Emys orbicularis: differenze tra le versioni

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{{Tassobox
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''[[#Sinonimi e binomi obsoleti|Vedi testo]]''<ref name="Fritz 2007">{{Cita pubblicazione |rivista=Vertebrate Zoology |titolo=Checklist of Chelonians of the World |anno=2007 |autore=Fritz, Uwe |autore2=Havaš, Peter|volume=57|numero=2 |pp=181-184 |issn=1864-5755 |url=http://www.cnah.org/pdf_files/851.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110501060224/http://www.cnah.org/pdf_files/851.pdf |accesso=29 maggio 2012 |urlmorto=si}}</ref>
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* ''[[File:Emys orbicularis orbicularis''distribution.svg|230px]]
<div align="center">Areale della tartaruga palustre europea</div>
* ''Emys orbicularis eiselti''
* ''Emys orbicularis fritzjuergenobsti''
* ''Emys orbicularis galloitalica''
* ''Emys orbicularis hellenica''
* ''Emys orbicularis ingauna''
* ''Emys orbicularis occidentalis''
* ''Emys orbicularis persica''
 
}}
[[File:Emys orbicularis primo piano di un esemplare giovane.jpg|miniatura|Emys orbicularis primo piano di un esemplare giovane]]
La '''testuggine palustre europea''' ('''''Emys orbicularis''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Carl von Linné|Linnaeus]], 1758</span>) è una [[Testudines|testuggine]] della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Emydidae]].<ref name=TRD>{{cita web|titolo=''Emys orbicularis'' |sito=The Reptile Database |url=http://reptile-database.reptarium.cz/species?genus=Emys&species=orbicularis |accesso= 3 marzo 2012}}</ref>
[[File:Testuggine palustre europea (Eyms orbicularis).jpg|miniatura|Testuggine palustre europea (Eyms orbicularis) a ridosso di uno stagno]]
La '''testuggine palustre europea''' (''Emys orbicularis'' ({{zoo|[[Carl von Linné|Linnaeus]]|1758}})), è una [[Specie (tassonomia)|specie]] di testuggine palustre appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Emydidae]].<ref name=TRD>{{cita web|titolo=''Emys orbicularis'' |sito=The Reptile Database |url=http://reptile-database.reptarium.cz/species?genus=Emys&species=orbicularis |accesso= 3 marzo 2012}}</ref> La specie è [[Endemismo|endemica]] del Paleartico occidentale.
 
== Descrizione ==
[[File:{{Doppia immagine verticale|left|E.orbicularis carapax infsup.jpg|thumb|left|''E. orbicularis'': piastrone]]carapax inf.jpg|215|Carapace in vista dorsale (sopra)<br/>Piastrone (sotto)|}}
Le femmine sono sempre più grandi dei maschi. I maschi raggiungono una lunghezza di 15–18&nbsp;cm mentre le femmine 20–22&nbsp;cm. Il [[Carapace|piastrone]] (scudo ventrale) è composto da 12 elementi, ha un colore giallo sabbia uniforme con scarse venature più scure.
Le femmine sono sempre più grandi dei maschi.
I maschi raggiungono una lunghezza di 15–18&nbsp;cm mentre le femmine 20–22&nbsp;cm.
Il piastrone (scudo ventrale) è composto da 12 elementi, ha un colore giallo sabbia uniforme con scarse venature più scure.
Lo scudo dorsale (carapace) è collegato con il piastrone attraverso legamenti cartilaginei che favoriscono la mobilità di entrambe le parti, è ricoperto da 5 placche vertebrali, 8 costali e 25 marginali delle quali 1 nucale e 2 caudali.
Il carapace è appiattito e ovale, il colore di fondo è molto variabile, va dal marrone oliva al verde scuro, fino al nero.
Negli esemplari giovani sul carapace è presente una carena centrale che poi scompare completamente con la crescita.
Il colore della pelle, della testa e degli arti va anch'esso dal giallo al verde scuro; anche sulla pelle sono presenti punteggiature gialle.
Le dita sono provviste di unghie e collegate tramite una membrana interdigitale.
La specie è caratterizzata da una coda piuttosto lunga in entrambi i sessi provvista di un'unghia terminale.
La coda, infatti, negli esemplari adulti, misura circa la metà della lunghezza complessiva dell'animale.
Le principali differenze tra le varie sottospecie di ''E. orbicularis'' riguardano le dimensioni, la forma e la colorazione del carapace.
In Italia gli esemplari di dimensioni maggiori provengono dalla Pianura Padana (hanno un colore verde scuro e il carapace bombato) e dalla Sicilia (colore chiaro), le popolazioni meridionali, invece, hanno di solito dimensioni più piccole, un colore più chiaro e il carapace più piatto.
 
Lo scudo dorsale (carapace) è collegato con il piastrone attraverso legamenti cartilaginei che favoriscono la mobilità di entrambe le parti, è ricoperto da 5 placche vertebrali, 8 costali e 25 marginali delle quali 1 nucale e 2 caudali. Il carapace è appiattito e ovale, il colore di fondo è molto variabile, va dal marrone oliva al verde scuro, fino al nero.
=== [[Dimorfismo sessuale]] ===
[[File:E.orbicularis carapax sup.jpg|thumb|''E. orbicularis'': carapace]]
 
Negli esemplari giovani sul carapace è presente una carena centrale che poi scompare completamente con la crescita. Il colore della pelle, della testa e degli arti va anch'esso dal giallo al verde scuro; anche sulla pelle sono presenti punteggiature gialle. Le dita sono provviste di unghie e collegate tramite una membrana interdigitale. La specie è caratterizzata da una coda piuttosto lunga in entrambi i sessi provvista di un'unghia terminale. La coda, infatti, negli esemplari adulti, misura circa la metà della lunghezza complessiva dell'animale. Le principali differenze tra le varie sottospecie di ''E. orbicularis'' riguardano le dimensioni, la forma e la colorazione del carapace.
I maschi hanno dimensioni minori delle femmine e la loro coda è leggermente più lunga di quella delle femmine.
 
I maschi hanno una coda più grossa di quella delle femmine, soprattutto nella parte iniziale, ed hanno l'apertura anale in posizione più arretrata.
In [[Italia]], gli esemplari di dimensioni maggiori provengono dalla [[Pianura Padana]] (hanno un colore verde scuro e il carapace bombato), le popolazioni meridionali, invece, hanno di solito dimensioni più piccole, un colore più chiaro e il carapace più piatto.
Nei maschi il piastrone è concavo, nelle femmine, invece, è piatto.
 
Lo scudo dorsale nelle femmine è generalmente più alto di quello dei maschi e di forma più tondeggiante, mentre nei maschi è più stretto davanti e più largo nella parte posteriore.
=== Dimorfismo sessuale ===
La pelle nelle femmine ha un colore più accentuato rispetto ai maschi; la testa, in particolare, è più picchiettata in giallo e la mascella è spesso completamente gialla mentre nei maschi la mascella è nera e la testa spesso priva di punteggiatura gialla.
La specie mostra segni di [[dimorfismo sessuale]]. I maschi hanno dimensioni minori delle femmine e la loro coda è leggermente più lunga di quella delle femmine. I maschi hanno una coda più grossa di quella delle femmine, soprattutto nella parte iniziale, ed hanno l'apertura anale in posizione più arretrata. Nei maschi il piastrone è concavo, nelle femmine, invece, è piatto.
Le femmine di solito hanno gli occhi gialli, i maschi, invece, li hanno rossi, arancione, gialli, e a volte anche bianchi.
 
