Utente:Michele859/Sandbox12: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(226 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 1:
<!--{{Festival
| nome = Festival internazionale del cinema di Berlino
| nome ufficiale = Internationale Filmfestspiele Berlin
| immagine = [[File:Berlinale2007.jpg|260px]]
| didascalia = Il Berlinale Palast a [[Potsdamer Platz]],<br />sede principale del festival
| luogo = [[Berlino]], [[Germania]]
| anni = [[1951]] - oggi
| frequenza = annuale
| fondatori = Oscar Martay
| date = febbraio
| genere = [[Cinema]]
| organizzazione = [[Dieter Kosslick]] <small>(Direttore)</small><br />Thomas Hailer <small>(Curatore)</small>
| url = [http://www.berlinale.de/ Sito ufficiale]
}}-->
 
Il '''Festival internazionale del cinema di Berlino''' è un [[festival cinematografico]] che si svolge ogni anno nel mese di febbraio nella città di [[Berlino]], per la durata di undici giorni.<ref name="berlinale">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/HomePage.html|titolo=Welcome to the Berlinale|editore=www.berlinale.de|accesso=25 aprile 2017}}</ref> Noto anche come ''Berlinale'', nome coniato dall'attrice tedesca Tatjana Sais,<ref name=Jacobsen.11>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 11}}</ref> ha come sede principale il Theater am [[Potsdamer Platz]] che nel periodo del festival assume il nome di Berlinale Palast.
 
Nato nel 1951, con gli anni il Festival di Berlino ha assunto sempre maggior prestigio raggiungendo l'importanza delle principali manifestazioni cinematografiche europee, come la [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia]], il [[Festival di Cannes]] e il [[Festival del film Locarno|Festival del film di Locarno]]. Ogni anno attira circa 500.000 visitatori da tutto il mondo e ospita in media oltre 20.000 addetti ai lavori provenienti da 120 nazioni, tra cui 4.000 giornalisti.<ref name="berlinale.facts">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/festivalprofil/berlinale_in_zahlen/index.html|titolo=Facts and Figures of the Berlinale|editore=www.berlinale.de|accesso=25 aprile 2017}}</ref>
 
Il premio principale della manifestazione è l'[[Orso d'oro]] (''Goldener Bär''), assegnato ogni anno al miglior film. Dal 1982 viene conferito anche l'[[Orso d'oro alla carriera]] e nel 1986 è stata introdotta la [[Berlinale Kamera]], premio onorifico destinato a personalità e istituzioni cinematografiche che nel corso degli anni hanno dato un importante contributo al festival.
 
== Storia ==
Nel 1950, l'ufficiale Oscar Martay dell'Alta commissione statunitense in [[Germania]] propose all'amministrazione americana di finanziare una rassegna di film a Berlino, un progetto che sarebbe servito da "vetrina del mondo libero" per una città che dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] stava cercando di rivitalizzare il suo ruolo di metropoli d'arte europea.<ref name="berlinale.1951">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1951.html|titolo=1st Berlin International Film Festival - June 6 - 17, 1951|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref> In autunno venne istituito un comitato organizzatore nel quale furono coinvolti membri del [[Senato di Berlino]] e dell'industria cinematografica tedesca e come direttore fu nominato lo storico del cinema [[Alfred Bauer]].<ref name="berlinale.1951"/>
=== 1951: la nascita della ''Berlinale'' ===
L'idea di istituire un festival del cinema a Berlino si deve a Oscar Martay, ufficiale dell'Alta commissione statunitense in Germania che nel 1950 propose all'amministrazione americana di finanziare una rassegna di film nella città tedesca.<ref name="berlinale.1951">{{Cita web|url=http://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1951/01_jahresblatt_1951/01_Jahresblatt_1951.html|titolo=1st Berlin International Film Festival - June 6 - 17, 1951|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref> Sei anni dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], la vita a Berlino non era ancora tornata alla normalità e la città cercava di rivitalizzare il suo ruolo di metropoli d'arte europea.<ref name="Jacobsen.11"/> Un festival del cinema avrebbe appagato il desiderio di attenzione e allo stesso tempo sarebbe servito come "vetrina del mondo libero", una dichiarazione politica da parte di una città divisa.<ref name="berlinale.1951"/>
 
=== Gli anni cinquanta ===
Dopo diversi colloqui con i rappresentanti dell'industria cinematografica e i responsabili del consiglio comunale della [[Grande Berlino]], Oscar Martay riuscì a far istituire un comitato nel quale furono coinvolti membri del [[Senato di Berlino]] e dell'industria cinematografica tedesca e che iniziò a gettare le fondamenta del festival nell'autunno del 1950.<ref name="Jacobsen.11"/><ref name="berlinale.1951"/> Nella prima riunione del 9 ottobre furono definite le date e venne scelto il premio da assegnare ai film in concorso, una statuetta in bronzo placcata d'oro rappresentante un orso, simbolo della città presente sullo stemma e sulla bandiera.<ref name="berlinale.1951"/>
[[File:Berlin Titania-Palast 009918.jpg|upright=1.1|thumb|right|Il Titania Palast, prima sede del festival.
La prima ''Berlinale'' fu inaugurata il 6 giugno 1951 e si rivelò un grande successo anche a livello internazionale.<ref name="berlinale.1951"/> La calorosa partecipazione e il desiderio di ''glamour'' dei berlinesi furono una costante negli anni 50,<ref name=Jacobsen.53>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 53}}</ref> grazie anche alle molte celebrità che non fecero mancare la loro presenza, da [[Romy Schneider]] a [[Gary Cooper]], [[Billy Wilder]], [[Walt Disney]], [[Errol Flynn]], [[Rita Hayworth]] e [[Sophia Loren]].
 
