Diocesi di Cos: differenze tra le versioni

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{{Sede titolare della chiesa cattolica
|nome= Cos
|latino= Dioecesis Coensis
|vescovile=si
|istituita= [[1933]]
|vescovo= ''sede vacante''
|eretta= ?
|soppressa=?
|informazioni=
|regione=
|stato= [[Grecia]]
|chiesasuiiuris=[[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]]
|suffraganeadi= [[Arcidiocesi di Rodi|Rodi]]
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|ch= 4c12
}}
 
La '''diocesi di Cos''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Dioecesis Coensis''}}) è una sede soppressa e [[sede titolare]] della [[Chiesa cattolica]].
 
Assieme a [[Nisiro]], la sede di Cos costituisce oggi la [[metropolia di Coo e Nisiro]], una delle [[Chiesa ortodossa|diocesi ortodosse]] del [[Dodecaneso]], sottoposte al [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli]] (in [[Lingua greca|greco]]: ''Ἱερὰ Μητρόπολις Κώου καὶ Νισύρου'').<ref>Dal [https://www.patriarchate.org/holy-metropolis-of-kos-and-nisyros sito web] del patriarcato di Costantinopoli.</ref>
 
==Storia==
Cos, corrispondente all'isola di [[Coo]], è un'antica sede vescovile della [[Grecia]], appartenente alla [[provincia ecclesiastica]] delle Isole ([[Cicladi]]), [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Rodi]].
 
Le fonti letterarie documentano l'esistenza di sei vescovi del primo millennio. Melifrone prese parte al [[Concilio di Nicea I|concilio di Nicea]] del [[325]].<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 662.</ref> Edesio fu tra i vescovi eusebiani che abbandonarono il [[concilio di Sardica]] per costituire un [[sinodo]] alternativo a Filippopoli nell'autunno del [[343]].<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 83.</ref>
 
Giuliano<ref>Resta incerta l'attribuzione della sede di questo vescovo. Destephen, nella sua ''Prosopographie du diocèse d'Asie'', lo assegna alla diocesi di Cos. Altri autori invece all'[[arcidiocesi di Cio]]. Roger Aubert, [https://archive.org/details/dictionnairedhis0028unse/page/n275/mode/1up ''Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques''], vol. XXVIII 2003, coll. 523-524.</ref> è attestato in più occasioni negli atti conciliari della metà del [[V secolo]] ed è noto anche grazie alla corrispondenza di [[papa Leone I]], dalla quale si viene a conoscere che il vescovo era originario di [[Roma]] e legato da amicizia con il pontefice.<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', pp. 528-541.</ref> Prese parte ai due sinodi convocati a [[Costantinopoli]] nel novembre [[448]] e nell'aprile [[449]] per verificare l'ortodossia della teologia insegnata dal monaco [[Eutiche]]; nel primo sinodo Giuliano intervenne per professare la [[cristologia]] definita dai padri a [[Concilio di Nicea I|Nicea]] (325) e a [[Concilio di Efeso|Efeso]] (431) e per dichiarare l'[[eresia]] professata da Eutiche. Dall'epistolario leoniano, si è a conoscenza di un fitto scambio di lettere tra il pontefice Leone I e Giuliano, prima e dopo il [[Secondo concilio di Efeso|concilio di Efeso]] indetto dell'[[imperatori bizantini|imperatore]] [[Teodosio II]] per il mese di agosto del 449, durante il quale fu riabilitato Eutiche e condannati tutti i sostenitori della doppia natura di Cristo dopo l'[[incarnazione]]. Giuliano non prese parte a questo concilio, ma fu presente alle sedute del [[concilio di Calcedonia]] del [[451]]; gli atti greci della prima seduta lo presentano come "Giuliano della città di Cos, che agisce al posto di Leone del trono apostolico dell'antica Roma", ossia nella duplice veste di vescovo e di legato papale. Altre lettere tra Giuliano e papa Leone sono note tra maggio [[452]] e dicembre [[457]]. L'ultima menzione di Giuliano èappose la sua sottoscrizionefirma alla lettera dei vescovi della provincia delle Isole all'imperatore [[Leone I il Trace|Leone]] nel [[458]] in seguito all'uccisione del [[Patriarcato di Alessandria|patriarca alessandrino]] [[Proterio di Alessandria|Proterio]]. L'ultima menzione di Giuliano è la sua sottoscrizione nel 459 al decreto sinodale di [[Gennadio I]] contro i [[simonia]]ci.
 
