Savogna d'Isonzo: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati del Friuli-Venezia Giulia|dicembre 20132019}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Savogna d'Isonzo
|Nome ufficiale = {{it}} Savogna d'Isonzo<br />{{sl}} Sovodnje ob Soči
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Savogna d'Isonzo-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Friuli-Venezia Giulia
|Divisione amm grado 2 = Gorizia
|Amministratore locale =Alenka FloreninLuca "Luka" Pisk
|Partito = [[lista civicacentro-sinistra]]
|Data elezione =8 27-65-20092019
|Lingue ufficiali = [[lingua italiana|italiano]], [[lingua slovena|sloveno]]
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Gabria/GabrijeGabrje, Peci/Peč, Rubbia/Rubije, Rupa, San Michele del Carso/Vrh<ref name = statuto/>
|Altitudine=49
|Divisioni confinanti = [[Doberdò del Lago]], [[Farra d'Isonzo]], [[Gorizia]], [[Merna-Castagnevizza]] (''Miren-Kostanjevica'') (SLO), [[NovaSan GoricaPietro-Vertoiba]] (SLO), [[Sagrado]]
|Superficie=16.98
|Zona sismica =3 2
|Note superficie=
|Gradi giorno = 2275
|Abitanti=1717
|Nome abitanti = {{it}} savognesi<br />{{sl}} Sovodenjci<ref>In sloveno i nomi di abitanti di città si scrivono con la maiuscola.</ref>
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2015/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
|Patrono = san Martino
|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
|Festivo = 11 novembre
|Sottodivisioni=Gabria/Gabrije, Peci/Peč, Rubbia/Rubije, Rupa, San Michele del Carso/Vrh<ref name = statuto/>
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Doberdò del Lago]], [[Farra d'Isonzo]], [[Gorizia]], [[Merna-Castagnevizza]] (''Miren-Kostanjevica'') (SLO), [[Nova Gorica]] (SLO), [[Sagrado]]
|PIL procapite =
|Zona sismica=3
|Mappa = Map of comune of Savogna d'Isonzo (province of Gorizia, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg
|Gradi giorno=2275
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Savogna d'Isonzo nellanell'ex provincia di Gorizia
|Diffusività=
|Incipit:Si
|Nome abitanti=savognesi<br />sovodenjci {{sl}}
|Patrono=san Martino
|Festivo=11 novembre
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|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Savogna d'Isonzo (province of Gorizia, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Savogna d'Isonzo nella provincia di Gorizia
}}
'''Savogna d'Isonzo''' ({{lang|slv|''Sovodnje ob Soči''}} o {{lang|slv|''Sovodnje pri Gorici''}} in [[Lingualingua slovena|sloveno]]<ref name = "statuto">[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/savogna_disonzo.pdf Comune di Savogna d'Isonzo - Statuto].</ref><ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=609 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/609 }}</ref>, {{lang|fur|''Savogne di Gurize''}} in [[lingua friulana|friulano]]<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/diz_toponomastico/diz_toponomastico.php?lingua=fr&mostra=186|titolo=Dizionario toponomastico fiul.net|accesso=30 novembresettembre 20112021}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:1717Popolazione|ITA}} abitanti<ref dellaname="template [[provinciadivisione diamministrativa-abitanti" Gorizia]]/> in [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
== Geografia fisica ==
Dal punto di vista [[geologia|geologico]], il territorio si può dividere nettamente in due parti: una pianeggiante, situata tra i 40 e i 60 {{M|60|ul=m s.l.m.slm}}, e una [[carso|carsica]], culminante nei 276&nbsp;m metri del ''[[Monte San Michele]]'', a copertura soprattutto boschiva, al contrario della precedente, in gran parte adibita a coltivazioni erbacee ([[mais]] e [[frumento]]), arboree (soprattutto vite) o prative.
 
