ancona]] per imbarcarsi per l'[[Egitto]] e la [[Palestina]], dove da due anni era in corso la [[quinta crociata]]. Durante questo viaggio, in occasione dell'[[Assedio di Damietta (1218-1219)|assedio crociato alla città egiziana di Damietta]], insieme con [[Illuminato da Rieti|frate Illuminato]] ottenne dal legato pontificio (il benedettino portoghese [[Pelagio Galvani]], cardinale vescovo di [[Sede suburbicaria di Albano|Albano]]), il permesso di passare nel campo saraceno e incontrare, disarmati, a loro rischio e responsabilità, lo stesso [[sultano]] [[Ayyubidi|ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil|al-Malik al-Kāmil]], nipote di [[Saladino]]. Varie ipotesi sono state proposte per motivare lo scopo dell'incontro, secondo molti Francesco intendeva predicare al sultano il Vangelo, al fine di convertirlo e quindi mettere fine alle ostilità, per altri la sua volontà era solo quella di testimoniare senza finalità concrete.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 191-199}}.</ref>
Ricevuto con grande cortesia dal Sultano, ebbe con lui un lungo colloquio, al termine del quale Francesco dovette tornare nel campo crociato. Intorno a questo evento storico sono fiorite diverse leggende riguardanti il santo e la sua straordinaria capacità di convincere e convertire, anche se [[al-Malik al-Kamil|al-Malik al-Kāmil]] rimase [[musulmano]], pur apprezzando Francesco ed elargendogli dei doni in segno di stima.<ref>Cfr. A. Cacciotti e M. Melli, ''I Francescani e la crociata'', Edizioni Biblioteca Francescana, Milano, 2014, ISBN 978-88-7962-219-6.</ref><ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 196-200}}.</ref>
L'interpretazione del rapporto tra Francesco, l'Islam e le crociate non è facile ed è ancora oggetto di discussione, in quanto c'è contrapposizione tra chi vede la sua azione come un sostegno alle crociate o, al contrario, come una loro sconfessione.<ref group=N>Quest'ultima tesi è sostenuta, in particolare da [[Chiara Frugoni]]. Lo storico [[Franco Cardini]] tende a escludere l'idea di missione, che si svilupperà invece a partire dal secolo successivo, e propone piuttosto di leggere la sua azione come un supporto alla crociata. Per entrambi gli autori, cfr. Franco Cardini, ''Francesco e il sultano. La storia e il messaggio'', in ''Francesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009)'', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53 In {{cita|Cardini, 1989|pp. 195-200}}.</ref> La narrazione dell'incontro ci è pervenuta, oltre che tramite le opere di biografi francescani, anche attraverso altre testimonianze non tardive, sia cristiane sia arabe.{{Citation needed|reason=Tolan V. (ISBN 978-0-19-923972-6) fa notare che l'evento non è riportato in alcuna fonte araba.}} La versione fornitaci da [[Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura]] cita maltrattamenti subiti ad opera dei soldati saraceni e la difesa, da parte di Francesco, dell'operato dei crociati e la giustificazione della guerra agli islamici infedeli.<ref group=N>Si veda ad esempio la citazione di Oliger L. ''Liber exemplorum fratum minorum'', pagg. 88-89, in ''La Via Francigena e l'idea di Crociata'', di Francesco Saverio Barbato Romano, Gianandrea de Antonellis, Corrado Gnerre, pagg. 62-65.</ref><ref group="N">(cfr. Marco Meschini, ''San Francesco e l'islam'', in ''Il timone'', marzo 2007, pag. 22-24 [http://www.templarisanbernardo.org/Storia_San_Francesco_e_l'Islam.htm]). La visita di Francesco al sultano è stata altresì vista anche come ricerca del martirio o interpretata come desiderio di testimoniare, senza imporla, la fede cristiana ai saraceni (cfr. Franco Cardini, ''Francesco e il sultano. La storia e il messaggio'', in ''Francesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009)'', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53)</ref><ref group=N>Alcuni sostengono che non abbia alcuna credibilità la tradizione della sfida all'[[ordalia]] (pur dipinta da [[Giotto]] nel ciclo d'affreschi della Chiesa Superiore della Basilica del Santo ad Assisi) proposta da Francesco per determinare quale delle due rispettive fedi - la sua e quella del sultano - fosse quella autentica. Secondo costoro, infatti, la personalità di Francesco è totalmente antitetica rispetto a gesti pregni d'intrinseca violenza, tanto più assurdi in un contesto in cui al santo cristiano era evidentemente concesso di tentare di far proselitismo nei confronti della stessa persona di al-Malik al-Kāmil. A tal fine si ricordano però i rapporti di cavalleria instauratisi fra i capi crociati e quelli [[musulmano|musulmani]] fin dal tempo di Saladino e di [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di Leone]] nel corso della [[Terza crociata]], con una quasi-investitura tra l'altro a cavaliere riservata proprio ad al-Malik al-Kāmil dal re [[plantageneti|plantageneto]]. Cfr. [[Claudio Lo Jacono]], ''Storia del mondo islamico. Il Vicino Oriente'', Einaudi, Torino, 2003, p. 380.</ref><ref group=N>Questo episodio è citato anche in diverse cronache contemporanee dei crociati (in particolare: [[Jacques de Vitry|Giacomo da Vitry]], ''Lettera del 1220 sulla presa di Damiata''; ''Cronaca di Ernoul'', cap. 27; Bernardo il Tesoriere, ''La conquista della Terra Santa'', 1229-1230; ''Storia di Eraclio'', 1230)</ref> Nel racconto di [[Tommaso da Celano]], Francesco suscitò profonda ammirazione nel sultano, che lo trattò con rispetto e gli offrì numerose ricchezze. Secondo la narrazione agiografica, Francesco subì anche la prova del fuoco, raffigurata in numerosi cicli dipinti.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 196-198}}.</ref>
Nel [[1219]], si recò ad [[Ancona]] per imbarcarsi per l'[[Egitto]] e [[Israele]], dove da due anni era in corso la [[quinta crociata]]. Durante questo viaggio, in occasione dell'assedio crociato alla città egiziana di [[Damietta]], insieme a [[Illuminato da Rieti|frate Illuminato]] ottenne dal legato pontificio (il benedettino portoghese [[Pelagio Galvani]], cardinale vescovo di Albano), il permesso di poter passare nel campo saraceno ed incontrare, disarmati, a loro rischio e responsabilità, lo stesso [[sultano]] [[Ayyubidi|ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil|al-Malik al-Kāmil]], nipote di [[Saladino]]. Lo scopo dell'incontro era quello di potergli predicare il vangelo, al fine di convertire il sultano e i suoi soldati, e quindi mettere fine alle ostilità.
La pacifica rivoluzione che il nuovo Ordine stava compiendo cominciò a essere palese a tutti. Incominciarono però anche i primi problemi: Francesco temeva che, ingrandendosi senza controllo, la fraternità dei Minori deviasse dai propositi iniziali.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 209, 213}}.</ref><ref group=N>Si veda al riguardo lo stesso ''Testamento'' di Francesco, in cui invitava a non allontanarsi mai dalla ''Regola'' che egli aveva scritto.</ref> Sia per le cattive condizioni di salute, sia per dare l'esempio e per potersi dedicare completamente alla sua missione, nel 1220 Francesco rinunciò al governo dell'Ordine in favore dell'amico e seguace [[Pietro Cattani]], che però morì l'anno seguente.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 206, 214}}.</ref> Al successivo Capitolo Generale (detto ''«delle Stuoie»'', giugno 1221) venne scelto come vicario [[Elia da Cortona|frate Elia]].<ref group=N>Il ''Capitolo delle stuoie'' si tenne a [[Santa Maria degli Angeli (Assisi)]]. "Il fedele servo di Cristo Francesco tenne una volta un Capitolo Generale a Santa Maria degli Angeli, al quale Capitolo si raunò oltre a cinquemila frati; e vennevi [[san Domenico]], capo e fondamento dell'Ordine de' Frati Predicatori, il quale allora andava di [[Borgogna]] a [[Roma]].[...] Erano in quel campo tetti di graticci e di stuoie, distinti per torme, secondo frati di diverse Province; e però si chiamava quel Capitolo il capitolo de' graticci ovvero di stuoie. I letti loro si era la piana terra, e chi avea un poco di paglia; i capezzali erano o pietre o legno". (''[[Fioretti di San Francesco]]'', cap. XVIII)</ref><ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 214}}.</ref>
L'interpretazione del rapporto tra Francesco, l'Islam e le crociate non è facile ed è ancora oggetto di discussione, in quanto c'è contrapposizione tra chi vede la sua azione come un sostegno alle crociate o, al contrario, come una loro sconfessione.<ref>Quest'ultima tesi è sostenuta, in particolare da [[Chiara Frugoni]]. Lo storico [[Franco Cardini]] tende ad escludere l'idea di missione, che si svilupperà invece a partire dal secolo successivo, e propone piuttosto di leggere la sua azione come un supporto alla crociata. Per entrambi gli autori, cfr. Franco Cardini, ''Francesco e il sultano. La storia e il messaggio'', in ''Francesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009)'', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53</ref> La narrazione dell'incontro ci è pervenuta, oltre che tramite le opere di biografi francescani, anche attraverso altre testimonianze non tardive, sia cristiane sia arabe. La versione fornitaci da San Bonaventura cita maltrattamenti subiti ad opera dei soldati saraceni e la difesa, da parte di Francesco, dell'operato dei crociati e la giustificazione della guerra agli islamici infedeli.<ref>Si veda ad esempio la citazione di Oliger L. "Liber exemplorum fratum minorum", pagg. 88-89, in "La Via Francigena e l'idea di Crociata" di Francesco Saverio Barbato Romano, Gianandrea de Antonellis, Corrado Gnerre, pagg. 62-65.</ref><ref>(cfr. Marco Meschini, ''San Francesco e l'islam'', in ''Il timone'', marzo 2007, pag. 22-24 [http://www.templarisanbernardo.org/Storia_San_Francesco_e_l'Islam.htm]). La visita di Francesco al sultano è stata altresì vista anche come ricerca del martirio o interpretata come desiderio di testimoniare, senza imporla, la fede cristiana ai saraceni (cfr. Franco Cardini, ''Francesco e il sultano. La storia e il messaggio'', in ''Francesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009)'', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53)</ref><ref>Alcuni sostengono che non abbia alcuna credibilità la tradizione della sfida all'[[ordalia]] (pur dipinta da [[Giotto]] nel ciclo d'affreschi della Chiesa Superiore della Basilica del Santo ad Assisi) proposta da Francesco per determinare quale delle due rispettive fedi - quella sua e quella del sultano - fosse quella autentica. Secondo costoro, infatti, la personalità di Francesco è totalmente antitetica rispetto a gesti pregni d'intrinseca violenza, tanto più assurdi in un contesto in cui al santo cristiano era evidentemente concesso di tentare di far proselitismo nei confronti della stessa persona di al-Malik al-Kāmil. A tal fine si ricordano però i rapporti di cavalleria instauratisi fra i capi crociati e quelli [[musulmano|musulmani]] fin dal tempo di Saladino e di [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di Leone]] nel corso della [[Terza crociata]], con una quasi-investitura tra l'altro a cavaliere riservata proprio ad al-Malik al-Kāmil dal re [[plantageneti|plantageneto]]. Cfr. [[Claudio Lo Jacono]], ''Storia del mondo islamico. Il Vicino Oriente'', Einaudi, Torino, 2003, p. 380.</ref><ref>Questo episodio è citato anche in diverse cronache contemporanee dei crociati (in particolare: [[Jacques de Vitry|Giacomo da Vitry]], ''Lettera del 1220 sulla presa di Damiata''; ''Cronaca di Ernoul'', cap. 27; Bernardo il Tesoriere, ''La conquista della Terra Santa'', 1229-1230; ''Storia di Eraclio'', 1230)</ref> Nel racconto di [[Tommaso da Celano]], Francesco suscitò profonda ammirazione nel sultano, che lo trattò con rispetto e gli offrì numerose ricchezze. Secondo la narrazione agiografica, Francesco subì anche la prova del fuoco, raffigurata in numerosi cicli dipinti.
