Sandro Angelini: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Sandro
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|GiornoMeseNascita = 23 marzo
|AnnoNascita = 1915
|LuogoMorte = Bergamo
|GiornoMeseMorte = 30 agosto
|AnnoMorte = 2001
|Attività3 = incisore
|AttivitàAltre = e [[docente]]
|Epoca = 1900
|Attività = architetto
|Attività2 = illustratore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Sandro Angelini-casa Migliavacca dei Rivola.jpg
|Didascalia = "Firma" di Angelini, [[Casa Migliavacca dei Rivola]], Bergamo
}}
 
== Biografia ==
[[File:BeteLalibela, Giyorgissan 03giorgio, esterno 24.jpg|thumb|Chiesa di Lalibela]]
Sandro Angelini, figlio dell'ingegnere [[Luigi Angelini]], si laureò in architettura ma fu un artista eclettico dai molteplici interessi<ref>{{cita web|url=http://www.galleriarecta.it/autore/angelini-sandro/|titolo=Angelini Sandro|editore=Galleria recta|accesso=20 maggio 2017}}</ref>. Divise la sua vita tra gli impegni nella sua città natale e l'Africa, stato a cui dedicò molti dei suoi anni.
=== Gli studi ===
[[File:Bergamo, Piazza Lorenzo Mascheroni 3, 2016-06 CN-01.jpg|thumb|Palazzo Roncalli- Bergamo]]
Sandro Angelini, figlio dell'ingegnere [[Luigi Angelini|Luigi]] e di Clotilde Ambiveri<ref>La sorella della madre, Betty Ambiveri, venne incarcerata dai tedeschi per la sua attività di collaborazione con i partigiani durante la resistenza</ref> si diplomò al Liceo classico Sant'Alessandro di Bergamo, mentre contemporaneamente seguiva i corsi serali alla scuola Fantoni d'Arte applicata, e alla Scuola del nudo dell'[[Accademia Carrara]]. Sandro crebbe in un ambiente familiare che gli diede un forte impulso artistico realizzando fin dalla giovane età, vari disegni. Farà suo il motto di [[Confucio]] ''Un disegno vale mille parole''.<ref>{{cita|Simoncini|p. 11}}.</ref>
A Bergamo suo è il progetto di recupero della facciata di [[Palazzo Roncalli]] in piazza Mascheroni e della [[cittadella viscontea]].
Tra i personaggi presenti nella sua infanzia fu importante il pittore [[Sandro Pinetti]], figlio della zia paterna Annunciata Angelini.<ref>{{cita|Simoncini|p. 12}}.</ref>
Nel ventennio dal [[1949]] al [[1969|'69]] divenne docente di [[Incisione|incisioni]] dell'[[Accademia Carrara]] fecendo anche parte del consiglio d'amministrazione donandone poi una serie di sue incisioni<ref>{{cita web|url=http://www.windoweb.it/guida/arte/biografia_Sandro_Angelini.htm|titolo=Sandro Angelini|editore=windoweb|accesso=26 maggio 2017}}</ref>.
Negli anni [[1980|'80]] accettò l'incaricato per la realizzazione di uno studio organizzativo del [[Palazzo Nuovo di Bergamo|Palazzo Nuovo]] sede della [[Biblioteca civica Angelo Mai]] per trasformarlo in libreria e archivio, riuscendo a proporre risoluzioni all'avanguardia che permettessero anche un facile incremento del patrimonio librario, diventando il promotore dell'associazione ''Amici della biblioteca''.
[[File:Bete Giyorgis 03.jpg|thumb|Chiesa di Lalibela]]
 