Il territorio di Savogna è, come appunto anticipato già dal significato sloveno del nome, sito alla confluenza di due fiumi: il [[Vipacco]], che lo attraversa secondo una direttrice grossolanamente est-ovest, lambendo l'[[carso|altipiano carsico]] con un articolato disegno di anse, e confluisce nelll'[[Isonzo]], fiumein cui confluisce e che delimita il territorio ada ovest, poco lontano dal centro abitato di Savogna, in una zona di bosco golenale di discreto pregio naturalistico. Si tratta di due tipologie fluviali profondamente diverse: l'Isonzo è a carattere più torrentizio, e con greto ciottoloso; il Vipacco è un fiume con minore portata, ma più costante, e con greto fangoso. I suoli pianeggianti sono a scheletro più o meno prevalente.
 
Ben diverso è invece il discorso per quanto riguarda ilIl [[Carso]]: si tratta diè un altipiano di rocce carbonatiche,. L'unico insediamento propriamente carsico nel comune è la frazione di ''San Michele del Carso'', abitato sparso a circa 2&nbsp;km chilometri a sud del capoluogo comunale. È coperto prevalentemente da boschi e da macchia, numerosecon lenumerose [[grotta|grotte]]:, cometra cui la grotta ''[[grotta Regina del Carso]]'', la grotta ''grotta Vivisce'' che presenta tracce di vita preistorica, la ''grotta della Rupe''.
 
Il territorio si articola in varie cime: la cima del monte San Michele, guarda verso la [[pianura friulana]], mentre le cime ''Goličevnik'' e ''Brestovi'' guardano verso il ''Vallone'', altro interessante fenomeno geologico, situato nella parte orientale del Comune; tra di esse lo ''Škofnik''. Il Vallone si diparte dalla frazione di ''Gabria'', e prosegue nei comuni di [[Doberdò del Lago]] e successivamente in quello di [[Merna-Castagnevizza]] e di [[Comeno]] in [[Slovenia]]. Si trattasuppone diche una vera e propriaquesta valle, chesia sistata supponein esseretempi statapreistorici l'antico alveo in tempi preistorici di qualcheun fiume, -verosimilmente verosimilmenteil Vipacco o l'Isonzo, data la loro vicinanza -, che andava poi a sfociaresfociava nel golfo di triesteTrieste nei pressi dell'odierna [[Monfalcone]]. Si pensa che le acque di questi due fiumi percolino attraverso le cavità carsiche fino a raggiungere e alimentare il [[lago di Doberdò]].
 
A est di Savogna emergono dalla pianura due grandi massi calcarei,: unosul più grande, l'altrosorge la frazione di misura minore''Peci'', susul cuipiù sorgonopiccolo lela frazioni, rispettivamentefrazione di ''Peci'' e ''Rupa''.
Stretti tra il Vipacco e il Carso sono gli abitati di ''Gabria'' e di ''Rubbia'', col suo castello.
 
== Origini del nome ==
Nella [[lingua slovena]] il nome di Savogna d'Isonzo (''Sovodnje'') significa "confluenza di acque": infatti, la località è situata nel punto in cui si congiungono i fiumi [[Isonzo]] e [[Vipacco (fiume)|Vipacco]]. La maggioranza degli abitanti del comune appartiene alla [[Diffusione dello sloveno in Italia|comunità linguistica ed etnica slovena]]. Il nome compare per la prima volta come ''Zowodin'' in un [[urbario]] del [[Castello di Duino]], a cui nel Duecento apparteneva il territorio di Savogna.
 
