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{{Nota disambigua||Folklore (disambigua)|Folklore}}
[[File:Morris.dancing.at.wells.arp.jpg|thumb|upright=1.3|''[[Morris dance]]'' sul prato della cattedrale di [[Wells (Regno Unito)|Wells]], eseguita dagli Exeter Morris Men]]▼
Il termine '''folclore''' o '''folklore'''<ref>La parola "folk-lore" è stata usata per la prima volta da William J. Thoms (1803-1885) in una lettera alla rivista ''Athenaeum'' pubblicata il 22 agosto 1846 (Duncan Emrich, [https://www.jstor.org/stable/1495929 "Folk-Lore": William John Thoms], ''California Folklore Quarterly'', Vol. 5, No. 4 (Ottobre, 1946), pp. 355-374.</ref> (pron. {{IPA|[folˈklore]}}<ref>• {{Dipi|folclore}}<br />• {{Dipi|folklore}}<br />Meno consigliata la pronuncia intenzionale "per fare sfoggio" {{IPA|[folˈklɔre]}}.</ref>; dall'[[
▲[[File:Morris.dancing.at.wells.arp.jpg|thumb|[[Morris dance]] sul prato della cattedrale di [[Wells]], eseguita dagli Exeter Morris Men]]
▲Il termine '''folclore''' o '''folklore''' (pron. {{IPA|[folˈklore]}}<ref>• {{Dipi|folclore}}<br>• {{Dipi|folklore}}<br>Meno consigliata la pronuncia intenzionale "per fare sfoggio" {{IPA|[folˈklɔre]}}</ref>; dall'[[Lingua inglese|inglese]] ''folk'', "popolo", e ''lore'', "sapere") si riferisce all'insieme della '''cultura popolare''', intesa come le forme di [[tradizione]] [[Tradizione orale|tramandata spesso oralmente]] e riguardante conoscenze, [[usi e costumi]], [[Mito|miti]], [[Fiaba|fiabe]] e [[Leggenda|leggende]], [[Filastrocca|filastrocche]], [[Proverbio|proverbi]] e altre narrazioni, [[Credenza popolare|credenze popolari]], [[musica tradizionale|musica]], [[canto popolare|canto]], [[danza popolare|danza]] eccetera, il tutto riferito a una determinata [[Regione geografica|area geografica]], a una determinata popolazione, ai ceti popolari in quanto subalterni, a più d'una o a tutte queste determinazioni.
== La nascita del termine ==
L'origine del termine ''folclore'' è attribuita allo scrittore e antiquario inglese [[William Thoms]] (
Il termine fu poi accettato dalla [[comunità scientifica]] internazionale dal
==Storia
{{vedi anche|Spirito del popolo}}
Gli studi sul folclore presero avvio sulla scia dell'impulso [[romanticismo|romantico]] del XIX secolo, rivolto a indagare le radici [[cultura popolare|popolari]] della cultura europea, concentrandosi inizialmente sulla [[tradizione orale]] costituita da storie, canzoni, proverbi ed espressioni nazionali, a cominciare da quel tesoro di fiabe e racconti inteso dai [[fratelli Grimm]] come ''[[Volksgeist]]'', cioè «anima del popolo», la quale si riverbera nei canti del volgo come già sostenuto da [[Johann Gottfried Herder]].<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/folklore_%28Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/|titolo=Folklore|autore=Alan Dundes|editore=Enciclopedia delle scienze sociali|anno=1994}}</ref>
===Approccio antropologico===
Tale disciplina assunse un piglio «[[scienza|scientifico]]» allorché si connetté con l'[[etnologia]], contestualizzando l'oralità folcloristica entro un insieme di elementi antropologici come usanze, arti e costumi del popolo ritenuti «oggettivi». La caratteristica del folclore così inteso rimarrà costantemente concepita come appannaggio delle classi inferiori, e perciò tipicamente contrapposta alla cultura delle élite.<ref name=treccani/> Questo aspetto indusse a ritenere il folclore un fenomeno appartenente esclusivamente alle società stratificate in classi, poco indagato pertanto in quelle forme di civiltà meno complesse, come le africane, che presentano un livello di sviluppo elementare e omogeneo.<ref name=treccani/>
Tra i primi esponenti della scuola antropologica inglese ci fu [[Edward Burnett Tylor]], che insieme con [[Andrew Lang (scrittore)|Andrew Lang]] e [[James Frazer]] intendeva orientare la sua disciplina in senso scientifico, teorizzò che il folclore fosse un grado inferiore dell'evoluzione culturale di una società, rimasto fermo a una concezione superstiziosa e arcaica della [[natura]], alla quale le comunità contadine attribuivano ancora una valenza magico-religiosa propria dell'[[animismo]].<ref name=treccani/>
===Approccio