Mentre in alcune specie acquatiche, come ad esempio la ''[[Trachemys scripta elegans]]'', le unghie delle zampe anteriori dei maschi sono più lunghe di quelle delle femmine, nella ''E. orbicularis'' questa differenza non è presente, anche se nei maschi le unghie sono più ricurve rispetto alle femmine. Le differenze tra i due sessi sono distinguibili ad almeno 5 anni di età.
Lo scudo dorsale nelle femmine è generalmente più alto di quello dei maschi e di forma più tondeggiante, mentre nei maschi è più stretto davanti e più largo nella parte posteriore. La pelle nelle femmine ha un colore più accentuato rispetto ai maschi; la testa, in particolare, è più picchiettata in giallo e la mascella è spesso completamente gialla mentre nei maschi la mascella è nera e la testa spesso priva di punteggiatura gialla.
 
Le femmine di solito hanno gli occhi gialli, i maschi, invece, li hanno rossi, arancione, gialli, e a volte anche bianchi. Mentre in alcune specie acquatiche, come ad esempio la [[Trachemys scripta elegans|tartaruga dalle orecchie rosse]] (''Trachemys scripta elegans''), le unghie delle zampe anteriori dei maschi sono più lunghe di quelle delle femmine, nella tartaruga palustre europea questa differenza non è presente, anche se nei maschi le unghie sono più ricurve rispetto alle femmine. Le differenze tra i due sessi sono distinguibili ad almeno 5 anni di età.
 
== Biologia ==
[[File:Emys orbicularis 20110507 1.jpg|leftthumb|uprightPrimo piano]]
[[File:Emys orbicularis.jpg|thumb|''E. orbicularis''<br />durante l'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]]]]
[[File:Emys orbicularis esemplare giovane durante le sue naturali attività.jpg|miniatura|Emys orbicularis esemplare giovane durante le sue naturali attività]]
Da ottobre a marzo l’''E. orbicularis'' sverna principalmente in acqua, preferibilmente nel fango, in uno stato di ibernazione pressoché totale in cui l'animale respira assimilando l'ossigeno attraverso l'epidermide e la cloaca.<br />
[[File:Emys orbicularis esemplare adulto nel suo tipico habitat.jpg|miniatura|Emys orbicularis esemplare adulto nel suo tipico habitat]]
In alcuni casi, invece che in acqua, l’''E. orbicularis'' scava la tana nel terreno o tra le radici della vegetazione, oppure si rifugia tra le rocce, ma sempre in prossimità dell'acqua.
Da ottobre a marzo l{{'}}''E. orbicularis'' sverna principalmente in acqua, preferibilmente nel fango, in uno stato di ibernazione pressoché totale in cui l'animale respira assimilando l'ossigeno attraverso l'epidermide e la cloaca. In alcuni casi, invece che in acqua, l{{'}}''E. orbicularis'' scava la tana nel terreno o tra le radici della vegetazione, oppure si rifugia tra le rocce, ma sempre in prossimità dell'acqua. Il periodo di ibernazione termina quando la temperatura dell'acqua raggiunge almeno i 10&nbsp;°C.
Il periodo di ibernazione termina quando la temperatura dell'acqua raggiunge almeno i 10&nbsp;°C.
Nei paesi africani le ''Emys'' sono attive tutto l'anno. Qualora il caldo intenso dell'estate prosciuga lo specchio d'acqua in cui vivono, sospendono la loro attività e cercano riparo nelle tane aspettando le piogge.<br />
Le ''Emys'' non sono buone nuotatrici rispetto ad altre specie di testuggini acquatiche, tuttavia sono legate all'ambiente acquatico nel quale trascorrono gran parte del loro ciclo vitale.<br />
Sono animali piuttosto timidi tanto da rifugiarsi in acqua al primo segnale di disturbo.
Sono tartarughe stanziali ed abitudinarie sia per quanto riguarda il territorio di ricerca del cibo che per le zone in cui si riscaldano al sole (termoregolazione); continuano ad utilizzare le tane e i nidi anche negli anni successivi. L’''E. orbicularis'' si può spostare lontano dall'acqua fino a qualche chilometro nel periodo riproduttivo, in cui i maschi vanno in cerca di femmine o le femmine vanno in cerca di un luogo adatto alla deposizione delle uova. Gli esemplari adulti non hanno predatori naturali, ma i piccoli fino ad un paio di anni di età possono essere preda di pesci predatori o di uccelli acquatici. In genere le ''Emys'' convivono pacificamente in colonie ma durante il periodo degli amori si possono avere degli scontri tra i maschi, in ogni caso non cruenti.
 
Nei paesi africani le ''Emys'' sono attive tutto l'anno. Qualora il caldo intenso dell'estate prosciughi lo specchio d'acqua in cui vivono, sospendono la loro attività e cercano riparo nelle tane aspettando le piogge. Le ''Emys'' non sono buone nuotatrici rispetto ad altre specie di tartarughe acquatiche, tuttavia sono legate all'ambiente acquatico nel quale trascorrono gran parte del loro ciclo vitale.
=== Alimentazione ===
 
Sono animali piuttosto timidi tanto da rifugiarsi in acqua al primo segnale di disturbo. Sono tartarughe stanziali ed abitudinarie sia per quanto riguarda il territorio di ricerca del cibo che per le zone in cui si riscaldano al sole (termoregolazione); continuano ad utilizzare le tane e i nidi anche negli anni successivi. L{{'}}''E. orbicularis'' si può spostare lontano dall'acqua fino a qualche chilometro nel periodo riproduttivo, in cui i maschi vanno alla ricerca di femmine o le femmine cercano un luogo adatto alla deposizione delle uova. Gli esemplari adulti non hanno predatori naturali, ma i piccoli fino ad un paio di anni di età possono essere preda di pesci predatori o di uccelli acquatici. In genere le ''Emys'' convivono pacificamente in colonie ma durante il periodo degli amori si possono avere degli scontri tra i maschi, in ogni caso non cruenti.
È un animale prevalentemente carnivoro. Si nutre in particolare di lumache, piccoli crostacei, larve di insetti, molluschi, girini, invertebrati acquatici. Non disdegna tuttavia pesci morti o carogne di altri animali né vegetazione acquatica come le [[lenticchie d'acqua]] e le [[Nymphaea|ninfee]].
Anche se occasionalmente la si trova sulla terraferma in cerca di cibo, mangia esclusivamente nell'acqua. Ciò è dovuto al fatto che può inghiottire soltanto sott'acqua.
 