Nel 1223, con la bolla ''[[Solet annuere (Onorio III)|Solet annuere]]'', [[papa Onorio III]] approvò definitivamente la «Regola seconda» (che rispetto alla prima è più corta e contiene meno citazioni evangeliche), che fu redatta con l'aiuto del [[cardinale]] Ugolino d'Ostia (il futuro [[papa Gregorio IX]]). La doppia stesura della regola a distanza ravvicinata testimonia un ripensamento a fronte di difficoltà nel progetto; Francesco, pur non condannando in sé né la ricchezza, né la sapienza, né il potere, si rendeva conto che i frati che liberamente avevano deciso di seguirlo e di seguire la sua regola di vita stavano diventando colti e accettavano doni e ricchezze (anche se formalmente questi erano incamerati dalla Santa Sede). Non è difficile immaginare che qualcuno, magari usando la scusa di poter meglio servire il prossimo, avesse richiesto più volte una limatura della regola del 1221 e alla fine Francesco cedette, pretendendo però questa volta una fedeltà assoluta, accettandola "senza commento", cioè senza interpretazioni.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 219-223}}.</ref>
La pacifica rivoluzione che il nuovo Ordine stava compiendo cominciò ad essere palese a tutti. Iniziarono però anche i primi problemi: Francesco temeva che, ingrandendosi senza controllo, la fraternità dei Minori deviasse dai propositi iniziali.<ref>Si veda al riguardo lo stesso ''Testamento'' di Francesco, in cui invitava a non allontanarsi mai dalla ''Regola'' che egli aveva scritto.</ref> Per dare l'esempio e per potersi dedicare completamente alla sua missione, nel [[1220]] Francesco rinunciò al governo dell'Ordine in favore dell'amico e seguace [[Pietro Cattani]], che però morì l'anno seguente. Al successivo Capitolo Generale (detto ''«delle Stuoie»'', giugno [[1221]]) venne scelto come vicario [[Elia da Cortona|frate Elia]].<ref>Il ''Capitolo delle stuoie'' si tenne a [[Santa Maria degli Angeli (Assisi)]]. "Il fedele servo di Cristo Francesco tenne una volta un Capitolo Generale a Santa Maria degli Angeli, al quale Capitolo si raunò oltre a cinquemila frati; e vennevi [[san Domenico]], capo e fondamento dell'Ordine de' Frati Predicatori, il quale allora andava di [[Borgogna]] a [[Roma]].[.....] Erano in quel campo tetti di graticci e di stuoie, distinti per torme, secondo frati di diverse Province; e però si chiamava quel Capitolo il capitolo de' graticci ovvero di stuoie. I letti loro si era la piana terra, e chi avea un poco di paglia; i capezzali erano o pietre o legno". ([[Fioretti di San Francesco]], cap. XVIII)</ref>
Nel 1223, con la bolla ''[[Solet annuere (Onrio III)|Solet annuere]]'', [[papa Onorio III]] approvò definitivamente la «Regola seconda» (che rispetto alla prima è più corta e contiene meno citazioni evangeliche), che fu redatta con l'aiuto del [[cardinale]] Ugolino d'Ostia (il futuro [[papa Gregorio IX]]). La doppia stesura della regola a distanza ravvicinata testimonia un ripensamento a fronte di difficoltà nel progetto; Francesco, pur non condannando in sé né la ricchezza, né la sapienza, né il potere, si rendeva conto che i frati che liberamente avevano deciso di seguirlo e di seguire la sua regola di vita stavano diventando colti e accettavano doni e ricchezze (anche se formalmente questi erano incamerati dalla Santa Sede). Non è difficile immaginare che qualcuno, magari usando la scusa di poter meglio servire il prossimo, avesse richiesto più volte una limatura della regola del 1221 e alla fine Francesco cedette, pretendendo però questa volta una fedeltà assoluta, accettandola "senza commento", cioè senza interpretazioni.
=== Il primo presepe vivente ===
[[File:Giotto_Giotto -_Legend_of_St_Francis_ Legend of St Francis -_ -13-_ -_Institution_of_the_Crib_at_Greccio Institution of the Crib at Greccio.jpg|left|thumb|[[Giotto]],. ''[[Presepe di Greccio]]'',. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
Durante la notte diNel [[Natale]] del [[1223]], di ritorno ad Assisi da Roma, Francesco si fermò a [[Greccio]] (sulla strada che da [[Stroncone]] prosegue verso il reatino), Francescoe rievocòdecise la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell'evento. Secondo le agiografie, durante la [[Celebrazione eucaristica|Messa]], il putto raffigurante il Bambinello avrebbe preso vita più volte tra le braccia di Francesco.<ref>Tommaso da Celano, ''Vita Prima di San Francesco d'Assisi'', parte I, cap. XXX</ref> Da questo episodio ebbe origine la tradizione del [[presepe]].<ref>[http://www.presepi.it/trad_reg/storia.html http://www.presepi.it/trad_reg/storia.html] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070125193012/http://www.presepi.it/trad_reg/storia.html |data=25 gennaio 2007 }}, oppure si veda la voce [[presepe]]</ref><ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 226-228}}.</ref>
Oltre alla vita attiva, Francesco, forse ammalato, sentiva continuamente l'esigenza di ritirarsi in posti solitari per ritemprarsi e pregare (come, ad esempio, l'[[Eremo delle Carceri]] di Assisi, sulle pendici del [[Subasio|monte Subasio]]; l'[[Isola Maggiore]] sul [[lago Trasimeno]]; l'[[Eremo delle Celle]] a [[Cortona]]). Tali posti offrivano al frate il silenzio e la pace che gli consentivano una più intima preghiera.
Tra il 1224 e il 1226, ormai malato gravemente agli occhi (si suppone un [[tracoma]]), compose il [[Cantico delle creature]].
=== Le stigmate ===
[[File:Giotto_di_Bondone_Giotto di Bondone -_Legend_of_St_Francis_ Legend of St Francis -_19 19._Stigmatization_of_St_Francis_ Stigmatization of St Francis -_WGA09145 WGA09145.jpg|thumb|[[Giotto]],. ''[[San Francesco riceve le stimmate (Assisi)|San Francesco riceve le Stigmate]]'',. [[Assisi]], [[Basilica superiore di San Francesco d'Assisi|Basilica superiore]]]]
{{citazione|Nel crudo sasso intra [[Tevere]] ed [[Arno]]<br />da [[Cristo]] prese l'ultimo sigillo<br />che le sue membra due anni portarno.|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'', [[Paradiso - Canto undicesimo|canto XI]], vv. 106-108}}
Secondo le [[agiografie]], il 1417 settembre [[1224]],<ref>{{cita web|url=http://www.sanfrancescoassisi.org/it/sanfrancesco/vita-di-san-francesco/cronologia|titolo=Cronologia|editore=Basilica Papale di San Francesco in Assisi|accesso=19 settembre 2015}}</ref><ref>[[Bonaventura da Bagnoregio]], ''[[Leggenda maggiore]]'', XIII 3,2</ref><ref>{{cita|Cardini, due1989|p. anni prima della morte242}}.</ref>, mentre si trovava a pregare sul [[monte Penna (provincia di Arezzo)|monte della Verna]] (luogo su cui in futuro sorgerà l'omonimo [[Santuario della Verna|santuario]]), 3 giorni dopo la festa dell'[[Esaltazione della Croce]] e dopo 40 giorni di digiuno in preparazione della festa di san [[Michele (arcangelo)|Michele]] arcangelo (29 settembre),<ref>{{cita web |url=https://it.aleteia.org/2021/09/22/san-francesco-e-stato-il-primo-santo-a-ricevere-le-stigmate|titolo=Francesco fu il primo santo a ricevere le stigmate?}}</ref> Francesco avrebbe visto un [[Serafino]] crocifisso. Al termine della visione gli sarebbero comparse le [[stigmate]]: «sulle mani e sui piedi presenta delle ferite e delle escrescenze carnose, che ricordano dei chiodi e dai quali sanguina spesso». Tali agiografie raccontano inoltre che sul fianco destro aveva una ferita, come quella di un colpo di [[Lancia (arma)|lancia]]. Fino alla sua morte, comunque, Francesco cercò sempre di tenere nascoste queste sue ferite.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 242-244, }}.</ref>
Nell'iconografia tradizionale successiva alla sua morte, Francesco è stato sempre raffigurato con i segni delle stigmate.: Perper questa caratteristica Francesco è stato definito anche «alter Christus»<ref>{{Cita web|url=http://www.centrostudifrancescani.it/site/2014/09/san-francesco-e-lalter-christus/|titolo=San Francesco e l’alter Christus|autore=admin|lingua=it|accesso=7 agosto 2021}}</ref>. La condivisione fisica delle pene di Cristo offriva un nuovo volto al cristianesimo, partecipe non più solo del Suo trionfo, simboleggiato dal [[Christus triumphans|Cristo in gloria]].
=== Ultimi anni di vita e la morte ===
[[File:Tomb of Saint Francis - Basilica di San Francesco - Assisi 2016.jpg|thumb|left|La tomba di Francesco ad [[Assisi]]]]
Negli anni seguenti, Francesco fu sempre più oggetto di varie malattie (soffriva infatti di disturbi al [[fegato]] oltre che alla [[vista]]). Varie volte gli furono tentati degli interventi medici per lenirgli le sofferenze, ma inutilmente.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 263-264}}.</ref> Nel giugno [[1226]], mentre si trovava alle Celle di [[Cortona]], dopo una notte molto tormentata dettò il ''"Testamento"'', che volle fosse sempre legato alla ''"Regola"'', in cui esortava l'ordine a non allontanarsi dallo spirito originario.<ref>{{cita|Cardini, 1989|pp. 267-268}}.</ref>
Nel [[1226]] si trovava alle sorgenti del [[Topino]], presso [[Nocera Umbra]]; egli però chiese ede ottenne di poter tornare a morire nel suo "luogo santo" preferito: la [[Porziuncola]]. Qui la morte lo colse la sera del 3 ottobre.<ref group=N>ilIl 4 ottobre secondo il computo temporale medievale, che faceva iniziareincominciare il nuovo giorno al tramonto del giorno precedente.</ref><ref group=N>«''trasferito presso la chiesa della Porziuncola, dove morì nella notte fra il 3 e il 4 ott. 1226. Il giorno seguente il suo corpo venne trasportato, con una sosta lungo il percorso presso il monastero di S. Damiano, nella chiesa di S. Giorgio, eretta all'interno delle mura cittadine (nel luogo dove in seguito fu edificata la basilica intitolata a S. Chiara d'Assisi).''» (in Roberto Rusconi, ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 49, Treccani (1997) alla voce corrispondente)</ref><ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 273}}.</ref>
Il suo corpo, dopo aver attraversato Assisi ed essere stato portato perfino in San Damiano, per essere mostrato un'ultima volta a Chiara ede alle sue consorelle, venne sepolto nella [[Basilica di Santa Chiara|chiesa di San Giorgio]].<ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 13}}.</ref> Da qui la sua salma venne trasferita nell'attuale [[Basilica di San Francesco|basilica]] nel [[1230]] (quattro anni dopo la sua morte, due anni dopo la canonizzazione).<ref>{{cita|Cardini, 1989|p. 14}}.</ref>
{{citazione|Laudate et benedicite mi Signore,<br />et rengratiatelo et serviatelo cum grande humilitate.|''[[Cantico delle creature]]''}}
== Spiritualità francescana ==
[[File:Cigoli,_san_francesco san francesco.jpg|thumb|'[[Ludovico Cigoli]]. ''Francesco d'Assisi'', [[Ludovico Cigoli]]]]
Il francescanesimo si inserisce in quel vasto movimento [[Pauperismo medievale|pauperistico]] del XIII secolo, in uno spirito di riforma volto contro la corruzione dei costumi degli ecclesiastici del tempo, troppo coinvolti negli interessi materiali e politici, nella sanguinosa [[Lotta per le investiture]]. A questo si deve aggiungere la fioritura del [[comune medioevale]]: la nascita delle ricche [[città-stato]], se da un lato arricchì una parte del popolo, determinò la formazione di quei ricchi ceti mercantili, il cosiddetto ''popolo grasso'', che acquistava potere a scapito della vecchia nobiltà feudale, facendo della vita metropolitana il centro della civiltà, pur lasciandovi dentro larghissime fette del ceto contadino più indigente, dall'altro causò una forte disuguaglianza sociale e anche crisi dell'assetto sociale medievale che dovette coinvolgere Francesco in prima persona mentre esercitava la professione di mercante.