All'approccio si vennero sostituendo in seguito diverse altre modalità di studio dei fenomeni folcloristici. Presso [[Fritz Graebner]], [[Bernhard Ankermann]], [[Wilhelm Schmidt]], e ulteriori esponenti della [[circolo di Vienna|scuola di Vienna]] prevalse un indirizzo storico-culturale basato su indizi [[morfologia (linguistica)|morfologici]] e sui diversi cicli di civiltà. Il metodo ''finnico'' di G. Krohn si basa invece sulle affinità geografiche, mentre quello [[cartografia|cartografico]] di [[Arnold van Gennep]] sulla definizione di luoghi e ambienti.<ref name=corso>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/folklore_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Folklore|autore=Raffaele Corso|anno=1932|editore=Enciclopedia Italiana}}</ref>
===Opere
{{vedi anche|Folclore d'Italia}}
In Italia gli studi sul folclore nazionale ebbero inizio come nel resto d'Europa nel [[XIX secolo]]. Dopo le prime inchieste di [[età napoleonica|epoca napoleonica]] la prima opera di rilievo fu quella del forlivese [[Michele Placucci]]. I più importanti pionieri dell'Ottocento in questo settore furono quindi [[Ermolao Rubieri]], [[Angelo De Gubernatis]] e [[Alessandro D'Ancona]].<ref name=treccani/>
Al medico palermitano [[Giuseppe Pitrè]] si deve invece l'origine dello studio sistematico, su base scientifica, del folclore italiano. Pitrè ottenne nel 1911 a Palermo una cattedra universitaria per lo studio delle tradizioni popolari, sotto il nome di ''demopsicologia'', poi riattivata da [[Giuseppe Cocchiara]] negli anni '30 con il nome di [[storia delle tradizioni popolari]].
== [[Antropologia culturale]] ==▼
Oggi, lo studio della [[storia]] delle [[tradizione|tradizioni]] popolari è materia [[università|universitaria]] e la [[bibliografia]] relativa è molto vasta, abbracciando diversi temi:▼
* ''ciclo della vita umana''▼
* ''feste e usanze del calendario''▼
* ''dimore rurali''▼
* ''vita agricola'', ''marinara e pastorale''▼
* [[letteratura]]▼
* [[prosa]]▼
* [[drammaturgia]]▼
* [[canto popolare|canti popolari]]▼
* [[danza popolare|danza]]▼
* [[musica popolare|musica]]▼
* [[magia]]▼
* [[superstizione]]▼
* [[religione|religiosità]]▼
* [[pittura|arte pittorica]], ecc.▼
La mercificazione del folclore è, secondo [[Luigi Maria Lombardi Satriani]], il rischio che oggi il "folclore" corre dopo che è stato legittimato. Per Satriani nonostante esso sia entrato in un ampio circuito culturale (dai canti tradizionali, a feste e manifestazioni ripristinate, recital in teatri underground, film su episodi e situazioni 'meridionali', proverbi popolari riportati a formulazione dialettale) si rischia ''che questa 'riscoperta' del mondo popolare sia una nuova maniera per mantenere tale mondo nella sua subalternità e per negarne, in forme diverse, la cultura.''<ref>''Folklore e profitto, Tecniche di distruzione di una cultura'', pag. 9-15, Guaraldi, Rimini 1976</ref>▼
▲== Il significato di "mito" secondo [[Claude Lévi-Strauss]] ==
{{Vedi anche|Platone#La funzione del mito|Mito}}
{{citazione|Le storie antiche sono, o sembrano, arbitrarie, prive di senso, assurde, eppure a quanto pare si ritrovano in tutto il mondo. Una creazione “fantastica” nata dalla mente in determinato luogo sarebbe unica, non la ritroveremmo identica in un luogo del tutto diverso.|Claude Lévi-Strauss}}
«Che differenza c'è fra l'organizzazione concettuale del pensiero mitico e quello della storia? È vero che il racconto mitologico tratta fatti storici, per poi trasformarli ed usarli in altro modo?»<ref>''Mito e Significato'' pag. 15</ref>, queste erano due fra le principali domande cui Lévi-Strauss cercò di rispondere con le sue ricerche partendo dal presupposto di individuare le “rassomiglianze” (più che le differenze) dei miti in vari luoghi del mondo.▼
▲«Che differenza c'è fra l'organizzazione concettuale del pensiero mitico e quello della storia? È vero che il racconto mitologico tratta fatti storici, per poi trasformarli
Ad avviso del teorico dello [[strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]], mentre è vero che esistono “diversità” fra il racconto mitico e quello [[storiografia|storiografico]] è anche vero che in questi racconti esiste anche una sorta di “continuità”. I racconti mitici che sono o appaiono racconti privi di senso e assurdi, risultano essere in effetti «sistemi chiusi» di pensiero «che possiedono identiche strutture formali di base e contenuti variabili». Il [[filologo]] [[Cesare Segre]], spiegando il pensiero di Claude Lévi-Strauss, asserisce che primitivi e civilizzati «hanno sviluppato zone diverse delle loro attitudini mentali, realizzando una specializzazione»<ref name="Panorama' 1980">''Panorama'' 28 luglio 1980, pag. 21, in Libri (filosofia e scienza)</ref><ref>''Mito e significato'' Introduzione di [[Cesare Segre]] pag. 1-11, Il Saggiatore, Milano 1980</ref>.▼