La normale durata di vita di ''E. orbicularis'' è di 40-60 anni. Può vivere anche oltre i 100 anni, ma una tale longevità è rara.
=== Riproduzione ===
L'attività riproduttiva comincia all'inizio della primavera, spesso già in febbraio o in marzo, con l'innalzarsi della temperatura, dopo il letargo invernale.<br />
Nel periodo degli amori i maschi diventano molto aggressivi.
Sebbene il rapporto numerico tra maschi e femmine sia alquanto variabile e muti secondo la zona geografica, pare che ciascun maschio riesca ad avere un piccolo harem con 2-3 femmine.
 
==== AccoppiamentoDieta ====
La testuggine palustre europea è una specie [[Onnivorismo|onnivora]] nutrendosi sia materiale vegetale che animale, aumentando l'efficienza del suo processo digestivo.<ref name="Ficetola2006"/> È stato riportato che la dieta degli esemplari adulti parte da una dieta prevalentemente carnivora, progredendo verso una dieta più [[Erbivoro|erbivora]] man mano che invecchia e cresce in dimensioni. Questo cambiamento nella loro dieta è simile ad altre [[Emydidae|tartarughe emydi]] onnivore.<ref name="Ficetola2006"/> Man mano che l'animale cresce e invecchia, la quantità di materiale vegetale consumato aumenta durante il periodo successivo alla riproduzione. La specie sembra preferire cibi meno energetici dopo la stagione riproduttiva, periodo in cui viene spesa la maggior parte delle sue energie per riprendersi dalla riproduzione.<ref name="Ficetola2006"/>
L'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] avviene il più delle volte in acqua profonda almeno una trentina di centimetri ed è generalmente incruento.<br />
Il maschio guida la femmina nell'acqua e le si aggrappa fermamente con le unghie delle zampe ai bordi del carapace, con colpetti del muso sulla testa e sul collo della femmina la costringe a ritirare la testa il che la porta ad alzare e a estroflettere ancora di più la coda dal guscio; in questa maniera e bloccando la coda della femmina con la propria, il maschio introduce il pene.<br />
Durante l'accoppiamento, che può continuare per un'ora o più, il maschio si lascia trasportare dalla femmina aggrappato al suo carapace.
 
==== DeposizioneRiproduzione delle uova ====
L'attività riproduttiva comincia all'inizio della primavera, spesso già in febbraio o in marzo, con l'innalzarsi delle temperature, dopo il letargo invernale. Nel periodo degli amori i maschi diventano molto aggressivi. Sebbene il rapporto numerico tra maschi e femmine sia alquanto variabile e muti secondo la zona geografica, pare che ciascun maschio riesca ad avere un piccolo harem con 2-3 femmine. L'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] avviene il più delle volte in acqua profonda almeno una trentina di centimetri ed è generalmente incruento. Il maschio guida la femmina nell'acqua e le si aggrappa fermamente con le unghie delle zampe ai bordi del carapace, con colpetti del muso sulla testa e sul collo della femmina la costringe a ritirare la testa il che la porta ad alzare e a estroflettere ancora di più la coda dal guscio; in questa maniera e bloccando la coda della femmina con la propria, il maschio introduce il pene. Durante l'accoppiamento, che può continuare per un'ora o più, il maschio si lascia trasportare dalla femmina aggrappato al suo carapace.
[[File:Emys orbicularis Tajba eggshell.jpg|thumb|left|''E. orbicularis'': nido con gusci di uova]]
In generale la deposizione delle uova avviene intorno agli inizi del mese di giugno (variabile a seconda delle località), dopo circa 30-45 giorni dall'accoppiamento. Per trovare un posto adatto alla deposizione la femmina può percorrere anche lunghe distanze, fino a 4&nbsp;km. I nidi, comunque, vengono di solito collocati da pochi metri (2-20), fino a poche centinaia di metri (200-500) dallo specchio d'acqua in cui vive. Spesso le femmine tornano ogni anno nello stesso posto.<ref name="Mitrus2006">{{cita pubblicazione|cognome=Mitrus |nome=S. |anno=2006 |titolo=Fidelity to nesting area of the European pond turtle, ''Emys orbicularis'' (Linnaeus, 1758) |rivista=Belgian Journal of Zoology |volume=136 |numero=1 |pp=25-30}}</ref> I luoghi preferiti per la deposizione sono di solito asciutti, esposti al calore dei raggi solari, con terra sabbiosa e soffice e vegetazione rada, in prossimità delle rive, tra le radici della vegetazione riparia. Lo scavo del nido e la deposizione delle uova avvengono di solito nel tardo pomeriggio, di sera o nelle prime ore del mattino. Per prima cosa la femmina, scelto un luogo in prossimità della riva, tramite l'utilizzo delle zampe posteriori, scava una buca profonda circa 10&nbsp;cm; se il terreno è duro lo bagna con acqua raccolta in due sacche lombari che sfociano nella cloaca. Nelle regioni a [[clima mediterraneo]] (es.: [[Mediterraneo]], [[Mar Nero]]), le femmine possono effettuare fino a 3 deposizioni nel periodo che va dalla metà-fine di maggio alla fine di luglio. Vengono deposte dalle 9 alle 15 uova (es.: [[Germania]], [[Ucraina]]) a 3-8 (Italia), a seconda della taglia della femmina, anche se sono state rinvenute deposizioni con più di 20 uova.Le uova sono tondeggianti, bianche, dal guscio calcareo, sottile e lievemente elastico; sono lunghe 30–39&nbsp;mm e larghe 18–22&nbsp;mm e pesano 6-10g. Dopo la deposizione il nido viene coperto con il terreno che si indurisce chiudendo il foro d'entrata.<ref name="Trakimas2008">{{cita pubblicazione |cognome=Trakimas |nome=G. |cognome2=Sidaravicius |nome2=J. |anno=2008 |titolo=Road mortality threatens small northern populations of the European pond turtle, ''Emys orbicularis''|rivista=Acta Herpetologica |volume=3 |numero=2 |pp=161-166}}</ref>
In generale la deposizione delle uova avviene intorno agli inizi del mese di giugno (variabile a seconda delle località), dopo circa 30-45 giorni dall'accoppiamento.<br />
[[File:Emys-Baby.jpg|thumb|Piccolo di ''E. orbicularis'']]
Per trovare un posto adatto alla deposizione la femmina può percorrere anche lunghe distanze, fino a 4&nbsp;km.<br />
Dopo circa 60-85 giorni in Italia e fino anche oltre 120 giorni (in Europa settentrionale) nascono i piccoli, dotati di un "dente dell'uovo" che utilizzano per rompere il guscio e che scomparirà una volta assolta la funzione. Qualora il clima non fosse sufficientemente caldo, soprattutto nelle regioni europee settentrionali o in caso di deposizione tardiva delle uova, i piccoli potranno uscire dall'uovo la primavera successiva a quella della deposizione. I neonati sono lunghi 30–35&nbsp;mm e pesano 4-6&nbsp;:g, hanno il carapace tondeggiante, molle, carenato, di colore nerastro punteggiato di giallo e una coda molto lunga rispetto alle dimensioni del corpo. La Emys ha un accrescimento piuttosto lento, specialmente nelle regioni settentrionali. A due anni i piccoli raggiungono le dimensioni di 5–6&nbsp;cm con un peso di 14-22 g; a 4 anni raggiungono 6–7&nbsp;cm di lunghezza con un peso di 30-33 g; a 6 anni il carapace misura 7–8&nbsp;cm e il peso è di 90&nbsp;g. I maschi raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e gli 8 anni (carapace lungo 8–10&nbsp;cm), mentre le femmine solo a 15 anni (oltre i 10&nbsp;cm). La ''Emys'', come tutte le tartarughe, è una specie longeva; in natura può vivere fino a 40 anni, in cattività può vivere oltre i 60 anni. [[Raymond Rollinat|Rollinat R.]] (1934) ha riferito che questa specie può superare i 120 anni. Le femmine sono in grado di deporre uova fertili anche dopo due anni dopo l'accoppiamento. Come in molte specie di rettili, il sesso dei neonati dipende dalla temperatura di incubazione. Con temperature costanti tra i 23&nbsp;°C e i 27&nbsp;°C nascono esclusivamente maschi, con temperature tra 29,5&nbsp;°C e 33&nbsp;°C nascono esclusivamente femmine, a temperature comprese tra questi due intervalli di temperatura nascono individui di entrambi i sessi.
I nidi, comunque, vengono di solito collocati da pochi metri (2-20), fino a poche centinaia di metri (200-500) dallo specchio d'acqua in cui vive. Spesso le femmine tornano ogni anno nello stesso posto.
I luoghi preferiti per la deposizione sono di solito asciutti, esposti al calore dei raggi solari, con terra sabbiosa e soffice e vegetazione rada, in prossimità delle rive, tra le radici della vegetazione riparia.
Lo scavo del nido e la deposizione delle uova avvengono di solito nel tardo pomeriggio, di sera o nelle prime ore del mattino.
Per prima cosa la femmina, scelto un luogo in prossimità della riva, tramite l'utilizzo delle zampe posteriori, scava una buca profonda circa 10&nbsp;cm; se il terreno è duro lo bagna con acqua raccolta in due sacche lombari che sfociano nella cloaca.
Nelle regioni a [[clima mediterraneo]] (es.: [[Mediterraneo]], [[Mar Nero]]), le femmine possono effettuare fino a 3 deposizioni nel periodo che va dalla metà-fine di maggio alla fine di luglio.
Vengono deposte dalle 9 alle 15 uova (es.: [[Germania]], [[Ucraina]]) a 3-8 (Italia), a seconda della taglia della femmina, anche se sono state rinvenute deposizioni con più di 20 uova.<br />
Le uova sono tondeggianti, bianche, dal guscio calcareo, sottile e lievemente elastico; sono lunghe 30–39&nbsp;mm e larghe 18–22&nbsp;mm e pesano 6-10g.
Dopo la deposizione il nido viene coperto con il terreno che si indurisce chiudendo il foro d'entrata.
 