Nel 1956 la [[FIAPF]] assegnò al festival lo "status A", che consentì l'assegnazione di premi da parte di una giuria internazionale al pari di [[Festival di Cannes|Cannes]] e [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Venezia]].<ref name="berlinale.1956">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1956.html|titolo=6th Berlin International Film Festival - June 22 - July 3, 1956|editore=www.berlinale.de|accesso=18 agosto 2017}}</ref> L'anno dopo la rassegna trovò anche la sua "casa del cinema", il rinnovato [[Zoo Palast]] nel quartiere di [[Charlottenburg]] che prese il posto del Titania Palast e rimase la ___location principale per i successivi quarant'anni.<ref name=Jacobsen.73>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 73}}</ref>
Come Direttore del festival fu nominato lo storico del cinema [[Alfred Bauer]], che negli anni quaranta aveva lavorato per la Reichsfilmkammer, la sezione che regolava l'industria cinematografica nella Germania nazista, e che dopo la fine della guerra era diventato consulente del governo militare britannico.<ref name="berlinale.1951"/> Bauer assunse l'incarico nel mese di novembre e uno dei primi problemi che dovette affrontare con il suo staff fu quello relativo al reperimento dei finanziamenti.<ref name="berlinale.1951"/> Dopo alcune revisioni del Dipartimento delle finanze, il bilancio fissato in 130.000 marchi per i proventi e 150.000 marchi per le spese venne approvato dalla Camera dei Rappresentanti.<ref name=Jacobsen.16>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 16}}</ref>
 
I film non sempre si rivelarono all'altezza delle aspettative, soprattutto quelli tedeschi che spesso furono giudicati inferiori alla concorrenza tecnicamente e intellettualmente.<ref name="berlinale.1953">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1953.html|titolo=3rd Berlin International Film Festival - June 18 - 28, 1953|editore=www.berlinale.de|accesso=31 maggio 2017}}</ref> Tra le produzioni internazionali, particolarmente apprezzate da pubblico e critica furono ''[[Le vacanze di Monsieur Hulot]]'' di [[Jacques Tati]] (1953),<ref name="berlinale.1953"/> ''[[Mio zio Giacinto]]'' di [[Ladislao Vajda]] (1956)<ref name=Jacobsen.69>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 69}}</ref> e ''[[Storia di un amore puro]]'' di [[Tadashi Imai]] (1958).<ref name=Jacobsen.82>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 82}}</ref>
I fondi necessari vennero coperti in parte con una sovvenzione del Senato e con un prestito da parte della Kommandatura, il governo interalleato che amministrava l'area di Berlino e coordinava le politiche delle forze alleate.<ref name=Jacobsen.18>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 18}}</ref> Una donazione diretta di 35.000 marchi rese ancor più evidente l'interesse degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] affinché il festival si rivelasse un successo.<ref name="Jacobsen.18"/> Nessun supporto arrivò invece dalla SPIO, l'Associazione generale dell'industria cinematografica tedesca che in una comunicazione del presidente Walter Koppel espresse nel gennaio 1951 le preoccupazioni per un settore che stava attraversando una profonda crisi «come risultato della politica cinematografica degli alleati, che ha messo la produzione tedesca in una posizione di grave svantaggio nei confronti di quelle straniere».<ref name="Jacobsen.18"/> A Berlino quasi tutti gli impianti di produzione erano stati distrutti o danneggiati durante la guerra e se nel settore orientale, sotto la supervisione dei sovietici, era stata fondata la [[Deutsche Film AG|DEFA]], in quelli occidentali i pochi studi sopravvissuti erano alquanto improvvisati.<ref name=Jacobsen.29>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 29}}</ref>
 
Nel 1959, la giuria presieduta da [[Robert Aldrich]] assegnò l'Orso d'oro al film ''[[I cugini]]'' di [[Claude Chabrol]], che dopo il [[Prix de la mise en scène|premio per la miglior regia]] vinto pochi mesi prima a Cannes da [[François Truffaut]] per ''[[I quattrocento colpi]]'' rappresentò la consacrazione della [[Nouvelle Vague]] francese, i cui esponenti sarebbero stati ospiti regolari di Berlino con i loro film negli anni successivi.<ref name="berlinale.1959">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1959.html|titolo=9th Berlin International Film Festival - June 26 - July 7, 1959|editore=www.berlinale.de|accesso=30 settembre 2017}}</ref>
Un'altra complicazione fu quella relativa all'atteggiamento della [[FIAPF]], la Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica che aveva di fatto il monopolio sui festival. Temendo una saturazione del mercato e un calo dell'interesse generale, la federazione aveva da poco approvato una risoluzione secondo la quale le produzioni nazionali erano tenute a partecipare solo ai [[Festival di Cannes]] e [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Venezia]].<ref name="Jacobsen.18"/> Per questo motivo, Francia e Italia accettarono di partecipare solo alla condizione che il festival non fosse un vero concorso, che in realtà era esattamente quello che gli organizzatori e il Senato di Berlino volevano, soprattutto perché ciò riguardava in linea di principio la questione del cosiddetto "Status A", quello di festival competitivo che per il momento alla ''Berlinale'' veniva negato.<ref name=Jacobsen.19>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 19}}</ref> Un compromesso venne raggiunto creando una giuria tedesca anziché una internazionale e utilizzando per i premi categorie diverse da quelle di Venezia e Cannes. Francia e Italia rifiutarono di parteciparne ufficialmente ma le associazioni dei produttori di entrambi i Paesi permisero ai loro membri di inviare film a Berlino.<ref name="Jacobsen.19"/> Australia, Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Spagna e Stati Uniti accettarono spontaneamente l'invito e entro marzo si unirono altri dodici Paesi.<ref name="Jacobsen.19"/>
 