▲Ad avviso del teorico dello [[strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]], mentre è vero che esistono
Il filosofo [[Paolo Rossi Monti|Paolo Rossi]] fa inoltre notare, sostenendo il pensiero di Segre, che mentre «la scienza tende a spiegazioni sempre “parziali”, i sistemi mitici tendono a raggiungere, con i mezzi il più scarsi possibile, una comprensione “totale” dell'universo. [...] Il mito non riesce a dare all'uomo, un maggior potere materiale sull'ambiente, gli dà invece l'illusione di comprendere l'universo. Ma si tratta di un'illusione oltremodo “importante”»<ref name="Panorama' 1980"/>.▼
▲Il filosofo [[Paolo Rossi Monti|Paolo Rossi]] fa inoltre notare, sostenendo il pensiero di Segre, che mentre «la scienza tende a spiegazioni sempre
== Studi di circolazione culturale, folclore e cultura dominante in epoca preindustriale ==▼
▲==
Il lavoro dell'autore russo [[Michail
=== Jacques Le Goff ===
[[Jacques Le Goff]] analizza, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, l'atteggiamento che la cultura clericale ha nei confronti del
Le Goff torna a trattare questa tematica ne ''L'immaginario medievale'' pubblicato nel
=== Georges Duby ===
[[Georges Duby]] esamina i processi di trasmissione dei modelli culturali nella società francese tra [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]], e ritiene che questi siano caratterizzati da un fenomeno di "popolarizzazione". Infatti i modelli [[aristocrazia|aristocratici]] esercitano un certo fascino nei confronti delle classi sociali inferiori, che ne adottano le caratteristiche principali. L'autore, oltre a delineare tale processo di accettazione di modelli culturali d
=== Jean Claude Schmitt ===
[[Jean-Claude Schmitt]], nel saggio intitolato ''Le tradizioni folkloriche nella cultura medievale'', sostiene che durante il [[
=== Peter Burke, ''Cultura popolare nell'Europa moderna'' ===
Lo storico inglese [[Peter Burke (storico)|Peter Burke]] analizza lo scambio culturale tra classi sociali in età preindustriale. Burke crede che coesistano due tipologie di [[cultura]] (alta e bassa), non caratteristiche in senso stretto a una classe sociale: mentre l'élite partecipa attivamente alle manifestazioni popolari, il popolo è protagonista solo della propria tradizione<ref>P. Burke, ''Cultura popolare nell'Europa moderna'', Milano, 1980, pp. 31-32.</ref>
=== Carlo Ginzburg, ''Il formaggio e i vermi'' ===
[[Carlo Ginzburg]], nel saggio ''[[Il formaggio e i vermi]]'', si chiede se sia possibile indagare come fosse la cultura popolare autentica, senza ritrattazione nella trasmissione delle fonti da parte della cultura d'élite. Egli introduce una distinzione tra il concetto di ''cultura popolare'' e ''cultura imposta alle classi popolari''. I prodotti di quest'ultima categoria non possono essere considerati d'originale derivazione popolare, dal momento che subiscono una manipolazione da parte della cultura dotta.<ref>C. Ginzburg, ''Il formaggio e i vermi'', Torino, 1976, p. XIII.</ref> Ginzburg ritiene, in riferimento agli atti del processo contro Menocchio, che la deposizione dell'imputato attesti una forte influenza delle tradizioni antiche e orali, caratteristiche di uno "strato profondo della cultura popolare".<ref>Ginzburg, ''Il formaggio e i vermi'', cit., p. 135.</ref>
=== Piero Camporesi, ''Cultura popolare e cultura d'élite fra Medioevo ed età moderna'' ===
[[Piero Camporesi]] sostiene che in un'epoca in cui il significato di [[popolo]] non era ancora stato scoperto, la cultura popolare veniva erroneamente associata a significati quali [[pregiudizio]] e [[superstizione]]. Camporesi riconosce la dipendenza della cultura popolare rispetto alla cultura [[clero|clericale]], ma identifica una componente
=== Gurevic, ''Contadini e santi'' ===
Nel saggio pubblicato nel
▲Oggi
▲* ''ciclo della vita umana''
▲* ''feste e usanze del calendario''
▲* ''dimore rurali''
▲* ''vita agricola'', ''marinara e pastorale''
▲* [[letteratura]]
▲* [[prosa]]
▲* [[drammaturgia]]
▲* [[canto popolare|canti popolari]]
▲* [[danza popolare|danza]]
▲* [[musica popolare|musica]]
▲* [[magia popolare|magia]]
▲* [[superstizione]]
▲* [[religione|religiosità]]
▲* [[pittura|arte pittorica]], ecc.