Si laureò in [[architettura]] nel 1940 al [[Politecnico di Milano]] avendo come professore [[Gio Ponti]] e dove strinse importanti rapporti d'amicizia con [[Luigi Comencini]], [[Alberto Lattuada]], [[Aldo Buzzi]] e [[Saul Steinberg]]<ref>{{cita|Scarocchia|p. 25-Tu sei stato uno dei pochi che ci hanno insegnato qualcosa senza averne l'aria.}}</ref>. Il professore Ponti diede un ottimo giudizio al termine del corso del quarto anno in Architettura e arredi d'interni: “All'allievo Angelini - Sono stato contento del tuo lavoro”.<ref>{{cita|Scarocchia|p. 28}}.</ref> Fu il solo del gruppo a proseguire il lavoro di architetto, mentre i compagni abbracciarono altre professioni, diventando un artista eclettico dai molteplici interessi coltivati fin dai primi anni della sua formazione, coprendo nel corso della sua vita ruoli di scenografo, incisore, scultore e disegnatore<ref>{{cita web|url=http://www.galleriarecta.it/autore/angelini-sandro/|titolo=Angelini Sandro|editore=Galleria recta|accesso=20 maggio 2017}}</ref>.<ref>{{cita|Scarrocchia}}.</ref> Importanti furono anche i corsi universitari riguardanti il restauro tenuti dal professore [[Ambrogio Annoni]], con l'assistente [[Piero Gazzola]] con il quale mantenne ottimi rapporti collaborativi durante la sua attività professionale, e che lo coinvolgerà negli anni sessanta nell'attività inventariale e di catalogazione dei monumenti.<ref>Lavoro che porterà alla creazione del [[Consiglio internazionale per i monumenti e i siti]] che vedrà proprio il Gazzola tra i fondatori</ref>
L'amore per la sua terra lo portarono a essere promotore di molte iniziative culturali come l'associazione ''Osservatorio Quarenchi'' che doveva portare ad una maggiore conoscenza i lavori del conterraneo [[Giacomo Quarenghi]]. Il legame con la Biblioteca lo porteranno a donare i lavori del padre Luigi che aveva eseguito la progettazione urbanistica di Bergamo nella prima metà del [[1900|'900]].
 
Dopo la laurea fu chiamato alle armi nel gennaio del 1941 con un periodo nella caserma gen. Federico Manabrea di Pavia a frequentare il corso di allievo ufficiale. Scriverà che questo è uno dei periodi più brutti della sua vita.<ref>{{cita|Simoncini|p. 22}}.</ref> Terminato il periodo di addestramento venne inviato a Capua al X reggimento Genio di S. Maria Capua Vetere<ref>{{citazione|Ma la notte capuana densa di profumi, di sapori, di vecchie tradizioni napoletane è indimenticabile. La notte capuana, nera, con qualche luce sparsa, grondante macabro e quante stelle si vedevano. Vibrava il cielo di stelle, oggi non si vedono più|Disegni di Viaggio - Sandro Angelini}}</ref> con la nomina di sottotenente di completamento, e successivamente al Comando Difesa Costiera di Sapri dove fu incaricato alla costruzione di piccole difese campali al comando di una sessantina di genieri provenienti da ogni parte d'Italia.<ref>{{cita|Simoncini|p. 25}}.</ref>
Nel [[1960]] diventato proprietario di [[Casa Angelini]], fece eseguire lavori di restauro e di recupero riportando alla luce la ''Domuns Lucina'', la più antica dimora romana di Bergamo, regalando il materiale archeologico recuperato al [[Civico museo archeologico di Bergamo]]. Fece [[Strappo (affresco)|strappare]] e salvare gli affreschi [[Bramante|bramanteschi]] presenti sulla facciata conservandoli poi all'interno dell'abitazione.
 