Con l'accresciuto interesse internazionale, la credibilità della ''Berlinale'' si trovò sotto una crescente pressione. La politica di rigettare categoricamente film provenienti dagli stati del [[blocco sovietico]] venne giudicata in contraddizione con l'internazionalità che il festival stava cercando e molti commentatori chiesero di assumere una visione più cosmopolita.<ref name="Jacobsen.73"/>
Oltre a star locali come l'attore [[Viktor de Kowa]], il regista [[Victor Janson]] e le attrici [[Dorothea Wieck]], [[Hilde Körber]] e [[Olga Tschechowa]], alla cerimonia di apertura del 6 luglio presenziarono l'attrice americana [[Joan Fontaine]], l'attore francese [[Bernard Blier]] e il regista britannico [[Anthony Asquith]].<ref name=Jacobsen.22>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 22}}</ref> Un altro ospite fu il giornalista e scrittore [[Curzio Malaparte]], in concorso con il film ''[[Il Cristo proibito]]''.<ref name="Jacobsen.22"/>
 
I film tedeschi furono accolti negativamente mentre le pellicole straniere furono applaudite dal pubblico e ottennero buone recensioni da parte della critica.<ref name=Jacobsen.24>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 24}}</ref> La prima ''Berlinale'' si rivelò un grande successo e la risposta internazionale fu positiva. Le uniche critiche arrivarono da [[Berlino Est]], dove la decisione di escludere i film provenienti dal [[blocco orientale]] fu vista come prova del fatto che il festival non fosse un evento "internazionale" come si voleva far credere.<ref name="berlinale.1951"/>
 
=== Gli anni cinquanta ===
=== Gli anni sessanta ===
La prima metà degli anni sessanta rappresentò secondo molti il periodo più basso della ''Berlinale'' dal suo inizio.<ref name="berlinale.1960">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1960.html|titolo=10th Berlin International Film Festival - June 24 - July 5, 1960|editore=www.berlinale.de|accesso=26 ottobre 2017}}</ref><ref name="berlinale.1962">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1962.html|titolo=12th Berlin International Film Festival - June 22 - July 3, 1962|editore=www.berlinale.de|accesso=16 dicembre 2017}}</ref> La selezione dei film e le decisioni delle giurie, che in questi anni premiarono film quali ''[[Lazarillo de Tormes]]'' di [[César Ardavin]] ([[Festival di Berlino 1960|1960]]) e ''[[L'estate arida]]'' di [[Metin Erksan]] ([[Festival di Berlino 1964|1964]]), provocarono malcontento nel pubblico e tra i giornalisti.<ref name=Jacobsen.96>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 96}}</ref><ref name="berlinale.1964">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1964.html|titolo=14th Berlin International Film Festival - June 26 - July 7, 1964|editore=www.berlinale.de|accesso=13 gennaio 2018}}</ref>
=== Gli anni settanta ===
=== Gli anni ottanta ===
=== Gli anni novanta ===
=== Gli anni duemila ===
=== Gli anni dieci ===
 
{{Approfondimento
== Programma e sezioni ==
|allineamento = sinistra
Il programma del festival è composto attualmente da undici sezioni principali.<ref name="berlinale.programma">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/programmsuche.php|titolo=Berlinale Programme|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref> Dal 2010 il festival celebra inoltre i cosiddetti "KiezKinos", i cinema di quartiere di Berlino, con l'evento Berlinale Goes Kiez che prevede la proiezione di una selezione di film inclusi nel programma. In ogni cinema vengono proiettati due film introdotti dai relativi "film team", che al termine si intrattengono con il pubblico discutendo la propria opera e raccontando il lavoro di produzione e i dietro le quinte. Inoltre, ogni KiezKino ha come madrina o padrino una personalità di spicco dello showbusines.<ref name="berlinale.kiez">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/berlinale_goes_kiez/index.html|titolo=Berlinale Goes Kiez|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
|larghezza = 400px
|titolo = <div style="text-align:center;">La ''Berlinale'' e il [[sessantotto]]</div>
|contenuto = Le ondate di contestazione socio-politica che nel 1968 attraversarono quasi tutti i Paesi del mondo non esentarono il cinema da un clima di rivoluzione. Studenti e lavoratori avevano trovato già a [[Festival di Cannes|Cannes]] un palcoscenico per l'agitazione e nessuno credeva che Berlino sarebbe rimasta immune.<ref name=Jacobsen.143>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 143}}</ref> Il critico [[Enno Patalas]], che già in passato aveva suggerito di rendere il festival un «luogo di confronto, non solo di complimenti reciproci», suggerì di aprire le porte alla protesta.<ref name="Jacobsen.143"/> Il 23 giugno [[Festival di Berlino 1968|1968]], gli studenti dell'Accademia del cinema e della televisione incontrarono alcuni giovani registi, tra cui [[Alexandre Kluge]] e [[Edgar Reitz]], per raggiungere una base comune per l'azione. La discussione prese però una piega inattesa e gli studenti accusarono la scena cinematografica tedesca di non essere davvero impegnata, definendo i presenti "disertori della struttura".<ref name=Jacobsen.155>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 155}}</ref>
}}
 