==== LaParassiti prole ====
''E. orbicularis'' ospita diverse specie di [[parassiti]], tra cui ''Haemogregarina stepanovi'', [[Monogenea|monogenei]] del genere ''Polystomoides'', [[trematodi]] vascolari del genere ''Spirhapalum'' e molte specie di [[Nematoda|nematodi]].
[[File:Emys-Baby.jpg|thumb|Piccolo di ''E.orbicularis'']]
Dopo circa 60-85 giorni in Italia e fino anche oltre 120 giorni (in Europa settentrionale) nascono i piccoli, dotati di un "dente dell'uovo" che utilizzano per rompere il guscio e che scomparirà una volta assolta la funzione.
Qualora il clima non fosse sufficientemente caldo, soprattutto nelle regioni europee settentrionali o in caso di deposizione tardiva delle uova, i piccoli potranno uscire dall'uovo la primavera successiva a quella della deposizione.
I neonati sono lunghi 30–35&nbsp;mm e pesano 4-6&nbsp;:g, hanno il carapace tondeggiante, molle, carenato, di colore nerastro punteggiato di giallo e una coda molto lunga rispetto alle dimensioni del corpo.
La Emys ha un accrescimento piuttosto lento, specialmente nelle regioni settentrionali.
A due anni i piccoli raggiungono le dimensioni di 5–6&nbsp;cm con un peso di 14-22 g; a 4 anni raggiungono 6–7&nbsp;cm di lunghezza con un peso di 30-33 g; a 6 anni il carapace misura 7–8&nbsp;cm e il peso è di 90&nbsp;g.
I maschi raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e gli 8 anni (carapace lungo 8–10&nbsp;cm), mentre le femmine solo a 15 anni (oltre i 10&nbsp;cm). La ''Emys'', come tutte le tartarughe, è una specie longeva; in natura può vivere fino a 40 anni, in cattività può vivere oltre i 60 anni. [[Raymond Rollinat|Rollinat R.]] (1934) ha riferito che questa specie può superare i 120 anni.
Le femmine sono in grado di deporre uova fertili anche dopo due anni dopo l'accoppiamento.
Come in molte specie di rettili, il sesso dei neonati dipende dalla temperatura di incubazione. Con temperature costanti tra i 23&nbsp;°C e i 27&nbsp;°C nascono esclusivamente maschi, con temperature tra 29.5&nbsp;°C e 33&nbsp;°C nascono esclusivamente femmine, a temperature comprese tra questi due intervalli di temperatura nascono individui di entrambi i sessi.
 
== Distribuzione e habitat ==
[[File:Butrint Turtles.jpg|thumb|Un gruppo di testuggini palustre europee nei resti delle terme romane di [[Butrinto]], [[Albania]]]]
[[File:Rangemap cistude.PNG|thumb|[[Areale]]]]
''Emys orbicularis'' è presente in quasi tutto il continente europeo (dalla [[penisola balcanica]] all'[[Anatolia]], dal [[Nord Africa]] alla [[penisola iberica]], in [[Francia]], [[Italia]], [[Ungheria]], [[Polonia]], [[Lituania]]) con l'eccezione delle zone poste più a Nord. Nella penisola iberica e nei Balcani convive con la ''[[Mauremys caspica]]'', l'unica altra tartaruga acquatica endemica presente nel continente europeo. In Francia, sono rimaste sei grandi popolazioni, tutte in deterioramento rendendolo il rettile più in via di estinzione del paese.<ref name=Perrot/> In Svizzera, la tartaruga palustre europea si è estinta all'inizio del XX secolo ed è stata reintrodotta dal 2010.<ref name=Perrot>Perrot, Julien (2016). "''Dans la peau d'une tortue'' ". ''La Salamandre'' (235): 20-45. (especially pages 32-33).</ref> Nel [[Atlantico (periodo)|primo periodo postglaciale]], la testuggine palustre europea aveva una distribuzione molto più ampia, trovandosi fino all'estremo nord, come la [[Svezia]] meridionale e il [[Regno Unito]],<ref>{{Cita web|titolo=New research into prehistoric pond terrapins {{!}} Research and discussion {{!}} Blog {{!}} CGO Ecology Ltd.|url=https://www.cgoecology.com/blog/research-and-discussion/subfossil-pond-terrapins-from-norfolk|accesso=27 ottobre 2021}}</ref> dove è stata proposta la sua reintroduzione dal ''Celtic Reptile & Anphibian''.<ref>{{Cita web|cognome=Griffiths|nome=Sarah|titolo=Can a long-lost turtle help to restore Britain's wetlands?|url=https://www.bbc.com/future/article/20210923-can-reintroducing-a-long-lost-turtle-aid-britains-wetlands|accesso=27 ottobre 2021|lingua=en}}</ref>
L<nowiki>'</nowiki>''Emys orbicularis'' è presente in quasi tutto il continente europeo (dalla [[penisola balcanica]] all'[[Anatolia]], dal [[Nord Africa]] alla [[penisola iberica]], in [[Francia]], in [[Italia]] in [[Ungheria]], in [[Polonia]], in [[Lituania]]) con l'eccezione delle zone poste più a Nord (paesi [[Scandinavia|scandinavi]]).
Nella penisola iberica e nei Balcani convive con la ''[[Mauremys caspica]]'', l'unica altra testuggine acquatica endemica presente nel continente europeo.
 