== Storia ==
=== Età preistorica, protostorica e romana ===
Nella parte carsica del comune di Savogna d'Isonzo sono state individuate dagli speleologi tracce di vita umana preistorica; in particolare, la ''grotta della Scogliera'' e la grotta ''Pogriže'', hanno restituito materiale dell'età del ferro e del bronzo (cocci di ceramica, ossa di animali, manufatti in selce). In epoche successive, sul territorio carsico vi erano diversi insediamenti, riferibile alla tipologia dei [[castellieri]]: il più grande e meglio conservato è quello del monte Brestovec, circondato da una duplice cinta difensiva, lunghe quella esterna {{M|160&nbsp;|u=m}}, l'altra {{M|75&nbsp;|u=m}}, e larghe rispettivamente 4–6&nbsp;{{M|4|–|6|u=m}} e 2–3&nbsp;{{M|2|–|3|u=m}}. Gli scavi, avviati da [[Carlo Marchesetti]] nell'Ottocento e poi ripresi nel [[1972]] sotto la supervisione dei Musei Provinciali di Gorizia hanno prodotto cocci, manufatti in selce vari, oggetti in arenaria, frammenti d'intonaci e cotto. Il sito fu abitato dal 1600 a.C. fino al 1300 a.C. circa. Due castellieri di epoca coeva o forse leggermente più tarda si trovano tra gli insediamenti di Gabria e Rubbia, e sono di dimensioni molto minori, un altro ancora sopra la località Gornji Vrh. Tutti questi siti, investigati intorno al [[1960]] da Ugo Furlani, subirono ingenti devastazioni dal fatto di trovarsi sul fronte della Prima guerra mondiale.
La parte carsica del territorio perse importanza in epoca romana, quando fu costruita la via romana che collegava [[Emona]] ([[Lubiana]]) con [[Aquileia]], ed era una delle principali vie di comunicazione tra l'Italia e la pianura danubiana. Questa favorì il popolamento e il disboscamento della zona piana lungo il Vipacco e lsonzo. I segni di presenza romana sono numerosi nel territorio di Savogna e in quelli contermini. La strada romana procedeva da Aquileia verso ''Ad Undecimum'', una [[mansio]] secondo gli studiosi nei pressi dell'odierna [[Gradisca d'Isonzo]]; di lì procedeva verso [[Farra d'Isonzo]]. Tra il paese di Mainizza in comune di Farra e Savogna i romani edificarono un ponte i cui resti si possono ancora notare nei periodi di secca del fiume. Il ponte era in legno e [[calcarenite]], pietra tipica delle pendici carsiche locali, quindi estratta a non più di cinque chilometri di distanza, ma i basamenti erano in conglomerato. Da Savogna la strada continuava verso Aidussina per poi, valicato il passo Ad Pirum (l'odierna Hrusica) raggiungere Lubiana. Diversi eserciti in entrata verso l'Italia percorsero questa via: particolarmente interessante è il caso di [[Massimino il Trace]], che nel [[238]] volle impadronirsi del potere imperiale. Gli aquileiesi, impauriti dalla sua fama di comandante feroce e spietato, si spinsero addirittura a distruggere il ponte. Massimino, essendo il fiume nel periodo delle piene primaverili conseguenti allo scioglimento delle nevi, non poteva guadarlo. Ordinò quindi ai suoi soldati di requisire le botti ai contadini e grazie a quelle passò il fiume. Venne comunque ucciso dai suoi soldati, stanchi e delusi dal prolungarsi dell'assedio ad Aquileia. Durante i sette secoli di dominazione romana, la zona fu intensamente romanizzata. [[Simon Rutar]] dà la notizia del ritrovamento di 7 tombe. A Farra furono rinvenute due arette votive, dedicate a divinità fluviali, e una, un certo centurione L. Barbius Montanus nel II o III secolo d.C. la dedicò specificatamente al dio Aesontius. Un deposito di oggetti di ferro risalente al I secolo a.C. fu rinvenuto a Gabria nel 1889; i reperti furono donati all'[[Università di Vienna]].
 