Allo stesso tempo cominciarono ad emergere segnali che un cambiamento stava avvenendo nei contenuti. Dopo la Nouvelle Vague stavano emergendo il [[Free Cinema]] britannico e il [[Cinema Novo]] brasiliano e divenne sempre più chiaro che il festival doveva affrancarsi dalle considerazioni tattiche dell'industria cinematografica.<ref name="berlinale.1960"/>
'''Concorso''': comprende lungometraggi inediti al di fuori dei Paesi di origine, selezionati dal Direttore del festival e proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese e tedesco. Ai film in concorso vengono assegnati i premi della giuria internazionale.<ref name="berlinale.concorso">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/wettbewerb/index.html|titolo=Competition|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
L'edizione del 1964 rappresentò un primo passo verso il rinnovamento con la "Settimana della critica", contro-manifestazione che alcuni anni dopo avrebbe dato origine al Forum internazionale del giovane cinema, e nel 1965 la struttura organizzativa venne profondamente riformata.<ref name="berlinale.1964"/> Il programma fu completato da una sezione dedicata a film considerati controversi (Informationsschau) e una con quelli selezionati da delegati e produttori dei Paesi partecipanti (Repräsentationsschau).<ref name="berlinale.1965">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1965.html|titolo=15th Berlin International Film Festival - June 25 - July 6, 1965|editore=www.berlinale.de|accesso=31 gennaio 2018}}</ref> I critici ebbero una maggiore presenza nella giuria e nella commissione di selezione, finora composta soprattutto da rappresentanti delle autorità o portavoce di gruppi di interesse.<ref name=Jacobsen.134>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 134}}</ref>
'''Berlinale Shorts''': comprende cortometraggi nazionali e internazionali inediti al di fuori dei Paesi di origine, in particolare quelli che dimostrano un approccio innovativo alla produzione cinematografica. Ai cortometraggi, invitati dal Direttore del festival e dal curatore della sezione e proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese, vengono assegnati i premi della specifica giuria.<ref name="berlinale.shorts">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/kurzfilmprogramm/index.html|titolo=Berlinale Shorts|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
Nel 1967 la ''Berlinale'' fu trasferita all'ente privato Berliner Festspiele GmbH, il che significò una sorta di "denazionalizzazione" e l'auspicio di superare i problemi diplomatici che in passato avevano ostacolato la partecipazione dei [[Paesi socialisti]].<ref name="berlinale.1967">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1967.html|titolo=17th Berlin International Film Festival - June 23 - July 4, 1967|editore=www.berlinale.de|accesso=17 marzo 2018}}</ref> In realtà, la scelta di continuare ad escludere la [[Repubblica Democratica Tedesca]] portò i commentatori a vedere la ristrutturazione come una mossa puramente tattica.<ref name="berlinale.1967"/> [[Unione Sovietica]], [[Ungheria]], [[Bulgaria]], [[Romania]] e [[Polonia]] rifiutarono di partecipare, al contrario della [[Cecoslovacchia]] e della "non allineata" [[Jugoslavia]], che aveva comunque già presenziato in passato.<ref name=Jacobsen.148>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 148}}</ref>
Since 1955, the Berlinale awards the Golden and the Silver Bear for short films, since 2003 with a dedicated international jury. In 2006 the short film programmes of Competition and Panorama were merged into a single section.
 
Il festival dette prova dopo anni di stare al passo con i tempi e di essere parte dello sviluppo sociale. I film della nuova generazione di registi, tra cui [[Jean-Luc Godard]], [[Carlos Saura]] e [[Roman Polański]], generarono un nuovo amore per il dibattito, le tematiche diventarono più serie e il pubblico iniziò ad affollare i cinema interrogando registi e sceneggiatori.<ref name=Jacobsen.142>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 142}}</ref>
'''Panorama''': comprende film d'autore, pellicole indipendenti e documentari inediti che trattano soggetti controversi o stili estetici non convenzionali. I film della categoria sono destinati a provocare discussioni e hanno storicamente coinvolto temi come i problemi LGBT.
 
=== Gli anni settanta ===
All films in Panorama celebrate their world or European premiere. The Panorama presents its films in three series with different profiles: Panorama main programme (around 18 feature films for a broad art house audience), Panorama Dokumente (a series of about 16 documentary films from around the world on social and current issues, in-depth reportage, music documentaries or artist portraits), Panorama Special (about 14 independent productions and films from the US majors).
L'edizione del 1970 fu segnata dallo scandalo destato da ''[[O.k.]]'' di [[Michael Verhoeven]], accusato di antiamericanismo dalla giuria che decise perciò di annullarlo.<ref name=Jacobsen.166>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 166}}</ref> Dopo le proteste di giornalisti e addetti ai lavori, che accusarono i giurati di seguire la strada della censura, questi abbandonarono il festival che terminò anzitempo senza l'assegnazione dei premi.<ref name=Jacobsen.169-170>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 169-170}}</ref>
 