"Povertà", "obbedienza" e "castità" sono aspetti fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli. Dopo un primo periodo passato in solitudine, Francesco iniziò a vivere la propria vocazione insieme a dei compagni che volevano imitare il suo esempio. L'umiltà e l'ascetismo al quale si accompagnò l'opera del santo gli valse il nome di ''[[Cristomimesi|Imitator Christi]]'' ("Imitatore di Cristo"): da qui inizia l'esperienza della "fraternità", nella quale ciascun membro è dunque un ''imitator Francisci'' ("Imitatore di Francesco"), e dunque un ''imitator Christi''. Secondo la regola dettata da Francesco, la vita comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi:
# '''Fraternità''': i frati non devono vivere soli, ma devono prendersi cura dei propri fratelli (e in generale di tutti) con amore e dedizione. La stessa cura si estende incondizionatamente non solo alle creature umane, ma a tutto il creato in quanto opera di Dio e dunque sacro, vivendo in questo modo la fraternità universale.
# '''Umiltà''': porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio, liberarsi dai desideri terreni che allontanano l'uomo dal bene e dalla giustizia.
# '''Povertà''': rinuncia a possedere qualsiasi bene condividendo tutto ciò che ci è dato con tutti i fratelli, partendo dai più bisognosi.
Alla [[preghiera]] e alla [[meditazione]], la Regola francescana aggiunge lo "spirito [[missionario]]", in conformità ai [[precetto|precetti]] [[Vangeli|evangelici]], assumendo una condotta completamente diversa rispetto alla norma seguita fino ad allora. È chiaro come a San Francesco interessassero soprattutto i [[classe sociale|ceti sociali]] più deboli, tendesse con [[amore]] fraterno verso quel "prossimo" spesso respinto e disprezzato dalla [[Società umana|società]], cioè verso il [[povertà|povero]], il malato, il perdente, l'ultimo.
Francesco vuole essere il «minore tra i minori» (umile tra gli umili). Si sostiene che egli applicò ai compagni l'appellativo ''minores'', dato in spregio ai popolani dai ricchi, perché lui stesso voleva incarnare la figura di "uomo del popolo". Assisi e Santa Maria degli Angeli furono e sono tuttora il [[cuore]] pulsante da cui parte e a cui ritorna l'attività missionaria di questo nuovo Ordine dei ''minori'', come da allora in poi furono chiamati tutti coloro che seguirono (e che seguono) il [[Santità|santo]] fondatore assisano. In questo modo, lo spirito di condivisione è esempio concreto della comunione dell'anima con Dio, [[Gesù|Gesù il Cristo]], testimonianza di [[fede]] e di amore [[Cristianesimo|cristiano]].
A imitazione dei poveri e dei mendicanti, è l'aspetto itinerante dei francescani, secondo il principio di portare il proprio sostegno materiale e spirituale al prossimo andandogli incontro là dove egli si trova: applicando questa regola allain prima persona, Francesco visse e scontò un incessante vagare, portandosi fino ai confini dell'[[Europa]], sostentandosi del frutto del lavoro che gli veniva offerto per strada e dove questo non fosse possibile, attraverso l'elemosina.<ref>Luigi Pellegrini, ''Francesco di Assisi'' in Enciclopedia Europea Garzanti. Vol. V, pp. 17-18.</ref>
== Francescanesimo ==
{{Vedi anche|Scuola francescana}}
All'interno dell'ordine francescano tra il XIII e il XIV secolo si sviluppò la scuola filosofica e teologica fondata dal francescano [[Alessandro di Hales]] quando nel 1232 ricoprì la cattedra di teologia presso l'[[università di Parigi]]. La filosofia francescana opponendosi all'[[aristotelismo]] e al [[tomismo]] s'ispirava al pensiero di [[Sant'Agostino]] da cui riprendeva la dottrina dell'[[illuminazione (cristianesimo)|illuminazione]] e la teoria dell'[[ilemorfismo]] universale.<ref>''Enciclopedia Treccani'' alla voce corrispondente</ref>
All'interno dell'ordine francescano, tra il XIII e il XIV secolo si sviluppò la scuola filosofica e teologica fondata dal francescano [[Alessandro di Hales]] quando nel 1232 ricoprì la cattedra di teologia presso l'[[università di Parigi]]. La filosofia francescana, opponendosi all'[[aristotelismo]] e al [[tomismo]], s'ispirava al pensiero di [[Sant'Agostino]] da cui riprendeva la dottrina dell'[[illuminazione (cristianesimo)|illuminazione]] e la teoria dell'[[ilemorfismo]] universale.<ref>''Enciclopedia Treccani'' alla voce corrispondente</ref>
In opposizione al tomismo, la scuola francescana dichiarava il [[volontarismo|primato della volontà]] sull'intelletto non solo per quanto riguardava il comportamento umano, ma anche per l'azione divina che esigeva il dovere dell'obbedienza, e il primato della fede sia nel campo della morale chesia in quello della conoscenza.
I più importanti filosofi del francescanesimo furono [[Giovanni de la Rochelle]], [[San Bonaventura]], [[Duns Scoto]], [[Giovanni Peckham]]. I maestri francescani dell'università di Oxford, [[Roberto Grossatesta]], [[Ruggero Bacone]] e [[Guglielmo di Occam]] confermarono l'indipendenza della fede dalla ragione e svilupparono quindi il francescanesimo soprattutto nell'ambito scientifico.
== Una vita tra storia e teologia ==
{{Vedivedi anche|Questione francescana}}
[[File:S Francesco Guido RENI.JPG|thumb|[[Guido Reni]],. ''San Francesco in estasi'', XVII secolo, olio su tela]]
Francesco d'Assisi e la sua vita sono stati continuamente oggetto di interesse, ispirazione, imitazione, studio, confronto. Questo ha fatto sì che la narrazione biografica della sua vita sia stata connotata — fin dalle prime espressioni all'indomani della sua morte — da una grande varietà di significati e intenzioni, che inevitabilmente hanno indirizzato e influenzato la redazione della sua ''Vita''.
Le notizie sulla vita di Francesco derivano infatti in gran parte dalle prime biografie del santo,<ref group=N>Per un elenco si veda la bibliografia. Per la cronologia, si è seguita quella pubblicata su ''Fonti Francescane, Editio minor.''</ref> dove la narrazione storica e quella teologica sono strettamente legate.<ref group=N>Nell'ultima edizione delle ''Fonti francescane'' (2004) ad una sezione è stato attribuito infatti un titolo dedicato al legame tra storia e teologia. Cfr. anche [[Raoul Manselli]]. ''Le fonti per la storia di san Francesco d'Assisi'' e ''San Francesco d'Assisi nel dibattito storiografico'', in Raoul Manselli. ''San Francesco d'Assisi. Editio Maior''. Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2002, pp. 15-71.</ref>
Nel XVIXVII secolo con Frate [[Luca Wadding]] si mossero i primi tentativi di raccogliere documentazione storica su Francesco d'Assisi, cercando di distinguere tra storia e veneranda tradizione. Un momento di svolta in questo processo arrivò nel corso del [[XIX secolo]], quando lo storico francese [[Paul Sabatier (storico)|Paul Sabatier]] avanzò la teoria che tutte le biografie francescane "ufficiali" (quelle di [[Tommaso da Celano]] e, in modo particolare, quella di [[Bonaventura da Bagnoregio]]) sarebbero irrimediabilmente compromesse dall'intenzione "politica" degli autori, mentre più fedeli al "vero Francesco" sarebbero le biografie "ufficiose". In particolare nello ''[[Specchio della perfezione|Speculum perfectionis]]'', da lui riscoperto, si potrebbe rintracciare la narrazione più affidabile sul santo di Assisi. Tale posizione ha scatenato nel tempo accesi dibattiti, stimolando nel contempo un approfondimento straordinario della ricerca storica su san Francesco.
Secondo lo storico [[Franco Cardini]] è infatti in alcuni casi difficile distinguere tra verità storica e amplificazioni simboliche: è il caso, ad esempio, degli episodi della [[predica agli uccelli]] e dell'incontro con il [[lupo di [[Gubbio]]. Questi ultimi potrebbero, secondo lo studioso, essere anche intesi come rielaborazioni dell'incontro, storicamente meglio documentato, con il sultano al-Malik al-Kamil, e riproporre il tema dell'incontro con l{{'}}''"Altro".''<ref>F. Cardini, "''Francesco e il sultano. La storia e il messaggio"'', in "''Francesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009)"'', Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009.</ref>
Il linguaggio di Francesco è una sola cosa con i contenuti per quanto concerne la sua predicazione. La gente comune «per la prima volta sente parlare di Dio in una lingua che tutti possono capire. Non il latino, la lingua dotta della Chiesa, ma il primo italiano, lo stesso di Dante e [[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]], che diventerà nel giro di pochi anni l'idioma dell'intera penisola».<ref>{{cita pubblicazione |nome=Ludovico |cognome=Pratesi |titolo=I gesti parlanti del Francesco di Giotto |rivista=Ulisse Speciale Umbria |editore= Alitalia|città=Roma |volume=XXIII |numero= 233|anno= 2003|mese=Agosto |pp= 122-129 |lingua=it}}</ref>
=== La predica agli uccelli ===
{{vedi anche|Predica agli uccelli}}
La [[predica agli uccelli]] è uno degli episodi più famosi de ''[[I fioretti di san Francesco]]''<ref>''I fioretti'' cap. XVI di San Francesco d'Assisi secondo la versione in umbro volgare del XIV secolo conservata negli Archivi del Sacro convento di [[Assisi]]</ref>. Secondo la tradizione, la [[predica agli uccelli]] ebbe luogo sull'antica strada che congiungeva il castello di [[Cannara]] a quello di [[Bevagna]], nei pressi di Assisi<ref group=N>questaQuesta tradizione è confermata da numerose fonti come la [[biografia]] sulla vita di San Francesco scritta da [[Tommaso da Celano]] ''"Vita prima S. Francisci Assisiensis"'' cap. XXI e da ''"I fioretti"'' cap. XVI secondo la versione in umbro volgare del XIV secolo conservata negli Archivi del Sacro convento di [[Assisi]]</ref>. Oggi il punto dove San Francesco d'Assisi fece il miracolo è segnalato da una pietra sita in località Piandarca nel Comune di [[Cannara]] in un'area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori ildal paese e si snoda attraverso i campi. Nei pressi della pietra e lungo l'attuale strada che porta a [[Bevagna]] (la SP403) è edificata anche una piccola [[Edicola (architettura)|edicola]] a ricordo del [[miracolo]]. Più che la cronaca di un avvenimento, le [[agiografia|agiografie]] descrivono un passo di vera [[poesia]]:
{{Citazione|...et venne fra Cannaia et Bevagni. E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali era quasi infinita moltitudine d'uccelli. E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch'erano in terra; e subitamente quelli ch'erano in su gli arbori se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che santo Francesco compié di predicare (...) Finalmente compiuta la predicazione, santo Francesco fece loro il segno della croce e diè loro licenza di partirsi; e allora tutti quelli uccelli si levarono in aria con maravigliosi canti, e poi secondo la croce c'aveva fatta loro santo Francesco si divisoro in quattro parti (...) e ciascuna schiera n'andava cantando maravigliosi canti|da ''I fioretti'' cap. XVI di San Francesco d'Assisi secondo la versione in Umbro volgare del XIV secolo conservati negli Archivi del Sacro convento di [[Assisi]]}}
=== Il lupo di Gubbio ===
Fra gli svariati racconti che accompagnano e descrivono da secoli la vita e le gesta del frate, spicca senza dubbio l'episodio del [[Canis lupus|lupo]] di [[Gubbio]], che sarebbe avvenuto nei pressi della [[chiesa di Santa Maria della Vittorina]].
La vicenda narra di un grosso lupo che da tempo terrorizzava gli abitanti delle campagne [[Gubbio|eugubine]], nelle quali Francesco era solito andare a predicare; l'animale selvaggio, affamato e feroce, da anni occupava il territorio boschivo alle porte della città e, secondo alcuni racconti dell'epoca, non disdegnava avvicinarsi a ridosso delle mura della città per procurarsi il cibo.