Il periodo militare lo vide sempre attivo sotto l'aspetto artistico. Quando si trovò a Sapri scrisse ai genitori di poter avere colori e lastre da incidere: <blockquote>L'altro ieri, domenica, era una bella giornata, proprio di quelle di primavera e come si fossi stato a casa ho preso acquerelli, cavalletto e bicicletta e sono andato a Policastro. Ed è bello anche andare in giro a disegnare, mentre le donne raccolgono olive, gli uomini tagliano piante, i buoi arano, i pescatori pescano.- Lettera ai genitori dal fronte -</blockquote> Ricca è la corrispondenza dell'artista con la sua famiglia e gli amici lasciati a Bergamo.
Non meno importanti furono i lavori svolti in [[Etiopia]].
I suoi interessi per l'Africa iniziarono con l'incarico dell'[[World Monuments Fund|International Fund for Monuments]] negli anni [[1960|'60]] per il restauro delle chiese monolitiche in [[Lalibela]] e successivamente, nel 1968, ottenne l'incaricato dall'[[Unesco]] allo studio di un progetto che doveva valorizzare i beni culturali [[Etiopia|etiopi]] e il restauro dei castelli di [[Gondar]] e il centro archeologico di [[Axum]], progetti che avrebbero dovuto incrementare il turismo culturale. Questo lavoro costituì negli anni [[1070|70]] e [[1980|80]] la più grande campagna di restauri compiuta in Africa<ref>{{cita web|url=http://www.bgpedia.it/angelini-sandro/|titolo=Angelini Sandro|editore=Bgpedia|accesso=20 maggio 2017}}</ref>.
 
Nel gennaio del 1943 ebbe l'incarico di pittore di guerra e inviato a Rodi dal Comando di Stato maggiore. L'incarico doveva porre all'attenzione quanto valore patriottico vi era nel soldato dell'esercito italiano. Essendo il più elevato di grado sull'isola ebbe la possibilità di conoscerla e di avere contatti diretti con un egumeno del monastero il quale gli permise di visionare antichi documenti miniati con le liturgie ortodosse. Rimase a Rodi fino al maggio del medesimo anno.<ref>{{cita|Simoncini|p. 31}}.</ref> Durante i fatti dell'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]], si trovava in licenza a Bergamo, e per questo non si presentò più in caserma. Verrà poi considerato in servizio dal 9 settembre 1943 al 30 aprile 1945 con la fine del conflitto.<ref>{{cita|Simoncini|p. 33}}.</ref>
I suoi figli donarono i progetti come ''Fondo Etiopia di Sandro Angelini''<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/18_Etiopia/|titolo=I monumenti d'Etiopia alla Mai|editore=L'Eco di Bergamo|data=18 ottonre 2006}}</ref> alla Biblioteca, che per tradizione, conserva documenti e cimeli dei bergamaschi che hanno dato lustro con la loro arte e cultura alla città orobica<ref>{{cita web|url=http://legacy.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/angelini_sandro.html|titolo=Sandro Angelini|editore=Biblioteca civica A. Mai|accesso=26 maggio 2017}}</ref>.
 
Con la fine della guerra Sandro, a seguito della volontà paterna, si incaricò di gestire lo studio in Borgo Santa Caterina.
 
=== L'architetto ===
Divise la sua vita tra gli impegni nella sua città natale e l'Africa, continente a cui dedicò molti dei suoi anni.
 
I primi anni del dopoguerra vide una intensa unione tra quelli che erano gli artisti bergamaschi del tempo: [[Achille Funi]], [[Attilio Nani]], [[Daniele Marchetti]], Ernesto Quarto, [[Giuseppe Pizzigoni]], Angelo Crespi e [[Trento Longaretti]]. Il gruppo si trovava presso il bar ''Nazionale'' sul [[Sentierone]].
Nel ventennio dalDal [[1949]] al [[1969|'69]] divenne docente di [[Incisione|incisioniincisione]] dell'[[Accademia Carrara]] fecendofacendo anche parte del consiglio d'amministrazione donandone poi una serie di sue incisioni<ref>{{cita web|url=http://www.windoweb.it/guida/arte/biografia_Sandro_Angelini.htm|titolo=Sandro Angelini|editore=windoweb|accesso=26 maggio 2017}}</ref>.
 