{{Approfondimento
The Panorama grew out of the “Info-Schau”, a programme that complimented the Berlinale Competition in the 1970s. In 1980, Manfred Salzgeber – one of the most important innovators in the Berlin art house cinema scene in the 1970s and co-initiator of the International Forum for New Cinema – was given the job of shaping the content. In 1982 Salzgeber added Wieland Speck to his team and developed a programme that addressed societal struggles and new aesthetic approaches and that never shied away from uncomfortable films. In 1986 the section was renamed Panorama. Since 1992, the section has been headed by Wieland Speck, who continues in the spirit of his predecessor with regards to the section content. His goal is to take quality independent film out of its niche into the spotlight of the international market. Panorama has been dedicated to gay, lesbian and transgender film since the 1980s. From the very beginning, Panorama has given short film a great deal of attention and presented roughly 25 shorts in its programme every year. Short films are often aesthetically challenging and are a way to discover fresh talents early on in their career. At the Berlinale 2007, the passionate Panorama short film work was moved to the new Berlinale Shorts section, which was created in cooperation with the Berlinale Competition.
|allineamento = destra
|larghezza = 400px
|titolo = <div style="text-align:center;">1971 - La nascita del Forum</div>
|contenuto = Il Forum internazionale del giovane cinema (''Internationale Forum des jungen Films'') fu inaugurato ufficialmente il 27 giugno 1971, in parte come reazione alle turbolenze che avevano portato alla chiusura anticipata dell'edizione precedente del festival.<ref name="forum">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/forum/index.html|titolo=Forum & Forum Expanded - Historical Background|editore=www.berlinale.de|accesso=26 ottobre 2017}}</ref> Fondato due anni prima dal critico [[Ulrich Gregor]] e dalla moglie Erika e organizzato con la società Freunden der Deutschen Kinemathek, il Forum divenne parte integrante della ''Berlinale'' con lo scopo, secondo le parole di Gregor, di mostrare «la molteplicità e complessità dei nuovi stili cinematografici tra cinema d'avanguardia, film narrativo e documentario». Con gli anni ha assunto un ruolo sempre più importante ed è stato un trampolino di lancio per registi come [[Aki Kaurismäki]], [[Ken Loach]], [[Chantal Akerman]], [[Derek Jarman]], [[Ousmane Sembène]], [[Wong Kar-wai]] e [[Margarethe von Trotta]].<ref name="forum"/>
}}
 
Il festival cercò subito di rinnovarsi inaugurando il Forum internazionale del giovane cinema, con un programma che in questi anni si concentrò su film e documentari socialmente e politicamente impegnati, opere sperimentali o provenienti dai Paesi in via di sviluppo, oltre che sui registi del [[Nuovo cinema tedesco]].<ref name=Jacobsen.187>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 187}}</ref><ref name=Jacobsen.196>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 196}}</ref> Molti osservatori elogiarono il modo in cui il concorso e il Forum si avvicinarono durante il decennio, influenzando reciprocamente i rispettivi programmi e avviando una sempre più stretta collaborazione.<ref name="berlinale.1974">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1974.html|titolo=24th Berlin International Film Festival - June 21 - July 2, 1974|editore=www.berlinale.de|accesso=26 ottobre 2017}}</ref><ref name="berlinale.1977">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1977.html|titolo=27th Berlin International Film Festival - June 24 - July 5, 1977|editore=www.berlinale.de|accesso=26 ottobre 2017}}</ref>
Eligible films for Panorama are feature films and documentaries of at least 70 minutes running time which have not been released in Europe other than in their country of origin. The curator of the Panorama is responsible to the Festival Director for the selection of films. Films offered to the Competition may be considered for the Panorama unless specifically stated otherwise. All films invited to the Festival are screened in their original version with English subtitles.
 
Altre importanti novità segnarono il resto degli anni settanta, come la prima proiezione di un film sovietico, ''[[S toboy i bez tebya]]'' del regista [[Rodion Nahapetov]], che nel 1974 fece da apripista alla successiva partecipazione di quasi tutti gli stati socialisti.<ref name="berlinale.1974"/> L'edizione del 1976 fu l'ultima sotto la direzione di [[Alfred Bauer]] che dopo 26 anni passò il testimone a [[Wolf Donner]].<ref name="berlinale.1976">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1976.html|titolo=26th Berlin International Film Festival - June 25 - July 6, 1976|editore=www.berlinale.de|accesso=13 ottobre 2018}}</ref><ref name=Jacobsen.232-233>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 232-233}}</ref> Nel 1978 ci fu lo spostamento del festival dal consueto periodo estivo a quello invernale e venne creato il Kinderfilmfest, che aprì le porte al cinema per ragazzi e che ottenne da subito un grande successo.<ref name="berlinale.1978">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1978.html|titolo=28th Berlin International Film Festival - February 22 - March 5, 1978|editore=www.berlinale.de|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>
'''Forum''': comprende film sperimentali e documentari provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione alle opere dei giovani registi. Non ci sono restrizioni di formato o di genere e i film del Forum non competono per i premi.
 
Nel 1979 un altro scandalo rischiò di ripetere la crisi di inizio decennio. I delegati sovietici considerarono ''[[Il cacciatore]]'' di [[Michael Cimino]] un "insulto" al popolo vietnamita e i Paesi socialisti ritirarono i propri film.<ref name="berlinale.1979">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1979.html|titolo=29th Berlin International Film Festival - February 20 - March 3, 1979|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref> Il comitato di selezione respinse qualsiasi interferenza nella pianificazione del programma e stavolta le polemiche non impedirono al festival di svolgersi fino alla fine, nonostante l'abbandono di due giurati.<ref name=Jacobsen.268>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 268}}</ref>
Avant garde, experimental works, essays, long-term observations, political reportage and yet-to-be-discovered cinematic landscapes: the International Forum of New Cinema, Forum in short, is the most daring section of the Berlinale. There are few formal limitations when it comes to the selection of films, resulting in even greater freedom. Documentaries and feature films are given equal consideration. The films in the Forum straddle the line between art and cinema. In 2006 Forum Expanded was launched. Presenting film, video, installation and performative works on varying themes and in multiple venues across Berlin, works in Forum Expanded provide a critical perspective and an expanded sense of cinematography.
 