Gli abitanti allora, disperati e impauriti, si rivolsero a San Francesco. Il frate, venuto a conoscenza della situazione, si inoltrò nel bosco per incontrare il lupo. La sua mediazione fece sì che il lupo smettesse di terrorizzare gli abitanti di Gubbio, a patto che questi ultimi si impegnassero a sfamare l'animale quotidianamente<ref>{{cita web|https://www.academia.edu/127006315/P_MESSA_Il_perdono_secondo_frate_Francesco_in_Testimoni_novembre_2024_anno_47_78_p_12_13|
Pietro Messa, ''Il perdono secondo frate Francesco'', in ''Testimoni'' novembre 2024, anno 47 (78), p. 12-13.}}</ref>.
La leggenda narra che anni dopo, quando il lupo morì di vecchiaia, gli abitanti del paese se ne dispiacquero fortemente.
{{Citazione|...nel contado d'Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandoeziandio gli uomini; intantoché tutti i cittadini istavano in gran paura, perocché spesse volte s'appressava alla cittade. E andavano armati quando uscivano della cittade, come se eglino andassono a combattere......". (.......) " E poi il detto lupo vivette due anni in Agobio; ed entrava dimesticamente per le case, a uscio a uscio, sanza fare male a persona e sanza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalla gente: e andandosi così per la terra e per le case, giammai nessuno cane gli abbaiava drieto. Finalmente, dopo due anni, frate lupo si morì di vecchiaia; di che li cittadini molto si dolevano, imperrocché, veggendolo andare così mansueto per la cittade, si raccordavano meglio della virtù e santitade di Santo Francesco".| da [[i fioretti di san Francesco]], cap. XXI.}}
Tuttavia secondo alcuni, il lupo di Gubbio non era altro che un brigante, che proprio come un lupo era solito derubare gli abitanti del contado eugubino, il. qualeEgli fu dunque "ammansito" da Francesco e reintegrato nella società eugubina grazie anche all'aiuto degli abitanti. <ref>Giovanni Todaro, ''Lupi & Briganti'', Lulu.com, 2011 o.10</ref>
== L'Ordine francescano ==
Francesco d'Assisi realizzò tre [[Famiglia francescana|ordini]] riconosciuti dalla Chiesa cattolica esistenti tutt'oggi e aventi Costituzioni proprie.
* Il primo ordine è quello dei [[Ordine dei frati minori|frati minori]]. La loro vita è ancora oggi ispirata dalla ''Regola bollata'' approvata dal [[papa Onorio III]] nel [[1223]].<ref>La regola era stata precedentemente approvata a voce da [[Papa Innocenzo III]]. Per l'approvazione della Regola francescana, vedi il Registro del [[Papa Onorio III]]: {{cita web |url=http://asv.vatican.va/it/doc/1222.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=24 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101007001334/http://asv.vatican.va/it/doc/1222.htm |dataarchivio=7 ottobre 2010 }}. Link consultato il 24 ottobre 2010.</ref> In sèguitoseguito a ottocento anni di una storia molto complessa, al giorno d'oggi l'originario ''Ordo Minorum'' si divide in tre rami principali: i [[Ordine dei frati minori|Frati minori]] (originati dagli Osservanti e altre riforme, ma che comunque mantengono il sigillo dell'OFM), i [[Ordine dei frati minori conventuali|Frati Minori Conventuali]] e i [[Ordine dei frati minori cappuccini|Frati Minori Cappuccini]] (detti un tempo Frati Minori della Vita Eremitica). Oltre a queste tre diramazioni storiche, vi sono oggi altre fondazioni minori che si ispirano a san Francesco e alla sua Regola. Ciascuno dei tre Ordini ha la sua propria organizzazione e struttura legale, ma tutti hanno in comune san Francesco come loro "padre" e fondatore.
* Il secondo ordine è quello delle [[Monache clarisse]] fondato da [[Chiara d'Assisi]], la quale ha redatto una Regola propria. È costituito da suore di clausura e attualmente è presente in tutto il mondo. Analogamente al primo ordine, anche le discepoleseguaci di santa Chiara hanno subìto un percorso storico piuttosto articolato e oggi i monasteri clariani sono raccolti in diverse "obbedienze".
* Il terzo ordine nacque per i laici, o meglio per i secolari, cioè coloro che, pur non entrando in convento, vivono nelle loro famiglie la spiritualità francescana. OggiQuesto ordine è chiamato [[Ordine francescano secolare]] (OFS), o Terz’Ordine Francescano. Parte integrante di esso è la [[Gioventù Francescana]] (Gi.Fra.):, un'associazione, riconosciuta dalla Chiesa (o, come si definiscono, «fraternità»), di giovani cattolici che condividono e vivono il Vangelo e il loro essere francescani nel mondo di oggi, sul posto di lavoro o nello studio. Oltre a questi, abbiamo anche il Terzo Ordine Regolare (T.O.R.), costituito - appunto - da "regolari", cioè religiosi che, nel corso della storia, sono divenuti tali a partire da fraternità di laici intenzionati a condurre una vita di consacrazione totale. Mentre nei primi secoli l'Ordine è fortemente caratterizzato da un'incidenza della fraternità, nei secoli successivi sarà più la testimonianza di singoli importanti personaggi a esprimere il valore del vivere la penitenza nel secolo. Questo non significa che l'incidenza della fraternità sia minore; ne è la prova il fatto che ogni regime oppressivo, fino a oggi, ha visto sempre con grande preoccupazione questa sorta di ordine "religioso" presente nel mondo. Basti pensare anche a tempi vicini a noi, alla soppressione delle Fraternità del Terz'Ordine Francescano operata da Napoleone, alla proibizione durante il regime nazista di riunirsi in Fraternità, simile a quella vigente fino a pochi anni fa in tutti i paesi dell'Est.
Per interpretare le intenzioni di san Francesco e adattare il suo ideale alle mutevoli realtà dei tempi, a partire dal Duecento la Chiesa ha continuamente emesso documenti relativi alla vita della fraternità francescana, da Onorio III fino a [[Papa Paolo VI|Paolo VI]], che ha approvato l'ultima regola dell'OFS ([[1978]]) attualmente in vigore.
== Il culto ==
[[File:Un angolo del santuario a greccio.jpg|thumb|Convento di San Francesco a [[Greccio]]]]
[[File:Cortona-Convento delle Celle.jpg|thumb|[[Convento delle Celle]] a [[Cortona]]]]
Papa Gregorio IX lo [[canonizzazione|canonizzò]] il 16 luglio [[1228]], attraverso la bolla ''Mira circa nos'', soltanto due anni dopo la morte. Per questo motivo, il processo di canonizzazione è stato uno dei più rapidi della storia della Chiesa cattolica. La canonizzazione di Francesco è riportata in modo molto dettagliato nella "Vita Prima" di [[Tommaso da Celano]].
San Francesco è stato ed è tutt'oggi uno dei santi più amati dalla gente, specialmente per il suo spirito di umiltà e povertà.
* [[Santuario di Rivotorto]] presso [[Rivotorto]], che contiene il ''Sacro Tugurio'', una prima dimora di San Francesco
* [[Chiesa di San Francesco (Gubbio)|Chiesa di San Francesco]] a [[Gubbio]]
* [[Chiesa di Santa Maria della VittoriaVittorina]], Convento della Vittorina, a [[Gubbio]], detta anche [[Porziuncola]] Eugubina
* [[Santuario di San Francesco (Monteluco)|Santuario di San Francesco]] a [[Monteluco]]
* [[Chiesa di San Francesco a Ripa]], Santuario Francescano di Roma, che contiene la Sacra Cella dove San Francesco dimorava, tra il 1209 e il 1223, durante le sue visite al Papa
* [[Eremo di Valdisasso]], a [[Fabriano]], detta anche [[Porziuncola]] delle Marche,
* [[Santuario della Verna]]
* [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|Chiesa di San Francesco]] a [[Rieti]], nel luogo in cui fondò un piccolo oratorio per la cura degli infermi
* [[Santuario di San Matteo Apostolo]] a [[San Marco in Lamis]] (Foggia)
* Sacro Ritiro di Bellegra (Rm), noto come "Nido dei Santi", perché qui hanno vissuto, in odore di santità, numerosi frati, rifondato da San Tommaso da Cori, compatrono della città di Roma e di Bellegra.
* [[Speco di San Francesco]] a [[Narni]] (Umbria[[provincia di Terni]]). Importantissimo luogo di pellegrinaggi ove il Santo d'Assisi si ritirava in preghiera
* [[Convento di Montecasale]] ([[Sansepolcro]])
* [[Convento di San Francesco a Folloni]] ([[Montella]])
* [[Vimercate#Convento di San Francesco (Villa Banfi)|Convento di San Francesco a Vimercate (Villa Banfi)]], Lala cui fondazione del convento di Vimercate ([[www.conventosanfrancesco.it]])si deve ai Francescani francescani del vicino monastero di Oreno nella seconda metà dell'XI secolo. Gli edifici subirono poi nel tempo diverse trasformazioni ede ampliamenti, tra cui la dotazione, ad opera di [[Francesco Sforza ]] durante il suo soggiorno vimercatese nel 1450, di una nuova cappella nella chiesa, dedicata a San Giovanni. Soppresso dalla Repubblica Cisalpina nel 1798, il convento venne in seguito acquistato dalla famiglia Banfi (Giuseppe Banfi, Podestà di Vimercate), che ne è l'attuale proprietaria.
[[File:Piana_di_FolloniPiana di Folloni-Montella.JPG|thumb|Il [[Convento di San Francesco a Folloni]], a [[Montella]] ([[Provincia di Avellino|AV]]), fondato da San Francesco nel [[1222]]]]
* [[Chiesa di San Francesco (Alatri)|Chiesa di San Francesco]] ad [[Alatri]], in stile gotico, nella quale viene conservato un mantello che sarebbe stato donato personalmente dal Santo, nel 1222, ai confratelli dello scomparso monastero di Sant'Arcangelo.
* [[Monastero di San Francesco]] a [[Bobbio]] ([[Provincia di Piacenza|PC]]), il monastero francescano più antico del nord'Italia, fondato nel [[1230]] su un terreno che sarebbe stato donato al Santo in visita alla cittadina ed all'antica [[Abbazia di San Colombano]], fra il 1210-12<ref>M.Tosi ''Bobbio'' Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi - Pag.98-100</ref>.
* [[Chiesa di San Francesco d'Assisi di Enna]]
* Convento di San Francesco a Ravello (SA)<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ravellofrancescana.it/Convento/Convento.htm|titolo = Complesso Monumentale San Francesco - Ravello|accesso = |data = |dataarchivio = 13 ottobre 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151013232703/http://www.ravellofrancescana.it/Convento/Convento.htm|urlmorto = sì}}</ref>, la fondazione del quale risale al secolo XIII e viene attribuita, da una tradizione sicura, allo stesso san Francesco quando arrivò come pellegrino ad Amalfi sulla tomba dell'Apostolo Andrea.
* [[Basilica santuario di San Francesco Antonio Fasani|Basilica minore di San Francesco d'Assisi]], oggi Santuario di [[San Francesco Antonio Fasani]], a [[Lucera]], città dove la tradizione vuole che San Francesco sia passato nel 1221<ref>{{cita web|url=http://www.clubunescolucera.it/home-d2/patrimonio-d1/la-chiesa-di-san-francesco/|titolo=Chiesa Santuario di San Francesco|accesso=6 ottobre 2020}}</ref>.
* [[Chiesa di San Francesco (Atri)]], fu la prima chiesa in Abruzzo dedicata a san Francesco d'Assisi ed è monumento nazionale dal 1902.
ÈSono da ricordare inoltre: la ''Via Francescana della Pace'', un percorso attrezzato tra le colline di Assisi e Gubbio, che riproduce fedelmente il viaggio che fece Francesco scappando dalla terra natìa ostile verso l'ospitalità Eugubina,; il ''Cammino di Francesco'' nella [[Piana Reatina|Valle Santa]] di [[Rieti]], dove è possibile ripercorrere i luoghi degli episodi che hanno caratterizzato la vita del 'Poverello' e; il ''[[Cammino francescano nelladella Marca'']], itinerario che ripercorre i maggiori centri attraversati durante i suoi viaggi nelle Marche del sud.
Molte reliquie del Santo vengono oggi venerate in Italia e nel Mondo.