La sua attività si può dividere in due periodi, quello di architetto-urbanista, impegnato in nuove progettazioni e dopo il 1960 quella di architetto-restauratore con attenzione alla tutela del patrimonio di Bergamo.<ref>{{cita|Scarocchia|pp. 53-54}}.</ref> Numerosi furono quindi i suoi progetti per alcuni tra i più importanti palazzi della parte bassa di Bergamo. Il primo in collaborazione con il padre Luigi tra il 1946 e i 1949 è il progetto del palazzo “La Magione” posto a completamento di piazza della Libertà adibito ad attività commerciali, private e abitative.<ref>{{cita|Scarocchia|pp. 47-48}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00286/|titolo=La Magione|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=10 novembre 2024}}.</ref> Ne seguiranno molti altri fino al 1961.<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/autori/27623/|titolo=Angelini, Sandro|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=10 novembre 2024}}.</ref> Realizzò progetti anche per abitazioni private non solo in Bergamo ma anche in quelli che erano luoghi di villeggiatura sul lago d'Iseo e progetti per edifici industriali e edifici destinati ai servizi come a Bergamo e a Sovere le sedi della Banca Popolare di Bergamo nel 1955 e 1960, nonché progetti per edifici in particolari località di significativo interesse paesaggistico come l'ampliamento del [[rifugio Coca]] di [[Valbondione]] progettato con la moglie Marialuisa Berti.<ref>{{cita web|url=https://www.caibergamo.it/geoportale/rifugi-bivacchi/rifugio-mario-merelli-coca|titolo=Rifugio Mario Merelli|sito=caibergamo.it|accesso=10 novembre 2024}}.</ref>
 
Tra i tanti progetti rilevante fu la realizzazione degli interni del [[Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni]] di Bergamo, che era stato disegnato da [[Marcello Piacentini]]<ref>Il palazzo è un importante esempio di collaborazione artistica sollecitata dalla presidenza della Camera di Commercio che portò alla realizzazione del bronzo nella sala minore opera di [[Costante Coter]], il mosaico nella sala maggiore opera di [[Erminio Maffioletti]] e [[Domenico Rossi (pittore)|Domenico Rossi]], gli sbalzi in rame sul muro all'ingresso di [[Attilio Nani]], di [[Elia Ajolfi]] il lavoro in bronzo nella galleria degli artigiani, le tarsie raffiguranti gli antichi mercati di Bergamo opera di [[Sandro Pinetti]], di [[Piero Brolis]] i due medaglioni raffiguranti i primi presidenti della Camera di Commercio di Bergamo</ref><ref>{{cita|Simoncini|pp. 44-46}}.</ref> e dal quale riceverà l'approvazione: {{citazione|Io ricordo bene l'opera tua per l'interno, e non potevi fare meglio […]. Per quanto riguarda me, io ho dato i disegni dell'esterno delle facciate per la parte della Camera di Commercio, in quanto dovevano accordarsi con quelle della Banca Nazionale del Lavoro|10 aprile 1957 lettera di Marcello Piacentini}}
 
Angelini, nel 1958, fu incaricato anche alla sistemazione dei palazzi presenti nella [[Cittadella viscontea]] che dovevano essere sede del [[Civico museo archeologico di Bergamo|museo archeologico]], del [[Museo civico di scienze naturali Enrico Caffi|museo delle scienze naturali]] e del Risorgimento dopo che nel 1955 il comune ne aveva ottenuto la proprietà.<ref>{{cita|VISENTINI|P. 51}}.</ref>
Nel [[1960]], diventato proprietario di [[Casa Angelini]], fece eseguire lavori di restauro e di recupero riportando alla luce la ''DomunsDomus Lucina'', la più antica dimora romana di Bergamo, regalando il materiale archeologico recuperato al [[Civico museo archeologico di Bergamo]]. Fece [[Strappo (affresco)|strappare]] e salvare gli affreschi [[Bramante|bramanteschibramante]]schi presenti sulla facciata, conservandoli poi all'interno dell'abitazione.<ref>{{cita|Visentini|pp. 67-68}}.</ref>
 