In [[Italia]] ha una distribuzione disomogenea e frammentata, tipica caratteristica di una specie minacciata. Ha, infatti, una discreta presenza nella [[pianura Padana]] e nelle zone palustri della [[Maremma]] toscana, in [[Lazio]], in [[Campania]] e [[Calabria]], mentre è quasi estinta in [[Liguria]], [[Piemonte]] e [[Friuli-Venezia Giulia]] e del tutto assente in [[Valle d'Aosta]] e nelle zone montane dell'[[Alpi|arco alpino]] e della [[Appennini|dorsale appenninica]].<br />
All'interno della [[Riserva naturale controllata Lago di Serranella]], in località [[Sant'Eusanio del Sangro]] in [[Provincia di Chieti]] è stato realizzato un centro di recupero, dove si stanno riproducendo esemplari autoctoni, ed altri domestici. Mentre in passato veniva cacciata dall'uomo per scopi alimentari, oggi è principalmente minacciata dal progressivo scomparire del suo habitat naturale dovuto al prosciugamento delle zone umide e alla regimazione dei corsi d'acqua. Risente, come tutto l'ecosistema acquatico, del progressivo inquinamento delle acque, in particolare dell'immissione negli ambienti acquatici di sostanze tossiche quali gli [[insetticida|insetticidi]] ed i [[diserbante|diserbanti]] o altri principi attivi ad azione biocida. Altre rilevanti minacce sono costituite dalla soppressione della vegetazione riparia effettuata con mezzi meccanici che ferisce gli esemplari adulti e ne distrugge i nidi e dall'abbandono di esemplari di ''[[Trachemys scripta]]'' da parte di allevatori incompetenti.
Ha, infatti, una discreta presenza nella [[pianura Padana]] e nelle zone palustri della [[Maremma]] toscana, in [[Lazio]], in [[Campania]] e [[Calabria]], mentre è quasi estinta in [[Liguria]], [[Piemonte]] e [[Friuli-Venezia Giulia]] e del tutto assente in [[Valle d'Aosta]] e nelle zone montane dell'[[Alpi|arco alpino]] e della [[Appennini|dorsale appenninica]].<br />
All'interno della [[Riserva naturale controllata Lago di Serranella]], in località [[Sant'Eusanio del Sangro]] in [[Provincia di Chieti]] è stato realizzato un centro di recupero, dove si stanno riproducendo esemplari autoctoni, ed altri domestici.<br />
Mentre nel passato veniva cacciata dall'uomo per scopi alimentari, oggi è principalmente minacciata dal progressivo scomparire del suo habitat naturale dovuto al prosciugamento delle zone umide e alla regimazione dei corsi d'acqua.
Risente, come tutto l'ecosistema acquatico, del progressivo inquinamento delle acque, in particolare dell'immissione negli ambienti acquatici di sostanze tossiche quali gli [[insetticida|insetticidi]] ed i [[diserbante|diserbanti]] o altri principi attivi ad azione biocida.
Altre rilevanti minacce sono costituite dalla soppressione della vegetazione riparia effettuata con mezzi meccanici che ferisce gli esemplari adulti e ne distrugge i nidi e dall'abbandono di esemplari di [[Trachemys scripta]] da parte di allevatori incompetenti.
 
Prove fossili mostrano che ''E. orbicularis'' e ''Testudo hermanni'' erano entrambi presenti in [[Sardegna]] durante il [[Pleistocene]], ma prove molecolari suggeriscono che le popolazioni esistenti di entrambe le specie sull'isola siano state [[Specie naturalizzata|introdotte]] in tempi recenti.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Zoboli |nome=Daniel |cognome2=Georgalis |nome2=Georgios L. |cognome3=Arca |nome3=Marisa |cognome4=Tuveri |nome4=Caterinella |cognome5=Carboni |nome5=Salvatore |cognome6=Lecca |nome6=Luciano |cognome7=Pillola |nome7=Gian Luigi |cognome8=Rook |nome8=Lorenzo |cognome9=Villani |nome9=Mauro |cognome10=Chesi |nome10=Francesco |cognome11=Delfino |nome11=Massimo |data=29 luglio 2022|titolo=An overview of the fossil turtles from Sardinia (Italy) |url=https://doi.org/10.1080/08912963.2022.2098488 |rivista=Historical Biology |volume=0 |numero=0 |pp=1-30 |doi=10.1080/08912963.2022.2098488 |issn=0891-2963}}</ref>
L’''E. orbicularis'' preferisce acque tranquille, con fondale fangoso. La si trova in stagni, fossati, paludi, fiumi e canali, in zone ricche di vegetazione acquatica e dove la corrente dell'acqua è più lenta. Vive anche nelle acque salmastre come ad esempio le foci dei fiumi e le lagune costiere. È possibile trovarla anche in ambienti artificiali quali canali di irrigazione, laghetti nei parchi cittadini e in ogni [[habitat]] favorevole. L'home range individuale varia dai 600 ai 1600 m<sup>2</sup>; rispetto alle femmine i maschi hanno esigenze di spazio minori.
 