== Opere ==
* Regole ed Esortazioniesortazioni
* Lettere
* Lodi e Preghierepreghiere
Quasi tutti questi scritti sono stati dettati dal santo (e perciò non autografi), però la loro attribuzione non sembra essere messa in dubbio dagli studiosi.
[[File:Manuscrito de s francisco.jpg|thumb|Benedizione a frate Leone, autografa]]
[[File:Cantico delle Creature.djvu|thumb|La più antica stesura del [[Cantico delle creature]] che si conosca, riportata nel Codice 338, custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco, Assisi]]
* ''Regola non bollata'' ([[1221]]), che riprende in largagran parte l'originale regola (andata perduta) che Francesco mostrò a [[papa Innocenzo III]] nel [[1210]]. Questa regola è molto ricca di citazioni evangeliche, ed è la prima regola scritta del santo che ci è pervenuta.
* ''[[Regola di san Francesco|Regola bollata]]'' ([[1223]]): riduzione in forma più concisa della precedente regola (comprende solo 12 capitoli e sono stati tagliati molti passi evangelici), venne presentata al [[papa Onorio III]], che l'approvò il 29 settembre [[1223]] con la bolla ''[[Solet annuere (Onorio III)|Solet annuere]]''.
* ''[[testamento (San Francesco)|Testamento]]'' ([[1226]]): scritto probabilmente alle Celle di Cortona, preceduto dal ''Piccolo Testamento'' redatto a Siena nell'aprile 1226,. inIn questo breve opuscolo Francesco rievoca tutta la sua vita, le cui tappe sono state vissute dal santo come un ''dono del Signore'' (è frequente infatti l'espressione: «Il Signore mi diede...»). In esso Francesco esorta i propri frati a vivere secondo la Regola, che adesso egli lascia loro in eredità.
* ''Regola di vita negli eremi'' (scritto tra il 1217 e il 1221).
* ''Scritti alle "povere signore"'': i testi di queste due lettere (''Forma di vita'' e ''Ultima volontà'') sono ricavate dalla regola di [[Chiara d'Assisi|Santa Chiara]].
* ''Ammonizioni'': raccolgono 2899.99% pensieri di Francesco, che secondo gli storici potrebbero essere delle conclusioni di alcune conversazioni dei capitoli celebrati dai frati. Esse trattano vari argomenti, fra cui spiccano i commenti alle [[Beatitudini evangeliche|Beatitudini]].
=== Lettere ===
* ''Lettera ai fedeli'': ne esistono due recensioniredazioni. La più antica, che è anche la più breve, consta di due capitoli: ''Di coloro che fanno penitenza'' (che si avvicina molto alla forma di vita originale del santo) e ''Di coloro che non fanno penitenza''. Nella seconda lettera, più lunga, vengono approfondite alcune tematiche della vita penitenziale.
* ''Lettera a tutti i chierici'' ([[1220]]): in questa lettera Francesco invita tutti i consacrati a rinnovare la propria devozione verso l'[[Eucaristia]] e verso le [[Sacre Scritture]], spinto probabilmente dall'eco del recente [[Concilio Lateranense IV]].
* Identiche tematiche si trovano nella ''Lettera ai reggitori dei popoli'', nelle due ''Lettere ai custodi'' e nella ''Lettera a tutto l'Ordine''.
* ''[[Lettera a frate Leone]]'', autografa di Francesco, oggi conservata in un reliquiario nel duomo di [[Spoleto]].
* ''Lettera ad un ministro'' (scritta tra il 1218 e il 1221).
* ''Lettera a [[Antonio di Padova|frate Antonio]]''.
* ''Lettera a donna Jacopa'': il testo è però di dubbia identificazione. Dalle agiografie si legge che Francesco, pochi giorni prima di morire, avesse fatto scrivere questa lettera per domandare a donna ''[[Giacoma de Settesoli|Jacoba de septem Soliis]]'' ("dei sette Sogli") di portargli una tunica, la cera per la sepoltura ede anche dei dolcetti. Prima che la lettera venisse inviata, però, lei stessa si presentò nella casa dove si trovava Francesco con tutto quanto egli aveva richiesto.
=== Lodi e preghiere ===
{{citazione|Altissimu, onnipotente, bon Signore<br />tue so' le laude, la gloria, l'honore et onne benedictione|Incipit del ''[[Cantico delle creature]]''}}
* ''Saluto alle virtù''
* ''Saluto alla [[Maria (madre di Gesù)|Beata Vergine Maria]]''
* ''Saluto alle virtù''.
* ''Lodi di Dio Altissimo'', autografo di Francesco, cui segue la ''Benedizione a Frate Leone'', conservati nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi.
* ''Saluto alla [[Maria (madre di Gesù)|Beata Vergine Maria]]''.
* ''[[Cantico delle creature|Cantico di Frate Sole]]'', detto anche ''Cantico delle creature'', considerata l'inizio della [[Storia della letteratura italiana|tradizione letteraria italiana]].
* ''[[Chartula fratri Leonis]]'', autografo di Francesco conservato nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi, contenente:
* ''Audite, poverelle'' (''Parole con melodia''), indirizzata alle suore di San Damiano, scritta in lingua volgare. Questa opera, la cui esistenza è testimoniata dalle agiografie, è stata ritrovata solo di recente e pubblicata nel [[1977]].
** ''[[Benedictio fratris Leonis]]'', preghiera personale per [[Frate Leone]];
* ''Lodi per ogni ora''
** ''[[Laudes Dei altissimi]]'', lodi a Dio durante il soggiorno a [[La Verna]].
* ''Esortazione alla lode di Dio''
* ''[[Cantico delle creature]]'', detto anche ''Cantico di Frate Sole'', considerata l'inizio della [[Storia della letteratura italiana|tradizione letteraria italiana]].
* ''Parafrasi del Padre Nostro''
* ''Audite, poverelle'' (''Parole con melodia''), indirizzata alle suore di San Damiano, scritta in lingua volgare. Questa opera, la cui esistenza è testimoniata dalle agiografie, è stata ritrovata da padre Giovanni Boccali e suor [[Chiara Augusta Lainati]] pubblicata nel 1977.
* ''Preghiera davanti al Crocifisso di San Damiano''
* ''AbsorbeatLodi per ogni ora''.
* ''DellaEsortazione veraalla elode perfettadi letiziaDio''.
* ''Ufficio della PassioneParafrasi del SignorePadre Nostro''.
* ''Preghiera davanti al Crocifisso di San Damiano''.
* ''Absorbeat''.
* ''Della vera e perfetta letizia''.
* ''Ufficio della Passione del Signore''.
In passato gli è stata attribuita anche la ''[[Preghiera semplice]]'', ma tale attribuzione si è dimostrata erronea.
==== Lo stile di scrittura ede ''I Fioretti di san Francesco'' ====
[[File:Francesco - Fioretti, 1476-1479 - 1571894 if00284200 Scan00003.jpg|thumb|Incipit dei ''Fioretti'']]
Secondo le fonti del tempo, le sue sono prediche semplici e di grande presa: quando Francesco parla, riesce a conquistare gli ascoltatori. Ne ''[[I fioretti di san Francesco]]'' si narra ad esempio che a "Cannaia" (ovvero [[Cannara]], in alcune trascrizioni "[[Carnano]]"),<ref>[[Cannara]] risulta nelle trascrizioni iniziali dei ''Fioretti'' e in numerose fonti settecentesche (ad esempio la ''relazione sul Terz'Ordine Francescano'' dello storico Idaspe Pinquicetti, al secolo fra Giuseppe Cittadini del 1763 conservata negli Archivi del Sacro convento di [[Assisi]] oppure il ''Manuale dei Frati Minori'' pag. 8 Roma, 1776). Altri sostengono che si tratta invece di "[[Carnano]]" come risulta dagli studi sull'Archivio del Casato Baschi analizzato per la prima volta negli anni cinquanta dal prof. Marino Fioroni, ede oggi anche dal prof. arch. Paolo Marconi, dal prof. arch. Pier Luigi Venanzi</ref> gli abitanti rimangono affascinati dalle sue parole, a tal punto da suscitare una sorta di [[conversione (teologia cristiana)|conversione]] di massa.<ref>Fonti Francescane, ''I Fioretti'', edizione del 1846</ref> È in questa circostanza che Francesco pensa alla creazione del Terz'Ordine oggi denominato [[Ordine francescano secolare]].
In alcune versioni più tardive dei ''Fioretti'' al posto di "[[Carnano]]" o "Cannaia" (ovvero [[Cannara]]) si legge "Savurniano"<ref>come nella versione riportata in [[Wikisource]] [[s:Fioretti di San Francesco/Capitolo sedicesimo|I Fioretti di San Francesco, CapCapitolo XVI]]</ref>, ma si tratta molto probabilmente di una trascrizione errata dettata da forme [[campanilismo|campanilistiche]] del tempo.<ref name="sanfrancesco.com">vedi{{Cita web|url=http://www.sanfrancesco.com/san-francesco.asp|titolo=san francesco e il movimento francescano|accesso=28 gennaio 2019}}</ref> Secondo un'interpretazione che associa la nascita del [[Ordine francescano secolare|Terz'Ordine Francescano]] al miracolo del "silenzio delle rondini" si può desumere dagli scritti del primo [[biografia|biografo]] francescano, frate [[Tommaso da Celano]], che la fondazione (o almeno la promessa) da parte di San Francesco di istituire il Terz'Ordine Francescano è stata fatta nel [[1212]] ad [[Alviano]], un borgo tra [[Orte]] ede [[Orvieto]], poco distante da [[Todi]]. La stessa esegesi è possibile farlafare nella "[[Leggenda maggiore|Legenda Maior]]" di [[Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura]].<ref name="sanfrancesco.com"/>
== San Francesco nell'arte ==
== Influenza culturale di Francesco d'Assisi nelle Arti ==
=== Nella letteratura ===
=== Letteratura ===
[[Dante Alighieri]] ricorda la figura di Francesco, guida della sposa di Cristo, nell'XI canto del [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]] e descrive le sue "nozze mistiche" con Madonna Povertà, che
* [[Dante Alighieri]] nell'[[Paradiso - Canto undicesimo|XI canto del Paradiso]] ricorda la figura di Francesco, che ebbe cura della sposa di Cristo (cioè della [[povertà]]), e descrive le sue [[Sacrum Commercium Beati Francisci cum domina Paupertate|"nozze mistiche" con Madonna Povertà]], che
{{citazione|...privata del primo marito<br />millecent'anni e più dispetta e scura<br />fino a costui si stette senza invito|vv.64-66}}
e che prima di morire affida ai suoi discepoli:
{{citazione| a' frati suoi, sì com'a giuste rede<br />raccomandò la donna sua più cara<br />e comandò che l'amassero a fede|vv.112-114}}
* Lo scrittore [[Hermann Hesse]] gli dedicò un saggio biografico intitolato ''[[Franz von Assisi]]'' (1904), seguito da un'appendice sui suoi [[fioretti di San Francesco|fioretti]].
=== Nella pittura ===
* Il [[romanzo]] dello scrittore [[Grecia|greco]] [[Nikos Kazantzakis]] del 1956 intitolato ''Ο Φτωχούλης του Θεού'' (''Il poverello di Dio''), narra la storia di San Francesco rielaborandone il dato storico e agiografico e mettendone in risalto gli elementi spirituali.
[[File:Bonaventura Berlinghieri Francesco.jpg|thumb|''[[San Francesco e storie della sua vita]]'', tempera su tavola, [[1235]], altezza 160 cm, [[chiesa di San Francesco (Pescia)|chiesa di San Francesco]], [[Pescia]]]]
=== Pittura ===
{{vedi categoria|Dipinti su san Francesco d'Assisi}}
[[File:Bonaventura Berlinghieri Francesco.jpg|thumb|''[[San Francesco e storie della sua vita]]'', tempera su tavola, 1235, altezza 160 cm, [[chiesa di San Francesco (Pescia)|chiesa di San Francesco]], [[Pescia]]]]
San Francesco ha ispirato numerosi pittori. L'opera più antica datata che lo raffiguri è il ''[[San Francesco e storie della sua vita]]'' di [[Bonaventura Berlinghieri]] nella [[chiesa di San Francesco (Pescia)|chiesa di San Francesco]] a [[Pescia]], eseguita nel [[1235]], ad appena nove anni dalla morte del santo. Simili a questa tavola sono altre opere duecentesche, come quella del ''[[Maestro del San Francesco Bardi|San Francesco Bardi]]''. Altre opere precoci, utili per capire la fisionomia del santo, sono il ritratto eseguito da [[Cimabue]] a lato della ''[[Maestà di Assisi]]'', nella [[basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|basilica inferiore]], oppure [[San Francesco (Cimabue)|la tavola]] nel [[Museo di Santa Maria degli Angeli]] che si dice stata sul coperchio della tomba del santo.