Doroteo sottoscrisse la petizione indirizzata dal sinodo di [[Costantinopoli]] il 20 luglio [[518]] al [[Patriarchi di Costantinopoli|patriarca]] Giovanni II perché rompesse con [[Severo di Antiochia]] e ristabilisse la teologia sancita a Calcedonia.<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 235.</ref> Giorgio fu uno dei membri del [[Concilio di Costantinopoli III|concilio di Costantinopoli]] del [[680]]-[[681]]. Infine Costantino prese parte al [[concilio di Costantinopoli dell'879-880]] che riabilitò il patriarca [[Fozio di Costantinopoli]].
 
Secondo la ''Cronaca'' di [[Michele il Siro]], un anonimo vescovo di Cos rese possibile con il tradimento il saccheggio della città ad opera degli Arabi nel 653/654.<ref>[https://www.degruyter.com/view/PMBZ/PMBZ20659 ''Anonymus''], Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit nº 10691.</ref>
Le fonti archeologiche e sigillografiche hanno riportato alla luce i nomi di altri tre vescovi di Cos. Due iscrizioni scoperte sull'isola, databili entrambe tra [[V secolo|V]] e [[VI secolo]], riportano i nomi dei vescovi Aristocrate<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', pp. 168-169.</ref> e Ellanico<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 437.</ref>. Infine un sigillo vescovile, databile al [[VII secolo]], riporta la dicitura: «Madre di Dio, porta soccorso a Teodoro, vescovo di Cos».<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 903.</ref>
 
Le fonti archeologiche e sigillografiche hanno riportato alla luce i nomi di altri tre vescovi di Cos. Due iscrizioni scoperte sull'isola, databili entrambe tra [[V secolo|V]] e [[VI secolo]], riportano i nomi dei vescovi Aristocrate<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', pp. 168-169.</ref> e Ellanico<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 437.</ref>. InfineUn unlacerto musivo, databile al VI secolo, scoperto nel [[battistero]] della basilica di Mastichari, riporta il nome del vescovo Giovanni, promotore della costruzione del battistero stesso.<ref>Cosentino, ''Episcopato e società a Kos…'', p. 110.</ref> Un sigillo vescovile, databile al [[VII secolo]], riporta la dicitura: «Madre di Dio, porta soccorso a Teodoro, vescovo di Cos».<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 903.</ref> Infine, un altro sigillo, databile all'VIII secolo, menziona il vescovo Gregorio.<ref>Cosentino, ''Episcopato e società a Kos…'', p. 115.</ref>
Nel [[Medioevo]] l'isola fu occupata dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]], che la vendettero ai [[Cavalieri Ospitalieri]], governatori della vicina isola di [[Rodi]]. Due secoli più tardi i Cavalieri lasciarono l'isola conquistata dai [[Impero ottomano|Turchi]] nel [[1525]]. Sull'isola, chiamata Lango, fu istituita una diocesi ''Langonensis'' di [[rito latino]], di cui sono noti i nomi di alcuni vescovi del [[XIV secolo]]. Proprio a causa della presenza dei Latini che gli impedirono di esercitare le sue funzioni, il vescovo greco di Cos, di cui si ignora il nome, fu trasferito nel mese di aprile del [[1340]] a [[Corinto]].<ref>Janin, DHGE XIII, col. 927.</ref>
 
Nel [[Medioevo]] l'isola fu occupata dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]], che la vendettero ai [[Cavalieri Ospitalieri]], governatori della vicina isola di [[Rodi]]. Due secoli più tardi i Cavalieri lasciarono l'isola conquistata dai [[Impero ottomano|Turchi]] nel [[1525]]. Sull'isola, chiamata Lango, fu istituita una diocesi ''Langonensis'' di [[rito latino]], di cui sono noti i nomi di alcuni vescovi del [[XIV secolo]]. Proprio a causa della presenza dei Latini che gli impedirono di esercitare le sue funzioni, il vescovo greco di Cos, di cui si ignora il nome, fu trasferito nel mese di aprile del [[1340]] a [[Corinto (città antica)|Corinto]].<ref>Janin, DHGE XIII, col. 927.</ref>
Oggi Cos è annoverata tra le [[Sede titolare|sedi vescovili titolari]] della [[Chiesa cattolica]]; il titolo non è più assegnato dal 30 giugno [[2004]].
 
OggiDal 1933 Cos è annoverata tra le [[Sede titolare|sedi vescovili titolari]] della [[Chiesa cattolica]]; illa titolo nonsede è più assegnatovacante dal 30 giugno [[2004]].
 