''E. orbicularis'' preferisce acque tranquille, con fondale fangoso. La si trova in stagni, fossati, paludi, fiumi e canali, in zone ricche di vegetazione acquatica e dove la corrente dell'acqua è più lenta. Vive anche nelle acque salmastre come ad esempio le foci dei fiumi e le lagune costiere. È possibile trovarla anche in ambienti artificiali quali canali di irrigazione, laghetti nei parchi cittadini e in ogni [[habitat]] favorevole. Può essere trovato anche in ambienti montani.<ref name="Ficetola2006">{{cita pubblicazione|cognome=Ficetola |nome=G. F. |cognome2=De Bernardi |nome2=F. |anno=2006 |titolo=Is the European "pond" turtle ''Emys orbicularis'' strictly aquatic and carnivorous? |rivista=Amphibia-Reptilia|volume=27|numero=3|pp=445-447|doi=10.1163/156853806778190079}}</ref> Lo spazio vitale individuale varia dai 600 ai 1600 m<sup>2</sup>; rispetto alle femmine i maschi hanno esigenze di spazio minori. Nonostante si una specie principalmente acquatica, la specie è stata osservata anche ad 1 km dall'acqua, e occasionalmente può essere avvistata anche a 4 km dall'acqua.<ref name="Ficetola2006"/>
== Tassonomia ==
In atto sono riconosciute 8 sottospecie:<ref name=TRD/>
* ''Emys orbicularis orbicularis'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758)</span>
* ''Emys orbicularis eiselti'' <span style="font-variant: small-caps">Fritz et al., [[1998]] </span>
* ''Emys orbicularis fritzjuergenobsti'' <span style="font-variant: small-caps">Fritz et al., 1993</span>
* ''Emys orbicularis galloitalica'' <span style="font-variant: small-caps">Fritz, [[1995]]</span>
* ''Emys orbicularis hellenica'' <span style="font-variant: small-caps">([[Achille Valenciennes|Valenciennes]], [[1832]] )</span>
* ''Emys orbicularis ingauna'' <span style="font-variant: small-caps">Jesu et al., 2004</span>
* ''Emys orbicularis occidentalis'' <span style="font-variant: small-caps">Fritz, 1993</span>
* ''Emys orbicularis persica'' <span style="font-variant: small-caps">[[Karl Eichwald|Eichwald]], 1831</span>
 
== Tassonomia ==
Recenti studi basati su dati morfologici e molecolari hanno evidenziato che le popolazioni siciliane in passato attribuite a ''E. orbicularis'' sono da ascrivere ad una nuova specie, ''[[Emys trinacris]]'' <span style="font-variant: small-caps">Fritz et al., 2005</small>.<ref>{{cita pubblicazione |autore= Fritz U., Fattizzo T., Guicking D., Tripepi S., Pennisi M.G., Lenk P., Joger U. & Wink M |titolo=A new cryptic species of pond turtle from southern Italy, the hottest spot in the range of the genus Emys (Reptilia, Testudines, Emydidae) |rivista=Zoologica Scripta 2005; 34(4): 351–371 |url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1463-6409.2005.00188.x/abstract}}</ref>
In atto sono riconosciute 14 [[sottospecie]]:<ref name="Fritz 2007"/>
*''Emys orbicularis capolongoi'' {{zoo|[[Uwe Fritz|Fritz]], 1995}} – testuggine palustre sarda
*''Emys orbicularis colchica'' {{zoo|Fritz, 1994}} – testuggine palustre di Colchis
*''Emys orbicularis eiselti'' {{zoo|[[Uwe Fritz|Fritz]], [[İbrahim Baran|Baran]], [[Abidin Budak|Budak]] & [[Eike Amthauer|Amthauer]]|1998}} – testuggine palustre turca (o di Eiselt)
*''Emys orbicularis fritzjuergenobstii'' {{zoo|Fritz, 1993}} – testuggine palustre di Obst
*''Emys orbicularis galloitalica'' {{zoo|[[Uwe Fritz|Fritz]]|1995}} – testuggine palustre francoitaliana
*''Emys orbicularis hellenica'' ({{zoo|[[Achille Valenciennes|Valenciennes]]|1832}}) – testuggine palustre ellenica
*''Emys orbicularis hispanica'' {{zoo|Fritz, [[Claudia Keller|Keller]] & [[Michael Budde|Budde]], 1996}} – testuggine palustre ispanica
*''Emys orbicularis iberica'' {{zoo|[[Karl Eichwald|Eichwald]], 1831}} – testuggine palustre di Kura Valley
*''Emys orbicularis ingauna'' {{zoo|[[Riccardo Jesu|Jesu]], [[Roberta Piombo|Piombo]], [[Sebastiano Salvidio|Salvidio]], [[Luca Lamagni|Lamagni]], [[Stefano Ortale|Ortale]] & [[Paolo Genta|Genta]]|2004}} – testuggine palustre ligure
*''Emys orbicularis lanzai'' {{zoo|Fritz, 1995}} – testuggine palustre corsa
*''Emys orbicularis luteofusca'' ({{zoo|Fritz|1989}}) – testuggine palustre della Turchia centrale
*''Emys orbicularis occidentalis'' {{zoo|[[Uwe Fritz|Fritz]]|1993}} – testuggine palustre occidentale (o iberica, o magrebina)
*''Emys orbicularis orbicularis'' ({{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1758}}) – testuggine palustre europea comune
*''Emys orbicularis orientalis'' {{zoo|Fritz, 1994}} – testuggine palustre di Suedkaspi (= E. o. persica)
Studi basati su dati morfologici e molecolari hanno evidenziato che le popolazioni siciliane in passato attribuite a ''E. orbicularis galloitalica'' costituiscono una specie a sé stante: ''[[Emys trinacris]]'' {{zoo|Fritz et al.|2005}}.<ref>{{cita pubblicazione |autore= Fritz U., Fattizzo T., Guicking D., Tripepi S., Pennisi M.G., Lenk P., Joger U. & Wink M |titolo= A new cryptic species of pond turtle from southern Italy, the hottest spot in the range of the genus Emys (Reptilia, Testudines, Emydidae) |lingua= en |rivista= Zoologica Scripta 2005; 34(4): 351–371 |url= http://www.iucn-tftsg.org/wp-content/uploads/file/Articles/Fritz_etal_2005a.pdf |formato= pdf |accesso= 29 agosto 2018 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20151016222947/http://www.iucn-tftsg.org/wp-content/uploads/file/Articles/Fritz_etal_2005a.pdf |urlmorto= sì }}</ref>
 
=== Sinonimi e binomi obsoleti ===
{{div col}}
 
* ''Cistudo hellenica'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Valenciennes, |1832</span>}}
* ''Emys iberica'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Valenciennes, |1832</span>}}
* ''Emys antiquorum'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Valenciennes, [[|1833]]</span>}}
* ''Emys hofmanni'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Leopold Fitzinger|Fitzinger]], [[|1836]] </span>}}
* ''Emys orbicularis'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[William Thomas Blanford|Blanford]], [[|1876]]</span>}}
* ''Emys europaea'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Joseph Leidy|Leidy]], [[|1888]]</span>}}
* ''Emys lutaria taurica'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Mehnert, [[|1890]]</span>}}
* ''Emys tigris'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Salvator, [[|1897]]</span>}}
* ''Emys europaea'' var. ''sparsa'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Dürigen, |1897</span>}}
* ''Emys europaea'' var. ''maculosa''<span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Dürigen, |1897</span>}}
* ''Emys europaea'' var. ''concolor'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Dürigen, |1897</span>}}
* ''Emys europaea'' var. ''punctata'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Dürigen, |1897</span>}}
* ''Emys orbicularis aralensis'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Aleksandr Mikhailovich|Nikolskii]], [[191]]</span>|1915}}
* ''Emys orbicularis fritzjuergenobsti'' <span style="font-variant: small-caps">Engelmann et al., {{zoo|[[1993Uwe Fritz|Fritz]]</span>|1993}}
* ''TestudoEmys orbicularis'' {{zoo|Engelmann <spanet style="font-variant: small-caps">Linnaeus, 1758</span>al.|1993}}
* ''Testudo lutariaorbicularis'' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Linnaeus, |1758</span>}}
* ''Testudo lutaria'' {{zoo|Linnaeus|1758}}
* ''Testudo europaea'' <span style="font-variant: small-caps">[[Johann Gottlob Schneider|Schneider]], [[1783]]</span>
* ''Testudo europaea'' {{zoo|[[Johann Gottlob Schneider|Schneider]]|1783}}
* ''Testudo punctata'' <span style="font-variant: small-caps">Gottwald, [[1792]]</span>
* ''Testudo punctata'' {{zoo|Gottwald|1792}}
* ''Testudo pulchella'' <span style="font-variant: small-caps">[[Johann David Schoepff|Schoepff]]</span>
* ''Testudo pulchella'' {{zoo|[[Johann David Schoepff|Schoepff]]}}
* ''Testudo rotunda'' <span style="font-variant: small-caps">[[Blasius Merrem|Merrem]], [[1820]]</span>
* ''Testudo rotunda'' {{zoo|[[Blasius Merrem|Merrem]]|1820}}
* ''Testudo lutraria'' <span style="font-variant: small-caps">Gray, [[1831]]</span>
* ''Testudo lutraria'' {{zoo|Gray|1831}}
{{div col end}}
 