[[File:San Francesco d'Assisi - pittore popolare XV secolo.jpg|thumb|''[[San Francesco d'Assisi]]'', olio su tavola, XV secolo, altezza 84 cm]]
San Francesco ha ispirato numerosi pittori. L'opera più antica datata che lo raffigura è il ''[[San Francesco e storie della sua vita]]'' di [[Bonaventura Berlinghieri]] nella [[chiesa di San Francesco (Pescia)|chiesa di San Francesco]] a [[Pescia]], eseguita nel 1235, ad appena nove anni dalla morte del santo<ref>Un altro antico affresco, eseguito quando il santo era ancora in vita, è quello presente nel [[Monastero di San Benedetto (Subiaco)|Monastero di San Benedetto]] a [[Subiaco]] nel [[Lazio]]</ref>. Simili a questa tavola sono altre opere duecentesche, come quella del ''[[Maestro del San Francesco Bardi|San Francesco Bardi]]''. Altre opere precoci, utili per capire la fisionomia del santo, sono il ritratto eseguito da [[Cimabue]] a lato della ''[[Maestà di Assisi]]'', nella [[basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|basilica inferiore]], oppure [[San Francesco (Cimabue)|la tavola]] nel [[Museo di Santa Maria degli Angeli]], che si dice sia stata sul coperchio della tomba del santo.
Tra i cicli completi di storie francescane, a parte le piccole vicende narrate ai lati delle tavole duecentesche, quello del [[Maestro di San Francesco]] nella [[basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|basilica inferiore]] è il più antico (1253 circa), a cui seguì [[storie di san Francesco|quello celeberrimo]] di [[Giotto]] (secondo l'attribuzione tradizionale) nella [[basilica superiore di San Francesco d'Assisi|basilica superiore]], databile agli anni novanta del Duecento. Giotto (questa volta senza dubbi attributivi), sviluppò poi il tema nella basilica francescana di Firenze, [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]], alla [[cappella Bardi (Santa Croce)|cappella Bardi]]. Nel Trecento le storie francescane vennero affrontate da [[Taddeo Gaddi]] ([[Formelle dell'armadio della sacrestia di Santa Croce|formelle di Santa Croce]]) e nel Quattrocento da [[Benozzo Gozzoli]], nella [[Complesso museale di San Francesco (Montefalco)|chiesa di San Francesco]] a [[Montefalco]], da [[Domenico Ghirlandaio]], nella [[Cappella Sassetti]] a Firenze, dal [[Sassetta]] (''[[Polittico di Sansepolcro]]'').
InnumerevoleInnumerevoli le opere che ritraggono il santo, sempre oggetto di profonda devozione. Tra quelle più importanti che lo hanno come protagonista ci sono, in ordine indicativamente cronologico, i lavori di [[Giotto]] (''[[Stigmate di san Francesco (Giotto)|Stimmate]]''), [[Gentile da Fabriano]] (''[[Stimmate di san Francesco (Gentile da Fabriano)|Stimmate]]''), [[Jan van Eyck]] (''[[Stigmate di san Francesco (Jan van Eyck)|Stimmate]]''), [[Colantonio]] (''[[Consegna della regola francescana]]''), [[Giovanni Bellini]] (''[[San Francesco nel deserto]]''), [[Tiziano]] (''[[Stimmate di san Francesco (Tiziano)|Stimmate]]''), [[Gaudenzio Ferrari]] (''San Francesco riceve le stigmate''), [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] (''[[San Francesco in estasi (Caravaggio)|Estasi]]'', ''[[San Francesco in meditazione (Caravaggio Cremona)|Meditazione di Cremona]]'' e ''[[San Francesco in meditazione (Caravaggio Roma)|Meditazione di Roma]]''), [[Rembrandt]], (''[[Titus in veste di san Francesco]]''), [[Guercino]] (''San Francesco riceve le stimmate''), [[Guido Reni]] (''San Francesco in estasi''), [[Bartolomé Esteban Murillo|Murillo]] (''[[San Francesco abbraccia Cristo crocifisso]]'').
L'esempio francescano che sottolineava la compassione verso la sofferenza di Cristo impose una nuova raffigurazione del Crocifisso: non più il Cristo ''triumphans'', cioè trionfante (daad occhi aperti e in ieratica assenza di pena), ma il Cristo ''patiens'', cioè sofferente, col capo reclinato in una smorfia di dolore e il corpo morto, cadente. Il cosiddetto [[Maestro bizantino del Crocifisso di Pisa]] fu forse il primo artista a portare in Italia questa rappresentazione (o per lo meno è il primo che sia oggi noto), che venne poi sviluppata, su commissione dei francescani stessi, da [[Giunta Pisano]], da [[Cimabue]] e da [[Giotto]] e i [[scuola giottesca|suoi seguaci]].
=== Nella sculturaScultura ===
* [[Donatello]], ''[[san Francesco (Donatello)|San Francesco]]'', [[altare di Sant'Antonio da Padova]], [[basilica di Sant'Antonio di Padova|basilica del Santo]] [[Padova]].
=== NelFilm: cinema e nella televisione ===
*1911: film muto ''[[Il poverello di Assisi]]'', regia di [[Enrico Guazzoni]].
San Francesco ha ispirato numerosi registi:
* [[1950]]1918: film muto ''[[Francesco,Frate giullare di DioSole]]'', regia di [[RobertoUgo Falena]] e [[Mario Corsi (regista)|Mario RosselliniCorsi]].
* [[1961]]1927: film muto ''[[FrancescoFrate d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]'', regia di [[MichaelGiulio CurtizAntamoro]].
* [[1966]]1950: sceneggiato televisivofilm ''[[Francesco, d'Assisigiullare (filmdi 1966)|Francesco d'AssisiDio]]'', regia di [[LilianaRoberto CavaniRossellini]].
* [[1972]]1961: film ''[[FratelloFrancesco sole,d'Assisi sorella(film luna1961)|Francesco d'Assisi]]'', regia di [[FrancoMichael ZeffirelliCurtiz]].
* [[1989]]1966: filmsceneggiato televisivo ''[[Francesco d'Assisi (film 1966)|Francesco d'Assisi]]'', regia di [[Liliana Cavani]].
* [[2002]]1972: miniserie TVfilm ''[[FrancescoFratello (miniseriesole, televisivasorella 2002)|Francescoluna]]'', regia di [[MicheleFranco SoaviZeffirelli]].
* [[2007]]1989: miniserie TV (2 puntate)film ''[[Chiara eFrancesco (film)|Francesco]]'', regia di [[FabrizioLiliana CostaCavani]].
* [[2011]]2002: cortometraggiominiserie TV ''[[WalkingFrancesco (miniserie withtelevisiva Francis2002)|Francesco]]'', regia di [[JeremyMichele CulverSoavi]].
* [[2014]]2007: miniserie TV (2 puntate) ''[[FrancescoChiara (miniseriee televisiva 2014)|Francesco]]'', regia di [[LilianaFabrizio CavaniCosta]].
* [[2016]]2011: filmcortometraggio ''[[IlWalking sognowith di FrancescoFrancis]]'', regia di [[Renaud Fely]] e [[ArnaudJeremy LouvetCulver]].
*2014: miniserie TV (2 puntate) ''[[Francesco (miniserie televisiva 2014)|Francesco]]'', regia di [[Liliana Cavani]].
*2016: film ''[[Il sogno di Francesco]]'', regia di [[Renaud Fely]] e [[Arnaud Louvet]].
*2016: ''The Sultan and the Saint'', film diretto da [[Alexander Kronemer]], con [[Alexander McPherson]]
*2018: ''Sign of Contradiction'', film documentario coi commenti di Fr. Dave Pivonka, del Cardinale Raniero Cantalamessa e altri, incentrati sul disvelamento del vero S. Francesco al pubblico odierno.
*2019: ''In Search of St. Francis of Assisi'', documentario con frati Franciscani e altri.
*2022: ''The Letter: A Message for our Earth'', film su YouTube Originals di Nicolas Brown, che racconta la storia del Santo e l'enciclica 'Laudato Si'.
=== Teatro ===
* [[Dario Fo]], ''[[Lu santo jullare Francesco|Lu Santo Jullàre Françesco]]'', monologo del 1999
=== Musica classica ===
*1880: ''Preludio per il Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.499a per pianoforte o organo, [[Franz Liszt]] (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
*1880: ''Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.4 per Orchestra, Organo, Coro Maschile e Baritono solista (in 2 versioni), Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
*1881: ''Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.499, trascrizione per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
*1863: Leggenda N°1 ''San Francesco d'Assisi: la predicazione agli uccelli'' S.175/1 per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
*1924: ''Le Laudi di San Francesco d'Assisi. Der Sonnengesang des heiligen Franziskus von Assisi Cantico delle Creature per Coro, Soli, Voci di ragazzi, Organo ed Orchestra, Op. 25'', di [[Hermann Suter]] (Kaiserstuhl, 1870 - Basel, 1926).
*1948: ''Quatre petites prières de saint François d'Assise'' FP 142 per voci maschili a cappella, [[Francis Poulenc]] (Parigi, 1899 - Parigi, 1963).
*1974: ''Cantico del Sole'', per coro polifonico a cappella, [[William Walton]].
*1975-1983: opera ''[[San Francesco d'Assisi (opera)|Saint François d'Assise]]'', [[Olivier Messiaen]].
=== Musical ===
*1972: ''Caino e Abele,'' di Tony Cucchiara.
* [[1981]]: ''[[Forza venite gente|Forza Venite Gente]]'', di Michele Paulicelli.
*1981: ''[[Forza venite gente]]'', di Michele Paulicelli.
*2004: ''Chiara di Dio'', di Carlo Tedeschi.
*2024: ''[https://www.simonecristicchi.it/2024/11/24/franciscus-il-libro-dellacclamato-spettacolo-teatrale/ Franciscus]'', di e con Simone Cristicchi
=== Nella musicaCanzoni ===
*1970: ''San Francesco'', dall'album ''L'arca di Noè'' di [[Sergio Endrigo]] (Fonit Cetra, LPX 5/6; registrato dal vivo).
* [[1880]]: ''Preludio per il Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.499a per pianoforte o organo, [[Franz Liszt]] (Raiding 1811- Bayreuth 1886)
*1972: ''Fratello Sole, sorella Luna'' [[colonna sonora]] composta da [[Riz Ortolani]], interpretata da [[Claudio Baglioni]] (nella versione italiana) e da [[Donovan]] (nella versione inglese col titolo "Brother sun, sister moon") per l'[[Fratello sole, sorella luna|omonimo film]] di [[Franco Zeffirelli]].
* [[1880]]: ''Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.4 per Orchestra, Organo, Coro Maschile e Baritono solista (in 2 versioni), Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886)
*1981: musical [[Forza venite gente]], di [[Michele Paulicelli]].
* [[1881]]: ''Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi'' S.499, trascrizione per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886)
*1987 ''Cantico delle creature,'' per coro a cappella, di Peter Eben.
* [[1863]]: Leggenda N°1 ''San Francesco d'Assisi: la predicazione agli uccelli'' S.175/1 per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886)
*1989: ''San Francesco'' dall'album musicale ''Così...'' di [[Paolo Spoladore]].
* [[1924]]: ''Le Laudi di San Francesco d'Assisi. Der Sonnengesang des heiligen Franziskus von Assisi Cantico delle Creature per Coro, Soli, Voci di ragazzi, Organo ed Orchestra, Op. 25'', di [[Hermann Suter]] (Kaiserstuhl, 1870 - Basel, 1926).
* [[1970]]1990: ''San FrancescoCantico'', dall'album musicale ''L'arca[[In diogni Noèsenso]]'' di [[SergioEros EndrigoRamazzotti]] (Fonit Cetra, LPX 5/6; registrato dal vivo).
*2000: album musicale ''[[L'infinitamente piccolo]]'' di [[Angelo Branduardi]] in occasione del [[Giubileo del 2000|Giubileo]].