Il bilancio degli ultimi anni fu generalmente ritenuto molto positivo: lo spostamento da giugno a febbraio si era rivelato un successo, il programma era diventato più vario e la struttura organizzativa più efficiente. La decisione di Donner di lasciare la direzione dopo appena tre anni fu perciò accolta con incredulità e delusione da osservatori e addetti ai lavori.<ref name="berlinale.1979"/>
The section’s origins lie in the International Forum of New Cinema, which was founded in the late 1960s. In that era of intense public political debate, the founders Ulrich and Erika Gregor together with the “Freunde der Deutschen Kinemathek e.V.” (known today as “Arsenal - Institut für Film- und Videokunst e. V.”) wanted to transform the cinema into a place of cultural exchange – as a counterweight to the Berlinale. In 1970 the Berlinale underwent a change including the affiliation of the Forum. Since then, the Forum has become a permanent fixture of the Berlinale programme, which contributes significantly to the diverse profile of the festival. Right from the beginning, the Forum saw itself as a meeting place for constructive debate. The section organizes accompanying discussions and workshops and has published an exhaustive catalogue complete with background information and reviews the last years. After Ulrich and Erika Gregor headed the Forum for over 30 years, Christoph Terhechte assumed management of the section in 2001.
 
=== Gli anni ottanta ===
Eligible films for Forum are feature films and documentaries of at least 60 minutes running time which have not been released in Europe other than in their country of origin. The head of the Forum section reserves the right to settle any cases not covered by the regulations. Forum Expanded is curated by the Forum upon invitation only and does not receive submissions. The head of the Forum selects films in consensus with the selection committee. Films selected for the Forum are shown in their original version with English subtitles.
{{Immagine multipla
| per riga = 2
| larghezza totale= 300
| immagine1 = Annex - Stewart, James (Call Northside 777) 01.jpg|larghezza1 = 150|altezza1 = 150
| immagine2 = Sir Alec Guinness Allan Warren (2).jpg|larghezza2 = 151|altezza2 = 151
| immagine3 = Dustin Hoffman 01.jpg|larghezza3 = 150|altezza3 = 100
| sotto = I primi vincitori dell'Orso d'oro alla carriera: [[James Stewart]] (1982), [[Alec Guinness]] (1988) e [[Dustin Hoffman]] (1989).
 
Il nuovo decennio si aprì sotto la nuova direzione di [[Moritz de Hadeln]], che sin dall'inizio implementò diverse funzionalità nella struttura del festival. All'attore e attivista [[LGBT]] [[Manfred Salzgeber]] fu affidato lo sviluppo dell'Info-Schau, che nel 1986 dette origine alla sezione Panorama e che alcuni ritennero quasi indistinguibile dal Forum, con criteri di selezione dei film sempre più simili che fecero nascere una sorta di rivalità tra le due sezioni.<ref name="berlinale.1988">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1988.html|titolo=38th Berlin International Film Festival - February 12-23, 1988|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref><ref name=Jacobsen.348>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 348}}</ref> Per il Kinderfilmfest fu invece creata una apposita giuria composta da membri tra gli 11 e i 14 anni che conferì il premio al miglior film. In questi anni furono anche introdotti due premi onorari, l'[[Orso d'oro alla carriera]] e la [[Berlinale Kamera]], oltre ad altri riconoscimenti come il [[Premio Caligari]] destinato al Forum, il [[Premio Alfred Bauer]], riservato a film ritenuti particolarmente innovativi, e i [[Teddy Award|Teddy Awards]], conferiti da una giuria composta da organizzatori di festival di cinema gay-lesbico.
No official awards are presented in the Forum. In its early years, the section stood behind its conviction that it should keep some distance from the competitive character of the Competition. And yet independent juries do present the following awards in the Forum: Caligari Film Prize, Prize of the FIPRESCI Jury, Prize of the Ecumenical Jury, Best First Feature Award, Glashütte Original Documentary Award, CICAE Art Cinema Award, Teddy Award, Peace Film Prize, Tagesspiegel Readers’ Jury Award.
 