== Cronotassi ==
=== Vescovi greci ===
* Melifrone † (menzionato nel [[325]])
* Edesio † (menzionato nel [[343]])
* Giuliano ? † (prima del [[448]] - dopo il [[458]]459)
* Doroteo † (menzionato nel [[518]])
* Aristocrate † ([[V secolo|V]]/[[VI secolo]])
* Ellanico † ([[V secolo|V]]/[[VI secolo]])
* TeodoroGiovanni † ([[VIIVI secolo]])
* GiorgioTeodoro † (menzionatoVII nel [[680]]secolo)
* Costantino''Anonimo'' † (menzionato nell'[[879]]nel 653/654)
* Giorgio † (menzionato nel 680)
* Gregorio † (VIII secolo)
* Costantino † (menzionato nell'879)
 
=== Vescovi di Lango ===
* Bernardo † (? nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Rodi|Rodi]])
* [[Amedeo d'Alba]], [[Ordine dei Fratifrati Minoriminori|O.F.M.]] † (17 luglio [[1342]] - 15 febbraio [[1346]] nominato vescovo di [[Diocesi di Savona-Noli|Noli]])
* Giovanni Seguini, [[Ordine dei Fratifrati Predicatoripredicatori|O.P.]] † (? - ? deceduto)
* Pietro † (15 luglio [[1348]] - ? deceduto)
* Matteo, [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (23 ottobre [[1349]] - ?)
* Filippo † (menzionato il 2 febbraio [[1385]])<ref>[http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1966_num_24_1_1373 ''Revue des études byzantines''], 1966, pp. 240-241.</ref>
 
=== Vescovi titolari ===
* Nicolas Martinus Schneiders, [[Congregazione del Cuore Immacolato di Maria|C.I.C.M.]] † (10 giugno [[1948]] - 3 gennaio [[1961]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Makassar|Makassar]])
* Paul Heinrich Nordhues † (5 giugno [[1961]] - 30 giugno [[2004]] deceduto)
 
==Note==
<references/>
 
==FontiBibliografia==
*{{la}} [[Michel LequienLe Quien]], [http://books.google.it/books?id=0agp0mJFG_sC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus''], Parigi, 1740, Tomo I, coll. 933-936
*{{Catholic-hierarchy}}
*{{la}} [[Pius Bonifacius Gams]], [https://archive.org/stream/seriesepiscoporu00gamsuoft#page/448/mode/1up ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Graz, 1957, p.&nbsp;448
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0572.htm La diocesi] nel sito di www.gcatholic.org
*{{la}} [[PiusKonrad Bonifacius GamsEubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [https://archive.org/streamdetails/hierarchiacathol01eubeuoft/seriesepiscoporu00gamsuoft#page/448292/mode/1up ''Seriesvol. episcoporum Ecclesiae Catholicae''1], Leipzig 1931, p.&nbsp;448292
*{{fr}} [[Raymond Janin]], [httphttps://booksnowarchive.scholarsportal.infoorg/ebooksdetails/oca2dictionnairedhis0013unse/4page/dictionnairedhis13bauduoftn473/dictionnairedhis13bauduoft.pdfmode/1up v. ''Cos''], in ''«Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques''», vol. XIII, ParigiParis, 1956, coll. 927-928
*{{la}} Michel Lequien, [http://books.google.it/books?id=0agp0mJFG_sC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus''], Parigi 1740, Tomo I, coll. 933-936
*{{fr}} Sylvain Destephen, [https://books.google.it/books?id=8rjYAAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)''], Paris, 2008
*{{la}} [[Konrad Eubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p.&nbsp;292
* Salvatore Cosentino, [https://www.academia.edu/23884115/Episcopato_e_societ%C3%A0_a_Kos_tra_IV_e_VIII_secolo_Appendice._Due_iscrizioni_inedite_di_Kos_protobizantina_in_I._Baldini_-_M._Livadiotti_Archeologia_protobizantina_a_Kos._La_citt%C3%A0_e_il_complesso_episcopale_Bologna_2015 ''Episcopato e società a Kos tra IV e VIII secolo''], in «Archeologia protobizantina a Kos. La città e il complesso episcopale», Bologna, 2015, pp. 105-121
*{{fr}} Raymond Janin, [http://booksnow.scholarsportal.info/ebooks/oca2/4/dictionnairedhis13bauduoft/dictionnairedhis13bauduoft.pdf v. ''Cos''], in ''Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques'', vol. XIII, Parigi 1956, coll. 927-928
 
*{{fr}} Sylvain Destephen, [https://books.google.it/books?id=8rjYAAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)''], Paris 2008
== Collegamenti esterni ==
*{{en}} [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d4c12.html La sede titolare] nel sito di www.catholic-hierarchy.org
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t0572.htm La diocesisede titolare] nel sito di www.gcatholic.org
 
{{Portale|diocesi}}