* [[1972]]: ''Fratello Sole, sorella Luna'' [[colonna sonora]] composta da [[Riz Ortolani]], interpretata da [[Claudio Baglioni]] e da [[Donovan]] (nella versione inglese col titolo "Brother sun, sister moon") per l'[[Fratello sole, sorella luna|omonimo film]] di [[Franco Zeffirelli]].
*2001: ''Altissimo'' dall'album musicale ''Unanima'' di [[Paolo Spoladore]].
* [[1975]]-[[1983]]: opera ''[[San Francesco d'Assisi (opera)|Saint François d'Assise]]'', di [[Olivier Messiaen]].
*2004: ''Francesco'', brano di [[Mango (cantante)|Mango]], tratto dall'album ''[[Ti porto in Africa]]''.
* [[1981]]: musical [[Forza venite gente]], di [[Michele Paulicelli]].
* [[1984]]2004: ''SanLa lauda di Francesco'', spettacolo tratto dall'album musicale ''Così...l'infinitamente piccolo''. Musiche di Angelo Branduardi, coreografia di [[PaoloAlberta Spoladore]]Palmisano.
*2006: opera lirica ''[[Francesco d'Assisi (opera)|Francesco d'Assisi]]'', composta da Orio Odori su libretto di Daniele Bacci.
* 1987 ''Cantico delle creature,'' per coro a cappella, di Peter Eben
*2009: opera popolare contemporanea ''San Francesco d'Assisi'', per pianoforte, orchestra e voci recitanti composta da Tiziano Albanese su testi di San Francesco, Dante, Tommaso da Celano.
* [[1990]]: ''Cantico'', dall'album musicale ''[[In ogni senso]]'' di [[Eros Ramazzotti]].
*2010: ''San Francesco'' brano dei [[Baustelle]], tratto dall'album ''[[I mistici dell'Occidente]]''.
* [[2000]]: album musicale ''[[L'infinitamente piccolo]]'' di [[Angelo Branduardi]] in occasione del [[Giubileo del 2000|Giubileo]].
*2015: ''Dio'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile e pianoforte - testo di [[Alda Merini]] (da ''Francesco'' 2007).
* [[2001]]: ''Altissimo'' dall'album musicale ''Unanima'' di [[Paolo Spoladore]].
* [[2004]]2015: ''FrancescoRisonanze di un testo di Alda Merini'', brano di [[MangoFrancesco (cantante)|MangoTrocchia]], trattoper dall'albumtromba, ''[[Ticorno, portotrombone ine Africa]]''pianoforte.
*2016: ''Fami cantar l'amor di la beata'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile o voci bianche (a cappella).
* [[2004]]: ''La lauda di Francesco'', spettacolo tratto dall'album ''l'infinitamente piccolo''. Musiche di Angelo Branduardi, coreografia di Alberta Palmisano.
*2016: ''Sia Laudato San Francesco'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile o voci bianche (a cappella).
* [[2006]]: opera lirica ''[[Francesco d'Assisi (opera)|Francesco d'Assisi]]'', composta da Orio Odori su libretto di Daniele Bacci.
* [[2009]]: opera popolare contemporanea ''San Francesco d'Assisi'', per pianoforte, orchestra e voci recitanti composta da Tiziano Albanese su testi di San Francesco, Dante, Tommaso da Celano.
=== Fumetti ===
* [[2010]]: ''San Francesco'' brano dei [[Baustelle]], tratto dall'album ''[[I mistici dell'Occidente]]''.
* L'autrice [[Mary Jo Duffy]] nel 1980 scrisse un fumetto, ''Francesco. Fratello dell'universo'', illustrato da [[John Buscema|Giovanni Buscema]] e pubblicato dalla [[Marvel Comics]].
* [[2015]]: ''Dio'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile e pianoforte - testo di [[Alda Merini]] (da ''Francesco'' 2007)
* [[2015]]: ''Risonanze di un testo di Alda Merini'', brano di [[Francesco Trocchia]] per tromba, corno, trombone e pianoforte
==Riferimenti normativi==
* [[2016]]: ''Fami cantar l'amor di la beata'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile o voci bianche (a cappella)
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2022-08-31;140 Legge 31 agosto 2022, n. 140] - Disposizioni per la celebrazione dell'ottavo centenario della morte di san Francesco d'Assisi
* [[2016]]: ''Sia Laudato San Francesco'', brano di [[Francesco Trocchia]] per coro femminile o voci bianche (a cappella)
== Note ==
=== Esplicative ===
<references/>
<references group=N/>
=== Bibliografiche ===
{{note strette}}
== Bibliografia ==
{{Vedi anche|Bibliografia su Francesco d'Assisi}}
* {{cita libro|autore=Francesco d'Assisi|data=[1476-1479]|titolo=Fioretti|url=http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1571894&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=[Milano] |editore=[Domenico da Vespolate] }}
=== Agiografie contemporanee ===
* [[Tommaso da Celano]], ''Vita prima di San Francesco d'Assisi'', [[1228]]
* [[Tommaso da Celano]], ''Vita Beati Patris nostri Francisci'', [[1232]] circa
* Anonimo Perugino, ''De inceptione'', [[1240]] circa
* Anonimo, ''Leggenda dei tre compagni''. [[1246]]
* [[Tommaso da Celano]], ''Vita seconda di San Francesco d'Assisi'', [[1246]]
* [[Tommaso da Celano]], ''Trattato dei miracoli di San Francesco d'Assisi'', [[1252]]
* Anonimo, ''[[Compilatio assisiensis|Compilazione di Assisi]] o Legenda Perugina'' [1310, ma derivata dal materiale inviato dai compagni del santo a Crescenzio da Jesi nel 1246]
* [[Jacopone da Todi]], ''[[Laude (Jacopone da Todi)|Laudi]]'' (lauda LXI e LXII)
* [[Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura da Bagnoregio]], ''Leggenda minore'', [[1260]]
* [[Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura da Bagnoregio]], ''[[Leggenda maggiore]]'', [[1263]]
* [[Ubertino da Casale]], ''L'albero della vita crocifissa di Gesù'', [[1305]]
* {{cita libro|autore= Francesco d'Assisi |data=1476-1479|titolo=Fioretti|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1571894&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Milano |editore=Domenico da Vespolate}}
=== Bibliografia moderna ===
<!-- Lista ordinata alfabeticamente secondo il COGNOME dell'autore -->
* Dante Alimenti, ''Francesco Poverello di Dio'', Bergamo, Velar, 1988
* Felice Accrocca, ''Viveva ad Assisi un uomo di nome Francesco. Un'introduzione alle fonti biografiche di san Francesco'', EMP, 2005.
* Vauchez André, ''Francesco d'Assisi'', Einaudi, 2010
* Andrea Armati, ''Lo stregone di Assisi. Il volto negato di San Francesco'', Eleusi Edizioni, 2007
* AA. VV, {{catholic encyclopedia|Saint Francis of Assisi}}
* [[Divo Barsotti]], ''Questo è il mio testamento'', Milano. E.B.F., 1981.
* Divo Barsotti, ''San Francesco preghiera vivente'', Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2008.
* Piero Bargellini, ''San Francesco d'Assisi'', Brescia, Morcelliana, 1979.
* Berg, Dieter, ''Armut und Wissenschaft. Beiträge zur Geschichte des Studienwesens der Bettelorden im 13. Jahrhundert'', Düsseldorf: Schwann 1977.
* Andrea Boni, ''San Francesco, fondatore e guida del suo Ordine'', Edizioni Porziuncola, 2005.
* [[Abel Bonnard]], ''Saint François d'Assise''. Ernest Flammarion, [[Parigi]], [[1929]] Éditions du Trident, [[Parigi]], [[1992]]. 123 p. ISBN 2-87690-088-2. Réédition ultérieure aux éditions du Trident 2005
* [[Massimo Cacciari]], ''Doppio ritratto: San Francesco in Dante e Giotto'', Adelphi, 2012.
* Franco Capone, ''Il secondo Gesù''; articolo comparso su ''Focus Storia'' n.7, aprile-maggio 2006
* [[Alberto Castaldini]], ''Il segno del Giusto. Francesco d'Assisi e l'ebraismo'', Editore Diabasis, Collana L'albero dei limoni, 2001.
* [[François-Émile Chavin de Malan]], ''Histoire de Saint François d'Assise'', [[1841]].
* [[Gilbert Keith Chesterton|Chesterton, G. K.]], ''Thomas von Aquin / Franz von Assisi. Erste vollständige deutsche Textfassung'', Bonn, Nova & Vetera 2003. ISBN 3-936741-15-8
* Cowan, James, ''Franziskus von Assisi: Der Weg eines Gott Liebenden'', Petersberg: Verlag Via Nova, 2003. ISBN 3-936486-24-7
* [[Jean d'Ormesson]], ''Histoire du Juif errant'' où l'idée de réparer l'Eglise lui est soufflée par son ami Giovanni Buttadeo (Issac).
* Maria Rosaria del Genio e Vittorio Battaglioli. ''Absorbeat...San Francesco d'Assisi: lodi ed esperienze mistiche'', Libreria Editrice Vaticana, 2000.
* Samuele Duranti, ''Preghiere di San Francesco d'Assisi'', Edizioni Porziuncola, 1988.
* Feld, Helmut, ''Franziskus von Assisi'', München: Beck 2001. ISBN 3-406-44770-8
* Feld, Helmut, ''Franziskus von Assisi und seine Bewegung'', Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft 1994. ISBN 3-534-03087-7
* Fiederlein, Friedrich Martin: „Franz von Assisi. Seine Zeit, sein Leben, seine Wirkung“In: Notizblock Nr. 8 / Mai 1991 (Hrsg.: Bischöfliches Schulamt der Diözese Rottenburg-Stuttgart, Abt.I)
* [[Arnaldo Fortini]], ''San Francesco'', Roma, Bibliotheca Fides, 1969.
* Arnaldo Fortini, ''Nova vita di San Francesco d'Assisi'', Milano, Alpes 1926.
* Arnaldo Fortini, ''San Francesco in Egitto'', Tipografia Porziuncola 1959.
* Arnaldo Fortini, ''Francesco d'Assisi e l'Italia del suo tempo'', Roma, Biblioteca storia Patria.
* Arnaldo Fortini, ''Le fonti, questioni francescane'', Ed. Assisi.
* [[Gemma Fortini]], ''Francesco d'Assisi ebreo?'', Roma, Carucci, 1978.
* Chiara Frugoni, Vita di un uomo: Francesco d'Assisi, Einaudi, 1995
* {{cita libro|nome=Chiara |cognome=Frugoni| titolo=Francesco e le terre dei non cristiani|città=Milano|editore=Edizioni Biblioteca Francescana|anno=2012 |ISBN=978-88-7962-191-5}}
* {{cita libro|nome=Chiara|cognome=Frugoni|titolo=Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2015|ISBN=978-88-06-22098-3}}
* Ivan Gobry, ''San Francesco'', Salerno Editrice, 2004.
* [[Guido Gozzano]], ''San Francesco d'Assisi'', Edizioni dell'Orso, 1997.
* [[Herbert Grundmann|Grundmann, Herbert]], ''Religiöse Bewegungen im Mittelalter. Untersuchungen über die geschichtlichen Zusammenhänge zwischen der Ketzerei, den Bettelorden und der religiösen Frauenbewegung im 12. und 13. Jahrhundert und über die geschichtlichen Grundlagen der deutschen Mystik'', 4. Aufl., Darmstadt: Wissenschaftliche Buchgesellschaft 1977.
* [[Adolf Holl|Holl, Adolf]], ''Der letzte Christ'', Stuttgart, Deutsche Verlags-Anstalt 1979. ISBN 3-421-01924-X
* Adrian House, ''San Francesco d'Assisi'', Newton & Compton, 2001.
* Johannes Joergensen 'San Francesco d'Assisi' Edizioni Porziuncola, 2010 _
* Jungclaussen, Emmanuel, ''Den Fußspuren Christi folgen (restigia Christi sequi). Der geistliche Weg Franz von Assisis'', Schwarzach/Main, uditorium [1997] (MC oder CD). ISBN 3-8302-0581-3
* Ignacio Larranaga, ''Nostro fratello di Assisi, Storia di una esperienza di Dio'', Edizioni Messaggero Padova, I ed. 1986, XIII ristampa 2008. Titolo originale '' El hermano de Asis. Vida profunda da San Francisco'' Cefepal, Santiago de Chile, 1979
* [[Jacques Le Goff]], ''San Francesco d'Assisi'', Giuseppe Laterza e figli, 2000.