=== Dal Medioevo al Cinquecento ===
 
Non è chiaro se il ponte fosse stato poi ricostruito; tuttavia indubitabile è che la vecchia via del Vipacco venne intensamente usata dalle popolazioni barbariche che entrarono in Italia, a partire da [[Teodorico il Grande|Teodorico]] con i suoi [[Ostrogoti]], che secondo lo storico goriziano Gian Domenico Della Bona avrebbe qui affrontato e sconfitto [[Odoacre]] (ma nessun riscontro archeologico è finora emerso). La via fu probabilmente percorsa anche dai [[Longobardi]]. Questi, creando per due secoli un'entità statuale, il [[Ducato del Friuli]], diedero alla zona una relativa stabilità, permettendo una certa fioritura, come testimoniano le numerose necropoli emerse nei territori contigui a Savogna. È stato ipotizzato da alcuni studiosi essere al posto dell'odierno castello di Rubbia una postazione longobarda a difesa della via del Vipacco. forse su una preesistente fortificazione romana. Sul finire del VI secolo d.C. gli [[Avari]] e gli [[Slavi]] fecero la loro comparsa, con terribili incursioni (tristemente memorabile quella del [[610]]) ma probabilmente un loro insediamento stabile risale solo all'XI secolo. Infatti, quando nel [[955]] grazie alla [[battaglia di Lechfeld]], si chiuse il sanguinoso cinquantennio delle pressoché annuali incursioni ungare, il patriarca Giovanni constatò che la pianura friulana e più in generale tutte le zone attraversate da quei feroci predoni erano desolate. Decise quindi di ripopolarle con coloni dalle [[Alpi Giulie]], dove già nel VII secolo gli Slavi si erano stanziati. Sorse in quel periodo un gran numero di insediamenti, tra i quali [[Gorizia]], e probabilmente anche il nucleo da cui si sarebbe sviluppata Savogna; questo ripopolamento è ricordato dall'abbondanza di [[toponimi]] senza dubbio slavi anche in aree molto lontane, quale [[Codroipo]] e il suo circondario. Il territorio di Savogna fu compreso, senza essere direttamente menzionato l'insediamento, in un diploma donativo del 1001 dove viene nominata Gorizia: vi si dice “''il territorio tra Isonzo, Vipacco, Vertovino e il giogo delle Alpi''” . Savogna viene menzionata invece nel [[1200]] in un [[urbario]] del [[Castello di Duino]] con il toponimo Zowodin. Vi si fanno i nomi di alcuni coloni: benché i nomi personali siano parametri non del tutto affidabili ad attribuire una nazionalità (che d'altro canto, all'epoca non aveva alcuna importanza), ''Zwetina'' e ''Mochor'' richiamano sicuramente un'origine slava, mentre ''Mensut'' parrebbe un nome neolatino, o più specificatamente friulano. Vi è poi un certo Martin difficilmente classificabile. Nel 1200 si legge in un altro urbario di un certo Radong “''in vacua Peccach''” , ovvero “nella desolata Peci”. Nel ''1370'', nell'elenco dei feudi della famiglia dei Riffembergo, si trovano menzionati tre coloni a Pegach: Niclaw, Roslein e Zobelsteiner. Il XV secolo fu funestato dalle incursioni dei [[Ottomani|Turchi]], che tanto per cambiare scelsero spesso la via del Vipacco per entrare in Italia, tra le incursioni che si ricordano, quella del [[1499]], con [[Iskander Bey]] alla guida di 15.000{{formatnum:15000}} uomini. A differenza degli abitanti di zone montagnose, non c'erano fortezze dove ripararsi dagli attacchi spesso a sorpresa dei Turchi per le genti di pianura, se si eccettua no i paesi dotati di centa, tra cui non Savogna. Nel [[1475]] è ricordata una eccezionale invasione di [[cavallette]]. Nel [[1500]] con la morte del conte di Gorizia Leonardo senza eredi, anche il territorio di Savogna passa alla casa d'Austria. Nel [[1523]] si legge di alcuni interessanti documenti riguardanti le [[corvècorvé]] in un urbario scritto in tedesco e riportato da [[Milko Kos]]: “''Jurij lucifer, e gli altri alla fattoria, che ora è di Bruederle, sono tenuti a sfalciare e rastrellare un prato al posto della rabotta al Fabianen Hof a Gorizia''“. In un altro documento si dice che gli abitanti di Savogna sono tenuti a portare la barca del castellano di Rubbia qualora volesse andare a pescare. E proprio il castello, la cui origine è ignota, - probabilmente precedenti fortificazione longobarde e romana - fu fattore importante per la vita del territorio. Intorno al Quattrocento finì in mano alla famiglia Coronini che lo tenne poi diversi secoli. Nel [[1563]] vi soggiornò il predicatore protestante sloveno [[Primož TrubaTrubar]]r, che predicò in tedesco, sloveno e italiano. Probabilmente nel XVI secolo sorse a Rubbia un mulino.
 