▲La mercificazione del folclore è, secondo [[Luigi
== Note ==
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== Bibliografia ==
*
*
* [[Giuseppe Cocchiara]], ''Storia del folklore in Europa'', I edizione, Giulio Einaudi editore, Torino, 1952 (ultima ristampa, Bollati Boringhieri, Torino, 2016).
* [[Paolo Toschi (folklorista)|Paolo Toschi]], ''Guida allo studio delle tradizioni popolari'', Boringhieri, Torino 1962.▼
* Giuseppe Cocchiara, ''Il paese di Cuccagna e altri studi di folklore'', Einaudi, Torino, 1956 (ristampa, Bollati Boringhieri, Torino, 1980).
▲* [[Paolo Toschi (
* [[Alberto Mario Cirese]], ''Cultura egemonica e culture subalterne'', Palumbo, Palermo 1971.
*
* [[Giulio Angioni]], ''Rapporti di produzione e cultura subalterna'', EDeS, Cagliari 1974.
* AA. VV.
*
* Claudio Barbati, [[Gianfranco Mingozzi]], [[Annabella Rossi]], ''Profondo Sud - Viaggio nei luoghi di Ernesto De Martino a vent'anni da 'Sud e Magia''', Una grande inchiesta alla Tv, Feltrinelli, Milano 1978.
* Vito Zini, ''La magia bianca - amuleti, talismani, feticci, filtri, cibi magici, scongiuri'', Longanesi, Milano 1978.
Riga 117 ⟶ 107:
* Hermann Bausinger, ''Cultura popolare e mondo tecnologico'', Guida Editore, Napoli 2006.
* [[Claude Lévi-Strauss]] ''Mito e Significato'', introduzione di Cesare Segre, Il Saggiatore, Milano 1980.
* {{Cita libro | [[Michail
* {{Cita libro| [[Jacques Le Goff]] | capitolo=Cultura clericale e tradizioni folkloriche nella civiltà merovingia | titolo=Tempo della chiesa e tempo del mercante | anno=1977 | editore=Einaudi | città=Torino}}
* {{Cita libro| [[Jean-Claude Schmitt]] | capitolo=Le tradizioni folkloriche nella cultura medievale | titolo=Religione folklore e società nell'occidente medievale | anno=1988 | editore=Laterza | città=Bari}}
* {{Cita news| autore=[[Georges Duby]] | titolo= The diffusion of cultural patterns in feudal society | pubblicazione=Past and present 39 | data=1968}}
* {{Cita libro| [[Jacques Le Goff]] | titolo=L'immaginario medievale | anno=1998 | editore=Laterza | città=Bari}}
* {{Cita libro|[[Peter Burke (storico)|Burke Peter]] | titolo=''Cultura popolare nell'Europa moderna'' | editore=Mondadori | città=Milano | anno=1980}}
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* {{Cita libro| [[Piero Camporesi]] | capitolo=Cultura popolare e cultura d'élite fra Medioevo ed età moderna | titolo=Annales IV: intellettuali e potere | anno=1981 | editore=Einaudi | città=Torino}}
* {{Cita libro| [[Aron Jakovlevič Gurevič]] | titolo=Contadini e santi | anno= 1986 | editore= Einaudi | città=Torino}}
* {{cita libro | autore = Kurt Ranke | url = http://adw-goe.de/en/research/completed-research-projects/akademienprogramm/enzmaer | titolo = Enzyklopädie des Märchens (Encyclopedia of Fairy Tales) - Homepage del progetto | lingua = de, en | sito = [[Accademia delle scienze di Gottinga|adw-goe.de]] | urlmorto = sì | accesso = 9 novembre 2018 | dataarchivio = 10 novembre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181110040617/https://adw-goe.de/en/research/completed-research-projects/akademienprogramm/enzmaer/ }}
== Voci correlate ==
* [[
* [[
* [[Cultura egemonica e culture subalterne]]
* [[
* [[Etnomusicologia]]▼
* [[Fakelore]]
* [[Federazione italiana tradizioni popolari]]
* [[Folclore d'Italia]]
* [[Scienze etnoantropologiche]]▼
* [[Musica tradizionale italiana]]
▲* [[Scienze etnoantropologiche]]
▲* [[Etnomusicologia]]
* [[Spirito del popolo]]
* [[Tradizione]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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* {{Treccani|folclore}}
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