In questi anni la ''Berlinale'' vide crescere costantemente il numero di visitatori e addetti ai lavori e le principali case cinematografiche statunitensi mostrarono un rinnovato interesse per il festival dopo l'assenza degli anni precedenti.<ref name=Jacobsen.287>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 287}}</ref><ref name="berlinale.1982">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1982.html|titolo=32nd Berlin International Film Festival - February 12-23, 1982|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref><ref name="berlinale.1983">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1983.html|titolo=33rd Berlin International Film Festival - February 18 - March 3, 1983|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref> Ma se il concorso stava diventando sempre più una piattaforma per le grandi produzioni americane, il Forum confermò il suo interesse per la scena indipendente e per i temi politici,<ref name="berlinale.1986">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1986.html|titolo=36th Berlin International Film Festival - February 14-25, 1986|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref> oltre ad ospitare regolarmente le opere di cineasti come [[Krzysztof Kieślowski]] (premio INTERFILM per ''[[Il cineamatore]]'' nel 1980), [[Otar Ioseliani]] (premio [[Fédération internationale de la presse cinématographique|FIPRESCI]] per ''[[Pastorale (film 1975)|Pastorale]]'' nel 1982), [[Manoel de Oliveira]], [[Peter Greenaway]] e [[Raúl Ruiz]].
'''Generation''': inaugurata nel 1978, la sezione dedicata a bambini e ragazzi è attualmente suddivisa in due sotto-sezioni riservate agli adolescenti (Generation 14plus) e ai più giovani (Generation Kplus). I film e i cortometraggi sono giudicati da apposite giurie e concorrono per l'Orso di cristallo, il Grand Prix e lo Special Prize.<ref name="berlinale.generation">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/generation/index.html|titolo=Generation|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
Negli ultimi anni del decennio la ''Berlinale'' fu fortemente influenzata dai cambiamenti che stavano avvenendo in [[Unione Sovietica]] e sulla scia della [[glasnost']] di [[Michail Gorbačëv]] assunse un ruolo importante come piattaforma per i nuovi film sovietici.<ref name="berlinale.1987">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1987.html|titolo=37th Berlin International Film Festival - February 20 - March 3, 1987|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref><ref name=Jacobsen.345>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 345}}</ref> Nel 1987 la giuria internazionale assegnò l'Orso d'oro al film ''[[Tema (film)|Tema]]'' di [[Gleb Anatol'evič Panfilov|Gleb Panfilov]] e anche se il gran numero di produzioni hollywoodiane commerciali fecero apparire ad alcuni la spesso evocata "funzione mediatrice" della ''Berlinale'' come un eufemismo per gli interessi di esportazione di [[Hollywood]], la crescente presenza di film censurati o boicottati provenienti dall'[[Europa dell'Est]] fu accolta con favore dagli addetti ai lavori.<ref name="berlinale.1988"/> Alla soglia degli [[anni novanta]] la ''Berlinale'' era ormai diventata la più importante manifestazione internazionale per i film provenienti dall'Europa dell'Est.<ref name="berlinale.1989">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archive/yearbooks/1989.html|titolo=39th Berlin International Film Festival - February 10-21, 1989|editore=www.berlinale.de|accesso=28 febbraio 2019}}</ref>
'''Perspektive Deutsches Kino''': inaugurata nel 2002, la sezione pone l'attenzione sui registi emergenti e sulle recenti produzioni della scena cinematografica tedesca, in particolare sulle nuove tendenze tematiche e artistiche. I film concorrono per diversi premi tra cui quello al miglior documentario, il Dialogue en Perspective e il Teddy Award.<ref name="berlinale.perspektive">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/perspektive_deutsches_kino/index.html|titolo=Perspektive Deutsches Kino|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
=== Gli anni novanta ===
'''Berlinale Special''': inaugurata nel 2004, la sezione è riservata alle ultime produzioni di grandi registi, oltre alla proiezione di opere cinematografiche del passato legate a particolari ''focus'' o argomenti di attualità e, dal 2015, di nuove serie televisive. Dal 2017 i film proiettati in questa sezione concorrono per il premio al miglior documentario.<ref name="berlinale.special">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/berlinale_special/index.html|titolo=Berlinale Special|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
=== Gli anni duemila ===
 
=== Gli anni duemiladieci ===
'''Retrospettiva''': sin dalla prima edizione il festival ha sempre presentato una retrospettiva dedicata ad un regista, un attore o a specifici generi o temi affrontati dal cinema. Dal 1977 è organizzata in collaborazione con la Deutsche Kinemathek e dal 2013 includa la sezione '''Berlinale Classics''', con film classici restaurati attraverso tecnologie digitali.<ref name="berlinale.retrospectives">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/retrospektive/index.html|titolo=Retrospectives|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
'''Homage''': inaugurata nel 1977 con una programma dedicato al documentarista tedesco Wilfried Basse, questa sezione è stata inclusa in modo regolare nella ''Berlinale'' solo a partire dal 1991. Dal 1993 in poi è sempre stata dedicata a uno dei vincitori dell'Orso d'oro alla carriera, tranne nel 2004, 2005 e 2006 in cui non è stata presentata.<ref name="berlinale.homage">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/hommage/index.html|titolo=The Guests of the Homage Since 1977|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
'''Culinary Cinema''': inaugurata nel 2007 (con il titolo "Eat, Drink, See Movies"), la sezione esplora il rapporto creativo, edonistico e politico tra cinema e cibo con film e documentari che ne trattano i diversi aspetti, piacevoli o oscuri. Dal 2017 i film proiettati in questa sezione concorrono per il premio al miglior documentario.<ref name="berlinale.culinary">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/kulinarisches_kino-culinary_cinema/index.html|titolo=Culinary Cinema|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
'''NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema''': inaugurata nel 2013, la sezione affronta temi e storie delle popolazioni indigene di tutto il mondo raccontate attraverso il cinema. Ogni due anni, i film e i documentari scelti dal curatore della sezione e da un team internazionale di consulenti accendono i riflettori su specifiche regioni geografiche.<ref name="berlinale.native">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/native/index.html|titolo=NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema|editore=www.berlinale.de|accesso=4 maggio 2017}}</ref>
 
== Premi e giurie ==
[[File:Golden Bear, Berlin film frestival 340387674 5ec4f68a7d.jpg|thumb|upright|Statuetta dell'Orso d'oro
[[File:Die aktuelle PPP-Statue seit 2009..JPG|thumb|upright|Il premio assegnato dal pubblico
Il premio principale è l'[[Orso d'oro]] assegnato al miglior film, una statuetta in bronzo placcata d'oro rappresentante il simbolo della città presente sullo stemma e sulla bandiera. Oltre ai riconoscimenti onorari, a quelli delle giurie indipendenti e del pubblico, altri premi vengono assegnati alla miglior opera prima, al miglior documentario, al miglior cortometraggio e ai film della sezione giovanile "Generation".
 