==Conservazione==
L'''Emys orbicularis'' è considerata tra i rettili europei più interessanti il cui habitat deve essere necessariamente protetto e per questo è inclusa nell'Allegato II della [[Direttiva Habitat|direttiva Habitat 92/43/CEE]].<br />Essendo un animale molto sensibile al deterioramento del proprio [[habitat]], può essere considerata una "specie indicatrice" della qualità di questo.<br />È anche inclusa nell'Allegato II della [[Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa|Convenzione di Berna]] che ne vieta la detenzione e la vendita.
 
È anche inclusa nell'Allegato II della [[Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa|Convenzione di Berna]] che ne vieta la detenzione e la vendita.
Storicamente, ''E. orbicularis'' era tenuto come animale domestico; tuttavia, questa pratica è stata limitata a causa delle leggi per la sua protezione. È vietata la proprietà di esemplari catturati in natura. Solo gli esemplari registrati e allevati in cattività possono essere venduti. A causa dell'impatto antropico, è stato riscontrato che la tartaruga palustre europea è stata ricollocata in aree lontane dal suo areale originale. Tuttavia, è possibile localizzare e indicare una regione di origine tramite test genetici.<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Velo-Anton |nome=G. |cognome2=Godinho |nome2=R. |cognome3=Ayres |nome3=C. |cognome4=Ferrand |nome4=N. |cognome5=Rivera |nome5=A. C. |anno=2007 |titolo=Assignment tests applied to relocate individuals of unknown origin in a threatened species, the European pond turtle (''Emys orbicularis'') |rivista=Amphibia-Reptilia |volume=28 |numero=4 |pp=475-484 |doi=10.1163/156853807782152589 }}</ref>
 
=== Minacce ===
Sebbene la specie ''E. orbicularis'' sia ampiamente distribuita in tutta [[Europa]], le popolazioni locali sono diventate sempre più rare, avvicinandosi sempre di più ad [[Estinzione locale|estinzioni locali]]. Il clima ha un grande effetto sulla sopravvivenza dei piccoli della specie. I piccoli sono in grado di sopravvivere solo in condizioni meteorologiche favorevoli, ma a causa delle regolari dimensioni annuali delle covate e della lunga durata della vita, gli adulti, insieme a molte altre specie di tartarughe d'acqua dolce, bilanciano la perdita dei piccoli a causa del clima.<ref name="Trakimas2008"/>
 
La costruzione di strade attraverso gli habitat naturali di questi animali è un possibile fattore che minaccia le popolazioni, creando delle barriere che dividono intere popolazioni e riducendo la dispersione degli individui, [[Frammentazione ambientale|frammentando il loro habitat naturale]] e limitando i movimenti degli animali. La mortalità di queste specie sulle strade è molto probabilmente dovuta alle femmine, che selezionano i cigli delle strade per deporre le loro uova, il che rappresenta un potenziale pericolo anche per i piccoli. I piccoli che vagano troppo vicino alle strade hanno maggiori probabilità di essere investiti, mettendo in pericolo le popolazioni future. Sebbene la possibilità che le strade siano una delle principali cause della mortalità di ''E. orbicularis'' è un fenomeno raro, è necessario un monitoraggio a lungo termine.<ref name="Trakimas2008"/>
 
Anche l'[[Specie invasive in Europa|introduzione di specie esotiche]] nell'habitat della tartaruga palustre europea, come la [[Trachemys scripta scripta|tartaruga dalle orecchie gialle]] (''Trachemys scripta scripta'') e la [[Trachemys scripta elegans|tartaruga dalle orecchie rosse]] (''T. s. elegans'') specie ampiamente diffuse nel commercio degli animali domestici, presenta una grave minaccia per le specie autoctone del genere ''Emys'', specialmente in molte parti della [[Spagna]] (e forse in altre parti dell'Europa meridionale). Queste tartarughe americane sono più grandi e voraci delle specie europee, soppiantandole negli ambienti palustri.<ref>{{Cita web |url=https://www.elperiodicomediterraneo.com/noticias/comarcas/tortuga-florida-amenaza-fauna-desembocadura-rio-millars_189927.html |titolo=''La tortuga de Florida amenaza la fauna de la desembocadura del río Millars ''}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.saht.es/8-web/15-la-tortuga-de-florida-especie-exotica-invasora|titolo=''La tortuga de Florida, especie exótica invasora ''}}</ref>
 