Nel [[1927]] il comune di Savogna d'Isonzo venne soppresso ed aggregato a quello di [[Merna]]<ref>[http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=14&mese=12&anno=1927 Regio Decreto 21 novembre 1927, n. 2249]</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Sono presenti alcune interessanti testimonianze storiche, un castello di impronta [[rinascimentale]], alcuni resti del [[XVI secolo]] delle chiese di Savogna e di Gabria, i rimasugliruderi del ponte romano sull'Isonzo. Non molto è sopravvissuto alle devastazioni della [[Primaprima guerra mondiale]]; e sono proprio i camminamenti, le trincee, le zone sacre, soprattutto sul famoso [[monte San Michele]], a costituire il motivo di maggior richiamo nel Comune.
* '''Chiesa di San Martino''' a Savogna
* '''[[Castello di Rubbia]]'''
* '''Chiesa di San Nicolò''' a Gabria
* '''Piazzetta di Gabria'''
* '''[[Chiesa di San Martino Vescovo (Savogna d'Isonzo)|Chiesa di San Martino]]''' a Savogna
* '''Chiesa di San MartinoNicolò''' a SavognaGabria
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2015]]2023 gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:66121}} e rappresentano il 7,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Slovenia con il 58,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Pakistan.<ref>{{cita web|url=httphttps://demo.istat.it/str2015str2023/index.html|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 20152023 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=142 novembre 20162024}}</ref>.
 
=== Lingue e dialetti ===
A Savogna d'Isonzo, accanto alla [[lingua italiana]], è ufficialmente tutelata la [[lingua slovena]]<ref name="statuto"/>.
 
== Cultura ==
== Persone legate a Savogna d'Isonzo ==
=== Istruzione ===
* [[Peter Butkovič]] (Savogna d'Isonzo, 22 febbraio [[1888]] – 27 febbraio [[1953]]), sacerdote cattolico, poeta, scrittore, traduttore, illustratore ed enigmista sloveno
==== Scuole ====
* [[Matej Černič]] ([[Gorizia]], [[1978]]), giocatore della [[Nazionale italiana di pallavolo maschile|nazionale italiana]] di [[pallavolo]]
A Savogna d'Isonzo è presente una scuola primaria intitolata al poeta [[Peter Butkovič]], nativo del luogo.
* [[Anita Kravos]] ([[Trieste]], [[1974]]), attrice italiana che trascorse l'infanzia a Savogna
* [[Ivan Nanut]] (Rubbia di Savogna, 1º maggio [[1886]] – [[Monfalcone]], 28 marzo [[1958]]), campione di lotta libera per l'[[Impero austro-ungarico]] nel [[1906]]
* [[Antonio Pelizon]] (Rubbia di Savogna, 28 gennaio [[1763]] – [[Gorizia]], 27 ottobre [[1850]]), liutaio, caposcuola della scuola goriziana
 
== Economia ==
=== Settore primario ===
 
Benché il paese si sostentasse, un tempo, soprattutto di [[agricoltura]], oggi tale settore ricopre un'importanza davvero minima; il fatto, oltretutto, che l'intero territorio comunale non sia connesso ad alcuna rete di irrigazione, diversamente dalla maggior parte della pianura isontina, preclude la possibilità di impiantarvi colture necessitanti di apporto idrico, sia erbacee (mais, frumento, ecc.) che arboree (frutticole). Va detto che questo fattore ha limitato il diffondersi dell'agricoltura intensiva con le relative problematiche, ed è quindi possibile avere un territorio di una migliore qualità ambientali (molti [[prati stabili]] con specie anche rare). L'unica coltura di una certa importanza è quella della [[Vitis|vite]], benché di aziende vitivinicole specializzate se ne conti una soltanto, situata nella parte carsica, in zona D.O.C. " Carso ".
 
Molti praticano l'attività agricola per integrare il reddito derivante da altre attività; ad esempio, vi sono nel territorio comunale diverse ''osmizze'', locali dove per un breve periodo dell'anno viene servito il vino, accanto a qualche affettato, fino ad esaurimento. Presenti inoltre nel territorio un [[allevamento]] di bovine da latte, uno di suini e uno di avicoli per la produzione di uova. I boschi malgrado l'apprezzabile estensione non rivestono importanza economica, fatto salvo il beneficio paesaggistico ed ambientale ad essi collegato.
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== Voci correlate ==
* [[Castello di Rubbia]]
*[[Grotta Regina del Carso]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Savogna d'Isonzo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{ProvinciaComuni della provincia di Gorizia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia}}