* Premi della giuria internazionale:
:[[Orso d'oro]] per il miglior film
:[[Orso d'argento, gran premio della giuria]]
:[[Orso d'argento per il miglior regista]]
:[[Orso d'argento per il miglior attore]]
:[[Orso d'argento per la migliore attrice]]
:[[Orso d'argento per la migliore sceneggiatura]]
:[[Orso d'argento per il miglior contributo artistico]]
:[[Premio Alfred Bauer]]
 
* Premi onorari:
:[[Orso d'oro alla carriera]]
:[[Berlinale Kamera]]
 
* Premi della giuria "Opera prima":
:Premio alla migliore opera prima
 
* Premi della giuria "Documentari":
:Premio al miglior documentario
 
* Premi della giuria "Cortometraggi":
:[[Orso d'argento (cortometraggi)|Orso d'oro per il miglior cortometraggio]]
:[[Orso d'argento (cortometraggi)|Orso d'argento, premio della giuria per il miglior cortometraggio]]
:Berlin Short Film Nominee for the European Film Awards
:Audi Short Film Award
 
* Premi delle giurie "Generation":
:[[Orso di cristallo]] per il miglior film
:[[Orso di cristallo (cortometraggi)|Orso di cristallo per il miglior cortometraggio]]
:Grand Prix per il miglior film
:Special Prize per il miglior cortometraggio
 
* Premi delle giurie indipendenti:
:Guild Film Prize (assegnato dal 1992 a film in concorso dalla [[:de:Arbeitsgemeinschaft Kino – Gilde deutscher Filmkunsttheater|AG Kino - Gilde]])
:Peace Film Prize (assegnato dal 1986 a film di varie sezioni che combinano qualità estetiche e impegno sociale)
:Heiner Carow Prize (assegnato dal 2013 a film tedeschi della sezione Panorama che affrontano rilevanti questioni sociali e politiche)
:Label Europa Cinemas (assegnato dal 2005 a film europei della sezione Panorama)
:Caligari Film Prize (assegnato dal 1986 a film della sezione Forum che si distinguono per innovazione tematica o stilistica)
:Amnesty International Film Prize (assegnato dal 2005 a film di varie sezioni, in particolare a documentari che affrontano il tema dei diritti umani)
:[[Premio FIPRESCI]] (assegnato dal 1957 dalla Fédération Internationale de la Presse Cinématographique, attualmente a film in concorso e nelle sezioni Panorama e Forum)
:Premio C.I.C.A.E. (assegnato dal 1967 dalla Confédération Internationale des Cinémas d'Art et d'Essai, attualmente a film delle sezioni Panorama e Forum)
:[[Teddy Award]] (assegnato dal 1987 a film con tematiche [[LGBT]] di varie sezioni)
:Premio della giuria ecumenica (assegnato dal 1992 a film in concorso e nelle sezioni Panorama e Forum dalle organizzazioni cinematografiche internazionali delle Chiese protestanti e cattoliche)
 
* Premi del pubblico e dei lettori:
:Premio del pubblico al miglior film (sezione Panorama)
:Premio del pubblico al miglior documentario (sezione Panorama)
:Premio dei lettori del ''Berliner Mongerpost''
:Premio dei lettori del ''Tagesspiegel''
:Premio "Harvey" dei lettori di ''Männer''
 
=== Premi delle passate edizioni ===
* [[Orso d'argento per la migliore colonna sonora]]
* [[Orso d'argento per il miglior contributo singolo]]
* [[Premio l'angelo azzurro]]
 
== Direttori ==
* 1951-1976: [[Alfred Bauer]]
* 1977-1978: [[Wolf Donner]]
* 1979-2001: [[Moritz de Hadeln]]
* 2002-oggi: [[Dieter Kosslick]]
 
== Galleria ==
<gallery mode="nolines" widths=170px heights=170px>
Image:Wang Quan'an (Berlin Film Festival 2010).jpg|[[Quan'an Wang]], Orso d'argento per la migliore sceneggiatura nel 2010
Image:Mike Leigh (Berlinale 2012) cropped.jpg|[[Mike Leigh]], presidente di giuria nel 2012
Image:Liao Fan Berlinale 2014.jpg|[[Liao Fan]], Orso d'argento come miglior attore nel 2014
Image:Jafar Panahi (Berlin Film Festival 2006) revised.jpg|[[Jafar Panahi]], vincitore dell'Orso d'oro nel 2015
Image:Michael Ballhaus.JPG|[[Michael Ballhaus]], Orso d'oro alla carriera nel 2016
Image:Ildikó Enyedi Golden Bear Berlinale 2017.jpg|[[Ildikó Enyedi]], vincitrice dell'Orso d'oro nel 2017
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin|autore=Wolfgang Jacobseb|anno=2000|editore=Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek|ISBN=9783875849066|url=https://books.google.it/books/about/50_Years_Berlinale.html?id=jd5kAAAAMAAJ&redir_esc=y|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
*[[Festival cinematografici|Lista dei festival cinematografici]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto
 
== Collegamenti esterni ==
*{{
 
{{Festival di Berlino}}
{{Film festival}}
 
{{Controllo di autorità
{{portale|cinema|germania}}
 
[[Categoria:Festival di Berlino|
[[Categoria:Cultura a Berlino
[[Categoria:Cinema tedesco