== Note ==
Riga 180 ⟶ 156:
*{{cita pubblicazione |cognome=Associazione Orma |nome= |linkautore=www.associazioneorma.it |coautori=Con il patrocinio città di [[Carpi]] |titolo=Campagna di adozione e sensibilizzazione sulle tartarughe palustri americane |pp=1-6 }}
* Andreas, B. 2000. Reproductive ecology and conservation of ''Emys orbicularis'' in Brandeburg (NE Germany). Chelonii, 2: 58–62.
* Andueza, I. L. ande V. S. Alcayde. 2004. Advances in the action plan for Emys orbicularis in Valencia region, Spain. Biologia. 59 (14):173-176.
* Arvy, C., ande Servan, J. 1998. Imminent competition between Trachemys scripta and Emys orbicularis in France. Mertensiella, 10: 33–40.
* Auer, M. ande E. Taskavak. 2004. Population structures of syntopic Emys orbicularis and Mauremys rivulata in western Turkey. Biologia. 59 (14):81-84.
* Bakiev, A. 2004. The distribution of Emys orbicularis in the Middle Volga River Region, Russia. Biologia. 59 (14):9-11.
* Ballasina, D., ande Lopez-Nunes, F. 2000a. Reproduction des Emys orbicularis au centre Carapax. Chelonii, 2: 112–119.
* Ballasina, D., ande Lopez-Nunes, F. 2000b. Reintrodution de Emys orbicularis dans le Parco delle Groane, valle du Po, Italie. Chelonii, 2: 120–122.
* Belaid, B., N. Richard-Mercier, C. Pieau, M. Dorizzi. 2001. Sex reversal and aromatase in the European Pond Turtle: treatment with letrozole after the thermosensitive period for sex determination. J. Experimental Zoology,, 290: 490-7.
* Bodie, J. 2001. Steam and riparian management for freshwater turtles. J. Env. Management, 62: 443-55.
* Buskirk, J., and Servan, J. (Editors). 2000. Proceedings of the 2nd International Symposium on Emys orbicularis. Chelonii, 2: 1–143.
* Cadi, A., ande Joly, P. 2000. The introduction of the slider turtle (Trachemys scripta elegans) in Europe: competition for basking sites with the European pond turtle (Emys orbicularis). Chelonii, 2: 95–100.
* Cadi, A., ande Joly, P. 2003. Competition for basking places between the endangered European pond turtle (Emys orbicularis galloitalica) and the introduced red-eared slider (Trachemys scripta elegans). Can. J. Zool. 81: 1392–1398.
* Cadi, A., M. Nemoz, S. Thienpont and P. Joly. 2004. Home range, movements, and habitat use of the European Pond Turtle (Emys orbicularis) in the Rhône-Alpes region, France. Biologia. 59 (14):89-94.
* Cadi, A. ande A. Miquet. 2004. A reintroduction programme fro the European Pond Turtle (Emys orbicularis) in Lake Bourget (Savoie, France): first results after two years. Biologia. 59
* Chelazzi, G., Lebboroni, M., Tripepi, S., Utzeri, C., ande Zuffi, M.A.L. 2000. A primer on the conservation of the European pond turtle, Emys orbicularis, of Italy. Chelonii, 2: 101–104.
* Fattizzo, T. 2004. Distribution and conservational problems of Emys orbicularis in Salento (South Apulia, Italy). Biologia. 59 (14):13-18.
* Feldman, C., J. Parham. 2002. Molecular phylogenetics of emydine turtles: taxonomic revision and the evolution of shell kinesis. Molecular Phylogenetics and Evolution,, 22: 388-98.
* Fernández, C. A. ande A. C. Rivera. 2004. Asymmetries and accessory scutes in Emys orbicularis from Northwest Spain. Biologia. 59 (14):85-88.
* Ferri, V. (1995): Emys orbicularis: situation and conservation projects in Lombardy. International Congress of Chelonian Conservation. Gonfaron (France) - 6th to 10th July 1995. SOPTOM, Editor: 224-227.
* Ferri, V. (1999): Progetto EMYS Abruzzo. Primo consuntivo del progetto per lo studio, la salvaguardia e per iniziative di potenziamento delle popolazioni di Testuggine palustre nella Regione Abruzzo. Relazione per l'Ente gestore. Riserva naturale regionale "Lago di Serranella", Coop. Cogecstre.
Riga 203 ⟶ 179:
* Ferri, V. & A.R. Di Cerbo (1995a): Progetto Emys a Serranella. De Rerum Natura. Cogecstre Ediz., Penne: 9,10: 6-9.
* Ferri, V., A.R. Di Cerbo & Pellegrini, Mr. (1998): Serranella Emys project. Preservation initiatives of Emys orbicularis populations in Abruzzo (Italy). Proceedings of 1° Int. Symposium on Emys orbicularis, Dresden, 95-101.
* Ficetola G.F., E. Padoa-Schioppa, A. Monti, R. Massa, F. De Bernardi & L. Bottoni (2004). The importance of aquatic and terrestrial habitat for the European pond turtle (Emys orbicularis): implications for conservation planning and management. Canadian Journal of Zoology 82: 1704-1712. [{{cita testo|url=http://www.disat.unimib.it/Biodiversity/pdf/ficetola%20et%20al%202004.pdf |titolo=Abstract]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050824043156/http://www.disat.unimib.it/Biodiversity/pdf/ficetola%20et%20al%202004.pdf }}
* Fritz, U. (1992): Zur innerartlichen Variabilitat von Emys orbicularis (Linnaeus, 1758). 2. Variabilitat in Osteuropa und Redefinition von Emys orbicularis orbicularis (Linnaeus, 1758) und E.o.hellenica (Valenciennes, 1832), (Reptilia, Testudines: Emydidae). Zool. Abhandlungen, 47: 37-38.
* Fritz, U. (1993): Zur innerartlichen Variabilitat von Emys orbicularis (Linnaeus, 1758). 3. Zwei neue Unterarten von der Iberischen Halbinsel und aus Nordafrika, Emys orbicularis fritzuejuergerbnosti subsp. nov. und E.o. occidentalis subsp.nov. (Reptilia, Testudines: Emydidae). Zool. Abhandlungen, 47: 131-155.
Riga 222 ⟶ 198:
* Mazzotti S. & Pesarini F., 1992 - Dati preliminari e metodologie di studio su una popolazione di Emys orbicularis nella Sacca del Bardello (Ravenna) (Testudines, Emydidae). 5º Congresso Nazionale Società Italiana di Ecologia (Milano 21-25 settembre 1992). Riassunti; 214.
* Mazzotti S., 1995 - Population structure of Emys orbicularis in the Bardello (Po Delta, Northern Italy). Amphibia-Reptilia, 16; 77-85.
* Meeske, A. C. M. ande M. Mühlenberg. 2004. Space use strategies by a northern population of the European Pond Turtle, Emys orbicularis. Biologia. 59 (14): 95-101.
* Mitrus, S. ande M. Zemanek. 2004. Body size and survivorship of the European Pond turtle Emys orbicularis in central Poland. Biologia. 59 (14): 103-107.
* Mosimann D.: ''Etat d'une population de cistudes d'Europe, ''Emys orbicularis'' (Linnaeus 1758), 50 ans après les premières (ré)introductions au Moulin-de-Vert''. Neuchâtel, Travail de Diplôme, 2002
* Mosimann, D. ande A. Cadi. 2004. On the occurrence and viability of the European Pond Turtle (Emys orbicularis) in Moulin-de-Vert (Geneva, Switzerland): 50 years after first introduction. Biologia. 59 (14): 109-112.
* Nemoz, M., A. Cadi and S. Thienpont. 2004. Effects of recreational fishing on survival in an Emys orbicularis population. Biologia. 59 (14): 185-189.
* Novotny, M., S. Danko and P. Havas. 2004. Activity cycle and reproductive characteristics of the European Pond Turtle (Emys orbicularis) in the Tajba National Nature Reserve, Slovakia. Biologia. 59 (14): 113-121.
Riga 233 ⟶ 209:
* Paul, R. 2004. Population viability analysis and effect of conservation measures in Emys orbicularis in Northeast Germany using computer simulation. Biologia. 59 (14): 191-200.
* Puky, M., D. Gémesi and P. Schád. 2004. Distribution of Emys orbicularis in Hungary with notes on related conservation and environmental education activities. Biologia. 59 (14): 55-60.
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* Rollinat R., 1934. La vie des Reptiles de la France centrale. Librairie Delagrave, Paris, 1934: 58-111.
* {{Cita news|autore=Simone Schiaffino|titolo=L'Ue in soccorso della tartaruga ingauna|pubblicazione=Il secolo 19.|data=15 settembre 2014|p=21}}
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