Non meno importanti furono i lavori svolti in [[Etiopia]]. I suoi interessi per l'Africa iniziarono con l'incarico dell'[[World Monuments Fund|International Fund for Monuments]] negli anni [[1960|'60]] per il restauro delle chiese monolitiche in [[Lalibela]] e successivamente, nel 1968, ottenne l'incaricato dall'[[UnescoUNESCO]] allo studio di un progetto che doveva valorizzare i beni culturali [[Etiopia|etiopi]] e il restauro dei castelli di [[Gondar]] e il centro archeologico di [[Axum]], progetti che avrebbero dovuto incrementare il turismo culturale. Questo lavoro costituì negli anni [[1070|'70]] e [[1980|'80]] la più grande campagna di restauri compiuta in Africa<ref>{{cita web|url=http://www.bgpedia.it/angelini-sandro/|titolo=Angelini Sandro|editore=Bgpedia|accesso=20 maggio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107054343/http://www.bgpedia.it/angelini-sandro/}}</ref>.
 
L'amore per la sua terra lo portaronoportò a essere promotore di molte iniziative culturali come l'associazione ''Osservatorio QuarenchiQuarenghi'' che doveva portare ad una maggiore conoscenza i lavori del conterraneo [[Giacomo Quarenghi]]. Il legame con la Biblioteca lo porteranno a donare i lavori del padre Luigi che aveva eseguito la progettazione urbanistica di Bergamo nella prima metà del [[1900|'900Novecento]].
 
La città di Bergamo ha la particolare caratteristica di svilupparsi su due livelli: quello inferiore con i borghi, caratterizzato dal novecentesco [[Centro piacentiniano]] con i palazzi finanziari e amministrativi, mentre la parte alta oggetto di [[Risanamento di Bergamo|risanamento]] da parte del padre Luigi dal 1935, richiedeva di un nuovo studio perché certamente non adatta alla viabilità, per questo Sandro Angelini proseguì il lavoro iniziato dal padre. Saranno proprio loro i principali protagonisti del risanamento di città alta.<ref>{{cita|Scarocchia|pp. 40-41}}.</ref><ref>{{citazione|Quand j'entre chez un ami, je laisse mon parapluie à la porte; les visiteurs de la cielille Bergame peuvent bien laisser leurs roues à la porte (quando entro a casa di un amico lascio l'ombrello davanti alla porta; i visitatori della vecchia Bergamo possono lasciare le loro ruote all'ingresso)|Le Corbusier}}</ref> Sandro Angelini, a seguito del nuovo Piano Urbanistico di [[Giovanni Astengo]] e [[Luigi Dodi (architetto)|Luigi Dodi]] (1969-1972),<ref>{{cita web|url=http://circe.iuav.it/astengo/dati/B70b_4.pdf|titolo=Bergamo: Piano Regolatore generale 1969|sito=circe.iuav.it|accesso=9 novembre 2024}}.</ref> negli anni settanta del Novecento iniziò un piano di studio che porterà nel 1974 all'incarico da parte dell'amministrazione comunale del «Piano particolareggiato di risanamento conservativo di Città Alta e Borgo Canale» di Bergamo<ref>{{cita web|url=https://www.rapu.it/ricerca/scheda_piano.php?id_piano=125|titolo=
Piano particolareggiato di risanamento conservativo di Città Alta e Borgo Canale di Bergamo arch. Sandro Angelini. - 1980|sito=rapu.it|accesso=5 novembre 2024}}</ref>
 
Negli anni [[anni 1980|anni '80]] accettò l'incaricato per la realizzazione di uno studio organizzativo del [[Palazzo Nuovo di Bergamo|Palazzo Nuovo]] sede della [[Biblioteca civica Angelo Mai]] per trasformarlo in libreria e archivio, riuscendo a proporre risoluzioni all'avanguardia che permettessero anche un facile incremento del patrimonio librario, diventando il promotore dell'associazione ''Amici della biblioteca''.
 