* Giuseppe F. Merenda, ''Francino, l'altra storia di Francesco d'Assisi''. Armando Editore. 2005.
* [[Raoul Manselli]], ''San Francesco d'Assisi. Editio maior'', Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2002. ISBN 88-215-4713-2
* Manselli, Raoul, ''Franziskus. Der solidarische Bruder'', Zürich/Einsiedeln/Köln, Benziger 1984. ISBN 3-545-20090-6
* Alfonso Marini, ''Francesco d'Assisi, il mercante del regno'', Roma, Carocci, 2015
* Grado Giovanni Merlo, ''Nel nome di San Francesco. Storia dei Frati Minori e del Francescanismo sino agli inizi del XVI secolo'', Editrici Francescane ER, 2003.
* [[Giovanni Miccoli]], ''Francesco d'Assisi. Realtà e memoria di un'esperienza cristiana'', Einaudi, 1991
* Giovanni Miccoli, ''Francesco d'Assisi. Memoria, storia e storiografia'', Milano, Edizioni Biblioteca Francescana 2010
* Müller, Dirk, ''Gesellschaft und Individuum um 1300 in volkssprachlicher franziskanischer Prosa'', Univ. Diss. phil. Universität zu Köln 2003. [http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=975578456 PDF]
* Norberto Nguyen-Van-Khanh, ''Gesù Cristo nel pensiero di San Francesco, secondo i suoi scritti'', Edizioni Biblioteca Francescana, 1984.
* [[Paul Sabatier (storico)|Sabatier, Paul]]; Renner, Frumentius, ''Leben des heiligen Franz von Assisi'', Redigierter, gekürzter Nachdruck der Ausgabe Zürich, Rascher, 1919. Sankt Ottilien: EOS-Verlag 1979. ISBN 3-88096-072-0, ''Vita di San Francesco d'Assisi'', Collana Oscar Mondadori I edizione gennaio 1978.
* Stufkens, Hein, ''Der siebenfache Pfad des Franz von Assisi'', Bielefeld, Aurum in Kamphausen Verlag 2002. ISBN 3-89901-000-0
* Fernando Uribe, ''Introduzione alle fonti agiografiche di San Francesco e Santa Chiara d'Assisi'', Edizioni Porziuncola, 2002.
* Cesare Vaiani, ''La via di Francesco. Una sintesi della spiritualità francescana a partire dagli scritti di San Francesco'', Edizioni Biblioteca Francescana, 2001.
* Piero Ventura et Gian Paolo Ceserani, ''François d'Assise'' (avec la collaboration de Marisa Murgo Ventura; [[Parigi]], Salvator, coll. «Les aventuriers de la foi»; [[Bruxelles]]: Fidélité, [[2005]] ISBN 2-7067-0397-0 (Salvator) et ISBN 2-87356-321-4 Fidélité
* Guido Vignelli, ''San Francesco antimoderno'', Fede e Cultura, 2009.
* Lino Temperini, Francesco di Assisi. Cronistoria, Psicologia Itinerario spirituale, Neos Edizioni, Torino 2012, pp. 288.
* Zips, Manfred, ''Franziskus von Assisi, vitae via. Beiträge zur Erforschung des Geschichtsbewusstseins in den deutschen Franziskusviten des Mittelalters mit besonderer Berücksichtigung der deutschsprachigen Werke'', Wien, Praesens 2006. ISBN 978-3-7069-0114-7
=== Agiografie coeve ===
=== Edizioni moderne di scritti e fonti francescani ===
*{{cita ''Fontilibro|[[Tommaso Francescaneda editioCelano]]||Vita maior'' (Scritti e biografieprima di sanSan Francesco d'Assisi). Editrici Francescane, 2004.|1228||}}
*{{cita libro|[[Tommaso da Celano]]||Vita Beati Patris nostri Francisci|1232 circa||}}
* AA.VV. ''Fonti francescane'': scritti e biografie di san Francesco d'Assisi, cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano, scritti e biografie di santa Chiana d'Assisi. ''Editio minor'', xxiv,1559 p. Padova, Editrici Francescane, 1986. ISBN 88-7026-660-5
*{{cita libro|Anonimo Perugino||De inceptione|1240 circa||}}
* [http://www.appsanfrancesco.org/ ''San Francesco''], "app" dedicata a San Francesco, sviluppata in collaborazione con i Frati Minori di Assisi da "Matitegiovanotte. Forlì" ([http://www.zenit.org/it/articles/prima-app-dedicata-a-san-francesco?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+zenit%2Fitalian+(ZENIT+Italiano) ''Prima "app" dedicata a San Francesco'']).
*{{cita libro|Anonimo||Leggenda dei tre compagni|1246||}}
* Paul Sabatier - ''Vita di San Francesco d'Assisi'', [[Oscar Mondadori]], 1978. Traduzione di Giuseppe Zanichelli, presentazione di Lorenzo Bedeschi
*{{cita libro|[[Tommaso da Celano]]||Vita seconda di San Francesco d'Assisi|1246||}}
*{{cita libro|[[Tommaso da Celano]]||Trattato dei miracoli di San Francesco d'Assisi|1252||}}
*{{cita libro|Anonimo||[[Compilatio assisiensis|Compilazione di Assisi]] o Legenda Perugina|1310, ma derivata dal materiale inviato dai compagni del santo a Crescenzio da Jesi nel 1246||}}
*{{cita libro|[[Jacopone da Todi]]||[[Laude (Jacopone da Todi)|Laudi]]|||}} (lauda LXI e LXII)
*{{cita libro|San [[Bonaventura da Bagnoregio]]||Leggenda minore|1260||}}
*{{cita libro|San [[Bonaventura da Bagnoregio]]||[[Leggenda maggiore]]|1263||}}
*{{cita libro|[[Ubertino da Casale]]||L'albero della vita crocifissa di Gesù|1305||}}
=== Bibliografia moderna ===
* {{cita libro|autore=Franco Cardini|wkautore=Franco Cardini|titolo=Francesco d'Assisi|città=Milano|editore=A. Mondadori|anno=1989|isbn=88-04-31020-0|sbn=CFI0178110|cid=Cardini, 1989}}
* {{cita libro|autore=Franco Cardini|autore2=Marina Montesano|titolo=Storia medievale|città=Firenze|editore=[[Le Monnier]] Università|anno=2006|isbn=88-00-20474-0|sbn=LIG0029620|cid=Cardini e Montesano, 2006}}
* Giuseppe F. Merenda, Francino. Profilo psichiatrico del santo d'Assisi, Ed. Formamentis, Bolzano, 2019, 2 volumi - (Vol. 1) [https://www.amazon.it/Francino-Profilo-psichiatrico-santo-dAssisi/dp/8831325019/ref=sr_1_1?qid=1661768686&refinements=p_27%3AGiuseppe+F.+Merenda&s=books&sr=1-1] - (Vol. 2) [https://www.amazon.it/Francino-Profilo-psichiatrico-santo-dAssisi/dp/8831325027/ref=sr_1_2?qid=1661768686&refinements=p_27%3AGiuseppe+F.+Merenda&s=books&sr=1-2]
* Cristina Siccardi, ''San Francesco. Una delle figure più deformate della storia'', Sugarco Edizioni, 2019, ISBN 978-88-7198-757-6.
== Voci correlate ==
* [[Eremo delle Carceri]]
* [[Famiglia francescana]]
* [[Francesco da Paola]]
* [[Ordine dei frati minori]]
* [[Gubbio]]
* [[Ordine dei Minimi]]
* [[Ordine francescano]]
* [[Ordini mendicanti]]
* [[Questione francescana]]
* [[Chiara d'Assisi]]
* [[Spiritualità francescana nel Protestantesimo]]
* [[Stigmate]]
* [[Testamento (San Francesco)]]
* [[Tommaso da Celano]]
* [[MissionMissione San Francisco de Asís]]
* [[Via di Francesco]]
{{div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto|q|commons=Category:Francis of Assisi|s=Autore:San Francesco d'Assisi|s_lingua=italiano|s2=la:Scriptor:Franciscus Assisiensis|s2_lingua=latino}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.sanfrancescoassisi.org/|Sito ufficiale della Basilica e del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.}}
* {{cita web|http://www.sanfrancesco.org/|Rivista San Francesco, Mensile della Custodia Generale del Sacro Convento dei Frati Minori Conventuali in Assisi}}
* {{santiebeati|21750|San Francesco d'Assisi}}
* {{cita web|http://www.san-francesco.it/|Sito interamente dedicato a san Francesco: la vita, la regola, il ''tau'', le preghiere e la devozione}}
* {{cita web|http://www.porziuncola.org/|La Porziuncola}}
* {{cita web|http://www.assisiofm.it/l-indulgenza-della-porziuncola-3104-1.html|San Francesco e Indulgenza della Porziuncola}}
* {{cita web|url=http://www.sanfrancescoassisi.org/index.php?dir=storia&subdir=fonti&lang=ita&url=maggiore.htm|titolo=Il testo dell'agiografia di San Francesco scritta da San Bonaventura da Bagnoregio.}}
* [http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_1/t16.pdf Testo integrale del ''Cantico di Frate Sole''] dal sito [http://www.letteraturaitaliana.net/ Letteratura-italiana.net] (pdf)
* [http://www.nuovarivistastorica.it/?p=1575 Confutazione della tesi sui rapporti tra San Francesco e il catarismo] in un testo di [[Franco Cardini]] pubblicato su [[Nuova rivista storica]]
* {{cita web|http://www.predicauccelli.it/|Sito sulla Pian d'Arca, luogo della celeberrima ''predica agli uccelli'' di Francesco, con vita del santo, narrazione del miracolo e mappa del luogo.}}
* {{cita web|http://www.umbriafrancescosways.eu|Sito dedicato agli itinerari del cammino di San Francesco}}
* {{cita web|url=http://www.lamiaumbria.it/scheda_comuni.asp?pag=1234|titolo=Biografia San Francesco.}}
* {{cita web|http://www.diquipassofrancesco.it|Sito sul cammino sulle orme di San Francesco.}}
* [http://www.nuovarivistastorica.it/?p=1575 Confutazione della tesi sui rapporti tra San Francesco e il catarismo] in un testo di [[Franco Cardini]] pubblicato su [[Nuova Rivista Storica]]
{{Box successione
|tipologia = ecclesiastico
|carica = '''[[Ministro generale dell'Ordine francescano]]'''
|immagine = Francescocoa.png|30px
|periodo = [[1210]] - [[1220]]
|precedente = Titolo''carica natocreata con l'[[Ordine dei Frati Minorifrancescano|Ordine]]''
|successivo = [[Pietro Cattani]]
|note = ''Alcuni contano, come successore di Francesco, [[Giovanni Parenti]], che fu nominato un anno dopo la morte del Santo e sei anni dopo quella di Cattani.''
{{Box successione
|tipologia = ecclesiastico
|carica = [[Custodia di Terra Santa|CustodeMinistro diprovinciale Terra Santa e Guardiano del Monte Siondell'Oltremare]]
|periodo = [[1219]]
|precedente = Incarico''carica nato con lcreata''[[Ordine dei Frati Minori|Ordine]]
|successivo = Giacomo (Narciso?)
|immagine = CroixStemma deCustodia ldi OrdreTerra du Saint-SepulcreSanta.svgjpg
}}
{{Francescanesimo}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Assisi]]
[[Categoria:FrancescoCristiani d'Assisi|della quinta crociata]]
[[Categoria:Santi italiani del XIII secolo]]
[[Categoria:Fondatori di società e istituti cattolici]]
[[Categoria:Francescanesimo]]
[[Categoria:Francesco d'Assisi| ]]
[[Categoria:Franco-italiani]]
[[Categoria:Mistici italiani]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Paradiso)]]
[[Categoria:Persone con le stigmate]]
[[Categoria:Santi canonizzati da Gregorio IX]]
[[Categoria:Santi francescani]]
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[[Categoria:CustodiaSanti diper Terra Santanome]]
[[Categoria:Custodi di Terra Santa]]
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