I suoi figli donarono i progetti come ''Fondo Etiopia di Sandro Angelini''<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/18_Etiopia/|titolo=I monumenti d'Etiopia alla Mai|editore=L'Eco di Bergamo|data=18 ottonreottobre 2006|accesso=26 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107005505/http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/18_Etiopia/|urlmorto=sì}}</ref> alla Biblioteca, che per tradizione, conserva documenti e cimeli dei bergamaschi che hanno dato lustro con la loro arte e cultura alla città orobica<ref>{{cita web|url=http://legacy.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/angelini_sandro.html|titolo=Sandro Angelini|editore=Biblioteca civica A. Mai|accesso=26 maggio 2017}}</ref>.
 
== Scritti ==
* {{cita libro|titolo=Santa Maria Maggiore|editore=Istituto Italiano di Arti Grafiche|città=Bergamo|anno=1959}}
* {{cita libro|titolo=L'educazione artistica per le Scuole Medie|editore=Minerva Italica|città=Bergamo|anno=1966}}
* {{cita libro|titolo=I cinque ambun di Giacomo Quarenghi|editore=Banca Provinciale lombarda|città=Bergamo|anno=1967}}
* {{cita libro|titolo=Sognarsi Bergamo|editore=Eco Arte Bergamo|città=Bergamo|anno=1976}}
* {{cita libro|titolo=Sculture di Sandro Angelini|editore=Poligrafiche Bolis|città=Bergamo|anno=1980}}
* {{cita libro|titolo=Sandro Angelini, Acqueforti dal 134 al 1983|editore=Grafica e Arte Bergamo|città=Bergamo|anno=1991}}
* {{cita libro|titolo=Il Provaroba di Sandro Angelinieditore=Grafiche e Arte di Bergamo|città=Bergamo|anno=1992}}
* {{cita libro|titolo=Sandro Angelini. Scenografie|editore=Grafiche e Arte di Bergamo|città=1992}}
* {{cita libro|titolo=Fiabe sommerse|autore=G.Milesi|editore=Alcon srl|città=Bergamo|anno=1993}}
* {{cita libro|titolo=Intorno al castello|autore=P: Angelini, E Scarpellini|editore=Edizioni Junior|città=Bergamo|anno=1994}}
* {{cita libro|titolo=Paciaovi|editore=Carpanove|città=Bergamo|anno=1999}}
* {{cita libro|titolo=Disegni di viaggiuo|editore=Carponove|città=Bergam|anno=2000}}
* {{cita libro|titolo=Egeo 1943|editore=Museo Storico della città|città=Bergamo|anno=1999}}
* {{cita libro|titolo=Sculture da cena. Medaglie e placchette|editore=Carpanove|città=Bergamo|anno=2000}}
 
Sandro Angelini collaborò molti anni anche con [[La Rivista di Bergamo]] e il quotidiano [[L'Eco di Bergamo]], nonché ''La Voce di Bergamo''.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=Carlo Simoncini|titolo=Quell'uom di multiforme ingegno. Vita di Sandro Angelini|editore=LurinaLubrina LED|città=Bergamo|anno=2'152015|isbn=978-88-7766-577-5|cid=Simoncini}}
* {{cita libro|autore=Sandro Scarocchia|titolo=Sandro Angelini|città=Sesto San Giovanni|editore=Edizioni srl|anno=1922|isbn=9788857587592|cid=Scarrocchia}}
* {{cita libro|curatore=Tito Spini|autore=Giacinto Gambirasio, Aurelio Lovati|titolo=Palazzo dei contratti e delle manifestazioni|editore=Stamperia Conti|città=Bergamo|anno=1954|sbn=LO10442853}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Luigi Angelini]]
* [[Bergamo]]
* [[Casa Migliavacca dei Rivola ]]
 
{{Portale|Architettura|biografie}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Architetturaarchitettura|biografie}}
 
[[Categoria:Studenti del Politecnico di Milano]]
[[Categoria:Insegnanti italiani del XX secolo]]